====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 19-09-2006 al 26-09-2006 N.39/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Droga all'Onu. Dalla provocazione di Evo Morales verso il buon senso e la legalizzazione NOTIZIE - Usa. Trovato narcotunnel profondo 6 metri al confine con il Messico - Usa. Casa Bianca accusa il Venezuela di non fare abbastanza contro il narcotraffico - Italia. Sardegna. Operazione antidroga dei Carabinieri: denunciato anziano pensionato per qualche spinello - Germania. Disponibile un medicinale a base di cannabis, ma non e' una medicina miracolosa - Australia. Queensland. Test antidroghe sulle strade - Italia. San Patrignano ricorda l'undicesimo anniversario della morte di Vincenzo Muccioli - Afghanistan. Alleanza rinsaldata fra guerriglia e signori della droga - Usa. Willie Nelson accusato per il possesso di marijuana e funghi allucinogeni - Italia. Muratori tirano coca per combattere lo stress del lavoro - Italia. Pronto Ddl del Governo sulla cannabis terapeutica - Usa. Rhode Island. 260 persone nel programma di somministrazione terapeutica della marijuana - Usa. Casa Bianca inserisce spot anti-droga su YouTube - Usa. Parlamentari chiedono a Bush di ordinare la distruzione delle piantagioni di oppio afghane - Italia. Tar: vigile in servizio con droga non puo' perdere la qualifica immediatamente - Onu. Morales mostra una foglia di coca all'Assemblea Generale - Gb. Keith Richards: non uso piu' droghe perche' di pessima qualita' - Italia. Palermo. Trasferiti 15 poliziotti positivi a test antidroga - Italia. Forcieri sull'Afghanistan: non basta distruggere le coltivazioni di papavero - Usa. New Jersey. Commissione approva legge per programma di scambio sicuro delle siringhe - Usa. Ogni 40 secondi arrestato un fumatore di marijuana - Usa. Cocaine, nuova bevanda alla caffeina - Italia. Livello 57. Verdi, Prc e Mdma accusano clima persecutorio contro l'antiproibizionismo - Somalia. Prima esecuzione pubblica per contrabbando di alcol e droga - Italia. Padova. Proteste no global per il muro antispaccio - Usa. Congresso: l'Europa a rischio invasione di droga - Bolivia. Morales all'Italia: aiutateci a liberalizzare la pianta di coca - Usa. Sette mesi di carcere in piu': non aveva 700 dollari per la cauzione - Colombia. Vescovi chiedono a Governo misure eccezionali contro poverta' - Iraq. Arrestati quattro soldati Gb: droga in cambio di armi - Gb. Aumento, del 3000%, dei lavoratori positivi alla cocaina - Italia. A San Patrignano presentati prodotti alimentari da coltivazioni alternative colombiane ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 233 arresti - 624,983 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 345,990 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 278,993 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 50000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 786 piante di cannabis - 177 giorni di detenzione ARTICOLI 21-09-2006 Droga all'Onu. Dalla provocazione di Evo Morales verso il buon senso e la legalizzazione Droga nel Palazzo di Vetro dell'Onu? Se continuiamo a pensare che dalle foglia di coca si possa produrre solo cocaina o che dal papavero esca fuori solo oppio buono per l'eroina, probabilmente si'! Ieri, il Presidente boliviano, Evo Morales, ha sventolato una foglia di coca durante il suo discorso nell'aula dell'Assemblea Generale dell'Onu per riportare l’attenzione sul problema del narcotraffico in Sud-America. Il leader boliviano non ha inoltre perso l'occasione per accusare gli Stati Uniti di aver strumentalizzato la guerra alla droga per colonizzare i Paesi latino americani. A questo proposito ricordiamo che la politica Usa di "war on drugs" avviata dalla presidenza Clinton e proseguita da quella Bush, ha comportato la spesa di 4 miliardi di dollari in 6 anni per il solo "Plan Colombia" con risultati disastrosi. Morales ha voluto anche ricordare come la coca, oltre ad essere la materia prima usata per produrre cocaina, sia tradizionalmente usata nella medicina boliviana e come il suo utilizzo sia legale. Lo stesso Presidente del Paese sud-americano prima di entrare in politica era un leader sindacale dei coltivatori di coca. Le politiche in materia delle convezioni Onu si sono occupate del problema cocaina proponendo come unica soluzione quella di estirpare le piantagioni -con fumigazioni o coltivazioni alternative- ma i risultati sono andati in una direzione opposta. Occorre infatti ricordare che per diversi popoli indigeni che vivono sulle Ande, la coca non solo costituisce la coltura piu' redditizia, ma anche una componente sacra e storica della vita quotidiana. In Afghanistan, dove, secondo gli ultimi dati Onu sulle coltivazioni illegali di papavero, la produzione di oppio rispetto al 2005 e' aumentata del 49%, e' stata avanzata una soluzione alternativa a quella della criminalizzazione. Per frenare l'inondazione di eroina nei mercati occidentali Emma Bonino insieme all'ong Senlis Council ha proposta di acquistare legalmente oppio dai contadini afgani per trasformarlo in morfina e farmaci per cure palliative, e non in eroina nelle mani dei narcotrafficanti come avviene oggi. La proposta e' stata sostenuta lo scorso giugno anche dal ministro dell'Interno Giuliano Amato in occasione del G8 di Mosca e in questi giorni ha fatto un ulteriore passo in avanti con la lettera d'intenti sottoscritta dalla Croce Rossa e da Senlis Council. Un appello ai governi per "ridurre il dolore e la sofferenza nel mondo" e per "aiutare l'Afghanistan a sviluppare l'industria e il commercio di cui ha disperatamente bisogno". Auspico che la provocazione di Morales porti a qualche risultato e che un’operazione come quella avviata in Afghanistan possa essere intrapresa anche in America Latina. Per questo sarebbe opportuno che la Comunita' internazionale (Onu in testa, con lo specifico ufficio –Unodc- diretto dall'italiano Costa e finanziato in larga parte da fondi italiani) investa economicamente, in collaborazione coi partner europei e la Commissione di Bruxelles, sia per uno studio di fattibilita' sull'industrializzazione su vasta scala della foglia di coca, che su progetti di produzione di foglia di coca per prodotti leciti, laddove questa gia' avviene -seppure tra mille difficolta' politico-economiche- come in Peru' e alcune regioni della Bolivia stessa. Donatella Poretti -------------------------------------- NOTIZIE 19-09-2006 Usa. Trovato narcotunnel profondo 6 metri al confine con il Messico Un'operazione congiunta delle autorita' statunitensi e messicane ha permesso di scoprire un 'narcotunnel' scavato a sei metri di profondita' sotto una casa di Calexico, in California, per il traffico di droga dal vicino Messico. Alta poco piu' di un metro, larga oltre 2 e dotata anche di un impianto di illuminazione, la galleria sotterranea sbocca in un'altra casa della localita' messicana di Mexicali. Gli agenti del Servizio immigrazione e dogane Usa la definiscono in una nota un rischio per la sicurezza nazionale e spiegano che nel tunnel sono state trovate tracce di marihuana. Non e' il primo tunnel scoperto alla frontiera tra Usa e Messico: qualche tempo fa era stata individuata una galleria a 26 metri di profondita' che da Tijuana arrivava negli Stati Uniti. Secondo John Fernandes, agente speciale della Dea di San Diego, quest'ultimo ritrovamento e' la "prova che i narcotrafficanti sono disperati, mentre l'impegno della polizia continua a contrastare il flusso di droga verso gli Usa". 