====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 27-02-2007 al 06-03-2007 n.10/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Acquisto legale di oppio afghano per farne morfina? La Camera lo lascia ai narcotrafficanti che' continuino a farne eroina - Rapporto Incb. La fotografia di una realta' disastrosa causata dai medesimi trattati che l'Incb difende NOTIZIE - Italia. Bologna. Agente di polizia ammette di aver rubato cocaina - Italia. Cartello comunita': cresce numero di denuncie penali a causa della Fini-Giovanardi - Italia. Quando facciamo spuntare una narcosala a Torino? - Afghanistan. Rapporto Incb: tutto in aumento - Austria. Rapporto sulle droghe - Usa. Tra la California e il Messico in aumento i sequestri di droghe - Usa. Illinois. Pene piu' severe contro le metanfetamine - Usa. FDA approva medicinale alle metanfetamine - Marocco. Produzione cannabis calata del 40% per il caldo eccessivo - Italia. Roma. Due poliziotti venezuelani arrestati per spaccio - Mondo. Incb (Onu): no a narcosalas e ad acquisto oppio afghano per produrre morfina - Italia. Sicilia. Kit per cocaina in tabaccheria - Italia. Torino. Chiamparino: disposto a discutere proposta dei Radicali su narcosala - Italia. Consulta sulle droghe. Ferrero fa marcia indietro e revoca nomina Ronconi - Gb. Studio: impulsivita' e' tipica nelle persone vulnerabili alla dipendenza - Usa. California. Aumento della tassa di iscrizione per il programma della marijuana terapeutica - Scozia. Organizzazioni criminali vietnamite dietro il boom di cannabis - Usa. Vermont. Senatori dichiarano di voler estendere la legge sulla marijuana terapeutica - Italia. Serra: controllo del mercato cocaina e' massimo obiettivo della malavita - Afghanistan. Onu: raddoppiata produzione oppio nel 2006. Usa: finanziamento per i talebani - Italia. Nomina Ronconi, ministro Ferrero indagato per abuso d'ufficio - Italia. Torino. "Vigilantes" nuovamente in azione al "Tossik Park" - Italia. Viale a Valpreda: evitare gioco dello scaricabarile su sperimentazione narcosala - Italia. Sicilia. Forza Italia presenta interrogazione su vendita kit cocaina - Italia. Bersani: nell'Ulivo abbiamo litigato sul numero di spinelli - Venezuela. Governo: la Dea degli Stati Uniti aiuta i narcotrafficanti - Brasile. Rio de Janeiro. Dopo violenze, Governatore propone legalizzazione delle droghe - Italia. Attenzione agli spaghetti alla marijuana - Italia. Torino. Borghezio (Lega): ronde padane al Tossic Park - Italia. Procura Torino: fare sempre appello contro pene basse per droga - Gb. Siena Miller: le droghe sono divertenti. E' polemica - Usa. California. Marcia indietro sull'aumento delle tasse del documento identificativo per la marijuana terapeutica - Italia. Rnp-Prc-Verdi-Cri: acquistiamo oppio afghano per sottrarlo ai talebani - Gb. Alcol e tabacco piu' pericolosi dell'ecstasy - Spagna. Pnsd: societa' vive con normalita' consumo di droghe - Usa. Idaho. Marzo contro le metanfetamine ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 161 arresti - 373,054 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 175,009 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 198,045 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 45000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 58 piante di cannabis - 122 giorni di detenzione ARTICOLI 27-02-2007 Acquisto legale di oppio afghano per farne morfina? La Camera lo lascia ai narcotrafficanti che' continuino a farne eroina Ieri sera la Commissione Affari Sociali nell'esprimere parere sul disegno di legge n. 2193 per il finanziamento della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali, ha rispedito il testo alla Commissione Esteri chiedendo la soppressione di una parte del primo articolo in cui testualmente era inserita una previsione per cui gli interventi di cooperazione in Afghanistan, Sudan e Libano venivano finalizzati alla realizzazione di iniziative destinate, tra l'altro, al sostegno dello sviluppo socio-sanitario in favore delle fasce piu' deboli della popolazione, "anche attraverso la proposta alle competenti Agenzie delle Nazioni Unite di una iniziativa sperimentale per l'acquisizione parziale della produzione afgana di oppio a fini terapeutici da parte dell'industria farmaceutica internazionale". Con la mia astensione e quella di Lucio Barani (Nuovo Psi), maggioranza e opposizione hanno votato a favore del parere del relatore, chiedendo la soppressione di questa proposta, anche se con diverse valutazioni di merito e di metodo. (1) Peccato! Una occasione persa per iniziare a cambiare le strategie a livello internazionale per combattere le piantagioni illegali. Allo stato, la proposta del relatore e della maggioranza e' di trasformare questa richiesta in un ordine del giorno, che e' cosa ben diversa dall'essere un articolo di legge. Gli ultimi dati Onu su coltivazioni di papavero e produzione nel 2006, parlano di oltre 6.100 tonnellate di oppio (+49% rispetto al 2005). Non e' forse urgente intervenire per frenare l'inondazione di eroina nei mercati occidentali? La proposta ufficialmente formalizzata dal ministro Emma Bonino dopo la missione dell'Ue in Afghanistan per le elezioni del 2005 e lanciata dall'ong Senlis Council, e' per far emergere dall'illegalita' quasi la meta' del Pil afgano (2). Sostenuta anche dal ministro dell'Interno Giuliano Amato in occasione del G8 di Mosca lo scorso giugno (3), aveva registrato anche il favore della Croce Rossa che con l'Ong Senlis Council avevano rivolto un appello ai Governi per "ridurre il dolore e la sofferenza nel mondo" e per "aiutare l'Afghanistan a sviluppare l'industria e il commercio di cui ha disperatamente bisogno" (4). Lo scorso 19 luglio 2006 la Camera aveva approvato una mozione che impegnava il Governo ad elaborare un piano efficace di riconversione delle colture di oppio in Afghanistan, anche ai fini di una loro parziale utilizzazione per le terapie del dolore. Un appello da raccogliere e da rilanciare, unica possibilita' perche' si possa creare uno Stato di diritto e rimediare al paradosso che vede un Paese pieno di papavero da oppio e completamente sprovvisto di farmaci, tanto che le operazioni chirurgiche vengono realizzate senza anestesia. (1) A questo indirizzo il resoconto della seduta della XII Commissione: http://www.camera.it/_dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content =/_dati/leg15/lavori/bollet/framedin.asp?percboll=/_dati/leg15 /lavori/bollet/200702/0226/html/12 (2) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15349 (3) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15022 (4) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15384 Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno 28-02-2007 Rapporto Incb. La fotografia di una realta' disastrosa causata dai medesimi trattati che l'Incb difende Il rapporto dell'International Narcotic Control Board (Incb) presentato oggi a Roma, e' proprio lo specchio della realta'. Ci descrive nei particolari i guasti provocati dall'illegalita' delle droghe, in rapporto ad esseri umani che fanno di tutto per soddisfare la loro esigenza di sostanze che alterino il loro status standard. Ed e' anche la fotografia di come le norme e i trattati internazionali in vigore siano inadeguati a far fronte all'emergenza dilagante di un fenomeno inarrestabile. L'Incb dice: - e' Internet il luogo privilegiato per l'informazione e la conoscenza di tutto cio' che possa servire a "sballarsi". La scoperta dell'acqua calda. Un tempo erano i corrieri a cavallo, poi fu il telefono ed oggi non potrebbe essere altrimenti che Internet... domani le astronavi e la smaterializzazione degli oggetti attraverso onde magnetiche o simili? - i farmaci legali, a parte la cannabis, sono piu' consumati delle altre droghe. Stimolanti, sedativi, farmaci antipanico e tranquillanti, in Usa sono piu' consumati che cocaina, eroina, metanfetamine. Non e' l'umano che ha scava pozzi sempre piu' profondi e in luoghi sempre piu' impervi per procurarsi un elemento indispensabile come l'acqua? Perche' non dovrebbe ingegnarsi altrettanto su elementi per la ricerca del proprio piacere, evitando anche di rischiare giudizialmente? - le stanze del buco non servono e sono dannose. Come potrebbe l'Incb dire altrimenti, visto che i propri riferimenti sono quei trattati internazionali che impongono legislazioni punizioniste a tutti i Paesi; trattati contestati proprio da chi, mettendo in atto le stanze del buco e in genere politiche di riduzione del danno, ottiene risultati positivi da queste stanze: meno delinquenza, piu' sanita'. Tutto il rapporto dell'Incb, infine, e' basato sul fatto che il fenomeno droga e' in aumento, fuori controllo se non da parte delle delinquenze organizzate, con mercati come quello europeo che divengono secondi a quello Usa per il consumo di cocaina. E con l'Afghanistan dove, nonostante la presenza di forze militari da anni, le colture di oppio sono in aumento; mentre la Camera italiana ha deciso di non affrontare direttamente con una legge la conversione di parte di queste colture, da fornitrici di eroina per i narcotrafficanti a mercato legale per la produzione di morfina (1). Proprio una fotografia della realta' con una grande pecca: non voler mettere in discussione quei trattati e quelle norme la cui applicazione e' causa di tutto cio' che e' stato descritto. E l'Italia del governo di Romano Prodi? Per ora ha deciso di tenersi la legge Fini-Giovanardi e non guardare (se non a parole fino ad oggi) alle esperienze spagnole, svizzere e britanniche. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16116 Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno -------------------------------------- NOTIZIE 27-02-2007 Italia. Bologna. Agente di polizia ammette di aver rubato cocaina Ha ammesso di aver sottratto lui la droga dall'ufficio reperti, l'agente della squadra Mobile di Bologna finito in carcere venerdi' scorso, arrestato dai suoi stessi colleghi in base a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip Milena Zavatti su richiesta del Pm Lorenzo Gestri. La confessione e' avvenuta nell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip. Il poliziotto, accusato di un ammanco di 1,4 kg di cocaina, ha comunque riferito che la droga l'aveva presa per uso personale. Una tesi che convince poco gli inquirenti, anche perche' l'ammanco maggiore, 1,2 kg, risale al marzo scorso ed e' molto difficile che nel giro di qualche mese abbia consumato da solo cosi' tanta cocaina. L'agente era finito all'ospedale ad inizio anno proprio per i disturbi derivati dall'uso di cocaina. Da li' erano partiti gli accertamenti e il Questore aveva segnalato il caso alla Procura. L'agente, sospeso appena venne alla luce la vicenda, e' accusato di peculato e detenzione non solo a fini personali di droga. 27-02-2007 Italia. Cartello comunita': cresce numero di denuncie penali a causa della Fini-Giovanardi E' passato un anno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo di legge Fini-Giovanardi sulle droghe e, 'a dispetto di quanto indicato nel programma dell'Unione, quasi niente e' mutato, ne' a livello legislativo, ne' per quanto riguarda le difficili condizioni in cui si trovano a lavorare gli operatori pubblici e privati del settore dipendenze'. Lo denuncia il cartello nazionale delle comunita' terapeutiche 'Non incarcerate il nostro crescere' secondo il quale 'la modifica delle tabelle indicanti i valori sopra i quali puo' scattare l'accusa di spaccio, operata dal ministro Livia Turco, e' stata un'azione positiva, ma del tutto insufficiente rispetto alla complessita' dei problemi sul tappeto'. Pur in presenza di una 'gravissima crisi politica' e 'quali che siano i suoi esiti', Riccardo De Facci, portavoce del Cartello, della crisi, denuncia che 'negli ultimi mesi il numero delle segnalazioni per reati di rilevanza penale connessi alle droghe e' nettamente cresciuto', come anche 'alcune migliaia di segnalazioni alle prefetture lasciate in 'stand by' perche' non immediatamente e certamente definibili come di rilevanza penale potrebbero ora configurarsi, per la maggior parte, come reati penali'. Cio' vuol dire che quello che il cartello crede sia 'l'effetto piu' nefasto della legge -l'ingresso nel circuito penale, con pene pesantissime, per persone che non sono spacciatori, ma semplici consumatori di sostanze- potrebbe ora cominciare a dispiegarsi compiutamente, provocando danni gravissimi, soprattutto per il mondo giovanile'. Allo stesso tempo il cartello verifica 'un irrigidimento della magistratura competente nel concedere le pene alternative ai tossicodipendenti in carcere', ma anche un deterioramento dell'intero sistema dei servizi, anche a causa del blocco del Fondo nazionale lotta alla droga, 'che in questi mesi ha finanziato esclusivamente piccole azioni progettuali delegate alle Regioni'. Pur apprezzando l'avvio dei lavori della Consulta nazionale tossicodipendenze presso il ministero della Solidarieta' sociale e della Commissione dipendenze presso il ministero della Salute, il Cartello 'Non incarcerare il nostro crescere' registra anche 'un ridotto investimento sulle strutture centrali del ministero presieduto da Paolo Ferrero dedicate al coordinamento delle politiche sulle droghe'. Le comunita' chiedono il rispetto da parte delle Regioni degli impegni presi a Bologna in occasione della 'Conferenza per un progetto delle Regioni sulle dipendenze' (7-8 febbraio 2005) in cui sette amministrazioni regionali (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria) e la Provincia autonoma di Bolzano presentarono un documento in cui si impegnavano, tra l'altro, a 'garantire tutti i trattamenti riconosciuti efficaci ed appropriati, ambulatoriali e residenziali, compresi i farmaci oppioidi, per tutte le persone dipendenti da sostanze' e a 'garantire l'accoglienza e il supporto alle persone che abusano o sono dipendenti da sostanze a prescindere dalla loro intenzione a cessarne o meno l'uso'. Le comunita' chiedono, infine, la fissazione della data della prossima Conferenza nazionale sulle droghe ma soprattutto la presentazione, da parte del Governo, di un disegno di legge 'che sia coerente con le linee guida espresse in materia dal ministro Paolo Ferrero in occasione della sua audizione presso la commissione Sanita' del Senato in data 8 febbraio 2007 e, contemporaneamente, la calendarizzazione del dibattito sulla proposta di legge Boato e altri, numero 34'. Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): Faccio mio l'appello del Cnca (il cartello nazionale delle comunita' terapeutiche) per avviare una riforma della legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze. Il cartello chiede, come ho gia' piu' volte fatto anch'io (1), "la presentazione da parte del governo, di un disegno di legge che sia coerente con le linee guida espresse in materia dal ministro Paolo Ferrero e, contemporaneamente, la calendarizzazione del dibattito sulla proposta di legge Boato e altri, n° 34". Domani 28 febbraio, in commissioni congiunte Affari Sociali e Giustizia, si sarebbe dovuta tenere l'audizione del ministro Ferrero proprio in materia, ma la crisi ha fatto saltare il tutto. Confido si tratti solo di uno stop tecnico in attesa del voto di fiducia.Stiamo vivendo una situazione assurda: la legge Fini-Giovanardi continua ad essere in vigore ed ha prodotto la maggiorparte dei suoi effetti durante il Governo che non l'ha partorita e che continua a dichiarare, attraverso molti dei suoi rappresentanti, di non volerla. (1) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=353 'Condivido le preoccupazioni avanzate oggi dal mondo degli operatori'. Lo ha affermato il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero. Queste preoccupazioni 'sono anche le mie preoccupazioni e per cio' sto lavorando in seno al Governo. Per questo ho convocato per la prossima settimana il Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga, l'organismo interministeriale che si occupa del tema. E per questo siamo lavorando insieme alle Regioni al varo del piano triennale di intervento su questo tema, piano centrato su prevenzione, cura e riduzione del danno'. 27-02-2007 Italia. Quando facciamo spuntare una narcosala a Torino? Silvio Viale (segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani), hanno rilasciato la seguente nota: "Pare che "Tossic Park" non ci sia piu' … ma tossicodipendenti, spacciatori, venditori ambulanti di siringhe non sono scomparsi nel nulla; si sono trasferiti in luoghi piu' tranquilli, meno battuti da polizia, ronde piu' o meno nonviolente, giornalisti. In attesa di scoprire dove il mercato criminale decidera' di costituire un nuovo, l'ennesimo, "Tossic Park", sarebbe il caso di operare per la creazione di una narcosala che riduca il danno rappresentato dal consumo di droga all’aperto, senza alcuna protezione igienica e sanitaria, con il rischio di contatto e di scontro con i cittadini che devono convivere con tale consumo. In Inghilterra, Tony Blair non ha mai rinunciato ad una politica dell’ordine pubblico dura e senza tolleranze nei confronti del narcotraffico; e' lo stesso Tony Blair che sta lavorando per consentire la somministrazione del farmaco eroina (che e' cosa ben diversa dall'eroina di strada) ai consumatori abituali; il leader dell'opposizione conservatrice, David Cameron, ha avallato tale scelta. In Italia, a Torino, noi chiediamo al sindaco Chiamparino, piu' modestamente, di non rinunciare alle sue convinzioni sulle politiche criminali, molto simili a quelle di Blair, ma di lavorare per mettere a disposizione dei cittadini tossicodipendenti una risorsa in piu', la narcosala, dove poter assumere la droga acquistata sul mercato criminale nell'ambito di una rete di protezione sanitaria che sia in grado di prospettare loro, se vogliono, un reinserimento sociale e un recupero civile. Lo ripetiamo ancora una volta: l'istituzione di narcosale e' possibile qui ed ora perche' la legge "Fini-Giovanardi" (di cui commemoriamo oggi il primo anno di vita) punisce l'istigazione allo spaccio e non le iniziative di riduzione del danno.". 27-02-2007 Afghanistan. Rapporto Incb: tutto in aumento Stamani e' stato presentato il rapporto 2006 dell'Incb - International Narcotics Control Board (domani verra' fatto lo stesso in Italia). Grazie alla Lia (Lega Internazionale Antiproibizionista) abbiamo in lingua italiana il capitolo dedicato all'Afghanistan. Le Nazioni unite stimano che nel 2006 la produzione illecita di oppio in Afghanistan abbia superato le 6.100 tonnellate, un incremento del 50% rispetto all’anno precedente. La totalità del raccolto viene utilizzata per la produzione di eroina pari al 93% delle produzione di materie prime per eroina per un totale stimato intorno a 2,7 miliardi di dollari, eroina che raggiunge nella stragrande maggioranza dei casi i mercati europei principalmente attraverso l’Iran, il Pakistan, mentre traffici minori, ma in espansione, interessano le ex-repubbliche sovietiche site al nord nonché la Cina. Solo una frazione infinitesimale del giro d’affare legato al traffico di oppiacei resta ai contadini mentre il resto va ad arricchire i signori della droga, quelli della guerra, i Talebani nonché buona parte dei responsabili delle amministrazioni locali e centrale dove la corruzione regna sovrana L’Onu ritiene che 2,9 milioni di persone (pari al 12,6% della popolazione) siano coinvolte a vario livello nella produzione di oppio e nel traffico di oppiacei più o meno raffinati, e che le discrepanze tra le previsioni di crescita elaborate dal Fondo Monetario Internazionale che anticipavano una crescita del 12%, contro l’8% riportato, siano dovute a una diminuzione della produzione di cereali scartata per la coltivazione una pianta maggiormente redditizia come il papavero. Secondo l’Ufficio per le droghe e il crimine delle Nazioni unite (UNODC) nel 2006 la superficie dell’Afghanistan dedicata alla coltura illecita del papavero ha raggiunto il record di 165.000 ettari, un incremento del 59% rispetto al 2005 e più del doppio del 2003 [1]. Secondo quanto riportato dalle autorità afgane l’area in cui le colture illecite di papavero sono state eradicate dai governatori locali -che nel 2005 era di 5.000 ettari- è triplicata per il 2006 (15.300) ma rappresenta poco meno del 10% della superficie totale per la produzione dell’oppio. Il giro d’affari mondiale generato dall’eroina afgana viene stimato tra i 400 e i 500 miliardi di dollari mentre è impossibile quantificare quale sia l’ammontare che interessa attività di riciclaggio di danaro, che le Nazioni Unite stesse ritengono interessare tra il 3 e il 5% del commercio globale (tra i 590 e i 1500 miliardi di dollari). L’aumento più significativo della coltivazione è stato registrato nella provincia meridionale di Helmand dove la coltivazione ha raggiunto i 69.300 ettari in un contesto che negli ultimi mesi è stato caratterizzato da un inasprimento degli scontri tra le forze della Coalizione internazionale e i Talebani, uno sviluppo in controtendenza rispetto alle fasi iniziali dell’intervento militare dell’inverno 2001 quando la produzione aveva toccato i minimi storici dei 7.606 ettari in tutto il paese. Le Nazioni unite certificano che solo 6 delle 34 province Afgane non conoscono la produzione di papavero. A seguito di questa preoccupante situazione che non accenna a cambiare, e in linea con quanto già fatto negli anni scorsi, l’International Narcotics Control Board (INCB) ha invocato ancora una volta l’articolo 14 [2] della Convenzione unica sulle sostanze stupefacenti dell’Onu seguendo da vicino le attività del Governo di Kabul volte ad adottare tutte le misure necessaria per garantire la proibizione della produzione e del traffico delle sostanze illecite. A questo proposito nel 2004, grazie all’impegno europeo, il direttorato nazionale anti-droga è stato elevato a rango di Ministero [3]. Nel quadro della nuova legislazione anti-droga afgana, ad agosto del 2006 è stato istituita la Commissione per la regolamentazione delle droghe che dovrà “regolare l’esportazione, importazione, vendita, distribuzione e licenze di produzione per fini medico-scientifici e impieghi industriali leciti”. [4] In questi ultimi anni è stata anche registrato un significativo aumento nella produzione e consumo di resina da cannabis (hashish) mentre è ormai un fenomeno consolidato l’uso personale problematico di oppio 0,6% eroina 0,2%. Queste quote di mercato nazionale sono ritenute da alcuni osservatori come una delle cause dell’aumento del 20,6% della produzione nazionale. Approssimativamente il 35% degli uomini e il 25% delle donne considerati tossicomani in Afghanistan vive nei campi rifugiati in Iran e nella province lungo la frontiera nord occidentale del Pakistan. Data l’assunzione per via endovenosa e la pressoché inesistenti condizioni igienico-sanitarie nei campi, le Nazioni unite mettono in evidenza come vi sia un enorme rischio si diffusione di malattie ematiche a partire dall’HIV/AIDS. [1] http://www.unodc.org/pdf/afg/afghanistan_opium_survey_2004.pdf [2] http://www.admin.ch/ch/i/rs/0_812_121_03/a14.html [3] http://www.mcn.gov.af [4] http://www.mcn.gov.af/eng/downloads/press_release/drug_committee.htm 27-02-2007 Austria. Rapporto sulle droghe A prima vista, il Rapporto Droga 2006 del ministero degli Interni inganna poiche' evidenzia una diminuzione delle denunce e delle quantita' di sostanze sequestrate. Ma guardandolo piu' da vicino, le preoccupazioni non mancano. Due i punti su cui merita soffermarsi: cresce l'attrazione per le droghe da party e sale il numero dei reati gravi previsti dalla legge sugli stupefacenti. Dunque, se il numero totale delle denunce e' diminuito del 9 % -da 25.041 del 2005 a 22.690 del 2006-, i reati puniti con piu' di tre anni di carcere sono saliti del 2%. In quanto alla merce sequestrata, al mercato nero il suo valore sarebbe stato di 21 milioni di euro. Cio' che balza agli occhi delle sostanze sequestrate, e' un notevole calo di droghe "pesanti", come eroina o cocaina, mentre cannabis, Lsd e amfetamine sono letteralmente esplose. I funzionari spiegano che l'incremento dei sequestri di droghe da party non dipende solo da una piu' intensa attivita' di polizia, ma dall'accresciuta domanda. "E' una tendenza dei nostri tempi, la maggiore richiesta di sostanze che potenzino le prestazioni", spiega Gerhard Stadler, direttore della sezione stupefacenti dell'Ufficio penale federale. I laboratori delle droghe sintetiche si trovano soprattutto in Olanda e Belgio, si specifica. Il rapporto da' conto anche di un maggior numero di sequestri di canapa indiana, che resta la droga illegale piu' consumata. Nella rete sono cadute quasi 1,4 tonnellate di erba, corrispondenti a un aumento del 177% sul 2005. Come si spiega? Sia con un maxi-sequestro al porto di Vienna, sia con la diffusa tendenza a coltivare la canapa in casa -circostanza resa possibile dai negozi su Internet che offrono i semi e l'occorrente per una produzione domestica. Tornando al minor volume di droghe "pesanti" sequestrate, Herwig Haidinger, capo dell'Ufficio penale federale, spiega che non si tratta di una riduzione del consumo o di un'azione di contrasto meno efficace su questo fronte; e' invece la conseguenza di una migliore collaborazione internazionale. Non importa dove viene sequestrata la droga, importante e' che ne arrivi meno nel Paese, sottolinea Heidiger, che fa l'esempio di un'operazione avvenuta in Uruguay, ossia il sequestro di 360 chili di cocaina destinata all'Europa Centrale. Il quadro internazionale mostra che nel 2006 c'e' stato un aumento della produzione di droga. Nel solo Afghanistan, Paese fornitore del 92% d'eroina per il mercato mondiale, l'anno scorso i terreni coltivati a papavero sono aumentati del 59% (finora e' mancata la produzione alternativa che potrebbe dare da vivere ai piccoli contadini). La maggiore offerta induce i boss della droga a trovare nuove vie di transito, cosi', oltre alla "rotta balcanica", l'eroina transita sempre piu' spesso per Romania, Ungheria e Repubblica Ceca prima d'approdare in Austria. 28-02-2007 Usa. Tra la California e il Messico in aumento i sequestri di droghe Aumentati i sequestri di droghe nei porti di confine tra la California e il Messico. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, ossia i primi tre mesi dell'ano fiscale 2007, la quantita' di droga sequestrata e' aumentata del 22 % rispetto al medesimio periodo del 2006. I sequestri di marijuana sono aumentati del 21%, quelli di cocaina del 57%, quelli d'eroina del 30% e quelli di metanfetamine del 49%. Vince Bond, portavoce dell'Ufficio di San Diego della dogana e protezione dei confini, ha dichiaratte che le abbondanti piogge nel Messico hanno provocato un raccolto record di marijuana, e che le leggi piu' severe varate dagli Stati Uniti hanno contrbuito, in parte, al traffico delle metanfetamine dal Messico verso il nord. Inoltre, gli arresti sono diminuiti del 18%, e le entrate di clandestini del 62%. 28-02-2007 Usa. Illinois. Pene piu' severe contro le metanfetamine Nella lotta all'epidemia di metanfetamine, il senatore repubblicano John Sullivan ha presentato una proposta di legge per aumentare le pene per coloro che presentino una carta di identita' fasulla per acquistare nelle farmacie i medicinali, i cui composti posssono anche essere usati per produrre illegalmente droghe sintetiche. La proposta e' gia' stata approvata, all'unanimita', dalla Commissione giustizia del Senato. Per la vigente legge, la presentazione di una carta falsa e' considerata un'infrazione. Con l'approvazione definitiva della "Senate Bill 55", il reato diventerebbe di Classe 4, ossia per la commissione del reato per la prima volta la pena e' da 1 a tre anni di detenzione e 125 mila dollari di multa; per la recidiva: reato di Classe 3, da 2 a 5 anni di detenzione e 125 mila dollari di multa. Da tre volte in poi: Classe 2, da 3 a 7 anni di detenzione, e medesima multa. I dipendenti delle farmacie e degli store sono ugualmente punibili per violazione della legge. La proposta di legge e' in discussione al Senato dello Stato. 