AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori Avvertenze numero 2007-17 del 1 Settembre 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Aumento prezzi alimentari. Solo la liberalizzazione potra' non farli aumentare e farli calare http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=223 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=223 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=223 - La scheda. ASSEGNI E CARTE IRREGOLARI: iscrizione al CAI e sanzioni http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40783 - La pulce nell'orecchio. AZZECCAGARBUGLI http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? C'era una volta….… il topo di campagna ed il topo di citta'. Topi, squali od editori? http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Il danno da vacanza rovinata. L'evoluzione giurisprudenziale http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Il tesoretto e il buon padre di famiglia http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Aumento prezzi alimentari. Solo la liberalizzazione potra' non farli aumentare e farli calare Il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, butta acqua sul fuoco relativamente a possibili aumenti dei prodotti alimentari per l'incremento dei costi di prodotti agricoli come cereali e latte (per il grano duro si valuta una crescita del 20-25%). Se ci saranno –dice- si trattera' di pochi centesimi, e comunque il ministero mettera' in movimento tutti gli abituali controlli contro fenomeni speculativi: monitoraggio alla produzione e al consumo degli osservatori prezzi, nonche' i "tavoli" tra distribuzione, industria, cooperative e imprese agricole. Quando leggiamo questi proclami ci domandiamo se chi li fa sia sulle nuvole o in malafede. L'ottimismo dell'azione, che e' caratteristica del nostro modo d'essere, ci porta a credere all'ipotesi "nuvolare", per cui ci domandiamo se il ministro si sia accorto cio' che e' successo nelle settimane scorse quando, al solo a annuncio di possibili aumenti, i prezzi del pane sono schizzati in alto. Con i vari osservatori forse lo sapremo nelle prossime settimane o forse non lo sapremo mai, perche' si sara' trattato di fiammate circoscritte in modo particolare, vista la stagione, alle localita' turistiche dove –si sa- i turisti sono sempre disponibili a spendere di piu'. E sullo stato "nuvolare" del ministro De Castro arriva la conferma anche dai possibili rimedi da lui elencati. Cosa potrebbe fare nel momento in cui si fosse finalmente accorto che al panificio sotto casa il pane e' aumentato del 30-40%? Niente! E allora a che serve invocare questi osservatori come strumenti di intervento? A niente. Ma solo a far credere di far qualcosa che non e' quello che i consumatori vorrebbero, cioe' prezzi fermi o piu' bassi. Le informazioni degli osservatori sono utili, ma non hanno quella funzione taumaturgica che viene loro affidata. Lo stesso dicasi per i "tavoli" di concertazione con le categorie, perche' questi ultimi non hanno mai (e, del resto, non potrebbero) potuto impedire una speculazione di rialzo dei prezzi. Il sistema per impedire che accada quanto sicuramente accadra' c'e', ma il nostro ministro non lo dice perche' si tratterebbe di rivoluzionare l'intero assetto di potere politico e amministrativo del nostro sistema economico. Nessuna rivoluzione, per carita', ma stiamo solo parlando di quanto ha rilevato l'Autorita' Antitrust sullo stato di attuazione della riforma Bersani da parte delle Regioni sulla liberalizzazione degli esercizi commerciali, quando dice che queste ultime "hanno adottato indirizzi per l’insediamento delle attivita' commerciali e criteri di programmazione urbanistica che hanno di fatto prodotto una cristallizzazione degli assetti concorrenziali esistenti, non coerente con lo spirito della riforma" (1). Cioe' non c'e' mercato e concorrenza: una situazione tipica in cui i fenomeni e le fiammate speculative trovano fervido terreno e il consumatore e' l'unico soggetto che paga... anche per l'incapacita' di chi ci governa. Ministro De Castro, noi glielo abbiamo ricordato... faccia lei!! (1) paragrafo 384 dell'Indagine conoscitiva sulla distribuzione agroalimentare IC28: http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_IC.NSF/bcf0799f 25d242c6c12564ac004bf2a5/8d9113caebab738cc12572fb003ce5d3?OpenDocument (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo USA / Una nanopila come un pezzetto di carta L'ultima trovata dei ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute (Rpi) e' grazie alla nanotecnologia: un struttura molecolare molto simile a quella della carta, con il 90% di cellulosa e il restante 10% di nanotubi di carbone, che agiscono come elettrodi e possono condurre della corrente. Il risultato e' una batteria che funziona come una pila al litio e che e' in grado di conservare elettricita' come un super-conduttore. Gli altri vantaggi sono che, come un pezzo di carta, si possono fare delle pile, arrotolarle e tagliarle in pezzi piu' piccoli; ognuno dei quali conservera' le sue capacita' di stockaggio dell'elettricita'. Su questi "foglietti" si possono anche stampare testi e disegni. Inoltre le sue proprieta' migliorano quando viene a contatto con sudore e sangue umano. Infine, quando viene impilata le sue proprieta' aumentano e puo' funzionare a temperature da -37,8 a +148,9. Ed e' molto meno nociva per l'ambiente che non le pile al litio. USA / La Cia, il Vaticano e societa' petrolifere alterano le voci di Wikipedia per coprire il proprio passato Diverse importanti societa' per azioni hanno alterato le voci che le riguardano sull'enciclopedia online Wikipedia nel tentativo di coprire particolari importanti del loro passato. La scoperta e' stata fatta da WikiScanner, un sito Internet che monitora le modifiche alle voci dell'enciclopedia, che possono essere fatte da qualsiasi utente. Tramite l'indirizzo IP, WikiScanner ha appurato che numerosi computer appartenenti a WalMart, Disney, Sony, al Partito Laburista britannico, alla Cia e persino al Vaticano hanno apportato modifiche significative alle entrate di Wikipedia. Ecco alcuni esempi. La AstraZeneca, casa produttrice del farmaco Seroquel, avrebbe cancellato ogni traccia degli studi nei quali veniva evidenziato il rischio di suicidio per i ragazzi che assumono il medicinale. La compagnia petrolifera Exxon-Mobil avrebbe invece eliminato ogni riferimento al fatto di non aver ancora pagato un risarcimento di 5 miliardi di dollari a 32mila pescatori dell'Alaska per l'ingente perdita di petrolio che devasto' le coste dello Stato americano nel 1989. La Cia avrebbe cambiato la biografia del presidente iraniano Ahmadineyad. Il Vaticano avrebbe rimosso una parte della biografia di Gerry Adams, il leader del partito repubblicano irlandese. USA / Google e Microsoft cercano di migliorare il sistema sanitario I giganti del web Google e Microsoft stanno elaborando strategie per migliorare il sistema sanitario degli Stati Uniti. Tramite un migliore coordinamento degli strumenti di ricerca su Internet e le vaste risorse online sulla salute, entrambe le societa' sperano di offrire agli utenti un modo piu' semplice ed efficace per migliorare la propria salute e per scegliere i migliori programmi sanitari. E' troppo presto per sapere se Google e Microsoft saranno in grado di fare la differenza. Alcuni esperti di sanita' esprimono scetticismo, in quanto le societa' che si occupano di tecnologia spesso non hanno la pazienza per stare dietro ai lenti cambiamenti delle leggi, dei regolamenti e delle pressioni delle lobby. Ma con un crescente numero di utenti e consumatori che usano il web per informarsi e per acquistare polizze di assicurazione sulla salute, Google e Microsoft sono convinti di poter dare un contributo a tutti i cittadini americani. MONDO / Gli spot pubblicitari diventano intrattenimento Per la prima volta si girano i canali tv per guardare la pubblicita' piuttosto che i programmi che essa interrompe. Ora anche Didja.com, insieme ad altri network che trasmettono via Internet, ha intenzione di dare maggiore risalto agli spot pubblicitari. Un trend che sembra contraddire cio' che i consumatori da tempo cercano di ottenere, con abbonamenti particolari e tecnologia come Tivo (il videoregistratore digitale), ovvero di poter eliminare totalmente le interruzioni pubblicitarie. Cio' che sta producendo il cambiamento, secondo gli esperti, e' Internet. Contrariamente alla Tv nel soggiorno, che obbliga alla visione degli spot senza preavviso, la enorme offerta su Internet offre allo spettatore maggiore scelta, anche quella di selezionare gli spot. In altre parole, i telespettatori telematici che guardano programmi tv online scelgono di vedere gli spot, conoscendone gia' il contenuto e la durata. Addirittura vi sono siti Internet dedicati interamente alla pubblicita', come ad esempio veryfunnyads.com, su cui sono stati visti spot oltre 60 milioni di volte in questo ultimo anno. MONDO / Esperti: le batterie dei cellulari e dei pc sono tutte pericolose La tecnologia impiegata nella nuova generazione di batterie a cellule lithium-ion -ovvero le batterie usate in quasi ogni laptop e telefono cellulare- e' pericolosa e dovrebbe essere modificata per renderla piu' sicura. Lo sostengono agli esperti dell'Istituto di tecnologia di Tokyo, che sulla materia offrono consulenze al Governo giapponese. Almeno due produttori cinesi stanno prendendo in considerazione un nuovo design delle proprie batterie dopo il rapporto dell'Istituto, la cui validita' e' confermata anche dall'Istituto nazionale delle scienze industriali avanzate e della tecnologia del Giappone. "I produttori di batterie stanno ancora imparando perche' la tecnologia e' relativamente nuova, ma oggi c'e' un grosso problema con la progettazione delle batterie lithium-ion, e se i produttori hanno davvero a cuore la sicurezza dei cittadini, devono rivedere completamente la loro metodologia produttiva. "Una batteria al lithium-ion e' davvero un piccolo contenitore pericoloso di energia", ha detto al Times Masataka Wakihara, professore all'Istituto di tecnologia di Tokio. Il Giappone produce il 60% delle batterie vendute al mondo. GERMANIA / Paziente potra' acquistare cannabis in farmacia Per la prima volta una paziente tedesca potra' acquistare legalmente cannabis in farmacia. Da fine agosto Claudia H. (51 anni), originaria del Baden-Wuerttemberg (sud-ovest) e malata da 14 anni di sclerosi multipla, potra' richiedere lo speciale trattamento, ma soltanto sotto stretto controllo di un medico e rispettando precise misure di sicurezza. L'estratto di cannabis, ad esempio, dovra' essere custodito in cassaforte sia dalla paziente che dalla farmacia, per evitare furti. I costi della terapia, che verra' sperimentata per un anno, non sono ancora noti. "Studi scientifici sempre più numerosi" -scrive il quotidiano di Monaco di Baviera "Sueddeutsche Zeitung", che riporta la notizia- mostrano che la cannabis puo' mitigare i dolori e la spasticita' che spesso si accompagnano alla sclerosi multipla, mentre tra i malati di Aids o cancro l'effetto di stimolazione dell'appetito proprio della droga riduce la perdita di peso". Dal momento che la cannabis e' illegale in Germania, i medici possono pero' prescrivere soltanto il dronabinol, un principio attivo simile, prodotto sinteticamente. I costi, che devono essere sostenuti personalmente e non vengono rimborsati dalle casse di malattia, sono molto elevati (1700 euro per 60 capsule). Per questo alcuni cercano di procurarsi direttamente, a proprio rischio, la cannabis. La stessa Claudia H. vi ha fatto ricorso dopo che le terapie tradizionali e lo stesso dronabinol non sono riusciti a lenire i suoi dolori. Fino al 2005 l'Ufficio nazionale per i narcotici ha respinto in blocco tutte le richieste di impiegare la cannabis in terapie individuali. Ora la svolta, dopo il via libera arrivato una sentenza della corte amministrativa federale. La decisione non depenalizza comunque il possesso della cannabis, anche tra i malati, che resta vietato. USA / Outsourcing anche per gli studi legali Sempre piu' clienti spingono i loro studi legali a offrire consulenze dall'India, dove il costo puo' ridursi fino a dieci volte. E' il caso, ad esempio, di Bruce Masterson, direttore di Socrates Media, che aveva chiesto una consulenza su contratti di locazione tipo per tutti e 50 gli Stati dell'Unione. Il preventivo fattogli da uno studio legale Usa era di 450mila euro. Cosi' Masterson si e' rivolto ad uno studio legale in India, che ha offerto la consulenza, con ottimi risultati, per 45mila dollari. Sempre piu' studi legali stanno trasferendo decine di migliaia di posti di lavoro nel settore legale all'estero, dove una consulenza con un professionista costa 20 dollari l'ora, invece delle centinaia di dollari l'ora fatturati dagli avvocati americani. Gli studi Usa continueranno a seguire i clienti piu' importanti ed i casi piu' difficili, il resto verra' inviato a centri di consulenza legale in India, dove stanno aumentando i centri di documentazione e ricerca legale destinati al mercato statunitense. GIAPPONE / La nuova Internet nel 2020 Il ministro delle Comunicazioni Yoshihide Suga ha fatto sapere che il suo Governo ha intenzione di sviluppare una rete di comunicazioni di nuova generazione, con l'intento di sostituire Internet da qui al 2020. E' previsto un investimento di 7.800 milioni di yen (piu' di 50 milioni di euro) solo nel 2008 per far partire l'organizzazione, in cui collaboreranno accademici, amministrazioni e imprese. La nuova Rete dovrebbe essere piu' rapida e affidabile dell'attuale, quindi meno attaccabile da virus. INDIA / Il gigante asiatico inonda il mondo di farmaci a basso costo Conosciuta come "la farmacia dei Paesi in via di sviluppo", l'India e' divenuta da qualche anno il principale fornitore di farmaci essenziali ai Paesi poveri. Quasi esclusivamente farmaci generici, copie di quelli di marca, venduti a prezzi dieci volte meno rispetto agli originali. I brevetti dei principi attivi piu' importanti non sono piu' riconosciuti dagli anni 1970, col risultato che oggi in India il settore impiega piu' di 500.000 persone. Di recente una centinaio di aziende indiane sono state contattate dalla Food and drugs administration degli Usa per esportare in quel Paese i loro prodotti. OLANDA / Multato uomo in supermercato per aver fatto spesa senza carrello Un uomo e' stato multato perche' si e' rifiutato di fare spesa con un carrello in un supermarket. E' successo ad Assen, dove un cliente e' stato condannato da un tribunale per essere arrivato alla cassa con due pezzi di vitella in mano. L'uomo si era giustificato dicendo che non aveva bisogno del carrello in quanto doveva acquistare solo un paio di cose ed il negozio stava per chiudere. Ma la cassiera non ne ha voluto sapere, ed un giudice ha successivamente condannato il malcapitato cliente ad una multa di 185 dollari per non aver rispettato le regole del supermercato, apparentemente ritenute necessarie per evitare furti. USA / Wal-Mart conferma: biscotti per cani prodotti in Cina contengono melamina letale Il gigante della distribuzione al dettaglio Wal-Mart ha detto che due tipi di biscotti per cani prodotti in Cina e ritirati il mese scorso dal mercato contengono melamina, la stessa sostanza chimica gia' trovata in altro cibo per cani prodotto in Cina che ha causato la morte di molti cani negli Stati Uniti alcuni mesi fa. Chicken Jerky Strips, prodotti dalla Import-Pingyang Pet Product Co. e Chicken Jerky prodotto dalla Shanghai Bestro Trading, sono stati ritirati da Wal-Mart lo scorso 26 luglio. Dopo un approfondito esame, questi prodotti sono risultati contaminati da melamina, metabolita di un pesticida. U.E. / Norme unificate per i cellulari via satellite La Commissione europea chiede di formare un mercato europeo dei servizi di telefonia mobile via satellite, sostituendo gli attuali 27 (ogni Stato membro ha regole proprie). Il nuovo sistema dovrebbe essere operativo per il 2009. Occorre pero' l'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio delle Telecomunicazioni. L'iniziativa dovrebbe consentire un maggiore sviluppo dei servizi innovativi, come la televisione mobile, la banda larga e le comunicazioni d'emergenza. Si tratta di un mercato di 70.000 milioni che cresce ad un ritmo del 7%. RUSSIA / La Bbc non trasmette piu' in Fm sul territorio russo Dallo scorso 17 agosto, i programmi in lingua russa della Bbc sono spariti dalla modulazione di frequenza (Fm). La decisione e' della specifica autorita' russa, che ha intimato a Bolchoe Radio (il partner moscovita della Bbc, detentore di una licenza ad hoc) di non diffondere piu' programmi realizzati da un'altra radio. La Bbc contesta le motivazioni delle autorita', perche' la licenza consente la trasmissione di massimo il 18% di programmi prodotti da un'altra emittente e cosi' era. Ma il gruppo Finam, proprietario della stazione russa, ha preferito liberarsi del partner britannico piuttosto che rischiare di perdere la propria licenza. La Bbc ha fatto sapere che fara' appello contro questa decisione amministrativa, ma che la stampa russa ritiene sia piu' politica che altro, cioe' legata ai cattivi rapporti tra Londra e Mosca in seguito alle notizie diffamatorie (caso dell'ex-agente russo Alexandre Litvinenko morto il 23 novembre 2006) che dalla Gran Bretagna giungono in Russia (questo e' quanto sostiene l'editorialista Dmitri Orechkine sul quotidiano Gazeta). Comunque non e' la prima volta che qualcosa del genere accade ad una radio che rimanda la Bbc: Radio Arsenal e Radio Leningrad avevano avuto la stessa sorte nel 2006. USA / Bollette di 300 pagine per i proprietari dell'iPhone Durante le scorse settimane, i proprietari del nuovo iPhone si sono divertiti, e spesso arrabbiati, per le lunghissime fatture inviate loro dalla compagnia telefonica AT&T, che gestisce la comunicazione per Apple. E' il caso di Justin Ezarik, ad esempio, che ha ricevuto una fattura di 300 pagine nella cassetta postale. Ezarik ha filmato il tutto e lo ha messo sul popolare sito di video sharing YouTube lo scorso 13 agosto; da allora piu' di