====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 18-12-2007 al 31-12-2007 n.51-52/2007 ARTICOLI - Italia. Nuova legge immigrazione. Le promesse o gli impegni del ministro Ferrero... come con le droghe? - Italia. Countdown al secondo compleanno della legge Fini-Giovanardi - Messico. Il Paese non supera la prova antidroga NOTIZIE - Francia. Anche il secondo fratello del ministro della Giustizia condannato per narcotraffico - Olanda. L'ecstasy danneggia la memoria associata al linguaggio - Usa. Texas. Legge piu' severa ha prodotto aumento traffico di metanfetamine - Italia. Corte Costituzionale accoglie ricorso Regioni: illegittime parti della legge Fini-Giovanardi - Emirati Arabi. Agente canadese antinarcotici vittima della guerra alla droga - Canada. Cannabis piu' cancerogena del tabacco? - Italia. Trieste. Rinviata a gennaio udienza ex capo della Mobile - Italia. Napoli. Fermato agente Polizia Penitenziaria accusato di narcotraffico - Nuova Zelanda. La maggioranza dei detenuti consuma droghe - Italia. Perugia. Sindaco: diffusione droga e' punto debole della citta' - Nicaragua. Presidente: lotta alla droga e' scusa per occupazione Usa della Colombia - Spagna. I consumatori di droghe tornano alla siringa - Australia. Ricerca: gli universitari fumano canne per rilassarsi - Vaticano. Benedetto XVI: chi non crede in Dio ha bisogno di droga - Yemen. Presidente: rinuncio al khat, mi distrae - Iran. Impiccato tossicodipendente: spacciava - Italia. Torino. Promotori petizione narcosala scrivono a Ferrero - Ecuador. Presidente: assurde pene carcerarie per i corrieri - Messico. Doganieri decapitati da narcotrafficanti - Messico. Bloccati conti al fratello ex-presidente Salinas per traffico di droga - Rino Gaetano usava cocaina? La sorella querela: infamante e offesa alla memoria - Russia. Rappresentante anticrimine di Putin: l'Afghanistan e' ormai un narcostato - Italia. Verso il rinvio a giudizio per Don Gelmini, ideatore della cristoterapia e guru antidroga del centro-destra - Usa. Britney Spears partecipera' a film contro la droga - Italia. Roma. Tre decessi per overdose in poche ore, si teme partita di eroina killer - Iran. Impiccati due narcotrafficanti ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 6 morti - 139 arresti - 504,359 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 299,475 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 204,884 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 98305 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 35000 piante di cannabis - 58 giorni di detenzione ARTICOLI 28-12-2007 Italia. Nuova legge immigrazione. Le promesse o gli impegni del ministro Ferrero... come con le droghe? Il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, fa sapere che il consiglio dei ministri ha deciso che la legge Amato-Ferrero sara' calendarizzato a gennaio alla Camera. Ci auguriamo che questo sia un impegno e non una promessa, per il bene di tutto il Paese, inclusa la credibilita' del Governo e del ministro stesso. Anche se la proposta di riforma della legge Bossi-Fini sull'immigrazione lascia irrisolti una serie di problemi, primo fra tutti l'esistenza anacronistica e pericolosa delle quote di ingresso, foriere di illegalita' e la cui procedura e' impossibile da rispettare. Nonostante questo ci auguriamo che se ne cominci a parlare e non finisca come con la proposta di legge del Governo per la riforma della legge sulle droghe, la Fini-Giovanardi. Non ce ne voglia il ministro Ferrero, ma proprio per quest'ultima riforma i preannunci sono stati tali e tanti e altrettanto tante le scadenze eluse, che non ci stupiremmo che altrettanto avvenga su un tema altrettanto scottante come l'immigrazione. Nel caso delle droghe, come in quello dell'immigrazione, sono in considerazione aspetti che solo per chi ha le bende sugli occhi riguardano gli ultimi della nostra societa', perche' i risvolti della cattiva considerazione di questi ultimi sono diventati drammi economici, sociali, umani e politici della nostra quotidianita'. Per questo chiediamo al ministro Ferrero un colpo di reni su ambedue le questioni oppure un silenzio che lui stesso potra' utilizzare per valutare la propria politica in un governo che, nato anche per la riforma delle leggi su droga e immigrazione, e' invece fino ad oggi il principale esecutore delle peggiori leggi in materia che esistono in tutti i Paesi occidentali... con la beffa che sono leggi del precedente Governo e contro le quali l'attuale maggioranza ha anche preso i voti per cambiarle. Vincenzo Donvito 28-12-2007 Italia. Countdown al secondo compleanno della legge Fini-Giovanardi Ormai manca poco al secondo compleanno della Fini-Giovanardi, una delle leggi piu' repressive nel mondo occidentale contro il consumo ed il mercato delle droghe illegali. Era il 21 febbraio 2006 quando il Parlamento approvo' la legge di riforma sulle tossicodipendenze, modificando in fase di conversione un decreto legge per assicurare il corretto svolgimento delle olimpiadi invernali di Torino. All'epoca, molti Paesi che partecipavano ai giochi espressero preoccupazione per la possibile incarcerazione dei propri atleti fino a 20 anni se in possesso di sostanze dopanti. Ma le cose poi sono andate bene. Nessun arresto. Soprattutto, l'Italia conquisto' ben 11 medaglie, 5 d'oro e 6 di bronzo (nessun argento). E chissa' che non sia merito anche di Fini e Giovanardi. Ma l'opposizione di centro-sinistra in Parlamento mostro' tutto il proprio disappunto, sconcerto, rabbia e annuncio' dura battaglia. Queste alcune dichiarazioni di suoi esponenti: Livia Turco (futuro ministro della Salute): "Mettere sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti e' antiscientifico, ma soprattutto profondamente inefficace per il recupero delle persone. Purtroppo e' noto che al centrodestra e a Storace non stanno a cuore le persone, al contrario le usano all'inizio della campagna elettorale, dopo averle dimenticate per cinque anni, pensando di raggranellare un po' di voti. Ma le persone sono intelligenti e sapranno reagire ... Faremo di tutto perche' gli italiani reagiscano con la forza di una proposta alternativa: educare, prevenire, prendere in carico e non punire. Un programma molto, molto faticoso ma che certo potra' salvare vite umane, come hanno dimostrato tante comunita' e tanti operatori ai quali va il nostro ringraziamento e il nostro affetto". Rosy Bindi (futuro ministro della Famiglia): "[E' una legge] che rispecchia l'impostazione punitiva e repressiva di questo governo che non tende ne' al recupero ne' alla riabilitazione, e che e' un proclama elettorale, da far vedere in comizi e dibattiti in televisione...Sara' una delle prime leggi che abrogheremo quando saremo al governo. Non perche', come qualcuno dice, il centrodestra e' contro le droghe e noi a favore, ma perche' cosi' come e' impostata e' una legge che puo' solo produrre gravi danni". Alfonso Pecoraro Scanio (futuro ministro dell'Ambiente): "Legge oscena. Credo che Ciampi farebbe cosa buona a non firmare una serie di provvedimenti incostituzionali e propagandistici che stanno approvando in queste ultime settimane, strappati con la scusa di provvedimenti importanti e utilizzati invece per fare propaganda elettorale, sia nelle abboffate tv sia in queste leggi raffazzonate di questa legislatura... Devo dire che veramente questa destra sta dimostrando il suo peggior volto, anche rispetto alle altre destre europee: prima la legge per sparare, adesso questa che manda in carcere i tossicodipendenti". Fausto Bertinotti (futuro presidente della Camera dei Deputati): "Questa idea che il governo ha avuto di immettere arbitrariamente in una misura legislativa delle Olimpiadi un tema gigantesco come quello della droga e' un'infamia!" Francesco Rutelli (futuro vicepresidente del Consiglio): "Quella del centrodestra sulla droga e' una legge manifesto, politica e assolutamente carente, che da' una risposta sbagliata a un problema reale e che costringera' i nostri agenti, anziche' occuparsi della criminalita', a passare il tempo a schedare ragazzi". Massimo D'Alema (futuro ministro degli Esteri): "E' una legge secondo me sbagliata che non affronta i veri problemi della droga, della tossicodipendenza, della prevenzione, della lotta al traffico. E' una legge che rischia di creare una contiguita' tra droghe leggere e pesanti, egualmente criminalizzate. E quindi si favorisce quel passaggio di un ragazzo dallo spinello alla cocaina e all'eroina che e' esattamente invece cio' che si dovrebbe combattere". Paolo Ferrero (futuro ministro della Solidarieta' sociale con delega sulle tossicodipendenze): "Questo accanimento verso i comportamenti dei giovani e' senza precedenti e al limite della paranoia e mi fa venire in mente le pratiche inquisitorie. Pensare che i nostri ragazzi possano andare in galera per qualche spinello mi fa venire i brividi. E' intollerabile inoltre il fatto che venga inserita questa norma in un decreto per la pubblica amministrazione. Quando manderemo a casa Berlusconi riscriveremo tutto di sana pianta". Romano Prodi (futuro Presidente del Consiglio dei ministri): "Non e' una legge organica che tiene presenti i problemi dei giovani, ma e' puramente punitiva. A tempo debito servira' una legge piu' organica, che offra una cornice complessiva". Piero Fassino (leader del maggior partito di centro-sinistra): "Certamente la legge non puo' rimanere cosi', perche' non distingue tra droghe pesanti (che rappresentano un pericolo sociale serio) e droghe leggere, rispetto alle quali tutta la moderna psicologia ha un ben altro atteggiamento. Non si puo' pensare che l'unico strumento sia il carcere. Deve finire in carcere chi spaccia, non chi consuma". Emma Bonino (futuro ministro del Commercio con l'Estero e delle Politiche europee): "Ormai in Italia c'e' una situazione in cui non ci sono piu' le liberta' personali, per farsi uno spinello bisogna andare in Olanda. Ormai per abortire con la RU486 bisogna andare in Svezia, per i Pacs in Francia, per la procreazione assistita in Spagna e per esercitare la ricerca in America. Viene da chiedersi se in Italia e' rimasta la liberta' di respirare". Ma era, appunto... minoranza parlamentare, e quindi non poteva fare molto fino a quando non fosse nuovamente divenuta maggioranza di Governo. Infatti, il programma elettorale dell'Unione, "Per il bene dell'Italia," per le elezioni che si sarebbero svolte da li' a poche settimane annunciava la riforma: "Educare, prevenire, curare. Non incarcerare. Per le tossicodipendenze non servono ne' il carcere ne' i ricoveri coatti. Lavoro, diritti e crescita camminano insieme. Alla tolleranza zero bisogna opporre una strategia dell’accoglienza sociale per la persona e le famiglie che vivono il dramma della droga, a partire dalla decriminalizzazione delle condotte legate al consumo (anche per fini terapeutici) e quindi dal superamento della normativa in vigore dal 1990. Occorre un reale contrasto dei traffici e la tolleranza zero verso i trafficanti. E' necessario rilanciare il ruolo dei SerT e dei servizi territoriali che in questi cinque anni sono stati sistematicamente penalizzati dai tagli alla spesa sociale; senza imporre un unico modello e salvaguardando il pluralismo delle comunita' terapeutiche, queste dovranno essere messe in rete con il servizio pubblico a cui spetta la diagnosi della dipendenza. Vanno sostenuti quanti, con approcci culturali e metodologie differenti, da anni sono impegnati a costruire percorsi personalizzati e percio' efficaci di prevenzione, cura e riabilitazione considerando le strategie di riduzione del danno come parte integrante della rete dei servizi. Il decreto legge del governo sulle tossicodipendenze deve essere abrogato." (pp.186-187) Il 9 e 10 aprile si tengono le elezioni politiche, e la minoranza diventa maggioranza. Il cento-sinistra e' nuovamente al Governo. Il Governo Prodi II si insedia il 17 maggio 2006, a due mesi dall'approvazione della legge Fini-Giovanardi. Il programma dell'Unione diviene il "Programma del Governo 2006-2011". Le prime dichiarazioni del neo ministro della Solidarieta' Sociale con delega sulle tossicodipendenze lasciano ben sperare. 