====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2008 Numero 159 15-02-2008 la prossima edizione: 29-02-2008 EDITORIALE Subito le nuove linee guida sulla fecondazione assistita. Interpellanza parlamentare di Donatella Poretti ARTICOLI - Messico. A Hospital Mexico il centesimo trapianto di midollo osseo di Marcela Cantero - Svizzera. Leucemia curabili con trapianto eterologo di staminali, ma e' difficile motivare i donatori migliori di Theres Luethi NOTIZIE - Gb. Embrione con materiale genetico da tre 'genitori' per eliminare malattie. Proteste dagli integralisti cattolici - Vaticano a scienziati britannici: siete deliranti - Italia. Associazioni in sciopero della fame per nuove linee guida legge 40 - Italia. Fondazione internazionale sul mieloma premia ricercatore italiano - Italia. Puglia. Raccolte 16mila firme per istituzione banca del cordone - Gb. Staminali cordonali dal Giappone salvano bimba affetta da leucemia - Usa. Flusso staminali ematopoietiche regolate da ritmi circardiani - Italia. Lavagna. Al via raccolta sangue cordonale - Italia. Studio Universita' di Milano su staminali pluripotenti contro Corea di Huntington - Gb. Cinque anni fa moriva Dolly - Italia-Usa. Studio su cellule staminali del melanoma per vaccino - Iran. Creato il primo topo 'chimera' - Usa. Anche Ucla ottiene staminali quasi embrionali da cellule adulte - Spagna. Centro ricerca con le staminali gestito da Opus Dei? - Spagna. Bernat Soria sulle sperimentazioni con le cellule staminali contro il diabete - Usa. Arriva il vaccino contro il cancro alla prostata? - Corea del Sud. Azienda clona cane defunto per privato cittadino - Usa. Nebraska verso il divieto di finanziamenti pubblici alla ricerca con le staminali embrionali - Usa. California. Cirm finanzia creazione di nuove linee di staminali embrionali - Usa. Massachusetts. Verso un miliardo di dollari alla ricerca con le staminali - Australia. Congresso Isaps, protesi al seno saranno sostituite da staminali -------------------------------------- EDITORIALE - Subito le nuove linee guida sulla fecondazione assistita. Interpellanza parlamentare E' in corso un digiuno di dialogo verso il ministro della Salute, per sollecitare il ministro ad emanare urgentemente il decreto di aggiornamento delle linee guida della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita, un atto dovuto nei confronti dei pazienti e delle cliniche di fecondazione assistita, un atto possibile anche nella fase in cui le Camere sono sciolte e il Governo e' dimissionario, ma che resta in carica per gestire il disbrigo degli affari correnti. Il nostro ministro purtroppo ha un comportamento schizofrenico su queste materie, perche' pur se il suo compito istituzionale e' di applicare le leggi, invece di impegnarsi in questo senso va invece in piazza a manifestare come fa oggi per la legge sull'aborto a Napoli: a me risulta che i ministri non debbano chiedere l'applicazione delle leggi a furor di popolo ma debbano essi stessi applicarle. Ma, siccome non sono pochi i motivi che imporrebbero al ministro Livia Turco di non temporeggiare e di prendere questa decisione, con i miei colleghi deputati radicali-Rnp glielo abbiamo ricordato con una interpellanza (1) in cui rileviamo che: - la legge n..40/2004 prevede che le linee guida siano aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni; - questo termine risulta ampiamente scaduto e il ministro ha preannunciato di avere gia' acquisiti i pareri tecnici dell'Istituto superiore di sanita' e del Consiglio superiore di sanita'; - siccome il divieto della diagnosi preimpianto e l'impianto obbligatorio dei tre embrioni non sono presenti nella legge ma nelle sue attuali linee guida, il ministro puo' tener conto anche delle sentenze dei tribunali di Cagliari e Firenze che, nel nome del principio costituzionale della tutela della salute, hanno disposto che i medici potevano praticare la diagnosi preimpianto nonostante le linee guida lo escludessero; - la recente sentenza Tar 398/2008 ha annullato le linee guida perche' illegittime per eccesso di potere e pertanto disapplicate; non solo ma anche perche' contrarie alla stessa legge 40/04 che secondo l’interpretazione dei giudici amministrativi consentirebbe anche l’indagine genetica sull’embrione. E per questo chiediamo quali provvedimenti il ministro intenda prendere. (1) http://www.donatellaporetti.it/intp.php?id=814 di Donatella Poretti -------------------------------------- ARTICOLI - Messico. A Hospital Mexico il centesimo trapianto di midollo osseo Minerva Soto Rodriguez, 63 anni, e' la paziente numero cento ad aver avuto un trapianto di midollo osseo all'Hospital Mexico. L'ospedale ha festeggiato con lei i risultati del programma avviato quattordici anni fa. La paziente, sottoposta a trapianto lo scorso 24 gennaio, soffriva di un mieloma multiplo (cancro sanguigno). "Non mi potevo alzare dal letto dal dolore alla colonna, ora sto molto meglio e sono riconoscente ai medici", ha detto la signora Soto; tra alcuni giorni si trasferira' al centro della Fundacion Pro Trasplante de Celulas Madre, che offre un sostegno ai pazienti bisognosi di recupero non lontano dall'ospedale per qualche mese dopo l'intervento. "E' necessario che rimanga vicino all'ospedale, due o tre mesi", ha sostenuto l'ematologo Williem Bujan, aggiungendo che la paziente e' stata sottoposta ad autotrapianto. In questo procedimento si prende sangue del paziente, e lo s'introduce in una macchina speciale che separa le cellule ematopoietiche, un tipo di cellule staminali. Le cellule vengono trapiantate nel midollo del malato per stimolare il processo di produzione di nuove cellule sanguigne, come piastrine e globuli. Il trattamento permette di rigenerare il midollo danneggiato e di sconfiggere il cancro del sangue. Hospital Mexico effettua ogni anno circa dieci trapianti di midollo osseo per correggere malattie come tumori e anemie. Il 45% degli interventi sono autotrapianti, il 55% sono trapianti in cui si prende il midollo osseo dei famigliari, soprattutto fratelli. L'ospedale intende eseguire anche trapianti di midollo in malattie autoimmuni come lupus e artriti. Anche gli ospedali San Juan de Dios e Nacional de Ninos realizzano trapianti di midollo osseo. San Juan de Dios aprira' entro l'anno una banca per il sangue del cordone ombelicale. Questo sangue contiene cellule ematopoietiche che potranno essere usate in futuro per trapianti di midollo osseo nei pazienti della sicurezza sociale. Fundacion Pro Trasplante de Celulas Madre offre appoggio a pazienti di scarse risorse e provenienti da zone lontane, dopo essere stati sottoposti a questo tipo d'intervento. di Marcela Cantero Dal quotidiano online Nacion.com (trad. di Rosa a Marca) ------------------- - Svizzera. Leucemia curabili con trapianto eterologo di staminali, ma e' difficile motivare i donatori migliori Per quanto le cifre siano di tutto rispetto, la fortuna di trovare nel registro internazionale un donatore compatibile varia molto da un caso all'altro. Il fatto e' che i gruppi tissutali sono composti in modo cosi' complesso che le loro combinazioni superano il milione. Ci sono tipi di tessuti molto diffusi, per i quali non e' difficile trovare il donatore adatto. Ma ce ne sono di estremamente rari. E cio' significa, ad esempio, che l'anno scorso per 80 pazienti il trapianto non sia stato possibile. A cio' s'aggiunga la diversita' etnica, fenomeno in aumento e che crea non pochi problemi. "Il buon Dio ha voluto che fossimo tutti differenti", dice Jakob Passweg, primario del reparto di ematologia all'ospedale universitario di Ginevra. "Questa diversita' fa si' che gia' tra europei sia difficile trovare il donatore adatto; ma lo e' tanto di piu' quando si tratta di discendenti di coppie miste. Se la madre e' thai e il padre svizzero, e' praticamente impossibile trovare il donatore compatibile". In questi casi bisogna accontentarsi di trapianti non ottimali. L'anno scorso, una bambina leucemica di otto anni, di origini etniche miste, ebbe una ricaduta dopo un ciclo di chemioterapia. Non aveva fratelli ne' sorelle, percio' non restava che cercare nella banca dati. Ma nemmeno tra i 12 milioni di donatori registrati si riusciva a superare l'80% di compatibilita'. "Sono trapianti ad alto rischio", spiega Passweg. Solo che senza trapianto le possibilita' che la bambina potesse