tre milioni di persone hanno visto il video. Molte altre hanno protestato con il gestore telefonico. La AT&T ha cosi' deciso di inviare agli utenti solo un riassunto della fattura, comunicandolo tramite un messaggio di testo a tutta la comunita' dell'iPhone. Chi vorra' invece una fattura dettagliata cartacea, potra' richiederla per 1,99 dollari al mese per ciascuna linea telefonica. La ragione della lunghezza delle fatture era dovuta al fatto che AT&T non indicava solo le chiamate, ma anche tutti i messaggi di testo e trasferimento di dati. MONDO / La prima Ong finanziaria Convention of Indipendent Financial Advisors (Cifa) e' la prima associazione finanziaria ad essere divenuta una Ong (organizzazione non governativa di stazza alle Nazioni Unite). Cosi' la Cifa ha un potere consultivo presso la Conferenza economica e sociale dell'Onu e presso tutte le altre agenzie specifiche delle Nazioni Unite, facendo valere la propria opinione di gestori indipendenti finanziari nel mondo intero. Presentandosi come i "tecnici della finanza", questa associazione di Ginevra (Svizzera) ha tre delegazioni presso le sedi Onu di New York, Ginevra e Vienna. Fondata nel 2001 e' diventata col tempo un punto di aggregazione di diverse associazioni simili nel mondo. A livello europeo e' gia' il punto di riferimento di 250.000 finanzieri indipendenti. Pierre Christodoulidis e' il presidente, Jean-Pierre Diserens il vice-presidente. ITALIA / Le nuove regole sull'autovelox Fuori dall'incertezza i controlli elettronici della velocita', che ora possono essere effettuati in conformita' alle nuove regole dettate dal Decreto Legge Bianchi. Ma solo con sistemi autovelox preventivamente segnalati e visibili nel rispetto delle indicazioni di dettaglio fornite dal decreto 15 agosto 2007, pubblicato sulla G.U. n. 195. Il dl Bianchi, n. 117/2007, ha modificato, tra l'altro, la disciplina dell'impiego delle impostazioni di controllo elettronico della velocita'. Tutti i dispositivi autovelox in funzione sulle strade dal 4 agosto 2007 devono essere visibili e segnalati. G.BRETAGNA / Multa a British Airways per cartello sui prezzi British Airways si e' dichiarata colpevole, davanti ad un tribunale Usa, di aver manipolato i prezzi in accordo con i suoi concorrenti, raggiungendo segretamente con loro un'intesa per fissare quale dovesse essere il supplemento per il carburante. Alla compagnia aerea e' stata comminata una multa di 300 milioni di dollari. British Airways ha ammesso di aver fissato illegalmente dei sovrappezzi sul carburante per compensare il rialzo dei prezzi petroliferi. CINA / Bollino di qualita' per i prodotti alimentari Da settembre il Governo lancera' un nuovo marchio di qualita' alimentare sulle esportazioni per salvaguardare la reputazione dei suoi prodotti che nulla hanno a che vedere con i recenti scandali. Secondo quanto riporta il quotidiano China Daily, le esportazioni alimentari che passeranno i controlli porteranno la sigla Ciq, che sta per "China inspection and quarantine", una sorta di passaporto di qualita' che accompagnera' le merci. MONDO / Il caro prezzi del mini bar nella camere d'albergo Che il mini-bar nelle camere d'albergo fosse diventato un problema per hotel e clienti gia' si sapeva. Un'ulteriore conferma unita al fatto che i clienti sono scontenti per i prezzi praticati, arriva da una ricerca di TripAdvisor condotta su oltre 1600 viaggiatori di tutto il mondo. I costi dunque sono una variabile decisiva: se il 33% degli intervistati non ha mai fatto uso del servizio quando ha alloggiato in hotel, il 94% lo userebbe di piu' se fosse un po' piu' conveniente. N.ZEALAND / Divieto di pubblicita' con Hitler Vietata una pubblicita' shock. Sono stati ritirati i cartelloni con l'immagine di Hitler che reclamizzava una pizza. Dopo le pesanti polemiche della comunita' ebraica che ha accusato la campagna pubblicitaria di cattivo gusto, la catena Hell Pizza (Pizza inferno), oltre a ritirare lo spot si e' affrettata ad assicurare che voleva ridicolizzare Hitler, non causare offesa. Nel cartellone pubblicitario appariva il dittatore che eseguiva il saluto nazista con una fetta di pizza in mano e la frase: E' possibile far credere che il paradiso sia l'inferno. INDIA / Rappresaglia di Novartis contro l'India Il colosso farmaceutico svizzero Novartis ha fatto sapere che non destinera' all'India i cento milioni di euro che aveva previsto per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. Una decisione che segue la sentenza di due settimane fa, quando un giudice aveva respinto un ricorso dell'azienda svizzera contro la legge sui brevetti: le era stato negato il brevetto ad un farmaco per combattere la leucemia (glivec) in quanto non considerato una novita' ma solo un perfezionamento di un altro farmaco gia' esistente. U.E. / Sempre piu' persone vivono col cancro senza morirne Secondo la rivista "The lancet Oncology", nella sua edizione dello scorso 21 agosto, sono sempre piu' numerose le persone che in Europa, malate di cancro, sopravvivono alla malattia, mentre le differenze tra i singoli Paesi sono sempre minori. La ricerca (Eurocare) ha analizzato gli otto tipi di cancro piu' frequenti diagnosticati tra il 1995 e il 1999 in 23 Paesi, e i registri nazionali e regionali dei singoli Paesi fino a dicembre 2003. Il tasso di sopravvivenza e' risultato minore del 52%. Gli otto cancri considerati riguardano il seno, il colon e il retto, il polmone, la pelle, le ovaie, la prostata, i testicoli o gli organi linfatici con la malattia di Hodgkin. MONDO / Grano: i prezzi record non fanno calare la domanda Il 23 agosto alla borsa di Chicago il prezzo del grano ha superato i 7,54 dollari al "boisseau" (unita' di misura corrispondente a circa 27 chilogrammi) per le consegne a settembre. Il precedente record, 7,5 dollari, risale al 1996. Lo stesso giorno, il prezzo francese del grano "meunier" per consegne in novembre ha battuto il suo record assoluto a 239 euro la tonnellata. Questa spinta al rialzo si spiega con le prospettive di raccolta mediocri. Il 23 agosto, il Canada ha annunciato che produrrebbe, nel 2007, solo 20,3 milioni di tonnellate di grano (meno 19,6% rispetto al 2006), a causa della siccita' che ha imperversato in luglio. In Europa dell'Ovest o nel Midwest americano, sono la pioggia e le temperature basse che hanno influito sui raccolti. Il Consiglio internazionale dei cereali (CIC) ha rivisto in ribasso dello 0,3% (607 milioni di tonnellate invece dei 614 attese) la sua stima della produzione mondiale di cereali per la campagna 2007-2008. Nonostante questi prezzi elevati, la domanda non mostra segni di debolezza. L'Egitto, uno dei piu' importanti importatori di grano del pianeta (da 6 a 7 milioni di tonnellate all'anno), ne ha comperato in pochi giorni un milione di tonnellate, gran parte da Stati Uniti, il resto dalla Russia. L'aumento del prezzo del grano potrebbe far salire anche le quotazioni del granoturco, che sempre piu' allevatori sostituiscono al grano, diventato troppo caro per l'alimentazione animale. USA / McDonald's dedica un museo al 'quarantenne' Big Mac McDonald's ha inaugurato un museo per festeggiare i 40 anni del Big Mac, il sandwich piu' famoso del pianeta, celebrato in tutto il mondo e utilizzato dal settimanale The Economist per confrontare il potere d'acquisto nelle principali metropoli del pianeta. Il museo ha aperto le porte in Pennsylvania, nella piccola citta' di North Huntingdon. All'inaugurazione c'era molta gente, spinta dalla prospettiva, riservata ai primi 100 ospiti, di poter guadagnare il diritto di mangiare gratis un Big Mac alla settimana per un anno. Ogni anno si vendono piu' di 900 milioni di hamburger a tre piani, che rappresentano il 12% del fatturato della catena statunitense. Sono 550 milioni i Big Mac venduti negli Stati Uniti, 170 milioni in Giappone, 60 milioni in Canada. Queste cifre rendono il panino il pioniere ed il prototipo della mondializzazione. Il Big Mac venne "inventato" nel 1967, dodici anni dopo che Ray Kroc lancio' McDonald's negli Stati Uniti. ITALIA / Valdesi: Vaticano e Stato invasivi Oggi chiese e Stato tendono ad invadere i campi altrui, a volte in nome di un bene comune stabilito, chissa' da chi, a volte parrebbe, per il male comune. Potremo pagare cara la tentazione delle chiese di confondere la volonta' di Dio con il prorpio prestigio. Si e' aperto con una sottolineatura della differenza tra cattolici e protestanti italiani nella versione del rapporto con lo Stato, il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste a Torre Pellice. U.E. / Reding ai gestori: abbassate i costi degli sms La commissaria Ue alle Comunicazioni, Viviane Reding, ha avvertito gli operatori di telefonia mobile che Bruxelles interverra' se non si decideranno ad abbassare i costi degli sms, alla stregua di quanto successo con i costi di roaming per le telefonate. Nell'intervista rilasciata al bollettino dell'Organizzazione europea dei consumatori, Reding annuncia che nei prossimi 18 mesi vigilera' sul comportamento degli operatori con l'aiuto dei garanti nazionali per le tlc. GERMANIA / Alimenti bio: per piacere non per ecologismo Il "bio" si fa largo con quote di crescita ben oltre la media. Non esiste supermercato o discount che non offra una gamma di alimenti naturali, visto che da genere di nicchia per salutisti e "alternativi" ha conquistato una clientela molto vasta. Sono 32.000 i prodotti contrassegnati con il marchio tedesco "Bio" -dal pane al vino alla pizza surgelata- e coprono il 3% del mercato alimentare. E se prima i loro acquirenti erano mossi dai sensi di colpa verso l'ambiente, le nuove generazioni li scelgono per puro piacere. In quanto ai giovanissimi, comprano solo i prodotti che oltre ad essere salutari hanno un buon sapore, come le "Bionade", aranciate e limonate biologiche (al terzo posto di vendita dietro Fanta e Sprite). USA / I libri su Internet avranno un odore Gli amanti della lettura lo sanno: i libri hanno un odore. Tranne quelli virtuali. Per rilanciare le vendite dei libri in Internet, il sito americano CafeScribe.com annuncia la creazione del "primo libro elettronico odorante al mondo". Da settembre, i suoi clienti riceveranno, insieme al volume ordinato, un autoadesivo al profumo di "vecchio libro". Se incollato sul pc, dara' al prodotto elettronico lo stesso odore che il cliente apprezza nei vecchi libri stampati. Secondo un sondaggio fatto tra 600 studenti da Zogby International, il 43% del campione considera l'odore una qualita' essenziale per un libro o un oggetto, e sei studenti su dieci preferiscono comprare libri d'occasione anziche' nuovi o nella versione elettronica, anche se spendono di piu'. MONDO / Spariscono i biglietti aerei cartacei A partire da giugno 2008, per viaggiare in aereo basteranno il passaporto e un codice. L'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (Iata) ha infatti comunicato d'aver effettuato l'ultima ordinazione di biglietti di carta, che nel tempo hanno perso molto terreno rispetto a quello elettronico. "Tra 278 giorni saranno un oggetto per collezionisti", spiega Giovanni Bisagnani, direttore generale di Iata, che rappresenta il 94% dei voli internazionali. Le compagnie non appartenenti all'associazione, soprattutto quelle a basso costo come Ryanair o Easyjet, hanno gia' un sistema semplificato, per cui il passeggero si registra via computer e presenta solo un documento d'identita'. USA / Troppo grassi per la globalizzazione In Usa, i due terzi degli adulti e 25 milioni di minorenni sono in sovrappeso, segnala uno studio appena pubblicato. Negli ultimi 25 anni la quota delle persone eccessivamente grasse e' raddoppiato tra la popolazione adulta ed e' triplicato nei ragazzi. E' un fenomeno che nuoce all'economia del Paese, precisa lo studio, giacche' compromette la salute e la produttivita' delle persone attive, oltre a gravare sulla spesa sanitaria. La ricerca conclude: sta crescendo la prima generazione che, probabilmente, vivra' peggio e meno a lungo dei propri genitori. ITALIA / L'Antitrust indaga sul caro-libri L'Antitrust ha dato mandato alla Guardia di finanza di effettuare una rilevazione in 8 citta' campione sui prezzi dei libri di testo delle scuole superiori. La decisione, secondo quanto riferiscono fonti vicine all'Autorita', i risultati della verifica verranno presi in esame in una riunione prevista il 6 settembre. Le citta' campione in cui saranno effettuate le rilevazioni sono Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e Verona. USA / Economisti: la crisi dei mutui fa piu' paura del terrorismo La crisi del credito negli Stati Uniti, legato al crollo del settore dei mutui subprime, spaventa piu' del terrorismo e delle turbolenze geopolitiche mediorientali. E' il risultato di un sondaggio condotto presso 258 economisti della Nabe, la National Association of Business Economics che ha sede a Washington, secondo cui la maggioranza degli intervistati (il 32%) crede che, nel breve termine, il mancato pagamento dei debiti sia la minaccia principale per la tenuta dell'economia. Solo per il 20% del campione il terrorismo e' la prima minaccia a fronte del 35% rilevato a marzo. USA / Aumentano le case non vendute Nel mese di luglio il numero di case non vendute ha toccato il massimo livello degli ultimi 16 anni. Secondo la National Associations of Realtors la percentuale di alloggi non venduti e' salita del 5% lo scorso mese, il piu' basso livello dal 1991. S. AFRICA / Ritirati preservativi difettosi Il ministero della Sanita' del Sudafrica ha ritirato milioni di preservativi della marca Choice, distribuiti alla popolazione nell'ambito di un programma contro l'Aids. C'e' il sospetto che la societa' produttrice, Zalatex, abbia corrotto un funzionario governativo perche' certificasse che almeno 4 milioni di condom difettosi possedevano invece i requisiti richiesti. La notizia del ritiro di 20 milioni di preservativi e' stata accolta con apprensione, considerato che il Paese conta 5 milioni di sieropositivi. ITALIA / L'efficienza degli ospedali Meno letti, meno personale, prestazioni assistenziali sempre piu' complesse. Lavorano meglio, ma costano di piu' le 95 aziende ospedaliere italiane, fiore dell'occhiello del Servizio sanitario nazionale e regno di tecnologia e alta specialita'. Il check aggiornato sullo stato di salute delle strutture d'eccellenza della sanita' pubblica lo ha appena tracciato l'Assr (Agenzia per i servizi sanitari regionali) in uno studio anticipato nell'ultimo numero de Il Sole 24 Ore Sanita'. Tra il 2003 e il 2004, ultimo hanno censito, il costo di una giornata di degenza e' aumentato del 5,8%, il costo per posto letto del 9,16%, i costi per prestazione in media del 5,4%. FRANCIA / Accordo sul materiale scolastico Il ministro dell'Educazione, Xavier Darcos, s'e' rallegrato d'avere trovato un accordo con le maggiori insegne della grande distribuzione per mantenere inalterati i prezzi di una trentina di articoli scolastici rispetto al 2006. I trenta articoli (penne biro, raccoglitori, quaderni piccoli e grandi...) rappresentano il minimo necessario per iniziare la scuola. Il loro elenco sara' trasmesso agli istituti e agli insegnanti, i quali dovranno farvi riferimento nella richiesta del materiale rivolta agli alunni. USA / Google: la censura non e' il nostro mestiere Google, il primo motore di ricerca su Internet, ha detto che non le spetta individuare materiale illegale od offensivo sul web e censurarlo. Vint Cerf, inventore dei principali protocolli di ricerca, ha detto che Google dovra' rispettare la legge, ma questo non significa mettersi attivamente alla ricerca di contenuti illegali. Solo quando viene segnalato materiale illegale, Google provvedera' ad eliminarlo, ma non condurra' operazioni di controllo che invece spettano all'autorita' giudiziaria. Cerf paragona il motore di ricerca ad un'autostrada, dove il controllo di possibili attivita' illegali spetta alla polizia, e non ai gestori. ITALIA / Aumenta il carico fiscale degli enti locali Aumenta vertiginosamente il carico fiscale degli enti locali italiani. Con un incremento, tra il 1995 e il 2006, del 154%. E' quanto emerge da un'analisi dell'ufficio studi del Cgia di Mestre che fotografa una crescita esponenziale della tassazione a livello locale: in poco piu' di 10 anni le entrate fiscali di Comuni, Province e Comunita' montane sono passate da 37,7 miliardi di euro a quasi 96, e sono quindi piu' che raddoppiate. GERMANIA / Farmaci in drogheria La seconda catena tedesca di drogherie, "dm", conquista il mercato dei farmaci. In 80 filiali del Nordrhein-Westfalen i clienti potranno acquistare non solo l'aspirina, ma anche medicine con l'obbligo di ricetta. Inoltre, l'azienda cooperera' con la farmacia per corrispondenza "Europa Apotheek" di Venlo (Olanda). L'iniziativa e' stata preceduta da un esperimento pilota in otto punti vendita della Regione, che ha dato buoni risultati. La novita' e' resa possibile da una sentenza dello scorso novembre, quando il tribunale superiore amministrativo di Muenster ha posto fine a un'annosa vertenza dichiarando che l'estensione della vendita di farmaci, ancorche' a determinate condizioni, non viola ne' la legge sui medicinali ne' quella sulle farmacie. G.BRETAGNA / Il Servizio sanitario coprira' maschere per chi russa Il Servizio sanitario nazionale ha deciso di coprire il costo di maschere che servono a combattere una delle piu' frequenti cause di divorzio: la sindrome dell'apnea ostruttiva nel sonno, comunemente chiamata "russare". Il Nice (l'istituto nazionale della salute) starebbe per raccomandare al Governo la distribuzione gratuita di questa nuova tecnologia a coloro che sono affetti dal disturbo che puo' causare obesita' ed altri problemi di salute al partner insonne. L'apparecchio, che apparentemente funziona, contrariamente ai cerotti o alla chirurgia laser, costa circa 600 euro. USA / Sequestrato sito che invitava ad evadere le tasse Un sito Internet che sosteneva la possibilita' di non pagare le tasse legalmente e' stato sequestrato da un giudice federale. Secondo il giudice di New York Thoma McAvoy, il contenuto del sito givemeliberty.org non e' protetto dal Primo emendamento sulla liberta' di espressione, in quanto "incita a commettere un reato nell'immediato", come sancito dalla Corte Suprema nel 1969. Inoltre, non si trattava di semplice liberta' di espressione, ma la vendita di veri e propri schemi per evadere la legge. Secondo il tribunale, alcune persone che hanno visitato il sito hanno successivamente smesso di pagare le tasse, provocando un danno allo Stato. Il sito e' stato costretto anche a fornire i nomi, numeri di telefono, documenti e email di tutte le persone che hanno ricevuto materiale sulle tasse. Robert L. Schulz, proprietario del sito, ha annunciato che fara' appello. GERMANIA / L'involucro del panino: un problema da 20 mila euro In Germania il sacchetto dei panini e' ben studiato: le briciole non si disperdono, il panino resta intero, lo si puo' riutilizzare per il pasto in ufficio. Ma quando arriva il momento di disfarsene, dove buttarlo? Essendo cartaceo dovrebbe finire nel cassonetto della carta. Ma se e' macchiato di grasso di prosciutto e' piu' adatto ai rifiuti indifferenziati. D'altra parte e' un contenitore, quindi potrebbe finire tra gli imballaggi; pero' non riporta il marchio "Gruene Punkt"... cosi' il cittadino ecologista non sa come comportarsi. Per risolvere il rebus, il ministero dell'Economia ha incaricato un eminente professore di diritto amministrativo di studiare la soluzione piu' appropriata. Costo della perizia? Ventimila euro. ITALIA / Toscana. Telecom non ripara i guasti: interviene il difensore civico Il difensore civico della Toscana ha aperto un'istruttoria d'ufficio contro Telecom Italia, a causa dell'inadempienza del gestore che ha lasciato senza linea telefonica una cittadina fiorentina per oltre due settimane. Nei giorni scorsi sul caso era intervenuto anche il vicepresidente del consiglio regionale, Riccardo Nencini. Ora davanti al difensore civico, Giorgio Morales, saranno chiamati a rispondere i vertici nazionali e regionali di Telecom Italia. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA VACANZE ROVINATE. COSA FARE Tornano inferociti. Sono i turisti che hanno avuto la vacanza rovinata da una serie di disservizi e hanno il dente cosi' avvelenato che se potessero mordere un operatore turistico lo stenderebbero in pochi secondi! Al danno non bisogna aggiungere la beffa e rivalersi in termini economici ci appare piu' che giusto. Cosa occorre fare? Vediamo. 1. All'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline/richiesta del nostro portale, si possono ottenere consigli e consulenza. Basta scrivere la domanda e lasciare la propria e-mail: entro 48/72 ore si otterra' una risposta. Il servizio e' gratuito e a disposizione di tutti, soci e non soci. 2. Rimborsi: si possono ottenere per spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti. Ricordiamo che la contestazione deve essere effettuata entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro, deve essere indirizzata al tour operator e/o all'agenzia, con raccomandata con avviso di ricevimento, allegando tutta la documentazione utile: depliant illustrativo, copia del contratto, foto o filmati del luogo, ricevute di pagamenti extra, denunce per furti o danneggiamenti, certificati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze ecc. In caso di risposta negativa si puo' ricorrere al Giudice di Pace. 3. Risarcimenti: la Corte di Giustizia europea ha riconosciuto (procedimento C-168/00) il diritto al risarcimento per danno morale da vacanza rovinata, specialmente se questa e' in relazione a particolari circostanze (viaggio di nozze, unico periodo di vacanze, ecc.). La richiesta segue la stessa procedura prevista per i rimborsi. 4. All'indirizzo http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 abbiamo predisposto un modulo che puo' essere scaricato, per la richiesta di rimborso e risarcimento da indirizzare al tour operator e/o all'agenzia. RELAZIONE DROGA. PERICOLO IN AUMENTO? NO! ORDINARIA FOLLIA A scorrere tra le righe la Relazione semestrale 2007 sullo stato del narcotraffico della Direzione Centrale per i servizi Antidroga (1), si potrebbero fare vari rilevi per cercare di dare un'enfasi alla complessita' della notizia: sempre piu' cocaina, i giovani attratti dall'hashish, cresce la produzione di oppio in Afghanistan. Ed e' quanto accade da parte delle istituzioni e i suoi servitori che, per l'occasione, e' altamente probabile che ci proporranno le piu' variopinte soluzioni... che tali non saranno perche' i dati di questo rapporto, nella filosofia generale, sono identici a quelli precedenti e, se si continuera' con il medesimo approccio, saranno identici anche ai prossimi rapporti. E' forse una novita' che aumentano i flussi di cocaina? E' stato fatto qualcosa, per esempio, in uno dei Paesi che maggiormente producono la polvere bianca? Cioe' le Farc della Colombia (Forze Armate rivoluzionarie colombiane) che finanziano la loro guerra nel loro Paese con coltivazioni di coca e relativa produzione di cocaina, sono prese di mira o non rappresentano un punto di riferimento politico anche per alcuni politici italiani che li ricevono nelle nostre istituzioni quando vengono come pellegrini in Europa per raccimolare simpatie e soldi, politici che vanno anche a trovarli nel loro Paese (2)? E cosa viene fatto in Afghanistan per i disperati coltivatori? Hanno forse in cambio denaro e lavoro che dia loro gli stessi risultati economici dell'oppio? No, e quindi per non morire di fame, con una sorta di accondiscendenza delle forze militari internazionali presenti nel loro Paese, continuano nella loro attivita' e crescono anche di quasi il 50%. I giovani consumano piu' hashish... grande notizia!!! E mancano i dati delle autocoltivazioni di cannabis... che farebbero impallidire anche il piu' scettico sulla cosi' alta diffusione dei consumi di droghe leggere nella popolazione giovane. E' stato fatto qualcosa in merito? Cioe', secondo i punti di vista, sono stati messi tutti in galera i consumatori di queste droghe o si e' provveduto a legalizzare un loro comportamento piu' innocuo del tracannarsi un bicchiere di Chianti o di Barbera. No! Ma la mobilitazione per le varie "cristoterapie" riempie i cuori di tanti politici con la coscienza sporca e il naso bruciacchiato a furia di "farsi un tiro". Viviamo in un mondo di ordinaria follia. I dati della relazione dell'Antidroga rappresentano solo la nenia di accompagnamento a questo rito funebre di una societa' e di una economia che adorano costruire cimiteri piuttosto che opportunita' in liberta'. Sapra' il nostro Parlamento cogliere l'occasione e modificare le nostre leggi in questo senso? ... non perche' le leggi italiane faranno cambiare idea ai contadini afghani o alle Farc colombiane, ma almeno potrebbero servire a farci meno male: cioe' considerare i tossicomani dei malati e non dei "senzadio" da rinchiudere in qualche parte, e i ragazzi che fumano alla stregua dei loro genitori che bevono vino. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16871 (2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=38111 e http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=38110 Notiziario Cellule Staminali - NEGATO IL DIRITTO ALLA CONSERVAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE ALL'OSPEDALE BUZZI DI MILANO E' uscito il numero centoquarantasei, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco l'ultimo numero: http://staminali.aduc.it/php_index_146.html ALBERGHI E FURTI. CONSIGLI "La direzione declina qualsiasi responsabilita' per il furto o il danneggiamento dei beni lasciati incustoditi". Spesso si trova questo cartello affisso dietro la porta della camera d'albergo. Questo avviso non ha valore perche' l'art. 1783 del Codice Civile recita "L'albergatore e' responsabile del deterioramento, distruzione e sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo". Se viene sottratto o deteriorato qualcosa il consumatore ne dovra' dare comunicazione scritta all'albergatore e presentare denuncia all'Autorita' di polizia. Il risarcimento massimo e' limitato al valore di quanto sia deteriorato, distrutto o sottratto, sino all'equivalente di cento volte il prezzo di locazione dell'alloggio per giornata. Se il bene e' stato invece consegnato in custodia all'albergatore, costui ne risponde per l'intero valore. Qui un facsmile per la richiesta: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=92097 LA PILLOLA ABORTIVA RU486 E' SICURA ED EFFICACE. UNO STUDIO CHE GIRO AL MINISTERO DELLA SALUTE Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali Uno studio pubblicato il 16 agosto sulla rivista medica English Journal of Medicine conferma che la pillola abortiva Ru486 e' sicura ed efficace e non comporta successive gravidanze extrauterine. Questo studio ribadisce cio' che l'organizzazione mondiale della Sanita', le agenzie del farmaco Usa e Ue e decine di migliaia di medici, nonche' centinaia di migliaia di donne, sanno bene. Eppure in Italia questo medicinale non e' ancora registrato, e tranne nei casi di sperimentazione o di importazione, le donne non hanno altra strada che quella di sottoporsi ad un intervento chirurgico. La ricerca confuta un altro studio, pubblicato nel 2003 sull'American Journal of Epidemiology, spesso citato dagli oppositori della pillola abortiva, che aveva sollevato dubbi sulla sicurezza della pillola, possibile causa di gravidanza ectopica (extrauterina). "Eravamo preoccupati, ed abbiamo quindi condotto uno studio per capire se quella ricerca era o meno giusta", ha detto Jun Zhang, ricercatore presso il National Institute of Child Health and Human Development. Basandosi sui dati riguardanti quasi 12mila donne danesi sottoposte all'aborto farmacologico, Zhang ed i colleghi dell'Universita' della California hanno studiato gli effetti della Ru486 sulle gravidanze successive, paragonandoli a quelli dell'aborto chirurgico. Prendendo in considerazione le variabili dell'eta' delle donne incinta, del numero delle nascite e delle precedenti nascite premature, gli scienziati hanno confermato che il tasso di gravidanze extrauterine successive, e' identico per le donne sottoposte ad aborto chirurgico e farmacologico (circa il 2,4%). Zhang ha aggiunto che i risultati del precedente studio erano basati su un campione di donne relativamente piccolo. Inoltre, lo studio precedente non si era concentrato sull'aborto farmacologico, ma su altri fattori di rischi come il fumo e malattie infettive. "Hanno rilevato questa associazione in maniera fortuita, e gli autori non ne hanno fornito alcuna giustificazione. Noi siamo andati a vedere se i loro risultati erano casuali o se veramente c'era una connessione fra l'aborto farmacologico e la gravidanza extrauterina". Lo studio dimostra anche che le donne che assumono la Ru486 non corrono alcun rischio in piu' per la loro salute rispetto a quelle che sono sottoposte all'aspirazione. VESTITI TOSSICI DALLA CINA. L'ADUC SCRIVE AI MINISTRI. INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Dopo il dentifricio all'anticongelante, i giocattoli al piombo e le scarpe al cromo, ora e' la volta dei vestiti alla formaldeide. La notizia viene dalla Nuova Zelanda dove, durante una trasmissione televisiva, sono stati resi noti i dati di una indagine sulla quantita' di formaldeide (aldeide formica) nei tessuti di indumenti provenienti dalla Cina. I livelli accertati sono 900 volte maggiori di quelli consentiti dall'Organizzazione mondiale della sanita' (OMS). Si pensi che 2 volte significa un aumento del 100%. I valori limite dell'OMS sono di 20 parti per milione mentre nei tessuti sono stati trovati valori fino a 18.000 parti per milione. La formaldeide e' un cancerogeno e puo' provocare irritazione delle mucose degli occhi, delle prime vie aeree e irritazione della pelle. La formaldeide e' usata come antimuffa e per mantenere la piega degli indumenti. Nel 2006 il 22,4% di abbigliamento utilizzato in Italia proveniva dalla Cina (+22% rispetto al 2005) mentre i prodotti tessili coprivano 19% (+31% rispetto al 2005). Il nostro consiglio e' quello di lavare e ventilare i tessuti prima di indossarli. L'Aduc ha scritto una lettera ai Ministri della Salute, Livia Turco e dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani per saper se anche in Italia siano state fatte analisi dei tessuti provenienti dalla Cina e quali siano i risultati. Una interrogazione in tal senso e' stata annunciata dalla deputata Donatella Poretti (RNP). TRUFFE 899: GLI ARRESTI DI NAPOLI CONFERMANO CHE LA RETE TELECOM ITALIA E' UN COLABRODO, E NON E' UN CASO Gli arresti operati a Napoli per l'ennesima truffa tramite i numeri speciali 899 confermano quello che andiamo ripetendo da tempo [1]: gli addebiti spesso non sono dovuti alla sbadataggine degli utenti (spesso persone senza neanche un pc a casa), ma alla cattiva gestione della rete Telecom. In quest'ultimo caso, l'organizzazione utilizzava appositi badge per intromettersi sulla linea degli utenti, che poi si trovavano centinaia di euro fatturati sulla propria bolletta telefonica. L'ammontare delle cifre e titoli di credito sequestrati (oltre 250.000 euro e 5.000 azioni ed obbligazioni) dimostra come il business truffaldino sia ancora tra i piu' redditizi e a nulla valgono i finti provvedimenti dell'Agcom. Il sistema e' cancerogeno sin dalla sua testa. Solo i numeri speciali 899 concessi dal ministero delle Comunicazioni sono 133.000. Questi numeri vengono poi rivenduti da gestori telefonici ad altre societa', come le due di Avellino scoperte in quest'ultima operazione di polizia. Se tutto cio' e' possibile, la responsabilita' e' da attribuire all'ignavia dell'Agcom e alla malafede dei gestori telefonici che guadagnano una percentuale consistente da tutto il raggiro. Telecom Italia da anni permette che sulla propria rete avvengano migliaia di intrusioni, e il sospetto che la cosa non le dia affatto fastidio e' piu' che legittimo. [1]: http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=899&tipo=comu Bisex in politica Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=190922 TEST DIAGNOSTICI CONTRAFFATTI DALLA CINA La caccia agli autori di test diagnostici contraffatti per diabetici, etichettati Johnson & Johnson, ha portato ancora una volta alla Cina. Copie mal funzionanti di OneTouch Test Strip, strisce per rilevare il contenuto di zuccheri nel sangue, erano state immesse in commercio lo scorso anno nelle farmacie di Usa, Canada e in altri 35 Stati tra i quali Grecia, India, Pakistan, Filippine, Arabia Saudita e Turchia. Secondo i documenti resi pubblici da un tribunale federale degli Stati Uniti, sarebbero oltre un milione i kit contraffatti immessi sul mercato. I falsi nel settore farmaceutico hanno un giro d'affari mondiale di 24 miliardi di euro (dati OMS). La Johnson & Johnson aveva scoperto la truffa dopo che 15 pazienti si erano lamentati del malfunzionamento, potenzialmente letale, dei test. Una lettura sbagliata dei valori glicemici puo' indurre un paziente glicemico ad assumere dosi sbagliate di insulina con gravi danni alla salute e il rischio di morte. Lo scorso ottobre, su segnalazione della stessa societa' di prodotti farmaceutici, la Food and Drug Administration aveva dato l'allarme, ma non aveva fatto sapere da dove era originato il problema. Almeno fino ad oggi. L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute chiedendo se esistano analoghi problemi in Italia. In tal senso e' stata annunciata anche una interrogazione della deputata Donatella Poretti (RNP). SICUREZZA STRADALE. KIT ANTIDROGA ED ETILOMETRO INESISTENTI. MINISTRO BIANCHI CI LIBERI DELLA SUA PERICOLOSA PRESENZA Purtroppo le conferme sulla disastrosa gestione della sicurezza stradale continuano ad arrivare in modo agghiacciante, nonostante gli show agostani dell'incapace ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che, per far capire quanto e' bravo ai suoi fan (i cittadini comuni mortali non ci cascano piu'), ha fatto anche approvare un inutile quanto dannoso decreto legge in sostituzione della legge ordinaria che la Camera stava dibattendo. La novita' di oggi la si deve al quotidiano "Italia Oggi" che riporta le dichiarazioni del segretario aggiunto del sindacato di polizia Coisp, Gaetano Barrella, in merito ai kit antidroga per la stradale: "Li ho visti soltanto in televisione, quando hanno mostrato la valigetta e tutto l'occorrente alle telecamere. Ma noi della stradale quei kit non li abbiamo". Alcuni esemplari furono consegnati ad alcune volanti "ma furono ritirati in fretta perche' non c'era l'omologazione, con la promessa che ci sarebbero stati consegnati presto i nuovi kit a norma di legge. Ma finora a quanto mi risulta non abbiamo kit per controlli antidroga". Cosi', inoltre, e' anche per gli etilometri. Inoltre, anche se questi kit ci fossero, per ritirare la patente occorre entro 10 giorni il responso dei gabinetti scientifici di polizia e carabinieri... ma i laboratori hanno terminato i reagenti e "ci dicono che non ci sono soldi per acquistarli". Il decreto del ministro Bianchi e' entrato in vigore lo scorso 4 agosto proprio per far fronte all'emergenza del periodo in cui strade e autostrade si intasano di autisti vacanzieri e quindi anche meno esperti e piu' pericolosi. Il periodo di grande mobilita' sta per passare e la situazione e' quella che abbiamo letto nelle parole del segretario Barrella. Il ministro Bianchi probabilmente sara' ancora in vacanza e si stara' preparando per presenziare alle varie feste di partito che prendono il via in questi giorni, dove parlera' a uomini e donne di partito, cioe' altro rispetto al mondo di coloro che subiscono i danni della sua pericolosa presenza in questo delicatissimo dicastero. Lo ribadiamo, il decreto non serviva, era sufficiente aumentare le dotazioni di kit antidroga ed etilometri, nonche' aumentare il personale sulle strade, per garantire una presenza 24 ore su 24. Le drammatiche parole di Gaetano Barrella, purtroppo ci danno ragione. Il ministro ha preferito spendere i soldi per norme inutili invece di indirizzarli nella prevenzione. Alessandro Bianchi ha preferito dedicarsi alla conta delle vittime piuttosto che a scoraggiare i comportamenti