22 maggio 2006: "Sono intenzionato a mettere mano in maniera strutturale alla 'macchina' della lotta alle dipendenze. Al contrario di quello che ha fatto il governo Berlusconi -sottolinea Ferrero- occorre distinguere nettamente tra droghe leggere e droghe pesanti". 12 giugno 2006: "Stiamo lavorando per vedere quale puo' essere una forma rapida per sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi. E questo avverra' senz'altro entro l'anno". 12 giugno 2006: "Credo che sia necessario avere la possibilita' di sperimentazioni, tra cui le 'stanze del buco'". 14 giugno 2006: "E' intendimento del governo modificare radicalmente la normativa in tema di droghe in quanto riteniamo che non abbia avuto alcuna efficacia. 21 giugno 2006: "Entro primavera [2007] avra' luogo la Conferenza governativa sulle droghe". 5 luglio 2006: "Mi sento impegnato a lavorare alla costruzione di un disegno di legge in tempi brevi, che sia contemporaneamente il superamento della cosiddetta Fini- Giovanardi e la riscrittura delle regole...Questo governo ritiene che sia sbagliato l'approccio proibizionista, intanto perche' totalmente inefficace come dimostra l'evidenza scientifica. Non funziona". 13 luglio 2006 a proposito della Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze: "Dai dati vengono confermate alcune riflessione fatte in questi mesi, e cioe' che l'indirizzo dello scorso governo non fosse efficace a contrastare il fenomeno, bensi' dannoso... Per questo stiamo lavorando a un disegno di legge che ridisegni la normativa sulle sostanze e che abbia la capacita' di cogliere il fenomeno nella sua interezza. La logica di fondo e' quella dei quattro pilastri: prevenzione, cura, riduzione del danno e lotta al narcotraffico". Arrivano le vacanze agostane, e per ora solo due mesi di annunci. Ma diamo tempo al tempo... 3 settembre 2006: Ferrero: "Abrogheremo la legge Fini-Giovanardi e si tornera' alla distinzione tra droghe leggere e pesanti. Non si puo' mettere sullo stesso piano cannabis ed eroina. A cio' si aggiunge l'eliminazione delle sanzioni amministrative, che nella vita di un ragazzo producono lo stesso effetto di una sanzione penale". Finalmente ci siamo? 9 ottobre 2006. Ferrero: "Il test del ddl sugli stupefacenti e' stato preparato e lo stiamo testando con gli altri ministeri competenti...Il provvedimento smontera' l' impianto della legge Fini-Giovanardi". E poi ... appare lo spettro della "bioetica". Dopo i Pacs, i Dico, l'eutanasia, il testamento biologico, il doppio cognome, la ricerca con le staminali, la Ru486 e la pillola del giorno dopo, la "bioetica" divora anche la droga, improvvisamente divenuta "tema sensibile". 14 ottobre 2006. Ferrero: "Questo non e' un governo di sinistra, e' una coalizione in cui coesistono culture di fondo molto diverse. Il tema delle sostanze tocca un tasto, quello del piacere, che e' un nervo scoperto delle culture, e questo rende piu' difficile la discussione. Il mio obiettivo per portare a casa un risultato non e' una splendida legge, ma una legge che riduca il danno fatto dalla normativa varata dal precedente governo". Ma non tutto sembra ancora perduto, la bioetica non ha ancora divorato qualsiasi impulso ad agire. Ci prova il ministro Turco... 3 novembre 2006: Il ministro della Salute, Livia Turco, raddoppia per decreto le quantita' massime di cannabis ad uso personale contenute nella legge Fini- Giovanardi (da 0,5 a 1 grammo di principio attivo). In altre parole, si finisce in carcere per spaccio se si e' trovati con piu' di 1 grammo di principio attivo di cannabis. Non e' proprio l'abrogazione della legge, ma qualche giovane in meno potrebbe risparmiarsi il carcere. ...ma "e' subito polemica" (come amano titolare i giornali). Questa volta pero' il centro-sinistra ha la maggioranza per far valere il suo programma elettorale. Giusto? ... 17 novembre 2006. Ben 51 parlamentari dell'Unione, guidati da Paola Binetti, Luigi Bobba, Emanuela Baio, scrivono una lettera al ministro Turco: "non ci e' parso saggio ne' prudente emanare in questo momento un provvedimento di tale portata". 19 novembre 2006. Turco difende il suo decreto: "Esso e' in grado di correggere solo in minima parte le storture della legge voluta dal Governo Berlusconi. Lo dico con amarezza perche' quelle vite di giovani in carcere, anche per uso occasionale di droghe leggere, e' una sconfitta di tutti e non solo di una legge". 27 novembre 2006. Intanto Ferrero continua ad "annunciare": "Nella nuova legge all'esame del governo non sara' prevista alcuna tabella: sara' il magistrato, volta per volta, a decidere se si tratta di spaccio o di consumo". ... giusto! 29 novembre 2006. Il Senato, commissione Sanita', boccia il decreto Turco con un ordine del giorno presentato e votato da senatori dell'Unione, tra cui Anna Serafini che sull'Unita' dichiara: "Ho salvato il Governo". E sibillinamente dice: "chiedo all'Unione una cosa: sui temi eticamente sensibili che metodo sceglie per formulare i contenuti?". Comunque Ferrero continua ad "annunciare" linee, indirizzi, e piani 2 dicembre 2006. E Ferrero "annuncia": "L'elemento di convergenza all'interno della maggioranza e' che tutti dicono 'no alla galera per i consumatori' e chiedono responsabilizzazione, informazione e costruzione di un percorso di prevenzione. Questo e' il principale mutamento rispetto al precedente governo che ha lavorato soprattutto sulla repressione". 5 dicembre 2006. Al via la nuova Consulta nazionale sulle dipendenze voluta da Ferrero, il cui compito e' quello di tracciare le linee di modifica all'attuale legislazione "attraverso un confronto interno al governo ma anche tra chi e con chi opera in trincea". 7 dicembre 2006. Ferrero: "Siamo in una fase in cui e' bene avere una discussione approfondita su come superare l'attuale legislazione che non funziona. Le politiche di centrodestra non hanno portato alcun risultato se non il raddoppio dei consumi di coca e cannabis". Arrivano le prime linee (?) ... 20 dicembre 2006. Ferrero mostra a Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga ed il Crimine, "le nuove linee della politica sulle dipendenze decise dal Governo italiano". ...ed il seminario di governo 11-12 gennaio 2007. I ministri partecipano al "Seminario di Governo" presso la Reggia di Caserta, sull'attivita' dell'Esecutivo per l'anno nuovo. Ma nel programma, di tossicodipendenze non c'e' traccia: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/seminario_caserta/inde x.html In realta' se ne discutera', ed il prodotto e' un pamphlet di alcune decine di pagine, pieno di diagrammi, grafici, intenti, etc. Intanto il ministro Amato fa quello che ama fare: lanciare gli allarmi 2 febbraio 2007. Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, lancia l'allarme: "In Italia c'e' un consumo gigantesco di cocaina, una spaventosa domanda di cocaina. Non si puo' chiedere alle forze dell' ordine di contrastare se c'e' una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti". Ferrero commenta: "Come la Bossi-Fini non ha ridotto ma ha anzi contribuito a far crescere il fenomeno della clandestinita' tra gli immigrati, anche la Fini- Giovanardi non ha in alcun modo ridimensionato la diffusione di una sostanza come la cocaina". Incidentalmente, anche la legge Bossi-Fini e' sempre in vigore. Il ministro illustra al Senato le linee guida della legge sulla tossicodipendenza che sostituira' la Fini-Giovanardi. E poi Bindi: la droga non e' priorita' 10 febbraio 2007. Rivolgendosi al sottosegretario alla Solidarieta' sociale, Cristina De Luca, il ministro Bindi consiglia: "Consiglierei al tuo ministro di avere piu' fretta sull'immigrazione che sulla droga". Cosi', il 21 febbraio 2007 si festeggia il primo compleanno della legge Fini-Giovanardi, rimasta completamente immodificata nei 10 mesi di governo Prodi. Anno nuovo, vita nuova? 13 marzo 2007. Ferrero va all'Onu e chiede la depenalizzazione del consumo personale di droghe. Ma anche l'Onu, come il suo Governo, non lo ascolta. E dopo il Senato, anche il Tar boccia il decreto Turco. Il Governo annuncia ricorso al Consiglio di Stato... 21 marzo 2007. Su ricorso del Codacons, il Tar Lazio annulla il decreto Turco. Si finisce in carcere come spacciatori con quantita' superiori a 0,5 grammi di principio attivo di cannabis. Turco e Ferrero annunciano il ricorso al Consiglio di Stato. Turco: "In genere rispetto le sentenze. Ma in questo caso faro' ricorso al Consiglio di Stato". Ferrero: "Piena condivisione con quanto affermato dalla Ministra Livia Turco sulla necessita' di impugnare il provvedimento". ...ma poi ci ripensa e fa buon viso a cattiva sorte 22 marzo 2007. Il Governo non ricorre contro la sentenza del Tar, nel giro di 24 ore divenuta sentenza "positiva". Turco: "Nelle motivazioni della sentenza trova piena conferma l'ipotesi gia' prospettata dal Ministro della Salute... Ora il compito del Governo e' accelerare al massimo la stesura e la presentazione del disegno di legge che modifica la Fini- Giovanardi, un provvedimento che si e' mostrato inutile per contrastare il consumo delle sostanze stupefacenti". Ferrero va oltre: "Il governo non intende ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha annullato il decreto Turco sulla cannabis, ma annullera' il decreto del precedente governo che fissava le quantita' massime di droga detenibili senza incorrere in sanzioni penali". E Ferrero "annuncia"... 