28-02-2007 Usa. FDA approva medicinale alle metanfetamine La Food and Drug Administration ha approvato l'uso di un nuovo medicinale, il Vyvanse, per combattere i sintomi dell'ADHD (disturbo d'attenzione e iperattivita'). Il medicinale e' prodotto dalla Shire PLC. Generalmente l'ADHD viene diagnosticata in eta' scolare, ed e' considerata una sindrome cronica, per la quale non ci sono cure. Statistiche ufficiali rivelano che al 3-5% della popolazione degli Stati Uniti sia stata diagnosticata l'ADHD. 28-02-2007 Marocco. Produzione cannabis calata del 40% per il caldo eccessivo Una siccita' stupefacente ha devastato i terreni di cannabis in Marocco, provocando da un anno all'altro una perdita del 40% della superficie coltivata e un calo secco della produzione. Le cifre compaiono nell'ultimo rapporto dell'Onudc, l'agenzia Onu sulla droga e sul crimine, che verra' presentato giovedi' prossimo a Vienna, che spiega come questa caduta verticale sia, in minima parte, dovuta all'azione di repressione lanciata dal governo nei confronti di produttori e trafficanti e, in larga parte, "frutto di condizioni climatiche sfavorevoli e di un periodo in cui sul paese sono state rare le precipitazioni". I numeri parlano di una superficie coltivata a cannabis che nel 2005 (e' il dato piu' recente dell'Onudc) e' passata a 72.500 ettari rispetto ai 120.500 dell'anno precedente. Contemporaneamente in Marocco, leader mondiale in questo settore criminale, e' diminuita anche la produzione di resina di cannabis, passando dalle 3.070 tonnellate del 2003, alle 2.760 del 2004 e alle 1.070 del 2005. Piu' in generale il rapporto delle Nazioni Unite avverte che la cannabis resta largamente la droga internazionalmente piu' diffusa: si stima che ne facciano uso 162 milioni di persone, circa il 4% della popolazione mondiale di eta' compresa tra i 15 e i 64 anni. 28-02-2007 Italia. Roma. Due poliziotti venezuelani arrestati per spaccio Due coniugi venezuelani di 34 e 32 anni, entrambi poliziotti nel loro paese d'origine, sono stati arrestati dai carabinieri del Comando Roma-Piazza Venezia con l'accusa di traffico internazionale e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due turisti sono stati notati mentre uscivano da un call center ubicato in via Volturno. L'atteggiamento guardingo e preoccupato ha insospettito i militari che hanno cosi' deciso di fermarli. Dopo i passaporti, i carabinieri hanno voluto controllare anche la loro camera d'albergo, nei pressi del call center; nel corso dell'ispezione i militari hanno recuperato 70 ovuli di cocaina nascosti in un sacchetto nell'armadio, mentre altri 70 ovuli sono stati recuperati nella cassaforte sempre all'interno della stanza. 28-02-2007 Mondo. Incb (Onu): no a narcosalas e ad acquisto oppio afghano per produrre morfina L'International narcotic control board dell'Onu boccia le stanze del buco. Nel suo rapporto annuale, l'organo di monitoraggio della convenzione Onu contro le droghe, critica il fatto che le stanze del buco "restino operative in alcuni Paesi europei, in violazione dei trattati internazionali sul controllo delle droghe". Lo stesso Board di esperti, si legge ancora nel rapporto presentato oggi, "esorta" i governi dei Paesi dove queste strutture sono attive, "a proseguire negli sforzi per assicurare servizi adeguati a chi necessita di trattamenti, di riabilitazione e reinserimento sociale, come previsto dai trattati internazionali, piuttosto che proseguire sulla strada delle stanze del buco". EUROPA E' SECONDO MERCATO MONDIALE DI COCAINA - "L'Europa e' diventata il secondo mercato mondiale di cocaina. La quantita' totale di cocaina sequestrata in Europa e il numero di persone che ne fanno uso sono cresciuti rispetto allo scorso anno", si legge. Chi fa uso di cocaina rappresenta, inoltre, il 10% circa dei tossicodipendenti ammessi al trattamento nell'Ue. Il paesi coi consumi piu' alti sono sono Spagna e Regno unito. Resta, comunque, la cannabis la droga di maggior consumo nei Paesi europei. Secondo le stime le stime dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, il 6% circa della popolazione adulta ha provato la cannabis almeno una volta nella vita. L'Europa, prosegue il rapporto, costituisce tuttora uno dei principali mercati illegali mondiali di stimolanti: "Solo la cannabis e' usata piu' comunemente dell'ecstasy". Quanto all'eroina, il consumo "e' rimasto a grandi linee stabile, con persino un calo nell'Europa occidentale e centrale". ALLARME SU CONTRAFFAZIONI E INTERNET - C'e' un mercato parallelo e non regolato dei farmaci, che mette ormai a disposizione enormi quantitativi di medicinali non controllati o contraffatti, che possono avere conseguenze letali sulla salute dei consumatori. L'allarme, contenuto nel Rapporto annuale dell' Incb, mette anche in guardia dai rischi degli acquisti di farmaci via Internet. Il Rapporto e' stato presentato oggi a Roma da Gilberto Gerra, medico e membro dell'Incb. 'Si stima che nei Paesi in via di sviluppo il 25-50% delle sostanze che circolano siano fuori dal controllo delle agenzie sanitarie, e che in gran parte siano contraffatte. Nel mondo occidentale, invece, la distribuzione 'parallela' di questi farmaci avviene 'attraverso Internet o la distribuzione postale, ma anche con gli stessi canali delle droghe illegali classiche'. Un esempio per tutti: negli Usa, tra il 2002 e il 2005, c'e' stato un incremento del 40% dell'uso di ossicodone, un antidolorifico, spesso comprato senza ricetta sui mercati paralleli; un abuso che riguarda il 5% degli studenti delle superiori. In Europa, e anche in Italia, si assiste a una distribuzione incontrollata di benzodiazepine o di barbiturici, seguiti dalle sostanze anoressanti (che da noi sono vietate). Per quanto riguarda Internet, l'Incb stima che l'85% delle farmacie on line non chiede prescrizione e l'8% si accontenta di quella via fax. La classifica dei farmaci piu' venduti on line vede in testa gli antidolorifici, seguiti dai tranquillanti, dagli anoressanti e infine dagli stimolanti. NO ALL'ACQUISTO DI OPPIO AFGHANO PER PRODURRE MORFINA - In questo momento non ci sono le condizioni, in Afghanistan, per convertire la produzione di oppio dall'eroina alla morfina, un'idea caldeggiata anche da alcuni governi, compreso quello italiano. Gerra ha confermato la grande preoccupazione riguardo all'aumento della produzione di eroina in Afghanistan. 'Ormai - ha spiegato - un terzo dell'economia di quel Paese si basa su questo e i laboratori si sono attrezzati per produrre direttamente l'eroina'. La conversione della produzione dall'eroina ai farmaci antidolorifici, ha detto, non e' pensabile per i seguenti motivi: innanzitutto, perche' la situazione politica e militare in Afghanistan e' fuori controllo; poi perche', secondo l'Incb, ci sono scorte di morfina 'per due anni avanti' e quindi il mercato sarebbe saturo; infine, se si proponesse ai contadini di vendere l'oppio legalmente, questi guadagnerebbero un quinto di quanto guadagnano adesso. "L'arrivo di grandi quantita' di eroina a prezzi stracciati sul mercato europeo della droga e' gia' una realta' che rischia di allargarsi ulteriormente. All'origine di questo aumento, c'e' l'estensione delle coltivazioni illecite di papaveri da oppio in Afghanistan, negli ultimi due anni". Lo scrive il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, che ribatte cosi' alle parole di Gilberto Gerra: "Per evitare di essere invasi dall'eroina a basso costo e' bene intervenire subito per togliere dal mercato illegale- alla fonte- questa pericolosissima sostanza". "All'allarme lanciato da Gilberto Gerra, rappresentante italiano del Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb) si deve, quindi, offrire una risposta concreta come quella, sperimentale, di proporre che l'Organizzazione mondiale della sanita' compri la produzione afghana di oppio trasformandola in morfina ad uso sanitario. Per evitare di essere invasi dall'eroina a basso costo- conclude il ministro- e' bene intervenire subito, per togliere dal mercato illegale -alla fonte- questa pericolosissima sostanza". 'La notizia dell'apertura dell'Onu alla somministrazione di eroina ai tossicodipendenti, comunicata oggi da Gilberto Gerra dell'Incb, e' la piu' straordinaria degli ultimi dieci anni' secondo il sociologo Guido Blumir, presidente del comitato scientifico 'Liberta' e droga'. 'Si tratta di utilizzare il modello svizzero, in vigore da dodici anni, prima in via sperimentale e poi entrato a regime'. Con questo sistema, secondo l'esperto, 'la microcriminalita' e' diminuita dell'80%, come ha certificato il criminologo prof. Martin Gillian, direttore scientifico del programma e il 70% dei soggetti e' tornato a un lavoro normale. Successivamente, il modello e' stato adottato dalla Spagna di Aznar, dalla Germania, e ora e' in programma nell'Inghilterra di Blair, come ha rivelato poche ore fa l'Independent on Sunday'. 'Noi lo abbiamo proposto nel 1979, ben 28 anni fa, con il mio libro 'Eroina'. Portammo il progetto all'allora ministro della sanita' Renato Altissimo, che lo approvo'. Ma la proposta non passo' per la contrarieta' di Dc e Pci, anche se il prof. Giovanni Berlinguer era favorevole, come la Fgci diretta da Massimo D'Alema e i socialisti di Martelli'. "La sensazione che si ha anche in Italia gia' da un anno e mezzo, e' quella di un aumento nell'utilizzo dei farmaci, in particolare di tranquillanti e in genere di psicofarmaci, anche per cercare di attenuare gli effetti sia delle anfetamine e derivati ma soprattutto da cocaina". E' quanto evidenzia Andrea Fantoma, presidente della Fondazione 26 giugno per la ricerca nelle dipendenze patologiche, gia' responsabile del Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri. Fantoma conferma la tendenza emersa nel rapporto dell'International narcotic control board (Onu), che ha lanciato l'allarme sullo 'sballo da farmaco', l'abuso di farmaci che supererebbe, in alcuni Paesi, quello di stupefacenti. "E' una sorta di cultura che si appoggia sul fatto che e' sempre piu' facile trovare rimedi sulla rete di Internet- spiega Fantoma-. In rete ci si puo' fare recapitare pacchetti anonimi con dentro medicinali che qua in Italia richiedono ricetta medica ospedaliera non ripetibile, mentre all'estero li si puo' acquistare tranquillamente da societa' che hanno anche sedi introvabili e difficili da contrastare". Tutto cio', conclude l'ex dirigente di Dnpa, "e' frutto di una cultura abituata a prendere subito la pasticca per qualsiasi pretesto, affidandosi sempre meno al medico di famiglia e sempre piu' al sentito dire. Oggi anche un minorenne puo' comprare farmaci in rete con la carta di credito dei genitori". "In Italia c'e' un eccesso di medicalizzazione, i cittadini fanno ricorso a farmaci anche se non hanno una patologia vera e propria, spesso lo fanno perche' sono medicinali da banco, ma spesso se li fanno prescrivere da medici che forse sono poco attenti ai problemi che possono creare". E' quanto sostiene Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio 'Fumo, alcol e droghe' dell'Istituto superiore della sanita' (Iss) che, tuttavia, rassicura sulla situazione nel nostro Paese rispetto all'allarme lanciato dall'Onu. "In merito a questo aspetto non c'e', tuttavia, niente di nuovo rispetto al passato- prosegue Zuccaro-. E' vero che gli psicofarmaci possono provocare dipendenza, ma e' anche vero che chi prende questi farmaci e' perche' ne ha bisogno, non mi pare ci sia un abuso". In Italia ci si muove con molta cautela, sottolinea il dirigente dell'Iss: "Per esempio, ci si e' mossi in maniera estremamente attenta con il Ritalin, farmaco che serve per curare il disturbo dell'attenzione nei bambini (Adhd)". Si tratta di un tipo di farmaci, conclude Zuccaro, "che vanno commercializzati con un controllo molto rigido, altri Paesi hanno concesso la liberalizzazione, noi no". "Riguardo l'ipotesi di acquistare e trasformare l'oppio afghano in morfina, tengo a precisare che, a questo proposito, non ho rilasciato alcuna dichiarazione al quotidiano Italia Oggi, che, evidentemente, ha tratto alcune frasi da un articolo de Il Giornale, travisandone il senso". Lo comunica, in una nota, il senatore del Prc-Se Francesco Martone, citato "a sproposito" dal quotidiano milanese. "Nei miei interventi- specifica Martone- ho soltanto raccomandato di usare grande precauzione, prima di decidere di acquistare grandi quantitativi di droga per trasformarla in farmaco. La precauzione pero'- continua- non preclude all'Italia la possibilita' di lanciare e sostenere un piano pilota, che veda la partecipazione di piccole cooperative di agricoltori locali, per la trasformazione dell'oppio a livello sperimentale in una filiera produttiva controllata". La realizzazione dello stesso piano pilota, conclude Martone, "dovrebbe comunque essere accompagnata da un serio sostegno alle colture alternative, garantendo ai coltivatori l'accesso al microcredito e ai mercati locali, nell'ottica di promuovere la crescita di una economia reale e, quindi, la sovranita' alimentare del popolo afghano". "L'agenzia dell'Onu per il controllo dei narcotici ha, ancora una volta, dato ragione a quanto fatto dal governo di centro destra, e confermato le linee contenute nella legge Fini-Giovanardi". Questo quanto afferma Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc. Il rapporto "esplicita un 'no' chiaro e netto alle cosiddette 'stanze del buco', cosi' care ad una parte della sinistra italiana- continua Giovanardi- abbiamo cosi' la conferma che la nostra politica e' sempre stata in linea con la comunita' internazionale: contrasteremo ogni tentativo di fare dell'Italia- conclude- la cassa di risonanza degli antiproibizionisti militanti". 