====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 137 13-04-2007 la prossima edizione: 27-04-2007 EDITORIALE Sangue cordone ombelicale. Raccolta anche in banche private. L'Aduc aderisce all'appello delle parlamentari di Vincenzo Donvito ARTICOLI - Spagna. Passaggi parlamentari della legge di biomedicina di Lucia Barrera - "Il mio ictus ed il mistero delle cellule staminali". Presentazione del libro di Redazione - Poche settimane per togliere un divieto e creare nuove banche per le staminali del cordone di Donatella Poretti NOTIZIE - Dublino. Nuova terapia contro l'epidermolisi bollosa - Usa. Maryland. Governatore chiede piu' soldi per la ricerca - Gb. Proto-spermatozoi da cellule del midollo - Usa. Virus Hiv 'buono' per curare il Parkinson - Usa. Wisconsin. Governatore difende brevetto sulla ricerca con le staminali embrionali - Corea del Sud. Commissione di controllo apre indagine su lupi clonati - Usa. California. Ultima battaglia legale per Proposition 71 - Usa. Maine. Parlamento respinge finanziamento pubblico - Brasile-Usa. Niente piu' insulina con nuova terapia anti-diabete a base di cellule staminali - Usa. Oregon. In esame legislazione sulla ricerca con le staminali embrionali - Usa. Rigenerare i muscoli? Migliori le staminali di donna - Australia. Queensland. Leader dei Liberal si oppone a ricerca con staminali embrionali - Usa. Rigenerare le dita amputate e' possibile - Usa. Senato approva legge sulle staminali embrionali e Bush minaccia secondo veto - San Marino. Entro fine aprile al via nuova banca delle staminali - Italia. "Vendero' rene per curare mia moglie affetta da Sla in Cina" - Gb. Oltre 200 associazioni contro la decisione del Governo sugli embrioni chimera - Gb. Rigenerate valvole del cuore, forse trapianti possibili gia' fra tre anni - Italia. Cellule staminali resistenti per riparare lesioni del midollo - Italia. A Matera gettati nella spazzatura oltre 500 cordoni destinati alla conservazione - Italia. Appello bipartisan al ministro Turco per l'istituzione di banche private del cordone - Spagna. Nuove prospettive farmacologiche contro il cancro -------------------------------------- EDITORIALE - Sangue cordone ombelicale. Raccolta anche in banche private. L'Aduc aderisce all'appello delle parlamentari Su iniziativa dell'on. Donatella Poretti (RnP), un gruppo di parlamentari di tutti gli schieramenti politici ha lanciato un pubblico appello (1) al ministro della Salute perche' dia la possibilita' di raccogliere il sangue del cordone ombelicale anche in banche private, oltre che pubbliche come consentito oggi dalla legge. E' con convinzione ed entusiasmo che diamo l'adesione della nostra associazione. Sono piu' di sei anni che editiamo in Internet e con una newsletter quattordicinale l'unico –purtroppo- periodico italiano di informazione divulgativa in materia, "Notiziario Cellule Staminali – il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica" (2). Siamo stati fra i primi a denunciare i forti ostacoli dell'attuale normativa ad un pieno e diffuso uso del sangue del cordone ombelicale (3). Con questo appello, proprio perche' bipartisan, finalmente la questione assume un aspetto scientifico-sanitario. Gli interessi e la salute di tutti i cittadini sono quasi sempre sottomessi all'affermazione di questo o quell'altro schieramento partitico, dove si decide non per le questioni in se' ma per mettere in minoranza o dare maggioranza. Perche' un cittadino di centro-sinistra dovrebbe essere favorevole o contrario, rispetto ad uno di centro-destra, per la conservazione di questo sangue nelle banche private? Certamente ci sono varie teorie economiche stataliste che privilegiano il pubblico rispetto al privato. Ma nel caso del cordone, il disastro di banche (pochissime) solo pubbliche e solo per donazione e non per se stessi, e' stato gigantesco: sono rarissimi i casi in cui e' stato possibile utilizzare questo sangue. C'e' qualche genitore che non vorrebbe conservare le staminali del cordone ombelicale per il proprio figlio perche' e' bene che se ne occupi solo lo Stato in forma esclusivamente altruista? Ne dubitiamo. Cosi' come siamo convinti che occorre affermare un modo di essere che privilegi la singola decisione cosi' come la pubblica e diffusa disponibilita'. (1) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=414 (2) http://staminali.aduc.it (3) http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=cordone&tipo=comu di Vincenzo Donvito -------------------------------------- ARTICOLI - Spagna. Passaggi parlamentari della legge di biomedicina La Ley de Investigacion Biomedica ha ottenuto il via libera in una Commissione di Sanita' e Consumo con piena competenza legislativa. In quella sede e' stato fatto un grosso lavoro sul testo ora trasmesso al Senato, dove continuera' il suo iter. Il disegno di legge ha incorporato o ammesso nel passaggio per la Camera dei deputati il 60% dei 222 emendamenti presentati dai gruppi. Tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione dei Popolari, hanno approvato il testo che regolamenta la tanto discussa clonazione terapeutica, una tecnica che, nelle parole del deputato socialista Alberto Fidalgo "apre la porta alla sperimentazione affinche' in futuro si possano produrre alcuni tessuti umani a scopo terapeutico". Ma per Mario Mingo, portavoce Pp della Sanita' nel Congreso, l'utilita' non e' poi cosi' evidente. Ha sostenuto che il Governo intende presentare ai cittadini la clonazione terapeutica come una realta', ma il fatto e' che non si puo' ottenere nessun embrione umano per trasformazione nucleare. In piu', ha sottolineato il parlamentare, nel testo non si da' conto della differenza che c'e' tra ricerca e terapia in relazione alle cellule staminali embrionali. "Il Governo e' antiquato; ora le conoscenze scientifiche vanno su altre rotte, come gli studi che si stanno effettuando a Valencia con l'uso compassionevole dell'embrione". E pur riconoscendo al gruppo socialista la disponibilita' dimostrata nel recepire dieci emendamenti proposti dal suo partito -"migliorativi" del contenuto legislativo-, ha dichiarato che essendo stati ignorati altri 54 emendamenti, il suo voto sarebbe stato contrario. Le principali obiezioni dell'opposizione alla legge sono: il mancato recepimento delle linee prioritarie di ricerca in determinate aree, i finanziamenti -il Governo dovrebbe dare priorita' alla ricerca sanitaria e stimolare gli investimenti delle imprese-, l'iniziativa settoriale nella cornice del Plan Nacional de Desarollo en Investigacion. A queste considerazioni, il gruppo socialista ha risposto che il PP pretende restringere determinate linee di ricerca adducendo motivi scientifici quando, in realta', sono ideologici. In piu', i socialisti ribadiscono che la legge vieta esplicitamente la clonazione umana e il reperimento di cellule troncali mediante attivazione di ovociti. "Non potevamo accettare altri emendamenti che avrebbero squilibrato il testo, e bisogna considerare che le questioni come gli esperimenti clinici o la ricerca con i farmaci sono contenute nella Ley del Medicamento", ha spiegato Fidalgo. Il deputato ha poi elencato alcune delle migliorie introdotte nel testo, come le maggiori garanzie sulla riservatezza, la fissazione della parita' nel Comitato di Bioetica tra comunita' autonome e Governo -sei membri proposti da ciascuna parte-, la garanzia d'indipendenza dei membri dei comitati etici, il chiarimento aggiuntivo del carattere non lucrativo e/o non commerciale delle donazioni, la modifica della Ley de Reproduccion Humana Asistida del 2006 con cui si permette, a scopo riproduttivo, la punzione testicolare per gli uomini che non possono eiaculare. Tra le novita' del testo c'e' d'annoverare una nuova redazione del capitolo sulla ricerca con campioni biologici di natura embrionale, dove si specificano i casi in cui e' necessario il parere favorevole della Comision de Garantias, come sono le ricerche con i preembrioni umani per la derivazione di linee cellulari e cellule troncali embrionali, il trasferimento nucleare a scopo terapeutico o di ricerca, qualsiasi tecnica di reperimento di cellule troncali utilizzanti campioni biologici d'origine umana, la ricerca su materiale embrionale o con linee cellulari importate. A questo proposito, Fidalgo ha insistito sul fatto che la donazione alle banche di cordone ombelicale continuera' ad essere concepita come fatto pubblico, altruista e senza scopo di lucro, scartando il dispositivo aggiuntivo di CIU, sostenuto dal PP, per cui le comunita' autonome potrebbero creare anche banche private di cordone ombelicale. In Comision de Sanidad e' stata proprio la sua presidente nonche' deputata del PNV, Margarita Uria, ad evidenziare che la legge -la quale sara' preseumibilmente votata prima dell'estate- confligge con l'attuale Codice Penale. All'articolo 160.2 esso proibisce espressamente qualsiasi fecondazione di ovuli umani che non sia finalizzata alla riproduzione. Esiste percio' un conflitto con la clonazione terapeutica ammessa dalla nuova legge tramite l'articolo 33.2. Uria ha spiegato che la questione era gia' stata sollevata alla Camera, ma che si pensava potesse essere risolta dalla riforma del Codice Penale, riforma prevista dal Ministero della Giusizia in questa legislatura. Solo che nel frattempo l'Esecutivo ha deciso di rinviarla. Ora le soluzioni possibili sono due, secondo