====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 141 08-06-2007 la prossima edizione: 22-06-2007 EDITORIALE Anche questa volta... niente da fare di Pietro Yates Moretti ARTICOLI - Cellule staminali per ricostruire il seno di Luz Derqui - Messico. Inserimento di cellule staminali contro l'insufficienza cardiaca di Rosa a Marca NOTIZIE - Usa. Repubblicani si uniscono ai Democratici contro divieto clonazione riproduttiva - Usa. Cellule staminali embrionali create da cellule adulte - Italia. Ricercatori "correggono" staminali contro malattie della pelle - Italia. Entro un anno terapia anti-glioblastoma sara' sperimentata sull'uomo - Gb. Ricercatori: trapianto staminali per curare la cecita' entro 5 anni - Italia. Fondazione Mai (Confindustria) premia la ricerca con le staminali - Italia. Marino: ipocrita la soluzione italiana su embrioni congelati e abbandonati - Italia. Convegno sulla conservazione delle staminali cordonali - Italia. Osservate le cellule staminali del cancro del colon retto - Italia. Nuova terapia genica ad "interruttore" si attiva solo su cellule giuste - Italia. Matera. Asl: costretti a cestinare staminali cordonali per carenze strutturali - Italia. E' tutta italiana la prima vagina artificiale - Italia. Palermo. Al via la "Cell Factory" dell'Ismett - Vaticano. Gesuiti: dare dignita' umana a zigote - Italia. Gambino (Ishr): cellule staminali contro la calvizie entro 5 anni - Italia. Cossu: forse gia' nel 2008 sperimentazione clinica contro distrofia muscolare - Italia. Cellule mesenchimali contro rigetto da trapianto del midollo - Italia. Garaci (Iss): creare banca di staminali tumorali per sperimentazione farmaci - Spagna. Le cellule staminali embrionali, l'unica terapia reale per il diabete - Germania. Iniziativa per incoraggiare le donazioni di cellule staminali - Usa. Insulina da cellule staminali del cordone ombelicale? - Spagna. Cresce l'uso sperimentale di cellule staminali negli interventi di chirugia toracica - Cile. Creata la prima banca pubblica di cellule staminali - Austria. Gli austriaci meno ostili alla ricerca genetica - Usa. Florida. Via libera della Corte Suprema a quesiti referendari su staminali embrionali - Usa. Illinois. Parlamento approva finanziamento pubblico della ricerca - Canada. Schwarzenegger a Toronto per firmare accordi sulle staminali - Spagna. Tre linee di ricerca con cellule staminali adulte che danno risultati - Italia. Cdl e Ulivo chiedono ritiro delega al Governo su attuazione della Convenzione di Oviedo - Italia. Silano (ministero Salute): Efsa esamina clonazione animali per uso zootecnico - Italia. Basilicata. Proposta di legge per nuova banca di staminali emopoietiche - Italia. Bresolin: servono leggi meno restrittive per sperimentazioni contro distrofia di Duchenne - Australia. Nuovo Galles: si' a clonazione terapeutica. Duro scontro fra Chiesa e politici -------------------------------------- EDITORIALE - Anche questa volta... niente da fare Niente da fare. Anche da questa legislatura e' ormai chiaro che non uscira' niente di nuovo. Dalla ricerca con le cellule staminali alla politica sulle tossicodipendenze, dalla liberta' terapeutica a quella economica ed individuale, questo Governo e' virtualmente indistinguibile dai precedenti. Certo, ha il merito di aver fatto alcune proposte coraggiose, particolarmente in campagna elettorale, ma quasi sempre sono rimaste tali, immolate sull'altare della sopravvivenza. Non sono i privilegi dei parlamentari, non sono i numeri risicati della maggioranza al Senato, a cui spesso si ricorre per giustificare l'incapacita' di decidere. Non sono neanche patti complottardi fra Vaticano-Usa e teo-politici italiani, ne' le ingerenze del monsignore di turno, sintomo e non causa di un malessere. La realta' e' che l'Italia e' un Paese vecchio, e non solo demograficamente. I giovani piu' audaci e fortunati se ne vanno altrove; gli altri sono costretti ad invecchiare precocemente, trasformando i propri sogni e aspirazioni nel cinico miraggio della tranquillita' materiale. Invecchiati, ringiovaniscono emotivamente solo quando le proprie certezze e privilegi sono minacciati. Il lavoro non e' il mezzo della ricerca della propria felicita' e realizzazione, ma il fine stesso del prematuro percorso verso l'assimilazione e la conformita'. Si invecchia gia' a scuola, nelle universita', dove "virtute e conoscenza" sono pura tortura mnemonica e nozionistica, invece di vascelli per esplorare cio' che le leggi naturali -scritte dalla mancanza tutta umana di immaginazione- sembrano negare. L'incapacita' di questo Governo -come quella di tutti i Governi di recente memoria- di portare avanti le proprie aspirazioni ed i propri impegni elettorali non e' il frutto di una difficile congiuntura. Magari lo fosse. Essa e' purtroppo lo specchio di un Paese invecchiato. di Pietro Yates Moretti -------------------------------------- ARTICOLI - Cellule staminali per ricostruire il seno Ricercatori giapponesi ricostruiscono il seno a partire da cellule staminali del tessuto adiposo.Il ricercatore Robert Ersek pratica la liposuzione su se stesso per promuovere l'uso di cellule staminali nella chirurgia estetica. Anche il futuro della chirurgia plastica passa per le controverse cellule staminali e la medicina rigenerativa, come e' risultato evidente al congresso che ha riunito a Valencia i migliori chirurgi plastici del mondo. Le cellule staminali potranno rivoluzionare questo campo, piu' o meno in cinque anni, e diventare parte della pratica clinica abituale per rigenerare muscoli, ossa, pelle e grassi, secondo Carlos Simon, direttore del Banco de Lineas Celulares e coordinatore dell'area di medicina rigenerativa del Centro de Investigacion Principe Felipe di Valencia. L'uso di queste cellule cosi' preziose non e' fantascienza e il futuro e' piu' vicino che mai. Il primo passo per sostituire le protesi con preparati cellulari e' avvenuto in Giappone. Al congresso e' stato presentato il caso di una donna, cui si e' rimediato all'asportazione del seno dovuta a un cancro, con la rigenerazione del tessuto mammario senza chirurgia ne' impianto. L'intervento e' stato realizzato partendo da cellule staminali estratte dal grasso in eccesso mediante liposuzione. Queste cellule, iniettate nella zona della mammella, hanno permesso in pochi mesi la rigenerazione del muscolo, e la sua crescita e' stata tenuta sotto controllo per fermarla al momento desiderato. "Oggi e' una realta' il grande potenziale che viene dall'utilizzo di vari tipi di cellule staminali, a seconda dell'organo o della parte del corpo che il chirurgo intende trattare", sostiene Simon; spiega che e' stato provato che esistono nicchie di cellule staminali le quali permettono d'ottenere pelle, seno, muscolo e osso. "Si tratta di popolazioni molto speciali di cellule contenute negli organi e nei tessuti e che consentono la loro rigenerazione". Ha precisato, pero', che non tutte le cellule staminali servono per creare qualsiasi tipo di tessuto, in quanto ci sono delle specificita'. "E' come se si pretendesse di volare con un'automobile, anche se e' un veicolo a motore". Nel caso della pelle, le cellule staminali sono localizzate nel bulbo sebaceo, e possono essere impiegate per ottenere un nuovo tessuto o in interventi di chirugia plastica. Questa via sara' particolarmente importante nella rigenerazione di grandi superfici di pelle ustionata. Nei muscoli s'incontrano le cosiddette cellule satellite, capaci di creare piu' muscolo, e cio' permettera' di risolvere problemi come la muscolatura atrofizzata o alterata. In definitiva, attraverso i progressi della medicina rigenerativa i chirurgi plastici potranno creare tessuti e organi in modo definitivo. Del resto, le cellule adulte sono gia' state ben utilizzate per riparare fratture ossee, e ora si sta studiando il loro impiego nella ricostruzione maxifacciale, cio' che consentirebbe di creare denti nuovi e quindi di dire addio agli impianti. di Luz Derqui Traduzione di Rosa a Marca ------------------- - Messico. Inserimento di cellule staminali contro l'insufficienza cardiaca Un gruppo intedisciplinare di specialisti del Centro Medico Nacional Siglo XXI, dell'Instituto Mexicano del Seguro Social (IMSS), ha annunciato che iniziera' a realizzare impianti di cellule staminali nel cuore, quale "migliore alternativa" sperimentata a livello internazionale per elevare la qualita' della vita di milioni di persone sofferenti d'insufficienza cardiaca in fase terminale. La sua attivita' d'impianto di cellule staminali nel cuore, fa di IMSS il leader mondiale per numero di casi trattati, per migliorie apportate -pubblicati a livello internazionale- e per i piu' bassi tassi di mortalita' a lungo termine. Grazie al provato successo delle sue ricerche e della sua tecnica innovativa, l'equipe di specialisti lavora all'applicazione e al perfezionamento di cellule staminali nel fegato, nel rene, nel pancreas e nel cervello. Intanto, gruppi di esperti di vari Paesi guardano con molto interesse a questi ricercatori messicani, e sono desiderosi di copiare i loro metodi d'applicare poi a casa propria. L'equipe di specialisti, impegnata da vent'anni in questa ricerca, ha chiarito che l'impianto cellulare autologo di cellule staminali, con tecniche d'inserimento multiplo nel cuore sofferente d'insufficienza terminale, consiste in un innovativo intervento chirurgico, sperimentato adeguatamente da tre anni su 82 pazienti, e approvato dalla Commissione Federale per la Protezione contro i Rischi sanitari (Cofepris) della Secretaria de Salud. Poiche' i risultati sono stati debitamente certificati su scala nazionale e internazionale, il prodotto di queste sperimentazioni costituisce un metodo sicuro, con le piu' basse cifre di mortalita' e anche il meno costoso per l'IMSS, che investe in media 300 mila pesos l'anno per ogni paziente colpito da insufficienza cardiaca terminale. L'equipe di medici, diretti da Ruben Arguero Sanchez, capo della Unidad Medica de Alta Especialidad del Hospital de Cardiologia del Centro Medico Nacional, ha ribadito che nel nosocomio sono curati, con questo metodo, gli 82 pazienti, la cui selezione, assistenza e controllo e' affidata ad esperti che applicano criteri molto rigidi. La tecnica: effettuata una rigorosa selezione del paziente, gli si estraggono cellule dal midollo osseo (le CD-34), e cio' avviene circa otto giorni prima dell'intervento chirurgico; durante l'operazione le cellule vengono iniettate direttamente nel cuore. Le cellule, note anche come stem cells o ematopoietiche multipotenti, grazie alla loro proprieta' d'informazione genetica favoriscono lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e sono capaci di trasformare il comportamento delle cellule malate e di migliorare il funzionamento del cuore. Nel corso della conferenza stampa, i medici hanno precisato che le cellule trattate e utilizzate negli interventi sono prese dal sangue dello stesso individuo, e sono totalmente differenti