19-09-2006 Usa. Casa Bianca accusa il Venezuela di non fare abbastanza contro il narcotraffico Per il secondo anno consecutivo, il Venezuela non ha rispettato gli obblighi internazionali per combattere il narcotraffico e, in generale, non ha cooperato a sufficienza nella lotta contro questo flagello. La critica a Caracas giunge dall'amministrazione Bush in occasione della divulgazione annuale da parte del Dipartimento di Stato americano della lista dei maggiori Paesi produttori o trafficanti di stupefacenti. Nonostante le preoccupazioni che circondano la scarsa cooperazione del Venezuela contro la droga, Washington ha deciso di non tagliare i fondi diretti al Paese latinoamericano, che e' fra i maggiori fornitori di petrolio degli Usa, ne' di imporre sanzioni, per poter continuare a sostenere le istituzioni e i partiti democratici locali. La lista nera dei Paesi coinvolti nella produzione e nel traffico di droga e' rimasta invariata rispetto all'anno scorso. Le 20 nazioni incluse nella classifica sono le stesse. Fra queste figura naturalmente l'Afghanistan, di recente al centro di un rapporto dell'Onu che indica come la produzione di oppio nel Paese ha raggiunto quest'anno livelli record ed e' aumentata del 49 per cento. Parole molto dure sono state rivolte dall'amministrazione americana anche nei confronti della Bolivia, terzo produttore al mondo di cocaina. ''La Bolivia ha adottato politiche che hanno permesso l'espansione delle coltivazioni di cocaina e rallentato la distruzione delle piante'' ha detto il portavoce della Casa Bianca, Tony Snow. 19-09-2006 Italia. Sardegna. Operazione antidroga dei Carabinieri: denunciato anziano pensionato per qualche spinello Quando i Carabinieri, nel corso di un'operazione antidroga, lo hanno trovato con cinque grammi di marijuana in tasca, si e' giustificato dicendo che erano per uso personale. A sorpresa, pero', l'insolito protagonista e' un pensionato di 73 anni. E' accaduto a Gonnosfanadiga, nella Provincia del Medio Campidano, centro agricolo a 50 km da Cagliari, dove l'anziano e' stato segnalato dai Carabinieri al prefetto di Cagliari quale assuntore di sostanze stupefacenti. Il pensionato 73/enne, quando i militari della locale Stazione lo hanno sottoposto a perquisizione, durante un'operazione di prevenzione coordinata della Compagnia di Villacidro, aveva in tasca cinque grammi di marijuana. Si e' giustificato affermando che erano per uso personale. E' probabile che l'uomo fosse nel mirino degli investigatori, che gia' erano a conoscenza di questa sua predilezione per gli spinelli. 19-09-2006 Germania. Disponibile un medicinale a base di cannabis, ma non e' una medicina miracolosa La canapa, da cui derivano la cannabis e la marijuana, e' una delle piu' antiche medicine usate dagli uomini. Era usata anticamente dalla medicina cinese e indiana per curare i disturbi nervosi, l'insonnia e le infiammazioni. In Germania, l'unico medicinale derivato dalla cannabis legalmente prodotto e' il Dronabinol. I farmacisti lo preparano dietro prescrizione medica. Lo si puo' anche richiedere legalmente dall'estero, alle farmacie tedesche. "I cannabinoidi sono importanti per le terapie antidolorifiche", ha dichiarato Thomas Nolte, vice presidente del "German Pain Therapy Association". "D'altro canto i derivati della cannabis non sono miracolosi", precisa Franjo Grotenhermen, medico e presidente della "Neunkirchen" (Associazione per la Cannabis terapeuitica). "Alcuni pazienti ricevono grandi benefici, altri pochi o nessuno, ma e' necessario che la cannabis sia legalizzata per le persone gravemente malate, e che il sistema sanitario nazionale paghi i costi". Le terapie a base di cannabinoidi sono costose, circa 80 euro per un milligrammo di Dronabinol. Un mese di terapia costa piu' di 250 euro, e per il presidente Grotenhermen: "La canapa illegale e' dieci/venti volte piu' economica". 19-09-2006 Australia. Queensland. Test antidroghe sulle strade Dal prossimo anno, gli automobilisti del Queensland saranno sottoposti ai test antidroghe. Verra' prelevato un campione di saliva, e in due ore sara' possibile verificare l'eventuale consumo di marijuana o eroina, e in cinque quello di cocaina e amfetamine. Una ricerca dello corso anno rivelo' che un quarto dei giovani automobilisti fermati aveva consumato marijuana, cocaina, speed o ecstasy, prima di mettersi al volante. Gli automobilisti dello Stato di Victoria da due anni sono sottoposti ai test antidroghe, e nel South Wales, questo mese inizieranno ad essere prelevati campioni di sangue agli automobilisti che compiano delle irregolarita'. I test sono stati preceduti da un anno di ricerche, da cui e' risultato che uno su 46 automobilisti e' positivo alla cannabis e amfetamine, rispetto all'uno su 250 guidatori ubriachi. 19-09-2006 Italia. San Patrignano ricorda l'undicesimo anniversario della morte di Vincenzo Muccioli Oltre 500 persone, tra rappresentanti di associazioni di volontariato, famiglie, ragazze e ragazzi che hanno svolto il percorso di recupero a San Patrignano, si sono stretti attorno ad Antonietta Muccioli e ai figli Andrea e Giacomo in occasione dell'11/o anniversario della scomparsa di Vincenzo Muccioli. La messa in memoria si e' svolta nel pomeriggio nella grande sala da pranzo, davanti ai 1800 ospiti e 200 operatori della comunita', officiata dal parroco di San Patrignano, don Fiorenzo Baldacci. 'Mio padre -ha ricordato Andrea Muccioli- ci ha insegnato a non chiuderci in noi stessi, a non farci vincere dalla paura dei nostri limiti e difetti, quando vicino a noi c'e' qualcuno che ci vuole bene e con i suoi sentimenti ci aiuta a superare i nostri problemi e a migliorare la nostra vita'. Accolgo molto volentieri l'invito di Laboccetta a ricordare Vincenzo Muccioli nell'anniversario della morte'. Lo ha detto, in una nota, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, replicando alla proposta dell'esponente regionale di An Amedeo Laboccetta. 'Con Muccioli ho lavorato da ministro degli Affari Sociali e ne ricordo la forte personalita', l'amore per i giovani e l'impegno per il recupero di quanti volevano uscire dal mondo della droga'. 19-09-2006 Afghanistan. Alleanza rinsaldata fra guerriglia e signori della droga "In Afghanistan centrale i guerriglieri hanno cambiato strategia", ha spiegato al Velino un analista della Nato. "Oggi non si attaccano piu' le forze multinazionali, a meno che non ci siano occasioni particolari. L'obiettivo e' diventata la popolazione (come in Iraq) allo scopo di rivoltarla contro i soldati dell'Alleanza atlantica". Infatti, quando ci fu l'attentato a piazza Massud a Kabul, gli afgani si rivoltarono contro i militari internazionali, accorsi per prestare soccorso ai feriti e per presidiare la zona. "La guerriglia si e' accorta che e' diventato troppo pericoloso attaccare le forze multinazionali, soprattutto nella regione centrale del paese asiatico. Ci sono scarse garanzie di successo e la quasi certa morte dell'attentatore. A cio' si aggiunge che la maggior parte dei combattenti validi viene inviata nel sud per cercare di resistere il piu' possibile. Di conseguenza, rimangono nella zona poche risorse che devono essere risparmiate". "La nuova strategia -ha detto l'ufficiale Nato- consiste nel compiere attacchi vicino a obiettivi sensibili, ma con lo scopo di fare il piu' alto numero di vittime. Non importa se locali o straniere. A questo proposito, come avvenuto a Kabul, sono venuti a cadere dei tabu' finora mai violati, come compiere attentati nella mattina di venerdi', momento sacro del sermone per i musulmani". Infatti, normalmente le azioni terroristiche venivano compiute dopo la preghiera del venerdi' che galvanizza gli animi dei fedeli. "Parallelamente agli attacchi, viene portata avanti una massiccia campagna mediatica verso la popolazione, tramite il passaparola e alcuni scritti che abbiamo recuperato, con messaggi del tipo: 'ci dispiace di quanto accaduto, ma era inevitabile se vogliamo liberarci dal giogo degli infedeli'. E gli afgani, gente molto pratica, cominciano a pensare che forse le forze multinazionali iniziano a diventare ingombranti e protestano, come avvenuto nell'ultimo attentato nella capitale". Sul