====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 16-01-2007 al 23-01-2007 n.4/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Italia. Quantita' cannabis. Il ricorso del Codacons vuole aiutare i giovani... a finire in galera - Italia. Dove sono finiti i buoni propositi del Governo sulla legge Fini-Giovanardi? Il Governo non ha le idee chiare - Gli effetti devastanti della Fini Giovanardi non riguardano solo la cannabis NOTIZIE - Italia. Umbria. Dibattito sulle tossicodipendenze in Consiglio - Usa. Tennessee. La cocaina "rimane" sulle cellule, pericoli per il feto - Italia. Umbria. Approvata nuova legge sui trattamenti tossicodipendenti - Italia. Nasce la "Fondazione 26 giugno" - Usa. California. Il governatore vuole tagliare i fondi alla Proposition 36 - Italia. Codacons ricorre al Tar per dimezzare quantita' massime di cannabis per uso personale - Italia. Bianconi (Fi): decreto Turco favorisce l'uso delle droghe - Usa. Carolina del Sud. Senatore repubblicano favorevole alla legalizzazione della marijuana terapeutica - Italia. Polizia postale sequestra sito "Psicoattivo.it" - Bolivia. La legalizzazione della coca crea seri problemi a Morales - Italia. Benevento. Consiglieri An chiedono test antidroga per incarichi istituzionali - Italia. Il 14 marzo decisione del Tar sul ricorso contro il decreto Turco - Italia. Interrogazione parlamentare sull'uso di droga da parte della polizia - Usa. Orge e metanfetamine tramite internet nuova preoccupazione per le autorita' sanitarie - Usa. New Hampshire. Proposta di legge per legalizzare la marijuana - Colombia. Canzoni impegnate ... anche per la legalizzazione delle droghe - Malaysia. Contro la dipendenza? Erbe e Corano - Italia. Bologna. Assolta praticante legale di "Livello 57" - Italia. Segretario Prc arrestato per possesso di hashish - Colombia. Capo Forze armate Usa: esempio di lotta alla droga da adottare anche in Afghanistan - Italia. Trenta ospiti di S.Patrignano se ne vanno per protestare contro metodi della comunita' - Gb. Leader conservatore: legalizzero' cannabis terapeutica - Italia. Giovanardi: legge sulla droga ha raddoppiato livelli di civilta' - Italia. Inchiesta "Geo" sulla cannabis - Olanda. Agenzia del farmaco approva eroina terapeutica - Ue. Frattini: si rinnovi missione Afghanistan per non aiutare narcotrafficanti ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 4 morti - 177 arresti - 255,435 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 157,390 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 98,045 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 102 giorni di detenzione ARTICOLI 17-01-2007 Italia. Quantita' cannabis. Il ricorso del Codacons vuole aiutare i giovani... a finire in galera Il ricorso al Tar del Codacons per dimezzare nuovamente la quantita' massima di cannabis per uso personale e' da respingere proprio nel nome di quei giovani che vorrebbe tutelare (1). Secondo Carlo Rienzi, infatti, il decreto del ministro della Salute Livia Turco starebbe incoraggiando i giovani a farsi le canne. La ricetta, secondo il Codacons, e' quella di punire col carcere ancora piu' giovani di quelli che gia' oggi sono puniti. Questo ragionamento e' fallace. Basta poco per capire che: 1. non sono certo le quantita' che scoraggiano i giovani a fumare marijuana; 2. anche qualora qualche giovane fosse scoraggiato dallo spauracchio del carcere voluto da Codacons, compreranno minori quantita' di cannabis piu' spesso e fumeranno lo stesso. Ma se il ragionamento del Codacons e' fallace, qualora fosse accolto provocherebbe gravi e spesso irrecuperabili conseguenze per moltissimi giovani. Infatti, una cosa sono i danni alla salute provocati da uno spinello (risibili e ancora tutti da dimostrare), un'altra e ben piu' grave cosa sono i danni provocati dall'incarcerazione. Nel carcere infatti circolano droghe di ogni genere, e' un ambiente violento che difficilmente "rieduca" il detenuto. Per non parlare del fatto che, da ex-galeotto, una volta uscito dal carcere la vita del giovane sarebbe tutta in salita. Insomma, rovinare la vita ad un giovane col carcere per impedirgli di farsi qualche canna ci pare davvero una ratio mostruosa degna del piu' "etico" degli Stati. Ci auguriamo che il Tar voglia rigettare nel modo piu' netto questo goffo tentativo di "aiutare" i giovani minacciandoli e poi privandoli del loro futuro. (1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15896 Pietro Yates Moretti 18-01-2007 Italia. Dove sono finiti i buoni propositi del Governo sulla legge Fini-Giovanardi? Il Governo non ha le idee chiare Cosa e' accaduto ai propositi di riforma della legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze? Come mai il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, che cosi' spesso ha annunciato una modifica –perfino l'abrogazione- di quella legge, non solo non ha ancora prodotto una proposta concreta, ma addirittura non ne parla neanche piu'? Purtroppo, temiamo che una diversa politica sulle droghe sia stata fino ad ora sacrificata sull'altare della sopravvivenza del Governo. Certamente ha avuto un impatto devastante su ogni buon proposito l'iniziativa di Anna Serafini e Paola Binetti (entrambe dell'Ulivo) che con un Ordine del giorno al Senato hanno sconfessato l'unico, timidissimo tentativo del Governo di limitare i devastanti effetti della Fini-Giovanardi (cfr. decreto Turco sulle quantita' massime di cannabis per uso personale). Ora e' arrivata la conferma che il Governo non sa che pesci prendere. Durante la prima convocazione della Consulta nazionale sulle tossicodipendenze, a chi chiedeva quali fossero le modalita' ed i tempi per un intervento, il ministro Ferrero avrebbe ammesso che l'indirizzo governativo non era ancora chiaro, e che non appena vi fossero state idee piu' chiare la Consulta sarebbe stata riconvocata. Ad oggi questo -per quanto ne sappiamo- non e' ancora avvenuto, dal che si desume che le idee siano ancora tutt'altro che chiare. Il silenzio sulla materia e' confermato dal fatto che nessuno risponde al numero di telefono della Direzione Generale per le politiche sulle dipendenze del ministero (1). Per capire le intenzioni del Governo basta consultare il libricino di 56 pagine ("Nuovi processi di riqualificazione socio-sanitario: il cittadino al centro del sistema") presentato dal Governo durante la sua riunione di Caserta nelle scorse settimane. Un libricino pieno di proclami e soprattutto di diagrammi, nel quale non sono menzionati provvedimenti e strategie concrete, ne' i tempi per attuarle. Sembra proprio che il Governo abbia altre priorita' in testa. Il risultato e' che, dopo mesi e mesi dal suo insediamento, il Governo ha sostanzialmente fatta propria la legge Fini-Giovanardi. Ci auguriamo che al piu' presto si voglia dare un segnale di opposta tendenza, rimediando ad una politica repressiva che criminalizza i tossicodipendenti, invece di aiutarli e curarli. (1) Il sito della Direzione Generale sulle politiche sulle dipendenze del ministero della Solidarieta' Sociale: http://www.welfare.gov.it/EaChannel/MenuIstituzionale/Ministero/DirezioniGeneraliEUffici/DGpolitichedipendenze.htm Pietro Yates Moretti 20-01-2007 Gli effetti devastanti della Fini Giovanardi non riguardano solo la cannabis All'indomani della vittoria del centro sinistra e della conseguente formazione del nuovo governo si erano create legittime aspettative per una immediata abrogazione della parte della Fini Giovanardi che aveva modificato e peggiorato la normativa sulla tossicodipendenza. Specificatamente alcuni articoli della legge in vigore, la 309/90. Si sarebbe trattato di abrogare soltanto l'articolo 4 della Fini Giovanardi, e quindi le variazioni che aveva introdotto. Interrotti gli effetti devastanti delle modifiche, c'era poi tutto il tempo di elaborare una normativa piu' aderente ai principi spesso enunciati da autorevoli esponenti della attuale maggioranza ed inclusi nel programma dell'Unione. Cioe', prevenire, curare, non incarcerare. Aver lasciato per un periodo cosi' lungo, che non si sa ancora quando, come e se finira', e' stato un primo motivo di enorme delusione e di deciso dissenso da parte di gran parte del mondo degli operatori pubblici e privati, dei consumatori, degli utenti dei servizi pubblici. Si e' cosi' radicata la spiacevole sensazione per la quale il governo ed i nostri parlamentari