====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 08-05-2007 al 14-05-2007 n.20/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Neo-proibizionista Chiamparino sostenga nostra proposta di legge per proibire alcool e tabacco - Droga. Governo Prodi supera Governo Berlusconi sulla strada del proibizionismo. Si stava meglio quando si stava peggio? - Scuolabus Vercelli/droga. Non confondere tracce di cannabis nel sangue con alterazione fisica e psichica - Sindaco di Milano ripensaci, distribuire siringhe pulite salva vite umane - Germania. Lo sballo viene dal giardino della nonna - Autobus Vercelli. Conducente ha bevuto birra. E ora si dira' "birra killer" e "autista alcolizzato"? NOTIZIE - Italia. Uto Ughi: si' a musica nelle scuole anche contro la droga - Italia. Milano. Test antidroga gratis per migliaia di famiglie; esperto: controproducente - Colombia. Ministro Difesa: Ue faccia di piu' contro il narcotraffico - Italia. Chiamparino: l'antiproibizionismo non funziona, punire i consumatori - Messico. Marcia per la legalizzazione della marijuana - Spagna. La nocivita' di crystal - Italia. Turco: aspettiamo domanda registrazione per medicinali derivati da cannabis - Afghanistan. Usa: terrorismo finanziato con narcotraffico - Italia. Protocollo anti-narcos fra Calabria e Colombia - Usa. Governo a Ue: fate pressione su Venezuela contro il narcotraffico - Colombia. Diminuiscono le coltivazioni di coca - Usa. Arrestato Tom Siezemore per possesso di droga - Iran. Cinque impiccagioni pubbliche per spacciatori - Italia. Amato: siamo al centro dei traffici della droga - Spagna. Parte prima sperimentazione europea del vaccino contro la cocaina - Italia. Umbria. An: abbiamo il primato nazionale su morti overdose - Italia. Sempre piu' i minori carcerati che si drogano - Italia. Livia Turco: punire i consumatori con il giardinaggio - Italia. Radicali: il proibizionismo del Vaticano vale solo per gli altri - Olanda. Gli Stati Uniti apprezzano modello olandese sulla droga - Gb. Studio: nessun legame fra consumo di cannabis e schizofrenia - Italia. Tracce di cannabis nel sangue del conducente scuolabus ribaltato - Italia. Milano. Squadra mobile: mercato cocaina sempre piu' globalizzato - Italia. Milano. Sindaco: basta distribuzione gratuita di siringhe ai tossicodipendenti - Italia. Milano. Questura vieta manifestazione contro i kit antidroga - Italia. E.Romagna. Commissione: si' alla coltivazione della canapa - Italia. Ministro Turco: no a proibizionismo, entro estate test per autisti. Ancora polemiche su tutto - Italia. Al vertice G6 il boom del consumo della cocaina nella Ue - Italia. Sondrio. Consigliere: test antidroga per gli eletti - Italia. Minniti: combattere solo consumo e' prendere acqua con mestolo bucato - Brasile. Papa ai narcos: "convertitevi" - Italia. Su Internet consigli ai genitori su come riconoscere il consumo - Brasile. 14 morti in blitz polizia a Rio de Janeiro - Italia. Calabria. Firmata intesa con Colombia per combattere il traffico di droga ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 4 morti - 2 feriti - 154 arresti - 389,924 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 211,890 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 178,034 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 4503 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 230 piante di cannabis - 98 giorni di detenzione ARTICOLI 08-05-2007 Neo-proibizionista Chiamparino sostenga nostra proposta di legge per proibire alcool e tabacco In una intervista al Corriere della Sera, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha affermato che e' giunta l'ora di punire il consumo. Pur ritenendo che il consumo di cannabis debba essere depenalizzato, e vi debbano essere misure di riduzione del danno, Chiamparino sostiene che chi acquista droghe illegali finanzia la criminalita', e per questo deve essere punito. Siamo certi, e ne abbiamo avuto prova in passato, dell'intelligenza di Chiamparino in materia di droga. Questa volta pero' ci sfugge il ragionamento logico della sua "svolta" repressiva. E' proprio il proibizionismo che ha creato realta' come il Tossik park di Torino, una sorta di zona-franca in cui i tossici vanno a comprare droga e ad iniettarsela, che ha