====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 12-12-2006 al 19-12-2006 n.51/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Canada. Prolungata esperienza delle stanze del buco - Spagna. Nuovo rapporto sulle droghe: donne consumano meno degli uomini NOTIZIE - Italia. Cresce il numero di adolescenti con dipendenze - Afghanistan. Hrw: gli Usa fanno affidamento sui trafficanti di droga - Spagna. Mallorca. Sempre piu' giovani i consumatori di cocaina - Italia. Prevo.Lab: nel 2009 50% in piu' di coca-dipendenti - Belgio. Prima piantagione legale di cannabis - Italia. Ricerca 'Fifteen': 4 adolescenti su 10 consumano droga o alcool - Italia. Formigoni: lotta alla droga e' priorita' per le istituzioni - Italia. Maresciallo dei Bersaglieri arrestato per spaccio - Usa. Lsd per curare la cefalea - Italia. Nuova partnership tra Federserd e Nida - Italia. Ferrero: Ronconi ha gia' scontato la pena - Italia. Indagine conoscitiva sulle tossicodipendenze - Italia. Caritas: contro la droga impegno congiunto delle istituzioni - Usa. Nida: sperimentazione del vaccino contro la cocaina solo negli Usa - Usa. Sperimentazione farmaco contro dipendenza da cannabis - Finlandia. Autorizzato consumo terapeutico della marijuana - Gb. Per il ministro dello Sport "Gli atleti possono consumare la cannabis' - Italia. Ricerca tossicodipendenze. Federserd: gli Usa spendono 1 miliardo contro i 4-5 milioni dell'Italia - Usa. Palmare per curare le tossicodipendenze - Italia. Veneto. Regione presenta piano di riorganizzazione delle comunita' terapeutiche - Italia. Barra (Cri): droga sempre piu' alla portata dei giovani - Spagna. Fumare spinelli crea dipendenza? - Italia. Piemonte. Valpreda: maggiore impegno per la riduzione del danno - Italia. Ferrero: 5 milioni alle regioni per la prevenzione - Italia. Abruzzo. In aumento il consumo di droghe - Italia. Cosenza. "Il delfino- onlus": siamo in emergenza - Spagna/Usa. Analisi sulle droghe dello stupro - Australia. Ricercatori: "Abbiamo trovato la connessione tra le malattie mentali e la cannabis" - Iran. I traffici d'oppio dall'Afghanistan sono un problema - Usa. McCain all'Europa: senza maggiore impegno, Afghanistan puo' diventare Colombia europea - Canada. Marijuana sintetica ai malati di cancro - Eu. Solo 26% degli europei favorevole alla legalizzazione della cannabis - Usa. Raccolto di marijuana supera quello di mais e soia - Usa. India inclusa nella lista dei Paesi produttori di droghe illegali - Spagna. Ecstasy potrebbe impedire formazione di neuroni in cervello adulto ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 3 morti - 133 arresti - 413,668 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 234,678 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 178,990 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 180 giorni di detenzione ARTICOLI 14-12-2006 Canada. Prolungata esperienza delle stanze del buco Dopo i tre anni di sperimentazione previsti, la narcosala di Vancouver stava per chiudere lo scorso settembre. Il Governo precedente, liberale, aveva dato il via alla creazione di un luogo sicuro dove i tossicodipendenti potessero iniettarsi eroina sotto controllo medico. La narcosala, che porta il nome di InSite, non sarebbe stata sottoposta alle leggi in vigore sulla droga. A settembre, per rimanere aperto, InSite necessitava di un rinnovo del permesso dal nuovo Governo conservatore, tra i quali siedono persone che ritengono moralmente sbagliato aiutare una persona a drogarsi. InSite e' situato in una zona molto povera di Vancouver, con una particolare concentrazione di persone affette da epatite e Hiv, tossicodipendenti e pusher. L'unica narcosala in tutto il Nord America, InSite tratta circa 600 tossicodipendenti al giorno, i quali arrivano con droghe comprate illegalmente per strada che si iniettano con siringhe fornite dagli operatori sanitari, sotto controllo medico. Medici ed infermieri intervengono in caso di overdose, oltre a offrire cure mediche generali e trattamento della dipendenza. Durante i suoi tre anni di attivita', sono molti coloro che si sono convinti dell'efficacia di questo centro nel ridurre i danni alla salute dei tossicodipendenti. Dall'opinione pubblica agli scienziati, dai criminologi al dipartimento di polizia di Vancouver, il verdetto sembra unanime. Due settimane dalla chiusura di InSite, il ministro della Salute, il conservatore Tony Clement, ha annunciato di aver prolungato il mandato del centro in attesa di altri studi sulla sua efficacia, estendendone il mandato fino al 31 dicembre del 2007. In quell'occasione, Clement ha detto: "Le narcosalas servono o no a ridurre il consumo di droga e a combattere la dipendenza? … L'unica cosa che la ricerca ha confermato in maniera definitiva fino ad oggi e' che i tossicodipendenti hanno bisogno di altro per smettere di bucarsi". A queste parole ha risposto il Network canadese sull'Hiv/Aids, che ha accusato il governo di "fare politica sulla pelle delle persone". Evan Wood, epidemiologo e docente di medicina presso l'Univestity of British Columbia, ha sostenuto che la scienza dimostra senza ogni ombra di dubbio i benefici di InSite. "Sono uno scienziato, e non apprezzo quando mi si definisce un attivista. … Io voglio solo vedere se il problema migliora in quanto scienziato". Wood ha poi aggiunto: "ho avuto la sensazione che il Governo stesse politicizzando questa questione proprio perche' i benefici scientifici di questo esperimento sono insindacabili". Sono gia' stati pubblicati, infatti, una quindicina di articoli su riviste scientifiche, tra le quali Lancet e il New England Journal of Medicine, che dimostrano l'efficacia di questo strumento di riduzione del danno. Non a caso, nonostante le sue rimostranze, il Governo conservatore ha deciso di prolungare l'esperienza di InSite. Pietro Yates Moretti 16-12-2006 Spagna. Nuovo rapporto sulle droghe: donne consumano meno degli uomini La ministra per la Sanita' e il Consumo, Elena Salgado, ha illustrato i risultati della Encuesta Domiciliaria sobre Alcohol y Drogas en Espana (Edades) 2005-2006, effettuata dal Plan Nacional sobre Drogas tra una popolazione dai 15 ai 64 anni: sforzo meritevole, visto che quest'edizione ha raddoppiato il campione per un totale di 27.869 interviste. Cosi' l'indagine e' "fra le tre piu' importanti realizzate in Europa". L'ampiezza del campione ha permesso, per la prima volta, d'avere risultati per Comunita' Autonome sul consumo delle sostanze piu' diffuse come alcol, tabacco e cannabis. I dati rivelano che, come in tutt'Europa, anche in Spagna le sostanze psicoattive di maggior consumo continuano ad essere l'alcol, il tabacco, la cannabis e la cocaina. Passando invece agli aspetti specifici: l'eta' d'inizio del consumo s'abbassa piu' per le droghe legali che per quelle illegali; le donne fanno minor uso di sostanze, ad eccezione dei tranquillanti senz'obbligo di ricetta medica (per la cannabis il rapporto e' di tre uomini e una donna; per la cocaina e' di due a uno); il consumo di sostanze psicoattive, legali o illegali, si concentra nella popolazione sotto i 35 anni, eccetto che per gli psicofarmaci; in questo caso l'uso e' piu' esteso tra le persone dai 35 ai 65 anni, e soprattutto tra le donne. C'e' poi la conferma di un'altra caratteristica, quella del policonsumo. Per esempio, il 21,7% dei consumatori occasionali di cannabis ammette d'aver assunto cocaina; il 9,1% ecstasy; il 7,8% amfetamine;. normalmente e' l'alcol la sostanza che accompagna qualsiasi altra droga. La ministra Salgado ha sottolineato che negli ultimi due anni e' aumentata la percezione del rischio legato all'uso di tutte queste sostanze, tranne che per i sedativi in libera vendita. Cosi', l'idea del rischio associato all'uso sporadico di cannabis e' salita dal 59,5% del 2003 al 61,4% del 2005-2006 e, nel caso della cocaina, dal 90,5% al 92,3%. Per la ministra, l'incremento riflette l'efficacia dei messaggi in chiave preventiva posti in essere in questa legislatura. In quanto alla reperibilita' di droghe illegali, e' diffusa l'idea che siano abbastanza accessibili. Oltre il 43% del campione pensa che sia facile o molto facile ottenere qualunque sostanza nel giro di 24 ore. La cannabis (55,9%) e la cocaina (42,8%) sono percepite come le droghe piu' disponibili sul mercato. Solo i piu' anziani ritengono che sia abbastanza difficile accedere alle droghe illegali. Elena Salgado ha aggiunto che il suo ministero sta ultimando un "programma contro la cocaina"; esso contempla azioni congiunte tra amministrazioni pubbliche competenti, organizzazioni ed enti sociali attive nel settore delle tossicodipendenze. Alla cocaina sara' dedicata un'attenzione particolare, ha precisato la ministra; il programma dovra' vedere la stretta collaborazione tra Autonomie, ministero degli Interni e Procura speciale antidroga; ma verranno coinvolte anche le Ong e il Foro "La Sociedad ante las drogas", come pure le organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Il Governo finanziera' con carattere prioritario i programmi di prevenzione del consumo di cocaina, e nel 2007 tutte le sue campagne d'informazione e di dissuasione saranno concentrate su questa sostanza. In piu', verranno rafforzati i progetti volti a migliorare la formazione del personale addetto alle dipendenze e all'assistenza primaria, il finanziamento di progetti di ricerca di base, clinica ed epidemiologica su questa sostanza. Infine, tutte le iniziative si completeranno in una cooperazione internazionale. La Delegazione governativa per il Plan Nacional sobre Drogas ha infatti gia' avviato contatti con Portogallo, Francia e Italia per elaborare delle azioni comuni, volte a ridurre i consumi di cocaina. Rosa a Marca -------------------------------------- NOTIZIE 12-12-2006 Italia. Cresce il numero di adolescenti con dipendenze 'Gli adolescenti schiavi di dipendenze comportamentali crescono in Italia piu' che negli altri paesi'. E' il dato che emerge da una ricerca condotta a Firenze da Stefano Pallanti, professore di psichiatria a Firenze e presso la scuola di medicina del Mount Sinai di New York, pubblicata da una delle piu' note e diffuse riviste di neuropsichiatria in nord america,'CNS Spectrum'. Il campione dell' indagine era composto di circa 300 studenti tra i 14 e i 19 anni: sono state valutate la presenza di abuso di sostanze e di eccessi di determinati comportamenti tramite una intervista elaborata e della durata di circa due ore. Quattro studenti su dieci, secondo i risultati della ricerca, dichiarano di assumere caffeina in quantita' tale da rischiare la dipendenza (una delle piu' misconosciute in Italia) e avere condotte alimentari discontrollate: abbuffate o digiuni forzati, diete sbagliate, auto-prescritte. Tre studenti su dieci dichiarano di avere comportamenti problematici (compulsivi, discontrollati, eccessivi o sottomessi) nel sesso, di giocare d' azzardo e fare acquisti d' impulso, senza controllo, involontari ed eccessivi. La dipendenza da Internet ossia un utilizzo eccessivo e senza scopi precisi della realta' virtuale, spesso in relazione con la necessita' di sopperire a realta' sociali carenti, affliggerebbe uno su 20 (5.4%) del campione. Secondo l' autore dell' indagine, questi livelli sono nettamente superiori a quelli provenienti da ricerche analoghe condotte in altri paesi, come l' Inghilterra. 