dalle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale. "Le sten cells sono del midollo osseo, per cui contano su un'altra informazione, capacita' di differenziazione e transdifferenziazione. Esse non formano organi, come quelle del cordone ombelicale che hanno invece una funzione di totipotenzialita'", ha detto Arguero Sanchez. Il Messico e' il secondo Paese al mondo per numero di persone obese, un problema causato principalmente da cattive abitudini alimentari e scarsa attivita' fisica, e le persone affette da insufficienza cardiaca sono due milioni. Arguero Sanchez ha precisato che il progetto illustrato si svolgera' nell'IMSS perche' quest'istituzione possiede tutte le infrastrutture adeguate a facilitare il lavoro di differenti gruppi di professionisti e la collaborazione con vari ospedali. di Rosa a Marca (Tratto da un articolo di Gabriel Leon Zaragoza pubblicato su Jornada online) ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Usa. Repubblicani si uniscono ai Democratici contro divieto clonazione riproduttiva I deputati repubblicani hanno unito i loro voti per respingere lo scorso 6 giugno sera una proposta di legge dei democratici che vietava la clonazione umana a fini di riproduzione. Il voto inaugura la battaglia che si annuncia al Congresso americano sul finanziamento federale della ricerca sulle cellule staminali, una questione di cui i democratici hanno fatto una priorita'. Il testo respinto ieri sera avrebbe reso illegale l'impiego della tecnologia allo scopo di creare un essere umano clonato. I contravventori rischierebbero fino a dieci anni di prigione e una ammenda fino a dieci milioni di dollari (7,4 milioni di euro). "Il testo vieta la clonazione umana riproduttiva. Niente di piu', niente di meno" ha dichiarato la rappresentante democratica Diana DeGette, relatrice della proposta di legge. "Che qualcuno possa votare contro sfida la logica". Ma la Casa Bianca, che ha minacciato di utilizzare il suo veto sul testo, e i repubblicani non l'intendono cosi': secondo loro, la legge faciliterebbe la creazione di embrioni umani clonati che potrebbero essere usati per la ricerca prima di essere distrutti. Entrambi gli schieramenti si accusano vicendevolmente di aver voluto usare il testo per guadagnare punti nell'ottica del voto di oggi sulla legge per il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali, contro la quale il presidente Bush minaccia di utilizzare il suo diritto di veto. - Usa. Cellule staminali embrionali create da cellule adulte Le cellule adulte possono essere riprogrammate in cellule staminali, senza dover distruggere embrioni. Un'equipe internazionale di ricercatori ha dimostrato in un modello animale che e' possibile riportare indietro le lancette dell'orologio di cellule gia' differenziate fino allo stadio di cellule embrionali pluripotenti, ovvero non ancora differenziate. La scoperta, frutto della collaborazione di numerosi istituti di ricerca, e' annunciata in contemporanea da due articoli su Nature (dove la notizia si e' guadagnata la copertina) firmati da Shinya Yamanaka della Kyoto University (Giappone) e da Konrad Hochedlinger dell'Harvard Stem Cell Institute di Boston, e da un articolo sulla rivista Cell Stem Cell, firmato dai ricercatori dell'Institute for Stem Cell Biology and Medicine della University of California Los Angeles. La notizia segna un passo importante per la clonazione terapeutica umana. Oggi il trapianto di cellule staminali embrionali e' considerato una promettente opportunita' per sostituire tessuti o organi danneggiati. Ma le controversie etiche per l'uso di embrioni umani e il rischio di rigetto restano problemi aperti. La tecnica di ingegneria genetica utilizzata nel lavoro permetterebbe di dribblare in un colpo solo entrambe le questioni. Manipolando geneticamente dei fibroblasti di topo, cellule adulte appartenenti al tessuto connettivo, gli scienziati hanno trasformato queste cellule in uno stato pluripotente identico a quello staminali, che puo' dare origine a varie linee cellulari dell'organismo. Gli scienziati hanno raffinato una tecnica gia' messa a punto nell'agosto 2006, che consisteva nell'attivazione di quattro geni (Oct4, Sox2, c-Myc e Klf4) nei fibroblasti. L'espressione di questi quattro fattori di trascrizione, cosi' chiamati perche' regolano l'attivita' di svariati altri geni, riportava la cellula a uno stato simile a quello embrionale, ma ancora incapace di dare origine a ogni tipo di cellula e supportare lo sviluppo di un organismo vivente. L'approccio e' stato migliorato e i ricercatori sono arrivati allo scopo: 'Queste cellule riprogrammate sono indistinguibili dalle cellule staminali embrionali', ha detto Rudolf Jaenisc, del Massuchusetts Institute of Technology che ha partecipato allo studio. La tecnica utilizzata non richiede l'utilizzo di cellule uovo e non comporta la creazione e la distruzione di embrioni. Potrebbe quindi sostituire il controverso metodo del trasferimento nucleare somatico finora utilizzato (con risultati non entusiasmanti), in cui si inserisce il nucleo di una cellula in una cellula uovo precedentemente enucleata, che viene poi forzata allo sviluppo embrionale per produrre linee staminali. La scoperta apre la strada per generare linee di staminali specifiche per ogni paziente. La speranza e' che in futuro si possa riprogrammare una cellula della pelle per trasformarla per esempio in cellule beta del pancreas e curare il diabete, o in cellule del sangue per i pazienti leucemici o in cellule neuronali per trattare la malattia di Parkinson. 'E' un lavoro splendido quello dei ricercatori che sono riusciti a trasformare cellule adulte di topo in cellule staminali pluripotenti in tutto somiglianti alle staminali embrionali'. E' il commento dato a margine dell'incontro che lo vede tra gli scienziati premiati in Campidoglio da Angelo Vescovi, direttore dell'istituto di ricerche sulle cellule staminali Dibit, ospedale San Raffaele di Milano. 'Questa scoperta cambia radicalmente il modo di fare ricerca sulle cellule staminali' e puo' rappresentare una svolta decisiva nella cura di molte malattie di cui oggi si possono alleviare solo i sintomi. Se si riuscisse anche nell'uomo a trasformare le cellule dei tessuti adulti in cellule pluripotenti, ha spiegato Vescovi, si risolverebbero sia i problemi etici in merito alla ricerca sulle staminali embrionali, sia problemi tecnici, in quanto si avrebbe una facile disponibilita' di cellule personalizzate per curare ogni singolo paziente. 'Con questa tecnica si fa clonazione senza usare embrioni. Mi spiace di non averlo ottenuto io questo risultato'. Se questa tecnica funziona, come sembra sia, ha aggiunto lo scienziato, io credo come gia' avevo detto ad agosto quando fu data per la prima volta la notizia di questa possibilita', che questi scienziati potranno prendere il premio Nobel. I tempi potrebbero essere brevi per passare ad analoghi studi sull'uomo, ha prospettato Vescovi, basti pensare che 'noi abbiamo scoperto le staminali del cervello nei topi nel '92 e i primi lavori su staminali cerebrali umane sono iniziati nel '96'. E' anche possibile, ha concluso Vescovi, che gli scienziati che hanno firmato i lavori su Nature stiamo gia' facendo studi paralleli su cellule umane per trovare la ricetta giusta per trasformare cellule adulte in cellule animali. 'I fatti stanno smentendo tante posizioni ideologiche, adesso la scienza va verso la direzione eticamente giusta', che risparmia gli embrioni umani. E' il commento di mons. Giuseppe Betori, dato a margine del convegno promosso dall' associazione Atena (Associazione Terapie Neurochirurgiche Avanzate). 'La saggezza del popolo italiano ha saputo indicare la strada dei fatti e non delle ideologie' e adesso i risultati della scienza gli danno ragione. La scienza sta producendo risultati che in futuro permetteranno di ottenere cellule staminali senza sacrificare gli embrioni e questo mettera' fine a posizioni ideologiche di cui la scienza sta smentendo piano piano la fondatezza. Mons. Betori si riferisce al fatto che da piu' parti si ritiene indispensabile lo studio e l' uso di cellule staminali embrionali per favorire la scoperta di nuove terapie contro malattie oggi incurabili. Ma, secondo mons. Betori, la scoperta pubblicata su Nature indica che una soluzione alternativa all' uso degli embrioni e' possibile. - Italia. Ricercatori "correggono" staminali contro malattie della pelle Cellule staminali 'corrette' in laboratorio contro malattie genetiche della pelle, come l'epidermolisi bollosa giunzionale. Un grave disturbo che provoca il distacco dell'epidermide dal derma. A 'testarle' sono stati i ricercatori dell'universita' di Modena e Reggio Emilia, capitanati da Michele De Luca, professore ordinario di Biochimica e direttore scientifico della Fondazione Banca degli occhi del Veneto, e da Fulvio Mavilio, docente di Biologia molecolare, che hanno pubblicato i risultati del loro lavoro su Nature Medicine. A parlarne lo scorso 6 giugno a Roma, in occasione dell'apertura del III congresso nazionale unificato di Dermatologia e venereologia, e' stato Alberto Giannetti, presidente della Societa' italiana di dermatologia medica, chirurgica ed estetica e di malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) e direttore della Clinica dermatologica e della scuola di specializzazione in dermatologia e venereologia dell'universita' emiliana. "L'epidermolisi bollosa e' legata a un difetto nel gene per la catena beta 3 della laminina 5, una proteina che permette all'epidermide di ancorarsi al derma e senza la quale la pelle si stacca creando lesioni seguite da infiammazione e infezione. Dopo aver selezionato cellule staminali 'buone' dai palmi delle mani e dalle piante dei piedi di un paziente 37enne, abbiamo utilizzato un vettore virale con il gene 'corretto' che e' andato a sostituire la proteina 'difettosa' con quella corretta. La porzione di pelle che abbiamo creato e' stata poi impiantata nella cute del malato. Dopo un anno dal trattamento, la valutazione del risultato nelle zone trapiantate ha confermato la completa rigenerazione e mantenimento della nuova epidermide, che ha conservato anche il suo Dna 'corretto', senza sviluppo di bolle. Si tratta del primo esempio di successo con terapia genica in un tessuto non ematologico, ma che potra' presto essere ampliato alla cura di altre malattie genetiche della pelle". Riparare gli organi e i tessuti danneggiati da malattie o traumi e' l'obiettivo della medicina rigenerativa, che utilizza le cellule staminali come sapienti 'operai' per rimettere in funzione le parti dell'organismo 'in panne'. In dermatologia queste tecniche sono una realta' clinica: la pelle coltivata in laboratorio, infatti, si utilizza da circa 25 anni per la cura dei grandi ustionati attraverso le cellule staminali dell'epidermide. Ma dalla grande esperienza in questo campo arrivano anche importanti novita'. Per quanto riguarda la terapia cellulare, passi avanti sono stati fatti con i recenti successi ottenuti nella