delinquenziali di alcuni guidatori. Qualcuno dira': ma le sanzioni triplicate dovrebbero fare paura... e' cosi' da anni e non funziona, insistere vuol dire solo essere incompetenti e complici degli assassini sulle strade. Ministro Bianchi ci liberi della su pericolosa presenza. LIBRI DI TESTO. SIANO LE SCUOLE AD ACQUISTARLI I libri di testo costano sempre di piu'? Una soluzione c'e', e non e' certo quella di criminalizzare gli editori, che fanno il loro mestiere cercando di trarre il massimo profitto dalla loro attivita': siano le scuole ad acquistare i libri di testo e a distribuirli agli studenti, i quali a fine anno li restituiranno per gli studenti dell'anno successivo. Se i libri vengono danneggiati, lo studente paga per ripararli oppure riacquistarli. In questo modo, non sarebbero soltanto gli editori a stabilire i prezzi, ma anche le scuole, che avrebbero un maggiore potere d'acquisto rispetto al singolo studente. Gli editori sarebbero cosi' disincentivati dal produrre una nuova edizione ogni anno con l'intento di evitare il "riciclaggio" dei libri usati, perche' le scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri per alcuni anni. Questa e' la soluzione adottata dal sistema educativo pubblico degli Stati Uniti, dove il primo giorno di scuola ogni studente, dalle elementari alle superiori, riceve gratuitamente i libri di testo. Per ultimo, visto che i libri di testo rappresentano la maggiore spesa che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli alla scuola dell'obbligo, riusciremmo a rendere effettivo l'articolo 34 della Costituzione, laddove prevede che almeno l'istruzione inferiore sia gratuita oltre che obbligatoria. TASSE: GOVERNO, OPPOSIZIONE E CHIESA A BRACCETTO Litigano di giorno e si mettono d'accordo di notte. Cosi' Governo, opposizione e Chiesa cattolica prendono in giro (vorremmo usare una espressione piu' forte, ma non si puo') gli italiani. La Chiesa cattolica dichiara che e' giusto pagare le tasse secondo il detto evangelico "date a Cesare quel che e' di Cesare", ponendo l'accento su "quel che e'", vale a dire che le tasse vanno pagate secondo leggi giuste ed e' ovvio che il "giusto" ognuno lo interpreta a proprio modo, tant'e' che in Italia c'e' gia' la rivolta fiscale visto che lo Stato non incamera 115 miliardi di tasse (dicasi evasione). Insomma la sommossa fiscale e' in atto, proclamarla non ha senso. Il Governo delle tasse, cosi' potremmo definirlo, si accinge ad un nuovo prelievo sulle obbligazioni innalzando la percentuale dal 12,5% al 20%. Un bel salasso che va sul sicuro cosi' come ha pescato sul certo con la Finanziaria 2007, aumentando la tassazione su redditi certi e diminuendola sui redditi minori, i quali non sono aumentati perche' regioni e comuni hanno fatto la loro parte innalzando le addizionali locali. E' la famosa quadratura del cerchio. Chi rimane con il cerino in mano e' il solito contribuente accertato, insomma lo scemo del villaggio per il Governo, l'opposizione e la Chiesa cattolica. TASSE E RENDITE FINANZIARIE Ci risiamo. Gia' a maggio dello scorso anno, il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, voleva tassare le "rendite", come gia' previsto, con rocamboleschi giri, dall'allora candidato alla Presidenza del Consiglio, Romano Prodi. Oggi il ministro della Solidarieta', Paolo Ferrero e il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, ripropongono la tassazione. Dobbiamo dire che neanche l'opposizione e' stata esente da questa tentazione perche' il 14 settembre del 2005, nel corso di un convegno, l'allora ministro Gianni Alemanno (AN), propose di innalzare la tassazione al 23% (!). Attualmente esistono due aliquote, una al 12,5% per le "rendite" da capitale, (interessi, dividendi, e plusvalenze da titoli obbligazionari e azionari) e una al 27% per i depositi bancari, conti corrente e certificati. La differente tassazione ripropone lo strabismo dei vari governi sulla tassazione. Per costoro le "rendite" da depositi bancari sono diverse da quelle provenienti da investimenti azionari, che infatti vengono tassati in modo differente. Dove e' la differenza? I depositi vengono utilizzati dalle banche per i loro affari, cosi' come le azioni in borsa supportano le imprese nelle loro attivita', entrambe generano iniziative di vario tipo, industriali, artigianali, ecc. Non si capisce, inoltre, perche' si continui a parlare di "rendite" con una riflesso negativo, quasi si trattasse di parassitismo. Ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole e se ne ricava dei redditi perche' dovrebbe essere considerato uno sterile parassita? Livellare su una unica percentuale i guadagni da capitale e da depositi significa incrementare le entrate di circa 5 miliardi di euro, che coprirebbe parte del maggior onere derivante dalla diminuzione del famigerato cuneo fiscale. Insomma e' una operazione di "copertura" che viene giustificata con la tassazione sulle "rendite" finanziarie. Sarebbe opportuno evitare i buonismi di turno. FORMALDEIDE NEI TESSUTI. E' ALLERTA NON ALLARMISMO MA IL MINISTRO TURCO E' DISATTENTO. OCCORRE UN'INDAGINE URGENTE. E' di oggi (23 agosto) la notizia che in Nuova Zelanda, dopo la denuncia di una trasmissione televisiva sulla presenza di formaldeide in alcuni tessuti ben oltre i limiti consentiti (1), 800 coperte Gainsborough della gamma Superlux sono state ritirate da una catena di negozi. Il ministro neozelandese degli Affari dei consumatori, inoltre, ha lanciato un'indagine urgente sulla presenza di formaldeide nel vestiario in commercio. Fatti che testimoniano che non si tratta di allarmismo quello che abbiamo sollevato nei giorni scorsi, ma un richiamo all'allerta cui, per ora, il ministro della Salute ha risposto in modo del tutto inadeguato e pericoloso per la salute pubblica (2). Livia Turco, in un comunicato ufficiale, ha detto che al suo ministero non risultava questo problema e che nessuna segnalazione era giunta da parte del sistema di allerta europeo Rapex in merito alle rilevazioni di formaldeide nei tessuti. Infine il ministro aveva laconicamente detto che se, sempre dal Rapex, qualche segnalazione fosse giunta, il suo dicastero si sarebbe mosso. Una risposta, questa del ministro Turco, fatta solo perche' doveva in qualche modo far presente la sua esistenza a fronte di notizie che stavano ampiamente circolando sui media e nel Paese... ma una risposta totalmente inadeguata e, viste le conferme che ci arrivano con le notizie di oggi, anche irresponsabile e pericolosa. Ricordare che la prevenzione e l'informazione sono strumenti primari per non doversi dopo ritrovare a piangere i mali, ci sembra pleonastico, ma sembra che sia fondamentale a fronte di un ministro poco preoccupato, per niente dinamico e disattento. Non sara' il caso di muoversi sul nostro terreno, istituendo un'indagine urgente come hanno atto in Nuova Zelanda? Allarmismo? No, semplice allerta!! (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=190870 (2) http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_comunicati_1362_testo.rtf Formaldeide Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=191218 AUMENTO PREZZI ALIMENTARI. SOLO LA LIBERALIZZAZIONE POTRA' NON FARLI AUMENTARE E FARLI CALARE. IL MINISTRO DE CASTRO E' SULLE NUVOLE? Firenze, 24 Agosto 2007. Il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, butta acqua sul fuoco relativamente a possibili aumenti dei prodotti alimentari per l'incremento dei costi di prodotti agricoli come cereali e latte (per il grano duro si valuta una crescita del 20-25%). Se ci saranno –dice- si trattera' di pochi centesimi, e comunque il ministero mettera' in movimento tutti gli abituali controlli contro fenomeni speculativi: monitoraggio alla produzione e al consumo degli osservatori prezzi, nonche' i "tavoli" tra distribuzione, industria, cooperative e imprese agricole. Quando leggiamo questi proclami ci domandiamo se chi li fa sia sulle nuvole o in malafede. L'ottimismo dell'azione, che e' caratteristica del nostro modo d'essere, ci porta a credere all'ipotesi "nuvolare", per cui ci domandiamo se il ministro si sia accorto cio' che e' successo nelle settimane scorse quando, al solo a annuncio di possibili aumenti, i prezzi del pane sono schizzati in alto. Con i vari osservatori forse lo sapremo nelle prossime settimane o forse non lo sapremo mai, perche' si sara' trattato di fiammate circoscritte in modo particolare, vista la stagione, alle localita' turistiche dove –si sa- i turisti sono sempre disponibili a spendere di piu'. E sullo stato "nuvolare" del ministro De Castro arriva la conferma anche dai possibili rimedi da lui elencati. Cosa potrebbe fare nel momento in cui si fosse finalmente accorto che al panificio sotto casa il pane e' aumentato del 30-40%? Niente! E allora a che serve invocare questi osservatori come strumenti di intervento? A niente. Ma solo a far credere di far qualcosa che non e' quello che i consumatori vorrebbero, cioe' prezzi fermi o piu' bassi. Le informazioni degli osservatori sono utili, ma non hanno quella funzione taumaturgica che viene loro affidata. Lo stesso dicasi per i "tavoli" di concertazione con le categorie, perche' questi ultimi non hanno mai (e, del resto, non potrebbero) potuto impedire una speculazione di rialzo dei prezzi. Il sistema per impedire che accada quanto sicuramente accadra' c'e', ma il nostro ministro non lo dice perche' si tratterebbe di rivoluzionare l'intero assetto di potere politico e amministrativo del nostro sistema economico. Nessuna rivoluzione, per carita', ma stiamo solo parlando di quanto ha rilevato l'Autorita' Antitrust sullo stato di attuazione della riforma Bersani da parte delle Regioni sulla liberalizzazione degli esercizi commerciali, quando dice che queste ultime "hanno adottato indirizzi per l’insediamento delle attivita' commerciali e criteri di programmazione urbanistica che hanno di fatto prodotto una cristallizzazione degli assetti concorrenziali esistenti, non coerente con lo spirito della riforma" (1). Cioe' non c'e' mercato e concorrenza: una situazione tipica in cui i fenomeni e le fiammate speculative trovano fervido terreno e il consumatore e' l'unico soggetto che paga... anche per l'incapacita' di chi ci governa. Ministro De Castro, noi glielo abbiamo ricordato... faccia lei!! (1) paragrafo 384 dell'Indagine conoscitiva sulla distribuzione agroalimentare IC28: http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_IC.NSF/bcf0799f 25d242c6c12564ac004bf2a5/8d9113caebab738cc12572fb003ce5d3?OpenDocument COMMERCIO CINA. SI' ALLA GLOBALIZZAZIONE MA CON SICUREZZA E REGOLE "Dagli al prodotto cinese!". Puo' apparire cosi' tutto quello che si sta muovendo in questo periodo, complici anche noi (1), contro la qualita' e l'onesta' dei prodotti cinesi che arrivano sul nostro mercato. E non sono poche le categorie economiche e le forze politiche e sociali che cercano di drammatizzare in questo senso, in nome di una presunta superiorita' assoluta dei prodotti fabbricati nel mercato occidentale, in particolare in Italia. E' bene esser molto chiari e non sacrificare, come al solito, le tasche dei consumatori in nome dell'ideologia e del populismo. A noi i prodotti cinesi piacciono, soprattutto perche', spesso con la medesima qualita' di quanto fabbricato in occidente, il consumatore medio riesce ad acquistare merce che altrimenti si sognerebbe o dovrebbe prosciugarsi il portafogli. Non ci piacciono quei prodotti che, come per qualunque produzione di qualunque altra parte del mondo, sono fuori delle norme di sicurezza o –peggio- importati clandestinamente. L'irruzione della Cina nel nostro mercato la vediamo come un fatto positivo in molti sensi, perche' ci auguriamo anche che cominci a far riflettere i nostri legislatori sulla necessita' di liberalizzare tutti i mercati e arrestare la folle corsa ai rincari di tutto su tutti, a partire dalle costosissime imposizioni fiscali e previdenziali e dal costo del lavoro. Allo Stato il compito di vigilare che tutto avvenga nel rispetto delle regole, soprattutto quelle dell'informazione ai consumatori, si' che ognuno abbia consapevolezza di cosa acquista, potendo scegliere non solo tra una gamma di prezzi, ma anche tra diverse qualita'. Non crediamo che questa sia la ricetta immediata per cominciare a vivere in un mondo di onesti con uno Stato amico, ma sicuramente sono le basi perche' si vada in questa direzione: produttori (italiani e stranieri) e governanti avranno una base per meglio comprendere che e' in questo modo che si hanno piu' utili e si amministra meglio una nazione. I cinesi, che probabilmente hanno ancora una visione un po' predatoria dei mercati occidentali (anche per vecchie ruggini ideologiche), porrebbero quindi piu' attenzione a cio' che esce dai loro confini (e sembra, per esempio, che abbiano cominciato a farlo con i prodotti alimentari e il marchio Ciq, che sta per "China inspection and quarantine"); i produttori italiani avrebbero chiara la competizione e la scelta di confrontarsi o meno sulla base della qualita' e non solo del prezzo; i legislatori dovrebbero mettere i consumatori in condizione di scegliere e i produttori in condizione di competere e non, come sta accadendo ora, di soccombere anche per colpa dell'Erario. (1) - http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=190870 - http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=190936 - http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=191211 TRASPORTI PUBBLICI. FIRENZE. L'ATAF COSTA 2 VOLTE DI PIU' DI UNA ANALOGA INGLESE Ha i biglietti per il trasporto urbano piu' cari d'Italia (1): 1.20 euro per 70 minuti. Strano per una citta' che dovrebbe puntare sul trasporto pubblico sia per motivazioni "ideologiche" che per ridurre l'inquinamento che attanaglia la citta'. Invece, come si suol dire, si predica bene e si razzola male. Anche i bilanci dell'azienda fiorentina non brillano. L'efficienza, poi, e' tutta da discutere. Per averne un'idea basterebbe mettere a confronto situazioni analoghe in Italia e in Gran Bretagna. Prendiamo l'Ataf (Firenze) e la First Mainline (Sheffield). L'analogia si ferma alla popolazione servita, al numero dei addetti e alle condizioni di traffico perche' "il costo totale di produzione dei servizi di Ataf e' pari a circa due volte quello di First Mainline mentre i ricavi commerciali dell'azienda di Sheffield sono superiori a quelli dell'azienda fiorentina in misura pari al 40%. La differenza dei costi e' da ricondursi sia ad una maggiore efficienza tecnica dell'azienda britannica -70mila km percorsi in media da ogni veicolo contro 40mila- che ad una piu' elevata efficienza del lavoro: a fronte degli oltre 31.000 km per addetto al movimento di First Mainline si ha un valore nell'intorno di 20.000 per ATAF. Analoghi divari di produttivita' si riscontrano nell'ambito dell'amministrazione e della manutenzione dei mezzi."(2). Il motivo? Sempre lo stesso: la mancata liberalizzazione. In Italia i servizi municipali (trasporti, elettricita', acque, rifiuti, ecc.) continuano ad essere in mano ai Comuni che preferiscono fare appalti in-house, cioe' affidare la gestione della cosa pubblica ad aziende partecipate in maggioranza dai Comuni stessi, di qui l'inefficienza del sistema. Ovviamente pagato dai cittadini. (1) Il Sole 24Ore del 27.8.07 (2) www.lavoce.info DROGA A TRASTEVERE. NON BENDIAMOCI ANCORA GLI OCCHI, LA CAUSA E' IL PROIBIZIONISMO Dopo il video dell'on. Francesco Giro sullo spaccio di stupefacenti a Trastevere, e' oggi intervenuto il sindaco Walter Veltroni affermando che "quelle scene li' non si devono vedere". E cosi' annuncia nuove misure di polizia (1). Si', e' sempre bene coprirsi gli occhi con qualche altra fetta di prosciutto. La polizia, a grandi costi di tempo e denaro pubblico, puo' servire al massimo a spostare temporaneamente quelle scene da un vicolo ad un altro. E questo il sindaco lo sa bene, come sa anche che la causa di tali scene e' la proibizione, che alimenta il mercato nero di sostanze stupefacenti nelle strade e nelle piazze delle nostre citta'. L'unico modo per non vedere piu' quelle scene e' legalizzare e controllare la vendita di tutte le droghe: niente piu' spacciatori ma rivenditori autorizzati, niente piu' crimine legato al traffico o al consumo di droga ma ricette mediche e farmacie, niente piu' sostanze mal tagliate ma sostanze controllate, niente piu' sballo mortale ma dosi controllate e somministrate sotto supervisione medica. Questa, sindaco e annunciato leader nazionale del Partito Democratico, e' la strada per non vedere piu' quelle scene li'. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=16921 Il prezzo del pane cotto a legna Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=191480 FISCO E BOSSI. D'ACCORDO CON LO SCIOPERO DEL GIOCO Siamo d'accordo con il senatore Umberto Bossi per lo sciopero dal gioco (Lotto, Superenalotto, lotterie varie, ecc.) che porta alle casse dell'erario 9 miliardi di euro (2006). Avevamo gia' fatto notare che lo sciopero fiscale e' gia' in atto: con 115 miliardi di evasione la "rivolta" non ha senso. Ci sono milioni di contribuenti a reddito fisso che pagano per gli altri milioni di connazionali che alimentano i 115 miliardi di evasione. Che fare dunque contro un Governo sanguisuga? Si potrebbe non pagare le tasse attuando uno obiezione fiscale e andando incontro alle relative conseguenze (ricordiamo che gli Stati Uniti d'America ebbero origine proprio da una rivolta fiscale). Oppure si possono attuare forme di protesta come quella indicata dal senatore Bossi. Non esiste un obbligo di giocare e rinunciando si diminuiscono le entrate per l'erario. Non facciamo certo i moralisti, che' ognuno del proprio denaro fa cio' che vuole, ma questo e' uno Stato che vieta, per esempio, i casino' ma consente giochi piu' "pericolosi" e non rispetta le regole del gioco dell'azzardo. Un esempio? Il Superenalotto. In un sistema di libero mercato chi gioca dovrebbe avere il corrispettivo del rischio. Nel caso del Supernalotto, la probabilita' di azzeccare la combinazione e' di una su 622 milioni e per una giocata di 0,5 euro si dovrebbe avere, in caso di vincita, 622 milioni il valore della giocata, cioe' 311 milioni di euro. In realta' si riceve solo il 30% del premio. Se il ragionamento appare assurdo si consideri il gioco alla roulette. I numeri sono 36 (37 con lo zero) e nel caso di una puntata vincente su un solo numero, si riceve 36 volte la posta (comprensiva di quest'ultima). Lo stesso ragionamento si dovrebbe applicare a tutti i giochi, Superenalotto compreso. C'e' un' evidente disparita' tra il rischio e il premio in palio ed e' lo Stato a guadagnare. Insomma, contro il vampiro moralista e' bene sottrarsi. In questo caso al gioco. LAVAVETRI IN GALERA A FIRENZE. IL BOTTO PUBBLICITARIO DI CHI SA SOLO REPRIMERE. PREVENIRE CON VIGILANZA E CERTEZZA DEL DIRITTO E DELLA PENA Gli assessori fiorentini che hanno deciso l'ordinanza (1) con cui i lavavetri ai semafori potranno essere messi in galera con tanto di reato penale, hanno voluto a loro modo dare il benvenuto a chi sta tornando nella citta' di Firenze dopo le vacanze. E si sono mostrati cosi' duri e forti che, vivendo in questa citta' come chi scrive, non si puo' che restare increduli. Il fatto stesso che l'ordinanza prevede che questo provvedimento e' valido fino al prossimo 30 ottobre, la dice lunga: che succedera' il 1 novembre? Probabilmente tutto sara' come prima. Siamo in un dèjà-vu terribile: cosi', sempre con l'assessore Graziano Cioni in prima fila alla guida dei vigili, e' stato fatto piu' volte per impedire che i disperati mettessero i loro tappetini per strada, ostruendo la circolazione e vendendo merce contraffatta... risultato? Dopo le fiammate iniziali, le strade si sono nuovamente riempite di questi ambulanti illegali. Nel caso dei lavavetri si va oltre, perche' sappiamo gia' che dal 1 novembre li ritroveremo puntuali ai semafori, per cui non si potra' neanche parlare di inadempienza delle autorita' come con i venditori di paccottiglia. Ma siccome va di moda il mostrarsi piu' duri possibile con la repressione, ecco la novita' del reato penale. Nello specifico, a che serve? A nulla, se non a far sembrare piu' risoluti e implacabili le autorita'. Perche' per l'interlocutore che dovrebbe intimorirsi, che ci sia il reato penale o il semplice allontanamento da parte dell'autorita', non cambia nulla. Ve l'immaginate uno zingaro che teme di vedere la propria fedina penale macchiata? Che paura... Se avesse questa paura non sarebbe piu' tale, ma non perche' geneticamente irriverente e delinquente, ma perche' il nostro ordinamento amministrativo non gli da' altre opportunita' che non quella di emarginazione e fastidio per il nostro quieto vivere. L'aspetto tragico e sintomatico della vicenda e' che il politico di turno abbia colto per l'ennesima volta l'occasione di farsi propaganda sulla pelle di esseri umani deboli (gli zingari) e sui contribuenti (i cittadini che pagano le tasse per avere una citta' sicura e ordinata). Senza tanto scoppiettare si puo' ottenere altrettanto e in modo piu' duraturo. Non nuove norme e nuove leggi, ma il rispetto di quelle attuali, con la presenza delle forze dell'ordine che garantiscono la sicurezza (per venditori ambulanti inclusi). Nel contempo, siccome gli zingari/disperati esistono e bisogna rendere la citta' vivibile anche a loro, forse e' il caso che l'intera amministrazione sia investita del problema per renderla ospitale anche a loro. Credere che il tutto possa essere risolto con l'indurimento dei provvedimenti penali di polizia e' la tradizionale illusione di chi, avendo amministrato fino ad oggi in questo modo, fa finta di non vedere che ha sbagliato. A nostro avviso il metodo e' quello di esserci, essere presenti e disponibili, non credendo al potere taumaturgico della norma, inutilmente penale come nel nostro caso. (1) http://ufficiostampaonline.comune.fi.it/cgi-bin/uscomu.cgi?tipo=5&id=31200&test= NUMERI 899 E BOLLETTE GONFIATE. CHI CANTA VIVA LA PAPPA COL POMODORO? E SCATTA L'ADDEBITO DI 15 EURO Domande facili facili, un jackpot di 5 mila o 10 mila euro, un numero di telefono 899 a cui chiamare per indovinare al costo di 15 euro. Sembra una lotteria, invece e' un banalissimo trucco (in "onda" in televisione) per appioppare all'ingenuo telespettatore "ben" 20 loghi e suonerie per cellulari. L'ultima trovata per spingere ad utilizzare i numeri 899 e' condito da una bella e arzilla conduttrice che invita a indovinare chi canta famosissime canzoni o risolvere banalissime equazioni numeriche. Il "giochino" imperversa su molti circuiti di tv private (Canale Italia, Tele Capri, La 9 e una miriade di altre). Ovviamente, il montepremi (in carte prepagate?!?, non viene spiegato altro) e il quiz sono ben in evidenza, pure i tre numeri 899 lo sono. Molto meno visibile e' il costo della telefonata e la precisazione che la stessa dara' diritto solo a partecipare ad una fantomatica estrazione e ad acquistare 20 loghi e suonerie per cellulari. Il meccanismo e' poco trasparente ed equivoco. Trattandosi di un acquisto a distanza, manca l'indicazione che e' possibile recedere dal contratto entro 10 giorni come previsto da codice del consumo. I punti oscuri non si esauriscono qui. Come e' possibile che alla domanda "chi canta Viva la pappa col pomodoro", le risposte mandate in onda in una trasmissione su Canale Italia [1] spazino da Ornella Vanoni a Ombretta Colli, Gloria Guida e Rita Forte? E poi, Mina, Lorella Cuccarini, ... Eppure le voci delle telespettatrici appartengono a persone di una certa eta' che dovrebbero ben conoscere Rita Pavone. Il sospetto che siano telefonate pilotate e' piu' che legittimo. Non e' tutto. La legge impone che chi compone un numero 899 venga avvertito del costo della telefonata prima che scatti l'addebito. Le segnalazioni che ci sono giunte descrivono modalita' differenti. Per esempio, viene indicato un costo di 12 centesimi o addirittura nulla, semplicemente cade la linea. Cio' spinge il telespettatore a rifare piu' volte il numero, cosi' gli addebiti possono arrivare a centinaia di euro. Abbiamo segnalato la specifica trasmissione [1] all'Antitrust, perche' nelle informazioni fornite ai consumatori e' configurabile una pubblicita' ingannevole. Speriamo, pero', che l'Autorita' presieduta da Catricala' sfrutti i suoi nuovi poteri che le permettono di intervenire d'ufficio. Visto le analoghe modalita' di "azione" e' presumibile che dietro tante trasmissioni ci sia un unico o pochi promotori, e cio' renderebbe agevole il lavoro dell'Authority. Nota [1]: Il soggetto-promotore della vendita e della trasmissione in questione, andata in onda oggi 28 agosto all'ora di pranzo, e' la Pbu Natmar con sede legale a Radom, in Polonia. Il regolamento del concorso a premi, presente all'indirizzo Internet www.quizzone.info/index.html e' stato autorizzato dal ministero dello Sviluppo economico il 31 maggio scorso. Il ministro Bersani non puo' controllare tutto, ma autorizzare a cuor leggero un concorso cosi' contorto e' per lo meno avventato. E inficia i pochi benefici che i suoi decreti hanno portato ai consumatori in materia di telefonia. Caro ministro Bersani, oltre ad autorizzare concorsi, ogni tanto guardi la televisione, si rendera' conto di come sia difficile tutelare gli utenti e che allo scopo non basta sbandierare intenzioni di principio. ICI: ESENTE PER LA CHIESA, DOVUTA DAI CITTADINI L'Ici, e' l'imposta comunale sugli immobili, che tutti i cittadini pagano ma che il Governo e la relativa maggioranza, d'accordo l'opposizione (ahi, serva Italia...!) hanno abolito per gli immobili di proprieta' di enti ecclesiastici, destinati ad uso commerciale (es. alberghi). Gia' la legge (1) esenta dalla tassa gli immobili ecclesiastici destinati ad attivita' connesse a finalita' di religione o di culto (chiese, oratori, ecc.). Una sentenza della Corte di Cassazione (2) ha decretato che "Il beneficio dell'esenzione dall'ICI non spetta in relazione agli immobili, appartenenti ad un ente ecclesiastico, che siano destinati allo svolgimento di attivita' oggettivamente commerciali". Insomma se gli istituti religiosi vogliono gestire un albergo (come fanno gia') devono pagare l'Ici, perche' tale attivita' e' di natura commerciale e non destinata a finalita' di religione. Apriti cielo (e il caso di dirlo)! Non sia mai. In sintesi: se una impresa vuole condurre un albergo deve pagare l'Ici, se invece tale attivita' e' svolta da un ente ecclesiastico l'Ici non e' dovuta. Al pari anche i cittadini pagano l'Ici. E' evidente un trattamento di totale disparita' fiscale. Speriamo che l'Unione europea metta un punto definitivo alla questione. (1) Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. (2) Sentenza della Cassazione 8 marzo 2004, n. 4645. LAVAVETRI A FIRENZE. L'ORDINANZA NON AGGIUNGE NULLA E I DENUNCIATI NON SARANNO PUNITI. TANTO RUMORE PER NULLA. DISAMINA GIURIDICA Ieri (28 agosto) a Firenze le forze dell'ordine si sono prodigate in una impegnativa caccia all'uomo -il lavavetri: ne sono stati “catturati” circa una quindicina. Merito dell'ordinanza del Sindaco che promette di "punire" i lavavetri con l'arresto fino a tre mesi (1). Si legge nell'ordinanza: “l'inosservanza delle disposizioni [...] e' punita ai sensi dell'art. 650 c.p.”. Al di la' del clamore della notizia e dell'immagine del Sindaco dal “pugno duro”, l'ordinanza non si regge in piedi (2) e non portera' a nostro avviso nemmeno ad una condanna penale. Iniziamo con una considerazione generale, che sgombri il campo da possibili fraintendimenti: il mestiere del lavavetri non e' abusivo. Non esiste alcuna norma nazionale che ne vieti l'esercizio, ne' che subordini questa attivita' ad autorizzazioni o simili. Venendo all'ordinanza, e' bene precisare che nessun sindaco puo' "punire" ai sensi del codice penale, non ne ha il potere; non puo' introdurre nell'ordinamento nuovi reati, non puo' sostituirsi al giudice e dunque non puo' decidere quali siano le conseguenze penali di una denuncia. Fra punire e denunciare c'e' una grossa differenza, e sara' un giudice a valutare se nel singolo caso vi sia stata una mancata osservanza “di un ordine legalmente dato dall'autorita' per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o di igiene”. A nostro avviso sono molti i motivi per i quali cio' non avverra'. In sintesi: 1. La Cassazione penale si era gia' pronunciata nel 2002 sulle ordinanze sindacali che vietano l'esercizio del mestiere di lavavetri, ritenendole illegittime: “Non integra il reato di cui all'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorita') l'inottemperanza all'ordinanza sindacale di interdizione allo svolgimento dell'attivita' di lavavetri, in quanto, non essendo quest'ultima soggetta ad autorizzazione, il sindaco e' sprovvisto del potere di emettere provvedimenti al riguardo” (3). 2. Il giudice penale investito del caso dovra' valutare prima di tutto se l'ordine del sindaco sia stato “legalmente dato”. L'ordinanza e' stata emessa sulla base di un particolare potere del sindaco che, in caso di gravi pericoli che minaccino l'incolumita' dei cittadini, puo' adottare dei provvedimenti “contingibili e urgenti” (4). L'ordinamento consente dunque al sindaco di fronteggiare situazioni di grave emergenza, legate a circostanze non previste ne' prevedibili e ad eventi straordinari ed eccezionali, con uno strumento d'urgenza. Questo tipo di ordinanza non puo', quindi, essere adottato per soddisfare esigenze prevedibili ed ordinarie. E tutto si puo' dire, ma non che ci si trovi in una situazione con le caratteristiche descritte. Il giudice penale ben potrebbe dunque assolvere i lavavetri poiche' l'ordine del sindaco e' stato emesso in mancanza dei presupposti di legge. 3. Ancora, l'art. 650 del codice penale (5) puo' essere applicato solo nel caso in cui l'attivita' vietata dall'ordinanza non sia gia' altrimenti punibile (in giuridichese si parla di norma “residuale”) e punita da un'altra norma. Nel caso fiorentino, tale norma esiste, ed e' fra l'altro richiamata nella stessa ordinanza. E' l'art. 119 del Regolamento di polizia municipale (6), che vieta le attivita' ambulanti senza il preventivo permesso del Comune la cui violazione e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 500 euro (7). Il giudice penale, dunque, preso atto di cio' non potrebbe che assolvere l'imputato perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato. Ricapitolando, l'esercizio non autorizzato del mestiere di lavavetri era gia' sanzionabile in base alla normativa comunale, gli attrezzi del mestiere erano gia' sequestrabili sulla base di quella stessa norma (8), e l'unica novita' contenuta nell'ordinanza e' la minaccia di una denuncia che non portera' a nessuna condanna. Ribadiamo quindi che si tratta di un botto pubblicitario di chi ha voluto farsi propaganda sulla pelle di esseri umani deboli (zingari) e dei contribuenti. (1) Il testo dell'ordinanza: http://www.comune.firenze.it/servizi_pubblici/polizia/Ordin_lavavetri.pdf (2) Qui una nostra presa di posizione di ieri 28 agosto: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=191501 (3) Cassazione penale, sez. I , sentenza n. 37112 del 2 ottobre 2002. (4) art. 54 del d.lgs. 267/2000. (5) Art. 650 c.p. Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorita': Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorita' per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o d'igiene, e' punito, se il fatto non costituisce un piu' grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a lire quattrocentomila. (6) Articolo 119 Permesso comunale: Nessuno potra' esercitare, sia abitualmente che occasionalmente mestieri ambulanti nel territorio del Comune, anche se gia' munito del certificato d'iscrizione dell'Autorita' di Pubblica sicurezza, senza prima aver ottenuto il permesso dell'Autorita' comunale. (7) Art. 7 bis d.lgs. 267 del 2000. (8) Il sequestro e' possibile in virtu' degli art. 13 e 20 della legge 689 del 1981. LEGGE ABORTO. AGGIORNARLA A PARTIRE DA INTRODUZIONE PILLOLA ABORTIVA RU486. IL RESTO E' PROPAGANDA Se il ministro volesse veramente aggiornare la legge 194, "vecchia di trent'anni", potrebbe cominciare dall'introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486, che permette l'interruzione di gravidanza farmacologica piuttosto che quella chirurgica. E' un medicinale gia' in uso in 21 Paesi europei da molti anni, giudicato sicuro ed efficace dalle agenzie del farmaco europea e statunitense, oltre che dall'Organizzazione mondiale della Sanita'. Fra l'altro, ricordiamo al ministro che la stessa legge che ora si vorrebbe aggiornare, prevede all'articolo 15 la promozione "delle tecniche piu' moderne, piu' rispettose dell'integrita' fisica e psichica della donna". Ovviamente, in questo caso l'aggiornamento e' ritenuto opzionale dal ministro. Invece di offrire finalmente alle donne italiane cio' che e' oggi gia' disponibile alle donne di tutti i Paesi occidentali, il ministro Turco sembra voler reagire alle costanti pressioni delle gerarchie cattoliche, che prendono spunto da errori medici (seppur gravi, gravissimi) per accusare lo Stato italiano di "pulizia etnica". Grazie al ministro Turco, ed ai suoi predecessori, le donne italiane non hanno ancora scelta se non quella di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Proprio come trent'anni fa! Lavavetri a Firenze Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=191753 Notiziario Cellule Staminali - GLI INTERESSI DIETRO AI DIVIETI SULLA RACCOLTA DELLE STAMINALI CORDONALI E' uscito il numero centoquarantasette, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco l'edizione odierna: http://staminali.aduc.it/php_index_147.html LAVAVETRI FIRENZE. PORETTI E DONVITO, IN NOME DI CERTEZZA DEL DIRITTO E DELLA PENA, CHIEDONO L'AUTORIZZAZIONE PER FARE QUESTO MESTIERE E PORTARE IL COMUNE A DIFENDERE IN TRIBUNALE LA PROPRIA POSIZIONE Del clamore sull'ordinanza anti-lavavetri del Comune di Firenze, quel che resta potrebbe essere sintetizzato cosi': scelta forte per la legalita'. Che tradotto significa: un Comune puo' sottrarsi a suo piacimento ai principi fondamentali sui quali si fonda l'ordinamento italiano, il principio di legalita' e di certezza della pena. Proprio per contestare questa strage di legalita' Donatella Poretti (deputato della Repubblica) e Vincenzo Donvito (presidente nazionale Aduc) questa mattina hanno presentato, a mezzo raccomandata AR, una istanza di autorizzazione per l'esercizio del mestiere ambulante di lavavetri di parabrezza di automobili. Legalita' non vuol dire liberare i semafori dai lavavetri. Legalita' e' agire nel rispetto dei principi dell'ordinamento. Legalita' vuol dire che nessuno puo' essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Legalita' vuol dire che l’azione della pubblica amministrazione e' assoggettata alla legge e deve essere conforme ad essa. Legalita' e' rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento contenuti nella Carta costituzionale: Art. 1 - L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto [...]