====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 08-07-2008 al 14-07-2008 n.29/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Iraq. La guerra ha fatto aumentare il traffico di droga - Austria. Raddoppiate le siringhe distribuite gratuitamente - Vienna. Il primo giorno al Forum Onu sulle politiche della droga - Francia. Tossicodipendenza: il Governo rilancia la prevenzione NOTIZIE - Ue. Ministri dei 27 pensano a centro antidroga del Mediterraneo - Gb. Associazione medici chiede divieto under 18 per film dove appaiono sigarette - Ecuador. Indulto per 1.200 corrieri della droga - Italia. Umbria. Verdi: siamo in piena emergenza droga - Italia. Droga, arrivano le microdosi per allargare il mercato - Messico. Ennesima strage a Tijuana - Olanda. Il caffe' pericoloso per la gravidanza quanto il fumo e alcool - Usa. Guerra alla droga (e non): record di esportazione di sigarette verso l'Iran - Italia. Napoli. Arrestato per possesso di droga, si getta dalla finestra della caserma - Mondo. Oltre il 2008, oltre il proibizionismo - Usa. Studio: alcool, internet e sonno concause dell'obesita' - Niue. Divieto totale del tabacco - Gb. Londra. Trovate tracce di cocaina in quasi tutti i locali in quartiere 'bene' - Francia. Ufficio antidroga: nuove rotte della cocaina colombiana passano dall'Africa - Italia. Regala piantina di marijuana all'amico: denunciati - Italia. Interrogazione Pdl sul popper, la 'droga dei poveri' - Italia. Cassazione: i rasta possono legalmente consumare marijuana - Australia. Studio: con lo spinello meglio il rap del pop - Italia. Assistente di polizia penitenziaria arrestata per possesso di cocaina - Olanda. Governo va alla guerra della marijuana - Usa. Oregon. Proposta di legge per legalizzare la marijuana e favorire l'economia - Australia. Arriva il proibizionismo virtuale: vietato videogioco - Ue. Interrogazione parlamentare sul narcotraffico talebano - Cina. Storie di proibizionismo: fucilati dieci condannati per droga - Italia. Rasta e marijuana, la Cassazione: nessuna novita' - Usa. I bambini esposti alla cocaina nell'utero necessitano di corsi scolastici particolari - Messico. Storie di proibizionismo, Onu: l'esercito contro la droga viola i diritti umani - Afghanistan. Commissione Ue: aumentare sforzi contro coltivazioni di oppio - Italia. Ascierto (An): sfruttiamo l'omicidio di Federica per fare la guerra alla droga... ma non all'alcool - Italia. Regione Lazio stanzia 11 milioni contro la tossicodipendenza - Usa-Iran. McCain: bene esportazioni sigarette, uccideranno gli iraniani. Teheran: immorale battuta - Usa. Dipendenza da tabacco dovuta anche al Dna - Italia. Letizia Moratti: urgente distinguere fra spacciatori e consumatori - Italia. Rasta e cannabis, altre reazioni alla sentenza della Cassazione - Italia. Verona. Multa da 500 euro perche' fumava in parco pubblico - Messico. Ennesima strage a Sinaloa - Italia. Per l'Universita' di Torino la 'droga' sonora funziona - Francia. Ministro Sanita': vietare l'alcool ai minori di 18 anni ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 68 arresti - 3.003,385 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 2.885,435 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 117,950 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 150475 piante di cannabis - 56 giorni di detenzione ARTICOLI 08-07-2008 Iraq. La guerra ha fatto aumentare il traffico di droga L'Iraq sta diventando un punto di passaggio per le droghe. Infatti le bande criminali usano i suoi confini con l'Iran per contrabbandarle e farle arrivare nel Medio Oriente, in Africa e in Europa. Per le autorita' irachene da quando e' iniziata la guerra con gli Usa nel 2003, e' aumentato il commercio illecito di oppiacei, cannabis e medicinali, e molte di queste sostanze arrivano dall'Afghanistan, passando dall'Iran. Per via della guerra e' difficile avere statistiche precise, ma per quelle in possesso del Governo iracheno sono aumentati gli arresti dei trafficanti sul confine con l'Iran, il Kuwait e l'Arabia Saudita. "Molti trafficanti sono stati arrestati", ha dichiarato all'agenzia AFP il Generale Maggiore Abdul Karim Khalaf, portavoce del ministro dell'Interno. Il capo della polizia iraniana Esmaeel Ahmadi Moghdam ha dichiarato che nel 2007, delle 2500 tonnellate di droghe entrate nel Paese dall'Afghanistan, solo 900 sono state sequestrate dalle forze dell'ordine. Anche secondo l'International Narcotics Control Board, agenzia indipendente Onu, una consistente fetta di traffici passa dall'Iraq, e fonti della polizia locale dichiarano che gli arresti nella citta' di Amara sono passati dai 26 del 2005 ai 46 del 2007. Con i traffici sono ingenti i guadagni. Un chilo di eroina e' venduto in Afghanistan per 3 mila dollari Usd e per 3200 in Iran, ma quando arriva in Siria e' venduto a 17 mila, e a 21 mila in Giordania. In Europa il costo medio e' di 35 mila dollari. Katia Moscano 09-07-2008 Austria. Raddoppiate le siringhe distribuite gratuitamente Gli operatori di strada non avevano mai distribuito cosi' tante siringhe come nel primo semestre 2008. Eppure i tossici non sono aumentati, sostiene il coordinatore del servizio. Vienna. Il consumo endovenoso di droghe aumenta. Lo dimostrano le ultime cifre diffuse l'8 luglio dal coordinamento per la droga e la dipendenza della capitale austriaca. Come riferimento ci sono i dati di 18 anni di attuazione del programma di scambio gratuito di siringhe contro il rischio di Hiv ed epatiti per i tossicodipendenti. Da gennaio a giugno ci sono stati non meno di 132.000 contatti, che e' la piu' alta frequenza mai registrata nei due centri di distribuzione (Ganslwirt a Mariahilf e Streetwork al Karlsplatz). Basti dire che nel 2002 si era raggiunto lo stesso numero, ma in tutto l'anno. Significa forse che la citta' e' invasa da un esercito di tossicomani? "No", dice il coordinatore Michael Dressel. Il numero delle persone che scambiano una siringa sporca con una sterile e' stabile da anni attorno ai 1.500. Il motivo per cui i contatti registrati sono pressoche' raddoppiati, dal 2002 a oggi, si spiega con una diversa modalita' di consumo delle droghe. Se prima venivano assunti per via endovenosa soprattutto gli oppiacei come l'eroina, col tempo si e' fatta strada la cocaina. Con una differenza non trascurabile: mentre l'eroina viene iniettata due o tre volte al giorno, con la cocaina s'arriva anche a dieci iniezioni. Di qui la crescita esponenziale dello scambio di siringhe. Per la maggior parte dei tossicodipendenti e' un fatto importante, posto che una buona parte di loro assume la sostanza all'aperto, nei parchi o nei cortili condominiali. Ma qui sorge un problema: i drogati che s'iniettano la cocaina hanno un comportamento che da' nell'occhio ai passanti. Per questo i Verdi viennesi ripropongono la loro vecchia richiesta di narcosale. "I cittadini sono sempre a lamentarsi con me perche' nel loro quartiere si fa uso di droghe", dice la consigliera comunale Heidi Cammerlander. Il problema si risolverebbe mettendo a disposizione dei locali dove i tossici possano iniettarsi la sostanza legalmente e sotto controllo, spiega. In piu' la consigliera verde e' molto critica con il criterio adottato di "terapia attraverso il lavoro", vecchio di quasi dieci anni e inefficace sul piano del reinserimento. Se i Verdi non demordono dalla loro richiesta di narcosale, altrettanto pervicace e' il rifiuto che gli oppongono le autorita' competenti -municipio e coordinamento per la droga. Un diniego motivato con il fatto che queste sale si giustificherebbero solo con scenari di consumo estremamente ampi, mentre a Vienna il fenomeno non e' minimamente paragonabile alle dimensioni di Francoforte o Amburgo. Oltre tutto, aggiungono, c'e' da considerare che la polizia sarebbe tenuta, per legge, a controllare i locali, circostanza che vanificherebbe di per se' l'offerta. Diversa la situazione dei due centri per lo scambio di siringhe; poiche' li' non si consuma droga, la polizia non puo', de iure, presumere che gli utenti siano in possesso di sostanze illegali. Andreas Wetz 10-07-2008 Vienna. Il primo giorno al Forum Onu sulle politiche della droga Primo tentativo per una politica internazionale sulle droghe dettata non dai Governi, ma dalle persone che si occupano "sul campo" del problema. Oltre 300 delegati, tra cui rappresentanti dell'American Civil Liberties Union (Aclu), si sono riuniti a Vienna in un edificio dell'Onu, negli uffici della Commissione per i narcotici. Antonio Maria Costa, direttore dell'Unodc, l'agenzia Onu sulle droghe, la scorsa settimana ha dichiarato che il mondo "e' riuscito finalmente a contenere il problema delle droghe", proclama che non coincide con le ricerche che rivelano il fallimento del proibizionismo. Malgrado le dichiarazioni positive del responsabile antidroghe Usa, nella seduta di marzo del Congresso e' stata messa sotto accusa la politica del White House Office of National Drug Control Policy (ONDCP) per i rapporti pubblicati, troppo edulcorati e ottimisti. Un editoriale della scorsa settimana del New York Times, intitolato "Not Winning the War on Drugs", accusava l'ONDCP si mascherare la verita' sui fallimenti della sua politica. Le dichiarazioni di Costa sono alquanto ambigue. Da una parte ha dichiarato che occorre uscire dal dibattito tra un mondo senza droghe e uno con le droghe libere, aggiungendo alternative per coloro che le cerchino, dall'altra ha aperto alla possibilita' di tamponare il problema facendo si' che i diritti civili entrino nella politica sulle droghe. Ma viene da chiedersi: "Ma la visione di Costa dei diritti umani riguarda solo la pena di morte o riguarda anche le le detenzioni interminabili, l'intrusione della privacy, e le violazioni compiute dalle forze dell'ordine?". Le organizzazioni internazionali non condividono la visione di Costa. Lo scorso anno si sono incontrate nove volte, coprendo tutte le aree mondiali: dall'Africa Sud Sahariana all'Asia orientale, prendendo informazioni da centinaia di organizzazioni locali. Ogni relazione e' stata raggruppata per formare una risoluzione, che sara' discussa dalle organizzazioni non governative dell'Onu che partecipano alla riunione di Vienna, per arrivare poi ad una risoluzione finale che sara' presentata alla Sessione speciale dell'Onu nel marzo 2009. Riunione nella quale saranno determinate le strategie antidroga mondiali dei prossimi dieci anni. Tranne che in una regione del mondo, le organizzazioni non governative Onu hanno dichiarato che gli arresti e la carcerazione preventiva sono pratiche inefficaci per risolvere la tossicodipendenza. In tutte le regioni del mondo, tranne una, le Ong hanno chiesto che siano applicati i diritti civili alle politiche antidroga. In tutte le