'Il campione degli studenti fiorentini puo' essere considerato rappresentativo della popolazione adolescenziale, anche se per raggiungere una maggiore significativita' andrebbe esteso'. Chiamati a valutare se questi comportamenti siano invalidati o abbiamo effetti negativi sulla vita sociale e lavorativa, gli studenti dimostrano consapevolezza, ma, e questo e' il punto, non riescono a porre rimedio, a cessare i comportamenti causa dei loro disagi, proprio come se si trattasse di una dipendenza da droga. Anche in famiglia questi comportamenti vengono percepiti come problematici, soprattutto il gioco d' azzardo, lo shopping compulsivo e la internet dipendenza. Nonostante questo non viene adottata praticamente alcuna misura restrittiva. 12-12-2006 Afghanistan. Hrw: gli Usa fanno affidamento sui trafficanti di droga Hamid Karzai deve istituire una corte speciale per processare i principali sospettati di crimini di guerra durante che il conflitto che ha funestato per venticinque anni l'Afghanistan. E' l'invito che Human Rights Watch, gruppo con sede a New York che si batte per la tutela dei diritti umani., ha rivolto al presidente afgano. Secondo Hrw, dall'invasione sotto comando statunitense del 2001 che ha destituito il regime talebano il governo di Kabul e i suoi sostenitori internazionale "hanno assunto la politica controproducente di fare affidamento sui criminali di guerra, trasgressori di diritti umani e sui trafficanti di droga anzichè perseguirli". "Karzai e comunità internazionale hanno cercato, fallendo, di instaurare la pace senza la giustizia", ha dichiarato Sam Zarifi, direttore ricerche per l'Asia di Hrw, "E' arrivata l'ora di portare gli assassini davanti alla giustizia". Karzai la scorsa settimana ha annunciato un Piano d'azione per la pace, la riconociliazione e la giustizia: un tentativo di scendere a patti con decenni di violazioni di diritti umani, anche se il Paese deve convivere con la guerriglia talebana. Il progetto prevede che i vecchi abusi siano documentati e le persone che hanno commesso reati siano portate di fronte alla giustizia, secondo responsabili della Nazioni Unite.Copre il periodo dall'invasione sovietica del 1979 fino alla caduta dei talebani passando per la sanguinosa guerra civile degli anni Novanta. I piani per la sua realizzazione non sono ancora chiari. 12-12-2006 Spagna. Mallorca. Sempre piu' giovani i consumatori di cocaina Si e' ridotta di sei anni l'eta' d'inizio del consumo di cocaina. Se dieci anni fa le prime esperienze venivano fatte a 21 o 22 anni, oggi sono 15,5 anni. In quanto all'eroina, l'eta' d'avvio e' passata da 22 a 17,5 anni. Altre droghe: con l'alcol il primo approccio avviene a 13,5 anni; con la cannabis a 14; con l'ecstasy a 15 anni. Questi dati li ha resi noti Proyecto Joven in occasione del suo decimo anniversario. Da quando e' in funzione, il servizio ha assistito 900 adolescenti dai 13 ai 21 anni, 650 dei quali hanno seguito un trattamento di disassuefazione. Nel periodo gennaio - novembre di quest'anno si e' occupato di 105 giovani con un'eta' media di 17,5 anni, e in questi undici mesi si sono verificati 43 abbandoni. Il 53% degli assistiti nel 2006 erano studenti, il 17% lavorava, il 3% abbinava le due attivita', mentre il 25% non faceva ne' l'una ne' l'altra cosa. Il 46% dei giovani inseriti nel programma di recupero aveva abbandonato gli studi. Per quanto riguarda la situazione familiare, i genitori dell'80% degli utenti vivono insieme, il 12% sono separati, il 5% conviventi. Il presidente del Proyecto Hombre, Tomeu Catala', stima che il 60%-70% degli utenti del Proyecto Joven abbia concluso con successo il programma di recupero, e cio' significa che questi ragazzi hanno smesso di drogarsi, sono tornati a studiare o a lavorare, hanno migliorato la propria condotta di vita. 12-12-2006 Italia. Prevo.Lab: nel 2009 50% in piu' di coca-dipendenti Un autentico 'mass market', con micro-dosi vendute a prezzo 'stracciato' e quindi accessibili a tutti. La cocaina non e' piu' una droga per ricchi. E, parola degli esperti dell'osservatorio previsionale 'Prevo.Lab', gli italiani consumatori 'si moltiplicheranno da qui al 2009, aumentando almeno del 40-50% nei prossimi tre anni'. Ma insieme alla 'dama bianca' tornera' ad avere successo anche l'eroina di antica memoria. E mentre i 'fan' della cannabis resteranno stabili, anzi sempre piu' tentati di passare alla coca, si affacciano all'orizzonte altre nuove minacce: sostanze sintetiche note, ma anche ignote tra cui 'designer drug' dai nomi hi-tech quali 'Mitsubishi bianca'; festini 'fun gas party' a base di protossido di azoto esilarante, sostanze etniche emergenti e le nuove droghe 'bio', che gia' spopolano negli 'smart shop' sempre piu' diffusi lungo la penisola. I risultati delle indagini di 'Prevo.Lab' - frutto di una convenzione siglata nel 2004 tra il Dipartimento Dipendenze dell'Asl Citta' di Milano e il Dipartimento nazionale Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri - sono stati presentati oggi nel capoluogo lombardo durante un convegno organizzato da Regione e azienda sanitaria meneghina. Secondo le proiezioni, il primo allarme riguarda dunque la cocaina: l'unica sostanza per cui gli specialisti sono in grado di quantificare in modo preciso l'evoluzione dei consumi nel prossimo futuro. All'origine del 'boom' annunciato ci sono da un lato i prezzi competitivi, che rendono la coca una droga per tutte le tasche, dall'altro il fatto che il cocainomane viene accettato meglio di un tempo dalla societa', e dall'altro ancora le minori concentrazioni di principio attivo. Sempre piu' 'leggera', infatti, la cocaina viene percepita come meno pericolosa. E secondo gli autori dello studio, rischia di convincere anche chi fino ad ora si era limitato al solo spinello. 'Prevo.Lab' suggerisce come realistico anche un possibile incremento futuro dei consumatori di eroina. Complici 'il fenomeno del policonsumo, il depotenziamento del principio attivo e il consolidamento di nuove modalita' di assunzione'. Quanto alla cannabis, si calcola un andamento stabile con tendenza all'aumento. Non tanto tra i giovani, che rappresentano un 'mercato' ormai 'saturo', bensi' fra gli adulti. Fumare spinelli sara' un 'vizio' sempre piu' 'normalizzato', e chi lo fa sara' cosi' indotto a 'prolungarne l'utilizzo nel corso della vita'. Ma gli esperti suggeriscono di non fermarsi qui, e di monitorare con maggiore attenzione 'fenomeni nascenti' destinati nei prossimi anni a esplodere anche nel nostro Paese. Nuove osservate speciali sono innanzitutto le 'sostanze sintetiche tabellate', sempre piu' diffuse in nazioni recentemente entrate nell'Ue. Oppure le 'sostanze sintetiche non tabellate' quali le piperazine: 'designer drug' che stanno sostituendo l'ecstasy perche' basta meno principio attivo di quello necessario a produrre una pasticca 'da discoteca', e che pur essendo meno neurotossiche danno gravi scompensi cardiaci. 'In Francia e in Germania, ad esempio, sono state sequestrate grandi quantita' di sostanze sintetiche di questo tipo con il nome di 'Mitsubishi bianca', ricordano gli specialisti. Che segnalano come 'altro trend da considerare' con attenzione le feste a base di gas esilarante, 'come quello venduto all'interno di palloncini in un noto locale milanese per la festa di Halloween di quest'anno'. Nel mirino ci sono poi le cosiddette droghe 'furbe' degli 'smart shop', quali lo 'spice' o 'magic smoke': un 'cocktail' di 22 erbe coltivate in Giamaica, miscelate in Gran Bretagna e distribuite in tutta Europa. Infine le droghe etniche, portate in Italia dall'immigrazione: 'Le metanfetamine diffuse nella comunita' filippina, la ketamina e l'ecstasy in quella cinese, il khat di somali ed eritrei e il jage o smemorina dei brasiliani', citano gli autori. COMMENTI La tendenza al consumo di sostanze stupefacenti e' in continuo aumento in Europa. E' l'allarme lanciato dal procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, in occasione della conferenza stampa organizzata per presentare i risultati dell'operazione transnazionale contro lo spaccio 'Tiro Grosso'. Un allarme che, per quanto riguarda la cocaina, come ha evidenziato il generale Carlo Gualdi, direttore centrale per i servizi antidroga, cresce: nel 2006 e' stata sequestrata la maggiore quantita' di cocaina degli ultimi 25 anni e nel 2005 il 16% delle 20 mila operazioni condotte in Italia contro il traffico di droga e' stato effettuato nel Napoletano. Secondo quanto ha sottolineato Grasso, si stima che nel mondo siano 250 milioni le persone che fanno uso di sostanze stupefacenti. In Italia nel corso del 2005 sono stati complessivamente sequestrati 31.597 chili di sostanze stupefacenti con un aumento del 21,8% rispetto al 2004. I dati riferiti al primo semestre 2006 confrontati con l'analogo periodo precedente denotano un aumento del 35,2%. La quantita' dei sequestri di stupefacenti conferma la tendenza all'aumento della domanda per l'hashish e la cocaina rispetto all'eroina. La droga arriva nei container da Spagna, Olanda e Portogallo e per via aerea in bagagli e plichi. La cocaina continua ad essere prodotta interamente in Sudamerica e, per la quasi totalita', nei Paesi tradizionalmente coltivatori (Colombia, Peru' e Bolivia). L'hashish arriva dal Marocco attraverso lo Stretto di Gibilterra. 