la deputata: o si da' un carattere manifesto e vincolante al principio ammesso dalla legge, tanto da invalidare il Codice Penale, oppure i gruppi del Congreso votano un documento affinche' si provveda al piu' presto a modificare il Codice. Da parte sua, la ministra della Sanita' ha osservato che con questa legge si vuole che i progressi scientifici siano a disposizione dei cittadini con le massime garanzie etiche e giuridiche; "non c'e' nulla da temere", al contrario, il testo contiene "molti benefici potenziali". Traduzione di Rosa a Marca di Lucia Barrera ------------------- - "Il mio ictus ed il mistero delle cellule staminali". Presentazione del libro Riceviamo e volentieri pubblichiamo. E' stato pubblicato dalla Casa Editrice POLISTAMPA di Firenze, il libro IL MIO ICTUS ED IL MISTERO DELLE CELLULE STAMINALI. Autore Michele Maero di Torino. L’autore racconta in queste toccanti pagine la sua vicenda personale con l’intento di aiutare chi, come lui, è stato colpito da ictus, a conoscere tutte le possibilità terapeutiche oggi esistenti, nonché gli aiuti che si possono ricevere dalle Istituzioni. Michele Maero ha sempre condotto una vita attiva e fitta di impegni, svolgendo le mansioni di docente di grafoanalisi e di consulente tecnico del Tribunale con la carica di perito grafico giudiziario. Questo fino al 18 ottobre 2002 quando viene all’improvviso colto da ictus e la sua vita cambia irrimediabilmente. Egli si racconta in modo diretto e sincero, parlando al lettore nella prima parte di se stesso, dei suoi interessi, di come era organizzata la sua vita prima della malattia, per poi passare a narrare i cambiamenti occorsi con l’ictus, la lenta ripresa, l’obbligo di cambiare in funzione del suo nuovo stato anche i più semplici gesti quotidiani. Ripercorre passo dopo passo i momenti salienti della storia, alternando capitoli in cui prevalgono le sue riflessioni su strani sogni premonitori e su problematiche filosofiche, a capitoli di reportage nei quali spiega le terapie seguite, dalla fisioterapia in palestra alla logopedia per superare le difficoltà di pronuncia delle parole. Tutto ciò con l’aiuto costante e fondamentale della moglie Liliana e della figlia Donatella. L’ultima parte del libro è dedicata invece a un tema scottante e delicato, sempre con l’intento di individuare rimedi medici all’ictus, così come all’infarto e a numerose patologie neurodegenerative: l’utilizzo concreto delle cellule staminali. L’autore riporta una serie di notizie inerenti questo argomento, commentando i fatti ed esprimendo il suo punto di vista, in virtù anche delle sue ricerche personali svolte in quest’ambito. Il libro termina, avanzando l’ipotesi secondo la quale concreti interessi di un Potere Occulto blocchino o frenino lo sviluppo delle ricerche relative alle cellule staminali, le quali, specie in alcuni settori, quale quello relativo alla terapia dell’infarto cardiaco, hanno da tempo conseguito un costruttivo successo, che negli ospedali viene ignorato, permettendo che i pazienti possano in certi casi morire, utilizzando le terapie tradizionali. Infine, l’Autore rivolge un appello ai lettori, perché vogliano collaborare, segnalandogli tutti i casi anomali, che siano documentabili e che possano servire ad aprire un’inchiesta sulla situazione attuale. Il libro verrà presentato ufficialmente a Torino il prossimo 9 maggio ore 18. Per ulteriori precisazioni, si prega di contattare direttamente l’autore (e-mail: michele@maero.it). di Redazione ------------------- - Poche settimane per togliere un divieto e creare nuove banche per le staminali del cordone Mancano poche settimane alla scadenza dell'ordinanza ministeriale che proibisce l'istituzione di banche private per la conservazione autologa delle cellule staminali del cordone ombelicale. Poche settimane da utilizzare per cercare di far si' che l'assurdo, incomprensibile e dannoso divieto venga rimosso dall'ordinanza. I fatti: In data 20 febbraio 2007 e' stata istituita presso il Ministro della Salute la commissione sulle cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale. "Considerata la crescente domanda da parte di cittadini del nulla osta all'esportazione di campioni di sangue placentare autologo per conservazione autologa presso banche private estere" e considerato che "l'ampia diffusione di notizie attraverso i media sulle potenzialita' di impiego terapeutico sta alimentando aspettative di cura prestandosi pero' a favorire speculazioni", istituisce la commissione che entro "il 10 aprile 2007 elabora una proposta articolata sugli interventi da porre in atto in materia a breve, medio e lungo termine". La Commissione e' cosi' composta: Giuseppe Aprili, SIMTI William Arcese, Universita' Tor Vergata Alberto Bosi, GITMO Aldo Onzino Caligaris, CIVIS Maura Cossutta, collaboratrice del Ministro Francesca Fratello, Direttore Generale prevenzione sanitaria, Ministero della salute Giuliano Grazzini, direttore Centro Nazionale Sangue Antonio Iacone, Regione Abruzzo Franco Locatelli, Policlinico San Matteo, Pavia Giovanni Migliaccio, Istituto superiore sanita' Alessandro Nanni Costa, direttore Centro Nazionale Trapianti Pasquale Paolo Pagliaro, ospedale Carlo Poma, Mantova Carlo Petrini, Istituto superiore sanita' Paolo Rebulla, ospedale Maggiore Policlinico, Milano Mirella Rossi, Regione Liguria Nicoletta Sacchi, IBMDR Leonardo Santi, centro biotecnologie avanzate, Genova Isabella Sturvi, direttore Ufficio VII Sangue e Trapianti, Ministero della Sanita' Carolina Sciomer, ADISCO Il 3 aprile viene data notizia di 500 cordoni ombelicali che sarebbero andati distrutti nella banca pubblica di Matera per un guasto tecnico. Un caso di malasanita' su cui indaga la magistratura, ma anche un segnale di come la struttura pubblica delle banche cordonali non goda di buona salute. L'ematolologo Carlo Gaudiano che l'ha creata denuncia: "Quella dell'avaria meccanica dei contenitori e' una ipotesi ridicola -dice al Corriere della Sera-. Le cellule staminali erano conservate nell'azoto liquido, dentro quattro contenitori. A mano a mano che l'azoto evapora, l'elettrovalvola riempie il contenitore con altro azoto. E se c'e' un guasto scatta l'allarme. In questo caso, il riempimento si fa manualmente". Gaudiano si e' anche rivolto alla magistratura, ai compagni di partito, ai responsabili istituzionali e poi si e' offerto, gratis, all'Albania, dove ogni mese, a Valona, cura la sua nuova "banca di staminali". Sono gia' sei i bambini albanesi strappati alla talassemia. Prendendo spunto dalla notizia alla Camera dei deputati le parlamentari che avevano sottoscritto una proposta di legge per rimuovere il divieto della conservazione autologa in banche private sottoscrivono un appello alla ministra Livia Turco: "Il sangue del cordone ombelicale e' ricco di cellule staminali: vere e proprie salvavita per combattere malattie del sangue molto gravi. Possono essere trapiantate nei pazienti affetti da leucemia, anemia, talassemia e altre rare patologie. Vanno infatti a generare gli elementi fondamentali del sangue umano, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. In 15 anni di storia hanno registrato un crescendo di successi. Questa tecnica e' consolidata e banche di cellule prelevate dal cordone sono attive in tutto il mondo. Alcune sono pubbliche ed inserite in un circuito internazionale per la donazione (GRACE). Altre sono private. La raccolta e' semplice: un kit di sterilizzazione in cui, dopo il parto, viene inserito il cordone e inviato nel centro dove le staminali vengono isolate, tipizzate e crioconservate. Oggi in Italia sono ammesse solo le banche pubbliche, che raccolgono il 10% dei cordoni ombelicali, gli altri vengono buttati tra i rifiuti biologici della sala parto. Per conservare il cordone del proprio figlio si puo' chiedere l’autorizzazione al Centro Nazionale Trapianti e inviarlo all’estero. Nel mese di dicembre sono state piu' di 16 al giorno le donne che hanno ricevuto tale permesso. In Europa (tranne la Francia che non ha ancora una legge), oltre ai centri pubblici e' possibile rivolgersi a privati, autorizzati ed accreditati. In Spagna vige un sistema misto: i cordoni conservati in banche private possono essere sollecitati per una donazione in caso di necessita'. In Commissione Igiene e Sanita' del Senato della Repubblica si sta discutendo sul potenziamento e rafforzamento sul territorio nazionale della rete delle banche pubbliche. In Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, in occasione della stesura del testo unificato sul parto, e' stato inserito un articolo per garantire alle puerpere il prelievo del cordone, sia per donazione pubblica che per conservazione autologa in strutture private accreditate. Alla Camera dei Deputati e' stata depositata una proposta di legge sottoscritta da parlamentari di Rosa nel Pugno, Ulivo, Udeur, Verdi, Rifondazione Comunista, Alleanza Nazionale e Forza Italia: la "conservazione autologa" e' prevista in banche private convenzionate ed accreditate, potendo poi anche effettuare una "donazione" (Disposizioni in materia di conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale, pdl 1946). In Sardegna e' partito il progetto Osidea per la conservazione autologa-solidale. Riprendendo l'esperienza spagnola di collaborazione pubblico-privato, i cordoni vengono inviati in banche private in Belgio e le staminali sono a disposizione