AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-6 del 15 Marzo 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Telecom Italia. La piramide di Tronchetti Provera ha fallito. La politica e' cieca, lo "straniero" non e' un demonio http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=212 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=212 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=212 - Le iniziative nella prima quindicina di marzo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=212 - La scheda. BANCHE, MODIFICA CONDIZIONI E CHIUSURA CONTI SENZA PENALI: chiarimenti del ministro Bersani http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=173160 - La pulce nell'orecchio. BUON COMPLEANNO, PESCIOLINA! http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? SPQR - Senatus Populusque Romanus http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Codice della Strada. Automobilisti, attenzione ai cavilli della Corte di Cassazione! Ricorsi fai da te a rischio http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. A proposito di globalizzazione http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Telecom Italia. La piramide di Tronchetti Provera ha fallito. La politica e' cieca, lo "straniero" non e' un demonio Senza l'infinita piramide societaria, Marco Tronchetti Provera non sarebbe il socio di riferimento di Telecom Italia, ma un piccolo azionista come tanti altri con poco piu' dell'1% del capitale. Infatti, la Mtp&C. Sapa (Marco Tronchetti Provera & Company, societa' in accomandita per azioni, della medesima famiglia) detiene il 61% della Gpi, che a sua volta detiene 50,1% della Camfin (Nota 1), che detiene il 25% di Pirelli&C., che controlla l'80% di Olimpia che detiene il 18% di Telecom Italia. Moltiplicando le varie percentuali si arriva all'1,12%. Traduzione: ponendo pari a 100 euro il valore borsistico di una societa', acquistando direttamente azioni per 1,12 euro, sono un irrilevante socio di minoranza; se creo una struttura societaria come quella descritta, con la stessa cifra, divento "proprietario". I politici: ciechi e strumentali E veniamo alla controparte dell'imprenditore privato: la politica. Francamente non sappiamo quale delle due facce di questa medaglia sia piu' deleteria per i consumatori di servizi telefonici e per lo sviluppo tecnologico dell'Italia. La politica sin dall'epoca della privatizzazione ha avuto un ruolo ambiguo. Ha mantenuto l'antiquata golden share (che in teoria permetterebbe di spodestare la dirigenza della societa', ma che ha avuto come unico risultato di tener lontani investitori seri). Ha salutato la prima scalata alla societa' con elogi sperticati. Ricordate l'appellativo di "capitani coraggiosi" che l'allora premier Massimo D'Alema diede alla cordata guidata da Roberto Colaninno? Quest'ultimo fece un'operazione di acquisizione a debito. L'esultanza di D'Alema forse era dovuta a questo risultato: Colaninno spodesto' dal trono Telecom Umberto Agnelli, che con percentuali da "zero virgola" era diventato azionista di riferimento della societa' appena privatizzata. Il capo del Governo e leader della sinistra riformista vide Colaninno come la novita' positiva per il Paese: finalmente aria nuova, basta capitalismo familiare, evviva i capitani coraggiosi. Peccato che il capitano coraggioso adotto' metodi "italianissimi". Acquisto' una societa' con soldi di altri, poi "regalo'" i debiti alla Telecom. E venne il turno di Tronchetti Provera. Operazione analoga. Compro a debito e poi li conferisco alla "povera" Telecom. A quell'epoca il Governo era retto da Silvio Berlusconi. Poco prima la piccola tv nazionale, Tele Montecarlo, fu acquistata da Tronchetti. Si parlava di terzo polo televisivo che avrebbe spezzato il duopolio Rai-Mediaset. La tv comincio' a scritturare grossi nomi e si attendeva il lancio in grande stile. Non se ne fece nulla. Tronchetti Provera fece l'operazione Telecom, il Governo non "interferi'" con l'operazione, e ... il terzo polo televisivo divento' la tv di nicchia che e' LA7. La paura dello straniero e l'italianita' Nella scorsa estate si era parlato di un'alleanza strategica tra il magnate australiano Rupert Murdoch (Sky Italia) con Telecom Italia. Contro si levarono proteste da destra e da sinistra. Le motivazioni: Sky e' gia' monopolista nella tv digitale; la rete deve rimanere italiana. Motivazioni non esenti da strumentalita'. Gli uomini legati all'ex premier Berlusconi difendevano indirettamente Mediaset, quelli legati all'attuale presidente del consiglio avevano altre idee. L'ex braccio destro di Prodi, Rovati, aveva pronto un piano per scorporare la rete da Telecom Italia per "pubblicizzarla". Seguirono le dimissioni di Tronchetti Provera dalla presidenza di Telecom Italia, per far posto a un uomo "amico" di Prodi, Guido Rossi. Da allora la societa' ha vivacchiato. I contrasti tra Rossi e Tronchetti Provera sono esplosi negli ultimi giorni. Quest'ultimo vuole ormai abbandonare il suo impegno in Telecom, cedendo al miglior offerente la partecipazione in Olimpia, per evitare l'appesantimento dei bilanci "familiari" (Pirelli). Rossi ha in mente un piano di scorporo della rete. Il problema che si pone e': gli acquirenti disposti a pagare meglio la quota Pirelli in Olimpia sono stranieri (la spagnola Telefonica, la russa Afk Sistema, l'indiana Hinduja group). A cio' si oppone il Governo. Da qui la "fregatura" per i consumatori. Una cordata italiana si sta gia' organizzando e un pool di banche nazionali potrebbe intervenire e sostituire Tronchetti Provera. Siccome una simile soluzione non garantirebbe vantaggi industriali (tipici di una fusione tra due aziende), il Governo potrebbe assicurare altri tipi di vantaggi ai nuovi soci: garanzie sul mantenimento degli attuali privilegi di cui gode Telecom Italia. Una soluzione protezionistica che frenerebbe lo sviluppo della rete italiana con i consumatori che continuano ad essere trattati come vacche da mungere. Potremmo ritrovarci con un nuovo padrone Telecom che compra senza soldi e sara' l'ennesima conferma della cecita' della politica italiana: finora lo spauracchio dello straniero che mette le mani sui nostri telefoni ha prodotto solo danni. Che la smettano di aver questa paura. I consumatori e il sistema nazionale di comunicazione non si tutelano con le paure. Occorre che le autorita' di controllo (Antitrust, Agcom e Consob) facciano il loro lavoro e che il Governo dia un quadro normativo chiaro per tutti gli attori coinvolti. Nota 1: la Camfin detiene anche una partecipazione minima (lo 0,02%) direttamente in Pirelli. (Domenico Murrone) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX USA / Riso con geni umani Le autorita' hanno dato via libera alla compagnia californiana biotecnologica Ventria, per la produzione sperimentale del primo esemplare di pianta di riso contenente geni provenienti dall'uomo. Il riso conterra' nei sui semi proteine del sistema immunitario destinate a diventare prodotti contro la diarrea. Gli stessi semi potranno essere aggiunti a prodotti destinati ai consumatori di 'health food', dallo yogurt al cioccolato. USA / Crisi di vendite per i gadget patriottici Le spillette gialle con la scritta "Sostieni i nostri soldati", relative alla presenza Usa in Iraq, sono sempre meno vendute. Magnet America, la principale azienda che le produce, ha visto le vendite calare dal record di 1,2 milioni, raggiunto nell'agosto del 2004, agli attuali 4 mila al mese. Lo stock di invenduto e' di 1 milione e i dipendenti sono passati da 180 a 11. MONDO / Rifiuti: Solving the E-Waste Problem Ogni anno il mondo produce 35 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, e cio' comporta uno spreco di metalli preziosi quali oro, palladio, argento. "Solving the E-Waste Problem" e' l'iniziativa che dovrebbe ridurre il danno, grazie a standard internazionali per il riciclaggio. Vi partecipano l'Onu, vari Governi ed Ong, universita' ed aziende come Microsoft ed Hp. I consumatori verranno sensibilizzati attraverso il logo StEP. KOREA SUD / Gli alunni possono scegliersi l'insegnante Alla Choongham High School di Seoul, gli alunni possono scegliersi l'insegnante. I ragazzi hanno un'ora di tempo per cercare il candidato migliore consultando sul Web 20 profili, incluse le foto dei maestri. A chi non si decide per tempo viene assegnato un maestro "d'ufficio", tenuto conto del fatto che la classe non puo' superare i 37 alunni. L'idea non piace al sindacato, secondo cui un maestro non e' un bene di consumo qualunque. MONDO / Gli scarti elettronici aumentano tre volte piu' in fretta di tutti gli altri rifiuti Un rapporto Onu ancora ufficioso rivela che televisori, pc e telefonini pesano troppo sul clima: la continua innovazione stimola la sostituzione frequente degli apparecchi, con effetti ambientali gravi. Produrre un computer con visore comporta infatti il quintuplo d'energia fossile e di emissioni nocive rispetto alla costruzione di un'auto. Inoltre, gli scarti elettronici aumentano tre volte piu' in fretta di tutti gli altri rifiuti. CINA / Proibita l'apertura di nuovi cybercaffe' per quest'anno Adducendo timori di dipendenza da Internet e di delinquenza giovanile, la Cina ha proibito l'apertura di nuovi cybercaffe' per quest'anno. "Nel 2007, i governi locali non potranno autorizzare l'apertura di nuovi caffe' Internet", afferma una direttiva citata dall'agenzia Nuova Cina e pubblicata da 14 servizi governativi, incluso il ministero della Cultura. Il provvedimento coincide con le preoccupazioni espresse dai parlamentari. MONDO / Negli ultimi dieci anni i turisti che hanno visitato i Poli sono quintuplicati L'Artico e l'Antartico hanno una grande importanza per il clima mondiale. Ma ce l'hanno anche, e sempre di piu', per il turismo internazionale. Negli ultimi dieci anni il numero di turisti che hanno scelto di visitare i Poli e' quintuplicato, e per quest'inverno sono attesi 30.000 viaggiatori che incroceranno gli iceberg via nave. Sono viaggi costosi, avventurosi ed affascinanti, ma tutt'altro che innocui per l'ambiente. USA / Hiv: 12% in piu', ed e' tendenza per il resto dell'Occidente Il 2005 ha confermato i segnali d'allarme. Le infezioni da Hiv sono saliti in Usa a 45.665 unita', il 12% in piu' delle 40.000 stabilizzatesi negli anni. Le cifre sono state presentate alla 14ma Conferenza internazionale sui retrovirus (Croi) a Los Angeles, ed evidenziano il nesso tra la minore prevenzione e l'aumento di sieropositivi. L'altro aspetto preoccupante e' che i dati Usa indicano una tendenza per il resto dell'Occidente. LIBIA / Le donne sotto i quarant'anni non potranno piu' viaggiare all'estero da sole Le donne libiche sotto i quarant'anni non potranno piu' viaggiare all'estero da sole; potranno lasciare il Paese solo in compagnia di un "mahram", ossia un parente maschio -padre, fratello o zio. La nuova normativa e' entrata in vigore il 5 marzo. Ne riferisce il giornale El Jamahirija, che critica il provvedimento definendolo una "violazione pubblica del diritto delle donne a muoversi liberamente". MONDO / Le capitali europee sono le piu' costose al mondo L'Europa e' l'area geografica con il maggior numero di metropoli dai prezzi particolarmente alti. L'analisi, curata da Economist Intelligence Unit (Eiu), mostra che otto delle dieci citta' piu' costose al mondo sono europee. Ad Oslo, Parigi, Copenaghen e Londra i residenti e i turisti spendono piu' che a New York o a Tokio o ad Osaka. Ancora: fare la spesa a S.Pietroburgo costa quanto a Washington e anche Praga supera Lisbona. AUSTRIA / Le donne hanno piu' rispetto per l'ambiente quando si spostano Le donne hanno piu' rispetto per l'ambiente quando si spostano. Per il 51% delle austriache la mobilita' quotidiana si realizza a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, imitate solo dal 35% degli uomini. Lo rileva il club dei trasporti Vcoe. Controprova: l'auto viene usata normalmente dal 49% delle donne, contro il 65% degli uomini i quali producono infatti 2,36 milioni di tonnellate di Co2 in piu' l'anno. ITALIA / Sono confusi i ricordi dei prezzi in lire L'economista della Banca d'Italia, Paolo del Giovane, e due psicologi, Vincenzo Gestari e Clelia Rossi-Armud, hanno analizzato la capacita' dei consumatori di ricordare correttamente i prezzi del passato utilizzando il prezzo del biglietto del cinema. La ricerca vuole indagare qual'e' la capacita' effettiva di ricordare correttamente quanto costava una merce prima dell'introduzione dell'euro. I ricordi sono risultati confusi. USA / E' inutile il divieto di telefonini in ospedale, non interferiscono Negli ospedali sono banditi i telefonini perche' potrebbero creare disturbo agli apparecchi elettronici, come visori di controllo o pompe d'infusione. Ma uno sudio della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) smentisce il timore. Per cinque mesi sono stati effettuati 300 test con due tipi diversi di cellulari e 192 pazienti collegati a strumenti elettronici; ebbene, non c'e' stata nessuna interferenza. E' un divieto inutile. USA / Le api sono sparite In Usa gran parte delle api sono sparite. Hanno lasciato l'alveare, abbandonato anche la discendenza, non sono piu' tornate. Sparite senza lasciar traccia. Lo dicono molti apicoltori che, con i primi caldi, si sono avvicinati alle arnie e le hanno trovate vuote. Non se ne conosce la causa. Alcuni esperti ipotizzano addirittura la fine degli insetti come specie. Cio' che sarebbe un grosso guaio per l'umanita'. U.E. / Tlc: gli operatori vogliono subito prezzi liberi Liberta' di fissare i prezzi dei servizi di telecomunicazioni al dettaglio, eliminando tutte le regole esistenti. Queste le richieste delle principali industrie europee nel settore delle comunicazioni elettroniche che invitano la Commissione Ue a favorire gli investimenti nella banda larga e in tutte le reti di ultima generazione ad altissima capacita' di trasmissione. G.BRETAGNA / I bambini sono piu' calmi a scuola grazie alle sinfonie musicali Nella scuola elementare di St Mary's Roman Catholic di Longbenton, Newcastle, e' stata sperimentata una tecnica per migliorare il comportamento dei bambini. Si tratta di trasmettere delle sinfonie musicali prima di entrare a scuola, durante le pause ed all'uscita. Le stesse musiche saranno trasmesse dagli altoparlanti delle stazioni Metro. Il personale scolastico ha rilevato che i 950 bambini dell'istituto erano piu' calmi. CINA / La dipendenza da Internet si cura con la militarizzazione della vita Per far fronte alla dipendenza da Internet, un problema che colpisce milioni di giovani cinesi, le autorita' hanno avviato un trattamento educativo. Si tratta dell'Internet Addiction Treatment Center che si basa su tecniche ed esercitazioni militari. I pazienti, tra i 14 ed i 19 anni, sono ricoverati in cliniche specializzate e devono rispettare norme ferree: sveglia all'alba, marcie continue sotto la sorveglianza di ufficiali militari G.BRETAGNA / I libri si comprano ma oltre la meta' non viene letta Comprare libri: si'; leggerli: no. Lo dice un sondaggio realizzato tra 4.000 britannici. Oltre la meta' li compra non per leggerli ma per arredare casa, e chi ne apre uno spesso non lo finisce. La piu' alta quota d'abbandono spetta a "La mia vita" -biografia di oltre mille pagine dell'ex presidente B.Clinton; segue l'ultimo volume di Harry Potter (734 pagine). Spesa media in libri nella vita di un britannico: 4000 sterline (6000 euro). ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue U.E. / Gli europei sono contenti ma anche preoccupati per l'avvenire Secondo un sondaggio di Eurobarometro, svolto a novembre e dicembre 2006 nei 27 Paesi Ue su un campione di 26.755 persone, gli europei sono contenti ma anche preoccupati per l'avvenire. L'85% si dichiara contento (il 97% dei danesi; il 90% dei francesi, ma solo il 39% dei bulgari). Il 64% ritiene pero' che la vita della prossima generazione sara' piu' difficile della propria, e il 34% pensa che l'economia peggiorera'. ITALIA / Un terzo degli italiani promuove il servizio sanitario nazionale Un terzo degli italiani, circa uno su due, promuove a larghi voti (da 7 a 10) il servizio sanitario nazionale e il 26% assegna almeno la sufficienza. E il 61% afferma di stare bene. Si tratta della foto di gruppo dell'Italia della Salute scattata dall'Istat con una poderosa indagine su 60 mila famiglie, almeno 120 mila italiani, la piu' importante in Europa. GERMANIA / Lo Stato spende di piu' per uno studente nella scuola pubblica che in quella privata Le scuole private risultano spesso migliori di quelle pubbliche e quindi sono piuttosto ambite. Ma sono gli istituti statali ad essere finanziariamente privilegiati, conclude una ricerca dell'Istituto dell'economia tedesca Iw. Confronto: i Laender spendono in media 3.800 euro per un alunno di una struttura privata e 4.900 euro per chi frequenta la scuola pubblica. I responsabili della ricerca propongono l'introduzione del buono-scuola. FRANCIA / Il carrello tipo della spesa, in due anni e' aumentato dello 0,7% La creazione di un carrello della spesa tipo fu una delle prime misure decise da T.Breton come ministro dell'Economia, due anni fa. Ed e' con soddisfazione che ha accolto gli ultimi dati fornitigli dall'organo responsabile dei consumi e della concorrenza, Dgccrf. Fissato a 100 euro nel febbraio 2005, il carrello tipo si e' stabilizzato a 100,67 euro a febbraio 2007. 67 centesimi corrispondono a un aumento dello 0,7% in due anni. GERMANIA / I giornali possono pubblicare foto e notizie di gente famosa solo se riguardano eventi di pubblico interesse Nel processo che contrappone la principessa Carolina di Monaco ai giornali e' in gioco la liberta' di stampa. Il Tribunale federale si e' espresso su sei denunce di violazione della sua riservatezza, dandole ragione. La sentenza: i giornali possono pubblicare foto e notizie di gente famosa solo se riguardano eventi di pubblico interesse; altrimenti serve il benestare dell'interessato. Ma chi stabilira' il "pubblico interesse"? SPAGNA / L'Andalusia regolamenta per legge la clonazione terapeutica Il 7 marzo, il Parlamento dell'Andalusia ha approvato senza nessun voto contrario la legge che regolamenta la clonazione terapeutica. L'Andalusia e' percio' la prima Comunita' autonoma a permettere la produzione di tessuti che in fututo potrebbero curare malattie quali il diabete o certi tipi di cancro. Malgrado l'opposizione iniziale, il partito conservatore Pp ha deciso d'astenersi in seguito all'accoglimento di diversi emendamenti. ITALIA / Passo definitivo per la liberalizzazione dei veterinari Chiuso il procedimento che aveva portato a giudizio davanti all'Antitrust l'Ordine dei veterinari di Torino e la Federazione nazionale. L'Autorita' garante della concorrenza e del mercato ha posto fine alle norme anticoncorrenziali. In particolare per i veterinari e' ora possibile la pubblicita' su titoli e specializzazioni professionali, caratteristiche del servizio offerto, onorario e costi complessivi delle prestazioni. G.BRETAGNA / I farmaci per bambini contengono sostanze nocive Secondo una ricerca realizzata dalla Food Commission la maggior parte dei farmaci per bambini e neonati contiene coloranti artificiali, dolcificanti, sostanze che sono bandite per i minori sotto i 3 anni. Solo 1 medicinale su 41 e' risultato non contenere nessun additivo. Si tratta di sostanze che possono causare allergie, eruzioni cutanee, irritazioni agli occhi, diarrea ecc. U.E. / La commissaria Ue per la class action "Consumatori dell'Ue, svegliatevi!". E' il grido lanciato dalla commissaria europea alla Concorrenza, N.Kroes, a un seminario oragnizzato da un'associazione di avvocati la settimana scorsa. A colpi di multe, la Commissione si batte contro i monopoli e i cartelli, a fianco dei tribunali e dei garanti nazionali. Ma la commissaria vuole coinvolgere i consumatori perche' sia introdotta anche nell'Ue l'azione collettiva o "class action". FRANCIA / La garanzia sui rischi di locazione e' ormai una realta' La garanzia sui rischi di locazione e' ormai una realta' per inquilini e proprietari francesi. Ha inaugurato l'evento il ministro J-L.Borloo che, il 9 marzo, ha voluto presiedere alla firma del primo contratto d'affitto abbinato alla garanzia Grl. In pratica, se l'inquilino e' moroso, ma il proprietario ha firmato un "contratto Grl" con un assicuratore convenzionato al Fondo di garanzia, egli potra' continuare a riscuotere l'affitto. ITALIA / Spot a luci rosse vietati anche di notte Gli spot a luci rosse che promuovono in tv, anche se nelle ore notturne, l'uso di linee telefoniche erotiche, sono vietati a tutela dei minori e l'emittente che li trasmette deve essere multata, come se fossero dei veri e propri programmi pornografici e non semplicemente dei messaggi pubblicitari. Secondo la Cassazione nel primo caso il garante delle Comunicazioni puo' intervenire subito comminando una multa senza preventiva diffida. ITALIA / Drogato da Internet. Padre allontanato da casa Giorno e notte incollato al computer a casa, con microfono e cuffia in testa a videogiocare a Internet per 10-12 ore al giorno, senza quasi mai riposarsi, tanto da annullarsi completamente davanti al pc. La moglie e la figlia si rifugiano dal fratello di fronte agli scatti d'ira dell'uomo. Ma ora la Procura di Milano restituisce la casa alle due vittime, mentre per lui e' stato autorizzato l'allontanamento da casa per 6 mesi. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 1 al 14 marzo 2007 BENZINA: IL GATTO E LA VOLPE Il Gatto e la Volpe. Cosi' potremmo definire Pasquale De Vita, presidente dell'Unione Petrolifera, e il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani. In mezzo, ovviamente, Pinocchio, cioe' il consumatore, colui che acquista carburante per la propria autovettura e si lamenta degli eccessivi costi. Il Gatto: nel 2006 solo la Exxon ha fatto profitti per 40 miliardi di euro, in Italia il costo del carburante e' di 3 centesimi in piu' rispetto alla media europea e considerando il fatto che il nostro Paese e' una piattaforma di raffinazione del petrolio, i prezzi dovrebbero essere inferiori. I punti di vendita sono troppi, si lamentano all'Unione Petrolifera, dimenticando che piu' della meta' sono sotto il loro controllo. La Volpe: lo Stato tassa per circa il 67% il prezzo della benzina, 32 miliardi di euro l'anno; qualsiasi discorso di diminuzione dovrebbe partire da quella percentuale, ma nulla si muove. A ottobre scorso ha aumentato le accise sul gasolio. Per ogni centesimo di aumento della benzina lo Stato incassa 20 milioni di euro. Lo scorso anno l'Eni (ente sostanzialmente pubblico) ha fatto profitti per 9,2 miliardi di euro. Piu' del 40% della rete distributiva e' in mano all'Agip (Eni) e se il Governo chiede ai distributori di abbassare il costo della benzina e' come se lo chiedesse a se stesso. Paghiamo ancora sovrapprezzi anacronistici, confluiti nella contabilita' generale, che ancora una volta vogliamo ricordare: * 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; * 14 lire per la crisi di Suez del 1956; * 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; * 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966; * 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; * 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; * 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980; * 205 lire per la missione in Libano del 1983; * 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; * 39 lire (0,020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004. Il tutto per 0,25 euro (486 lire). Perche' ci prendono in giro con i tavoli di concertazione? NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - CORDONE OMBELICALE. BENE LA DONAZIONE "AUTOLOGA-ETEROLOGA" MA NON BASTA E' uscito il numero centotrentaquattro, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_134.html CORTILI: PARCHEGGIO O SPAZIO LIBERO? Le nuove abitazioni non li hanno ma i palazzi costruiti fino agli anni '40 erano dotati di cortili, spazi dedicati al verde, ai giochi dei bambini sotto l'occhio vigile delle mamme. Oggi le esigenze sono cambiate e la necessita' di parcheggiare l'auto, in un posto sicuro e in alternativa al garage che costa un occhio della testa, trasforma i cortili in autorimesse all'aperto. E' consentito farlo? Si' ed e' l'assemblea condominiale a deciderlo, a maggioranza (con un valore pero' di due terzi dei millesimi dell'immobile), alla unanimita' se la modifica della destinazione d'uso comporta un danno per i condomini dei piani bassi (sottrazione di luce, aria, spazio) o l'area e' limitata per cui non tutti i condomini potranno usufruirne. Il nostro consiglio e' quello di lasciarsi spazi di vivibilita' (intesa come assenza di auto e motorini): di rumori e smog ne abbiamo fin troppo. IL PARTO FISIOLOGICO DELL'OSPEDALE CAREGGI. PROBABILMENTE UNA SPESA INUTILE. LA NECESSITA' DELL'ANESTESIA EPIDURALE Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno C'e' stato molto rilievo per il debutto del reparto per il parto fisiologico all'ospedale fiorentino di Careggi, iniziativa che mi lascia perplessa non tanto per il fatto in se', ma di come sia un investimento a prospettive basse, non in linea con quanto avviene nel resto del mondo e, soprattutto, con quanto attualmente in discussione alla Camera con la nuova legge sul parto. Legge su cui convergono maggioranza e opposizione, poco soggetta a veti ideologici, prevede, proprio nell'ambito del parto fisiologico, recependo una mia proposta di legge (1), l'uso generalizzato dell'anestesia epidurale. Quell'anestesia che nell'ospedale di Careggi e' bandita, come e' bandita nel 57% delle strutture ospedaliere della Toscana (indagine Aduc di febbraio 2006 –nota 2). Per quale motivo, quindi, si e' voluto investire per "partorire come a casa" (dove i problemi sanitari per mamma e bimbo sono maggiori e i costi di un eventuale intervento sanitario d'urgenza divengono maggiori) e non anche per l'epidurale? Non ci si e' posti la domanda di quanti parti cesarei –che non sono pochi- sarebbero risparmiati con l'uso dell'epidurale, e relativi vantaggi economici per l'ospedale e sanitari per la donna ne deriverebbero? Non e' forse meno costosa un'anestesia parziale rispetto ad un intervento chirurgico, e non e' meno sanitariamente devastante anche per la donna? Ho l'impressione che ci sia una sorta di prevenzione ideologica sul ruolo della donna a cui il biblico "partorirai con dolore" non e' estraneo, e quindi la valorizzazione del dolore come naturalita' connessa alla vita. Se qualcuno ha questa concezione della vita e del parto, la rispetto ed e' giusto che possa metterla in atto. Ma se questo significa che chi vuole avere un diverso rapporto col dolore e con la vita non abbia possibilita' di esprimerlo -come nel caso della non disponibilita' dell'anestesia epidurale nell'ospedale di Careggi-, non mi sembra rispettoso dei diritti sanitari di tutti, ma violenza di chi vuole imporre uno stile e un modo di vita. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=153425 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=137420 PARTE DEL CANONE/TASSA RAI ALLE REGIONI? NO GRAZIE. PERCHE' FINISCE COME I TICKET SANITARI... CON L'ADDIZIONALE REGIONALE E POI CON IL MONOPOLIO O I DUOPOLI ANCHE REGIONALI Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha proposto che parte del canone/tassa che si paga alla Rai per il mero possesso di un televisore sia data alle Regioni per "fare una televisione piu' fortemente connessa al territorio, dove l'informazione locale non sia relegata in una nicchia poco significativa..". No grazie! Governatore Formigoni questa e la nostra risposta e il preludio di una tenace opposizione alla sua proposta. Non certo perche' ci piace la Rai nazionale cosi' com'e' o perche' siamo innamorati dei Tg regionali (mediamente pessimi e senza notizie se non "marchette" –notizie date per piacere a quello o a quell'altro potere), ma semplicemente perche' difendiamo le tasche dei contribuenti e dei consumatori, nonche' la liberta' di mercato. Le tasche dei contribuenti. Se quanto auspica Formigoni si realizzasse, siccome l'appetito vien mangiando, le risorse distratte dalla tassa nazionale non sarebbero sicuramente sufficienti: perche' non dovrebbe essere emulata la "sprecopoli" della Rai nazionale, visto che la gestione sarebbe sempre del Governo, regionale in questo caso, e quindi spartita fra partiti piuttosto che determinata da professionalita', e perche' gli stipendi dovrebbero essere inferiori a quelli nazionali... E quale miglior rimedio se non l'addizionale regionale, proprio come avviene per i ticket della sanita' pubblica? La liberta' di mercato. Se la Rai opera a livello nazionale in abuso di posizione dominante, essendo la principale responsabile del duopolio con Mediaset che ammazza il mercato del settore, perche' non dovrebbe succedere altrettanto a livello regionale? Con relativo assassinio di quelle emittenti locali che oggi sono l'unica alternativa ai due giganti nazionali e al cespuglietto di Telecom Italia (La7). Se il governatore Formigoni sente questa esigenza, perche' non guarda al mercato piuttosto che all'assassinio di quest'ultimo? Perche' non compra i suoi spazi istituzionali con bandi di gara fra le emittenti gia' esistenti o che si potrebbero formare ad hoc ma senza partecipazione di capitale pubblico? Cosi' aiuterebbe l'informazione e il mercato, nonche' quella liberta' che oggi e' compromessa dal duopolio nazionale e che domani potrebbe essere altrettanto compromessa da monopoli o duopoli locali. Qui la nostra petizione per l'abolizione del canone/tassa della Rai: www.aduc.it/dyn/rai EUTANASIA. A GIOVANNI NUVOLI E MADDALENA SORO VA LA NOSTRA COMPRENSIONE E DISPONIBILITA' A Giovanni Nuvoli e a Maddalena Soro va la nostra solidarieta' per le quotidiane insinuazioni, i processi alle intenzioni ed il comportamento paternalistico di una classe medica sempre piu' attenta a se stessa che ai diritti dei propri assistiti. Come tutti sappiamo, la famiglia Nuvoli avrebbe potuto ottenere gia' da tempo cio' che chiedeva, sotto la confortevole quanto tipicamente italica vocazione alla clandestinita'. Ma ha scelto di esercitare un diritto umano, prima ancora che costituzionale, alla luce del sole, senza subire l'umiliazione di doversi nascondere come chi si vergogna delle proprie azioni. Due giorni fa, abbiamo assistito alle dichiarazioni di un medico –un oncologo!