AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-12 del 15 Giugno 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Satellitari e 899 continuano a gonfiare le bollette telefoniche. L'Agcom continua a non intervenire http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=218 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=218 - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=218 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=218 - La scheda. DUE RUOTE: GLI ECOINCENTIVI http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=183972 - La pulce nell'orecchio. LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Michael Moore e la favola da decifrare. Te la do' io… Cuba http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Dal caso Welby al testamento biologico. I rischi di una legge di compromesso http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Satellitari e 899 continuano a gonfiare le bollette telefoniche. L'Agcom continua a non intervenire Sono un cliente Telecom molto arrabbiato. Negli ultimi 2 bimestri del 2007 mi sono state addebita te telefonate ai famigerati numeri 899 per un totale di circa euro 100, mai fatte!!! Ho ricevuto una bolletta Telecom con 300 euro di chiamate a numeri 899... Mi hanno addebitato nella bolletta telefonica telefonate verso Satellitari Internazionali e 899… Le chiamate contestate si riferiscono ad operatori Globalstar B, Karupa, Voiceplus… Dopo un tregua sono ritornati ad infestare le bollette telefoniche gli addebiti causati dai numeri speciali come 899, satellitari, ecc.. Le segnalazioni che ci giungono sono in aumento, nonostante la recente entrata in vigore di una normativa specifica che avrebbe dovuto tutelare gli utenti. Il Decreto ministeriale 2 marzo 2006, n. 145 prevede la possibilita' di disabilitare in modo permanente dalla propria linea le direttici numeriche incriminate (144, 166, 709, 0878, 899, 892, 12.xx, ecc., inclusi i numeri satellitari e i prefissi internazionali il cui prezzo e' superiore a quello applicato alla Zona 6) o di essere dotati di un codice da utilizzare qualora sorga la necessita' di comporre uno di questi numeri. Le nuove regole sono, manco a dirlo, complesse e fumose, come il modo che ha Telecom Italia di comunicarle ai suoi clienti [Nota1]. Il linguaggio utilizzato dal gestore e' agli antipodi rispetto a quello semplificato delle proprie campagne pubblicitarie che con cui lancia nuovi servizi. Se il gestore ha le sue responsabilita' storiche e recenti rispetto allo stillicidio di addebiti in bolletta, ancor piu' grave e' il comportamento dell'Authority delle Comunicazioni. L'Agcom si e' impegnata a emanare un provvedimento chiarificatore del Decreto ministeriale. Purtroppo l'iter non si conclude e forse sara' pienamente operativo solo tra molti mesi. E' questa un'ulteriore conferma dell'inefficacia dell'Agcom che non agisce come il regolatore del mercato, ma appare come una delle tante associazioni che si limitano a denunciare i difetti del mercato delle comunicazioni, che emana provvedimenti quando ormai i buoi sono gia' scappati dalla stalla, provvedimenti che poi vengono pressoche' elusi. Vista l'incertezza abbiamo predisposto dei modelli di raccomandata a/r da inviare al proprio gestore http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=178105 NOTA 1. Comunicazione di Telecom Italia ai propri clienti. Accesso selettivo verso le numerazioni a sovrapprezzo: novita' dal 26 aprile e comunicazione pin Informiamo che dal 26 aprile 2007 il nuovo servizio "accesso selettivo" con PIN, gia' gratuitamente disponibile per tutta la clientela dal 2 aprile 2007 conformemente al Decreto ministeriale, n. 145 "Regolamento recante la disciplina dei servizi a sovrapprezzo", comprende anche i numeri che iniziano per 144, 166, 709, 892 , 899 anche i numeri che iniziano per 163 e 164. A tutti i clienti che alla data del 26 aprile 2007 avevano gia' attivo il servizio di Accesso Selettivo, segnaliamo che il blocco delle chiamate verso queste due ultime numerazioni 163 e 164 e' stato introdotto automaticamente. (Domenico Murrone) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo SPAGNA / Parcheggi un minuto, paghi un minuto Il primo giugno entra in vigore una modifica della legge sui diritti di utenti e consumatori, che regolamenta i parcheggi privati e li obbliga a fatturare il tempo reale d'uso, ossia al minuto preciso. I parcheggi hanno avuto sei mesi di tempo per adeguarsi alla modifica, che dovrebbe comportare un risparmio di 27 milioni l'anno per i consumatori. Ma nei giorni scorsi, l'associazione Uce ha denunciato che i gestori hanno trovato il modo d'aggirare la legge e di compensare le perdite, introducendo una quota d'accesso giornaliera. U.E. / Autorizzazioni per terapie innovative Nell'Ue vengono uniformate le autorizzazioni per i nuovi trattamenti con cellule e tessuti, come pure per le terapie genetiche. Dopo la decisione presa in aprile dal Parlamento europeo, ora sono i ministri della Sanita' ad aver concesso il via libera a norme e controlli unitari. Le autorizzazioni non spetteranno dunque piu' ai singoli Stati Ue perche' la competenza passa all'autorita' sanitaria britannica Emea. La decisione e' stata accolta con soddisfazione delle grandi aziende biotecnologiche, ma con disappunto dalle piccole che paventano costi abnormi. MONDO / Trasporto marittimo: fonte d'inquinamento sottaciuta Il trasporto marittimo produce quasi il doppio di Co2 di quello aereo. I giganti del mare, gli enormi container, bruciano fino a mille tonnellate di diesel al giorno e lasciano residui di petrolio sulle acque marine. Questa realta', di cui nessuno sembra preoccuparsi troppo, e' fotografata da fonti non sospette; deriva da BP, dai fisici che lavorano al centro per l'aria e lo spazio (Dlr) di Oberpfaffenhofen e dall'Universita' di Delaware (Usa). L'ordine di grandezza su cui i tre sono d'accordo? Da 600 a 900 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse nell'atmosfera ogni anno. A cio' si devono aggiungere le macchie di petrolio che le grandi navi lasciano sempre piu' spesso in una lunga scia al loro passaggio. OLANDA / Carne suina garantita senza maiale? Dei ricercatori olandesi stanno lavorando attorno a una carne di maiale artificiale, con l'idea di nutrire milioni di persone facendo a meno degli animali. "Allevare animali solo per mangiarli non e' il massimo per l'ambiente", spiega Bernard Roelen, professore di scienze veterinarie all'Universita' di Utrecht. Siamo appena agli esordi, ma l'idea e' di sostituire nutrizione, trasporto, pascolo -tutte attivita' responsabili d'inquinamento. Ci vorra' molto tempo, ma intanto si sta elaborando un tipo di carne chimica. A chi si mostra perplesso, i ricercatori fanno notare che la carne oggi in commercio e' gia' molto trasformata -a partire dal concime, passando per le condizioni d'allevamento e fino alla confezione del prodotto dopo la macellazione. U.E. / Sommersi dalle e-mail superflue C'e' chi si sente sommerso dalla posta elettronica. Ma c'e' anche un problema di redditivita'. Si calcola che le e-mail inutili assorbano tre anni e mezzo della vita professionale di un impiegato. Lo studio, che Henley Management College ha realizzato per Plantronics, mostra che un messaggio su tre e' "irrilevante" ed e' solo una perdita di tempo. O ancora, che ogni messaggio ne produce altri sei, perche' magari il destinatario ne invia una copia a colleghi e amici. Lo studio e' frutto di 180 interviste a dirigenti operanti in Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. FRANCIA / Anziani e incidenti domestici Finora in Francia ci si era preoccupati degli incidenti domestici che riguardano i bambini, ma adesso si prende coscienza che i piu' a rischio sono gli anziani. Ogni anno si contano 2 milioni di ultrasessantacinquenni vittime di una caduta, di cui 48.000 con frattura al collo del femore. Le cadute sono poi la causa di 10.000 decessi l'anno. Non c'e' un motivo particolare perche' uno cada; bastano le diminuite capacita' fisiche. Il locale piu' infido? Il bagno, dove e' facile scivolare. Ci sono poi numerosi anziani che si bruciano o s'intossicano perche' sbagliano la dose delle medicine. Ad aiutare un vecchio a vivere da solo puo' provvedere l'ergoterapeuta, una figura professionale capace di riorganizzare la casa e renderla piu' sicura. ITALIA / Troppi prodotti per bambini reclamizzati alla televisione Soggiogati da fiumi di cioccolato, stregati da piogge di caramelle, sedotti dal croc delle patatine. Un bambino italiano che guarda la televisione tre ore al giorno nella fascia protetta (tra le 16 e le 19) e' bersaglio di uno spot alimentare ogni 5 minuti, ben 33.000 in un anno. Il doppio rispetto ad altri Paesi europei. Con una maggioranza schiacciante delle reti private rispetto alle pubbliche: 971 spot per Mediaset, nelle due settimane di rilevazione, contro i 285 della Rai. Sono i risultati di un'ampia ricerca sugli spot alimentari e i minori, titolo suggestivo 'In bocca al lupo' coordinata da Marina d'Amato. ITALIA / Cassazione: trattare i cani come i bambini Linea dura della Cassazione per i maltrattamenti nei confronti degli animali. Infatti, il cane condotto al seguito o trasportato in autovettura, richiede la stessa attenzione e diligenza che normalmente si usa verso un minore. E' quanto ha sottolineato la Suprema Corte che, con la sentenza n. 21305 del 5 giugno 2007, ha respinto il ricorso di un uomo che aveva trascinato il suo cane con l'auto perche' non si era accorto che, nel ripartire, l'animale era rimasto impigliato nella portiera. ITALIA / I tempi della giustizia nel 2005 Tre giorni in meno. Da 873 a 876. A tanto ammonta la diminuzione della durata dei processi civili nel biennio 2004-2005. Con un'avvertenza: i dati diffusi dall'Istat sono relativi al primo grado di processo di cognizione e non considerano, per esempio, i giudizi in materia di previdenza e lavoro, dei fallimenti, del diritto di famiglia. Se si tenesse conto anche di questi la durata sarebbe probabilmente superiore. Ma a colpire e' un'analisi dei dati relativi ai singoli distretti di Corte d'appello, che confermano un'Italia spaccata in due anche in materia di durata dei procedimenti giudiziari. Se a Trento, infatti, una causa arriva a sentenza in 500 giorni, a Messina ce ne vogliono 1435. ITALIA / Tutti i mali della banche europee Asimmetria delle informazioni, opacita' dei prezzi, vincoli amministrativi, spese di chiusura. Sono questi i principali ostacoli che il correntista ha davanti a se' quando vuole cambiare banca. A enumerarli e' il rapporto di un gruppo di esperti indipendenti pubblicato dalla Commissione europea. Sono 37 le raccomandazioni formulate nel rapporto sulla base delle quali la Commissione lancia una campagna di consultazione pubblica. U.E. / Inquinamento in aumento nelle grandi citta' Sono le cifre di una guerra quotidiana, le cui vittime fanno meno rumore perche' lo stillicidio avviene nei letti d'ospedale o nelle tabelle degli enti di ricerca e di tutela della salute. L'inquinamento, soprattutto atmosferico, in Italia causa un decesso su cinque e le persone muoiono avvelenate da un cocktail di benzene, ozono, metalli pesanti e soprattutto dalle famigerate 'polveri sottili', il particolato o Pm in termini tecnici, che entra nei polmoni e nel sangue. Sono i dati dell'Oms che vede in Italia le citta' di Torino e Milano tra le piu' inquinate, mentre la peggiore situazione di inquinamento atmosferico in Europa riguarda la Polonia. G.BRETAGNA / I bambini non giocano piu' all'aperto Hanno tutto, dagli abiti firmati ai migliori videogiochi e computer, tranne la liberta' d'andare a giocare fuori con gli amici, senza un genitore o una baby-sitter a fare da guardia. Da Londra a Roma, e probabilmente in ogni capitale dell'Occidente industrializzato, i bambini del XXI secolo sono prigionieri delle proprie case piene di gadget. Un rapporto pubblicato in Gran Bretagna rivela che il 67% dei maschi e delle femmine tra i dieci e gli otto anni non vanno mai in giardino, in un parco o fuori casa senza la supervisione di un adulto. Ed anche il 24% di quelli piu' grandi, tra gli 11 e i 15 anni, vivono nelle stesse condizioni. G.BRETAGNA / Cellulari: 855.000 ogni anno scivolano nel water Da quando i telefonini si sono rimpiccioliti fino a poter stare nelle tasche dei pantaloni, corrono il serio rischio di finire nello sciacquone. Da un'indagine realizzata in Gran Bretagna risulta infatti che 855.000 telefonini spariscono ogni anno in questo modo. E' la terza modalita' di sparizione del cellulare, dopo "cadute" e "dimenticanze". Oltre alla toilette, i luoghi rischiosi sono il taxi (315.000 scivolati sul sedile) e il bus (225.000). Ancora, 58.500 vengono trascinati via dal cane e 116.000 approdano nella lavatrice. FRANCIA / Contraccezione: il falso e l'approssimativo Le francesi sanno quasi tutto sulla contraccezione. Secondo l'indagine di Bva per l'Istituto di prevenzione ed educazione alla salute, il 97% conosce la pillola e il preservativo maschile; il 93% la spirale; il 75% il preservativo femminile e il diaframma; una su due ha sentito parlare di spermicidi, cerotti, anello vaginale, impianti. Ma se si va sul pratico le cose cambiano. Il 22% del campione pensa che la pillola possa rendere sterili; il 50% che l'uso della spirale sia impossibile se non dopo una gravidanza; il 35% che la pillola del giorno dopo sia solo per le ragazze sotto i 25 anni; soltanto il 5% sa che la si puo' usare entro 72 ore da un rapporto non protetto. Piu' grave: una ragazza su dieci dai 15 ai 29 anni ignora che la pillola non salva da Aids e malattie trasmissibili sessualmente. Per fortuna, il preservativo e' molto usato al primo rapporto. USA / Cellule staminali embrionali ottenute manipolando quelle adulte Conducendo una serie di esperimenti su topi da laboratorio, quattro equipe indipendenti di esperti (Whitehead Institute for Biomedical Research, Harvard Stem Cell Institute, Massachusetts General Hospital Cancer Center, Universita' di Kyoto) sono riuscite a trasformare cellule vecchie o mature, come quelle della pelle, al loro stato originale, cioe' quello embrionale. Successive prove hanno rilevato che le cellule ottenute hanno esattamente le stesse proprieta' delle cellule embrionali, cioe' cellule primitive non specializzate dotate dalla importante proprieta' di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Sono cioe' in grado di trasformarsi in muscoli, cuore, nervi e altri tessuti, ma l'altro elemento di novita' consiste nel fatto che tre su quattro gruppi di ricercatori non sono ricorsi all'uso di uova o alla distruzione di embrioni. Se la procedura potesse essere seguita anche con cellule adulte umane, senza far ricorso a embrioni, si avrebbe accesso a una fonte preziosa di cellule per la medicina rigenerativa, per riparare organi e tessuti, curare malattie, creare organi da trapianto. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista scientifica 'Nature'. MONDO / Il grande affare delle auto rubate: 450 miliardi di dollari all'anno Ogni anno, nel mondo, il traffico di veicoli rubati regala alle organizzazioni criminali un fatturato di 450 miliardi di Usd, secondo Interpol. "In Africa troviamo veicoli rubati in Giappone", spiega Jean-Michel Louboutin, direttore esecutivo dei servizi di polizia, per sottolineare il carattere internazionale di questo traffico. Per fortuna una parte dei veicoli viene rintracciata. Merito del nuovo sistema di comunicazione e d'identificazione messo a punto nel 2003, una banca dati che contiene informazioni relative a 4 milioni di veicoli rubati. Nel 2006 il dispositivo ha fatto ritrovare 26.000 vetture. ITALIA / Bancomat: i clienti non beneficiano del calo dei costi per le banche La maggiore concorrenza e le ricadute positive sui risparmiatori, auspicati dalla Banca d'Italia, fanno ancora fatica a prendere l'abbrivio. Un esempio arriva dalle commissioni che le banche applicano ai clienti sui prelievi bancomat, quando questi sono effettuati su reti diverse dall'istituto che ha emesso la carta. L'Antitrust nel marzo del 2006 aveva fatto una rilevazione delle commissioni bancomat applicate ai clienti. Allora la commissione interbancaria (il costo pagato da una banca all'altra) era pari di 0,89 euro, oggi dopo due riduzioni la commissione e' scesa del 25% a 0,69 euro. Ma il confronto in questi giorni mostra che le commissioni ai clienti non hanno subito variazioni, salvo due eccezioni: Mps ha aumentato il prezzo da 1,91 a 2,1 euro. La fusione tra Intesa e SanPaolo ha portato benefici ai clienti di quest'ultima, perche' la commissione bancomat si e' allineata alle condizioni (piu' basse) di Intesa. ITALIA / La tv generalista perde un milione e mezzo di spettatori La stagione televisiva e' terminata con bilanci poco rosei. Sulle reti generaliste in prima serata l'ascolto medio e' sceso rispetto al 2005-2006 di 1,5 milioni di telespettatori. Si consideri che il numero degli italiani (universo di riferimento Auditel decretato dall'Istat) e' nel frattempo aumentato di un milione di individui, con un incremento di 478 mila unita' proprio tra le persone con eta' superiore ai 64 anni, segmento di pubblico tradizionalmente considerato ad alto consumo di programmi tv. MONDO / Le donne meno depresse sono le olandesi Un libro di recente uscita ha analizzato i comportamenti femminili nei Paesi occidentali. L'autrice Ellen de Bruin ha intervistato centinaia di donne in Olanda, Francia, Giappone, Germania, Inghilterra, ecc.. E' emerso che le donne olandesi sono le meno depresse e questo perche' sono piu' libere nella scelta dei loro partner, nelle scelte religiose e anche rispetto al consumo di stupefacenti. MONDO / L'effetto serra minaccia i monumenti piu' famosi L'Organizzazione non governativa "World Monuments Fund" pubblica sul suo sito la carta interattiva dei cento luoghi famosi piu' minacciati dal surriscaldamento, dall'avanzamento dei ghiacciai, dalla desertificazione. La mappa, pubblicata ogni due anni, questa volta contempla 59 Paesi. Con 7 siti minacciati, gli Usa sono in testa; seguono il Peru' con 6, poi India e Turchia con 