per successive donazioni in caso di compatibilita'. Entro agosto deve essere recepita la Direttiva Europea 2004/23/CE in cui si dice che le cellule staminali emopoietiche del cordone ombelicale non fanno parte del sangue e si sollecitano gli Stati membri a promuovere la donazione senza impedirne la conservazione autologa. Il 9 maggio scade l'ordinanza "Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale", con la quale si vieta "l'istituzione di banche per la conservazione del cordone ombelicale presso strutture sanitarie private anche accreditate". Ci appelliamo al ministro della Salute Affinche' riveda la normativa facendo tesoro delle esperienze europee, non rinnovi il divieto per l'istituzione di banche private impedendo di fatto la conservazione sul nostro territorio di cordoni ombelicali." Donatella Poretti, Rosa nel Pugno; Dorina Bianchi, Ulivo; Cinzia Dato, Ulivo; Daniela Dioguardi, Rifondazione Comunista; Sandra Cioffi, Udeur; Chiara Moroni, Forza Italia; Daniela Garnero Santanche', Alleanza Nazionale; Tana De Zulueta, Verdi All'appello aderisce anche l'on. Domenico Di Virgilio, responsabile nazionale Sanita' per Forza Italia: "Un modo per incrementare la donazione di questo prezioso materiale ricco di cellule staminali da utilizzare per combattere patologie ematologiche, previsto anche nella mia proposta di legge, potrebbe essere di permetterne l'uso anche autologo, precisando pero' che la donazione deve essere del tutto gratuita e volontaristica". "Ci chiediamo quindi se non sia utile, alla luce anche della direttiva europea 2004/23/CE istituire anche banche private accreditate per la conservazione, anche autologa, del cordone ombelicale, come richiesto nell'appello bipartisan rivolto al ministro della salute Livia Turco, a cui ho aderito con Biancofiore, Bocciardo, Carfagna, Ceccacci, Fabbri, Gardini, Mistrello Destro, Pelino, Santelli e Alfredo Vito". Adesione anche dell'Aduc: "E' con convinzione ed entusiasmo che diamo l'adesione della nostra associazione. Nel caso del cordone, il disastro di banche (pochissime) solo pubbliche e solo per donazione e non per se' stessi e' stato gigantesco: sono rarissimi i casi in cui e' stato possibile utilizzare questo sangue. C'e' qualche genitore che non vorrebbe conservare le staminali del cordone ombelicale per il proprio figlio perche' e' bene che se ne occupi solo lo Stato in forma altruista? Ne dubitiamo. Cosi' come siamo convinti che occorre affermare un modo di essere che privilegi la singola decisione cosi' come la pubblica e diffusa disponibilita'". Sul Corriere della Sera del 5 aprile in un articolo a firma Margherita De Bac si leggono preoccupanti dichiarazioni del direttore del Centro nazionale Trapianti Nanni Costa: "Stiamo cercando una soluzione attenta ed equilibrata dal punto di vista etico. Sono contrario alle banche private, ma in qualche modo dobbiamo tutelare le coppie italiane". L'idea sarebbe quella di consentire il deposito personale, a pagamento, nei circa venti centri pubblici della rete nazionale, di qualita' eccellente. La cifra indicativa potrebbe essere mille euro ad unita' comprese le spese di prelievo e congelamento. Ovviamente le donazioni resterebbero gratuite. Favorevole al nuovo corso l'ematologo William Arcese: "La difesa delle conservazione pubblica e' ormai insostenibile. Avvertiamo la pressione dei genitori. La comunita' scientifica e' concorde sul fatto che oggi tenere da parte le staminali del cordone sia inutile perche' i vantaggi terapeutici e la prospettiva di trapiantarle sono minimi. Ma non possiamo più negare la liberta' di scelta al cittadino". La prospettiva avanzata da Nanni Costa di un pubblico che svolge entrambi i ruoli fa intravedere il rischio di un palese conflitto etico. Nel caso in cui ad esempio un ospedale si trovasse in una fase di necessita' di fondi perche' non privilegiare la conservazione a pagamento rispetto alla donazione gratuita? Ma soprattutto propone una soluzione che va nella direzione opposta rispetto a tutto i resto del mondo, dove la novita' e' nella collaborazione privato-pubblico. Mentre noi vorremmo che il monopolio del pubblico si estendesse nel settore tipicamente privato, fuori dai nostri confini avviene l'inverso. E il caso del fondatore della Virgin, Richard Branson, in Inghilterra ne e' la dimostrazione: "Nella mia banca donazioni obbligatorie". Cosi' nella Virgin Health Bank o Banca della Salute, per conservare le provette basta un contributo minimo ma in cambio le coppie devono regalare alla banca l'80% del campione di staminali, che viene poi offerto da mister Branson gratuitamente ad altri bambini. Nicholas Fisk, neonatologo dell'Imperial College di Londra, che ha sempre avuto una posizione critica sui centri privati, intervistato dall'Herald Tribune, ha commentato cosi' la strada percorsa dalla Virgin: "Permette di pensare al proprio interesse e al tempo stesso di essere altruisti facendo una donazione pubblica". La stessa considerazione e' stata fatta sulla rivista scientifica Lancet: "Ogni sforzo di aumentare il patrimonio disponibile di cellule staminali del cordone, che altrimenti andrebbero perse, dovrebbe essere premiato". Ma qualcosa di nuovo accade anche in Italia, o meglio, nella penisola. A San Marino sta per aprire i battenti Bioscience Institute, sara' la prima banca privata delle cellule staminali del cordone. Giuseppe Mucci, amministratore del centro, promette: "I nostri laboratori possono garantire standard di qualita' altissimi, non abbiamo nulla da invidiare alla Svizzera". Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Dublino. Nuova terapia contro l'epidermolisi bollosa (di Enrica Battifoglia, Ansa). L'annuncio del successo del primo intervento al mondo di terapia genica per curare una malattia della pelle risale a meno di quattro mesi fa, ma sono gia' un centinaio pazienti che chiedono di essere sottoposti a un intervento analogo. Lo racconta con soddisfazione il presidente dell'Accademia europea di dermatologia Alberto Giannetti, dell'Universita' di Modena e Reggio Emilia, a margine del convegno di dermatologia che ha riunito lo scorso 30 marzo a Dublino i maggiori esperti europei. Giannetti e' stato l'autore del primo intervento di terapia genica per correggere una malattia della pelle insieme al direttore della Fondazione Banca degli occhi del Veneto, Michele De Luca, con un finanziamento Telethon. Lo hanno eseguito nel 2005 e il risultato e' stato pubblicato nel novembre scorso sulla rivista Nature Medicine. L'intervento e' stato anche il primo di terapia genica mai condotto su un tessuto diverso dal sangue ed ha permesso di curare l'epidermolisi bollosa, una malattia genetica che si manifesta con lesioni che provocano il distacco spontaneo sia della parte superficiale della pelle (epidermide) sia di quella profonda (derma) e, con esso, infezioni, dolore, cicatrici. 'Il prossimo intervento di terapia genica per curare l'epidermolisi bollosa -ha detto ancora Giannetti- e' previsto entro l'estate nel Policlinico di Modena', dove e' stato curato il primo paziente. Nel frattempo continuano ad arrivare le richieste e i pazienti in attesa sono ormai un centinaio. Provengono da Italia, Francia e Germania. Sara' lo stesso gruppo ad eseguire in futuro i prossimi interventi. Si calcola che l'epidermolisi bollosa colpisce circa 30 mila persone in Europa e circa 500 mila nel mondo e in otto casi su dieci provoca anche carcinomi cutanei. La terapia genica consiste nel sostituire il gene alterato che causa la malattia con un gene sano: dall'epidermide del paziente vengono prelevate le cellule staminali e, all'interno di queste viene trasferito il gene sano, trasportato per mezzo di una 'navetta' ottenuta rendendo inoffensivo un retrovirus. Le cellule cosi' modificate vengono moltiplicate in laboratorio per ottenere nuove lembi di epidermide sufficientemente grandi da poter essere trapiantati sulle zone in cui si trovano le lesioni. Nel frattempo si guarda al futuro e il prossimo passo, secondo Giannetti, potra' essere curare con la terapia genica nuove malattie, come alcune forme di ittiosi, malattie genetiche della pelle che dipendono da un'alterazione dell'epidermide e caratterizzate da una fortissima desquamazione. - Usa. Maryland. Governatore chiede piu' soldi per la ricerca Il Governatore Martin O'Malley ha difeso la sua richiesta di destinare 25 milioni di dollari alla ricerca con le cellule staminali nella prossima legge finanziaria, 10 milioni in piu' rispetto all'attuale finanziamento. Mentre la Camera aveva gia' approvato la richiesta, il Senato si e' rifiutato di aumentare il finanziamento, lasciandolo a quota 15 milioni. O'Malley ha ribadito che quei 25 milioni da lui richiesti sono necessari affinche' lo Stato rimanga tra i leader nel campo della bioricerca. - Gb. Proto-spermatozoi da cellule del midollo Per la prima volta, cellule di spermatozoi ad uno stadio iniziale sono state create in laboratorio utilizzando cellule staminali umane adulte prelevate dal midollo osseo. La scoperta, dalle notevoli implicazioni, e' il frutto del lavoro di un team di scienziati guidati dal ricercatore Karim Nayernia dell'England Stem Cell Institute (Nesci) di Newcastle (Gran Bretagna) ed e' pubblicata sulla rivista scientifica 'Reproduction'. Un traguardo importante, sottolineano i ricercatori, che aiutera' gli scienziati innanzitutto a capire con maggiore