22 marzo 2007. Ferrero annuncia: a giorni decreto per eliminare le tabelle della Fini -Giovanardi. Forse ci siamo? Certo! ...e cerca gli "indirizzi" 29 marzo 2007. Ferrero difende l'operato del Governo: stiamo attuando la legge Fini -Giovanardi. "Nessuno sta sabotando l'attuazione di una legge che viene attuata e per le parti significative viene attuata dalle forze di polizia". Poi prende tempo: "Il Governo non ha ancora predisposto un disegno di legge in materia di modifica della normativa perche' stiamo costruendo un percorso partecipato. Stiamo quindi ancora in una fase di costruzione degli indirizzi". Gli indirizzi... Il disegno di legge viene illustrato alla Consulta 29 marzo 2007. Ferrero illustra il suo disegno di legge alla Consulta sulle tossicodipendenze. Secondo indiscrezioni, il ddl e' frutto di una lunga mediazione tra le forze della maggioranza, vuole superare la Fini- Giovanardi trovando una sorta di 'terza via' tra la legge del precedente governo e la legge 309. Insomma una terza via tra una legge proibizionista ed una iperproibizionista (semi-iper-proibizionista?). Poi il giardinaggio 9 maggio 2007. Il ministro Turco, ispirata dal sindaco di centro-sinistra di Torino (nel frattempo divenuto proibizionista), propone: "puniamo i consumatori con il giardinaggio". E ribadisce: "La mia priorita' e' sostenere una campagna forte e decisa con un unico slogan: no alle droghe, tutte le droghe". Ed ecco i kit antidroga per le famiglie... 11 maggio 2007. Il ministro Turco annuncia test antidroga obbligatori per i lavoratori con lavori rischiosi per gli altri e apprezza l'idea del sindaco di Milano di offrire gratuitamente kit antidroga alle famiglie: "Non mi pare sciocca come idea, anzi ammetto che mi intriga. So che e' una cosa rischiosa, potrebbe mettere in crisi il rapporto con un figlio, i ragazzi potrebbero rifiutarsi, ma credo sarebbe un test di verita' nella relazione tra genitori e ragazzi". Qualcuno le suggerisce anche la macchina della verita', strumento altrettanto efficace ma anche in altri ambiti dove i figli potrebbero dire qualche bugia. Ma Turco non recepisce. ... ed il Nas nelle scuole 8 giugno 2007. In attesa di una modifica della legge, il ministro Turco annuncia: mandero' i Nas con cani antidroga nelle scuole. A chi le fa notare che la cosa e' piuttosto repressiva, lei risponde: "Bisogna solo mettersi d'accordo sul concetto di prevenzione, che secondo me non significa tolleranza, bensi' dare educazione e regole, combattere lo spaccio in tutte le sue forme e garantire ambienti sani e sicuri ai nostri ragazzi". Un particolare, con la legge Fini-Giovanardi ancora in vigore, lo studente che viene pescato con piu' di 0,5 grammi di principio attivo di cannabis rischia di finire in carcere alla stregua di un narcotrafficante. E poi: "e' colpa di Ferrero" 8 giugno 2007. Turco ammette che la modifica della Fini-Giovanardi non avverra' a breve: "e' ineludibile che vi sia una pluralita' di accenti". E da la colpa a Ferrero: "Il ministro coordinatore non sono io, ma il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero". ...e Ferrero "annuncia" e "riannuncia" 25 giugno 2007. Ferrero annuncia: pronto il ddl del Governo sulle tossicodipendenze! 27 giugno 2007. Ferrero (ri)annuncia: Saranno riviste le tabelle a seconda della pericolosita' delle sostanze stupefacenti. Vacanze agostane. Poi Ferrero riprende a "ri-riannunciare" 6 settembre 2007. Dopo il suicidio di un giovane che era stato trovato in possesso di hashish (e per questo era stato dato in pasto ai quotidiani locali), Ferrero promette: cambieremo la Fini-Giovanardi. 19 settembre 2007. Ferrero (ri-ri-ri)annuncia: abbiamo raggiunto un'intesa sul disegno di legge del governo sulla droga. "Per ragioni di discussioni interne al governo, a volte piu' semplici a volte meno, i tempi sono stati molto dilatati". Ma l'intesa non c'e', e' Ferrero degrada l'"annuncio" in "auspicio" 8 ottobre 2007. "La relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia evidenzia il fallimento della legge Fini-Giovanardi e la necessita' di intervenire sulla materia. Per questo auspico che il Consiglio dei Ministri discuta rapidamente della nuova legge sulle tossicodipendenze". A Torino intanto qualcosa si muove sull'istituzione di una sala del consumo. Ferrero e Turco favorevoli, ma... 19 ottobre 2007. Turco e Ferrero esprimono parere favorevole alla proposta discussa in Consiglio comunale a Torino di istituire una stanza del consumo. Ferrero: "Sono d'accordo, il fenomeno va combattuto e questo e' un esperimento per vedere se siamo in grado di fare qualche passo in avanti nel controllo delle tossicodipendenze e per cercare di risolvere i problemi che si verificano nelle nostre citta'". Turco: "Sono certamente d'accordo, se mai eviterei la definizione di 'stanza del buco' che e' del tutto fuorviante". ...poi ci ripensano 21 ottobre 2007. In una lettera al Sindaco di Torino, Turco scrive: "l'attivazione di una sperimentazione nel senso proposto richiede comunque un intervento di livello legislativo, che –mediante un’apposita disciplina derogatoria rispetto alle previsioni del Testo unico sugli stupefacenti (D.P.R. 309/1990), come recentemente modificato dalla legge Fini-Giovanardi (Legge 49/1996)– ponga sia i tossicodipendenti, sia gli operatori sanitari coinvolti nella sperimentazione stessa al riparo dal rischio di irrogazione delle sanzioni previste dalla norme vigenti e consenta di mantenere l’iniziativa in un ambito di sostanziale rispetto degli impegni che lo Stato ha assunto con le convenzioni internazionali in materia di stupefacenti". Insomma, le narcosale sono illegali fino ad una modifica della legge Fini-Giovanardi... Anche Ferrero sembra averci ripensato: "Sul versante della riduzione del danno in materia di tossicodipendenza l'Italia appare ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei e, per recuperare terreno, occorrerebbe cambiare a livello normativo poiche' con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile". Ferrero e' pessimista... 27 novembre 2007. Ferrero ammette l'evidenza: "Ne' sull'alcol ne' sulla droga non si e' mai arrivati neppure ad una discussione all'interno del consiglio dei Ministri". ...e poi, dopo le "linee" e gli "indirizzi" arriva il "piano"... 28 novembre 2007. Ferrero annuncia la discussione in Consiglio dei ministri del "Piano d'azione sulle droghe". E ri(ri-ri-ri-ri)badisce: "segnalero' a Prodi la necessita' di una rapida discussione in tal senso da parte del governo". 29 novembre 2007. Il Governo approva "Il Piano italiano di azione sulle droghe". Finalmente si cambia! ...ma si chiama -appunto- "piano d'azione", e non "azione". La legge Fini -Giovanardi e' sempre li'. Comunque Ferrero e' ottimista e riprende subito ad annunciare. 29 novembre 2007. "Entro fine anno si avviera' finalmente la discussione in seno al Governo per superare la legge Fini-Giovanardi sulla droga". Ma a pochi giorni dalla fine dell'anno niente discussione "in seno" 17 dicembre 2007. "Il Consiglio dei ministri non riesce a discutere. Il disegno di legge e' bloccato". E fa appello alla stampa: "I mass media dovrebbero informare sugli effetti delle sostanze sia legali che illegali, in maniera piu' razionale possibile". Redazione 29-12-2007 Messico. Il Paese non supera la prova antidroga Gli sforzi fatti in dieci anni dal governo messicano per eliminare, o almeno ridurre in modo significativo, il narcotraffico e il consumo di droghe si sono rivelati un fallimento. Nell'ultimo decennio, il consumo e' aumentato piu' del 50 per cento; tra il 2000 e il 2007 sono state assassinate 11.800 persone in conflitti legati alle droghe; i narcotrafficanti messicani hanno sostituito i colombiani come leader nella vendita di droghe agli Stati Uniti, il primo Paese consumatore al mondo. "Un mondo libero da droghe, noi possiamo ottenerlo", fu lo slogan adottato nel 1998 dalla ventesima sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu dedicata al problema globale delle droghe illegali. In quell'occasione si concordo' un piano d'azione di dieci anni, che comprendeva la cooperazione tra i governi, l'attacco frontale ai venditori e la distruzione delle piantagioni. Inoltre furono adottate azioni per ridurre il consumo, sebbene, come indica la maggioranza delle analisi, l'impegno maggiore si sia concentrato soprattutto sugli aspetti punitivi. Il Messico, come la maggioranza dei Paesi, ha applicato quella ricetta ricorrendo persino alle forze armate, considerate le uniche capaci di contrastare il potere dei narcotrafficanti. Nel contempo ha speso milioni di dollari per controllare il danaro sporco e sorvegliare le frontiere. Nei dieci anni trascorsi sono state arrestate piu' di 90.000 persone accusate di far parte della catena del narcotraffico, e circa quaranta sono state individuate come importanti capi di gruppi mafiosi. Eppure, l'obiettivo fissato dalle Nazioni Unite di liberarsi, nel 2008, dal problema delle droghe o quanto meno di attenuarlo, non e' stato centrato ne' in Messico ne' nella maggioranza dei Paesi, ha affermato l'esperto Wellington Medrano. E' il momento di ripensare le strategie adottate o di cambiare impostazione, spiega a Inter Press Service (IPS) il ricercatore formatosi alla Universidad Nacional Autonoma de México. Medrano ha ricordato che esistono delle proposte alternative alle strategie attuali. Tra queste ha citato la legalizzazione di talune droghe, l'applicazione di politiche volte a ridurre i danni per i consumatori, oltre a privilegiare l'educazione e la prevenzione. Ritiene poi che si dovrebbe richiedere all'Onu una certa tolleranza, in modo che i Paesi possano sperimentare dei percorsi propri. Nel 1998, l'Assemblea Generale del foro mondiale stabili' che gli impegni assunti sarebbero dovuti essere valutati e, se necessario, ridefiniti nel 2008. La Fondazione Beckley, un centro di studi britannico che analizza le strategie di lotta globale alle droghe, sostiene che il fallimento dell'impostazioine concordata dieci anni fa dalla comunita' internazionale e' evidente. I governi dovrebbero "annunciare che l'uso di stupefacenti non si puo' sradicare, ma che si dovrebbe trovare il modo di ridurne i danni", lasciando da parte il principio morale sul dovere di "eliminare il male delle droghe", ha indicato il rapporto della