tanto influenzato Chiamparino per fargli cambiare idea. E' proprio il proibizionismo che sta regalando miliardi di euro ogni anno alle organizzazioni criminali. Comprendiamo la frustrazione di chi ogni giorno combatte la droga, senza risultato alcuno. Ma cio' non e' dovuto certo all'antiproibizionismo, visto che vige in Italia una delle leggi piu' repressive del mondo occidentale e che il consumo, anche di piccole quantita' (basta poco per superare le tabelle della Fini-Giovanardi), e' punito con pesanti sanzioni amministrative e spesso anche con il carcere. Su una cosa comunque siamo d'accordo con Chiamparino: la legge attuale e' ipocrita e contraddittoria. Infatti, se le droghe sono da proibire perche' creano danni alla salute e alla societa', dobbiamo essere coerenti e proibire subito anche alcool e tabacco. Sono queste le droghe piu' letali, con 140mila morti ogni anno solo in Italia e 4 milioni nel mondo. Rivolgiamo quindi un invito al sindaco neo-proibizionista affinche' sostenga la nostra campagna "tutte legali o tutte proibite" ( http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741), che include una proposta di legge per inserire nelle tabelle del Testo unico sugli stupefacenti anche alcool e tabacco. Pietro Yates Moretti 09-05-2007 Droga. Governo Prodi supera Governo Berlusconi sulla strada del proibizionismo. Si stava meglio quando si stava peggio? Siamo al paradosso: Carlo Giovanardi difende la depenalizzazione del consumo dagli attacchi di una maggioranza che aveva chiesto i voti degli italiani impegnandosi appunto a depenalizzare il consumo di droga e a rivedere la legge Fini-Giovanardi, una delle piu' repressive nel mondo occidentale. Non solo, in un anno dal suo insediamento esso non ha modificato una virgola di quella legge, ma ora il ministro della Salute –evidentemente ispirata dalla svolta neo-giustizialista del sindaco di Torino- parla addirittura di inasprire le punizioni per il consumo. Ricordiamo al ministro Livia Turco che il consumo e' gia' punito con pesanti sanzioni amministrative e spesso, a causa delle rigide tabelle sulle minime quantita', anche con il carcere da 6 a 20 anni. Basta infatti superare di poco il limite minimo dell'ingrediente attivo nella sostanza illecita, impossibile da individuare senza un laboratorio chimico portatile, per essere condannato alla stregua di uno spacciatore. Cosa fa piu' male alla societa' e all'individuo, qualche spinello, o anni di imprigionamento? Fino ad ora l'azione di Governo in materia di droga era quella dell'incapace buono a nulla. Oggi sembra entrare in una nuova, e ben piu' pericolosa fase: quella dell'incapace pronto a tutto. In materia di tossicodipendenze il Governo ha prodotto solo proposte estremiste e dannose: divieto della pubblicita' dell'alcool, sanzioni arbitrarie previste nel ddl sulla sicurezza stradale per chi e' sospettato di guida sotto l'influenza di droghe, ed ora la criminalizzazione del consumo. Vien proprio da dire che si stava meglio quando si stava peggio. Pietro Yates Moretti 10-05-2007 Scuolabus Vercelli/droga. Non confondere tracce di cannabis nel sangue con alterazione fisica e psichica Da qualche ora i siti Internet di quotidiani e le agenzie di stampa mettono in primo piano le "tracce di cannabis" trovate nel sangue del conducente dello scuolabus che si e' ribaltato ieri a Vercelli, provocando la morte di un bambino. Vorremmo far presente, specialmente in questo periodo di rinnovato furore proibizionista da destra e da sinistra, che "tracce" di cannabis nel sangue non significa necessariamente che il conducente fosse sotto l'influenza di sostanze stupefacenti al momento dell'incidente. La cannabis puo' essere trovata nel sangue anche giorni e settimane dopo averla consumata per l'ultima volta. Se passasse l'equazione antiscientifica tracce=intossicazione, giungeremmo ad una criminalizzazione senza precedenti del consumo di cannabis. Chiunque, dei milioni di consumatori di cannabis, si metta alla guida anche dopo svariate settimane successive al consumo di uno spinello, rischierebbe il carcere, la revoca della patente e la confisca del mezzo. Ricordiamo che il Codice della Strada vieta la guida in stato di "alterazione fisica e psichica". Uno spinello fumato giorni