precisione in che modo si determina lo sviluppo degli spermatozoi umani. Ma lo studio potrebbe in futuro portare ad ulteriori sviluppi anche se, ha rilevato Nayernia, bisognera' approfondire la sperimentazione e l'osservazione scientifica per dire se tale scoperta potra' avere, ad esempio, potenziali applicazioni in termini di trattamenti contro l'infertilita' umana. - Usa. Virus Hiv 'buono' per curare il Parkinson Uno dei piu' terribili, l'Hiv, trasformato in un virus 'buono' in un laboratorio di San Francisco e' stato iniettato a dicembre scorso in un uomo malato di Parkinson. L'obiettivo e' far si' che l'Hiv reso innocuo induca la produzione di cellule dopaminergiche, perche' e' proprio la dopamina a mancare in quanti devono fare i conti con questa malattia neurodegenerativa. A spiegarlo e' Fabrizio Stocchi, direttore del Centro Parkinson e disturbi del movimento dell'Irccs San Raffaele di Roma, che oggi nella capitale ha tracciato le nuove frontiere della ricerca su questa patologia. Non solo cellule staminali, dunque. Anche "la terapia genica potrebbe rappresentare il futuro piu' promettente in campo di Parkinson". E Stocchi non nega di credere molto nella sperimentazione partita a dicembre scorso nei laboratori californiani di San Francisco. "Tra i virus che modificano l'Rna dell'ospite e' stato scelto il virus per eccellenza: l'Hiv. Questo entra nel linfocita, si attacca all'Rna, lo trasforma e induce la cellula a suicidarsi. L'Hiv reso buono, invece, e' stato inserito nelle cellule gliali e gli e' stato attribuito un corredo genetico per cui modifica l'Rna inducendolo a riprodurre fattori d'accrescimento che portano alla produzione di cellule dopaminergiche. Ora bisognera' attendere fine 2008 per avere i primi risultati". E vedere se l'Hiv 'buono' potrebbe sostituire i farmaci che vengono usati per aumentare i livelli di dopamina prodotti nel cervello. Sul fronte delle cellule staminali, invece, "ci troviamo di fronte a due problemi. Uno di ordine prettamente nazionale", ovvero il divieto italiano di usare cellule staminali embrionali. "Quelle adulte sono piu' difficili da differenziare, e indubbiamente presentano piu' limiti in questo ambito di ricerca". Altro problema, che invece 'scavalca' i confini nazionali, "e' il controllo della crescita di queste cellule, problema che riguarda sia le staminali adulte che quelle embrionali. Le staminali, infatti, sono cellule multipotenti: se non si riesce a controllare la loro crescita, queste possono dar vita a tumore. Succede ancora in un animale su tre". Anche la "connessione con gli altri sistemi dell'organismo" e' fonte di non pochi problemi. "Questa capacita' e' ancora scarsa - ammette Stocchi - E' come se avessimo una batteria potente e carica, ma fossimo privi dei cavetti necessari per far ripartire la macchina". Le staminali, tuttavia, continuano a rappresentare un pilastro fondamentale nella nuova frontiere di lotta al Parkinson. "E' infatti possibile utilizzarle come 'serbatoi', cioe' come fonti per contrastare la malattia. Dalle staminali, infatti, possiamo prendere dopamina, fattori di accrescimento, lo stesso Rna e molto altro ancora. Possiamo 'sfruttare' queste cellule tenendole comunque fuori dall'organismo, in modo che se dovesse svilupparsi il tumore questo comunque resterebbe fuori". In altre parole, coltivarle in laboratorio senza iniettarle nel malato, privandole di tutto quel che occorre per fronteggiare la malattia. Il trapianto di cellule staminali nel sistema nervoso di un uomo non e' mai stato realizzato finora. "Ma se dovessimo arrivarci - assicura Stocchi - sicuramente il primo intervento di questo tipo verrebbe fatto su un malato di Parkinson. La parte danneggiata in questi pazienti, infatti, e' circoscritta, estremamente localizzabile, mentre in un malato di Alzheimer, ad esempio, e' estesa all'intera corteccia celebrale". Le novita' non mancano, infine, anche sul fronte dei farmaci. "Non solo medicinali, ma anche tecniche terapautiche innovative. Tra queste, ad esempio, l'infusione di levodopa nell'intestino dei pazienti piu' gravi, per dare costanza alla terapia annullando gli alti e bassi che la contraddistinguono". Mentre a fine anno dovrebbe arrivare "il primo cerotto che contiene un dopamino-agonista: il rotigotino". Con il cerotto, i malati potrebbero finalmente dire addio alle 3 o 4 compresse al giorno che sono costretti ad assumere oggi. Ma che comunque potrebbero trasformarsi in un unica compressa nel 2008, anno in cui dovrebbe arrivare sul mercato "un dopamino-agonista a lento rilascio". Grande attese, infine, sulla rasagilina, un inibitore della monoamino-ossidasi di tipo B (MAO-B ). "E' in corso un grande studio per verificare se questo promettente farmaco e' in grado davvero di rallentare il decorso della malattia". - Usa. Wisconsin. Governatore difende brevetto sulla ricerca con le staminali embrionali Il Governatore Jim Doyle ha ribadito il suo impegno e quello del suo Stato per la ricerca con le cellule staminali embrionali dopo che l'Ufficio federale dei brevetti ha deciso di revocare la licenza di tre procedimenti con cellule staminali registrati da una fondazione del Wisconsin. "Fino a quando saro' governatore, lo Stato investira' aggressivamente in questo tipo di ricerca", ha detto Doyle. "E' importante ricordare che la decisione dell'ufficio dei brevetti e' solo preliminare, ed i brevetti rimarranno in vigore fino alla conclusione dell'appello". Il ricercatore dell'Universita' del Wisconsin, James Thompson, e' stato il primo ad isolare cellule staminali embrionali nel 1998, una scoperta che poco dopo ha brevettato. Il brevetto, insieme ad altri sei intestati alla Wisconsin Alumni Research Foundation, sono stati criticati da molti ricercatori in quanto ostacolerebbero la ricerca, imponendo costi aggiuntivi agli istituti di ricerca sulle embrionali. Andy Cohn, portavoce della fondazione del Wisconsin, ha detto che la decisione dell'Ufficio brevetti e' il primo passo verso la revoca definitiva delle registrazioni. Per il direttore della fondazione, Carl Gulbrandsen, "e' inconcepibile che la scoperta del Dr. Thompson, che il Science Magazine ha definito una delle piu' importanti nella storia della scienza, non venga ritenuta degna di brevetto". - Corea del Sud. Commissione di controllo apre indagine su lupi clonati Ricerche sulla clonazione di nuovo nella bufera in Corea del Sud, dopo lo scandalo delle false scoperte del 'pioniere della clonazione' Hwang Woo-suk. Ora alcuni scienziati indipendenti accusano di 'manipolazioni e imprecisioni' gli scienziati Lee Byung-cheon e Shin Nam-sik, che avevano dichiarato di aver clonato dei lupi. E i due ricercatori ammettono le colpe ma le definiscono 'non intenzionali'. Mentre sulla vicenda la 'Commissione sull'integrita' dell'universita' nazionale' di Seoul ha aperto un'indagine, come riferisce Asianews. I due ricercatori avrebbero mantenuto in vita due femmine di lupo dopo averle clonate alla fine dell'ottobre del 2005. Ma subito dopo l'annuncio, il 26 marzo scorso, un gruppo di scienziati indipendenti ha dichiarato di aver trovato errori e manipolazioni nelle pubblicazioni ufficiali che riportano l'esperimento. L'accusa e' di aver volontariamente costruito dei risultati a tavolino, per 'ingigantire i risultati ottenuti'. I due professori, pur ammettendo le imprecisioni, hanno addossato la colpa alla rivista che ha pubblicato le loro ricerche. Nessuno dei numerosi errori rilevati sarebbero, secondo i due ricercatori, intenzionali. - Usa. California. Ultima battaglia legale per Proposition 71 Gli oppositori della ricerca con le cellule staminali hanno chiesto alla Corte Suprema della California di pronunciarsi in merito alla costituzionalita' della Proposition 71. Il People's Advocate e la National Tax Limitation Foundation sostengono che viola la costituzione in quanto il finanziamento di 3 miliardi di dollari pubblici sancito dal 59% degli elettori californiani nel 2004 non sarebbe controllato dalle autorita' statali. Fino ad oggi, tutte le Corti interpellate hanno dato ragione all'Istituto di Medicina Rigenerativa, che da tre anni avrebbe gia' dovuto ricevere e stanziare il finanziamento pubblico ai centri di ricerca che ne facevano domanda. Fino ad oggi, l'Istituto e' sopravvissuto grazie a donazioni private e a prestiti, uno di 150 milioni di dollari da parte dello Stato. La Corte Suprema dovra' decidere se esprimersi o meno sulla questione entro il 5 giugno. - Usa. Maine. Parlamento respinge finanziamento pubblico La Appropriations and Financial Affairs Committee ha respinto la scorsa settimana due proposte di finanziamento sponsorizzate dallo Speaker democratico della Camera Glenn Cummings e dal deputato Donald Pilon che avrebbe sostenuto anche la ricerca con le cellule staminali embrionali. Cosi', le due proposte non sono entrate a far parte del finanziamento di 295 milioni di dollari firmato dal Governatore John Calducci lo scorso 10 aprile. In ogni caso, il finanziamento approvato dal Governatore lascia aperta la possibilita' di destinare fondi pubblici alla ricerca con le cellule staminali anche embrionali. Il pacchetto di finanziamenti sara' sottoposto a tre tornate referendarie a giugno e novembre di quest'anno e nel giugno 2008. - Brasile-Usa. Niente piu' insulina con nuova terapia anti-diabete a base di cellule staminali Un'iniezione di staminali, e addio punture