5 ciascuno. Tra i monumenti naturali a rischio spiccano il sito archeologico di Machu Picchu in Peru' o il complesso egiziano di Luxor. MONDO / Denuncia dell'Onu sulle universita' inesistenti Dal dirottamento di fondi pubblici agli esami superati a pagamento. Dalla manipolazione di dati personali all'accaparramento indebito delle rette d'iscrizione. Dalla vendita fraudolenta di titoli e diplomi alla fondazione di vere e proprie universita' virtuali. Nel senso di inesistenti. Benvenuti nella galassia del sistema educativo mondiale, un gigantesco bazar trasnazionale dove corruzione e mancanza di trasparenza sono merci a disponibilita' illimitata. E' quanto emerge dal rapporto dell'Unesco 'Corrupt schools, corrupt universities: We can be done', un'approfondita indagine su sistemi educativi di oltre 60 Paesi del mondo. Tra le innumerevoli sembianze in cui la corruzione prende forma, quella in maggiore espansione riguarda le frodi accademiche. Si moltiplicano le vendite di diplomi falsi e il numero di universita' inesistenti: delle 200 registrate nel 2000 alle oltre 400 censite nel 2004. EUROPA / Le valigie smarrite Iberia e Spanair perdono i bagagli di 12 passeggeri ogni mille, segnala l'Associazione Europea delle Aerolinee (Aea) sui dati del primo trimestre. La media degli smarrimenti di bagagli delle principali compagnie europee e' di 15,4 per 1.000. Delle 24 aerolinee componenti lo studio, Iberia e' dodicesima e Spanair tredicesima. La piu' diligente e' risultata Turkish Airlines con un rapporto di 4,3 per 1.000; seconda Air Malta (5,8); terza Tarom Romanian (7,6). La peggiore? La portoghese TAP (29,9) preceduta di poco da British Airways (24,7). Alitalia (14,5) e Air France (14,9) sono un po' sotto la media; Lufthansa (15,4) e' leggermente sopra. AUSTRALIA / Il colore dell'auto e il rischio d'incidente Le automobili nere sono piu' spesso coinvolte in incidenti e le bianche sono le piu' sicure, dice uno studio australiano. Il centro di ricerche dei sinistri dell'universita' Monash di Melbourne ha approfondito il legame esistente tra i rischi d'incidente e 17 colori di veicoli, studiando i rapporti di polizia di due Stati nel periodo 1982-2004. Ne e' emersa una correlazione statistica interessante. I colori a minore visibilita' in pieno giorno sono: nero, blu, grigio, verde, rosso, argento, e il loro tasso di rischio e' del 12% superiore a quello di un'auto bianca. U.E. / Aumentano i prodotti contraffatti Stando all'ultimo rapporto della Commissione europea pubblicato qualche giorno fa, nel 2006 sono stati bloccati alla porte d'ingresso dell'Ue 250 milioni di beni contraffatti. Un incremento notevole rispetto al 2005 (+233%) quando questo tipo di prodotti illegali aveva gia' registrato un valore di 200 miliardi di euro a livello globale. In aumento i falsi nei settori dell'abbigliamento e degli accessori, un trend ormai consolidato che tocca soprattutto i prodotti di lusso e griffati. Ma l'articolo piu' richiesto nel mercato del falso sono ancora le sigarette, nel 2006 ne sono state sequestrate oltre 156 milioni, mentre al terzo posto ci sono cd e dvd. FRANCIA / Pesticidi, un rischio sanitario sottovalutato I contadini particolarmente esposti ai pesticidi, ma anche le persone che li usano per le loro piante d'appartamento, hanno il doppio di possibilita' di sviluppare un tumore al cervello. Lo rivela uno studio francese pubblicato sulla rivista "Occupational and environmental medecine" del 5 giugno. L'indagine e' stata condotta su oltre cinquecento pazienti e, con altri studi scientifici gia' noti, mostra come l'esposizione ai pesticidi aumenti i rischi di diversi tipi di cancro (glioma, sarcoma, cancro della prostata) oltre che di patologie neurodegenerative. Sarebbe bene proseguire con questi studi, per cercare d'associare i rischi all'una o all'altra famiglia di pesticidi presenti nell'alimentazione. EUROPA / Le mamme amano Internet Le mamme europee sono grandi consumatrici d'Internet e vi dedicano piu' tempo che ai figli; spendono molto denaro online, soprattutto se hanno bambini piccoli, e scaricano regolarmente film. Tutto questo emerge da uno studio dell'Associazione europea di pubblicita' interattiva (Eiaa). Dati: il 62% delle donne europee con figli da 0 a 18 anni accede abitualmente al Web -e' un aumento del 9% sul 2005. L'aspetto rassicurante e' che "le mamme digitali", come le definisce l'indagine, dedicano molto tempo a consultare pagine che aiutano la famiglia e che servono a ottimizzare il loro tempo. GERMANIA / Adolescenti e alcol Dall'introduzione dell'imposta sugli "alcolpop", nel 2004, e' diminuito il consumo di questi mix alcolici molto amati dai giovani. Si potrebbe allora dire che la leva fiscale e il divieto di vendita ai minorenni hanno funzionato. Senonche' nel frattempo si constata un aumento del consumo medio settimanale d'alcol. Il centro federale d'informazione sanitaria (BZgA) segnala infatti un incremento importante soprattutto nella fascia 16-17 anni, e anche un maggior consumo di birra ed altri alcolici tra i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 17 anni. FRANCIA / Il turbante, simbolo religioso Un commerciante sikh di Sarcelles (Val-d'Oise) ha denunciato la Francia davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo per "discriminazione, attentato alla vita privata e alla liberta' di culto", in quanto rivendica il diritto d'indossare il turbante rituale anche sui documenti. Per due volte, nel 2005 e nel 2006, gli e' stato rifiutato il duplicato della patente di guida smarrita in base a una circolare del ministero dei Trasporti, che impone di posare con la testa nuda per la foto identificativa. La sua istanza e' stata respinta dal Consiglio di Stato e ora, sostenuto dall'associazione United Sikhs, Shingara Mann Singh si appella alla Corte europea. G.BRETAGNA / Boom di vendite di mollette e fili per tendere i panni La vendita delle mollette e i fili per tendere i panni lavati sono al piu' alto livello degli ultimi 50 anni. L'aumento delle bollette elettriche nel 2006 ha spinto le famiglie al ritorno ad usi naturali, evitando l'utilizzo di lavatrici, e facendo asciugare i panni all'aperto. MONDO / Bonificare l'ambiente per salvare milioni di persone La salute non dipende solo da fattori genetici, incidenti, cattive abitudini. C'entra molto anche l'ambiente in cui viviamo. Un rapporto dell'Organizzazione mondiale della Sanita' analizza, Paese per Paese, l'impatto dei fattori ambientali sulla salute. Lo studio ci dice che continuano ad esserci "enormi disuguaglianze", ma che sarebbe possibile migliorare ovunque la salute attraverso la riduzione dell'inquinamento, cosi' come degli incidenti sul lavoro, l'esposizione ai raggi Uv e il rumore, dei mutamenti del clima e dell'ecosistema. L'Oms ha quantificato i benefici di un ambiente piu' sano: sarebbero 13 milioni di morti in meno all'anno. Le situazioni peggiori? In Angola, Burkina Faso, Mali, Afghanistan. Le migliori? In Islanda, Norvegia, Svizzera. "Ma non si tratta di stabilire una classifica", spiega la responsabile Maria Neira. "L'idea e' di proporre interventi ai responsabili sanitari affinche' implementino politiche che permettano d'evitare queste morti". ITALIA / Voti piu' alti a scuola per chi studia religione I giudici di Palazzo Spada hanno infatti sancito che l'insegnamento della religione cattolica sara' valutato nell'attribuzione del credito scolastico e concorrera' all'innalzamento del voto finale dell'esame di maturita'. Una decisone che da' ragione al ministero della Pubblica Istruzione, del resto il Consiglio di Stato, con un precedente decreto aveva gia' bloccato l'ordinanza del Tar del Lazio con cui era stato accolto il ricorso di un gruppo di associazioni contro il provvedimento del ministro Fioroni. ITALIA / Chi paga le tasse versa meta' reddito all'erario Gli evasori aggirano il fisco per 270 miliardi di euro ogni anno. Chi invece paga le tasse versa all'erario il 51-52% dei redditi prodotti. Il dato preoccupante emerge da un'indagine dell'ufficio studi dell'Agenzia delle Entrate che dimostra come l'evasione non sia solo un danno per lo Stato ma una beffa per i contribuenti onesti, che di fatto pagano le imposte anche per chi non lo fa. Il risultato e' che il peso del fisco finora calcolato, che viaggia intorno ai 41-42% del Pil, e' solo apparente. Quello che gli onesti pagano e' molto di piu'. L'ultimo dato disponibile fotografa la situazione del 2004 e lo indica al 50,74%. Ma la pressione fiscale reale e' sopra al 50% ininterrottamente dal 1989, con un picco del 55% nel 1997, l'anno dell'Eurotassa. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA COMUNITA' MONTANE: ECCO I COSTI DELLA "POLITICA". DIMINUIRE LE SPESE, COME DICE DRAGHI Le comunita` montane rappresentano una superfetazione degli enti territoriali. In totale sono 356 e hanno oltre 12.800 consiglieri. Solo i loro presidenti costano alla finanza pubblica oltre 13.600.000 euro l'anno, cui si aggiunge il costo dei consiglieri, piu' difficile da calcolare. Lo Stato destina alle comunita' montane un finanziamento annuo di 800.000.000 di euro. Analizzando i bilanci delle comunita' montane, e' evidente come circa la meta' dei fondi sia destinata alle spese di struttura e solo una minima parte sia ridistribuita ai cittadini, sotto forma di servizi e di opere pubbliche. Per esempio, nel Lazio, la XXI comunita' montana dei Monti Lepini ed Ausoni e Valliva della provincia di Frosinone, di medie dimensioni, e' composta da nove Comuni con una popolazione complessiva di 30.000 abitanti. I 1.100.000 euro circa, a disposizione di tale comunita' montana per l'anno 2005, sono stati utilizzati per pagare gli amministratori (l'11 per cento) e i dipendenti (il 12 per cento), per il funzionamento degli uffici (il 20 per cento), per l'acquisto di una nuova sede (il 50 per cento); quindi, soltanto meno del 10 per cento e' stato impiegato per funzioni riguardanti la gestione del territorio e la tutela ambientale. Situazioni analoghe si registrano anche nelle altre comunita' montane. Una proposta di legge per la soppressione delle comunita' montane e' stata presentata alla camera dei Deputati (primo firmatario Sergio D'Elia, del gruppo Rosa nel Pugno). Vedremo se il Parlamento sapra' trarre insegnamento dalle recenti polemiche sul costo della politica, che non sono altro che i costi della partitocrazia. Altroche' lo stipendio dei parlamentari!!! Si vuole seguire il suggerimento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, di diminuire le spese? Cominciamo ad abolire gli enti inutili! DROGA/TABACCO. PRENDERE ATTO CHE QUESTO GOVERNO E' OSTILE ALLA RIDUZIONE DEL DANNO E' ormai il caso di dire che l'attuale Governo rischia di passare alla storia come il piu' proibizionista degli ultimi due decenni. Ecco le proposte in materia di droga che il Governo ha fatto o accolto con interesse: 1. Arbitraria sospensione patente per 10 giorni per chi e' sospettato di guidare sotto l'effetto di alcool in attesa di esami piu' scientifici; 2. Proibizione della vendita di bevande alcoliche negli autogrill; 3. Proibizione della pubblicita' di bevande alcoliche; 4. Cani antidroga e carabinieri nelle scuole superiori; 5. Proibizione della vendita di sigarette agli under 18; 6. Lavori forzati per i consumatori di droga, compreso chi si fa uno spinello. Di queste proposte, alcune sono gia' legge, altre sono al vaglio del Parlamento, altre ancora sono allo stato embrionale, ventilate piu' che altro dal ministro della Salute. Tutti provvedimenti che, gia' adottati e sperimentati altrove (in particolare negli Usa), sono dimostrabilmente inefficaci, come spiegano numerosi studi scientifici. Infatti, invitiamo il Governo ed i suoi sostenitori a citare un singolo articolo scientifico pubblicato su riviste scientifiche serie (peer-reviewed) a sostegno dell'efficacia di questi provvedimenti. Tutto questo nonostante l'attuale compagine governativa si fosse presentata alle elezioni con un programma elettorale improntato alla riduzione del danno e non alla repressione. Per coloro che sostengono politiche di riduzione del danno e' tempo di prendere atto di cio' che e' in gioco oggi. Il proibizionismo e' la fonte di una delle maggiori catastrofi sanitarie e di ordine pubblico che da tempo affligge il Paese. Esso alimenta le organizzazioni criminali, spinge a delinquere i tossicodipendenti, abbandonandoli a sostanze non controllate vendute in ogni angolo di strada, riempie le carceri di persone che necessitano semmai di assistenza sanitaria, disinforma sulla reale pericolosita' delle sostanze. Se provvedimenti come questi fossero stati proposti dal Governo precedente, vi sarebbe stata una sollevazione di popolo al grido di "fascisti". Forse e' il caso di cominciare a convincersi che questo Governo e' capace di fare cio' a cui neanche il suo predecessore aveva il coraggio di pensare. AUTHORITY: ANZICHE' SOLO DENUNCIARE I GUASTI DI UN SETTORE, FACCIANO IL LORO LAVORO E RISOLVANO I PROBLEMI Ora basta. Ne abbiamo piene le scatole delle denunce delle Authority. E' uno stillicidio di annunci sui danni che i consumatori italiani subiscono dalle grandi aziende private o dalle multiutilities controllate da enti pubblici nazionali (a cominciare da Eni e Enel) o locali. Oggi Antonio Catricala' denuncia che le banche italiane praticano prezzi molto alti per i servizi offerti. L'altro giorno, la stessa Authority denunciava i guasti nel mercato delle pompe funebri. E poi ci sono le denunce dei cartelli tra le compagnie petrolifere e di assicurazione. E poi le pubblicita' ingannevoli, centinaia le sentenze minime o risibili le sanzioni. Tante denunce che poco incidono sulla quotidianita' dei consumatori, sempre alla merce' del furbo di turno. Per non parlare dell'Agcom, l'Authority preposta alla regolamentazione del settore tlc. Anche lei denuncia lo sfascio (dal punto di vista del consumatore) del settore, con milioni di utenti telefonici truffati da bollette gonfiate e che pagano tariffe alte. Eppure, la stessa Agcom, quando si tratta di fare qualcosa di concreto, come pronunciarsi sull'illegittimita' di un cambio tariffario praticato da un gestore (vedi Wind), tace. Non e' di questo che hanno bisogno i consumatori. Non hanno bisogno di conferme ai disagi quotidiani. Alle denunce ci pensano da soli. Vorrebbero che i problemi fossero risolti, non solo denunciati. L'approccio di queste Authority ai problemi qual e'? Sicuramente non hanno la capacita' di fare il proprio lavoro: regolare il mercato, rendendolo concorrenziale, in modo da tutelare le parti deboli. Da tempo, pero', pensiamo che non si tratti di incapacita', bensi' di mancanza di volonta' ad agire. La monnezza e san Gennaro Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=182739 CHIESA/PEDOFILIA. ANCHE ARCIDIOCESI DI BOSTON (USA) VENDE EDIFICI PER RISARCIRE VITTIME DI PRETI PEDOFILI. ATTENZIONE ALL'8 PER MILLE Attenzione all'8 per mille, potrebbe essere destinato a coprire i costi legali dei preti pedofili. Dopo l'arcidiocesi di Los Angeles (1), anche quella di Boston e' costretta a vendere il proprio quartier generale per risarcire oltre mille vittime di abusi sessuali da parte di preti cattolici. La sede in cui l'arcidiocesi operava da 90 anni sara' venduta al prezzo di 65 milioni di dollari per far fronte ai 93 milioni di dollari di risarcimenti. Dal 2002 sono oltre 60 le chiese cattoliche che l'arcidiocesi ha dovuto chiudere in Massachusetts per far fronte ai risarcimenti. Solo negli Stati Uniti, le cause concluse e in corso potrebbero costare svariati miliardi di dollari alla Chiesa Cattolica. Indipendentemente da quello che e' il dibattito italiano sul video della Bbc, il fatto e' che migliaia di persone sono state riconosciute vittime di preti cattolici dalla giustizia americana. Attenzione quindi alla scelta dell'8 per mille. Chi non vuole che i propri soldi vadano alla Chiesa Cattolica, dovra' scegliere un'altra destinazione. Non scegliere, lasciare in bianco la casellina, significa dare parte dell'8 per mille anche al Vaticano, in quanto la parte non assegnata viene poi ridistribuita proporzionalmente, il larga misura alla Chiesa Cattolica. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=180743 BANCHE ITALIANE. COSTOSE, INEFFICIENTI E POCO TRASPARENTI Costose, inefficienti e poco trasparenti. Cosi' potremmo definire le banche italiane che, nonostante le fusioni, sono ancora onerose, con scarsa capacita' competitiva e poco trasparenti. Il quadro non lusinghiero ci e' rappresentato dalla Commissione europea sul "retail banking" (servizi ai clienti e relativi costi), dall'Antitrust (il costo medio di un conto corrente italiano e' in media di 182 euro a fronte dei 31 dell'Olanda, l'informazione e' assente nel 66,6% delle banche sui costi dei bonifici, nel 31,9% per i bancomat, nel 57% per la carta di credito, nel 46.3% sugli assegni, nel 32,4% sulla domiciliazione), dal Fondo Monetario Internazionale (concorrenza monopolistica) e dallo stesso governatore della Banca d'Italia (la concentrazione bancaria non ha portato benefici ai risparmiatori). Un quadro desolante del sistema bancario italiano nonostante gli sforzi dell'Abi di coprirsi con la foglia di fico del progetto "PattiChiari", che proprio chiari non sono. NAS/SCUOLA. 