addietro, anche se rintracciabile nel sangue, non provoca alterazione se non per poche ore. Solo se dimostrabilmente il conducente dello scuolabus aveva consumato cannabis nelle ore immediatamente precedenti all'incidente, egli dovra' incorrere nelle giustamente severe sanzioni amministrative e penali previste dal Codice della Strada. Pietro Yates Moretti 10-05-2007 Sindaco di Milano ripensaci, distribuire siringhe pulite salva vite umane Sono affranta dalla decisione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di non distribuire piu' siringhe ai tossicodipendenti. Questa semplice e non costosa misura ha contribuito e contribuisce altrove a salvare centinaia di migliaia di vite umane, prevenendo il diffondersi di malattie come l'Hiv. Come dimostrano molti studi, la distribuzione gratuita di siringhe non aumenta il consumo, ma semplicemente previene gravi danni collaterali e spesso letali. Lo stop a questo programma riuscira' a diminuire il consumo solo nella misura in cui eliminera' fisicamente i tossicodipendenti recidivi non in grado di procurarsi siringhe pulite. Di questo ne pagheranno le conseguenze anche i cittadini, circondati da una popolazione tossicodipendente sempre piu' malata e quindi anche piu' onerosa in termini di assistenza sanitaria, ordine pubblico, etc. La decisione del sindaco milanese dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la strategia proibizionista ha a cuore solo la vita di chi non si droga o di chi e' capace di uscire dalla tossicodipendenza. Tutti gli altri -la maggioranza- possono crepare lentamente, condannati a morte da politiche intransigenti ed ideologiche che poco hanno a che vedere con uno Stato civile. Mi auguro che Moratti ci ripensi, anche perche' sono sicura che in futuro, da donna intelligente come e', non potra' non sentire il peso sulla coscienza di migliaia di vittime. Donatella Poretti 12-05-2007 Germania. Lo sballo viene dal giardino della nonna Noce moscata, stramonio, certi tipi di funghi: sono alcune biodroghe che molti giovani considerano innocui ingredienti festaioli. Le piante allucinogene, come appunto lo stramonio (datura), si trovano abbastanza facilmente nel bosco, nei prati, persino nel giardino della nonna o dal fioraio. Per provare sensazioni nuove basta coglierle, farle seccare e, quando sono al punto giusto, le si sminuzza nell'insalata o ci si prepara una tisana. Semplice. Ma non privo di rischi, considerati gli effetti collaterali e i dosaggi sbagliati. "Il grosso problema delle biodroghe e' che molte di loro non sono proibite e quindi sono ritenute innocue", spiega Gisela Dahl, per lungo tempo responsabile dei problemi di dipendenza presso l'Ordine dei medici del Baden-Wuerttemberg. In effetti, solo poche biodroghe sono inserite nella legge sugli stupefacenti. Tutte le altre sono legali, facili da reperire. Come la noce moscata che si trova nell'armadio di cucina e i cactus in terrazza. Il gusto del brivido porta le persone, i giovani soprattutto, verso questo tipo di esperienze, che pero' possono giocare brutti scherzi. Il centro d'informazione per i problemi sanitari (BZgA) ricorda che ognuno reagisce a modo suo alle sostanze allucinogene: gli effetti dipendono dal singolo individuo e dalle sue aspettative. E se a tante persone gli allucinogeni provocano un senso d'euforia "alcuni avvertono invece una sensazione di panico e di smarrimento; l'ubriacatura puo' addirittura convertirsi in un viaggio dell'orrore". Inoltre, sono frequenti i casi in cui l'assunzione delle biodroghe porta ad azioni pericolose: giovani che si procurano ferite con coltelli e forbici, salgono sul davanzale della finestra o agiscono comunque in modo incontrollato e rischioso. Ancora non e' chiaro se le piante allucinogene creino dipendenza. Ad ogni modo possono fungere da catalizzatore per un percorso di droga. "Circa i due terzi dei consumatori finisce prima o poi nel giro delle droghe pesanti", valuta la dottoressa Dahl. Alcune di queste piante possono causare anche gravi avvelenamenti. Stramonio e belladonna provocano facilmente stati di panico fino alla conseguenza estrema di una paralisi respiratoria mortale. “La scarsa conoscenza del giusto dosaggio e delle modalita' d'assunzione e' il vero problema”, segnala Hans-Juergen