sopravvivere erano praticamente nulle; non restava che rischiare. Alla fine, le sono state trapiantate le cellule staminali del sangue di sua madre, la cui compatibilita' era appena del 50% (in questi casi sono comunque preferibili alle cellule di individui estranei alla famiglia). Oggi la bambina sta bene. E Passweg sottolinea l'importanza di puntare sulla diversita' etnica quando si fanno campagne per reclutare nuovi donatori. Come rileva uno studio apparso di recente su Swiss Medical Weekly, la meta' dei pazienti trattati con cellule staminali del sangue provenienti da estranei e' ancora vivo cinque anni dopo l'intervento -una cifra sicuramente destinata a salire. In alcuni casi, pero', anche il miglior tessuto puo' fare ben poco. "Un trapianto di cellule staminali del sangue non e' un meccanismo o tutto o nulla", spiega Alois Gratwohl, primario del reparto di ematologia dell'ospedale cantonale di Basilea. "Non e' che chiunque riceva una donazione guarisca, mentre chi ne e' privo debba per forza morire". In realta', il successo di un trapianto dipende anche dall'eta' del paziente, dal tipo di male e dallo stadio della malattia. Naturalmente c'entra anche la qualita' del tessuto da trapiantare. E qui nasce il problema dei donatori. Se nel 2000 l'eta' media era di 36 anni, nel 2006 si era gia' a 40,4. Il limite per poter essere iscritti nel registro dei donatori e' fissato a 45 anni. E' essenzialmente una questione di rigetto, ossia, questo rischio si riduce se il materiale e' giovane. Solo che i giovani non pensano a donare il sangue. "Generalmente, i donatori sono persone che vogliono fare qualcosa per la societa'", sostiene Passweg. "Hanno avuto molto e vogliono restituire qualcosa". Donare cellule staminali del sangue e' uno degli esempi piu' toccanti di una persona sana che vuole aiutare un malato grave a tornare in salute. "Ma i giovani non si fanno facilmente convincere a compiere un atto altruista", continua Passweg. A 25 anni le preoccupazioni sono ben altre. "Hanno l'impressione che la societa' gli debba qualcosa". Attualmente la Fondazione Cellule Staminali del Sangue sta tentando, con una campagna nazionale, di sensibilizzare proprio le persone dai 25 ai 40 anni. L'anno scorso sono stati effettuati 64 trapianti; il paziente piu' vecchio aveva 69 anni, il piu' giovane 8 mesi. di Theres Luethi Tratto da Neue Zuercher Zeitung del 10 febbraio 2008 (trad. di Rosa a Marca) ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Gb. Embrione con materiale genetico da tre 'genitori' per eliminare malattie. Proteste dagli integralisti cattolici Sono gia' 10 gli embrioni umani con tre 'genitori' creati nei laboratori dell'Universita' britannica di Newcastle. Ognuno, infatti, contiene il Dna di un uomo e due donne. L'obiettivo, spiegano i ricercatori dell'ateneo autori della ricerca shock, e' quello di arrivare, grazie agli embrioni con due mamme e un papa', a un bebe' 'disease-free', cioe' a prova di malattie ereditarie. Un piccolo geneticamente modificato che, secondo l'annuncio degli scienziati, potrebbe nascere in Gran Bretagna entro tre anni. Gli speciali embrioni, riferisce il quotidiano 'Daily Mail', sono stati ottenuti con la speranza di arrivare alla cura di gravi malattie ereditarie, inclusa la distrofia muscolare e l'epilessia. Il team di Dug Turnbull spera di combinare le tecniche di fecondazione in vitro con la chirurgia cellulare per eliminare malattie causate da difetti del mitocondrio, la centrale energetica della cellula. Il Dna mitocondriale danneggiato passa da madre a figlio, ed e' all'origine di una cinquantina di gravi patologie. Si tratta di un problema che tocca una persona su 6.500. Il team ha sviluppato un 'trapianto mitocondriale': per prima cosa una coppia ricorre alla fecondazione assistita per creare un ovulo fertilizzato; a un giorno di vita, poi, il Dna del nucleo viene rimosso e posto nell'ovulo di una donatrice con mitocondri non danneggiati. Il bimbo che si sviluppera' dovrebbe avere il Dna nucleare di madre e padre e il Dna mitocondriale sano dalla donatrice: dunque avrebbe in effetti tre 'genitori'. Il team di Newcastle ha presentato il lavoro preliminare al Medical Research Council Centre for Neuromuscolar Disease a Londra la scorsa settimana. La tecnica, hanno spiegato i ricercatori, ha funzionato in esperimenti con embrioni anomali ottenuti con trattamenti di fecondazione assistita e mai utilizzati. In 10 embrioni monocellulari i trapianti sono stati eseguiti con successo, e gli embrioni si sono sviluppati per cinque giorni. "Speriamo di realizzare questa tecnica nei prossimi tre anni", ha detto Turnbull. Un emendamento all'Human Fertilisation and Embriology Bill britannico e' stato presentato alla Camera dei Lord proprio per permettere l'impiego di questa tecnica, ma solo dopo un pronunciamento dell'Human Fertilisation and Embriology Autority. Il governo, pero', ha rigettato l'emendamento nei giorni scorsi, assicurando al contempo a Lord Walton of Detchant, che aveva presentato l'emendamento, che il tema verra' presto dibattuto. Gli scienziati, da parte loro, ribadiscono che il metodo di Newcastle non prevede il ricorso alla clonazione. In ogni caso gli attivisti dei movimenti per la vita britannici si sono scagliati contro la ricerca, definita da Josephine Quintavalle di Comment on Reproductive Ethics come "assolutamente terrificante. Stanno facendo esperimenti con esseri umani", ha protestato la Quintavalle. COMMENTI Un embrione con tre genitori come possibile soluzione ad alcune malattie ereditarie? La tecnica in sperimentazione in Gran Bretagna lascia 'perplesso' il vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) Lorenzo D'Avack. Per una ragione soprattutto: al di la' di ogni altra considerazione, afferma l'esperto, il 'vero problema e' che si mette fortemente in discussione l'identita' stessa del nascituro'. Queste tecniche all'avanguardia, rileva D'Avack, 'possono essere giudicate da vari punti di vista: si possono ad esempio criticare poiche', secondo la visione di alcuni, determinano un sempre maggiore allontanamento dalla procreazione naturale; ma si possono anche apprezzare poiche', sottolineano altri, consentono di mettere al mondo bambini non affetti da determinate patologie'. Punti di vista a parte, resta pero' un fatto: 'e cioe' - commenta D'Avack - che il bambino che nasce con l'utilizzo di tali tecniche, come appunto quella che prevede genitori 'multipli', ha una identita' che risulta fortemente messa in discussione'. In altre parole, secondo l'esperto, la presenza di genitori multipli 'cancellerebbe' l'identita' del nascituro: 'Quali origini gli verrebbero descritte? E poi - si chiede - la societa' e' davvero pronta a simili scenari, se ancora oggi la stessa adozione continua a creare, in alcuni casi, gravi problemi appunto di identita'?'. Insomma, l'impressione, e' il commento del vicepresidente Cnb, e' che 'si stia superando ogni confine, con delle prospettive molto preoccupanti'. Infatti, argomenta, 'il punto non e' se essere o meno d'accordo con le nuove tecniche; il punto e' che, in ogni caso, e' molto grave il fatto che non si tenga conto dell'interesse del nascituro. E l'interesse primario di un bambino che nasce - conclude D'Avack - e' sicuramente avere un'identita''. 