120 CARABINIERI E CANI ANTIDROGA IN 19 SCUOLE: RECUPERATO UN GRAMMO DI HASHISH. RISULTATI RIDICOLI DI UNA POLITICA CHE UCCIDE Nelle scorse settimane, i carabinieri hanno fatto controlli antidroga in 19 istituti scolastici superiori e una scuola media di Bologna. Impegnati a controllare "bagni, corridoi, spogliatoi e palestre, cortili interni ed esterni, laboratori e…zainetti", come riferisce il Comando provinciale dell'Arma, 120 carabinieri e due cani antidroga. Risultato delle perquisizioni: un grammo di hashish gettato da qualcuno in un cestino dei rifiuti in un liceo scientifico (uno spinello gia' confezionato e una bustina con altri 7 grammi di hashish sono invece stati trovati all'esterno di un istituto professionale). Non risultano esserci spacciatori arrestati o fumatori denunciati. I risultati tangibili di questa massiccia e costosissima operazione si commentano da soli: ridicoli. Ma anche questa e' la guerra alla droga, fatta di allarmi ed emergenze continue, di militarizzazione di ambiti civili, di perquisizioni e controlli intrusivi, di preziose risorse pubbliche sprecate per recuperare qualche anonimo grammo di hashish. Gli studenti che fumano continueranno a farlo, incoraggiati da istituzioni poco serie ed efficaci di cui possono prendersi gioco. Cosi', nel baillame mediatico-militare, fatto di falsi proclami sulla estrema e mortale pericolosita' della cannabis e di inquisizioni a mo' di kit e cani antidroga, viene ancor piu' smarrita quella vitale informazione sulla reale nocivita' di ciascuna sostanza, legale e non. Quando un compagno di classe offrira' ai nostri figli uno spinello di crack cocaine invece che di hashish, probabilmente non a scuola, puo' darsi che molti di essi lo fumeranno senza troppe preoccupazioni. Infondo se -come continuano a ripetere legge e istituzioni- il crack cocaine fa male al pari della cannabis, che da tempo fumano senza ancora essere morti o impazziti, tanto vale lo sballo. COSTI DELLA POLITICA E AMBIENTE Si e' svolta ieri la giornata mondiale per l'ambiente (tema ripreso oggi in occasione del G8), giornata che ci offre l'opportunita' per alcune riflessioni sui reali "costi della politica", che i media erroneamente hanno individuato nella remunerazioni degli eletti, il che fa presa ma sa di demagogia e populismo. Piu' che sulle indennita' vorremmo concentrare l'attenzione sui risultati dei nostri governanti, perche' se costoro raggiungessero gli obiettivi prefissati, gli stipendi sarebbero ampiamente meritati. Il Governo aveva assunto importanti impegni per la salvaguardia ambientale, con particolare riferimento al rispetto degli obblighi di Kioto. Si doveva ridurre l'impiego di combustibili fossili, riequilibrare le modalita' di trasporto, incentivare l'innovazione tecnologica, fissare standard per l'efficienza energetica degli edifici e promuovere il ricorso alle fonti rinnovabili. Ad un anno di distanza dalle elezioni, le promesse sono sostanzialmente rimaste tali. Vero e' che il Governo si e' dato un periodo di legislatura (5 anni) per raggiungere gli obiettivi, rimane, pero', il fatto che dagli impegni -anche finanziari- al raggiungimento degli obiettivi, molta strada deve essere percorsa e, con i tempi biblici della nostra amministrazione, abbiamo seri dubbi che si raggiungeranno. COSTI DELLA POLITICA E GIUSTIZIA 25 anni. E' il tempo trascorso tra la morte del banchiere Roberto Calvi e la sentenza della Corte d'Appello di Roma che, tra l'altro, ha assolto gli imputati. Un tempo immenso, inconcepibile in una societa' che si definisce "civile". Cosa si puo' fare? Il programma dell'attuale Governo sulla giustizia prevedeva interventi radicali per ridurre i tempi dei processi. Cosa si e' fatto? Il Governo ha modificato la legge di riforma giudiziaria, approvata dal precedente Governo Berlusconi, in particolare nelle parti relative alle carriere dei magistrati e ha presentato una serie di disegni di legge sul processo civile e penale. Ora tocca al Parlamento che dovra' valutare le proposte governative. Purtroppo, qualche dubbio che i disegni di legge vedano la luce l'abbiamo, vista la risicata maggioranza senatoriale. Una attenzione dei media su questi temi potrebbe essere determinante per accelerare i lavori parlamentari. Purtroppo i media si concentrano sugli aspetti eclatanti delle vicende giudiziarie o sugli stipendi dei parlamentari, contribuendo a diffondere demagogia e populismo. Non ci lamenti, allora, della qualita' dei nostri parlamentari: sono il prodotto di questo Paese. TARIFFE ROAMING TELEFONINI. COME FAR MALE A MERCATO E CONSUMATORI I ministri Ue delle Comunicazioni hanno raggiunto un accordo per le tariffe massime del roaming dei telefonini. Gli Stati membri il 25 giugno dovranno adottare questa decisione e il 29 dello stesso mese sara' pubblicata in Gazzetta ufficiale; un mese dopo gli utenti potranno chiedere l'applicazione di queste tariffe, mentre dopo tre mesi dalla pubblicazione saranno applicate automaticamente a meno che uno chieda di restare nel profilo tariffario precedente. La tariffa massima al minuto per chiamare all'interno dei Paesi Ue, sara' di 0,49 euro (ora mediamente e' di 1,15 euro); per ricevere, invece, sara' di 0,24 euro. Poi e' prevista una progressiva diminuzione: 0,46 e 0,22 euro nel 2008, 0,43 e 0,19 nel 2009. Un bel risparmio? E' quanto verrebbe da esprimere grazie ad un approccio superficiale, demagogico e populista. Lo stesso di chi ha esultato quando il Parlamento italiano ha imposto il divieto di costi fissi per le ricariche dei telefonini. Cosa e' successo in Italia dopo quest'ultima imposizione? Che tutti i gestori telefonici hanno aumentato i costi delle stesse ricariche e, piu' in generale, delle tariffe. Non solo. Ma hanno inventato nuove gabole per letteralmente fregare soldi ai loro clienti; gabole spesso spudoratamente illegali e su cui l'Autorita' delle Comunicazioni, nonostante le nostre continue denunce, non interviene. Perche' non dovrebbe succedere altrettanto dopo questa decisione Ue? Forse il fatto di "aver compagni al duol" in tutta la Comunita' ci fara' sentire meglio nell'essere piu' fregati e piu' poveri? La situazione e' piu' grave di quanto possa apparire. Se queste decisioni stataliste vengono prese anche a livello Ue, oltre che italiano, qualunque altra decisione simile, in qualunque settore, trovera' sempre una giustificazione e un punto di riferimento. Le aperture di mercato, a nostro avviso, sono le uniche risposte contro il caro tariffe: riduzioni delle tasse per aziende e consumatori, facilitazioni per l'avvio di imprese nel settore, etc. cioe' tutto cio' che crea concorrenza. Con un provvedimento come quello sul roamig, invece, si ingessa la situazione, si favorisce l'aumento indiscriminato di tariffe per il recupero delle perdite dovute a queste imposizioni e –garantito- non abbiamo mai visto un aumento che vada solo a compensare le perdite: in queste occasioni le rimodulazioni tariffarie generalizzate sono sempre state occasioni, per i gestori, di programmare nuovi introiti aggiuntivi ai precedenti. Fintanto che avremo governanti che "mettono il naso" nel business delle aziende e nelle tasche dei consumatori, invece che rendere piu' facile offerta, domanda e consumo, la nostra economia non potra' che restare immobile e tutt'altro che amica di produttori e consumatori. Lamentarsi poi, da parte del medesimo Stato, del perdurare e dell'aumento dell'evasione fiscale, sono lacrime di coccodrillo. FARMACI C FUORI DALLA FARMACIA. L'OSTINAZIONE CORPORATIVA DEL MINISTRO CONTRARIO Anche oggi (8 giugno), in occasione dell'assemblea di Federfarma, il ministro della Salute ha ribadito che quanto approvato dalla Camera in materia di vendita di farmaci di fascia C, dovra' essere ribaltato in Senato. "Portare questi farmaci fuori alla farmacia –ha detto Livia Turco- vuol dire non comprendere l'importanza non solo della presenza del farmacista, ma anche delle garanzie assicurate dall'esercizio del sistema delle farmacie". Siccome si tratta di poter acquistare questi farmaci dietro presentazione di ricetta medica e senza rimborso da parte del Ssn (che resterebbe esclusiva delle farmacie) in appositi ambiti di esercizi commerciali dove e' obbligatoria la presenza di un farmacista, non si capisce l'ostinazione del ministro se non, probabilmente, per motivi che sono diversi da quelli della salute e dei diritti del consumatore. A nostro avviso, quest'ultimo non potrebbe che avere vantaggi dal trovare questi farmaci in piu' luoghi e in orari anche diversi dalle farmacie. Per quanto ci riguarda vorremmo che fosse possibile anche il rimborso da parte del Ssn, ma per ora prendiamo atto che la Camera non l'ha previsto e ci daremo da fare perche' cio' sia possibile in futuro. Ma il ministro che vuole tornare indietro, e che dice che ha dalla sua tutti i ministri (anche Bersani che ci pareva, in occasione del voto alla Camera, favorevole?), probabilmente, piu' che agli interessi del paziente/consumatore e' preoccupata di tenersi buona la corporazione dei farmacisti, a cui crede di aver gia' chiesto abbastanza da quando a luglio 2006 i farmaci da banco sono stati portati fuori delle farmacie. Noi non ci meravigliamo piu' di tanto: che questo Governo, e in particolare il ministro della Salute, governi facendo molta attenzione alle corporazioni piuttosto che ai cittadini, non e' una novita'. Ci auguriamo che il Senato abbia un sussulto e non si sottometta a questo metodo. Ne dubitiamo molto, ma la speranza e l'auspicio ci fanno perseverare nell'interesse dei piu'. Qui una nostra petizione sulla liberalizzazione del mercato dei farmaci: http://www.aduc.it/dyn/farmaci I costi della politica Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=183280 NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - ANCHE QUESTA VOLTA... NIENTE DA FARE E' uscito il numero centoquarantuno, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_141.html DROGA/TURCO/LEGGE. PARLARSI ADDOSSO? I MINISTRI DOVREBBERO EVITARLO Oggi e' la giornata del ministro della Salute, Livia Turco, che sulla droga ne ha dette diverse. Rivedere le sanzioni amministrative; riformare la legge Fini-Giovanardi; rifare il decreto sulla dose minima della cannabis; Nas a scuola; etc. Il nostro ministro ha tirato fuori tutto il suo armamentario sulla materia, come ministro e come mamma (che e' un contesto che talvolta la Turco usa per meglio spiegare il proprio pensiero e la propria angoscia), finendo per comunicare con gli usuali bizantinismi che siamo abituati ad ascoltare in materia: sulla cannabis, "non si dice che e' consentito, si dice che non e' punito". Cioe' parole per non affrontare di petto la situazione (legalizzare tutto o proibire tutto). E ancora il nostro ministro: "... il programma dell'Unione e' stato molto preciso e credo che lo dobbiamo attuare: al primo posto c'e' la radicale modifica della legge Fini-Giovanardi, quindi il Governo deve presentare quanto prima la riforma di questa normativa"; la linea del Governo in materia "e' stata coerente, non solo nelle intenzioni, ma anche nelle cose fatte". Boh! Forse ci siamo persi qualcosa, perche' e' da un anno che il ministro degli Affari Sociali, Paolo Ferrero, dice che sta per presentare il disegno di legge del Governo, e non lo fa. Con il solo risultato che per l'unica proposta di legge non proibizionista depositata (a prima firma dell'on. Marco Boato) non si fa partire la discussione. Non solo. Ma l'attuale Governo sta di fatto attuando la legge Fini-Giovanardi, anche perche' la sta gestendo da piu' tempo rispetto a quanto era stata gestita dal Governo della passata legislatura in cui era stata approvata. Secondo noi il ministro Turco si parla addosso. E crediamo che i ministri dovrebbero evitare di farlo. Meglio tacere. I ministri dovrebbero agire in termini esecutivi per cio' che dovrebbe decidere il Parlamento. Ma in Italia, non solo in questo ambito, non e' cosi': il potere legislativo e' quasi sempre espropriato dal potere esecutivo. E i risultati sono questi: nel nostro caso il blocco dell'iter legislativo della proposta Boato perche' bisogna attendere il Governo... che oltre a dire e, per l'appunto, parlarsi addosso, non fa nulla. Un'ultima nota. In tutto questo inutile parlare, la cosa piu' importante viene dimenticata o taciuta. E' evidente che in Italia non potranno mai essere approvate leggi legalizzatrici in materia finche' vigono i trattati internazionali da noi firmati. L'unica possibilita' e' il divieto assoluto o la riduzione del danno (tipo Olanda, Spagna, Germania, Gran Bretagna), che mette solo un tampone alla drammaticita' della situazione. Il nostro Paese, intende affrontare questo scoglio dei trattati internazionali, cioe' e' interessato a legalizzare le droghe facendosi alfiere presso l'Onu di una modifica o di un ridimensionamento di questi trattati, con un impegno, per esempio, come quello che pare stia utilizzando per la moratoria contro la pena di morte? Il nodo e' li'! Il nostro ministro degli Affari Esteri, Massimo D'Alema, che dice di essere non proibizionista, si e' posto il problema o preferisce solo mandare avanti le inconcludenze del suo collega Paolo Ferrero e il parlarsi addosso di Livia Turco? COSTI DELLA POLITICA E RIFORME ISTITUZIONALI La nostra Costituzione prevede che il Governo nazionale e quelli locali siano coinvolti nella elaborazione della manovra fiscale annuale, per la cosiddetta Finanziaria. Questo non avviene. Il Governo nazionale si comporta come un datore di risorse che vanno contrattate con le Regioni. Tutto cio' non fa che provocare l'irresponsabilita' delle Regioni stesse che, in relazione alla contiguita' politica, ottengono, in misura maggiore o minore, risorse da destinare ai propri bilanci, in prevalenza sanitari. Emblematico il caso della regione Lazio che si e' visto ripianare un deficit mostruoso, 10 miliardi di euro, dal Governo nazionale. Per le riforme istituzionali il programma del Governo prevedeva la riforma del bicameralismo perfetto, ma a tutt'oggi e' ferma in Parlamento. L'efficacia e l'efficienza delle Camere e' data dalla produzione legislativa e dalla capacita' di affrontare e risolvere i problemi del Paese prima che questi si incancreniscano. Si fa, invece, esattamente l'opposto: il Paese corre e la classe partitica arranca dietro. Avere un Parlamento snello, non ripetitivo, sensibile alle istanze della societa' servirebbe a quest'Italietta affetta da provincialismo diffuso e farebbe diminuire i costi della partitocrazia. Si dovrebbe sollecitare l'attuazione di queste riforme, invece ci si limita a contestare il prezzo troppo basso del cappuccino alla buvette di Montecitorio o quello del primo piatto alla mensa parlamentare. Se deputati e senatori funzionassero, il pasto si potrebbe offrire, digestivo compreso. RICCIO/WELBY. INCRIMINAZIONE E' ENNESIMO AFFRONTO A STATO DI DIRITTO E' davvero difficile non sospettare che l'incriminazione del dottor Mario Riccio, voluta a tutti i costi dal Gip di Roma per un reato che non esiste (eutanasia passiva), contro il parere della stessa Procura, non sia conseguenza di quello sciagurato appello del Vaticano con cui si invitano i giudici a non applicare leggi che violano gli insegnamenti della Chiesa sulla "vita". Non e' un caso che questa incriminazione coatta del giudice-accusatore romano giunga proprio quando si discute di testamento biologico al Senato, e su cui si annuncia uno scontro non dissimile a quello gia' visto sulle unioni civili. Ci auguriamo anche che il Csm ed il capo dello Stato vogliano ribadire con forza ai magistrati italiani che la giustizia non puo' mai essere strumento politico-religioso in uno Stato di Diritto. La vittima, oltre il dottor Riccio, a cui va tutta la nostra solidarieta' e sostegno, e' prima di tutto la Costituzione repubblicana, che all'art. 32 recita senza ambiguita': " Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario". Mala tempora currunt. NUBIFRAGIO FIORENTINO. CHIEDETE I DANNI AL COMUNE. DIMISSIONI PER I RESPONSABILI Dopo il nubifragio dell'altro giorno a Firenze, sono diverse le persone che ci hanno chiesto se e' possibile rimediare in qualche modo ai danni che hanno subito. Abitualmente, in questi casi, quando i danni sono provocati da eventi naturali imprevedibili, ognuno si paga i propri. Ma noi abbiamo piu' che un ragionevole dubbio che la responsabilita' sia del Comune, che: - non ha tenuto in debito conto l'avviso che il nubifragio stava arrivando e quindi non ha provveduto ad avvisare la popolazione; - non ha tenuto in buono stato le caditoie (su circa 50mila nella sola Firenze, solo circa 20mila erano ripulite) . Il gestore di questi servizi e' la societa' Quadrifoglio, ma questa agisce per conto del Comune, a cui i cittadini pagano le tasse anche per garantirsi la sicurezza. I cittadini che hanno avuto danni possono quindi intimarne il rimborso al Sindaco tramite una messa in mora (1). Il Sindaco, invece, se ha interesse a ristabilire un minimo di fiducia con la popolazione, oltre a dichiararsi disponibile alla rifusione dei danni, dovrebbe far dimettere il responsabile, Paolo Coggiola, assessore ai lavori pubblici. E' bene ricordare che dovremo abituarci a questo tipo di acquazzoni: i cambiamenti climatici per l'attenuazione della corrente del Golfo che rende temperata tutta l'Europa si manifestano proprio con questi fenomeni atmosferici. Ma, mentre in altri Paesi (tipo Usa) quando accadono, i responsabili della cattiva gestione vengono mandati a casa (2), in Italia cio' non avviene mai. La nostra capitale, che quando piove un po' di piu' diventa un pantano, ora non e' piu' sola. Anche Firenze l'ha raggiunta e temiamo che sara' sempre peggio. La risposta dell'amministrazione non puo' che essere in questi termini, stabilendo un rapporto di fiducia con i cittadini. Infine, invitiamo l'amministrazione a prendere in buona considerazione l'affidamento della manutenzione stradale a privati veri (quindi non societa' -come Quadrifoglio- il cui capitale e' pubblico), perche' in questo modo non ci sarebbe un conflitto di interessi, con il controllore che controlla se stesso: metodo che scoraggia la qualita' di chi eroga il servizio e il controllo dell'amministrazione. (1) Qui la spiegazione di come si fa una messa in mora a norma di legge: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 (2) per la gestione del prima e dopo uragano Katrina, il responsabile della gestione civile di New Orleans si e' dimesso. Toto' e la Turco Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=183624 NUBIFRAGIO FIORENTINO. NESSUN COLPEVOLE... E IL CITTADINO PAGA. ABBIAMO UN ARNO ANCHE SULLA TESTA E IL COMUNE NON LO SA. RIBELLARSI CON LE ARMI DELLA GIUSTIZIA Dopo il nubifragio fiorentino dello scorso 7 giugno, insieme al consigliere della Provincia di Firenze, Massimo Lensi, avevamo invitato i cittadini che avevano subito danni a chiedere il rimborso degli stessi al Comune: il nubifragio era annunciato ed il Comune non aveva provveduto ad avvisare la popolazione, il sistema di deflusso