Haak del Coordinamento regionale per la prevenzone del Nordrhein-Westfalen. Troppi ignorano i rischi e usano Internet per avere consigli su coltivazione, dosi e assunzione di queste droghe. O per scambiarsi esperienze. Soprattutto per difendere la loro scelta, sostenendo che molte di queste piante hanno una lunga tradizione, in particolare nei Paesi del Sudamerica o in Oriente. "C'e una bella differenza: in quei Paesi le persone hanno una conoscenza precisa degli effetti e delle dosi giuste", spiega la signora Dahl. Li' le biodroghe sono controllate e consumate in compagnia; qui, i giovani le usano per sfuggire alla realta' quotidiana. Aliki Nassoufis Tratto da Sueddeutsche Zeitung, 11-05-2007 Traduzione di Rosa a Marca 12-05-2007 Autobus Vercelli. Conducente ha bevuto birra. E ora si dira' "birra killer" e "autista alcolizzato"? E' emerso che l'autista dell'autobus che si e' ribaltato a Vercelli aveva bevuto una birra nella pausa pranzo della gita. Tutti coloro che hanno usato questo tragico evento per manifestare le proprie idee sulla cannabis, senza sapere se effettivamente vi fosse intossicazione, siano coerenti e facciano altrettanto con la birra e con l'alcool. Espressioni come "canna killer" e "autista drogato" siano traslate anche all'alcool: "birra killer" e "autista alcolizzato". Sicuramente questo non avverra', in quanto sono molti i proibizionisti che fanno uso di bevande alcoliche, i cui produttori costituiscono una delle lobby piu' potenti nel Paese. Queste sono le contraddizioni macroscopiche e troppo poco evidenziate della strategia repressiva in atto. Poco importa se effettivamente il conducente era in stato di alterazione psicofisica per assunzione di stupefacenti o di alcool: cio' che conta e' che abbia fatto uso di cannabis, una sostanza illegale. Basta questo per condannarlo alla gogna come un killer drogato. Guidare in stato di alterazione psicofisica e' criminale, e legalizzare una sostanza o proibirne un'altra non cambia questo dato di fatto. La birra, il vino, gli psicofarmaci sono legali, ma mettersi alla guida dopo aver bevuto mezza bottiglia di vino rimane un atto criminale. Non dormire per tre notti di fila e' legale, ma mettersi alla guida per 72 ore filate e' criminale. Lo stesso vale e varra' per la cannabis, legale o illegale. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 08-05-2007 Italia. Uto Ughi: si' a musica nelle scuole anche contro la droga L'iniziativa della "Settimana nazionale della musica a scuola", voluta dal ministro Fioroni, incontra il plauso di uno dei piu' grandi maestri italiani, Uto Ughi. "Sono convinto che, a parita' di talento, tutti debbano avere la possibilita' di studiare e conoscere la nostra cultura musicale. Siamo un paese con una grande tradizione, eppure c'e' un forte ritardo su certe questioni: a scuola si insegna la letteratura, ma non la musica che resta relegata in un angolo". Sul perche' i giovani dovrebbero appassionarsi alle sette note tra i banchi il maestro Ughi non ha dubbi. "La musica rappresenta una formidabile lezione di disciplina, dedizione e gusto estetico. E' ora che l'Italia si dia una mossa: i giovani che scelgono la musica, come insegna l'esperienza di Abbado nelle favelas del Brasile, non scelgono la droga". 08-05-2007 Italia. Milano. Test antidroga gratis per migliaia di famiglie; esperto: controproducente E' scontro a Milano tra istituzioni sulla proposta antidroga presentata ieri dall'assessore alla Salute del Comune Carla De Albertis, che prevede la possibilita', per i genitori, di ritirare in farmacia un test gratuito per accertare se i figli fanno uso di stupefacenti. Al kit si e' detta decisamente contraria l'assessore alle politiche giovanili della Provincia, Irma Dioli: 'invece di perseguire reali politiche di contrasto alle tossicodipendenze, di aiuto ai giovani e di supporto alle famiglie, che spesso in solitudine affrontano il problema, ci si rifugia nella comoda propaganda a effetto'. 'E' riduttivo pensare che problematiche di quest'entita' possano essere arginate solo attraverso il controllo esercitato dalle famiglie'. 