fronte della manovalanza, per gli attentati suicidi vengono usati shahid (martiri) stranieri; per il posizionamento di ordigni lungo le strade (Ied) o per brevi azioni (lanci di colpi di mortaio, raffiche di Kalashnikov contro pattuglie o installazioni militari), invece, la guerriglia ricorre a delinquenti locali, essendo il rischio molto piu' contenuto. Sul versante dei mandanti, i signori della droga si sono alleati con cio' che resta dei talebani. I primi forniscono aiuto (rifugi, fondi e assistenza logistica) ai terroristi di passaggio. I fondamentalisti si sono impegnati a proteggere i campi di oppio e a far si' che le consegne continuino indisturbate. "Tra i talebani e i signori della droga le relazioni recentemente si sono rinsaldate. Si scambiano informazioni e armi. Inoltre pianificano insieme gli attacchi, soprattutto nel sud, contro i militari Nato. Anche se le due entita' mantengono visioni diverse, hanno fatto fronte comune per sconfiggere gli 'stranieri'. Con l'acquisizione da parte di Isaf della regione sud, la minaccia alle roccaforti si e' fatta sempre piu' incalzante e questo loro lo sanno. Da qui l'esigenza di trovare nuove strategie e di attaccare su piu' fronti, al fine da disorientare l'avversario e costringerlo a distrarre forze". (Fonte: il Velino) 19-09-2006 Usa. Willie Nelson accusato per il possesso di marijuana e funghi allucinogeni La star del Country, Willie Nelson, con altri 4 uomini, e' stato accusato del possesso illegale di funghi allucinogeni e marijuana, dopo essere stato fermato dalla polizia per un controllo su un'autostrada della Louisiana. L'accusa e' scattata dopo l'ispezione del bus del cantante. Si legge nella dichiarazione ufficiale della polizia: "Quando abbiamo aperto le porte e i poliziotti hanno iniziato a parlare con l'autista, si e' sentito un forte odore di marijuana". Nel bus sono stati trovati 1,5 libbre di marijuana (circa 700 grammi) e tre once di funghi (circa 84 grammi). "Le quantita' trovate sono sufficienti per avanzare l'accusa di spaccio", ha dichiarato il portavoce della polizia Willie Williams, "ma i cinque hanno ammesso che la droga e' per uso personale e non sono stati trovati pacchetti per la vendita". I cinque, che hanno comunque commesso un'infrazione, sono stati subito rilasciati. Il portavoce del cantante non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Gli altri quattro sono: Tony Sizemore, Bobbie Nelson, Gates Moore e David Anderson. 20-09-2006 Italia. Muratori tirano coca per combattere lo stress del lavoro Si drogano per abbattere la fatica. E aumentare la produttività. Tirano cocaina e ingrossano lo stipendio. Si sentono indistruttibili. Sgobbano anche quindici ore di fila in cantiere. Dall'alba fino a sera. Da lunedì a venerdì. Poi, il fine settimana, si devastano nei locali. Ancora polvere bianca, e alcool. Stavolta per sballare. E così l'orologio gira alla rovescia: in giro la notte, a letto, sfatti, di giorno. È il doping dei nuovi muratori. Una generazione avvelenata cresciuta nel Nord onnivoro e opulento, dove il cemento non dà solo da vivere. È anche un'occasione di riscatto sociale. Cotto e mangiato il sabato sera nei privé delle discoteche del Garda. Uno su cinque, dicono fonti attendibili di medicina del lavoro, ne fa uso. Almeno tra i giovani. Sono manovali dipendenti, ma soprattutto cottimisti: più lavorano, più guadagnano. Tremila, quattromila euro il mese. Abbastanza per pagare le rate della Mercedes. Comprano la "neve" a 30 euro a dose dai marocchini del Carmine, 20 se sei cliente fisso. La scorta la fanno il sabato notte. Nella casbah del centro storico, o alla stazione. Così sono a posto per tutta la settimana. Si alzano dal letto e se la sparano dopo il caffè. Prima di andare in uno dei 15 mila cantieri che si aprono ogni anno nel Bresciano. "Questi nuovi drogati sono il frutto avvelenato della deregulation dell'edilizia", dice Ettore Brunelli, medico del lavoro, assessore verde alla Mobilità di Brescia. "La nostra è un'economia dopata che genera doping. Basta farsi un giro nei paesotti della bassa bresciana. Guardare i macchinoni. E sopra questi ragazzi muscolosi con gli occhi schizzati di fuori. Le stesse facce le vedi all'alba sui furgoncini. Sembrano indemoniati, sembra che vadano in guerra. E invece vanno a costruire case". Cose che succedono nel quadrilatero del mattone e della coca. Bergamo, Brescia, Verona, Milano. Duecentomila muratori tra regolari e "in nero". Centoventimila imprese censite. Più le altre, quelle fantasma che servono a riciclare il denaro della malavita siciliana e calabrese. A spremere come limoni gli schiavi apprendisti venuti dal Sud e dall'Est del mondo. Sono sempre sopra le righe questi operai dopati. È come se le loro braccia andassero a batteria. Invece vanno a coca. Movimenti in automatico, accelerati. Energia a getto continuo. Incomprensibile agli occhi dei padri delle costruzioni, i loro nonni, gente tosta venuta su a capriolo, polenta e cemento. Al massimo alzava un po' il gomito la vecchia guardia del calcestruzzo, ché "un bicchiere di vino non ha mai ucciso nessuno". Calavano dai crinali della Valle Camonica. Prima di loro vedevi arrivare le mani; dei nipoti, invece, noti soprattutto l'innaturale sopportazione della fatica. La tempra artificiale. Dice Francesco Cisari, segretario provinciale della Cgil: "Il settore è completamente destrutturato. Si lavora con ritmi pazzeschi. C'è un cottimismo sfrenato e così, per essere sempre pronti e in forza, i nuovi muratori usano gli stupefacenti". Aggiunge: "Una volta la piaga del settore era l'alcolismo. Ma quello fiaccava il corpo. La coca invece ti fa sentire potente. In grado di sopportare orari di lavoro massacranti". E anche di produrre danni irreversibili. "I muratori che si fanno di coca sono pericolosi per sé e per gli altri", spiega Maurizio Marinelli, direttore del centro studi sulla sicurezza pubblica, un osservatorio sulle dinamiche impazzite della società. Ma non bisogna stupirsi. "Sono la naturale conseguenza di un territorio malato com'è quello del Nord. Le imprese coi loro profitti gonfiano le banche, e dietro ci sono fenomeni inquietanti come questo", ripete il parlamentare diessino Franco Tolotti. A Brescia sembra di essere tornati agli anni %u201890, quando dai paesini dell'hinterland, Castel Covati e Travagliato, batterie di carpentieri specializzati salutavano gli amici al bar e partivano per tirare su case in Africa e Iraq. "Lavoravano come matti tre o quattro mesi, poi tornavano e per altri quattro mesi andavano in giro a fare la bella vita, a rovinarsi di droga e alcol", racconta ancora Ettore Brunelli. Come fecero, si suppone, i cottimisti che costruirono il terzo anello dello stadio di San Siro. I Mondiali di Italia %u201890 erano alle porte. Il giorno della paga i poliziotti fecero irruzione allo stadio. Circondarono gli operai mentre venivano saldati dai caporali. Nella buste del salario, assieme ai soldi, trovarono decine di dosi di cocaina e eroina. "Di quella storia non si è più saputo nulla", ricorda Marco Di Girolamo, responsabile di Fillea per la provincia di Milano. "Ma di certo segnò una pagina oscura nel nostro settore". Sono passati sedici anni. È come se il Nord avesse fatto di colpo un passo nell'800. Allora erano i governi che pianificavano la distribuzione della cocaina ai soldati e agli operai delle fabbriche per aumentare la produzione. Oggi sono i padroncini che si fanno di roba. Autonomamente. Per girare con il portafogli gonfio. "È anche un problema di identità. La coca per i muratori è una forma di partecipazione sociale. Come dire: ci sono anch'io". Caterina Gozzoli insegna psicologia del lavoro all'università Cattolica di Brescia e di Milano. Lei parla di modelli sociali da inseguire. "Non è solo questione di soldi. È l'emarginazione cui ti costringe la società se non stai