delle acque bianche –caditoie- aveva fallito completamente per pessima manutenzione dello stesso. Rimborso da chiedere tramite una messa in mora (1), al Comune e non alla societa' di manutenzione, perche' e' al Comune che i contribuenti pagano le tasse per questo tipo di servizio (libero poi il Comune di chiedere rimborsi alla societa' che gestisce questa pulizia). Il nostro appello e' stato raccolto da un consigliere comunale, Gabriele Toccafondi, che ne ha fatto un'interrogazione. L'assessore ai lavori pubblici, Paolo Coggiola, di cui avevamo chiesto le dimissioni, se ne e' lavato le mani, indicando nella societa' Publiacqua la responsabile verso cui indirizzare le richieste. Publiacqua se n'e' lavata le mani anche lei adducendo l'eccezionalita' del fenomeno atmosferico e il fatto che il Comune da' loro pochi fondi. Al cittadino il Comune ha detto: se vai a comprare una penna in cartoleria e questa penna non funziona, ti devi rivolgere a chi ha fabbricato questa penna, non al cartolaio. Le leggi della logica e dei codici, pero', dicono il contrario. Su quanto ha asserito Publiacqua, non spetta a noi giudicare, ma sara' il Comune che dovrebbe valutare se quel gestore e' all'altezza del servizio che dovrebbe erogare o se sia il caso di mandarlo via. Ovviamente il comportamento e le decisioni del Comune saranno sotto gli occhi, i giudizi e le valutazioni dei cittadini. Per fortuna di tutti, le prese del Palazzo (Vecchio nel nostro caso) non esistono piu' come un tempo, ma a quel tipo di presa violenta dove il popolo che non ne poteva piu' cercava in questo modo di porre rimedio, i nostri amministratori hanno sostituito l'occupazione, con l'arroganza per mantenerla. E' questo lo spettacolo che ci stanno offrendo in questa occasione. Purtroppo l'alluvione del 1966 sembra che non ci sia mai stata e, oltre al fatto che Firenze e' sempre a rischio se dovesse ripetersi un evento come quell'anno, ci si e' aggiunta anche la novita' del cambio del clima, sempre meno mediterraneo e sempre piu' continentale: l'Arno, oltre ad essere talvolta minaccioso nel suo letto, ora lo abbiamo anche sulla nostra testa. Servirebbero persone che abbiano questa consapevolezza nel gestire la nostra sicurezza... e se per avvisarci del pericolo suonassero anche le sirene (dell'informazione, che' siamo nel 2007 e non piu' nel 1966), non sarebbe male. Questo per i nostri amministratori non esiste, tanto a pagarne i danni non sono loro ma i sudditi. Ne prendiamo atto con sconforto e rabbia. Rinnovando l'invito ai cittadini danneggiati di ribellarsi con le armi della giustizia, facciamo appello perche' nessuno dimentichi quanto sta accadendo questi giorni. (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 ECOINCENTIVI DUE RUOTE. UNA BUFALA! ALMENO PER ORA..... Da oggi sono disponibili gli ecoincentivi del ministero dell'Ambiente per le due ruote. Demolendo il ciclomotore costruito fino al 2001, senza acquistarne un altro, le spese sono sostenute dal ministero. Acquistandone un altro si possono avere fino a 1000 euro di contributo. Grande iniziativa, dopo quella dei contributi sulle auto della Finanziaria? Se quest'ultima e' servita a far guadagnare le case produttrici e a far aumentare il numero del parco macchine circolanti, meno inquinanti per le emissioni ma piu' inquinanti per il numero... questa delle due ruote ha tutte le caratteristiche di una bufala, almeno per il momento. Vediamo perche'. Per demolire il mezzo ed avere il contributo, e' necessario recarsi presso un demolitore che aderisce all'iniziativa: 182 in tutta Italia, 138 dei quali in paesi di provincia e 44 in citta' capoluogo. E' tutto eclatante, come si vedra' nei dati che riportiamo sotto, ma ecco alcuni esempi che fanno capire la impossibilita' di fruirne: in Valle d'Aosta non ci sono rottamatori e in Basilicata ce n'e' uno solo, a Palazzo San Gervasio (Pz); in Toscana ce ne sono sette: Rosignano Solvay, Pontremoli, Capannoli, Ponsacco, Lamporecchio, Montepulciano stazione e Torre del Lago... cioe' tutti in paesi e soprattutto, tutti lontani da una citta' come Firenze, che per rapporto abitanti/motorini si avvicina molto a Bangkok (il paese piu' vicino e' Lamporecchio-Pt... quanto costa portare un motorino da rottamare da Firenze a Lamporecchio?). Incredibile!! Succedera' che questa bufala, come gia' accaduto con gli ecoincentivi delle auto, servira' solo a far aumentare il parco motorini in circolazione. Un'ultima nota sulle biciclette, il cui acquisto e' foraggiato con un contributo del 30%. Dove si circolera' in bicicletta visto che le piste ciclabili per molte citta' sono un miraggio e visto che gli incidenti mortali sono stati 317 nel 2005 (dati Asaps – Associazione amici sostenitori della polizia stradale)? Allo stato dei fatti sara' un continuo "zigzagare" tra auto in colonna e marciapiedi sperando di non esser fatti fuori. DEMOLITORI convenzionati: TOTALE 182, DI CUI 44 NEI CAPOLUOGHI, 138 IN PROVINCIA ABRUZZO- 6 demolitori - 4 in comuni nelle province di AQ, TE, CH - 2 nella citta' di Pescara BASILICATA – 1 demolitore - nel comune di Palazzo San Gervasio (Pz) - niente nei capoluoghi e in provincia di MT CALABRIA – 7 demolitori - tutti in comuni nelle province di CS, CZ, KR e RC - niente nei capoluoghi e in provincia di VV CAMPANIA - 8 demolitori - 7 in comuni nelle province di AV, NA, SA; 1 nella citta' di Napoli - niente negli altri capoluoghi e nelle province di BN e CE EMILIA ROMAGNA - 19 demolitori - 18 in comuni nelle province di BO, FE, FC, PR, RA, RE, RN; 1 a Modena - niente negli altri capoluoghi e nella provincia di Piacenza FRIULI-VG – 10 demolitori - 7 in comuni nelle province di GO, PN, UD; 1 nella citta' di Pordenone, 2 a Trieste - niente negli altri capoluoghi LAZIO- 7 demolitori - 2 in comuni delle province di FR e VT; 4 a Roma e 1 a Viterbo - rimangono fuori gli altri capoluoghi e nelle province di LT e RI LIGURIA – 6 demolitori - 2 in comuni nelle province di GE e SP; 4 a Genova - rimangono fuori gli altri capoluoghi e le province di IM e SV LOMBARDIA - 27 demolitori - 17 in comuni delle province di CO, CR, LC, MI, MN, PV, VA, BG;, 2 a Cremona, 5 a Milano, 3 a Monza - niente negli altri capoluoghi e nelle province di LO, BS, SO MARCHE – 9 demolitori 8 in comuni nelle province di AN, AP, MC; 1 a Macerata - niente negli altro capoluoghi e nella provincia di PU MOLISE - 1 demolitore - a Campomarino (CB) - niente nei capoluoghi e in provincia di IS PIEMONTE - 16 demolitori - 10 in comuni delle province di TO, VC, AL, CN; 3 a Torino, 1 a Vercelli, 2 a Biella - niente negli altri capoluoghi e nelle province di VB, AT, NO PUGLIA – 21 demolitori - 18 in comuni nelle province di BA, BR, LE, TA; 1 a Lecce, 2 a Foggia - niente negli altri capoluoghi SARDEGNA - 2 demolitori - 2 in provincia di NU - niente nei capoluoghi e nelle province di CA, SS, OR, OT, CI, OG, VS SICILIA - 9 demolitori - 5 in comuni nelle province di AG, CT, ME, PA, RG; 1 a Caltanisetta, 3 a Palermo - rimangono fuori gli altri capoluoghi e le province di EN, SR, TP TOSCANA . 7 demolitori - tutti in comuni nelle province di LI, LU, MS, PI, PT, SI - niente nei capoluoghi e nelle province di FI, AR, GR, PO TRENTINO-AA - 3 demolitori - tutti in comuni nella provincia di TN - niente nei capoluoghi e in provincia di BZ UMBRIA - 4 demolitori - 3 in comuni in provincia di PG; 1 a Terni - niente a Perugia citta' VENETO – 19 demolitori - 16 in comuni nelle province di BL, PD, TV, VE, VI, VR; 2 a Venezia, 1 a Verona - niente negli altri capoluoghi e in provincia di RO VALLE D'AOSTA – 0 demolitori A questo link gli indirizzi di tutti i demolitori: http://www.areaambiente.net/readarticle.php?article_id=1 TESTAMENTO BIOLOGICO. QUESTO LEGISLATORE NON E' IN GRADO DI FARE UNA LEGGE GIUSTA, MEGLIO RIMANDARE A TEMPI MIGLIORI E' difficile per chi non sta dentro il Palazzo capire cosa stia succedendo all'iter parlamentare del testo sul testamento biologico. E' evidente che si sta avviando verso la stessa sorte subita da quasi ogni impegno elettorale di questa maggioranza, dalle liberalizzazioni alle unioni di fatto, dalla legge sulla droga a quella sulla ricerca scientifica. E' altrettanto chiaro che ci troviamo di fronte ad un Parlamento incapace di decidere, e ad un Governo capace solo di lottare per sopravvivere. Non abbiamo dubbi che se un testo sul testamento biologico uscira' fuori, esso sara' il frutto della mediazione di esigenze di sopravvivenza politica di ciascuna forza politica e parlamentare. Per questo facciamo un accorato appello a coloro che oggi si adoperano per l'approvazione di una legge sul testamento biologico: lasciate perdere, non e' il momento. La legge era divenuta a nostro avviso necessaria per dare piu' facile attuazione ad un principio elementare quanto chiarissimo sancito nella nostra Costituzione: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario" (art. 32). Oggi, tale legge rischia di trasformarsi in una interpretazione fortemente restrittiva di un diritto cosi' fondamentale e che una parte (forse maggioritaria) del Parlamento si ostina ad ignorare. Nonostante le buone intenzioni di alcuni, siamo terrorizzati dalla prospettiva che questo legislatore possa metter mano ad un diritto cosi' primario in ogni democrazia liberale. Meglio che si occupi, o dia l'impressione di occuparsi, di taxi e di benzinai. Almeno in questi casi, il danno non sara' irreparabile. NUOVE LIBERALIZZAZIONI. SE IN PARTE TERRANNO ALLA MANNAIA DEL SENATO E NON VERRANNO STRAVOLTE... POTRANNO ESSERE MEGLIO DI UN DITO IN UN OCCHIO La nostra sfiducia nelle capacita' di questa maggioranza nell'approvare e mantenere provvedimenti in favore dei consumatori e del mercato, e' molto alta. E la conferma l'abbiamo avuta soprattutto con il voto di ieri alla Camera quando il Governo, che aveva dato indicazione di voto contraria, e' stato battuto nel suo tentativo di bloccare la liberalizzazione degli sconti sui libri (1). Ma questo e' solo uno dei tanti episodi piu' eclatanti. Il trasporto pubblico innovativo, che il Governo aveva presentato come fattibile dalle aziende del trasporto pubblico locale, grazie allo sciopero di un giorno dei taxisi, e' stato modificato dal medesimo Governo a favore esclusivamente di questi ultimi. E' rimandata invece l'abolizione del Pra, grazie alle manifestazioni di piazza dei dipendenti (che con l'abolizione del registro pubblico automobilistico non avrebbero perso il posto di lavoro, ma probabilmente sarebbero stati messi in luoghi in cui avrebbero dovuto sonnecchiare meno sul lavoro). I notai continueranno a succhiarci soldi per l'acquisto di immobili. La privatizzazione del servizio idrico e' rimandata, altrimenti l'estrema sinistra avrebbe fatto saltare tutto. La commissione delle banche sul massimo scoperto ha invece solo cambiato nome. Per il momento i farmaci di fascia C potranno essere venduti anche fuori delle farmacie. Ma diciamo per il momento, perche' il ministro della Salute, Livia Turco, ha promesso a chiunque (corporazione dei farmacisti in primis) che al Senato questa liberalizzazione sparisce... e non escludiamo anche che qualche altro ministro operi per far sparire la liberalizzazione degli sconti sui libri (la mobilitazione delle corporazioni e' gia' cominciata oggi con gli addetti ai lavori che su quasi tutti i media si stanno strappando le vesti e fanno appello).... come non sarebbe strano che la Chiesa cattolica, spesso tuonante contro il lavoro domenicale, non riuscisse a far desistere dalla panificazione domenicale. In questo minestrone in cui e' veramente difficile districarsi per i vari parlamentari, che di conseguenza votano per appartenenza piu' di quanto non lo facciano abitualmente (con l'eccezione di cui alla nota 1), qualcosa di positivo c'e', anche se di piccolo conto rispetto ai macigni che ancora sussistono nel blocco del mercato. Tra biglietti aerei last minute venduti in aeroporto, il pane fresco la domenica, piu' poteri all'Agcom, piu' liberta' di vendita e di ubicazione per i benzinai, che questa legge passi ci fa contenti seppur con l'espressione "meglio di un dito in un occhio". Anche una sola liberta' economica in piu', per noi che non stiamo a calcolare col misurino dei rapporti tra i partiti della maggioranza, ci sta bene. Prendiamo atto, pero', che i poteri che contano (essenzialmente banche e corporazioni) al momento non ne escono minimamente scalfiti. E il problema e' li'! (1) emendamento presentato dall'on.Benedetto Della Vedova (Riformatori Liberali eletto in Forza Italia), e approvato grazie al voto dei deputati della Rosa nel Pugno. Gli ecoincentivi alle dueruote Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=183959 CINEMA. MINISTRO RUTELLI, METTA FINE A PRATICHE ILLEGALI SALE CINEMATOGRAFICHE Si e' svolta oggi nel Salone dei Corazzieri la cerimonia di presentazione dei candidati per i premi David di Donatello. In questa occasione, sia il Presidente della Repubblica, sia il ministro della Cultura Francesco Rutelli, hanno auspicato che il Parlamento intervenga presto con misure per incentivare le energie produttive e creative dell'industria cinematografica italiana. Augurandoci che questi propositi non si traducano in un nuovo modo per finanziare (e quindi ulteriormente controllare) questo ambito della produzione culturale del nostro Paese, vorremmo far presente ancora una volta al ministro Rutelli il comportamento scorretto ed illegale di molte sale cinematografiche, e che da tempo segnaliamo: la proiezione di interminabili sequele di spot pubblicitari all'orario in cui sarebbe dovuto iniziare il film. Non abbiamo niente contro la pubblicita' al cinema, ma solo se essa non viene imposta ingannevolmente, spesso anche per 20-30 minuti, all'orario pubblicizzato per la proiezione della pellicola su cui si paga il biglietto. Si tratta di una strategia suicida, oltre che illegale, che scoraggia migliaia di utenti ogni anno dal recarsi nuovamente al cinema. Sulla nostra denuncia si era gia' pronunciato il precedente ministro dei Beni Culturali, alle cui parole non e' seguito alcun fatto, e piu' recentemente il garante Antitrust. (1) Forse, questo ministro, apparentemente cosi' attento alle sorti del cinema italiano, potrebbe adoperarsi affinche' i gestori delle sale cinematografiche non continuino nell'opera di allontanamento del pubblico dal cinema, contando magari di sostituirne i proventi con maggiori finanziamenti pubblici. Su questo abbiamo svolto una indagine che ha messo in luce come alcune delle maggiori catene di cinematografi, tra cui Medusa, Uci e Warner, siano i primi della classe nel calpestare i diritti dei propri utenti. (1) Se l'industria cinematografica non avra' la forza di rispettare la legge ed i propri utenti, e' difficile pensare che i cinematografi piu' piccoli facciano altrimenti. Signor ministro, e' davvero il momento di dimostrare che a lei e a questo Governo il Cinema (che e' anche pubblico), e non solo l'industria cinematografica, sta veramente a cuore. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=180735 (2) Questo il nostro settore dedicato all'argomento: http://www.aduc.it/dyn/cinema/segnalazione.html ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE Alcuni mesi fa, un'amica mi fece vedere un bel mucchietto di fotocopie che aveva ricevuto alla messa domenicale celebrata da un prete che conosco piuttosto bene anch'io. Contenevano, quei fogli, degli stralci dalla leggenda del "Grande inquisitore" tratta dai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. La presentazione scritta da don Fabio diceva cosi': "Oggi, Festa di 'Cristo Re', ho pensato di offrire alla fine della Messa, una libera trascrizione del capitolo dei 'Fratelli Karamazov' di F. Dostojevskij, scritto nel 1880, intitolato 'Il Grande Inquisitore'. Io penso che sia una delle opere piu' belle della letteratura mondiale, sia il romanzo che quel capitolo, e credo che provochi un salutare turbamento in chiunque lo legga. Lo offro volentieri a chi lo desidera, perche' ha a che fare con l'omelia di oggi. Anni addietro, piu' volte ho avuto occasione di citare questo capitolo nelle omelie e nelle nostre conversazioni e mi sono accorto che molti non lo conoscono… […]". Questa segnalazione mi spinse a rileggere quel lungo, laborioso e appassionato brano anche nel contesto dell'opera, e da allora mi e' frullata nella mente l'idea di farne parte, nella versione integrale, a chi si affaccia a queste note perche' l'argomento del racconto mi pare attinente al momento storico che viviamo. L'unica cosa che mi ha trattenuto finora e' la lunghezza e la complessita' del brano. Per quanto riguarda la lunghezza non si puo' fare niente, ma per rendere piu' snelle le "tirate" più lunghe e compatte ho introdotto dei capoversi che iniziano con alcune parole in grassetto proprio per segnalare che quel capoverso non e' nell'originale. Per quanto riguarda la complessita', provo a dare alcune indicazioni per venirne a capo. La leggenda del Grande inquisitore e' un racconto che si snoda in un modo un po' particolare. Esso prende forma durante un lungo colloquio fra Ivan e Alioscia, i due figli di secondo letto di Fiodor Karamazov. Al momento del lungo colloquio, di cui fa parte questa storia, i due fratelli stanno per separarsi, dopo essersi ritrovati per un breve istante dopo alcuni anni. Ivan ha 23 anni e non puo' credere in un Dio che fa soffrire e morire degli innocenti come sono i bambini, Alioscia ha 19 anni e rappresenta la persona che, invece, ha comunque fiducia nella bonta' di Dio, al quale si e' votato entrando in un monastero. La leggenda e' un'idea di Ivan che vorrebbe scriverci sopra un poema. E' Ivan che comincia a parlare; la sua narrazione viene, a tratti, interrotta dalle domande del fratello, alle quali Ivan risponde facendo anche delle digressioni. Numerose sono le citazioni da altre opere e dal Nuovo Testamento, e in particolare si cita e si interpreta l'episodio dei quaranta giorni di Gesu' nel deserto tentato da Satana, nella versione di Matteo e Luca. La lettura di questo testo puo' quindi presentare qualche difficolta' per l'intrecciarsi dei pensieri dei due fratelli e le suddette citazioni bibliche. Ma la sua profondita', la sua ampiezza di respiro, la sua acutezza di analisi psicologica arricchiscono certamente la mente e il cuore di chi lo legge –starei per dire lo medita- con attenzione. Ecco dunque dai Fratelli Karamazov di Fiodor Dostoevskij, nell'edizione Garzanti, Milano, 1979, vol. I, pagg. 263 -282, senza indicazione del traduttore) la leggenda de Il grande inquisitore […] La mia azione si svolge in Spagna, a Siviglia, al tempo piu' pauroso dell’inquisizione quando ogni giorno nel paese ardevano i roghi per la gloria di Dio e con grandiosi autodafe' si bruciavano gli eretici. Oh, certo, non e' cosi' che Egli scendera', secondo la Sua promessa, alla fine dei tempi, in tutta la gloria celeste, improvviso 'come folgore che splende dall’Oriente all’Occidente'. No, Egli volle almeno per un istante visitare i Suoi figli proprio la' dove avevano cominciato a crepitar i roghi degli eretici. Nell’immensa Sua misericordia, Egli passa ancora una volta fra gli uomini in quel medesimo aspetto umano col quale era passato per tre anni in mezzo agli uomini quindici secoli addietro. Egli scende verso le “vie roventi” della citta' meridionale, in cui appunto la vigilia soltanto, in un 'grandioso autodafe'', alla presenza del re, della corte, dei cavalieri, dei cardinali e delle piu' leggiadre dame di corte, davanti a tutto il popolo di Siviglia, il cardinale grande inquisitore aveva fatto bruciare in una volta, ad majorem Dei gloriam, quasi un centinaio di eretici. Egli e' comparso in silenzio, inavvertitamente, ma ecco –cosa strana– tutti Lo riconoscono. Spiegare perche' Lo riconoscano, potrebbe esser questo uno dei piu' bei passi del poema. Il popolo e' attratto verso di Lui da una forza irresistibile, Lo circonda, Gli cresce intorno, Lo segue. Egli passa in mezzo a loro silenzioso, con un dolce sorriso d’infinita compassione. Il sole dell’amore arde nel Suo cuore, i raggi della Luce, del Sapere e della Forza si sprigionano dai Suoi occhi e, inondando gli uomini, ne fanno tremare i cuori in una rispondenza d’amore. Egli tende loro le braccia, li benedice e dal contatto di Lui, e perfino dalle Sue vesti, emana una forza salutare. Ecco che un vecchio, cieco dall’infanzia, grida dalla folla: 'Signore, risanami, e io Ti vedro'', ed ecco che cade dai suoi occhi come una scaglia, e il cieco Lo vede. Il popolo piange e bacia la terra dove Egli passa. I bambini gettano fiori dinanzi a Lui, cantano e Lo acclamano: 'Osanna!'