13-12-2006 Belgio. Prima piantagione legale di cannabis Una piantagione di cannabis autorizzata dalle autorità per evitare che i consumatori si rivolgano agli spacciatori: l'iniziativa giunge dal Belgio, e in particolare da Anversa, città solitamente nota per essere il bastione della destra estrema del Paese, e adesso pioniera in questo esperimento sociale. Il sindaco socialista della città fiamminga, Patrick Janssens, ha autorizzato la piantagione che è gestita dall'associazione 'Cresci la tua pianta'. Alla stampa belga gli organizzatori hanno spiegato che ciascuno dei membri 'investe' 50 euro per piantare una pianta di cannabis nel sito autorizzato dal comune. "In questo modo i nostri membri, consumatori di cannabis naturalmente, potranno ottenere il loro prodotto senza dover passare per gli spacciatori", ha spiegato uno dei membri dell'organizzazione al quotidiano belga 'La Derniere heure'. In Belgio, come in Italia, il possesso di cannabis fino ad una certa quantità è considerato per uso personale e dunque non soggetto a sanzioni penali. Le autorità hanno ricevuto una chiave di accesso alla piantagione per poter effettuare dei controlli quando ritenuto necessario. La piantagione è situata in un luogo segreto. 13-12-2006 Italia. Ricerca 'Fifteen': 4 adolescenti su 10 consumano droga o alcool Quasi quattro adolescenti su 10 fanno uso di droga: e' quanto emerge dalla ricerca "Fifteen", un progetto biennale su consumo di sostanze e percezione del rischio attuata da Usl e Promeco tra i quindicenni di Ferrara. La rilevazione, come spiegano i redattori del volume che condensa i risultati della ricerca, non ha alcun valore statistico: le interviste riguardano infatti un campione di 900 studenti del secondo anno di diversi istituti ferraresi. Ma dalle stesse interviste, seguite da un lavoro su focus group che ha coinvolto 800 ragazzi, emerge l'ammissione di aver fatto uso di droghe o alcol per il 38% dei casi. E, anche tra il 62% di non consumatori, c'e' un 12% che fuma sigarette. Da 'Fifteen' emergono quattro 'tipologie' di giovani, tre delle quali stanno dalla parte del consumo, con diverse soglie di rischio: si va dal 19% di giovani che "sballano nel nome della legge", come spiega la sociologa di Promeco Elena Buccoliero, scegliendo il consumo di alcol ma non di droghe illegali, al 14% che usa cannabis ma non prova altre droghe, fino al 5% (in tutto 47 studenti) che sceglie di sperimentare qualsiasi sostanza. Tra i 'bevitori', il 43% delle ragazze e il 31% dei ragazzi fuma sigarette, e 8 su 10 degli intervistati si e' ubriacato solo poche volte. Tra i fumatori di cannbis, invece, uno su 4 fuma almeno una volta alla settimana. La maggioranza di loro si e' ubriacato almeno una volta e 2 su 10 lo fanno settimanalmente. Infine, dei 47 'sperimentatori', 30 si ubriacano una o piu' volte la settimana e 3 su 4 fumano cannabis abitualmente. Tra i risultati dei focus group, la crescita della consapevolezza sui rischi legati all'uso delle droghe, come riconoscono molti dei 15enni coinvolti. Ma il dialogo con gli operatori ha consentito anche di svelare qualcosa delle personalita' dei ragazzi: "Con l'aumento del consumo aumenta il fatalismo verso il futuro, diminuisce il senso di sicurezza personale e si alza il livello di tolleranza alle droghe all'interno del gruppo di amici". Infine, dal confronto con una precedente ricerca sull'uso di stupefacenti, effettuata nel 2001, emerge un aumento del consumo di alcol e tabacco, mentre diminuisce l'uso di cannabis. COMMENTI "La rete delle politiche giovanili a Ferrara e in Emilia Romagna ha dei buchi: e' ora di rimetterla in sesto". Cosi' l'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Ferrara Diego Carrara al seminario "15enni a rischio". Per contrastare l'uso di droghe "bisogna assumersi responsabilita' e mettere delle risorse nelle politiche giovanili, che negli ultimi 20 anni sono state un po' trascurate". In particolare, Carrara chiede alla Regione "un quadro chiaro per capire cosa possiamo fare e quante risorse possiamo investire per salvaguardare i giovani dalle droghe, consapevoli della necessita' (come afferma il direttore del programma sulle dipendenze patologiche dell'Ausl di Reggio Emilia, Umberto Nizzoli, ndr) di convivere con questo problema". Mentre la Provincia pensa di istituire un tavolo dedicato alle politiche giovanili, dal Comune di Ferrara arriva un richiamo alla legalita': "É in progetto insieme all'assessorato alle Attivita' produttive- dice l'assessore ai Giovani Mascia Morsucci- l'idea di siglare un accordo di programma con gli esercenti affinche' non si vendano alcolici ai minorenni". 13-12-2006 Italia. Formigoni: lotta alla droga e' priorita' per le istituzioni 'La lotta alla droga deve diventare una priorita' nell'agenda di tutte le istituzioni, come problema di cultura, di sanita' e di sicurezza'. E' quanto scrive il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in un messaggio inviato al convegno 'Le via d' uscita dal futuro', promosso dal dipartimento Dipendenze dell' ASL di Milano. 'I dati emersi dallo studio confermano le dimensioni drammatiche di questo fenomeno che, senza un tempestivo intervento, e' destinato ad espandersi ulteriormente nei prossimi anni'. Formigoni non condivide il provvedimento dell' attuale Governo, che ha soppresso il Dipartimento Nazionale per le Politiche Antidroga 'senza prevedere un adeguato sistema di coordinamento, con la conseguenza di ridurre l' efficacia dell' intervento nel campo della tossicodipendenza'. 'Come Governo lombardo siamo invece fermamente convinti che, per combattere incisivamente questo fenomeno, occorra andare proprio nella direzione opposta, elaborando una strategia globale in cui siano attivamente coinvolti tutti gli attori impegnati nella lotta alla droga, dalle forze dell' ordine, agli operatori nel campo della formazione e della sanita''. 'Proprio per questo intendiamo sostenere la realizzazione in Lombardia del progetto sperimentale di un Osservatorio Regionale delle Dipendenze, avviato dall' Asl di Milano, quale strumento in grado di prevedere l' evoluzione del consumo di droga e quindi di individuare gli interventi adeguati non solo a ridurre il fenomeno, ma soprattutto a prevenirne le cause'. 13-12-2006 Italia. Maresciallo dei Bersaglieri arrestato per spaccio Un maresciallo dell'esercito in servizio presso il settimo Reggimento bersaglieri di Bari, Antonio La Macchia, di 36 anni di Leverano, e' stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina (Lecce) per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La Macchia e' stato sorpreso mentre, a bordo della sua Y10, cedeva ad un giovane acquirente per 60 euro due grammi di eroina, suddivisa in dosi. In una successiva perquisizione nell' abitazione di La Macchia, i carabinieri hanno trovato altri 6 grammi di eroina e un bilancino di precisione. 13-12-2006 Usa. Lsd per curare la cefalea Secondo uno studio pubblicato sull'ultimo numero Neurology, la rivista dell'Accademia americana di neurologia, l'Lsd avrebbe effetti benefici per curare la cefalea a grappolo. La ricerca e' stata condotta dagli studiosi del McLean Hospital di Belmont, nel Massachussetts. 13-12-2006 Italia. Nuova partnership tra Federserd e Nida Federserd, federazione italiana dei servizi pubblici per le dipendenze, e il Nida, l'ente statunitense che si occupa di tossicodipendenze, hanno raggiunto un accordo di partnership che prevede una serie di scambi di esperienze e di evidenze scientifiche. L'intesa ha visto protagonisti, nella sede del Nida a Bethesda, la direttrice dell'istituto, Nora Volkov e una delegazione di Federserd, negli Usa da ieri per visitare l'istituto. La delegazione italiana, con il presidente Alfio Lucchini, ha innanzitutto chiesto alla Volkov una disponibilita' a dare una valutazione, in varie tappe, a una sorta di 'manifesto' che la federazione intende mettere a punto entro la fine di ottobre 2007, che conterra' una sintesi delle evidenze scientifiche e delle competenze, sui temi della prevenzione, cura e riabilitazione, che sono in grado di mettere in campo i Sert. L'idea alla base del progetto, ha spiegato Lucchini, e' quella che 'le evidenze cliniche possono dialogare con le competenze, per individuare i migliori percorsi di cura, in modo da fare il punto su cosa e' realmente efficace nel trattamento delle dipendenze'. Insomma, si tratta di definire quali sono le buone pratiche che possano costituire un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore e, anche, per i decisori politici'. La direttrice del Nida, pronipote di Leon Trotzky e nata in Messico ma americana d'adozione, si e' detta molto interessata, impegnandosi a fare una valutazione del progetto, in progress e poi finale. 'Anche attraverso videoconferenze' ha precisato. 'Costruiremo questo manifesto sotto l'egida del piu'prestigioso istituto di ricerca sulle dipendenze del mondo' ha detto Lucchini, sottolineando 'l'esperienza unica nel mondo delle dipendenze che e' quella dei servizi pubblici italiani'. Questo manifesto, ha aggiunto, vuole essere un contributo degli operatori dei Sert e di Federserd alla costruzione della prossima Conferenza nazionale sulle dipendenze che si terra' l'anno prossimo in Italia, offrendo il sapere piu' attuale degli operatori del settore'. 'Vogliamo mettere insieme -ha commentato il segretario esecutivo di Federserd, Pietro D'Egidio- il valore delle esperienze e le evidenze scientifiche per i percorsi degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nei Sert'. Volkov e Federserd, si e' deciso oggi, collaboreranno anche nei settori del tabagismo, dei disordini alimentari, dei cannabinoidi e sul tema della formazione dei pediatri e nell'individuazione dei soggetti a rischio di consumo nelle fasce di eta' piu' piccole. 