al passo. Diventa un circolo vizioso". Nel cantiere dei muratori drogati ognuno lavora per tre. La mente si spegne come un grande interruttore. Si sentono solo i rumori dei macchinari. L'abbaio assillante del martello pneumatico. Gli affondi della ruspa che rovista nel fango. Loro, gli operai, farebbero a meno anche del panino. Dicono che della "schisceta" non ce ne sarebbe nemmeno bisogno. Hanno occhi sbarrati o mobilissimi. Le parole che s'infrangono una addosso all'altra. Un dialetto torrenziale balbettato in fretta. "Mica perdiamo tempo noi", dice in bresciano stretto toccandosi i bicipiti tatuati un uomo sulla trentina che si chiama Leo mentre impasta la malta in un cantiere di Castenedolo. Chiedergli della droga sul lavoro è un boomerang: "Queste cazzate tenetele per voi che è meglio". I suoi colleghi di mattone li puoi incrociare la mattina all'alba. Sulle strade provinciali che tagliano le campagne di Orzinuovi e di Chiari, che seguono il corso del fiume Mella indicando la via del lavoro alle utilitarie e ai Transit con su la manovalanza. Oppure nell'immensa cintura di Milano coi suoi 55 mila operai, quasi tutti pendolari bergamaschi. E certo nella placida bassa bergamasca, che non ha niente a che vedere con le valli dove negli anni %u201880 era l'eroina era l'estrema via di fuga dal mal di montagna. "Molti incidenti sul lavoro, o per strada, oggi coinvolgono muratori che hanno assunto stupefacenti", dice Alessandro Fusini, segretario Fillea della Cgil. "Fanno in una giornata quello che uno farebbe in due giorni. Magari lo fanno male, ma lo fanno. E se sopra di loro non hanno capi, se sono lavoratori autonomi, fanno quello che vogliono. Non devono rispondere a nessuno". Nemmeno al loro corpo. (Fonte: La Repubblica) 20-09-2006 Italia. Pronto Ddl del Governo sulla cannabis terapeutica Il Governo è pronto ad aprire le porte del Ssn alla cannabis terapeutica. In farmacia, contro il dolore severo, i malati terminali e cronici potranno presto acquistare farmaci derivati dalla cannabis. E sempre per la lotta al dolore, una delle più gravi note dolenti del nostro sistema sanitario, sono in arrivo importantissime novità: in particolare, l'abolizione del ricettario speciale per la prescrizione degli oppioidi. Una richiesta che arriva da lontano, e che, quando approvata, consentirà ai medici di utilizzare il normale ricettario. Semplificazioni amministrative e burocratiche, ma anche vere e proprie rivoluzioni prescrittive: è con un corposo elenco di novità che il ministro della Salute, Livia Turco, ha predisposto un disegno di legge ad hoc già inviato a Palazzo Chigi. Il testo, che inizialmente faceva parte del "pacchetto semplificazioni" del ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, sarà varato in uno dei prossimi Consigli dei ministri. E solo a quel punto inizierà il suo iter parlamentare, che non si annuncia dei più facili. Proprio l'impiego dei derivati della cannabis, infatti, è destinato a trovare ostacoli in una parte del centrodestra. La legge Fini-Giovanardi sulla droga (49/06) ha classificato infatti la cannabis e i suoi derivati tra le sostanze prive di utilità terapeutica. Un aspetto che la Turco aveva subito detto di voler rivedere, sostenuta da una larghissima parte del centrosinistra. Un uso sperimentale di questa sostanza, del resto, avviene già nel Lazio e in Liguria. E in Germania, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Svizzera, Canada, Usa, i derivati della cannabis sono venduti in farmacia dietro presentazione di ricetta medica. Un passo che adesso il Governo è pronto a compiere anche in Italia. Raccogliendo subito ampi consensi dalla comunità scientifica. Spiega Furio Zucco, presidente della Società italiana per le cure palliative: "Due principi attivi di sintesi saranno inseriti tra le sostanze stupefacenti e psicotrope. Un passaggio propedeutico e obbligatorio al loro utilizzo clinico nel trattamento di alcuni sintomi per le persone affette da malattie inguaribili in fase avanzata e terminale o croniche. Sarà poi necessario un passaggio tecnico all'Aifa per arrivare alla commercializzazione". Con l'occasione della semplificazione amministrativa, la Salute ha preso la palla al balzo per cancellare un lungo elenco di certificati: idoneità psicofisica al lavoro (ma con alcune eccezioni); sana e robusta costituzione; assunzione di minori in lavori non a rischio; idoneità per maestri di sci; cessione del quinto dello stipendio; vendita di generi di monopolio; attività motorie e ludico-ricreative per chi frequenta palestre o piscine per attività non-agonistiche; idoneità per i parrucchieri; tessera sanitaria per i lavori domestici; esonero dalle lezioni di educazione fisica per gli studenti; libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi. Insomma, burocrazia addio. Ma non solo. In cantiere c'è un'altra novità: l'abolizione della norma della Finanziaria 2007 che ha cancellato le regole dello spoil system soltanto per l'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr). Norma voluta dall'allora ministro della Salute, Francesco Storace, per poter nominare il nuovo direttore dell'Assr. Ora il centrosinistra fa retromarcia: cancella la norma lasciandosi la possibilità di confermare o revocare le nomine degli organi di vertice dell'Assr. (Fonte: Il Sole 24 Ore) 20-09-2006 Usa. Rhode Island. 260 persone nel programma di somministrazione terapeutica della marijuana Grazie al programma statale di somministrazione terapeutica della marijuana, sono state 260 le persone autorizzate al possesso di piccole quantita'. A gennaio, il Rhode Island e' diventato l'undicesimo Stato a legalizzare il consumo terapeutico della marijuana, e nel mese di aprile sono iniziate le iscrizioni dei malati e dei lavoratori del settore ospedaliero per entrare nel programma di somministrazione statale. Per essere ammessi, i pazienti necessitano di una documentazione dal proprio medico che attesti la malattia (cancro, AIDS), con la dichiarazione che la sostanza sia utile e senza rischi. Charles Alexandre, del Dipartimento sanitario statale, ha dichiarato che ci si aspettava un numero di richieste maggiori, sulle 1.500, invece sono state meno numerose. Finora, 131 pazienti hanno ricevuto l'autorizzazione per possedere fino a 12 piante di marijuana o 2,5 once di sostanza (70 grammi), e 129 ospedalieri sono stati autorizzati a fornire la droga ai malati. I malati possono possedere la marijuana, ma la legge non indica come essi possano comprarla. Inoltre, per le leggi federali, il possesso rimane illegale. 20-09-2006 Usa. Casa Bianca inserisce spot anti-droga su YouTube Anche la Casa Bianca e' diventata una utente di You.Tube, il sito Internet dove sono mostrati gratis i video di chiunque. La Casa Bianca ha inserito su You.Tube una serie di filmati di 30 secondi che sollecitano i giovani a non usare la droga. L'amministrazione Bush non ha pagato un solo dollaro per inserire i suoi video anti-droga nel menu' del celebre sito Internet: ognuno puo' infatti farlo gratuitamente. "Se anche un solo giovane decidera' di non usare droga dopo avere visto i nostri video allora la nostra campagna potra' essere considerata un successo", ha spiegato un portavoce della Casa Bianca. I video della amministrazione Bush sono collegati a parole come 'marijuana', 'weeds' e '420' (un riferimento slang alla marijuana) e devono rivaleggiare con una serie di filmati di segno contrario che insegnano ai giovani come coltivare la marijuana e come usarla. Il sito You.Tube e' diventato il piu' popolare su Internet tra quelli che ospitano gratuitamente video con una gamma di oltre 100 milioni di filmati. 