'Nessuna novita' nella creazione di un embrione con due mamme e un papa', se non forse un miglioramento nella tecnica con cui gli scienziati dicono di aver ottenuto gli embrioni. Nel mondo sono documentati gia' almeno 30 bambini nati in modo simile per scongiurare malattie mitocondriali'. A dare queste spiegazioni in merito alla notizia dell'embrione creato con tre genitori e' il genetista Giuseppe Novelli dell'Universita' di Roma Tor Vergata che precisa: probabilmente la novita' e' nella tecnica; da quello che viene raccontato su BBC online si evince infatti che in questo caso il Dna nucleare della mamma viene inserito nella cellula uovo di un'altra donna, precedentemente svuotata del proprio nucleo. Finora i mitocondri sani erano invece inseriti direttamente nella cellula uovo materna con 'iniezioni di mitocondri'. L'embrione con tre genitori serve a scongiurare il passaggio di malattie delle centraline elettriche della cellula, i mitocondri, organelli cellulari semiautonomi con Dna proprio, indispensabili alla cellula per produrre energia. Se il Dna mitocondriale materno (infatti solo i mitocondri della mamma sono ereditati dal feto) e' difettoso il bambino nasce malato. In questi casi si ricorre alla procreazione assistita prelevando mitocondri sani dalla cellula uovo di un'altra donna, in un certo senso la 'seconda mamma'. In un lavoro niente meno che del 2001, ha riferito Novelli, pubblicato sulla rivista Human Reproduction da Jacques Cohen dell'Istituto di Medicina Riproduttiva di Santa Saint Barnabas, New Jersey, si parlava gia' di ben 30 bimbi nati col Dna di due donne e un uomo: la tecnica era l'iniezione di mitocondri sani presi dalla cellula uovo di una seconda donna nella cellula uovo della 'prima mamma'. Nel lavoro di New Castle l'unica novita', quindi, ribadisce Novelli, e' forse nella tecnica: invece di fare l'iniezione di mitocondri sani nella cellula uovo, gli scienziati hanno trasferito il Dna nucleare della prima mamma nella cellula uovo, precedentemente enucleata, della 'seconda mamma', che fornisce cosi' i mitocondri sani. Questa cellula uovo 'chimera' di due mamme, viene infine fecondata. Comunque, conclude Novelli, questa tecnica potra' avere un uso limitatissimo solo per quei casi di forte rischio di trasmettere al nascituro malattie mitocondriali. Un embrione con il Dna di tre genitori? "Un obbrobrio, praticamente un'ammucchiata in provetta". Non usa mezzi termini il genetista Bruno Dallapiccola, ordinario di Genetica Medica all'Universita' La Sapienza di Roma. "Da un punto di vista etico - confessa Dallapiccola - ho forti perplessita'. Diciamo che sono abituato a pensare che un bambino nasca da due genitori, non da tre". I mitocondri non sono responsabili dei caratteri somatici ereditari, ma questo secondo il genetista non cambia il problema: "Anche se il bambino somigliera' solo ai due genitori 'di partenza', avra' materiale biologico di una terza persona. E non materiale di un organo qualunque, ma una parte di Dna". Una ricerca "a sensazione", secondo Dallapiccola, ma "la genetica e' una scienza seria, non deve fare progressi attraverso le notizie sensazionali". Senza contare i problemi clinici: "E' vero che con il citoplasma di una donna sana si possono sostituire i mitocondri malati della madre - spiega Dallapiccola - ma non si tiene conto di tutte le problematiche, con un insuccesso elevato, e numerosi rischi di patologie indotte. E' possibile dal punto di vista biologico, ma rischioso quanto il concepimento in vitro". Embrioni con tre genitori? Niente di cosi' nuovo o impensabile: un gruppo di ricercatori italiani ci aveva gia' pensato quasi otto anni fa. A preoccupare Alessandro Di Gregorio, specialista in Ostetricia e ginecologia alla guida del centro Artes di Torino, non e' dunque la ricerca dell'Universita' di Newcastle, quanto gli strali lanciati a mezzo stampa sui ricercatori. "E' indecente il fatto che ogni notizia scientifica venga data con toni allarmistici e disfattisti - dice infatti Di Gregorio in una nota - soprattutto quando la ricerca e' realizzata a ragion veduta. Si tratta, infatti, di un argomento che noi stessi avevamo gia' proposto nel 2000". Di Gregorio aveva gia' pensato a questa tecnica insieme a Massimo Zeviani, direttore del Centro Pierfranco e Luisa Mariani per lo Studio delle Neuropatie mitocondriali pediatriche. "Nel 2000 abbiamo riunito il comitato etico del Carlo Vesta - spiega Di Gregorio - e abbiamo chiesto all'allora ministro della Sanita' di poter trasferire il nucleo di una donna malata nell'ovocita di una donna sana. Purtroppo ci hanno risposto che si trattava di una tecnica troppo simile alla clonazione. In Inghilterra i ricercatori non hanno trovato questi ostacoli e sono riusciti ad andare avanti. Probabilmente nascera' un bambino sano entro l'anno prossimo". Per Massimo Zeviani, "curare le malattie mitocondriali utilizzando il patrimonio genetico naturale di una donatrice e' un grande successo scientifico. Si tratta in sostanza di un trapianto: non capisco perche' - si chiede l'esperto - il trapianto d'organo sia accettato, mentre quello genetico no. Inoltre parlare di embrione con tre genitori e' fuorviante, la quantita' d'informazione genetica della donatrice e' estremamente limitata rispetto al patrimonio genetico della madre e del padre biologici". "In Italia - prosegue Zeviani - siamo in grado di diagnosticare malattie mitocondriali invalidanti, e di prevederne l'evoluzione, ma siamo impotenti per quanto riguarda la terapia e una predizione affidabile". "Quando una donna e' portatrice di una malattia mitocondriale - aggiunge Di Gregorio - l'unica possibilita' per generare un bambino sano e' evitare la presenza di mitocondri, sostituendo il nucleo dell'ovocita di una donna sana con quello della malata. Non si tratta, quindi, di un concetto difficile da capire e di una tecnica impossibile da realizzare. Noi, per esempio, nel 2000 eravamo gia' perfettamente in grado di realizzarla - conclude - ma siamo stati bloccati e anche, successivamente, indagati". Secondo il Centro di ateneo di bioetica dell'Universita' cattolica, si tratta 'dell'ennesimo esperimento su esseri umani allo stadio embrionale' e testimonia come stia lentamente cadendo 'la barriera culturale e morale che ci impediva di trattare i nostri simili, come puro materiale biologico'. L'opinione pubblica, si legge nella nota del Centro di bioetica, viene emotivamente coinvolta quando viene annunciata 'la possibilita' di dare figli sani a coppie segnate da malattie genetiche'. Ma cosi' - si precisa nel documento - si impedisce di comprendere quale sia la vera posta in gioco, ovvero 'il fatto che queste tecniche stravolgono alla loro radice il significato antropologico della generazione umana'. Si introduce quindi 'l'dea che esista una sorta di diritto a programmare e a manipolare geneticamente i propri figli, in nome della loro salute'. Le varie carte dei diritti si trasformano cosi', si legge ancora nella nota, 'in diritti di carta laddove ci sono soggetti che non sono in grado di rivendicarli e di farli rispettare'. Gli scienziati britannici sostengono che la creazione di un embrione da tre genitori consente di risolvere il problema della trasmissione di malattie gravi tra madre e figlio. Si potrebbe cosi' ovviare, in particolare, ai difetti del mitocondrio, micro organismo responsabile di una cinquantina di malattie conosciute. La Consulta di Bioetica è "stupita" dal clamore suscitato dal nuovo intervento compiuto in Gran Bretagna sull'embrione con 'tre genitori' che consente di garantire a" nuovi nati maggiore salute, evitando malattie derivanti dal Dna mitocondriale". In una nota Maurizio Mori, presidente delal Consulta, spiega di essere intervenuto nella querelle a causa del "persistere di dichiarazioni apocalittiche come quella che tale esperimento avrebbe fatto cadere 'la barrriera che protegge ciò che è umano'". Frasi e dichiarazioni che "portano a ribadire che simili toni sono già stati usati in migliaia di occasioni con il solo risultato di doversene poi rimangiare senza che l'umanità sia decaduta ed, anzi, con la presa d'atto che è stato compiuto un modesto passo in avanti. Sicuramente i progressi biomedici non genereranno una situazione senza lacrime - dice - ma l'auspicio è che riescano almeno ad offrire condizioni migliori di quelle offerte da una natura spesso avara". La Consulta di Bioetica "plaude agli sforzi compiuti dagli scienziati nella lotta contro le malattie ed auspica che anche in Italia questo obiettivo venga maggiormente riconosciuto di quanto sta accadendo ora per via di campagne mediatiche e denigratorie". 