13-12-2006 Italia. Ferrero: Ronconi ha gia' scontato la pena 'La formazione della Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze, di cui Susanna Ronconi e' stata chiamata a far parte, ha seguito criteri di pluralita', professionalita' e ricerca di esperienze maturate in materia'. Cosi' il ministro della solidarieta' sociale, Paolo Ferrero risponde in una lettera al quotidiano 'Il mattino di Padova' alle polemiche nate dopo la nomina della ex brigatista a membro della Commissione. 'Questo organismo, composto da settanta persone, cui non e' dovuto alcun emolumento, intende riunire coloro che in questi anni hanno lavorato nel campo delle tossicodipendenze con scientificita' e capacita'; il nome di Susanna Ronconi ci e' stato indicato dal 'Forum droghe', sulla base di esperienze da lei acquisite. Ronconi, che e' tra l'altro fra gli autori del 'Rapporto annuale sui diritti globali' e' stata percio' chiamata a far parte della Consulta sulla base della specifica indicazione di una organizzazione che opera da anni nel settore delle tossicodipendenze'. 'Quanto alla vicenda personale di Susanna Ronconi, credo che la sua storia degli ultimi quindici anni ci parli di una persona che ha rotto completamente con il proprio passato. Condannata per un grave atto di sangue avvenuto nel 1974, Ronconi ha pagato il prezzo che doveva pagare con la giustizia e ha poi scelto di svolgere dagli anni Novanta molte attivita' sociali, in particolare con il Gruppo Abele di Torino, spendendosi in ogni modo per i piu' deboli'. 'Sono evidenti le sofferenze e i drammi che il terrorismo ha provocato a molte persone; per questo il terrorismo e' stato combattuto e sconfitto. Ma e' sotto gli occhi di tutti il fatto che, se mai vi e' stato un caso in cui l'espiazione della pena ha determinato un percorso di reimpostazione complessiva della propria esistenza, e' proprio quello di Susanna Ronconi. la sua presenza nella Consulta non vuole quindi in alcun modo negare il dolore prodotto dal terrorismo, o peggio ancora insultare chi questo dolore ha subito. A partire da una radicale modifica di impostazione della propria vita, questa nomina riconosce il lungo lavoro da lei svolto nel campo delle tossicodipendenze e tra i settori piu' deboli della nostra societa', conclude il ministro. L'Unione sindacale di polizia "e' da sempre contro ogni sorta di giustizialismo ma stigmatizza le scelte scellerate di chi persevera nel privilegiare coloro che si sono macchiati di reati gravissimi nei confronti della societa' civile, mentre chi ha sempre e comunque rispettato le leggi e talvolta e' morto in nome di esse viene umiliato e abbandonato all'oblio". Roberto Boni, vicesegretario nazionale del sindacato, torna sul caso Ronconi, l'ex br proposta come consulente di una commissione del ministero della Solidarieta' sociale. "E' vero, la Ronconi ha scontato il suo debito con la giustizia, ma che eminenti rappresentanti delle istituzioni intendano assumerla pagandola profumatamente con il denaro dei contribuenti appare sicuramente inopportuno, per non dire vergognoso. La solidarieta' del ministro Ferrero invece di essere 'a senso unico', dovrebbe rivolgersi innanzitutto verso quelle famiglie di poliziotti, carabinieri e uomini dello Stato uccisi dalla ferocia dei terroristi, sia di destra che di sinistra". "Ma davvero - conclude il vicesegretario - la signora Ronconi, che qualcuno dice essere una grandissima esperta di marginalita' sociali e di droga, e' l'unica persona in Italia ad avere questi requisiti, tanto da avere ripetutamente svolto dei lavori per le varie amministrazioni pubbliche? E allora, tutti quegli operatori impegnati nel volontariato che, mentre i terroristi terrorizzavano la brava gente, assistevano i drogati e i disadattati, chi sono per il ministro Ferrero?". 13-12-2006 Italia. Indagine conoscitiva sulle tossicodipendenze "L'indagine conoscitiva va orientata a leggere il nuovo panorama, quello degli ultimi anni". Paola Binetti, senatrice della Margherita ed esponente di punta dei cosiddetti teodem, spiega quale dovra' essere l'obiettivo dell'indagine conoscitiva sulle tossicodipendenze (annunciata al Senato). Aggiunge Binetti: "Intendiamo rafforzare la collaborazione del Parlamento non solo coi ministri firmatari del decreto legge sulla cannabis, ma anche con Bindi e Fioroni". Perche', spiega ancora, "si deve mantenere alta la guardia, a cominciare, appunto, dalla prevenzione e dalla formazione". "Noi vogliamo modificare la legge Fini-Giovanardi perché è inadeguata e insufficiente in quanto non è incentrata sulla prevenzione", è quanto ha dichiarato la senatrice Emanuela Baio (Ulivo) in una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Madama. Secondo la senatrice della maggioranza quella legge "non coniuga la prevenzione contro la droga, che va rivolta ai figli e ai genitori, con un uso del linguaggio diverso a seconda dei soggetti ai quali ci si rivolge, ad una azione di informazione adeguata". Baio ha voluto spiegare il motivo per il quale in commissione Sanità del Senato era stato approvato un ordine del giorno, passato con il voto favorevole di maggioranza e opposizione, che praticamente ha bocciato il decreto sulla modica quantità della cannabis del ministro della Salute, Livia Turco. "Abbiamo approvato quell'ordine del giorno per porre l'attenzione del Paese sul problema della tossicodipendenza - ha sottolineato la senatrice ulivista - noi vogliamo che la nuova legge in materia abbia un'azione punitiva che sia diversa a seconda che si parli di spacciatori o narcotrafficanti". Queste sono le ragioni per le quali la maggioranza in commissione Sanità a Palazzo Madama aveva "bocciato" il decreto Turco. "Su questo tema vogliamo trovare un consenso ampio del Parlamento nella revisione della Fini-Giovanardi. La droga rende più debole una persona e lo Stato deve tutelare i più deboli", ha concluso. La commissione Sanita' di Palazzo Madama ascoltera' il ministro della Solidarieta' Sociale Paolo Ferrero sul tema delle tossicodipendenze". E' quanto rende noto il presidente della commissione, il senatore diessino, Ignazio Marino. "Nel corso dell'ufficio di presidenza di oggi- spiega Marino- i rappresentanti di tutti i gruppi hanno convenuto sull'opportunita', prima di adottare qualsiasi altra decisione in materia, di sentire il ministro Ferrero". 13-12-2006 Italia. Caritas: contro la droga impegno congiunto delle istituzioni L' impegno congiunto di tutte le istituzioni, per arginare l' allarme droga in Umbria, viene sollecitato dalla Caritas perugina, secondo la quale in questa materia 'non basta la repressione'. Della questione si parla nel periodico della Caritas diocesana di Perugia-Citta' della Pieve, 'Notizie Caritas', che arrivera' ai lettori venerdi' prossimo, come inserto del settimanale 'La Voce'. 'Notizie Caritas' e' inoltre consultabile da oggi nel sito Internet www.chiesainumbria.it/caritas. 'Quello della droga -afferma, in un suo intervento, la responsabile del centro di ascolto diocesano, Stella Cerasa- e' un fenomeno allarmante e noi ce ne accorgiamo ogni giorno: sono allarmanti le morti per overdose ma sono disastrose anche le vite di tante famiglie che vivono con la persona tossicodipendente in casa'. 'La persona tossicodipendente assorbe su di se' tante energie, che a volte sono le semplici pensioni delle madri, le povere pensioni di molte donne, a volte vedove, che vengono in Caritas a chiedere sostegno. Le madri preferiscono dare soldi al figlio per tenerlo in casa e, come ci diceva una di loro pochi giorni fa, per non farlo morire per strada'. 'La verita' e' che a Perugia si viene anche da altre regioni del centro Italia per procurarsi la droga. Questo e' un problema cui noi da soli non possiamo far fronte'. 14-12-2006 Usa. Nida: sperimentazione del vaccino contro la cocaina solo negli Usa 'Non esistono sperimentazioni sul vaccino contro la dipendenza da cocaina al di fuori degli Stati Uniti': lo ha detto il vicedirettore del Nida (National Institute on drug abuse), Frank J. Vocci, in relazione a notizie circolate negli ultimi mesi, anche in Italia, su sperimentazioni in atto. Nel corso di un incontro con una delegazione italiana di operatori delle dipendenze aderenti alla Federserd (Federazione servizi pubblici delle tossicodipendenze), Vocci, che e' direttamente impegnato in questo tipo di ricerca in quanto direttore della Divisione di farmacoterapia e conseguenze mediche dell'abuso di droga del Nida, ha espresso scetticismo sull'efficacia del vaccino. 'In questa fase ci sono piu' domande che risposte, i risultati sono modesti e incerti', ha sottolineato, spiegando come il grande problema di questa sperimentazione, che e' ancora nelle prime fasi, sia quello che gli anticorpi prodotti non danno i risultati sperati, oltre al fatto che 'non si e' trovato il modo per una produzione abbondante'. Attualmente il vaccino per la cocaina viene prodotto da una ditta inglese. Il Nida prevede comunque di avviarne la sperimentazione in alcuni centri clinici nel 2008. Vocci si e' dichiarato piu' entusiasta dei farmaci contro la dipendenza da cocaina, spiegando che il Nida sta sperimentando sei sostanze, delle quali due, chiamate modafinil e topiramato, sono nelle fasi piu' avanzate di sperimentazione e sono prossime alla sperimentazione clinica allargata. 14-12-2006 Usa. Sperimentazione farmaco contro dipendenza da cannabis Il Nida (National Institute on drug abuse), l'ente americano che si occupa di droga, sta sperimentando l'efficacia di un farmaco, il rimonabant, per la cura della dipendenza da cannabis: si tratta dello stesso farmaco in attesa di essere commercializzato nel 2007 in Italia per curare l'obesita'. La notizia e' emersa nel corso di un incontro, nella sede del Nida a Bethedsa, tra i ricercatori americani e una delegazione di Federserd, la Federazione dei servizi pubblici italiani per le dipendenze, che in questi giorni e' in visita al prestigioso istituto. Il Nida ha un protocollo di sperimentazione per valutare gli effetti del rimonabant (un antagonista dei recettori dei cannabinoidi il cui nome scientifico e' SR141716A) sui consumatori problematici di marijuana, e i responsabili del progetto hanno offerto alla Federserd la possibilita' di una futura collaborazione per testare il farmaco nei centri italiani, soprattutto su una fascia di tossicodipendenti -come hanno sottolineato gli operatori italiani- che sono in trattamento per la dipendenza da cocaina o eroina e hanno, allo stesso tempo, seri problemi con l'utilizzo di cannabinoidi, cioe' hashish e marijuana. Il rimonabant, e' stato spiegato, agisce sul sistema dei recettori dei cannabinoidi come antagonista, cioe' con funzioni di blocco, e potrebbe essere in grado di combattere tutta una serie di dipendenze, compresa quella da cocaina, eroina ed alcol. Nei topi sui quali sono stati condotti gli esperimenti e' stata registrata una diminuzione dei consumi. 