rigenerazione della cornea con cellule staminali adulte. "I nostri lavori -sottolinea in una nota De Luca, che ha condotto gli esperimenti con Graziella Pellegrini, docente di Biologia cellulare all'universita' di Modena-Reggio Emilia- hanno dimostrato che e' possibile ricostruire la cornea, utilizzando le cellule staminali dell'epitelio corneale. Si tratta di una tecnica gia' applicata in collaborazione con diversi dipartimenti di oculistica in Italia, e che permette di intervenire in situazioni in cui non c'e' possibilita' di cura. Per occhi, cioe', che non hanno alternative. La ricostruzione della cornea con le cellule staminali, infatti, puo' riparare i danni, come le ustioni chimiche devastanti che provocano l'opacizzazione dell'occhio. In questi casi non c'e' la possibilita' di trapianto da cadavere perche' il danno e' troppo esteso, mentre con queste metodiche il problema si puo' risolvere del tutto". - Italia. Entro un anno terapia anti-glioblastoma sara' sperimentata sull'uomo 'Entro un anno potrebbero partire le prime sperimentazioni su alcuni pazienti colpiti da glioblastoma, utilizzando farmaci che bloccano le staminali malate che alimentano questo grave tumore del cervello'. E' questo l'obiettivo del progetto di ricerca in corso al Policlinico Gemelli di Roma chiamato 'Cellule staminali neurali e glioblastoma multiforme', condotto insieme al professor Angelo Vescovi, ha spiegato il neurochirurgo Giulio Maira, direttore dell'Istituto di neurochirurgia dell'ospedale cattolico romano. L'annuncio arriva durante la conferenza in Campidoglio organizzata dalla associazione Atena (Associazione terapie neurochirurgiche avanzate) alla presenza tra gli altri di monsignor Giuseppe Betori e monsignor Vincenzo Paglia. Il glioblastoma, spiega Maira, costituisce circa il 50% dei casi di tumore primitivo del cervello, ed e' tuttora una malattia orfana, nel senso che manca di una terapia efficace. Infatti, aggiunge Maira, la sopravvivenza a questo tumore e' bassissima e non supera i 12 mesi dalla diagnosi. Di recente grazie agli studi del professor Angelo Vescovi, direttore dell'Istituto di ricerca sulle cellule staminali dell'ospedale San Raffaele di Milano, sono state isolate cellule staminali cerebrali che probabilmente sono alla base del tumore. Queste cellule, spiega Maira, alimentano il cancro e quindi anche se lo togliamo chirurgicamente il tumore puo' ricrescere. 'Ora che abbiamo isolato le cellule staminali potenzialmente causa del tumore - dichiara Maira - testeremo una serie di sostanze inibitrici della crescita di queste cellule, e speriamo che alcune di queste sostanze potranno risultare efficaci e quindi diventare la base per lo sviluppo dei nuovi farmaci da testare sui pazienti'. C'e' estrema fiducia in questa ricerca, sottolinea Vescovi, si spera di poter dare un grande senso di prospettiva nella ricerca e nella cura di questa e altre malattie oggi incurabili, 'voglio fermare i viaggi della speranza', aggiunge Vescovi soprattutto verso luoghi come la Cina in cui non si ha la certezza dell'affidabilita' delle terapie che in questi paesi vengono proposte a pazienti spesso disperati. - Gb. Ricercatori: trapianto staminali per curare la cecita' entro 5 anni Un trapianto sperimentale di cellule staminali per la cura della cecita' potrebbe partire entro i prossimi cinque anni. E' quanto affermato da un team di studiosi britannici che ha messo a segno recentemente importanti successi nel campo degli impianti oculari. Sono oltre 500.000 in Gran Bretagna le persone affette da cecita' irreversibile a causa dalla degenerazione maculare, una malattia provocata dalla progressiva perdita della vista a causa dell'alterazione di un particolare punto in fondo alla retina. Oggi una grande spinta alla ricerca e' arrivata da un anonimo filantropo americano che ha donato al gruppo di ricerca quasi 4 milioni di sterline per sviluppare una cura attraverso le cellule staminale dopo aver visto il padre diventare cieco. Come spiega il Telegraph, gli esperimenti sono stati condotti da Pete Coffey, Lyndon da Cruz dell'istituto UCL di Oftalmologia e da Peter Andrews dell'Universita' di Sheffield. Molti pazienti hanno recuperato parzialmente la vista grazie al trapianto di tessuto oculare, prelevato dagli occhi dei pazienti stessi. La procedura, che interessa l'RPE, l'epitelio della retina, e' stata attuata fino ad ora senza l'uso di cellule staminali ma i miglioramenti registrati -fanno sapere i medici- dimostrano in via di principio il successo dei trapianti cellulari. La prima fase di sperimentazione sui topi e' gia' partita con successo. - Italia. Fondazione Mai (Confindustria) premia la ricerca con le staminali La Fondazione Mai, costituita da Confindustria, ha assegnato lo scorso 5 giugno i primi suoi due premi. Il premio 'la catena della conoscenza', dedicato ad efficaci esempi di collaborazione pubblico-privato, e l'altro premio, 'la vita genera vita', rivolto a giovani ricercatori che si sono distinti nello studio delle cellule staminali. E' stato il museo nazionale della Scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, che ha contribuito alla realizzazione dell'evento, ad ospitare la cerimonia. "I progetti che vengono oggi premiati, -ha affermato la presidente della Fondazione, Diana Bracco- rappresentano un eccellente investimento per il nostro futuro. Abbiamo, da una parte, lavori di giovani ingegni della scienza medica, dall'altra validi esempi di integrazione tra industria, mondo scientifico ed istituzioni. E' questa l'essenza del contributo della Fondazione Giuseppina Mai, e ci fa piacere che gia' al primo anno di attivita' siano pervenuti numerosi progetti di qualita'; cio' dimostra la voglia dei nostri giovani di impegnarsi nella ricerca scientifica". Tra i progetti di collaborazione tra imprese e ricerca pubblica premiati dalla Fondazione nell'ambito del premio "la catena della conoscenza": un Centro per la diffusione delle tecnologie RFId tra le PMI, enti pubblici ed associazioni curato dal Politecnico di Milano insieme ad HP ed Intel; un laboratorio pubblico-privato per lo sviluppo di tecnologie informatiche realizzato da Telsey telecommunications SpA e la Universita' del Sannio; un progetto di formazione e sviluppo di tecnologie nel campo della logistica curato dalla Universita' di Bolzano insieme alla locale Associazione degli Industriali che ha coinvolto oltre 40 imprese dell'Alto Adige. Una giuria composta tra alcuni dei maggiori scienziati italiani ha assegnato il premio 'la vita genera vita', consistente in un fondo di 30 mila euro da investire in ricerca, a Carlo Cusulin dell'Universita' di Trieste. Cusulin sta lavorando ad un progetto che impiega le cellule staminali nella cura della malattia di Alzheimer, prima causa di demenza nell'anziano. La giuria della Fondazione Mai ha voluto assegnare due menzioni speciali ad altri due giovani ricercatori. Maurilio Sampaolesi, della Universita' di Pavia, per le sue ricerche nel campo della cura delle patologie cardiovascolari croniche utilizzando cellule staminali cardiache. La seconda menzione e' andata a Paola De Gemmis, dell'Istituto Mario Baschirotto per le malattie rare di Vicenza, che sta lavorando su una possibile terapia del diabete utilizzando cellule staminali da liquido amniotico. La Fondazione Mai nelle parole della Presidente conferma l'impegno nella promozione della ricerca medico-scientifica e nella diffusione della cultura scientifica. Nel prossimo futuro i progetti della Fondazione si rivolgeranno alla sensibilizzazione dei piu' giovani verso la scienza e il contributo che essa puo' dare al miglioramento della qualita' della vita. - Italia. Marino: ipocrita la soluzione italiana su embrioni congelati e abbandonati La 'soluzione' dell'Italia nei confronti degli embrioni congelati e abbandonati, che non possono essere usati a fini di ricerca, "e' ipocrita". Ignazio Marino, presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, non usa mezzi termini per sottolineare uno dei nodi e dei dilemmi tra scienza e regole venuti a galla dopo l'entrata in vigore della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. "E' sbagliato non porsi il problema e' un vero errore grave. Abbiamo un numero alto, ma non altissimo di embrioni congelati che non diventeranno mai bambini. Vogliamo lasciarli morire nel freddo dei freezer o usarli per la ricerca? Io non ho la risposta certa. Ma si tratta di una questione da affrontare e non da rimandare. Anche perche' le staminali embrionali vengono comunque usate nei laboratori italiani. Ma solo se create prima di una certa data o se importate dall'estero. Ma questa e' una soluzione ipocrita. O il principio di precauzione si osserva sempre, oppure no". Marino offre anche una via di uscita da questo empasse tra scienza ed etica. "Credo che i problemi vadano affrontati con serieta' scientifica e rigore etico. E penso che ci sia lo spazio per un percorso intellettuale sull'argomento". Il senatore del'Ulivo propone di individuare "il momento in cui l'embrione perde la sua capacita' riproduttiva. Dunque da quando non potra' piu' diventare un bambino". E una volta scoperto quel momento, suggerisce di aprire un dibattito come fu fatto nel 1968 per stabilire quando si puo' decretare la morte di un paziente, e dunque consentire l'espianto degli organi. "In quell'occasione fu il presidente degli Stati Uniti a spingere un gruppo di studiosi, compresi scienziati ed esponenti religiosi oltre che giuristi, a decidere il momento della morte. E si stabili' che e' l'encefalogramma piatto la fine della vita. Come allora si apri' il dibattito a Harvard sulla fine della vita, perche' non si puo' aprire un'analoga discussione, a Roma, sul suo inizio?". - Italia. Convegno sulla conservazione delle staminali cordonali La donazione del sangue del cordone ombelicale va promossa e sostenuta, perche' non comporta alcun problema di natura etica e allo stesso tempo e' di grande importanza per la ricerca. E' quanto e' emerso da un convegno sul tema organizzato dalla M3V onlus, a cui hanno partecipato esponenti del mondo politico e della bioetica. Attualmente sono quattro i disegni di legge sulla donazione in esame al Senato. Pur essendo stati presentati da esponenti di diverse parti politiche sono molto simili tra loro, a testimonianza dell'ampia convergenza di vedute su questo tema. In attesa del ddl unico auspicato dal ministro della Salute Livia Turco, vale l'ordinanza che prevede la possibilita' della donazione solo nelle strutture pubbliche e solo ai fini di ricerca. 