. L'attivita' di lavavetri non e' vietata da alcuna legge italiana -e dunque e' legale- e una ordinanza comunale che, senza i presupposti di legge (la famosa legalita') vieta una simile attivita', calpesta i principi fondamentali della Costituzione. E se per prima la pubblica amministrazione calpesta il principio di legalita' con provvedimenti illegittimi, come ci si puo' aspettare il rispetto della legalita' da parte di lavavetri, impiegati o massaie? L'autorizzazione crediamo non verra' concessa perche' non esiste una disciplina comunale specifica, come invece e' per altri mestieri di strada, e perche' e' attualmente in vigore l'ordinanza tanto chiacchierata. Di fronte al diniego, quindi, ricorreremo al Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere l'annullamento dell'ordinanza illegittima e la conferma del fatto che viviamo in un Paese le cui scelte legislative e amministrative sono improntate al rispetto della legalita'. Per far cio', il diniego dovrebbe pervenire in tempi rapidi, mentre per legge la pubblica amministrazione ha 90 giorni di tempo per concludere un procedimento amministrativo. Il Comune di Firenze potrebbe superare l'imbarazzo facendo giacere l'istanza per 89 giorni, pronunciandosi dopo la "data di scadenza" dell'ordinanza (30 ottobre), e nel frattempo avere magari pronta una propria disciplina ad hoc (gia' preannunciata proprio oggi), in base alla quale decidere se concedere l'autorizzazione. Invitiamo il Comune a concludere celermente il procedimento amministrativo con un dovuto (ai sensi dell'ordinanza esistente) rigetto, per consentirci di impugnare il provvedimento innanzi al Tar. Li' noi difenderemo i principi di legalita' e certezza del diritto, mentre il Comune potra' difendere nell'unica sede competente –non di certo i media– la propria ordinanza. Ovviamente, quando ai semafori fiorentini vengono commessi atti delittuosi, e' bene che l'autorita' intervenga, coi poteri che le competono e per colpire chi delinque, non chiunque stia facendo un mestiere non-vietato (e il fatto che il Comune di Firenze non lo disciplinasse non vuol dire che fosse vietato, soprattutto perche' il diritto al lavoro e' costituzionale). Anche perche' chi non delinque vuole solo lavorare, e pare che sia ben accetto dalle autorita': un lavavetri marocchino, grazie ad una raccomandazione dell'assessore Graziano Cioni, ha subito trovato un lavoro alternativo (ci domandiamo se l'assessore abbia considerato di fare altrettante telefonate per tutti i lavavetri oggi disoccupati prima che gli stessi finiscano per alimentare la delinquenza...). Note. Per approfondimenti si vedano anche questi precedenti comunicati: - http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=191501 - http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=191735 ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi AZZECCAGARBUGLI Sento alla radio la notizia che dare dell'azzeccagarbugli a un avvocato puo' essere considerato diffamante e passibile di condanna. Ma come? Un avvocato e', per definizione, azzeccagarbugli, come, per definizione, l'arbitro e' cornuto. E' vero che sono importanti il tono con cui una data parola e' proferita cosi' come il contesto nel quale e' situata, ma il termine azzeccagarbugli, in se' e per se' e', a mio avviso, uno dei piu' inoffensivi che esistano (certamente, secondo me, piu' inoffensivo di "cornuto", perche' quest'ultimo termine non si riferisce solo all'individuo designato, ma implicitamente diffama, questa volta si', la di lui eventuale compagna). Azzeccagarbugli, poi, a ben guardare, non e' neppure una definizione, quanto una descrizione che ben si addice al lavoro di un avvocato. Cosa fa, infatti, un avvocato? Nel garbuglio, cioe' nel groviglio dei tanti fili che formano il caso affrontato, cerca di azzeccare, cioe' centrare, cogliere, individuare quello giusto, a partire dal quale puo' dipanare la matassa e trovare la soluzione giusta per il cliente. E' vero tuttavia che, fin dalla sua invenzione, che si deve ad Alessandro Manzoni, il termine e' suonato come un soprannome che, fa capire subito il narratore, non doveva essere affatto gradito al famoso dottore in legge conosciuto come tale. Ma tant'e'. Come molti altri nomi e situazioni manzoniane, Azzeccagarbugli e' diventato molto popolare e, passando di bocca in bocca, ha fatto persino perdere le tracce della sua origine non solo letteraria ma anche di soprannome. E' il mio caso: avendo letto I promessi Sposi da qualche decennio, mi sembrava che Azzeccagarbugli fosse il cognome del celebre avvocato, cosi' come Perpetua e' il nome proprio della domestica di don Abbondio, che, grazie al romanzo di Manzoni, e' diventato un nome comune (perpetua) per indicare, appunto, la domestica di un prete. E invece, no. Azzeccagarbugli nasce proprio come soprannome e, come tale, comporta una certa irriverenza. Ragion per cui ci si potrebbe legittimamente chiedere quale stima avesse Manzoni per gli avvocati ... Ma mi fermo qui, perche' non vorrei che l'ordine degli avvocati chiedesse un processo postumo contro il nostro autore per offesa alla categoria, nel quale potrebbe pesare come aggravante la grande fama del Nostro e la felicita' dell'invenzione, perche' bisogna riconoscere che Azzeccagarbugli e' proprio un termine… azzeccato! Semmai, se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, potremmo dire che il soprannome puo' suonare offensivo per il fatto che e' collegato con un avvocato pavido e vigliacco che usa la sua scienza per far andare assolti i ribaldi e si rifiuta di tutelare il buon diritto della persona offesa, anzi la caccia in malo modo, accusandola, come fa con Renzo, di avergli teso un tranello. Un uomo, questo Azzeccagarbugli manzoniano, che non e' soltanto "forte coi deboli e debole coi forti", come, in qualche modo e' anche il prete don Abbondio, ma, peggio ancora, ha l'aria di un vero e proprio venduto ai pre-potenti. La cosa migliore da fare, a questo punto, mi sembra quella di dare la parola allo stesso Alessandro Manzoni, proponendo la lettura della parte del terzo capitolo dei Promessi Sposi, in cui compare questo personaggio. Prima di farlo, tuttavia, tre piccoli richiami. Il primo sulla vicenda: il 7 novembre 1628, il giorno prima delle nozze tra Renzo e Lucia, due bravi, al servizio del prepotente signorotto del luogo don Rodrigo, diffidano don Abbondio dal celebrare quel matrimonio (con un'altra frase diventata celeberrima: "Questo matrimonio non s'ha da fare"). Don Abbondio, che "non era un cuor di leone", trova una scusa con Renzo, ma questi riesce velocemente a risalire al nome di don Rodrigo e a questo punto la madre di Lucia, Agnese, gli suggerisce di consultarsi con l'avvocato. Il secondo riguarda invece un'altra immagine diventata famosa; si tratta dei famosi capponi di Renzo che egli porta all'avvocato per ingraziarselo, e sui quali Manzoni posa un occhio compassionevole e insieme critico, osservando come, nella comune situazione di prigionia e sofferenza, le povere bestie " intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura". Il terzo riguarda un altro termine diventato famoso coi Promessi Sposi ed e' quello delle grida, cioe' delle leggi contro i bravi, sempre piu' minacciose, emanate dai governatori spagnoli di Milano, che, alla fin fine, come osserva Manzoni, che ne riporta alcune fedelmente anche in questo capitolo, rendevano soltanto piu' difficile la vita agli onesti, mentre i mascalzoni di grande e piccolo cabotaggio trovavano sempre il verso di uscirne, anche con l'aiuto di avvocati sul tipo di Azzeccagarbugli. (Naturalmente, ogni riferimento con la nostra epoca e', davvero, puramente casuale). Ed ecco dunque, a Voi, dal capitolo III dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni .. il dottor Azzeccagarbugli! "[...]-Sentite, figliuoli; date retta a me, -disse, dopo qualche momento, Agnese. -Io son venuta al mondo prima di voi; e il mondo lo conosco un poco. Non bisogna poi spaventarsi tanto: il diavolo non e' brutto quanto si dipinge. A noi poverelli le matasse paion piu' imbrogliate, perche' non sappiam trovarne il bandolo; ma alle volte un parere, una parolina d'un uomo che abbia studiato... so ben io quel che voglio dire. Fate a mio modo, Renzo; andate a Lecco; cercate del dottor Azzecca-garbugli, raccontategli... Ma non lo chiamate cosi', per amor del cielo: e' un soprannome. Bisogna dire il signor dottor... Come si chiama, ora? Oh to'! non lo so il nome vero: lo chiaman tutti a quel modo. Basta, cercate di quel dottore alto, asciutto, pelato, col naso rosso, e una voglia di lampone sulla guancia. -Lo conosco di vista, -disse Renzo. -Bene, -continuo' Agnese: -quello e' una cima d'uomo! Ho visto io piu' d'uno ch'era piu' impicciato che un pulcin nella stoppa, e non sapeva dove batter la testa, e, dopo essere stato un'ora a quattr'occhi col dottor Azzecca-garbugli (badate bene di non chiamarlo cosi'!), l'ho visto, dico, ridersene. Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui dovevo tirare il collo, per il banchetto di domenica, e portateglieli; perche' non bisogna mai andar con le mani vote da que' signori. Raccontategli tutto l'accaduto; e vedrete che vi dira', su due piedi, di quelle cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno. Renzo abbraccio' molto volentieri questo parere; Lucia l'approvo'; e Agnese, superba d'averlo dato, levo', a una a una, le povere bestie dalla sti'a, riuni' le loro otto gambe, come se facesse un mazzetto di fiori, le avvolse e le strinse con uno spago, e le consegno' in mano a Renzo; il quale, date e ricevute parole di speranza, usci' dalla parte dell'orto, per non esser veduto da' ragazzi, che gli correrebber dietro, gridando: lo sposo! lo sposo! Cosi', attraversando i campi o, come dicon cola', i luoghi, se n'ando' per viottole, fremendo, ripensando alla sua disgrazia, e ruminando il discorso da fare al dottor Azzecca-garbugli. Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, cosi' legate e tenute per le zampe, a capo all'in giu', nella mano d'un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l'alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura. Giunto al borgo, domando' dell'abitazione del dottore; gli fu indicata, e v'ando'. All'entrare, si senti' preso da quella suggezione che i poverelli illetterati provano in vicinanza d'un signore e d'un dotto, e dimentico' tutti i discorsi che aveva preparati; ma diede un'occhiata ai capponi, e si rincoro'. Entrato in cucina, domando' alla serva se si poteva parlare al signor dottore. Adocchio' essa le bestie, e, come avvezza a somiglianti doni, mise loro le mani addosso, quantunque Renzo andasse tirando indietro, perche' voleva che il dottore vedesse e sapesse ch'egli portava qualche cosa. Capito' appunto mentre la donna diceva: -date qui, e andate innanzi-. Renzo fece un grande inchino: il dottore l'accolse umanamente, con un - venite, figliuolo, - e lo fece entrar con se' nello studio. Era questo uno stanzone, su tre pareti del quale eran distribuiti i ritratti de' dodici Cesari; la quarta, coperta da un grande scaffale di libri vecchi e polverosi: nel mezzo, una tavola gremita d'allegazioni, di suppliche, di libelli, di gride, con tre o quattro seggiole all'intorno, e da una parte un seggiolone a braccioli, con una spalliera alta e quadrata, terminata agli angoli da due ornamenti di legno, che s'alzavano a foggia di corna, coperta di vacchetta, con grosse borchie, alcune delle quali, cadute da gran tempo, lasciavano in liberta' gli angoli della copertura, che s'accartocciava qua e la'. Il dottore era in veste da camera, cioe' coperto d'una toga ormai consunta, che gli aveva servito, molt'anni addietro, per perorare, ne' giorni d'apparato, quando andava a Milano, per qualche causa d'importanza. Chiuse l'uscio, e fece animo al giovine, con queste parole: -figliuolo, ditemi il vostro caso. -Vorrei dirle una parola in confidenza. -Son qui, -rispose il dottore: -parlate -. E s'accomodo' sul seggiolone. Renzo, ritto davanti alla tavola, con una mano nel cocuzzolo del cappello, che faceva girar con l'altra, ricomincio': -vorrei sapere da lei che ha studiato... -Ditemi il fatto come sta, -interruppe il dottore. -Lei m'ha da scusare: noi altri poveri non sappiamo parlar bene. Vorrei dunque sapere... -Benedetta gente! siete tutti cosi': in vece di raccontar il fatto, volete interrogare, perche' avete gia' i vostri disegni in testa. -Mi scusi, signor dottore. Vorrei sapere se, a minacciare un curato, perche' non faccia un matrimonio, c'e' penale. "Ho capito", disse tra se' il dottore, che in verita' non aveva capito. "Ho capito". E subito si fece serio, ma d'una serieta' mista di compassione e di premura; strinse fortemente le labbra, facendone uscire un suono inarticolato che accennava un sentimento, espresso poi piu' chiaramente nelle sue prime parole. -Caso serio, figliuolo; caso contemplato. Avete fatto bene a venir da me. E' un caso chiaro, contemplato in cento gride, e... appunto, in una dell'anno scorso, dell'attuale signor governatore. Ora vi fo vedere, e toccar con mano. Cosi' dicendo, s'alzo' dal suo seggiolone, e caccio' le mani in quel caos di carte, rimescolandole dal sotto in su, come se mettesse grano in uno staio. -Dov'e' ora? Vien fuori, vien fuori. Bisogna aver tante cose alle mani! Ma la dev'esser qui sicuro, perche' e' una grida d'importanza. Ah! ecco, ecco-. La prese, la spiego', guardo' alla data, e, fatto un viso ancor piu' serio, esclamo': -il 15 d'ottobre 1627! Sicuro; e' dell'anno passato: grida fresca; son quelle che fanno piu' paura. Sapete leggere, figliuolo? -Un pochino, signor dottore. -Bene, venitemi dietro con l'occhio, e vedrete. E, tenendo la grida sciorinata in aria, comincio' a leggere, borbottando a precipizio in alcuni passi, e fermandosi distintamente, con grand'espressione, sopra alcuni altri, secondo il bisogno: -Se bene, per la grida pubblicata d'ordine del signor Duca di Feria ai 14 di dicembre 1620, et confirmata dall'lllustriss. et Eccellentiss. Signore il Signor Gonzalo Fernandez de Cordova, eccetera, fu con rimedii straordinarii e rigorosi provvisto alle oppressioni, concussioni et atti tirannici che alcuni ardiscono di commettere contro questi Vassalli tanto divoti di S. M., ad ogni modo la frequenza degli eccessi, e la malitia, eccetera, e' cresciuta a segno, che ha posto in necessita' l'Eccell. Sua, eccetera. Onde, col parere del Senato et di una Giunta, eccetera, ha risoluto che si pubblichi la presente. -E cominciando dagli atti tirannici, mostrando l'esperienza che molti, cosi' nelle Citta', come nelle Ville... sentite? di questo Stato, con tirannide esercitano concussioni et opprimono i piu' deboli in varii modi, come in operare che si facciano contratti violenti di compre, d'affitti... eccetera: dove sei? ah! ecco; sentite: che seguano o non seguano matrimonii. Eh? E' il mio caso, -disse Renzo. -Sentite, sentite, c'e' ben altro; e poi vedremo la pena. Si testifichi, o non si testifichi; che uno si parta dal luogo dove abita, eccetera; che quello paghi un debito; quell'altro non lo molesti, quello vada al suo molino: tutto questo non ha che far con noi. Ah ci siamo: quel prete non faccia quello che e' obbligato per l'uficio suo, o faccia cose che non gli toccano. Eh? -Pare che abbian fatta la grida apposta per me. -Eh? non e' vero? sentite, sentite: et altre simili violenze, quali seguono da feudatarii, nobili, mediocri, vili, et plebei. Non se ne scappa: ci son tutti: e' come la valle di Giosafat. Sentite ora la pena. Tutte queste et altre simili male attioni, benche' siano proibite, nondimeno, convenendo metter mano a maggior rigore, S. E., per la presente, non derogando, eccetera, ordina e comanda che contra li contravventori in qualsivoglia dei suddetti capi, o altro simile, si proceda da tutti li giudici ordinarii di questo Stato a pena pecuniaria e corporale, ancora di relegatione o di galera, e fino alla morte... una piccola bagattella! all'arbitrio dell'Eccellenza Sua, o del Senato, secondo la qualita' dei casi, persone e circostanze. E questo ir-re-mis-si-bil-mente e con ogni rigore, eccetera. Ce n'e' della roba, eh? E vedete qui le sottoscrizioni: Gonzalo Fernandez de Cordova; e piu' in giu': Platonus; e qui ancora: Vidit Ferrer: non ci manca niente. Mentre il dottore leggeva, Renzo gli andava dietro lentamente con l'occhio, cercando di cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli parevano dover esser il suo aiuto. Il dottore, vedendo il nuovo cliente piu' attento che atterrito, si maravigliava. "Che sia matricolato costui", pensava tra se'. - Ah! ah! - gli disse poi: - vi siete pero' fatto tagliare il ciuffo. Avete avuto prudenza: pero', volendo mettervi nelle mie mani, non faceva bisogno. Il caso e' serio; ma voi non sapete quel che mi basti l'animo di fare, in un'occasione. Per intender quest'uscita del dottore, bisogna sapere, o rammentarsi che, a quel tempo, i bravi di mestiere, e i facinorosi d'ogni genere, usavan portare un lungo ciuffo, che si tiravan poi sul volto, come una visiera, all'atto d'affrontar qualcheduno, ne' casi in cui stimasser necessario di travisarsi, e l'impresa fosse di quelle, che richiedevano nello stesso tempo forza e prudenza. Le gride non erano state in silenzio su questa moda. Comanda Sua Eccellenza (il marchese de la Hynojosa) che chi portera' i capelli di tal lunghezza che coprano il fronte fino alli cigli esclusivamente, ovvero portera' la trezza, o avanti o dopo le orecchie, incorra la pena di trecento scudi; et in caso d'inhabilita', di tre anni di galera, per la prima volta, e per la seconda, oltre la suddetta, maggiore ancora, pecuniaria et corporale, all'arbitrio di Sua Eccellenza. Permette pero' che, per occasione di trovarsi alcuno calvo, o per altra ragionevole causa di segnale o ferita, possano quelli tali, per maggior decoro e sanita' loro, portare i capelli tanto lunghi, quanto sia bisogno per coprire simili mancamenti e niente di piu'; avvertendo bene a non eccedere il dovere e pura necessita', per (non) incorrere nella pena agli altri contraffacienti imposta. E parimente comanda a' barbieri, sotto pena di cento scudi o di tre tratti di corda da esser dati loro in pubblico, et maggiore anco corporale, all'arbitrio come sopra, che non lascino a quelli che toseranno, sorte alcuna di dette trezze, zuffi, rizzi, ne' capelli piu' lunghi dell'ordinario, cosi' nella fronte come dalle bande, e dopo le orecchie, ma che siano tutti uguali, come sopra, salvo nel caso dei calvi, o altri difettosi, come si e' detto. Il ciuffo era dunque quasi una parte dell'armatura, e un distintivo de' bravacci e degli scapestrati; i quali poi da cio' vennero comunemente chiamati ciuffi. Questo termine e' rimasto e vive tuttavia, con significazione piu' mitigata, nel dialetto: e non ci sara' forse nessuno de' nostri lettori milanesi, che non si rammenti d'aver sentito, nella sua fanciullezza, o i parenti, o il maestro, o qualche amico di casa, o qualche persona di servizio, dir di lui: e' un ciuffo, e' un ciuffetto. -In verita', da povero figliuolo, -rispose Renzo, -io non ho mai portato ciuffo in vita mia. -Non facciam niente, -rispose il dottore, scotendo il capo, con un sorriso, tra malizioso e impaziente. -Se non avete fede in me, non facciam niente. Chi dice le bugie al dottore, vedete figliuolo, e' uno sciocco che dira' la verita' al giudice. All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle. Se volete