14-12-2006 Finlandia. Autorizzato consumo terapeutico della marijuana La "Finland National Agency for Medicines" ha concesso ad un paziente il permesso al consumo terapeutico della marijuana. La prescrizione e' valida per un anno, dopo il quale non e' certo il rinnovo. Il paziente in questione soffre di gravi dolori alla schiena e al collo a seguito di un incidente avvenuto quattro anni fa. 14-12-2006 Gb. Per il ministro dello Sport "Gli atleti possono consumare la cannabis' Per il ministro dello Sport, agli atleti olimpionici non dovrebbe essere proibito il consumo di sostanze stupefacenti per fini ricreazionali. Richard Caborn ritiene che la cannabis dovrebbe essere rimossa dalla lista delle sostanze bandite "Infatti", ha dichiarato il ministro, "il reale pericolo per gli atleti partecipanti alle olimpiadi del 2012 sono gli ormoni e le sostanze geneticamente manipolate". Tra le sostanze proibite dal Wada (World Anti-Doping Authority) ci sono anche la cannabis e la cocaina. Di parere contrario Arne Ljungqvist, capo della commissione medica del Comitato Olimpico Internazionale, per il quale Londra (sede dei Giochi del 2012) dovrebbe seguire la medesima politica di Atene 2004, durante la quale furono allontanati gli atleti risultati positivi ai test antidroghe. 14-12-2006 Italia. Ricerca tossicodipendenze. Federserd: gli Usa spendono 1 miliardo contro i 4-5 milioni dell'Italia Un miliardo di dollari contro 4-5 milioni di euro: e' il rapporto tra i fondi investiti quest'anno dal governo statunitense per la ricerca nel campo delle sostanze stupefacenti e quelli stanziati in Italia. Una sproporzione 'insostenibile' secondo il presidente di Federserd, la federazione dei servizi italiani per le dipendenze, in visita in questi giorni, con una delegazione, al Nida, l'ente americano che si occupa di droga. 'In Italia siamo vicini allo zero' afferma Alfio Lucchini sottolineando la stretta interdipendenza fra ricerca e attivita' clinica, e quindi l'enorme importanza, per gli operatori delle tossicodipendenze, di progredire nella ricerca in modo da avere strumenti adeguati per la cura delle persone. 'Ci aspettiamo che il governo italiano inverta radicalmente la tendenza e faccia un minimo investimento in questo settore. Ci vuole ben altri impegno'. 14-12-2006 Usa. Palmare per curare le tossicodipendenze Le nuove tecnologie entrano nella cura delle dipendenze, affiancandosi alle terapie farmacologiche o psicoterapeutiche. Il Nida (National Institute on drug abuse) sta sperimentando l'uso del pc palmare, sul quale scrivere tutto quello che succede durante la giornata ma, soprattutto, le proprie sensazioni. Lo scopo e' quello di capire le cause delle ricadute per prevenirle. Il palmarino -come e' stato spiegato alla delegazione italiana di Federserd in visita al Nida- viene affidato al tossicodipendente che lo deve portare sempre con se'. Nel corso della giornata, piu' volte e casualmente, il palmare emette un suono: a quel punto, il paziente deve fermarsi e scrivere sul pc quello che sta facendo, cosa sta pensando, se in quel momento ha desiderio di droga. Ogni settimana, il tossicodipendente consegna il palmare e gliene viene dato un altro con il quale ricominciare. Durante la sperimentazione, il paziente e' in terapia sostitutiva e non deve prendere droga: per verifica che deve sottoporsi tre volte alla settimana all'esame delle urine. In Italia questo tipo di trattamento si fa, ma usando i fogli di carta, sui quali il tossicodipendente deve segnare le sue giornate. Molto spesso, pero' non viene utilizzato. Attualmente la sperimentazione del Nida, avviata due anni fa, coinvolge un centinaio di volontari. Solo il 30% dei pazienti, finora, ha abbandonato la terapia; un altro 30% ha perso o rotto il pc nel corso della sperimentazione. In questi casi, il palmare viene sostituito, ma solo la prima volta: se l'episodio si ripete, si esce dalla sperimentazione. 14-12-2006 Italia. Veneto. Regione presenta piano di riorganizzazione delle comunita' terapeutiche 'Le comunita' terapeutiche del Veneto sono state e continuano ad essere una delle componenti fondamentali delle politiche contro le dipendenze svolte in questi anni dalla Regione Veneto e rappresentano un esempio di funzionalita' anche a livello nazionale. Tuttavia ne vanno aggiornati standard e profili a fronte dei cambiamenti degli ultimi dieci anni sia nelle modalita' di assunzione di droghe e alcol sia delle esigenze di assistenza da parte dell'utenza'. Lo ha detto l'assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi che ha presentato stamani a Venezia, nella sede della Giunta regionale, il provvedimento con cui il governo veneto ha deliberato la riorganizzazione di questa significativa parte dei servizi per le dipendenze portando da tre a sette le tipologie delle comunita' private e ridefinendo i programmi di offerta terapeutica e riabilitativa per il trattamento ambulatoriale (settimanale o bisettimanale nei sert), semiresidenziale (diurno) e residenziale delle persone con questi tipi di problemi. Le novita' introdotte riguardano soprattutto i servizi di pronta accoglienza (che precedentemente non esistevano) e i servizi residenziali che si rivolgono anche alle madri tossicodipendenti con figli minori e ai minori tossicodipendenti. Vi sono previsti 1160 posti complessivi con una retta giornaliera che varia dagli 87 euro per i servizi di pronta accoglienza ai 53 per i servizi semiresidenziali. Ogni tipologia prevede un'equipe operativa in cui prestano la loro attivita' operatori, medici, psicologi, educatori, assistenti sociali. 14-12-2006 Italia. Barra (Cri): droga sempre piu' alla portata dei giovani 'Circola certamente tanta droga ed e' sempre piu' alla portata dei giovanissimi grazie anche al crollo del prezzo degli stupefacenti. E' evidente che siamo dinanzi a una vera e propria 'promozione' sulle fasce piu' giovani'. E' quanto ha dichiarato il Presidente Nazionale CRI, Massimo Barra, nel corso di un'intervista trasmessa su Repubblica.TV parlando in merito ai dati forniti dall'Agenzia Europea sulla droga ed in particolare sul caso della ragazza di Potenza morta dopo il rave party a Roma. 'L'attuale trend del mercato spinge verso sostanze eccitanti, quali cocaina ed ecstasy, stupefacenti pericolosissimi anche perche' a differenza dell'eroina non esiste una terapia o un antidoto specifico nei loro confronti. Per quanto riguarda il caso della ragazza morta dopo aver partecipato al rave party, con molte probabilita' e' stata colpita da ipertermia maligna' ha aggiunto il Presidente CRI. Barra ha inoltre proposto la 'distribuzione gratuita di acqua nelle discoteche'. 15-12-2006 Spagna. Fumare spinelli crea dipendenza? La dipendenza da cannabis e' stata per lungo tempo oggetto di discussione, spiega un articolo pubblicato su Boletin CDD-Centro de Documentacion y Estudios, di Dunlap E. ed altri. Secondo studi recenti, il consumo abituale della sostanza provocherebbe effettivamente dipendenza. Ma e' tale anche nella percezione dei consumatori? L'articolo raccoglie uno studio qualitativo sui consumatori di cannabis realizzato a New York, e sulle forme usate per costruire il concetto di dipendenza; i risultati mostrano che l'esperienza di quei consumatori ha poco a che vedere con i criteri medici usati per definire la dipendenza. L'interesse per l'argomento nasce dalle carenze emerse dalle ricerche realizzate fino a oggi. Dagli anni 1970 molte indagini concludevano che la cannabis genera meno dipendenza di altre droghe. Invece, gli ultimi studi segnalano che la dipendenza e' cresciuta. Una delle cause potrebbe essere -dicono gli autori- l'aumento del suo consumo nella forma di spinello, vale a dire, mescolata con tabacco; la combinazione di nicotina e principio attivo della cannabis, Thc, accrescerebbe il rischio di dipendenza. Un'altra potrebbe derivare da deficienze concettuali e metodologiche delle indagini pubbliche nello stabilire la dipendenza. Per esempio, l'aumento del tempo impiegato per ottenere la droga e' stato talvolta considerato un sintomo di dipendenza, senza tenere in debito conto che la cannabis e' una sostanza illegale e, dunque, per acquisirla ci vuole tempo (soprattutto dopo una retata che lascia il mercato sprovvisto di sostanza). C'e' da dire, inoltre, che gli studi sulla percezione che i consumatori di cannabis hanno della dipendenza sono molto scarsi. Tornando all'indagine di New York, l'articolo spiega che il lavoro e' durato cinque anni, e in quel lasso di tempo sono stati osservati 500 consumatori in vari contesti. In piu', ne sono stati intervistati 92, la maggioranza dei quali fumatori di spinelli. Risultati: fumare uno spinello e' spesso un'attivita' di gruppo e, in quanto tale, il comportamento degli individui e' soggetto a riti e regole. Le osservazioni dei ricercatori portano a dire che fumare in gruppo evita un consumo eccessivo, grazie a strategie come quella di burlarsi di coloro che non passano lo spinello quand'e' il loro turno. A questo proposito, lo studio suggerisce che forse le regole limitano anche il consumo solitario, sia perche' la maggioranza preferisce fumare in gruppo, sia perche' anche chi fuma da solo si attiene a quelle norme. In quanto alle interviste, il loro obiettivo era di registrare la percezione dei consumatori nei confronti della dipendenza. Le opinioni si sono dimostrate piuttosto polarizzate: il 45% crede che fumare spinelli crei dipendenza, un altro 45% lo esclude, il 10% risponde "forse" o non lo sa. Ma, al di la' delle cifre, lo