====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 12-02-2008 al 18-02-2008 n.8/2007 (Anno VIII) ARTICOLI - Francia. Cannabis: traffico, reti e profitti NOTIZIE - Gb. Associazione propone avvisi anti-marijuana su cartine sigarette - Italia. Condannato tassista che accompagnava cliente dal pusher - Italia. Gianluca Grignani: si', ho usato cocaina - Spagna. Zapatero: mai usato cannabis - Italia. Diritto alle cure per detenuti anche se dipendenza e' solo psicologica - Italia. Si passano dose mortale, il sopravvissuto accusato di omicidio - Olanda-Belgio. I coffee shop diventano incidente diplomatico - Messico. Cinque persone ed un poliziotto giustiziati da narcotrafficanti - Italia. Lecco. Tenta suicidio, si salva e viene arrestato per possesso di cocaina - Italia. Rita Bernardini (Radicali), domani sentenza Cassazione su disobbedienza civile - Belgio. Lanaken. Sindaco: i coffee-shop vendano cannabis online - Italia. Parco Stura. 'Ronde' denunciate per violenza, lesioni e porto d'armi abusivo - Italia. Cassazione annulla condanna a Rita Bernardini - Italia. Torino. Aggressioni a Parco Stura, Radicali: il Comune non ha fatto niente per impedirle - Afghanistan. Ministro australiano della Difesa: Nato ha fallito contro la droga - Italia. Piobbichi (Prc): depenalizzare l'autocoltivazione di cannabis - Italia. Palermo. Archiviate le accuse di consumo contro 31 poliziotti - Italia. Salerno. Corte d'Appello annulla matrimonio perche' il coniuge fumava spinelli - Italia. Cesena. Giro di incontri 'Tossicodipendenza: dalla Cura al reinserimento' - American College of Physicians: legalizzare marijuana terapeutica - Italia. Bernardini (Radicali): antiproibizionismo e' tabu' per Partito Democratico? - Afghanistan. Link2007: manca una strategia chiara contro narcotraffico - Gb. Studio: cocaina agisce anche su altri sistemi di neurotrasmissione ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 119 arresti - 435,792 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 278,902 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 156,890 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 1145909 piante di cannabis - 89 giorni di detenzione ARTICOLI 16-02-2008 Francia. Cannabis: traffico, reti e profitti E' la droga piu' consumata nel mondo e nel Vecchio Continente: 70 milioni di europei dicono d'aver gia' "provato" la cannabis almeno una volta nella vita, secondo l'Osservatorio europeo per le droghe e le tossicodipendenze (OEDT). E' anche lo stupefacente piu' usato dagli adolescenti, in Francia: nel 2005, il 49,5% dei giovani di 17 anni diceva d'averla gia' assunta almeno una volta; il 10,8% regolarmente (piu' di dieci volte al mese) e il 5,2% quotidianamente, secondo l'Osservatorio francese OFDT. Hashish, "shit", "zetla", "chira", teshi"... sono tutti termini per indicare la cannabis. In Francia, la sostanza concerne ogni anno 4 milioni di persone. I consumatori regolari sono 1,2 milioni, 550.000 dei quali ne fanno un uso giornaliero (Le Monde dell'11 luglio 2007). Al di la' delle cifre, le autorita' s'interessano al flusso di denaro che il traffico della resina di cannabis genera "concretamente". "La domanda annuale di questa droga in Francia raggiunge 208 tonnellate", sottolinea il commissario Jean-Michel Colombani, capo dell'Ufficio centrale per la repressione del traffico illegale di stupefacenti (OCRTIS). "Sono un bel po' di soldi". La somma derivata dalla vendita di hashish s'aggira tra 746 e 832 milioni di euro. Ora, nel 2006, nel corso di interrogatori e sequestri, la polizia ha confiscato 1,9 milioni di euro, ossia poco piu' dello 0,2% della somma stimata per questo "commercio". Di "soldi", il rivenditore ne puo' guadagnare parecchi. Ma i suoi guadagni dipendono soprattutto dal ruolo e la posizione che ha nella filiera. E' quello che ha messo in luce Christian Ben Lakhdar, economista dell'OFDT. In uno studio del novembre 2007, Le Trafic de cannabis en France -il primo in Francia sulla "stima dei guadagni degli spacciatori al fine di valutare il potenziale del riciclaggio"- calcola che il numero dei semi-grossisti di cannabis s'aggiri tra 689 e 1.504 persone. Il loro guadagno e' notevole: tra 253.000 e 552.000 euro l'anno, l'equivalente di uno smic e mezzo al giorno (Smic= salario minimo interprofessionale di crescita ndr), smerciando dai 138 ai 302 chili di droga l'anno. Nella catena del traffico, il rivenditore, "il primo intermediario" come lo definisce Ben Lakhdar (6.000/13.000 persone), approfitta anche lui ampiamente dell'affare. Il suo guadagno puo' arrivare a 77.000 euro l'anno per 16-35 chili venduti. L'"ultimo intermediario", che spaccia per strada, guadagna "solamente" dai 4.500 ai 10.000 euro l'anno. Ossia meno di uno smic al mese. Gli spacciatori di strada sarebbero dai 58.000 ai 127.000. "Questi piccoli rivenditori non ricavano molto dal business e sono soggetti al rischio d'arresto", precisa Ben Lakhdar. Secondo lui, quest'economia di sussistenza va per lo piu' contro "certi cliche' riguardo ai giovani di citta', paragonati a spacciatori che nuotano nell'oro!". Pierre Kopp, professore all'Universita' Paris-I, specialista d'economia della droga, va piu' lontano. "Lo studio mostra che non e' vero che tutti i quartieri s'arricchiscono con il denaro della droga", afferma. "S'impoveriscono, poiche' i benefici di quest'economia criminale sono inferiori ai costi sociali: violenza, detenzioni..." Il commissario Colombani non sembra convinto dalle cifre dello studio. Per lui, e' ancora sottostimata l'economia sotterranea. Inoltre, il circuito della cannabis e della cocaina s'avvicinano. E colui "che vuole guadagnare sempre di piu'", alla fine vende cocaina. Da una decina d'anni, il consumo di quest'ultima e' in costante aumento in Francia. Mustapha Kessous Tratto da Le Monde del 14 febbraio 2008 (traduzione di Rosa a Marca) -------------------------------------- NOTIZIE 12-02-2008 Gb. Associazione propone avvisi anti-marijuana su cartine sigarette Fumare cannabis nuoce gravemente alla salute. E puo' causare disturbi psichiatrici. Un'associazione britannica no profit per la salute mentale, Rethink, chiede che le avvertenze sui danni degli spinelli campeggino a caratteri cubitali sui pacchetti di cartine, utilizzate per confezionare le canne, come gia' avviene per le sigarette. Per l'associazione, le scritte bordate di nero sui pacchetti di bionde hanno avuto un effetto notevole nell'impressionare i fumatori: lo stesso si dovrebbe fare, suggerisce Rethink nel rapporto 'Educating Reefer', per i consumatori di cannabis. E in questo caso il posto piu' adatto per le avvertenze sui pericoli sono le cartine, accessorio indispensabile per chi fuma spinelli. 