'Le dichiarazioni di Gilberto Gerra, entrato non si sa per quali meriti nel Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb), che e' il braccio armato dell'Onu sulla droga, sono cose di scarso pregio scientifico': Franco Corleone, ex sottosegretario e leader dell'associazione 'Forum droghe', commenta cosi' la presentazione a Roma del Rapporto annuale dell'Incb. Ricordando che 'Gerra e' stato il sostenitore della legge Fini-Giovanardi che ha voluto punire anche i consumi', Corleone considera il rapporto dell'Incb 'solo una manovra per impedire politiche come quelle boliviane e in difesa delle Convenzioni, come se fossero la bibbia'. 'Sono posizioni - conclude - di questa 'polizia dell'Onu' che e' autoreferenziale, per difendere il proibizionismo ideologico'. 28-02-2007 Italia. Sicilia. Kit per cocaina in tabaccheria Articolo Gianluca Nicoletti tratto da La Stampa del 28 febbraio 2007 "E' spaventoso, gigantesco il consumo di cocaina in Italia". E' passato un mese dall'allarme lanciato a Napoli da Giuliano Amato. "Non si può chiedere alle forze dell'ordine di contrastare il traffico di droga -aveva detto il ministro dell'Interno- se c'è una domanda che viene dalle famiglie, da giovani e adulti, se la nostra collettività esprime una domanda di cocaina così spaventosa". Il kit per farsi una pista di coca è in libera vendita nelle tabaccherie. Non possiamo al momento fornire dati esatti sulla diffusione del prezioso gadget sull'intero territorio nazionale, non sappiamo infatti quante botteghe di prodotti da fumo e affini ne siano fornite, ma possiamo dire con certezza che, fino al pomeriggio di ieri, tre o quattro confezioni del nécessaire per il perfetto sniffatore erano tranquillamente esposte in una raffinata rivendita di tabacchi in un centralissimo corso di Catania, a un passo dalla zona dello shopping cittadino di fascia alta, ma, soprattutto, a poche centinaia di metri in linea d'aria dal Tribunale. A segnalarcela è stato un perplesso cliente che era andato a giocarsi la schedina e aveva buttato gli occhi su quelle strane confezioni esposte tra la più tradizionale oggettistica da fumatore. Si tratta di un nécessaire, anche molto di gusto, che si può abbinare con qualsiasi tipo d'arredamento e non sfigura affatto nella libreria del salotto, tra le cornici argentate e i posacenere di porcellana. Comprende un grazioso bilancino in metallo trattato a ottone e completo di pesini di varie misure. E' contenuto in una pregevole scatola di legno trattato radica, con chiusura a clip e interno imbottito in morbido vellutino di un bel blu di Prussia, utile a individuare subito eventuali preziosi residui di polvere bianca caduta durante la pesatura. In più, la confezione comprende una piccola e anonima pochette pieghevole dello stesso colore blu. Il kit si apre a portafoglio e contiene un razionale e ben disegnato completo per la stesura delle piste e la successiva aspirazione nasale. Un vassoietto di metallo lucidato a specchio con piccolo bordo per evitare lo straripamento, una boccetta con dosatore per il trasporto, una lametta inox per la compattazione delle righe, una spatolina per la raccolta e una cannula metallica ergonomica per un'assunzione comoda e igienica. Non avremmo naturalmente potuto verificare la qualità del prodotto se il nostro fotografo, con la scusa di un pacchetto di sigarette, non ne avesse acquistato uno pagandolo la cifra, in fondo non esosa, di 50 euro. Naturalmente per quell'articolo non è stato rilasciato alcuno scontrino, lui si è limitato ad indicarlo e gli addetti, discretamente, glielo hanno tirato fuori dalla vetrinetta in cui era esposto. Il titolare della tabaccheria, raggiunto in seguito da un nostro collega, ha negato di fronte ad ogni evidenza di averne appena venduto uno, facendogli pure capire -a buon intenditor poche parole- che non era il caso di insistere. Possiamo anche comprenderlo, in fondo. Non è certo quella una cosetta che si può tenere esposta a cuor leggero, anche se finora nessuno, pare, se ne era accorto. E' pur vero che tutti sanno quanto ormai i fiumi italiani trasportino più cocaina che nel resto d'Europa, ma rimane fisso il mistero sull'identità di quel genio dell'imprenditoria che, di fronte a tanta offerta, abbia pensato di fornire un servizio extra ai cocainomani, un oggetto di raffinata distinzione per quelli a cui dovesse sembrare banale la classica sniffata con i venti euro arrotolati o, volgarità delle volgarità, con la triste cannuccia della biro. 28-02-2007 Italia. Torino. Chiamparino: disposto a discutere proposta dei Radicali su narcosala "Si' alle sale del buco, ma solo per i drogati cronici o per chi cerca di uscirne. Pugno duro contro chi si rifornisce dai pusher in maniera 'autogestita': il grosso della clientela". Parole del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, in un'intervista oggi nelle pagine locali della Stampa. La presa di posizione del sindaco arriva dopo lo sgombero di 'Tossic park', l'area del capoluogo piemontese, lungo le rive della Stura, meta di tantissimi tossici che negli ultimi tempi affollavano le rive del fiume per "farsi". Lo sgombero pone il problema di azioni di intervento dirette ad arginare un fenomeno che e' diventato ormai consueto in alcune aree urbane delle nostre citta'. "Le sale di iniezione sul modello inglese o svizzero? A certe condizioni posso anche starci. Se la Regione e' d'accordo posso parlarne... Purtroppo il problema e' decisamente piu' grande e complesso per liquidarlo cosi'". Il primo cittadino fa questa proposta pensando a quella che chiama "l'altra faccia dell'emergenza droga". Quella di chi "contrariamente al tossico cronico, si autogestisce la droga. Penso ai tanti professionisti ben vestiti e alla guida di macchine di lusso che si riforniscono dai pusher". E sulle pene da adottare per reprimere il fenomeno droga, che fare? Chiamparino sottolinea la necessita' che la repressione sia mirata: "Anche in questo caso non credo proprio che la galera sia la soluzione migliore". E conclude: "Forse mi sbaglio ma trovo che sia molto piu' efficace condannare uno di questi signori ad una pena riabilitativa, accompagnata da una multa con la maiuscola". Dichiarazione di Silvio Viale (Direzione Nazionale Rosa nel Pugno) e Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani): "Diciamo a Chiamparino di andare avanti. Anche nell'autunno del 2002, il sindaco si era espresso a favore del progetto di una narcosala ma dovette subire il veto dell'Assessore Lepri (Margherita), supportato dal centro-destra che governava sia a Roma che in Regione. Oggi Chiamparino è molto più forte di quattro anni fa: l'anno scorso è stato plebiscitato dai cittadini torinesi ed è al secondo mandato; a Roma il ministro della Solidarietà Sociale è il piemontese Paolo Ferrero (Rifondazione), che si è già espresso varie volte a favore delle narcosale, come ha fatto il suo compagno di partito, l'Assessore Mario Valpreda, in Regione. Chiamparino prenda l'iniziativa di riunire attorno a un tavolo gli operatori e i rappresentanti di Comune, Regione e Ministero. I radicali, fin dai tempi della Commissione comunale sulle tossicodipendenze presieduta da Carmelo Palma, sono a disposizione per lavorare in sinergia. Infine, una precisazione: in Svizzera è in atto da oltre dieci anni la somministrazione controllata di eroina ai tossicodipenti cronici da parte del servizio sanitario; è quello che Blair si appresta a fare in Gran Bretagna. La "narcosala" è un'altra cosa: lì i td.ti assumono sotto controllo medico le sostanze comprate sul mercato illegale. La somministrazione controllata di eroina da parte del servizio sanitario comporta la modifica in senso antiproibizionista della legge italiana; la "narcosala" può partire anche con la legislazione vigente (l'art. 79 del DPR 309/90 punisce le attività finalizzate allo spaccio, non un'iniziativa, quella della narcosala, che rientra a pieno titolo nelle politiche di riduzione del danno).". 01-03-2007 Italia. Consulta sulle droghe. Ferrero fa marcia indietro e revoca nomina Ronconi Il ministro della solidarieta' Paolo Ferrero ha annullato la nomina dell'ex brigatista Susanna Ronconi nella consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze, perche' tale nomina 'e' illegittima' poiche' la Ronconi risulta interdetta dai pubblici uffici. Sull'illegittimita' della nomina di Ronconi e' stata anche aperta un'inchiesta dalla Procura di Roma. Lo rende noto un comunicato del ministero. 'Il ministro Ferrero, dopo aver comunicato all'interessata l'avvio di procedimento di annullamento della nomina nella consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze e preso atto delle dimissioni di Susanna Ronconi dalla consulta stessa, ha decretato l'annullamento della nomina medesima perche' illegittima'. 'La nomina risulta illegittima in quanto Susanna Ronconi e' interdetta dai pubblici uffici e la consulta, pur non dando luogo ad alcuna forma di remunerazione dei propri membri, partecipa all'iter formativo della decisione della Pubblica Amministrazione'. "Con le sue dimissioni dalla Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze Susanna Ronconi ha preso atto del clima di ingiustificato linciaggio seguito alla sua nomina, e ha reagito con la serieta' e il senso di responsabilita' che la distinguono". Il capogruppo del Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, prende cosi' le difese dell'ex br. "Le reazioni alla sua nomina- afferma il senatore Prc- hanno rivelato una concezione della giustizia barbara e in netta contraddizione con la funzione assegnata alla pena dalla Costituzione". Le competenze si Ronconi , "maturate in anni di impegno contro le tossicodipendenze restano comunque preziose e sono certo che verranno utilizzate al meglio anche fuori dalla Consulta". 'L'annullamento della nomina di Susanna Ronconi da membro della Consulta nazionale sulle tossicodipendenze e' una buona notizia che apprendiamo con grande soddisfazione'. Lo afferma Silvana Mura, deputata di Italia dei Valori. 'Avevamo criticato con decisione la sua nomina da parte del ministero della Solidarieta' sociale e riteniamo di aver contribuito al risultato ottenuto. Alla base della nostra critica - osserva Mura - non c'erano rilievi nei confronti della professionalita' della dottoressa Ronconi, che ha espiato completamente i suoi conti con la giustizia, ma l'assoluta inopportunita' di conferire incarichi pubblici a qualsiasi titolo a chi si e' macchiato di reati gravissimi, perche' incompatibile con una cultura della legalita' che deve essere propria delle istituzioni. Senza considerare l'illegittimita', ora riconosciuta, della nomina di una persona interdetta dai pubblici uffici'. 'Va comunque riconosciuta alla Ronconi una certa sensibilita' politica, perche' ha anticipato l'annullamento della sua nomina con una lettera di dimissioni, motivate con le critiche bipartisan ricevute, segno questo che su certi temi, come quello della tutela delle istituzioni l'unita' delle forze politiche non solo e' doverosa ma anche utile. Speriamo ora - conclude la deputata dell'Idv - che si possa fare tesoro della vicenda evitando il ripetersi di simili situazioni in futuro'. 'Prendo atto con grande soddisfazione che per la seconda volta Susanna Ronconi resta esclusa dalla Consulta per le tossicodipendenze. Provo' ad inserirla in questo organismo anni fa l'allora ministro Livia Turco, ci ha riprovato il ministro Ferrero'. Lo dice il deputato di Alleanza nazionale, Maurizio Gasparri, ricordando di avere 'denunciato per primo 'l'inopportunita' della presenza in un organismo che dovrebbe occuparsi di solidarieta' e lotta alla droga di una esponente di primo piano delle Brigate Rosse, responsabile dell'omicidio dei militanti di destra Mazzola e Giralucci, assassinati a Padova nella sede dell'Msi nel 1974'. 'La presenza della Ronconi in ambiti istituzionali -iinsiste il componente dell'esecutivo di An- rappresenta un'onta ed una vergogna che ci sara' risparmiata grazie alla sua lettera di dimissioni'. 'La lotta alla droga deve essere fatta per recuperare e far vincere le ragioni della vita. E chi ha stroncato vite -avverte- non e' certo in condizioni di far nulla di utile su questo versante. Va sottolineato comunque il pericoloso ritorno dei cattivi maestri dell'antica stagione delle Br'. 'Se l'uscita di scena della Ronconi rappresenta un fatto positivo, scandalizza il fatto che Renato Curcio giri l'Italia per fare delle conferenze, andando in scena oggi a Bologna. Questo tour dei maestri del terrore deve essere bloccato. Mi auguro che a Bologna, citta' nella quale qualche anno fa e' stato ucciso Marco Biagi, ci sia gente che sappia esprimere in maniera democratica e civile la propria protesta e la propria indignazione per il ritorno dei brigatisti', conclude Gasparri. "Le dimissioni di Susanna Ronconi non devono far dimenticare quali siano i reali confini del problema. Non e' possibile che ex brigatisti, condannati con sentenze definitive, oltre ad occupare posti di rilievo nel Parlamento italiano e nei gabinetti ministeriali, continuino a percorrere in largo e lungo l'Italia, tenendo pubbliche lezioni nelle universita' italiane e nei centri sociali". Lo sostiene Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia. "A tal proposito, l'arrivo di Renato Curcio a Bologna costituisce un'offesa alla famiglia del prof. Marco Biagi, caduto sotto i colpi della mano omicida dei figliocci del padre storico del terrorismo rosso". "In tal modo -aggiunge Bertolini- si fa scempio dei sentimenti di dolore non solo dei familiari del giuslavorista ma di tutte quelle famiglie colpite nei propri affetti per la caduta di un proprio congiunto per mano del terrorismo rosso. Ma tutto cio', sia ben chiaro, non avviene per caso. E' frutto di una cultura della riabilitazione degli ex terroristi portata avanti dalla maggioranza che governa il Paese. Scelte irresponsabili -conclude la deputata di Fi- che appaiono ancor piu' inopportune in considerazione dei pericolosi rigurgiti di riorganizzazione evidenziati nei giorni scorsi dagli arresti di 15 neobrigatisti". Filippo Ascierto, responsabile del dipartimento Sicurezza e della federazione Padovana di Alleanza Nazionale interviene sulla revoca dell'incarico di consulente della ex brigatista Susanna Ronconi. La federazione di Alleanza Nazionale di Padova esprime soddisfazione per la revoca dell'incarico a Susanna Ronconi e ringrazia il Presidente del Gruppo dei Senatori di AN al Senato, Altero Matteoli, per essersi fatto promotore della mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Ferrero. La federazione padovana di AN insieme ai ragazzi di Azione Giovani nelle scorse settimane ha raccolto migliaia di firme di cittadini per chiedere le dimissioni del Ministro Ferrero "responsabile di aver conferito un pubblico incarico ad una persona gia' interdetta dai Pubblici Uffici". "I cittadini di Padova - afferma Ascierto - che non hanno dimenticato il vile attentato nel corso del quale furono uccisi i militanti del movimento sociale Mazzola e Giralucci, non hanno solo condiviso la battaglia intrapresa da Alleanza Nazionale ma, in questi giorni, hanno voluto manifestare grande solidarieta' ed affetto verso i familiari delle due vittime uccise dai brigatisti rossi tra cui c'era proprio Susanna Ronconi. Questo Governo - conclude Ascierto - farebbe bene a pensare alle vittime del terrorismo e non a premiare i terroristi affidando loro incarichi e consulenze". 