non abbiano considerato questa priorita' ed abbiano relegato questo tema nella sacca delle questioni meno importanti. Un grave errore che avra' certamente, fra le altre, anche conseguenze politiche. .L'impianto della Fini Giovanardi non e' solo punizionista. Non si limita a dettare norme specifiche per la criminalizzazione dei consumatori, ma ha anche introdotto, cosa che quasi nessuno ha notato, limitazioni alle cure ed ai programmi medici. Ha interrotto, di fatto, tutti i piani terapeutici costruiti autonomamente al di fuori dei SERT. La variazione introdotta all'articolo 43 della 309/90, infatti, obbliga i medici che prescrivono metadone a farlo soltanto in presenza di un piano elaborato da una struttura pubblica, dunque da un SERT, come per esempio, e' stato precisato in senso ancora piu' riduttivo dalla Regione Toscana. E' stato in sostanza non adeguatamente considerato il dramma di coloro che avevano gia' da anni intrapreso e seguito un programma strutturato presso medici esterni ai SERT, facolta' prevista dal referendum del 1993 e relativa al sacrosanto diritto di scelta di ogni paziente di curarsi anche al di fuori dei servizi pubblici, nonche' dell'autonomia dei medici che avevano intrapreso questi percorsi di assistenza per i quali si erano adeguatamente preparati seguendo convegni specialistici, corsi universitari e dottorati di ricerca. Per molti di questi pazienti si e' trattato di un autentico dramma, ed in numero consistente hanno preferito abbandonare ogni cura, piuttosto che tornare al servizio nel quale, evidentemente, non si erano trovati bene. Una scelta, certamente drammatica perche' in molti casi ha determinato una prevedibile ricaduta. Il che' ripropone il problema che non tutti i SERT, senza voler generalizzare, sono adeguati ai compiti che dovrebbero svolgere. Non tutti dispongono di personale preparato alle funzioni di specialisti che la legge 49/2006 presuppone, tanto da assoggettare ad essi l'elaborazione di un piano condotto da un altro esercente la professione medica, non di rado piu' preparato, o comunque ritenuto tale, dal paziente che lo ha scelto. Come struttura alla quale vengono richieste consulenze da parte di medici, tossicodipendenti e famiglie inseriti in varie realta' del Paese, abbiamo potuto rilevare tutta una serie di situazioni determinatesi in servizi che non sembrano rispondere ai requisiti di autentici presidi utili, sia a coloro che ne hanno bisogno, che alle comunita' che dovrebbero servire. Soprattutto ci siamo resi conto che l'utenza dei servizi per i tossicodipendente e' estremamente debole ed incapace di rappresentare i diritti che la legge riconosce loro. In questi ultimi tempi alcuni SERT hanno subito un processo di degrado continuo e costante. Le normative che avevano determinato gli standard di qualita' e di risorse non sono mai state osservate nemmeno quando era in vigore il DM 444/90, gli orari elepresenze previsti e, soprattutto, in molte realta' non sono rispettati i diritti che la legge stabilisce per coloro che intraprendono programmidi cura e di riabilitazione. I direttori generali delle AASSLL hanno tagliato le risorse a loro piacimento e molti operatori, anche ben intenzionati, si sono trovati di fronte ad una carenza di mezzi che il complesso della normativa non aveva previsto. Cosi', per esempio, non e' vero che ogni servizio assicura la disponibilita' di tutte le modalita' terapeutiche validate dalla letteratura scientifica e dimostratesi sicure ed efficaci nelle loro forme complete e corrette. Non viene rispettato il diritto sancito.all'articolo 122 della legge 309/90, per il quale ogni utente che lo richiede ha diritto di farsi assistere anche da un medico di fiducia esterno, con il quale il servizio e' tenuto a concordare il piano terapeutico. Molti servizi sono specializzati a togliere le cure, piuttosto che a farle e considerano il loro abbandono come un obiettivo da perseguire anche in situazioni dove la cronicita' della patologia e' testimoniata a volte da decine di episodi di ricaduta che risalgono indietro di anni. Non e' vero che in tutti i servizi i programmi vengono concordati e liberamente accettati dal paziente opportunamente informato sulle varie opzioni, in modo assolutamente volontario, e non e' vero che vengono bandite tutte le forme di condizionamento e di pressione in favore dell'una o dell'altra modalita' terapeutica. In certi casi il programma viene letteralmente imposto ed abbiamo raccolto, in questo senso, alcune significative documentazioni e testimonianze. Non e' vero che tutti i servizi sono attrezzati ed utilizzano tutti strumenti terapeutici disponibili. E' noto il caso delle varie formulazioni anche concentrate di farmaco sostitutivo, oggi disponibili in vendita da parte dei principali produttori, per i pazienti che abbisognano di dosaggi elevati, per i diabetici, per chi e' comunque intollerante al veicolo sciropposo. Semplicemente, questi pazienti non sono neanche individuati. Il tossicodipendente che si sottopone a cura ha il diritto di scelta del servizio al quale rivolgersi, solo che abbia la possibilita' di frequentarlo come prevedono i protocolli previsti, ma in molte realta' si rifiuta l'accesso a chi non e' residente. Non sempre i programmi vengono formulati tenendo in debito conto le necessita' dei pazienti. Il programma, infatti, "deve essere formulato nel rispetto della dignita' della persona, tenendo conto in ogni caso delle esigenze di lavoro e di studio e delle condizioni di vita familiare e sociale dell'assuntore". (art. 122, legge 309/90, comma 2). Non e' vero che la scelta del medico di riferimento, anche all'interno di uno stesso servizio, e' demandata esclusivamente ai pazienti. In molte realta' questi vengono canalizzati ad un medico o ad un servizio a seconda della loro residenza, delle loro iniziali o di qualsiasi altro elemento che esclude la possibilita' di scelta del paziente stesso. Ci sono servizi che, per quanto riguarda i programmi medici e la somministrazione del metadone restringono gli orari in fasce ristrette, proibitive per chiunque abbia degli impegni di lavoro, di studio o necessita' di spostarsi e di viaggiare. E' noto che la somministrazione del metadone, gia' programmata dal medico all'interno di ogni programma, puo' essere effettuata in ogni momento senza interrompere o interferire con tutte le altre attivita' della struttura. In alcuni servizi non si concedono affidamenti di farmaco, in altri , sia al nord che al sud, il medico prescrive il metadone, ma il paziente deve andarlo a prendere in un'altra sede, a volte lontana. Questi servizi, sostengono di non essere attrezzati per detenere il farmaco, sebbene l'attrezzatura consiste solo di un armadio blindato e di un registro di carico e scarico. Cosi' i programmi metadonici diventano invivibili e chi ne ha bisogno non li intraprende volentieri.. Conseguentemente, i risultati sono scarsi e l'impatto degli interventi in un determinato territorio non e' significativo. E veniamo alle farmacie. Non e' vero che sono provviste dei farmaci specifici come previsto dalla farmacopea ufficiale. A volte lo sono in modo soltanto formale, ma non nelle quantita' necessarie allo svolgimento del servizio secondo le prescrizioni regolarmente formulate dai medici e presentate dai pazienti. Il contenuto della ricette e' definito per legge in una quantita' necessaria al fabbisogno di terapia limitato ad otto giorni (trenta giorni legge 49/2006), ed e' a carico del sistema sanitario nazionale. Ma non tutte le AASSLL hanno dettato disposizioni alle farmacie perche' la spedizione delle ricette in questione avvenga nel modo agevole e corrente senza porre a carico del destinatario oneri, ostacoli e preclusioni di sorta e secondo quanto previsto dall'art. 45 della legge 309/90. Attualmente, ogni farmacia fa a modo suo. Alcune pretendono il pagamento delle confezioni prescritte, altre si rifiutano di detenere e consegnare il farmaco, tanto che sempre piu' difficile risulta l'impegno dei medici di famiglia e di fiducia per la cura e l'assistenza ai tossicodipendenti. La gestione dell'art. 42, legge 309/90, modificato da legge 49/2006 e' completamente ignorata. Si tratta di una disposizione secondo la quale ogni medico puo' approvvigionarsi dei farmaci necessari sia nelle farmacie che presso i grossisti, a totale carico della ASL dove