'Dal momento che le cartine 'king size', di dimensioni piu' grandi di quelle normalmente utilizzate per confezionarsi le sigarette 'fai da te', sono vendute proprio per fumare marijuana i produttori dovrebbero assumersi la responsabilita' di avvisare i consumatori sui danni psichiatrici causati dal fumare cannabis'. Responsabilita' scaricate dai produttori. Imperial Tobacco, che fabbrica uno dei marchi piu' diffusi e noti di cartine, afferma che i loro prodotti 'sono destinati a fumatori adulti di tabacco. Sappiamo che le cartine possono essere usate in associazione con la cannabis, ma questo non e' un nostro fine commerciale e non lo approviamo'. 12-02-2008 Italia. Condannato tassista che accompagnava cliente dal pusher Il tassista che accompagna un cliente abituale a comperare cocaina si macchia del reato di cessione di sostanze stupefacenti: questo il senso della sentenza con cui il gup Paola Dezani, a Torino, ha condannato un autista a sei mesi di reclusione. La pubblica accusa aveva chiesto tre anni, ma il giudice ha riconosciuto all'imputato l'attenuante dei fatti di 'lieve entita''. Il tassista, difeso dagli avvocati Aldo Perla e Roberto Morda', non riceveva compensi extra per la sua attivita': il tossicomane, che per acquistare la droga si rivolgeva sempre allo stesso pusher in una palazzina in periferia, si limitava a pagargli il prezzo della corsa. In un paio di occasioni, pero', si sostitui' al cliente, bloccato da impedimenti o da malori dovuti a crisi di astinenza, e ando' lui stesso a ritirare il pacchetto. La pubblica accusa e' stata sostenuta dal pm Antonio Malagnino. Poiche' alcuni degli episodi contestati risalgono alle settimane precedenti al maggio del 2006, quando fu concesso l'indulto, la pena e' stata in parte condonata. 12-02-2008 Italia. Gianluca Grignani: si', ho usato cocaina Gianluca Grignani torna a parlare, dopo un anno e mezzo di silenzio, dell'indagine della polizia sul traffico di cocaina che lo ha visto coinvolto lo scorso agosto. Il processo è ancora in corso e le accuse sono di aver ceduto gratuitamente della cocaina ad una persona durante una festa. "Non ricordo l'episodio specifico -ha dichiarato il cantante al settimanale 'Vanity fair' in edicola domani- ma non escludo che sia successo. Perché è vero che ho fatto uso di cocaina". Grignani ha ammesso di drogarsi sin da ragazzo "perché lo facevano gli altri, per divertimento, soprattutto per la voglia di provare". "La cocaina distorce la percezione reale delle cose pensi che ti faccia stare meglio e, invece, amplifica i tuoi problemi. Ti dà l'impressione di avvicinarti agli altri, perché sniffi in compagnia, ma, in realtà, ti allontana dalle persone". Dopo essere finito su tutti i giornali Gianluca Grignani ha deciso di smettere con le droghe: "Non vorrei doverlo dire, ma quel casino un po' mi ha fatto bene, mi ha svegliato". Un pensiero è per sua figlia, Ginevra, di tre anni: "il fatto di aver provato la droga, mi consentirà di trovare il modo migliore per convincerla a non farlo e credo di avere un'arma in più rispetto a chi questa esperienza non l'ha fatta". Fiducioso per principio nelle donne che definisce esseri speciali, il cantante cita come esempi Hillary Clinton ("spero diventi presidente") e Emma Bonino. Su quanto la droga possa servire a comporre canzoni si è dimostrato scettico: "È vero che negli anni Settanta molti musicisti facevano uso di stupefacenti, ma sono convinto che se anche John Lennon non avesse mai fumato una canna in vita sua, 'Imagine' l'avrebbe scritta lo stesso". Dopo questa spiacevole vicenda il cantautore milanese ha deciso di ripartire dal Festival di Sanremo, il suo quinto, dove presenterà 'Cammina nel sole', il brano che darà il nome al suo nuovo album in uscita il prossimo 14 marzo. 12-02-2008 Spagna. Zapatero: mai usato cannabis Il premier spagnolo, Jose' Luis Rodriguez Zapatero, ha affermato di non aver 'mai fumato uno spinello' in vita sua. Rispondendo alle domande dei telespettatori durante un' intervista, ieri sera al canale 4 della tv, il premier ha detto: 'La verita' e' che non ho mai fumato uno spinello'. La risposta di Zapatero, rilevano i media, e' la piu' chiara tra quelle date sinora da altri esponenti del governo socialista. Nel luglio scorso la vicepremier, Maria Teresa Fernandez de la Vega, si era limitata a ricordare che 'il consumo di droghe e' nocivo alla salute'. E la ministra dell' ambiente, Cristina Narbona, aveva sottolineato da parte sua che 'al di la' di qualsiasi circostanza personale del passato', compito dei governanti e dei politici e' avvertire i cittadini sui rischi dell'uso di qualsiasi tipo di stupefacente. 12-02-2008 Italia. Diritto alle cure per detenuti anche se dipendenza e' solo psicologica La sua dipendenza dalla cocaina e' meramente psicologica, e non piu' fisica, come hanno accertato i medici del carcere di Pavia e quella dipendenza e' sufficiente per ottenere la scarcerazione e darle accesso all'affidamento terapeutico. Protagonista della vicenda e' una donna di 43 anni con una condanna per traffico di stupefacenti che sarebbe scaduta nel marzo dell'anno prossimo, e che ora e' libera di lavorare di giorno in un ristorante dell'hinterland di Milano con il solo obbligo di tornare a dormire in una comunita' e soprattutto di sottoporsi alle cure per disintossicarsi pienamente. Lo ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Milano, recependo una sentenza della Suprema Corte, davanti al quale il procuratore generale della Cassazione Enrico Delehaye ha sostenuto che 'e' stata giustamente eccepita l'erronea limitazione dell'affidamento ai soli casi di dipendenza fisica dagli stupefacenti, escludendo la necessita' di prevenire il pericolo di una ricaduta nell'uso della droga ne' in alcun modo valutare quelle forme di assuefazione psichica alle sostanza psicotrope, ancora piu' subdole e difficili da superare della semplice 'crisi d'astinenza', in forma acuta solo per pochi giorni'. La questione era stata discussa davanti alla Cassazione in seguito al ricorso presentato dal legale della donna, l'avvocato Alessandra Silvestri, con cui si impugnava il precedente diniego dei giudici di sorveglianza. A ottobre la Cassazione ha accolto il ricorso, che e' stato a quel punto recepito dai giudici milanesi il 17 gennaio scorso. 