quotidiane di insulina. Sembrano promettenti, ma da confermare e approfondire con ricerche piu' ampie, i risultati preliminari di uno studio coordinato da Julio C. Voltarelli e colleghi dell'universita' di Sao Paolo a Ribeirao Preto, in Brasile. I dati, pubblicati sul 'Jama' e accompagnati da un editoriale di Jay S. Skyler, del Diabetes Research Institute della University of Miami Miller School of Medicine, dimostrano infatti che il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, prelevate dal sangue di pazienti con diabete di tipo 1, e' in grado di preservare la funzionalita' delle cellule beta-pancreatiche: le 'fabbriche' di insulina che nel diabete giovanile vengono attaccate dal sistema immunitario del malato. Il team di Voltarelli, in collaborazione con l'equipe di Richard Burt della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, negli Usa, hanno sottoposto 15 pazienti che avevano appena ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1 (giovanile o insulino-dipendente) a un trapianto autologo di staminali ematopoietiche, ottenute dal sangue dal sangue del malato, opportunamente trattate 'in provetta' e successivamente reimpiantate in vena al paziente. Durante un periodo di osservazione compreso tra 7 e 36 mesi, 14 diabetici sono diventati 'insulin-free'. In altre parole, per un po' sono riusciti a fare a meno delle iniezioni quotidiane di insulina: in particolare, un malato ha evitato la 'puntura sostitutiva' per ben 35 mesi, altri 4 pazienti per almeno 21 mesi, altri 7 per almeno 6 mesi e gli ultimi due malati per un mese e per 5 mesi rispettivamente. "Grazie all'effetto immunosoppressivo del trapianto autologo di staminali ematopoietiche -spiegano gli scienziati- il 93% dei diabetici di tipo 1 trattati e' rimasto in una condizione di 'insulina-indipendenza' per un certo periodo di tempo". Il tutto senza gravi effetti collaterali, tranne un caso di polmonite in un paziente, e senza alcun decesso. Ma "il trial e' piccolo e bisogna verificarne l'esito su un numero maggiore di pazienti", precisano i ricercatori. Inoltre, aggiungono, "serve un follow-up piu' lungo per confermare la durata dell'insulino-indipendenza e il meccanismo d'azione del trapianto". Urgono infine "studi randomizzati e ulteriori indagini biologiche per capire il ruolo effettivo della cura nel cambiare la storia naturale del diabete". - Usa. Oregon. In esame legislazione sulla ricerca con le staminali embrionali I sostenitori della ricerca con le cellule staminali stanno incalzando il Parlamento affinche' approvi un testo di legge per fare dello Stato dell'Oregon un centro di eccellenza nella ricerca. Il testo di legge ora in esame alla commissione Sanita' della Camera autorizzerebbe il Governatore Ted Kulongoski a nominare un comitato, il cui compito sarebbe quello di attrarre contributi privati e pubblici da destinare alla ricerca. "Credo che noi legislatori abbiamo l'imperativo morale di sostenere quella ricerca scientifica etica che puo' aiutare la gente, specialmente coloro che sono affetti da gravi malattie", ha detto il deputato Larry Galizio, uno dei firmatari del testo. "Credo che la ricerca biomedica -particolarmente la ricerca rigenerativa- offra enormi potenzialita' economiche". Ma gli oppositori della legge tracciano una netta distinzione fra cellule staminali adulte e quelle derivate dagli ovociti fertilizzati. Per sostenere il divieto della ricerca sul secondo tipo di cellule, il deputato Gary Snow porta ad esempio la sua vicenda personale: lo scorso anno e' stato salvato da una grave malattia del midollo spinale grazie ad un trapianto di staminali adulte. "Dobbiamo la vita di Gary non solo a Dio, ma anche alle cellule staminali adulte", ha detto la moglie. "Con il successo del trapianto di cellule staminali adulte, pensiamo che sia moralmente sbagliato creare la vita per poi distruggerla". Ma per il ricercatore Don Wolf, le cellule staminali embrionali sono uno strumento indispensabile per gli scienziati che cercano di creare nuovi trattamenti. "Le cellule staminali embrionali hanno la capacita' di differenziarsi in piu' tipi di cellule. Quelle adulte si limitano al loro potenziale di sviluppo". - Usa. Rigenerare i muscoli? Migliori le staminali di donna Le cellule staminali isolate da donne rigenerano i muscoli scheletrici in modo piu' efficiente rispetto a quelle maschili. Lo studio e' stato compiuto da ricercatori del Children's Hospital dello University of Pittsburgh Medical Center e pubblicato sulla rivista Journal of Cell Biology. Le staminali ricavate da muscoli femminili hanno mostrato una maggiore capacita' di rigenerare tessuti muscolari scheletrici rispetto alle cellule maschili. Lo studio e' il primo a riportare una differenza nella capacita' rigenerativa di cellule staminali in base al sesso. 'Indipendentemente dal sesso del ricevente -ha spiegato Johnny Huard, uno degli autori della ricerca- le cellule staminali femminili hanno mostrato una migliore rigenerazione scheletrica muscolare. Il sesso diventa, con questa ricerca, un fattore importante. E non solo. La nostra ricerca potra' portare a una migliore comprensione dei meccanismi di invecchiamento e di malattia legati al genere sessuale e potrebbe spiegare, almeno parzialmente, la grande variabilita' e i risultati contrastanti riportati nella letteratura scientifica della biologia delle cellule staminali'. I ricercatori hanno fatto le loro scoperte mentre lavoravano a un trattamento per la distrofia muscolare di Duchenne, una malattia genetica che colpisce un ragazzo ogni 3.500. I pazienti affetti da questa malattia non hanno la distrofina, una proteina che conferisce alle cellule dei muscoli la loro struttura. Usando un modello murino, gli scienziati hanno tentato di portare la distrofina ai muscoli. Dopo aver iniettato cellule staminali di derivazione maschile e femminile nei topi distrofici, e' stata misurata la capacita' delle cellule di ripristinare l'espressione della distrofina da parte delle fibre muscolari. Le cellule maschili hanno avuto un esito positivo nel 10 per cento dei casi, contro il 40 per cento di quelle femminili. - Australia. Queensland. Leader dei Liberal si oppone a ricerca con staminali embrionali Il leader dei Liberal del Queensland Bruce Flegg, votera' contro leggi che permettono la ricerca con le cellule staminali embrionali qualora giungessero all'esame del Parlamento statale. Il Parlamento federale ha da pochi mesi eliminato il divieto della clonazione terapeutica. Alcuni progetti di legge saranno presentati entro quest'anno nel Parlamento del Queensland, ed i legislatori saranno liberi di votare secondo coscienza. Ma Flegg, un medico, dice di credere che i benefici terapeutici di questa ricerca siano ancora tutti da provare. "Le cellule staminali adulte ed embrionali sono disponibili da diverso tempo. La comunita' scientifica non ha ancora dimostrato che e' essenziale permettere la creazione di una vita umana al fine della sperimentazione biomedica". - Usa. Rigenerare le dita amputate e' possibile Muscoli, midollo spinale, cervello, nervi e perfino il pene, quello di un topo per ora. La scienza sta studiando cosi' come decifrare i segreti degli esseri viventi che sanno ricostruire i loro organi amputati o tessuti atrofizzati da gravi malattie. Gli studi stanno incalzando nei maggiori laboratori del mondo. E anche in Italia. Tanto che, negli Stati Uniti, un americano e' riuscito a farsi ricrescere un dito amputato ed ora, la stessa tecnica si e' deciso di provarla anche su alcuni reduci mutilati dall'Iraq. La storia di Lee Spievack e' presto detta, stava lavorando tre anni fa nel suo negozio di aeromodellismo di Cincinnati (Usa), su un bimotore a elica di un cliente. Pochi minuti ed un centimetro del suo dito medio destro e' finito negli ingranaggi, tranciato di netto: unghia, osso e carne. Al pronto soccorso gli avevano proposto di coprire il moncone con un trapianto di pelle, per il suo centimetro di dito non c'era piu' nulla da fare, perso per sempre. Ma non l'ha pensata cosi' Alan Spievack, fratello di Lee, gia' chirurgo a Harvard, e fondatore della Acell Inc., azienda che produce una polverina di estratto di vescica di maiale autorizzata all'uso umano dall'Fda per curare ulcere, ferite e rigenerare le cartilagini. La polverina contiene collagene e altre sostanze, ma non cellule. In 4-6 settimane il dito di Lee era tornato della lunghezza originale, in 4 mesi era come gli altri. Ad aprire una finestra su questo straordinario capitolo della scienza e' il periodico scientifico "Focus" diretto da Sandro Boeri che, nel numero in edicola lo scorso 7 aprile, riferisce tutte le prime importanti conquiste della ricerca verso la rigenerazione degli organi. Nessuno osa dire che il merito sia della polvere, ma, racconta Amelia Beltramini sul prestigioso magazine scientifico, David Baer, medico di Fort Sam Houston di San Antonio, Texas, che ogni giorno ha a che fare con giovani che tornano dall'Iraq mutilati per l'esplosione di granate, si e' chiesto: "Perche' non provare sui miei ragazzi?". La sua sperimentazione, finanziata dal Pentagono, prevede di riaprire le ferite di 5 pazienti mutilati alle mani, di cospargerle di polvere 3 volte la settimana per 2 settimane documentando i progressi con le radiografie. "Non mi aspetto che ricrescano dita intere, ma basterebbero moncherini di 1 cm per tenere una matita, la