e' ubicato il loro ambulatorio, ma queste forniture non sono state mai attivate, anche dopo le precisazioni contenute nella apposita circolare ministeriale di linee guida n. 20 del 1994. Gli abusi nelle carceri assumono connotazioni ancora piu' drammatiche. In ogni istituto di pena si dovrebbe assicurare l'assistenza ai detenuti tossicodipendenti che richiedono un programma terapeutico e la continuita' dei programmi in corso al momento dell'arresto, che non possono essere modificati senza il consenso specifico e sottoscritto del paziente stesso e, se previsto, del suo medico di fiducia. Ma non e' cosi'. Le terapie in corso vengono sottratte con o senza il consenso del paziente, e sostituite con incredibili batterie di psicofarmaci. L'ideologia antimedicale e' talmente diffusa tanto che, per fare un esempio, in Firenze esiste Solliccianino, un carcere a custodia attenuata, ma accessibile soltanto a coloro che rinunciano alle cure specifiche, indipendentemente dagli effetti che possono derivare da questa rinuncia. I tossicodipendenti che richiedono un programma hanno il diritto di ottenerlo dal SERT al quale avanzano richiesta, ma ci sono casi nei quali queste richieste non vengono prese in considerazioni ed evase secondo quanto previsto dalla legge. I medici incaricati dell'assistenza nelle carceri dovrebbero attenersi in modo particolare al rispetto delle volonta' dei pazienti, con particolare riguardo alla continuita' delle cure ed al loro diritto alla salute. Ma troppo spesso non e' cosi'. E' importante che un tossicodipendente che segue un programma con risultati positivi debba disporre di ogni strumento utile alla sua riabilitazione e riadattamento sociale. Fra questi, la patente riveste particolare importanza. E' utile ricordare che i tossicodipendenti in programma terapeutico, sempre che abbiano effettivamente abbandonato il ricorso alle sostanze di abuso, devono poter ottenere, riottenere o rinnovare la patente di guida. Questo e' vero anche se i tossicodipendenti dispongono di un programma che prevede l'assunzione di metadone, farmaco che, come e' noto, non produce effetti stupefacenti sui soggetti tolleranti alla dose correntemente assunta, quale che essa sia, ne' diminuisce le capacita' motorie e i tempi di reazione dei pazienti. Per la concessione e/o rinnovo della patente di guida dovrebbe essere utile seguire, oltre ai test previsti, le indicazione del servizio di appartenenza e/o del medico che ha in carico il paziente, evitando rifiuti motivati soltanto dall'assunzione del metadone a scopo terapeutico. Ma cosi' non e'. La maggior parte della commissioni patenti non concede il documento o il rinnovo a chi assume metadone, scoraggiando cosi' un gran numero di pazienti a restare nel programma del quale hanno bisogno. Nel definire i livelli essenziali di assistenza, ai quali anche le leggi regionali devono uniformarsi, la nuova normativa dovrebbe rinforzare il diritto dei pazienti alla scelta dei servizi e dei medici, sia all'interno che all'esterno dei SERT, alla pronta accessibilita' ai programmi, alla loro qualita', alla vivibilita' delle procedure, al diritto alla loro continuita' in ogni situazione, sia ospedaliera, carceraria o in semplice trasferimento, agli orari minimi di apertura, e prevedere risorse minime necessarie ad ogni presidio. E per concludere, dal momento che tutte queste previsioni di legge vengono sistematicamente ignorate in molte realta', e lo sarebbero anche in futuro, la nuova normativa, per non risultare in una vuota rassegna di proclami, dovrebbe prevedere in ogni realta', fra le altre cose, un meccanismo di controllo sull'attuazione puntuale delle norme e sul rispetto dei diritti dei pazienti, affidato ad un organismo nel quale siano rappresentati anche i pazienti, le loro famiglie e le loro associazioni. Restiamo comunque dell'idea che, nelle more di una discussione e di proposte che richiederanno un tempo indefinito, l'articolo 4 della legge 49/2006 debba essere immediatamente abrogato. Roberto Nardini, presidente del Gruppo Sims http://www.sims.it e-mail: simsnr@versilia.net -------------------------------------- NOTIZIE 16-01-2007 Italia. Umbria. Dibattito sulle tossicodipendenze in Consiglio La discussione della legge regionale 'Accesso ai trattamenti terapeutici per i cittadini consumatori di sostanze psicoattive o in stato di dipendenza', che in due soli articoli stabilisce che la diagnosi preventiva per decidere l'avvio alle comunita' di recupero venga affidata esclusivamente ai servizi pubblici delle aziende sanitarie, escludendo da questo compito i servizi privati, ha aperto i lavori del consiglio dell'Umbria, regione che vede 25 vite umane stroncate dalla droga lo scorso anno. La legge che si propone di favorire l'inclusione sociale e il recupero psicofisico, nel rispetto della dignita', dei soggetti che fanno uso di stupefacenti, stabilisce -e' detto in una nota- che le persone sottoposte a sanzioni, per consumo di sostanze illegali, potranno accedere al servizio, solo in caso di necessita'. Presentando il disegno di legge predisposto dalla Giunta, il relatore di maggioranza Gianluca Rossi (DS), ha detto 'che la normativa e' in linea e in piena armonia con le scelte che l'Umbria ha fin qui fatto nel trattamento delle tossicodipendenze, sempre mirate a perseguire una elevata integrazione socio-sanitaria e il reinserimento sociale dei soggetti coinvolti'. Rossi ha ricordato come la Regione Umbria, il 5 maggio 2006, assieme a Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, ha promosso un ricorso di legittimita' costituzionale contro la legge 49 del 2006, che affida anche ai privati il riconoscimento dello stato di tossicodipendenza e il conseguente avvio dei pazienti alle comunita' terapeutiche. Il ricorso su una materia a competenza concorrente fra Stato e Regioni, ha ricordato Gianluca Rossi, verte su tre punti chiave: la tutela della salute dei cittadini e' riconosciuta solo al servizio pubblico, con il privato che puo' avere solo funzioni di supporto, ma non essere alternativo; l'estensione ai privati che per la legge contestata possono agire in pien! a autono mia, fa si' che 'le Regioni potrebbero trovarsi a sostenere la spesa di prestazioni decise da altri in parallelo con il servizio pubblico e senza alcun filtro preventivo'; la certificazione delle tossicodipendenze deve avere carattere pubblico, soprattutto quando il suo esito puo' comportare sospensioni di pena e affidamento in prova al servizio sociale'. La Commissione regionale ha effettuato una audizione pubblica, organizzata per ascoltare le opinioni degli operatori; l'atto e' stato licenziato con tre voti favorevoli di maggioranza (Rossi, Masci, Ronca) e con l'astensione di Girolamini (Sdi), mentre hanno votato conto i due consiglieri del Polo, Mantovani e Tracchegiani. Per Massimo Mantovani (An) relatore di minoranza, la normativa umbra si pone in aperto contrasto con quella statale (legge 49/2006) che fissa una sostanziale parita' nella assistenza dei tossicodipendenti fra il pubblico (le Regioni) e il privato (le strutture appositamente autorizzate). Dopo aver ricordato di aver inutilmente chiesto in Commissione il rinvio dell'esame della legge per 'inopportunita'', in attesa dell'esito del ricorso alla Corte costituzionale, Mantovani ha definito l'iniziativa della Giunta, 'l'ennesimo atto di furia ideologica e demagogica nei confronti dei privati e della libera scelta dei cittadini'. 16-01-2007 Usa. Tennessee. La cocaina "rimane" sulle cellule, pericoli per il feto Una recente ricerca del Vanderbilt Kennedy Center for Human Development rivela che l'esposizone del feto alla cocaina puo' procurare, a lungo termine, problemi comportamentali e neurologici. Secondo i ricercatori, la cocaina puo' provocare uno spostamento dei recettori della dopamina in alcune cellule cerebrali, disturbandone la normale funzionalita'. Nel descrivere i risultati della sua ricerca, il dottor Gregg Stanwood ha dichiarato: "Alti livelli di cocaina, generalmente mischiata con altre droghe, puo' provocare un parto prematuro e bambini sottopeso, ma e' difficile trovare differenze tra i nati da donne che consumano piccole dosi di cocaina dagi altri. Allo stesso tempo, pero', avanti con l'eta' essi sviluppano delle deficienze cognitive ed emozionali". 