'Considerato che trattasi di soggetto affetto da dipendenza psicologica da cocaina -scrivono i giudici della Sorveglianza- che ha in corso un programma comunitario di recupero', deve essere concesso alla detenuta l'affidamento in prova ai servizi sociali, con l'obbligo di cure. 13-02-2008 Italia. Si passano dose mortale, il sopravvissuto accusato di omicidio Sara' processato per il reato di 'omicidio come conseguenza di altro reato' un tossicomane torinese che lo scorso 9 novembre consegno' a un amico una dose di droga che lo uccise. Per A.G., 45 anni, detenuto, il pm Sara Panelli ha disposto il giudizio immediato. L'uomo e' sotto accusa per la morte di Nicola Padalino, 43 anni, che consumo' la droga alla sera, insieme a un'amica, morendo nella notte. 'Giannattasio -spiega il suo legale, Manuel Perga- non poteva prevedere cosa sarebbe successo. Aveva comperato lo stupefacente dal suo fornitore abituale e ne aveva presa anche lui'. Il processo, che verra' celebrato dal tribunale, accertera' se vi e' un nesso fra la morte di Padalino, persona obesa, e l'assunzione della droga. 13-02-2008 Olanda-Belgio. I coffee shop diventano incidente diplomatico Il braccio di ferro dura da due anni e ora, dopo una nuova offensiva diplomatica, rischia di finire in tribunale: tornano accesi i toni tra Belgio e Olanda sulla localizzazione alla frontiera tra i due paesi dei coffee-shop, i locali dove si puo' fumare liberamente hashish e marijuana. Nessuno vuole il turismo dello spinello. In Olanda, che pure consente i coffee-shop, non lo vuole il comune di Maastricht che non desiste dall' idea di spostare almeno la meta' dei quindici bar del fumo dal centro della citta' in zone periferiche di frontiera. Ma non ne vogliono sentir parlare neppure i vicini del Belgio che si oppongono con tutte le loro forze contro questa scelta. L'ultima puntata dello scontro e' andata in scena con una mobilitazione generale dei sindaci di una decina di comuni belgi di frontiera che hanno tenuto un 'vertice' nella cittadina di Vise'. A dare loro manforte il ministro degli interni belga Patrick Dewael e quello della giustizia Jo Vandeurzen, nonche' i governatori delle province di Liegi e del Limburgo. Insieme hanno tracciato la strategia da seguire nei confronti del sindaco di Maastricht, Gerd Leers, 'colpevole' di non rinunciare al suo progetto di delocalizzazione. La strada, almeno per un po', sara' ancora quella della diplomazia, dopo che anche in occasione dell'ultimo consiglio dei ministri Ue in Slovenia, i responsabili degli interni e della giustizia del Belgio hanno affrontato la questione con i loro colleghi olandesi, mentre il premier Guy Verhofstadt a piu' riprese ha protestato con l'Aja. Se il sindaco olandese dovesse fare ancora orecchie da mercante, sostengono in Belgio, non restera' altra strada che quella dei tribunali. La Corte di giustizia del Lussemburgo potrebbe essere chiamata ad esprimersi sul rispetto dello spirito del trattato di Schengen. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e' stato il via libera del consiglio comunale di Maastricht, il 18 gennaio scorso, allo spostamento di tre coffee-shop che entro l'estate dovrebbero dar vita ad un vero e proprio supermercato dello spinello: duemila metri quadri nella olandese Eijsden, ma a pochi chilometri dalla belga Vise'. Il sindaco di Maastricht, per niente contento del via vai di migliaia di ragazzi -dal Belgio ma anche dalla Francia e dalla Germania- che solo per poche ore soggiornano in citta' per comprare un po' di fumo e ripartire, risponde piccato di non comprendere la posizione dei belgi dato che nel Paese e' autorizzato il possesso di cannabis per uso personale, ma poi per gli acquisti i loro ragazzi devono recarsi in Olanda. 13-02-2008 Messico. Cinque persone ed un poliziotto giustiziati da narcotrafficanti I cadaveri di cinque persone probabilmente giustiziate da un cartello della droga sono stati trovati a Tijuana e un poliziotto è stato assassinato vicino Ciudad Juarez, nel nord del Messico vicino alla frontiera con gli Stati Uniti. Lo ha reso noto la polizia messicana. Tre dei cinque giustiziati sono stati strangolati e avevano le dita mutilate. Avevano un cartello intorno al collo che diceva "continuate a chiamare l'esercito", riferimento a un numero verde recentemente creato che permette a un cittadino di denunciare all'esercito un trafficante di droga. Un responsabile di polizia del borgo di Nuevo Casas, Carlos Parra, è stato ucciso nella sua abitazione, che è stata in seguito incendiata secondo la corte. Oltre una decina di poliziotti sono stati giustiziati dall'inizio dell'anno in Messico. I cartelli messicani si contendono il mercato della droga verso gli Stati Uniti ed eliminano i poliziotti o gli avversari per vendetta o perché contrastano le loro attività. 