- che, dopo aver confermato la volonta' espressa di Nuvoli di morire, si e' avventurato in una improbabile e arrogante interpretazione delle sue vere intenzioni. Abbiamo sentito dire che Nuvoli non vuole lo stacco del respiratore in quanto ha accettato medicinali per un doloroso trombo alla gamba. Come se voler morire senza soffrire equivalga a voler vivere a tutti i costi. Al signor Nuvoli e alla signora Soro va la nostra comprensione. La nostra associazione sostiene la loro battaglia, ed in particolar modo il rispetto della volonta' di qualsiasi cittadino malato. Di medici e magistrati paternalisti, preoccupati piu' del loro camice bianco o della loro toga nera piuttosto che della legge e del cittadino, ne conosciamo fin troppi. Ci auguriamo che la famiglia Nuvoli si faccia forza: molti, moltissimi di noi hanno ormai difficolta' anche solo ad ascoltare la voce di chi pretende di interpretare o sostituirsi alla volonta' di un qualsiasi individuo. CORECOM: INUTILI CARROZZONI. DOPO I CASI DI PUGLIA E UMBRIA, QUELLI DI PIEMONTE E VENETO I Corecom. Altro che organismi di garanzia. In Veneto, il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Roberto Pellegrini, viene accusato di fare campagna elettorale a favore di un candidato alla poltrona di sindaco di Chioggia. E' come se il presidente dell'Autorita' delle Comunicazioni (Agcom) facesse propaganda ad un candidato primo ministro nelle elezioni politiche nazionali. In Piemonte, altre polemiche. C'e' da sostituire il presidente del Comitato e un consigliere e sono pervenute ben 28 domande. Tra gli aspiranti ci sono: un assessore provinciale dei Ds, un ex parlamentare della Margherita, un ex consigliere comunale di Forza Italia e poi giornalisti, responsabili di uffici stampa di partito (Pdci e Prc) e sindacato (Cisl) e anche uno scrittore. Perche'? Su un budget preventivo di 800 milioni di euro per il 2007, ben 500 sono riservati agli emolumenti del comitato stesso. Solo 300 milioni sono destinati alle attivita' istituzionali. Tra cui, lo ricordiamo, c'e' quella di essere l'organismo a cui gli utenti devono tentare la conciliazione obbligatoria per le controversie con i gestori telefonici. Questi due fatti, insieme agli altri che abbiamo gia' denunciato (diffondono false informazione ai cittadini e sono un inutile ostacolo all'affermazione dei diritti dei consumatori -vedi nota 1), ci convincono sempre di piu' chei Corecom sono inutili carrozzoni, dove i partiti posizionano i loro uomini, pagandoli profumatamente. Il tutto alle spalle e sulle tasche dei cittadini. Nota 1: Telefonia e giustizia. I Corecom sono ignoranti? i casi di Umbria e Puglia http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=172734 CONFISCA CICLOMOTORI. IN ATTESA CHE IL GOVERNO MANTENGA LE PROMESSE, IL GIUDICE DI PACE DI RHO HA RESTITUITO IL MEZZO AL PROPRIETARIO Ancora buone notizie per coloro che hanno subito la confisca dei ciclomotori. Il ministero dei Trasporti, da noi interpellato, ha confermato che sta lavorando ad un decreto legge, di concerto con i ministeri dell'Interno e della Giustizia, per restituire i motorini e le moto confiscati prima del 29 novembre 2006 per infrazioni non sempre gravi al Codice della Strada.(1) Nel frattempo, alcuni giudici di pace hanno cominciato ad applicare la nuova normativa anche per quelle infrazioni rilevate prima del 29 novembre -ovvero per quei cittadini ancora in attesa del provvedimento di confisca a seguito del sequestro. Il giudice di pace di Rho (Mi), con la sentenza n. 1393/C/2006 del 6 febbraio 2007 (2), ha accolto l'istanza di ricorso avverso la sanzione accessoria di confisca presentata dall'avvocato Silvia Zanetti, disponendo la restituzione del ciclomotore al proprietario, sulla base della nuova normativa (da applicare ex lege n.689/81). Pertanto, per coloro che hanno subito un sequestro o fermo amministrativo precedentemente al 29 novembre 2006, ma non hanno ancora ricevuto il provvedimento di confisca, si consiglia di chiedere il dissequestro alle autorita' accertanti la violazione e la restituzione del libretto di circolazione, non appena decorsi i tempi di cui alle nuove sanzioni (dai 60 ai 90 giorni). Seppur la sanzione accessoria segue per sua natura meccanicamente quella principale ormai definitiva, a questo punto la confisca potrebbe ritenersi illegittima e non piu' comminabile se non si e' provveduto prima che la norma fosse modificata. Questo secondo una interpretazione corretta dei principi generali che regolano le sanzioni amministrative (art. 1, secondo comma, della legge 689 del 1981): "Le leggi che prevedono sanzioni amministrative si applicano soltanto nei casi e per i tempi in esse considerati." Eventualmente, formulare la richiesta con una lettera raccomandata di messa in mora (3). (1) Il Governo si era preso questo impegno a seguito di una interrogazione parlamentare da noi promossa: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=168834 (2) Sentenza: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/giudice_rho.pdf (3) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 WELBY. MEDICI NON DISPOSTI A RISPETTARE VOLONTA' DEI PAZIENTI CAMBINO MESTIERE E' da rispettare la decisione del dottor Stefano Ojetti (gia' tesoriere nazionale dell'Associazione medici cattolici italiani e consigliere comunale di Forza Italia), il quale ha recentemente rassegnato le dimissioni da consigliere dell'Ordine dei medici della provincia di Ascoli Piceno per manifestare il suo dissenso dai colleghi di Cremona sul caso Welby. Siamo d'accordo con l'"Osservatore romano" quando legge nel suo gesto "un valore esemplare per quanti svolgono la professione medica". Ma coerenza vorrebbe che si spingesse oltre. Se un medico non e' disposto a rispettare la volonta' del malato, diritto limpidamente riconosciuto e protetto dall'art. 32 della Costituzione, e' bene che scelga una diversa professione oppure una specializzazione medica lontana dai malati gravi. Cosi' come un testimone di Geova non diverra' un medico trapiantologo a meno che non sia disposto ad effettuare trasfusioni di sangue ai propri pazienti; cosi' come un obiettore di coscienza non si arruolera' nelle forze armate; cosi' come un cuoco musulmano non cerchera' lavoro in un ristorante dove e' servita carne di maiale; un medico che aderisce profondamente ai dettami della Chiesa Cattolica Romana non dovrebbe MAI divenire un rianimatore, un palliativista o altro se e' disposto a sottoporre i propri pazienti a trattamenti salvavita, ma non a sospenderli. In ogni caso, ci auguriamo che il gesto del dottor Ojetti possa servire d'esempio a tutti quei medici che hanno difficolta', per qualsiasi motivo, a rispettare la Costituzione ed i diritti dei cittadini malati. FISCO E FINANZIARIA. DIMINUIRE LE TASSE. I FURBETTI DEL PALAZZETTO. LA RICHIESTA DELL'ADUC Diminuire le tasse, cioe' l'Irpef. E' questa la richiesta dell'Aduc al Governo. Le previsioni del rapporto deficit/Pil per il 2006 si attestavano sul 5,7%, invece sono state del 4,4%. Da questa percentuale occorre togliere la parte relativa agli oneri straordinari dovuti all'indetraibilita' dei rimborsi Iva sulle auto aziendali e al debito di Infrastrutture Spa (leggasi TAV), che portano il deficit al 2,4%, ben al di sotto del 3% fissato dagli accordi europei. L'avanzo primario (differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi) si attesta sul 2,2%, senza considerare gli oneri straordinari di cui sopra. Il Pil nel 2006 si e' attestato all'1,9% con discrete previsioni per il 2007. La pressione fiscale e', purtroppo, arrivata al 42,3% dal 40,6% del 2006, con una previsione dell'Ecofin al 42,9%, una enormita' che stanno pagando tutti i contribuenti. Ci sono quindi le condizioni per abbassare le tasse e, contestualmente, avviare una operazione di razionalizzazione della spesa pubblica e di recupero dei 115 miliardi di evasione fiscale. La diminuzione delle tasse deve riguardare l'Irpef. I paventati sconti dell'ICI (gabella che bisognerebbe, invece, abolire) sono lo specchietto per le allodole in occasione delle consultazioni locali della prossima primavera e i provvedimenti a favore delle famiglie numerose (ma quante sono?) lasciano il tempo che trovano. Questa Finanziaria che doveva far piangere i ricchi non ha fatto ridere i poveri. I "furbetti del palazzetto" sono di nuovo all'opera con i fumogeni. Chiediamo al presidente del Consiglio, Romano Prodi, di essere persona "seria" e di ridurre le tasse, sul serio. TELEFONIA E INTERNET: IN VIGORE LE NUOVE REGOLE DELL'AGCOM PER I CONTRATTI Dal 6 marzo, entreranno in vigore le nuove regole dettate dall'Autorita' Garante nelle Comunicazioni (Agcom) su come le societa' telefoniche devono formulare le loro offerte agli utenti (Nota 1). Il succo della delibera n. 96/07/CONS (Nota 2) e' banale: le tariffe devono essere chiare e paragonabili. Visto il vizietto dei gestori di concepire contratti-trappola solo apparentemente rispettosi delle norme, l'Agcom ha stabilito dei paletti ben precisi. Ne diamo una lettura semplificata e senza il tipico linguaggio burocratico che spesso non aiuta a sapere quali siano realmente i propri diritti e doveri. TELEFONIA MOBILE Il prezzo degli Sms. Piano a consumo: indicare il costo dopo UNO e dopo DUE minuti dalla chiamata, distinguendo tra quelle dirette ad altri cellulari e quelle a telefoni fissi. Piano con canone fisso: indicare il prezzo dell’offerta, le tipologie di servizi e di traffico escluse e quelle incluse nel prezzo. Indicare i limiti quantitativi per ciascuna di queste tipologie, precisando le condizioni economiche che saranno applicate per le prestazioni eccedenti. Per meglio comprendere quanto costa questo servizio, deve essere fatto il confronto tra questo canone mensile e una tariffa a consumo del medesimo operatore: quante telefonate al giorno di DUE minuti si potrebbero fare spendendo poi in un mese il medesimo importo. TELEFONIA FISSA Piano a consumo: indicare il costo dopo UNO e dopo TRE minuti dalla chiamata, distinguendo tra quelle dirette a cellulari e quelle a telefoni fissi. Indicare il costo di una connessione a Internet (dial-up o banda larga) dopo TRENTA e dopo SESSANTA minuti. Piano con canone fisso: indicare il prezzo dell’offerta, le tipologie di servizi e di traffico escluse e quelle incluse nel prezzo. Indicare i limiti quantitativi per ciascuna di queste tipologie, precisando le condizioni economiche che saranno applicate per le prestazioni eccedenti. Per meglio comprendere quanto costa questo servizio, deve essere fatto il confronto tra questo canone mensile e una tariffa a consumo del medesimo operatore: quante telefonate al giorno di TRE minuti si potrebbero fare spendendo poi in un mese il medesimo importo. Questo confronto non e' previsto che sia indicato per le connessioni a Internet. Gli operatori dovranno pubblicare in modo evidente le condizioni contrattuali partendo da un link nella home page del loro sito. Le sanzioni per i gestori che non rispettano tali previsioni possono arrivare fino a 258 mila euro. Nota 1: in attuazione delle previsioni dell'articolo 1 comma 2 del decreto-legge 7 del 2007 (il cosiddetto Bersani-bis, in fase di conversione in Parlamento): "L'offerta delle tariffe dei differenti operatori della telefonia deve evidenziare tutte le voci che compongono l'effettivo costo del traffico telefonico, al fine di consentire ai singoli consumatori un adeguato confronto)". Nota 2: http://www.agcom.it/provv/d_96_07_CONS/d_96_07_CONS.htm LIBERALIZZAZIONI BANCHE. DOPO UN MESE DAL BERSANI-BIS L'87% NON ACCETTA LA SURROGAZIONE PER IL TRASFERIMENTO DEI MUTUI. INDAGINE ADUC Una disposizione del decreto Bersani-bis (art.8 del dl 7/2007) prevede che il trasferimento di un mutuo da banca a banca sia possibile applicando la surrogazione piuttosto che accollandosi spese notarili per estinguere e poi riaprire l'ipoteca dell'immobile. Questa disposizione, e' entrata in vigore il 2 febbraio, ovvero da oltre 30 giorni. Per sapere a che punto siamo nell'applicazione, abbiamo condotto un'indagine telefonica, contattando 15 banche differenti (per un totale di 32 filiali), come potenziali clienti interessati a trasferire un mutuo (con ipoteca) da un'altra banca. RISULTATO: l'87% (13 su 15) di queste banche non accetta la surrogazione, contravvenendo cosi' ad una precisa disposizione di legge. Quando abbiamo fatto notare la disposizione del decreto Bersani-bis, le giustificazioni sono state le piu' varie: - siamo in attesa di circolari; - siamo in attesa di un sistema computerizzato che permetta di comunicare direttamente col Catasto; - questa disposizione entra in vigore ad aprile 2007. Sembra proprio che le banche stiano facendo cartello per evitare la mobilita' dei mutui. Piu' sono gli ostacoli al trasferimento dei mutui, minore e' la competizione e quindi anche la probabilita' di perdere clienti verso istituti di credito piu' competitivi. E l'Abi cosa ne dice? Immaginiamo che la reazione sara' un silenzio tombale. Se la nostra immaginazione trovera' conferma, porteremo la questione in Parlamento. Intanto invitiamo i risparmiatori che stanno subendo queste vessazioni a mettere in mora (1) gli specifici istituti bancari e, se hanno bisogno, a prendere contatto col nostro servizio di consulenza "Cara Aduc" (2). Questi i risultati in dettaglio: NO: Unicredit Banca, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca Nazionale del Lavoro, Banca di Roma , Banca Antonveneta , Meliorbanca, Sanpaolo Invest, Micos Banca gruppo bancario Mediobanca, Banca Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca Toscana, Cassa di Risparmio di Firenze. SI: Banca Intesa NON SO: Banca Federico del Vecchio (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (2) http://www.aduc.it/dyn/sosonline RICARICHE. ABOLIRE L'AGCOM? Sono stati aboliti i costi delle ricariche dei cellulari. Contenti i consumatori che non dovranno piu' pagare quel che ritenevano una gabella. E' probabile che gli operatori telefonici ridistribuiscano gli 1,7 miliardi di euro di mancato introito sotto forme diverse. Vigileremo affinche' non si mettano in essere le furbizie del caso. Quello che ci lascia perplessi sono state le modalita' con le quali si