'Il dialogo - ha sottolineato - non si crea costruendo scenari infarciti di insicurezza, bensi' favorendo relazioni basate sulla fiducia e sull'ascolto'. Insomma, secondo Dioli, 'tutto il contrario della logica che sta dietro i kit', per cui nei prossimi giorni 4mila famiglie della zona 6, con figli adolescenti, riceveranno per posta, dal Comune, un coupon per il ritiro gratuito in farmacia. Il kit inizialmente verra' distribuito solo in zona 6, ma prossimamente, come anticipato da De Albertis, l'iniziativa 'No alla droga. Parliamone in famiglia' dovrebbe essere estesa a tutta la citta'. La stessa De Albertis, e il presidente del Consiglio di Zona 6, Massimo Girtanner, si sono sottoposti al test, presso l'Ospedale di Niguarda Ca' Granda: 'Abbiamo pensato che fosse importante testimoniare il nostro impegno contro la droga attraverso il buon esempio'. 'E' stata una decisione che ho preso sia come assessore sia come madre, perche' ritengo che la famiglia, come centro del dialogo, dell'informazione e della prevenzione, debba essere lo strumento educativo in grado di arginare il fenomeno dell'abuso di droghe in tutti i suoi diversi aspetti'. 'Anziche' sponsorizzare fantomatici kit, gli enti locali dovrebbero promuovere politiche preventive, oltre che di sostegno alle famiglie e ai tanti operatori che lavorano quotidianamente tra tante difficolta''. Ancora piu' duro nelle reazioni Don Gino Rigoldi che ieri, ad Affari Italiani, ha detto che 'uno strumento del genere in mano alle famiglie e' molto pericoloso'. 'Mi sembra un'iniziativa che crea piu' allarme che risposte nella relazione tra genitori e figli e puo' aumentare conflitti e sfiducia'. "Sinceramente non capisco le obiezioni che non vengono solo da sinistra ma che riguardano anche autorevoli esponenti del centrodestra al kit antidroga per le famiglie dell'assessore alla Salute di Milano De Albertis". Lo ha detto il capogruppo di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa. "L'iniziativa dell'assessore De Albertis punta a favorire i genitori che desiderano avere una possibilità per aiutare i figli - aggiunge La Russa, che a proposito della riflessione sulla tossicodipendenza fatta dal sindaco di Torino Chiamparino ha aggiunto: "Le critiche del primo cittadino di Torino Sergio Chiamparino arrivano certo da un sindaco che e' di sinistra ma che si e' reso conto come sul terreno della droga la disattenzione e il permissivismo abbiano portato a situazioni insostenibili". Contro la proposta dell'assessore De Albertis, la 'crew' (gruppo) antiproibizionista milanese 'Non e' sempre pesante' ha indetto un presidio per il 10 maggio alle 18 in piazza della Scala, di fronte a palazzo Marino, mentre il centro sociale Cantiere invita 'tutti i genitori a non servirsi del test, ma di rispedirlo al mittente'. In un comunicato, il Cantiere spiega che, con il kit, 'il tentativo e' quello di delegare ai genitori il ruolo di 'poliziotto e carceriere', in modo da giustificare un indebolimento delle strutture pubbliche che si occupano di tossicodipendenze'. Per il centro sociale 'questo progetto si rivela nella sua assurdita' come uno strumento di controllo 'fai da te', consegnato a domicilio e propagandato come soluzione a un problema, quello della diffusione delle sostanze, senza pero' costituire un reale intervento di tutela del consumatore'. Per questo, gli attivisti invitano 'tutti i residenti di Zona 6 e di Milano, le famiglie, i medici, i farmacisti a boicottare questa iniziativa'. 'I kit che vogliamo - dicono - sono altri, proibiti in Italia, legalizzati invece in tutta Europa: sono i kit di analisi delle sostanze, diffusi negli altri Paesi, nei luoghi dove vi e' maggior consumo, che rendono possibile l'analisi in tempo reale delle sostanze, garantendo cosi' al consumatore la piena consapevolezza di cio' che assume, consentendo cosi' una vera riduzione del rischio e una tutela della salute efficace'. Secondo il gruppo 'Non e' sempre pesante', che sostiene la campagna milanese contro il proibizionismo, 'l'uso di questi test rischia di trasformare i genitori in 'educatori carcerieri' a discapito del loro ruolo educativo, mettendo in secondo piano le strutture pubbliche e del privato sociale'. Test antidroga gratis per gli adolescenti? Questo kit (un test delle urine casalingo, realizzato in collaborazione con Federfarma Milano e sostenuto dall'assessorato alla Salute del capoluogo