13-02-2008 Italia. Lecco. Tenta suicidio, si salva e viene arrestato per possesso di cocaina Tenta il suicidio gettandosi dal tetto di un albergo di Barzago (Lecco) nel quale era ospite da qualche giorno, si salva ma finisce nei guai per detenzione di 40 grammi di cocaina. Protagonista un 26enne di Sesto San Giovanni (Milano) che ha motivato il gesto dicendo di voler emulare quanto accaduto alcuni anni or sono al padre che si getto' da una finestra senza scampo. Il giovane, dopo aver regolarmente saldato il conto, ha raggiunto il tetto per gettarsi nel vuoto. Il punto scelto, pero', era a un'altezza di circa cinque metri dal suolo e questo gli ha salvato la vita. Seppur claudicante e contuso si e' poi allontanato a piedi come nulla fosse senza tener conto che i proprietari della struttura alberghiera si erano resi conto dell'accaduto avvisando i carabinieri di Cremella. Il ragazzo e' stato rintracciato poco piu' tardi non lontano ed e' stato accompagnato in caserma. Viste le sue condizioni psichiche i carabinieri hanno preferito optare per un ricovero coatto all'ospedale 'Mandic' di Merate dove i sanitari hanno faticato parecchio per tenerlo calmo. Poi, durante la visita, nascosto nelle mutande, e' saltato fuori lo stupefacente. Alla fine e' stato trasferito al reparto di psichiatria dell'ospedale di Cinisello Balsamo. 13-02-2008 Italia. Rita Bernardini (Radicali), domani sentenza Cassazione su disobbedienza civile E' attesa per domani, giovedì 14 febbraio, la sentenza della Corte di Cassazione nel processo che vede imputata la Segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, per cessione di sostanze stupefacenti. Bernardini si era resa protagonista, il 29 novembre 2000, di un atto di disobbedienza civile, allo scopo di denunciare l'irragionevolezza delle leggi proibizioniste in vigore in Italia. Quel giorno, durante un incontro-stampa organizzato nell'ambito della Conferenza Nazionale sulla Droga in corso a Genova, la segretaria di Radicali Italiani consegnò un pacchetto contenente 8 grammi di hashish all'allora direttore del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Giancarlo Caselli. Dopo aver posto a Caselli una domanda relativa al trattamento dei tossicodipendenti detenuti e denunciato la grave situazione nella casa circondariale di Poggioreale, Bernardini consegnò al magistrato una copia dell'ultimo libro del CORA, Il proibizionismo è un crimine, e, consegnandogli la confezione di hashish, disse: "Le recapito una parte della droga che circola sul mercato criminale e che ad esso è stata sottratta". Il 7 aprile 2003 Bernardini fu assolta in primo grado "perché il fatto non sussiste" poiché l'azione era stata ritenuta inidonea alla realizzazione del delitto, ma la sentenza fu impugnata dalla Procura di Genova che ne chiese la riforma in quanto "l'inidoneità dell'azione va valutata in astratto e non poteva escludersi a priori che, di fronte alla 'provocazione' dell'imputata, sempre a titolo di 'provocazione', il destinatario (Caselli) potesse accettare l'offerta". Inoltre, aggiungeva la Procura, "il Tribunale ha omesso di rilevare come a monte del tentativo di cessione dell'hashish vi fosse la detenzione della sostanza stupefacente (…)". In appello, il 26 gennaio 2006, la segretaria di Radicali Italiani, decise di non difendersi dichiarando: "quel che voglio affermare è che la legge in vigore è irragionevole laddove stabilisce (art. 73 Dpr 309/90) che la cessione a qualsiasi titolo di sostanze quali hashish e marijuana – indipendentemente dal quantitativo ceduto e dalle modalità di cessione – costituisca reato. Che la legge sia irragionevole – aggiungeva - lo dimostra il fatto che per 22 volte, in tutta Italia, avendo messo in atto sempre la stessa condotta, solo due volte sono stata condannata, mentre per il resto, almeno per i processi che sono stati celebrati e non insabbiati, sono sempre stata assolta. Dal punto di vista processuale lo stesso esito contraddittorio hanno avuto le disobbedienze civili di Marco Pannella e di altre decine di militanti e dirigenti radicali. Questo vuol dire che per le migliaia di ragazzi e ragazze che ogni anno vengono fermati in Italia con piccoli quantitativi di hashish e marijuana si apre una vera e propria lotteria giudiziaria che va dal predicozzo da parte dei funzionari della Prefettura, al ritiro della patente o del passaporto, fino ad arrivare all'arresto e alla galera". In secondo grado, dunque, la Segretaria di Radicali Italiani fu condannata a 4 mesi di reclusione e al pagamento di 800 euro. Rita Bernardini -che in Corte di Cassazione sarà assistita dall'avvocato Gian Domenico Caiazza– in attesa della sentenza di domani ha dichiarato: "Pronta ad essere giudicata in nome delle vittime del proibizionismo, ma al mio posto andrebbero processati i narcotrafficanti e le leggi che foraggiano mafie e camorre". 14-02-2008 Belgio. Lanaken. Sindaco: i coffee-shop vendano cannabis online Una soluzione al litigio tra Belgio e Olanda per i coffee-shop, i locali dove si puo' vendere liberamente droghe leggere, che il comune di Maastricht intende delocalizzare alla frontiera tra i due paesi, potrebbe venire dalla diffusione della vendita degli spinelli online. La proposta e' arrivata ieri, dalle pagine del quotidiano belga in lingua fiamminga De Standaard, dal sindaco di Lanaken, Guido Willem. Il sindaco, che teme per la sua citta' di frontiera una serie di effetti negativi -dal traffico alla piccola criminalita'- con lo spostamento di diversi coffee-shop olandesi alla zona di confine con il Belgio, sottolinea che la diffusione della vendita online potrebbe 'essere una buona soluzione'. Da tempo gli olandesi possono procurarsi cannabis su diversi siti -non utilizzabili fuori dall'Olanda- senza per forza recarsi ai coffee-shop. Unica condizione e' quella di aver compiuto i 21 anni e non acquistarne piu' di quattro grammi al giorno. La singolare soluzione di una ulteriore diffusione, proposta ora dal sindaco belga, non sembra tuttavia molto percorribile, commenta il quotidiano, visto che le vendite online non beneficerebbero anche in Olanda della stessa 'tolleranza' di cui godono invece i classici coffee-shop. 14-02-2008 Italia. Parco Stura. 