zip dei pantaloni, una forchetta... l'indipendenza. Per ora e' solo una speranza, ma non abbiamo nulla da perdere" dice Baer. La ricetta della polvere l'ha messa a punto Stephen Badylak, espertodi rigenerazione all'University of Pittsburgh. "L'uomo ha il potere di rigenerare qualsiasi cosa nella vita fetale. Ma questa capacita' si attenua a partire dalla 16a settimana di gestazione e si esaurisce con la nascita" dice Badylak. "Le ricerche piu' recenti nel campo delle cellule staminali, della genetica e dell'ingegneria dei tessuti stanno pero' dimostrando che e' possibile riattivarla. Se i segnali genetici sono nelle nostre cellule, la domanda giusta da porsi e' come riaccenderli". E dalla 'ricostruzione' dell'aorta di un cane alla 'creazione' del pene di un topo, un animale che e' stato in grado anche di riprodursi dopo l'intervento realizzato in un laboratorio Usa, la scienza, in questa direzione, sta davvero compiendo passi cruciali. E l'Italia non sta certo a guardare. Basti pensare agli studi sulle cellule staminali che si stanno in Italia facendo nel nostro Paese per riparare i danni di una malattia genetica. Alla banca di cellule staminali cerebrali di Terni, Angelo Vescovi, dell'Universita' Bicocca di Milano, sta preparando le cellule da trapiantare nei malati di sclerosi laterale amiotrofica, malattia genetica letale. A Milano Giulio Cossu, direttore del laboratorio di cellule staminali dell'Istituto San Raffaele, studia come rigenerare il muscolo dei pazienti che soffrono di distrofia muscolare. Questi malati hanno una forma difettosa di un gene, quello che ha la ricetta della distrofina, proteina che rinforza la fibra muscolare, senza la quale il muscolo gradualmente si paralizza. Basterebbe inserire alla nascita, nei bimbi geneticamente predisposti, cellule sane che producono distrofina per prevenire la degenerazione. Cossu ha scoperto il fattore di crescita (sdf1) che convince le cellule a prendere residenza nel muscolo invece di venire eliminate. Somministrando le cellule staminali adulte sane a cani con una malattia genetica simile alla distrofia muscolare, Cossu e' riuscito a impedire la comparsa dei sintomi della malattia e a migliorare la mobilita' di quelli che avevano gia' cominciato a zoppicare. "Ma per passare alla sperimentazione sull'uomo ci sono mille vincoli. Li avesse avuti Christian Barnard, non si farebbero trapianti di cuore" dice al magazine Cossu. Che spera di iniziare la sperimentazione umana l'anno prossimo. - Usa. Senato approva legge sulle staminali embrionali e Bush minaccia secondo veto Il Senato americano ha approvato un progetto di legge per la ricerca sulle cellule staminali da embrioni umani. Accolto da 64 voti favorevoli e 34 contrari, il testo -presentato dai senatori repubblicani Johnny Isakson (Georgia) e Norm Coleman (Minnesota)- prevede la concessione di finanziamenti federali agli scienziati che utilizzeranno per i loro esperimenti embrioni 'morti' per cause naturali durante i trattamenti di fecondazione assistita, oppure embrioni 'orfani' rimasti congelati cosi' a lungo da essere stati danneggiati irrimediabilmente, perdendo ogni speranza di diventare un feto. La mossa dei senatori ha trovato il primo oppositore nel presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, che minaccia di porre un secondo veto dopo il no agli studi su cellule 'bambine' ottenute da embrioni umani imposto lo scorso anno. Bush ha infatti definito il nuovo testo "molto simile a quello che avevo bloccato lo scorso anno, perche' travalica il limite morale che io e molti altri consideriamo basilare". Il pdl prevede anche la creazione di una 'banca' di staminali prelevate da liquido amniotico e placenta. - San Marino. Entro fine aprile al via nuova banca delle staminali Una nuova banca sorgera' sul Titano, ma le sue casseforti non conterranno 'verdoni'. San Marino apre infatti al business della conservazione delle cellule staminali: entro la fine nel mese e' atteso l'ultimo ok dell'Authority sanitaria necessario all'apertura di Bioscience Institute, il primo laboratorio del Titano per la coltura cellulare e la conservazione delle staminali adulte. In pratica, bandite le embrionali, Bioscience Istitute sara' la prima societa' privata di tutto lo Stivale dove sara' possibile conservare le staminali cordonali. Ad oggi, in Italia, sono appena una quindicina i centri per la congelazione del sangue del cordone ombelicale dei neonati. Sono autorizzate solo strutture pubbliche e, data l'alta richiesta, le neomamme sono costrette a ricorrere- dopo un lungo iter burocratico necessario per ottenerne l'autorizzazione- alle 'banche' svizzere, inglesi o statunitensi. Presto, bastera' varcare il confine sammarinese e Giuseppe Mucci, amministratore del centro, promette: "I nostri laboratori possono garantire standard di qualita' altissimi, non abbiamo nulla da invidiare alla Svizzera". L'amministratore spiega poi che l'attivita' dell'istituto non si limitera' alla conservazione autologa delle cellule staminali adulte: "Un'altra nostra attivita' importante e' quella della coltura delle cellule e la ricerca biomolecolare". In questo campo, il centro ha gia' in piedi delle collaborazioni importanti con l'Universita' Sapienza di Roma e con l'Ateneo bolognese. Tra queste, una ricerca degli effetti del terremoto che nel 1908 sconvolse Messina sul Dna dei suoi abitanti. La societa' da' per sicura l'apertura il prossimo 21 aprile, tanto che ha organizzato, per l'occasione, un convegno sullo stato della ricerca delle staminali. Di fatto, la certezza di restare nei tempi previsti e' quasi totale. Il centro ha gia' superato i primi due step necessari: autorizzazione all'istituzione della societa', ottenuta un anno fa, e quella relativa alla sua realizzazione. Manca l'ultimo passaggio: "Entro il mese daremo corso ad un sopralluogo per certificare la sua funzionalita'", spiega Andrea Gualtieri, coordinatore dell'Authority sanitaria sammarinese. La 'cell factory' sara' pioniere sul Titano per questo tipo di attivita', ma in coda restano altre richieste di autorizzazioni analoghe. "Ufficialmente a San Marino esiste una sola societa' che puo' esercitare la conservazione delle cellule staminali adulte", spiega Gualtieri. "Ma e' stato avviato l'iter autorizzativo per altre tre societa' di cui due restano alla prima fase e devono ancora costituirsi". Paolo Pasini, dirigente dell'Authority chiarisce poi che "a San Marino le leggi autorizzano solo la conservazione autologa delle cellule staminali adulte, non di quelle embrionali. In piu', sono escluse tutte le attivita' di manipolazione". A riguardo, Pasini riconosce pero' una mancanza grave nelle istituzioni sammarinesi: "Se iniziamo ad aprire la strada alla ricerca, come sta accadendo, diventa urgente istituire un comitato di Bioetica per attrezzarci ad affrontare tutte le problematiche connesse". E di fatto, questo organismo "e' gia' previsto nell'ultimo Piano Sanitario Nazionale", ma ancora manca all'appello. Ma monsignor Luigi Negri non benedira' Bioscience Istitute. Giuseppe Mucci, amministratore del laboratorio, sull'onda dell'entusiamo mediatico degli ultimi giorni, ha tirato in ballo il vescovo di San Marino e Montefeltro, dando per certa, in alcune interviste rilasciate alla stampa sammarinese, la sua presenza alla giornata di inaugurazione. Il giorno dopo la smentita definitiva: Negri fa sapere, per voce di Francesco Partisani, responsabile dell'ufficio stampa e comunicazioni sociali della Diocesi, di "avere altri impegni per il 21 aprile", data prevista per il taglio del nastro del centro. In base alla versione dei fatti di Partisani, Negri aveva saputo dell'iniziativa di Bioscience Istitute qualche settimana fa e in maniera informale, aveva raccolto l'invito. Tra i motivi dell'interesse del vescovo, la presenza annunciata di Padre Fernando Fabo', decano della facolta' di Bioetica dell'Ateneo Pontificio, tra i relatori della conferenza inaugurale. Ma poi, "sono sopraggiunti impegni prioritari", taglia corto il portavoce. Dal canto suo, il vescovo di San Marino e Montefeltro "al momento non rilascia dichiarazioni", perche' "troppo occupato dai doveri delle celebrazioni pasquali". Ma alla fine, Partisani lascia intendere che, passate le feste, di certo la replica di Negri non si fara' attendere. E forse si capira' se la motivazione del rifiuto e' realmente "un improvviso impegno inderogabile". - Italia. "Vendero' rene per curare mia moglie affetta da Sla in Cina" Per andare in Cina a curare la moglie affetta da sclerosi laterale amiotrofica ha annunciato di volere vendere un rene. Lo ha annunciato il messinese Diego D'Antoni tentando un ultimo appello per trovare i soldi per curare la moglie, Lucia Guerrera, 49 anni. 