e' arrivati ad abolire i costi fissi delle ricariche. Sull'argomento eravamo gia' intervenuti (1) rilevando l'anomalia di un intervento legislativo (c.d. decreto Bersani) sui prezzi. In questo modo, domani, si puo' imporre un prezzo fisso per la pasta o il pane. C'e' una Autorita' delle Comunicazioni che ha il compito di intervenire nel settore. A che serve questa Autorita' se il Governo ne supplisce i compiti? Se l'Autorita' non fa quel che dovrebbe fare che ci sta a fare? Meglio sarebbe abolirla! (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=170093 CLASS ACTION E CONFINDUSTRIA. I PADRONI DEL VAPORE LA CONTRASTANO PERCHE' HANNO PAURA DI NON CONTINUARE CON LA LORO ARROGANZA Audizione di Confindustria in commissione Giustizia della Camera sul disegno di legge per l'introduzione della Class Action. Il direttore generale Maurizio Beretta ha tuonato tutto cio' che aveva dentro per scongiurare quella che la sua associazione giudica una iattura per l'economia, per la giustizia, per gli imprenditori piccoli e grandi e, ovviamente, per i consumatori. Gli unici che ne trarrebbero beneficio, secondo Confindustria, sarebbero gli studi degli avvocati. Gli scenari presentati sono da pandemia e da uragano, e si potrebbe evitare –dicono- rafforzando le conciliazioni. Crediamo che Confindustria abbia perso un'occasione per essere all'altezza di un nuovo mondo che avanza, quello dei diritti dei consumatori. Peggio per loro. Meno male che i produttori italiani riescono ad esser tali e di qualita' anche senza doversi sottoporre alla loro direzione. Le cose dette oggi alla Camera sono da "padroni del vapore", cioe' come quegli industriali italiani che negli anni '950 l'economista Ernesto Rossi aveva immortalato in alcuni suoi trattati, evidenziando il danno e il pericolo che –all'epoca- rappresentavano per la modernizzazione liberale dell'economia. Son passati cinquanta anni e siamo ancora li': potevamo aspettarci qualcosa di meglio da industriali abituati –e a cui continua ad essere concesso- a capitalizzare gli utili e socializzare le perdite? Non solo, ma l'esaltazione delle conciliazioni rispetto alla giustizia ordinaria la dice molto lunga: nelle conciliazioni il consumatore si presenta senza legale perche' altrimenti sarebbe troppo oneroso, mentre le aziende hanno fior fiore di studi di avvocati con cui riescono ad estorcere tutto l'estorcibile e conciliano solo quando hanno torto marcio ed evidentissimo, altrimenti –quando accade- ridanno il maltolto solo di fronte alla giustizia ordinaria. E' evidente che la Class Action, l'azione giudiziaria collettiva, proprio perche' abbordabile da chiunque per i costi contenuti e la professionalita' del procedere, la Confindustria la teme: comincerebbero a pagare li' dove anche oggi sbagliano, ma non pagano perche' irraggiungibili dal singolo consumatore. La mancanza di cultura giuridica e il timore del confronto, nonche' l'arroganza di chi vuole mantenere il proprio potere basato su ingiustizia e ignoranza, e' l'elemento distintivo di questa Confindustria. Ci auguriamo che questa lobby sia sconfitta dalla tenacia del ministro Pier Luigi Bersani, che almeno a parole sta per ora perorando l'introduzione della Class Action come elemento fondamentale della sua politica liberalizzatrice. Ma ci auguriamo che i principi della nostra proposta di legge (1) siano presi in profonda considerazione nella definizione di un testo unico in commissione Giustizia, altrimenti, se fossero indeboliti, significherebbe comunque lasciare il passo a questi padroni del vapore. Il disegno del Governo, infatti, promuove una legge all'italiana, ovvero una "Class action" controllata, filtrata dallo Stato. Non potranno promuovere l'azione collettiva i singoli cittadini o cittadini raggruppati ad hoc, ma solo le associazioni dei consumatori finanziate dallo Stato, gli ordini professionali, le Camere di commercio. Inoltre, anche quando vi fosse il successo dell'azione collettiva, i singoli cittadini dovrebbero poi ricorrere alla giustizia singolarmente per ottenere il risarcimento. Nel modello americano, a cui ci siamo ispirati con le dovute differenze, il risarcimento per gli utenti e consumatori e' invece automatico e le parcelle dei legali sono proporzionali al risarcimento (2). (1) di iniziativa dei deputati Donatella Poretti e Daniele Capezzone della Rosa nel pugno e altri venti deputati: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=162840 WELBY/RICCIO. LA PROCURA DI ROMA CHIEDE L'ARCHIVIAZIONE E CON ESSA AFFERMA IL DIRITTO INALIENABILE DI RIFIUTARE LE CURE La richiesta della Procura di Roma di archiviare il procedimento contro il dottor Mario Riccio, l'anestesista che ha sedato Welby provvedendo poi a sospendere la respirazione meccanica, e' una nuova importante affermazione di un principio fondamentale: nessuno puo' essere sottoposto a forza ad un trattamento sanitario (art. 32 Cost.). La motivazione del procuratore Giovanni Ferrara va oltre, spiegando che questo diritto non trova un limite nell'esigenza di salvaguardia della vita. In altre parole, riconosce pienamente il diritto del cittadino a rifiutare le cure, anche quando questo porti a morte certa. Ci auguriamo che una si' limpida affermazione di un diritto negato per lungo tempo a Welby (e a migliaia di cittadini) possa ispirare anche la magistratura giudicante, fino ad oggi incoerente e spesso incapace di decidere. Infine, vorremmo esprimere un profondo senso di gratitudine nei confronti di Welby, dei suoi familiari e dell'associazione Coscioni, e per il dottor Riccio, raro esempio per una classe medica piu' interessata alle proprie convinzioni religiose piuttosto che al benessere e alla volonta' dei propri assistiti. COMPRARE L'AUTO ALL'ESTERO. CONSIGLI Comprare un'automobile all'estero puo' essere conveniente a patto che il consumatore sia ben informato. L'Unione Europea pubblica su un proprio sito (1) una tabella comparativa dei prezzi di un centinaio di modelli tra i piu' venduti da 18 costruttori europei e 8 giapponesi. Individuata la vettura e il Paese dove effettuare l'acquisto, occorre tener presente nella valutazione dei costi l'Iva applicata, le spese di viaggio, e altre spese varie (documentazione, trasporto del veicolo, ecc.). I prezzi indicati sono quelli raccomandati dalle industrie automobilistiche ma alcuni concessionari possono praticare ulteriori sconti. Ricordiamo che l'Iva e' quella del Paese di destinazione. Per trasferire il veicolo in Italia ci sono diverse soluzioni. La piu' semplice e' quella effettuata tramite rimorchio che non ha bisogno di particolari formalita' oppure si puo' ottenere una targa e una assicurazione provvisoria per il trasferimento (in genere 3 mesi), altra soluzione e' quella di immatricolarla direttamente in Italia prima del trasferimento (occorre avere tutti i documenti) e poi ritirare la vettura portandosi appresso la targa. (1) http://ec.europa.eu/comm/competition/car_sector/price_diffs LE BANCHE NON APPLICANO LE NUOVE NORMATIVE DEL DECRETO BERSANI. INTERROGAZIONE AL MINISTRO Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Oggi ho depositato un'interrogazione parlamentare indirizzata al ministro per lo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, per sapere come intenda agire al fine di assicurare il tempestivo e puntuale adeguamento del sistema Bancario al decreto legge n.7/2007. Come infatti ha denunciato l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) lo scorso 5 marzo, sono moltissime le banche che contravvengono all'art. 8 del cd. decreto Bersani-bis, in vigore da oltre trenta giorni. Questa disposizione di legge prevede la possibilita' per il cittadino di trasferire un mutuo (e relativa ipoteca) tramite semplice surrogazione, evitando cosi' i proibitivi costi notarili fino ad ora necessari per l'estensione e la riapertura dell'ipoteca. Secondo l'indagine dell'Aduc, l'87% delle banche interpellate nella citta' campione di Firenze non accetta la surrogazione ai fini del trasferimento di un mutuo. Sono stati contattati 15 istituti bancari, per un totale di 32 filiali, in qualita' di potenziali clienti interessati a trasferire un mutuo (con ipoteca) da un'altra banca. Solo 1 istituto bancario, la Banca Intesa, ha offerto l'opzione della surrogazione per il trasferimento del mutuo con ipoteca. Un altro istituto, la Banca Federico del Vecchio, ha rifiutato di rispondere. I restanti 13 istituti (sui 15 interpellati) hanno invece dato risposta negativa: Unicredit Banca, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca Nazionale del Lavoro, Banca di Roma , Banca Antonveneta , Meliorbanca, Sanpaolo Invest, Micos Banca gruppo bancario Mediobanca, Banca Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Cassa di Risparmio di San Miniato, Banca Toscana, Cassa di Risparmio di Firenze. Come riferisce l'Aduc, le giustificazioni addotte dalle filiali bancarie interpellate per la non applicazione della legge sono state le piu' varie, tra cui: - la banca e' in attesa di circolari o disposizioni attuative; - la banca e' in attesa di un sistema computerizzato che le permetta di comunicare direttamente col Catasto; - la suddetta disposizione di legge non e' vincolante fino ad aprile 2007; - non vi e' alcuna disposizione di legge che obbliga la banca ad accettare la surrogazione. Cosi' facendo, le banche in questione non solo contravvengono ad una precisa disposizione di legge, ma ostacolano gravemente la mobilita' dei mutui. Piu' sono gli ostacoli al trasferimento dei mutui, minore e' la competizione e quindi anche la probabilita' di perdere clienti verso istituti di credito piu' competitivi. Un comportamento, questo, gravemente lesivo degli interessi degli utenti e consumatori. Qui il testo completo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=173846 ABOLIZIONE SCATTO ALLA RISPOSTA. AMMAZZARE IL MERCATO SENZA VANTAGGI ECONOMICI PER IL CONSUMATORE La proposta del presidente dell'Autorita' delle Comunicazioni, Corrado Calabro', di abolire lo scatto alla risposta per i cellulari inserendo questa novita' nel decreto Bersani la cui discussione dovrebbe cominciare nei prossimi giorni, ci sembra pericolosa oltre che inutile. L'inutilita' e' dovuta al fatto che questo introito i gestori lo prenderanno da un'altra parte, proprio come sta accadendo per i costi delle ricariche. La pericolosita' e' perche', come gia' per le ricariche, si confermerebbe che le tariffe di un libero mercato vengono invece fissate dallo Stato. L'unica novita', sempre facendo il paragone con la vicenda delle ricariche, e' che l'Autorita' questa volta non si e' fatta spiazzare dal Governo ed e' stata lei a proporre al Governo di intervenire in sede di conversione in legge; un modo, per Corrado Calabro', di far notare di essere vivo e di interessarsi della vicenda. Ma, "cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambi", cioe' pasticcio anti-mercato era quello delle ricariche e altrettanto sara' questo dello scatto. Nella corsa a mettersi la medaglietta per chi vuole apparire piu' amico dei consumatori, non ci si rende conto che si sta solo facendo piu' male, agli stessi consumatori e alle aziende, nonche' allo Stato: un'economia in cui le tariffe sono fissate per legge non e' un'economia sana e con prospettive. Si arrivera' ai medesimi risultati del paradosso del mercato della Rc-auto, prezzi liberi per contratti obbligatori, anche se qui e' prezzi imposti per contratti liberi: una situazione, quella della Rc-auto, che ha portato di fatto ad un mercato dove i prezzi sono assurdi e la concorrenza praticamente inesistente. Noi crediamo che in un'economia di mercato che guarda al potere del consumatore bisogna creare le condizioni per l'esercizio di questo potere, non trasformarlo in prebende per sudditi. Allo Stato le proprie competenze (fiscalita' e controllo sugli abusi), alle aziende le proprie missioni (qualita', prezzo, innovazioni e business), ai consumatori il proprio potere (scelta e acquisto e non-acquisto). Se da queste separazioni si passa al minestrone di questi divieti, crediamo che il mercato venga meno, cresca il potere dello Stato, nonche' la sudditanza delle aziende alle benevolenze del Leviatano, e i consumatori, per l'appunto, divengono solo sudditi. Lo scatto alla risposta Ecco la vignetta di Joshua Held: http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=173985 CODICE STRADALE: INASPRIRE LE SANZIONI? NON CI SIAMO Inasprire le sanzioni del Codice della strada? Non ci siamo. Dissentiamo dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Cesare Beccaria, giurista illuminista, gia' nel '700 affermava che la prevenzione e' favorita dalla certezza piu' che dalla severita' della pena. Non ci nascondiamo la gravita' dell'incidentalita' dovuta, per esempio, all'alcol. L'alcol rappresenta il fattore piu' rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali. Cio' riveste particolare importanza dal momento che in Italia ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti dall'alcol. L'alcol e' la causa del 30% circa di tutti gli incidenti stradali che ogni anno si verificano in Italia. Gli incidenti si verificano piu' frequentemente tra le 20 e le 24, nei fine settimana (specie il sabato notte), sulle strade urbane ed extraurbane, e il rischio di provocare incidenti stradali aumenta in maniera esponenziale con l'incremento progressivo dell'alcolemia. L'art. 186 del codice della strada prevede che, in caso di guida con tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi/litro, la pena e' l'arresto fino ad un mese e l'ammenda da 258 a 1.032 euro. Per l'irrogazione della pena e' competente il tribunale. All'accertamento del reato consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da quindici giorni a tre mesi. Quindi carcere, multa e sospensione della patente. Come si vede gli strumenti legislativi per intervenire ci sono tutti, basta applicarli! Insomma chiediamo al ministro Bianchi di far rispettare le leggi esistenti. Il resto, ce lo consenta il ministro, e' propaganda! CANONE/TASSA RAI. INDAGINE ADUC: DEVONO PAGARE TUTTI COLORO CHE HANNO RESIDENZA IN ITALIA… BASTA UN VIDEOCITOFONO... Come emerge dalle decine di migliaia di segnalazioni giunteci, la Rai sta chiedendo il pagamento del canone/tassa anche a coloro che non posseggono un televisore o un computer con scheda tv. La normativa (il Regio decreto legge n. 46 del 1938) e' vaga a riguardo: paga chiunque detenga un "apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni". Esistono tante tipologie di apparecchi non televisivi in commercio che possono essere adattati alla ricezione di programmi tv. Per questo abbiamo interpellato gli organi competenti per sapere nello specifico quali apparecchi sono soggetti al canone/tassa oltre il televisore: gli operatori del "Risponde Rai", il ministero delle Finanze, la Guardia di Finanza, l'Agenzia delle Entrate. Abbiamo riscontrato totale