====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 06-03-2007 al 13-03-2007 n.11/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Americhe. Prove di dialogo Bolivia-Usa sulle coltivazioni della coca - Italia. Antidoping nelle scuole? Il ministro degli Interni dice sul serio oppure di quale sostanza si e' fatto? NOTIZIE - Italia. Presentato Odg sull'oppio afghano. Se ne parla anche in Germania - Usa. Vuoi sapere se sei a rischio droga? Bastera' un esame del sangue - Brasile. Rio de Janeiro. Guerra alla droga colpisce anche gli adolescenti - Usa. Cleveland. Consiglio comunale approva risoluzione per scoraggiare la vendita della Cocaine - Kyrgyzstan. Provocatoria proposta di un parlamentare: coltivare papavero per cancellare il debito pubblico estero - Peru'. "Lo sceriffo" ha aiutato un narcotrafficante? - Italia. Dibattito in An sull'oppio afghano per uso terapeutico - Canada. "Via la marijuana dalla lista delle sostanze proibite nello sport - Italia. Governo accoglie Odg su oppio afghano - Italia. Arresto per coloro che guidano sotto l'effetto di droghe - Italia. Corleone interrompe digiuno per riforma legge sulle droghe - Italia. Bologna. Due carabinieri condannati per cessione di stupefacenti - Afghanistan. Onu: nel 2006 coltivazioni oppio aumentate del 50% - Italia. Bologna. Inchiesta su traffico di droga per finanziare la Jihad - Irlanda. Aumentato il consumo di cocaina - Italia. Per i teenager, il 72% dei giovani ha fumato spinelli - Italia. Valtellina. 87% giovani che fa uso di droga sono maschi - Usa. Nuovo Messico. Non passa alla House la legge sulla marijuana terapeutica - Canada. Think thank chiede la vendita dell'oppio afghano agli ospedali - Svizzera. Test antidroga obbligatori per controllori treni - Italia. Locali notturni: pronti a tolleranza zero contro le droghe - Italia. Corteccia prefrontale del cervello determina piacere per alcool, droga e sesso - Italia. Amato: test antidroga per gli studenti ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 1 morti - 156 arresti - 312,942 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 134,038 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 178,904 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 87 giorni di detenzione ARTICOLI 07-03-2007 Americhe. Prove di dialogo Bolivia-Usa sulle coltivazioni della coca Randall Tobias, direttore dell'organismo d'assistenza agli stranieri e degli aiuti internazionali USAID, e il presidente boliviano, Evo Morales, hanno tenuto una conferenza stampa al termine dell'incontro che si e' svolto nella sede del Governo boliviano. Evo Morales ha insistito sul suo programma "cocaina zero" e sul diritto della Bolivia ad industrializzare la foglia di coca per scopi benefici. Tobias ha fatto invece riferimento a un recente rapporto del Dipartimento di Stato del suo Paese sulla lotta alla droga, in cui viene detto che se si realizzassero le politiche di Morales di legalizzazione di nuove coltivazioni di coca, queste violerebbero le leggi internazionali e gli accordi con le Nazioni Unite."Abbiamo parlato dei temi legati alla lotta antidroga. Ora c'e' una quantita' di cose in comune. Possiamo essere in disaccordo su alcuni temi specifici, ma penso che condividiamo l'obiettivo comune sul risultato finale, che e' quello di ridurre l'impatto delle droghe nel mondo", ha aggiunto. Il documento pubblicato dal Dipartimento di Stato pochi giorni fa a Washington esprimeva anche la preoccupazione per "l'influenza" nel Governo e "l'attivismo" dei campesinos cocaleros, di cui Morales e' leader, e perche' il narcotraffico "sfrutta" queste organizzazioni per i suoi fini illegali. Infine annunciava che tra due settimane rendera' noto un altro documento, con cui si certifica se la Bolivia coopera o no alla lotta internazionale antidroga. La violazione degli accordi internazionali e un brutto giudizio di Washington potrebbero costare alla Bolivia una significativa fetta di aiuti e di crediti dall'estero. Dopo aver ascoltato Tobias, Morales ha insistito nel dire che il piano del suo Governo e' quello di arrivare a "cocaina zero", ma allo stesso tempo di rendere evidente che la coca non e' cocaina, e che la Bolivia ha il diritto d'usare la foglia di coca per scopi positivi. Si e' detto "molto contento di questa riunione". "Il dialogo continuera' e spero di potere esprimere pubblicamente il ringraziamento per la cooperazione degli Stati Uniti in tema di disastri naturali". "La presenza di un sottosegretario (degli Stati Uniti) rafforza la democrazia nel nostro Paese", ha aggiunto, e il suo Governo rispetta "qualunque rapporto che possa venire da un funzionario degli Stati Uniti". Morales, che spesso sferra attacchi all'"imperialismo" statunitense, la settimana scorsa ha criticato una recente dichiarazione del direttore nazionale dei Servizi d'Intelligence Usa, Michael McConnell, secondo cui Morales e il suo collega venezuelano Hugo Chavez mettono in pericolo la democrazia nei propri Paesi. "All'Intelligence degli Stati Uniti manca l'intelligenza poiche' non solo mente al proprio Governo, ma disinforma il mondo con dichiarazioni irresponsabili" era stato il commento del presidente boliviano. Rosa a Marca 12-03-2007 Italia. Antidoping nelle scuole? Il ministro degli Interni dice sul serio oppure di quale sostanza si e' fatto? Il ministro degli Interni, Giuliano Amato, oggi a Firenze per un colloquio publbico sulla sicurezza nelle citta', ha lanciato una proposta: antidoping all'uscita delle discoteche e delle scuole "... io penso che se lo studente risulta positivo dopo l'interrogazione puo' perdere punti e l'interrogazione non vale", "bisogna pensare anche a cose del genere, anche se puo' apparire una cosa un po' idiota ma che vale la pena di essere valutata e magari sostituita da altre". Visto l'argomento, ci chiediamo se il nostro ministro fosse nel pieno possesso dei propri freni inibitori o sotto l'effetto di una di quelle sostanze su cui vorrebbe intervenire. Se fosse vera quest'ultima ipotesi, non lo sapremo mai. Crediamo, comunque, che quando un ministro parla e propone, non tra amici a casa sua, ma in un luogo pubblico e a valenza istituzionale, le cose che dice abbiano un peso. Ed entriamo nel merito. Prima di tutto, se fosse accolta questa proposta, si dovrebbe fare altrettanto dopo ogni votazione del Governo e del Parlamento... e cosi' faremmo contento l'on. Pierferdinando Casini che da tempo chiede una cosa del genere, anche se piu' blanda nel metodo. Dopodiche', se ancora ci fossero margini al confronto in materia (o se dovesse essere arrestato il pusher del nostro ministro senza che egli abbia potuto realizzare questa proposta), prima di militarizzare tutta la societa', sarebbe bene avviare una riflessione: non sara' il metodo stesso seguito fino ad oggi ad aver causato cio' che si proponeva di estirpare? Non e' che la punizione e l'illegalita' di sostanze che gli esseri umani comunque vogliono utilizzare, abbiano favorito il cattivo uso delle stesse nonche' la loro pessima qualita'? Non e' che questo abbia portato ad incrementare la criminalita' nelle citta' e a maggiori pericoli e costi sanitari per i cittadini? Una riflessione che chiediamo al ministro Amato prima di continuare con le sue attuali riflessioni/proposte, anche per cercare di capire dove intende realmente arrivare oltre a voler oggi apparire duro e forte. Vincenzo Donvito -------------------------------------- NOTIZIE 06-03-2007 Italia. Presentato Odg sull'oppio afghano. Se ne parla anche in Germania E' stato presentato alla Camera l'annunciato ordine del giorno che propone la parziale legalizzazione della produzione afgana illegale di oppio. Porta le firme di tutti i capigruppo dell'unione. L'odg impegna il governo "a sostenere nelle sedi internazionali competenti, in attuazione della mozione n. 1/00014, ogni iniziativa tesa ad individuare un'efficace strategia di contrasto alla coltivazione e al commercio illegale di oppio, anche attraverso eventuali programmi di riconversione delle colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini di una sua utilizzazione per le terapie del dolore". Questo il testo integrale dell'ordine del giorno dell'Unione sull'oppio: "La Camera dei Deputati, premesso che: - condizione per la stabilizzazione dell'Afghanistan è il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza per la popolazione attraverso il controllo del territorio e un livello di sufficiente sviluppo economico e di promozione sociale tale da migliorare sensibilmente le condizioni di vita delle popolazione: - per ottenere tali risultati - come peraltro previsto dalle Risoluzioni delle Nazioni unite in materia - assume rilevanza la definizione di un'efficace strategia di contrasto e riconversione delle coltivazioni illegali di poppio, aumentate in questo ultimo anno, che alimentano una condizione di ricattabilità dei contadini afgani da parte dei mercanti di droga e dei cosiddetti 'signori della guerra' che utilizzano i rilevanti proventi del traffico illegale per i propri fini; impegna il governo a sostenere nelle sedi internazionali competenti, in attuazione della mozione n. 1/00014, ogni iniziativa tesa ad individuare un'efficace strategia di contrasto alla coltivazione e al commercio illegale di oppio, anche attraverso eventuali programmi di riconversione delle colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini di una sua utilizzazione per le terapie del dolore". GERMANIA, SPD: COMPRARE OPPIO A FINI TERAPEUTICI - Trasformare l'oppio afgano in farmaci per la terapia del dolore? A pensarlo non è solo la sinistra radicale italiana, ma anche il portavoce Spd per gli Affari esteri al Bundestag, la Camera Bassa del Parlamento tedesco, Gert Weisskirchen, che si allinea così con la recente presa di posizione di alcuni partiti italiani: "Personalmente trovo che sia la cosa più intelligente, provare a utilizzare il raccolto per scopi terapeutici", ha dichiarato Weisskirchen allo Spiegel online. Distruggere o bruciare le coltivazioni del papavero da oppio, secondo lui "ha meno senso". Lo Spiegel online, riporta anche la proposta "insolita" avanzata da numerosi partiti italiani -a cui, oltre a Rc e Verdi, va aggiunto l'appoggio di Rosa nel Pugno, Forum droghe e Croce Rossa Italiana- che hanno suggerito di trasformare l'oppio afgano in morfina, codeina o metadone per soddisfare la domanda a livello mondiale di antidolorifici. COMMENTI 'L'ordine del giorno al decreto sull'Afghanistan che Prc, Verdi e Rnp, tra i peana del ministro Ferrero e la 'benedizione' del ministro D'Alema, intendono presentare, ha dell'inaudito: la sinistra radicale (nel senso di pannelliana), con il placet del governo, vuole comprare l'oppio afghano per farne morfina anti-dolore. Cioe': vuole finanziare i terroristi di Al Qaeda a spese dei contribuenti italiani'. Lo afferma Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di An, responsabile nazionale per le politiche della famiglia e membro dell'esecutivo politico nazionale di An. 'La soluzione escogitata da queste menti sopraffine per risolvere il problema dei narcotrafficanti afghani, insomma -osserva Pedrizzi- non e' quella di intervenire con volonta' politica, a livello di Onu e comunita' internazionale, per finanziare uno sradicamento e una riconversione delle colture, ma quella di incentivare l'attivita' di coltivazione e produzione della droga. Quando tutti sanno che gran parte dei proventi del narcotraffico afghano serve a finanziare i terroristi di Al Qaeda'. 'Del resto -aggiunge l'esponente di An- basta vedere da chi viene avanzata tale soluzione: dallo stesso fronte che avversa ferocemente la legge Fini e che ha sempre proposto la legalizzazione della droga come arma efficace per sconfiggere il terrorismo, cioe' per non far guadagnare soldi ai talebani. Ora, invece, i soldi ai talebani glieli farebbero guadagnare, ma il fine e' sempre lo stesso: arrivare a legalizzare le sostanze stupefacenti. Quando la strada da battere e' opposta: utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per combatterne efficacemente la diffusione della droga'. 'Uno di essi e' certamente, lo ribadiamo, la riconversione delle colture, una strategia di lungo termine che ha iniziato a dare, in questi ultimi anni, i primi risultati. Certo, non e' un percorso semplice e lineare. Ma va perseguito con forza, coerenza e determinazione, affiancandolo con un impegno concreto di tutti i Paesi del mondo nel ridurre la domanda interna, vero motore -conclude Pedrizzi- della tragica escalation nei consumi alla quale assistiamo'. "Cervellotica e fantasiosa la proposta della sinistra radicale di acquistare l'oppio dell'Afghanistan. Siamo proprio a chi la dice piu' grossa dimenticando tra l'altro che l'approvvigionamento di oppiacei a fini farmaceutici non ha certo bisogno di una ulteriore offerta proveniente dall'Afghanistan". Lo scrive Maurizio Ronconi (Udc), aggiungendo che "la proposta invece sottende la determinazione della sinistra a difendere i Talebani e i signori della droga oltre a differenziare in modo assolutamente inaccettabile l'Italia dalla posizione dell'Onu sulla necessita' di distruggere le coltivazioni di oppiacei". "Il rischio ormai sempre piu' attuale- conclude- e' che nella comunita' internazionale il nostro Paese venga definitivamente catalogato tra quelli non credibili mandandoci a fare compagnia al Venezuela e a Cuba". 'No al narcotraffico di Stato. No all'Italia mercante di oppio'. Lo ha affermato il vice presidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, commentando la proposta di Verdi, Prc e Rosa nel pugno di acquistare l'oppio prodotti in Afghanistan per utilizzarlo a scopi terapeutici. 'Dopo Caruso che pianta marjuana nelle fioriere della Camera e la Turco che aumenta i quantitativi legali dell'uso di cannabis, questa maggioranza irresponsabile - dice ancora la Bertolini - sponsorizza l'Italia come finanziatore dei Talebani produttori di oppio'. 'Come del resto sta gia' avvenendo, per aiutare l'Afghanistan a stimolare crescita e sviluppo, occorre riconvertire i campi di oppio, non favorirne l'estensione. Del resto, la stessa Onu si e' detta decisamente contraria all'acquisto dell'oppio a fini terapeutici per i pericolosi rischi collegati'. 'Il governo anche sull'Afghanistan dovra' avere 158 voti di senatori eletti a favore per poter rimanere in vita, il voto favorevole del centrodestra rappresenta un atto di coerenza con le nostre scelte di politica estera, ma non certamente un puntello ad un esecutivo moribondo'. Lo sottolinea Maurizio Gasparri dell'esecutivo di Alleanza Nazionale. 'Riteniamo comunque che il governo farebbe bene a valutare la pericolosita' della missione afgana - osserva Gasparri - gli aspetti militari sono sempre piu' evidenti, votando si', quindi, bisogna saper assumersi fino in fondo tutte le responsabilita' nel quadro della solidarieta' internazionale dei paesi impegnati nella lotta al terrorismo'. 'Chiariremo questo nel dibattito in corso alla Camera, in occasione del quale contrasteremo anche con determinazione la follia di trasformare la vicenda afgana in una sorta di narcotraffico istituzionalizzato con l'acquisto di oppio da parte dell'Italia' ha detto ancora l'esponente di An. "La polemica sollevata dal centrodestra e' del tutto pretestuosa e infondata. Con l'ordine del giorno dell'Unione non chiediamo affatto al governo di diventare un narcotrafficante acquistando l'oppio dai talebani. Si tratta, invece, di promuovere nelle sedi internazionali competenti, a cominciare dall'Onu, una sperimentazione per convertire le colture illegali di oppio in Afghanistan anche in colture legali da utilizzare, sotto un rigido controllo internazionale, per fini medico-scientifici e, in particolare, per la terapia del dolore". Lo afferma Roberto Villetti, capogruppo della Rosa nel Pugno a Montecitorio. "Non sarebbe solo un'iniziativa a fini umanitari, ma sarebbe anche un tentativo rivolto a ripristinare la sovranita' e la legalita' in Afghanistan. Evidentemente alcuni esponenti del centrodestra - conclude il parlamentare dello Sdi - non si rendono conto che in questo modo l'oppio continua a essere utilizzato dai talebani come arma per destabilizzare il paese e a essere distribuito nei canali del narcotraffico, indebolendo cosi' anche la missione militare in Afghanistan". 