ch'io v'aiuti, bisogna dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come al confessore. Dovete nominarmi la persona da cui avete avuto il mandato: sara' naturalmente persona di riguardo; e, in questo caso, io andero' da lui, a fare un atto di dovere. Non gli diro', vedete, ch'io sappia da voi, che v'ha mandato lui: fidatevi. Gli diro' che vengo ad implorar la sua protezione, per un povero giovine calunniato. E con lui prendero' i concerti opportuni, per finir l'affare lodevolmente. Capite bene che, salvando se', salvera' anche voi. Se poi la scappata fosse tutta vostra, via, non mi ritiro: ho cavato altri da peggio imbrogli... Purche' non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m'impegno a togliervi d'impiccio: con un po' di spesa, intendiamoci. Dovete dirmi chi sia l'offeso, come si dice: e, secondo la condizione, la qualita' e l'umore dell'amico, si vedra' se convenga piu' di tenerlo a segno con le protezioni, o trovar qualche modo d'attaccarlo noi in criminale, e mettergli una pulce nell'orecchio; perche', vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno e' reo, e nessuno e' innocente. In quanto al curato, se e' persona di giudizio, se ne stara' zitto; se fosse una testolina, c'e' rimedio anche per quelle. D'ogni intrigo si puo' uscire; ma ci vuole un uomo: e il vostro caso e' serio, vi dico, serio: la grida canta chiaro; e se la cosa si deve decider tra la giustizia e voi, cosi' a quattr'occhi, state fresco. Io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle: se volete passarvela liscia, danari e sincerita', fidarvi di chi vi vuol bene, ubbidire, far tutto quello che vi sara' suggerito. Mentre il dottore mandava fuori tutte queste parole, Renzo lo stava guardando con un'attenzione estatica, come un materialone sta sulla piazza guardando al giocator di bussolotti, che, dopo essersi cacciata in bocca stoppa e stoppa e stoppa, ne cava nastro e nastro e nastro, che non finisce mai. Quand'ebbe pero' capito bene cosa il dottore volesse dire, e quale equivoco avesse preso, gli tronco' il nastro in bocca, dicendo: - oh! signor dottore, come l'ha intesa? l'e' proprio tutta al rovescio. Io non ho minacciato nessuno; io non fo di queste cose, io: e domandi pure a tutto il mio comune, che sentira' che non ho mai avuto che fare con la giustizia. La bricconeria l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come ho da fare per ottener giustizia; e son ben contento d'aver visto quella grida. -Diavolo! -esclamo' il dottore, spalancando gli occhi. -Che pasticci mi fate? Tant'e'; siete tutti cosi': possibile che non sappiate dirle chiare le cose? -Ma mi scusi; lei non m'ha dato tempo: ora le raccontero' la cosa, com'e'. Sappia dunque ch'io dovevo sposare oggi, -e qui la voce di Renzo si commosse, -dovevo sposare oggi una giovine, alla quale discorrevo, fin da quest'estate; e oggi, come le dico, era il giorno stabilito col signor curato, e s'era disposto ogni cosa. Ecco che il signor curato comincia a cavar fuori certe scuse... basta, per non tediarla, io l'ho fatto parlar chiaro, com'era giusto; e lui m'ha confessato che gli era stato proibito, pena la vita, di far questo matrimonio. Quel prepotente di don Rodrigo... -Eh via! -interruppe subito il dottore, aggrottando le ciglia, aggrinzando il naso rosso, e storcendo la bocca, -eh via! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Fate di questi discorsi tra voi altri, che non sapete misurar le parole; e non venite a farli con un galantuomo che sa quanto valgono. Andate, andate; non sapete quel che vi dite: io non m'impiccio con ragazzi; non voglio sentir discorsi di questa sorte, discorsi in aria. -Le giuro... -Andate, vi dico: che volete ch'io faccia de' vostri giuramenti? Io non c'entro: me ne lavo le mani -. E se le andava stropicciando, come se le lavasse davvero. -Imparate a parlare: non si viene a sorprender cosi' un galantuomo. -Ma senta, ma senta, -ripeteva indarno Renzo: il dottore, sempre gridando, lo spingeva con le mani verso l'uscio; e, quando ve l'ebbe cacciato, apri', chiamo' la serva, e le disse: -restituite subito a quest'uomo quello che ha portato: io non voglio niente, non voglio niente. Quella donna non aveva mai, in tutto il tempo ch'era stata in quella casa, eseguito un ordine simile: ma era stato proferito con una tale risoluzione, che non esito' a ubbidire. Prese le quattro povere bestie, e le diede a Renzo, con un'occhiata di compassione sprezzante, che pareva volesse dire: bisogna che tu l'abbia fatta bella. Renzo voleva far cerimonie; ma il dottore fu inespugnabile; e il giovine, piu' attonito e piu' stizzito che mai, dovette riprendersi le vittime rifiutate, e tornar al paese, a raccontar alle donne il bel costrutto della sua spedizione[...]". NOTA I promessi Sposi sono in rete su diversi siti, ma preferisco indirizzare a quello del "Liceo Berchet" di Milano perche', per ogni capitolo, offre, oltre al testo integrale, anche un breve interessante commento: http://www.liceoberchet.it/matdidattici/manzoni/index.htm Un'accurata biografia di Alessandro Manzoni (Milano 7 marzo 1785- Milano 22 maggio 1873), a cura di Maria Adele Garavaglia si trova sullo stesso sito: http://www.liceoberchet.it/matdidattici/manzoni/bio003.htm ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi C'era una volta….… il topo di campagna ed il topo di citta'. Topi, squali od editori? Non poche volte capita di riorganizzare idee e di ritornare ai nostri libri antichi, soprattutto le favole, che riempivano le nostre fantasie e le innocenti curiosita' di quando eravamo bambini. Molte erano costruttive, altre -per fortuna non tante- molto meno, come quella dello scrittore olandese Anderson, con il "brutto anatroccolo". Certamente si leggeva di piu', molto piu', dei bambini di oggi, catturati da televisione e videogiochi, che impediscono il fluire delle immaginazioni costruttive e dello sviluppo creativo della loro personalita'. Questo e' il segnale di regresso, di declino, della carta stampata o della specie umana? Questa estate, tornando al paesello di poche anime, a trovare la mia mamma, non mi sono imbattuto, come gli anni precedenti, in quel giornaletto a mo' di quotidiano che quasi seppelliva la gente ed imbrattava le strade ed i parchi. Si trattava di alcune pagine grandi quanto un foglio di formato a4, con una struttura dell'impaginazione e una scelta dei caratteri che mi ricordavano molto quella del quotidiano londinese "The Times". L'amico giornalaio che non vedevo da diverso tempo, rispetto a quando si lamentava di questa iniziativa editoriale che lo "aveva impoverito" perche' aveva fatto calare le vendite dei quotidiani locali e non, adesso sembrava sorridere in ogni istante. L'iniziativa era di un gruppo di praticoni stregoni della politica-politichese del nulla che si "muoveva " all'interno della provincia, iniziativa dietro la quale si nascondeva un facoltoso personaggio che disponeva dei mezzi, cioe' i quattrini per la copertura economica della stessa. La rivista veniva distribuita in modo capillare, praticamente a tappeto sia nel paese dove veniva edito che in tanti altri limitrofi e, progetto del futuro, l'invio nei centri di passaggio delle grandi masse del turismo, come Taormina, le isole Eolie, Sciacca, Cefalu' ed altre, le stazioni ferroviarie siciliane, gli aeroporti siciliani e nazionali. In cantiere il progetto di andare in Internet, con gli aggiornamenti in tempo reale, il vantaggio della doppia lingua (italiano e inglese), le interviste, i dossier. Oltre l'impaginazione, i proprietari del foglio locale e del "The Times", avevano la medesima sensibilita' su come sfruttare le loro "creature", sui mezzi, finalita' e su come usarli. Tale vicenda mi ricordava, una bella favola, " il topo di citta' ed il topo di campagna". Qui, il topo di campagna lo si conosceva, quello di citta' era Rupert Murdoch, il magnate australiano amico di George W. Bush proprietario del quotidiano londinese, come di ulteriori 174 testate giornalistiche in tutto il mondo. Piu' che topi, erano squali, di carta. Visualizzavo la fatica, lo sforzo del topo di campagna nel tentativo di raggiungere il suo collega cittadino, tensione invana, sovraumana , sovra-squalesca. L'avventura del topo di campagna si e' conclusa , gia' morta, nemmeno Internet l'ha salvata. Il topo di citta' ha la vita piu' facile. Innanzitutto ha sufficientemente quattrini per non vendere quel disastro economico che e' il londinese "The Times", sempre in perdita. Filosofia da topi/squali editori: in primis, un peculiare disprezzo per un'informazione analitica e frontale, e la preferenza verso un'informazione di tipo "popolare". Cosi' il pregiudizio assale ed affoga una reale e giornalistica ricerca dei fatti. Oltremodo, il termine popolare e' una sterile copertura di qualcosa di peggio, il populismo. Per offrirsi alle masse e corteggiarle, gli editori/topi/squali, pensano bene di usare le stupidita'. Il topo di campagna inseriva la scaletta degli avvenimenti delle varie feste paesane, dei distretti vicini e lontani. …giorno 25 agosto, a Gualtieri Sicamino' , ci saranno"I Nomadi", poco importava che quella manifestazione al paese di circa 1700 persone sarebbe costata una cifra intorno ai 250 mila euro. Per "I Nomadi" in tasca 37 mila euro, per i "giochi pirotecnici" 110 mila euro, che fumavano nel giro di un quarto d'ora. Quest'anno i giovani si sono semplicemente lamentati di non poter conoscere per tempo la scaletta dei loro vip per pianificare le serate. Cosi' molti hanno perso Laura Bona, per cui la casa comunale ha pagato 20 mila euro, Marco Masini (25 mila euro) e il napoletano Nino D'Angelo (34 mila euro). Gli ulteriori capitoli di spesa non sono irrilevanti, basti pensare alle luci e i giochi pirotecnici. Da giornalista, ho chiesto alle autorita' comunali, quando mi e' stato concesso, se il Comune fosse provvisto di punto mobile di toilette per la gestione delle manifestazioni, o fosse proprietario di ambulanza/e , e se questa fosse attrezzata secondo le norme vigenti di legge, o se per le emergenze doveva usufruire del servizio pubblico 118. Nessun paese e' risultato provvisto di quanto ho chiesto. Qualche amministrazione comunale si e' rifiutata di incontrarmi. I cittadini di Gualtieri Sicamino', devoti a S.Nicola di Bari -come il capo del Governo russo Putin- forse non immaginano che ogni anno potrebbero comprare due ambulanze di quelle superattrezzate, con sala operatoria mobile e il camioncino biologico per la toilette mobile; e dopo due anni poter usufruire economicamente del personale per almeno cinque anni. Ma S. Nicola di Bari merita, ed i soldi arrivano anche dai fedelissimi emigrati in massa negli Usa, peccato finiscano letteralmente in fumo. Cosi' il topetto di campagna inseriva scintillanti foto delle star del momento, statuine dei santi da venerare a turno con le rispettive date per l'appuntamento, ed il gioco era fatto. Anche il topo di citta' ha sempre usato i medesimi espedienti. I professionisti dell'informazione di massa, suggeriscono di inserire una foto di qualche bella personalita' femminile in prima pagina. Rupert Murdoch pare abbia suggerito di inserirne almeno due. Se la gente e' soddisfatta cosi', perche non abbondare? Se si pensa che le stupidita' di un network come "Fox", il piu' seguito negli Usa e nel mondo, sempre di proprieta' del magnate australiano, solo negli Usa hanno piu ascoltatori di quanti votano alle presidenziali, c'e' da sospettare che Murdoch non farebbe il presidente degli Stati Uniti solo grazie alla legge sul conflitto di interessi (quella che manca in Italia) che c'e' in quel Paese. Noi, a prescindere, aggiungiamo che e' una fortuna che Murdoch non sia nato negli Usa, per cui non potrebbe comunque farlo. Ma le sue influenze, il suo compasso del potere, circoscrive anche la Casa Bianca. Furono i suoi superpotenti network ad influenzare e convincere l'opinione pubblica americana, in poche settimane, alla logica della guerra contro l'Iraq, e mi riferisco alla seconda puntata, quella del Bush figlio. Ma per lavorare di precisione sul compasso, ci vuole anche la qualita'. Per questo Murdoch punta al piu' influente giornale economico del mondo, il "Wall Street Journal", l'unico a poter essere allo stesso tempo autorevolissimo e fazioso. Le cronache su Bruxelles e sull'Europa sono sempre le medesime, si parla di una vecchia macchina sclerotica in mano a pochi incapaci della sacralita' della burocrazia. L'America, almeno quella di George W. Bush , e' il futuro. Tuttavia, traspare che la linea editoriale si potrebbe accostare a qualsiasi vincitore della Casa Bianca, anche alla Hillary Clinton, fermo restando che le opinioni editoriali dovranno sempre seguire gli interessi del topo di citta'. E questi potrebbero essere pericolosamente mutevoli. Quale liberta' di stampa puo' esistere in tale contesto mediatico internazionale? Chi lavora per i network del magnate australiano, vivra' la sensazione di nuotare libero come un pesce, glob…blob… nel suo acquario preferito. Tuttavia, Murdoch non assume finanziamenti dai Governi ove sono presenti i suoi potenti network. Ricerca le preferenze -o come si dice in gergo mediatico l'audience- con fatica giornaliera, strumenti e tattica. E mantiene anche le mele marce, che ormai puzzano, come il "The Times", per controbilanciarle con altri potentissimi strumenti di comunicazione di massa, come e' "Fox". In Italia la situazione e' oltremodo peggiore. Esiste il finanziamento pubblico all'editoria. I nostri soldi, quindi, servono per creare una editoria di Stato. I contributi per il 2003 sono stati resi pubblici. "La Padania": quattro milioni di euro; "L'Unità": sei milioni e ottocentomila euro; "Il Foglio": tre milioni cinquecentomila euro; "Opinioni Nuove – Libero Quotidiano": cinque milioni trecentomila euro; "Avvenire": cinque milioni novecentomila… nemmeno i buoni vescovi vi risparmiano le vostre cinghie strette, della terza settimana italiana…! ; "Il Manifesto": quattro milioni quattrocentomila euro; "Sportsman – Cavalli e Corse": due milioni cinquecentomila euro. Paradossalmente, vengono finanziati perfino giornali che non vedremo mai in edicola, ad esempio il "Campanile Nuovo" ed il "Mucchio Selvaggio", ma ve ne sono tanti altri, organi di movimenti politici, quotidiani editi da cooperative gia' organi di movimenti politici, quotidiani e periodici editi da cooperative di giornalisti, periodici di enti morali, e di tutto di piu', che ricevono denari a pioggia, quando le famiglie non raggiungono la fine del mese. Anche noi dell'Aduc potremmo vantare finanziamenti pubblici, ed ottenerli con facilita'. Preferiamo non farlo, per rimanere liberi di informarvi senza veline e padroni. Se ci ritenete utili, un contributo libero a vostra scelta ci sarebbe molto prezioso ed importante, per continuare ad esistere cosi' come siamo, liberi. Le liberta' , le veline ed i "padroni-editori" della tipica struttura dei media italiani, non sono affatto comodi, oltremodo capaci per poterlo essere. Questa legge sul finanziamento pubblico alla editoria e' una ingiustizia, paghiamo il giornale due volte. Noi vogliamo pagare il giornale all'edicola, non con le tasse. Quando smetteranno di puntare ai nostri portafogli? Quando smetteranno di prenderci in giro? ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Il danno da vacanza rovinata. L'evoluzione giurisprudenziale La rilevanza economica, sociale e culturale che ha assunto il turismo negli ultimi anni ha direttamente implicato un aumento considerevole del contenzioso relativo ai contratti di viaggio, e una conseguente casistica giurisprudenziale in merito al risarcimento del cosiddetto danno da vacanza rovinata. La materia relativa ai contratti di viaggio e' stata inizialmente disciplinata con la l. 27 dicembre 1977 n. 1084 di ratifica della Convenzione di Bruxelles del 23 aprile 1970 (Convenzione sul contratto di viaggio-CCV). A tale normativa, ha poi fatto seguito il d. lgs. 17 marzo 1995 n. 111, attuazione della direttiva CEE n. 90/314. Infine il tutto e' stato inglobato nel Codice al consumo, che prevede un'apposita sezione dedicata alla materia dei servizi turistici. Nessuna di queste leggi ha pero' previsto espressamente la risarcibilita' del c.d. "danno da vacanza rovinata", ossia del danno conseguente alla perdita delle vacanze, o meglio del danno patito per non avere goduto (o per avere goduto meno) della vacanza "promessa" dall'organizzatore del viaggio. Questo tipo di pregiudizio e', nella quasi totalita' dei casi, originato da una inadempienza contrattuale del tour operator e/o agenzia di viaggio, e deriva di norma da carenze organizzative, servizi offerti e non mantenuti. Questi alcuni episodi che hanno originato pronunce giudiziarie di risarcimento del danno da vacanza rovinata: - annullamento del viaggio; - la non corrispondenza fra quanto previsto nel depliant pubblicitario delle sistemazioni logistiche, e quanto invece, da riproduzioni fotografiche e dalle testimonianze risulta esser stata la situazione di fatto offerta ai turisti; - lontananza dal mare, bassa qualita' di cibo, rumori, lavori in corso, mancanza di balconi, finestre, non funzionamento dell'automobile presa in locazione, tumulti e sollevazioni popolari, servizi confacenti il proprio stato di handicappato se pattuiti; - smarrimento del bagaglio da parte del vettore aereo, nei limiti risarcitori previsti dalla Convenzione di Montreal; Ma in cosa consiste esattamente il danno "da vacanza rovinata"? E' un danno patrimoniale, non patrimoniale o morale? Cosa ha a che vedere con il danno biologico? E con quello cosiddetto esistenziale o danno alla vita di relazione? La questione ha subito una evoluzione giurisprudenziale notevole negli ultimi anni. Innanzitutto merita chiarire che cio' che si vuole risarcire con la previsione di un tale tipo di danno e' il disagio creato dall'inadempienza contrattuale a chi cercava una occasione di svago alla stressante vita moderna ed ha invece ulteriormente visto aumentare -a causa di tale inadempimento- il proprio stato di malessere. Piu' in generale, il pregiudizio risentito dal fruitore del servizio turistico per non avere goduto appieno