'L'ordinanza e' intelligente -ha detto l'organizzatrice Federica Marchini, presidente dell'associazione- ma bisogna promuovere la donazione, perche' le cellule sono utilissime alla ricerca e non vanno buttate via'. Dello stesso parere il senatore Ignazio Marino, che ha pero' sottolineato come, anche se non coinvolti nella donazione del cordone, anche sugli embrioni congelati si deve trovare una soluzione condivisa. Sara' "presumibilmente votato entro la fine dell'anno in Senato" il disegno di legge sull'uso a fini di ricerca delle cellule staminali da cordone ombelicale e adulte. "Le uniche che hanno dimostrato di poter essere usate a scopo terapeutico con risultati scientificamente evidenti". Lo assicura la senatrice della Margherita Emanuela Baio Dossi, prima firmataria del testo insieme alla collega dell'Ulivo Paola Binetti. Il Ddl recepisce, spiega la senatrice, "molte delle indicazioni contenute nell'ordinanza del ministro della Salute Livia Turco. Compresa una residuale possibilita' delle donne di conservare il sangue del cordone ombelicale del proprio figlio per un futuro uso autologo. Nonostante -ribadisce Baio Dossi all'Adnkrono Salute- a tutt'oggi le probabilita' di un proficuo utilizzo per se' delle staminali prelevate dal cordone sono molto remote". Altro aspetto messo in chiaro dal Ddl e' la "costituzione di soli tre centri in Italia, uno al Nord, uno al Centro e l'altro al Sud, per la ricerca e la conservazione di queste staminali. Centri che, in quanto pubblici, devono poter accedere a fondi stabiliti a livello nazionale dal Servizio sanitario". Il testo stabilisce anche che il personale di queste tre strutture, medico e sanitario, dovra' essere formato ad hoc. "Speriamo entro la legislatura di approvare la legge. Il Ddl e' pronto e c'e' c'e' gia stata anche la discussione della collega Anna Serafini in Commissione Igiene e sanita'. I testo non dovrebbe incontrare particolari intoppi perche' non ci sono particolari contrarieta' dei diversi gruppi politici. Anche perche' non riguarda in alcun modo le cellule staminali embrionali, che abbiamo voluto escludere per un principio di cautela". "Spero che la sperimentazione sulle cellule staminali -ha detto Paola Binetti- prelevate dal cordone ombelicale, e i risultati ottenuti, spengano l'interesse degli scienziati nei confronti delle staminali embrionali". Binetti, oppositrice dell'uso delle cellule prelevate dagli embrioni per fini di ricerca, non tace la sua speranza. "So pero' che ci sono lobby e Paesi che la pensano in altro modo. Ognuno portera' avanti la propria battaglia. Non e' detto che vinca io o che vincano loro". Per la senatrice cattolica "e' necessaria una legge che non declini solo la liberta' individuale dei cittadini, ma lo metta in relazione con la responsabilita' sociale". Per questa ragione il Ddl presentato in Commissione Igiene e sanita' del Senato recepisce le indicazioni dell'ordinanza del ministro della Salute Livia Turco, che stabilisce come "il sangue cordonale sia una donazione prevalentemente riservata a un uso autologo. Senza negare la possibilita', ancorche' remota che le staminali cordonali possano essere usate anche da chi, nei fatti, le ha donate alla nascita". "Bastano tre centri, uno al Nord, uno al Centro e l'altro al Sud, per conservare le cellule staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale". Il genetista Bruno Dallapiccola, professore di Genetica medica all'universita' di Roma La Sapienza e componente del Comitato nazionale di bioetica, taglia corto e critica l'ipotesi di un proliferare di centri per la conservazione delle staminali cordonali. L'esperto precisa: "La qualita' delle Banche italiane che conservano questo materiale e' eccellente, tanto che oltre il 50% del cordone donato e' finito all'estero. Ma 15 strutture sono troppe. Ne bastano una per il Nord, un'altra al Centro e una al Sud. Purtroppo questo risultato e' difficile da raggiungere per colpa della devoluzione, una tragedia per il Paese". Dallapiccola critica la devolution che assegna la competenza sanitaria a ciascuna Regione, "anche su ambiti dove mancano le opportune professionalita'", e suggerisce un profondo ripensamento "anche per razionalizzare la spesa e i costi del Ssn". Inoltre, il genetista denuncia il business attorno alle cellule del cordone ombelicale rischia di rastrellare importanti risorse della sanita' pubblica e delle famiglie. 'La donazione altruistica del cordone ombelicale e' di grande importante e valore, ma e' necessario fare capire che il gioco non vale la candela quando si parla di conservarlo per uso proprio perche' per il momento non esistono le ragioni scientifiche che giustifichino questo uso. Del resto e' noto che ci sono pressioni commerciali cosi' come che ogni mese in Italia 400 persone chiedono di consegnare il cordone del proprio figlio in una struttura privata', pagando di tasca propria migliaia di euro. - Italia. Osservate le cellule staminali del cancro del colon retto Arriva da uno studio italiano il primo identikit genetici delle cellule staminali del cancro del colon retto. La ricerca, coordinata da Giorgio Parmiani presso l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, e' pubblicata questa settimana sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti (Pnas) e rappresenta un passo in avanti verso la possibilita' di colpire direttamente e in modo selettivo le cellule staminali che alimentano i tumori. Nei mesi scorsi una ricerca italiana condotta dall'Istituto Superiore di Sanita' indicava la strada per riconoscere e isolare le cellule staminali del tumore del colon. Adesso il gruppo di Parmiani, in collaborazione con Piero Dalerba e Michael Clarke, dell'universita' americana di Stanford, e' riuscito a guardarle piu' da vicino, come se utilizzasse uno zoom, evidenziando le loro caratteristiche molecolari. 'Siamo alle porte di una rivoluzione della terapia del cancro', ha osservato Parmiani, che adesso lavora nel San Raffaele di Milano. 'All'inizio si e' riusciti a riconoscere le cellule staminali dei tumori analizzando le loro caratteristiche molecolari di superficie. Ora stiamo andando a guardare nei geni e da questi nasce la possibilita' di ridefinire le terapie'. La ricerca sulle caratteristiche genetiche delle cellule staminali del tumore del colon proseguira' in collaborazione con Stanford, dove lavora Dalerba. Quest'ultimo, ha osservato Parmiani, e' 'un cervello che dovremmo cercare di riportare in Italia, e' uno dei talenti che alleviamo e che rischiamo di cedere agli Stati Uniti: l'esempio tipico di un problema nazionale'. Tra Italia e Stati Uniti, comunque, proseguiranno le ricerche tese a mettere a punto le armi molecolari capaci di colpire selettivamente le cellule immature che fanno crescere i tumori. 'Stiamo cominciando a programmare lo studio in modo da avvicinarci alla fase della sperimentazione clinica, ma e' impossibile al momento fare previsioni sui tempi'. L'obiettivo piu' generale, ha detto ancora l'oncologo, e' riuscire a studiare in modo complessivo il comportamento e le caratteristiche delle staminali del cancro. Nel San Raffaele, ha aggiunto, questo approccio sta riguardano due delle forme di tumore piu' aggressive, come quelle che colpiscono cervello e pancreas. 'Per queste malattie non esistono terapie efficaci ede' quindi necessario trovare un nuovo approccio'. - Italia. Nuova terapia genica ad "interruttore" si attiva solo su cellule giuste Terapia genica con 'interruttore' che accende il gene terapeutico solo nelle cellule giuste. E' il meccanismo per una terapia genetica cellulare sempre piu' mirata e controllata messo a punto da Luigi Naldini dell'Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (HSR-TIGET) di Milano e testato con successo su un modello animale di emofilia. Lo studio e' stato presentato lo scorso 2 giugno al meeting annuale della Societa' Americana di Terapia Genica a Seattle insieme a un altro lavoro in cui invece si dimostra di poter correggere un errore genetico con un 'taglia e cuci' del Dna direttamente nelle cellule staminali o permettere l'inserimento del gene terapeutico in modo controllato in un sito sicuro del Dna scelto dallo sperimentatore, senza lasciare nulla al caso. Tutti questi lavori avranno forti implicazioni nella messa a punto di trattamenti di terapia genica e terapia cellulare praticabili sui pazienti senza effetti indesiderati e incontrollabili. Nel primo studio gli esperti italiani hanno usato delle molecole 'silenziatori' naturali, i piccoli Rna naturali regolatori dell'espressione genica, per controllare l'attivita' del gene terapeutico. In pratica si mette un interruttore al gene che viene usato per la terapia. Il gene con l'interruttore viene poi inserito nelle cellule staminali usate per la terapia cellulare. Iniettate nell'organismo da curare, le staminali maturano differenziandosi in diversi tipi cellulari. Il gene terapeutico non dovra' funzionare in tutte le cellule che si formano a partire dalle staminali: riconoscendo l'identita' delle cellule, l'interruttore pensa quindi a tenere spento il gene laddove non serve. Questa tecnica, spiega Naldini, rende praticabile l'uso delle staminali per la terapia genetica cellulare e infatti gli esperti hanno gia' dimostrato la possibilita' di curare con questa piattaforma terapeutica topolini con l'emofilia. Nell'altro studio, invece, Angelo Lombardo ha testato una tecnologia messa a punto dalla Sangamo BioSciences Inc per correggere il difetto genetico che causa la grave immunodeficienza congenita (XSCID o malattia dei 'Bubble-Boy'), oppure per inserire il gene sano in un sito predeterminato del Dna. Cio' evita che il gene si inserisca casualmente dando effetti collaterali gravi come quelli verificatisi in passato nei primi tentativi di applicare la terapia genica ai pazienti. Tutte queste tecnologie, concludono gli esperti, permetteranno sempre piu' di praticare una terapia genica o cellulare controllata e mirata solo dove serve. - Italia. Matera. Asl: costretti a cestinare staminali cordonali per carenze strutturali 'La distruzione del materiale biologico stoccato in quattro contenitori ad azoto liquido si e' resa necessaria per ragioni di sicurezza a causa delle inadeguate modalita' di conservazione dei campioni biologici. Si sottolinea come l'assenza di meccanismi di controllo e di allarme non abbia con certezza consentito il mantenimento degli standard previsti dalle norme, non consentendo di fatto una corretta e certificabile conservazione del materiale biologico'. Lo ha detto -in una dichiarazione diffusa lo scorso 1 giugno dall'ufficio stampa dell'Asl numero quattro di Matera- Alessandro Nanni Costa, il direttore del Centro nazionale trapianti, che 'su specifico mandato del Ministero della Salute, ha preso visione di tutta la documentazione della stessa Asl in merito alla dismissione della 'banca di cellule staminali'. 