. 'E’ Lui, e' Lui', ripetono tutti, 'dev’essere Lui, non puo' esser che Lui'. Egli si ferma sul sacrato della cattedrale di Siviglia nel preciso momento in cui portano nel tempio, fra i pianti, una candida bara infantile aperta: c’e' dentro una bambina di sette anni, unica figlia di un insigne cittadino. La bimba morta e' tutta coperta di fiori. 'Egli risuscitera' la tua bambina', gridano dalla folla alla madre piangente. Il prete della cattedrale uscito incontro alla bara guarda perplesso e aggrotta le sopracciglia. Ma ecco risonare a un tratto il grido della madre della bambina morta. Essa si getta ai Suoi piedi: 'Se sei Tu, risuscita la mia creatura!', esclama, tendendo le braccia verso di Lui. Il corteo si ferma, la bara e' deposta sul sacrato ai Suoi piedi. Egli la guarda con pieta' e le Sue labbra pronunziano piano ancora una volta: 'Talitha kum', “e la fanciulla si levo''. La bambina si solleva nella bara, si siede e guarda intorno sorridendo con gli occhietti sgranati, pieni di stupore. Ha nelle mani il mazzo di rose bianche col quale era distesa nella bara. Il popolo si agita, grida, singhiozza; ed ecco in questo stesso momento passare accanto alla cattedrale, sulla piazza, il cardinale grande inquisitore in persona. E' un vecchio quasi novantenne, alto e diritto, dal viso scarno, dagli occhi infossati, ma nei quali, come una scintilla di fuoco, splende ancora una luce. Oh, egli non ha piu' la sontuosa veste cardinalizia di cui faceva pompa ieri davanti al popolo, mentre si bruciavano i nemici della fede di Roma: no, egli non indossa in questo momento che il suo vecchio e rozzo saio monastico. Lo seguono a una certa distanza i suoi tetri aiutanti, i servi e la 'sacra' guardia. Si ferma dinanzi alla folla e osserva da lontano. Ha visto tutto, ha visto deporre la bara ai piedi di Lui, ha visto la bambina risuscitare, e il suo viso si e' abbuiato. Aggrotta le sue folte sopracciglia bianche e il suo sguardo brilla di una luce sinistra. Egli allunga un dito e ordina alle sue guardie di afferrarlo. E tanta e' la sua forza e a tal punto il popolo e' docile, sottomesso e pavidamente ubbidiente, che la folla subito si apre davanti alle guardie e queste, in mezzo al silenzio di tomba che si e' fatto di colpo, mettono le mani su Lui e Lo conducono via. Per un istante tutta la folla, come un solo uomo, si curva fino a terra davanti al vecchio inquisitore; questi benedice il popolo in silenzio e passa oltre. Le guardie conducono il Prigioniero sotto le volte di un angusto e cupo carcere nel vecchio edificio del Santo Uffizio e ve Lo rinchiudono. Passa il giorno, sopravviene la scura, calda, 'afosa' notte di Siviglia. L’aria 'odora di lauri e di limoni'. In mezzo alla tenebra profonda si apre a un tratto la ferrea porta del carcere, e il grande inquisitore in persona con una fiaccola in mano lentamente si avvicina alla prigione. E' solo, la porta si richiude subito alle sue spalle. Egli si ferma sulla soglia e considera a lungo, per uno o due minuti, il volto di Lui. Infine si accosta in silenzio, posa la fiaccola sulla tavola e Gli dice: –'Sei Tu, sei Tu?'– Ma, non ricevendo risposta, aggiunge rapidamente: – 'Non rispondere, taci. E che potresti dire? So troppo bene quel che puoi dire. Del resto, non hai il diritto di aggiunger nulla a quello che Tu gia' dicesti una volta. Perche' sei venuto a disturbarci? Sei infatti venuto a disturbarci, lo sai anche Tu. Ma sai che cosa succedera' domani? Io non so chi Tu sia, e non voglio sapere se Tu sia Lui o soltanto una Sua apparenza, ma domani stesso io Ti condannero' e Ti faro' ardere sul rogo, come il peggiore degli eretici, e quello stesso popolo che oggi baciava i Tuoi piedi si slancera' domani, a un mio cenno, ad attizzare il Tuo rogo, lo sai? Si', forse Tu lo sai', –aggiunse, profondamente pensoso, senza staccare per un attimo lo sguardo dal suo Prigioniero. –Io non comprendo bene Ivan, che voglia dir questo –sorrise Alioscia, che aveva sempre ascoltato in silenzio; –e' semplicemente una fantasia delirante, o un errore del vecchio, un assurdo qui pro quo? –Ammetti pure quest’ultima ipotesi, –scoppio' a ridere Ivan, –se il realismo contemporaneo ti ha gia' tanto guastato che tu non possa tollerare nulla di fantastico; vuoi che sia un qui pro quo? E sia pure! E' vero, –e torno' a ridere, –il vecchio ha novant’anni e da un pezzo la sua idea poteva averlo fatto impazzire. Egli poteva essere stato colpito dall’aspetto esteriore del Prigioniero. Poteva infine essere un semplice delirio, la visione di un vecchio novantenne sulla soglia della morte, sovreccitato per giunta dall’autodafe' dei cento eretici bruciati la vigilia. Ma qui pro quo o fantasia troppo sfrenata, non e' lo stesso per noi? L’importante qui e' solo che il vecchio deve infine manifestare il proprio pensiero e lo manifesta e dice ad alta voce cio' che per novant’anni ha taciuto. –E il Prigioniero rimane zitto? Lo guarda e non dice nemmeno una parola? –Ma e' cosi' che deve essere, in ogni caso, –rise nuovamente Ivan. –Il vecchio stesso Gli osserva che Egli non ha il diritto di aggiunger nulla a quanto gia' fu detto. C’e' appunto qui, se vuoi, il tratto piu' fondamentale del cattolicesimo romano, come a dire. 'Tutto e' stato da Te trasmesso al papa, tutto quindi e' ora nelle mani del papa, e Tu non venirci a disturbare, quanto meno prima del tempo'. In questo senso non solo parlano, ma anche scrivono i cattolici, i gesuiti almeno. L’ho letto io stesso nelle opere dei loro teologi. 'Hai Tu il diritto di rivelarci anche un solo segreto del mondo da cui sei venuto?'. –Gli domanda il mio vecchio e risponde egli stesso per Lui: –'No, Tu non l’hai, se non vuoi aggiungere qualcosa a quello che gia' fu detto e togliere agli uomini quella liberta' che tanto difendesti quando eri sulla terra. Tutto cio' che di nuovo Tu ci rivelassi attenterebbe alla liberta' della fede umana, giacche' apparirebbe come un miracolo, mentre la liberta' della fede gia' allora, millecinquecent’anni or sono, Ti era piu' cara di tutto. Non dicevi Tu allora spesso: 'Voglio rendervi liberi?'. Ebbene, adesso Tu li ha veduti, questi uomini 'liberi', –aggiunge il vecchio con un pensoso sorriso. –Si', questa faccenda ci e' costata cara, –continua, guardandolo severo, –ma noi l’abbiamo finalmente condotta a termine, in nome Tuo. Per quindici secoli ci siamo tormentati con questa liberta', ma adesso l’opera e' compiuta e saldamente compiuta. Non credi che sia saldamente compiuta? Tu mi guardi con dolcezza e non mi degni neppure della Tua indignazione? Ma sappi che adesso, proprio oggi, questi uomini sono piu' che mai convinti di essere perfettamente liberi, e tuttavia ci hanno essi stessi recato la propria liberta', e l’hanno deposta umilmente ai nostri piedi. Questo siamo stati noi ad ottenerlo, ma e' questo che Tu desideravi, e' una simile liberta'?'. -Io torno a non comprendere, –interruppe Alioscia, –egli fa dell’ironia, scherza? –Niente affatto. Egli fa un merito a se' ed ai suoi precisamente di avere infine soppresso la liberta' e di averlo fatto per rendere felici gli uomini. 'Ora infatti per la prima volta (egli parla, naturalmente, dell’inquisizione) e' diventato possibile pensare alla felicita' umana. L’uomo fu creato ribelle; possono forse dei ribelli essere felici? Tu eri stato avvertito, –Gli dice, -avvertimenti e consigli non Ti erano mancati, ma Tu non ascoltasti gli avvertimenti. Tu ricusasti l’unica via per la quale si potevano render felici gli uomini, ma per fortuna, andandotene, rimettesti la cosa nelle nostre mani. Tu ci hai promesso, Tu ci hai con la Tua parola confermato, Tu ci hai dato il diritto di legare e di slegare, e certo non puoi ora nemmeno pensare a ritoglierci questo diritto. Perche' dunque sei venuto a disturbarci?'. – Ma che cosa significa: 'Non Ti sono mancati avvertimenti e consigli?' –domando' Alioscia. –Ma qui appunto sta l’essenza di cio' che il vecchio deve esprimere. 'Lo spirito intelligente e terribile, lo spirito dell’autodistruzione e del non essere, –continua il vecchio, –il grande spirito. Ti parlo' nel deserto, e nei libri ci e' riferito come egli Ti avesse 'tentato'. Non e' cosi'? Ma si poteva mai dire qualcosa di piu' vero di quanto egli Ti rivelo' nelle tre domande che Tu respingesti e che nei libri sono dette 'tentazioni'? Tuttavia, se mai ci fu sulla terra un vero e clamoroso miracolo, fu in quel giorno, nel giorno di quelle tre tentazioni. Precisamente nella formulazione di quelle tre domande era racchiuso il miracolo. Se si potesse, soltanto a mo’ di esempio e di ipotesi, immaginare che quelle tre domande dello spirito terribile fossero scomparse dai libri senza lasciare traccia e che occorresse ricostruirle, pensarle e formularle di nuovo, per rimetterle nei libri, e se per questo si riunissero tutti i sapienti della terra –governanti, prelati, dotti, filosofi, poeti, –e si assegnasse loro questo compito: immaginate, formulate tre domande tali da corrispondere all’importanza dell’evento non solo, ma da esprimere per giunta in tre parole, in tre proposizioni umane, tutta la futura storia del mondo e dell’umanita', –ebbene, credi Tu che tutta la sapienza della terra, insieme raccolta, potrebbe concepire qualcosa di simile per forza e profondita' a quelle tre domande che Ti furono allora rivolte nel deserto dallo spirito intelligente e possente? Gia' solo da quelle domande e dal prodigio della loro formulazione si puo' capire che si ha da fare non con lo spirito umano transitorio, ma con quello eterno ed assoluto. In quelle tre domande infatti e' come compendiata e predetta tutta la storia ulteriore dell’umanita', sono dati i tre archetipi in cui si concreteranno tutte le insolubili, contraddizioni storiche dell’umana natura su tutta la terra. Questo non poteva ancora, a quel tempo, essere cosi' chiaro, poiche' l’avvenire era ignoto, ma adesso, passati quindici secoli, noi vediamo che in quelle tre domande tutto era stato a tal segno divinato e predetto e che tutto si e' a tal segno avverato, che non e' piu' possibile aggiungervi o toglierne alcunche'. Decidi Tu stesso chi avesse ragione, se Tu o colui che allora T’interrogava. Ricordati la prima domanda: se non la lettera il senso era questo: 'Tu vuoi andare e vai al mondo con le mani vuote, con non so quale promessa di una liberta' che gli uomini, nella semplicita' e nella innata intemperanza loro, non possono neppur concepire, che essi temono e fuggono, giacche' nulla mai e' stato per l’uomo e per la societa' umana piu' intollerabile della liberta'! Vedi Tu invece queste pietre in questo nudo e infocato deserto? Mutale in pani e l’umanita' sorgera' dietro a Te come un riconoscente e docile gregge, con l’eterna paura di vederti ritirare la Tua mano, e di rimanere senza i Tuoi pani”. Ma Tu non volesti privar l’uomo della liberta' e respingesti l’invito, perche', cosi' ragionasti, che liberta' puo' mai esserci, se la ubbidienza e' comprata coi pani? Tu obiettasti che l’uomo non vive di solo pane, ma sai Tu che nel nome di questo stesso pane terreno, insorgera' contro di Te lo spirito della terra e lottera' con Te e Ti vincera', e tutti lo seguiranno, esclamando: 'Chi e' comparabile, a questa bestia? Essa ci ha dato il fuoco del cielo!'. Sai Tu che passeranno i secoli e l’umanita' proclamera' per bocca della sua sapienza e della sua scienza che non esiste il delitto, e quindi nemmeno il peccato, ma che ci sono soltanto degli affamati? 'Nutrili e poi chiedi loro la virtu'!', ecco quello che scriveranno sulla bandiera che si levera' contro di Te e che abbattera' il Tuo tempio. Al posto del Tuo tempio sorgera' un nuovo edificio, sorgera' una nuova spaventosa torre di Babele, e, quand’anche essa restasse, come la prima, incompiuta, Tu avresti pero' potuto evitare questa nuova torre e abbreviare di mille anni le sofferenze degli uomini, giacche' essi verranno a noi, dopo essersi arrovellati per mille anni intorno alla loro torre! Essi torneranno allora a cercarci sotto terra, nelle catacombe, dove ci nasconderemo (perche' saremo di nuovi perseguitati e torturati), ci troveranno e ci grideranno: 'Nutriteci, perche' quelli che ci avevano promesso il fuoco del cielo non ce l’han dato”. E allora saremo noi a ultimare la loro torre, giacche' la ultimera' chi li sfamera' e noi soli li sfameremo, in nome Tuo, facendo credere di farlo in nome Tuo. Oh, mai, mai essi potrebbero sfamarsi senza di noi! Nessuna scienza dara' loro il pane, finche' rimarranno liberi, ma essi finiranno per deporre la loro liberta' ai nostri piedi e per dirci: “Riduceteci piuttosto in schiavitu' ma sfamateci!'. Comprenderanno infine essi stessi che liberta' e pane terreno a discrezione per tutti sono fra loro inconciliabili, giacche' mai, mai essi sapranno ripartirlo fra loro! Si convinceranno pure che non potranno mai nemmeno esser liberi, perche' sono deboli, viziosi, inetti e ribelli. Tu promettevi loro il pane celeste, ma, lo ripeto ancora, puo' esso, agli occhi della debole razza umana, eternamente viziosa ed eternamente abietta, paragonarsi a quello terreno? E se migliaia e diecine di migliaia di esseri Ti seguiranno in nome del pane celeste, che sara' dei milioni e dei miliardi di esseri che non avranno la forza di posporre il pane terreno a quello celeste? O forse Ti sono care soltanto le diecine di migliaia di uomini grandi e forti, mentre i restanti milioni, numerosi come la sabbia del mare, di esseri deboli, che pero' Ti amano, non devono servire che da materiale per i grandi e per i forti? No, a noi sono cari anche i deboli. Essi sono viziosi e ribelli, ma finiranno per diventar docili. Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dei per avere acconsentito, mettendoci alla loro testa, ad assumerci il carico di quella liberta' che li aveva sbigottiti e a dominare su loro, tanta paura avranno infine di esser liberi! Ma noi diremo che obbediamo a Te e che dominiamo in nome Tuo. Li inganneremo di nuovo, perche' allora non Ti lasceremo piu' avvicinare a noi. E in quest’inganno stara' la nostra sofferenza, poiche' saremo costretti a mentire. Ecco cio' che significa quella domanda che Ti fu fatta nel deserto, ed ecco cio' che Tu ricusasti in nome della liberta', da Te collocata piu' in alto di tutto. In quella domanda tuttavia si racchiudeva un grande segreto di questo mondo. Acconsentendo al miracolo dei pani, Tu avresti dato una risposta all’universale ed eterna ansia umana, dell’uomo singolo come dell’intera umanita': 'Davanti a chi inchinarsi?'. Non c’e' per l’uomo rimasto libero piu' assidua e piu' tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a cio' che gia' e' incontestabile, tanto incontestabile, che tutti gli uomini ad un tempo siano disposti a venerarlo universalmente. Perche' la preoccupazione di queste misere creature non e' soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di trovarne uno tale che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti insieme. E questo bisogno di comunione nell’adorazione e' anche il piu' grande tormento di ogni singolo, come dell’intera umanita', fin dal principio dei secoli. E' per ottenere quest’adorazione universale che si sono con la spada sterminati a vicenda. Essi hanno creato degli dei e si sono sfidati l’un l’altro: 'Abbandonate i vostri dei e venite ad adorare i nostri, se no guai a voi e ai vostri dei!'