'Ho gia' chiesto aiuto al ministro Livia Turco e al presidente Toto' Cuffaro", dice al Giornale di Sicilia. Se non me lo danno mi vendo un rene, mi invento qualcosa. Voglio tornare in Cina li' c'e' una cura per tentare di guarire mia moglie'. La donna ha una malattia neurodegenerativa delle cellule molto rara del midollo spinale che colpisce 400 persone l'anno in Italia. Per colpa di questa patologia la signora Guerrera e' bloccata su una sedia, quasi immobile. Ha perso la forza dei muscoli volontari, prima degli arti e poi dell'apparato respiratorio. Diego D'Antoni le ha provate tutte, facendo molti viaggi della speranza in giro per l'Italia ma solo a Pechino, dopo aver speso ventimila dollari e' riuscito a far operare la moglie con una tecnica particolare attraverso l'utilizzo di cellule staminali. La donna dopo l'intervento ha iniziato a muovere le mani e anche la voce ed e' migliorata. Ed ora per tentare un'altra operazione il marito afferma: 'Vendo un rene in cambio di speranza'. - Gb. Oltre 200 associazioni contro la decisione del Governo sugli embrioni chimera Continua in Gran Bretagna il braccio di ferro sugli embrioni-chimera, contenenti materiale genetico sia animale che umano: un gruppo di parlamentari si e' opposto alla decisione del governo di vietare la creazione in laboratorio di tali embrioni utilizzati per le ricerche sulle cellule staminali. Secondo la commissione parlamentare per la scienza e la tecnologia infatti, il divieto non sarebbe necessario ed il governo avrebbe pensato di introdurlo soltanto per via dell''inquietudine' che l'idea di embrioni misti uomo-animale suscita nell'opinione pubblica. La commissione ha presentato una lettera firmata da 225 associazioni mediche e organizzazioni dei pazienti in cui si chiede al governo di dare il via libera a tali ricerche. Una proposta di legge sugli embrioni chimera verra' resa pubblica il mese prossimo e in seguito ad una consultazione da poco conclusasi pare che il governo abbia deciso di esprimersi contro questo tipo di ricerche. Secondo la commissione tale decisione sarebbe motivata soltanto dal timore che il governo ha nei confronti dell'opinione pubblica. 'I ministri non hanno fornito alcuna base razionale al loro divieto ed i loro unici sostenitori sono i gruppi anti-abortisti e gli attivisti contro il progresso scientifico che si oppongono qualsiasi ricerca sugli embrioni', ha dichiarato Evan Harris, membro della commissione. Due equipe mediche britanniche che hanno gia' presentato una domanda per creare, a scopo di ricerca, embrioni al 99,9% umani e allo 0,1% animali rischiano quindi di vedere respinte l;e loro richieste. La scelta di usare ovuli animali e' nata dalla scarsita' di ovuli umani residui dai trattamenti di fertilizzazione in vitro. Da questi embrioni verrebbero tratte le cellule staminali che potrebbero curare gravi malattie come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson. - Gb. Rigenerate valvole del cuore, forse trapianti possibili gia' fra tre anni Un gruppo di ricercatori britannici e' riuscito a riprodurre alcuni tessuti del cuore usando le cellule staminali, un passo storico -osservano gli scienziati dell'Imperial College di Londra- non solo nella cura delle malattie cardiovascolari piu' frequenti, ma soprattutto verso la creazione di un cuore interamente originato dalle staminali. Per l'equipe coordinata da Sir Magdi Yacoub, docente di chirurgia cardiaca, si tratta di un successo storico: qualora la sperimentazione in programma entro la fine dell'anno avra' successo, gia' nei prossimi tre anni sembra possibile ipotizzare il trapianto di tessuti cardiaci. E' da oltre un decennio -scrive il Guardian- che il dottor Yacoub, in collaborazione con il centro scientifico dell'ospedale di Harefield, studia la possibilita' di far crescere tessuti in grado di funzionare in maniera identica alle valvole cardiache, risolvendo cosi', una volta per tutte, la cronica insufficienza di donatori di organi. Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', solo nel 2005 sono morte 15 milioni di persone a causa delle malattie cardiovascolari, mentre entro il 2010 e' stato calcolato che oltre 600 mila avranno bisogno di sottoporsi a interventi di trapianto di valvole cardiache. La creazione di tessuti di ricambio dalle cellule staminali e' uno dei principali traguardi della biologia. Se un organo, o una parte di esso, potesse essere sostituito da tessuti derivati geneticamente dal paziente in questione, verrebbe cosi' sconfitto anche il rischio di rigetto. Finora e' stato possibile realizzare tendini, cartilagini e vesciche, ma nessuno e' mai riuscito a ricreare la complessita' di un organo, una struttura tridimensionale con dozzine di tipi differenti di cellule. Per centrare l'impresa il professor Yacoub ha riunito attorno a se' un gruppo di fisici, biologi, ingegneri, farmacologi e clinici. Le conclusioni della loro ricerca saranno pubblicate ufficialmente nel numero di agosto della Philosophical Transactions of the Royal Society. 'Si tratta di un progetto ambizioso ma non impossible' e' il commento di Yacoub a proposito dello stato della sua ricerca. Una valvola ottenuta coltivando cellule umane in laboratorio, ha osservato, e' capace di anticipare i cambiamenti emodinamici, reagisce e cambia forma e misura: e' completamente differente rispetto alle valvole artificiali, che si limitano ad aprirsi e chiudersi. Lo stesso muscolo cardiaco, ha concluso, reagira' meglio a contatto con una valvola che gli consente di muoversi liberamente. - Italia. Cellule staminali resistenti per riparare lesioni del midollo Trovate e isolate alcune cellule dei topi che hanno dimostrato una resistenza forte all'ambiente sfavorevole del midollo spinale che ha ricevuto lesioni per traumi o per altri motivi. "Le staminali adulte neuronali non hanno il destino di essere annullate subito dall'ambiente, sopravvivono e funzionano ma non resistono nel tempo e anche qui l'ambiente le annichilisce. Non servono tante ma bastano 20 mila cellule buone che milioni di cellule che non resistono. Queste cellule, infatti, resistono fino a tre settimane poi la vitalita' scende e vengono divorate dai macrofagi, le cellule deputate a far pulizia. Ora, pero', la novita e' che siamo riusciti a isolare un sottotipo di queste cellule che non subisce l'influenza negativa dell'ambiente e potrebbero essere, nel futuro, quelle che riparano il midollo leso". Lo ha detto il farmacologo Alfredo Gorio dell'universita' di Milano durante la presentazione del Forum sulla lesione midollare ricordando che per il momento la ricerca e' specifica sull'animale. "Hanno resistito un mese e mezzo e hanno rioccupato le aree distrutte dalla lesione. Ora per passare all'uomo, speriamo nel prossimo anno, dobbiamo isolare le cellule umane dello stesso tipo. E, per questo stiamo selezionando gli identificatori che riportano alle cellule sull'uomo", ha aggiunto il ricercatore. Il lavoro e' in via di pubblicazione su una rivista scientifica accreditata internazionalmente, entro al fine dell'estate. "La scienza negli ultimi dieci anni ha fatto passi avanti. Ci sono vari obiettivi farmacologici nella fase acuta della lesione midollare. Difficilmente risolveremo il problema con un solo farmaco, e anche qui, come per i tumori e per l'aids, servira' un cocktail di farmaci con meno dosaggi e piu' bersagli, migliorando la situazione del midollo leso colpendo almeno un paio di citochine negative quelle che si attivano a ciclo tra loro. Basta fermarne una o due e si ottiene un risultato positivo", ha concluso il ricercatore ricordando che altri studi stanno portando avanti una ricerca per "stoppare" l'attivita' dei macrofragi. "Se ci riusciremo sara' fondamentale per tutte le forme di trapianto d'organo". - Italia. A Matera gettati nella spazzatura oltre 500 cordoni destinati alla conservazione (di Vulpio Carlo, dal Corriere della Sera del 3 aprile 2007) Erano cinquecento, erano giovani e forti, e sono morti. Cinquecento unità di sangue placentare estratto dal cordone ombelicale al momento del parto, il sangue dal quale si ricavano le cellule staminali per curare i malati di leucemia, di anemia mediterranea e di tutte le altre malattie del sangue, sono finiti nella spazzatura. O nel water, come giura qualcuno. Ufficialmente, secondo il "certificato di morte" redatto dal responsabile dell' unità di Medicina legale dell' ospedale Madonna delle Grazie di Matera, Aldo Di Fazio, "il materiale" (cioè le 500 unità di sangue cordonale) "è stato dismesso a causa di avarie dei contenitori-congelatori". In realtà - sta cercando di appurarlo la procura di Catanzaro, poiché la vicenda rientra nell' inchiesta sul presunto "comitato d' affari" che comanda in Basilicata - le cose potrebbero essere andate molto diversamente. In entrambi i casi, sarebbe uno scandalo. Non solo per il valore commerciale (1,2 milioni di euro, secondo il Sole 24 Ore) dei 500 "cordoni ombelicali" congelati in quella che una volta era la "banca delle staminali", vanto dell' ospedale lucano e di tutta la Sanità del Centro-Sud. Ma soprattutto perché con quelle cellule oltre a poter curare e salvare altrettanti bambini talassemici, più numerosi proprio nelle regioni joniche (e in Sardegna), si sarebbero evitate atroci sofferenze anche ai nascituri: cellule staminali, invece che trasfusioni continue o trapianti di midollo osseo. Invece un giorno accade che Michela Lamarra, 35 anni, madre di un figlio e intenzionata a farne un secondo, va in ospedale per assicurarsi che il proprio sangue cordonale sia nella "banca" in cui l' ha depositato in previsione di una seconda gravidanza. Le dicono che "il materiale" è al centro immunotrasfusionale. Qui, le rispondono di non saperne nulla. Allora Michela va da Vito Nicola Gaudiano, il direttore sanitario. Il quale - indagato a Catanzaro per aver fatto carriera, sostiene l' accusa, grazie a una serie di delibere della giunta guidata dall' ex governatore, ora sottosegretario allo Sviluppo, Filippo Bubbico (Ds) - le dice che hanno buttato via tutto