regioni, tranne una, le Ong descrivono il proprio lavoro come fornitori di siringhe sterili per ridurre la diffusione del virus dell'Hiv. Il solo Paese escluso da questa visione e' gli Stati Uniti. Da un meeting regionale avvenuto in Florida, a cui hanno partecipato organizzazioni che collaborano o sono finanziate dall'Ufficio federale antidroga, e' risultato che il lavoro svolto dall'Onu e' positivo. La critica maggiore e' stata rivolta ad alcuni Stati che violano i trattati internazionali, scegliendo di non arrestare i consumatori di marijuana terapeutica. Il punto piu' discutibile emerso dalla conferenza in Florida e' stata la dichiarazione di Calvina Fay, direttrice della Drug Free America Foundation ed ex consulente dell'ONDCP, per la quale il sistema giudiziario e' il modo migliore per disintossicare i tossicodipendenti. In altre parole, bisognerebbe essere fieri del massiccio numeri di arresti compiuti, perche' questo permette ai tossicodipendenti di riabilitarsi. In realta', non si puo' immaginare una soluzione piu' costosa per risolvere un problema che il mondo riconosce essere di salute pubblica. La riunione e' terminata con la richiesta della Fay di impedire che il concetto di "riduzione del danno" fosse incluso nella lista delle priorita' che le organizzazioni avrebbero avanzato alla Sessione Onu di marzo. La lista delle richieste e' lunga: aiuto dai coetanei, disintossicazione, campagne informative, ecc, ma non e' stato inserito il concetto di "riduzione del danno". Termine che e' incluso in decine di documenti Onu. Per un approfondimento dell'analisi e raccomandazioni dell'American Civil Liberties Union, cliccare qui. Graham Boyd Traduzione di Katia Moscano 11-07-2008 Francia. Tossicodipendenza: il Governo rilancia la prevenzione Le spie luminose sono rosse: il consumo di droga non smette d'avanzare e l'alcol continua a fare danni, in particolare tra i giovani. Per tentare di ribaltare queste tendenze inquietanti, il 9 luglio il governo ha svelato il suo piano antidroga per i prossimi quattro anni, con le sue circa 139 misure dal costo complessivo di 87,5 milioni di euro. Un dispositivo fondato particolarmente sul rilancio di una forte politica di prevenzione. "Per anni, abbiamo creduto di poter farla finita con la droga. Oggi, sappiamo che sradicarla non e' possibile", ha esordito il presidente di Mission interministerielle de lutte contra la drogue et la toxicomanie (Mildt). Senza disapprovare apertamente le politiche pubbliche precedenti che hanno contribuito a migliorare l'assistenza sanitaria dei consumatori, Etienne Apaire ha indicato che esse non sono state in grado di ridurre il consumo di sostanze illegali per carenza di politiche di prevenzione. Con 1,2 milioni di consumatori regolari di cannabis, la Francia e' cosi' divenuta il terzo paese consumatore d'Europa. Dal 2002, i consumi di cocaina e droghe sintetiche si sono moltiplicati per due e l'alcol e' sempre piu' onnipresente tra i giovani con il "binge drinking", la pratica anglosassone che consiste nell'ubriacarsi il prima possibile. Altra tendenza inquietante segnalata dal rapporto governativo: l'eta' sempre piu' precoce d'iniziazione alle diverse sostanze psicoattive. E' di 11 anni per l'alcol, di 12 anni per il tabacco e dai 14 ai 15 per la cannabis. Anzitutto educare e informare la popolazione sui danni di queste sostanze: e' il credo del governo per tentare d'abbassare la curva ascendente dei consumatori. Campagne di prevenzione coordinate dagli istituti scolastici si rivolgeranno ai giovani ma anche ai genitori, troppo spesso indifesi di fronte ai problemi dei loro figli. Campagna d'informazione e di comunicazione, creazione di un sito Internet d'aiuto e di servizio dovrebbero presto vedere la luce. Cooperazione tra paesi In parallelo, il governo conta d'impegnarsi in una politica di grande fermezza. Si metteranno in azione i mezzi per combattere il commercio di droga via Internet. Riguardo all'alcol, il piano prevede il divieto di vendita nei luoghi pubblici ai minori di 18 anni e il bando totale nei pressi degli edifici scolastici. Si ripromette inoltre di assestare un colpo definitivo agli open bar (offerta a volonta' d'alcol). Inoltre, Etienne Apaire ha annunciato che i trafficanti saranno puniti soprattutto a livello di portafoglio. Mentre i traffici di stupefacenti generano enormi profitti, i beni sequestrati sono pochi, ha ricordato l'ex magistrato. Secondo il rapporto del governo, "le somme confiscate in Francia nel quadro di affari di stupefacenti restano molto al di sotto dei risultati ottenuti da numerosi dei nostri vicini europei". Per questo tra poco sara' messo a punto un dispositivo di gestione dei sequestri, e la Francia conta di moltiplicare gli accordi bilaterali con gli Stati in vista di confische di beni localizzati all'estero. Sul piano internazionale saranno avviate diverse azioni. Una delle priorita': rafforzare la cooperazione tra i paesi, in particolare con quelli del Mediterraneo al fine di sezionare le rotte marittime delle filiere tra il Maghreb e l'Europa. Ma braccare i narcotrafficanti provoca effetti indesiderati. Cosi', la Francia diventa produttrice di cannabis in misura tutt'altro che trascurabile. Secondo l'Osservatorio francese per le droghe e le tossicomanie, sul territorio francese si sarebbero piazzati 200.000 coltivatori di cannabis, in grado di garantire una produzione di 32 tonnellate l'anno, ossia oltre il 10% della quantita' consumata. Angelique Negroni -------------------------------------- NOTIZIE 08-07-2008 Ue. Ministri dei 27 pensano a centro antidroga del Mediterraneo L'Unione Europea dovrà creare un centro per la lotta al traffico di stupefacenti nel Mediterraneo, che coinvolga anche gli stati del Nord Africa. E' la linea su cui si sono trovati d'accordo i ministri della Giustizia dei 27, riuniti a un Consiglio informale a Cannes. Il centro, ha spiegato il ministro dell'Interno francese Michele Alliot Marie, per la presidenza di turno dell'Ue, dovrebbe consentire agli stati "di condividere informazioni e mezzi di azione nella lotta contro le droghe, le armi il traffico di esseri umani". Il modello è un po' quello del centro antidroga situato sulla costa portoghese e destinato a contrastare i traffici illeciti transatlantici. Per il Mediterraneo, però, i Ventisette puntano a coinvolgere anche i vicini nordafricani. "Un'importante quota di droghe, armi e persone - ha detto ancora Alliot Marie - passa attraverso il Mediterraneo. Noi vediamo che molti trafficanti cercano nuove rotte attraverso il Maghreb e in genere l'Africa araba, di qui l'idea di questo centro". Per ora non vi è alcuna indicazione su dove collocare la sede ma la Francia propone già il porto militare di Tolone. Tale località, ha spiegato ancora Alliot Marie, "ci consentirebbe di agire al cuore delle principali rotte dei traffici", oltre ad essere "fianco a fianco al centro della Marina militare (francese) a Tolone, consentendoci di utilizzare tutti i loro mezzi". 08-07-2008 Gb. Associazione medici chiede divieto under 18 per film dove appaiono sigarette I medici del Regno Unito chiedono che vengano vietati ai minori di 18 anni i film dove si fuma a tutto spiano: a loro giudizio si tratta di uno spettacolo che ha un influsso estremamente negativo sui giovani e li spinge verso il nefasto vizio della sigaretta. La censura - sottolinea l'Associazione Medica Britannica (BMA) - dovrebbe tener conto dei messaggi pro-fumo nelle pellicole cosi' come fa per le scene di sesso e di violenza e dovrebbe non farsi scrupoli a riservare al solo pubblico adulto le pellicole contenti 'messaggi positivi legati al fumo'. Le star con la sigaretta in bocca sullo schermo attirerebbero l'attenzione del pubblico esattamente quanto le scene di sesso o di violenza e 'giustificano, incoraggiano e rendono glamour' il vizio. La denuncia e' stata lanciata dal sindaco dei medici britannici durante la conferenza annuale della BMA, in corso ad Edimburgo. Un rapporto presentato per l'occasione alla conferenza dimostra come il cinema degli Anni Quaranta fosse ricco di scene di fumo, mentre nei decenni intercorsi fra gli Anni Cinquanta e i Novanta la presenza di sigarette nei film diminui' progressivamente. Negli ultimi anni pero' questa tendenza si e' invertita, specie ad opera di film cult per le giovani generazioni: il poster di 'Pulp Fiction' con Uma Thurman mentre fuma o la scena diWill Smith che in 'Man in Black' accende vittorioso un sigaro ne sono la vistosa conferma. Malgrado il divieto nei luoghi pubblici - scattato il 1 luglio 2007 - abbia ridimensionato in Gran Bretagna il numero dei fumatori, le percentuali sono ancora alte specie fra gli adolescenti. L'allarme infatti e' rivolto soprattutto a giovani e giovanissimi: secondo le statistiche l'11% dei 15enni ha gia' un debole per le sigarette mentre dai 15 ai 20 anni la percentuale rilevata e' del 20% cento fino ad arrivare al 31% nella fascia tra i 20 e i 24 anni d'eta'. 'Tenere lontani i bambini dal fumo e' una priorita' ed eliminare la tentazione alla radice e' un modo per farlo. Per fermare la piaga del fumo fra i minori stiamo valutando proposte e ricette, come la rimozione dei marchi da tutte le confezioni di sigarette o la restrizione alla vendita di macchine distributrici', e' stata la risposta del portavoce del Dipartimento della Salute alla proposta dei medici britannici. Al Governo la British Medical Association chiede anche l'introduzione di un regime di licenze per i venditori di sigarette, oltre all'imposizione di un prezzo minimo cosi' che finisca il tentativo di attirare i giovani consumatori proprio con l'offerta di bassi prezzi. 08-07-2008 Ecuador. Indulto per 1.200 corrieri della droga A beneficiare dell'indulto, approvato dall'Assemblea costituente dell'Ecuador la scorsa settimana per i corrieri della droga condannati per un trasporto massimo di 2 chili, saranno 1.200 persone, ovvero il 6% della popolazione carceraria. Queste le stime ufficiali per il provvedimento che verra' applicato solo a chi ha gia' avuto una condanna e non rischia il carcere in altri procedimenti ancora in corso. Nelle carceri dell'Ecuador ci sono oltre 17 mila detenuti; la capienza del sistema e' di appena 6 mila. 08-07-2008 Italia. Umbria. Verdi: siamo in piena emergenza droga 'E' giunto il momento di prendere atto di una realta' che assegna all'Umbria il triste record delle morti per droga in Italia. Un triste primato che aumenta di giorno in giorno e che chiama in causa la tenuta stessa del nostro tessuto sociale. Occorre trasformare il tema delle tossicodipendenze in una delle emergenze regionali per esaminare le cause di un fenomeno in continua espansione'. Lo ha detto il capogruppo dei Verdi e Civici in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, dopo la notizia dell'ennesima morte per overdose avvenuta nella provincia di Perugia, a Citta' di Castello, che ha colpito una ragazza giovanissima, trovata cadavere in auto con una siringa usata ed un laccio emostatico al braccio. 