. E cosi' sara' fino alla fine del mondo, anche quando gli dei saranno scomparsi dalla terra: non importa, cadranno allora in ginocchio davanti agli idoli. Tu conoscevi, Tu non potevi non conoscere questo fondamentale segreto della natura umana, ma Tu rifiutasti l’unica irrefragabile bandiera che Ti si offrisse per indurre tutti a inchinarsi senza discussione dinanzi a Te; la bandiera del pane terreno, e la rifiutasti in nome della liberta' e del pane celeste. Guarda poi quel che hai fatto in seguito. E sempre in nome della liberta'! Io Ti dico che non c’e' per l’uomo pensiero piu' angoscioso che quello di trovare al piu' presto a chi rimettere il dono della liberta' con cui nasce questa infelice creatura. Ma dispone della liberta' degli uomini solo chi ne acqueta la coscienza. Col pane Ti si dava una bandiera indiscutibile: l’uomo si inchina a chi gli da' il pane, giacche' nulla e' piu' indiscutibile del pane; ma, se qualcun altro accanto a Te si impadronira' nello stesso tempo della sua coscienza, oh, allora egli buttera' via anche il Tuo pane e seguira' colui che avra' lusingato la sua coscienza. In questo Tu avevi ragione. Il segreto dell’esistenza umana infatti non sta soltanto nel vivere, ma in cio' per cui si vive. Senza un concetto sicuro del fine per cui deve vivere, l’uomo non acconsentira' a vivere e si sopprimera' piuttosto che restare sulla terra, anche se intorno a lui non ci fossero che pani. Questo e' giusto, ma che cosa e' avvenuto? Invece di impadronirti della liberta' degli uomini. Tu l’hai ancora accresciuta! Avevi forse dimenticato che la tranquillita' e perfino la morte e' all’uomo piu' cara della libera scelta fra il bene ed il male? Nulla e' per l’uomo piu' seducente che la liberta' della sua coscienza, ma nulla anche e' piu' tormentoso. Ed ecco che, in luogo di saldi principi, per acquetare la coscienza umana una volta per sempre, Tu hai scelto tutto quello che c’e' di piu' inconsueto, enigmatico e impreciso, hai scelto tutto quello che superava le forze degli uomini, e hai percio' agito come se Tu non li amassi per nulla, e chi mai ha fatto questo? Colui che era venuto a dare per essi la Sua vita! Invece d’impadronirti della liberta' umana, Tu l’hai moltiplicata e hai per sempre gravato col peso dei suoi tormenti la vita morale dell’uomo. Tu volesti il libero amore dell’uomo, perche' Ti seguisse liberamente, attratto e conquistato da Te. In luogo di seguire la salda legge antica, l’uomo doveva per l’avvenire decidere da se' liberamente, che cosa fosse bene che cosa fosse male, avendo dinanzi come guida la sola Tua immagine; ma non avevi Tu pensato che, se lo si fosse oppresso con un cosi' terribile fardello come la liberta' di scelta, egli avrebbe finito per respingere e contestare perfino la Tua immagine e la Tua verita'? Essi esclameranno, alla fine, che la verita' non e' in Te, perche' era impossibile abbandonarli fra ansie ed angosce maggiori di come Tu facesti, lasciando loro tante inquietudini e tanti insolubili problemi. In tal modo preparasti Tu stesso la rovina del Tuo regno, e non darne piu' la colpa a nessuno. Ma e' questo intanto che Ti offriva? Ci sono sulla terra tre forze, tre sole forze capaci di vincere e conquistare per sempre la coscienza di questi deboli ribelli, per la felicita' loro; queste forze sono: il miracolo, il mistero e l’autorita'. Tu respingesti la prima, la seconda e la terza e desti cosi' l’esempio. Lo spirito sapiente e terribile. Ti aveva posto sul culmine del tempio e Ti aveva detto: 'Se vuoi sapere se Tu sei Figlio di Dio, gettati in basso, poiche' di Lui e' detto che gli angeli Lo sosterranno e Lo porteranno, ed Egli non cadra' e non si fara' alcun male, e saprai allora se Tu sei il Figlio di Dio e proverai allora quale sia la Tua fede nel Padre Tuo'; ma Tu, udito cio', respingesti l’offerta, non Ti lasciasti convincere e non Ti gettasti giu'. Oh, certo, Tu agisti allora con una magnifica fierezza, come Iddio, ma gli uomini, questa debole razza di ribelli, sono essi forse dei? Oh, Tu comprendesti allora che, facendo un solo passo, un solo movimento per gettarti giu', avresti senz’altro tentato il Signore e perduto ogni fede in Lui, e Ti saresti sfracellato sulla terra che eri venuto a salvare, e si sarebbe rallegrato lo spirito sagace che Ti aveva tentato. Ma, ripeto, ce ne sono forse molti come Te? E in verita' potevi Tu ammettere, non fosse che per un momento, che anche gli uomini avessero la forza di resistere a una simile tentazione? E' forse fatta la natura umana per respingere il miracolo e, in cosi' terribili momenti della vita, di fronte ai piu' terribili, fondamentali e angosciosi problemi dell’anima, rimettersi unicamente alla libera decisione del cuore? Oh, Tu sapevi che la Tua azione si sarebbe tramandata nei libri, avrebbe raggiunto la profondita' dei tempi e gli ultimi confini della terra, e sperasti che, seguendo Te, anche l’uomo si sarebbe accontentato di Dio, senza bisogno di miracoli. Ma Tu non sapevi che, non appena l’uomo avesse ripudiato il miracolo, avrebbe subito ripudiato anche Dio, perche' l’uomo cerca non tanto Dio quanto i miracoli. E siccome l’uomo non ha la forza di rinunziare al miracolo, cosi' si creera' dei nuovi miracoli, suoi propri, e si inchinera' al prodigio di un mago, ai sortilegi di una fattucchiera, foss’egli anche cento volte ribelle, eretico ed ateo. Tu non scendesti dalla croce quando Ti si gridava, deridendoti e schernendoti: “Discendi dalla croce e crederemo che sei Tu”. Tu non scendesti, perche' una volta di piu' non volesti asservire l’uomo col miracolo, e avevi sete di fede libera, non fondata sul prodigio. Avevi sete di un amore libero, e non dei servili entusiasmi dello schiavo davanti alla potenza che l’ha per sempre riempito di terrore. Ma anche qui Tu giudicavi troppo altamente degli uomini, giacche', per quanto creati ribelli, essi sono certo degli schiavi. Vedi e giudica, son passati quindici secoli, guardali: chi hai Tu innalzato fino a Te? Ti giuro, l’uomo e' stato creato piu' debole e piu' vile che Tu non credessi! Puo' egli forse compiere quel che puoi compiere Tu? Stimandolo tanto, Tu agisti come se avessi cessato di averne pieta', perche' troppo pretendesti da lui, e chi ha fatto questo? Colui che lo amava piu' di se stesso! Stimandolo meno, avresti anche meno preteso da lui, e questo sarebbe stato piu' vicino all’amore, perche' piu' leggera sarebbe stata la sua soma. Egli e' debole e vile. Che importa che egli adesso si sollevi dappertutto contro la nostra autorita' e si inorgoglisca della sua rivolta? E' l’orgoglio del bambino e dello scolaretto. Sono i piccoli bimbi che si sono ribellati in classe e hanno cacciato il maestro. Ma anche l’esaltazione dei ragazzetti avra' fine e costera' loro cara. Essi abbatteranno i templi e inonderanno di sangue la terra. Ma si avvedranno infine, gli sciocchi fanciulli, di essere bensi' dei ribelli, ma dei ribelli deboli e incapaci di sopportare la propria rivolta. Versando le loro stupide lacrime, riconosceranno infine che chi li creo' ribelli se ne voleva senza dubbio burlare. Essi lo diranno nella disperazione, e le loro parole saranno una bestemmia che li rendera' anche piu' infelici, perche' la natura umana non sopporta la bestemmia e alla fin fine se ne vendica sempre da se'. Inquietudine dunque, tumulto e infelicita': ecco l’odierna sorte degli uomini, dopo che Tu tanto patisti per la loro liberta'! Il Tuo grande profeta dice nella sua visione e nella sua parabola di aver visto tutti i partecipi della prima resurrezione e che ce n’erano dodicimila per ciascuna tribu'. Ma se erano tanti, vuol dire che quelli erano piu' dei che uomini. Essi sopportarono la Tua croce, essi sopportarono diecine d’anni di vita famelica nel nudo deserto, cibandosi di cavallette e di radici; e certo Tu puoi appellarti con orgoglio a questi eroi della liberta', dell’amore libero, del libero e magnifico sacrificio da essi compiuto in nome Tuo. Ma ricordati che erano in tutto appena alcune migliaia, ed erano per giunta degli dei, ma i rimanenti? E che colpa hanno gli altri, gli uomini deboli, di non aver potuto sopportare cio' che i forti poterono? Che colpa ha l’anima debole, se non ha la forza di accogliere cosi' terribili doni? Possibile che Tu sia venuto davvero solo agli eletti e per gli eletti? Ma se e' cosi', c’e' qui un mistero e noi non possiamo comprenderlo. E se c’e' un mistero, anche noi avevamo il diritto di predicarlo e di insegnare agli uomini che non e' la libera decisione dei loro cuori quello che importa, ne' l’amore, ma un mistero, a cui essi debbono ciecamente inchinarsi, anche contro la loro coscienza. E cosi' abbiamo fatto. Abbiamo corretto l’opera Tua e l’abbiamo fondata sul miracolo, sul mistero e sull’autorita'. E gli uomini si sono rallegrati di essere nuovamente condotti come un gregge e di vedersi infine tolto dal cuore un dono cosi' terribile, che aveva loro procurato tanti tormenti. Avevamo noi ragione d’insegnare e di agire cosi'? Parla! Forse che non amavamo l’umanita', riconoscendone cosi' umilmente l’impotenza, alleggerendo con amore il suo fardello e concedendo alla sua debole natura magari anche di peccare, ma pero' col nostro consenso? Perche' mi guardi in silenzio coi tuoi miti occhi penetranti? Va’ in collera, io non voglio il Tuo amore, perche' io stesso non Ti amo. E che cosa dovrei nasconderti? Non so forse con chi parlo? Tutto cio' che ho da dirti, gia' Ti e' noto, lo leggo nei Tuoi occhi. E dovrei io nasconderti il nostro segreto? Forse Tu vuoi proprio udirlo dalle mie labbra, ascolta dunque: noi non siamo con Te, ma con lui, ecco il nostro segreto! Da lungo tempo non siamo piu' con Te, ma con lui, sono ormai otto secoli. Sono esattamente otto secoli che accettammo da lui cio' che Tu avevi rifiutato con sdegno, quell’ultimo dono ch’egli Ti offriva, mostrandoti tutti i regni della terra: noi accettammo da lui Roma e la spada di Cesare e ci proclamammo re della terra, gli unici re, sebbene non abbiamo ancora avuto il tempo di compiere interamente l’opera nostra. Ma di chi la colpa? Oh, quest’opera e' finora soltanto agli inizi, ma e' cominciata! Ancora a lungo si dovra' attenderne il compimento e molto ancora soffrira' la terra, ma noi raggiungeremo la meta, saremo Cesari, e allora penseremo all’universale felicita' degli uomini. Tu pero' gia' allora avresti potuto accettare la spada di Cesare. Perche' ricusasti quest’ultimo dono? Accogliendo questo terzo consiglio dello spirito possente, Tu avresti compiuto tutto cio' che l’uomo cerca sulla terra, e cioe': a chi inchinarsi, a chi affidare la propria coscienza e in qual modo, infine, unirsi tutti in un formicaio indiscutibilmente comune e concorde, giacche' il bisogno di unione universale e' il terzo e l’ultimo tormento degli uomini. Sempre l’umanita' miro' nel suo insieme ad organizzarsi universalmente. Molti furono i grandi popoli con una grande storia, ma quanto piu' elevati erano quei popoli, tanto piu' erano infelici, perche' piu' fortemente degli altri sentivano il bisogno dell’unione universale degli uomini. I grandi conquistatori, i Timur e i Gengis-Chan, passarono come un turbine sulla terra, cercando di conquistare l’universo, ma anche essi, per quanto inconsapevolmente, espressero quello stesso potente bisogno umano di unione mondiale ed universale. Accettando il mondo e la porpora di Cesare, Tu avresti fondato il regno universale e dato la pace universale. Chi mai infatti deve dominare gli uomini, se non quelli che dominano la loro coscienza e nelle cui mani e' il loro pane? E noi abbiamo preso la spada di Cesare, ma naturalmente, prendendola, ripudiammo Te e andammo dietro a lui. Oh, passeranno ancora secoli di orgia del libero pensiero, di umana scienza e di antropofagia, perche', avendo cominciato a costruire la loro torre di Babele senza di noi, e' con l’antropofagia che termineranno. Ma proprio allora la bestia striscera' verso di noi e lecchera' i nostri piedi e li spruzzera' con le lacrime di sangue dei suoi occhi. E noi ci assideremo sulla bestia e leveremo in alto una coppa su cui sara' scritto 'Mistero!'. Ma allora soltanto, e allora spuntera' per gli uomini il regno della pace e della felicita'. Tu sei fiero dei Tuoi eletti, ma Tu non hai che eletti, mentre noi daremo la pace a tutti. D’altra parte, c’e' anche questo: quanti di quegli eletti, e di quei forti che avrebbero potuto diventarlo, si sono infine stancati di attenderli, e hanno portato e ancora porteranno su altri campi le forze del loro spirito e la fiamma del loro cuore, e finiranno anche per sollevare contro di te la loro libera bandiera! Ma questa bandiera l’innalzasti Tu stesso. Con noi invece tutti saranno felici e piu' non si rivolteranno, ne' si stermineranno fra loro, come facevano dappertutto nella Tua liberta'. Oh, noi li persuaderemo che allora soltanto essi saranno liberi, quando rinunzieranno alla liberta' loro in favore nostro e si sottometteranno a noi. Ebbene, avremo ragione, perche' ricorderanno a quali orrori di servitu' e di turbolenza li conducesse la Tua liberta'. La liberta', il libero pensiero e la scienza li condurranno in tali labirinti e li porranno davanti a tali portenti e misteri insolubili, che di essi gli uni, ribelli e furiosi, si distruggeranno da se', gli altri, ribelli ma deboli si distruggeranno fra loro, mentre i rimanenti, imbelli e infelici, si trascineranno ai nostri piedi e ci grideranno: 'Si', voi avevate ragione, voi soli possedevate il Suo segreto e noi torniamo a voi, salvateci da noi medesimi'. Ricevendo i pani da noi, certo vedranno chiaramente che prendiamo i loro stessi pani, guadagnati dalle loro stesse braccia, per distribuirli fra essi, senza miracolo alcuno, vedranno che noi non abbiamo mutato in pani le pietre, ma in verita', piu' che del pane stesso, saranno lieti di riceverlo dalle nostre mani! Giacche' troppo bene ricorderanno che prima, senza di noi, gli stessi pani da essi guadagnati si mutavano nelle loro mani in pietre, mentre, dopo il ritorno a noi, le pietre medesime si sono mutate nelle mani loro in pani. Troppo, troppo apprezzeranno quel che significa sottomettersi una volta per sempre! E finche' gli uomini non capiranno questo, saranno infelici. Ma chi piu' di tutti, dimmi, ha favorito questa incomprensione? Chi ha diviso il gregge e l’ha disperso per vie sconosciute? Ma il gregge tornera' a raccogliersi, tornera' a sottomettersi, e questa volta per sempre. Allora noi daremo loro la tranquilla, umile felicita' degli esseri deboli, quali essi furono creati. Oh, noi li persuaderemo infine a non inorgoglirsi, che' Tu li innalzasti e in tal modo insegnasti loro a inorgoglirsi: proveremo loro che sono deboli, che sono soltanto dei poveri bimbi, ma che la felicita' infantile e' la piu' dolce di tutte. Essi diverranno mansueti, guarderanno a noi e a noi si stringeranno, nella paura, come i pulcini alla chioccia. Ci ammireranno e avranno paura di noi, e saranno fieri che noi siamo cosi' potenti e cosi' intelligenti da aver potuto pacificare un cosi' tumultuoso e innumere gregge. Temeranno la nostra collera, i loro spiriti si faranno timidi, i loro occhi lacrimosi, come quelli dei bambini e delle donne, ma altrettanto facilmente passeranno, a un nostro cenno, all’allegrezza, ed al riso, alla gioia luminosa ed alle felici canzoni infantili. Certo li obbligheremo a lavorare, ma nelle ore libere dal lavoro organizzeremo la loro vita come un giuoco infantile con canti e cori e danze innocenti. Oh, noi consentiremo loro anche il peccato, perche' sono deboli e inetti, ed essi ci ameranno come bambini, perche' permetteremo loro di peccare. Diremo che ogni peccato, se commesso col nostro consenso, sara' riscattato, che permettiamo loro di peccare perche' li amiamo e che, in quanto al castigo per tali peccati, lo prenderemo su di noi. Cosi' faremo, ed essi ci adoreranno come benefattori che si saranno gravati coi loro peccati dinanzi a Dio. E per noi non avranno segreti. Permetteremo o vieteremo loro di vivere con le proprie mogli ed amanti, di avere o di non avere figli, – sempre giudicando in base alla loro ubbidienza, – ed essi s’inchineranno con allegrezza e con gioia. Tutti, tutti i piu' tormentosi segreti della loro coscienza, li porteranno a noi, e noi risolveremo ogni caso, ed essi avranno nella nostra decisione una fede gioiosa, perche' li liberera' dal grave fastidio e dal terribile tormento odierno di dovere personalmente e liberamente decidere. E tutti saranno felici, milioni di esseri, salvo un centinaio di migliaia di condottieri. Giacche' noi soli, noi che custodiremo il segreto, noi soli saremo infelici. Ci saranno miliardi di pargoli felici e centomila martiri che avranno preso su di se' la maledizione di discernere il bene dal male. Essi morranno in pace, in pace si spegneranno nel nome Tuo e oltre la tomba non troveranno che la morte. Ma noi conserveremo il segreto e li lusingheremo, per la loro felicita', con una ricompensa celeste ed eterna. Infatti, quand’anche in quell’altro mondo ci fosse qualcosa, non sarebbe certo per esseri simili. Si dice e si profetizza che Tu verrai e vincerai di nuovo, che verrai coi Tuoi eletti, superbi e possenti, ma noi diremo che essi hanno salvato solamente se stessi, mentre noi abbiamo salvato tutti. Si dice che la meretrice seduta sulla bestia, con la coppa del mistero nelle mani, sara' svergognata, che i deboli torneranno a rivoltarsi, strapperanno la sua porpora e denuderanno il suo corpo “impuro”. Ma io allora mi alzero' e Ti additero' i mille milioni di bimbi felici, che non conobbero il peccato. E noi, che ci siamo caricati dei loro peccati, per la felicita' loro, noi sorgeremo dinanzi a Te e diremo: 'Giudicaci, se puoi e se osi'. Sappi che io non Ti temo. Sappi che anch’io fui nel deserto, che anch’io mi nutrivo di cavallette e di radici, che anch’io benedicevo la liberta' di cui Tu letificasti gli uomini, che anch’io mi ero preparato ad entrare nel numero dei Tuoi eletti, nel numero dei potenti e dei forti, con la brama di 'completare il numero'. Ma mi ricredetti e non volli servire la causa della follia. Tornai indietro e mi unii alla schiera di quelli che hanno corretto l’opera Tua. Lasciai gli orgogliosi e tornai agli umili per la felicita' di questi umili. Cio' che Ti dico si compira' e sorgera' il regno nostro. Ti ripeto che domani stesso Tu vedrai questo docile gregge gettarsi al primo mio cenno ad attizzare i carboni ardenti del rogo sul quale Ti brucero' per essere venuto a disturbarci. Perche' se qualcuno piu' di