'Ronde' denunciate per violenza, lesioni e porto d'armi abusivo Ronde notturne per aggredire i tossicodipendenti che si avvicinavano al Parco Stura di Torino, noto alle cronache con il nome di "Tossic Park" per il continuo spaccio di sostanze stupefacenti. La polizia di Torino ha denunciato cinque ragazzi tra i 19 e i 21 anni per associazione a delinquere finalizzata alla violenza privata e a lesioni personali e per porto d'armi abusivo. Il fenomeno dei raid punitivi era iniziato circa un anno fa in concomitanza con le proteste della popolazione per l'incessante via vai di spacciatori e tossicodipendenti all'interno del parco e per la situazione di degrado di quella parte del Parco Stura, nei pressi di Corso Giulio Cesare, nella zona nord di Torino. Altri episodi di aggressione alle fermata del tram della linea 4 si sono pero' verificati nell'ultimo mese e sono stati segnalati alla polizia del Commissariato Barriera di Milano. Gli accertamenti investigativi hanno portato all'individuazione di cinque ragazzi, alcuni dei quali hanno precedenti per reati contro il patrimonio (uno e' stato anche segnalato come consumatore di hashish alla prefettura), che hanno fatto parziali ammissioni. Si sospetta pero' che il gruppo sia in realta' piu' vasto formato da almeno 10-15 persone che si organizzavano per fare le ronde a gruppi. All'operazione ha preso parte anche la Digos della polizia di Torino, che ha, pero', escluso una matrice politica o ideologica del fenomeno. Gli agenti preferiscono parlare di "bullismo o parabullismo". Sono stati sequestrati nelle abitazioni dei 5 ragazzi mazze, bastoni e manganelli telescopici. Gli episodi contestati, al momento, sono tre, avvenuti recentemente, ma le ammissioni di alcuni giovani avrebbero portato alla luce anche altre aggressioni avvenute in quello che si credeva un periodo di "latenza" in quanto non c'erano strate denunce di pestaggi alle forze dell'ordine. I cinque ragazzi sono disoccupati o con lavori precari e il loro luogo di ritrovo era dei giardini di Via Cena all'angolo con Via Scotellaro e alcuni di loro appartengono a gruppi "ultra'" della Juventus. I ragazzi agivano soltanto di notte e nei giorni feriali. Tra il materiale a loro sequestrato anche dei volantini con scritte come "Barriera Domina" su uno sfondo tricolore o la scritta "Io non posso entrare" con l'effige di un poliziotto. 14-02-2008 Italia. Cassazione annulla condanna a Rita Bernardini Annullamento con rinvio della sentenza con cui la segretaria dei radicali italiani, Rita Bernardini, era stata condannata in appello per cessione di sostanze stupefacenti. E' quanto ha deciso la Quarta Sezione Penale della Cassazione che ha cosi' disposto, accogliendo il ricorso della difesa, la celebrazione di un nuovo processo. Rita Bernardini si era resa protagonista il 29 novembre 2000, di un atto di disobbedienza civile e aveva, durante la Conferenza nazionale sulla droga in corso Genova, consegnato otto grammi di hashish a Giancarlo Caselli, allore direttore del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. La leader radicale era stata assolta in primo grado, ma il verdetto, dopo l'impugnazione da parte della Procura di Genova era stato ribaltato in appello: i giudici di secondo grado, nel gennaio 2006, l'avevano condannata a quattro mesi di reclusione e al pagamento di 800 euro. Contro tale sentenza Rita Bernardini aveva presentato ricorso in Cassazione, dove e' stata assistita dall'avv. Giandomenico Caiazza: la condanna e' stata cosi' annullata e rinviata ad una nuova sezione della Corte d'Appello di Genova. Anche il sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Mario Iannelli, aveva stamane, nella sua requisitoria, sollecitato l'annullamento con rinvio della sentenza d'appello. 'Dedico la prosecuzione di questa lotta radicale a tutte le vittime del proibizionismo'. Cosi' Bernardini commenta la decisione della Corte di Cassazione. La 'dedica'. spiega Rita Bernardini in una nota, e' 'ai tanti giovani che, perseguiti perche' trovati in possesso di pochi grammi di hashish o marijuana, si sono suicidati e a coloro che, gravemente malati, non riescono ad accedere ai farmaci a base di tetraidrocannabinolo che allevierebbero le loro sofferenze'. 15-02-2008 Italia. Torino. Aggressioni a Parco Stura, Radicali: il Comune non ha fatto niente per impedirle Dopo aver appreso dai quotidiani locali che sono stati denunciati i primi cinque "giustizieri" che organizzavano ronde notturne per picchiare con spranghe le persone tossicodipendenti a Parco Stura (Tossic Park), Domenico Massano (giunta di segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta) ha dichiarato: "60 giorni di prognosi, clavicole, mascelle, setti nasali rotti e molte altre lesioni di ogni genere: questi i frutti delle azioni di giovani squadristi ai danni dei cittadini tossicodipendenti a Parco Stura. Questo bilancio poteva essere anche peggiore se non si fosse intervenuti tempestivamente per interrompere questa violenza organizzata che si è sviluppata nel silenzio e nell'assenza di interventi ed iniziative capaci di prevenire tale deriva "squadrista", purtroppo facilmente prevedibile. E' preoccupante dover constatare che l'allarme provocato dai gravi pestaggi che si erano verificati nella stessa zona nel mese di febbraio 2007, non abbia spinto il Comune ad attivarsi per definire una strategia di intervento capace di prevenire il ripetersi di tale situazione. Oggi a distanza di un anno ci ritroviamo ad affrontare gli stessi problemi, i cui presupposti si sono sviluppati in un clima di intolleranza e nel silenzio delle istituzioni. Come abbiamo denunciato da alcune settimane se le uniche iniziative attivate sono di carattere repressivo sortiranno l'unico effetto di costringere le persone tossicodipendenti a situazioni di pericolo e di marginalità sempre più estreme. Occorrono politiche integrate capaci di governare la difficile situazione che si è creata a Parco Stura e che si sta ripetendo in altre zone della città. Occorrono alternative concrete e concertate declinabili in interventi capaci di mediare tra le esigenze dei residenti e i bisogni dei cittadini tossicodipendenti che, vogliamo ribadirlo con forza, non sono una categoria astratta, ma sono persone reali, concrete, persone che ci sono qui ed ora, che non possono essere nascoste sotto un campo da golf, dietro ad iniziative cultural ricreative o "trasferite" in massa altrove. Recentemente il Consiglio Comunale ha bocciato la mozione Grimaldi che si proponeva di affrontare in modo articolato il fenomeno delle tossicodipendenze a Torino, proponendo tra le altre cose la sperimentazione di una sala del consumo, un servizio di riduzione del danno che da oltre vent'anni nelle 72 esperienze europee