'Sarebbe opportuno che nell'agenda politica e sociale iniziasse a fare capolino anche questa preoccupante situazione che in Umbria riguarda centinaia di famiglie. Il record umbro testimonia infatti una realta' preoccupante, fatta di un disagio diffuso e sempre piu' allargato ai giovani 'normali', una realta' da affrontare con molta serieta' e coraggio attraverso una strategia comune e condivisa. Occorre rendere operativi gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria gia' previsti nel Piano sanitario regionale - ha sottolienato il capogruppo dei Verdi - perche' incidano realmente sulle azioni territoriali dei Sert e degli altri servizi, dalle comunita' alle unita' di strada. Senza una strategia operativa comune che preveda, per esempio, la somministrazione agli utenti dei farmaci salva-vita, senza campagne di informazione per la riduzione del danno rivolte ai consumatori e senza un vero collegamento tra le forze dell'ordine e i servizi per un autentico monitoraggio sulla pericolosita' delle sostanze immesse nel mercato sara' difficile invertire questa tendenza che si sta ormai stabilizzando'. 08-07-2008 Italia. Droga, arrivano le microdosi per allargare il mercato (Il Tempo) Un fenomeno che viene analizzato non solo da chi tutti i giorni combatte questa piaga, ma anche dagli stessi spacciatori. E lo scopo dei pusher è uno solo: vendere sempre più droga, a chiunque, anche ai giovani che non possono permettersi di spendere, ad esempio, 70-90 euro per acquistare un grammo di cocaina. La soluzione che hanno escogitato è quella di confezionare non più «bustine» da un grammo, ma da 0,20 grammi, le cosiddette «microdosi». Continua... 08-07-2008 Messico. Ennesima strage a Tijuana La polizia messicana ha trovato 6 corpi carbonizzati in una strada di Tijuana, dopo un fine settimana segnato da violenze e dalla morte di 14 persone. I 6 uomini, non ancora identificati, sarebbero stati uccisi a colpi di arma da fuoco, prima di essere bruciati. Lo ha riferito il procuratore aggiunto della Bassa California, Salvador Ortiz. Il procuratore ha reso noto che altri 8 uomini sono stati uccisi, in diverse sparatorie. Le violenze sarebbero il frutto di una recrudescenza della faida tra i cartelli della droga. 08-07-2008 Olanda. Il caffe' pericoloso per la gravidanza quanto il fumo e alcool Quattro tazzine di caffe' al giorno riducono di un quarto le possibilita' di avere un figlio. E' quanto emerge da una ricerca condotta in Olanda tra il 1983 e il 1995 su un campione di 8.669 donne. La stampa britannica da' oggi grande risalto ai risultati di questo studio, che sono stati esposti nel corso di una conferenza sulla fertilita', in corso in questi giorni a Barcellona. Secondo la ricerca, gli effetti del caffe' sulla gravidanza sono quasi paragonabili a quelli causati dal fumo, dagli alcolici e dall'obesita'. Una quantita' di oltre quattro tazzine di caffe' bevuta quotidianamente diminuisce del 26% la probabilita' per una donna di restare incinta e, nel caso in cui si riesca ad arrivare alla gravidanza, puo' danneggiare la salute del nascituro. Le possibilita' di avere un bambino si riducono addirittura del 44% nelle donne che fumano piu' di una sigaretta al giorno, del 26% in quelle che consumano alcolici piu' di tre volte a settimana e del 29% nelle donne sovrappeso. All'inizio di quest'anno, un'altra ricerca aveva rivelato che il consumo di appena due tazzine di caffe' al giorno raddoppia il rischio di aborto spontaneo. Altri studi in passato hanno collegato gli effetti negativi del caffe' alle nascite difettose e a quelle di feti morti. 09-07-2008 Usa. Guerra alla droga (e non): record di esportazione di sigarette verso l'Iran Le esportazioni statunitensi verso l'Iran sono cresciute di oltre 10 volte durante gli anni della presidenza di George W.Bush, nonostante le continue accuse del governo americano allo stato islamico per le sue ambizioni nucleari e i presunti legami con il terrorismo. Secondo dati forniti dal governo, gli Stati Uniti hanno inviato all'Iran beni per 546 milioni di dollari dal 2001 fino allo scorso anno. Nel 2007 le esportazioni sono state pari a 146 milioni di dollari, contro gli 8,3 milioni di dollari del 2001, il primo anno di Bush in carica. I prodotti esportati vanno dai reggiseni, ai cosmetici fino al seme di toro. Le sigarette sono state il prodotto piú esportato in Iran sotto l'amministrazione Bush, con valore complessivo di 158 milioni di dollari. Tra i prodotti piú esportati, vi sono stati granoturco per 68 milioni di dollari, soda o solfati per 64 milioni di dollari, semi di soia per 43 milioni di dollari, equipaggiamento medico per 27 milioni di dollari, vitamine per 18 milioni di dollari. Altri prodotti comprendono pellicce, sculture, profumi e strumenti musicali. Gli stati che hanno esportato di piú in Iran sono stati California, Florida, Georgia, Louisiana, Michigan, Mississippi, New Jersey, Carolina del Nord, Ohio e Wisconsin. Nonostante l'inclusione dell'Iran nell' "asse del male" da parte di Bush e le sanzioni imposte allo stato mediorientale quasi 30 anni fa, il commercio con gli Stati Uniti sopravvive grazie alle regole che consentono l'ingresso di prodotti agricoli, medicinali e altre categorie di beni. Queste esenzioni sono pensate per aiutare le famiglie iraniane anche mentre gli Stati Uniti mettono pressione sui leader politici. "Le nostre sanzioni sono indirizzate contro il regime, non contro le persone", ha detto Adam Szubin, direttore dell'ufficio del Foreign Asset Control del dipartimeno del Tesoro americano. Le sanzioni sono concepite in parte anche per frustrare gli sforzi iraniani di costruire una potenza militare, ma i dati mostrano che sono state esportate armi per un valore di almeno 148.000 dollari negli anni di Bush, di cui 106.635 dollari in fucili militari e 8.760 dollari in accessori. L'export con l'Iran ha una grande significato politico ma rappresenta comunque una parte minuscola del commercio estero americano. Il valore delle spedizioni verso il Canada - il principale partner commerciale degli Stati Uniti - è stato pari a 1000 volte quello dell'Iran. 09-07-2008 Italia. Napoli. Arrestato per possesso di droga, si getta dalla finestra della caserma Un tossicodipendente di 26 anni, che era stato fermato per un controllo dai carabinieri, e' stato ricoverato in ospedale per fratture in varie parti del corpo dopo essersi lanciato da una finestra della caserma di Borgoloreto a Napoli. Il giovane e' caduto sul marciapiedi da un altezza di sette metri. Il 26enne era stato fermato per un controllo e trovato in possesso di alcune dosi di cocaina, eroina e crack. Nella caserma - hanno spiegato i militari - si e' sentito male e i carabinieri hanno chiamato i sanitari del 118 che gli hanno somministrato medicinali contro overdose da stupefacenti. Dopo circa 30 minuti, constatato che la situazione era tornata normale, i sanitari si sono allontanati. Mentre si stava procedendo agli adempimenti - riferiscono fonti dell'Arma - il 26enne ha chiesto un bicchiere d'acqua e due militari lo hanno portato in cucina. Una volta all'interno della cucina il ragazzo, con un gesto repentino, si e' lanciato dalla finestra andando a cadere sul marciapiede sottostante. E' stato soccorso e portato all'ospedale Loreto Mare. Per i sanitari non e' pericolo di vita. 09-07-2008 Mondo. Oltre il 2008, oltre il proibizionismo “E’ ora che la comunità internazionale si convinca del fatto che un mondo privo di droga è fuori dalla realtà, e che bisogna semmai concentrare gli sforzi per ridurre l’impatto di certe sostanze sull’individuo e sulla società”, spiega Graham Boyd, direttore dell’ACLU Drug Law Reform Project, che partecipa Forum “Beyond 2008”. Sostenuto dall’Onu, il forum, che durerà dall’8 all’11 luglio, per la prima volta garantirà alle organizzazioni non-governative di influenzare la politica internazionale sulle droghe. Il forum rilascerà un documento di intenti che verrà presentato alla commissione Onu sulle droghe, la UNCND, e all’UN Office on Drugs and Crime nel marzo 2009, quando una sessione speciale dell’Assemblea determinerà l’indirizzo delle Nazioni Unite su questa materia. 09-07-2008 Usa. Studio: alcool, internet e sonno concause dell'obesita' Internet, alcol e sonno possono contribuire significativamente all'aumento di peso delle adolescenti. A sostenerlo e' un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School, del Brigham & Women's Hospital e della Washington University in uno studio pubblicato sulla rivista 'Journal of Pediatrics'. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato lo stile di vita di piu' di 5mila ragazze di eta' compresa fra i 14 e i 21 anni residenti in 50 Stati. Le ragazze hanno riferito ai ricercatori la media delle ore di sonno di ogni notte, il tempo trascorso su internet (escluso per scuola e lavoro), il numero delle bevande alcoliche e del caffe' consumato. Inoltre, alle ragazze e' stato chiesto di indicare peso e altezza. Dall'analisi dei dati i ricercatori hanno scoperto che piu' tempo si trascorre sul web, piu' si consuma alcolici, meno si dorme la notte. E questi tre fattori aumenterebbero significativamente il numero dei chili acquisiti. Le ragazze infatti che hanno consumato due o piu' bevande alcoliche alla settimana e che hanno dormito meno di 6 ore a notte sono ingrassate di piu' rispetto alle altre. Poi, se a queste due cattive abitudini si aggiunge anche il navigare senza sosta su internet, il rischio di ingrassare e' ancora piu' alto: 1,80 chili l'anno. 09-07-2008 Niue. Divieto totale del tabacco Uno degli stati piu' piccoli al mondo si prepara a mettere completamente fuorilegge il tabacco, proibendo il fumo anche nelle abitazioni private e all'aperto. Si chiama Niue, e' un'isoletta di appena 1.400 abitanti situata nel sud dell'Oceano Pacifico, che ha come sole risorse il pesce e le noci di cocco ed e' autogovernata dal 1974. Il quotidiano britannico 'Independent' scrive oggi che a Niue ci sono circa 250 fumatori e i costi per le cure delle malattie causate dal fumo stanno mettendo a dura prova le casse del settore sanitario. Sitaleki Finau, direttore sanitario di Niue, ha proposto un disegno di legge che proibisce la vendita e l'utilizzo del tabacco, non soltanto in luoghi pubblici ma ovunque, abitazioni private comprese. Attualmente, come gia' avviene in molti altri Paesi, a Niue vige una legge che vieta di fumare in luoghi pubblici. La proposta e' stata presentata in parlamento e si aspetta adesso che il governo si pronunci in merito. Finau si e' detto pronto a combattere contro l'opposizione delle industrie del tabacco e di tutti coloro che hanno interessi commerciali inerenti. Per questo motivo ha esortato i parlamentari a 'essere coraggiosi e approvare questa legge'. 