incertezza e contraddittorieta' nelle risposte. Ma e' evidente che, per non evadere le tasse, il contribuente deve pagare sempre e comunque. Secondo gli operatori della Rai sono da includere tutti gli apparecchi elettronici provvisti di schermo, dalla videocamera al videocitofono, dal computer all'ipod, dal videofonino al monitor anche quando sprovvisto di computer, in quanto tutti adattabili alla ricezione di programmi tv. Conclusioni. Da oggi consiglieremo il pagamento del canone/tassa non solo a chi possiede una tv o un computer con scheda tv, ma a TUTTI COLORO CHE HANNO LA RESIDENZA IN ITALIA E NON SIANO NEL NUCLEO FAMIGLIARE DI QUALCUNO CHE GIA' PAGA QUESTA TASSA. E' evidente che la situazione e' paradossale e, in un certo senso, tragica. Si rafforza il nostro convincimento per l'abolizione di questa tassa. Se non vogliamo perdere tempo e denaro alla ricerca di presunti evasori, visto che tutti devono pagare per il solo fatto di avere una residenza anagrafica, sarebbe piu' vantaggioso che lo Stato erogasse questi soldi in modo diverso, prelevandoli indirettamente dalle tasche dei contribuenti attraverso, per esempio, un'imposta sulla benzina, Iva maggiorata, etc... Insomma, niente piu' costose campagne pubblicitarie spacciando per abbonamento il pagamento di una tassa e in cui si premia chi fa il proprio dovere; niente piu' bollettini e code alla Posta, visite e minacce di incaricati Rai e della Guardia di Finanza, libretti di abbonamento, disdette o adesioni, raccomandate, diffide, e cosi' via. Noi continueremmo ugualmente la nostra battaglia per la privatizzazione prima e l'abolizione dopo del servizio pubblico di informazione radiotelevisiva, ma intanto i contribuenti sarebbero un po' meno presi in giro e tutti risparmierebbero tanti soldi. Qui la nostra petizione che chiede l'abolizione del canone/tassa: www.aduc.it/dyn/rai L'INDAGINE NEL DETTAGLIO Operatori "Rispondi-Rai". Abbiamo chiamato piu' volte (venti operatori diversi) questo servizio al numero 199.123.000. Le risposte sono state varie e contraddittorie, ma emerge un'ampia interpretazione dell'espressione "apparecchi atti o adattabili". Per alcuni operatori il canone/tassa e' dovuto solo se si e' in possesso di un televisore, di un computer (anche senza scheda tv e connessione Internet) o di un videoregistratore. Per altri operatori, la tassa deve pagarla anche chi detiene solo uno dei seguenti apparecchi: registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se' stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, alcuni tipi di macchina fotografica digitale. Tutti questi apparecchi, riferiscono gli operatori della Rai, sono infatti "adattabili" alla ricezione dei programmi tv (cosa che potra' essere confermata da un qualsiasi esperto di elettronica). Agenzia delle Entrate. Abbiamo prima chiamato il numero verde 848.800.444, dove dopo 25 minuti di attesa ci hanno suggerito di chiamare l'Agenzia delle Entrate Torino 2. Ma al numero dell'Agenzia di Torino ci hanno invitato a chiamare il numero 199.123.000, ovvero gli operatori Rispondi-Rai gia' da noi interpellati piu' volte. Ministero delle Finanze. Il centralino ci ha detto di chiamare l'Ufficio Legislativo, il quale ci ha suggerito di chiamare l'Ufficio Legislativo-Finanze. Quest'ultimo ha detto di non poterci rispondere, ma ci ha suggerito di inviare un fax al fine di aprire una istruttoria. Guardia di Finanza. Abbiamo contattato l'organo di polizia predisposta al controllo sul territorio. L'Ufficio Centrale per le Relazioni con il Pubblico ci ha suggerito di chiamare il Comando Provinciale di Roma. Questi ci hanno rimandato prima al ministero delle Finanze (gia' chiamato) e poi all'Ufficio monopoli, che non risponde. Abbiamo quindi contattato vari comandi regionali e provinciali della Guardia di Finanza. Nessuna risposta, eccetto per un cortese ufficiale di Torino che ci ha invitato a recarci nel suo ufficio per cercare risposte meno generiche. ROMA E PROSTITUZIONE Nella Capitale ogni tanto si fa una retata delle "passeggiatrici". Il tutto sembra fatto ad uso dei media: grandi titoli, denuncia di un fenomeno inarrestabile, preoccupazione per le minori coinvolte, comitati per l'ordine pubblico, riunioni di vertice ecc., il giorno dopo tutto torna come prima, in attesa della prossima retata. La Giunta capitolina ha avuto anche la "bella idea" di installare, in particolari vie, le telecamere "antilucciole". In questo modo, dicono al Comune, i clienti saranno scoraggiati dal fermarsi perche' possono essere identificati e, se del caso, multati, con l'invio della contravvenzione a domicilio. Installare telecamere, fare manutenzione, pagare il personale addetto al controllo e alla registrazione costa un mucchio di soldi. Spese senza risultato perche' le "lucciole" si spostano un po' piu' in la', e il gioco e' fatto: le telecamere riprenderanno strade deserte. Insomma soldi del contribuente spesi inutilmente. Bisognerebbe istituire un premio: l' "Asinello d'oro". Tra i nostri governanti comunali chissa' quanti lo vincerebbero! COSTI TELEFONINI. ELIMINARE TASSA CONCESSIONE GOVERNATIVA? UN PROVVEDIMENTO LIBERALIZZATORE CHE FAREBBE BENE A TUTTI Il relatore al decreto sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli, ha auspicato l'eliminazione della tassa di concessione governativa sui telefonini, quella che viene applicata ai contratti fissi e il cui costo e' uno dei motivi per cui le schede sono piu' utilizzate. Finalmente un provvedimento che sa di liberalizzazione e non di propaganda e demagogia. Si tratta dell'eliminazione di un costo per l'utenza finale che i gestori non recupereranno in altro modo. L'abolizione del costo delle ricariche e' stato recuperato aumentando le tariffe dei consumi e altrettanto avverrebbe qualora fosse stabilita l'abolizione dello scatto alla risposta. Non solo, ma e' stato stabilito un pericoloso precedente, facendo intervenire lo Stato nella definizione di tariffe che, invece, spettano ai gestori rispetto al loro modo di voler e poter essere sul mercato. La tassa di concessione governativa e' provvedimento ben diverso: spetta al legislatore e non crea alcun pericoloso precedente. Anzi. Da' il via ad un metodo, la detassazione, che dovrebbe essere preso ad esempio per tanti altri settori, si' da passare dalle politiche a parole di difesa dei consumatori ad atti pratici e tangibili. Una cosa pero' non ci convince in cio' che sostiene il relatore Andrea Lulli. Perche' aspettare la prossima finanziaria, cioe' il 2008? Se fosse solo per un mero calcolo di introiti in meno che l'Erario ne avrebbe senza averlo programmato, comprendiamo la difficolta', ma non ci sembra insuperabile, anche perche' l'effetto positivo che un simile provvedimento avrebbe, darebbe giovamento a tutta l'economia: lo Stato che abolisce una tassa se perde da una parte, ci guadagna in fiducia e credibilita' per le proprie politiche liberalizzatrici... e se uno Stato democratico non si basa su consenso e fiducia... RISANAMENTO TELECOM ITALIA: MUNGERE LA VACCA E' L'UNICA STRATEGIA DEL PSEUDO EX MONOPOLISTA Grazie alla posizione dominante sul mercato italiano, Telecom Italia puo' permettersi di tirare a campare. Il piano di rilancio a cui sta pensando il presidente Guido Rossi rimane fumoso, a proposito delle alleanze, per cio' che riguarda l'indebitamento e soprattutto nessuna previsione su cosa voglia fare della rete: separazione contabile? O altro? Questo stato di incertezza, non puo' che preoccuparci, visto che l'unica cosa chiara al momento e' che dirigenza e soci di maggioranza continuano la strategia del cash cow (mungere la vacca) alle spalle dei consumatori che si vedono negati servizi decenti. FISCO. ROMA E TASSE. UNA GIGANTESCA MAZZATA! E', e sara', una gigantesca mazzata! Altroche' "una gigantessa operazione di redistribuzione sociale" come ha dichiarato il Sindaco di Roma, Walter Veltroni. Stiamo parlando di tasse comunali, ovviamente. E' il caso di fare il punto della situazione. L'addizionale Irpef passa da 0,2% a 0,5%, cioe' il 150% in piu', vale a dire 113 milioni di euro in piu' che usciranno dalle tasche del contribuente romano. In Campidoglio hanno deciso che l'ICI diminuira' dal 4,9 al 4,6 per mille (non per cento) per un totale di 27 milioni di euro, in compenso l'ICI per la seconda casa aumenta dal 6,9 al 7 per mille, per un incasso di 6 milioni di euro. Facendo i conti: * Maggiori entrate: 113 milioni + 6 milioni = 119 milioni. * Minori entrate: 27 milioni. * Differenza: 92 milioni. Il Comune di Roma incassera' nel 2007 qualcosa come 92 milioni di euro in piu', cioe' circa 180 miliardi, di maggiori tasse. A questo si dovra' aggiungere l'aumento della tassa sui rifiuti (20%?) che verra' deciso in Giunta lunedi' prossimo. Il Sindaco Veltroni dichiara che la "concertazione" tra il Comune e le parti economiche e sociali (alias datori di lavoro e lavoratori) ha prodotto l'operazione di redistribuzione sociale, con la firma dell'accordo denominato "Progetto Roma". Intanto vorremmo dire al Sindaco che al tavolo mancavano gli utenti o i loro rappresentanti e vorremmo anche rilevare che la cosiddetta "concertazione" non ha alcun significato visto che chi deve attuare i provvedimenti e' un solo dei tre attori, cioe' il Comune di Roma, che' le firme degli altri due sono aggiuntive e ininfluenti. Forse sarebbe opportuno parlare di un semplice "confronto". E' piu' serio. AUTOSTRADE: 3,8 MILIARDI DA RESTITUIRE AGLI UTENTI Altroche' aumenti, dovrebbero restituire agli utenti quanto hanno incassato per non realizzare quanto programmato, perche' quei soldi non spesi possono essere investiti per realizzare ulteriori guadagni. Gli aumenti dei pedaggi autostradali, mediamente su quelli attribuiti e' del 2,2%, mette in rilievo l'ingente mole di soldi, 3,8 miliardi di euro, che le societa' autostradali hanno incassato per la realizzazione di lavori e di servizi mai effettuati. Cosi' e' molto comodo: si incassa e non si spende. Quando mai s'e' vista una cosa del genere? E quei soldi non spesi dove vanno a finire? Sono stati utilizzati per altre operazioni? A nostro parere dovrebbero ritornare nelle tasche degli utenti con una diminuzione dei pedaggi autostradali o perlomeno dovrebbero essere depositati presso una banca e gli utili trasferiti allo Stato. CANONE/TASSA RAI. LA RAI CONTINUA A MINACCIARE PER MANCATO PAGAMENTO? POSSIBILE RICHIEDERE I DANNI AL GIUDICE DI PACE DELLA PROPRIA CITTA' Per coloro che non hanno il televisore o un apparecchio "atto o adattabile" alla ricezione dei programmi tv e che continuano a ricevere richieste di pagamento del canone/tassa Rai, ci sono buone notizie. Il giudice di pace di Varese, con la sentenza del 24 ottobre 2006 (*), ha condannato la Rai al risarcimento dei danni cagionati dalle continue richieste di pagamento del canone TV nei confronti di una persona non "abbonata", riconoscendo la propria competenza piuttosto che quella del Tribunale di Torino. Coloro che hanno risposto piu' di una volta alle richieste/minacce della Rai segnalando di non essere in possesso di un televisore (**), potranno richiedere un risarcimento del danno alla Rai con lettera di messa in mora (***). Se la Rai non risarcira' il danno, si potra' adire il Giudice di Pace della propria citta' per ottenere i danni. COME CITARE LA RAI IN GIUDIZIO E' consigliabile andare personalmente dal Giudice di Pace della propria citta' e citare oralmente in giudizio la Rai (questo al fine di evitare errori formali nella citazione scritta che potrebbero compromettere o addirittura invalidare la richiesta). Portare con se' tutta la documentazione necessaria a dimostrare il danno subito, ovvero: - Danno patrimoniale: spese vive di comunicazioni (raccomandate, telefonate, consulenze legali, ecc.). Ad ogni danno, indicare l'importo al centesimo e supportare con documentazione (allegare fotocopie delle ricevute di pagamento, bollette del telefono, etc.); - Danno non patrimoniale (o esistenziale): descrivere dettagliatamente il danno dovuto alla perdita di tempo, di energie, di tranquillita' nello svolgimento delle proprie attivita' quotidiane, ecc. Per ogni danno indicare documentazione e/o testimoni (allegare fotocopie, o citare testimoni presenti ai fatti narrati con nome, cognome, residenza, generalita'). Per chiarimenti o assistenza, contattare il nostro servizio di consulenza gratuita online Cara Aduc: http://www.aduc.it/dyn/sosonline Note (*) Sentenza del Giudice di Pace di Varese (tratta dal sito www.ilcaso.it): http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/sentenza_rai.pdf (**) Se non si ha il televisore, rispondere alle richieste della Rai con il modulo "Non ho la tv e non vi pago": http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40167 Se invece ci si vuole sbarazzare del televisore e disdire l'"abbonamento" Rai, ecco come fare: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40168 (***) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 Attenzione: a seguito della richiesta di disdetta (per suggellamento, cessione o rottamazione della tv), la Rai potrebbe richiedere la compilazione di una "Dichiarazione integrativa" da rispedire entro 15 giorni, pena l'invalidita' della disdetta stessa. Non e' necessario compilare il modulo (la legge prevede che sia sufficiente la raccomandata al punto 1), ma e' consigliabile farlo, in quanto la Rai potrebbe ricorrere presso il Tribunale di Torino per esigere il pagamento della tassa. La Rai perderebbe la causa quasi certamente, ma per difendersi sarebbe necessario avvalersi di un avvocato e recarsi a Torino, una scocciatura non indifferente per il cittadino (di cui la Rai e' ben cosciente). Visto che la compilazione della dichiarazione sostitutiva non impegna a far entrare nessuno in casa propria (nessuno potra' mai entrare senza un mandato di un giudice, neanche la Guardia di Finanza), per coloro che non vogliono recarsi a Torino e' consigliabile rispedire il modulo tramite raccomandata A/R entro 15 giorni insieme ad una eventuale richiesta di risarcimento del danno (farlo con una messa in mora: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051), e, siccome la Rai non acconsentira' ad alcun rimborso del danno, procedere in causa. ANTIDOPING NELLE SCUOLE? IL MINISTRO DEGLI INTERNI DICE SUL SERIO OPPURE DI QUALE SOSTANZA SI E' FATTO? Il ministro degli Interni, Giuliano Amato, oggi a Firenze per un colloquio publbico sulla sicurezza nelle citta', ha lanciato una proposta: antidoping all'uscita delle discoteche e delle scuole "... io penso che se lo studente risulta positivo dopo l'interrogazione puo' perdere punti e l'interrogazione non vale", "bisogna pensare anche a cose del genere, anche se puo' apparire una cosa un po' idiota ma che vale la pena di essere valutata e magari sostituita da altre". Visto l'argomento, ci chiediamo se il nostro ministro fosse nel pieno possesso dei propri freni