17-01-2007 Italia. Umbria. Approvata nuova legge sui trattamenti tossicodipendenti Il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato ieri a maggioranza, 15 voti a favore, 10 contrari e una astensione (Ada Girolamini, Sdi), la legge sul trattamento terapeutico dei cittadini consumatori di sostanze stupefacenti. Lo ha fatto senza apportare modifiche sostanziali al testo licenziato dalla terza Commissione. Sono stati respinti cinque emendamenti del Polo, compresa la proposta di prevedere un terzo articolo che concedesse la facolta', ai soggetti interessati al trattamento, di potersi scegliere la comunita' terapeutica. Respinta anche la richiesta di rinviare l'intera legge in Commissione, motivata da Franco Zaffini (An) in base al comma 2 dell'articolo 38 del Regolamento consiliare, 'per sospendere l'atto in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso presentato dall'Umbria ed altre cinque regioni'. Oggetto della disputa fra i due schermanti, il ruolo del servizio sanitario pubblico, difeso dalla maggioranza ed oggetto di uno specifico ricorso alla Corte costituzionale, e il ruolo dei privati sull'accertamento dello stato di tossicodipendenza, reso possibile con la legge 49 del 2006 (Fini Giovannardi) che la Cdl ha chiesto di riconoscere esplicitamente nella normativa umbra. 17-01-2007 Italia. Nasce la "Fondazione 26 giugno" Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato: Emergenza droga: nasce la “Fondazione 26 giugno”, oltre le barriere ideologiche. Fantoma: basta con le divisioni che ritardano gli interventi legislativi Giovedì 18 gennaio alla Residenza Ripetta la presentazione pubblica Fronte comune contro la droga. Dopo decenni di esperienza sul “campo” nasce la “Fondazione 26 giugno”, che prende nome dalla giornata mondiale contro la droga istituita dell’Onu, al di là delle barriere ideologiche e dei veti incrociati che ritardano i necessari interventi legislativi. La presentazione alla stampa e agli operatori si terrà a Roma il 18 gennaio alle ore 10, presso la Sala Leonina della Residenza di Ripetta (in via di Ripetta 231). “L’ente – spiega Andrea Fantoma membro del comitato promotore - ha come finalità la ricerca scientifica applicata, lo studio e la prevenzione nel campo delle dipendenze patologiche per approdare a dati di natura scientifica ed evitare le strumentalizzazioni e le ideologizzazioni che finora hanno impedito il decollo di una seria politica di lotta alle tossicodipendenze”. “Una tematica come questa – prosegue Fantoma, già responsabile del Dipartimento per le politiche anti-droga della Presidenza del Conisiglio – delicata e cruciale perché tocca da vicino tutti i giovani, necessita di uscire dalla logica del derby tra proibizionisti e non, per privilegiare un approccio di natura scientifica che possa permettere interventi di natura sociale e legislativa, come già avviene in molti stati d’Europa e negli Usa”. Alla presentazione interverranno in rappresentanza del mondo politico: Gianfranco Fini, Carlo Giovanardi, Giorgia Meloni (vicepresidente della camera dei deputati) e i deputati Maurizio Gasparri, Fabio Rampelli e Gabriella Carlucci; per il mondo scientifico e dell’associazionismo saranno presenti il prof Francesco Bruno psichiatra e criminologo, Don Chino Pezzoli dell’associazione Comunità Promozione Umana, Renato Caforio della Comunità il Delfino di Cosenza, il prof Carmelo Furnari docente di tossicologia forense e già rappresentante italiano nel comitato scientifico dell’osservatorio di Lisbona, il prof Mauro Ceccanti responsabile del centro di alcologia della regione Lazio. 17-01-2007 Usa. California. Il governatore vuole tagliare i fondi alla Proposition 36 Arnold Schwarzenegger ha chiesto la riduzione dei fondi della Proposition 36, legge statale che prevede cure disintossicanti (per i tossicodipendenti) invece della detenzione. Dal programma potrebbero essere tolti circa 23 milioni di dollari. La Proposition, passata con referendum nel 2000, e' un successo. Annualmente, circa dodicimila persone completano il programma di disintossicazione, e secondo i dati del Justice Policy Institute, nei primi cinque anni ha fatto risparmiare ai contribuenti 1,3 miliardi di dollari, ma nonostante cio', il governatore intende ridurne la portata. Una recente ricerca della Coalition of Alcohol and Drug Associations, riporta che la Proposition necessita di minimo 209,3 milioni per poter proseguire adeguatamente la sua funzione, mentre Schwarzenegger propone di stanziarne per il 2007/08 solo 120. Margaret Dooley, della Drug Policy Alliance, ha dichiarato: "Siamo sinceramente scioccati dai tagli proposti dal governatore su un programma che ha dato ottimi risultati. La Proposition ha fatto risparmiare soldi pubblici e tiene lontane le persone dalle carceri. La maggioranza dei californiani la sostiene perche' funziona. Noi lavoreremo sodo nei prossimi sei mesi per informare i legislatori della popolarita' e del successo del programma, invitandoli a mantenerlo e ad espanderlo". 17-01-2007 Italia. Codacons ricorre al Tar per dimezzare quantita' massime di cannabis per uso personale E' la tutela dei giovani tra i 12 e i 18 anni il motivo che ha spinto il Codacons a presentare questa mattina al Tar del Lazio il ricorso contro il decreto voluto dal ministro della Salute, Livia Turco, che ha raddoppiato la dose lecita di cannabis per uso personale. Di seguito, in mattinata, il Collegio presieduto da Mario Di Giuseppe si pronuncera' sul ricorso. 'La nostra non e' una battaglia repressiva -spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons- ma la volonta' di tutelare gli adolescenti che si possono accostare facilmente alla cannabis per presunti motivi di disagio. Elevare il quantitativo di dose lecita per il consumo personale non e' la migliore soluzione perche' rischia di far disperdere le capacita' di apprendimento dei ragazzi a scuola. Gli anni tra i 12 e i 18 infatti sono quelli della formazione della personalita' e, a prescindere dagli effetti collaterali negativi sulla salute, il consumo di cannabis potrebbe influire negativamente sui risultati scolastici rischiando di segnare la sorte futura di questi ragazzi'. 'A queste considerazioni se ne aggiunge una meramente politica: il decreto ministeriale non e' per nulla motivato. La stessa Commissione incaricata di fissare i quantitativi massimi per ogni sostanza stupefacente nell'allegato 8 della sua relazione ha dichiarato che rimangono margini di incertezza sugli effetti della cannabis in relazione alla frequenza della sua assunzione nel corso della giornata'. AVVOCATURA STATO: DEVASTANTE ANNULLARE DECRETO TURCO 'Sarebbero devastanti le conseguenze dell'annullamento di un decreto come quello del ministro della Salute Livia Turco sul quantitativo massimo di cannabis per uso personale, che contiene in se' una fattispecie penale'. Questo il giudizio di Paolo Cosentino, legale dell'Avvocatura dello Stato, che questa mattina al Tar del Lazio si oppone al ricorso presentato dal Codacons. Contrario alla sospensiva e' invece Cosentino, perche' cosi' si ripristina la normativa precedente. Quanto poi alla mancanza di motivazione del decreto ministeriale invocata dal Codacons, Cosentino spiega che 'il danno esiste solo laddove esiste il consumo, quindi non per effetto della presenza del decreto che e' ampiamente motivato sulla base degli atti istruttori, e delle conclusioni della Commissione di studio. Oltre al fatto che era stato osservato - continua - come in un solo anno erano cresciute le denunce penali per reati legati al possesso di sostanze stupefacenti oltre la soglia consentita, reati che pero' non hanno una rilevanza penale cosi' grave'. 