'La grande partita per l'eliminazione dell'oppio si gioca in Afghanistan: un esempio positivo viene dal Triangolo d'oro del Sud-est asiatico, dove si e' passati in pochi anni dai 180mila ettari di coltivazione ai ventimila di oggi'. Lo ha detto Pino Arlacchi, gia' direttore esecutivo dell'ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, secondo cui, pero', 'la proposta di acquistare l'oppio per uso legale non e' praticabile'. Arlacchi ne ha parlato intervenendo oggi a Bari ad un incontro organizzato nell'Universita' Lum di cui e' attualmente responsabile per le relazioni internazionali. 'Di questo passo - ha proseguito Arlacchi - Birmania, Laos e Tailandia usciranno dal novero dei Paesi produttori e restera' il problema dell'Afghanistan'. 'La proposta di acquistare l'oppio per uso legale non e' praticabile - ha detto ancora - ma ha il vantaggio di muoversi in un'ottica diversa da quella di distruggere le coltivazioni che viene costantemente perseguita dal governo americano. Si tiene conto cioe' dei problemi dei contadini che devono produrre sostanze diverse'. 'La proposta - ha spiegato - non e' praticabile perche' la domanda mondiale di oppio legale che serve agli ospedali per terapie antidolore e' ampiamente soddisfatta dai Paesi che sono autorizzati: Australia, Francia Turchia e India. Il mercato illecito dell'oppio e' da seimila tonnellate, quello lecito da quattrocento tonnellate: e' evidente che la saturazione sarebbe immediata e non sapremmo cosa fare di tonnellate di oppio afgano immesse sul mercato'. 'Produrre oppio per il mercato lecito, inoltre - ha proseguito - significa creare un apparato di controllo enorme, tanto varrebbe allora eliminare queste produzioni e sostituirle con colture legali'. Nel corso dell'incontro e' stato presentato un video sul narcotraffico girato dal reporter Franco Guarino con immagini inedite di viaggi in America Latina e in Afghanistan, dove e' stato a stretto contatto con i Talebani. Guarino, 61 anni, nato a Taranto, ha lavorato per venticinque anni con il TG1 e collabora con Rai news 24 e Rai international. "Le proposte di An sul piano concreto dei risultati purtroppo fallite perche' i dati dicono che le colture di oppio sono aumentate". Questo e' il commento di Francesco Martone, senatore di Rifondazione comunista commentando la proposta di comprare oppio afghano per trasformarlo in morfina da usare a fini terapeutici. "Secondo Gasparri e Pedrizzi di An- spiega Martone- la proposta di acquistare l'oppio afghano per farne morfina anti-dolore sarebbe inaudita, ma da anni i talebani e i signori della guerra si finanziano con il traffico dell'eroina". Nel paese, spiega il senatore Prc, "si e' creato un corto circuito fra la guerra contro il terrorismo e quella contro la droga. Lo stesso Karzai "pur spinto dall'Onu ad intervenire con fermezza, si e' piu' volte detto contrario alla fumigazione delle piantagioni, per paura di rivolte dei contadini che finirebbero per legittimare i talebani". La proposta presentata ieri da Verdi, Prc e Rnp "vuole distinguere tra narcotrafficanti e contadini- spiega ancora Martone- offrendo a questi ultimi la possibilita' di scegliere un'alternativa legale, il dibattito pertanto non e' tra proibizionisti e antiproibizionisti, ma tra chi sostiene politiche fallimentari e chi, prendendo atto del fallimento- conclude il senatore di Rifondazione- prova ad aprire altre strade". "L'idea avanzata dalla sinistra radicale di aprire un mercato dell'oppio con l'Afghanistan e' indecente: cosi' diamo un bruttissimo esempio ai nostri ragazzi e produciamo devastanti effetti per i giovani afghani": Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, annuncia il voto contrario all'ordine del giorno di Prc, Verdi e Rnp. "Con questo odg si favoriscono solo i signori della guerra. Qualcuno, a sinistra, si e' chiesto - domanda il deputato leghista - perche' l'86% dell'oppio mondiale e' stato prodotto in Afghanistan e perche' le entrate derivanti dal commercio di questa sostanza rappresentano ben il 52% del Pil afghano? I Talebani avevano incentrato l'intero sistema economico del paese che governavano sulla coltivazione dell'Oppio e chi ora propone la sua 'legalizzazione' non fa altro che incentivare il terrorismo". "Questa proposta rappresenta un bruttissimo esempio per i nostri giovani che assistono quotidianamente - conclude Grimoldi - alle ambiguita' del centrosinistra sul tema delle droghe ed e' devastante per i giovani dell'Afghanistan costretti a diventare schiavi della produzione di oppio. E' ora che la sinistra radicale faccia uno sforzo di serieta'". "Leggo con stupore le dichiarazioni di Pino Arlacchi che giudica non praticabile l'acquisto di oppio afghano per finalita' farmaceutiche. Ho il dubbio che dietro i numeri dati ci sia la volonta' di salvaguardare gli interessi delle multinazionali che oggi gestiscono il mercato 'lecito'". Lo dichiara il deputato di Rifondazione comunista-Sinistra Europea, Daniele Farina. "Non vorrei- dice Farina- che le sue dichiarazioni avessero lo stesso valore di quelle dell'Odccp (Office for drug control and crime prevention), agenzia Onu da lui diretta, con cui, fin dal 1998, lanciando la War on drugs, prometteva di eliminare o ridurre significativamente la domanda e l'offerta di droghe illegali prima del 2008". Questa la conclusione polemica di Farina: "Come e' andata a finire e' di fronte agli occhi di tutti". 06-03-2007 Usa. Vuoi sapere se sei a rischio droga? Bastera' un esame del sangue Un esame del sangue potrebbe 'diagnosticare' il rischio di divenire tossicodipendente, iniziare a fumare, avere disturbi di personalita' o psicologici come gli attacchi di panico. E' infatti in fase di sviluppo per uso commerciale presso l'Universita' americana di Iowa un test che si basa sull'analisi dell'attivita' dei geni delle cellule del sangue. La notizia, non scevra da dilemmi etici, e' stata annunciata sull'American Journal of Medical Genetics. Secondo quanto riferito dal coordinatore del lavoro Robert Philibert, sono state gia' compiute verifiche sperimentali preliminari per vedere se un test simile possa evidenziare la predisposizione individuale a soffrire di attacchi di panico. Con la conoscenza del genoma umano si e' aperto un ampio ventaglio di possibilita' per lo studio e la cura di molte malattie: dalle terapie su misura a stime del rischio di soffrire in futuro di malattie come cancro e infarto. Su queste stesse basi, spiega Philibert, si puo' pensare a test per stimare quanto ciascuno e' vulnerabile alla dipendenza da sostanze, da nicotina a marijuana e droghe, oppure se e' geneticamente predisposto a soffrire di disturbi della personalita' o del comportamento. In questa maniera, sostiene Philibert, si possono prendere misure preventive cosi' come oggi si dice a chi rischia l'infarto di adottare stili di vita sani. L'idea di test simili, spiega Philibert, viene da precedenti studi in cui si era visto per esempio che nelle cellule bianche del sangue di fumatori e non fumatori i geni lavoravano a ritmi differenti. Nei fumatori qualcosa come 579 geni erano piu' attivi, mentre 584 geni lo erano meno. Misurando il profilo individuale dell'attivita' dei geni, spiega Philibert, si possono scoprire differenze tra persone, individuare predisposizioni o vulnerabilita'. Per ora gli esperti hanno coinvolto un gruppo di persone con attacchi di panico e individui sani. Testando il profilo genetico dei loro linfociti, i ricercatori hanno trovato differenze costanti tra i due gruppi e ora stanno procedendo allo sviluppo commerciale di un test. 'Siamo consci dei dilemmi etici che test simili possono alimentare e di come potrebbero essere usati da datori di lavoro, assicuratori e altri, ma test simili saranno utilissimi per la persona, miglioreranno la diagnosi di certi disturbi come gli attacchi di panico e forniranno il profilo dettagliato di varie malattie si' da suggerire nuove terapie'. 