lombardo) "e' uno strumento che, anche se puo' sembrare utile, in effetti puo' essere controproducente". E' il commento di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e responsabile dell'Istituto di Ortofonologia, nel giorno della presentazione della singolare iniziativa, a Milano, che coinvolge circa 4.000 famiglie cittadine, con ragazzi fra i 13 ed i 16 anni d'eta'. Per lo psicoterapeuta, infatti, "l'unico effetto positivo di questo test puo' essere quello di calmare le ansie dei genitori, ma sicuramente provochera' difficolta' in famiglia. Il grande problema- avverte Castelbianco- e' che l'esame non puo' essere ripetuto, pertanto cio' puo' spingere, ad esempio, il ragazzo a provare droghe per dimostrare di essere piu' furbo del kit stesso". "Non dobbiamo scordarci- sottolinea lo psicoterapeuta- che parliamo di piena adolescenza", dunque, lo strumento lanciato oggi a Milano "e' importante che sia disponibile per le famiglie, ma quando realmente sospettano che il loro ragazzo possa fare abitualmente uso di sostanze stupefacenti, poiche' in questo caso puo' essere utile per affermare una verita' e, da questa, iniziare un percorso di cura, se l'adolescente risulta dipendente". Qualora, invece, dal test delle urine il ragazzo non risultasse positivo, questo, secondo Castelbianco "portera' ad una riflessione nel rapporto familiare, in quanto se i genitori hanno dubitato che il figlio fosse un abituale consumatore di droga, allora si tratta di un rapporto familiare che sicuramente va rivisto". Vi e' poi "il rischio di un uso indiscriminato, saltuario, di uno strumento che dovrebbe svelare delle problematiche enormi". Eppure, cosi' come avverra' a Milano, il test antidroga per teenagers, chiude Castelbianco, "sarebbe bene che lo facessero anche i nostri amministratori per primi, in modo da dare l'esempio ai ragazzi, mostrando una capacita' di apertura al dialogo". 'Gettateli via'. E' l'invito rivolto alle famiglie milanesi da Daniele Farina, vicepresidente della commissione Giustizia, dopo la proposta di distribuire gratis un kit anti-droga, lanciata dal Comune di Milano. 'Una famiglia come una caserma: un'idea che fa inorridire', aggiunge il deputato di Rifondazione. 'Il rapporto umano non basta a far capire se un figlio fa uso di droghe o meno?', si chiede con tono retorico Farina. 'Il vento francese evidentemente raffredda gli animi e congela le idee', continua ironico Farina all'indomani delle elezioni francesi. Per il vicepresidente della commissione giustizia il kit sarebbe soltanto un mezzo inquisitorio che fa compiere al Paese un 'gigantesco passo indietro'. Piuttosto, continua il deputato di Rifondazione, Chiamparino, il Comune di Milano e tutta la Cdl dovrebbe interrogarsi sull'efficacia della legge Fini-Giovanardi, a un anno esatto dalla sua approvazione. 'Abrogare la Fini-Giovanardi e riformare la legge 309 e' la strada maestra per garantire maggiore sicurezza', conclude Farina che poi esorta le famiglie milanesi: gettate via i kit che arriveranno presto a casa. 'Tanto scalpore, tanta indignazione per che cosa? Perche' diciamo che la droga esiste? Per una libera scelta dei genitori? Insensato chi non vuole aprire gli occhi' ha osservato Carla De Albertis, assessore alla Salute del Comune di Milano. ' Che cosa si vede di insensato nell'informare le famiglie che il problema della droga esiste, incombe e si devono aprire gli occhi?- ha proseguito - Che cosa c'e' di cosi' insensato nell'offrire gratuitamente un test che gia' e' in vendita in farmacia?'. ' Il problema non e' questo - ha detto ancora l'assessore Carla de Albertis - il problema e' il dramma dello scoprire troppo tardi che un figlio e' drogato. Meglio un controllo in piu' e un figlio drogato in meno che un controllo in meno e un figlio drogato in piu'. ' E quali sono le politiche di prevenzione che la sinistra ci propone? - ha aggiunto-. Le proposte della sinistra sono le stesse del '68 che hanno portato all'idea della droga libera e al fiorire dei centri sociali.' 