17-01-2007 Italia. Bianconi (Fi): decreto Turco favorisce l'uso delle droghe "La relazione del ministro e' stata un bollettino di guerra che ha mostrato una situazione veramente preoccupante, con l'aumento dell'uso di droga nel 2005 addirittura triplicato rispetto all'ultimo dato di riferimento del 2001". Parla la senatrice Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e Sanita', che e' intervenuta oggi al Senato durante l'audizione del ministro per la Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, sulla relazione annuale al Parlamento in merito stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2005. "Alla luce di quanto emerso in questa relazione non capisco come il governo abbia potuto approvare provvedimenti volti a favorire l'utilizzo delle droghe". L'esponente azzurra si riferisce "all'unica iniziativa, politicamente scorretta e altamente diseducativa, promossa da questo esecutivo di aumentare il quantitativo detenibile di cannabis per uso personale". Bianconi ha precisato a Ferrero che "non possiamo permetterci che i nostri giovani, maggiori fruitori delle droghe come riportato anche nella relazione, ricevano messaggi fuorvianti e contradditori come quelli dati loro con le nuove misure adottate dal governo Prodi, volte ad incoraggiare l'utilizzo delle droghe". Bianconi chiede al ministro di "dimostrare piu' coraggio e voglia di collaborazione eliminando da subito questo provvedimento equivoco, dando vita, cosi', con tutto il Parlamento, alla promozione di iniziative volte a dimostrare maggiore attenzione nei confronti della salute dei giovani". 17-01-2007 Usa. Carolina del Sud. Senatore repubblicano favorevole alla legalizzazione della marijuana terapeutica Il senatore Bill Mescher ha riflettuto per molti anni su questo tema, anche a causa della morte, dopo molte sofferenze, della prima moglie per un cancro ai polmoni. Mescher non e' ottimista sulle probabilita' di cambiare la legge vigente, ma e' un inizio per aiutare le persone in agonia. "Per alcuni dottori la marijuana potrebbe alleviare la nausea provocata dalla chemioterapia, ma nello Stato non esiste una legge che ne consenta il consumo. I cittadini non accettano neppure che i loro cani muoiano con queste sofferenze". La South Carolina Medical Association non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla nuova proposta e il direttore Todd Atwater ha dichiarato: "Le opinioni mediche sono divise sull'argomento, e la nostra Associazione non ha ancora studiato a fondo il problema". 18-01-2007 Italia. Polizia postale sequestra sito "Psicoattivo.it" "Questo sito è solo a scopo informativo - Tutte queste informazioni non sono presentate con lo scopo di incoraggiare la gente a sperimentare le sostanze psicoattive, bensì solo per dare un avvertimento a coloro che potrebbero farne uso. Siate informati, state attenti!". Si presentava così psicoattivo.it, un disclaimer che non ha salvato quello spazio web da una denuncia all'autorità giudiziaria, che ne ha così disposto il sequestro. Il sito, che Netcraft dà come attivo da diversi anni, è stato avvistato dai cybercop della Polizia Postale che, come noto, hanno il compito di monitorare le attività online allo scopo di contrastare la criminalità. La denuncia colpisce il titolare del sito, L.C., di 26 anni, che risiede nel milanese e che ora va incontro ad un processo. Il sequestro sarebbe dovuto al fatto che sulle pagine del sito si trovavano non solo informazioni sulle sostanze allucinogene in circolazione sul mercato illegale e sui loro effetti, ma, a quanto pare, anche indicazioni sulla loro coltivazione, sulla preparazione, sulle modalità di consumo. La home page sotto sequestro"Il sito sequestrato - scrive N. a Punto Informatico - rappresentava l'equivalente italiano del più noto ed internazionale www.erowid.org". Dando un'occhiata alle pagine del sito indicizzate da Google è possibile verificare l'enorme quantità di dati che era presente sul sito il cui lead era qualcosa come: "Una miriade di informazioni sugli enteogeni, psichedelici, allucinogeni includendo l'uso tradizionale, spirituale, e responsabile, chimica, effetti". (Fonte: Punto Informatico) 18-01-2007 Bolivia. La legalizzazione della coca crea seri problemi a Morales In pochi mesi la popolarita' di Evo Morales e' scesa dall'80% al 55%. E tra gli aspetti piu' problematici della sua gestione c'e' la legalizzazione della coltivazione di coca. Il suo gabinetto ha dovuto rapidamente prendere atto che la legalizzazione della coca, materia prima della cocaina, pone il Governo in aperto conflitto con le Nazioni Unite, e quindi con l'intera comunita' internazionale. Durante la campagna elattorale, Morales aveva pensato che ad opporsi alla legalizzazione fossero soprattutto Washington e alcuni Paesi europei, ma che le Nazioni Unite alla fine avrebbero sostenuto il suo progetto. Invece il problema si e' rivelato molto piu' complesso. La Bolivia e' Paese firmatario dei trattati internazionali per la proibizione degli stupefacenti. Questi trattati includono i prodotti da cui si estraggono sostanze psicotrope. Le Nazioni Unite temono che la commercializzazione dei derivati della pianta di coca incrementi pericolosamente i raccolti andini e faccia aumentare la produzione illegale di cocaina. Negli anni in cui era all'opposizione, Evo Morales insisteva sul concetto che i campesinos cocaleros fossero perfettamente consapevoli del problema e che avrebbero ridotto di loro spontanea volonta' la produzione di coca in eccedenza. Ora che e' presidente cerca di sostenere che se i campesinos aumentano le coltivazioni e' solo per soddisfare la commercializzazione legale dei derivati della coca, e non per alimentare la produzione di cocaina. Solo che questa visione non regge alla realta' dei fatti. Fuerza Special de Lucha contra el Narcotrafico de Bolivia ha scoperto che i centri di raffinazione della cocaina ("laboratori") sono raddoppiati da quando Morales e' al potere. Nel 2005, questo gruppo specializzato aveva distrutto 2.575 "laboratori", ma nei primi sei mesi del 2006 ne ha scoperti ancora piu' di 2.000. E se Morales sostiene che le cifre si spiegano con il maggior sforzo governativo contro il narcotraffico, gli agenti antinarcotici prendono le distanze da queste conclusioni. Insomma, la realta' indica che la coltivazione di coca e' andata fuori controllo e, di conseguenza, c'e' un incremento nella produzione di cocaina. Sono brutte notizie per la Comunita' europea e per gli Stati Uniti. Ed Evo Morales ora teme, a ragione, che l'eccesso di cocaina induca Washington a decertificare la Bolivia, ossia, a non considerare piu' il suo governo come un alleato nella lotta alla droga, decisione che comporterebbe la perdita della condizione di favore di cui godono le esportazioni tessili boliviane. 18-01-2007 Italia. Benevento. Consiglieri An chiedono test antidroga per incarichi istituzionali Un test per accertare che chi fa politica e ricopre cariche istituzionali non faccia uso di droga: e' quanto richiedono i consiglieri comunali di Benevento di Alleanza Nazionale (Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Sandro D'Alessandro, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano) in seguito all'allarme lanciato dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Benevento, Cecilia Annecchini, sul preoccupante aumento dello spaccio e del consumo di droga, in particolare di cocaina, sul territorio sannita. 'Crediamo sia un atto di responsabilita' per dare sicurezza che non ci sia da parte della politica la pratica della doppia morale e dell'ipocrisia, allorquando si affronta una grave emergenza sociale, quale quella della droga e dei reati connessi'. 'Nel momento in cui la politica abbandona il compito affidatole dai cittadini, attraverso proposte che offendono le istituzioni, si tradiscono le finalita' della politica'. Cosi' l'assessore alla Mobilita' del Comune di Benevento, Giuseppe De Lorenzo, risponde all'invito dei consiglieri di An. 'Lo scopo di chi si mette al servizio della citta' dovrebbe essere quello di operare per le tante concrete necessita' del territorio. L'iniziativa dei consiglieri di Alleanza Nazionale e' la prova di quanto la minoranza sia a corto di argomenti e lontana dalle effettive necessita' di tanta gente. Non si puo' spiegare diversamente la proposta di sottoporre a specifiche analisi tutti i consiglieri comunali per scoprire eventuali consumatori di sostanze stupefacenti: un invito che e' il simbolo del vuoto di idee di quella parte di minoranza consiliare che non ha piu' tematiche serie da affrontare'. 'Orfani di un serio interlocutore che possa apportare, attraverso proposte virtuose, il fattivo contributo alla crescita della nostra comunita' - conclude l'assessore - attendiamo ancora la fase due di An sperando che la nuova fase sia meno fumosa e vuota di idee della precedente'. 