perché non potevano più conservare "il materiale". Il motivo non è subito chiaro. Forse "l' avaria meccanica", forse il costo dell' ibernazione (35 mila euro l' anno), o forse la volontà di chiudere definitivamente un capitolo molto imbarazzante di questa storia. Capitolo che si chiama Carlo Gaudiano, ematologo, stesso cognome del direttore sanitario ma nessuna parentela, e soprattutto fondatore della "banca delle staminali" dell' ospedale materano, che già nel 1993 collaborava con l' ospedale Maggiore di Milano in ricerche e terapie d' avanguardia. Ma a un certo punto Carlo Gaudiano è stato fatto fuori. E' accaduto - Gaudiano lo ha detto sia ai magistrati lucani (che hanno archiviato), sia al pm di Catanzaro, Luigi de Magistris (che ha riaperto le indagini) - quando la giunta Bubbico ha deciso di incoronare l' altro Gaudiano, Vito Nicola, "facendolo diventare primario di un fantomatico centro trapianti, mentre in Basilicata non si eseguono trapianti, e poi direttore sanitario". Un premio, secondo l' ipotesi accusatoria, per l' abnegazione dimostrata dal Gaudiano Vito Nicola, nel frattempo diventato anche presidente provinciale dell' Ordine dei medici, nelle campagne elettorali pro-Bubbico. Anzi "per Filippo", come il direttore sanitario chiama l' ex governatore. Con il nuovo primario, nonché direttore sanitario, nonché presidente dell' Ordine, la vita dell' altro Gaudiano, Carlo l' ematologo, il ricercatore, insomma "il fesso idealista" che lavora dodici ore al giorno, cambia. E non certo in meglio. "Mi tolgono tutto, non solo la banca delle staminali - racconta Carlo Gaudiano -. E non mi fanno più lavorare. Infatti mi pagano per non far nulla, e io per questa ragione mi sono autodenunciato alla Corte dei conti". Ma le cinquecento unità di sangue cordonale? "Quella dell' avaria meccanica dei contenitori è una ipotesi ridicola - dice l' ematologo -. Le cellule staminali erano conservate nell' azoto liquido, dentro quattro contenitori. A mano a mano che l' azoto evapora, l' elettrovalvola riempie il contenitore con altro azoto. E se c' è un guasto scatta l' allarme. In questo caso, il riempimento si fa manualmente". Carlo Gaudiano si è anche rivolto alla magistratura. Il giudice del lavoro sono sei anni che ha in mano il suo caso. Il giudice amministrativo, cinque. Quello penale, invece, è stato più lesto. Ma nell' archiviare. Gaudiano però non si è arreso. Ha raccontato tutto al "compagno Nichi Vendola" (era nello stesso partito), quando era membro della commissione Antimafia e poi quando è stato eletto governatore di Puglia. E ha scritto un' appassionata e circostanziata lettera al "collega e compagno" Ignazio Marino (Ds), presidente della commissione Sanità del Senato. Nulla. Uno non gli ha nemmeno risposto (Marino), l' altro (Vendola) gli ha detto che mica poteva impegnarsi "da solo". E allora Gaudiano si è offerto, gratis, all' Albania, dove ogni mese, a Valona, cura la sua nuova "banca di staminali". Sono già sei i bambini albanesi strappati alla talassemia. "Meglio Berisha di Bubbico - dice Carlo Gaudiano -. Siamo stati innovatori a livello mondiale con le staminali, al punto da poter prevenire anche l' aborto, e senza mire economiche. Ma la malapolitica non vuole il bene della gente". COMMENTI La senatrice Laura Bianconi, capo gruppo di Forza Italia in Commissione Igiene e Sanita', ha annunciato che chiedera' al presidente della Commissione parlamentare d'Inchiesta sull'efficienza e l'efficacia del Servizio Sanitario Nazionale, senatore Antonio Tomassini ,di aprire un'indagine su quanto e' accaduto all'ospedale di Matera dove sono stati buttati ben 500 unita' di sangue placentare estratto dal cordone ombelicale al momento del parto. "Il danno creato - precisa la senatrice azzurra - non e' ingente solo in termini economici, circa 1-2 milioni di euro, ma soprattutto per quanto riguarda la salute delle persone, e' ormai noto, infatti, quanto siano importanti per la cura di molte malattie le cellule staminali che si ricavano dal sangue contenuto nel cordone ombelicale. Quanto accaduto a Matera mette in evidenza come sia prioritario accelerare l'iter dell'esame in Commissione al Senato dei disegni di legge in materia, cosi' da riuscire ad avere nei tempi piu' brevi possibili una legge nazionale che regolamenti la donazione e l'utilizzo dei cordoni ombelicali. Oggi, in Italia sono pochissime rispetto al resto d'Europa le banche di raccolta e sono solo pubbliche, le uniche attualmente ammesse nel nostro Paese. Questo comporta una raccolta limitata a solo il 10% dei cordoni ombelicali, una situazione paradossale visto l'importante impiego del sangue del cordone ombelicale cosi' ricco di cellule staminali". "E' deplorevole e scandaloso quanto accaduto all'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera da dove sembrano scomparse 500 unita' di sangue placentare estratto da cordone ombelicale. Chiediamo l'intervento della magistratura per accertare come siano andati realmente i fatti", e' Domenico Di Virgilio, capogruppo FI in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale del Sanita' 'azzurro'. "E' oltremodo inconcepibile quanto accaduto - prosegue - soprattutto in un momento in cui si sta cercando, sia al Senato sia alla Camera, di promuovere una maggiore cultura della donazione del cordone ombelicale che, oggi e' soltanto del 10, ed e' consentita soltanto per uso allogenico. Un modo per incrementare la donazione di questo prezioso materiale ricco di cellule staminali da utilizzare per combattere patologie ematologiche, previsto anche nella mia proposta di legge, potrebbe essere di permetterne l'uso anche autologo, precisando pero' che la donazione deve essere del tutto gratuita e volontaristica". "Ci chiediamo quindi se non sia utile, alla luce anche della direttiva europea 2004/23/CE - conclude Di Virgilio - istituire anche banche private accreditate per la conservazione, anche autologa, del cordone ombelicale, come richiesto nell'appello bipartisan rivolto al ministro della salute Livia Turco, a cui ho aderito con Biancofiore, Bocciardo, Carfagna, Ceccacci, Fabbri, Gardini, Mistrello Destro, Pelino, Santelli e Alfredo Vito". - Italia. Appello bipartisan al ministro Turco per l'istituzione di banche private del cordone Appello bipartisan al ministro della Salute Livia Turco per l'istituzione di nuove banche per la conservazione del cordone ombelicale. A firmarlo sono le parlamentari Donatella Poretti (Rosa nel Pugno), Dorina Bianchi (Ulivo), Cinzia Dato (Ulivio), Daniela Dioguardi (Rifondazione Comunista), Sandra Cioffi (Udeur), Chiara Moroni (Forza Italia), Daniela Garnero Santache', (Alleanza Nazionale), Tana De Zulueta (Verdi) che sono gia' firmatarie di una proposta di legge sull'argomento. 'Ci appelliamo al ministro della Salute prosegue l'appello affinche' riveda la normativa facendo tesoro delle esperienze europee, non rinnovi il divieto per l'istituzione di banche private impedendo di fatto la conservazione sul nostro territorio di cordoni ombelicali'. Il 9 maggio, scrivono nell'appello scade infatti l'ordinanza sulle misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale, con la quale si vieta 'l'istituzione di banche per la conservazione del cordone ombelicale presso strutture sanitarie private anche accreditate'. 'Oggi in Italia sono ammesse solo le banche pubbliche dice l'appello - che raccolgono il 10% dei cordoni ombelicali, gli altri vengono buttati tra i rifiuti biologici della sala parto. Per conservare il cordone del proprio figlio si puo' chiedere l'autorizzazione al centro Nazionale Trapianti e inviarlo all'estero'. In Europa, sottolineano, oltre ai centri pubblici e' possibile rivolgersi ai privati, autorizzati e accreditati. - Spagna. Nuove prospettive farmacologiche contro il cancro Un esperto catalano apre la porta alla creazione di nuovi farmaci anticancro. Institut de Bioenginyeria de Catalunya (IBEC), costituito alla fine del 2005, ha per obiettivo la promozione di un'attivita' di ricerca d'eccellenza multidisciplinare in ingegneria biomedica. Ha sede nel Parc Cientific di Barcellona ed accoglie una cinquantina tra ricercatori e tecnici, legati soprattutto a UB e UPC. Tra le sue linee d'indagine spiccano la biotecnologia cellulare e la nanoingegneria. L'équipe internazionale di ricercatori, diretti da Eduard Torrents, ha realizzato una scoperta sull'evoluzione del Dna che apre la via all'elaborazione di farmaci antitumorali, antibatterici e virali. Secondo Torrents, i tumori compaiono quando va fuori controllo il processo di divisione cellulare in cui una cellula iniziale, detta staminale, si divide in due per formare due cellule figlie e determina la crescita degli organismi pluricellulari. Generalmente, la divisione delle strutture avviene quando se ne creano di nuove per sostituire quelle vecchie oppure danneggiate, o quelle che muoiono per fare posto alle sane. Se si altera quest'equilibrio di divisione e morte delle cellule, si puo' formare il tumore. I ricercatori hanno approfondito nello studio dell'enzima RNR un'opportunita' per farmaci indicati contro il cancro e le infezioni, sia batteriche sia parassitarie o virali. Se si trovano inibitori specifici di quest'enzima non c'e' Dna e, quindi, non si produce la divisione cellulare che porta ai tumori ne' la diffusione delle infezioni menzionate. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------