'Nessuna finalita' terapeutica puo' mettere in conto l'utilizzo di uomini come cavie da esperimento, perche' nessun individuo, per nessun motivo, puo' accampare un diritto di vita o di morte su di un suo simile'. E' quanto scrive L'Osservatore romano. In un articolo a firma del direttore del Centro di bioetica dell'Universita' Cattolica, Adriano Pessina ci si chiede 'se stiamo irrimediabilmente abbassando la soglia di tutela del valore e della vita del singolo uomo e se stiamo tornando ad un'impostazione in cui il valore e la dignita' del singolo sono strettamente commisurate alle fasi del suo sviluppo, cosi' che esisterebbe una differenza morale tra eliminare un embrione, un feto, un neonato, un bambino, un adulto, un anziano'. Una sorta di scala di valutazione dell'umano che scantona in 'sistemi di classificazione e discriminazione fra gli uomini, e, nello stesso uomo, rispetto alle diverse fasi della sua esistenza'. Ma per il genetista, esiste una questione ancora piu' radicale, che occorre avere il coraggio di affrontare e riguarda la procreazione extracorporea. Questa, scrive L'Osservatore romano, 'al di la' delle intenzioni e motivazioni psicologiche e cliniche, stravolge il significato antropologico della generazione umana in quanto sostituisce l'atto personale, affettivo, esistenziale, corporeo, da cui ha origine l'esistenza umana con una tecnica di laboratorio che consegna il generato all'anonima responsabilita' di una procedura eseguita, sia pure con scrupolo, da lavoratori altamente specializzati'. "Aberrazioni mentali da cui dobbiamo guardarci. La definirei una ferita grave all'organismo umano". Non usa mezzi termini Paola Binetti, senatrice del Partito democratico. "Nel momento in cui- aggiunge Binetti- trattiamo un essere umano come un oggetto solo da montare e smontare stiamo compiendo un'offesa alla scienza che deve avere obiettivi profondi e importanti per dare risposta ai problemi della vita umana". La scienza, conclude la senatrice, "deve essere al servizio dell'uomo, e questi boom mediatici discutibili spesso non danno esiti scientifici significativi e creano aspettative che in realta' non corrispondono alla realta'". Binetti mette in discussione il merito scientifico dell'esperimento dell'equipe britannica: "Contraddice la deontologia scientifica- dice in conclusione- Gia' e' accaduto che si verificassero esperimenti discutibili che poi non avevano alcuna utilita' pratica e concreta, e finivano anche per dare delle aspettative illusorie a persone bisognose". "Nessun problema etico nella creazione di un embrione con tre genitori, perche' in realta' i genitori sono due e restano due". E' il commento di Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita' del Senato alla notizia arrivata dall'Inghilterra sulla creazione di embrioni con i nuclei del padre e della madre ma con il trapianto di mitocondri di una donatrice. "La chiarezza e' d'obbligo in questi casi- spiega Marino- La tecnica utilizzata dai ricercatori inglesi prevede la fusione del patrimonio genetico di un uomo con quello di una donna portatrice di una malattia gravissima che si puo' trasmettere per via ereditaria solo attraverso i mitocondri". Il nuovo Dna che "caratterizzera' il nuovo individuo deriva quindi solo dalla fusione dei Dna del padre e della madre ma l'embrione prosegue il suo sviluppo grazie al trapianto dei mitocondri sani. Con i mitocondri sani l'embrione sara' a sua volta sano". Si tratta, continua il senatore del Pd, "di una vera e propria terapia dell'embrione e il suo patrimonio cromosomico non viene ne' toccato ne' modificato". La prova "e' data dal fatto che l'aspetto delle cavie nate da questa sperimentazione non risente in alcun modo del patrimonio genetico della donatrice di mitocondrio". La notizia, prosegue Marino, "e' interessante dal punto di vista scientifico e, se i primi risultati saranno confermati da ulteriori ricerche, questa nuova terapia potrebbe contribuire a prevenire alcune malattie ereditarie che portano alla cecita', alla sordita', all'epilessia e che sono collegate ai mitocondri della madre". "Un bimbo con un padre e due mamme genetiche? La folle creazione di embrioni umani annunciata da Oltremanica fa rabbrividire. Siamo arrivati ormai alla costruzione dell'umano artificiale, al Frankenstein dei film in bianco e nero che supera anche l'immaginazione fantascientifica di Aldous Huxley". E' quanto dichiara, in una nota, il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volonte'. E' necessaria, sostiene l'esponente centrista, "una forte mobilitazione, una campagna globale in difesa dell'uomo e dell'umana natura che contrasti senza sosta il mondo trans-umano di scienziati folli e diabolici, cosi come le temibili tentazioni del macabro potere dell'uomo sull'uomo, del forte sul debole". Secondo Volonte', inoltre, "le folli pretese inglesi di giocare ad esser Dio fanno esplodere l'eugenetica e il razzismo piu' incivile e disumano. L'assedio dell'uomo contro l'intera umanita'- conclude- deve essere spezzato al piu' presto". "Tre genitori per un solo bambino? Un'oscenita' di cui non pensavo l'uomo fosse capace. Il rischio che la scienza sia ormai preda di un' inaccettabile deriva eugenetica si fa sempre piu' concreto". Questo il commento della deputata di Forza Italia, Isabella Bertolini. "La paura del dolore e della sofferenza- aggiunge Bertolini- non giustifica mostruose degenerazioni che intaccano e distruggono il concetto stesso di genitorialita', di famiglia e che rischiano di causare uno smarrimento incurabile nel bambino che nascera'". Siamo "di fronte a pericolosissime devianze che stravolgono il ciclo naturale della procreazione. Ieri lo sperma dal midollo della donna, capace quindi di procreare senza l'ausilio di un uomo". Oggi "l'invenzione del numero infinito di genitori. La Gran Bretagna sembra aver smarrito il senso della misura. In Europa esiste ormai un porto franco, la Gran Bretagna appunto, dove moderni Frankstein stanno oltraggiando l'ordine naturale delle cose". Mi stupisce, continua l'esponente azzurra, "che esponenti della sinistra come il Prof. Marino non solo non stigmatizzino tali esperimenti ma addirittura se ne facciano promotori". "Attenti a definirlo subito una mostruosita'". Con queste parole Claudio Giorlandino, presidente della Societa' italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale e presidente del Forum delle associazioni di diagnosi, genetica e riproduzione commenta la notizia. "La stampa straniera ha dato un modesto risalto alla notizia che, a Newcastle, embriologi inglesi hanno ottenuto un embrione da 3 genitori- spiega Giorlandino- qui in Italia la cosa invece appare subito con grande rilievo mediatico e c'e' gia' chi parla di mostruosita' non spiegando perche' e quali vantaggi si sono tratti da tale tecnica". Per il medico va detto "innanzitutto che lo si e' fatto per debellare una serie di malattie terribili: le malattie mitocondriali, patologie insite nell'Rna delle donne e che vengono trasmesse ai figli". Se il patrimonio genetico composto dal Dna di entrambi i genitori naturali, sottolinea Giorlandino "dei quali la madre e' portatrice della malattia viene messo in una cellula uovo privata del nucleo di una donatrice sana, questa malattia viene sconfitta ed il feto sara' sano. Ci adoperiamo in mille modi, dopo la nascita, per togliere un po' di sofferenza a questi individui che sono portatori di terribili malattie perche' non si dovrebbe usare un metodo cosi' semplice per sconfiggere una malattia cosi' grave prima del formarsi dell'individuo?". A queste frontiere della scienza, continua il presidente della Societa' italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale, "non bisogna imporre un veto assoluto, ne' imporre leggi che li inibiscano. Non vi sara' modo di impedire che si accrescano e si sperimentino confini sempre piu' avanzati". Anzi, avverte Giorlandino "il 'rumore' dato dall'allarmismo e dall'anatema fomenta l'interesse e puo' essere di stimolo ad una ricerca sconsiderata, aumenta l'interesse ed eccita l'eccesso". Fino a quando queste metodologie si applicheranno in paesi "ad alta civilta' democratica, come l'Inghilterra, non ci saranno rischi di mostruosita' o derive innaturali- conclude il medico- e verranno utilizzate ai fini del bene e della cura della malattia con massimo rispetto per l'uomo". - Vaticano a scienziati britannici: siete deliranti E' 'un delirio', e' 'l'ultima deriva di una procreazione artificiale che prescinde non solo dall'unione uomo - donna dal punto di vista affettivo, ma anche biologico'. E' quanto sottolinea il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Elio Sgreccia, dopo la notizia, proveniente da ambienti scientifici britannici, della sperimentazione su topi di una tecnica che potrebbe consentire di prelevare delle cellule staminali dal midollo osseo della donna per creare spermatozoi e avere figli senza il concorso dell'uomo. Sgreccia, in un'intervista alla Radio Vaticana, critica anche con durezza chi vuole abolire le parole 'mamma e papa'' per sostituirle con 'genitore' e parla di un'ideologia convergente che spinge contro la famiglia e l'eterosessualita'. E' 'un'ingegneria che porta lontano, una specie di delirio, verso la produzione dell'uomo come uno lo vuole e nello stesso tempo la trasformazione della sessualita' e l'abrogazione della famiglia'. Il presule contesta anche la proposta di alcune associazioni omosessuali britanniche di abolire le parole 'mamma' e papa''. 