18-01-2007 Italia. Il 14 marzo decisione del Tar sul ricorso contro il decreto Turco E' rimandata al 14 marzo la decisione del Tar del Lazio sul ricorso del Codacons contro il decreto del ministro Livia Turco che raddoppia i quantitativi massimi di cannabis detenibili legalmente per uso personale. A quanto apprende l'Adnkronos Salute, i magistrati hanno deciso con un'ordinanza di rinviare la decisione nel merito, chiedendo nel frattempo al ministro della Salute di depositare tutti i documenti a sostegno del decreto. Nel frattempo non c'e' alcuna sospensiva delle disposizioni che restano in vigore. Un 'segnale forte' al ministro della Salute Livia Turco. Il Codacons commenta cosi' la decisione del Tar del Lazio che, in un'ordinanza, 'ha accolto' i rilievi dell'associazione a tutela dei consumatori e di articolo 32-Associazione per i diritti del malato contro il decreto ministeriale che ha raddoppiato il quantitativo massimo legale di cannabis per uso personale. Il giudice amministrativo ha rinviato la decisione nel merito, come pure la richiesta di sospensiva, al prossimo 14 marzo chiedendo pero' al ministro della Salute di fornire adeguata documentazione a sostegno della sua decisione. 'Il ministro ha solo 45 giorni di tempo per spiegare al Tar su quali basi abbia adottato, all'interno del decreto dell'agosto scorso, il moltiplicatore 40 per fissare la dose massima a mille milligrammi anziche' 500', spiega il Codacons in una nota. E dovra' 'spiegare in giudizio i presupposti e le valutazioni sanitarie effettuate in sede tecnica per pervenire a tale raddoppio. I giudici della III sezione del Tar hanno inoltre ordinato alla Turco di depositare in giudizio, nello stesso termine, i documenti di riferimento assunti in materia dall'Unione europea'. Gli avvocati difensori del Codacons, Gino Giuliano e Carlo Rienzi, si dichiarano soddisfatti anche in ragione 'degli ultimi dati sul consumo di sostanze stupefacenti in Italia dal 2001 a oggi, da cui emerge che i giovani fumatori di spinelli sono passati da 1 milione e 900 mila a 3 milioni 800 mila. Solo nel 2005 sono stati 500 mila i fumatori di cannabis tra i 19 e i 21 anni; nella fascia tra i 15 e i 24 anni, l'Italia con il 12% sarebbe al quarto posto in Europa tra i consumatori di spinelli', concludono. Dichiarazione di Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Il Tar del Lazio ha intimato al ministro della Salute, Livia Turco, in seguito ad un ricorso, di fargli sapere entro 45 giorni in base a quali parametri documentari di riferimento, assunti in materia dall'Ue, ha deciso di aumentare le dosi minime di cannabis consentite per uso personale. Mi stupisce che il Tar faccia una simile richiesta al ministro, che' la Turco ha tenuto un'ampia e documentata relazione in Parlamento in cui ha spiegato per filo e per segno tutto quello che c'era da spiegare. Non so se l'intento di chi ha fatto ricorso sia quello di far fare ai giovani l'esperienza del carcere piuttosto che farsi qualche canna in piu', ma so che l'iniziativa del ministro, fino ad oggi, e' l'unica che ha scalfitto la legge Fini-Giovanardi, una legge che ha creato e sta creando molti problemi per la gestione delle patologie piu' gravi come la tossicodipendenza; una legge che non allontana i giovani (che divieto o non divieto continuano a fumare spinelli) da un mercato clandestino che tende a coinvolgerli nel maggiore business che ne ricava vendono prodotti tipo cocaina piuttosto che cannabis. Se il Tar del Lazio ha deciso di prendere parte alla battaglia politica, mettendo i bastoni tra le ruote a questo provvedimento, vuol dire che siamo al decadimento del nostro sistema istituzionale. Altrimenti non mi so spiegare il perche' di una simile richiesta. 18-01-2007 Italia. Interrogazione parlamentare sull'uso di droga da parte della polizia Il deputato Ds Angelo Lomaglio ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno, Giuliano Amato, 'per sapere quali iniziative intenda assumere allo scopo di avviare un'indagine conoscitiva finalizzata all'approfondimento della vicenda e alla verifica della veridicita' dei fatti riguardanti il servizio Volanti della Questura di Palermo'. Lo Maglio sul tema aveva presentato una nota al ministero dell'Interno, indirizzata al vice ministro Marco Minniti, ma non ha ottenuto risposta. Dice il deputato che 'per iniziativa del questore di Palermo, Giuseppe Caruso, e' stata condotta nei mesi scorsi un'indagine su un campione di 28 agenti del 'servizio volanti' della Questura, che si e' avvalsa anche di accertamenti sanitari ed analisi cliniche. Da tale indagine sarebbe emerso che 15 poliziotti avrebbero acquistato e fatto uso di stupefacenti (THC e cocaina)'. 'Tale comportamento, se confermato, appare particolarmente grave anche in considerazione dell'esigenza di una piena affidabilita' degli operatori, tenendo conto del ruolo e delle attivita' svolte dal servizio volanti che impongono un contatto diretto con i cittadini nell'opera di prevenzione dei reati e controllo del territorio. E' del tutto evidente che la verifica ispettiva richiesta e tutti gli eventuali provvedimenti che il ministro intendesse adottare, non puo' e non deve prendere le mosse da giudizi sommari o preconcetti ma, al contrario, deve essere realizzata in modo rigoroso a garanzia di tutte le parti coinvolte e nel supremo interesse della credibilita' delle Istituzioni della Polizia di Stato'. 18-01-2007 Usa. Orge e metanfetamine tramite internet nuova preoccupazione per le autorita' sanitarie Sesso, metanfetamine e Internet sembra essere il nuovo cocktail esplosivo in voga presso la comunità gay americana, con grande preoccupazione delle autorità sanitarie che temono un aumento vertiginoso dei casi di Aids. A New York, migliaia di uomini omosessuali usano siti Web come Adam4Adam.com, Manhunt.net e Craigslist.org per conoscere altri uomini e darsi appuntamento per maratone del sesso in orge underground dopo aver assunto alte dosi di metanfetamine. Siti simili sono attivi in altre città americane. Il fenomeno, pur interessando una minoranza della comunità gay, indica una preoccupante diffusione dell'uso delle metanfetamine dalle aree rurali verso quelle urbane. Le autorità sanitarie temono che la facilità di reperire sul Web questa droga (altamente stimolante, annulla le inibizioni e la capacità di giudizio e crea un vorace appetito sessuale) possa moltiplicare i casi di infezione da Hiv. Gli uomini che hanno assunto metanfetamine hanno quattro volte più probabilità di fare sesso non protetto di chi non ha assunto droghe, dice il Centers for Disease Control and Prevention americano. Il contagio avviene per via sessuale ma anche tramite siringhe infette. La parola d'ordine su Internet per chi vuole mescolare sesso e metanfetamine è PNP, ovvero "party 'n play". Accedere a questi siti è gratis e permette di cercare le persone in base a criteri quali: zona di abitazione, infezione o no da Hiv, aspetto e preferenze nelle pratiche sessuali, uso o no di profilattico e uso o no di droghe. "E' il fast-food del sesso e della droga", commentano preoccupati i medici americani. "Basta mettere online il proprio ordine e in pochi minuti si trovano un partner e una dose". 19-01-2007 Usa. New Hampshire. Proposta di legge per legalizzare la marijuana Il consumo e la vendita della marijuana potrebbero diventare legali, se fosse approvata la proposta di legge ora in discussione presso la Commissione giustizia e sicurezza pubblica dello Stato del New Hampshire. La proposta del parlamentare democratico Charles Weed, concederebbe alla polizia piu' risorse per combattere crimini piu' violenti. Per Weed, l'attuale legge e' troppo severa. I consumatori sono condannati alla detenzione da scontare con criminali che vendono o consumano droghe piu' pesanti, come la cocaina o l'eroina. "Le persone condannate per il consumo della marijuana rimangono a vita marchiate in malo modo", ha detto Weed alla Commissione. La proposta e' appoggiata anche da due repubblicani, Steve Vaillancourt e Paul Ingbretson. Weed e Ingbretson hanno anche presentato una legge per il consumo terapeutico della marijuana e per permettere ai contadini di coltivare la canapa, "che non e' una droga", si legge nel testo di legge. Per Vaillancourt, il possesso della marijuana e' un "crimine senza vittime", questa sostanza e' meno dannosa di altre, legali. Per il maggiore di polizia David Kelly, la marijuana spesso conduce al consumo di droghe piu' pesanti, e "La decriminalizzazione diventa un costo per la societa', per la sicurezza pubblica, per i bambini e per tutti", ha dichiarato. Simon Brown, capo dell'ufficio del Procuratore Generale dello Stato, ha dichiarato che molte ricerche rivelano che la marijuana sia pericolosa per la sicurezza stradale e conduca ad atti di violenza, ma l'ufficiale di polizia Bradley Jardis della "Law Enforcement Against Prohibition, gruppo che sostiene la legalizazzione della marijuana, non condivide la connessione con la violenza. "Nella mia esperienza, non ho mai ricevuto una chiamata per violenza domestica o rissa causata solo dal fumo della marijuana", aggiungendo che le statistiche rivelano che la sostanza non e' mai (da sola) causa di decessi. 