'Le dimissioni dell'ex terrorista Susanna Ronconi dalla Consulta sulle tossicodipendenze sono un atto di minima decenza morale'. Lo dichiara il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Franco Maccari. 'Adesso -prosegue il segretario del Coisp- ci aspettiamo le dimissioni da parte di tutti quei personaggi nemici dello Stato 'infiltrati' nei palazzi con la compiacenza di molti settori della maggioranza di governo, a cominciare dal segretario della Camera, Sergio D'Elia'. 'Il prossimo 19 marzo -ricorda Maccari- Susanna Ronconi sarebbe dovuta essere presente a Padova in una manifestazione pubblica in Comune. Ci saremmo comportati da no-global per un giorno, impedendo alla ex terrorista di parlare'. Ricordando l'assalto della sede del MSI a Padova nel 1974, a cui partecipo' la Ronconi, il segretario Maccari conclude che 'il ministro Paolo Ferrero si e' accorto solo ora dell'illegittimita' della nomina dell'ex terrorista, che dopo i fatti del '74 era stata interdetta dai pubblici uffici'. Per chiudere il 'doloroso capitolo' del terrorismo, serve 'un mea culpa consapevole e sincero' e non si puo' passare per 'omissis e amnesie'. Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera e deputata di An, parla cosi' della vicenda di Susanna Ronconi, dopo la revoca della sua nomina al ministero della Solidarieta' Sociale. 'Avvalendosi della consulenza della Ronconi - osserva Meloni - il ministro Ferrero ha dimostrato come la ragione ideologica possa, in taluni casi, prevalere sulla ragion di Stato. Susanna Ronconi e' stata giudicata colpevole di omicidio, con conseguente interdizione dai pubblici uffici. Fino a prova contraria il ministero della Solidarieta' sociale e' un pubblico ufficio, per questo la sua assistenza rappresentava un illecito in piena regola'. 'Sono d'accordo con chi invoca il superamento degli anni di piombo, quando si parla di persone che hanno saldato i loro conti con la giustizia. La Ronconi - osserva Meloni - ha il merito di non essere scappata come molti brigatisti e di aver accettato la detenzione. I processi di recupero e reinserimento pero' non possono passare per omissis o amnesie: quello che serve e' il pieno riconoscimento delle proprie responsabilita', atteggiamento contrastante con quello giustificazionista della Ronconi'. 'Ben venga dunque il dialogo costruttivo per chiudere un doloroso capitolo di storia italiana, ma questo risultato - conclude la deputata di An - puo' essere raggiunto solo dopo un mea culpa consapevole e sincero che abbiamo atteso e continueremo ad attendere, anche nel caso di Susanna Ronconi, per un atto di rispetto nei confronti dei famigliari delle sue vittime'. "Non e' stato possibile per il ministro Ferrero utilizzare a Roma le competenze e l'esperienza di Susanna Ronconi; riteniamo possibile ed auspicabile che il sindaco Chiamparino le utilizzi a Torino". E' la proposta di Bruno Mellano, deputato radicale piemontese della Rosa nel Pugno e di Giulio Manfredi, della Direzione Nazionale dei Radicali. "Se sara' accertato - affermano Mellano e Manfredi - che il ministro della Solidarieta' Sociale non fece espletare quattro mesi fa tutte le opportune verifiche amministrative per accertare se Susanna Ronconi poteva o meno far parte della Consulta, e' una colpa grave ma da qui a chiedere le dimissioni, ce ne corre". "Riteniamo comunque - proseguono - che la storia di una persona debba essere valutata complessivamente. C'e' stata una Susanna Ronconi terrorista che si e' macchiata di gravi crimini; ma c'e' stata dopo una Susanna Ronconi che ha scontato la pena per quei crimini, si e' reinserita, ha lavorato al Gruppo Abele nelle unita' di strada che contattavano i tossicodipendenti, ha insegnato in giro per l'Italia quelle politiche di riduzione del danno che aveva praticato giorno per giorno". Da qui la proposta di utilizzare "questa esperienza" nel capoluogo piemontese. 'Ci sono voluti tre mesi ma alla fine il ministro Ferrero ha dovuto riconoscere che le ragioni della nostra protesta nei confronti della nomina della Ronconi erano sacrosante'. Lo afferma il sen. Domenico Gramazio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Commissione Sanita'. 'Meglio tardi che mai. Siamo contenti della decisione e del ripensamento del ministro che dal 5 dicembre scorso, giorno della prima riunione della Consulta, aveva sempre difeso la presenza della Ronconi dichiarando la sua estraneita' alla nomina, in quanto indicata dal Forum Droghe. Oggi ha cambiato idea, ha scoperto che la ex terrorista, condannata anche per l'assalto delle Brigate Rosse del 17 giugno 1974 alla federazione del Msi-Dn di Padova, in cui vennero barbaramente giustiziati Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, e' interdetta dai pubblici uffici. Un passo in avanti verso la legalita'. 'Attendiamo ora che altre strutture statali come universita' e scuole - chiede Gramazio rinuncino ad ospitare pubblici dibattiti con brigatisti rossi tornati in liberta', dopo aver scontato le pene. Tali persone hanno tutto il diritto di rifarsi una vita ma non possono essere presi come modello. Altrimenti poi non ci si deve meravigliare se, come dimostra la recente inchiesta giudiziaria, le Brigate Rosse sono ancora attive e trovano seguaci nelle giovani generazioni'. 'Finalmente Susanna Ronconi ha gettato la spugna, forse avrebbe dovuto farlo molto prima per il rispetto dovuto alle vittime e ai familiari, che gia' tanto hanno sofferto'. Cosi' il senatore dell'UDC, Antonio De Poli. 'Ritengo che dare un incarico istituzionale a chi e' andato contro lo Stato - ha osservato De Poli - e si e' macchiato di sangue, togliendo la vita ad altre persone vuol dire volutamente occultare una delle pagine piu' tragiche della vita del nostro paese. Ed e' quanto di peggio uno Stato possa fare nei confronti dei propri cittadini'. 'Esprimo soddisfazione per l'apertura dell'inchiesta nei confronti del ministro Paolo Ferrero e per le dimissioni dell'ex brigatista rossa Susanna Ronconi'. Cosi' il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Raffaele Zanon, interviene sul caso Ronconi. 'Questo provvedimento - sostiene una nota di An - e' stato sollecitato da una chiara presa di posizione del consiglio comunale di Padova e da una mozione del consiglio regionale, che ho sottoscritto come primo firmatario. A Padova il ricordo degli omicidi di Mazzola e Giralucci e' ancora vivo. Aver fatto intervenire la Ronconi, responsabile di quei tragici fatti, in un coordinamento sulle tossicodipendenze era un'offesa nei confronti dei familiari delle vittime dell'agguato alla sede dell'MSI del 1974 e della citta''. 'Proprio per il suo scarso senso istituzionale, il ministro Ferrero - ha aggiunto Zanon - dovrebbe seguire l'esempio di Susanna Ronconi: dimettersi per evitare al Governo Prodi l'ennesima figuraccia nei confronti dell'Italia intera e di chi e' stato vittima degli anni di piombo degli assassini delle brigate rosse. In questo momento in cui ritorna lo spettro del terrorismo non dobbiamo dimenticare il passato per non sottovalutare il presente e la ripresa di nuove forme di terrorismo legate ai vecchi e ai nuovi maestri'. 01-03-2007 Gb. Studio: impulsivita' e' tipica nelle persone vulnerabili alla dipendenza Debolezza nei confronti delle dipendenze, inclinazione a cadere nel tunnel della droga potrebbero essere veri e propri 'connotati' in alcune persone e il loro tallone d'Achille sarebbe il deficit nel cervello del recettore per il neurotrasmettitore di gratificazione e piacere, la dopamina. E non e' tutto: secondo quanto osservato all'Universita' britannica di Cambridge in un lavoro su topolini pubblicato sulla rivista Science, l'impulsivita' sembra essere il tratto della personalita' tipico della vulnerabilita' alle dipendenze. Questa scoperta e', spiegano gli esperti coordinati da Jeff Dalley, la conferma che veramente ci possono essere condizioni innate (predisposizioni) che rendono piu' fragili di fronte alle dipendenze. Inoltre potrebbe offrire spunti per terapie efficaci non solo contro le droghe ma anche per disturbi comportamentali compulsivi di vario genere, dalla dipendenza del gioco d'azzardo all'iperattivita'. In passato numerosi studi hanno insinuato la possibilita' che alcuni individui siano in qualche modo predisposti alle dipendenze, alcune volte, forse peccando in faciloneria e superficialita', si e' gridato al 'gene della dipendenza'. Le cose non stanno certo cosi', ma ci sono prove di differenze in alcuni meccanismi neurologici tra persone sane e tossicodipendenti, da cui la fatidica domanda dell'uovo e della gallina, perche' finora nessuno aveva dimostrato se tali differenze fossero causa o conseguenza della tossicodipendenza. I ricercatori britannici sembrano avvalorare la prima ipotesi, ovvero che differenze nel funzionamento di certe regioni neurali precedano l'uso della droga e forse facciano da apripista ad esso. La scoperta in topolini cui non era mai stata somministrata droga: analizzando alcuni roditori che differivano tra loro per grado di impulsivita', gli esperti hanno potuto constatare che i piu' 'irrequieti' si avvicinavano a un congegno per autosomministrarsi cocaina con maggiore facilita' dei piu' calmi. In piu', usando la tomografia ad emissione di positroni (PET) per studiare il cervello degli animali, gli esperti hanno visto che quelli impulsivi e piu' inclini all'approccio con la cocaina presentavano in aree critiche del cervello un deficit di recettori per la dopamina, cruciale nella risposta a stimoli che inducono piacere e gratificazione, come l'assunzione di stupefacenti. Impulsivita' e ridotti recettori, concludono gli scienziati, precedono dunque l'uso di droga e potrebbero essere alla base di predisposizioni alla dipendenza o ad altri problemi comportamentali. 02-03-2007 Usa. California. Aumento della tassa di iscrizione per il programma della marijuana terapeutica Nella Contea di Alameda sono state aumentate le tasse, da 129 a 179 dollari, del documento che autorizza il consumo terapeutico della marijuana. La variazione e' stata approvata dal Dipartimento di sanita', che ricevera' 142 dollari dall'intera somma. L'aumento e' dovuto dalla necessita' di finanziare il programma, cosi' come richiesto dalla legge statale. Dei 37 dollari rimasti: 27 sono destinati alla Oakland Cannabis Buyers Cooperative (che produce il documento) e 10 al Dipartimento di sanita' pubblica. Secondo stime ufficiali, nella Contea il numero dei consumatori della marijuana terapeutica oscilla da 7 mila a 12 mila persone. 02-03-2007 Scozia. Organizzazioni criminali vietnamite dietro il boom di cannabis Ci sono le organizzazioni criminali vietnamite dietro l'esplosione del numero dei laboratori clandestini di cannabis. Negli ultimi nove mesi, quaranta fattorie hanno prodotto droga per il valore di 5 milioni di sterline. Graeme Pearson, capo dell'Agenzia crimini e droghe scozzese, in una conferenza stampa ha dichiarato che le coltivazioni sono passate da "casalinghe" a "fattorie con produzione industriale". I gruppi criminali vietnamiti, gia' responsabili della massiccia produzione nord-americana e inglese, reclutano anche membri della comunita' cinese. Tradizionalmente, la cannabis arrivava nel Regno Unito dall'Afghanistan, dal Libano e dal Marocco, mentre adesso il 60% della produzione e' locale. Un decennio fa, era solo del 10%. 02-03-2007 Usa. Vermont. Senatori dichiarano di voler estendere la legge sulla marijuana terapeutica Dichiarazione di voto favorevole dei senatori sulla legge che amplia quella gia' esistente sul consumo terapeutico della marijuana. I senatori hanno subito chiarito, pero', che non e' una decriminalizzazione della sostanza, e neppure un passo verso la legalizzazione. "Il Vermont rimane uno Stato dove la droga e' severamente regolata", ha dichiarato il senatore Dick Sears. "Questo e' un passo, non penso sia un terremoto". Nello Stato e' gia' vigente una legge che consente il consumo terapeutico della marijuana per i malati di Aids, cancro e sclerosi multipla, dietro prescrizione medica. La proposta di legge e' gia' stata approvata dalla Commissione salute e welfare. 02-03-2007 Italia. Serra: controllo del mercato cocaina e' massimo obiettivo della malavita 'Il controllo del traffico della droga, come ha sottolineato giustamente il ministro Amato, e' ancora il massimo obiettivo della malavita, a qualsiasi livello, in particolare per quanto riguarda la cocaina. Se esista oggi a Roma qualcosa di simile alla 'banda della Magliana'? Assolutamente no'. Cosi' il prefetto di Roma, Achille Serra, intervenuto ad un convegno sulla criminalita' organizzata nell'aula magna della Facolta' valdese di Teologia di Roma, ha cui hanno preso parte anche il giudice di Corte d'Asside, Gincarlo De Cataldo, autore, tra l'altro, di 'Romanzo criminale'. Sul tema della droga, De Cataldo e' intervenuto denunciando come nella societa' odierna si sottovaluti il problema della cocaina, con un atteggiamento di 'benevolenza diffusa' che fa il gioco delle vere mafie: quelle che proprio sul traffico della cocaina basano i loro giri d'affari piu' grandi. 