'In questa maniera si verrebbe ad abolire il senso affettivo che hanno le due parole, papa' e mamma, e metterle tutte e due sotto il catalogo genitoriale, di genitori, per marcare l'uguaglianza, l'equipollenza dei due sessi, quindi l'abolizione dell'eterosessualità e del legame paterno e materno, nello stesso tempo'. E' 'una stessa ideologia convergente...che sottende e spinge in avanti contro la famiglia, a favore di una rottura della eterosessualita', dell'autoreferenzialita', della individualita' di uomo e donna'. 'Se poi e' portata avanti da certi gruppi occulti, che finanziano anche, naturalmente, le ricerche, di questo non ho le prove', conclude. "L'annuncio, per altro poco verosimile, della possibilita' di ottenere spermatozoi a partire da cellule staminali adulte della donna da utilizzare per la fecondazione, dimostra che la scienza, quando non trova al suo interno un'etica di orientamento, smarrisce la sua vera vocazione di servizio all'umanita'". E' quanto afferma il presidente dell'Associazione Medici Cattolici Italiani, Vincenzo Saraceni, aggiungendo che, in questo caso, la scienza "puo' diventare un ostacolo allo sforzo degli uomini di progredire nello sviluppo della loro realta' creaturale". - Italia. Associazioni in sciopero della fame per nuove linee guida legge 40 'Subito' le linee guida della legge 40 sulla fecondazione assistita: 'e' la legge che le impone': lo hanno detto il 14 febbraio a Roma in un conferenza gli esponenti dell'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca i rappresentanti di alcune associazioni di pazienti. Sono ormai una settantina i rappresentati dell'Associazione Coscioni in sciopero della fame per chiedere le linee guida. Oggi in programma anche un incontro con il ministro. 'In Italia -ha detto il segretario dell'Associazione Coscioni, Marco Cappato- ci sono donne, coppie portatrici di malattie genetiche e pazienti sterili che attendono la garanzia delle linee guida; la legge le impone' e il ministro della Salute 'ha la responsabilita' di firmare il decreto, che e' pronto sul suo tavolo'. Per Maria Antonietta Coscioni, quella del ministro Turco 'e' un'inerzia che grava sulla pelle dei malati e delle donne'. Nella giornata in cui le donne scendono in piazza a Napoli, Roma e in altre citta' in difesa della legge sull'aborto, 'si sta aprendo un nuovo scenario, che preannuncia una battaglia a tutto campo' al centro della quale ci sono i temi della fecondazione assistita, aborto, diagnosi preimpianto, ricerca sulle staminali, ha osservato Monica Soldano, dell'Associazione Madre Provetta. 'E' un dovere del ministro della salute fare chiarezza sui limiti dell'applicazione della legge 40, firmando e rendendo cosi' operativa la bozza delle linee guida, da troppo tempo ferma sul suo tavolo'. Alla luce delle recenti sentenze dei tribunali di Cagliari, Firenze e del Tar del Lazio, in riferimento all'articolo 32 della Costituzione Italiana, il ministro Turco 'non puo' sottrarsi a tale onere'. 'La diagnosi preimpianto deve essere permessa perche' la legge 40 non la vieta' e perche' 'la coppia ha il diritto di conoscere lo stato di salute dell'embrione, soprattutto se c'e' un'alta percentuale di rischio di trasmissione di patologie genetiche'. La diagnosi preimpianto 'ridurrebbe il rischio di ricorrere successivamente a pratiche abortive, evitando alla donna e alla coppia inutili sofferenze'. - Italia. Fondazione internazionale sul mieloma premia ricercatore italiano Importante riconoscimento per l'ematologo torinese Mario Boccadoro. L'Imf (International Myeloma Foundation) gli ha conferito il sesto Robert Kyle Lifetime Achievement Award. Il premio e' stato consegnato lo scorso 6 febbraio nel corso di una cerimonia in suo onore alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, in occasione dell'European Trialis Forum, a Torino. L'Imf, che oggi conta piu' di 165 mila iscritti di 113 Paesi, sostiene la ricerca sul mieloma, organizza corsi di aggiornamento, fornisce appoggio ai pazienti e alle loro famiglie, segue i ricercatori e i medici curanti. Con il riconoscimento conferito al professor Boccadoro, la fondazione ha voluto sottolineare il suo impegno nella lotta della malattia. Boccadoro, infatti, oltre a dirigere la Divisione universitaria di Ematologia dell'ospedale Molinette di Torino, ha dato vita all'Msg (Italian Myeloma Study Group), primo consorzio italiano per lo studio di questa patologia e tra i primi gruppi in Europa. L'Msg ha condotto una serie di determinanti trial clinici sul trapianto di cellule staminali, oltre a studi sull'efficacia di nuove sostanze per la cura del mieloma multiplo, quali la talidomide. 'Boccadoro -dice Brian G.M. Durie, presidente e cofondatore dell'Imf- vanta una straordinaria e produttiva carriera e il suo lavoro incarna l'impegno verso la cura del paziente e il miglioramento delle sue condizioni di vita, rispecchiando lo stesso ammirevole proposito del medico al quale e' intitolato il premio'. Il Robert Kyle Lifetime Achievement Award e' un prestigioso riconoscimento annuale intitolato a Robert A Kyle, fondatore del gruppo di ricerca sul mieloma alla Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota. Mario Boccadoro ha iniziato ad occuparsi di mieloma nel 1978 quando, a Brussels, ha avuto modo di lavorare con Benjamin Van Camp, uno dei primi ricercatori nel campo. I suoi studi sono stati pubblicati dalle maggiori testate scientifiche tra cui il New England Journal of Medicine, Blood e il Journal of Clinical Oncology. - Italia. Puglia. Raccolte 16mila firme per istituzione banca del cordone Il comitato salentino 'un cordone per la vita' che sensibilizza le mamme alla donazione del cordone ombelicale e del suo sangue, ha raccolto, attraverso una petizione popolare, 16 mila firme che sono state presentate al presidente del consiglio regionale pugliese, Pietro Pepe, affinche' venga istituita una banca del cordone ombelicale nella citta' di Lecce. Il cordone ombelicale, che normalmente viene gettato, e' ricco di cellule staminali indispensabili nella cura di alcune patologie. 'Si tratta -ha detto Pietro Pepe- di una importante iniziativa che da' il senso della grande sensibilita' popolare sulla questione della donazione, problema che verra' affrontato nell'ambito del piano sanitario regionale'. 'Pertanto la Regione ha gia' affrontato la questione, individuando all'interno del documento di indirizzo economico finanziario del 2007 la sede del centro di conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale nella 'Casa sollievo della sofferenza' di San Giovanni Rotondo (Foggia) ed a medio e lungo termine nel Policlinico di Bari e nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi'. 'Una seconda banca del cordone a Lecce -ha spiegato la presidente del comitato, Alessia Ferreri- o almeno un centro di prelievo e raccolta non e' una questione campanilistica, quanto piuttosto logistica in quanto si potrebbe ottimizzare il servizio per il sud salento, rendendo possibile l'accesso in condizioni di uguaglianza a tutte le utenti della regione in qualunque comune vivono'. 