19-01-2007 Colombia. Canzoni impegnate ... anche per la legalizzazione delle droghe Fermamente convinti che la musica sia in grado di cambiare le cose storte del mondo, il gruppo colombiano Aterciopelados torna sulla scena con un disco rock zeppo di denunce sociali. Erano sei anni che non incidevano tutti insieme, anche se i due principali membri del gruppo -Andrea Echeverry ed Hector Buitrago- hanno collaborato ai singoli proposti da ciascuno di loro; alla fine sono tornati al progetto avviato nel 1993 e tre mesi fa hanno lanciato il nuovo disco "Oye". In un'intervista telefonica spiegano: "Desideriamo che la musica recuperi il suo potere rivoluzionario, il potere di cambiare le cose che vanno male". "La musica ha un potere innegabile". Tra le denunce contenute nel disco figurano il sesso mercificato e i danni all'ambiente, in Colombia come nel resto del mondo. Parlano di disboscamento e di fumigazioni. "Noi siamo produttori (di droghe); gli Stati Uniti sono consumatori", ma le conseguenze le dobbiamo sopportare noi, come le fumigazioni con sostanze chimiche che non sarebbero accettate in nessun'altra parte del pianeta. Pensano che la legalizzazione delle droghe sia un'idea buona, da affiancare a campagne educative. 19-01-2007 Malaysia. Contro la dipendenza? Erbe e Corano Combattere la dipendenza dalla droga con le erbe ed il Corano: questa la terapia adottata da un piccolo pondok malese -un collegio islamico- situato al confine con la Thailandia. Il promotore dell'iniziativa Mohd Zain Abu Bakar ha spiegato a un giornale locale di essere stato spinto a intervenire dal 'dovere di fare qualcosa' per salvare i giovani caduti vittime della droga. Fondato nel 1998, il centro riabilitazione, chiamato Darul Hanan, è oggi il solo del suo genere accreditato dal ministero degli Interni del Kelantan, l?unico Stato della confederazione malese ad essere guidato dal partito islamico radicale. Illustrando i metodi del programma di recupero per tossicodipendenti, Zain ha spiegato che i 'nuovi arrivi' sono chiusi in 'isolamento' in una stanza di 12 metri per 8 per un periodo di tre mesi, durante il quale ricevono solo visite occasionali dei parenti. Durante questo periodo ai tossicodipendenti 'vengono somministrate medicine a base di erbe e vengono impartite lezioni religiose per rafforzare la loro mente', ha detto Zain. Dopo i primi tre mesi, i pazienti sono integrati nel resto del complesso, insieme agli altri degenti. 'Conducono una vita normale ma non gli è permesso di lasciare il complesso. Oltre a pregare e assistere alle lezioni in moschea, danno una mano nelle faccende giornaliere', ha aggiunto Zain, sottolineando come la terapia includa anche medicine e saune giornaliere. Il Darul Hanan non riceve finanziamenti dal governo e fa pagare una diaria di 200 ringgit al mese (circa 44 euro) ai pazienti: secondo Zain sarebbero necessari dagli 8 e i 12 mesi al centro per liberarsi definitivamente della dipendenza. Il centro può ospitare un massimo di 70 pazienti: in otto anni di attività, il Darul Hanan afferma di aver riabilitato oltre 600 tossicodipendenti. 19-01-2007 Italia. Bologna. Assolta praticante legale di "Livello 57" Il 'Livello 57' in un comunicato sull'assoluzione di Maria Pia Scarciglia sostiene che e' stato 'smontato il teorema del delirio'. La stessa Scarciglia, dopo la 19-01-2007 Italia. Segretario Prc arrestato per possesso di hashish Daniel Romano, 29 anni, da qualche mese segretario della sezione di Acqui di Rifondazione Comunista e' stato arrestato dai carabinieri per detenzione di 50 grammi di hashish. Il giovane, fermato l' altra notte durante un servizio di controllo nella zona della stazione ferroviaria, e' stato trovato in possesso di un panetto di sostanza stupefacente. Oggi il gip dopo l' udienza di convalida lo ha rimesso in liberta'. 20-01-2007 Colombia. Capo Forze armate Usa: esempio di lotta alla droga da adottare anche in Afghanistan Il più importante militare americano -il capo degli stati maggiori congiunti, generale Peter Pace- ha detto ieri a Bogotà che le operazioni anti-droga ed anti-guerriglia in atto in Colombia -che è il primo produttore mondiale di cocaina- dovrebbero servire da "modello" per il governo afgano. Secondo Pace -che ha concluso ieri una visita di due giorni in questo paese- l'azione della Colombia "per elimiare i terroristi da alcune zone del paese" ed i susseguenti programmi di aiuti per i poveri sono "un buon modello per il presidente afgano Hamid Karzai, che è intento a scegliere il modo migliore per ridurre il traffico di droga nel suo paese". L'Afghanistan registra un vertiginoso aumento della produzione di eroina.Ma i critici ammoniscono che sarebbe un errore la pura e semplice replica del modello colombiano, che è risultato inefficace, nonostante il suo costo di 4 miliardi di dollari all'erario Usa dal 2000. 20-01-2007 Italia. Trenta ospiti di S.Patrignano se ne vanno per protestare contro metodi della comunita' Esodo di massa dalla sede trentina della comunita' terapeutica di San Patrignano, che si trova a San Vito di Pergine: una trentina di ragazzi sul centinaio di ospiti presenti hanno lasciato nei giorni scorsi la struttura e ne hanno dato annuncio con una lettera inviata al quotidiano trentino L'Adige. Nella lettera si contestano alcuni metodi usati nella comunita', in particolare il divieto di portare in casa sigarette e dolci. Il responsabile di San Patrignano, Andrea Muccioli, e' arrivato ieri a San Vito per parlare con il direttore, Federico Samaden, e con gli ospiti rimasti. Muccioli ha detto all' Adige che 'quanto accaduto fa parte delle dinamiche di ogni comunita': noi cerchiamo di insegnare alle persone onesta', trasparenza, lealta' ed equilibrio - ha chiarito - e non consentiamo a nessuno di portare all' interno meccanismi di piazza. Chi non rispetta queste regole va a casa sua o da un' altra parte'. 'Noi non siamo un ostello dove si entra e si esce a piacimento e se ci sono state due o tre persone in crisi, cio' non deve costituire un alibi per le altre'. Dalla comunita' di San Patrignano fanno sapere che cinque dei 'fuggiaschi' sono gia' rientrati. 'E stiamo lavorando per far rientrare anche altri', concludono. 21-01-2007 Gb. Leader conservatore: legalizzero' cannabis terapeutica Il leader dei conservatori britannici David Cameron ha detto che potrbbe legalizzare la cannabis per uso medico, nel caso in cui sara' eletto primo ministro della Gran Bretagna. Cameron ne ha parlato rispondendo ad una domanda 'postata' sul suo sito internet. Il capo del partito Tory, in un videomessaggio diffuso sul suo sito web, ha spiegato che, su tale materia, si lascera' 'guidare dalla scienza'. 'Se saranno provati i reali benefici derivanti dall'impiego a scopo terapeutico, allora la mia decisione sara' presa', ha spiegato Cameron, sottolineando che resta tuttavia contrario alla legalizzazione completa della cannabis. 'Una depenalizzazione finirebbe per far aumentare il rischio di disponibilita' rendendo piu' difficile il compito dei genitori che vogliono tenere i figli lontano dalle droghe'. 21-01-2007 Italia. Giovanardi: legge sulla droga ha raddoppiato livelli di civilta' 'Questo governo ha raddoppiato da venti a quaranta la quantita' degli spinelli detenibili per uso personale, mentre la realta' dimostra che noi abbiamo raddoppiato i livelli di civilta' della normativa sulle tossicodipendenze'. Lo afferma il deputato Udc Carlo Giovanardi, sottolineando che 'come appare evidente dalla sentenza del Tribunale di Milano riportata dal 'Corriere della sera', non soltanto i semplici consumatori non finiscono in galera, ma anche i consumatori-spacciatori condannati fino a sei anni possono scontare la pena patteggiando un periodo di lavori utili alla collettivita''. 