'Le piccole nazioni come noi - ha affermato Finau - possono permettersi di essere ambiziose. Se passasse il progetto, potremmo essere di esempio per i grandi Paesi. Sicuramente Niue non potrebbe piu' usufruire delle entrate provenienti dalla case produttrici di tabacco, ma questa perdita verrebbe controbilanciata da un notevole risparmio nelle spese dovute alle cure di malattie causate dal fumo'. 09-07-2008 Gb. Londra. Trovate tracce di cocaina in quasi tutti i locali in quartiere 'bene' Tracce di cocaina sono state trovate nel 95% dei locali del modaiolo quanto altolocato quartiere londinese di Kensington&Chelsea. Il test, condotto dai funzionari della circoscrizione comunale, e' risultato positivo in ben 38 locali su 41: proprietari e gestori, ora, rischiano di veder ritirata la licenza se non mettono mano alla situazione. Naturalmente, il problema numero uno sono i bagni. Dove letteralmente ogni superficie piana e' utilizzata per 'stendere' la polvere bianca e quindi inalarla. 'E' molto preoccupante constatare che praticamente tutti i locali che abbiamo controllato mostravano tracce di cocaina nei bagni', ha detto al quotidiano londinese 'Evening Standard' il consigliere comunale Nicholas Paget-Brown. 'Siamo rimasti sorpresi e allo stesso tempo scioccati dalla dimensione del problema - che non e' solo di Kensington&Chelsea ma di tutta Londra'. 'Il consumo di cocaina - ha sottolineato Paget-Brown - e' illegale, pericoloso e per niente 'trendy': il luogo piu' comune dove i nostri tecnici hanno rilevato tracce di droga e' infatti il bordo della tazza dei gabinetti. Questo mostra quanto sordido possa essere il consumo di cocaina'. 09-07-2008 Francia. Ufficio antidroga: nuove rotte della cocaina colombiana passano dall'Africa Braccati sulle rotte tradizionali dei Caraibi e dell'Atlantico settentrionale, i narcotrafficanti colombiani scelgono sempre piu' spesso di passare dall'Africa per portare la cocaina in Europa meridionale. Lo hanno scoperto gli agenti dell'Ufficio centrale per la repressione del traffico illecito di stupefacenti francese (Ocrtis), in collaborazione con altri corpi di polizia dei Paesi vicini, grazie a un numero di sequestri di stupefacenti e complesse indagini per ripercorrerne i tragitti. La polvere bianca prodotta in Colombia, spiega al quotidiano Le Parisien il capo dell'Ocrtis Jean-Michel Colombani, viene trasportata e stoccata in Paesi della Africa occidentale come Mali, Mauritania e Guinea, da cui riparte su rotte abitualmente utilizzate per la cannabis, attraverso il Mediterraneo. 'Le coste africane sono meno sorvegliate - ha precisato - il traffico dei porti e' molto intenso, e i poliziotti locali non sempre formati per lottare contro questi fenomeni'. Gli spostamenti dal Sudamerica all'Africa sono effettuati su aerei privati, soprannominati dagli inquirenti 'bombe volanti', capaci di far arrivare centinaia di chili da una sponda all'altra dell'oceano nel giro di qualche ora. L'anno scorso, per esempio, racconta sempre Colombani, a Nuadhibou (Mauritania) e' stato intercettato un velivolo proveniente dal Venezuela con a bordo 629 kg di cocaina, interamente modificato per ottimizzare le condizioni di trasporto. Per il passaggio dall'Africa all'Europa, invece, i narcotrafficanti si affidano a corrieri, scegliendo in preferenza giovani donne, nella speranza che passino piu' inosservate. 'Sono ragazze ingenue e influenzabili - spiega ancora il capo dell'Ocrtis - Chi le recluta offre loro 4 o 5.000 euro di commissioni, piu' una settimana interamente spesata nel luogo di arrivo'. Nell'operazione piu' recente, la polizia francese e quella del Mali hanno fermato e interrogato undici persone, che avevano messo in piedi un traffico tra Bamako e l'aeroporto parigino di Roissy. Ma e' solo una goccia nel mare: 'Il compito e' immenso'. 10-07-2008 Italia. Regala piantina di marijuana all'amico: denunciati Era il regalo che aveva scelto per ringraziare un amico di un invito cena, ma lo scatolone, con tanto di carta da regalo e fiocco, e' finito nelle mani dei carabinieri assieme al contenuto: una piantina di marijuana. Un uomo di 42 anni, originario della Sardegna ma residente a Parma, e' stato denunciato per coltivazione illecita di stupefacenti. I militari lo hanno intercettato mentre in motorino attraversava una delle vie dell'Oltretorrente, a Parma. Vistosi scoperto, l'uomo ha tentato di disfarsi dello scatolone ma i militari lo hanno recuperato e sequestrato. Le indagini sono poi proseguite nell'abitazione dell'uomo dove i militari hanno rinvenuto un'altra pianta di marijuana e sette grammi di hascisch. Sei grammi di hascisc sono stati invece rinvenuti nell'abitazione dell'amico a cui il quarantaduenne aveva promesso in dono la piantina, un venticinquenne campano. Entrambi sono stati cosi' denunciati anche per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. 10-07-2008 Italia. Interrogazione Pdl sul popper, la 'droga dei poveri' Arriva una nuova droga, droga dei poveri, secondo Luca Bellotti, onorevole del Pdl che ha presentato a riguardo un'interrogazione parlamentare al ministro del Welfare: il popper. "Il popper, o piu' specificamente il nitrato di alchile, un vasodilatatore con effetti collaterali pesantissimi che vanno dalle irritazioni, alle difficolta' respiratorie fino ad arrivare al coma, e' a tutti gli effetti una droga". Bene, sottolinea l'onorevole Bellotti: oggi, "nella provincia di Rovigo e' possibile rifornirsi di popper da un distributore automatico". Questo il testo dell'interrogazione. Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: la lotta contro ogni forma di droga e' stata indicata come una delle priorita' dell'azione politica del Governo; la convinzione che conduce a questa ferma determinazione risiede nella consapevolezza che ogni forma di dipendenza da sostanze psicotrope e' rappresentazione della schiavitu' dell'uomo, una forma di degrado dell'essere umano rispetto alla liberta' che dovrebbe contraddistinguerlo; in tale convincimento sulla natura profonda delle droghe si e' proceduto da parte del Terzo Governo Berlusconi ad esplicitare, anche sul piano normativo, la sostanziale parificazione concettuale tra droghe "leggere" e droghe "pesanti": una volta che si accetta l'idea che per essere allegri o felici, euforici o forti siano necessarie delle sostanze che inducano tali sensazioni, allora la vita interiore e le emozioni diventano controllabili e da controllare per indurre l'effetto desiderato; partendo da questi semplici assunti l'interrogante esprime tutte le sue perplessita' apprendendo da fonti locali che nella provincia di Rovigo e' possibile rifornirsi di popper da un distributore automatico; il popper, o piu' specificamente il nitrato di alchile, un vasodilatatore con effetti collaterali pesantissimi che vanno dalle irritazioni, alle difficolta' respiratorie fino ad arrivare al coma, e' a tutti gli effetti una droga; in Italia il suddetto composto chimico e' legale in quanto utilizzato per la pulizia del pellame, ma non si ritiene, da parte dell'interrogante, che un distributore automatico sia stato pensato per coloro che nel cuore della notte abbiano un'urgenza spasmodica di pulire le pelli; e' evidente, dunque, che ben si conosce perche' esso viene richiesto e gli effetti che provoca; il popper e' una droga e possiede effetti che rientrano appieno, nella definizione di sostanza psicotropa; consentire l'utilizzo di questo genere di prodotti e' frutto secondo l'interrogante dello stesso permissivismo perverso che vorrebbe legalizzare la marijuana a scopo ornamentale o per profumare gli abiti; il popper tra l'altro e' una droga per i poveri, per i ragazzi, e' un sussidio per provare sensazioni piacevoli in discoteca, per aumentare l'effetto di altre droghe, per incrementare le prestazioni; il costo basso lo rende accessibile e pericolosissimo, mentre nessuno poi ricorda i rischi, le sofferenze della dipendenza fisica e psichica, i danni cerebrali; l'alterazione che produce, inoltre, rende poi estremamente pericolosa la guida; perseguire efficacemente e coerentemente un'azione contro la droga significa anche considerare i meccanismi perversi con cui, sostanze utili all'attivita' umana, possono trasformarsi in sostanze psicotrope dagli effetti rischiosissimi per la salute psicofisica dei cittadini -: se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se sia intenzione del Governo riconsiderare la possibilita' della vendita del nitrato di alchile in Italia o quantomeno regolamentare l'acquisizione, in modo di impedirne l'utilizzo come sostanza psicotropa. 10-07-2008 Italia. Cassazione: i rasta possono legalmente consumare marijuana Non va condannato l'adepto rasta sorpreso con una busta di marijuana: la sua religione, infatti, impone l'uso quotidiano di 'erba sacra' da consumare da soli fino a 10 grammi al giorno. Lo si evince da una sentenza della Cassazione, con la quale e' stata annullata con rinvio la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione inflitta dalla Corte d'appello di Perugia ad un 44enne per illecita detenzione al fine di spaccio di marijuana. L'imputato, trovato in possesso di quasi un etto di erba, da cui potevano essere ricavati 70 spinelli, aveva presentato ricorso alla Suprema Corte contro il verdetto dei giudici del merito, spiegando che, data la sua religione, era giustificata la detenzione della sostanza stupefacente e la conferma che fosse destinata solo ad uso personale. Gli 'ermellini' della sesta sezione penale hanno accolto il ricorso dell'uomo: "non sfugge infatti che, secondo le notizie relative alle caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione di origine ebraica - si legge nella sentenza n.28720 - la marijuana non e' utilizzata solo come erba madicinale, ma anche come 'erba meditativa', come tale possibile apportatrice dello stato psicofisico inteso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che 'l'erba sacra' sia cresciuta sulla tomba di re Salomone, chiamato il Re saggio e da esso ne tragga la forza, come si evince da notizie di testi che indicano le caratteristiche di detta religione". I giudici della Corte d'appello, secondo la Cassazione, non hanno "operato una logica ricostruzione del fatto", essendo "pacifico" che fu proprio l'imputato a consegnare spontaneamente ai carabinieri una busta contenente marijuana non preconfezionata, precisando subito che il possesso dell'erba era "da lui destinato ad esclusivo uso personale, secondo