inibitori o sotto l'effetto di una di quelle sostanze su cui vorrebbe intervenire. Se fosse vera quest'ultima ipotesi, non lo sapremo mai. Crediamo, comunque, che quando un ministro parla e propone, non tra amici a casa sua, ma in un luogo pubblico e a valenza istituzionale, le cose che dice abbiano un peso. Ed entriamo nel merito. Prima di tutto, se fosse accolta questa proposta, si dovrebbe fare altrettanto dopo ogni votazione del Governo e del Parlamento... e cosi' faremmo contento l'on. Pierferdinando Casini che da tempo chiede una cosa del genere, anche se piu' blanda nel metodo. Dopodiche', se ancora ci fossero margini al confronto in materia (o se dovesse essere arrestato il pusher del nostro ministro senza che egli abbia potuto realizzare questa proposta), prima di militarizzare tutta la societa', sarebbe bene avviare una riflessione: non sara' il metodo stesso seguito fino ad oggi ad aver causato cio' che si proponeva di estirpare? Non e' che la punizione e l'illegalita' di sostanze che gli esseri umani comunque vogliono utilizzare, abbiano favorito il cattivo uso delle stesse nonche' la loro pessima qualita'? Non e' che questo abbia portato ad incrementare la criminalita' nelle citta' e a maggiori pericoli e costi sanitari per i cittadini? Una riflessione che chiediamo al ministro Amato prima di continuare con le sue attuali riflessioni/proposte, anche per cercare di capire dove intende realmente arrivare oltre a voler oggi apparire duro e forte. Giuliano Amato e l'antidoping Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=174475 DISCARICA DI MALAGROTTA. UN BLUFF LA COMMISSIONE PARLAMENTARE Si e' risolta in un bluff la visita alla discarica di Malagrotta (Roma) della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attivita' illecite ad esse connesse. Sembrava dovesse trovare chissa' cosa, sembrava che dalla visita sarebbero venute fuori chissa' quali verita' nascoste, invece nulla. Ovvio che c'e' il problema del futuro della discarica ma questo era gia' noto da tempo. Nel 1993 (preistoria) l'allora Giunta regionale del Lazio approvo' un piano, proposto dall'assessore all'Ambiente (lo scrivente) per la costruzione di 5 termovalorizzatori, 2 per la Provincia di Roma, 1 ciascuna per le Province di Latina e Frosinone, 1 per le Province di Viterbo e Rieti. La proposta era accompagnata da sostanziosi investimenti per la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti. L'iniziativa fu trasmessa al Consiglio regionale per l'approvazione. Purtroppo ci fu l'ennesima crisi di Giunta e non se ne fece piu' nulla. Nei successivi 10 anni (1995-2005) si succedettero Giunte di sinistra e di destra ma il problema dei rifiuti nel Lazio, e in particolare a Roma, rimase sostanzialmente insoluto. La Commissione parlamentare si e' fatta una passeggiata a Malagrotta. Per dire che? BOND ARGENTINA. AMMESSE A NEW YORK DUE CLASS ACTION DELL'ADUC. TUTELATI ANCHE GLI ACQUIRENTI POST-DEFAULT. E IN ITALIA? Vittoria dei bondholders assistiti dall'Aduc presso il tribunale di New York. Lo scorso 1 marzo il Giudice Thomas Griesa ha ufficialmente certificato come Class Action le due azioni legali promosse da aderenti all'Aduc nei confronti della repubblica Argentina, per conto di tutti i danneggiati possessori delle specifiche emissioni obbligazionarie notoriamente in default. Le azioni sono condotte dall'avv. Brian P. Murray dello Studio Legale Murray Frank & Sailer di New York, e monitorate per l'Aduc dall'avv. Pietro Adami di Verona. Le due azioni riguardano i bond con i seguenti codici ISIN: XS0086333472 (2008, Euro, 8,125%) e US040114FC91 (2010, Usd, 11,375%) (1), e domandano la condanna della repubblica Argentina al pagamento di capitale ed interessi, sia contrattuali (sino alla naturale scadenza) che legali (successivi alla scadenza). Gli aderenti all'Aduc che hanno promosso e seguito le azioni (ai quali rivolgiamo un ringraziamento per l'impegno profuso anche a beneficio degli altri danneggiati), sono stati nominati Class Representative e rappresenteranno l'intera loro Class: in consultazione coi legali Usa e con noi, avranno poteri decisionali, coordinando le azioni e vagliando le proposte che dovessero pervenire dalla debitrice. Per entrambe le azioni, la certificazione comprende tutti coloro che soddisfano i seguenti requisiti: 1) abbiano acquistato i titoli prima dell'avvio dell'azione legale di riferimento (e quindi prima del 13.12.04 per i bond ISIN XS0086333472 e prima del 22.03.05 per quelli con ISIN US040114FC91); 2) NON abbiano aderito alla OPS; 3) non abbiano aderito all'iniziativa della TFA; 4) continuino ininterrottamente a possedere i bond medesimi sino al futuro esito finale della causa. Nello specifico, si tratta della definizione di Class piu' ampia tra quelle ad oggi certificate dal Tribunale di New York nelle diverse class action spendenti contro la Repubblica Argentina. Di particolare rilievo il fatto che sono ricompresi anche coloro che hanno acquistato titoli dopo il default (riconoscendo implicitamente prive di pregio le difese della debitrice, che tentavano di far passare per speculatori anche le migliaia di piccoli investitori che cercarono a suo tempo di porre rimedio alla situazione acquistando ulteriori titoli per mediare il valore di carico, confidando in una migliore soluzione del default). Le cause procederanno con il deposito di una istanza di Summary Judgement (richiesta di sentenza con procedimento abbreviato) con la speranza di una celere definizione del giudizio di primo grado; anche in ipotesi di rigetto dell'istanza di rito abbreviato, comunque, i nostri legali si sono espressi ottimisticamente sulle possibilita' di successo dell'azione. Ricordiamo che in caso di successo, gli aderenti alla iniziativa della TFA presso l'ICSID NON ne potranno beneficiare, perche' il loro Studio Legale ha depositato espressa richiesta di loro esclusione (opt-out ) da ogni Class Action in corso o futura eventuale. Quando le azioni raggiungeranno un risultato concreto, il Tribunale, acquisite le somme, ripartira' le stesse percentualmente tra tutti gli aventi diritto che avranno presentato domanda nei tempi e nei modi stabiliti dal medesimo Tribunale. Per il momento e' un evento incerto e non prossimo, ma noi continueremo, per aderenti e non, il servizio di assistenza, monitoraggio e divulgazione. In Italia, se dovesse essere approvata la proposta del Governo sulla Class Action, quanto abbiamo ottenuto a New York non sarebbe possibile, perche' il diritto ad agire non spetterebbe ad associazioni come la nostra e al comune cittadino, ma solo a chi fa parte di lobbies prone al potere. Qui la nostra proposta di legge a firma degli on. Donatella Poretti e Daniele Capezzone: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (1) Riportiamo l'esatta definizione delle Class nelle due vertenze: - XS0086333472: "all current holders Euro-denominated 8 1/8% Global Bonds, maturing on April 21, 2008, with an issue price of 98.84%, in a total offering amount of euro 750,000,000, issued by the Republic of Argentina with ISIN number XS0086333472 who will continue to hold the 8 1/8 Bonds until final judgment has been entered in this action." - US040114FC91: "all current holders of Argentina 11 3/8% Global Bonds, issued by Argentina with an International Stock Identification Number (“ISIN”) of US040114FC91, maturing on March 15, 2010 who will continue to hold the 11 3/8 Bonds until final judgment has been entered in this action." CONFISCA MOTORINI. COSA E' ACCADUTO ALLE PROMESSE DEL GOVERNO? DOMANI NUOVA INTERROGAZIONE QUESTION TIME ALLA CAMERA Lo scorso 25 gennaio, ad una interrogazione parlamentare da noi sollecitata e presentata dagli onorevoli Donatella Poretti e Marco Beltrandi della Rosa nel Pugno, il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli prese l'impegno a nome del Governo di restituire al piu' presto ai proprietari i ciclomotori confiscati per violazioni non sempre gravi al Codice della Strada (1). Lo stesso viceministro defini' "illegittimamente espropriativa' della proprieta' privata" quella norma (poi modificata lo scorso 29 novembre 2006) che prevedeva la confisca addirittura per chi circolava con il casco male allacciato. Sebbene la nuova norma abbia abolito la confisca, essa non dispone per tutte quelle decine di migliaia di confische (o sequestri e fermi amministrativi oggi in attesa di essere tramutati in confisca) avvenute prima del 29 novembre 2006. Sono passati 47 giorni da quella promessa, e ancora non si hanno notizie su un provvedimento del Governo in materia. Le uniche modifiche al Codice della Strada annunciate nel frattempo sembrano invece perseguire la strada opposta, intervenendo con sanzioni sempre piu' severe a fronte di una patente incapacita' di applicare le norme gia' in vigore (2). Proprio su questo, l'on. Beltrandi presentera' nuovamente un'interrogazione al question time, questa volta in Aula. Dalle ore 15 di domani, mercoledi' 14 marzo, tutti i cittadini interessati potranno seguire la risposta del Governo in diretta radiofonica e tv per giudicarne l'operato. Soprattutto, vedremo se il Governo avra' dato seguito all'impegno preso due mesi fa con iniziative concrete, o se invece vorra' semplicemente rimandare ancora la questione con un'altra generica ed inutile promessa. Nel frattempo, coloro che hanno subito il sequestro o il fermo amministrativo, ma che sono ancora in attesa del provvedimento di confisca, potranno richiedere la restituzione del libretto di circolazione all'organo che ancora lo detiene (3). (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=168834 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=173997 (3) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=173388 DICO/VATICANO. NEL NOME DELLA NATURA SI PRATICA L'INGERENZA? O QUESTA VALE SOLO PER GLI ALTRI PAESI? Il Papa ha oggi invitato i politici cattolici a non votare leggi contro natura. Il pontefice si riferisce in particolar modo ai Dico, un pallido riconoscimento di pochi –troppo pochi- diritti alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso. Noi non abbiamo l'autorita' di cui il papa e' stato investito da madre Natura, ma ci poniamo questa domanda: se essere gay e' innaturale, perche' allora esistono in natura cosi' tanti esempi di omosessualita'? E' la natura che contraddice se stessa, oppure e' il suo massimo interprete che non sa capirla? Soprattutto, sembra che l'investitura del papa a supremo interprete delle leggi naturali sia avallata dalla quasi totalita' del mondo politico italiano. Da una parte si e' strillato contro una missiva di sei ambasciatori stranieri inviata al Governo italiano sull'Afghanistan quale inaccettabile ingerenza ed offesa alla sovranita' nazionale. Nel caso dei Dico, lo Stato del Vaticano non solo ha pubblicamente interferito con la politica del nostro Paese (con appelli pubblici, lettere, minacce, colloqui con il Presidente della Repubblica, del Consiglio, ed oggi con il ministro della Giustizia Clemente Mastella), ma e' riuscito a bloccare la legge, e addirittura a produrre una crisi di Governo. L'entusiasmo del centro-destra alle parole del Papa, e la timidezza con cui cercano di glissare nel centro-sinistra, rappresenta forse il punto piu' basso nei rapporti fra Stato e Chiesa dall'unita' d'Italia. Nel nome della naturalezza (sia esso il matrimonio eterosessuale o l'universo geocentrico), continuano ad essere calpestati i diritti di milioni di cittadini, cosi' violentemente etichettati quale aberrazione innaturale. BUONI PASTO. NON E' UNO SCIOPERO MA UNA SERRATA E VIOLAZIONE DI CONTRATTO. CAMBIARE ESERCENTE Anche se "addolcito" dalla offerta di un caffe', quello di domani non e' uno sciopero dei buoni pasto ma una "serrata" e una violazione di norme contrattuali. Una "serrata" che non ha senso e che danneggia i consumatori, infatti, la Confcommercio ha promosso l'iniziativa per protesta contro una sentenza del Tar del Lazio che annulla alcune parti del decreto del Consiglio dei Ministri che disciplina il settore. Si puo' fare una "serrata" per contestare una sentenza di un tribunale? Alla Confcommercio aggiungono che "Le societa' che emettono i buoni pasto sono colossi che impongono contratti capestro a cui i piccoli esercenti devono sottostare". E chi obbliga i piccoli esercenti a sottoscrivere un contratto? E cosa c'entrano i consumatori nel rapporto tra esercenti e societa' di emissione dei buoni? Insomma la Confcommercio utilizza l'arma del disservizio, cioe' prende per il collo i consumatori per ottenere quel che chiede. Anche i consumatori pero' possono far sentire la propria voce: cambiare esercente. AUTOSTRADE: 3,8 MILIARDI INUTILIZZATI E AUMENTI DEI PEDAGGI. INTERROGAZIONE AI MINISTRI DELL'ECONOMIA E DELLE INFRASTRUTTURE Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Il ministro dell'Economia ha firmato in questi giorni il decreto con il quale ha fissato gli aumenti delle tariffe autostradali. Come denunciato dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) qualcosa non torna: gli aumenti dei pedaggi autostradali, mediamente su quelli attribuiti e' del 2,2%, mette in rilievo l'ingente mole di soldi, 3,8 miliardi di euro, che le societa' autostradali hanno incassato per la realizzazione di lavori e di servizi mai effettuati. Non si capisce che fine abbiano fatto questi soldi e soprattutto in che modo si continuino a giustificare gli aumenti. La stessa domanda sembra essersela posta anche il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che pero' si e' limitato a detrarre dagli aumenti dei pedaggi la quota di investimenti non effettuati. Ho rivolto un'interrogazione ai ministri dell'Economia e delle Infrastrutture per sapere in quale modo i 3,8 miliardi incassati e non spesi dalle societa’ autostradali sono stati utilizzati. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=174582 MOTORINI CONFISCATI. A GIORNI LE NORME DEL GOVERNO PER RIAVERLI. UNA CONQUISTA CIVILE DELL'ADUC Grazie alla nostra solerzia e continuita', entro pochi giorni, il Consiglio dei Ministri discutera' un provvedimento per restituire ai proprietari motorini e moto confiscati o sequestrati prima del 29 Novembre 2006 per violazioni non sempre gravi al Codice della Strada. E' la risposta del ministro ai Trasporti Alessandro Bianchi al question time degli onorevoli Marco Beltrandi e Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, oggi alla Camera. Da tempo avevamo sollecitato il Governo, con una proposta di legge e con una interrogazione parlamentare (1), presentate sempre da Poretti e Beltrandi, al fine di porre rimedio ad una legge ingiusta e di dubbia costituzionalita', che prevedeva la confisca (un provvedimento definitivo!) del mezzo addirittura per chi circolava con il casco male allacciato. Se il Governo manterra' l'impegno, entro pochi giorni i proprietari potranno recuperare i loro mezzi, previo pagamento di sanzione e spese di restituzione. Ci auguriamo che, nei suoi annunciati interventi sul Codice della Strada, il Governo voglia far tesoro di questa vicenda, che ha colpito pesantemente decine di migliaia di cittadini. Una politica di sanzioni similmente punitive e dannose non servirebbe ad aumentare la sicurezza delle strade, ma solo a mascherare l'incapacita' di applicare le norme gia' in vigore. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=168834 ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi BUON COMPLEANNO, PESCIOLINA! Cara Pesciolina A., si da' il caso che proprio oggi, 15 marzo 2007, tu compia il tuo primo anno di vita, e io, che ho un po' partecipato alla trepidazione della tua attesa e della tua nascita, e ho avuto anche il piacere di vederti crescere in questi mesi, voglio dirti ufficialmente e pubblicamente: buon compleanno! Un augurio di cuore che, naturalmente, va oltre il ristretto ambito delle ventiquattr'ore di questa giornata e si estende a tutta la tua vita a venire. Che tu sappia mantenere quella vivacita' dello sguardo, che gia' mi colpi' quando ti vidi per la prima volta che avevi 11 o 12 giorni. Che essa ti consenta di cogliere tutta la bellezza della vita, e, nei casi in cui tale bellezza non fosse immediatamente avvertibile, che tu sappia scorgere le mani soccorrevoli che certamente si tenderanno verso di te per sostenerti nei passaggi difficili del vivere. Come regalo di compleanno ti copio adesso una poesia, che imparai a memoria in anni piuttosto lontani, e che proprio tu mi facesti tornare in mente circa un mese fa, quando mi comparisti davanti con la faccia tutta dipinta dalla pappa appena gustata; una visione molto simile a quella che il poeta Edmondo De Amicis da' del suo bambino "in fin di desinare". Eccoti, dunque, in esclusiva, di Edmondo De Amicis, il Ritratto del mio bambino Come trovo dipinto il mio bambino in fin di desinare e' uno sgomento! Ha le patacche addosso a cento a cento e la bocca color di stufatino. Ha il nasetto, si sa, tinto di vino e sulla fronte un po' di condimento, e uno spaghetto appiccicato al mento, che gli penzola giu' sul grembiulino. E sfido! in tutto pesca e tutto tocca, e si strofina la forchetta in faccia e stenta un'ora per trovar la bocca… E son tutti i miei strilli inefficaci: egli, vecchio volpone, apre le braccia, ed io gli netto il muso co' miei baci. Ancora tanti, tanti auguri dalla Pesciolona Annapaola. NOTA Edmondo de Amicis, nacque a Oneglia il 21 ottobre 1846 e mori' a Bordighera l'11 marzo 1908. Il suo nome e' legato soprattutto al romanzo Cuore del 1886, una specie di diario giornaliero dei fatti accaduti in una terza elementare. Lo scritto ha avuto fama e diffusione notevole fino a oltre la meta' del XX secolo, quando subi' una stroncatura, forse non del tutto meritata, da parte di Umberto Eco. Infatti, secondo altri critici, il romanzo, per quanto scritto in modo edificante, riflette fedelmente la dura e contraddittoria realta' della prima fase dell'Unita' d'Italia. Oggi e' possibile leggerlo anche in rete a questo indirizzo http://www.liberliber.it/biblioteca/d/de_amicis/cuore/html/index.htm Giornalista e scrittore per vocazione, De Amicis dovette intraprendere dapprima la carriera militare (partecipo' alla battaglia di Custoza della terza guerra d'indipendenza nel 1866), che abbandono' negli anni successivi, dopo i primi successi letterari. Dall'esperienza nell'esercito trasse gli scritti di La vita militare (prima edizione nel 1868; definitiva nel 1880); tra gli altri scritti famosi all'epoca si segnalano il Romanzo di un maestro (1890) e Fra scuola e casa (1892). Nel 1890 De Amicis aderi' al movimento socialista, nel quale milito' fra i riformisti di Filippo Turati. All'ideale socialista si deve il romanzo Primo Maggio, che, scritto tra il 1891 e il 1894, fu pubblicato per la prima volta nel 1980, rappresentando, a detta di alcuni, un interessante caso letterario e politico. La poesia riportata sopra si trova anche a questo indirizzo: http://www.filastrocche.it/nostalgici/filastro/dipinto.htm ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi SPQR - Senatus Populusque Romanus Quando ero un giovane liceale, tenevo sotto pressa il latino. Ci dedicavo del tempo. Quanto abbiamo speso di tempo sui banchi di scuola? Chini sui libri? Non lo so: molto, forse troppo, certamente tempo prezioso. Quante altre cose avremmo potuto fare. Come sarebbe bello se un giorno al neonato si potesse applicare qualche futuro elettrodo (attendiamo che lo inventi la Microsoft oppure la Apple?) in testa e, in pochi istanti, trasmettergli lo scibile umano e ogni lingua del mondo. Si', ma chi sceglie la storia da immettere in quel cervello? C'e' un gran dire tra il Fini e il Diliberto, tra Pannella e Monsignor Ruini, che si affannerebbe nel dir il suo… per favore Pannella, stop con i soliti discorsi sulla ingerenza…! Eppure, la conoscenza (quella vera) fa liberi. Si', ma quanto si conosce di vero? Si', ma poi, liberi di che cosa? Ai tempi dell'antica Roma, verso il 500 a.C, la Repubblica Romana aveva istituito le scuole pubbliche. Fino a quel momento l'istruzione dei bambini era affidata alla famiglia, e per la maggior parte ai liberti, che erano schiavi acquistati dalla famiglia, spesso di origine greca, molto colti. Secondo me, questi giovani bimbi romani non dovevano faticare moltissimo negli studi. Ad esempio, il latino, lo conoscevano gia'. Era la loro lingua madre. Se questo latino avessero dovuto impararlo, non avrebbero avuto mai il tempo di conquistare il Mondo, e Roma non sarebbe stata mai "Caput Mundi". Ai bimbi raccontavano fino alla noia la storia della “Patria": Romolo & Remo. Erano discendenti di Enea che era stato "raccomandato" (la raccomandazione si usava anche allora) dagli Dei. La storia si concluse con un fratricidio, quello di Romolo su Remo. Questo 735 anni prima della venuta di Cristo, esattamente il 21 Aprile, data che ancora oggi Roma festeggia. I romani ne fecero la data di inizio del Mondo. Fu Cristo a cambiare le cose. I bimbi, in tal maniera, imparavano che erano discendenti di Enea e che possedevano sangue divino. La mera ingenuita', oltremodo l'ignoranza, era il motore propulsivo di quello che da li' in avanti Roma sarebbe divenuta, e il suo sottofondo era sempre lo stesso: la Religiosita'. Oggi i romani sono faciloni e rassegnati, a quel tempo lo erano molto meno. Erano un popolo austero, privo di humor, rozzo, se non fosse stato per gli Etruschi, che invidiavano (predisposizione italica di origine antica), non avrebbero costruito le tante bellezze monumentali, tra le quali il Circo Massimo, dove dagli Etruschi avevano imparato a divertirsi un po', e nemmeno la "cloaca massima", le fognature, convivendo, come facevano giornalmente, tra i liquami. Roma di quel tempo, dopo sette Re, con un plebiscito proclamo' la Repubblica, era il 508 a.C.. Qualche anno piu' tardi, nel 1948 d.C., Roma proclamo' la Repubblica, con voto plebiscitario e referendario, stravolgendo per sempre la storia del Re. La prima volta non ci dovrebbero essere stati imbrogli, dubitiamo della seconda. Come ogni Repubblica, per solidificarsi ed esistere nella onnipotenza di autorita' di Stato, non puo' che imborghesirsi, diffondendo un clima puritano o cercando di diffonderlo. Tutti coloro che potrebbero rischiare di essere contro l'integrita' dello Stato Repubblicano, rischierebbero di essere dei fuori legge. Ai tempi dell'antica Repubblica romana, il "primo Ministro" (lo soprannominarono "Pubblicala", che significava amico del popolo), fece approvare alcune leggi che difendevano l'integrita' statale e repubblicana, come la messa a morte di coloro che osavano proclamarsi Re, senza tuttavia specificarne con quali elementi si poteva affermare cio'. Questa tecnica e' sempre stata usata dalle polizie politiche dei tempi moderni. I "nemici" si chiamano, caso per caso, "deviazionisti", "insurrezionisti", "nemici della patria", "agenti al servizio dell'imperialismo straniero". I delitti, col progresso, non cambiano. Interessante e' osservare che, in quei tempi della Repubblica romana, la forza dei numero di voti era legata ancora (come ai tempi dei Re) al potere finanziario dei gruppi. Cosi' accade oggi in Italia (anche senza Re). Il potere economico, vedi Confindustria, "acquista" il potere con diverse modalita' che, ad esempio, nel passato prendevano il nome di Tangentopoli. Cosi' una classe ricca minoritaria, faceva (e continua a fare…) il bello ed il cattivo tempo, contro una classe maggioritaria ma solo nel numero. Ancora interessante fu che, dopo l'istituzione della Repubblica dell'antica Roma, ci fu una profonda crisi economica, a quel tempo non c'era l'America , ne' piani Marschall. Una legge repubblicana aveva confiscato le terre ai proprietari, piccoli e grandi, e questi, rimasti senza lavoro, si rifugiavano dalle province in citta', in cerca di fortuna. Ma Roma "Patrizia" (burocrati e potere amministrativo) aveva bloccato ogni sorta di sviluppo economico; il motivo era legato al fatto che i "senatori" -che erano solamente Patrizi (i burocrati moderni ed il potere amministrativo)- non avevano interesse di rimettere in movimento un sistema commerciale, che poteva creare delle classi ricche (oggi gli chiameremmo, come piace al Berlusconi: ceto medio produttivo), culturalmente e politicamente contrari a loro. Queste vicende si sono replicate nel 1950 d.C., soprattutto nell'Italia meridionale, dove si avvertiva un forte fermento dei contadini. Questi pretendevano che lo "Stato" aggiudicasse loro i terreni, da sottrarre ai vari feudali, che nella maggior parte erano Nobili, ormai con il titolo decaduto. A Partinico (Palermo) -mi raccontava mio nonno con voce sofferta per una "ferita" mai sanata-, dove comandava la stazione dei Carabinieri, dalla semplice manifestazione si passo' ad un tentativo di sommossa. C'era un sostanziale pericolo di ordine pubblico, in quei giorni a ridosso della fine della guerra mondiale, con una Italia ancora in rovine. Il mio nonno, per raffreddare gli animi contadini, sparo' un colpo di pistola in aria, oltremodo con ottimi risultati sulla sommossa. Una settimana dopo ebbe una comunicazione disciplinare, direttamente dalla Legione di Palermo, doveva essere trasferito in localita' da concordare. E' molto probabile che dietro quei contadini ci fossero state delle teste superiori che manovravano i moti popolari, figli delle sofferenze che si perdevano nella resistenza partigiana. La figura del Carabiniere era molto odiata a quei tempi, nel sud la gente li chiamava "Reali", e questo la dice lunga. Mio nonno, tuttavia, era lontanissimo da quei sentimenti radicati in quella societa' di quel tempo, oltremodo non avrebbe mai rinnegato le sue origini contadine, e se si trovava li', era per la sua ambizione e la sua tenacia. A nulla valsero i suoi tentativi di ricorso, l'Italia ormai era Repubblicana, i "Reali" passavano silenziosamente dalla parte del vincitore, tagliando la testa a chi, come il nonno, era sembrato intransigente Invece di farsi trasferire, preferi' congedarsi dall'Arma, e per tutto il resto dei suoi giorni odio' i Comunisti, non comprendendo, o non volendo comprendere, che era stato "fagocitato" non dai Comunisti, ma dalla stessa Arma. E la Roma Repubblicana antica fu migliore della Roma Repubblicana moderna. Era il 492 a.C. quando a tutela delle classi meno abbienti, crearono i Tribuni della Plebe. I Tribuni, contrariamente ai sindacalisti della Roma moderna, avevano forte influenza decisionale nella vita Repubblicana. Il Senato della Roma antica, il Parlamento di oggi, sapeva ascoltare con attenzione, senza parlare. Il Parlamentari odierni sanno solo parlare senza ascoltare, e senza mai interpellare gli interessati. Si discute sulla Legge Biagi, ma non si interpellano i diretti interessati, i precari, Plebei dell'era moderna? No, schiavi dell'era moderna. A Vicenza migliaia e migliaia di persone, cittadini della Repubblica Italiana, hanno marciato …nessuno se ne e' accorto? Non intendono allargare la base militare Usa. Roma Repubblicana antica era orgogliosa, non avrebbe permesso che, altro Paese, venisse in Patria a commettere gravi reati, nemmeno se fossero stati ottenuti dalla Polizia segreta, nemmeno se fossero stati ottenuti a loro favore. I Senatori della Roma antica, erano di grande integrita' morale, avrebbero condannato con grande severita' tale gesto, anche se il rapito si fosse chiamato Pirro. Ma il rapito si chiamava Abu Omar, era un libero cittadino. E quando un sicario si presento' al Senato Repubblicano, asserendo che avrebbe potuto avvelenare il suo nemico, Pirro, i Senatori, non solo non diedero adito al gesto, ma informarono Pirro medesimo del pericolo! I pilastri su cui si fondano le analogie tra le due Roma, sono rimasti inattaccati nel corso dei secoli: il Prefetto, il Giudice, il Gendarme, il Codice e l'Agente delle tasse. Le analogie strutturali tra le due Roma rimangono in piedi, cio' che non rimane e' la saggezza, e l'integrita' dell'animo umano, misteriosamente svenduto. Il Vaticano asserirebbe al Diavolo, noi, asseriamo alle stupidita' ed alle debolezze umane. La sigla SPQR significa Senatus Populusque Romanus, il Senato e' il Popolo Romano, e veniva scritta su ogni nuovo monumento nell'antica Roma Repubblicana. E' una fortuna che la Roma moderna, questo almeno se lo e' risparmiato. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Codice della Strada. Automobilisti, attenzione ai cavilli della Corte di Cassazione! Ricorsi fai da te a rischio E' stata pubblicata (1) in questi giorni una sconcertante sentenza della Corte di Cassazione seconda sezione civile, n. 1010/07 del 10 ottobre 2006 che ritiene inammissibile (nullo cioe' per vizio formale, a prescindere dal merito) il ricorso contro una sanzione amministrativa per l'annullamento di un verbale della Polizia stradale. La sentenza risulta particolarmente odiosa perche' ci rammenta quanto lontana sia la giustizia dal cittadino comune. Come le impugnazioni del cittadino vadano in fumo prima ancora di entrare nel merito per ragioni formali, i cosiddetti cavilli. Nel caso di specie, il cittadino aveva fatto ricorso contro il verbale della Polizia stradale, contro la Prefettura, che e' organo periferico dello Stato, e in particolare del Ministero dell'Interno. Ebbene, la Corte di cassazione, rilevando d'ufficio il vizio del "difetto di legittimazione passiva", ha dichiarato inammissibile l'opposizione perche' non doveva indicarsi sul ricorso la Prefettura ma il Ministero dell'Interno. Come sapra' chi ha avuto esperienza diretta di impugnazione di multe, il Giudice di Pace che riceve il ricorso (spesso su modulistica fai da te) e' anche quello incaricato per legge, a mezzo della relativa cancelleria, di comunicare il decreto di fissazione dell'udienza al ricorrente e "all'autorita' che ha emesso l'ordinanza" –nella fattispecie la multa (art. 23 legge 689/81 che regola il procedimento di opposizione a sanzione amministrativa, richiamato dall'art. 204 codice della strada). Cio' significa che, anche ammessa la svista del cittadino, senza dubbio ha sbagliato in primo luogo la cancelleria dell'ufficio giudiziario, che ben poteva e doveva rilevare quale fosse l'autorita' che aveva emesso la multa per procedere alla comunicazione dell'udienza. Non avrebbe del resto avuto difficolta' a farlo, visto che il verbale impugnato e' allegato agli atti di causa pena nullita'. Ma non e' tanto l'errore dell'ufficio che e' grave, quanto che la diversa indicazione da parte del comune cittadino sull'atto di ricorso, fra Prefettura e Ministero dell'Interno, enti facenti parte della stessa branca dell'amministrazione pubblica (seppur l'uno periferico l'altro centrale) comporti la nullita' radicale dell'impugnazione! E tutto questo con il verbale allegato al ricorso stesso dove si legge chiaramente chi ha emesso il verbale! Si consideri che la questione e' tanto piu' grave, quanto la nullita' rilevata a nostro parere non corrisponde -come dovrebbe ogni nullita' insanabile del processo- ad una limitazione del diritto di difesa altrui, nella specie del Ministero dell'Interno. Infatti la Prefettura viene investita della vicenda giudiziaria attraverso la notifica di cancelleria all'Avvocatura distrettuale dello Stato, ossia quel corpo specializzato di legali sul territorio appartenenti alla p.a. che sono in stretta comunicazione fra di se' e con quelli del relativo ufficio Centrale. Riteniamo davvero gravissimo questo stop della Cassazione, fino a consideralo anche nella sostanza un vero e proprio diniego di giustizia. Forse, ma e' una semplice opinione personale, censurabile persino dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che come si sa, non ha in simpatia le cavillosita' giuridiche italiane che si ritorcono cosi' vessatoriamente sul cittadino. Lo riteniamo grave anche per un ulteriore motivo. La giustizia, come piu' volte denunciato dalla nostra associazione, soffre di un filtro -l'intermediazione del legale- che rende molte azioni giudiziali antieconomiche e di fatto impedisce al cittadino di difendersi tutte le volte che sarebbe necessario. Tale mediazione affonda le ragioni in: 1) una mentalita' corporativa, che vuole imporre l'intercessione tecnica della casta del professionista; 2) nelle oggettive difficolta' dell'attuale procedura, in parte semplificabili dal legislatore, in parte no. Cio' non di meno, per fortuna, esisteva una categoria di azioni al Giudice di Pace che il cittadino ha imparato, con l'aiuto degli uffici giudiziari che mettono a disposizione moduli, con l'aiuto dei giudici pronti a verbalizzare oralmente le citazioni, a far da se'. Sono i ricorsi contro le multe del codice della strada. Con questa sentenza si torna ad una situazione in cui il cittadino non se la sentira' piu' di far da se', e come dargli torto! "L'errore" evidenziato dalla cassazione era passato indisturbato agli occhi della cancelleria e del giudice di primo grado! Ora il comune automobilista si attrezzi e studi! Dovra' esser a conoscenza di come si sviluppano e si articolano i tentacoli della pubblica amministrazione, capire a che ministero si rifanno i Carabinieri, piuttosto che la Polizia Municipale o Stradale. Ma non bastera'. Una volta individuato il Ministero, occorrera' capire se l'amministrazione periferica lo "rappresenta esternamente" o meno. In questo caso infatti la Prefettura non rappresentava il Ministero dell'Interno. In altri casi, invece, ad esempio la Questura –anch'essa riconducibile al Ministero dell'Interno- in materia di immigrazione (materia di competenza esclusiva statale) sta in giudizio da se' e per se'. Insomma, pare proprio che le mere irregolarita' siano tali finche' commesse dall'amministrazione, e divengano nullita' radicali se commesse dal cittadino. Attenzione, dunque, al cavillo! (1) La sentenza per esteso: http://www.altalex.com/index.php?idnot=10692 ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone A proposito di globalizzazione Un artigiano napoletano guarda in televisione la cerimonia degli Oscar cinematografici. Tra gli ospiti c'e' Angelina Jolie. Indossa un completo di raso bianco, bellissimo. Un abito su misura di quelli che gli stilisti italiani offrono alle star per "pubblicizzarsi". Quell'abito l'aveva cucito Pasquale, l'artigiano napoletano, in un fabbrica in nero di Arzano. E' un dettaglio tratto dal libro Gomorra di Roberto Saviano. L'episodio citato racconta i legami tra due mondi -che in altre epoche neppure si sfioravano: il lavoro nero nella periferia di Napoli e lo scintillio del jet set internazionale; l'oscurita' di un sottoscala con un tavolo da lavoro e le luci della ribalta cinematografica e televisiva. Non esistono compartimenti stagni nel mondo globalizzato. Le opinioni sulla globalizzazione spaziano dall'esaltazione, all'aperta ostilita'. Sicuramente e' un processo pieno di contraddizioni, come tutte le novita' (e l'episodio narrato ne e' testimonianza). Sicuramente e' un processo irreversibile. Globalizzazione: tendenza delle imprese a sviluppare congiuntamente processi di internazionalizzazione e di informatizzazione. L'aumento della complessita' delle organizzazioni multinazionali che operano in Paesi diversi e che adottano ormai moduli operativi flessibili, non piu' standardizzabili secondo un modello unico, diventa gestibile solo se corrispondentemente aumenta la potenza e la centralizzazione del sistema informativo. (Nota 1) L'elemento centrale della globalizzazione e' il sistema informativo, che permette di coordinare tutte le mosse affinche' i prodotti arrivino nei punti vendita a disposizione dei consumatori (piu' o meno agiati). Un sistema informativo e' un insieme di uomini, mezzi e procedure. Fino a qualche anno fa imprese e Governi potevano delineare un sistema "limitato", occorreva tener conto di informazioni provenienti da un ambito territoriale limitato. Ora gia' in fase di progettazione di un prodotto occorre avere una visione globale. Dove mi conviene acquistare le materie prime? Come le trasporto? E l'imballaggio? E come curare l'aspetto ambientale che e' un valore a cui i consumatori sono sempre piu' sensibili? Dove vendo? Un ottimo esempio di azienda globalizzata e' la catena di distribuzione di origine svedese Ikea. L'azienda si approvvigiona in Estremo Oriente e in altre parti del mondo. Cio' ha permesso alla societa' di aprire centri commerciali in tutto il pianeta (e' conveniente, ha un buon rapporto qualita'/prezzo). Ha mantenuto, pero', il "marchio" nordico nella comunicazione (i prodotti hanno nomi svedesi). La cosa e' possibile grazie a due elementi: uno molto visibile (la comunicazione rivolta ai consumatori), l'altra oscura: l'insieme di tutte le attivita' coordinate che porta il legno indonesiano in Cina per essere lavorato e trasformato in una sedia; venduta in seguito in tutto il mondo. Di Svezia nei negozi Ikea non c'e' la sedia, ma il concetto di sedia. Una sedia solida, "calda", svedese. In Italia, purtroppo, sono ancora in molti (associazioni di imprese, politici, sindacati, associazioni di consumatori) a difendere le singole produzioni, le singole fabbriche, i prodotti tipici dell'agricoltura. A colpi di delibere si moltiplicano le denominazioni di origine protetta. Come se il marchio Dop garantisse vendite, utili e posti di lavoro. Non si capisce che piu' che una legge e' il mercato che da' un valore aggiunto ad un prodotto. Il mercato e' il luogo di incontro tra domanda e offerta. Purtroppo le produzioni italiane non hanno un veicolo commerciale. Le catene commerciali italiane sono pochissime. E i vantaggi del "marchio" Italia vanno ad altri. Sapete chi sta facendo conoscere la pizza ai cinesi? Pizza Hut, multinazionale statunitense. Mentre qui lavoriamo in burocrazia, altri fanno i soldi con un "patrimonio italiaco". Nota 1: enciclopedia "L'Universale", edita da "Il Giornale" in collaborazione con le Garzantine. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA BANCHE, MODIFICA CONDIZIONI E CHIUSURA CONTI SENZA PENALI: chiarimenti del ministro Bersani Il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente fornito dei chiarimenti riguardo le disposizioni dell'art.10 del decreto Bersani di Luglio 2006 (d.l.223/06 convertito nella legge 248/2006) che ha modificato l'art. 118 del TUB (testo unico bancario, d.lgs.385/93) sul tema “modifica unilaterale delle condizioni contrattuali” . I chiarimenti, contenuti in una nota del 21/2/2007 inviata a tutte le banche tramite l'Abi, mettono la parola “fine” alle numerose interpretazioni restrittive (della stessa Abi, tra l'altro), e costituiscono un utile riferimento per tutti i clienti e i correntisti che vogliono far valere i propri diritti. Novita' introdotte dall'art.10 del decreto Bersani (gia' attive dal 12/8/2006) - La banca puo' modificare unilateralmente le condizioni del contratto solo qualora sussista un giustificato motivo; - La comunicazione delle variazioni deve avvenire per iscritto con un preavviso di minimo 30 giorni e deve riportare in modo evidenziato la formula "Proposta di modifica unilaterale del contratto". - Entro 60 giorni dalla ricezione di tale comunicazione il cliente ha diritto di recedere dal contratto senza penalita' e senza spese di chiusura e di ottenere, in sede di liquidazione del rapporto, l'applicazione delle condizioni precedentemente praticate. - Le variazioni contrattuali per le quali non siano state osservate le prescrizioni suddette sono inefficaci, se sfavorevoli per il cliente. - Le variazioni dei tassi possono essere fatte a seguito di modifiche decise dalla BCE (Banca centrale europea) in modo facoltativo (non automatico). Nel caso decida di variare i tassi, la Banca dovra' comunque agire sia su quello attivo che su quello passivo. - Il cliente ha sempre facolta' di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura, IN TUTTE le ipotesi di recesso del contratto (anche quelle diverse dal recesso a fronte di modifiche unilaterali). Chiarimenti del Ministero: Riguardo le modifiche delle condizioni viene precisato che debbono essere previste e disciplinate dal contratto e non possono comportare l'introduzione di clausole nuove. E' specificato, inoltre, che se la clausola contrattuale prevede che il tasso sia indicizzato, ovvero legato all'andamento di determinati parametri (es. Euribor) le sue variazioni -ovvero quelle del parametro di riferimento- NON rientrano nelle modifiche previste dall'art.118. Riguardo il concetto di “giustificato motivo” viene chiarito che esso deve comprendere eventi che abbiano un effetto “comprovabile” sul rapporto bancario. Vi rientrano, per esempio, il cambiamento del grado di affidabilita' del cliente in termini di rischio oppure aumenti di costi operativi della banca provocati da variazioni di condizioni economiche generali (es.inflazione, modifica ai tassi di interesse, etc.). Il cliente dev'essere informato del giustificato motivo che ha prodotto la variazione in modo chiaro e preciso, in modo da poterlo verificare. Riguardo le variazioni di tasso a seguito di decisioni di politica monetaria viene ribadito che devono riguardare sia il tasso passivo che quello attivo, che non sono automatiche ma facoltative -quindi a completa discrezione della banca- , e che devono essere applicate nel rispetto delle disposizioni dell'art.10 del Bersani (con 30gg di preavviso, vedi sopra). La regola che vuole che siano modificati contestualmente sia il tasso attivo che il passivo, inoltre, deve riguardare tutti i tassi relativi alle medesime tipologie di contratto (lo stesso tipo di conto corrente, per esempio) utilizzati da piu' clienti ovvero tutti i tassi praticati all'interno dell'insieme dei contratti intrattenuti con lo stesso cliente (esempio conto corrente e apertura di credito). Per quanto riguarda le decisioni di politica monetaria, vi rientrano tutte le decisioni formali adottate dall'autorita' monetaria. Tipico esempio sono le variazioni dei tassi da parte della Banca Centrale Europea per i rapporti in Euro. Tutte le novita' inerenti le modalita' di comunicazione delle variazioni e le regole sui tassi si applicano ai contratti di durata stipulati: - con una banca; - con un intermediario finanziario iscritto nell'elenco tenuto dall' UIC, l'”Ufficio Italiano Cambi”; - con i soggetti che esercitano il credito al consumo (banche, intermediari finanziari, soggetti autorizzati alla vendita di beni o servizi nella sola forma di dilazione del pagamento del prezzo, si veda art.121 comma 2 del TUB); - con gli “istituti di moneta elettronica” (gli IMEL, i nuovi soggetti creditizi che possono esercitare esclusivamente attivita' di emissione di moneta elettronica, vedi art.114 quater del TUB); - con le poste per le sole attivita' di bancoposta (raccolta del risparmio, emissione e gestione carte prepagate e altri mezzi di pagamento, intermediazione in cambi, collocamento di finanziamenti concessi da banche o intermediari finanziari, si veda l'art.2 del d.p.r. 144/2001). Sono esclusi i contratti relativi alla prestazione dei servizi di investimento e di consulenza finanziaria (si veda l'art.23 comma 4 del d.lgs.58/98) Riguardo al recesso senza penalita' viene precisato che la disposizione deve intendersi valida per TUTTI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO O AD ESECUZIONE CONTINUATA O PERIODICA COME: • il conto corrente; • il deposito titoli in amministrazione (conto titoli); • il deposito (esclusi quelli “a durata” come per esempio i depositi vincolati e i certificati di deposito); • l'apertura di credito; • il bancomat; • la carta di credito. Sono esclusi i contratti di mutuo, dove la durata e' un elemento essenziale e per i quali tra l'altro e' gia' intervenuto -sulle penalita' di estinzione- il decreto Bersani bis (d.l.7/2007). Viene chiarito che il divieto di applicare le spese di chiusura riguarda sia le spese espressamente citate dal contratto come “costi di chiusura”, sia quelle relative a servizi aggiuntivi richiesti dal cliente alla banca in occasione dell'estinzione del rapporto (es.trasferimento dei titoli presso un altro istituto). E' ammessa solamente la richiesta di rimborso di spese vive sostenute dalla banca per disattivare servizi aggiuntivi affidati a terzi a condizione che siano documentate e previste nel documento di sintesi sulla trasparenza dei costi bancari. LINK UTILI: Il provvedimento: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/php9gUU4d.pdf Sul nostro sito: - Scheda pratica “Liberalizzazioni, le nuove regole” - Comunicato “l'Abi abolisce la legge Bersani. Il governo lascia passare in silenzio le tendenziose interpretazioni delle banche” (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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