Fondazione. Il governo messicano del presidente Felipe Calderon ha promesso che nel 2008 continueranno le azioni punitive contro il narcotraffico e che i militari seguiranno a essere la punta di lancia di questa lotta. Secondo il suo parere, l'unica cosa che vogliono i venditori di droghe e' "schiavizzare la gioventu'". Anche il suo predecessore Vicente Fox (2000-2006) era ricorso all'esercito. Ma e' stato Calderon ad aver dato ai militari un mandato superiore a quello conferito da altri presidenti, benche' questa strada fosse stata intrapresa fin dagli anni 80. L'impiego dell'esercito in operazioni essenzialmente di polizia ha lasciato una scia di violazioni delle liberta' fondamentali delle persone, segnalano i rapporti della Comision Nacional de los Derechos Humanos. La strategia d'impiegare i militari e' avallata dal governo degli Stati Uniti, promotore degli accordi adottati dall'Onu. A partire dal 2000, Washington ha finanziato il Plan Colombia, una strategia antidroga e antisommossa concordata con Bogota'. All'inizio di novembre di quest'anno, la Iniciativa Mérida, negoziata quasi in segreto tra Messico e Stati Uniti, ha causato forti polemiche. Sebbene sia stata presentata come un piano di aiuti antidroga, prevede pero' controlli migratori e azioni antiterrorismo. Il 21 dicembre Calderon ha dichiarato che i soldati sono l'arma piu' poderosa contro le mafie e "lo scudo protettivo di cui la cittadinanza necessita per vivere in pace". "La guerra contro le droghe non si vince ne' si perde", poiche' si tratta di una lotta interminabile, ha detto a IPS Jorge Chabat, un esperto del Centro de Investigacion y Docencia Economica. Per Luis Astorga dell'Istituto di Ricerche Sociali dell'Universita' Nazionale Autonoma del Messico, mettere i militari a capo delle politiche antidroghe non e' un'invenzione colombiana ne' messicana, bensi' di Washington, che privilegia gli aspetti punitivi rispetto a quelli preventivi e non accetta un cambio di strategia. "Bisogna chiarire che non e' la politica del presidente Calderon. E' la politica delle droghe in vigore nella maggior parte del pianeta. Tutti i paesi firmatari delle Nazioni Unite fanno lo stesso", ha sostenuto Astorga in un'intervista al quotidiano Reforma. La realta' mostra che il Messico e' un esempio del fallimento di queste politiche, dice Medrano. "Un mondo libero dalle droghe, noi possiamo ottenerlo", e' una parola d'ordine che non ha riscontro nella realta'. Studi ufficiali asseriscono che 3,5 milioni di messicani -su una popolazione di 104 milioni- ha sperimentato qualche volta le droghe, 500.000 le consumano abitualmente e 280.000 ne sono dipendenti in modo serio. L'incremento del consumo ha rafforzato i narcotrafficanti locali, che hanno scavalcato i colombiani per potenza in America Latina. Il mercato delle droghe resta, malgrado che diversi boss messicani siano stati arrestati negli ultimi anni, e che nel 2007 il governo abbia operato sequestri di droghe e denaro senza precedenti. La violenza e' aumentata sotto la gestione Fox, sia per impadronirsi dei mercati sia in risposta alle operazioni ufficiali. Sono stati commessi 9.000 omicidi. Nell'ultimo anno, con Calderon, gli omicidi sono stati 2.800. Si valuta che ogni anno entrino negli Stati Uniti 275 tonnellate di cocaina e che ne vengano sequestrate solo 36 in Messico, da dove esce l'80 per cento delle droghe destinate a quel mercato. Ips - Traduzione di Rosa a Marca Diego Cevallos -------------------------------------- NOTIZIE 18-12-2007 Francia. Anche il secondo fratello del ministro della Giustizia condannato per narcotraffico Uno dei fratelli del ministro della giustizia francese, Rachida Dati, Omar, e' stato condannato ieri a otto mesi di carcere per traffico di sostanze stupefacenti. Il tribunale di Chalon-sur-Saone, nel centro della Francia, e' andato al di la' della richiesta dell' accusa, che aveva domandato sette mesi. Omar Dati, 36 anni, era stato gia' condannato nel 2001 a quattro mesi di carcere, con la condizionale, sempre per droga. Un altro degli undici fratelli del ministro, Jamal Dati, 34 anni, e' stato condannato nell' agosto scorso a dodici mesi di prigione sempre per traffico di sostanze stupefacenti. Ha fatto ricorso in Cassazione. Rachida Dati, 42 anni, figlia di immigrati maghrebini, e' uno dei volti del governo di Nicolas Sarkozy. La sua riforma della Carta giudiziaria -l' organizzazione dei tribunali sul territorio- e' attualmente al centro di una forte contestazione da parte di magistrati e avvocati. 18-12-2007 Olanda. L'ecstasy danneggia la memoria associata al linguaggio Il consumo di ecstasy, anche a dosi basse, potrebbe deteriorare la memoria legata al linguaggio, secondo una ricerca dell'Universita' di Amsterdam, pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry. Un'équipe diretta da Telma Schilt, nel 2002 recluto' 188 volontari sui 22 anni, che non avevano mai assunto la sostanza, ma che prevedevano di provarla in un breve periodo di tempo. Nei tre anni successivi al primo approccio, quindi tra il 2002 e il 2004, cinquantotto di loro cominciarono a consumare la sostanza. I ricercatori hanno confrontato il gruppo di consumatori di ecstasy con un altro di 60 individui uguali per eta', sesso, quoziente d'intelligenza, che non avevano mai assunto la droga nel lasso di tempo contemplato. Tutti sono stati sottoposti, all'inizio e alla fine dello studio, a test finalizzati a valutare diversi tipi di memoria. Nella valutazione erano compresi l'attenzione, la memoria verbale associata alle parole e al linguaggio, la memoria visiva. La memoria verbale veniva analizzata mediante la memorizzazione di una serie di quindici parole ripetute immediatamente e a distanza di 20 minuti. All'inizio della ricerca, non sono state registrate differenze significative in nessuna delle prove condotte tra coloro che consumavano ecstasy e i non consumatori. Ma in seguito, il punteggio nel ricordo ritardato e nel riconoscimento verbale e' risultato inferiore tra chi consumava la sostanza. Viceversa, i risultati non hanno dimostrato alcuna differenza uomo-donna, come suggeriscono altri studi, secondo cui, l'ecstasy avrebbe degli effetti maggiori sulle donne. Per i ricercatori, il fatto che l'ecstasy parrebbe riguardare solo la memoria verbale, puo' forse indicare che sono specifiche aree cerebrali e specifici componenti chimiche a essere sensibili alla sostanza. Il principale fattore sembra essere una drastica riduzione della serotonina, che forse e' reversibile. 18-12-2007 Usa. Texas. Legge piu' severa ha prodotto aumento traffico di metanfetamine Dopo due anni dall'entrata in vigore della legge che limita la disponibilita' di alcune sostanze chimiche, e' diminuita la produzione di metanfetamine nel Texas centrale, ma allo stesso tempo i traffici dal Messico hanno preso il posto della produzione locale, dimostrando l'inefficacia della soluzione adottata. Nel 2005, i parlamentari dello Stato approvarono una legge che limitava l'accesso ad alcuni medicinali per la tosse e alle allergie, limitandone la quantita' acquistabile in un mese per cliente. L'obiettivo era di limitare l'accesso alle pseudoefedrine, ingrediente presente in quei medicinali, anche usato per produrre illegalmente le metanfetamine. Dalle ultime statistiche, il numero dei laboratori illegali locali e' diminuito, ma sono aumentai i pazienti ricoverati nei centri, inoltre sono cambiate le strategie per produrre, anche localmente le sostanze. Le persone comprano le quanita' consentite dalla legge e poi le uniscono a quelle di altre, creando nuovamente un mercaro nero. La produzione avviene in diverse parti dello Stato, cosi' da eludere i controlli delle forze dell'ordine. Mentre la produzione locale e' comunque diminuita, la domanda e' coperta dalle metanfetamine, anche di qualita' piu' potente, provenienti dal Messico. 18-12-2007 Italia. Corte Costituzionale accoglie ricorso Regioni: illegittime parti della legge Fini-Giovanardi La Corte costituzionale ha accolto in parte le questioni di legittimita' sollevate dalla Regione Umbria, insieme a Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Liguria e Piemonte, sulla legge Fini-Giovanardi in materia di stupefacenti. Lo afferma la Regione Umbria spiegando in un comunicato che, nella sentenza n. 387 del 19 novembre scorso, la Consulta, 'dando rilievo alla liberta' di autodeterminazione dell'utente, cui viene riconosciuta la facolta' di avvalersi per le prestazioni di quelle strutture, pubbliche o private, nelle quali ripone maggiore fiducia, riconferma l'autonomia regionale nella disciplina di dettaglio in quelle materie previste dalla Costituzione (art. 117) nel cui ambito ricade anche la tutela della salute dei tossicodipendenti'. La stessa Corte costituzionale -riferisce ancora la Regione Umbria- 'ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale' della Fini-Giovanardi 'nella parte in cui comporta conseguenze lesive dell'autonomia regionale in quanto viene a disciplinare in dettaglio la materia (cosa riservata alla legislazione delle Regioni, nel cui ambito ricade la normativa volta alla tutela della salute dei tossicodipendenti)'. Ha dichiarato inoltre, la illegittimita' costituzionale del decreto legge 'nella parte in cui pone un preciso vincolo di destinazione rispetto a entrate costituite da erogazioni liberali disposte direttamente in favore delle Regioni con conseguente lesione della loro autonomia finanziaria, costituzionalmente riconosciuta, e nella parte in cui incide sull'autonomia organizzativa interna delle Regioni'. La sentenza della Corte costituzionale sul nostro ricorso contro la Fini-Giovanardi rende giustizia e conferma la validita' e la legittimita' della scelta compiuta dalla Regione Umbria con la legge 1/2007', ha detto l'assessore regionale Damiano Stufara. 'Cadono cosi' le argomentazioni del centro-destra umbro che ha continuato in questi mesi, a far prevalere l'ideologia all'analisi attenta di una realta' drammatica come quella della tossicodipendenza. Ora occorre come nei giorni scorsi abbiamo definito alla Conferenza programmatica regionale sulle dipendenze, rilanciare una politica complessiva, incentrata sull'azione integrata di tutti i soggetti istituzionali e sociali a vario titolo coinvolti e sui cosiddetti quattro pilastri, ovvero prevenzione, cura, riduzione del danno e contrasto al narcotraffico'. 