la pratica della religione rastaferiana di cui si era detto adepto". Dai dati emersi nel procedimento, conclude la Suprema Corte, non si puo' escludere "l'invocato uso esclusivamente personale" di marijuana e per questo i giudici perugini dovranno riesaminare la questione. Dichiarazione di Marco Perduca, Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista eletto al senato nelle liste del PD: Non può che essere accolta con un sorriso amaro, specie dal Vaticano, l'accoglimento del ricorso del signor Giuseppe G. contro la condanna a 1 anno e 4 mesi e 4000 euro di multa per illecita detenzione di marijuana a fine di spaccio (quasi un etto!) inflittagli dalla Corte di appello di Perugia quattro anni fa. Da oggi infatti, se per i seguaci della religione rasta che verranno trovati in possesso di 'erba' in quantità "non modiche" da fumarsi tranquillamente perché aiuta la contemplazione e la preghiera 'nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone', per i fumatori cattolici, anche devoti, restano invece previste pesanti sanzioni amministrative prima - e penali poi - frutto della Legge Fini-Giovanardi. Ora, conoscendo e condividendo le posizioni della Chiesa contrarie al carcere, non si potrebbe correre ai ripari designando un santo a cui votarsi, almeno per l'estate? "Ecco, ci mancava anche questo, la Cassazione che legittima l'uso di droghe in base alla religione. Se non fosse il 10 luglio sembrerebbe un pesce d'aprile", il deputato leghista Paolo Grimoldi, coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, ricorre all'ironia per commentare cosi' la sentenza della Suprema Corte che consente l'uso dell' 'erba' per i rasta. "Una sentenza incredibile e indecente. La Cassazione - prosegue - non e' la prima volta che stupisce con decisioni alquanto stravaganti e originali. A questo punto perche' non legittimare anche il cannibalismo di alcune tribu' equatoriali o le mutilazioni femminili islamiche? Chiunque oggi si potra' definire rasta solo per possedere la droga che gli serve. E poi ci si stupisce - conclude Grimoldi - che la maggioranza voglia fermare il delirio di onnipotenza di alcuni giudici?". "Finalmente una sentenza che non demonizza una sostanza". Don Andrea Gallo, fondatore e animatore della comunita' di San Benedetto al Porto di Genova, plaude ala sentenza della Cassazione che da' l'ok al consumo di 'erba' per gli adepti della religione rastafari. "Il fatto e' che non si puo' continuare a demonizzare una sostanza - afferma il sacerdote che aiuta i giovani con problemi di tossicodipendenza e nel disagio sociale -. C'e' da rispettare un principio di autoderminazione. E' da trent'anni che favoriamo l'offerta di sostanze stupefacenti demonizzandole, mentre ora la Suprema Corte ha capito che demonizzare una sostanza in quanto tale non e' la strada giusta. Si deve colpire l'abuso, non l'uso". Don Gallo dice: "pensiamo allo zucchero: in se', se non se ne abusa, non e' certo dannoso, ma se si esagera si rischia il diabete. E' tutta una questione di autoderminazione." Un esempio che a don Andrea serve per affermare che "l'obiettivo e' la legalizzazione delle droghe, non la liberalizzazione. Insomma, bisogna darsi delle regole nuove che rispettino il principio di autoderminazione e bisogna distinguere tra uso e abuso, tra spaccio e uso. Questo dovrebbe tenere presente una legge. Percio' ringrazio i giudici della Cassazione perche' offrono uno spiraglio in questa direzione", conclude don Gallo. Uno 'stravolgimento della normativa vigente': e' questo il commento del Dipartimento per le politiche antidroga alla sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso di un seguace 'rasta' che era stato condannato perche' trovato in possesso di circa un etto di marijuana. 'Siamo in attesa - afferma il Dipartimento in una nota - di acquisire le motivazioni della sentenza della VI sezione penale della Corte di Cassazione relativa alla detenzione e distribuzione di Marijuana agli adepti della setta rasta da parte di un correligionario. Se le cose stessero davvero in tal modo, ci troveremmo davanti allo stravolgimento della normativa vigente, che vieta e sanziona penalmente qualsiasi cessione, a qualsiasi titolo, di qualsiasi quantitativo di qualsiasi sostanza stupefacente a terze persone'. La Cassazione 'continua a stupire con sentenze sconcertanti a tal punto da diventare drammatiche'. Lo afferma il deputato dell'Udc Luca Volonte' riferendosi alla sentenza con la quale i giudici di Piazza Cavour hanno accolto il ricorso di un seguace rasta che era stato inizialmente condannato per la detenzione di marijuana. 'Permettere ai 'rasta' di portare con se' hashish in quanto considerata dalla loro presunta religione come 'erba meditativa' - spiega Volonte' - avra' un duplice gravissimo effetto sulla nostra societa'. In primis, indurra' gli spacciatori e i commercianti di stupefacenti a utilizzare i 'rasta' per i loro loschi giri, e, ancor piu' disarmante, gli abituali consumatori potranno farsi crescere i capelli e millantare di essere 'adepti rasta' per evitare fermi di polizia'. "E adesso tutti 'rasta' per violare la legge e andare disinvoltamente in giro con marijuana e magari hashish o droghe simili. La sentenza della Cassazione, che legittima l'uso di marijuana da parte degli adepti alla religione dei resta perche' assunta come erba meditativa, e' fuori dal tempo. Chiunque oggi si puo' definire rasta o portare semplicemente i capelli acconciati in un determinato modo per poter consumare impunemente droghe. Ma davvero a nessuno e' venuto in mente che in Italia quella dei rasta e' piu' una tendenza di moda che non una fede religiosa? Qualcuno fermi i giudici che vivono fuori dalla realta'". Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri. "La Suprema Corte, negli ultimi mesi, ha emanato sentenze, riguardanti il delicatissimo problema dell'uso e della detenzione di droghe, tra loro assolutamente incompatibili". Osserva Lo sottolinea a proposito della sentenza sui rasta la parlmentare Pdl Isabella Bertolini. Evidenziando come "oggi i giudici di Cassazione assumono una decisionela deputata del Pdl - in palese contrasto con quanto stabilito in altre occasioni" "L'uso - ribadisce Bertolini - di sostanze stupefacenti, deve essere condannato fermamente senza distinzioni né attenuanti giustificate da credenze e affiliazioni religiose". Conclude la deputata che "in Italia purtroppo esiste un filone giurisprudenziale antiprobizionista, nel quale si iscrive la sentenza emessa oggi dalla Cassazione, che noi condanniamo e bolliamo come pericoloso e dannoso". 'Dopo questa sentenza 'stupefacente', immagino le 'conversioni improvvise' sulla nuova strada inaugurata dalla Cassazione, altro che Damasco! Gia' vedo centinaia e centinaia di nuovi 'adepti' in fila per aderire alla nuova religione rasta, l'unica in grado di poter fumare tranquillamente anche 10 grammi al giorno di erba'. Lo ha dichiarato Luigi Camilloni, Presidente dell'Osservatorio sociale commentando in una nota la sentenza della Cassazione sui seguaci rasta che possono detenere molta piu' marijuana rispetto al consentito. 'Sentenze di questo tipo risultano sconcertanti e rappresentano un elemento di destabilizzazione rispetto ai pilastri di laicita' rappresentati dalle norme vigenti. Creare pregressi di questo genere significa minare la certezza del diritto facendo si che diversi Tribunali si esprimano in maniera disomogenea sulla stessa fattispecie di reato'. Lo afferma il sottosegretario al welfare con delega alla salute Francesca Martini, commentando la sentenza della Corte Suprema di Cassazione che ha annullato oggi la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per illecita detenzione e spaccio di marijuana ad un quarantaquattrenne 'rasta'. Martini ha sottolineato di non voler entrare nel merito 'di eventuali risvolti di tipo pseudo - religioso o culturali riguardanti l'utilizzo della sostanza psicotropa a base di THC, sostanza attiva della marijuana, ne' riaprire il nodo politico tra proibizionismo o anti proibizionismo, ne' entrare nell'ambito piu' puramente sanitario e sui correlati rischi per la salute', ma di esprimere una preoccupazione per l'impatto della sentenza sulle norme vigenti'. "È una sentenza che produce effetti aberranti. Le norme giuridiche vanno applicate con buonsenso. La linea guida deve essere che l'uso della droga va contrastato non giustificato". Lo ha dichiarato il presidente del deputati della Lega nord, Roberto Cota, in riferimento alla sentenza della Cassazione che ha accolto il ricorso di un cittadino di Terni che, condannato per illecita detenzione a fine di spaccio, ha sostenuto di essere un rasta fariano e di fumare l'erba in base ai precetti della sua religione. 'Apprezzo la sentenza della Corte di Cassazione sul riconoscimento della marijuana in funzione religiosa, perche' fa piazza pulita della demagogia di una destra autoritaria'. Cosi' Francesco Piobbichi, responsabile politiche sociali del prc, commenta la sentenza della Suprema corte. 'Questo pronunciamento - spiega - inoltre apre uno scenario molto interessante dal punto di vista della cultura giuridica del nostro paese, perche' se e' vero che l'utilizzo soggettivo viene permesso in funzione religiosa, non si capisce perche' questo utilizzo soggettivo non possa essere permesso se la persona, senza danneggiare terzi, magari coltivandosi la propria pianta senza rivolgersi alla mafia, decide in consapevolezza di utilizzare marijuana per rilassarsi'. 11-07-2008 Australia. Studio: con lo spinello meglio il rap del pop Lo spinello lega bene con la musica rap e va meno d'accordo con quella pop. Una ricerca australiana, condotta su quasi mille ragazzi, ha mostrato l'esistenza di un legame tra il tipo di musica ascoltata e la tendenza a fare uso di droghe leggere. Lo rivela la Fondazione Mariani, di Milano, diventata in questi anni un punto di riferimento per gli studi su musica e cervello. In particolare, lo studio ha dimostrato che 'lo spinello va forte tra i frequentatori di eventi musicali in cui si ascolta rap o musica dance e house, ed e' un po' meno diffuso tra i fan del pop'. La ricerca, condotta dal gruppo che fa capo a Megan Lim del Centro di epidemiologia e ricerca sulla salute pubblica dell'Istituto Macfarlane Burnet di Melbourne, aveva lo scopo di studiare la diffusione delle droghe leggere nelle diverse culture giovanili urbane e di identificare i luoghi piu' appropriati per intervenire con le campagne di prevenzione. Per questo, i ricercatori hanno diffuso dei questionari al pubblico di un festival musicale e ne hanno raccolti 939, tutti compilati da ragazzi tra i 16 e i 29 anni. Il risultato e' stato chiaro: il 46% di loro ha dichiarato di aver fatto uso di droga negli ultimi mesi (soprattutto cannabis), una percentuale decisamente piu' alta di quella rilevata nella media dei ragazzi di quell'eta' da uno studio nazionale del 2004, che si attestava sul 18%. In particolare, si e' visto che in testa ai consumatori di droga si trovano i ragazzi che amano la musica piu' ascoltata nelle discoteche. Ed e' li', conclude lo studio, che si deve intervenire. 