'Le verifiche effettuate nel tempo, prima dall'Asl numero quattro, poi da una Commissione di valutazione mista aziendale e regionale, sull'attivita' di raccolta e stoccaggio del materiale biologico, hanno evidenziato chiare avarie di funzionamento dei frigo-congelatori, nonche' la presenza di numerose provette rotte e, quindi, un pessimo stato di conservazione del materiale biologico ivi contenuto. L'assenza di criteri minimi di sicurezza e garanzia per il materiale biologico raccolto, ha portato alla necessita' di dismetterlo. Con grande rammarico quindi, la Direzione strategica e' stata costretta ad eliminare il materiale, per nulla utilizzabile a fini clinico-sanitari'. E per conoscere 'se intende nominare una commissione amministrativa di inchiesta' sulla distruzione, all'Asl numero quattro di Matera, delle cellule cordonali conservate in quattro contenitori di azoto liquido 'a causa di inadeguate modalita' di conservazione', il consigliere regionale della Basilicata, Emilia Simonetti (Rifondazione comunista), ha presentato un'interrogazione all'assessore alla sanita', Rocco Colangelo. Secondo Simonetti, 'anche in relazione a quanto dichiarato da Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, occorre accertare le responsabilita' in merito al mancato funzionamento dei frigo congelatori e delle elettrovalvole che segnalavano l'abbassamento del livello di azoto liquido e ne attivavano il conseguente rifornimento automatico'. 'E' necessario affrontare con urgenza tutta la vicenda anche in relazione ai gravissimi danni anche economici procurati dalla distruzione delle cellule cordonali. La Commissione potrebbe accertare le responsabilita' tecniche e amministrative legate al mal funzionamento delle apparecchiature, alla carenza dei controlli da parte dei responsabili e alla quantificazione del danno economico e quindi al ristoro della pubblica amministrazione'. - Italia. E' tutta italiana la prima vagina artificiale Italia in prima fila nella coltivazione in laboratorio del tessuto della mucosa, utilizzato per ricostruire la prima vagina biotech. Il risultato e' in via di pubblicazione sulla rivista Human Reproduction e si deve agli esperti del Policlinico Umberto I di Roma. Tutto e' cominciato da un centimetro quadrato di tessuto vaginale: al suo interno sono state riconosciute le cellule staminali capaci di dare origine alla mucosa e, una volta prelevate, sono state coltivate in laboratorio fino a ottenere un lembo di poco piu' di tre decimetri quadrati con cui, per la prima volta al mondo, e' stata ricostruita una vagina utilizzando le cellule delle stesse pazienti. Gia' ci sono altre donne in lista d'attesa e la tecnica potra' ora essere a disposizione anche delle donne colpite dal tumore della vagina. Si stima che in Italia siano fra 500 e 600 le donne che potrebbero trarre vantaggio da questa nuova tecnica a causa della chirurgia demolitiva resa necessaria per curare tumori dell'apparato genitale. Poter coltivare la mucosa in laboratorio apre anche la strada alla possibilita' di coltivare la mucosa intestinale o quella della bocca, ma anche congiuntiva e cornea. Le prime a ricevere la vagina biotech sono state due giovani donne, una di 28 anni e una di 17, colpite da una grave malformazione della vagina che impediva loro di avere il ciclo mestruale e una vita sessuale normale. Tutte e due, infatti, erano prive di vagina a causa della sindrome di Mayer-von Rokitansky-Kuster Hauser, una malattia che colpisce un neonato femmina su circa 4.000. I due interventi sono stati annunciati lo scorso 30 maggio, in una conferenza stampa organizzata dal Policlinico Umberto I. Il primo, sulla donna di 28 anni, risale a un anno fa. L'attecchimento e' stato del 99%, la giovane sta bene e si e' sposata. Il secondo intervento, su una ragazza di 17 anni, e' di ieri e anche in questo caso attecchimento e condizioni di salute sono buone. 'Una volta messa a punto, la tecnologia e' semplice da applicare e potra' essere messa a disposizione di molte donne colpite dal tumore della vagina', ha osservato la ricercatrice che ha curato la coltivazione dei tessuti, Cinzia Marchese, direttrice laboratorio di Biotecnologie cellulari del Policlinico. Finora gli interventi di ricostruzione della vagina sono stati molto dolorosi, ha osservato Pierluigi Benedetti Panici, del reparto di Ginecologia e ostetricia dell'Umberto I, che ha eseguito la ricostruzione. 'In passato si utilizzavano tratti dell'intestino e lembi di cute prelevati dalla coscia: erano interventi invasivi e che lasciavano cicatrici importanti'. Inoltre utilizzare tessuti coltivati a partire dalle cellule delle stesse pazienti significa non avere rischi di rigetto e altissime probabilita' di un buon attecchimento del nuovo lembo di tessuto. Per il direttore generale del Policlinico, Ubaldo Montaguti, i due interventi sono 'l'espressione di una cultura dell'eccellenza che abbiamo in questo ospedale e della grande collaborazione fra la ricerca di base e quella applicata. E' la testimonianza di come, lavorando insieme, si ottengono grandi risultati'. Intanto si pensa al futuro e fra le ricerche piu' promettenti in corso all'Umberto I ci sono quelle sulla coltivazione in laboratorio del bulbo pilifero e delle cellule del muscolo cardiaco, i vaccini terapeutici contro i tumori del seno e dell'ovaio (da utilizzare solo nelle pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali). - Italia. Palermo. Al via la "Cell Factory" dell'Ismett Una fabbrica di cellule per avviare programmi di ricerca nel settore della medicina rigenerativa. Nasce all' Ismett di Palermo, la 'Cell Factory', costituita dai primi laboratori di produzione cellulare operanti secondo le norme di buona fabbricazione (Good Manufacturing Practices), interamente dedicati alla terapia cellulare per la cura dell'insufficienza funzionale terminale d'organo e destinati a rappresentare il punto di riferimento e distribuzione in tutto il bacino del Mediterraneo. Scopo: avviare un programma di medicina rigenerativa che abbia come principale obiettivo quello di sperimentare nuove terapie per la cura delle insufficienze terminali d'organo attraverso l'utilizzo di prodotti cellulari. I laboratori sono stati realizzati grazie ad un finanziamento di circa 6 milioni di euro dell'Assessorato al Bilancio della Regione Siciliana nel contesto di un programma di sostegno dell'Information and Communication Technology e rappresentano uno dei progetti piu' innovativi nel settore della ricerca avviati in Italia. La Cell Factory e' costituita da tre laboratori GMP (Good Manufacturing Practices) che si estendono su una superficie di 250 metri quadrati di camere bianche, al cui interno sara' possibile processare, conservare, e preparare per la distribuzione cellule umane in grado di aiutare a rigenerare organi danneggiati. Le innovative terapie realizzate nella Cell Factory contribuiranno a diminuire la sproporzione tra il numero dei pazienti che necessitano di un trapianto ed il numero di organi disponibili. I tre laboratori potranno lavorare indipendentemente e parallelamente, consentendo in questo modo di isolare simultaneamente fino a tre differenti prodotti cellulari. Sono una ventina i ricercatori che lavoreranno presso i nuovi laboratori dell'ISMETT, sotto la supervisione del professore Massimo Trucco, che dirigera' i programmi di ricerca della Cell Factory. Massimo Trucco e' considerato fra i massimi esperti al mondo nel campo della medicina rigenerativa e da piu' di 20 anni svolge la sua attivita' di ricerca nel Nord America. E' attualmente direttore dell'Istituto per la cura del diabete che ha sede presso l'University of Pittsburgh Medical Center (UPMC), e nel corso della sua carriera, ha pubblicato diversi lavori nelle piu' prestigiose riviste scientifiche internazionali, fra cui Science, Nature, Lancet. Il prof. Trucco, per un primo periodo, si dividera' fra Palermo e Pittsburgh, per poi trasferirsi definitivamente in Sicilia. All'interno dei laboratori dell'ISMETT si produrranno isole di Langerhans e cellule progenitrici fetali epatiche, pancreatiche ed epidermiche per uso clinico e sperimentale. Le terapie cellulari della Cell Factory permetteranno di curare pazienti diabetici, riparare i danni del muscolo cardiaco o del rene, aiutare i casi di insufficienza epatica (con il trapianto di epatociti) e riparare lesioni della pelle (con il trapianto di cellule cutanee). I filoni di ricerca e clinica saranno principalmente cinque: Isolamento, in idonei bioreattori, di epatociti da trapiantare a supporto di gravi insufficienze epatiche per pazienti in attesa di trapianto di fegato. In questo caso si trattera' di una terapia ponte per pazienti con insufficienza epatica molto avanzata. L'obiettivo dell'infusione di epatociti e' di arrestare la progressione dell'epatopatia fino al momento del trapianto. Gli epatociti verranno isolati da fegati di feti derivanti da interruzioni di gravidanza. Queste cellule, dopo adeguata preparazione, verranno infuse nella milza o impiantate all'interno di un bioreattore, una strumentazione che funziona come un fegato artificiale, fornendo alle cellule l'ambiente di cui necessitano per esercitare le proprie funzioni fisiologiche. Altro filone riguarda l'infusione di cellule staminali adulte per riparare i danni nel muscolo cardiaco infartuato. In questo caso le cellule verranno prelevate dal midollo dell'individuo e poi rinfuse nel muscolo cardiaco durante interventi di rivascolarizzazione coronarica. Le cellule staminali iniettate, rigenerando il muscolo danneggiato, miglioreranno la capacita' del cuore di pompare sangue; isolamento, espansione e trapianto di cellule cutanee per la riparazione di gravi lesioni della pelle. Cellule staminali di epitelio autologo possono essere coltivate ed espanse in vitro ed utilizzate per coprire permanentemente lesioni estese della cute e della mucosa. E ancora, isolamento per trapianto di cellule pancreatiche con l'obiettivo di curare pazienti affetti da gravi forme di diabete di tipo 1. Le cellule in questo caso sono le Isole di Langerhans che vengono prelevate da pancreas di donatore cadavere, purificate all'interno di un macchinario chiamato 'Camera di Ricordi' e poi reinfuse nel paziente; Isolamento di precursori cellulari del sistema immunitario dal midollo osseo di pazienti con malattie autoimmuni. Le cellule verranno sottoposte a trattamento in vitro per ridirigerne l'attivita', e verranno poi auto-trapiantate nel paziente stesso. La Cell Factory offrira' anche servizi di preparazione cellulare remota, permettendo ad altri centri di trapianto nazionali ed europei, che non hanno laboratori di produzione dedicati, di offrire un programma di trapianti cellulari. La Cell Factory e' stata progettata per evitare ogni tipo di contaminazione tra i diversi laboratori e con l'esterno, operazione resa possibile grazie alla sofisticata progettazione ingegneristica-architettonica, all'elevata tecnologia degli impianti e della strumentazione e al rigoroso addestramento del personale. Il delicato e complesso funzionamento dell'intera struttura viene gestito da un avanzato sistema di monitoraggio dei parametri ambientali e strumentali e da un sofisticato sistema di controllo computerizzato. Oltre alla preparazione e distribuzione di cellule di elevata qualita' da utilizzare per trapianti o ricerca, la Cell Factory funzionera' anche da centro di formazione a distanza grazie a sistemi avanzati di telemedicina e telescienza che consentono al personale di laboratorio di ottenere teleconsulti remoti in tempo reale da esperti di qualsiasi parte del mondo. - Vaticano. Gesuiti: dare dignita' umana a zigote Finora i risultati sperati dalle ricerche distruttive di embrioni umani al primissimo stadio di vita (primi 15 giorni) a livello scientifico non ci sono stati, ma e' ancora forte la volonta' di proseguire rifiutando la norma che impone per l'embrione lo stesso rispetto riconosciuto a ogni soggetto umano. E' questa la conclusione di un ampio articolo del gesuita Angelo Serra su 'Civilta' Cattolica', dedicato alle cellule staminali embrionali dopo otto anni di lavoro e ricerca sulle cellule staminali embrionali umane avviate dopo le indicazioni del Comitato inglese Donaldson nel 2000. Non si tratta -sostiene l'esperto gesuita- di opporre etica a etica (tra favorevoli e contrari alla sperimentazione sugli embrioni), ma di riconoscere all'embrione umano la sua particolare dignita', scritta nella sua oggettiva realta' biologica e soggettiva realta' antropologica, e i conseguenti diritti, tra cui quello alla vita. 