02-03-2007 Afghanistan. Onu: raddoppiata produzione oppio nel 2006. Usa: finanziamento per i talebani La coltivazione illegale di papaveri da oppio è aumentata del 59% nel 2006 in Afghanistan, mentre il livello della produzione è salito di quasi il 50%, superando le 6.000 tonnellate: sono i dati contenuti in un rapporto del Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb) dell`Onu, citato dall'agenzia Misna. Secondo il documento, la crescita record è dovuta alla "corruzione diffusa in tutto il paese", malgrado la presenza di oltre 20.000 soldati della Forza internazionale guidata dalla Nato (Isaf) in diversi distretti. In Afhganistan un terzo dell`economia dipende dal traffico di oppio. Per questo, a meno che il Paese non adotti "misure decise per affrontare il problema della corruzione, gli sforzi del governo nel controllo della droga saranno minacciati, ostacolando il progresso politico, la crescita economica e lo sviluppo sociale". Gli oppiacei afgani -secondo gli esperti dell`organismo Onu, che ha sede a Vienna- sono contrabbandati in prevalenza attraverso Iran, Pakistan e i paesi dell'Asia centrale. USA, TALEBANI FINANZIANO ATTACCHI CON VENDITA OPPIO - La produzione di oppio in Afghanistan procede a "ritmi allarmanti" e "preoccupa particolarmente il coinvolgimento dei Talebani che la usano per finanziare gli attacchi alle forze statunitensi e della Nato". Lo ha dichiarato Anne Patterson, assistente segretario di Stato americano, parlando della produzione record di droga registrata ancora una volta nel 2006 in Afghanistan. La diplomatica statunitense pero' ha parlato di un "ruolo molto positivo" svolto dall'Iran nel contrastare i traffico di droga. "Svolgono un ruolo molto positivo sulla frontiera" ha aggiunto la Patterson, nonostante che un rapporto del dipartimento di Stato indichi l'Iran come "la principale via per il contrabbando degli oppiacei dall'Afghanistan ai paesi occidentali". Nel 2006 il 90 per cento della produzione mondiale dell'oppio si e' avuta in Afghanistan dove la quantita' di ettari dedicati a questo tipo di coltivazione sono aimentati del 61 per cento, secondo il rapporto annuale sulla lotta al traffico globale di droga pubblicato dal dipartimento di Stato. Un aumento dovuto principalmente, ha ammesso la Patterson, alla mancanza di sicurezza e di controllo da parte del governo di Kabul in grandi porzioni del paese, principalmente nel sud dominato dai Talebani. "Il governo afghano non ha il controllo del territorio - ha detto - c'e' una mancanza di forze di sicurezza e di controllo". 02-03-2007 Italia. Nomina Ronconi, ministro Ferrero indagato per abuso d'ufficio E' al vaglio del tribunale dei ministri la posizione di Paolo Ferrero, titolare del dicastero della Solidarieta' sociale, indagato dalla procura di Roma per abuso d'ufficio in relazione alla nomina di Susanna Ronconi nella Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze. Quella nomina, come reso noto ieri da un comunicato ministeriale, e' stata annullata perche' illegittima in quanto l'ex brigatista, che pure si era dimessa dall'incarico, e' interdetta dai pubblici uffici e "la Consulta, pur non dando luogo ad alcuna forma di remunerazione dei propri membri partecipa all'iter formativo della decisione della Pubblica Amministrazione". Sull'irregolarita' della nomina di Ronconi aveva aperto un fascicolo il pm Sergio Colaiocco dopo una denuncia presentata da An. FERRERO: SU CASO RONCONI MI ASSUMO TUTTA LA RESPONSABILITA' - "Il controllo spettava a me, mi assumo tutta la responsabilita' del caso. Non sapevamo che la Ronconi era interdetta -ha detto Ferrero a Palermo dove partecipa a un incontro organizzato da Rifondazione Comunista- come ministero non abbiamo fatto il lavoro istruttorio ma ci siamo limitati a recepire tutte le proposte che ci venivano fatte dalle associazioni che si occupano di droga e tossicodipendenza, da San Patrignano al gruppo Exodus". Parlando, quindi, dell'indagine coordinata dalla Procura di Roma e che e' anche al vaglio del Tribunale dei ministri, Paolo Ferrero dice: "La giustizia fara' il suo corso come e' giusto che sia". Rispondendo alla richiesta di dimissioni avanzata dall'ex ministro delle Comunicazioni di An, Maurizio Gasparri, Ferrero dice: "E' legittimo che Gasparri chieda le mie dimissioni". E aggiunge: "come posso io giudicare le cose che dice Gasparri? Per quel che mi riguarda tornano al mittente". Alla domanda se sia stata una distrazione la nomina dell'ex Br, Ferrero ha poi detto: "Semplicemente non si e' fatta nessuna verifica a monte, se quello era da considerarsi un pubblico ufficio e se la Ronconi fosse o meno interdetta dai pubblici uffici. Si tratta di una consulta di 70 persone nominata sulla base in larga parte da indicazioni delle associazioni". PRC, PER IL MOMENTO NIENTE RIUNIONE CON RONCONI - Susanna Ronconi non sara' a Padova il 19 marzo prossimo per partecipare ad un'annunciata riunione di lavoro sul tema delle tossicodipendenze organizzata dai Giovani Comunisti del Prc, che e' stata rimandata. 'La riunione non si fa -ha spiegato la capogruppo Prc in consiglio comunale, Giuliana Beltrame- per una serie di valutazioni tra le quali quella sull'opportunita' rispetto alla canea che e' nata sulla sua venuta'. Numerose infatti sono state le polemiche, in particolare da parte di esponenti della Cdl, sul ritorno nella citta' del Santo dell'ex esponente del commando che assalto' la sede Msi di via Zabarella, nel giugno 1974, uccidendo Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci. Beltrame, sottolineando che 'compito della pena e' quello di restituire il detenuto alla societa' civile attiva', ha detto che la riunione di lavoro 'verra' fatta piu' avanti con tutti gli esperti previsti, quindi anche con Susanna Ronconi, ma non sara' una riunione pubblica'. Susanna Ronconi da 12 anni lavora con don Ciotti a Torino sul problema delle tossicodipendenze e, ha rimarcato l'esponente del Prc, e' attualmente presidente del Forum di associazioni che lavorano sui problemi delle droghe. ALTRI COMMENTI "Sul caso della Ronconi, Ferrero si dimostra doppiamente inaffidabile: la nomina dell'ex Br nella Consulta per le tossicodipendenze e' stata inopportuna politicamente, come abbiamo denunciato ed e' anche illegittima, come riconosce adesso il titolare della Solidarieta' sociale". Lo afferma in un'intervista al 'Giornale' il deputato di An Maurizio Gasparri, chiedendo le dimissioni del ministro: "A questo punto -afferma- Ferrero si deve dimettere". In un intervento sulla prima pagina di 'Libero', Gasparri ricorda che "gia' molti anni prima la stessa operazione fu tentata dall'allora ministro degli Affari Sociali Livia Turco. Contestammo questa designazione e la bloccammo. Lo abbiamo fatto anche oggi e abbiamo vinto di nuovo". "Ferrero prima persevera nell'errore e poi scopre che la cosa e' illegittima. Mi meraviglia che possa essere ministro un incompetente cosi'". "Siamo certi che i giudici della Procura di Roma non troveranno alcun elemento di scorrettezza nel comportamento del ministro Ferrero e personalmente ritengo che chiunque abbia scontato la sua pena e si sia ravveduto abbia il diritto di tornare alla pari con i concittadini nella societa'". Lo afferma il capogruppo Prc al Senato Giovanni Russo Spena interviene sulla vicenda della nomina a consulente di Susanna Ronconi. 02-03-2007 Italia. Torino. "Vigilantes" nuovamente in azione al "Tossik Park" Torna la tensione al cosiddetto Tossic Park di Torino, l'area verde in riva al fiume Stura diventata una sorta di zona franca per il commercio e il consumo di droga. Quando la polizia e i carabinieri sono assenti gruppi di giovani si fanno giustizia da soli per allontanare i tossicodipendenti che tutti i giorni infestano il parco. E' accaduto anche mercoledi' sera come hanno riportato oggi alcuni giornali torinesi: due drogati di 37 e 49 anni sono stati aggrediti e uno e' stato picchiato in corso Giulio Cesare (un analogo episodio era accaduto lo scorso 7 febbraio). E' stato portato in ospedale dove gli hanno riscontrato lesioni e contusioni alla mano sinistra guaribili in 7 giorni. 'Purtroppo ci sono dei 'cani sciolti' che si fanno giustizia da se' - ha commentato Walter Cangelli, portavoce del Comitato spontaneo che da tempo protesta per la situazione - ma il problema resta. Non ci sono i controlli che le forze dell'ordine ci avevano promesso. A parte un presidio pomeridiano dei vigili urbani dalle 16,30 alle 19,30, poi non si vede piu' nessuno. D'altronde anche polizia e carabinieri hanno le mani legate perche' non hanno le pattuglie da mandare'. Il presidente della Circoscrizione 6, Luigi Malaroda, condanna l' episodio. 'E' allarmante quello che e' successo non ci puo' fare giustizia per proprio conto. Le forze dell'ordine fanno quello che possono, ma devono essere loro ad applicare i provvedimenti, non i singoli cittadini. I comitati fanno un lavoro importante ma non basta'. Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha infine ribadito che nella zona del cosiddetto Tossic Park, circa 60 ettari, si fara' un campo di Golf. La Federazione Italiana ha dichiarato la propria disponibilita' e ora si lavorera' per definire un protocollo d'intesa. 'Un altro tossicodipendente massacrato dalle ronde 'anti-drogati': la situazione a Torino richiede un impegno serio da parte della politica'. Cosi' Francesco Piobbichi, responsabile nazionale politiche sociali del Prc, commenta le aggressioni al cosiddetto Tossic Park di Torino e invita a 'governare pragmaticamente questi fenomeni come avviene in altri Paesi europei'. 'Pur comprendendo la difficolta' degli abitanti del quartiere - afferma Piobbichi - e' necessario rispondere a queste aggressioni, alzando la guardia sulla tenuta dei principi democratici e di convivenza'. Secondo l'esponente del Prc 'e' inaccettabile che siano i soggetti piu' deboli e marginali a pagare le conseguenze di una assenza d'intervento coraggioso sul fenomeno droghe, e la traduzione concreta del clima di odio contro i diversi e di stigmatizzazione che la destra ha sparso nel paese, trova purtroppo conferma in questi atti che devono essere condannati'. 'Non bastasse questo - continua - in Italia e' stata fatta una legge sulle droghe che rende impossibile interventi che, invece, potrebbero cercare di governare in termini pragmatici il fenomeno, com'e' successo ad esempio a Zurigo, dove si e' migliorata sensibilmente la vivibilita' del territorio e la qualita' della vita delle persone che si trovano in una situazione di dipendenza'. 'In questi anni, invece che affrontare la situazione complessivamente - conclude - si e' spostato da una parte all'altra della citta' il problema, ed e' la citta' che su questo deve riflettere, guardando come altre esperienze europee hanno gestito fenomeni cosi' complessi'. La 'giustizia privata' "non è accettabile nè ammissibile. La giustizia privata è intollerabile". Questo il commento del Procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena. In Procura è arrivata la notizia di 'reato per lesioni' (15 giorni per un tossico dipendente picchiato con dei bastoni), al momento a carico di ignoti, ma "ci sarà un'inchiesta per identificare gli aggressori" ha detto il Procuratore Maddalena spiegando che "pur comprendendo le ragioni per cui un episodio del genere si verifica, per noi non è accettabile nè tollerato. Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per dare delle risposte ai cittadini". Intanto i controlli nella zona del Tossic park' (che ormai diventerà ufficialmente un campo da golf pubblico a 18 buche), proseguono e non solo contro lo spaccio di stupefacenti. Ieri mattina, ad esempio, i carabinieri della compagnia Oltre Dora hanno sgomberato e denunciato per invasione e deturpamento di terreno pubblico, sei romeni che avevano costruito delle baracche abusive nell'area lungo lo Stura. 02-03-2007 Italia. Viale a Valpreda: evitare gioco dello scaricabarile su sperimentazione narcosala Dichiarazione di Silvio Viale (Direzione Nazionale Rosa nel Pugno): "Registriamo con soddisfazione la presa di posizione dell’Assessore regionale alla Sanità, Mario Valpreda, che si è dichiarato disponibile ad avviare la sperimentazione di una narcosala a Torino. Intendiamo le sue parole ("Spetta alla politica decidere") come rivolte, innanzitutto a se stesso. In caso contrario, non ci stiamo ad avallare il gioco dello scaricabarile, a maggior ragione dopo che si sono verificati nella zona del sedicente "Tossic Park" altri pestaggi di cittadini tossicodipendenti o presunti tali. La narcosala può ridurre sia il danno sanitario rispetto ai consumatori di droghe illegali sia il danno e l’allarme sociale derivanti dal consumo di tali droghe in luoghi pubblici. L’esperienze già attuate in Europa sono lì a dimostrarlo. Non siamo neppure disposti ad avallare la contrapposizione sterile fra Sert e comunità terapeutiche; la gestione della narcosala può vedere il concorso sia degli uni che degli altri. Come radicali e come Rosa nel Pugno (vedi le dichiarazioni del consigliere comunale Bonino) siamo disponibili a lavorare con chiunque intenda assumersi le responsabilità politiche che gli competono. Altrimenti, visto il triste precedente del 2002, è meglio non illudere nessuno, tantomeno quei cittadini torinesi che devono subire tutti i giorni dell’anno i danni sanitari delle droghe e i danni sociali del proibizionismo … botte dei picchiatori comprese!". 