11-07-2008 Italia. Assistente di polizia penitenziaria arrestata per possesso di cocaina Trovata in possesso di oltre un chilo di eroina purissima, un'assistente di Polizia Penitenziaria, C.M. di 48 anni, originaria di San Vito Lo Capo (Trapani) ed in servizio in un carcere dell'Emilia Romagna, e' stata arrestata dalla Guardia di Finanza al casello di Vezzano Ligure (La Spezia) dell'autostrada A12. In auto, una Mercedes SLK, insieme con lei era un'altra donna, M.K., di 35 anni di Ferrara, con numerosi precedenti penali, arrestata anch'essa. L'intercettazione dell'auto dei corrieri da parte dei militari del nucleo di polizia tributaria non e' stata casuale, perche' la Guardia di Finanza aveva saputo che una partita di droga consistente stava per arrivare in citta'. Al momento del fermo, l'assistente della Polizia Penitenziaria, che era alla guida, ha tentato la fuga ma altre auto delle Fiamme Gialle le hanno sbarrato la strada. Sotto un sedile, in uno zaino, c'era la droga, immersa nel caffe', nel tentativo di confondere l'olfatto dei cani antidroga. Allo stesso scopo, le due donne avevano con se' un cane di piccola taglia che e' stato affidato al Servizio Veterinario Asl. Il magistrato Tiziana Lottini della Procura della Repubblica della Spezia ha convalidato l'arresto. 11-07-2008 Olanda. Governo va alla guerra della marijuana Il governo olandese ha reso noto che usera' la mano dura contro le coltivazioni di marijuana, con la costituzione di una task force. La task force unira' la polizia e le autorita' locali e nazionali nella lotta alle organizzazioni criminali coinvolte nella produzione di droga, ha fatto sapere il ministero della giustizia. Il ministro della giustizia Piet Hein Donner ha espresso la speranza di raggiungere una sostanziale diminuzione delle coltivazioni entro il 2011. In Olanda la coltivazione di marijuana e' illegale, e' pero' ammesso il suo consumo e quello di altre droghe leggere. Da qualche anno, pero', il governo sta cercando di cancellare l'immagine di un paese 'dove tutto e' possibile', con leggi piu' dure sulle droghe e sulla prostituzione. 11-07-2008 Usa. Oregon. Proposta di legge per legalizzare la marijuana e favorire l'economia Una proposta di legge potrebbe cambiare la politica sulla vendita della marijuana, permettendone l'acquisto, agli adulti, nei negozi. LOregonian Cannabis Tax Act renderebbe la marijuana legale, facendo entrare milioni di dollari nelle casse dello Stato. Per l'Oregonians For Cannabis Reform Act, associazione che ha promosso la legge, i guadagni potrebbero andare in un fondo speciale, diminuendo significativamente le tasse. Parte degli incassi, inoltre, sarebbero destinati ai programmi di disintossicazione e per campagne di informazione. Se la proposta fosse accetta, ne gioverebbe anche l'agricoltura statale: permettendo la coltivazione della marijuana per fini terapeutici e privati, e per produrre carta, olii e tessuti. 11-07-2008 Australia. Arriva il proibizionismo virtuale: vietato videogioco Le autorità australiane hanno messo al bando la vendita di "Fallout 3" - videogame che ha vinto vari riconoscimenti come uno dei giochi più attesi dell'anno - a causa dell'uso di droghe previsto per il personaggio protagonista del post-apocalittico gioco d'azione. L'Ufficio per la Classificazione del Cinema e della Letteratura australiano ha rifiutato di fissare l'età minima a 15 anni per l'utilizzo del gioco, unico limite possibile nel paese, dove non è previsto il divieto ai minori di 18. "Fallout 3", sviluppato da Bethesda Softworks, verrà lanciato sul mercato alla fine di quest'anno. Negli Stati Uniti non è ancora stato classificato. Il comitato australiano, cha solitamente vieta due o tre giochi l'anno, ha descritto "Fallout 3" come un gioco in cui il protagonista-giocatore spara in prima persona e cammina per le zone desolate di Washington Dc, dopo essere emerso da una cripta dove era sepolto da centinaia di anni. Il giocatore può scegliere di prendere varie droghe note come "chems" - attraverso l'uso di un dispositivo collegato al braccio del personaggio - che possono avere effetti positivi, come l'aumento della forza o dell'agilità, oppure effetti negativi, come un abbassamento delle capacità cognitive o dipendenza. La lista dei "chems", ha detto il comitato, comprende anche immagini inerenti alle droghe tra cui siringhe e pastiglie, e il giocatore ha la possibilità di scegliere la "morfina", che consente al personaggio di non sentire il dolore. (Reuters) 11-07-2008 Ue. Interrogazione parlamentare sul narcotraffico talebano Sta suscitando interesse e un certo scalpore al Parlamento Europeo l'invio di un'interrogazione parlamentare al Consiglio Ue e alla Commissione Europea sulla questione delle connessioni esterne dei Talebani e soprattutto del loro finanziamento attraverso i proventi droga. Una questione che sempre più preoccupa la comunità internazionale e lo stesso Europarlamento, che ieri ha approvato una relazione sul tema con un chiaro allarme sul dilagare delle coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan. Una preoccupazione che ha spinto quattro eurodeputati a presentare la doppia interrogazione scritta, che parte dalla minaccia crescente dovuta al legame droga-soldi-potere. Gli eurodeputati del Pdl-Forza Italia Stefano Zappalà, Giuseppe Gargani e Marcello Vernola e il collega tedesco della Cdu Klaus-Heiner Lehne chiedono alla Commissione e al Consiglio come intenda muoversi l'Ue per contribuire ad arginare questa minaccia. "Premesso che la situazione dell'Afghanistan rappresenta un'enorme minaccia alla stabilità mondiale - si legge nell'interrogazione - l'Afghanistan è il più grande produttore di oppio al mondo. Dall'invasione sovietica nel 1979, i narcotici rappresentano il settore chiave dell'economia nazionale, che dipende per il 40-60% dal commercio di oppio. I proventi di questo traffico aiutano a finanziare i gruppi talebani e terroristi". Secondo i tre parlamentari, "la difficile situazione dell'Afghanistan fa si che buona parte della popolazione afgana non sostenga più il governo. E tutto questo si trasforma in una buona opportunità per i Talebani, che godono quindi di forte sostegno all'interno del Paese guidato da Hamid Karzai, ma anche all'esterno". Il problema è, si legge ancora nell'interrogazione, che "i Talebani hanno denaro e potere. Armi e soldi arrivano dall'Iran, dalla Russia, dal Pakistan. Secondo alcune fonti internazionali un ruolo importante potrebbe avere la 'piazza' di Dubai. I Talebani finanziano le proprie attività con l'oppio, divenuto una fonte di sovvenzionamento". E il fatto è che quasi "tutte le entrate provenienti dall'oppio finiscono nelle tasche dei Talebani e di al Qaeda. Il problema principale per l'Afghanistan è quello della sicurezza, quindi anche delle sue lunghe e porose frontiere. Il lungo e non controllato confine tra l'Afghanistan, il Pakistan, l'Iran e il Tajikistan rende l'Afghanistan vulnerabile al traffico di droga. I Talebani sono riusciti a stabilire reti di trafficanti in tutto il Paese, anche nelle province settentrionali e del nordest, e attraverso queste reti arrivano nei Paesi dell'Asia centrale". A questo punto, chiedono gli europarlamentari, "visto l'impegno dell'Ue nella ricostruzione del Paese assieme ad altri attori internazionali, ha il Consiglio intenzione di rafforzare l'azione a sostegno della stabilità del Paese e la lotta contro il narcotraffico e in che modo intende farlo?". Alla Commissione chiedono invece se abbia "intenzione di contribuire al rafforzamento della lotta contro il narcotraffico e in che modo intende intervenire". 11-07-2008 Cina. Storie di proibizionismo: fucilati dieci condannati per droga Dieci persone condannate a morte per traffico di droga sono state fucilate oggi a Changsha, nel sud della Cina. Lo riferisce l' agenzia ufficiale Nuova Cina. In Cina il numero delle esecuzioni e' considerato un segreto di Stato ma secondo le organizzazioni umanitarie sono tra le sette e le ottomila all' anno. 11-07-2008 Italia. Rasta e marijuana, la Cassazione: nessuna novita' 'La Corte di Cassazione non muta giurisprudenza sulla marijuana': lo precisa in una nota a proposito della sentenza della sesta sezione penale sul possesso di marijuana da parte di un seguace della religione rasta. Sentenza in cui la Corte 'era chiamata a valutare la decisione del giudice di merito che, dando esclusivo rilievo alla quantita' di droga detenuta, aveva per cio' solo, ritenuto che l'imputato la detenesse a fini di spaccio e non, come questi aveva dichiarato, per uso personale'. Annullando quella decisione con rinvio, la Cassazione ha chiesto al giudice di merito di 'valutare anche- come e' doveroso fare al fine di stabilire se la detenzione sia a fini di spaccio o per uso personale- le circostanze di tempo, luogo e modalita' comportamentali dell'imputato e tra queste anche la giustificazione dallo stesso data di appartenenza alla religione rasfatariana'. 12-07-2008 Usa. I bambini esposti alla cocaina nell'utero necessitano di corsi scolastici particolari I bambini che nell'utero materno sono stati esposti alla cocaina, in eta' scolastica necessitano di servizi educativi particolari a differenza dei loro coetanei che in fase prenatale non hanno avuto contatti con la sostanza; questi corsi aggiuntivi sono valutabili in circa 27 milioni di dollari l'anno. Le due affermazioni scaturiscono da una ricerca condotta dall'equipe di Todd P. Levine della Brown University a Providence (Rhode Island). Spendere in interventi precoci servirebbe non solo ad alleviare le sofferenze a lunga scadenza di questi bambini, risulterebbe anche conveniente, scrivono i ricercatori sulla rivista Pediatrics. Il timore che l'aumento del consumo di cocaina, dopo il 1980, potesse causare un'epidemia di neonati col cervello danneggiato non e' stato tenuto in debito conto, spiegano gli autori. E se le ricerche hanno dimostrato che nei bambini esposti alla droga nell'utero materno la possibilita' di soffrire di malformazioni o complicazioni serie e' "minima", restava il sospetto che il contatto con la cocaina potesse avere degli effetti sotterranei nello sviluppo a lungo termine. Per verificare l'ipotesi, Levine e il suo gruppo hanno osservato la necessita' di un'educazione speciale in 943 bambini di sette anni, 398 dei quali erano stati esposti alla cocaina prima della nascita. E' risultato che per il 60% di quest'ultimi e' opportuno un piano educativo individualizzato (PEI). Le scuole pubbliche statunitensi sono tenute a elaborare un PEI per gli alunni che rientrano in determinati parametri statali e federali di necessita' educativa particolare. Stimando che ogni anno nascono 45.000 bambini esposti alla cocaina, offrire loro servizi d'educazione particolare comporterebbe un costo aggiuntivo di 26,7 milioni di dollari per anno scolastico, precisano Levine e i suoi colleghi. 