20-09-2006 Usa. Parlamentari chiedono a Bush di ordinare la distruzione delle piantagioni di oppio afghane Un gruppo di parlamentari americani ha chiesto oggi alla Casa Bianca di ordinare alle sue forze militari in Afghanistan di distruggere direttamente la produzione di droga nel paese. I parlamentari hanno sollecitato il presidente George W. Bush a "schierare immediatamente le forze militari contro i trafficanti di droga ed i signori della guerra che sono sostenuti dalla droga in Afghanistan e di incoraggiare la Nato a fare la stessa cosa". "E' chiaro che gli Stati Uniti e i loro alleati non stanno facendo tutto il possibile per impedire all'Afghanistan di ripiombare nell'anarchia e di ridiventare un rifugio per i terroristi -afferma il documento dei parlamentari Usa- gli enormi profitti del commercio di oppio finanziano i Talebani ed i terroristi di Al Qaida". Un recente rapporto ha rivelato che la produzione di oppio in Afghanistan, precipitata a 200 tonnellate nel 2001, ha raggiunto nel 2006 il livello record di 6.100 tonnellate. 20-09-2006 Italia. Tar: vigile in servizio con droga non puo' perdere la qualifica immediatamente Se un vigile viene sorpreso in servizio con una modica quantita' di marijuana non puo' perdere immediatamente la qualifica di agente di pubblica sicurezza. Il prefetto non puo' infatti sospendergli questa attribuzione e il sindaco non puo' quindi revocargli l'assegnazione dell'arma. Lo ha stabilito il Tar Lombardia, Sez. III, con la sentenza n. 1891 del 31 luglio 2006. Un operatore di polizia locale e' stato trovato in sevizio in possesso di una modesta quantita' di sostanza stupefacente per uso personale. A seguito della segnalazione al prefetto lo stesso procedeva quaindi all'immediata sospensione della qualifica di pubblica sicurezza attribuita all'operatore. Il sindaco, di conseguenza, stabiliva la sospensione dell'assegnazione dell'arma di ordinanza e della relativa dotazione. Contro queste determinazioni l'interessato ha proposto ricorso al Tae che ha accolto le censure. A parere del collegio, infatti, la legge 65/1986 non conferisce al prefetto il potere cautelare di sospensione della qualifica ma abilita soltanto l'autorita' amministrativa d disporre la revoca dell'attribuzione in carenza dei requisiti richiesti dalla legge. In proposito, specifica la sentenza, "la giurisprudenza ha gia' avuto occasione di osservare che l'elencazione dei requisiti per il predetto conferimento della qualita' di agente di pubblica sicurezza, contenuta nell'articolo 5 della legge 7 marzo 1986 n. 65, deve considerarsi tassativa ed esaustiva, non essendo necessaria alcuna integrazione di essa da parte dell'autorita' prefettizia e ha altresi' precisato che il conferimento da parte dell'autorita' prefettizia della relativa qualita' di agente di ps, cosi' come la perdita di detta qualita', costituiscono atti di natura strettamente vincolati, privi di qualsiasi margine di discrezionalita'. Ne deriva, come fondatamente dedotto dal ricorrente, che la detenzione di una modica quantita' di sostanza stupefacente per uso personale costituisce comportamento in se' idoneo a determinare il venir meno di alcuno dei suddetti requisiti e, come tale, non riconducibile all'ipotesi tassativa indicata dalla legge per la revoca della qualifica. " In pratica il potere di sospensione cautelare dalla funzione e' strettamente collegato all'evidente possibile revoca della qualifica. E' pertanto illegittima in via derivata, conclude il Tar, anche la conseguente determinazione sindacale di sospensione dall'assegnazione dell'arma di servizio. (Fonte: Italia Oggi) 20-09-2006 Onu. Morales mostra una foglia di coca all'Assemblea Generale Dalla scarpa di Nikita Krusciov al ramoscello d'ulivo di Yasser Arafat alla foglia di coca di Evo Morales: il presidente della Bolivia ne ha sventolata una in Aula dell'Assemblea Generale accusando gli Stati Uniti di aver strumentalizzato la guerra alla droga per colonizzare i paesi latino americani. Morales, nel suo discorso al Palazzo di Vetro, si e' detto determinato a cancellare ingiustizie come il "saccheggio" delle risorse naturali a spese dei popoli indigeni e la vendita delle societa' petrolifere nazionali a multinazionali straniere. "C'e' un'altra ingiustizia storica, la criminalizzazione della foglia di coca", ha detto il leader boliviano che gli Stati Uniti accusano di esser troppo permissivo nei confronti del narcotraffico. La coca e' il materia prima usata per produrre la cocaina, ma e' anche tradizionalmente usata nella medicina boliviana e il suo uso e' legale in Bolivia. Lo stesso Morales era un leader sindacale dei coltivatori di coca prima di entrare in politica. 20-09-2006 Gb. Keith Richards: non uso piu' droghe perche' di pessima qualita' Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones, che ha passato una vita a prendere droghe di ogni tipo, ha deciso di lasciar perdere gli stupefacenti. Ma non per una conversione salutista, ma perche' ha capito che "la qualita' delle droghe di oggi e' pessima". Durante gli anni Settanta il musicista, che oggi ha 62 anni, e' stato dipendente dall'eroina. Ma le cose sono cambiate anche nel mondo della droga, e oggi Keith non vede nulla che valga la pena di ingerire, sniffare o iniettarsi. "Credo che la qualita' sia veramente andata giu'. Tutto quel che fanno (i chimici e gli spacciatori) e' togliere il momento di massima forza da tutto. Non mi piace come hanno effetto sul cervello, invece che lavorare attraverso il sistema circolatorio. Ecco perche' non le prendo piu'. E io sono uno che di droghe se ne intende", ha osservato Richards, ripreso oggi dalla stampa britannica. Keith ha pero' ammesso di aver preso di nuovo della morfina quando era in ospedale nei mesi scorsi, in seguito a un'operazione al cervello resasi necessaria dopo la sua caduta di un albero alle isole Fiji. "Per due settimane sono stato sotto morfina. Ho sempre tentato di chiederne un po' di piu' all'infermiera di turno. E lei e' stata piuttosto disponibile", ha detto Richards, aggiungendo: "Non prendo piu' droghe, a meno che non debba farlo, come in quel momento di grande sofferenza, con il cervello aperto". 20-09-2006 Italia. Palermo. Trasferiti 15 poliziotti positivi a test antidroga Quindici poliziotti della sezione 'Volanti' della Questura di Palermo sono stati trasferiti in altri uffici perché risultati positivi ad un test sull'uso di sostanze stupefacenti. Il trasferimento dei poliziotti è stato deciso dal questore Giuseppe Caruso. Gli esami tossicologici eseguiti presso l'Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, infatti, hanno evidenziato che su 28 poliziotti sottoposti al test, 15 sono risultati positivi. Tre avrebbero fatto uso di cocaina, 12 di cannabis. I poliziotti, che rischiano anche la sospensione dal servizio, hanno chiesto le contro analisi. 21-09-2006 Italia. Forcieri sull'Afghanistan: non basta distruggere le coltivazioni di papavero La missione in Afghanistan e' "difficile ma doverosa, quanto quella libanese. E' una missione decisa dall'Onu e affidata alla Nato. Ma e' necessario risolvere quei nodi che possono rendere effettivo il potere del legittimo governo Karzai in tutto il paese: a partire dalla questione della droga. Non si possono semplicemente distruggere i campi di papaveri senza offrire alternative". Lo afferma il sottosegretario alla Difesa Giovanni Lorenzo Forcieri in un'intervista al settimanale 'l'Espresso'. "Credo che oltre al problema del controllo del territorio sia necessario puntare sullo sviluppo economico, l'unica strada per impedire che tutto ritorni in mano alla criminalita' e ai terroristi. Bisogna che i Paesi donatori mettano concretamente mano al portafogli e tirino fuori i fondi promessi. E bisogna che ci sia una gestione degli interventi di cooperazione che porti a una crescita reale. Un fallimento della comunita' internazionale in Afghanistan sarebbe un rischio che nessuno puo' accettare". 