studio ha analizzato nel dettaglio il ragionamento di quelle persone, sia verso la dipendenza da spinello, sia sul ruolo che hanno cannabis e tabacco. Tra chi sostiene che la cannabis puo' creare dipendenza, si raccolgono quattro tipi di argomentazioni: "genera dipendenza psicologica, ma non fisica" (37,5%); "io non sono dipendente, pero' conosco gente che lo e'"(17%); "fumare spinelli non e' un bisogno, ma un piacere" (17%); "e' il rituale del fumare che mi sembra drogante" (5%). Coloro che negano la possibilita' della dipendenza si richiamano a tre ragionamenti: "non provo ansia verso il consumo" (43%); "e' un'abitudine che si puo' controllare" (7,5%); "non e' un vizio confrontato con la cocaina o l'eroina" (7,5%). Indipendentemente dalla loro posizione riguardo alla dipendenza dal consumo di spinelli, un buon numero di intervistati ha menzionato il rapporto tra cannabis e tabacco. Sul ruolo di ciascuno di queste sostanze, le due risposte principali sono state: "il tabacco e' responsabile della dipendenza da spinello" (17%) e "il tabacco crea dipendenza, lo spinello no" (15%). La conclusione essenziale dell'articolo e' che la maggioranza delle persone intervistate non considera la possibilita' di dipendenza nei termini clinici ufficiali. Nessuno ha detto di aver sviluppato tolleranza alla sostanza, solo due hanno ammesso che non potrebbero farne a meno e solo cinque di aver sofferto la sindrome d'astinenza quando non potevano disporne. Benche' pochi consumatori si siano riferiti al carattere "drogante" del rituale, gli autori dello studio considerano che quest'aspetto richiederebbe studi specifici, come pure il rapporto tra cannabis, tabacco e dipendenza, che non sono riusciti a precisare. Per contro, l'indagine rileva nettamente che i consumatori non sono consapevoli della farmacologia della cannabis: infatti, se molti di loro riconoscono la nicotina come il principio attivo del tabacco, nessuno ha menzionato il Thc, ne' si e' riferito a questo fattore come possibile causa di dipendenza dalla cannabis. Bibliografia: Budney, A.J. ed altri. Review of the validity and significance of cannabis withdrawal syndrome. American Journal of Psychiatry, n.161, 2004. Lorea, I ed altri. Cannabis, cerebro y addicion. Revista Espanola de Drogodependencias, vol.30, n.1-2, 2005. Rosura, C. e Chabrol, H. Symptomes de tolerance, de sevrage et de dependance au cannabis chez l'adolescent consommateur. Neuropsychiatrie de l'Enfance et de l'Adolescence, vol.52, n.1, 2004. Soellner, R. Dependence on cannabis. An ever lasting issue. Substance Use and Misuse, vol.40, n.6, 2005. 15-12-2006 Italia. Piemonte. Valpreda: maggiore impegno per la riduzione del danno 'Occorre rafforzare gli interventi a bassa soglia e di riduzione del danno, che permettono di intercettare tante persone con problemi di dipendenza, che altrimenti non si rivolgerebbe mai al sistema sanitario'. Lo ha detto Mario Valpreda, assessore regionale alla sanita', parlando al convegno sul fenomeno droga organizzato dalla Prefettura di Torino alla Scuola di applicazione militare. In Piemonte, nel 2005, sono stati quasi 19 mila gli utenti presi in carico dai servizi tossicodipendenze, di cui 13 mila per droghe, 4.700 per alcol e piu' di mille per altri tipi di dipendenza. La media e' di 2 mila nuovi utenti ogni anno, tasso superiore alla media italiana, con un rapporto tra uomini e donne che e' di 5 a uno. Il profilo delle sostanze per le quali le persone si rivolgono ai servizi sta gradualmente cambiando, con una diminuzione relativa del ruolo dell' eroina, che comunque continua a rappresentare il problema principale nell' 80 per cento degli utenti dei Sert, mentre sono in aumento quelli per uso di cocaina, cannabinoidi o altre sostanze. Da non sottovalutare, secondo Valpreda, altri tipi di dipendenza. 'Particolarmente grave e' l' impatto sulla salute dell' abuso di alcool, che si stima abbia prodotto in Piemonte, nel triennio 1998-2000, mille e cinquecento decessi l' anno, pari al 3 per cento della mortalita' generale'. Negli ultimi anni, inoltre, e' cresciuto l' allarme per le dipendenze patologiche da comportamenti, in primo luogo il gioco d' azzardo, fortemente insidiose perche' spesso le persone non percepiscono di avere un problema di salute e quindi non si rivolgono ai servizi. Per quanto riguarda l' intervento della Regione, Valpreda ha sottolineato come i cardini dell' azione intrapresa dall' assessorato siano riconducibili a due principi fondamentali: non escludere nessuno dalle terapie e intraprendere iniziative che poggino su criteri di evidenza scientifica ed efficacia. 'Per lungo tempo l' unico approccio legittimato e' stato quello finalizzato a rimuovere totalmente la dipendenza. Nel corso degli anni, pero', e' emerso come questo risultato sia conseguibile solo in una parte di soggetti. In molti casi, quindi, gli obiettivi da porsi sono diversi da quelli dei trattamenti drug-free e vanno dalla riduzione della mortalita' e delle patologie associate all' incremento delle abilita' e dell' inclusione sociale'. Valpreda, infine, si e' soffermato sul problema dei giovani. Recenti studi hanno messo in luce come in Piemonte, nel 2004, il 33 per cento dei quindicenni maschi e il 28 per cento delle femmine abbia dichiarato di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita e il 10 e 5 per cento, rispettivamente, di averlo fatto piu' di 40 volte. L' 8 per cento dei maschi e il 4 per cento delle femmine, inoltre, ha assunto almeno una volta nella vita una sostanza tra ecstasy, amfetamine, oppiacei, cocaina, solventi, Lsd. 'Di fronte a un simile quadro le istituzioni, tutte insieme, devono lavorare soprattutto sulla prevenzione. La scuola resta uno degli ambiti privilegiati di intervento'. 15-12-2006 Italia. Ferrero: 5 milioni alle regioni per la prevenzione 'Penso che a partire dall'accordo fatto oggi con le regioni, dopo anni in cui il governo di destra ha fatto soltanto molta propaganda sulla repressione, che si e' sostanzialmente indirizzata nei confronti dei consumatori, ovvero verso i giovani che si facevano le 'canne', iniziamo a fare una seria azione di prevenzione, sulla quale e' necessario davvero puntare'. E' quanto ha sostenuto il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, intervenuto ieri sera a Caserta, alla conclusione della terza giornata della prima Festa regionale invernale di Liberazione. 'Stiamo lavorando sulla proposta di legge del governo, da sottoporre poi all'attenzione del Parlamento, sul superamento della legge sulle droghe, la cosiddetta Fini-Giovanardi. Siamo a buon punto'. 'E' stata gia' convocata per il 17 gennaio un'audizione alla Commissione Salute del Senato ed abbiamo in calendario un'altra riunione del comitato interministeriale dove io gia' ho proposto alcune linee guida per vedere se tutta la coalizione di centrosinistra sara' d'accordo'. 'Ritengo che gia' dal mese di gennaio - ha detto Ferrero - vedremo se sara' possibile definire la proposta sulla base del programma dell'Unione sulle droghe'. 15-12-2006 Italia. Abruzzo. In aumento il consumo di droghe In Abruzzo c'e' stato un aumento del consumo di cannabis (29,4% contro il 19,3% del 2004) ed un incremento di quello di cocaina (5,5% contro il 4%) mentre il consumo di eroina si e' stabilizzato con una leggera flessione (dall'1,2% si e' passati all'1%). E' quanto emerge dal rapporto 2005 della egione Abruzzo sull'uso di sostanze stupefacenti. Il rapporto, realizzato dall'osservatorio Epidemiologico regionale sulle tossicodipendenze in collaborazione con la Istituto di Fiosiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, che la Regione e' stata la prima a presentare a livello nazionale e che arriva ad appena sei mesi di distanza dalla presentazione del Rapporto 2001-2004. Il lavoro e' anche frutto dell'impegno della rete del privato sociale e dei rilevamenti delle forze di polizia. 'Non credo proprio -ha sostenuto l'assessore regionale Mazzocca- che il carcere rappresenti una risposta adeguata all'abuso di droghe leggere. Piu' che una problematica di repressione, si tratta di una questione di informazione e di prevenzione. Per questo, non concordo con quanti chiedono il ritiro del provvedimento del Ministro per la Salute, Livia Turco. Mi esprimo a titolo personale ma ritengo che gli interventi repressivi da parte delle forze dell'ordine debbano riguardare fenomeni gravi come lo spaccio di sostanze stupefacenti ed i traffici internazionali'. Secondo Mazzocca 'il vantaggio di disporre di una buona trama di presidi sul territorio e di una importante rete di associazioni impegnate nel volontario no-profit ci ha permesso di raccogliere dati effettivi in tempo reale consentendoci di bruciare sul tempo le altre Regioni'.'Rispetto ai fenomeni registrati - ha aggiunto - siamo, grosso modo, in linea con il dato nazionale anche se i valori restano inferiori'. Soprattutto tra i giovani si registra una scarsa percezione del rischio per il consumo di droghe leggere ma a questo, secondo l'assessore, si puo' porre rimedio attraverso il potenziamanto del sistema educativo. 'Siamo in una fase di riorganizzazione del sistema sanitario regionale e tra le nostre priorita' c'e' quella di liberare nuove risorse per rafforzare i presidi territoriali ed innalzare il livello di prevenzione'. 