07-03-2007 Brasile. Rio de Janeiro. Guerra alla droga colpisce anche gli adolescenti Cinque persone, tra cui un poliziotto, sono morte e quattro sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco tra gli agenti e trafficanti di droga in una favela del nord di Rio de Janeiro. Lo hanno reso noto fonti della polizia. L'operazione della polizia mirava all'arresto di uno dei capi del traffico di droga nella favela Complexo do Alemao, Antonio 'Tota' Ferreira. Secondo la radio locale Cbn, fin dall'inizio dell'operazione, ieri, gli agenti sono stati fatti segno di nutriti colpi d'arma da fuoco. Tra i feriti nella sparatoria, un poliziotto in borghese e tre abitanti della favela, raggiunti da proiettili vaganti. Lo scontro a fuoco e' avvenuto all'indomani di un episodio analogo in un'altra favela di Rio, Morro dos Macacos, dove sono morti due ragazzi di 16 a 17 anni, che si presume fossero legati a narcotrafficanti, e una ragazzina di 13. Il mese scorso, un'altra operazione del genere nel Complexo do Alemao aveva causato la morte di sei persone (quattro trafficanti e due abitanti della favela). 07-03-2007 Usa. Cleveland. Consiglio comunale approva risoluzione per scoraggiare la vendita della Cocaine Il Consiglio comunale ha votato una risoluzione che invita i negozianti a non vendere una bibita chiamata Cocaine, in quanto il nome puo' confondere i ragazzini sulla reale pericolosita' della cocaina. La Cocaine, gia' venduta in altri Stati, non contiene alcuna droga illegale, ma una quantita' tre volte maggiore di caffeina rispetto alla Red Bull, e sette volte in piu' della Coca Cola. La risoluzione non impedisce la vendita, ma la scoraggia. 07-03-2007 Kyrgyzstan. Provocatoria proposta di un parlamentare: coltivare papavero per cancellare il debito pubblico estero Per il parlamentare ed ex procuratore generale dello Stato Azimbek Beknarazov si potrebbe piantare il papavero per pagare il debito pubblico. Beknarazov, membro del partito d'opposizione "Per le riforme", ha dichiarato: "Per risolvere il problema del debito pubblico estero occorre un'azione inusuale. Sono cosciente che la mia proposta creera' un acceso dibattito. L'Afghanistan ha annunciato, quasi ufficialmente, che quest'anno aumenetra' le piantagioni di papavero, noi dobbiamo seguire il loro esempio e autorizzare la nostra gente a coltivare il papavero per un anno o due; a quel punto tutte le organizzazioni internazionali si offriranno di distruggere i campi e cancellare il nostro debito". Il Kyrgyzstan e' uno dei paesi piu' poveri del mondo. Il debito pubblico estero e' di circa 2 miliardi di dollari. 07-03-2007 Peru'. "Lo sceriffo" ha aiutato un narcotrafficante? E' finito sotto inchiesta in Peru' Benedicto Jimenez, il colonnello di polizia che ha smantellato il vertice di Sendero luminoso e che e' stato l'artefice dell'arresto nel 1992 del capo dei guerriglieri maoisti Abimael Guzman. A sollevare dubbi sull'integrita' di Jimenez 'lo sceriffo', come in molti hanno soprannominato l'ex direttore dell'Inpe, l'Istituto penitenziario nazionale, era stato qualche giorno fa un quotidiano peruviano. Su 'El Comercio' e' stato pubblicato il testo di una e-mail che sarebbe stata inviata da Jimenez a Fernando Zevallos, fondatore nel 1992 della piu' grande compagnia peruviana, la Aero Continente, e condannato nel 2005 a 20 anni di carcere per narcotraffico e riciclaggio. La lettera attribuita allo 'sceriffo' informava Zevallos che la polizia era pronta ad arrestarlo. Ora la procuratrice della Repubblica Adelaida Bolivar ha annunciato l'apertura di un'indagine su Jimenez. Travolto da polemiche e sospetti, il 54enne Jimenez che lo scorso anno si era tra l'altro candidato per la poltrona di sindaco di Lima, si e' dimesso dall'incarico di direttore dell'Inpe per facilitare il corso della giustizia e si e' proclamato innocente: "con la coscienza a posto di un bambino appena nato". 07-03-2007 Italia. Dibattito in An sull'oppio afghano per uso terapeutico La deputata di An Daniela Santanche' si dice non contraria alla possibilita' di usare l'oppio afgano per fini terapeutici, cosi' come chiesto nell'ordine del giorno dell'Unione sulla riconversione delle colture illegali di oppio per fini medici. 'Non sono un medico -dice Santanche' a Radio Radicale- quindi non so se questo e' vero, ma se lo fosse, visto che si usano gia' altre sostanze stupefacenti per combattere il dolore, credo che se ne possa parlare, fermo restando che ci deve essere la certezza delle bonta' delle cure. Non mi scandalizzerebbe se servisse alle cure palliative per combattere il dolore'. "Il nostro si' alle missioni militari, a cominciare dall'Afghanistan, e' privo delle ambiguita' del centrosinistra, che -rimarca Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di An- insiste con ordini del giorni vaniloquenti in favore delle coltivazioni di oppio per una sorta di narcotraffico istituzionalizzato. Diciamo no a questa scelta avventata e difendiamo le ragioni profonde di un intervento di natura militare teso a contrastare il terrorismo talebano". "Riteniamo che chi vota si' debba avere maggiore rispetto non solo dei nostri militari ma anche dei Servizi di sicurezza impegnati per garantire la liberta' del giornalista di 'Repubblica' rapito dai talebani, nell'auspicio che proprio la riservatezza che la sinistra ed alcuni settori della magistratura vorrebbero negare ai Servizi di sicurezza possa garantire l'esito positivo di questa vicenda. Ribadiamo, a tal proposito, che sono sconcertanti quelle iniziative della magistratura tese a ottenere documenti e rivelazioni sul caso Sgrena, che vanificherebbero l'azione dei nostri Servizi". 08-03-2007 Canada. "Via la marijuana dalla lista delle sostanze proibite nello sport "Dalla lista delle sostanze proibite per gli sportivi dovrebbe essere rimossa la marijuana. Il test richiede tempo, che potrebbe essere utilizzato per cercare la presenza delle droghe realmente influenti nelle competizioni", ha dichiarato Joseph de Pencier del Canadian Centre for Ethics in Sports, l'associazione che amministra i tests antidroghe in Canada. Dirigenti sportivi inglesi e olandesi hanno recentemente chiesto degli interventi sulla lista delle sostanze proibite, dichiarando che gli atleti positivi alla marijuana, e consumatori non abituali, non dovrebbero incorrere in pene severe se trovati positivi ai test. "Dovrebbero essere puniti gli atleti consumatori abituali o coloro che fumino al fine di migliorare le prestazioni sportive. Riconosco che altri paesi la pensino diversamente, e probabilmente non riusciremo a fargli cambiare idea", ha concluso de Pencier. Joanne Mortimer, direttrice dell'Athletics Canada, condivide l'idea che la marijuana non sia una priorita' tra le droghe bandite nello sport. 08-03-2007 Italia. Governo accoglie Odg su oppio afghano Il governo ha accolto ieri in aula alla Camera l'odg presentato dalla maggioranza che intende favorire la stabilizzazione in Afghanistan anche attraverso "il raggiungimento di un livello di sufficiente sviluppo economico e di promozione sociale, tale da migliorare sensibilmente le condizioni di vita delle popolazioni". Per ottenere tali risultati, secondo l'odg dell'Unione, "assume rilevanza la definizione di un'efficace strategia di contrasto e riconversione delle coltivazioni illegali di oppio, aumentate in quest'ultimo anno, che alimentano una condizione di ricattabilita' dei contadini afgani da parte dei mercanti di droga e dei cosiddetti 'signori della guerra' che utilizzano i rilevanti proventi del traffico illegale per i propri fini". Quindi si impegna il governo "a sostenere nelle sedi internazionali competenti ogni iniziativa tesa ad individuare un'efficace strategia di contrasto alla coltivazione e al commercio illegali di oppio, anche attraverso eventuali programmi di riconversione delle colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini dell'utilizzazione dell'oppio medesimo per le terapie del dolore". 