21-09-2006 Usa. New Jersey. Commissione approva legge per programma di scambio sicuro delle siringhe La Commissione per la salute pubblica del Senato del New Jersey ha fatto un passo avanti, inaspettato, nella legislazione sullo scambio sicuro delle siringhe. La Commissione ha approvato, 5-2, la proposta che, se approvata anche dagli organi legislativi e firmata dal governatore, fara' si che il New Jersey non sia piu' l'unico Stato privo dei programmi per lo scambio sicuro delle siringhe. Strategia importante per ridurre la diffusione del virus dell'HIV e dell'epatite C. Il New Jersey e' al quinto posto per il numero di adulti, e al terzo per quello dei bambini affetti dal virus dell'HIV, e ha il tasso piu' alto per quanto riguarda le donne. La Commissione ha piu' volte, nel passato, bloccato qualsiasi progresso in questa direzione, ecco perche' la recente votazione assume un significato particolare. "E' un momento storico. E' un piccolo, ma grande passo. Abbiamo cercato di fare approvare questa proposta di legge per quattro anni. Ora c'e' la possibilita' che il New Jersey abbia questo programma, dando alla sanita' pubblica gli strumenti per combattere queste gravi infezioni", ha dichiarato la direttrice della Drug Police Alliance dello Stato Roseanne Scotti. La proposta di legge originaria , la S.494, concedeva a tutte le municipalita' la possibilita' di istituire i programmi per lo scambio sicuro delle siringhe, ma il testo approvato ne prevede sei, ancora da scegliere, e ha stanziato un fondo di 10 milioni. La proposta e' ora all'esame della Commissione per le finanze. La Commissione per la salute pubblica deve ora esaminare la legge S.823, la quale permette alle farmacie di vendere fino a dieci siringhe senza prescrizione medica; anche questa proposta ha il sostegno della DPA. 21-09-2006 Usa. Ogni 40 secondi arrestato un fumatore di marijuana Secondo il rapporto del Federal Bureau of Investigation, nel 2005 la polizia ha arrestato circa 786.545 persone per reati connessi alla marijuana. Secondo lo Uniform Crime Report, gli arresti eseguiti dall'FBI sono stati numerosi, e comprendono il 42,6% di tutti gli arresti per droga eseguiti nel Paese. Ha dichiarato Allen St.Pierre, direttore esecutivo della NORML (The National Organization for the Reform of Marijuana Laws): "Questo rapporto svilisce il mito che la polizia non abbia come obiettivo i crimini connessi alla marijuana. Ogni 40 secondi un fumatore di marijuana e' arrestato. Questo comportamento e' uno spreco di risorse, che vengono tolte alla lotta per combattere crimini piu' gravi, violenti e contro il terrorismo". Degli arrestati, circa l'88% (696.074) sono stati accusati solo del possesso di marijuana, e 90.471 per la produzione/spaccio, che include anche i coltivatori per uso terapeutico. Lo scorso anno, il 30% degli arresti riguardava minori di 19 anni. "L'attuale politica ha fatto veramente poco per diminuire la disponibilita' della sostanza per i giovani', continua St.Pierre, che fa notare come al giorno d'oggi sia piu' facile accedere alla droga che al tabacco e all'alcol. Negli Stati Uniti, il totale degli arresti per marijuana superano, nel totale, il numero di quelli per gli altri crimini (omicidi, furti, assalti). Inoltre, si legge nel rapporto, gli arresti annuali sono duplicati dagli anni '90. "Sono arrestate centinaia di persone che fumano responsabilmente", conclude St.Pierre. "La proibizione costa ai contribuenti tra i 10 e i 12 miliardi di dollari l'anno, con 18 milioni di persone arrestate. Circa 94 milioni di americani hanno ammesso di avere provato la sostanza. E' inutile continuare su questa strada, trattando la meta' delle persone come criminali, anche se esse consumano una sostanza che e' meno o ha la medesima pericolosita' di alcol e tabacco. La soluzione potrebbe essere di regolarla e tassarla, come gia' lo sono alcol e tabacco". 21-09-2006 Usa. Cocaine, nuova bevanda alla caffeina La Redux Beverages di Las Vegas offre una legale alternativa alle droghe illegali, sotto forma di bibita energetica. Jamey Kirby, l'inventore della bevanda, ha dichiarato: "E' una bevanda energetica con un nome buffo. Appena le persone lo sentono, sorridono", e descrive il Redux come: "Una nuova bevanda, gustosa. Una palla di fuoco". La lattina non contiene cocaina, ma 280 milligrammi di caffeina, e secondo la compagnia e' il solo modo per avere piu' caffeina per grammo e' bere un espresso. "E' solo una cattiva idea, si da' ad una bevanda di caffeina un nome sbagliato" ha dichiarato il dottor Charles O'Brien, professore e vice preside di Psichiatria dell'Universita' della Pennsylvania. Per Kirby, "Cocaine" e' 350 volte piu' forte di Red Bull. Finora e' venduta sono nei bar e nei piccoli alimentari di Los Angeles e New York, e sara' in settimana disponibile anche a San Diego. La societa' ha gia' richieste dall'Inghilterra, Italia, Australia, Sudamerica e America Centrale. 21-09-2006 Italia. Livello 57. Verdi, Prc e Mdma accusano clima persecutorio contro l'antiproibizionismo Bologna banco di prova del reato di antiproibizionismo, "nuova aggravante di un nuovo crimine d'opinione: esprimere le proprie convinzioni ideologiche e politiche". Alla vigilia della decisione del tribunale del Riesame (la pronuncia e' attesa per il fine settimana) sulle sorti del Livello 57, il centro sociale posto sotto sequestro a meta' luglio, Movimento di Massa Antiproibizionista, Rifondazione Comunista e Verdi si danno appuntamento sabato per denunciare "l'allarmante situazione complessiva di Bologna", si legge in una nota di Mdma, "con le pratiche securitarie elette a unica risposta ai bisogni delle culture giovanili". Ad attaccare il "clima politico bolognese" ci penseranno al bar "La Linea" delegati di Mdma, i deputati Prc Francesco Caruso e Daniele Farina, i consiglieri dei Verdi Gianluca Borghi (Regione) e Roberto Panzacchi (Comune), l'indipendente Prc Valerio Monteventi, esponenti del Forum Droghe, oltre ai legali del Livello 57. Soprattutto, pero', in primo piano finira' il caso dei "livellini", che, l'ultima ordinanza giudiziaria "incrimina -prosegue la nota- facendone discendere la pericolosita' sociale dalle idee politiche". Nei confronti del centro sociale, insomma, si e' arrivati a "ledere la liberta' personale di frequentare un luogo aperto al pubblico, che negli anni e' stato centro di aggregazione sociale, ma anche di promozione di una cultura per la prevenzione e la riduzione dei rischi tra consumatori di sostanze". La speranza e' dunque che a Bologna si torni a parlare "di una legge repressiva e ideologica come la Fini-Giovanardi" e che "si riprenda a parlare il linguaggio del sociale che e' stato prepotentemente messo a tacere da quello del penale". 21-09-2006 Somalia. Prima esecuzione pubblica per contrabbando di alcol e droga Un tribunale islamico aha fissato per domani la prima esecuzione pubblica a Mogadiscio da quando, lo scorso giugno, le Corti islamiche hanno preso il controllo della capitale somala. "Credo che sia importante per il pubblico assistere" ha dichiarato il giudice del tribunale di Warshadda Anaha che ha deciso che domani dovranno essere eseguite le condanne a morte di due uomini, uno dei quali condannato per aver ucciso un uomo d'affari per rubargli il cellulare. La famiglia della vittima ha rifiutato l'accordo extragiudiziale che, secondo la legge islamica, puo' risparmiare la vita al condannato. In questi mesi a Mogadiscio molte persone sono state condannate alla pubblica fustigazione con l'accusa di aver contrabbandato alcol o droga. 