15-12-2006 Italia. Cosenza. "Il delfino- onlus": siamo in emergenza Dichiarazione del centro di solidarieta' Il delfino - onlus: Nelle ultime settimane nell'area urbana di Cosenza si sono verificati ben quindici casi di overdose, di cui cinque mortali, per l'uso di sostanze stupefacenti. Si tratta per lo più di giovani che hanno sui vent'anni. Non si ricorda una situazione così frequente di vittime per droga negli anni passati. Consistenti, anche, in questo periodo le operazioni delle Forze dell'Ordine di contrasto alla diffusione delle droghe. Le operazioni antidroga e le vittime di overdose dimostrano - ove c'è ne fosse bisogno - di un "mercato locale" delle sostanze d'abuso diffuso. Evidentemente questo significa che sono presenti - in numero consistente - consumatori e dipendenti da droghe, in un territorio che non è solo in quello cittadino, ma dell'intera area dei comuni limitrofi a Cosenza. Si tratta, per la maggior parte, di persone che sfuggono alla rete dei servizi sociali e sanitari a livello locale. Spesso sono dei consumatori occasionali, ed in parte abusatori che non s'identificano come portatori di un problema di dipendenza, che non si possono paragonare ai tossicodipendenti "storici" da eroina per condizione sociale e culturale. Quando il Centro di Solidarietà Il Delfino ha aperto la comunità terapeutica - nel 1987 - esisteva un "allarme sociale" elevato in materia di diffusione di droghe: le Istituzioni dello Stato e i cittadini erano molto attenti ed impegnati sul fronte delle iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, recupero. Oggi, invece, l'atteggiamento complessivo delle Istituzioni locali e della società è improntato alla "rassegnazione"; nella peggiore delle accezioni di accettazione e/o di normalizzazione del consumo di droghe lecite ed illecite. Il nostro è un grido di allarme, un appello forte perché si possa invertire la rotta, riposizionando il tema della lotta alla droga tra le priorità della politica locale e dell'impegno delle Istituzioni. La proposta che avanziamo, afferma don Salvatore Vergara, presidente del Delfino, è quella di far diventare un sistema strutturato il coordinamento tra Istituzioni locali (Comune di Cosenza e Comuni limitrofi, Azienda Sanitaria 4, Prefettura, Provincia, Provveditorato agli Studi, Forze dell'Ordine), il privato sociale impegnato in questo settore. L'attività di coordinamento in materia di lotta alla droga, è riconosciuta nei Paesi dell'Unione Europea come la strategia più efficace per mettere in atto azioni di contrasto organiche e capillari sui diversi territori. L'obiettivo del coordinamento tra Istituzioni è qello di pensare, progettare e realizzare un piano di azione locale in materia di prevenzione, contrasto, recupero e reinserimento sociale delle tossicodipendenze. 16-12-2006 Spagna/Usa. Analisi sulle droghe dello stupro CDD-Centro de Documentacion de Drogodependencias analizza un articolo di Journal of Psychoactive Drugs sulle "droghe della violenza sessuale" ("rape-drugs"). Con questo termine si definiscono di solito sostanze sedative molto potenti, come Ghb o Rohypnol, che provocano uno stato d'incoscienza tale da rendere incapaci d'opporre resistenza se aggrediti. Negli ultimi anni, l'utilizzo di queste droghe come mezzo per facilitare un'aggressione sessuale ha avuto una certa risonanza nell'opinione pubblica. Modalita': l'aggressore versa la droga nella bibita della vittima prescelta senza farsene accorgere -sono sostanze incolori, inodori e praticamente insipide- e poi s'approfitta del suo stato di semincoscienza per compiere l'aggressione o lo stupro. In piu', la vittima puo' subire uno stato d'amnesia e non ricordare cio' che le e' capitato -circostanza quanto mai vantaggiosa per l'aggressore. Il fenomeno, chiamato comunemente "aggressione sessuale favorita dalle droghe" ("drugfacilitated sexual assault"), ha acquisito una rilevanza particolare in Usa, al punto che nel 1996 si e' sentita la necessita' di provvedere con una normativa specifica per poter giudicare questo tipo di reati. L'attenzione mediatica del fenomeno e l'eccessiva banalizzazione del termine "droga della violenza sessuale" hanno fatto si' che siano molte le sostanze suscettibili d'essere incluse in questa categoria. Cosi', nel lavoro Drug Facilitated Sexual Assault: A Forensic Handbook, Archanbault e i suoi collaboratori definiscono il termine "droghe della violenza sessuale" come "qualunque tipo di droga che possa avere effetti disinibitori o in grado di ridurre le facolta' di una persona, in modo da renderla piu' propensa a un rapporto sessuale o incapace di opporvisi". Partendo da definizioni come questa, alcuni autori hanno recentemente inserito nella categoria citata anche l'ecstasy e la metamfetamina, per i loro effetti disinibitori ed empatici -che alcuni confondono con afrodisiaci-, come pure per il fatto che sono spesso rilevate nelle analisi fatte alle vittime di un'aggressione sessuale. L'ampliamento della definizione di "droghe della violenza sessuale" si rivela molto problematica, secondo Cansen, K.L.R., autore dell'articolo. Quest'ampliamento introduce un grado d'imprecisione che rende inefficace la stessa definizione. Il fatto che non s'introduca nessuna indicazione sul grado di "riduzione delle facolta'" che una droga dovrebbe determinare per essere considerata "droga della violenza sessuale", fa si' che qualunque vittima presenti, ad esempio, un volume alcolico nel sangue superiore al consentito per guidare, possa costituire un caso d'aggressione sessuale favorita dalle droghe. E dunque, la maggioranza degli stupri sarebbero considerati tali, e non avrebbe piu' senso fare delle distinzioni, ne' sarebbe piu' necessario identificare il tipo d'aggressione o valutare l'aggressore reale. Secondo l'autore, l'inclusione di sostanze come ecstasy e metamfetamine nella stessa categoria e' assolutamente ingiustificata. In primo luogo perche' bisogna tener conto che in ambo i casi si tratta di sostanze stimolanti e il loro effetto e' opposto a quello indotto dai sedativi; cio' significa che, almeno in teoria, potrebbero risultare addirittura controproducenti nel caso di una tentata aggressione, giacche' quelle sostanza potenziano l'autostima del consumatore, lo pongono in uno stato d'allerta, possono aumentare la sua forza fisica. In secondo luogo, il consumo d'ecstasy e di anfetamine -come dimostrano vari testi- non produce grosse alterazioni cognitive, ne' compromette molto la capacita' di reazione della persona. In effetti, le persone con malattie mentali gravi, come la schizofrenia, possono presentare sintomi simili a quelli prodotti dagli stimolanti -paranoia, mania di grandezza o logorrea- e, pero', non gli si nega la capacita' di dare il loro consenso a un trattamento medico, per esempio. Acconsentire a un atto sessuale non e', in questo senso, molto diverso, e si puo' stabilire che una persona cosciente, con le proprie facolta' mentali praticamente intatte -la maggior parte delle volte che una persona abbia assunto ecstasy o amfetamine otteneva un punteggio pressoche' normale nella scala Mini Mental State Exam- continuera' ad avere la piena capacita' per negarsi a una proposta sessuale indesiderata. Questo tema del consenso e' molto importante, dato che in molte occasioni costituisce elemento determinante nei processi di stupro, quando c'e' la parola della vittima contro quella dell'aggressore. Cio' che distingue le violenze sessuali favorite dalle droghe e' che l'incapacita' della vittima al consenso sia innegabile; solo in questo caso siamo di fronte a uno stupro. Secondo l'autore, nel caso dell'ecstasy e delle amfetamine non c'e' perdita di coscienza ne' tanto meno stupore, per cui non ha senso includerle nella categoria delle "droghe della violenza sessuale". 16-12-2006 Australia. Ricercatori: "Abbiamo trovato la connessione tra le malattie mentali e la cannabis" Una nuova ricerca rivela che fumare la cannabis, specialmente in giovane eta', aumenta le probabilita' di malattie mentali e peggiora i sintomi gia' esistenti. La ricerca, "Where There's Smoke: Cannabis and Mental Health, nella quale sono stati analizzati i collegamenti tra la marijuana e le malattie mentali, e' stata condotta dal Mental Health Council of Australia, rivela che i pericoli della droghe sono sottostimati, suggerendo ulteriori campagne educative. La cannabis, si legge nel rapporto, puo' provocare psicosi, e indurre schizzofrenia in coloro con una predisposizione familiare. Si e' vista una connessione tra il consumo in giovane eta' e la depressione in eta' avanzata, ma c'e' anche una piccola prova secondo la quale a volte accade che persone con sintomi di malattie mentali si avvicinino alla cannabis a causa di esse. 17-12-2006 Iran. I traffici d'oppio dall'Afghanistan sono un problema Secondo il recente rapporto dell'Onu, l'Iran e' tra le principali rotte per il trasporto in Occidente delle droghe provenienti dall'Afghanistan e dal Pakistan, ed e' uno dei Paesi maggiormente influenzati dalla produzione afghana. A peggiorare la gia' grave situazione e' l'aumento del numero di tossicodipendenti e dei casi di HIV/AIDS registrati. "L'Afghanistan quest'anno ha prodotto 6100 tonnellate di oppio, e circa l'80% passa attraverso il Pakistan e l'Iran", ha dichiarato Antonio Maria Costa, a capo dell'Unodc nel suo recente viaggio in Iran, aggiungendo che solo un quarto di queste quantita' sono intercettate dalle forze dell'ordine. "E' importante", ha concluso, "che questi tre Paesi condividano gli intenti per affrontare questo problema. L'Iran e' al secondo posto per quanto riguarda la domanda di droghe e meta' dalla sua popolazione e' composta da persone con meno di 24 anni. Non sorprende che ci sia uno dei piu' alti tassi mondiali di consumo di droghe". Dati ufficiali rivelano che in 27 anni 3600 doganieri iraniani sono stati uccisi nella lotta ai traffici illegali; nel 2005 stati sequestrati 231 tonnellate d'oppio, quantita' maggiore rispetto ad altri Paesi. "Ci sono prove evidenti secondo le quali l'Iran e' seriamente impegnato a fermare le droghe afghane, impedendo che arrivino ai cittadini" si legge nel rapporto a cura dello "State Department’s Bureau for International Narcotics and Law Enforcement Affairs" (INL) del 2006. Anche se gli Stati Uniti e l'Iran non stanno collaborano direttamente, il Governo statunitense incoraggia le cooperazioni tra i paesi del Medio Oriente. L'INL e' una delle Agenzie Usa che collaborano con Governo afghano per combattere le droghe. "Non si ha un sistema politico stabile senza un'economia stabile; non si ha un Paese sicuro fintanto che al suo interno ci sono le droghe" ha dichiarato Thomas Schweich del'INL. Secondo il rapporto Onu "2006 AIDS Epidemic Update", il consumo delle droghe per vie intravenose e' un grande problema in Iran. "Quasi uno su quattro (o il 23%) dei tossicodipendenti di droghe pesanti e' sieropositivo a causa dello scambio di siringhe infette". Per combattere questo problema, l'Iran ha iniziato programmi antidroghe con il metadone, e la distribuzione di siringhe sterili. L'Iran ha inoltre stanziato milioni di dollari per i programmi antidroghe, e l'Unodc ulteriori 21,3 milioni di dollari per i prossimi tre anni. "Fermare il traffico di narcotici in Afghanistan e' un complesso processo che deve iniziare con un forte impegno da parte dei livelli piu' alti della politica. E' necessario l'intervento dei leaders religiosi e dei membri del Governo, i quali possono far capire il messaggio alla popolazione meglio di chiunque altro, e un impegno in azioni concrete contro i criminali. E' errata l'idea che l'oppio sia necessario per la sopravvivenza dell'Afghanistan", ha concluso Schweich. 