08-03-2007 Italia. Arresto per coloro che guidano sotto l'effetto di droghe Il piano del ministro Alessandro Bianchi prevede l'introduzione dell'arresto fino a sei mesi per i casi di guida sotto l'effetto di alcol e droga. Fonti del ministero, anche in riferimento alle dichiarazioni del ministro di questa mattina, chiariscono che e' previsto l'arresto tra le misure per un forte inasprimento del sistema sanzionatorio. 'Non si tratta di una novita' assoluta', ricordano le stesse fonti spiegando che per i casi di maggiore gravita' il codice gia' prevede l'arresto fino al massimo di un mese. L'inasprimento della pena, fino ad un massimo di 6 mesi, che consentira' di non ricorrere all'arresto come extrema ratio ma di applicarlo, proporzionalmente, ad una sfera piu' ampia di comportamenti pericolosi, e' previsto tra le 'misure di immediata attuazione', inserite nell'atto di indirizzo sulla sicurezza stradale presentato dal ministro dei Trasporti ed approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Piu' nel dettaglio, la 'scheda operativa' relativa alla prima misura, ('rafforzamento dell'azione di contrasto ai comportamenti di guida ad alto rischio'), indica che 'in particolare e' prevista la predisposizione di una nuova normativa che prevede: arresto fino a sei mesi e ammenda fino a 12mila euro in caso di ebbrezza alcolica o assunzione di sostanze stupefacenti con eventuale confisca del veicolo in caso di tasso alcolemico superiore a 1,2 g/l', oltre a nuove 'pene alternative' come 'l'obbligo a svolgere servizi di utilita' sociale e fornire assistenza alle vittime di incidenti stradali che siano rimaste inabili'. 09-03-2007 Italia. Corleone interrompe digiuno per riforma legge sulle droghe Si e' chiuso ieri, dopo 34 giorni, il digiuno avviato il 2 febbraio scorso dall'ex sottosegretario Franco Corleone e portato avanti per 34 giorni da una staffetta di cittadini, operatori, amministratori per sollecitare il Parlamento a procedere immediatamente all'incardinamento della proposta di legge Boato sulle tossicodipendenze e alla nomina dei relatori nelle due Commissioni congiunte alla Camera, Giustizia e Affari Sociali. 'Abbiamo voluto continuare la staffetta nonostante la crisi di governo perche' il tema delle droghe non venisse espulso dalle priorita' dell'agenda della politica. Prima della crisi, i presidenti delle Commissioni Giustizia e Affari Sociali avevano annunciato una audizione del ministro Ferrero e l'intenzione di decidere l'iter del progetto di legge sulla base della presentazione di un disegno di legge governativo. Ora, a crisi superata, restiamo comunque convinti che l'iniziativa parlamentare non debba essere subordinata a quella eventuale del governo, rispetto alla quale, in ogni caso, l'avvio delle procedure essenziali in Parlamento non pregiudicherebbe un esame congiunto'. I promotori del digiuno affidano, dunque, 'nelle mani del presidente della Camera Bertinotti e del Parlamento l'urgenza della riforma di una legge che sta procurando danni e sofferenze, una legge che l'Unione si e' impegnata nel proprio programma ad abrogare'. 09-03-2007 Italia. Bologna. Due carabinieri condannati per cessione di stupefacenti Sei anni e mezzo e 28.000 euro di multa per l'appuntato dei carabinieri Giovanni Pescara e due e due mei e 5.000 euro per il suo collega, il brigadiere Giuseppe Lo Forte entrambi in servizio, all'epoca dei fatti, alla Compagnia di Vergato, sull'Appennino bolognese. Dopo sei anni ci e' conclusa con la condanna del giudice monocratico di Bologna, Manuela Melloni, una vicenda che mise a soqquadro la Compagnia creando non pochi sconquassi all'intero Comando provinciale dell'Arma. I carabinieri si accorsero che due loro colleghi del Nucleo operativo facevano uso di cocaina che cedevano, anche a pagamento, ad alcune entreneuse di un night dell'Appennino e cominciarono un'inchiesta che si e' poi rivelata abbastanza spinosa. Il pm della Procura felsinea, Valter Giovannini, che ha coordinato le indagini tra non poche difficolta' aveva chiesto sei anni per Pescara e quattro anni e sei mesi per Lo Forte. Pescara, sospeso dal servizio e finito anche in carcere, era accusato di aver ceduto cocaina ad una entreneuse di un night, una ragazza dell'Est con cui aveva avuto pure una relazione, inizialmente a titolo gratuito e poi dietro pagamento. Il suo collega Lo Forte, invece, che nel frattempo si e' congedato, era accusato di aver ceduto una dose di droga ad un'altra entreneuse del locale, ma anche di aver minacciato il proprio comandante per costringerlo a compiere un atto contrario ai propri doveri e di insubordinazione. In qualche modo il brigadiere venne a sapere dell'indagine -tanto che dopo 15 giorni i due cominciarono a non parlare piu' per telefono- e chiese al suo superiore la conferma minacciandolo in caso contrario di far scoppiare un caso che avrebbe anche potuto bloccargli la carriera. In realta' il suo comandante nel frattempo e' stato promosso, ma la vicenda ha avuto pure un'altra vittima: uno dei militari che indago' sui colleghi si e' infatti congedato a sua volta dopo una battaglia legale contro la sua istituzione. 'La decisione del giudice conferma il lavoro intellettualmente onesto svolto dalla Procura in questa complicata vicenda' ha detto il pm Giovannini. 09-03-2007 Afghanistan. Onu: nel 2006 coltivazioni oppio aumentate del 50% Il 12,6% della popolazione afghana, pari a 2,9 milioni di persone, e' coinvolto a vario livello nella produzione di oppio e nel traffico di oppiacei piu' o meno raffinati. Sono dati dell'Unodc (Ufficio per le droghe e il crimine delle Nazioni unite), presentati ieri, durante la conferenza stampa presso la sede del partito radicale, a Roma, per illustrare la proposta di legalizzare le colture di oppio afghane. Nel 2006, la produzione illecita di oppio in Afghanistan ha superato le 6100 tonnellate, con un incremento del 50% rispetto all'anno precedente. La totalita' del raccolto viene utilizzata per la produzione di eroina pari al 93% della produzione di materie prime per eroina, con un totale stimato intorno a 2,7 miliardi di dollari. Questa eroina raggiunge, nella stragrande maggioranza dei casi, mercati europei principalmente attraverso l'Iran, il Pakistan, l'Uzbekistan. Secondo quanto riportato dai Radicali, solo una frazione infinitesimale del giro d'affari legato agli oppiacei resta ai cittadini, mentre il resto va ad arricchire le tasche dei signori della droga, dei signori della guerra afghani, e dei talebani. E non e' finita. Sempre secondo dati dell'Onu, nel 2006 la superficie afghana dedicata alla coltura illecita del papavero ha raggiunto l'estensione record di 165 mila ettari, con un incremento del 59% rispetto al 2005. Il giro d'affari mondiale, generato dall'eroina afghana, e' stimato tra i 400 e i 500 miliardi di dollari, mentre e' impossibile quantificare quale sia l'ammontare dell'attivita' di riciclaggio di denaro, che le Nazioni unite stimano interessi tra il 3% ed il 5% del commercio globale. Ora, si legge nella nota diffusa dai Radicali, la coltivazione di oppio, pur essendo legale in Francia, India, Turchia, Ungheria, Spagna e Australia, non risulta sufficiente a coprire la richiesta mondiale di oppiacei per le terapie del dolore. Questo, a fronte del fatto, precisa il deputato Rnp Sergio D'Elia, durante la presentazione di ieri mattina, che "ci sono 10 Paesi in tutto il mondo che ogni anno consumano l'80% della morfina mondiale, mentre quelli in via di sviluppo, pari all'80% della popolazione mondiale, coprono un consumo di appena il 10% di morfina nel mondo". Questo il commento di D'Elia: "C'e' una sorta di razzismo in tutto questo: i bianchi magari cristiani possono morire con tutte le attenzioni del caso, mentre i neri sono figli di un dio minore e muoiono nell'indifferenza". E l'Italia? E' al 103° posto per l'utilizzo di morfina contro il dolore. 