'Dignita' e diritti che gli competono a partire dallo stadio di zigote. Non c'e' dubbio che questa linea di ricerca proseguira'. Ma oltre i grandi passi compiuti nell'uso delle cellule staminali adulte, si stanno gia' aprendo nuove vie dette di 'riprogrammazione molecolare', che renderanno totalmente inutili le cellule staminali embrionali'. - Italia. Gambino (Ishr): cellule staminali contro la calvizie entro 5 anni Bulbi piliferi 'fotocopia' e cellule 'bambine' nuove frontiere della lotta alla calvizie. Un problema che in Italia affligge in varie forme l'80% degli uomini e, nel corso di tutta la vita, fino al 50% delle donne. Gli 'eredi' dell'attuale autotrapianto -il piu' diffuso fra i ritocchi estetici al maschile, che nel nostro Paese fa registrare ogni anno 5 mila interventi in crescita del 10% l'anno- saranno infatti "la clonazione dei bulbi e l'iniezione di cellule staminali autologhe. In Paesi come la Gran Bretagna la ricerca procede veloce, anche grazie a programmi finanziati dallo Stato. E forse possiamo attenderci le prime esperienze nell'uomo gia' entro i prossimi 4-5 anni". Questa la previsione di Vincenzo Gambino, presidente dell'Ishr (Societa' italiana per la cura e la chirurgia della calvizie). Gli interventi del futuro attualmente allo studio sono essenzialmente due, ricorda lo specialista all'Adnkronos Salute, lo scorso 29 maggio a Milano a margine della presentazione del XII Congresso nazionale Ishr in programma dal 31 maggio al 2 giugno nel capoluogo lombardo. "Il primo consiste nel prelevare, clonare e ritrapiantare i bulbi piliferi dello stesso paziente, mentre il secondo consiste nel prelevargli staminali adulte, che dopo opportuno 'addestramento' diventano funzionali al reimpianto e alla ricrescita di capelli" nuovi di zecca. - Italia. Cossu: forse gia' nel 2008 sperimentazione clinica contro distrofia muscolare Migliorano i risultati della ricerca sulle prospettive di utilizzo delle cellule staminali per la cura della distrofia muscolare, e si intravede la possibilita', nel 2008, di cominciare una prima sperimentazione clinica con 12 pazienti. Ne ha riferito Giulio Cossu, dell' Istituto San Raffaele di Milano, al Convegno di Multimedica su 'Cellule staminali: applicazioni nelle malattie croniche. Prospettive terapeutiche', ultimo appuntamento di Aspettando MilanoCheckUp, il ciclo di incontri preparatori alla nuova rassegna della salute e sanita' in programma dal 6 al 9 giugno a Fieramilano di Rho. Cossu ha fatto un po' la storia degli studi del suo gruppo su questo argomento, da quando in una ricerca pubblicata nel 2006 sul Journal of Cell Biology si e' dimostrato che le cellule staminali dei vasi (mesoangioblasti) producono un significativo miglioramento in topi affetti da distrofia muscolare. Quello studio ha dimostrato che i mesoangioblasti sono in grado di colonizzare il muscolo dei topi malati, dando origine a fibre muscolari che esprimono 'distrofina umana', la proteina la cui assenza e' una delle cause della distrofia muscolare. Per verificare che l'efficacia dell'esperimento su topi possa avere riscontri positivi anche sull'uomo, il gruppo di Cossu, al San Raffaele, ha condotto alcuni studi su otto cani distrofici, piu' vicini all'uomo per dimensioni e per la natura del sistema immunitario. La ricerca ha evidenziato che quattro dei cani, trattati con cellule del donatore, hanno avuto notevoli margini di miglioramento e Cossu ha mostrato il filmato con le immagini dei cani, prima e dopo la cura. Invece, i quattro cani trattati con le loro stesse cellule geneticamente corrette, non hanno avuto alcun miglioramento. A seguito di questi esperimenti, pubblicati su Nature alla fine del 2006, i ricercatori del San Raffaele hanno anche isolato e caratterizzato le corrispondenti cellule umane e lo studio e' apparso sul numero di febbraio 2007 di Nature Cell Biology. I risultati, quindi, si susseguono, tanto che Cossu ha annunciato per il 2008 un primo trial clinico con 12 pazienti di eta' fra i 6 e i 7 anni. - Italia. Cellule mesenchimali contro rigetto da trapianto del midollo E' del 50% negli adulti e dell'80% nei bambini il successo raggiunto con l'infusione per endovena di cellule staminali mesenchimali nel trattamento dell'aggressione immunitaria in caso di trapianto di midollo osseo. Il risultato e' stato esaminato al convegno internazionale 'Mesenchymal stem cells (Msc) for regenerative medicine and immune regulation', organizzato dall'Unita'operativa clinicizzata di ematologia di Verona e conclusosi lo scorso 25 maggio nel capoluogo scaligero. Specificando che le mesenchimali sono cellule staminali adulte inizialmente ottenute e caratterizzate dal midollo osseo, ma presenti e ottenibili anche da molti altri tessuti, Mauro Krampera, del dipartimento di ematologia veronese, ha detto che queste cellule sono in grado di differenziarsi in vitro e in vivo in tessuti molto diversi, dimostrando una pluripotenzialita' che ricorda quella delle cellule staminali embrionali, senza tuttavia le implicazioni etiche sottese all'impiego di quest'ultime. 'Oggetto del nostro workshop internazionale -ha detto il responsabile scientifico del convegno, Giovanni Pizzolo- e' stata la trattazione dettagliata e critica delle mesenchimali, per le quali ci sono evidenze di un'ampia potenzialita' differenziativa e rigenerativa, oltre che di una peculiare capacita' di regolazione del sistema immunitario'. Oltre alla malattia da trapianto allogenico di midollo osseo, ha detto Krampera, attualmente le mesenchimali sono impiegate con successo per correggere difetti ossei e cartilaginei, mentre sono in fase di studio avanzato sugli animali applicazioni per curare la sclerosi multipla e alcune situazioni di rigenerazione del miocardio; tutto da verificare, invece, il processo di differenziazione delle mesenchimali in cellule nervose e la sua utilizzazione. - Italia. Garaci (Iss): creare banca di staminali tumorali per sperimentazione farmaci Una 'banca' dove raccogliere le cellule staminali di tutti i tumori, per poter fare studi di genomica e testare farmaci. La sua realizzazione e' stata annunciata dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', Enrico Garaci, che ha aperto lo scorso 23 maggio all' IRCCS 'Multimedica' di Sesto San Giovanni, il convegno 'Cellule staminali: nuove applicazioni e prospettive terapeutiche', ultimo degli eventi del ciclo 'Aspettando MilanoCheckUp', nuova rassegna di medicina, ricerca e sanita' che avra' luogo a Fieramilano di Rho dal 6 al 9 giugno. 'Una banca anche con diverse filiali', ha precisato Garaci. 'Noi cominceremo con le staminali del tumore del colon, dopo la possibilita' di identificarle e isolarle, dovuta allo studio del gruppo dell'ISS coordinato da Ruggero De Maria pubblicato su Nature. Ma ci proporremo come coordinatori a livello nazionale di altri Centri che realizzeranno banche di staminali, come quella che l'Istituto Europeo di Oncologia sta facendo con le staminali del carcinoma della mammella'. 'E' importante costituire una banca di questo genere perche' cosi' si puo' avere a disposizione un materiale importante che e' bersaglio della terapia, non solo per testare i farmaci ma anche per studiare le differenze di reazione ai farmaci fra paziente e paziente'. - Spagna. Le cellule staminali embrionali, l'unica terapia reale per il diabete Il ricercatore Bernat Soria ha espresso l'opinione che coltivare cellule staminali embrionali per ottenere cellule beta -generatrici d'insulina di cui i diabetici sono carenti- e' l'unica terapia percorribile per quel tipo di patologia. Ha pero' messo in guardia dalle "difficolta'" che ruotano intorno a questo genere di sperimentazioni. Soria, primo ricercatore spagnolo ad aver affrontato da decenni questa ricerca, e che e' riuscito ad ottenere cellule beta partendo da cellule staminali embrionali nei topi, dirige un gruppo specializzato in questo campo al Centro Andaluz de Biologia Molecular y Medicina Regenerativa (Cabimer) di Siviglia, di cui e' anche direttore. Cattedratico di Fisiologia, nelle dichiarazioni ad Efe ha spiegato che la terapia cellulare contro il diabete "ha gia' funzionato" nei trapianti di cellule staminali adulte e di isolotti pancreatici (zone del pancreas dove s'accumulano le cellule beta), pero' con delle deficienze importanti. - Germania. Iniziativa per incoraggiare le donazioni di cellule staminali DKMS e' la sigla che sta per Deutsche Knochenmarkspenderdatei, l'archivio che raccoglie i donatori di midollo osseo. Per il 28 maggio, festivita' della Pentecoste, esso ha organizzato la "Giornata delle donazioni per la vita", un'occasione per convincere il maggior numero possibile di persone ad impegnarsi contro la leucemia. "Ogni paziente deve poter avere una nuova speranza di vita. Per questo ci servono nuovi donatori di cellule staminali, che accettino di registrarsi nell'archivio", spiega una portavoce. L'iniziativa e' estesa a tutto il Paese. Purtroppo molte persone hanno delle remore a partecipare all'iniziativa: temono di dover donare il midollo spinale, mentre invece si tratta delle cellule staminali del midollo osseo, estratte dal bacino o dal braccio. Con oltre 1,5 milioni di donatori registrati, DKMS e', secondo le sue stesse cifre, il maggior centro al mondo di questo tipo. Quando un trattamento farmacologico non funziona, il trasferimento di cellule staminali sane diventa l'ultima chance per salvare la vita del malato di leucemia. Ma perche' il trapianto possa avere successo e' importante che ci sia la quasi totale compatibilita' tra donatore e paziente. Ecco perche' e' necessario poter disporre di tanti donatori. - Usa. Insulina da cellule staminali del cordone ombelicale? Le cellule staminali estratte dal cordone ombelicale del neonato possono essere modificate per produrre insulina e, un giorno, potrebbero essere utilizzate per il trattamento del diabete, secondo quanto hanno informato dei ricercatori statunitensi e britannici. Essi hanno spiegato di avere per la prima volta potuto creare grandi