18-12-2006 Usa. McCain all'Europa: senza maggiore impegno, Afghanistan puo' diventare Colombia europea John McCain, senatore repubblicano dell'Arizona e membro della Commissione per l'esercito, ha sollecitato l'Europa ad interessarsi delle frontiere afghane e a fare di piu' contro i traffici illegali. Ha inoltre chiesto al Pakistan e all'Afghanistan di cooperare nella lotta ai talebani. In visita a Kabul nella base militare statunitense, il senatore ha dichiarato ai giornalisti che il compito maggiore e' assolto dalle forze militari degli Stati Uniti, Inghilterra, Canada e Germania. "I nostri amici europei devono comprendere che le difficolta' delle frontiere devono essere condivise, ma le divergenze nazionali rendono difficile la collaborazione. E' importante che i i nostri amici e alleati europei aumentino gli sforzi contro i narcotici e che contribuiscano con piu' stanziamenti monetari. C'e' il rischio che l'Afghanistan diventi la Colombia europea". Nel suo viaggio con i colleghi Susan Collins, John Thune e Mark Kirk, il senatore ha incontrato il presidente Hamid Karzai. 18-12-2006 Canada. Marijuana sintetica ai malati di cancro Secondo una recente ricerca, una versione sintetica della marijuana, sostanza usata talvolta per combattere la nausea durante la chemioterapia, sarebbe utile anche contro i dolori, l'ansia e la depressione causati dalla malattia. "I risultati rivelano un enorme potenziale per migliorare la qualita' della vita dei malati di cancro" ha dichiarato il responsabile della ricerca,' dottor Vincent Maida dell'universita' di Toronto. A 139 pazienti e' stato somministrato il nabilone, venduto con il nome commerciale di Cesamet, prodotto dalla Valeant Pharmaceuticals International. Il farmaco e' disponibile da alcuni anni in Canada, e' e' stato approvato lo scorso mese di maggio anche dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti per i pazienti che non trovano giovamento dalle cure tradizionali anti nausea connesse alla chemioterapia. "Il Cesamet, come altri medicinali, non produce gli effetti collaterali associati al fumo della marijuana. Non e' una pastiglia di erba e non ha alcun valore sul mercato illegale", ha concluso Maida. Nella ricerca e' stato consegnato un questionario ai malati, ed e' risultato che coloro che assumono questo farmaco hanno una riduzione del dolore, e che il sonno e l'appetito sono migliori e piu' stabili rispetto a quelli che hanno seguito le terapie tradizionali. Anche la depressione e l'ansia sono significativamente ridotte con il nabilone, mentre e' aumentata nell'altro gruppo. I risultati di questa ricerca sono stati presentati al Congresso sul cancro al seno di San Antonio (Texas). 18-12-2006 Eu. Solo 26% degli europei favorevole alla legalizzazione della cannabis Un'alta percentuale di europei e' contro la legalizzazione della cannabis. Lo rileva Eurobarometro in base ad un sondaggio compiuto nell'Ue tra settembre e ottobre scorsi e reso noto oggi. Solo il 26% degli europei ha infatti risposto affermativamente alla domanda se e' d'accordo per legalizzare in Europa il consumo personale di cannabis. La percentuale sale invece al 28% in Italia. A dire no alla legalizzazione, si rileva nel rapporto, sono anche i giovani europei: ha risposto di non essere d'accordo il 57% tra coloro che hanno dai 15 ai 24 anni. Tra i piu' contrari i finlandesi (solo 8% di si') e gli svedesi (9%). In Olanda, invece, dove il consumo di cannabis e' legale, un po' meno della meta' degli intervistati (49%) ha detto di essere d'accordo. Della stessa opinione anche il 40% degli spagnoli e il 32% degli intervistati in Gran Bretagna. 18-12-2006 Usa. Raccolto di marijuana supera quello di mais e soia Nell'ultimo quarto di secolo il raccolto della marijuana e' decuplicato e per la prima volta ha superato per profitti quello di altre colture tipiche americane come il mais, la soia e il fieno, i tre principali raccolti dell'agricoltura Usa. Secondo uno studio di Jon Gettman, un analista del mercato delle sostanze illegali nonche' sostenitore della derubricazione della marijuana dall'elenco federale delle droghe pesanti, il valore di mercato dei raccolti di cannabis negli Usa e' di oltre 35 miliardi di dollari, superiore a quello degli altri raccolti legali. Con oltre 13 miliardi di dollari la California fornisce quasi un terzo del raccolto di cannabis: la cifra e' superiore al valore dei raccolti combinati di uva, verdura e fieno dello stato. Secondo Gettman questi dati dovrebbero indurre il governo americano a legalizzare la marijuana equiparandola all'alcol e al tabacco, ottenendone da un lato un beneficio fiscale, dall'altro controllandone la produzione e limitandone l'uso per i teen-ager. 19-12-2006 Usa. India inclusa nella lista dei Paesi produttori di droghe illegali Gli Stati Uniti hanno incluso l'India nella lista dei Paesi che producono droghe illegali o che servono da ponte per il narcotraffico. Lo ha comunicato al Parlamento indiano il ministro degli Esteri, Pranab Mukherjee; Washington sostiene che un'alta quota della produzione legale d'oppio indiano e' stata deviata verso canali illegali di diffusione, ha precisato. Il titolare degli Affari Esteri ha pero' ricordato che Nuova Delhi, non solo ha sottoscritto i principali trattati internazionali di lotta al narcotraffico, ma ha anche avviato varie iniziative contro il traffico illegale di droghe. Secondo un rapporto presentato dall'Onu lo scorso maggio a Nuova Delhi, in India il consumo di droga e' aumentato in modo preoccupante, in particolare negli Stati del nordest a causa dell'eroina proveniente da Birmania ed Afghanistan. Il ministero della Giustizia, cosi' come l'Ufficio antidroghe dell'Onu, hanno piu' volte richiamato l'attenzione sull'incidenza dell'eroina proveniente dalla vicina Birmania negli Stati orientali di Assam, Manipur e Nagaland, tra gli altri. 19-12-2006 Spagna. Ecstasy potrebbe impedire formazione di neuroni in cervello adulto Attraverso esperimenti eseguiti su topi, alcuni ricercatori dell'Universita' di Valencia sono arrivati a concludere che l'ecstasy impedisce la formazione di nuovi neuroni nel cervello adulto. In concreto, spiega Juan Jose' Canales, questa droga fa sparire il 40% dei nuovi neuroni che il cervello adulto genera continuamente nell'ippocampo. Parliamo di quel settore del cervello che si rapporta con la memoria, l'apprendimento e gli stati d'animo, quello che subisce gli effetti della tossicodipendenza -come hanno dimostrato studi precedenti. Cio' spiegherebbe le alterazioni psicologiche e gli stati d'ansieta' e di depressione tanto frequenti nei tossicodipendenti. La ricerca diretta da Canales, che gia' aveva realizzato altri studi sugli effetti delle droghe nel cervello -approfondendo soprattutto le conseguenze della cocaina- e' stato pubblicato di recente su Neuropharmacology. Canales dirige il gruppo di Biopsicologia e Neuroscienza comparata all'Istituto Cavanilles dell'Universita' di Valencia. Il suo gruppo ha elaborato una linea di studi sulla neurogenesi, vale a dire sulla capacita' del cervello adulto di generare nuovi neuroni a partire dai progenitori. "Volevano comprendere a che serve questo rinnovo nelle strutture cerebrali. Se abbiano una funzione reale o siano solo un reperto dell'evoluzione. Presumevamo che avessero a che fare con la memoria e l'apprendimento. Da li', il legame del consumo di droghe con i problemi neuropsichiatrici", spiega. Dopo la nascita e nella fase adulta, nuovi neuroni vengono prodotti in continuazione nel cervello dell'uomo e di altri animali; questi generano determinate strutture del cervello, contribuendo al suo buon funzionamento. Gli esperimenti realizzati sui topi hanno mostrato che l'assunzione di ecstasy diminuisce la capacita' di autorinnovo cerebrale. L'esperimento. I ricercatori hanno riprodotto nelle cavie il modello di consumo d'ecstasy di un tossico nel fine settimana. Gli animali sono stati sottoposti a sei trattamenti per 48 ore e poi, per 14 giorni, non hanno piu' ingerito la sostanza. I ricercatori avevano contrassegnato le cellule dell'ippocampo nate prima del trattamento e, dopo un certo tempo, hanno notato che il 40% di queste era sparito. I dati pubblicati sulla rivista scientifica suggeriscono dunque che l'abuso d'ecstasy possa avere conseguenze neurologiche importanti nell'uomo, incluso un deterioramento delle funzioni cognitive. Canales ha sottolineato l'importanza di verificare i risultati sulle persone, malgrado che ci siano grandi difficolta', soprattutto di natura etica, nel promuovere questo tipo di sperimentazione. Tuttavia, egli intravede la possibilita' d'effettuare alcuni studi neurotossicologici post mortem, in modo da poter verificare le variabili neuronali. Lo studioso situa il lavoro appena pubblicato tra quelli che piu' hanno dato informazioni sugli effetti delle droghe nel cervello e su cio' che determina i comportamenti derivati dalla dipendenza. Questo e' il primo studio che il gruppo ha realizzato sull'ecstasy, sostanza sempre piu' utilizzata tra i giovani. La conlusione generale di questi esperimenti, ha spiegato Canales, e' che le droghe "non sono buone" per il cervello. Affinche' non appaia una frase banale, bisogna considerare che i membri di questo gruppo hanno un'ampia esperienza in neurobiologia, neurochimica e psicofarmacologia, e che padroneggiano le tecniche d'indagine come quelle del comportamento animale, di neuroistologia, neurochimica, neurochirurgia e chirurgia vascolare. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------