'Tra l'altro il comitato, che ha avuto il sostegno di diecimila aderenti e di oltre 60 associazioni ha ricevuto il sostegno ed il supporto istituzionale del Comune di Lecce'. - Gb. Staminali cordonali dal Giappone salvano bimba affetta da leucemia Hanno fatto un lungo viaggio in congelatore per arrivare dal lontano Giappone in Gran Bretagna ed essere trapiantate nell'organismo della piccola Sorrel Mason, due anni, malata di una rara forma di leucemia mieloide cronica. Eppure le cellule staminali 'con gli occhi a mandorla' provenienti da un cordone ombelicale conservato a Tokyo, hanno compiuto il miracolo, nonostante i medici avessero dato a Sorrel solo il 30% di possibilita' di sopravvivere dopo la prima diagnosi. Si e' trattato del secondo caso nel Regno Unito -riporta il tabloid 'Daily Mail'- di trapianto di cellule staminali congelate, ma soprattutto su una paziente molto difficile: sono stati effettuati test su milioni di campioni di staminali per individuare quelle compatibili col midollo osseo della bambina, prima di arrivare a quelle giapponesi, quasi come 'ultima spiaggia'. "E in effetti, con tutta probabilita', quello era l'unico campione al mondo che potesse andare bene per nostra figlia", confessa la mamma di Sorrell, Samantha. A distanza di un anno dal trattamento effettuato all'ospedale pediatrico di Bristol, la bimba sta bene. - Usa. Flusso staminali ematopoietiche regolate da ritmi circardiani Secondo una ricerca pubblicata il 7 febbraio su Nature il rilascio nel sangue di cellule staminali ematopoietiche (HSCs) è regolato dai ritmi circardiani, un orologio naturale del corpo che regola i bioritmi nell'arco di 20-28 ore. Le cellule dal midollo osseo verrebbero messe in circolo per rigenerare il sangue e potenzialmente altri tessuti, come è stato visto negli animali in letargo. Secondo Paul Frenette, direttore di ricerca, e colleghi, Mount Sinai School of Medicine, New York, questo "traffico" non è causale ma segue i ritmi delle normali oscillazioni circardiane e le HSCs possono raggiungere a orari precisi siti dell'organismo danneggiati dal jet leg o dall'esposizione ai raggi solari. I ricercatori dicono che è lo stesso sistema nervoso centrale a regolare direttamente la funzione di queste cellule staminali annidate nei tessuti periferici. La scoperta potrà essere utile per migliorare la resa delle HSCs raccolte per scopi terapeutici. - Italia. Lavagna. Al via raccolta sangue cordonale Ha preso il via ufficialmente, presso l'Azienda sanitaria locale 4 chiavarese, la donazione del sangue del cordone ombelicale presso il reparto di Ostetricia-Ginecologia dell'ospedale di Lavagna, nel Tigullio. Primo donatore del Levante ligure genovese, e' stato Lorenzo, 4.370 kg, primo figlio di una donna di 32 anni. La donazione del sangue cordonale e' finalizzata alla raccolta delle cellule staminali che verranno depositate al 'Basko' cioe' la banca del cordone ombelicale presso l'ospedale genovese San Martino. - Italia. Studio Universita' di Milano su staminali pluripotenti contro Corea di Huntington Il gruppo di ricerca del laboratorio di cellule staminali dell'Universita' di Milano, diretto da Elena Cattaneo, sta dedicandosi allo studio della Corea di Huntington sfruttando la recente scoperta dello scienziato giapponese Shinya Yamanaka, che e' riuscito a ottenere cellule staminali simili alle embrionali riprogrammando cellule somatiche. Lo ha detto all'Ansa la stessa professoressa Cattaneo, all'incontro su 'Problemi etici nella ricerca sulle cellule staminali' promosso il 13 febbraio a Milano dal Centro Politeia. Il laboratorio dell'ateneo milanese e' l'unico centro ricerca italiano a far parte del gruppo ESTOOLS, che comprende 23 gruppi di ricerca europei. A ESTOOLS l'Unione Europea ha appena concesso un finanziamento di 12 milioni di euro in quattro anni per effettuare ricerche interamente dedicate alle cellule staminali embrionali umane. 'Nell'ambito di queste ricerche -ha precisato Elena Cattaneo- a Milano abbiamo deciso di dedicarci alla riprogrammazione di cellule somatiche, sulla strada indicata dal giapponese Yamanaka. E in questo particolare campo abbiamo pensato di provare a riprogrammare i fibroblasti (cellule del tessuto connettivo, ndr.) di pazienti affetti da Corea di Huntington', malattia genetica degenerativa ereditaria che colpisce il sistema nervoso. Lo scopo e' quello di dedifferenziare (tornare indietro nella differenziazione) queste cellule per arrivare a ottenere le cellule staminali embrionali di quel particolare paziente, col gene-malattia e anche con l'intorno del Dna che genera i polimorfismi della stessa affezione neurologica. 'Se poi torniamo a far differenziare queste staminali possiamo vedere come la malattia di Huntington di quel particolare paziente si e' sviluppata, come si formano cioe' i suoi neuroni malati. Possiamo studiare cosi', in modo molecolare, la malattia paziente-specifico'. Ma per portare avanti questi studi, secondo la ricercatrice milanese, 'non si puo' prescindere dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali; ricerca che in Italia e' permessa dalla legge solo su cellule embrionali importate dall'estero'. Lo ha detto anche il professor Demetrio Neri, dell' Universita' di Messina, secondo cui 'la scoperta di Yamanaka non serve a risolvere i problemi etici. Perche' anche partendo da cellule somatiche e riprogrammando all'indietro, per poter arrivare alle staminali embrionali, queste ultime bisogna pur poterle individuare con precisione; e questo implica conoscenze che non si possono avere se non con studio e ricerca sulle staminali embrionali. Cosa che lo stesso Yamanaka ha precisato in un suo successivo articolo'. - Gb. Cinque anni fa moriva Dolly La pecora piu' famosa del mondo per essere stata il primo clone di un mammifero, Dolly, e' morta solo cinque anni fa, ma da allora la ricerca ha fatto grandi passi in avanti. Da allora la stessa tecnica, perfezionata, ha permesso di ottenere cloni di molte specie, da animali da laboratorio a quelli da allevamento e di compagnia. L'ultima frontiera sono le chimere, piu' correttamente 'cibridi', embrioni ottenuti trasferendo la cellula di una specie nell'ovulo di un'altra privato del nucleo. L'ESPERIMENTO - E' stato condotto nell'istituto Roslin di Edimburgo dal gruppo coordinato da Keith Campbell e Ian Wilmut. Da una pecora di razza Finn Dorse e' stata prelevata una cellula dalla ghiandola mammaria e il suo nucleo e' stato trasferito nell'ovulo di una pecora di razza Scottish Blackface, privato del nucleo. L'embrione cosi' ottenuto e' stato trasferito nell'utero di una terza pecora. Prima di arrivare a Dolly sono state trasferite ben 277 cellule somatiche in altrettanti ovociti. Solo in 29 casi si sono ottenuti embrioni, trasferiti nell'utero di 13 pecore, con un solo successo. LA RIVOLUZIONE DI DOLLY - Nata il 5 luglio 1996, Dolly e' stata il primo successo della tecnica della clonazione e come tale la sua nascita venne annunciata nel febbraio 1997 dalla rivista Nature. Ha segnato una rivoluzione scientifica, dimostrando che, contrariamente a quanto si credeva, lo sviluppo di una cellula non e' irreversibile ma che una cellula specializzata puo' riprogrammare il suo patrimonio genetico e tornare ad essere indifferenziata, ossia una cellula staminale capace di svilupparsi di nuovo, dando origine a un embrione o a cellule di tessuti diversi. LA FATTORIA DEI CLONI - Il primo animale ad essere clonato dopo Dolly e' stato il topo, per il particolare interesse che ha nella ricerca. All'inizio ottenere un successo era davvero difficile, ma la tecnica e' stata progressivamente affinata. Oggi la fattoria dei cloni comprende 16 specie di mammiferi fra topi, asini e cavalli, maiali geneticamente modificati, animali selvatici come il muflone, mucche e capre, ratti e lupi, e poi animali da compagnia come gatti e cani. LE DOMANDE APERTE - Nonostante i successi, ancora non si conoscono i fattori che influenzano la riprogrammazione cellulare e meno del 10% degli embrioni ottenuti con il trasferimento nucleare trasferiti in utero completa lo sviluppo. LO ZOO DEI CIBRIDI - Una delle possibili vie per saperne di piu'sono i cibridi, ossia ibridi per citoplasma: embrioni ottenuti trasferendo la cellula di una specie nell'ovulo di un'altra specie privato del nucleo (ma non del citoplasma). Finora ne sono stati ottenuti 33 in laboratori di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, alla Cina. Alcuni con cellule di animali minacciati di estinzione, come il panda e il gaur, altri con cellule di balena e umane.In quest'ultimo caso, l'obiettivo e' avere a disposizione linee di cellule a scopo di ricerca, per studiare malattie neurodegenerative. (Ansa) - Italia-Usa. Studio su cellule staminali del melanoma per vaccino Le cellule staminali tumorali del melanoma forniscono le stesse informazioni di tutte le altre cellule cancerose, poiche' esprimono i medesimi "antigeni", ovvero quelle molecole in grado di indurre una risposta da parte del nostro sistema immunitario e quindi utili per lo sviluppo di una vaccinazione anti tumorale. Questi i risultati di uno studio pubblicato a gennaio sulla rivista Journal Cellular Physiology frutto della collaborazione internazionale tra il Laboratorio di Immunologia dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena diretto da Pier Giorgio Natali, il Centro di Immunoterapia dell'Universita' di Siena guidato da Michele Maio e il Wistar Institute di Filadelfia dove Meenhard Herlyn e' leader del Molecular and Cellular Oncogenesis Program. Le cellule staminali tumorali sono quella esigua popolazione cellulare che alimenta continuamente la crescita del tumore come un serbatoio dal quale il cancro si rifornisce, rappresentando, per questa loro proprieta', un bersaglio terapeutico di grande interesse per la lotta al cancro. Anche nel melanoma cutaneo, come in altre neoplasie, sono state descritte cellule staminali, ma non si conosceva se tali staminali esprimessero gli antigeni bersaglio di numerosi protocolli di immunoterapia in corso a livello internazionale. E' facile comprendere quanto la risposta a questo interrogativo sia vincolante per lo sviluppo di piu' efficaci vaccini. Lo studio pubblicato di recente su Journal Cellular Physiology ha dato una risposta a tali quesiti, dimostrando che cellule del melanoma, con le caratteristiche di cellule staminali tumorali, esprime la maggior parte degli antigeni di utilita' terapeutica in analogia a quanto avviene nella popolazione cellulare totale del tumore. Tra gli antigeni i "Cancer Testis Antigens" (CTA) sono di particolare interesse poiche' sono capaci di indurre una efficace risposta immunitaria. "Queste conclusioni sono d'interesse sia biologico che clinico -precisa Natali, il cui laboratorio da anni si occupa di ricerca traslazionale- I differenti CTA che sono espressi anche dalle staminali del melanoma, individuati e classificati rappresentano quindi un bersaglio stabile e multiplo alla immunoterapia. Tali informazioni, fondamentali per la selezione dei pazienti come candidati a trattamenti immunoterapici specifici, possono essere ottenute dalla popolazione cellulare totale del tumore, senza dover ricorrere al difficile isolamento delle cellule staminali, con evidente risparmio di risorse tecniche ed economiche". - Iran. Creato il primo topo 'chimera' Anche nei laboratori dell'Iran si studiano le staminali embrionali. I ricercatori del grande Paese asiatico hanno creato il primo topo-chimera generato dall'iniezione di staminali embrionali di un esemplare di colore nero nell'ovocita di un animale bianco. L'embrione cosi' ottenuto e' poi stato inserito nell'utero di un terzo topo, che ha portato fino in fondo e con successo la gestazione. La notizia e' stata diffusa dall'agenzia di stampa di Teheran Irna. L'esperimento e' stato condotto nel dipartimento sulle cellule staminali del Royal Research Center iraniano, diretto da Hossein Baharvand. Lo scienziato ha dichiarato che il suo intento e' quello di creare "animali con caratteristiche specifiche, per studiare il ruolo dei geni nella genesi di alcune malattie". L'Iran non e' nuovo a esperimenti di genetica e clonazione. Nel 2006 nel Paese mediorientale era nata Royana, il primo agnello clonato dell'Iran. - Usa. Anche Ucla ottiene staminali quasi embrionali da cellule adulte Staminali come quelle embrionali, cioe' capaci di differenziarsi in ogni tipo di tessuto, senza pero' scomodare i problemi etici. Dunque senza usare ne' embrioni ne' ovociti, ma cellule della pelle riprogrammate per tornare a essere pluripotenti. Il risultato, gia' raggiunto dai ricercatori delle universita' di Kyoto in Giappone e del Wisconsin in Usa, e' stato ora ripetuto anche nei laboratori dell'universita' della California a Los Angeles. Gli scienziati guidati da Kathrin Plath e William Lowry hanno usato alterazioni genetiche per far tornare indietro nel tempo lo sviluppo di cellule umane della pelle, fino a ottenere staminali sostanzialmente identiche a quelle embrionali, chiamate 'iPs', cioe' staminali pluripotenti indotte (induced pluripotent stem cell). Il risultato, che conferma dunque quelli gia' ottenuti negli altri due atenei, e' pubblicato sulla versione online dei 'Proceedings of the National Academy of Sciences' (Pnas). Le potenzialita' terapeutiche si promettono enormi, senza dilemmi religiosi o etici. Partendo dalle cellule della pelle, infatti, si potrebbero ottenere staminali embrionali in grado di trasformarsi in potenziali pezzi di ricambio per il nostro organismo senza incorrere in problemi di compatibilita', come avviene oggi con i trapianti. Per esempio per ricreare isole pancreatiche per curare il diabete, cellule ematopoietiche contro le leucemie, motoneuroni per combattere il Parkinson. Solo modificando ad hoc quattro geni. "Le cellule che abbiamo ottenuto riprogrammando la pelle -osserva Plath- sono virtualmente indistinguibili dalle staminali embrionali umane". E soprattutto, il procedimento e' esente dagli attacchi di quanti si scagliano contro la cosiddetta clonazione terapeutica. Nonostante la soddisfazione per il risultato raggiunto, i maggiori esperti mondiali di staminali spingono pero' alla cautela, ed esortano a compiere ulteriori studi per verificare l'effettiva equivalenza tra le staminali pluripotenti ottenute dalla pelle e quelle embrionali. In piu', avvertono gli scienziati, non mancano problemi tecnici. A cominciare da quello che riguarda i virus vettori da usare per trasportare i geni riprogrammatori nelle cellule. Per questo Lowry ricorda che "gli studi in questo campo sono complementari a quelli sulle staminali embrionali, che restano necessari. Dunque l'ottenimento di cellule pluripotenti a partire dalla pelle potra' costituire solo un'altra via da percorrere per la ricerca". - Spagna. Centro ricerca con le staminali gestito da Opus Dei? Secondo il settimanale tedesco "Wirtschaftswoche", l'Opus Dei gestisce in Spagna un centro di ricerca sulle cellule staminali adulte. Come scrive il giornale nel numero in edicola, il "Centro de Investigacion Medica Aplicada" (Cima) di Pamplona, creato nel 2004 dalla "Universidad de Navarra", controllata dall'Opus Dei, conduce ricerche anche sulle staminali adulte. La terapia genica è uno dei cinque settori di specializzazione del Cima, spiega il settimanale. Tra i 400 ricercatori internazionali che lavorano nel dipartimento la clonazione terapeutica è ufficialmente proibita. "Ma non è chiaramente definito che osa si intenda con esattezza con questo", spiega il biochimico Matías Avila Zaragozá a "Wirtschaftswoche". Al Cima è legata la società di biotecnologie Digna, che ha già fatto domanda per 7 brevetti (altri 38 sono in preparazione). In questo momento vengono testati i farmaci basati su tali brevetti. Digna dovrebbe commercializzare il suo primo prodotto nel giro di un anno e andare subito dopo in borsa, scrive il settimanale. In tal modo l'Opus Dei non vuole arricchirsi, chiarisce il portavoce dell'università, Jesus Díaz: "Tutte le entrate saranno reimpiegate nella ricerca". - Spagna. Bernat Soria sulle sperimentazioni con le cellule staminali contro il diabete Durante una visita a Elche (Alicante), il ministro della Sanita' Bernat Soria ha spiegato che, dal 18 dicembre, sono in corso quattro sperimentazioni cliniche con le cellule staminali, esattamente negli ospedali di Virgen de la Macarena di Siviglia, Salamanca, Asturie e Calaluna. Ha precisato che i saggi clinici si stanno realizzando su pazienti affetti da piede diabetico, "una complicazione derivata dal diabete, che obbliga 6.000 cittadini spagnoli a subire l'amputazione parziale o totale del piede, di uno o di tutt'e due", come conseguenza della malattia. A questo proposito, ha chiarito che gli esperimenti con le cellule staminali sono gia' iniziati, e che se nei prossimi mesi daranno buoni risultati, il comitato scientifico approvera' l'inserimento di altri quindici pazienti, in modo da arrivare a cento. I cinque pazienti dell'ospedale sivigliano con cui ha avuto inizio l'applicazione terapeutica "stanno chiedendo che gli si impiantino le cellule anche nell'altra gamba". Ha poi alluso ad altre applicazioni "non solo per questa complicazione, bensi' anche per altre malattie, la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla, le distrofie muscolari, il cancro". A tempo debito verra' dato conto anche di queste, poiche' il calendario e' gia stato fissato. - Usa. Arriva il vaccino contro il cancro alla prostata? Dagli Stati Uniti giunge una nuova speranza contro il cancro alla prostata, una delle principali cause di mortalita' negli uomini. Un'equipe della University of