21-09-2006 Italia. Padova. Proteste no global per il muro antispaccio Il muro di via Anelli innalzato dall'amministrazione municipale di centrosinistra continua a dividere politicamente Padova. E se domani Forza Nuova illustrera' nel corso di una conferenza stampa le iniziative che intende adottare "contro la moschea di via Anelli, contro la giunta Zanonato, contro l'islamizzazione di Padova", domenica saranno i no-global a manifestare il loro dissenso con quello che hanno definito "un assalto culturale al muro". Nel frattempo la Polizia ha compiuto oggi l'ennesimo intervento, che si e' concluso con il controllo di 131 immigrati e l'arresto di sette. Le forze dell'ordine, con il supporto dei vigili del fuoco, hanno circondato tre palazzine del complesso "Serenissima" ispezionando tutti gli appartamenti e recuperando diversa merce rubata. Quarantadue clandestini sono stati accompagnati in questura per accertamenti sulla loro identita'. In prossimita' della barriera alta tre metri e lunga oltre ottanta i Disobbedienti hanno organizzato domenica un concerto del rapper Caparezza. Max Gallob, portavoce dei no global padovani, nega che per l'occasione sara' tentata alcuna azione per abbattere realmente il muro, ma assicura che verra' dato un segnale all'amministrazione "contro il muro del proibizionismo". "Certamente non useremo i picconi -conferma Gallob- che non servono sulla lamiera, ma useremo l'arma della protesta contro la videosorveglianza che la giunta ha voluto applicare in citta' e contro la desertificazione dei luoghi di aggregazione messa in atto sempre dal sindaco Zanonato". Domenica sara' anche annunciato l'avvio di una campagna da parte dei Disobbedienti per l'abolizione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe leggere. "Il muro -sottolinea Gallob- rappresenta simbolicamente qualcosa che in citta' non vogliamo". Di segno contrario l'iniziativa che sabato in Piazza Cavour, davanti al Caffe' Pedrocchi, sara' mesa in atto da Forza Nuova. "Organizzeremo un presidio -annuncia il segretario veneto del movimento, Paolo Caratossidis- con un volantinaggio e una raccolta di firme a sostegno del Papa e delle sue dichiarazioni sull'Islam". Ironico il commento di Caratossidis al concerto promosso domenica dai no global: "ci sembra un'occasione per i manifestanti di far vedere che sono 'leggermente critici' rispetto agli amministratori comunali che loro stessi hanno votato". "Se quel presunto muro fosse stato creato da una giunta di centrodestra avrebbero portato le masse in piazza". 22-09-2006 Usa. Congresso: l'Europa a rischio invasione di droga L'Europa e' sull'orlo di un'invasione di droga. La domanda di sostanze stupefacenti cresce. E quando cresce la domanda, come ripetono gli economisti, sale anche il prezzo del bene: un chilo di cocaina costa in Europa tre volte piu' che in America e, cosi', il vecchio continente diventa un mercato ghiotto per i narcotrafficanti. Questo il quadro allarmante emerso oggi dalla discussione pubblica della Commissione Giudiziaria della Camera dedicata alla necessita' di una stretta collaborazione tra Europa e Stati Uniti per combattere il traffico di narcotici proveniente dalla Colombia. Stando agli esperti della commissione, il 40% di tutta la cocaina finisce nei Paesi europei. Circa l'80% di quella intercettata negli aeroporti e proveniente dalla Colombia e' destinata all'Europa. "Spagna e Portogallo sono i portali attraverso cui i trafficanti riescono a penetrare nel cuore del continente", e' stato sottolineato. E le legislazioni in vigore nei Paesi europei non aiutano, sostengono gli esperti della Commissione. La Germania, in particolare, e' "tristemente nota" per essere una delle prime fornitrici di sostanze chimiche alla Colombia, sostanze che vengono usate dai narcotrafficanti per raffinare e produrre cocaina. "I trafficanti internazionali hanno anche tratto giovamento dal mercato unico" e dalla libera circolazione di merci e persone tra i Paesi dell'Unione Europea, ha sottolineato la commissione. E' "un campanello d'allarme" che non puo' essere ignorato: se la tendenza attuale dovesse continuare, di qui al 2007 ci sarebbe un incremento del 400% nel volume totale della cocaina importata in Europa. Per questo, raccomandano gli esperti interrogati oggi, e' fondamentale che l'Europa adotti misure piu' rigide e si moltiplichino i legami tra le autorita' internazionali per combattere i narcotrafficanti. Se cio' non dovesse accadere, "molti degli sforzi compiuti per combattere il traffico di cocaina dalla Colombia e dal Venezuela" sarebbero vani. 22-09-2006 Bolivia. Morales all'Italia: aiutateci a liberalizzare la pianta di coca "E' questa la mano con cui ho sventolato la foglia di coca di fronte alle Nazioni Unite. La coca non e' cocaina. Difendo i diritti degli agricoltori della Bolivia a lavorare, vivere, far crescere le proprie famiglie, far fiorire i loro villaggi". Lo dichiara in un'intervista a 'La Stampa' il presidente boliviano Evo Morales, che spiega il perche' del suo gesto davanti all'Assemblea generale dell'Onu, gesto che ha fatto tremare il 'Palazzo di vetro'. E aggiunge: "Chiedo la liberalizzazione mondiale della coltivazione e del commercio delle foglie di coca". "Gli Stati Uniti vogliono estirpare le coltivazioni di coca e cosi' facendo rendono piu' poveri i contadini, piu' debole la nostra economia. Si tratta di una politica imperialista che deve aver fine, da troppo tempo nuoce al nostro Paese come agli altri". "La lotta alla droga e al narcotraffico e' una necessita' del mondo intero. Non sono certo io ad oppormi. Noi combattiamo i trafficanti. Ma non devono essere i contadini a pagare il prezzo delle politiche repressive contro il commercio delle foglie di coca". Morales lancia un messaggio all'Italia: "Il vostro Paese puo' aiutarci a creare una grande coalizione internazionale per la liberalizzazione della pianta di coca". "Avete un ruolo importante e contiamo su di voi, anche perche' la Storia ci insegna che siete stati voi italiani i primi a chiedere la liberalizzazione delle foglie di coca". Il riferimento e' "a Dino Mariani che nel 1870 fece dell'Italia il primo paese industrializzato a pronunciarsi a favore della liberalizzazione della coca". 22-09-2006 Usa. Sette mesi di carcere in piu': non aveva 700 dollari per la cauzione Una donna condannata a quattro mesi di prigione ad Atlanta per possesso di cocaina e' stata costretta a trascorrere altri sette mesi in galera perche' non aveva il denaro per pagare una multa di 705 dollari. Ora Lee Hurley era stata condannata da un giudice a 120 giorni di galera per possesso di droga per uso personale. La donna doveva essere scarcerata nel febbraio scorso ma la impossibilita' della donna nel pagare una multa che nel frattempo si era accumulata ha quasi triplicato la sua condanna. La donna e' stata scarcerata solo ieri dopo che un giudice ha riconosciuto la ingiustizia della sua situazione. 'Il sistema giudiziario dovrebbe impedire che sia la quantita' di denaro posseduta dall'imputato a determinare la lunghezza della sua incarcerazione', aveva affermato il suo avvocato. 22-09-2006 Colombia. Vescovi chiedono a Governo misure eccezionali contro poverta' Il governo del presidente Alvaro Uribe deve prendere misure eccezionali per fare fronte a una situazione sociale gravissima nella quale dominano gli squilibri dovuti alla poverta' e al problema degli sfollati. Una situazione che fra le diverse cause trae anche origine dalla lotta armata dei gruppi guerriglieri, del narcotraffico e dei paramilitari che da circa quarant'anni sta devastando il Paese. E' questo l'allarme lanciato dai vescovi della Colombia che denunciano le gravi ingiustizie di cui e' vittima gran parte della popolazione civile. Il contesto sociale della Colombia presenta un quadro per molti versi preoccupante denunciano i presuli: i dati ufficiali recenti confermano che un 50 per cento della popolazione patisce la poverta'. Un 20 per cento rientra nella categoria delle persone indigenti. La Chiesa, al tempo stesso, ha rinnovato la sua preoccupazione di fronte alla crisi umanitaria interna, ritenuta fra le piu' gravi nei Paesi occidentali. I vescovi della Colombia hanno lanciato, in particolare, un accorato appello per far fronte con misure tempestive ed efficaci al fenomeno degli sfollati forzati, che nel 2004 erano otre 4 milioni 600 mila persone. Il vescovo di Barrancabermeja, Jaime Prieto Amaya, ha ricordato, nei giorni scorsi, che all'attuale esercito di persone costrette a fuggire senza una destinazione precisa si aggiungono 780 colombiani al giorno che devono abbandonare casa e lavoro. Secondo i dati in possesso della Chiesa, il 51 per cento degli sfollati si trova in questa drammatica situazione 'perche' minacciata seriamente' dalle violenze incrociate che da molti anni devastano il Paese. 