12-07-2008 Messico. Storie di proibizionismo, Onu: l'esercito contro la droga viola i diritti umani Le forze armate messicane, inviate dal presidente Felipe Calderon in vari stati settentrionali per partecipare alla lotta anticrimine, hanno violato piu' volte i diritti umani: e' quanto emerge da un rapporto della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (Cndu) che verra' inviato oggi al ministero della Difesa. Omicidio, tortura, trattamenti crudeli e degradanti, detenzione arbitraria, esercizio indebito della funzione pubblica, intimidazione e isolamento, sono solo alcuni dei reati di cui i militari si sarebbero resi responsabili secondo le testimonianze raccolte tra il 2007 e il 2008. Il presidente della Commissione, Jose' Luis Soberanes, li ha elencati in otto raccomandazioni rivolte ai titolari del ministero, citando diversi casi concreti e raccomandando una maggiore attenzione al rischio di violazione dei diritti umani, ma anche suggerendo di incrementare l'organico in modo da dare maggiore efficienza alle operazioni dei militari dispiegati in funzioni di sicurezza. Da gennaio 2008 sono circa 1.600 i morti causati dagli scontri fra bande di delinquenza comune e di narcotrafficanti, e fra queste e le forze dell'ordine. Nelle ultime ore a Culiacan, capitale dello stato di Sinaloa nel nord-est del Messico, in una sparatoria sono morte 12 persone, fra cui tre agenti di polizia. 12-07-2008 Afghanistan. Commissione Ue: aumentare sforzi contro coltivazioni di oppio Bisogna aumentare gli sforzi per lottare contro le coltivazioni e il traffico di oppio in Afghanistan. Questo il messaggio lanciato dalla Commissione europea, dopo che un gruppo di quattro eurodeputati ha inviato un'interrogazione parlamentare a Bruxelles per chiedere di far luce sulle connessioni esterne dei Talebani e soprattutto del loro finanziamento attraverso i proventi della droga. Una questione che sempre più preoccupa la comunità internazionale e lo stesso Europarlamento, che mercoledì ha approvato una relazione sul tema con un chiaro allarme sul dilagare delle coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan. "La Commissione europea ritiene che la coltivazione e il traffico di oppio in Afghanistan abbiano bisogno di una mobilitazione degli sforzi di tutte le parti coinvolte", ha sottolineato a Bruxelles Christiane Hohmann, portavoce del commissario europeo alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero-Waldner. Proprio a questo riguardo, "l'esecutivo Ue ha avviato programmi specifici, soprattutto nel centro dell'Afghanistan", ha spiegato ancora Hohmann osservando tuttavia che sradicare le colture e il traffico di oppio in Afghanistan "e' un'operazione complessa e di lungo termine". A Bruxelles, la portavoce ha anche evocato i programmi dell'esecutivo Barroso nel nord del Paese. "Iniziative - ha spiegato Hohmann - che mirano allo sviluppo rurale, ma anche agli aiuti rivolti agli agricoltori per passare a culture alternative sostenendoli nel raggiungimenti di questo obiettivo". Bruxelles sottolinea infine che non si riuscira' a debellare questo fenomeno senza il coinvolgimento del governo afgano. "Non dobbiamo escludere le responsabilita' del governo afgano che per esempio puo' lavorare al rafforzamento del controllo delle frontiere, una compito che non e' facile", ha concluso la portavoce. Nel corso della plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo, quattro eurodeputati hanno presentato una doppia interrogazione scritta, che parte dalla minaccia crescente dovuta al legame droga-soldi-potere. Gli eurodeputati del Pdl-Forza Italia Stefano Zappalà, Giuseppe Gargani e Marcello Vernola e il collega tedesco della Cdu Klaus-Heiner Lehne chiedono alla Commissione e al Consiglio come intenda muoversi l'Ue per contribuire ad arginare questa minaccia. "Premesso che la situazione dell'Afghanistan rappresenta un'enorme minaccia alla stabilità mondiale - si legge nell'interrogazione - l'Afghanistan è il più grande produttore di oppio al mondo. Dall'invasione sovietica nel 1979, i narcotici rappresentano il settore chiave dell'economia nazionale, che dipende per il 40-60 per cento dal commercio di oppio. I proventi di questo traffico aiutano a finanziare i gruppi Talebani e terroristi". Il problema è, si legge ancora nell'interrogazione, che "i Talebani hanno denaro e potere. Armi e soldi arrivano dall'Iran, dalla Russia, dal Pakistan. Secondo alcune fonti internazionali un ruolo importante potrebbe avere la 'piazza' di Dubai. I Talebani finanziano le proprie attività con l'oppio, divenuto una fonte di sovvenzionamento". 12-07-2008 Italia. Ascierto (An): sfruttiamo l'omicidio di Federica per fare la guerra alla droga... ma non all'alcool Federica Squarise, la giovane padovana uccisa durante una vacanza a Lloret de Mar in Spagna, potrebbe diventare simbolo della lotta alla droga. L'idea e' stata proposta oggi dall'on. Filippo Ascierto (An) poco dopo aver incontrato i genitori della ragazza. 'Puo' diventarlo perche' ricordando la sua morte potremo convincere tanti giovani che la droga e' un percorso di morte, un percorso di distruzione. Lottare contro gli spacciatori significhera' d'ora in avanti rivolgere il pensiero a Federica'. 'Sono rimasto profondamente colpito da questo tragico episodio, sono stato colpito come padre come credo lo siano stati tanti padri che hanno i figli in vacanza. Un ragazzo drogato che uccide una brava ragazza andata in vacanza per divertirsi, deve far riflettere. Non possiamo continuare a lasciare che i giovani usino la droga. Non vedono questi magistrati cosa combina la droga. Mi meraviglia che alcuni di loro emettano sentenze marziane, extraterrestri, come quella di queste ultime ore nella quale si dice che un 'rasta' puo' usare tutta la droga che vuole. Ma di che cosa stiamo parlando?'. Il presunto omicida ha anche ammesso di aver consumato anche quantita' elevate il bevande alcooliche prima di uccidere la donna. 12-07-2008 Italia. Regione Lazio stanzia 11 milioni contro la tossicodipendenza 'La delibera approvata oggi avvia un percorso di stabilizzazione, atteso dalle cooperative sociali e dalle comunita' terapeutiche che operano nel settore della lotta alle tossicodipendenze'. Lo afferma, in una nota, il capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, Enrico Fontana, a proposito della delibera che ha stanziato oltre 11 milioni di euro per quaranta progetti di lotta alla droga, per il triennio 2008-2010. 'Da oggi le cooperative sociali e comunita' terapeutiche, che nella nostra regione impegnano oltre mille operatori e volontari, possono contare su risorse certe in grado di sviluppare progetti di inserimento lavorativo e servizi di assistenza'. 13-07-2008 Usa-Iran. McCain: bene esportazioni sigarette, uccideranno gli iraniani. Teheran: immorale battuta "Una battuta immorale, soprattutto se si pensa che arriva da chi si candida a guidare un paese che si proclama civilizzato". Cosi' il portavoce del ministero degli Esteri iraniano stigmatizza la battuta sulle sigarette pronunciata qualche giorno fa da John McCain, quando il candidato repubblicano, rispondendo ad una domanda sull'esportazione di sigarette americane in Iran aumentata durante l'amministrazione Bush, aveva detto: "e' un modo per ucciderli". Mentre le persone dello staff del senatore ridevano imbarazzati all'infelice battuta, e la moglie di McCain gli dava una leggera pacca sulle spalle per rimetterlo in riga, il repubblicano ha subito aggiunto: "ovviamente e' una battuta, di una persona che non fuma una sigaretta da 28 anni". Non e' la prima volta che il 71enne candidato repubblicano 'scherza' su un eventuale attacco all'Iran, come quando ha canticchiato "bombing Iran' sul motivo della canzone dei Beach Boys "Barbara Ann". 13-07-2008 Usa. Dipendenza da tabacco dovuta anche al Dna Il rischio di diventare dei fumatori incalliti, fortemente dipendenti dalla sigaretta, e' scritto nel Dna. Soprattutto se chi e' geneticamente predisposto accende la prima 'bionda' molto presto, prima dei 17 anni. Genetisti americani hanno identificato, in uno studio pubblicato su PLoS Genetics, un polimorfismo genetico - cioe' forme diverse del gene - che fa aumentare il rischio di 'grave dipendenza': da un fattore quantificato a 1,6 si passa a un rischio 5, in caso di incontro precoce con la nicotina. Questo polimorfismo, che colpisce il gene che codifica per il recettore della nicotina, si riscontra frequentemente nella popolazione americana d'origine europea. 13-07-2008 Italia. Letizia Moratti: urgente distinguere fra spacciatori e consumatori "Nel pacchetto sicurezza manca la certezza della pena per i recidivi, che potrebbero continuare a beneficiare degli sconti. Ed e' del tutto assente il tema delle violenze sessuali, un reato che nell'ordinamento deve essere assolutamente previsto nella sua autonomia quando viene commesso dentro le mura domestiche, mentre occorre il processo per direttissima agli stupratori". Lo ha dichiarato in un'intervista a 'La Repubblica', diretto da Ezio Mauro, il sindaco di Milano, Letizia Moratti. "Nel decreto non si fa alcun cenno alla distinzione tra spaccio e consumo di droghe. I cittadini si sentono assediati dagli spacciatori, mi chiedono continuamente di fare qualcosa per colpire gli spacciatori. Ma adesso e' impossibile, perche' se anche vengono arrestati dalle forze dell'ordine c'e' sempre qualche giudice che li rimette in liberta'. E pensare che sarebbe bastato inserire nel decreto le tabelle di Giovanardi...Queste cose che mancano pesano come macigni." "Non ci vedrei niente di male se un provvedimento estendesse a tutti l'obbligo di rilasciare impronte. Quando andiamo negli Stati Uniti siamo tenuti a quest'obbligo: quando si parla della sicurezza di tutti bisogna accettare certe regole. Ci si abitua, non e' un dramma. E mi sembra giusto cosi'". 