19-12-2007 Emirati Arabi. Agente canadese antinarcotici vittima della guerra alla droga Un agente antinarcotici canadese stanziato in Afghanistan per aiutare il Governo locale a combattere la produzione ed il commercio di droghe, e' stato arrestato e condannato a Dubai, dove aveva fatto scalo durante il viaggio di ritorno in patria. L'agente aveva infatti tracce microscopiche di marijuana (circa 0.06 grammi) sui vestiti a causa del lavoro che svolge in Afghanistan, oltre a due papaveri essiccati, impiegati in una mostra delle Nazioni Unite. Ma le autorita' doganali degli Emirati Arabi Uniti non hanno sentito storie. Nel nome della "tolleranza zero", lo hanno sbattuto in carcere. L'agente e' stato poi condannato a quattro anni di carcere. Fortunatamente per lui, e' arrivata l'amnestia per la celebrazione islamica Eid. 19-12-2007 Canada. Cannabis piu' cancerogena del tabacco? Farsi una canna e' piu' dannoso che fumarsi una sigaretta, perche' introduce nell'organismo molte piu' tossine di quelle prodotte dal tabacco. Uno studio finanziato dal governo canadese ha scoperto nel fumo inalato con la cannabis quantita' di ammoniaca, sostanza nota per le proprieta' cancerogene, 20 volte superiori a quelle prodotte dal tabacco. Non solo. Secondo lo studio di Health Canada, il fumo di cannabis contiene cinque volte piu' idrogeno cianide e ossidi di nitrogeno, sostanze che causano danni rispettivamente al cuore e ai polmoni. Il tabacco invece produce piu' tossine che causano infertilita', quelle provenienti dagli idrocarburi policiclici aromatici; e tra l'altro di solito chi fuma il tabacco si accende molte piu' sigarette di chi usa la cannabis. Lo studio canadese conferma la presenza di noti cancerogeni nella cannabis, ma gia' nel passato era stato dimostrato che la cannabis, la droga piu' diffusa nel mondo, e' piu' nociva per i polmoni del tabacco perche' e' inalata piu' profondamente e trattenuta piu' a lungo. I ricercatori di Health Canada, istituto di ricerca del governo, hanno utilizzato una 'smoking machine' per analizzare la composizione del fumo inalato e hanno rilevato pochissime differenze nelle concentrazioni di sostanze come il cromo, il nickel, l'arsenico e il selenio. Il consumo di marijuana e hashish e' una realta' in crescita tra i giovani di tutto il mondo. "Ma spesso, nel dibattito sulla legalizzazione, le conseguenze sulla salute derivanti dal suo utilizzo sono sottostimate rispetto a quelle del tabacco", ha osservato Richard Russel, della Windsor Chest clinic, commentando il rapporto. "Quando viene lavorato dalle industrie manifatturiere, il tabacco viene ripulito, mentre la cannabis, poiche' non e' trattata, e' un prodotto piu' sporco. E dunque la dannosita' della cannabis non mi stupisce: le sue tossine possono causare polmonite, danni ai polmoni e cancro". Lo studio e' pero' contraddetto da una ricerca della Geffen School of Medicine della University of California, Los Angeles, pubblicato lo scorso anno, secondo cui i fumatori di cannabis hanno minori possibilita' di sviluppare tumori ai polmoni, al collo e al cervello rispetto ai fumatori di solo tabacco. L'indagine, condotta su oltre 2.200 soggetti, la piu' vasta di questo tipo, aveva dimostrato come i fumatori assidui di sola marijuana (con una storia di migliaia di canne) non corrano rischi superiori a coloro che non fumano alcuna sostanza. 20-12-2007 Italia. Trieste. Rinviata a gennaio udienza ex capo della Mobile Schermaglie procedurali, eccezioni e richieste contrapposte: si e' svolta in questi termini ieri, al Tribunale di Trieste, l'udienza convocata dal Gip, Massimo Tommassini, nella forma dell'incidente probatorio in merito all'inchiesta che ha portato all'arresto per favoreggiamento e corruzione dell'ex capo della Mobile di Trieste e Gorizia, C.L., e di altre tre persone che invece sono state arrestate per spaccio di droga. Il previsto confronto tra L., ora agli arresti domiciliari dopo la detenzione nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere (Caserta), e D.D., il testimone chiave dell'inchiesta della Procura di Trieste, non c'e' stato. Il Gip ha rinviato al 7 gennaio 2008 l'incidente probatorio, accogliendo la richiesta in questo senso dei difensori di L., che avevano eccepito in particolare sulla mancata disponibilita' di una serie di atti trasmessi dalla Procura. 'Finora -ha spiegato l'avvocato Giorgio Borean, che assieme a Riccardo Seibold difende l'ex capo della Mobile- non abbiamo ancora avuto, ad esempio, le trascrizioni integrali delle intercettazioni telefoniche, ma solo stralci estrapolati in chiave accusatoria. Se un domani Deste si avvalesse della facolta' di non rispondere, una volta fatto l'incidente probatorio, cio' pregiudicherebbe i diritti della difesa, perche' non disporremmo degli stessi mezzi, delle stesse carte. Ci siamo richiamati dunque anche ai principi costituzionali del giusto processo, su quali debbano essere i poteri che la difesa ha in un incidente probatorio'. 20-12-2007 Italia. Napoli. Fermato agente Polizia Penitenziaria accusato di narcotraffico Traffico di droga nelle mani del clan Belforte nel Casertano. A accertarlo, anche grazie a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, e' stata la Procura della Repubblica di Napoli che ieri ha emesso tre provvedimenti di fermo: anche a carico di un agente di polizia penitenziaria. Si tratta di S.L., in servizio alla carcere di Poggioreale che, secondo gli inquirenti, da circa un decennio aveva il compito di prelevare e trasportare la droga a Marcianise nonche', poi, di consegnarla approfittando della sua funzione pubblica e della divisa. In particolare Rotaniello faceva parte del gruppo di Felice Napolitano il quale, anche se agli arresti domiciliari da circa un anno, aveva contatti nella propria abitazione con affiliati del clan e, sottraendosi ai controlli delle forze dell'ordine, provvedeva a gestire tutte le attivita' illecite riconducibili al clan Belforte. 20-12-2007 Nuova Zelanda. La maggioranza dei detenuti consuma droghe Il rapporto "New Zealand Arrestee Drug Abuse Monitoring", effettuata dalla polizia su oltre 900 persone, rivela che piu' dei tre quarti aveva consumato droga prima dell'arresto. Il sondaggio, il primo che esamini il consumo degli stupefacenti tra i criminali, e' stato effettuato nei penitenziari di Whangarei, Henderson, Hamilton e Dunedin. La droga piu' comune e' risultata essere la cannabis, con il 68,6%, le metanfetamine con il 12%, e l'alcol il 37,2%. La ricerca rivela, inoltre, che i neozelandesi si avvicinano piu' precocemente alle droghe rispetto agli australiani. Provano la cannabis per la prima volta a 13 anni e l'eroina a 16, gli australiani rispettivamente a 14 e 19 anni. Mentre per gli allucinogeni e le metanfetamine i ruoli si capovolgono. Gli australiani le provano a 15 e 18 anni, i neozelandesi un anno piu' tardi. Sono state intervistate 965 persone arrestate per avere violato la liberta' provvisoria, per violenza e rapina. Sui 775 che hanno ammesso di consumare la cannabis, un quinto ha ammesso di guidare anche intossicato dalla sostanza, cosi' come l'ha ammesso un quinto dei 343 che usano le metanfetamine. L'80% dei consumatori di queste due sostanze e' di etnia Maori. La ricerca ha ricevuto fondi fino al 2010, e costera' 1,2 milioni di dollari. 20-12-2007 Italia. Perugia. Sindaco: diffusione droga e' punto debole della citta' 'Abbiamo un punto debole, che il Comune denuncia da anni, ed e' la diffusione della droga: Perugia piazza dello spaccio per un mercato interregionale'. Lo ha ricordato nel corso della conferenza stampa di fine anno il sindaco di Perugia, Renato Locchi. 'Abbiamo posto con forza il problema allo Stato, ed il vice ministro Minniti e' venuto a Perugia lo scorso 3 settembre apposta per ascoltarci e ricevere da noi la richiesta di definire un patto per la sicurezza. Stiamo lavorandoci, assieme alla Prefettura e alla Regione. Vogliamo un protocollo che contenga cose da fare, compiti, ruoli, procedure, interventi. E' evidente che non si tratta solo di un rimescolamento di carte". "Lo Stato, se vuole raccogliere le richieste di Perugia deve impegnare risorse, distaccare uomini, destinare mezzi. Da parte sua, il Comune fara' la sua parte. Del resto, stiamo facendo, abbiamo fatto la nostra parte. Quello della sicurezza e' un tema su cui e' facile fare demagogia, che si presta a strumentalizzazioni, che induce la tentazione di semplificare. Invece e' un tema serio e complesso, da trattare con equilibrio, realismo e soprattutto concretezza. L'immagine di Perugia citta' insicura e' sbagliata. Se non si puo' parlare - ha concluso - ne' ho mai parlato, di isola felice non e' nemmeno accettabile descrivere la citta' come un esempio negativo'. 20-12-2007 Nicaragua. Presidente: lotta alla droga e' scusa per occupazione Usa della Colombia Il presidente nicaraguense Daniel Ortega ha duramente criticato l'intervento statunitense in Colombia, sostenendo che 'quel paese e' occupato dagli yankees con il pretesto di combattere il narcotraffico'. Lo scrive il quotidiano El Nuevo Diario di Managua. Non contento di questa prima affermazione, il capo dello Stato nicaraguense ha insistito che la Colombia e' letteralmente occupata dagli usa che si muovono in modo 'imperialista, rispondendo alla politica dell'Impero'. Ortega ha fatto conoscere il suo pensiero in occasione di un commento sulle divergenze esistenti con Bogota' per la sovranita' sull'isola caraibica di San Andres. Le relazioni colombiano-nicaraguensi si sono deteriorate negli ultimi tempi per questo conflitto, che e' all'esame della Corte internazionale di giustizia dell'Aja, e per un'altra dichiarazione sui problemi interni colombiani in cui Ortega si e' rivolto al leader delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) Manuel Marulanda Velez, chiamandolo 'fratello'. 20-12-2007 Spagna. I consumatori di droghe tornano alla siringa Aumenta l'uso di siringhe tra le persone che chiedono assistenza per problemi di droga. In due anni sono passati dal 22% al 26%, secondo Union de Asociaciones y Entitades de Atencion al Drogodependiente (Unad), la piu' grande del settore. I consumatori chiedono aiuto mediamente dieci anni dopo aver incominciato a drogarsi. Il presidente di Unad, Luciano Poyato, ha fatto notare che l'aumento dell'uso di droghe iniettate potrebbe incrementare le epatiti C (oggi al 9,7%) e l'Hiv/Aids (8,9%). L'aumento dell'uso di siringhe avviene nonostante che il consumo d'eroina diminuisca: era la causa principale che induceva il 24% degli utenti a chiedere un trattamento nel 2005, ed e' sceso al 14% nel 2007. Questo calo e' compensato da coloro che usano solo cocaina (dal 13% al 24%) o eroina e cocaina mescolate (dal 20% al 24%). La cannabis e' passata dal 5% all'11%, l'alcol dal 9% al 16%. I dati Unad li ha ricavati selezionando 30.000 schede delle 365.707 persone assistite. La cifra corriponde all'11,5% in piu' rispetto al 2005. Poyato ha chiarito che solo il 26% delle persone assistite non era scolarizzato, e che le donne sono il 27% di coloro che chiedono aiuto. 