quantita' di cellule staminali, e poi di renderle simili alle cellule produttrici d'insulina del pancreas, danneggiate nei pazienti affetti da diabete. "Questa scoperta ci dice che abbiamo la possibilita' di produrre insulina partendo da cellule staminali adulte per poter aiutare i diabetici", ha spiegato Randall Urban dell'Universita' del Texas, a Galveston, che ha diretto la ricerca. "Cio' non prova che siamo in grado di farlo sulle persone; e' solo il primo passo per arrivare in cima alla scala", ha aggiunto nel suo comunicato. In un articolo pubblicato dalla rivista Cell Proliferation, i ricercatori, tra i quali figura un gruppo dell'Universita' di Newcastle (Gran Bretagna), dicono di confidare nella possibilita' di produrre finalmente un'alternativa al discusso uso di cellule staminali embrionali. Negli Stati Uniti, il Congresso sta discutendo se aumentare o non il finanziamento per le ricerche con le cellule staminali embrionali. Gli oppositori dicono che non e' corretto sperimentare con embrioni umani, viceversa i difensori sostengono che e' una pratica necessaria per trasformare molti campi della medicina. - Spagna. Cresce l'uso sperimentale di cellule staminali negli interventi di chirugia toracica "Le cellule staminali e la terapia genetica sono sempre piu' spesso utilizzate, a livello sperimentale, in ogni tipo d'intevento di chirurgia toracica", assicura Andres Varela, organizzatore del simposio internazionale sul tema, che si e' svolto all'ospedale Puerta de Hierro di Madrid. Egli ha prefigurato le novita' che si produrranno in quest'ambito medico. E gia' vi sono tracce nell'oggi. "Se nel trattare un paziente malato di cancro al polmone, oltre alla chemioterapia e alla chirurgia s'associa anche un trattamento genetico, le possibilita' di sopravvivenza migliorano", dice il capo del Servizio di Chirurgia Toracica, soddisfatto che questa specialita' stia affiancando il trapianto polmonare con effetti sempre piu' evidenti, essendo, per di piu', poco invasiva. Proprio l'uso di queste tecniche in interventi importanti nella chirurgia toracica per videotoracoscopia, come le lobectomie, e' stato uno dei temi trattati dal simposio. Inoltre, e' stato illustrato il "futuro" che la chirurgia robotica potra' avere in questa specialita' nel trattare la miastemia gravis e alcuni tumori del mediastino, cosi' come i miglioramenti che i nuovi materiali e le protesi consentono nella ricostruzione della parete toracica dopo l'esportazione di un tumore al polmone. I "risultati sorprendenti", secondo Varela, relativi alla riduzione dei volumi nell'enfisema polmonare, cosi' come lo stato attuale dell'approccio al mesotelioma, sono gli altri progressi da citare. - Cile. Creata la prima banca pubblica di cellule staminali Da una settimana il Cile puo' contare sulla sua prima banca pubblica di sangue del cordone ombelicale, aperta a qualunque paziente ne faccia richiesta. Il sangue cordonale ha il pregio di contenere cellule staminali utilizzabili per il trattamento di malattie sanguigne. Banco de Vida, come e' stata chiamata la nuova struttura voluta dalla facolta' di medicina dell'Universita' Cattolica (UC) di Santiago, sara' il primo centro a prestare servizio di raccolta e custodia delle cellule staminali cordonali dei neonati ad uso pubblico. Diversamente dalle strutture private, la banca pubblica riceve donazioni e le conserva per chiunque abbia bisogno di un trapianto sanguigno con cellule staminali: l'ente s'assume infatti i costi di raccolta, gestione, analisi e crioconservazione dei campioni affidatigli. "La madre, quando dona il sangue del cordone ombelicale, rinuncia a qualsiasi uso personale dello stesso. Questa non e' una banca dove la mamma conserva il sangue per il proprio figlio in modo gratuito, bensi' e' un luogo di donazione aperto a chiunque ne abbia necessita'" ha spiegato il medico dell'Universita' Cattolica del Cile, Francisco Barriga. In Cile ci sono tre banche private di cellule staminali, a beneficio esclusivo delle famiglie con cui e' stato stipulato un accordo. Tornando al Banco de Vida, le donazioni saranno raccolte dal Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia della UC. La conservazione del sangue del cordone ombelicale e' una prassi in aumento nel mondo per la sua potenzialita' in termini di cure future: le cellule staminali estratte possono infatti generare i principali componenti del sangue, del midollo osseo e del sistema immunologico. - Austria. Gli austriaci meno ostili alla ricerca genetica Negli ultimi dieci anni il numero degli oppositori e' sceso di un quinto, mentre i favorevoli sono raddoppiati. Stiamo parlando delle opinioni sulla ricerca genetica come emergono da un'indagine dell'Istituto IMAS di Linz che, lo scorso aprile ha intervistato 1.042 persone rappresentative della popolazione austriaca oltre i 16 anni. Dieci anni fa i fortemente contrari erano il 47%, e solo il 5% giudicava un bene questo settore della scienza. Oggi, con il 29%, gli oppositori prevalgono ancora, ma la distanza e' diminuita -sia perche' i favorevoli sono saliti all'11%, sia perche' coloro che vedono in questa branca almeno un beneficio parziale sono passati dal 48% al 60%. In cima alle aspettative ci sono le conquiste mediche per il trattamento del cancro e dell'Aids, oltre a una piu' efficace lotta alla demenza e al morbo d'Alzheimer. Queste le quote tra i favorevoli: il 78% s'aspetta mezzi efficaci contro il cancro; il 67% un vaccino contro l'Aids; il 68% che la ricerca genetica possa un giorno elaborare farmaci adatti a contrastare Alzheimer, demenza senile e altre degenerazioni legate all'eta'; il 62% punta ad automobili che possano fare a meno di benzina e diesel come pure alla scoperta di fonti energetiche alternative. Piu' della meta' ripone grande speranza nelle tecniche capaci di rimediare alla disabilita'. E' appena del 33%, invece, la quota di coloro che danno importanza a medicinali che mirano a cambiare sensibilmente la vita delle persone; lo stesso dicasi per gli apparecchi che facilitano il lavoro domestico. Infine, soltanto l'11% s'aspetta la produzione di robot che sostituiscano l'attivita' fisica dell'uomo. - Usa. Florida. Via libera della Corte Suprema a quesiti referendari su staminali embrionali La Corte Suprema della Florida ha dato il via libera a due proposte referendarie per cambiare la Costituzione riguardo alla ricerca con le cellule staminali embrionali. Una proposta prevede l'utilizzo di soldi pubblici per finanziare questo tipo di ricerca, mentre l'altra vuole vietarlo. Se i promotori delle due proposte saranno in grado di raccogliere le firme necessarie, i cittadini della Florida potranno esprimersi a novembre 2008, contestualmente con le elezioni presidenziali. - Usa. Illinois. Parlamento approva finanziamento pubblico della ricerca Il Parlamento dell'Illinois ha approvato lo scorso 1 giugno il finanziamento pubblico della ricerca con le staminali anche embrionali. La legge e' passata con 74 voti favorevoli e 44 contrari. Poiche' il Governatore Rod Blagojevich e' da tempo un noto sostenitore della ricerca, e' probabile che la legge entrera' presto in vigore. Il primo firmatario della legge e' il repubblicano Tom Cross, la cui figlia di 14 anni e' affetta da una forma precoce di diabete. "Per nostra figlia e' una questione personale. Ma per molte altre persone affette da cosi' tante altre malattie, vi sono promettenti orizzonti". E' possibile che la ricerca sara' finanziata con i proventi delle cause contro le industrie del tabacco. - Canada. Schwarzenegger a Toronto per firmare accordi sulle staminali Il 29 maggio il governatore della California Arnold Schwarzenegger era in Canada, a Toronto, per firmare un accordo per la ricerca sulle cellule staminali con l'Ontario e per lanciare un messaggio di speranza per la difesa dell'ambiente. Ha avuto una serie di incontri con imprenditori ed esponenti politici ma soprattutto ha cercato di promuovere i prodotti californiani: il vino, la frutta, e anche l'alta tecnologia e la ricerca scientifica. Insieme al premier dell'Ontario Dalton McGuinty ha visitato il centro di ricerca scientifica conosciuto come MaRS (Medical and Related Sciences), firmando quindi l'accordo sulla ricerca delle cellule staminali. Schwarzenegger ha ricordato che milioni di persone in tutto il mondo sono affette oppure hanno parenti con malattie terribili e dal successo di queste ricerche dipende la speranza di vita per molti di loro. Ha ricordato a questo proposito che il suocero "uno dei cervelli più brillanti a livello internazionale, ora non ricorda piu' nemmeno il suo nome" essendo affetto dall'Alzheimer. "Per questo motivo sono molto deciso a portare avanti questa battaglia anche se -ha ammesso- non nego l'esistenza di molte difficolta'". Tra l'altro, ha ricordato, ha dovuto mettersi anche contro il suo stesso partito, quello repubblicano del presidente Bush, ancora contrario a questo tipo di ricerca. Il governatore ha comunque confermato il suo impegno sottolineando che la California e l'Ontario sono all'avanguardia in questo settore e da una loro cooperazione si puo' dare una accelerata alle ricerche. McGuinty ha annunciato che 30 milioni di dollari, provenienti dall'Istituto per la ricerca sul cancro, l’Ontario Institute for Cancer Research, saranno destinati al consorzio per la lotta ai tumori e lo studio delle cellule staminali, il Cancer Stem Cell Consortium. Un accordo per finanziare la ricerca sulle cellule staminali, ma sono ancora pochi i dettagli del progetto; certo e' che i fondi verranno utilizzati da gruppi di ricercatori in Ontario e in California. - Spagna. Tre linee di ricerca con cellule staminali adulte che danno risultati Comite Autonomico de Investigacion con Preembriones Humanos della Giunta andalusa ha emesso parere favorevole per tre nuovi progetti di ricerca con cellule staminali embrionali, finalizzati a sviluppare lavori scientifici nella Comunita' dell'Andalusia. Fundacion Vida desidera pero' ricordare che quelle ricerche non verranno effettuate con organi e tessuti umani, bensi' con veri esseri umani in fase embrionale. Ne e' prova il titolo stesso dello studio del Banco de Lineas Celulares di Granada: "Ottimizzazione delle condizioni di coltivazione senza "feeders" per linee di cellule staminali embrionali umane importate o derivate da embrioni donati in fase di pre-impianto". La Fondazione mette in guardia dalla manipolazione del linguaggio, esemplificata dal termine "preembrione", che non e' accettato dalla comunita' scientifica, come si avverte nello stesso titolo menzionato. In realta', per fare queste ricerche si devono distruggere embrioni umani. Bisogna poi considerare che gli esperimenti con cellule staminali embrionali sviluppano tumori, che non si sa come dirigerle per fargli produrre tessuti a volonta', e che nel mondo non si e' ancora giunti a nessuna applicazione concreta. Viceversa, in Spagna esistono gia' tre linee d'applicazione con cellule staminali adulte -che non comportano la morte di nessun essere umano. Esse riguardano la rigenerazione della cornea dell'occhio (evitando cosi' il trapianto), la rigenerazione del tessuto cardiaco, il riempimento di fistole intestinali per cellule di tessuto adiposo, in attuazione all'ospedale madrileno di La Paz. Se si cercano risultati, la via migliore e' favorire linee di sperimentazione con cellule staminali adulte. - Italia. Cdl e Ulivo chiedono ritiro delega al Governo su attuazione della Convenzione di Oviedo La Casa delle Liberta' ha chiesto lo scorso 5 giugno al Governo, di ritirare l'emendamento al ddl sulla semplificazione in sanita', con il quale si chiede la delega per scrivere i decreti attuativi della Convenzione di Oviedo. Della proposta, presentata nel corso della seduta della commissione Sanita' del Senato, si e' fatta portavoce anche la senatrice dell'Ulivo Emanuela Baio Dossi. Promotori dell'iniziativa per la Cdl i senatori azzurri Antonio Tomassini e Laura Bianconi e i senatori di Alleanza Nazionale Cesare Cursi e Domenico Gramazio, che non si sono sentiti di 'dare una delega in bianco al Governo sui temi affrontati dalla Convenzione'. 