'Quest'emergenza umanitaria ha colpito gravemente la nostra Patria - ha sottolineato mons. Rube'n Salazar Go'mez, arcivescovo di Barranquilla - Dobbiamo abbandonare l'indifferenza e prendere coscienza del fatto che occorre trovare presto delle soluzioni adeguate'. I presuli colombiani fanno un richiamo speciale, chiedendo risposte 'immediate ed efficaci', soprattutto di fronte alla situazione che colpisce i bambini minori di 10 anni, settore sociale in cui si concentrano i maggiori indici di poverta'. Il documento della Pastorale sociale della Chiesa colombiana, 'La pace e' possibile; per una pace negoziata e giusta', in sostanza chiede al governo di 'decretare uno stato di emergenza sociale nazionale'. Secondo mons. He'ctor Fabio Henao, 'e' necessario rivedere una politica economica che sta favorendo pochi settori e si rivela ingiusta', in un Paese in cui 2 milioni e mezzo di bambini sono costretti a lavorare per sostenere le loro famiglie. Gia' lo scorso 26 luglio, l'episcopato colombiano aveva lanciato un programma per garantire la sicurezza alimentare ad un totale di 13.075 famiglie (oltre 65 mila persone) di solo 4 Dipartimenti del Paese e che rientrano nella categoria degli 'sfollati'. Infine, va anche ricordato che nell'emergenza umanitaria si include una delle piaghe peggiore in Colombia: i sequestri portati a compimento o per motivazione politiche oppure a scopo di estorsione. Secondo dati ufficiale della Chiesa, gia' nel 1990 i rapimenti erano oltre 1.000. Nel 1998, si registrarono 2.000 casi ed oggi gli ostaggi, 'a vario titolo', sono oltre 2.490. 24-09-2006 Iraq. Arrestati quattro soldati Gb: droga in cambio di armi Quattro soldati britannici sono stati incriminati con l'accusa di aver contrabbandato in Germania pistole rubate in Iraq in cambio di cocaina e denaro. E' quanto scrive il 'Sunday Times' oggi in edicola citando fonti della polizia militare. I soldati appartengono a terzo battaglione del Reggimento Yorkshire, che ha una base nei pressi di Fallingbostel, a nord i Hannover. In particolare uno dei soldati arrestati avrebbe acquistato droga fornendo in cambio pistole, tra cui alcune pregiate Glock austriache, contrabbandandole dall'Iraq in Germania in almeno sei occasioni. Una fonte dei servizi di sicurezza ha detto all'edizione domenicale del 'Times' che le armi sono state scambiate con circa 50 grammi di cocaina che ha una valore di circa 3,500 euro. La droga e' stata poi rivenduta ad altri soldati britannici in Iraq. La notizia e' un nuovo duro colpo all'immagine delle forze armate del Regno Unito dopo che la scorsa settimana un altro soldato ha confessato di aver commesso un abuso configurabili come crimine di guerra contro un civile iracheno. La rivelazione del 'Sunday Times' conferma anche come l'uso di droga stia diventando un pratica diffusa nell'esercito britannico. Secondo un'inchiesta parlamentare ben 1.020 soldati sono risultati positivi al test per l'uso di droghe. Il dato segna un aumento del 50% negli ultimi 5 anni. 25-09-2006 Gb. Aumento, del 3000%, dei lavoratori positivi alla cocaina Secondo una ricerca, e' aumentato il numero dei lavoratori positivi alla cocaina. L'aumento e' del 3000% e il periodo esaminato e' l'ultima decade. Il risultato della ricerca e' significativo perche' la cocaina e' una sostanza che e' espulsa velocemente dal corpo, e la positivita' ai test dimostra che i lavoratori la assumono anche durante la settimana, non solo nel week end. Nel 2005, quasi 7 mila persone sono risultate positive all'eroina, cannabis, ecstasy e altri stupefacenti. Complessivamente, piu' del 5% dei lavoratori sono risultati positivi, un aumento del 18%. Sono stati eseguiti, dal 1996, 480 mila test su lavoratori di diverse categorie, dagli impiegati ai conduttori di treni. "Le percentuali sono in crescita", rivela la Medscreean, societa' che ha condotto la ricerca, e responsabile di quasi la meta' dei test eseguiti negli ambienti lavorativi. 25-09-2006 Italia. A San Patrignano presentati prodotti alimentari da coltivazioni alternative colombiane Prodotti di pace contro la coltivazione della coca in Colombia: sono stati presentati nella comunita' di San Patrignano in occasione della seconda giornata della rassegna enogastronomica 'Squisito'. Hanno parlato delle esperienze in atto in Colombia Sandro Calvani, responsabile Onu Oficina contra la Droga y Delito in Colombia, e Victor Cordero, responsabile della Rete Campesina Ecolsierra-Santa Marta in Colombia, che raggruppa oltre 850 famiglie (in Colombia di queste reti ne sono presenti 63. E' intervenuto anche il responsabile della Comunita' di San Patrignano, Andrea Muccioli. "Lo sviluppo alternativo alle coltivazioni di coca (che sono oggi estese in Colombia per circa 80.000 ettari) attraverso la produzione di caffe', cacao, cuore di palma, miele ed altri prodotti -ha detto Calvani- e' possibile, come lo dimostrano le reti di campesinos che hanno deciso di cambiare strada, ma c' e' poco sostegno a questi progetti da parte della comunita' internazionale. Basterebbero infatti 100 milioni di euro all' anno (per un anno o due) per sostituire ed eliminare le attuali coltivazioni di coca presenti in Colombia con produzioni agricole alternative". Noi -ha aggiunto Calvani- "dobbiamo sostituire 80mila ettari oggi adibiti in Colombia alla coltivazione di coca. E, per fare un esempio, per riconvertire questa produzione a caffe' c'e' bisogno ogni anno di vendere sei milioni di chili di caffe' che, in pacchi da mezzo chilo, sono 12 milioni di confezioni. Questo vuol dire che sarebbe sufficiente che ogni famiglia italiana (ne sono presenti 12 milioni in base all'attuale censimento) comprasse all'anno mezzo chilo di caffe' colombiano per ottenere questo risultato". Nei nostri programmi -ha aggiunto Calvani- "entriamo in competizione con i venditori di cocaina e l'attivita', visto il clima di violenza che accompagna il narcotraffico, non e' certo agevole. Ma constatiamo come sono in continua crescita le famiglie di campesinos che si dimostrano interessate a cambiare coltivazione. E poi non va dimenticato che il narcotraffico, con i suoi enormi profitti, finanzia il terrorismo internazionale. L'azione che stiamo portando avanti non e' solo una semplice sostituzione di tipi di produzione ma di modello di vita: da una situazione fondata sulla violenza ad una situazione pacifica". "Comperando questo prodotto -si legge infatti nelle confezioni di questi prodotti- si contribuisce alla eliminazione delle coltivazioni illecite". "Quello che stiamo facendo -ha aggiunto Victor Cordero- e' la dimostrazione che e' possibile un cambiamento: dalla violenza ad una pacifica vita produttiva. E, grazie a questi progetti sostenuti dall'Onu, siamo passati ad una economia sana". Per Andrea Muccioli "e' davvero grave assistere in Europa, davanti a questi significativi e concreti progetti per eliminare alla radice il problema della produzione di droga, a continui tentativi di sdoganamento del consumo delle sostanze stupefacenti". "Attualmente -ha concluso Calvani- questi prodotti di pace colombiani (che sono venduti per la gran parte in Colombia) non sono commercializzati in Italia. Contatti sono in corso con il gruppo Coop". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------