tutti ha meritato il nostro rogo, sei Tu. Domani Ti ardero'. Dixi'. Ivan, si fermo'. Egli si era accalorato e aveva parlato con fervore; quando poi ebbe finito, fece improvvisamente un sorriso. Alioscia, che l’aveva sempre ascoltato in silenzio e verso la fine, in preda a straordinaria agitazione, molte volte aveva voluto interrompere il discorso del fratello, ma si era visibilmente trattenuto, si mise d’un tratto a parlare, come scattando: – Ma... e' un assurdo! –esclamo', arrossendo. –Il tuo poema e' l’elogio di Gesu' e non la condanna... come tu volevi. E chi ti credera' la' dove parli della liberta'? E' cosi', e' forse cosi' che va intesa? E' quello il concetto che ne ha l’ortodossia?... Quella e' Roma, e neppure tutta Roma, sbaglio, sono i peggiori fra i cattolici, sono gli inquisitori, i gesuiti!... E un personaggio fantastico come il tuo inquisitore non puo' esistere affatto. Che cosa sono quei peccati degli uomini che egli ha presi su di se'? Chi sono quei detentori del mistero, che si sono addossata non so quale maledizione per la felicita' degli uomini? Quando mai si son visti? Noi conosciamo i gesuiti, se ne parla male, ma sono forse come i tuoi? Non sono affatto cosi', sono tutt’altra cosa... Sono semplicemente l’armata romana per il futuro regno universale terreno, con l’imperatore, il pontefice romano, alla testa... ecco il loro ideale, ma senza nessun mistero e nessuna sublime tristezza... La piu' semplice brama di potere, di sordidi beni terreni, di asservimento... una specie di futura servitu' della gleba, nella quale essi sarebbero i proprietari fondiari... ecco tutto quello che essi vogliono. Forse non credono nemmeno in Dio. Il tuo inquisitore con le sue sofferenze non e' che una fantasia... –Fermati, fermati! – rise Ivan, –come ti sei scaldato! Fantasia, tu dici, sia pure! Fantasia, certo. Permetti pero': credi tu davvero che tutto questo movimento cattolico degli ultimi secoli non sia in realta' che una brama di potere in vista soltanto di beni volgari? E' forse padre Paisio che t’insegna cosi'? –No, no, al contrario, padre Paisio diceva una volta perfino qualcosa del tuo genere... ma era una cosa diversa, certo, tutta diversa, –si riprese Alioscia. –Informazione preziosa, pero', nonostante il tuo 'tutta diversa', ti domando: perche' i tuoi gesuiti e inquisitori si sarebbero collegati solo in vista di beni materiali e volgari? Perche' non puo' incontrarsi fra di loro neanche un solo martire, tormentato da una nobile sofferenza e amante dell’umanita'? Vedi: supponi che fra tutti questi uomini non desiderosi che di sordidi beni materiali se ne sia trovato anche uno solo come il mio vecchio inquisitore, che abbia mangiato anche lui radici nel deserto e si sia accanito a domare la propria carne per rendersi libero e perfetto, ma che pero' abbia in tutta la sua vita amato l’umanita': a un tratto ha aperto gli occhi e ha veduto che non e' una gran felicita' morale raggiungere la perfezione del volere, per doversi in pari tempo convincere che milioni di altre creature di Dio sono rimaste imperfette, che esse non saranno mai in grado di servirsi della loro liberta', che dai miseri ribelli non usciranno mai dei giganti per condurre a compimento la torre, che non per simili paperotti il grande idealista ha sognato la sua armonia... Dopo aver compreso tutto cio', egli e' tornato indietro e si e' unito... alle persone intelligenti. Non poteva questo accadere? –A chi si e' unito, a quali persone intelligenti? –esclamo' Alioscia quasi adirato. –Essi non hanno ne' tanta intelligenza, ne' misteri o segreti di sorta... Forse soltanto l’ateismo, ecco tutto il loro segreto. Il tuo inquisitore non crede in Dio, ecco tutto il suo segreto! –E anche se fosse cosi'? Infine tu hai indovinato. E' proprio cosi', e' ben qui soltanto che sta tutto il segreto, ma non e' forse una sofferenza, almeno per un uomo come lui, che ha sacrificato tutta la sua vita nel deserto per una grande impresa e non ha perduto l’amore per l’umanita'? Al tramonto dei suoi giorni egli acquista la chiara convinzione che unicamente i consigli del grande e terribile spirito potrebbero instaurare un qualche ordine fra i deboli ribelli, 'esseri imperfetti e incompiuti, creati per derisione'. Ed ecco che, di cio' convinto, vede come occorra seguire le indicazioni dello spirito intelligente, del terribile spirito della morte e della distruzione, e, all’uopo, accettare la menzogna e l’inganno, guidare ormai consapevolmente gli uomini alla morte e alla distruzione, e intanto ingannarli per tutto il cammino, affinche' non possano vedere dove sono condotti affinche' questi miseri ciechi almeno lungo il cammino si stimino felici. E nota: l’inganno e' compiuto in nome di Quello nel cui ideale il vecchio ha per tutta la sua vita cosi' appassionatamente creduto! Non e' questa un’infelicita'? E anche se un solo uomo simile si fosse trovato alla testa di tutta quell’armata “avida di potere in vista di soli beni volgari”, non sarebbe sufficiente quest’unico perche' si avesse la tragedia? Piu' ancora: basterebbe che ci fosse alla testa un solo uomo cosi' perche' si scoprisse, finalmente, la vera idea direttiva di tutta l’opera di Roma, con tutte le sue armate e i suoi gesuiti, l’idea suprema dell’opera stessa. Te lo dico schietto, io credo fermamente che quest’unico non sia mai mancato fra quelli che erano alla testa del movimento. Chissa', ce ne sono stati anche fra i pontefici romani! Chissa', questo vecchio maledetto, che cosi' ostinatamente e cosi' a modo suo ama l’umanita', esiste forse anche oggidi' sotto l’aspetto di tutta una schiera di vecchi consimili, e non gia' casualmente, ma perche' esiste come un accordo, come una segreta alleanza, gia' da gran tempo stabilita per custodire il mistero, per salvaguardarlo dagli uomini sventurati ed imbelli, allo scopo di rendere costoro felici. Cosi' e' senza dubbio, e cosi' dev’essere. Io immagino che perfino i massoni abbiano, fra i loro principi, qualcosa di analogo a questo mistero e che i cattolici odino tanto i massoni perche' vedono in essi dei concorrenti, che spezzano l’unita' dell’idea, mentre unico deve essere il gregge e unico il pastore... Del resto, difendendo il mio pensiero, io ho l’aria di un autore che non sopporta la tua critica. Ma basta di cio'! –Sei forse massone anche tu! –sfuggi' ad Alioscia. –Tu non credi in Dio, –soggiunse, ma ormai con profonda amarezza. Gli parve inoltre che il fratello lo guardasse con fare canzonatorio. –E come termina il tuo poema? –domando' a un tratto, con lo sguardo a terra, –o e' gia' terminato? –Io volevo finirlo cosi': l’inquisitore, dopo aver taciuto, aspetta per qualche tempo che il suo Prigioniero gli risponda. Il Suo silenzio gli pesa. Ha visto che il Prigioniero l’ha sempre ascoltato, fissandolo negli occhi col suo sguardo calmo e penetrante e non volendo evidentemente obiettar nulla. Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt’a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la Sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e Gli dice: 'Vattene e non venir piu'... non venire mai piu'... mai piu'!'. E Lo lascia andare per “le vie oscure della citta''. Il Prigioniero si allontana. –E il vecchio? –Il bacio gli arde nel cuore, ma il vecchio persiste nella sua idea. (a cura di Annapaola Laldi) NOTA Ricordo che i capoversi che iniziano in grassetto sono un mio intervento nel tentativo di rendere più semplice la lettura dei brani più lunghi. Il testo proposto l'ho pescato su Internet a questo indirizzo: HTTP://WWW.FILOSOFICO.NET/ANTOLOGIA_FILE/ANTOLOGIAD/DOSTOEVSKIJ_%20LA%20LEGGENDA%20DEL%20GRA.HTM Ho semplificato la grafia dei nomi russi, facendola aderire alla pronuncia corrente. Per quanto riguarda la biografia di Fiodor Dostoevskij si puo' andare a questo indirizzo: http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/dostoev.htm Uno sguardo d'insieme del romanzo I fratelli Karamazov lo si puo' trovare a questo indirizzo: http://carabelta.free.fr/letter/dostoj_karamazov.php ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Michael Moore e la favola da decifrare. Te la do' io… Cuba Una volta Beppe Grillo, alla TB Italiana mandava "Te la do' io l'America". Lo show, molto seguito, era una tagliente caricatura delle colorite sfaccettature, contraddizioni e brutture della societa' americana. Poi il Grillo parlante venne allontanato dal piccolo schermo italiano. Capita soltanto nelle grandi democrazie. Grillo ha rimediato con un teatro dai biglietti esauriti mesi prima e con un blog, ai vertici internazionali per numeri di contatti. Da qualche anno, al teatro e sul blog, e': "Te la do io l'Italia". Spettacoli teatrali e blog-pOS, con taglienti colorite sfaccettature, contraddizioni e brutture della societa' Italiana. Allora, per "par conditio" con tali taglienti argomentazioni, lo invitiamo oltreoceano, nelle televisioni americane. Una copia dello show sulla Sanita' e Salute Italiana, in autentico formato DVD, la doneremo a Michael Moore, a futura memoria. Salute, Sanita', Malattie e Pazienti Premessa Una razionale visione delle cose, in un individuo maturo, dovrebbe essere sufficiente per far comprendere che non esiste luogo al mondo ove la salute dell'individuo non sia che profitto ed interesse economico. Il profitto e l'interesse economico non sono prerogativa di soggetti specifici (del medico), ma si allargano alle esigenze politiche di uno Stato, investendo il welfare. Radiografare e setacciare ogni modello sanitario nel mondo, porterebbe a visualizzare condizioni di politiche economiche e sanitarie speculari ed opposte. In tali situazioni generali e specifiche (politiche economico-sanitarie), Cuba, Stati Uniti, Svizzera, Finlandia ed Italia, potrebbero risultare con colorite differenze, fino agli opposti. Tuttavia, una scrematura analitica visualizzerebbe una insidiosa verita': il profitto sulla salute individuale e collettiva. Questo in qualsiasi Paese al mondo. Pertanto, deve ancora formarsi, nel mondo, un modello sanitario che risulti equo e abbia piena tutela del malato, inteso come soggetto debole. Ovunque nel mondo, il malato e' una malattia, non un essere umano nelle sue debolezze. Diventa cosi' un triste primato, quello per il profitto. La "gestione della malattia" ricade su diversi soggetti: individuali, collettivi, nazionali ed internazionali. Il malato, con i suoi problemi e debolezze, non esiste. Esiste la malattia, che rimane il vero obbiettivo per il business. Affermazioni contrarie sono, e rimangono, nella ipocrisia di coloro i quali convenientemente vantano condizioni, situazioni che non esistono. In tali sedi saremmo impossibilitati ad affrontare e dimostrare tali crude affermazioni. Ci riserviamo di poterlo fare in altri momenti. Dopo la premessa, andiamo al regista Americano Michael Moore. Il suo ultimo lavoro e' uscito proprio in questi giorni a Cannes, un documentario dai sapori piccanti sulla sanita' americana. Coglieremo l'occasione per dare uno sguardo sull'America, sul sistema sanitario e sulla politica sanitaria. Dopo, andremo piu' in la, di un centinaio di chilometri, a Cuba, con la medesima verifica. Stati Uniti La pervasa cultura americana, "calvinista", molto leggera di Statalismo, forte di iniziative economiche private, ha conferito delle realta' di politiche sanitarie che, talvolta, rischiano di sembrare esagerate. Il modello sanitario americano e' assicurativo. Nasce, soprattutto, dal principio cardine, figlio della cultura calvinista: l'individualismo. La stipula di una assicurazione sanitaria, e' una effettiva contribuzione al sistema del "welfare sanitario". Totalmente individuale e privato, assume forma di contratto (e di scommessa) tra le due parti, il contraente e chi copre finanziariamente i protocolli sanitari richiesti (la compagnia assicuratrice). Il contratto tra le parti, e quindi la tipologia della polizza assicurativa, e' differenziabile (sui costi, e pertanto nei servizi ottenibili) dalle esigenze o semplicisticamente dalla volonta' del contraente (coincide sovente con il budget finanziario del sottoscrittore dell'assicurazione). Da un punto di vista razionale, affronta ipotesi etiche molto valide. La malattia del singolo soggetto non deve "pesare" nel sistema di spesa sanitario collettivo, se non per piccole contribuzioni generali, che mantengono, contribuiscono, coprono finanziariamente (ed eticamente ) grandi ospedali e centri sanitari, come avremo modo in seguito di vedere. L'assicurazione sanitaria non e' obbligatoria, ma lasciata alla libera determinazione del soggetto. Tuttavia, sono i lavoratori privati a poter scegliere di non stipulare una assicurazione sulle malattie. Tutti i dipendenti, del Governo degli Stati Uniti, del terziario, di ogni altro settore lavorativo e produttivo, sono coperti dalla carta assicurativa medica, perche' vige l'obbligarieta' al "datore di lavoro" di redigere una assicurazione standard per il subordinato. Per standard si intende una fascia che va da un minimo accettabile (il terziario), ad un massimo (un medico in servizio in un ospedale). Inoltre il beneficiario delle coperture assicurative ha la facolta', di "potenziare", integrando l'assicurazione a proprie spese. Dove sono gli svantaggi di tale sistema? Gli svantaggi, che potrebbero essere agilmente superati, sono determinati dal fatto che l'individuo umano e biologico ("Bios" vita) , a differenza degli automatismi meccanici e meccanicistici, non e' una macchina che si possa riparare con determinati costi, precedentemente calcolati. La Natura, si esprime in ogni sua forma, mentre l'uomo rimane sordo in fronte ad essa. Accade quindi che il soggetto sociale (cittadino, che non vuole "pesare" sulla collettivita'), stipuli una polizza assicurativa, che tecnicamente e' un contratto tra due parti (una cruda scommessa), ove la compagnia assicuratrice si impegna ad erogare forme di assistenza, meticolosamente calcolate, ma disposte e scelte dal cittadino medesimo. Esistono polizze assicurative sanitarie "tutto compreso" che sono il " Top" ed il meglio che si possa avere, ma i costi di tali polizze non sono alla portata di tutti. Costano circa 1500 dollari al mese, circa 1300 Euro, e possono differenziarsi da compagnia a compagnia (data l'anima commerciale e concorrenziale del mercato americano). I prezzi sono calcolati per le spese di un singolo individuo. Dove rimane pertanto la problematica? Il problema e' abbastanza semplice: si sta assicurando un essere umano e biologico, non una "macchina" meccanica o digitale come l'automobile. Per la medicina tecnologica di Oltreoceano, e' divenuta medesima cosa, ma, ancora per la maggiorparte dei medici europei, fortunatamente cosi' non e'. Quindi, capita sovente che il cittadino americano medio (si intende con una fascia di reddito tra il minimo che e' calcolato a 1700 Usd mensili, ad un massimo non definito, ad es. un medico negli Usa, sovente supera i 700 mila Usd all'anno) , si assicuri per una copertura di determinati servizi sanitari, per esempio, A, B, C, D, i quali consentiranno di attingere alle prestazioni di queste e quelle coperture e tipologie di intervento sanitario, ma, poi, avviene, per disgrazia (non solo per essa), che questa macchina biologica si rompa in qualche altra parte: l'assicurazione non paga. Puoi anche morire, non cambia nulla. Questa e' etica Calvinista. Se in America e' considerata poverta' un reddito inferiore a 1700 Usd per una famiglia di 3 persone, si potra' facilmente comprendere che, una famiglia con tale reddito, non avra' coperture sanitarie private. Tuttavia, almeno uno dei componenti famigliari, sara' un dipendente subordinato e quindi inquadrato nelle polizze assicurative standard. Si conviene e si generano, giocoforza, misure estreme, come avviene a tutt'oggi nella patria di George W. Bush, nel Texas, dove avviene lo "stacco della spina", anche se non lo si vuole. Nel Texas, se il paziente malcapitato non ha coperture sanitarie per il mantenimento in vita (solo le polizze consistenti integrano tale clausola) , gli viene staccata la spina: legge promulgata ai tempi in cui George W.Bush era Governatore del Texas. Questa realta' estrema, e' solo in questo Stato Americano, e vige a tutt'oggi. E' bene ricordare che gli Usa sono una federazioni di Stati, diretti ognuno da un singolo governatore con speciali poteri. Il federalismo, e' nella gestione delle problematiche sanitarie e della salute, della polizia locale, nonche' nella gestione della formazione scolastica ed universitaria. Quando Michael Moore riferisce : "negli States esistono 40 milioni di persone senza possibilita' di curarsi", fa attivita' politica, subdola. Il problema e' che, usa mezzi di persuasione potenti quanto i missili di George W. Bush. Non a caso sono agguerriti nemici. Cerchiamo di comprendere, le "acidificazioni" di Moore. Come ho detto sopra, a Cuba, Mosca e Roma, puo' esistere una obbligatorieta' in qualcosa, e l'autodeterminazione del cittadino e' fantascienza. Non e' cosi in America. A Mosca, una volta il cittadino pagava le tasse per la salute, sano o malato che fosse. In qualche maniera, qualcuno le continua a pagare ancora oggi (chi puo pagare), ma non si sa bene per chi e per cosa. Anche in Italia e' uguale. In Italia, sano o malato, paghi tasse per un qualcosa che per tanti brilla: il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). In Italia, quello che non si comprende bene, e' perche', se brilla, i nostri dipendenti (come dice Beppe Grillo) non ne usufruiscono. Viceversa, loro hanno una assicurazione sanitaria, come tutti i cittadini in America. Ovviamente, la polizza assicurativa e' da favola, "Top". In America, le leggi Italiane, come questa ingiusta sulle diverse e differenti convenzioni sanitarie, farebbero scoppiare una nuova guerra di Secessione. Come diceva Dante Alighieri: "serva Italia". Chi si ricorda il passato Governo Prodi (quando andava meno in bicicletta e dormiva di piu' nei palazzi)? La rottamazione (regalo al Signor Fiat ), chi non guidava, chi non voleva l'automobile o semplicisticamente e grottescamente chi non poteva cambiarsela, doveva comunque pagare contributi per