02-03-2007 Italia. Sicilia. Forza Italia presenta interrogazione su vendita kit cocaina In un'interrogazione presentata all'Ars, il responsabile organizzativo di Forza Italia in Sicilia Alessandro Pagano ha chiesto l'adozione di urgenti provvedimenti per vietare nella nostra regione la vendita dei kit della droga. Pagano si riferisce alla notizia, apparsa nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa, della messa in vendita in una tabaccheria di Catania di un kit per sniffare cocaina e chiede l'intervento del presidente della Regione e degli assessori regionali alla sanita' e al Commercio. 'Il Governo regionale deve fare tutto cio' che e' in suo potere per impedire la vendita dei kit per il consumo della droga nelle tabaccherie e in altri esercizi commerciali'. Pagano nell'interrogazione definisce 'eticamente inconcepibile che nella nostra regione sia permessa la vendita di simili oggetti che, paradossalmente non incontrano divieti nei regolamenti commerciali, ma vanificano gli sforzi per reprimere e limitare la grave e sempre piu' diffusa piaga sociale del consumo di sostanze stupefacenti'. 'La Regione Siciliana non puo' e non deve chiudere gli occhi di fronte ad un tale commercio, il quale va vietato alla stessa stregua del consumo delle sostanze stupefacenti'. 03-03-2007 Italia. Bersani: nell'Ulivo abbiamo litigato sul numero di spinelli Anche all'interno della Quercia esiste chi 'e' imprigionato piu' di altri a vecchi meccanismi'. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani parlando al congresso della Sinistra Giovanile in particolare a proposito di quanti hanno 'maturato la loro coscienza politica' prima o dopo il 1989. 'Questo accade nell'Ulivo ma anche all'interno dei Ds: tra di noi siamo perfino riusciti a litigare sul numero degli spinelli...'. Il ministro fa evidentemente riferimento alle polemiche sul decreto Turco sulle droghe. 'Nel Partito democratico quanti spinelli si possono fumare? Io rispondo: vedremo, ma intanto decidiamo che noi non mandiamo in prigione i ragazzi come fa la destra. Questa e' intanto la discriminante'. 03-03-2007 Venezuela. Governo: la Dea degli Stati Uniti aiuta i narcotrafficanti Il Venezuela ha accusato oggi agenti antidroga americani di collaborare con trafficanti di droga, respingendo così le accuse di Washington, secondo le quali l'inazione e la corruzione rampante hanno permesso la prosperità del traffico illegale di stupefacenti in questo paese sudamericano. Il ministro della Giustizia venezuelano, Pedro Carreno, ha ribatturo, accusando l'Agenzia Usa per la lotta al traffico di droga DEA di aver stabilito legami con i trafficanti di stupefacenti, prima che il presidente Hugo Chavez sospendesse, nel 2005, la collaborazione con la stessa DEA, accusandone gli agenti di spionaggio. "Una grossa quantità di droga ha lasciato il paese tramite quell'organizzazione", ha denunciato Carrano, in un discorso trasmesso dalla locale emittente Union Radio, un giorno dopo che il Dipartimento di Stato Usa ha criticato il Venezuela di non aver saputo combattere efficacemente il traffico di stupefacenti sotto la presidenza Chavez. "Ci troviamo alla presenza di un nuovo cartello della droga", ha tuonato il ministro venezuelano, alludendo alla DEA, che tuttavia continua ad operare tramite propri contatti all'interno del Venezuela. 03-03-2007 Brasile. Rio de Janeiro. Dopo violenze, Governatore propone legalizzazione delle droghe E' solo una proposta, ma da prendere "in seria considerazione": legalizzare la droga per ridurre il crimine che ruota attorno al narcotraffico. Il nuovo governatore di Rio de Janeiro Sergio Cabral, in carica da inizio anno, la lancia parlando con i corrispondenti stranieri e annuncia che lo farà anche nelle imminenti visite in Usa e Colombia. "Non voglio fare del Brasile una Disneyland dei drogato. Voglio avere una discussione internazionale che coinvolga anche il Brasile". Cabras non specifica a quali stupefacenti da legalizzare pensi, nè se cercherà di agire per cambiare la legge in vigore nel suo Paese. 03-03-2007 Italia. Attenzione agli spaghetti alla marijuana C'e' chi negli spaghetti ci mette semplice pomodoro, magari una foglia di basilico. Chi, invece, ci mette la marijuana, con la differenza che nel primo caso al massimo si rischia una indigestione, nel secondo di finire in ospedale per un attacco di tachicardia. Ed e' quanto accaduto ad una ragazza comasca poco piu' che ventenne giunta al pronto soccorso dell'ospedale "Sant'Antonio Abate" di Cantu' (Como) dopo essersi sentita male proprio per aver mangiato un piatto di spaghetti drogati. Lei dice di non essere stata a conoscenza del particolare condimento, che probabilmente si e' trattato dello scherzo di qualche suo amico. Secondo quanto la giovane ha raccontato ai medici, si era incontrata infatti con quattro amici per una serata in compagnia. Poi la decisione di una bella spaghettata. Ma non appena finito di mangiare la pastasciutta ha avvertito palpitazioni al cuore sempre piu' forti e, preoccupata, e' immediatamente corsa in ospedale dove ha raccontato quale era stato il menu' della serata. I medici hanno deciso di trattenerla in osservazione per tutta la notte e poi l'hanno dimessa. Non e' inusuale l'utilizzo della marijuana come condimento: la si usa per fare torte, magari per una infusione come se fosse te' o camomilla. Ma, almeno secondo Rafaela Olandese del servizio tossicodipendenze Asl di Como, di solito non la si mette nella pasta. Tuttavia fra i giovani non e' difficile sentir raccontare di come, in realta', esistano diverse ricette per una "pasta da sballo". "Quello che realmente preoccupa e' il fatto che il 50% dei giovani fa uso di sostanze stupefacenti. Il 40% si limita marijuana e hashish, il dieci si spinge anche alla cocaina che puo' contare, rispetto al passato, su un mercato decisamente piu' ampio perche' i prezzi sono cosi' abbordabili che non e' piu' possibile definirla la droga dei ricchi. Oramai la cocaina e' alla portata delle tasche di qualsiasi ragazzino. Oggi lo spaccio di sostanze stupefacenti e' diventato quasi una vendita porta a porta, un passaggio da un amico all'altro. Una catena difficilmente spezzabile". (Fonte: Agi) 03-03-2007 Italia. Torino. Borghezio (Lega): ronde padane al Tossic Park Tornano le ronde padane, questa volta in versione anti-spaccio. Teatro dell'operazione il parco del fiume Stura, a Torino, da tempo tristemente noto come 'Tossic Park'. "La situazione ormai endemica del noto Tossic park di Torino ha causato, per il persistente disinteresse delle autorita' cittadine, una deriva largamente prevedibile", denuncia Mario Borghezio, eurodeputato del Carroccio. "Ritengo pertanto arrivato il momento nel quale la Lega Nord si assuma il compito e l'onere di attivarsi in massa con i propri simpatizzanti per dar luogo ad un 'pattugliamento' notturno del parco", annuncia. Un pattugliamento che sara' condotto, "se necessario, in maniera continuativa e ad oltranza" e "come sempre in appoggio e in piena collaborazione con le forze dell'ordine". 04-03-2007 Italia. Procura Torino: fare sempre appello contro pene basse per droga Presentare sempre un ricorso in appello contro le sentenze di condanna a pene troppo basse: questo l'orientamento che hanno preso i pubblici ministeri della procura di Torino impegnati nei processi per reati legati allo spaccio di droga, agli scippi e alle rapine. Questa iniziativa e' solo un tassello della strategia intrapresa dall'ufficio diretto dal procuratore capo Marcello Maddalena per combattere la criminalita' urbana sotto il profilo giudiziario. I magistrati onorari di udienza (Vpo), che sovente sostengono la pubblica accusa nei processi, hanno gia' avuto l'indicazione di chiedere ai giudici condanne piu' elevate per gli imputati recidivi. Maddalena li ha anche invitati ad essere 'piu' equilibrati e piu' severi'. Alcuni mesi fa due sostituti procuratori, Andrea Padalino e Paolo Borgna, si sono fatti promotori di una proposta di legge che, tra l'altro, prevede il carcere per gli immigrati che, non volendo farsi identificare, si cancellano con l'acido i polpastrelli. L'iniziativa dei magistrati e' stata raccolta da alcuni parlamentari torinesi sia di centrodestra che di centrosinistra. TOSSIC PARK. ULTIMA AGGRESSIONE FORSE NON OPERA RONDE - Un regolamento di conti maturato nel mondo dei consumatori di stupefacenti, non una spedizione punitiva di cittadini esasperati: e' questo lo scenario che sta prendendo corpo nel caso dell'uomo di 38 anni che, a Torino, e' stato aggredito nei pressi dell'area verde alla periferia nord della citta' nota alle cronache come il 'Tossic Park'. L'uomo, che era in compagnia di un amico, e' stato circondato da un gruppo di giovani armati di bastoni, ma -secondo indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi- alla luce dei primi elementi raccolti l'idea che si sia trattato di una ronda di 'giustizieri' e' quella ritenuta meno probabile. Nelle ultime settimane i residenti del quartiere hanno organizzato turni di sorveglianza per cercare di allontanare i tossicodipendenti, e non sono mancati i momenti di tensione e di violenza: l'8 febbraio scorso dei gruppi di 'vigilantes' cercarono di impedire ai passeggeri dei mezzi pubblici di scendere alle fermate corrispondenti al 'Tossic Park', e un uomo che cerco' di forzare il blocco venne preso a bastonate. Walter Cangelli, portavoce del comitato spontaneo che da tempo protesta con la situazione, ha comunque puntualizzato che alcuni episodi sarebbero da attribuire a 'cani sciolti che si fanno giustizia da se''. 'Non e' detto che l'aggressione di mercoledi' scorso sia stata opera delle cosiddette ronde di cittadini': cosi' Marcello Maddalena commenta gli sviluppi dell'indagine sul caso del trentottenne affrontato e ferito da un gruppo di giovani armati di bastone nei pressi del 'Tossic Park'. 'L'inchiesta sta proseguendo in tutte le direzioni, ma e' possibile che non si sia trattato di una spedizione di giustizieri'. 'Bisogna dunque usare la massima cautela prima di attribuire a qualcuno la paternita' di un'azione, come e' stato fatto negli ultimi giorni'. Il magistrato, comunque, precisa che 'l'ordine pubblico deve essere mantenuto dalle forze dell'ordine. Non ci si puo' sostituire agli organi dello Stato, neppure se si e' cittadini onesti. Altrimenti sarebbe un Far West, e il Far West non e' tollerabile'. 'In ogni caso noi stiamo facendo tutto il possibile per stroncare i fenomeni dello spaccio, degli scippi e delle rapine non solo al 'Tossic Park', ma ovunque si verifichino. Ci stiamo anche impegnando per giungere a condanne che rispondano alle legittime aspettative delle persone oneste'. 04-03-2007 Gb. Siena Miller: le droghe sono divertenti. E' polemica Le droghe sono "divertenti". Ha suscitato un vespaio di polemiche -come riferisce il 'Mail on Sunday'- l'outing sulle sostanze stupefacenti di Sienna Miller, la 25enne attrice statunitense che si è lasciata da poco con il collega Jude Law e ha dichiarato di amare le esperienze "allucinogene". Non solo, ma ha aggiunto che i funghi magici sono la sua droga preferita e ha rivelato di aver provato la morfina "per sentire a cosa l'eroina assomigliasse". Le sue dichiarazioni sono contenute in un'intervista per promuovere il nuovo film 'Factory Girl' in cui interpreta Edie Sedgwick, la musa tossicodipendente di Andy Warhol. Quando le è stato chiesto perchè così tante persone provassero droghe illegali, ha risposto: "Ma perchè sono divertenti! Sono piene di divertimento!". Tornando alla morfina, l'attrice ha aggiunto: "Ho preso una pasticca soltanto per provare come fosse un modo sicuro di assumere eroina. A dire il vero non ho sentito molto". Miller, che ha in passato lucrato sulla sua immagine di brava ragazza, ha spiegato di aver trascorso un anno in America per svolgere ricerche e preparare al meglio la parte di Sedgwick. Ma ha negato che la sua ricerca si sia allargata all'eroina o alle anfetamine, le droghe preferite del suo personaggio. Addaction, la principale associazione umanitaria britannica specializzata nel trattamento contro droga e alcol, ha definito "irresponsabili" i commenti dell'attrice. 05-03-2007 Usa. California. Marcia indietro sull'aumento delle tasse del documento identificativo per la marijuana terapeutica Il Dipartimento della sanita' aumentera' meno del previsto la tassa per il possesso del documento che consente il consumo terapeutico della marijuana dietro prescrizione medica. Le tasse aumenteranno dal primo aprile da 13 a 66 dollari. L'incremento era dovuto dalla necessita' di coprire i costi della distribuzione del documento. Dall'inizio del programma nell'agosto 2005, il Dipartimento prevedeva di inviare annualmente 150 mila documenti, ma ne sono stati distribuiti solo 10,024, e solo 24 Contee delle 58 esistenti, li distribuiscono. Il programma fu introdotto dalla legge sul consumo terapeutico della marijuana, ma non ha molta diffusione per la possibilita' che i pazienti-consumatori siano perseguiti dalle leggi federali. 05-03-2007 Italia. Rnp-Prc-Verdi-Cri: acquistiamo oppio afghano per sottrarlo ai talebani L'acquisto di oppio da trasformare in morfina e codeina, sottraendolo cosi' al mercato illegale dell'eroina; e un piano per conversione delle colture di papavero in Afghanistan. E' quanto prevede un ordine del giorno che Rifondazione comunista, Verdi e Rosa nel pugno presenteranno in occasione della discussione alla Camera del decreto di rifinanziamento delle missioni militari all'estero. Il documento impegna il governo a prendere l'iniziativa con le organizzazioni internazionali, con lo scopo di avviare una sperimentazione in un distretto in cui operano i soldati italiani. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Montecitorio dai capigruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, e di Rifondazione, Gennaro Migliore, dal presidente della Rnp Sergio D'Elia, dalla deputata del Sole che ride, Tana De Zulueta, dal presidente della Croce rossa italiana, Massimo Barra, dal segretario del Forum Droghe, Franco Corleone. La proposta prevede, ha spiegato Bonelli, 'l'acquisto di oppio per venderlo alle industrie farmaceutiche, per farne morfina e codeina'. E poi, la 'riconversione delle colture'. Bonelli ha citato numeri allarmanti, come l'aumento della produzione: 'Oltre 6.000 tonnellate l'anno', ha ammonito. 