09-03-2007 Italia. Bologna. Inchiesta su traffico di droga per finanziare la Jihad Un traffico di droga per finanziare la Jihad: e' questo il sospetto che ha portato la Procura di Bologna ad aprire un'inchiesta in cui si ipotizza l'associazione sovversiva con finalita' di terrorismo internazionali. L' inchiesta e' condotta dal Pm Luca Tampieri, del pool antiterrorismo, che gia' in passato si e' occupato di supporto al terrorismo islamico. Tutto e' nato da un'altra inchiesta condotta dal Pm Antonella Scandellari e dalla squadra Mobile della questura su uno spaccio di stupefacenti, forse provenienti dal Pakistan e gestito da pakistani. In una conversazione intercettata dagli agenti della Mobile -il cui contenuto e' stato anticipato dal quotidiano 'il Domani di Bologna'- un pakistano, che pero' potrebbe anche essere un millantatore, dice: 'Io vendo la droga, io lavoro per la Jihad. Io vengo qua per la Jihad, io voglio vendere la droga ai giovani che cosi' non gli funziona la testa. Io porto brutte cose, ma gli italiani vengono da me per comperare. Io portero' i soldi in Pakistan e con questi soldi faro' mangiare anche i poveri'. Scandellari ha comunicato l'imprevisto sviluppo al Procuratore Enrico Di Nicola e al pool antiterrorismo, e da li' e' partita l'inchiesta per associazione sovversiva. Ci sarebbero gia' alcuni nomi iscritti sul registro degli indagati. 09-03-2007 Irlanda. Aumentato il consumo di cocaina I dati del rapporto An Overview of Cocaine Use in Ireland 2 pubblicati a cura di Noel Ahern ministro responsabile per la strategia antidroghe, rivelano che nel quinquennio 2000/2005 i reati connessi al consumo della cocaina sono aumentati quasi del 700% e la cocaina e' la droga principale tra i tossicodipendenti che si sono rivolti alle comunita' terapeutiche tra il 1998 e il 2003. "Il consumo", dichiara il ministro, "e' diffuso soprattutto nella popolazione tra i 15 e i 34 anni, riguarda tutto il Paese e tutte le classi sociali". Secondo i dati del National Advisory Committee on Drugs molti eroinomani consumano allo stesso tempo la cocaina, e i sequestri alle dogane sono passati dai 26 del 2000 ai 986 del 2005. 09-03-2007 Italia. Per i teenager, il 72% dei giovani ha fumato spinelli Genitori e figli per fare il punto sulla diffusione della cannabis. Da una parte ci sono papa' e mamme che spiegano come il 55% dei teenager (giovani di eta' compresa tra i 13 e i 19 anni) ha provato uno spinello almeno una volta, con il 38,3% ne fa un uso abituale. Dall'altra ci sono i giovani tra i 18 e i 24 anni, per i quali il 72% dei giovani ha provato almeno una volta uno spinello, mentre il 50,4% ne fa un uso abituale. Sono i risultati di sondaggio di opinione sul consumo di cannabis presso i teenager realizzato da Inter@ctive market research, per conto dell'associazione Saman, e presentato nel convegno nazionale su "Adolescenti e uso problematico di cannabis: ipotesi di intervento sull'individuo, la famiglia, la scuola e l'ambiente", oggi a Milano. Il sondaggio si basa su due campioni rappresentativi, uno di 453 interviste on line a genitori con figli di eta' compresa tra 0 e 19 anni, e uno di 148 interviste on line a giovani di eta' compresa tra i 18 e i 24 anni. Per entrambi i target intervistati, l'eta' in cui teenager cominciano a fumare gli spinelli e' di circa 14 anni e mezzo. Altro dato che emerge dal sondaggio e' che il consumo di cannabis e' considerato in forte diffusione. Alla domanda su quanto era utilizzata la cannabis quando l'intervistato aveva 16 anni, i genitori stimano la percentuale di coloro che provavano almeno una volta uno spinello attorno al 35,2%, e la percentuale di chi lo usava abitualmente al 23,7% (per i genitori il periodo compreso nei 16 anni e' collocabile tra gli inizi degli anni '70 e quelli degli anni '80). Mentre per i giovani compresi tra i 18 e i 24 anni, le percentuali sono rispettivamente del 50,7% e del 36,3%, e si riferiscono ad un periodo piu' o meno risalente al 2000. Infine, il livello di pericolosita' associato al comune 'spinello' non e' considerato pericoloso anche se se ne fa uso abituale. 10-03-2007 Italia. Valtellina. 87% giovani che fa uso di droga sono maschi Il consumo di alcool e droga fra i giovani della Valtellina e della Valchiavenna, in provincia di Sondrio, e' stato al centro di una ricerca promossa dalla Prefettura, dall'Asl e dalla Cooperativa Lotta contro l'emarginazione. I risultati sono stati presentati ieri durante un convegno che si e' svolto nella sala polifunzionale dell'Unione Artigiani di Sondrio. Lo studio, durato dal 2004 al 2006, ha coinvolto i ragazzi che frequentano abitualmente le discoteche e costituiscono il 'popolo della notte'. Si tratta di ragazzi che assumono comportamenti spesso a rischio per divertirsi. Il target delle persone intervistate e' rappresentato, in prevalenza, da giovani segnalati dalle forze dell'ordine alla prefettura come assuntori di sostanze psicoattive, come alcol e droga, quindi sanzionati e segnalati ai servizi per le tossicodipendenze. Altri giovani sono invece stati avvicinati nell'ambito dei contesti del divertimento notturno da un equipe mobile appositamente costituita per il progetto. 'La maggior parte dei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche in modo abituale -ha spiegato Francesca Schiantarelli, psicologa e operatrice per il progetto- sono risultati maschi, per una percentuale pari all'87,8%'. 10-03-2007 Usa. Nuovo Messico. Non passa alla House la legge sulla marijuana terapeutica La House non ha approvato la proposta di legge sul consumo terapeutico della marijuana. I voti sono stati 36 a 33. La proposta di legge e' gia' stata approvata dal Senato (Senate Bill 238). Per diventare legge dello Stato occorreva l'approvazione della House e la firma, gia' garantita, del governatore Bill Richardson. La legge autorizza il consumo terapeutico della sostanza ai malati di Aids, glaucoma, cancro e sclerosi multipla, e prevede l'istituizione di un registro per l'iscrizione dei pazienti. Il Dipartimento della salute sarebbe responsabile della fornitura della marijuana, non potendo i malati coltivarla. 10-03-2007 Canada. Think thank chiede la vendita dell'oppio afghano agli ospedali Il think tank Canadian Defense and Foreign Affairs Istitute, chiede un incontro internazionale che aiuti l'Afghanistan nella lotta all'oppio e contro l'insurrezione dei talebani. La convocazione dell'Istituo arriva a seguito di un rapporto dello stesso, nel quale si evidenziano i pericoli del coinvolgimento canadese in Afghanistan, dove si legge che "la guerra contro i talebani potrebbe essere perduta". L'Istituto, e il rapporto in particolare, sostengono il coinvolgimento canadese in Afghanistan, ma chiedono un cambiamento delle politiche NATO. Dovrebbe essere tenuta in considerazione la possibilita' di negoziare con i talebani, cosi' come dovrebbe esserci una nuova strategia sull'oppio. Dati ufficiali rivelano che nel 2006 l'Afghanistan ha fornito il 90% dell'offerta mondiale d'oppio, con un guadagno di 3 miliardi di dollari. "Nel tentativo di eradicare le colture di papaveri, strategia principale della NATO e degli Stati Uniti, si indirizzano i contadini direttamente nelle braccia dei talebani", ha dichiarato Gordon Smith, ambasciatore canadese alla NATO tra il 1985 e il 1990. "Un approccio migliore e' di creare un centro internazionale che acquisti il papavero e lo rivenda al mercato internazionale per uso medico". Nel rapporto: "Canada in Afghanistan: Funziona?", si legge: "Alternative innovative sono urgentemente richieste per sostituire le politiche controproducenti delle eradicazioni, che hanno avvicinato i contadini ai talebani. Da oltre mezzo secolo esiste il problema della produzione d'oppio in Afghanistan, ed e' stato una sfida per le forze internazionali. Allo stesso tempo, gli ospedali mondiali stanno affrontando una carenza di medicinali a base d'oppio, come le morfine. Il Canada dovrebbe farsi promotore di un mercato internazionale che consenta la vendita dell'oppio afghano dove i contadini siano pagati adeguatamente. La vendita sarebbe destinata unicamente alla fornitura del mercato medico internazionale". 