in cui è attivo rappresenta un'iniziativa capace di mediare tra i bisogni dei cittadini tossicodipendenti e dell'intero contesto cittadino, garantendo i diritti ed aumentando la sicurezza di tutti, nessuno escluso. Sui tavoli della IV commissione del Comune è ancora ferma la petizione popolare presentata dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta, da Forum Droghe e da Malega 9, che, grazie alle firme di oltre mille cittadini, richiede l'istituzione di almeno una sala del consumo a Torino. Ripartire da questa petizione vorrebbe dire dar voce ad un'altra cittadinanza, una cittadinanza capace di fare proposte e di impegnarsi nella costruzione di una città capace di politiche inclusive che restituiscano maggiore sicurezza a tutti, nessuno escluso. Invitiamo il Consiglio Comunale di Torino, il Sindaco Chiamparino ed il Prefetto Giosuè Marino ad assumersi l'impegno di andare oltre facili proclami e/o iniziative estemporanee di carattere esclusivamente repressivo, definendo politiche idonee ad affrontare adeguatamente il fenomeno delle tossicodipendenze a Torino, perché i tristi e preoccupanti episodi di questi giorni non si ripetano mai più." 15-02-2008 Afghanistan. Ministro australiano della Difesa: Nato ha fallito contro la droga Il ministro della Difesa del nuovo governo laburista australiano, Joel Fitzgibbon, ha duramente criticato la gestione della guerra in Afghanistan, affermando che gli alleati della forza Isaf (Nato) sono disuniti, mancano di un chiaro piano, e hanno fallito contro il traffico di droga. Nel riferire in parlamento sulla recente riunione dei ministri della Difesa di 26 paesi dell'Alleanza Atlantica a Vilnius in Lituania, Fitzgibbon ha elencato una serie di fallimenti, e ha avvertito che e' necessaria una nuova strategia per assicurare che il contributo australiano non sia un sacrificio inutile. L'Australia non fa parte della Nato ma contribuisce con 970 dei circa 43 mila soldati della forza Isaf. Mentre sta ritirando le sue forze combattenti dall'Iraq, ha deciso di aumentare le truppe in Afghanistan, che entro giugno arriveranno a circa 1000 soldati di ricostruzione e di sicurezza, compreso un contingente di forze d'assalto Sas. 'Ho costatato con allarme una mancanza di obiettivi comuni fra i partner', ha detto il ministro. 'Nessuna strategia coerente, catene di comando e linee di responsabilita' confuse, una strategia antinarcotici fallimentare, assenza di valutazioni dei progressi conseguiti, una crisi nella condivisione delle responsabilita' mentre diverse nazioni Nato ignorano gli impegni presi. E scarsi progressi nel far avanzare le forze di sicurezza afgane verso i livelli necessari per mantenere i progressi militari conseguiti', ha aggiunto. 'Quale tragedia sarebbe il fallimento in Afghanistan, per tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la causa', ha proseguito Fitzgibbon. 'Quale sinistro sviluppo sarebbe per la sicurezza globale e per il popolo afgano, se tutto il buon lavoro compiuto fino ad ora si risolvesse in nulla'. Durante la riunione di Vilnius, Fitzgibbon aveva lamentato che l'Australia e' rimasta esclusa dalle decisioni strategiche e dai processi di pianificazione perche' non e' membro della Nato. 'Come governo non possiamo prendere decisioni informate senza tale accesso. E non possiamo mantenere il sostegno degli australiani per le nostre operazioni militari, se non possiamo dimostrare di essere padroni del nostro destino', aveva detto. 15-02-2008 Italia. Piobbichi (Prc): depenalizzare l'autocoltivazione di cannabis "L'inchiesta di Repubblica di oggi sulla piantagione di Cannabis non dice cose nuove, la società italiana è una società dove i consumatori di Cannabis sono milioni, e non sono solo ragazzi adolescenti". E' quanto dichiara in una nota Francesco Piobbichi, responsabile nazionale droghe del Prc. "Quello che emerge però è che l'Italia (paese dove vige la legge Fini) è diventata un narcostato produttore di marijuana, una industria concentrata in scala industriale al sud, in territori controllati da cosa nostra. Occorre rompere il rapporto di 'accumulazione mafiosa' che deriva dal legame tra proibizionismo e narcotraffico facendo una cosa semplice, decriminalizzare l'autocoltivazione di marijuana quando questa è per consumo personale, e al tempo stesso concentrare le attività delle forze dell'ordine contro lo spaccio, il riciclaggio e le infiltrazioni mafiose". "Come Prc ci impegneremo per far sì che questa proposta sia condivisa nel programma della Sinistra Arcobaleno". 15-02-2008 Italia. Palermo. Archiviate le accuse di consumo contro 31 poliziotti Vennero accusati di avere fatto uso di droghe, furono trasferiti dalla squadra volanti della questura di Palermo, denunciati in Prefettura come assuntori abituali di stupefacenti e sottoposti a procedimento disciplinare. A distanza di un anno e mezzo 31 agenti della quarta sezione volanti sono stati reintegrati con decreto del capo della Polizia e sono state archiviate tutte le accuse a loro carico. Una conclusione che non basta ai poliziotti coinvolti che, attraverso il loro legale, l'avvocato Alfredo Galasso, hanno citato davanti al Tribunale civile il Policlinico di Palermo, presso il quale vennero effettuate le analisi che avrebbero poi accertato la positivita' alla droga, e, davanti al Tar il ministero dell'Interno quale ente da cui dipende la polizia. Gli agenti chiedono alla loro amministrazione e ai medici che eseguirono gli esami il risarcimento dei danni biologici, esistenziali, professionali, all'immagine, patrimoniali e non patrimoniali subiti. Il 27 gennaio del 2006 il questore di Palermo, Giuseppe Caruso, fece notificare a 31 su 54 agenti della sezione Volanti l'invito a sottoporsi a esami finalizzati all'accertamento dell'uso eventuale di droghe. Ai poliziotti fu effettuata l'analisi sui capelli. Dopo alcuni mesi tre agenti vennero trasferiti in quanto ritenuti 'positivi' alla cocaina. Poi fu la volta di altri 12, riscontrati 'positivi' alla cannabis. I 15 poliziotti coinvolti (e non 31 come scritto in precedenza) si sottoposero a quel punto ad una lunga serie di esami in altre strutture che esclusero l'uso di droghe nell'anno precedente. Al legale degli agenti che chiese spiegazioni sugli esiti delle analisi effettuate al Policlinico il responsabile rispose che gli accertamenti parlavano solo di 'positivita' analitica' e non di uso di droghe. 