'La Convenzione di Oviedo affronta molte questioni eticamente sensibili quindi non riteniamo opportuno inserirle nel ddl sulla semplificazione non si tratta di una pregiudiziale verso il Governo'. 'Siamo consapevoli che servono decreti attuativi in tempi brevi, ma la delega deve essere data con paletti precisi'. 'I temi eticamente sensibili sono all'ordine del giorno , non possono essere sottovalutati, ne' relegati a scontro tra laici e cattolici: la politica deve saper trovare una sintesi. La Convenzione e' un punto di riferimento a livello europeo'. Molti i temi toccati dalla Convenzione, ha ricordato la senatrice, la legge 40, l'aspetto terapeutico, le cellule staminali con la legge quadro. 'Su una questione del genere l'atto deve venire dal Parlamento'. E proprio in questi giorni il Governo dovrebbe decidere in merito alla richiesta di ritiro dell'emendamento. Lo ha affermato il sottosegretario alla Sanita' Serafino Zucchelli dopo la seduta della commissione in cui l'opposizione ha chiesto di ritirare la proposta emendativa presentata al disegno di legge sulla semplificazione sanitaria. 'Se la proposta suscita sospetti possiamo prendere in considerazione l'ipotesi di ritirala. Non abbiamo intenzione di sorprendere vogliamo solo far rispettare l'impegno preso dal nostro Paese rispetto al recepimento delle direttive'. Il sottosegretario spiega inoltre che la delega del Parlamento al Governo e' stata data gia' nel 2001, poi ancora nel 2003, ma non se ne e' fatto nulla. 'L'Unione europea dice che siamo inadempienti'. 'E' responsabilita' grave del Governo e del ministro Turco di non aver dato seguito al decreto Milleproroghe, in base al quale il ministro avrebbe gia' potuto far emanare i decreti attuativi della Convenzione di Oviedo'. Cosi' l'europarlamentare radicale e segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato. Riferendosi all'ordine del giorno approvato alla Camera che invita il Governo a non tener conto dell'emendamento inserito nel Milleproroghe, Cappato afferma: 'Ministro e Governo hanno deciso invece, in base a testi non vincolanti e costituzionalmente non fondati, in un nuovo esame dell'Aula. Grazie a questa scelta dissennata si e' dato modo alla capogruppo dell'Ulivo in commissione sanita' del Senato, Emanuela Baio Dossi -immaginiamo futura capogruppo del gia' glorioso Partito Democratico- di unirsi alla linea di Tomassini, Gramazio, Bagnasco, di sabotaggio della Convenzione di Oviedo e di tutto quello, tanto o poco, potrebbe portare di rispetto della vita e della liberta' individuale su temi come quello del Testamento biologico'. - Italia. Silano (ministero Salute): Efsa esamina clonazione animali per uso zootecnico Sotto la lente dell'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) anche "la clonazione degli animali per uso zootecnico, in particolare i bovini, ma anche il pollame e altre varieta'. Lo ha anticipato Vittorio Silano, a capo del Dipartimento dell'Innovazione al ministero della Salute, oggi a Roma a margine di un incontro organizzato all'Istituto superiore di sanita' in occasione del quinto compleanno dell'Autorita' europea. La tecnica della clonazione si e' diffusa moltissimo. Non va pero' confusa con gli Ogm, che prevedono modifiche del patrimonio genetico: in questo caso si tratta di mantenere invariato un carattere geneticamente positivo, ma e' una tecnica nuova di cui non e' stato ancora valutato l'impatto sanitario". Silano ha ricordato che negli Stati Uniti sono pronti a utilizzare prodotti derivati dalla clonazione, ma "c'e' stato un accordo tra la Fda, l'autorita' per i farmaci e gli alimenti, e le aziende di produzione zootecnica, che prevede di non immettere sul mercato questi prodotti finche' non ci sara' parere definitivo", ha concluso. - Italia. Basilicata. Proposta di legge per nuova banca di staminali emopoietiche 'Registro e istituzione della Banca regionale dei donatori di cellule staminali emopoietiche-Regolamentazione e organizzazione': e' questo -secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa del Consiglio regionale- il titolo di una proposta di legge presentata dai consiglieri Marcello Pittella (Ds) e Antonio Di Sanza (Italia di Mezzo). 'Il reperimento dei donatori nella nostra regione e' ancora demandato esclusivamente all'attivita' volontaria delle Associazioni dei donatori di midollo osseo: non e' attiva alcuna organizzazione volta ad incrementare il pool dei potenziali donatori, i prelievi del sangue per la successiva tipizzazione vengono organizzati dalle Associazioni di volontariato ed effettuati con la collaborazione delle stesse, mentre i mezzi dell'Avis regionale, tramite apposita convenzione, ne curano il trasporto presso il Laboratorio regionale di tipizzazione tissutale di Matera Anche le fasi dell'approfondimento della compatibilita' genetica e quella dell'eventuale donazione sono gestite in gran parte senza un'organizzazione regionale, ma vengono attuate quasi sempre con la collaborazione delle Associazioni dei donatori di midollo osseo'. 'La proposta di legge e' finalizzata ad autorizzare e favorire nella nostra regione l'istituzione e l'organizzazione del registro regionale dei donatori di cellule staminali emopoietiche, l'organizzazione delle attivita' di reperimento dei donatori e della loro iscrizione nella banca dati, nonche' a dettare le disposizioni necessarie per la tutela dei diritti dei donatori, la collaborazione delle associazioni di donatori di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche'. - Italia. Bresolin: servono leggi meno restrittive per sperimentazioni contro distrofia di Duchenne Ci sono risultati della ricerca sulla terapia della distrofia di Duchenne che attendono leggi meno restrittive per passare alla sperimentazione sull'uomo. Lo ha detto lo scorso 7 giugno il professor Nereo Bresolin, responsabile dell' Unita' di Neurologia della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico di Milano a MilanoCheckUp, la rassegna di medicina e sanita' in corso in questi giorni a Fieramilano di Rho. In particolare, Bresolin si e' riferito a uno studio eseguito dal suo gruppo di ricerca con topi transgenici che non producono distrofina, la proteina che manca o e' danneggiata nei malati di distrofia: ha spiegato che sono state utilizzate particolari sostanze, 'mattoncini' simili a quelli del Dna, trasferite nel genoma dei topi attraverso un virus. Si e' fatto in modo che questi 'mattoni' andassero a coprire i difetti del gene, facendo da ponte fra due parti sane. E in questo modo, in quel punto, si e' riusciti a ottenere la distrofina. Il secondo passo e' stato quello di ingegnerizzare delle cellule staminali in modo da far loro produrre la distrofina cosi' ottenuta per poterla poi inserire nel bambino malato. Ma qui ci si e' fermati. 'Le staminali sono considerate alla stregua di farmaci dalla legislazione italiana, con tutte le restrizioni che questi hanno nella sperimentazione clinica. Aspettiamo che il governo snellisca questo iter e che un'azienda farmaceutica dimostri interesse a produrre staminali a scopo terapeutico'. - Australia. Nuovo Galles: si' a clonazione terapeutica. Duro scontro fra Chiesa e politici Ha superato a larga maggioranza l'esame della Camera del Nuovo Galles del sud, nonostante i duri ammonimenti dell'arcivescovo di Sydney cardinale George Pell, il progetto di legge per legalizzare la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Si sono espressi a favore 65 deputati contro 26 in un raro caso di voto di coscienza, non legato a direttive di partito. L'esame passa ora alla Camera alta, dove l'approvazione sembra scontata. Per gli ultimi due giorni il parlamento di Sydney e' stato teatro di un dibattito infiammato sulla liberalizzazione della ricerca con staminali embrionali. Nei giorni scorsi il cardinale Pell aveva ammonito i parlamentari cattolici, fra cui lo stesso premier laburista di origine italiana Morris Iemma, a considerare le conseguenze del loro voto, indicando che potrebbe essere rifiutata loro la comunione. Pell ha affermato che si tratta di "una seria questione morale e i politici cattolici debbono rendersi conto che votare per questa legge avrebbe conseguenze per il loro posto nella vita della Chiesa". Iemma aveva gia' indicato che lui e il suo vice John Watkins, anch'egli cattolico praticante, non avrebbero seguito l'avvertimento del cardinale. "Ho gia' pensato seriamente a queste norme, che rispondono alle questioni etiche e morali a cui debbono rispondere e offrono speranza a chi soffre di malattie incurabili". Levata di scudi anche da parte di altri parlamentari cattolici sia laburisti che conservatori, alcuni dei quali hanno invitato Pell a non interferire con la politica. Le norme in via di approvazione permetterebbero di usare embrioni in eccedenza dal trattamento di fecondazione in vitro per creare cellule staminali clonate per la ricerca medica, mirante a trovare nuove cure per le malattie degenerative. E lo scontro fra leader cattolici e politici non e' limitato al Nuovo Galles. Anche in Western Australia, dove e' in discussione una legge simile, una commissione parlamentare d'inchiesta sara' aperta sull'arcivescovo di Perth, Barry Hockey, per aver detto che i politici cattolici che sostengono la ricerca con le staminali non potranno piu' fare comunione o potrebbero essere scomunicati. L'arcivescovo ha negato di aver fatto tale minaccia, e l'arciconservatore Primo ministro John Howard ha detto che quelle parole non erano dirette ai politici. Ma Fred Riebeling, Presidente del Parlamento della Western Australia, ha ribadito che quelle parole costituiscono una "minaccia" diretta al legislatore e dovranno essere approfondite da una commissione parlamentare. Un portavoce dell'arcivescovo fa intanto sapere che nessun leader cattolico ha o potrebbe minacciare alcuno. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------