10-03-2007 Svizzera. Test antidroga obbligatori per controllori treni Le Ferrovie svizzere optano per la tolleranza zero nei confronti degli stupefacenti, compreso lo spinello fumato nel tempo libero. Dallo scorso dicembre i controllori con meno di 40 anni in servizio sui treni devono sottoporsi a test anti-droga simili a quelli riservati in precedenza ai soli macchinisti, ha rivelato ieri la trasmissione "10 vor 10" della televisione svizzero tedesca SF. Secondo l'azienda i controlli, che mirano in particolare a reprimere il consumo di cannabis in uso fra i giovani, sono nell'interesse della sicurezza dei viaggiatori, ma un professore di diritto del lavoro dell'universta' di San Gallo sostiene che le Ferrrovie elvetiche non possono imporre ai loro dipendenti come comportarsi nel tempo libero. In campo e' sceso anche il Garante della Privacy, che nella Confederazione viene ribattezzato 'Mister Dati'. Hanspeter Thur, l'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (Ifpdt) esprime serie perplessita' sui controlli anti-droga a tappeto decisi dalle Ferrovie. Si tratta a prima vista di una misura sproporzionata che non c'entra nemmeno l'obiettivo, ha spiegato Thur all'agenzia di stampa elvetica Ats. Per professioni in cui si richiede un elevato grado di sicurezza, come per esempio per i macchinisti, i controlli antidroga possono entrare in considerazione, ha affermato Thur, che si dice sorpreso per come si stanno muovendo le Ferrovie. "Non riesco a capire perche' si limiti il test alle sole droghe illegali", si chiede Thur,secondo il quale l'alcol potrebbe essere un problema ben maggiore. Il Garante non coglie nemmeno il senso della soglia dei 40 anni fissata dalle Ferrovie elvetiche: vi sono sicuramente anche dipendenti piu' anziani che fanno uso di stupefacenti, afferma convinto Thur. Inaccettabili appaiono infine le conseguenze per la vita privata dei lavoratori. "Non afferro come il consumo di cannabis nel tempo libero possa rappresentare un rischio alla sicurezza mesi piu' tardi", sostiene il Garante, che ora intende valutare la legalita' dei test. Se le Ferrovie forniranno risposte plausibili, nessuno dira' nulla contro i controlli. "Al momento ho pero' dei dubbi che sara' cosi'", precisa Thur. L'ufficio del Garante era gia' intervenuto nel 2000 nei confronti della Roche, che eseguiva test anti-droga dell'urina sui suoi dipendenti. Thur aveva chiesto la revoca di questi controlli, ma la multinazionale farmaceutica aveva risposto picche. La societa' basilese aveva fatto marcia indietro solo quando la Commissione federale della protezione dei dati (Cfdp) decreto' che la misura era sproporzionata e violava la personalita' dei suoi dipendenti. Interpellato durante il servizio del telegiornale di meta' serata di SF, che ha diffuso la notizia, il portavoce delle Ferrovie Roland Binz ha spiegato che la compagnia pretende dal suo personale che arrivi al lavoro con la testa perfettamente funzionante. Le Ferrovie non accettano quindi il consumo di droghe illegali ne' durante il servizio, ne' fuori dal tempo di lavoro. I controllori che risultato positivi ai test dell'urina perche' per esempio hanno fumato spinelli nel fine settimana devono firmare una dichiarazione in cui si impegnano a rinunciare alla cannabis anche nel tempo libero. "Non trovo corretto che le Ferrovie ficchino il naso nella vita privata dei loro dipendenti, quando questi hanno lavorato per dieci anni senza causare alcun problema: se invece insorgono difficolta' allora si' che si potrebbe andare a cercare il motivo", ha affermato nel servizio televisivo Esther Lauper, una donna controllore finita nelle maglie del test dopo aver fumato un joint durante le vacanze. Una posizione che trova sostegno da parte del professor Thomas Geiser dell'universita' di San Gallo. A suo avviso il dipendente delle Ferrovie si impegna a mettersi a disposizione al 100% mentalmente e fisicamente sul suo posto di lavoro, ma non deve accettare che l'azienda organizzi anche la sua vita privata. "Viviamo in una societa' libera, non puo' esistere un rapporto di sudditanza", sostiene l'esperto di diritto del lavoro. Secondo Geiser l'iniziativa delle Ferrovie viola quindi la legge. Intanto, sempre in materia di sicurezza, le registrazioni delle telecamere sistemate nelle stazioni e sui treni potrebbero essere conservate per cento giorni e non piu' per 24 ore. In caso di necessita', il materiale verrebbe trasmesso all'autorita' penale. Lo ha proposto ieri il Consiglio federale, sottoponendo una modifica della legislazione al Parlamento. Le imprese di trasporto dovrebbero ottenere l'adozione di ulteriori mezzi e strumenti. L'attuale polizia ferroviaria sara' sostituita da un servizio di pattugliaa, non armato, in grado di agire anche su autobus, battelli e funivie. 12-03-2007 Italia. Locali notturni: pronti a tolleranza zero contro le droghe I gestori dei locali notturni valdostani aderenti all' Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento Danzante e di Spettacolo (Silb) 'sono pronti alla tolleranza zero per contrastare i fenomeni di di criminalita' e di bullismo'. Lo assicura la presidente Lilliana Breuve' rendendo noto che mercoledi' l' associazione incontrera' il Questore di Aosta. 'Vogliamo concertare sia con il mondo politico e con tutte le forze dell' ordine sul territorio una lotta durissima nei nostri locali contro la droga, i disordini, gli stupidi e gli incivili'. Un impegno ispirato dalla volonta' 'di rispettare le regole e le esigenze della nostra clientela in parte di giovane eta', che desidera riappropriarsi di una notte piacevole in amicizia fatta di incontri ed emozioni, che siano frutto di piacevolezza e non di paura e disagio'. La Silb ha poi allo studio la campagna: 'Notti sicure' che sara' realizzata da tecnici di settore ma e' aperta alla collaborazione di tutti. Per questo e' stato attivato un sito per chi vuole dare o ricevere consigli. 12-03-2007 Italia. Corteccia prefrontale del cervello determina piacere per alcool, droga e sesso E' nella corteccia prefrontale del cervello che vengono regolati gli stati motivazionali e le esperienze emozionali che seguono stimoli gratificanti -come cibo, alcol, droga e sesso- e quelli cosiddetti avversivi a specifiche sostanze o situazioni. Lo ha dimostrato per la prima volta uno studio italiano svolto a Roma dal gruppo del prof. Stefano Puglisi-Allegra presso il Dipartimento di Psicologia dell'Universita' 'La Sapienza' e il Laboratorio di Neurobiologia del Comportamento della Fondazione Santa Lucia. La ricerca ha svelato che e' un unico sistema cerebrale, costituito dalla corteccia prefrontale e dal nucleus accumbens (NAc), a regolare quegli stimoli che possono dare piacere, ansia, disgusto o addirittura fobia; inoltre si e' visto che le conseguenti risposte di ricerca o avversione dipendono da uno specifico neuromediatore, la noradrenalina. I risultati dello studio italiano sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista statunitense 'Proceedings of the National Academy of Sciences' (PNAS) ed aprono la strada alla comprensione della 'ricerca compulsiva' di sostanze come droghe o cibo, -ad esempio nelle tossicodipendenze e in alcuni disturbi alimentari quali la bulimia e il 'binge eating'- ma anche dei circuiti cerebrali implicati nei comportamenti patologici tipici della sintomatologia ansiosa/fobica e della depressione. 'Una conoscenza piu' approfondita di come in specifiche strutture cerebrali interagiscono i diversi neuromediatori per regolare la risposta motivazionale agli stimoli puo' contribuire allo sviluppo di numerose e differenziate terapie farmacologiche, volte a ripristinare il delicato equilibrio neurochimico che regola l'espressione del comportamento'. 12-03-2007 Italia. Amato: test antidroga per gli studenti "Noi oggi facciamo l'antidoping solo agli atleti. Perche' non prevedere un uso piu' ampio di questo controllo e renderlo piu' sistematico, ad esempio all'uscita delle discoteche e a scuola?". Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato, lanciando questa provocazione a Firenze a conclusione di un convegno dell'Anci Toscana dedicato al tema della sicurezza e della qualita' di vita nelle citta'. Amato ha annunciato, intervenendo a Palazzo Vecchio, che in Italia "occorre una campagna enorme contro la droga". "Una campagna non contro i trafficanti ma contro noi stessi, chiamando i causa noi integerrimi consumatori di cocaina, quei genitori, e non solo i figli, che prendono la coca nel week end per passare un fine settimana piu' elettrizzante". A proposito della sua provocazione Amato ha aggiunto: "Si potrebbe prevedere l'antidoping a scuola, ad esempio dopo l'interrogazione. Ho spiegato questa mia idea ad un insegnante che mi ha detto: ma sei matto? Di sicuro arriverebbero i genitori a fare un occhio nero al preside o al professore. Ma io penso che se lo studente risultasse positivo dopo l'interrogazione perde i punti e l'interrogazione non vale". Sempre riguardo alla sua provocazione il ministro Amato ha osservato: "Bisogna pensare anche a cose del genere, anche se puo' apparire un'idea un po' idiota. Ma cose del genere meritano di essere valutate magari per essere poi sostituite da altre". A proposito della diffusione della droga, il ministro Amato ha poi citato ad esempio le immagini trasmesse dal Tg1 ieri sera: "Io spero che milioni di italiani si siano raggelati davanti al servizio del telegiornale di Gianni Riotta dove si intervistavano a Torino un parroco e un operatore che tentano di gestire ragazzi immigrati usati come corrieri della droga e che usano le fogne come via di fuga". COMMENTI Dichiarazione di Donatella Poretti (Rnp): Il ministro degli Interni Giuliano Amato, nell'ambito delle sue proposte per la sicurezza nelle citta', oltre a praticare l'antidoping all'uscita di discoteche e scuole, vorrebbe che in queste ultime fosse utilizzato il medesimo controllo, si' da invalidare le interrogazioni rese sotto gli effetti di sostanze alteranti. Visto che il ministro non precisa su cosa intende fare all'uscita di scuole e discoteche (come invece e preciso per le interrogazioni), auspico che non abbia intenzione di reintrodurre il reato di consumo di sostanze, ma che sia al solo scopo preventivo per non far mettere alla guida di un mezzo una persona in stato di presunta alterazione. A fronte di questa disarmante proposta, e auspicando che –a differenza di come dice lo stesso Amato- non siano le cose idiote ad ispirare le politiche del Governo, non posso che invitare il ministro a prendere in considerazione un'altra politica: di questo credo ci sia bisogno visto che quanto fatto fino ad oggi ha dato risultati opposti e lui, invece, propone solo ulteriori interventi nel medesimo senso. Il ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, sta cercando tutte le strade possibili e immaginabili per venire a capo di una proposta di cambio di direzione in materia, trovandosi nella tragica situazione di essere il Governo che sta attuando la legge Fini-Giovanardi, che e' quella che invece, nel medesimo Governo, molti vorrebbero modificare. La proposta del ministro Amato non aiuta in questa direzione, anzi. Devo prendere atto che esistono due posizioni opposte all'interno del medesimo Governo? Quella accentuatrice delle politiche punizioniste e quella legalizzatrice? Siccome credo che tutti intendiamo operare nell'interesse dei cittadini, forse e' il caso di parlarne in maniera approfondita, anche in ambito pubblico, altrimenti, oltre a non fare gli interessi di questi cittadini, continuiamo solo a fare il gioco di chi vorrebbe che le cose non cambino, perche' la legge Fini-Giovanardi non solo e' quella che serve al Paese, ma va anche accentuata nelle sue applicazioni... come il ministro Amato sostiene. "Il governo Prodi come l'Idra di Lerna e' un 'mostro politico' a piu' teste: se il ministro Ferrero in sede europea minimizza il fenomeno del micro-spaccio piuttosto che trovare soluzioni per risolvero, propone la riconversione dell'oppio afgano e attacca la legge Fini parlando di fallimento senza comprovare le sue tesi sulla base di dati reali, un altro autorevole capo di dicastero come Amato parla addirittura di antidoping nelle scuole'. Lo afferma, in una nota, il vice presidente della Camera Giorgia Meloni. 'E' ormai evidente -aggiunge l'esponente di An- che non esiste un filo conduttore capace di legare una maggioranza che non trova un punto di accordo neanche sulle politiche sociali. Per quanto ci riguarda continueremo a difendere la legge Fini che applica semplici sanzioni amministrative per chi fa uso di sostanze stupefacenti, mira al recupero dei tossicodipendenti e punisce invece lo spaccio con dura fermezza. Sconfiggere la droga e' possibile attraverso la cura e la prevenzione, come insegnano quelle comunita' terapeutiche che il ministro della Solidarieta' sociale vorrebbe cancellare. Nessun risultato invece puo' essere ottenuto da chi tutela gli spacciatori, considera la droga un diritto o da chi, attraverso la scuola, vorrebbe criminalizzare un'interna generazione'. 'L'ipotesi di sanzionare i consumi si e' rivelata inadeguata rispetto al contenimento degli stessi' mentre 'l'unificazione delle sostanze in un'unica tabella e la definizione di spaccio basata unicamente sul parametro del possesso di una certa dose di principio attivo, stanno comportando un ulteriore aumento delle denunce penali'. Con queste parole il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero e' tornato oggi a bocciare le politiche anti-droga del precedente governo di centro-destra annunciando lo 'spostamento dell'approccio del nostro governo, da quello marcatamente penale e repressivo, a quello sociale ed inclusivo'. Un intervento avvenuto a Vienna nel corso della 50* sessione della 'Commission on narcotic drugs', l'organo centrale dell'Onu che si occupa del tema delle droghe. Il nostro ministro ha 'consigliato' anche a livello Onu, 'interventi di depenalizzazione del consumo personale e l'adozione di misure alternative alla detenzione al fine di facilitare il percorso riabilitativo delle persone dipendenti'. Ed in questa direzione, ha poi spiegato, si muovera' anche il governo italiano che presto, ha annunciato, cambiera' l'attuale normativa in campo di tossicodipendenze. Una nuova normativa che si incentrera' su alcuni punti fondamentali come il varo di 'una tabella apposita per la cannabis in quanto sostanza stupefacente distinta da eroina, cocaina, ed anfetamine' e l'eliminazione della cosiddetta dose massima consentita per uso personale, 'restituendo al giudice - ha spiegato Ferrero - la piena discrezionalita' nel valutare, situazione per situazione, se il possesso di sostanze sia riconducibile allo spaccio'. Infine, si prevede l'ampliamento delle possibilita' di pene alternative al carcere ed un riequilibrio dell'entita' delle pene per spaccio a livello della media europea. Riguardo, invece, alla riduzione del danno si pensa di estendere la gamma di interventi e di facilitare l'accesso ai preparati farmacologici, naturali e sintetici, medicalmente prescritti ed acquistabili nelle farmacie, per quanto riguarda l'uso terapeutico della cannabis. "Anche sulle tossicodipendenze questo governo riesce a dare nello stesso giorno segnali contradditori". Lo scrive Carlo Giovanardi (Udc), affermando che "mentre il ministro Amato prende posizione contro la droga, chiedendo addirittura di penalizzare le prestazioni scolastiche di chi e' sotto gli effetti delle sostanze, il ministro Ferrero al contrario, a Vienna, parla di 'approccio sociale ed inclusivo al problema'". Questi, prosegue, "i messaggi confusi e contradditori che tentano di mettere assieme chi ha fatto campagna elettorale nel centro sinistra con lo slogan "sesso, droga e rock and roll" e la parte piu' responsabile, che si rende conto degli effetti devastanti della liberalizzazione della droga". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------