'Positivita' che potrebbe dipendere anche dal contatto con lo stupefacente, circostanza che, come e' intuibile, capita frequentemente a chi fa il poliziotto'. 16-02-2008 Italia. Salerno. Corte d'Appello annulla matrimonio perche' il coniuge fumava spinelli Matrimonio annullato perche' lei non era a conoscenza che il marito facesse uso di sostanze stupefacenti. La sentenza e' della Corte di Appello di Salerno che, con una decisione di cui non risulterebbero precedenti specifici, si e' uniformata all'annullamento del Tribunale ecclesiastico. Protagonisti della vicenda due giovani originari di Campagna, nel Salernitano i quali, dopo il matrimonio celebrato nel 1993, si erano separati per la scoperta, fatta dalla donna, che il marito usava sostanze stupefacenti. Dopo l'annullamento disposto dal Tribunale ecclesiastico, i due hanno quindi chiesto che venisse dichiarata efficace, da parte della Repubblica Italiana, la sentenza di nullita' del matrimonio concordatario. Da qui la decisione della Corte di Appello di Salerno, che ha accolto la richiesta rendendo efficace, nello Stato italiano, la sentenza ecclesiastica. La donna, 'ragazza di provincia cresciuta in una famiglia all'antica -si legge nella sentenza del Presidente relatore Angelo Rossi- voleva che il marito fosse un uomo integro sotto ogni aspetto'. Nonostante l'errore sulle qualita' personali del coniuge non sia incluso dall'Ordinamento statale come causa di nullita' del matrimonio, la Corte ha pero' confermato che la nullita' del Tribunale eccelsiastico non e' 'in contrasto con l'ordine pubblico'. La Corte d' Appello ha quindi accolto la richiesta dei due giovani, dichiarando esecutiva nella Repubblica italiana la sentenza di annullamento pronunciata dal Tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano. "La Corte di Appello di Salerno ha emesso una sentenza storica e coraggiosa che crea un precedente importantissimo. Essa ratifica e fortifica il senso stesso del legame coniugale pur garantendo la specificita' laica del Tribunale italiano". Con queste parole Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'Associazione matrimonialisti italiani, esprime soddisfazione. "Si tratta di un momento importante di apertura dello Stato italiano rispetto ai principi della Chiesa largamente condivisi anche nel mondo laico e in quello anticlericale". "Papa Ratzinger aveva giustamente censurato la disinvoltura di qualche Tribunale ecclesiastico nell'annullare i vincoli religiosi del matrimonio. Ma ha anche fatto richiamo alla serieta' del vincolo matrimoniale, che non puo' essere minata da atteggiamenti come la tossicodipendenza nascosta in malafede, che vanno a incidere sulla solidita' di un'unione". "Resta pero' fermo il monito del Pontefice ai vari Tribunali ecclesiastici a non annullare facilmente i matrimoni religiosi. Sia per non mettersi in contrasto con le norme del diritto canonico, sia per non diventare istituzione doppione del giudice ordinario". 16-02-2008 Italia. Cesena. Giro di incontri 'Tossicodipendenza: dalla Cura al reinserimento' Cinque serate tematiche di formazione rivolte a genitori, educatori, insegnanti e operatori del settore, per informare la popolazione adulta del cesenate sulle problematiche relative all'adolescenza e al rischio di uso-abuso di sostanze stupefacenti e alcool attraverso un dialogo con gli esperti dei servizi pubblici e privati che operano sulle dipendenze. Parte lunedi' il ciclo di incontri dal titolo 'Tossicodipendenza: dalla Cura al reinserimento' promosso dal Ser.T dell'Azienda Usl di Cesena, dal Comune e dalle Associazioni Anglad e Giovanni XXIII, in collaborazione con la Banca di Cesena, che si svolgeranno nella sala conferenze della Banca fino al 12 maggio. Al centro dei cinque seminari le tematiche che riguardano piu' da vicino le attivita' di cura e reinserimento svolte dai servizi pubblici e del privato sociale, da anni uniti nella lotta contro la dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Gli incontri, che vedono la presenza di esperti del settore, prevedono anche momenti di dibattito con i partecipanti attraverso domande e interventi. Il fine generale e' quello di aprire un confronto diretto con le Istituzioni locali e le forze produttive sul tema del reinserimento sociale degli ex tossicodipendenti. Tema questo particolarmente importante ai fini del definitivo allontanamento dalla droga dopo un percorso terapeutico territoriale e/o residenziale in Comunita' Terapeutica. Ad inaugurare il ciclo sara' il sindaco di Cesena, Giordano Conti. 17-02-2008 American College of Physicians: legalizzare marijuana terapeutica Depenalizzare il medico che studia e raccomanda l'uso di marijuana per fini terapeutici e i pazienti che, sotto prescrizione, fumano cannabis. A chiederlo al Governo statunitense e' l'American College of Physicians, societa' scientifica Usa che rappresenta oltre 124 mila medici internisti. L'American College of Physicians mostra di avere le idee chiare sul tema e cita, a sostegno dell'utilizzo terapeutico della marijuana, i benefici del suo uso nei malati di Aids che hanno subito una forte perdita di peso, nonche' la forte riduzione di nausea e vomito nei pazienti in cura con chemioterapia. Per questo, sostiene, sarebbe giusto abolire i divieti e spingere la ricerca. "Sono necessari ulteriori studi per chiarire le proprieta' terapeutiche della cannabis e determinarne uso e dosi ottimali. Sfortunatamente, la ricerca in questo campo e' stata ostacolata da un complicato processo di approvazione federale". Un funzionario della Casa Bianca ha etichettato la relazione dell'American College of Physicians come un "atto politico", che non contiene alcuna novita' sul piano scientifico. Ha inoltre sottolineato che altre organizzazioni di camici bianchi la pensano diversamente. Ma la societa' scientifica che ha aperto il dibattito e' convinta a tal punto delle sue ragioni da sostenere che il Governo federale dovrebbe 'declassare' la marijuana dalla categoria di sostanze stupefacenti che la vedono al fianco di droghe come Lsd ed eroina. 