'L'ordine del giorno chiede una reale assunzione di responsabilita' da parte del governo', ha detto. Una richiesta, ha spiegato anche Migliore, che si inserisce nel solco 'della soluzione politica del conflitto'. Dato infatti il peso della produzione di oppio nell'economia dell'Afghanistan, non si puo' prescindere da iniziative tese a colpire i signori della droga. 'Bisogna cancellare -ha insistito Migliore- ogni forma di collateralita' con i talebani' e trovare una soluzione 'utile' al popolo afghano. Ci vuole un 'superamento del conflitto' ed e' arrivato il momento di 'sprovincializzare la discusasione: siamo parte di una comunita' internazionale, oppure ne' siamo estranei?', ha chiesto Migliore. 'Sono convinto -ha sottolineato- che l'ordine del giorno sara' appoggiato dal governo'. A chi ne parla come 'un contentino', il capogruppo Prc ha replicato: 'E' un punto centrale di una nuova politica' che guardi oltre il conflitto militare. Sergio D'Elia ha parlato di oltre 156mila ettari coltivati a papavero in Afghanistan per un giro d'affari di '400-500 miliardi di dollari'. Un fenomeno, ha sottolineato, che 'condiziona la politica e la sovranita' stessa dello Stato afghano'. 'Chiediamo al governo -ha ribadito- di impegnarsi a promuovere un piano di riconversione delle colture'. D'Elia non ha mancato di sottolineare alcune 'interferenze' estranee al Parlamento, perche' parlare di oppio in Italia, ha spiegato, e' come 'parlare di zolfo nel Medioevo: rappresenta il demonio'. Un testo prescrittivo su questo tema, non sarebbe stato votato al Senato, ha rimarcato D'Elia, sottolineando che 'Andreotti e' contrario'. Il presidente della Croce rossa, Massimo Barra, ha messo in risalto il valore della produzione di morfina e codeina per 'diffondere la terapia del dolore anche nei paesi piu' poveri'. E non e' una idea effimera, perche' 'si puo' offrire ai contadini lo stesso prezzo che ricavano oggi dai trafficanti'. 'Posto che l'oppio c'e' e non si puo' cancellare, proviamo ad usarlo in modo positivo', ha proposto. 'Sostituire l'oppio con altre colture mi ricorda il bambino di Sant'Agostino che voleba svuotare il mare con il secchiello'. UNODC: PRODUZIONE OPPIO IN CRESCITA ANCHE NEL 2007 - La coltivazione di papavero da oppio in Afghanistan è destinata a crescere ancora nel 2007, dopo i livelli record di produzione dell'anno scorso. A rivelarlo, è l'ultimo rapporto dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (United Nations Office on Drugs and Crime - Unodc) pubblicato oggi. In particolare, lo studio prevede un "aumento significativo" della produzione in diverse province, compresa quella meridionale dell'Helmand, nella regione che vanta i massimi livelli di superficie coltivata a papavero ed è teatro di sempre più numerosi attacchi dei talebani contro le truppe regolari afgane e i soldati Isaf-Nato. Nel rapporto, l'Unodc conferma le precedenti analisi di un aumento della produzione illecita e del narcotraffico nelle regioni con minore sicurezza. "L'indagine di quest'inverno suggerisce che la coltivazione di oppio in Afghanistan nel 2007 non è inferiore al record negativo dei 165mila ettari del 2006" scrive il direttore esecutivo dell'Unodc, Antonio Maria Costa nella prefazione dello studio. L'anno scorso, la coltivazione di papavero da oppio era cresciuta del 59 percento, alimentando il timore che l'Afghanistan degenerasse in un narcostato. Secondo le Nazioni Unite la coltivazione di papavero avviene nel 100 percento dei villaggi visitati dagli esperti nella provincia dell'Helmand, e nel 93 percento di quella confinante di Kandahar (nel rapporto non si precisa comunque il numero dei villaggi di cui è composto il campione). L'Unodc predice poi un notevole aumento della produzione di coltivazioni illecite nella provincia di Nagarhar -che negli ultimi anni era citata come esempio positivo degli sforzi di conversione alle coltivazioni legali- così come in quelle del Kunar e dell'Uruzgan. L'Onu rileva, d'altro canto, un calo della coltivazione in sette province, soprattutto settentrionali, evidenziando la tendenza a una sempre maggiore diversità fra il nord e il sud del paese. "C'è la prova che l'economia dell'oppio afgana sta diventando sempre più frammentata, insieme al comportamento dei contadini, con condizioni di fornitura e tendenze dei prezzi che si muovono in direzioni opposte nel nord rispetto al sud" fa notare Costa. Il rapporto lancia l'allarme anche per un "nuovo preoccupante fenomeno": le coltivazioni di cannabis. "L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno per l'Afghanistan è lo spostamento da una droga all'altra o, ancor peggio, che diventi il leader della produzione di cannabis insieme a quella di oppio" commenta Costa. UE RIBADISCE SOSTEGNO NELLA LOTTA CONTRO LA DROGA - Intanto i ministri degli Esteri dell'Ue hanno riaffermato "la ferma volonta' di sostenere il governo afghano nella lotta contro il traffico di droga e la corruzione" e "nel promuovere e rafforzare lo stato di diritto". In una breve dichiarazione, il Consiglio ha riaffermato il proprio "sostegno agli sforzi fatti dal governo afghano nel promuovere ed estendere lo stato di diritto sviluppando le forze di polizia, i tribunali, le prigioni, il sistema giudiziario". Il Consiglio ha anche sottolineato "l'importanza di queste misure nell'ambito della lotta al traffico di droga". Il Consiglio ha salutato infine "le attivita' della Commissione europea nel settore della giustizia, in particolare quella destinata a rafforzare la cooperazione nord-sud tra l'Afganistan e i Paesi vicini, come anche il nuovo strumento di stabilita' che la Commissione ha l'intenzione di lanciare nella regione". COMMENTI "Il vecchio motto di Umberto Bossi sui Paesi meno sviluppati, ovvero 'Aiutiamoli a casa loro', e' stato indubbiamente preso troppo alla lettera dalla sinistra che vorrebbe promuovere l'acquisto, da parte del Governo, dell'oppio afgano da trasformare in prodotti farmaceutici e quindi, di fatto, pagare i Talebani che cosi', con questi soldi, trasformerebbero i fiori in cannoni". A sostenerlo e' il leghista Roberto Calderoli secondo il quale "siamo veramente all'ultimo stadio: i nostri ragazzi sono giu' in Afghanistan a rischiare la vita quotidianamente e una parte di questa maggioranza vuole giocare al 'piccolo chimico', con effetti stupefacenti". Insomma, conclude Calderoli: "Bell'esempio che daremmo ai nostri giovani: un governo che si mette a contrattare con i terroristi per comprare la droga..." . Il governo e' disponibile a valutare l'ordine del giorno presentato da Rifondazione Comunista, Verdi e Rosa nel Pugno che propone l'acquisto dell'oppio afghano a fini medici, ma questa puo' essere solo una discussione internazionale, non una posizione unilaterale italiana. Ad affermarlo e' stato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, a Bruxelles per partecipare al Consiglio affari generali e relazioni esterne. "Abbiamo detto -ha dichiarato D'Alema- che siamo disponibili a valutare un ordine del giorno. Ma il governo italiano non puo' decidere di comprare l'oppio, sarebbe una decisione illegale, dal momento che il governo afghano fa una campagna per distruggere l'oppio, considera illegale la coltivazione dell'oppio". Questo, tuttavia, ha proseguito il ministro, "e' stato compreso da tutti". Invece, "c'e' un ordine del giorno che propone di discutere in sede internazionale questa ipotesi che non e' nuova perche' e' stata suggerita da varie organizzazioni umanitarie, ma anche in sede di Organizzazione mondiale della sanita', cioe' la possibilita' che la comunita' internazionale acquisti una parte di questa produzione allo scopo di produzione di medicinale. Noi siamo disposti a discuterla, ma non ci puo' essere posizione unilaterale dell'Italia". "Apprezzo le parole del ministro D'Alema rispetto all'ipotesi di rilanciare sul piano internazionale la proposta di acquisto dell'oppio afgano per destinarlo alla produzione di farmaci". E' il commento del ministro per la Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, secondo cui "adesso occorre concentrarsi per definire una proposta politica praticabile su questo versante a partire dai prossimi appuntamenti internazionali". Il nostro governo, osserva il ministro Ferrero, "segnerebbe in questo modo una discontinuita' evidente, discontinuita' che eviterebbe un ulteriore coinvolgimento della popolazione civile nella guerra, e la possibilita' di limitare il traffico di eroina gestito dai narcotrafficanti". 'E' pericolosa l'ipotesi di acquisto di oppio da parte degli stati, sarebbe quasi un narcotraffico istituzionalizzato'. Lo afferma Maurizio Gasparri (Alleanza nazionale). "Il governo italiano potrebbe decidere di volta in volta, con maggioranze variabili, l'acquisto di oppio, marijuana, cocaina, hashish. Piu' complesso e' il problema dell'acquisto dell'eroina, perche' sembra che i soliti teodem, che esprimo le tendenze piu' oscurantiste del Vaticano, uscirebbero anche dalla maggioranza stabile. Il fatto che il ministro D'Alema, con il quale spesso polemizziamo ma che e' indubbiamente una persona seria, sia costretto a guadagnare tempo di fronte ad una mozione a dir poco demenziale, e' il segno che la situazione del governo e' gravissima ma non seria". Lo afferma, in una nota, il vicecoordinatore di Fi, Fabrizio Cicchitto. 05-03-2007 Gb. Alcol e tabacco piu' pericolosi dell'ecstasy Dovrebbe essere rivista dal Governo la riclassificazione delle droghe basandola sulla loro pericolosita'. Il nuovo "sistema" posizionerebbe l'alcol su un livello di pericolosita' maggiore, rispetto ad altre sostanze, per la sua connessione alla violenza e agli incidenti stradali. Anche il tabacco, responsabile del 40% dei ricoveri ospedalieri, dovrebbe essere ad un livello piu' alto rispetto all'ecstasy (ora di Classe A). La commissione sulle droghe illegali della Royal Society for the Encouregment of Arts, Manufactures & Commerce ha studiato quello che ritiene essere un serio problema, ossia "la discrepanza tra le leggi sulle droghe e il loro consumo nella societa'". La commissione, di cui fa parte John Yates, vice commissario della Metropolitan Police, ha ascolato l'opinione di esperti per trovare una politica piu' affidabile; ha inoltre sottolineato l'importanza di una ricerca condotta da Colin Blakemore, del Medical Research Council, secondo la quale la classificazione delle droghe non dovrebbe essere connessea alle pene per il possesso, ma piuttosto ai rischi del consumo. Lo studio, condotto su 20 stupefacenti legali e illegali, ha evidenziato i rischi fisici, il grado di additivita' e l'impatto che essi hanno sulla societa', per arrivare a comporre una nuova classificazione. Per Blakemore, infatti, l'attuale classificazione e' anacronistica. "Il sistema e' nato da una base arbitraria e si e' evoluto verso qualcosa di pseudoscientifico. Suggeriamo una nuova clasificazione basata sulle conoscenze scientifiche e su dati reali dei rischi associati ad ogni singola droga. Questo potrebbe essere la partenza di una nuovo Misuse of Drugs Act". La nuova tabella, concepita sull'ordine di pericolosita' delle sostanze: 1) eroina 2) cocaina 3) barbiturici 4) metadone del mercato nero 5) alcol 6) ketamine 7) benzodiapezine 8) amfetamine 9) tabacco 10) bupremorfina 11) cannabis 12) solventi 13) 4 MTA 14) LSD 15) metilfenidato 16) steroidi 17) GHB 18) ectasy 19) achil nitrato 20) khat 05-03-2007 Spagna. Pnsd: societa' vive con normalita' consumo di droghe La societa' spagnola vive "uno status di normalita' rispetto al consumo di droghe", ha affermato la responsabile governativa del Plan Nacional sobre Drogas, Carmen Moya, inaugurando le XIV Jornadas sobre Familia y Drogodependencia organizzate dall'associazione madrilena FERMAD. Ha aggiunto che se si vogliono realizzare programmi efficaci bisogna conoscere bene la nuova realta'. E la realta' parla di una "banalizzazione" dell'uso di sostanze stupefacenti, recepito ormai come un fatto normale nel contesto del tempo libero e della convivialita'. Naturalmente la famiglia e le associazioni hanno un ruolo importante, ma prevenzione ed informazione non sono sufficienti: "servono azioni verso le persone a rischio". Per avvalorare la sua tesi, ha riferito i dati di uno studio recentissimo del CIS (febbraio 2007), secondo cui solo il 3,7% del campione menziona la droga fra i tre problemi piu' importanti del Paese, e solo l'1,1% lo considera un potenziale problema personale. Da parte sua, Jose Manuel Torrecilla, responsabile di Madrid Salud, vede un futuro pieno di rischi per la societa' madrilena, caratterizzato da una gran numero di persone colpite da disturbi mentali e dall'aumento esponenziale della produzione d'eroina. La vicepresidente di Sanidad y Consumo, Belen Prado, ha detto che la droga e' "una delle nuove forme di guerra della societa' moderna", e ha messo in guardia dalla "bassa percezione che ha la societa' dei rischi legati alle droghe". 05-03-2007 Usa. Idaho. Marzo contro le metanfetamine Il governatore C.L. Butch Otter, insieme ai membri dell'Idaho Sheriffs Association, ha inaugurato per il mese di marzo una campagna contro le metanfetamine. Nella proclamazione del "March Against Meth", Otter chiede che tutti gli abitanti dello Stato riaffermino il loro impegno ad uno stile di vita libero dalle droghe, e contro le tossicodipendenze. "E' incoraggiante vedere tutte le risorse, i talenti e le energie dell'Idaho collaborare contro le metanfetamine. Spero che questo programma mensile sia un primo passo per allontanare queste sostanze altamente distruttive", ha concluso il governatore. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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