Southern California ha messo a punto un vaccino sperimentale che fornisce una protezione efficace a lungo termine contro il cancro alla prostata nei topi geneticamente predisposti a contrarre la malattia. "Si tratta di qualcosa mai fatto prima, che con ulteriori ricerche potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nella cura del cancro alla prostata negli essere umani", ha spiegato il capo del team, W. Martin Kast. Il vaccino stimola la risposta immunitaria contro la PSCA, l'antigene delle cellule staminali prostatiche, proprie della malattia e di fatto assenti negli altri tessuti Nello studio pubblicato sulla rivista Cancer Research, gli scienziati hanno fornito il vaccino a topi di otto settimane che avevano gia' lesioni precancerose alla prostata. La vaccinazione ha generato una forte risposta del sistema immunitario e dopo 12 mesi il 90% dei soggetti trattati erano ancora vivi, mentre le cavie di controllo non vaccinate erano o morti o avevano sviluppato il tumore. - Corea del Sud. Azienda clona cane defunto per privato cittadino Un'azienda biotech sudcoreana potrebbe essere la prima al mondo a clonare un cane non per 'la scienza', ma per un privato cittadino. Rnl Bio e l'Universita' di Seul hanno firmato un contratto con una donna disabile che vive in California, Vernon McKernie, accettando la richiesta di clonare il suo cane defunto. Il nuovo cucciolo dovrebbe arrivare, per la gioia della padrona, entro febbraio 2009. La spesa prevista e' di 140 milioni di won, quasi 102 mila euro. Il team del Centro di ricerca sulla clonazione animale e sulle staminali dell'ospedale medico veterinario dell'ateneo sudcoreano insieme all'azienda biotech clonera' l'animale partendo da una cellula della pelle, religiosamente conservata dalla McKernie. Un altro cane verra' utilizzato come mamma surrogata. L'amico a quattro zampe della donna che si e' rivolta agli specialisti coreani era un pitbull. 'Non abbiamo mai clonato questa razza in Corea. Ma non ci dovrebbero essere problemi: abbiamo una vasta esperienza nella clonazione di cani". - Usa. Nebraska verso il divieto di finanziamenti pubblici alla ricerca con le staminali embrionali Una commissione Giustizia del Senato ha approvato un disegno di legge contro la ricerca con le staminali embrionali. Il testo passa ora all'esame dell'aula. Il disegno di legge (LB606) renderebbe illegale la clonazione riproduttiva umana e l'uso di soldi pubblici per la clonazione terapeutica (la tecnica alla base della ricerca con le cellule staminali embrionali). Al contempo, la commissione ha rigettato un testo simile (LB700) presentato lo scorso anno dal senatore Mark Christensen, che avrebbe messo al bando ogni tipo di clonazione umana indipendentemente dalla provenienza dei fondi. Per i ricercatori del University of Nebraska Medical Center il divieto di qualsiasi tipo di clonazione metterebbe a rischio un campo della ricerca estremamente promettente. Anche i gruppi ultraconservatori, dalla Chiesa cattolica alle associazioni antiabortiste, hanno criticato il disegno di legge, in quanto lascia la porta aperta ai finanziamenti privati per la ricerca con le cellule staminali embrionali. Secondo un sondaggio informale fra i membri del Parlamento statale, su 59 legislatori 24 sono favorevoli a vietare la clonazione terapeutica umana per produrre staminali embrionali. Solo otto si sono detti contrari, due incerti, e 15 non hanno partecipato al sondaggio. - Usa. California. Cirm finanzia creazione di nuove linee di staminali embrionali L'Istituto californiano per la medicina rigenerativa (Cirm) ha annunciato di aver accettato 50 domande di finanziamenti nell'ambito dell'iniziativa New Cell Lines Award. Circa tre quarti delle richieste sono giunte da associazioni no-profit. Il Cirm, che ha a disposizione un fondo di 3 miliardi di dollari, stanziera' circa 25 milioni di dollari per lo sviluppo di nuove linee di cellule staminali pluripotenti destinate alla ricerca e alla sperimentazione clinica, la diagnosi ed il trattamento di malattie ed infortuni. I finanziamenti sosterranno due tipi di ricerca, prendendo in considerazione in particolar modo quel tipo di ricerca che non puo' avvenire con finanziamenti federali: - Lo sviluppo di nuove cellule staminali embrionali da embrioni sovrannumerari crioconservati provenienti dalle cliniche che praticano la fecondazione artificiale; - lo sviluppo di staminali umane pluripotenti derivate da metodi alternativi come la riprogrammazione di cellule adulte e bambine. - Usa. Massachusetts. Verso un miliardo di dollari alla ricerca con le staminali Una proposta di legge per stanziare un miliardo di dollari pubblici alla ricerca con le staminali dovrebbe essere approvata dal Parlamento statale entro pochi giorni. Il testo, voluto dal Governatore Deval L. Patrick, che prende il nome di Massachusetts Life Science Initiative, prevede un finanziamento di 500 milioni di dollari per la costruzione di nuovi centri di ricerca: 250 milioni per borse di studio e altri 250 milioni in incentivi fiscali per i prossimi 10 anni. Altri 250 milioni verranno invece dal settore privato. L'iniziativa del Governatore vuole rendere lo Stato competitivo con la California, dove il finanziamento pubblico della ricerca biomedica e' di 3 miliardi di dollari. Oltre ai finanziamenti pubblici, anche la Harvard University si accinge a promuovere il proprio centro di ricerca biomedica. Secondo il quotidiano dell'ateneo, The Crimson, l'Harvard Stem Cell Institute starebbe per ricevere uno stanziamento di un miliardo di dollari. - Australia. Congresso Isaps, protesi al seno saranno sostituite da staminali Rigenerazione dei tessuti, grazie alle cellule staminali, anche per la chirurgia plastica. Una nuova frontiera della ricerca che potrebbe soppiantare, nel prossimo futuro, l'uso delle protesi al seno o in altre parti del corpo. La 'chirurgia rigenerativa' e', infatti, uno dei settori di studio piu' promettenti nel campo degli interventi estetici, come e' emerso dal congresso Isaps (International Society of Aesthetic Plastic Surgery), concluso ieri a Melbourne (Australia), che ha riunito 1.150 chirurghi plastici di tutto il mondo. "Il futuro degli interventi plastici e ricostruttivi -spiega all'Adnkronos Salute Maurizio Valeriani, primario di chirurgia plastica del San Filippo Neri di Roma, che ha partecipato al congresso- e' nella chirurgia rigenerativa, ovvero nella chirurgia associata a trattamenti che stimolano le cellule staminali". In questo campo sono due i filoni di ricerca, e quindi di applicazione clinica, su cui si stanno orientando gli scienziati, come hanno dimostrato le diverse relazioni presentate all'appuntamento australiano. "Si sta puntando sui fattori di crescita piastrinica e sulle cellule staminali contenute nel nostro grasso che vengono utilizzate in molte indicazioni, dalla ricostruzione mammaria al lifting". Per quanto riguarda i fattori di crescita piastrinica, "si tratta di utilizzare sostanze ricavate dal sangue dello stesso paziente che vengono preparate e poi reiniettate nella zona trattata. In questo caso soprattutto il viso, per il quale si sono ottenuti buoni risultati". All'intervento, in questo caso, si aggiunge la stimolazione di crescita di nuovo tessuto che permette una piu' lunga durata del lifting e un effetto molto naturale. "L'altro filone di ricerca si basa sull'uso delle cellule staminali contenute nel nostro grasso che vengono utilizzate attualmente in molti casi: dalle ricostruzioni mammarie al lifting. Si usano cellule dello stesso paziente, prelevandole da un'altra parte del corpo, rispetto all'area operata". Per il momento, per quanto riguarda ad esempio la ricostruzione del seno dopo una mastectomia, le staminali del grasso vengono usate a integrazione della protesi, "ma in un futuro non lontano potrebbero anche sostituire completamente la protesi". Le staminali, inoltre, potranno essere usate, in tempi non troppo lontani, sia per la ricostruzione che per il ringiovanimento estetici. "Si tratta di tecniche molto interessanti sull'argomento, infatti, sono stati presentati lavori sia per gli interventi specificamente estetici, sia, in capo ricostruttivo, per la chiusura delle ulcere, con ottimi risultati". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice IBAN: IT19S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------