17-02-2008 Italia. Bernardini (Radicali): antiproibizionismo e' tabu' per Partito Democratico? "C'è un argomento di cui è vietato parlare in campagna elettorale ed è l'antiproibizionismo sulle droghe. Se i compagni del Pd pensano ad un accordo con noi, sicuramente ci raccomanderanno di abbassare i toni sulla laicità e di tacere sull'antiproibizionismo, spiegando magari che i problemi del paese sono altri e ben più gravi. Ma l' ipocrisia foraggia la criminalità. Noi vogliamo risposte sui risultati della politica proibizionista". Lo afferma Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani. "Oggi 15 agenti di polizia sono stati sospesi a Palermo perchè positivi al test antidroga. Ma se gli stupefacenti sono in uso tra le forze di polizia; se la droga riesce a penetrare nel luogo che più di tutti dovrebbe essere blindato qual è il carcere, cosa avviene fuori, protetto dall'ipocrisia generale? Avviene che dai 3 ai 5 milioni di persone consumano hashish e marijuana, e che si preferisce lasciare questa gente nelle mani del mercato della criminalità mafiosa, quindi senza alcun tipo di controllo", sottolinea. "Questo è ciò che gli irresponsabili di questo paese preferiscono. Di questi problemi non si può parlare, ma io vorrei una risposta, dati alla mano, soprattutto sui risultati della politica proibizionista". 18-02-2008 Afghanistan. Link2007: manca una strategia chiara contro narcotraffico La mancanza di strategie chiare e comuni contro il traffico dell'oppio 'sta favorendo i narcotrafficanti'. Lo sostiene un gruppo di ong italiane ('Link 2007'), impegnate in Afghanistan in progetti umanitari, in un documento presentato alle Commissioni esteri e difesa della Camera. Le ong, che vedono positivamente l'eventuale acquisto dell' oppio per uso medico, sostengono che la lotta al narcotraffico non deve negare alle popolazioni, che ora vi lavorano, la sussistenza. Grazie al vuoto di interventi, i narcotrafficanti sono 'favoriti e grazie agli inesauribili profitti, assumono sempre piu' potere, corrompendo le pubbliche amministrazioni e favorendo l'alleanza con le forze talebane, finanziandole e sostenendole in funzione antigovernativa per garantirsi la continuita' e il rafforzamento della loro condizione di potere'. L'Afghanistan produce il 90% dell'oppio mondiale ma ancora non esiste una 'strategia chiara, comune e condivisa, sia a livello afgano sia internazionale, su come affrontare il problema. Sembra assurdo ma, dopo ormai sei anni, ma e' cosi''. Nel documento si afferma che Kandahar e Helmand sono le due province con la maggiore di oppio di tutto il paese, dove i contadini coltivano il papavero per sopravvivere. 'Dal 2005, i taliban hanno stretto alleanza contro il governo, con ogni probabilita' riuscendo a coinvolgere nel traffico della droga parte delle stesse autorita' locali governative'. Le ong ricordano che l'Ufficio dell'Onu contro la droga (Unodc) considera 'inevitabile l'abbandono delle coltivazioni pur riconoscendo che ben 2,9 milioni di afgani, il 12,6% della popolazione, vivono dell'economia dell'oppio'. Ma il 98,1% di chi ha abbandonato questa coltura non riesce piu' a mantenere la famiglia ed e' costretto a trasferirsi in altre zone per riprendere la coltivazione della droga. Per 'Link 2007', andrebbe prese in valutare seriamente la proposta di acquistare l'oppio per riutilizzarlo a fini medici. La produzione e' giunta nel 2006 a 6.100 tonnellate; a 110 dollari al chilo, si tratta di 671 milioni di dollari. Un 'costo inferiore al finanziamento di 700 milioni di dollari approvato nello stesso anno dal senato Usa per 'combattere la massiccia produzione afgana d'oppio''. 18-02-2008 Gb. Studio: cocaina agisce anche su altri sistemi di neurotrasmissione La cocaina potrebbe agire a doppio binario sul cervello, 'dirottando' anche altri sistemi di neurotrasmissione oltre ai centri del piacere regolati dal 'messaggero' dopamina, finora ritenuto l'unica causa dell'instaurarsi della dipendenza, come per le altre droghe. Pubblicato sulla rivista 'Synapse' e condotto con esperimenti sui topi, lo studio e' di Panayotis Thanos del Brookhaven National Laboratory di Upton, e potrebbe fornire altre chiavi per sconfiggere la dipendenza da cocaina, terapie di cui si sente sempre piu' l'urgenza a fronte di un consumo crescente di questa sostanza. Gli esperti si sono accorti che la 'polvere bianca' altera il metabolismo cerebrale scombussolando altre regioni del cervello come talamo e cervelletto e incidendo sui sistemi di neurotrasmissione basati su norepinefrina e serotonina. Tutte le sostanze stupefacenti inducono dipendenza agendo sui centri di piacere e gratificazione, aree che rispondono a stimoli piacevoli come cibo e sesso regolate dalla dopamina, il 'messaggero del piacere'. In sostanza la droga agisce 'dirottando' i 'trasportatori' di dopamina, quei sistemi, cioe', che regolano il traffico di dopamina e rimuovono la sostanza per modulare le sensazioni di piacere. La cocaina blocca questi trasportatori facendo si' che un eccesso di dopamina rimanga in circolo nelle aree neurali del piacere. Ed e' cosi' che la cocaina sortisce i suoi effetti 'positivi' su chi ne fa uso. Ma gli scienziati Usa hanno scoperto che non e' tutto qui: topolini in cui il meccanismo del piacere basato sulla dopamina e' geneticamente spento, subiscono comunque gli effetti della droga. In pratica i ricercatori si sono accorti che anche in assenza dell'azione della dopamina, i topolini continuano a presentare delle alterazioni metaboliche in risposta all'assunzione di droga. Queste alterazioni sono da ricondurre necessariamente all'azione concomitante della cocaina su altri centri cerebrali diversi da quelli del piacere. 'Questi altri fattori metabolici potrebbero a loro volta essere dei regolatori chiave di uso e abuso di cocaina, scoperta importante per ideare nuove terapie di disintossicazione'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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