del viaggio organizzato, a causa dei numerosi disagi di cui e' stato vittima. Quindi un danno che appare -nella sostanza- chiaramente non patrimoniale. Nel nostro ordinamento il risarcimento del danno non patrimoniale e' limitata alle sole conseguenze civili degli illeciti penali, come previsto all'art. 2059 del codice civile. Per lungo tempo, nel nostro Paese, la giurisprudenza ha negato la risarcibilita' del c.d. danno da vacanza rovinata, interpretando restrittivamente questa disposizione. In altri Paesi, invece, e' da tempo ammessa la risarcibilita': negli Stati Uniti si riconosce al viaggiatore il risarcimento del danno per l'"emotional distress" derivante da disagi ed afflizioni causati dall'inadempimento dell'operatore turistico. Nel Regno Unito ugualmente la giurisprudenza assicura il ristoro del pregiudizio non patrimoniale. In Germania la risarcibilita' e' assicurata addirittura normativamente per effetto della disciplina sul contratto di viaggio, che attribuisce al turista il diritto di ottenere un adeguato risarcimento "per il tempo di vacanza inutilmente speso". Questa limitazione e' stata progressivamente superata dalla giurisprudenza che ha utilizzato vari istituti normativi paralleli al danno non patrimoniale vero e proprio, in modo da dare tutela e ristoro proprio anche al di la' dell'illecito penale. In alcuni casi si e' infatti ricorso alla categoria del danno biologico ossia al pregiudizio alla salute e all'integrita' psico-fisica (categoria a se' rispetto sia al danno patrimoniale che al danno non patrimoniale); in altri si e' ricorso all'art. 13 comma 1 della Convenzione di Bruxelles del 1970 sul Contratto di viaggio- CCV, che stabilisce che l'organizzatore di viaggi e' responsabile per "qualunque pregiudizio" subito dal viaggiatore a causa dell'inadempimento degli obblighi di organizzazione; si e' infine ricorso alla categoria del danno esistenziale risarcibile per il fatto di tangere interessi costituzionalmente protetti della persona. Cio' risponde all'esigenza di superare una concezione meramente patrimonialistica del danno, costruita sul valore economico dei beni del danneggiato, per giungere ad una idea di patrimonialita' piu' ampia, in quanto il prototipo del danno non va piu' identificato nella lesione di beni del patrimonio, bensi' nel complesso di utilita' delle quali puo' fruire la persona. Ad oggi pare ormai indubbia e assodata la possibilita' di ottenere il risarcimento del danno da vacanza rovinata a prescindere dalle conseguenze patrimoniali pregiudizievoli subite, anche grazie all'intervento della Corte di Giustizia delle Comunita' Europee che ha, con sentenza del 12 marzo 2002, ha ritenuto che lo stesso trovi fondamento giuridico direttamente dalla normativa comunitaria. Il danno potra' esser liquidato in via equitativa dal giudice che dovra' valutare la vicenda, laddove sia impossibile (come del resto tutti i pregiudizi di natura morale, spirituale ed esistenziale) quantificarlo altrimenti. Lo stesso andra' comunque provato dagli attori, seppur in via presuntiva o per testimoni. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Il tesoretto e il buon padre di famiglia I tassi di interesse crescono. Le famiglie non riescono a pagare le rate del mutuo. Aumentano i pignoramenti e la vendita all'asta degli immobili. In questi mesi i titoli dei giornali descrivono col loro stile le difficolta' di chi ha acquistato casa con un mutuo a tasso variabile. L'allarme e' giustificato, passare da una rata di 800 euro ad una di 1.000 non e' indifferente per chi ha redditi medio-bassi. Certo, se invece di seguire i consigli che danno le banche, si fosse stipulato un mutuo a tasso fisso… ma questa e' un'altra storia! Infatti, non e' di questo che vogliamo parlare, ma dei differenti comportamenti, e percezioni, che si hanno a seconda che si tratti di debito "privato" o di debito pubblico. Il buon padre di famiglia "privato". Il "buon padre di famiglia" e' giustamente preoccupato quando i tassi aumentano, i 100 o 200 euro in meno a fine mese "si sentono". In questa situazione, cosa farebbe il "buon padre di famiglia" se vincesse al superenalotto, ricevesse un'eredita' o la liquidazione? Correrebbe in banca a chiedere l'estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento ricevuto. In questo modo, i soldi non pagati a titolo di interesse, potrebbero essere destinati ad altri consumi o investimenti. Il buon padre di famiglia pubblico. Come agisce, invece, il "buon padre di famiglia" pubblico, cioe' l'insieme del corpo politico nazionale. Anche lui e' costretto a fare i conti con l'aumento degli interessi sul debito pubblico, ha pero' avuto una vincita: il Governo aveva previsto di incassare per tasse e imposte (Irpef, Iva, ecc.) un tot di euro, invece ha incassato di piu'. Le cifre sono ballerine, ma si tratta di un surplus di miliardi di euro, ormai ribattezzato tesoretto. Il tesoretto, dove lo metto? Le ipotesi che circolano sulla destinazione del tesoretto sono le piu' diverse, molte di queste tese ad aumentare le spese. Non sarebbe questo il problema, se per esempio si decidesse di fare interventi mirati, per esempio, destinando qualche 4 miliardi di euro per aumentare del 25/30% gli investimenti in ricerca scientifica, e non le poche decine di milioni dell'ultima finanziaria [1]. Di riduzione del debito pubblico, guai a parlarne. A differenza del "padre di famiglia" privato, quello pubblico non estinguera' una parte del debito, mossa ancor piu' opportuna in questa fase di tassi al rialzo. Cosi' e' probabile che il tesoretto (la vincita) venga disperso in mille rivoli. I contrari alla destinazione del tesoretto alla riduzione del debito, hanno ottime intenzioni: bisogna pensare agli ultimi, c'e' gente che non arriva a fine mese. Quindi, chi se ne frega di abbassare il rapporto debito/pil . Altre motivazioni sono prettamente elettorali: non appoggiare la proposta di aumentare pensioni e stipendi, dichiararsi contrario al rifinanziamento pubblico di Alitalia, dire che sono inutili tanti incentivi alle imprese, potrebbe compromettere la prossima elezione. Il ragionamento del "buon" padre di famiglia pubblico somiglia a quel babbo super indebitato che compra la macchina di lusso, che aumenta le paghette ai figli per tenerli buoni, che regala la pelliccia alla moglie perche' perdoni le sue inettitudini. Il buon padre di famiglia pubblico e' meno saggio di quello privato, perche' decide sui soldi della collettivita'. Prima o poi, la scelleratezza del padre di famiglia pubblico si ripercuotera' sul portafoglio, sulla liberta' e sui diritti di tutti. E' per questo che i singoli individui dovrebbero dire al padre di famiglia: togliti i debiti, togliamoci i debiti. [1]: http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=161289 ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA ASSEGNI E CARTE IRREGOLARI: iscrizione al CAI e sanzioni di: Rita Sabelli La Cai La Centrale d'Allarme Interbancaria (CAI) e' l' archivio informatizzato degli assegni e delle carte di pagamento irregolari istituito presso la Banca d'Italia ai sensi della legge 205/99 e del d.lgs. 507/99, nonche' dal regolamento attuativo di quest'ultimo (decreto Ministero della giustizia 458/01) e dal regolamento della Banca d'Italia del 29/1/02. Esso e' stato istituito in seguito alla depenalizzazione di una serie di reati minori tra cui l’emissione di assegni senza provvista o autorizzazione, e la Banca d'Italia ne ha affidato gestione alla S.I.A, Società Interbancaria per l'Automazione. Sono obbligati alle segnalazioni le banche, le poste, gli intermediari finanziari che emettono carte di credito, le prefetture e l'autorita' giudiziaria (per mezzo del ministero della Giustizia). Nell'archivio confluiscono i seguenti dati: - le generalita' (dati anagrafici, codice fiscale e domicilio) dei soggetti che emettono assegni (bancari o postali) senza autorizzazione o non coperti. In questi casi scatta la cosiddetta “revoca di sistema”, ovvero il divieto ad emettere assegni per sei mesi e l'obbligo di restituire quelli posseduti. Tale revoca comporta -in concreto- il divieto per qualunque banca e ufficio postale di stipulare nuove convenzioni di assegno con il soggetto e di pagare gli assegni tratti dal medesimo dopo l’iscrizione nell’archivio; - gli estremi (coordinate, divisa, importo) degli assegni bancari o postali emessi senza autorizzazione o senza provvista, nonche' degli assegni non restituiti alle banche e agli uffici postali dopo la revoca dell’autorizzazione; - le generalita' dei soggetti a cui sia stata revocata l'autorizzazione all'uso di carte di credito e di debito (bancomat) a causa di mancati pagamenti delle somme relative a prelievi o transazioni effettuati con le stesse. Questa iscrizione rimane per due anni ma non comporta lo scatto di alcun divieto. Il soggetto potrebbe ottenere quindi altre carte di pagamento, a discrezione dell'ente emittente. - i dati delle carte di pagamento (emittente, numero, scadenza) per le quali sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo; - le sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie applicate per l’emissione di assegni bancari o postali senza autorizzazione o senza provvista (che potrebbero prevedere il divieto di emettere assegni per un periodo da due a cinque anni), nonché sanzioni penali e connessi divieti applicati per l’inosservanza degli obblighi imposti a titolo definitivo; Nell'archivio vengono anche registrati i dati non nominativi (anonimi) relativi agli assegni e alle carte a rischio, ovvero, per esempio, quelli per i quali e' stato denunciato il furto o la perdita (per gli assegni vengono segnatale le coordinate, la divisa, l'importo, per le carte l'emittente, il numero e la scadenza). Iscrizione di assegni protestati e applicazione delle sanzioni: la procedura Dal momento in cui il protesto (per mancanza fondi) viene elevato, il soggetto interessato -che viene debitamente preavvisato dell'inizio della procedura con il cosiddetto “preavviso di revoca” - ha 60 giorni di tempo per pagare. Il preavviso di revoca viene inviato per telegramma o raccomandata a/r entro 10 giorni dalla presentazione al pagamento dell'assegno. Il pagamento, detto “tardivo”, comprende gli interessi legali, alcune spese (di protesto e di gestione), nonche' una penale che normalmente si aggira intorno al 10% dell'importo dell'assegno. Esso puo' avvenire presso lo sportello della banca su cui e' tratto l’assegno tramite la costituzione di deposito infruttifero vincolato al portatore del titolo impagato (il creditore), presso il pubblico ufficiale che ha levato il protesto (notaio, ufficiale giudiziario o segretario comunale), oppure direttamente nelle mani del creditore, che rilascia quietanza alla banca o alla posta su un modulo predisposto. Attenzione! Il pagamento dev'essere anche dimostrato presso l'ufficiale che ha elevato il protesto (o presso la banca, in mancanza di protesto) entro gli stessi 60 giorni, per evitare l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge. Tale dimostrazione puo' avvenire con quietanza con firma autenticata o attestazione della banca. Se il pagamento non viene effettuato, il nominativo del soggetto viene inserito nel CAI e vi rimane sei mesi, anche se nel frattempo l'assegno viene coperto. Contestualmente, viene fatta segnalazione al Prefetto per l'applicazione delle sanzioni (vedi sotto). Le prefetture notificano la violazione al soggetto che ha emesso l'assegno entro 90 giorni dalla segnalazione, dandogli 30 giorni di tempo per inviare le sue osservazioni difensive (nel caso non si fosse dimostrato prima il pagamento entro i 60 giorni, questo sarebbe il momento giusto, presentando in prefettura la documentazione originale o una copia autenticata). Successivamente -piu' precisamente entro il termine di prescrizione di cinque anni- viene emessa e notificata un'ordinanza di ingiunzione. Contro di essa si puo' fare opposizione presso il giudice di pace di zona, entro 30 giorni. Se non si paga ne' si contesta, arrivera', entro ulteriori cinque anni, una cartella esattoriale. Casi in cui non viene concesso il periodo di tolleranza di 60 giorni Gli eventuali successivi assegni protestati del soggetto gia' iscritto al CAI per protesto vengono iscritti al CAI immediatamente, senza attendere i 60 giorni. La “tolleranza” non viene applicata anche se i protesti sono causati da una “firma non conforme” (tipicamente l'emissione senza autorizzazione) o riguardano soggetti interdetti. In questi casi l'ufficiale che eleva il protesto effettua l'iscrizione al CAI ed informa la prefettura subito, entro 20 giorni dalla presentazione al pagamento dell'assegno. Le sanzioni La legge 386/90 e il d.lgs.507/99 (che ha trasformato l'emissione di assegni irregolari da reato in illecito amministrativo, art.28 e segg.) stabiliscono le sanzioni applicabili in caso di emissione di assegni emessi senza provvista (scoperti) e non regolarizzati entro 60 giorni oppure emessi senza autorizzazione. Per gli assegni senza provvista si applica la sanzione amministrativa pecuniaria variabile da 516,45 a 3.098,74 euro. Se l'assegno supera i 10.329 euro la sanzione varia da 1.032,92 a 6197,48 euro. Per gli assegni senza autorizzazione le sanzioni variano da 1.032,92 a 6.197,48 euro. Se l'assegno supera i 10.329 euro e in tutti i casi di reiterazione le sanzioni variano da 2.065,82 a 12.394,96 euro. In ambedue i casi , la sanzione accessoria consiste nel divieto di emettere assegni per un periodo variabile da due a cinque anni. Nel primo caso tale divieto si applica quando l'importo dell'assegno emesso senza provvista (oppure l'importo di piu' assegni emessi in tempi ravvicinati) e' superiore ai 2.582,28 euro. Quando invece l'importo dell'assegno (o di piu' assegni emessi in tempi ravvicinati) supera i 51.645,69 euro scattano sanzioni accessorie piu' pesanti (come l'interdizione all'esercizio dell'attivita' professionale, etc.etc.) per un periodo che varia da un minimo di due mesi ad un massimo di due anni. Tutte le sanzioni vengono applicate dal Prefetto che ne decide l'entita' a seconda della gravita' dell'illecito e dell'importo dell'assegno. Note importanti: **Anche se un assegno impagato non viene protestato si potrebbe comunque essere iscritti al CAI e dover pagare le sanzioni amministrative di cui sopra. La segnalazione al Prefetto, in questo caso, invece di arrivare dall'ufficiale che ha elevato il protesto arriva direttamente dalla banca o dalla posta (comunque sempre dopo che sono decorsi i 60 giorni utili per pagare). Per dimostrare il pagamento entro 60 giorni, in questo caso, ci si deve rivolgere all'ufficio postale o alla prefettura chiedendo che la procedura venga bloccata. ** Il pagamento tardivo, anche se viene fatto subito dopo la levata del protesto, non da' diritto alla cancellazione di quest'ultimo. La cancellazione del protesto puo' essere ottenuta solo dopo che sia decorso un anno, se nel frattempo non si viene protestati di nuovo, rivolgendosi al tribunale e poi alla camera di commercio. Per quanto riguarda l'argomento si puo' consultare la scheda “Protesti e loro cancellazione”: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40752 Consultazione dell'archivio Per quanto riguarda i dati "nominativi" la consultazione puo' avvenire solo da parte dei soggetti direttamente interessati (la persona iscritta o che presume di essere iscritta oppure un soggetto da questa delegato) sia presso una delle filiali della banca d'Italia che presso l'ente che ha effettuato l'iscrizione (banca, posta, etc.). Se ci si rivolge alla banca d'Italia il servizio e' gratuito, altrimenti valgono le tariffe eventualmente previste dal singolo ente. I dati "non nominativi" (anonimi), invece, sono pubblici e consultabili da chiunque, come ha stabilito il ministero della Giustizia col decreto 458/01. Si tratta dei dati relativi agli assegni bancari e postali denunciati smarriti o sottratti, non restituiti dopo l'iscrizione in archivio (quindi dopo la revoca dell'autorizzazione alla loro emissione), ovvero bloccati per qualsiasi motivo nonche' i dati della carte di pagamento revocate, smarrite o sottratte. La consultazione puo' avvenire presso la banca d'Italia o qualsiasi sportello bancario che offra il servizio, presso gli uffici postali e gli intermediari finanziari che emettono carte di pagamento. In tutti i casi e' necessario compilare un modulo predisposto dalla banca e reso disponibile presso le filiali. Per quanto riguarda la banca d'Italia il modulo e' disponibile anche on line, al link: http://www.bancaditalia.it/sispaga_tesor/servpag/cai/info_norma/modcons Un modo alternativo e veloce per cercare dati (ma relativi ai soli assegni) e' telematicamente, tramite il sito della SIA, al link: http://www.sia.it/caipass Cancellazione dell'iscrizione Per quanto riguarda l'iscrizione degli assegni irregolari, decorsi i sei mesi di “revoca di sistema” ovvero di divieto di emettere assegni, l'iscrizione decade automaticamente e viene cancellata. In tutti i casi in cui il soggetto iscritto intenda chiedere la cancellazione dei dati riferiti a lui o la loro modifica prima di tale termine, dovra' rivolgersi all'ente segnalante o ad un giudice (a seconda del caso). Questi organi poi provvederanno a comunicare la disposizione alla banca d'Italia. Cio' potra' essere fatto, ovviamente, nei casi in cui vi siano i presupposti giusti, ovvero qualora l'iscrizione fosse illecita od errata, con lettera raccomandata a/r che in taluni casi puo' essere redatta come messa in mora (si veda la scheda http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051) Ovviamente i soggetti iscritti possono esercitare anche tutti i diritti previsti dalla legge sulla privacy (legge 196/03), ovvero accedere ai dati ed opporsi al loro trattamento nei casi previsti dalla stessa. Sul sito del garante possono essere scaricati moduli utili e possono essere inoltrate segnalazione per via telematica: http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp?docName=scrivi Ha collaborato Katia Moscano ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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