21-12-2007 Australia. Ricerca: gli universitari fumano canne per rilassarsi Una ricerca pubblicata sul "Journal of Applied Biobehavioral Research" rivela i motivi del consumo, e i fattori che lo incoraggerebbero, e del non consumo della cannabis tra gli studenti universitari. L'universita' di Griffith, in Australia, ha condotto una ricerca tra gli studenti tra i 17 e i 29 anni, chiedendo, tra l'altro, i vantaggi o gli svantaggi del consumo della cannabis o le ragioni di esso, e l'opinione che hanno gli altri. Inoltre e' stato chiesto ai ragazzi di riportare le abitudini delle ultime due settimane. Rispetto ai non consumatori, quelli che fumano la cannabis ritengono che la sostanza li aiuti a relazionarsi con gli amici, li renda piu' rilassati, liberi dalle preoccupazioni, e che gli amici approvino il loro consumo. Il consumo e' anche facilitato in presenza di altre persone che lo facciano, mentre i non fumatori hanno dichiarato che il lavoro e lo studio siano ragioni sufficienti per stare lontani dalla sostanza. "I risultati di questa ricerca ci hanno fatto fare un passo avanti sulle ragioni del consumo e del non consumo della cannabis. Sara' utile per pianificare le future strategie antidroghe e preventive indirizzate ai giovani', si legge nel testo. 21-12-2007 Vaticano. Benedetto XVI: chi non crede in Dio ha bisogno di droga Quando viene a mancare il riferimento a Dio, "allora l'uomo deve cercare di superare da se' i confini del mondo, di aprire davanti a se' lo spazio sconfinato per il quale e' stato creato". E, ha detto oggi Benedetto XVI, "allora, la droga diventa per lui quasi una necessita'. Ma ben presto scopre che questa e' una sconfinatezza illusoria: una beffa, si potrebbe dire, che il diavolo fa all'uomo". Nel discorso alla Curia Romana, riunita per lo scambio degli auguri natalizi, il Pontefice ha ripercorso i due grandi viaggi internazionali compiuti quest'anno, "la meravigliosa visita in Austria" e soprattutti quello che in Brasile lo ha portato anche in una comunita' per il recupero dei tossicodipendenti, la Fazenda da Esperanca, dove, ha assicurato, "i confini del mondo vengono veramente superati, si apre lo sguardo verso Dio, verso l'ampiezza della nostra vita, e cosi' avviene un risanamento". Riguardo al viaggio in Brasile, il Papa ha sottolineato anche la partecipazione massiccia dei cattolici locali agli incontri. "Esistono - ha rilevato - manifestazioni di massa che hanno solo l'effetto di un'autoaffermazione; in esse ci si lascia travolgere dall'ebbrezza del ritmo e dei suoni, finendo per trarre gioia soltanto da se stessi. Li' invece ci si apri' proprio l'animo; la profonda comunione che in quella sera si instauro' spontaneamente tra di noi, nell'essere gli uni con gli altri, porto' con se' un essere gli uni per gli altri. Non fu una fuga davanti alla vita quotidiana, ma si trasformo' nella forza di accettare la vita in modo nuovo". Quello alla Curia, dunque, e' stato quest'anno un discorso ottimista, dal quale sono state escluse questioni spinose come il "motu proprio" che ha liberalizzato la messa in latino con l'antico messale. Ma, e' stato anche un discorso fortemente identitario, con il richiamo al dovere di annunciare il Vangelo, che non deve essere sacrificato al dialogo interreligioso, neppure a quello con l'Islam che puo' tanto contribuire alla pace. Il bilancio e' positivo, ma, ha ammonito, "non bisogna illudersi: non sono piccoli i problemi che pone il secolarismo". In proposito ha parlato di "pressione delle presunzioni ideologiche" da esso alimentata con "la pretesa esclusiva alla razionalita' definitiva". "Noi conosciamo la fatica della lotta che in questo tempo ci e' imposta. Ma sappiamo anche che il Signore mantiene la sua promessa". 21-12-2007 Yemen. Presidente: rinuncio al khat, mi distrae Basta khat, distrae troppo dagli affari di Stato. La pianta allucinogena, tradizionalmente masticata dalla quasi totalità degli yemeniti, esce dal protocollo del presidente Alì Saleh, che garantisce di voler "smettere gradualmente" di consumare queste foglie considerate dall'Organizzazione mondiale della sanità una droga, al pari della cocaina. Lo riferisce oggi il quotidiano arabo al Quds al Arabi. "Il presidente vuole dedicare agli affari di stato una quota maggiore del suo prezioso tempo", è quello che spiega oggi il sito internet del Ministero della Difesa yemenita. Si tratta, insomma, d'un annuncio ufficiale. In esso viene spiegato anche che la decisione è stata presa dopo "analisi mediche a cui è stato sottoposto la settimana scorsa in Germania". Al presidente è stato consigliato di evitare l'uso dello stupefacente. Secondo al Quds al Arabi, Saleh è "abituato a fare uso" della pianta durante le tradizionali "sedute di khat aperte" (al Muqail). Il capo dello stato periodicamente tiene degli incontri, masticando masticando per lunghe ore, in cui viene messo al corrente dei problemi e delle lamentele dei cittadini (anch'essi impegnati in consimili attività masticatorie). Il sito ministeriale, dopo avere dato l'annuncio, ha voluto precisare che il capo dello stato "non presiedierà più le sedute 'al Muqail', se non in casi eccezionali e nell'esclusivo interesse supremo della Nazione, senza per questo ricorrere alla consumazione della pianta". Il problema, in realtà, non sarebbe nella natura stessa della pianta. A preoccupare il capo dello stato, infatti, sarebbero gli anticrittogamici presenti sulle preziose foglie. Questi agenti chimici, infatti, rischiano di provocare malattie e ci sono in Yemen ogni anno migliaia di casi di tumore alla bocca, dovuti proprio alla masticazione del Khat. Il mese scorso lo stesso presidente ha dato ordine al Ministero dell'Agricultura di sequestrare tutti i prodotti chimici, "importati illegalmente", per la coltura della pianta. 22-12-2007 Iran. Impiccato tossicodipendente: spacciava Un eroinomane e' stato impiccato in Iran dopo essere stato condannato per traffico di stupefacenti. Era stato trovato in possesso di 365 grammi di eroina. L'esecuzione e' avvenuta il 18 dicembre nel carcere di Isfahan, nella regione centrale dell'Iran, ma solo oggi ne da' notizia il quotidiano Jomhuri Eslami. Il condannato, Karim V., aveva 37 anni ed era originario della regione sud-occidentale di Ahwaz. Sono oltre 290, secondo notizie di stampa, le esecuzioni capitali avvenute dall'inizio dell'anno in Iran, contro le 177 riportate da Amnesty International in tutto il 2006. In Iran la pena di morte e' prevista per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, la violenza carnale, l'apostasia, l'adulterio e la 'sodomia'. 22-12-2007 Italia. Torino. Promotori petizione narcosala scrivono a Ferrero I promotori della petizione per l’istituzione di una narcosala a Torino (Susanna Ronconi e Franco Cantù/Forum Droghe – Domenico Massano/Associazione Radicale Adelaide Aglietta – Alessandro Orsi/Malega9) hanno inviato una lettera aperta al ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. Qui sotto la parte finale della lettera: “Ci auguravamo, e ancora oggi ci auguriamo, non solo e non tanto una sua dichiarazione – su questo tema lei si è positivamente più volte espresso pubblicamente – ma un atto politico che possa dare al dibattito una chance di apertura e cambiamento. Conosciamo la sua posizione sulle stanze del consumo, fondata sulla conoscenza e sulle evidenze, nonché su una accezione mite e pragmatica delle politiche pubbliche su droghe e dipendenze, e l’abbiamo, nel tempo, apprezzata. Ora, a Torino, si gioca una partita importante, concreta, su cui riteniamo che il suo Ministero (che ha il compito di coordinare le politiche di prevenzione, cura, riabilitazione, riduzione del danno) possa e debba avere voce in capitolo, e non certo una voce più flebile di quella del Ministero della Salute, in tema di linee di indirizzo, di priorità, di interpretazione della norma. Crediamo che – nelle more di una riforma della legge Fini Giovanardi e dello stesso Testo Unico/DPR 309/90, di cui appare davvero difficile intravedere oggi il destino – il governo che, nel suo programma, ha preso l’impegno per una diversa politica sulle droghe e in specifico per lo sviluppo di un approccio di riduzione del danno (uno dei quattro pilastri delle politiche dell’Unione Europea sulle dipendenze, da Lei giustamente richiamate nel suo recente “Piano italiano di azione sulle droghe”), debba almeno adoperarsi per far sì che vengano individuate, legittimate e favorite tutte le opportunità concrete e possibili per attuare le innovazioni necessarie a garantire salute e benessere sia dei consumatori di droghe sia della società in cui essi vivono, sopravvivono, muoiono. La nostra petizione popolare sarà discussa dalla Commissione Sanità del Comune di Torino il prossimo 10 gennaio; anche la mozione consiliare che prevede la sperimentazione delle narcosale (a cui se ne è aggiunta una seconda, sempre di componenti della maggioranza, che, con i soliti giri di parole, tenta di affossare la sperimentazione) sarà discussa a gennaio. C’è ancora tempo, tempo prezioso, e ci sono ancora strumenti - politici, amministrativi, organizzativi – per facilitare invece che bloccare la sperimentazione. Ci auguriamo che esista anche la volontà politica di farlo, che esista la Sua volontà politica di contribuire a farlo, magari grazie a un franco scambio di opinioni e valutazioni sia con la ministra Livia Turco sia con il sindaco Sergio Chiamparino. Nel farle gli auguri di buon anno, non possiamo che accomiatarci da Lei con l’ammonimento, sempre attuale, di un torinese come Lei e come noi, Primo Levi: se non ora, quando?”. 23-12-2007 Ecuador. Presidente: assurde pene carcerarie per i corrieri Il presidente dell'Ecuador Rafael Correa ha sollecitato il Parlamento ad approvare un provvedimento di indulto per i corrieri della droga ('mules'), definendo "assurde" le pene carcerarie. Nel suo messaggio radiofonico settimanale, Correa ha ricordato che le leggi sulla droga in vigore nel paese sono state approvate dietro pressioni degli Stati Uniti e non contemplano differenze di pena tra trafficanti di droga e corrieri. 24-12-2007 Messico. Doganieri decapitati da narcotrafficanti E' strage tra il personale delle dogane dell'aeroporto internazionale della capitale messicana: nel corso dell'ultima settimana sono stati rinvenuti, in diversi punti della citta', i cadaveri di cinque doganieri, alcuni dei quali decapitati. Venerdi' scorso e' stato trovato il cadavere di Carlos Ablerto Tapia, 26 anni, in uno dei quartieri di Citta' del Messico. La testa dell'uomo era stata trovata qualche giorno prima vicino all'aeroporto. 