13-07-2008 Italia. Rasta e cannabis, altre reazioni alla sentenza della Cassazione Continuano le reazioni alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha annullato la condanna per possesso di oltre un etto di cannabis per un adepto rasta. "Sono stati usati tutti gli aggettivi possibili e immaginabili per commentare la sentenza della Cassazione che stabilisce il diritto di drogarsi per motivi religiosi". Lo dice in una nota Gabriella Carlucci del Pdl. "La sentenza apre scenari inquietanti sui quali dobbiamo interrogarci, infatti, se secondo la Corte la religione e' giustificazione plausibile, significa che infibulazione e bigamia possono essere leciti e condivisi. Drogarsi e' un reato punto e basta, se ai giudici non riesce proprio d'immaginare gli effetti devastanti delle loro sentenze si rileggano la confessione, proprio ieri dell'assassino di Federica Squarise; 'Ero strafatto e l'ho uccisa'. Non mi pare ci sia altro da aggiungere - ha concluso Carlucci -, tranne una palese contraddizione nelle sentenze della Corte stessa che sempre ieri dichiarava illecita la coltivazione di cannabis". "L'Onorevole Carlucci lamenta che la sentenza della Cassazione sancisce il diritto di drogarsi per motivi religiosi. Ora, posto che fumare del Ganja, provare per credere, possa essere considerato 'drogarsi', non credo che riconoscere diritti 'comunitari' possa consentire il governo di qualsiasi fenomeno, neanche per i presunti tutelati": lo dichiara in un comunicato Marco Perduca, esponente del Partito Radicale eletto al Senato col Pd. "I giudici della Cassazione hanno ritenuto di limitare i danni della legislazione italiana in merito alle sostanze stupefacenti creando dei diritti speciali per un gruppo religioso", prosegue Perduca. "La sentenza del 6 luglio scorso rappresenta peró il perfetto contrario di ció che lo Stato di diritto dovrebbe affermare e garantire, e cioè che la legge è uguale per tutti, legge che peró dovrebbe regolamentare le libere scelte dei cittadini - purch‚ queste non ledano la libertó e/o le scelte altrui - e non imporre visioni etiche. Assumere sostanze stupefacenti, di per s‚, non lede le libertà di alcuno, proibire tale attività ha invece creato una serie di danni che vanno ben oltre l'eventuale tossicità delle sostanze". "Ricordo allo stesso tempo - conclude l'esponente radicale - che in Italia, in virtú del Concordato, per i rappresentanti del clero cattolico esistono privilegi e immunità che li pongono al di fuori, o al di sopra, della legge molto di piú di quanto dall'altro giorno non lo siano i rasta". "E' al tempo stesso allarmante e disarmante rilevare l'assoluta superficialita' e la totale ignoranza della legge dimostrata dai numerosi parlamentari, della maggioranza cosi' come dell'opposizione, che non sono riusciti a trattenersi dal commentare, a sproposito, la recente sentenza della Sesta Sezione Penale della Cassazione in materia di detenzione di sostanze stupefacenti. Se solo ci si prendesse la briga di leggere quanto affermato dalla Suprema Corte, ci si accorgerebbe facilmente che non e' stato fatto altro che applicare la legge attualmente in vigore". Cosi' Marco Contini, segretario dell'Associazione Politica Antiproibizionisti.it, commenta la sentenza della Cassazione che consente l'uso dell' hashish per i rasta. "Non soltanto, dunque, non e' mutata la giurisprudenza in materia, ma si e' ribadito un principio fondamentale, ovvero che non basta il semplice possesso di una quantita' piu' o meno rilevante di sostanza per poter affermare 'automaticamente' che questa e' detenuta a fini di spaccio. Volendo fare una considerazione politica a questo riguardo -aggiunge Contini- non si puo' che evidenziare come il tentativo di introdurre dei parametri rigidi, perpetrato attraverso le modifiche introdotte dalla legge 49/2006, si sia rivelato un completo fallimento". "Tuttavia, cio' non significa affatto che chi pratica la religione rastafariana sia 'esente' dall'applicazione della legge. In base alla cosiddetta 'Fini-Giovanardi', infatti -commenta ancora il segretario di Antiproibizionisti.it- il puro e semplice consumo delle sostanze indicate in tabella non e' mai consentito e il superamento delle soglie relative a ciascuna di esse ha il solo scopo di rappresentare un 'potenziale discrimine' tra l'uso personale e lo spaccio". Per Contini tuttavia non "si puo' fare a meno di considerare le circostanze di tempo, luogo e modalita' comportamentali dell'imputato, quelle che l'art. 73 descrive come 'altre circostanze dell'azione', fondamentali per stabilire se l'illecito commesso sia di natura penale o amministrativa. D'altra parte -aggiunge- un'altra recente sentenza della Suprema Corte, la n.17899, gia' aveva rilevato come le modifiche apportate nel 2006 non avessero inciso minimamente sulla struttura del concetto di detenzione ad uso personale, cosi' come prevista dal d.p.r. 309/90, la quale e' rimasta condizione di non punibilita' della condotta". Non e' vero, quindi secondo il segretario di Antiproibizionisti.it che "sono stati riconosciuti 'diritti speciali' per un gruppo religioso, semplicemente si e' ritenuto che chi, in virtu' di una propria abitudine o credenza religiosa, fa regolarmente uso di una determinata sostanza, verosimilmente possa detenerne dei quantitativi, anche consistenti, per il proprio uso personale, senza avere alcuna intenzione di cederli a terzi". "Per questo motivo potra' subire una sanzione amministrativa, anche pesante, ma non incorrera' in un reato penale, con tutto cio' che questo comporta. Va detto, infine, che, alla luce di questo pronunciamento, non si puo' escludere che in futuro ci possa essere qualcuno che, nascondendosi strumentalmente sotto una presunta appartenenza religiosa a cui e' del tutto estraneo, tenti di coprire subdolamente delle condotte realmente criminose. Resto pero' dell'idea -conclude Contini- che cio' non e' sufficiente per sovvertire il principio per cui si resta innocenti fino a prova del contrario". 14-07-2008 Italia. Verona. Multa da 500 euro perche' fumava in parco pubblico Ha tirato fuori e acceso la sigaretta naturalmente come fa altre volte, forse troppe, al giorno. Non sapeva, e invece avrebbe dovuto apprenderlo anche dai cartelli sparsi nel giardino, che in quel parco dedicato ai bambini, come in tutti gli altri di Verona, fumare e' vietato da mesi. E ancor meno sapeva di stabilire suo malgrado un primato italiano il rumeno di 54 anni primo multato nel capoluogo scaligero e in Italia per aver fumato in un parco giochi. 50 euro e' costata quella sigaretta accesa tra le altalene e gli scivoli del quartiere Golosine. Gli agenti sono intervenuti a seguito di alcune segnalazioni da parte degli alpini che gestiscono l'area verde e che stanno bene attenti a far rispettare l'ordinanza del sindaco Flavio Tosi entrata in vigore dal 27 novembre dello scorso anno. La multa per i trasgressori va da 25 a 500 euro. Un provvedimento fatto proprio successivamente anche dalle amministrazioni di Bolzano e Napoli, citta' dove tuttavia sino a oggi non sono state applicate sanzioni. 'Se sono passati tutti questi mesi dal provvedimento alla prima multa non vuol dire - ha commentato Tosi - che non ci siano stati controlli ma che l'ordinanza e' stata recepita molto bene. Credo che quella del rumeno sia stata una distrazione ma e' il principio che conta'. Il sindaco ha ricordato che il provvedimento 'e' un divieto senza se e senza ma perche' bisogna proteggere i bambini dal fumo passivo almeno negli spazi comunali loro dedicati, senza condizionare il divieto a una difficile quanto opinabile distanza del fumatore. Molti cittadini - ha aggiunto Tosi - avevano segnalato all'amministrazione comunale che nei 92 parchi gioco distribuiti su tutto il territorio comunale accadeva spesso che gli adulti fumassero in presenza dei bambini e che i fumatori tenessero usualmente le sigarette a un'altezza che corrisponde pressoche' a quella dei bambini, andando proprio a colpire le fasce d'eta' a cui sono riservate le zone verdi attrezzate del Comune di Verona. Oltre al danno alla salute c'e' anche il cattivo esempio dato alle fasce d'eta' piu' indifese'. L'ordinanza contro il fumo introdotta a Verona non e' l'unica voluta dal primo cittadino leghista. Tosi ha firmato sino a oggi anche l'ordinanza contro il consumo di cibi in strada, quella legata alla prostituzione che proibisce la fermata per contrattare una prestazione, l'ordinanza che vieta il consumo di alcolici in alcune aree verdi della citta', quella che vieta di usare e vendere bombolette di schiuma durante il carnevale, e l'ordinanza antibagarini per gli spettacoli in Arena. 14-07-2008 Messico. Ennesima strage a Sinaloa Un commando armato ha attaccato ieri quattro auto ferme ad un semaforo a Guamuchil, localita' del municipio di Salvador Alvarado, nello Stato messicano di Sinaloa, uccidendo otto persone, tutte al di sotto dei 20 anni. Lo ha riferito la procura generale di giustizia. Questo nuovo tragico episodio giunge a soli tre giorni dall'uccisione, venerdi' a Culiacan capoluogo dello Stato, di undici persone, fra cui tre agenti di polizia. Non si conosce il movente dell'attacco realizzato dagli occupanti di tre veicoli contro le vittime, fra cui tre ragazze di eta' fra i 13 ed i 15 anni. Lo Stato di Sinaloa e' uno di quelli in cui il presidente Felipe Calderon ha inviato un contingente dell'esercito per cercare di frenare la violenza frutto di scontri fra bande di delinquenza comune e di narco-trafficanti, e fra queste e le forze dell'ordine. 14-07-2008 Italia. Per l'Universita' di Torino la 'droga' sonora funziona La nuova droga sonora funziona, e fa paura. «L’ho provata insieme ai miei specializzandi e l'effetto è stato immediato: mal di testa, sonnolenza, stordimento, formicolii. Abbiamo dovuto interrompere l'esperimento. Senza dubbio funziona». Donato Munno, psichiatra e professore di Psicologia clinica alla facoltà di Medicina di Torino, nonché autore del saggio «Nuove droghe e nuovi tossicomani», ha scaricato «iDoser» da internet, le ha provate e ha scoperto che il suo testo merita un aggiornamento. Continua... 14-07-2008 Francia. Ministro Sanita': vietare l'alcool ai minori di 18 anni Il ministro della Sanità francese Roselyne Bachelot ha dichiarato guerra all'alcolismo' fra i giovanissimi: ieri ha annunciato che preparava una legge per vietare totalmente a partire dal 2009 la vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni. Attualmente in Francia la legge in materia è piuttosto permissiva: autorizza la vendita a partire dai 16 anni nei bar e nei supermercati con l'unica eccezione dei superalcolici. Non sarà piú il caso, afferma l'edizione online del Figaro, se il piano del ministro andrà in porto. A sostegno della sua proposta, Bachelot cita l'ultima inchiesta Escapad, realizzata su 80.000 adolescenti di 17 annni: nell'ultimo mese la metà di questi giovani ha bevuto cinque bicchieri di bevande alcoliche in una sola occasione. Troppo, secondo il ministro. ----------------------------- ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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