'Il cittadino filippino che per un anno a Milano scontera' la pena assistendo gli homeless alla stazione centrale spazza via tutte le menzogne che sono state dette e scritte dalla sinistra sulla legge Fini-Giovanardi'. Il filippino 39enne aveva patteggiato un anno di reclusione, senza sospensione condizionale della pena per i suoi precedenti, dopo essere stato trovato in possesso di 150 dosi di una potente droga metanfetaminica, in parte usata per se' e in parte spacciata. Applicando la pena del 'lavoro di pubblica utilita', l'uomo prendera' servizio all'associazione di volontariato 'City Angels Onlus' portando cibo, coperte e aiuti ai senzatetto della stazione. 22-01-2007 Italia. Inchiesta "Geo" sulla cannabis E' una droga a tutti gli effetti, ma la scienza utilizza sempre di piu' la cannabis per aiutare i pazienti nelle terapie contro il dolore. Non solo. Molte sono le malattie nelle quali l'uso della cannabis e' allo studio per un suo possibile ruolo terapeutico. Questa sostanza pero' resta a tutti gli effetti una pianta 'proibita' molto ambita dagli adolescenti, tanto che dal 2001 ad oggi i fumatori di cannabis sono passati da 1 milione e 900mila a 3 milioni e 800mila. A tracciare lo stato dell'uso medico-scientifico come personale della cannabis e' 'Geo', il mensile di scienze umane della Gruner+Jahr/Mondadori diretto da Fiona Diwan, in edicola con un dossier interamente dedicato alla cannabis. Nel dossier compaiono i dati piu' aggiornati, si fa il punto delle ultime scoperte scientifiche sulla marijuana, si parla dell'uso medico che ne viene fatto oggi: la cannabis, infatti, e' prescritta contro il dolore in molti Paesi fra cui, di recente, l'Italia. All'interno del dossier anche un'inchiesta tra adolescenti inquieti e genitori preoccupati e un reportage realizzato in Marocco, dove l'Europa si rifornisce di hashish. 'La cannabis e' una droga ma oggi la scienza ne fa un uso terapeutico sotto forma di pastiglie o spray: a Nijmegen, Olanda, l'Istituto di Marijuana Medica la coltiva legalmente per uso medico in una serra tenuta segreta per ragioni di sicurezza'. 'In particolare -spiega Rosanna Cerbo neurologa romana che attualmente dirige il Dipartimento per la Terapia del dolore al Beth Israel Medical Center di New York- e' dimostrato che la somministrazione di cannabinoidi fa bene per controllare la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia e per stimolare l'appetito nei malati di Aids'. Per questi ultimi, infatti, la perdita di peso e' uno dei disturbi piu' precoci ed evidenti, da cui dipende in gran misura l'evoluzione della malattia. Esiste poi un'ampia gamma di malattie, prima fra tutte la sclerosi multipla ma anche altre patologie neurologiche, per le quali sono in fase di studio i possibili vantaggi indotti da questo trattamento. Inoltre, sono stati illustrati i miglioramenti ottenibili con l'utilizzo della cannabis sul tono muscolare, riducendo la spasticita' e il tremore, migliorando il coordinamento muscolare e il controllo della vescica. Ma l'uso piu' comune e frequente che la societa' moderna e i giovani in particolare, ha fatto e fa della cannabis, e' per piacere personale. 'Dal 2001 a oggi -riporta il dossier- i giovani fumatori di hashish sono passati da 1 milione e 900mila a 3 milioni 800mila consumatori odierni, con un incremento maggiore tra le donne d'eta' compresa tra i 15 e i 24 anni (+9,3%). Nel 2005 sono stati 500mila i fumatori di cannabis tra i 19 e i 21 anni; il 32,1% degli studenti ha consumato marijuana o hashish almeno una volta nella vita'. Secondo uno studio commissionato dall'Istituto Superiore di Sanita' all'Ipsad Italia, inoltre, 350mila soggetti tra i 15 e i 54 anni fanno uso quotidiano di cannabis, mentre 1 milione e 900mila la assumono nel fine settimana. Secondo L'Osservatorio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze, all'interno della fascia tra i 15 e i 24 anni, l'Italia con il suo 12% sarebbe al quarto posto in Europa tra i consumatori di almeno uno spinello nell'ultimo mese, dietro a Gran Bretagna (16%), Spagna (14%) e Germania (13%). Anche se la situazione non e' paragonabile a quella degli '80 - allora si fumava la prima canna tra i 18 e i 20 anni, mentre oggi l'eta' del primo joint e' scesa tra i 14 e 16 anni - sono davvero in tanti a fumare la marijuana. 'Ci sono anche ragazzi che fumano per la prima volta a 12 o 13 anni -rivela Felice Nava, tossicologo del comitato scientifico del Federserd (la Federazione dei dipartimenti delle dipendenze)- un'eta' critica per la formazione della personalita', lo sviluppo cerebrale, gli studi. L'uso abituale a quell'eta', puo' celare a livello latente episodi psicopatici in grado di lasciare un segno importante nella persona. In soggetti predisposti, puo' perfino determinare gravi allucinazioni che durano nel tempo'. 'Di certo si sa che il principio attivo della cannabis, il delta-9-tetraidrocanabinolo (Thc), altera in modo temporaneo le funzioni cognitive, come la memoria a breve termine, la fluidita' verbale, la capacita' di attenzione e quella di risolvere i problemi' spiega Daniela Parolaro, direttrice del Centro di Neuroscienze dell'Universita' dell'Insubria di Varese. In genere alcuni di questi effetti scompaiono nel giro di qualche ora, ma talvolta rimangono anche per alcuni giorni e c'e' chi suggerisce che possano durare molto piu' a lungo, in caso pero' di assunzioni ripetute di dosi elevate. Uno studio condotto anni fa da Hannelore Ehrenreich dell'Universita' di Gottingen ha evidenziato che gli effetti negativi della cannabis dipendono non tanto dai livelli di principio attivo nel sangue, quanto dall'eta' di inizio dell'assunzione. 'E' bene considerare come gruppo a rischio gli adolescenti il cui cervello e' ancora in formazione e in potenza 'plasmabile' dalla droga', taglia corto Daniela Parolaro. 22-01-2007 Olanda. Agenzia del farmaco approva eroina terapeutica L'Agenzia olandese del farmaco ha approvato l'uso di eroina come un medicinale per trattare le persone che hanno alle spalle una lunga storia di dipendenza dalla sostanza e ripetuti fallimenti nella cura metadonica. La decisione implica, inoltre, l'estensione degli esperimenti di distribuzione controllata della sostanza. Il Governo olandese, insieme alla Svizzera, e' stato pioniere nel saggiare la possibilita' di trattare gli eroinomani con la droga stessa allo scopo di combattere delinquenza e marginalita' sociale. Anche in Spagna, l'ospedale Virgen de la Nieves di Granada ha effettuato una sperimentazione di distribuzione controllata di eroina, le cui conclusioni positive sono comparse su Journal of Abuse Treatment nel novembre 2006. I buoni risultati di quell'esperienza hanno indotto i responsabilii a chiedere sia un'estensione della distribuzione controllata, sia la possibilta' che alcuni degli eroinomani partecipi dell'esperimento possano continuare ad assumere la sostanza per inalazione o per via orale e non tramite iniezione. 22-01-2007 Ue. Frattini: si rinnovi missione Afghanistan per non aiutare narcotrafficanti 'E' facile parlare di ritiro mentre si beve comodamente una coppa di champagne seduti in un salotto romano. Si dovrebbe conoscere il Paese e sapere che andarsene dall'Afghanistan comporta almeno una duplicazione della produzione della droga. Droga che arriva anche in Italia'. Lo dichiara in un'intervista a 'Il Mattino' Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea. 'Al di la' dello smantellamento del regime dei Talebani si deve all'intervento militare e di pace la riduzione vertiginosa di droga. Il 60% in meno nei primi tre anni. Purtroppo con il tempo questa spinta si e' attenuata, anche perche' manca sul terreno il consolidamento della presenza internazionale'. E Frattini interviene anche sulla possibilita' di aumentare il numero di militari: 'L'Unione europea e gli Stati membri sono il primo donatore del mondo in quel territorio e stanno gia' facendo molto piu' dell'America, giocandosi una grande partita sulla scena internazionale. Tuttavia, sono convinto che l'impegno debba essere caso mai maggiore e non minore. E' un elemento decisivo se si vuole rafforzare il risultato ottenuto nei primi tempi'. 'Il colpo dato ai coltivatori di droga e ai terroristi e' stato fortissimo e ora e' necessario insistere su questa strada'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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