'Siamo riusciti a identificare tutti i cinque doganieri', ha reso noto la procura federale, precisando pero' che 'ancora non e' stato possibile trovare la testa' di due delle persone uccise. La stampa locale ha precisato che i cinque lavoravano per la stessa societa', Jet Service, che gestisce alcuni dei servizi della dogana dello scalo. Una delle teste ritrovate aveva un dito infilato dentro la bocca, segno usato dal narcotraffico messicano per 'firmare' i propri omicidi. 28-12-2007 Messico. Bloccati conti al fratello ex-presidente Salinas per traffico di droga Rimangono per ora bloccati in Svizzera i circa 100 milioni di dollari depositati da Raul Salinas, fratello dell'ex presidente messicano Carlos Salinas, al potere fra il 1988 e il 1994, e dal suo entourage. Cosi' ha sentenziato il Tribunale penale federale, la Cassazione elvetica, che ha respinto una richiesta di Paulina Castanon, moglie di Raul. Raul Salinas e' sospettato in Messico di essere stato coinvolto nel traffico di droga e di essersi appropriato di fondi pubblici. I fondi Salinas sono stati blaccati nel novembre 1995, pochi mesi dopo che il Messico aveva aperto un'inchiesta contro lo stesso Raul Salinas. Per i giudici di Bellinzona, non e' eccezionale bloccare dei conti per dodici anni. La Cassazione svizzera ricorda che nel caso dei fondi Marcos, il Tribunale federale aveva accordato alle Filippine un ultimo termine per esprimersi sul loro sequestro oltre venti anni dopo il blocco. Il Tribunale penale federale precisa pero' che il blocco dei fondi non puo' essere essere mantenuto «quando la procedura all'estero non mostra alcun segno d'avanzamento». Spetta all'Ufficio federale di giustizia (Ufg) seguire «attentamente» le indagini messicane. 28-12-2007 Rino Gaetano usava cocaina? La sorella querela: infamante e offesa alla memoria La sorella di Rino Gaetano, il cantautore morto a 31 anni in un incidente stradale avvenuto a Roma il 2 giugno 1981, ha querelato per diffamazione Antonello Venditti per il contenuto di due interviste nelle quali, parlando della fiction dedicata alla vita del cantautore e andata in onda nello scorso novembre, avrebbe fatto riferimento all'uso di droga da parte di Rino Gaetano. Assistita dagli avvocati Gian Antonio ed Aldo Minghelli, Anna, la sorella del cantautore contesta la parte delle interviste in cui Venditti avrebbe dichiarato: 'Nella fiction non si e' parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino fini' negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina'. Per la denunciante tali affermazioni 'sono da ritenersi profondamente lesive non solo dell'artista -e' detto nell'esposto presentato alla procura della Repubblica- che, pur nel suo breve percorso di vita, ha segnato la storia della musica italiana, e dell'uomo Rino Gaetano, ma soprattutto della sua memoria, che si e' cercato di infangare attraverso il riferimento a fatti non corrispondenti al vero ed evocati a distanza di ben 26 anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta, a causa degli esiti nefasti di un incidente strale di cui e' rimasto vittima'. 28-12-2007 Russia. Rappresentante anticrimine di Putin: l'Afghanistan e' ormai un narcostato L'Afghanistan si sta trasformando in un vero e proprio narcostato, che mette a rischio la stabilità dell'Asia centrale e crea un enorme problema sociale nella Russia. Per questo motivo, Mosca vorrebbe assumere un ruolo nel controllo delle frontiere di quel tormentato Paese: un'ipotesi che riporterebbe il Cremlino in un teatro che l'ha visto protagonista in passato e attualmente semplice spettatore della politica statunitense. La preoccupazione russa è stata ribadita oggi da Anatoly Safonov, rappresentante speciale del presidente Vladimir Putin per la cooperazione internazionale nella lotta al crimine e al terrorismo transfrontaliero. "Quest'anno è atteso un nuovo raccolto record in Afghanistan: 8mila tonnellate di oppiacei", ha detto Safonov in una conferenza stampa a Mosca, ripresa dall'agenzia Interfax. "Stiamo rilevando una fusione tra la minaccia della droga e quella del terrorismo" in Afghanistan, che a parere di Mosca è ormai "un narcoStato all'ultimo stadio". Secondo il rapporto 2007 dell'agenzia Onu che si occupa del controllo del narcotraffico, la UNODC diretta da Antonio Maria Costa, l'Afghanistan produce qualcosa come il 90 per cento dell'eroina mondiale, con picchi di produzione soprattutto nel sud-est del paese. Questo vuol dire che la gran parte dell'eroina afgana segue il percorso Iran-Pakistan verso l'Europa e attraversa i Balcani. Tuttavia, almeno un quinto della produzione prende la strada del Nord, diretta in Russia attraverso l'Asia centrale. Di questa solo il 10 per cento viene intercettata dalle forze di polizia. "In particolare questo basso livello d'interdizione apre la possibilità che grandi forniture avvengano sotto la protezione della corruzione e che i sequestri semplicemente interessino i piccoli trafficanti che tentano di operare senza questa protezione". La Russia ha uno dei più alti tassi di consumo di oppiacei al mondo. "Un 2% stimato della popolazione adulta annualmente fa uso di eroina o di uno dei tanti derivati artigianali dell'oppio", si legge sul rapporto dell'agenzia Onu. Questo significa che ci sono circa 1,6 milioni di consumatori russi, per un valore di 1,5 miliardi di dollari. L'Afghanistan, Paese altamente instabile e interessato al centro d'un conflitto tra la NATO e le forze a essa alleate e il movimento islamico fondamentalista dei talebani, è da oltre 30 anni teatro di guerra. Una popolazione duramente provata economicamente, un controllo centrale assai lasco, fanno sì che la diffusione della coltivazione del papavero si sia estesa negli ultimi anni in maniera incontrollabile. L'ultimo dato nelle mani dell'UNODC, relativo al 2006, riferisce di oltre 165mila ettari dedicati al papavero, pari al 3,65 per cento delle terre coltivabili, con una variazione del +59 per cento rispetto al 2005. Per quanto si sia prodotto uno sforzo per sradicare queste coltivazioni, nel 2006 si è riusciti a raggiungere solo 15.300 ettari. Delle 28 province afgane, in 26 si produce il papavero. Su una popolazione di 23 milioni circa, sono 2,9 milioni (448mila famiglie) quelle che vivono di oppio. Con un incremento sul 2005 vicino al 50 per cento. Al boom della produzione, negli ultimi anni, non ha tuttavia trovato corrispondenza un incremento dei profitti per le famiglie dei produttori. Nel 2006 le entrate pro-capite da oppio sono state 260 dollari annui con un calo, rispetto all'anno precedente, del 7 per cento. Questo a causa del crollo dei prezzi. Per l'oppio secco, i produttori afgani hanno ricevuto -in base alla rilevazione UNODC di marzo 2007- 138 dollari al chilo. Nel 2002 il prezzo era di oltre 550 dollari. Questo vuol dire che negli ultimi anni c'è stata una vera e propria invasione di eroina afgana a buon mercato che s'è riversata sui mercati e, tra questi, in quello dell'Asia centrale e della Russia. La droga afgana, una volta arrivata ai confini settentrionali, viene presa in consegna dai gruppi del Paese di transito. A ogni confine avviene una compravendita. L'UNODC ha rilevato che, pur esistendo gruppi di trafficanti internazionali, di fatto sono network nazionali che, indipendentemente, gestiscono il loro traffico nei paesi intermedi: i tagiki in Tagikistan, i kazaki in Kazakistan, i turkmeni in Turkmenistan. Al confine nord dell'Afghanistan, i traffici possono scegliere tre "vie": quella del Tagikistan, quella dell'Uzbekistan e quella del Turkmenistan. Difficile dire quale sia la preferita. Basandosi solo sui sequestri, il Tagikistan parrebbe il percorso più battuto, visto che il 78 per cento delle intercettazioni avviene nel territorio di questo paese. Tuttavia, questo potrebbe essere dovuto a un migliore lavoro effettuato dalle forze di polizia tagike. E, comunque, ben poco si sa sui traffici che avvengono in un Paese come il Turkmenistan, che soffre di alti livelli di corruzione. Meno battuta, invece, dovrebbe essere la via uzbeka: Tashkent ha una frontiera di soli 135 km con l'Afghanistan e ha istituzioni più attente. L'eroina poi passerebbe in Kirghizistan, altro paese povero e instabile, per dirigersi verso il Kazakistan, che ha un accordo d'unità doganale con Russia, Bielorussia e Ucraina. Questo vuol dire che le merci, una volta arrivate in territorio kazako, possono circolare liberamente paesi come se fossero trasporti nazionali negli altri tre paesi. E' inoltre un fatto noto che gruppi islamici fondamentalisti sono implicati nel traffico di stupefacenti. Il rapporto UNODC, in particolare, ne individua uno: il Movimento islamico dell'Uzbekistan. Il gruppo, pur avendo subito duri colpi dopo l'11 settembre 2001, è ancora forte nella Valle di Ferghana, un'area condivisa da Tagikistan, Uzbekistan e Kirghizistan, che è da sempre un punto nevralgico dei traffici di droga. Una volta arrivato in Russia, il traffico è difficilmente intercettabile. I sequestri, per il 95 per cento al di sotto dei 6 chilogrammi, dimostrano che il traffico è estremamente parcellizzato, nelle mani di microgruppi criminali. Insomma, praticamente impossibile per Mosca riuscire a contenere il fenomeno, se non chiudendo la via del narcotraffico. Questa possibile strategia, tuttavia, si scontra con la specificità geopolitica dell'Asia centrale. L'Afghanistan dal 2001 è nella sfera d'influenza degli Stati uniti e della NATO, presente nel Paese con le proprie forze militari. Sergei Ivanov, il primo vicepremier, quando era ancora ministro della Difesa, ha chiesto all'Alleanza atlantica di poter cooperare nel controllo della frontiera tra l'Afghanistan verso i paesi dell'ex Unione sovietica attraverso l'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO). "Due membri della CSTO -dichiarava a marzo all'agenzia di stampa RIA-Novosti l'allora ministro- Tagikistan e Uzbekistan, condividono i confini con l'Afghanistan e sono importanti percorsi per i trafficanti di droga. Eroina e altre droghe dall'Afghanistan invadono la Russia e gli altri paesi ex sovietici dagli anni '90". Sostanzialmente, dalla fine dell'occupazione sovietica dell'Afghanistan. "Combinando i potenziali della CSTO e della NATO - proseguiva - sui due lati del confine afgano, io credo che potremo ottenere buoni risultati" Più recentemente, parlando a metà settembre a Soci a un gruppo di accademici e giornalisti, Putin è tornato sull'argomento in maniera ancora più esplicita. "L'Afghanistan ci preoccupa: la stabilizzazione procede molto lentamente, troppo. La minaccia della droga è in continua crescita e non procede neppure la stabilizzazione sul confine con il Pakistan", lamentava il presidente. "Noi speriamo nel successo dei partner occidentali, ma i confini con l'ex Urss sono piuttosto trasparenti e non vorremmo una nuova situazione che ci veda costretti a tornare a influire sugli affari afgani". 