coloro i quali dello sconto ne usufruivano, a spese collettive. Questa filosofica cultura di mercato vige anche nel sistema sanitario italiano. I risultati sono situazioni grottesche, sovente drammatiche, che in questa sede evitiamo di citare. E Michael Moore? Si dimentica di riferire al mondo intero che, oltre l'85% degli americani senza prestazioni sanitarie, sono giovani belli e balestrati, perche' i nuclei famigliari a 1700 Usd mensili sono pochissimi. Con la disoccupazione quasi a livello zero, cambiano spesso lavoro, sovente effettuano piu' attivita', e si rifiutano di pagare per qualcosa che ritengono non utile per loro stessi. Autodeterminazione dell'individuo. Conviene precisare qualcosa sulla sanita' Usa: in America non ci sono morituri abbandonati nelle strade, come predicano i padroni del welfare Italiano. Ci scandalizziamo nell'ascoltare giornalisti Rai, con stipendi da favola, affermare stupidita' aberranti su argomentazioni del genere. Le piccole e leggere tassazioni del capitolo sanitario (tasse federali), permettono a tutti i cittadini americani di usufruire di qualsiasi cura o intervento chirurgico. Anche per i non possessori di polizza assicurativa. Inoltre gia' dal lontano 1986, il Congresso dispose l'Emergency Medical Treatment and Active Labor Act, che imponeva anche agli ospedali e cliniche private (Hotel a 7 stelle) di fornire cure di emergenza a tutti, proprio tutti, prima del trasferimento nelle strutture pubbliche, e lo stesso vale per gli immigrati, anche se clandestini. E confermiamo che le strutture pubbliche americane non sono i nostri Ospedali/Ostelli, ma hotel a 5 stelle. Tutto questo non solo a New York, all'ospedale pubblico (il Bellevue Hospital), ma in qualsiasi provincia americana. Ancora, la lungodegenza che in Italia e' convenientemente abolita (per risparmiare), in America e' prassi. I miti della Sanita' Cubana. Eccellente come dicono Moore, o Vincenzo Mollica? Solo una bufala. Castro aveva inteso "colpire" l'opinione pubblica mondiale con i miti dello Sport (all'Avana, esistono eccellenti scuole di Boxe Inglese –Pugilato- di forte matrice Usa ), della Istruzione pubblica, della Sanita'. Il numero chiuso nelle facolta' universitarie di medicina venne tolto e inizio il mito della Sanita'. A Cuba, non esistono piu' medici specialisti. Ben 30.000 sono gia' stati inviati in Venezuela e Bolivia. Paesi che si costruiscono un "nuovo mito" di sanita' pubblica, e in cambio inviano petrolio a Cuba, che, pero', per via dell'embargo americano, viene venduto all'estero, con ingenti ricavi economici per Castro e la sua kermesse di burocrati. Ospedali cubani di eccellenza: la Cira Garcia, dove nemmeno i cubani ricchi (i raccomandati della nomenklatura) riescono ad entrare. Rimane riservata agli stranieri con Dollari sonanti. C'è la clinica "di Stato" Cimed, riservata ai burocrati di partito. Recentemente Castro vi e' stato ricoverato. Perche' Michael Moore non dice la verita' sul fatto che tutti gli altri, poveri e poverissimi, se necessitano di cure, non hanno che fatiscenti ospedali, dai vetri rotti? E devono premunirsi delle lenzuola, della lampadina tascabile (stanze sprovviste di elettricita' ), e perfino del filo di sutura? E mancano i farmaci, perfino l'Aspirina? Mancano anche nelle poche farmacie sparse all'Avana, e nell'intero Paese. Anche queste, semi-vuote, con i vetri rotti. La gente si cura con le piante officinali. Ma non sono prodotte con quella tecnologia avanzata che utilizziamo in Europa. Sono sovente erbette essiccate, di provenienza campagnola. Finiranno anche queste. Sempre meno coltivatori diretti, perche' vesseggiati dalle leggi. Non esiste la propieta' privata, e il prodotto (dal duro lavoro e dal sudore) deve, per legge, essere venduto allo Stato, in un dividendo infinitesimale. Di fatto, i fornitori di prodotti agro-alimentari sono gli odiati americani. Non e', per caso, una potente contraddizione? Caro Moore, puoi sempre decidere di venire a vivere in Italia, Vincenzo Mollica sara' felice di ospitarti, con le sue rubriche da favola. E quando avrai mal di pancia, non dovrai volare nei tuoi ospedali americani, con la tua super-assicurazione sanitaria, quella da favola. Ti bastera' ricoverarti in qualche ospedale di provincia Italiana. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Dal caso Welby al testamento biologico. I rischi di una legge di compromesso Non c'e' dubbio che una legge che regolamenta la possibilita' di ognuno di stabilire oggi per allora le proprie scelte sul fine vita, urga, e urge davvero. Le incertezze giurisprudenziali, dottrinali e deontologiche in questi ultimi mesi dimostrano la necessita' di stabilire e guidare gli operatori medici e sanitari nell'accompagnare un proprio paziente nel morire. Ma e' altrattanto vero che, proprio quell'incertezza scaturita dalle pronunce nel caso Englaro e piu' di recente nel caso Welby, ormai Welby–Riccio (il medico anestesista che ha materialmente sospeso la cura al leader radicale, oggi rinviato coattivamente a giudizio per volere del Gip di Roma, Laviola) ci impone una seria e realistica valutazione sul come possa e debba uscire dal Parlamento un testo che abbia sia i numeri sia i requisiti indispensabili di legittimita' costituzionale. Premetto che il caso Welby e la riforma sul testamento biologico affrontano il medesimo e indigesto nocciolo dell'autodeterminazione e sono in buona sostanza la medesima cosa. Poteva o non poteva Welby, capace di intendere e volere, disporre della propria vita ottenendo la sospensione del trattamento vitale in corso? Poteva di conseguenza Riccio, medico anestesista, sulla base del consenso informato e liberamente espresso, eseguire detta volonta'? Allo stesso modo, potranno, oggi per allora, i soggetti capaci di intendere e di volere, lasciare scritta la propria decisione vincolante al medico che si occupera' di accompagnarli nel proprio fine vita? La domanda e' identica. La risposta che se ne dara' sia in sede giudiziale sul caso Welby-Riccio, sia quella in sede legislativa sul testamento biologico, dovranno sostanzialmente coincidere, pena una disuguaglianza censurabile da un punto di vista costituzionale. La medesima e ci si augura semplice, quanto un si' o un no. Cio' detto pero', occorre fare oggi una amara ma realistica constatazione. Da mesi a questa parte il clima politico e mediatico e' progressivamente mutato. Non siamo piu' nella situazione in cui eravamo prima dell'iniziativa di Piergiorgio Welby, non era ancora iniziata la crociata dei teodem, non erano ancora stati affossati i "dico", non si era ancora costituito il movimento del "Family day". Oggi soprattutto non troviamo piu', negli schieramenti tradizionalmente laici, una convergenza di obiettivi per poter affrontare i temi in modo diretto e onesto. Due esempi per spiegare cosa intendo. Nel rispondere alla richiesta di Welby e agli interrogativi che ho su elencato, si sono riuniti a novembre dello scorso anno, studiosi ed esperti di materie giuridiche, mediche e bioetiche. Sul punto della sospensione delle cure vitali avvocati, professori e medici quasi all'unanimita' concordavano: si', non solo e' atto lecito ma legalmente e deontologicamente dovuto, per l'effetto diretto degli articoli 13 e 32 della Costituzione. E invece? La magistratura in disaccordo con se stessa, li ha smentiti, rinviando Riccio a giudizio per "eutanasia passiva". Riccio e con lui tutte le rassicurazioni –forse impropriamente ottimiste- del consesso di esperti che al tempo parlavano a ragion veduta. Un altro fatto da' la misura del clima di oggi. Nel 2003 il Cnb, pur nella contraddizione, nella mistificazione e ambiguita', si era pronunciato a favore del testamento biologico, come strumento indispensabile e del tutto in linea con i dettami della Chiesa. Oggi assistiamo ad una regressione delle posizioni del fronte teodem, che, evidentemente per paura di non esser compreso dai propri elettori o per farne bandiera, mette in croce lo strumento stesso del"testamento biologico" tout court. Dunque anche quello che poteva andar bene qualche mese o anno fa, oggi non va piu' bene. La parola stessa adesso e' tabu'. Non e' un caso che ormai neppure il senatore Ignazio Marino, persona di grande equilibrio e non certo un massimalista, un laicista, ma stimato medico credente, che da mesi lavora con l'esplicito obbiettivo di raggiungere un accordo largamente condiviso, e' stato criticato dalla sua stessa maggioranza e dal suo stesso partito. E il suo disegno di legge non puo' piu' costituire la base di discussione per l'approdo in aula di un testo unificato. Ma la gravita' del momento politico e' evidenziata da un fatto sconcertante: non sono solo i teodem a premere per un affossamento della discussione o una neutralizzazione dello strumento del testamento biologico, ma sono gli stessi Democratici di Sinistra! Insomma, equilibri di maggioranza non consentono a mio avviso oggi di raggiungere un accordo. Non su un testo che contenga risposta chiara e positiva ai quesiti che attendono risposta giudiziale definitiva, quelli posti dal caso Welby. Ma cosa significa rispondere a detti interrogativi, in termini di tecnica legislativa? Nella migliore delle ipotesi il non prendere netta posizione o glissare sulla questione fondamentale, equivarra' a lasciare in balia dei medici e dei giudici le vicende di fine vita di ognuno, e nulla cambiera'. Ma puo' accadere anche di peggio. In termini di interpretazione giudiziale il non prendere posizione o glissare avendone avuta l'occasione e l'opportunita' nella redazione della legge, significhera' che il Legislatore ha voluto risolvere negativamente cio' che oggi parrebbe (e dovrebbe essere) chiaro: la liberta' di cura nel fine vita secondo l'art. 32 citato. E il mero fatto che in una apposita legge speciale (attuativa di carta costituzionale e di convenzioni internazionali) si taccia e si glissi, costituira' nelle aule di giustizia (in primis quelle romane!) di per se' un argomento ed espediente ermeneutico con il quale chiudere con condanna il caso Welby–Riccio, oltre ai nuovi e futuri altri casi Welby ed Englaro. E avremo non piu' solo l'art. 32, ma l'art. 32 e una legge che, anziche' dare piena attuazione a questo articolo, lo limitera', lo restringera', lo annebbiera' con l'omissione, la fumosita', la vaghezza, la genericita' . Occorre dunque prendere scritta, esplicita e netta posizione su: - idratazione, respirazione e alimentazione artificiale. Il non citarli fra i trattamenti sanitari rifiutabili e sospendibili equivarra' a non ritenerli tali. Equivarra' ad avvallare le successive interpretazioni giudiziarie che li riterranno "atto di carita'" -come ieri nel caso Englaro e oggi nel caso Welby–Riccio e, come tali, a parer loro, da imporre contro volonta'; - vincolanza delle direttive e piena validita' anche nei casi di necessita' ed urgenza e pericolo di vita. Escludere queste ipotesi significa di fatto svuotare la funzione propria delle stesse disposizioni; - esplicita esclusione dell'applicabilita' del codice penale (omicidio del consenziente, aiuto al suicidio ecc...) nei casi in cui il medico attui il testamento biologico. Altrimenti troveremmo quel giudice che dira' che pur potendo il legislatore non ha depenalizzato alcunche' e quindi... E' evidente che con la partita parlamentare rischiamo di giocarci in un sol colpo, oltre che il futuro dei diritti costituzionali in tutte le future vicende Englaro, anche l'intera lotta di Piergiorgio Welby, che rischia di esser vanificata dalla sopravvenienza normativa. Se questo dovesse accadere, di autodeterminazione, di libera scelta terapeutica e di fine vita, probabilmente se ne potrebbe riparlare fra vent'anni, e comunque in altra epoca storica, politica e mediatica. ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA DUE RUOTE: GLI ECOINCENTIVI Grazie ad un accordo tra il ministero dell'Ambiente e Confindustria ANCMA (associazione nazionale ciclo motociclo accessori), sottoscritto in collaborazione con l'ADA (associazione demolitori autoveicoli) e la CIVES (commissione italiana veicoli elettrici stradali), sono stati stanziati fondi per 15 milioni di euro allo scopo di favorire l'eliminazione dalla circolazione dei motorini piu' vecchi ed inquinanti. Sono quindi partiti, in data 11/6/2007, degli ecoincentivi per la rottamazione di tali mezzi e per il riacquisto di motorini non inquinanti, di ultima generazione, nonche' di biciclette e mezzi elettrici. E' prevista la copertura totale dei costi di demolizione anche senza il riacquisto di un nuovo mezzo, che rimangono a carico -in parti uguali- del ministero e dell'Ancma. NEL DETTAGLIO La persona fisica o giuridica residente o avente sede in Italia che demolisce un ciclomotore euro zero (*) -o comunque costruito fino a tutto il 2001, con esclusione degli Euro 2- puo' ottenere: - la demolizione gratuita (presso i demolitori convenzionati, vedi sotto), anche senza riacquisto; - un incentivo del 30% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 250 euro per acquisto bicicletta (*); - un incentivo del 30% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 1.000 euro per acquisto motociclo o quadriciclo a trazione elettrica (*); - un incentivo del 30% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 700 euro per acquisto ciclomotore elettrico o una bicicletta a pedalata assistita (*); - un incentivo del 20% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 500 euro per acquisto ciclomotore ibrido (*); - un incentivo del 15% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 300 euro per acquisto ciclomotore Euro 2 a quattro tempi o a basso consumo (fino a 2,3 lt per 100 km) (*); - un incentivo dell'8% sul prezzo di listino fino ad un massimo di 150 euro per acquisto ciclomotore Euro 2 a due tempi (*); Tali incentivi possono essere goduti fino al 31/12/2007 e sono calcolati -per la parte percentuale- sul prezzo finale di listino comprensivo di IVA. (*) Nota sulle definizioni: I ciclomotori -in generale- sono definiti dall'art.52 del c.d.s. come "veicoli a motore a due o tre ruote aventi motore di cilindrata non superiore a 50 cc, se termico e capacita' di sviluppare su strada orizzontale una velocita' fino a 45 km/h"; Per quanto riguarda l'esatta definizione di "quadriciclo elettrico", "motociclo elettrico", ciclomotore elettrico", "ciclomotore ibrido", "biciclette a pedalata assistita", etc. si veda il testo dell'accordo all'art.2, riportato nei link in calce alla scheda. COME MUOVERSI In tutti i casi i ciclomotori da demolire vanno consegnati ad un demolitore autorizzato che abbia aderito all'iniziativa. La lista completa puo' essere consultata sul sito dell'ADA (associazione demolitori autoveicoli), al link: www.ada-net.it Nella pratica, cio' avviene in modo diverso a seconda che si acquisti un nuovo mezzo o meno. Nel caso in cui, contestualmente alla rottamazione, si acquisti un nuovo mezzo (tra quelli detti sopra), e' il concessionario-venditore a concedere l'incentivo sotto forma di sconto nonche' ad anticipare le spese di rottamazione. La procedura, a quanto ci risulta, prevede poi che il venditore sia rimborsato dal costruttore/importatore che a sua volta viene rimborsato dal ministero. Parimenti, il concessionario/venditore deve poi provvedere ad avviare il vecchio ciclomotore alla rottamazione rivolgendosi ad un demolitore autorizzato (vedi sopra). Attenzione! Per poter fruire del benefici la rottamazione dev'essere contestuale o successiva alla firma del contratto di acquisto. Sono esclusi, quindi, tutti i casi in cui il ciclomotore sia stato gia' demolito nel momento in cui si acquista. Se invece ci si limita a rottamare il mezzo senza riacquisto le cose si complicano. E' vero che in tal caso la rottamazione e' gratuita (viene erogata dal ministero direttamente al demolitore), ma la consegna al demolitore autorizzato deve avvenire a cura del proprietario del mezzo. La cosa e' tutt'altro che agevole, come da noi rilevato in questo comunicato: www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=183717 Ci risulta, comunque, che il numero dei demolitori convenzionati sta aumentando progressivamente, con lo scopo -prefissato nell'accordo- di arrivare a "garantire una copertura capillare ed omogenea su tutto il territorio nazionale". Invitiamo chi sia interessato a consultare con regolarita' la lista disponibile sul sito dell'ADA. Va in ogni caso presentata, all'atto dell'acquisto o della semplice demolizione, un'apposita richiesta redatta secondo un modulo predisposto dal ministero e dall'ANCMA da compilarsi a cura del proprietario del mezzo da demolire. Alla stessa vanno allegati, tra le altre cose: - copia del certificato di idoneita' tecnica del ciclomotore da rottamare; - copia del documento di identita' del richiedente; - copia del pagamento del bollo del ciclomotore rottamato relativa all'anno in cui si fa la richiesta o a quello precedente; Un fac-simile del modulo puo' essere trovato nel testo dell'accordo che riportiamo tra i link in calce alla scheda, all'allegato 4. CUMULABILITA' DEI BENEFICI L'accordo in questione specifica chiaramente che queste agevolazioni NON sono cumulabili con incentivi istituiti da altre pubbliche amministrazioni per l'acquisto dei veicoli indicati (vedi sopra). Attenzione, rimane del tutto a parte la Finanziaria 2007, che ha introdotto agevolazioni di altro tipo, ovvero -lo ricordiamo- per l'acquisto di motocicli nuovi di categoria ''euro 3'' con contestuale rottamazione di motocicli ''euro 0''. Questi incentivi, che prevedono un contributo per la rottamazione fino a 80 euro e l'esenzione del pagamento del bollo per cinque anni non riguardano in alcun modo i ciclomotori. Maggiori informazioni sulla scheda http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=166595 LINK UTILI - Sito del Ministero dell'ambiente, per informazioni: www.minambiente.it - Sito dell'ANCMA, per informazioni: www.ancma.it - Testo dell'accordo: www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/accordo-incentivi-motorini.pdf (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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