28-12-2007 Italia. Verso il rinvio a giudizio per Don Gelmini, ideatore della cristoterapia e guru antidroga del centro-destra Li avrebbe spogliati, palpeggiati, baciati. Li avrebbe costretti ad avere rapporti sessuali. Giochi erotici che don Gelmini avrebbe organizzato all'interno della comunità Incontro di Amelia. Vittime, i ragazzi che cercavano di uscire dal tunnel della tossicodipendenza. E lo avrebbe fatto, come sottolinea il pubblico ministero nel capo d'imputazione, "minacciando di avvalersi della sua autorità e della conoscenza di numerosi personaggi politici influenti e promettendo favori tramite dette conoscenze ". Nella "rete" di don Pierino, così come viene individuata dall'accusa, ci sono anche i collaboratori più stretti. Quelli che avrebbero tentato di convincere, in cambio di soldi e di una promessa di lavoro, uno dei giovani a ritrattare. Il prezzo del silenzio sarebbe stato diviso in più rate da 500 euro. In un caso il denaro sarebbe stato consegnato attraverso un bonifico online. Le richieste sessuali - Sono nove i ragazzi che avrebbero subito la violenza, due erano minorenni. Uno di loro sarebbe stato costretto "fino a tutto il mese di ottobre 2007" e cioè quando il sacerdote era già stato interrogato e dunque sapeva di essere sotto inchiesta. Nel provvedimento il magistrato descrive nei particolari le presunte avances di don Gelmini. E poi aggiunge: "L'indagato li induceva a soddisfare le proprie richieste sessuali commettendo il fatto nella comunità Incontro di Amelia di cui era responsabile e tenuto, come pubblico ufficiale o comunque incaricato di pubblico servizio, alla cura, vigilanza, educazione e custodia di soggetti in stato di tossicodipendenza, abusando delle condizioni di inferiorità psico-fisica derivanti da tale stato". Contesta poi l'aggravante "per aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persone tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, con abuso di poteri e con violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione o il pubblico servizio e alla qualità di ministro di un culto e con abuso di autorità e di relazioni domestiche o di coabitazione o di ospitalità". Il primo a rivelare che cosa sarebbe avvenuto nella struttura di recupero è stato Michele Iacobbe, 34 anni. La sua de nuncia fu archiviata nel 2002, ma lui non si è arreso. L'ha ripresentata quattro anni dopo e così ha determinato l'apertura di una nuova indagine. Dice di aver cominciato a subire violenza nel 1999 quando, come sottolinea il magistrato nel provvedimento, "era sottoposto a detenzione domiciliare presso la comunità e quindi privato della libertà personale ". Dopo di lui, altri si sono fatti coraggio e hanno parlato. M.L., anche lui ai domiciliari, ha descritto che cosa avveniva quando il sacerdote lo chiamava nella sua stanza. La maggior parte ha messo a verbale fatti che sarebbero avvenuti tra il 2003 e il 2004. Come D.G., entrato in comunità per decisione del tribunale dei minori di Perugia che gli aveva concesso "l'affidamento in prova". Don Gelmini avrebbe cominciato a manifestargli le sue attenzioni particolari quando aveva 19 anni. La stessa età di M.S. che ha raccontato di aver subito "per almeno quindici volte e fino all'ottobre scorso". L'inquinamento delle prove - Violenze, ma anche tentativi di depistare le indagini sono descritti nel provvedimento del pubblico ministero. La "rete" si sarebbe attivata alla fine dello scorso anno. Patrizia Guarino, madre di una delle presunte vittime, G.P., "dopo aver saputo le accuse mosse da suo figlio durante l'interrogatorio del 15 novembre 2006 presso la squadra mobile, comunicava le circostanze a Pierluigi La Rocca che lo comunicava a don Gelmini, aiutandolo a eludere le investigazioni". La Rocca è uno dei collaboratori più stretti del fondatore di Incontro. Ora è indagato per favoreggiamento, insieme alla donna e ad un altro dipendente della comunità, Giampaolo Nicolasi. Il pubblico ministero ricostruisce nei dettagli quella che definisce "la loro attività illecita ": "Dopo aver appreso da Guarino dell'esistenza di indagini su don Gelmini e dopo vari colloqui telefonici con la stessa Guarino, La Rocca si recava ad Avellino presso l'abitazione della donna e di suo figlio". Le date diventano a questo punto fondamentali. Il viaggio avviene il 24 novembre 2006. "Mediante offerta di lavoro — contesta il magistrato — La Rocca obbligava G.P. a scrivere una lettera, inviata il 29 novembre successivo alla polizia e alla procura della Repubblica di Terni in cui falsamente affermava di aver reso le dichiarazioni del 15 novembre "in evidente stato confusionale e sotto effetto di psicofarmaci", aiutando don Gelmini". La Rocca e Nicolasi sono anche accusati di aver "indotto con un'offerta di lavoro e somme di denaro che venivano effettivamente corrisposte al G.P. in varie occasioni (il 3 aprile 2007 vaglia online di 500 euro) a ribadire mendacemente al pm il contenuto della lettera e più in generale la falsità delle precedenti accusa a carico di don Gelmini e altre circostanze non veritiere, senza riuscire nell'intento perché il 31 maggio 2007 G.P., sentito come indagato per calunnia nei confronti di don Gelmini, ribadiva le accuse e affermava il carattere non spontaneo e mendace della lettera del 24 novembre 2006". Il primo giugno scorso, durante l'istruttoria, La Rocca è stato interrogato su questo episodio e ha affermato: "Nel novembre del 2006 ero ad Avellino a casa di questa persona ed effettivamente ho assistito alla redazione della missiva, ma non sono stato io a chiedergli di scriverla ". Ma poi ha ammesso che don Ezio Miceli, amico di don Pierino "ha regalato 5.000 euro alla madre del ragazzo perché ne aveva bisogno". (Tratto dal Corriere della Sera online del 28 dicembre 2007) 29-12-2007 Usa. Britney Spears partecipera' a film contro la droga Un film sull'uso delle droghe, una condanna a un mondo che lei stessa ha conosciuto entrando e uscendo negli ultimi anni da centri di disintossicazione. La via per la 'redenzione' di Britney Spears potrebbe passare attraverso il cinema. E' l'idea dei produttori del film sulla droga, che promette di essere controverso e sicura fonte di polemiche, che hanno contattato Britney per il ruolo di protagonista. "Memorie di una bambina curata" e' attualmente in fase di pre-produzione, e molti ruoli sono gia' assegnati. "Il film -spiega al sito di gossip ExtraTv.com Tommy Parker, regista e produttore- sara' interpretato da Andy Dick, Ross Tyler, Peter Iacangelo e Adam Ropp. Ma molte trattative sono ancora in corso, nulla e' ancora stabilito finche' non ci sono le firme. E noi daremmo un caloroso benvenuto a bordo a Britney Spears! Il cast sarebbe entusiasta, e credo che lei sarebbe una grande risorsa per il film. E' una giovane donna di grande talento, e saremmo ansiosi di lavorare con lei". 31-12-2007 Italia. Roma. Tre decessi per overdose in poche ore, si teme partita di eroina killer Tre morti nel giro di poche ore a Roma e nelle vicinanze per overdose di droga. Le forze dell'ordine temono che ci sia in giro una partita di eroina killer. Ieri mattina nella campagne vicino Tivoli sono stati ritrovati all'interno di un'auto due giovani privi di vita, mentre la scorsa notte un uomo di 40 anni è morto stroncato da un'overdose di eroina in un'abitazione non lontana da San Giovanni in Laterano a Roma. I due giovani trovati morti a Tivoli avevano circa 30 anni. I loro corpi sono stati trovati in un'automobile parcheggiata in una stradina chiusa di campagna. 'Basta anche una piccola partita di eroina pura, 'troppo buona', per sentirsi male ed andare in overdose'. Lo ha detto il presidente della Croce Rossa Massimo Barra. 'Ogni anno a Roma muoiono circa 100 persone per overdose -ha sottolineato il fondatore della Fondazione Villa Maraini, che si occupa dell'assistenza ai tossicodipendenti- un rischio che durante le feste natalizie aumenta perche' i servizi di assistenza ai tossicodipendenti subiscono rallentamenti'. Una cifra che arriverebbe al doppio se, ha aggiunto Barra, 'non fossero centinaia gli interventi svolti nei casi di overdose, dove si trovano le unita' di strada della fondazione Maraini, una a Tor Bella Monaca e una alla stazione Termini. Ogni giorno sono circa 400 i tossicodipendenti contattati dai volontari a Roma, e purtroppo sono frequenti i casi di overdose'. In seguito a questi tre casi di morte per overdose, dalla Fondazione Villa Maraini gli operatori hanno detto di essere 'pronti ad intervenire in qualunque momento se si dovessero verificare altri episodi del genere'. 'Negli ultimi mesi c'e' stato un aumento dell'uso dell'eroina soprattutto tra i piu' giovani'. Lo ha detto il direttore del'Unita' operativa complessa servizio dei Sert dell'Asl Roma C Claudio Leonardi. Un fenomeno che dipende, ha spiegato Leonardi, da un minore costo dell'eroina rispetto alla cocaina: 'I produttori di droga hanno interesse ad immettere sul mercato maggiore quantita' di eroina che da' dipendenza al 100%, mentre la cocaina da' una dipendenza del 25%'. 'Una dose di eroina -ha detto il responsabile dei Sert (Servizio recupero tossicodipendenti) dell'Asl Rmc- ora puo' arrivare a costare pochi euro e si tratta di dosi con maggiori concentrazioni del principio attivo rispetto a prima'. Secondo alcuni esperti del settore della tossicodipendenza il costo di una dose di eroina e' passato da 47 euro a 30 euro, e a volte in strada si trova anche a 20 euro. Questa e' una strategia dei produttori, spiegano gli esperti, per contrastare l'invasione della cocaina che ora si attesta sui 50 euro a dose. 31-12-2007 Iran. Impiccati due narcotrafficanti Le autorita' iraniane hanno impiccato oggi due trafficanti di droga in una provincia sud-orientale al confine col Pakistan e l'Afghanistan. Lo riportano i media ufficiali. I due sono stati messi a morte nella provincia di Zahedan, nella provincia di frontiera del Sistan-Baluchestan, secondo quanto scrive l'Irna. 'I due erano accusati di acquisto, detenzione e spaccio di 59 chilogrammi di droga... e la sentenza e' stata eseguita questa mattina', informa l'agenzia. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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