08-05-2007 Colombia. Ministro Difesa: Ue faccia di piu' contro il narcotraffico La Colombia chiede "una maggiore presa di coscienza e un maggiore impegno" dell'Unione europea nella lotta contro il narcotraffico. A lanciare l'appello è il ministro colombiano della Difesa Juan Manuel Santos, che da domani parteciperà a Madrid alla 25esima "International Drug Enforcement Conference" (IDEC), la prima di queste conferenze sulla lotta alla droga organizzata fuori dal continente americano. "Vogliamo una maggiore presa di coscienza e un impegno maggiore da parte dell'Europa", nonchè un contributo europeo minimo al Piano colombiano per la lotta contro il traffico di droga, ha dichiarato il minitro colombiano, in prima linea nel suo governo nella battaglia contro la cocaina. "Vogliamo far prendere coscienza ai paesi europei della necessità di una politica più aggressiva contro il narcotraffico", ha aggiunto. Al meeting annuale dell'Idec, nato nel 1983 su iniziativa dell'Agenzia anti-droga americana (Dea), le forze dell'ordine discutono i modi per migliorare i contatti tra servizi segreti in materia di repressione del narcotraffico. La Colombia è attualmente il primo produttore mondiale di cocaina con una produzione annuale di 700 tonnellate, secondo le organizzazioni internazionali. 08-05-2007 Italia. Chiamparino: l'antiproibizionismo non funziona, punire i consumatori "Sono sempre stato antiproibizionista, ma oggi dico che è ora di cambiare: bisogna punire chi si droga". Sergio Chiamparino, sindaco ds di Torino, chiede al Parlamento nuove norme per punire non solo chi spaccia ma anche chi consuma stupefacenti. Lo fa all'indomani della rapina mortale ai danni di un tabaccaio, avvenuta sabato sera, forse proprio ad opera di criminali che cercavano denaro per la droga. Ma come punire chi si droga? "Obbligandolo a riparare il danno fatto -risponde il Sindaco in una intervista al 'Corriere della Sera'- perché chi consuma droga alimenta un mercato criminale che è all'origine di reati di ogni tipo, dai più banali ai più efferati, e un clima di insicurezza che la gente comune non sopporta più. Quindi, chi viene sorpreso a consumare dovrebbe dedicare alcuni giorni a rendersi utile, pulendo la città o lavorando nelle case di riposo, e sono solo due esempi". Per il primo cittadino torinese, "qualcosa non funziona. Se drogarsi è consentito - afferma - perché non dovrebbe esserlo vendere la droga? La legge attuale è contraddittoria, il concetto di 'modica quantità' è ipocrita. Poi parli con i cittadini e ti accorgi che hanno paura, quella che si chiama 'insicurezza percepita'. E se non hanno paura quanto meno sono a disagio quando vedono lo spaccio e il consumo, che ormai sono ovunque". COMMENTI 'Le carceri sono gia' sufficientemente piene per mandarci altre persone'. Cosi' il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, risponde al sindaco di Torino. Barra, oltre ad essere presidente della Cri, e' anche fondatore e responsabile di Villa Maraini, che si occupa di assistenza alla tossicodipendenza. E pensando ai giovani celebra oggi la giornata in cui si ricorda la nascita della Croce Rossa. Barra Barra ha infatti incontrato degli studenti di una scuola media con i quali ha parlato di Hiv, di droga, di sicurezza stradale. Lo ha fatto a Fiumicino, un comune della provincia di Roma, nel comitato locale della Cri. 'In questa giornata - ha detto Barra - ho voluto simbolicamente pensare ai giovani e ai comitati locali, la vera forza del movimento'. La Cri conta 600 comitati locali e 103 provinciali. Per i presidente, questi rappresentano 'l'occasione per le comunita' locali di organizzarsi e di essere utili ai vulnerabili. Sono il mezzo per far star meglio una comunita''. "Chiamparino subisce l'effetto Sarkozy. La sinistra italiana ha capito, dopo la sconfitta in Francia, che il permessivismo e l'atteggiamento della Turco - di tolleranza e lassismo - verso la droga, non paga. In Italia come in Francia la gente vuole sicurezza, severita', controlli, una stretta sulla droga e la tutela della salute. La sinistra cambia strategia perche' ha capito che con quella attuale e' in caduta libera. Quello di Chiamparino resta comunque un caso isolato privo di prospettive come dimostrano le reazioni integraliste della sinistra estrema". Lo afferma in una nota Francesco Pionati, responsabile Comunicazione dell'Udc. 'E' evidente che quando si passa dalla demagogia all'amministrazione anche la sinistra si converte al sano pragmatismo in favore dei cittadini. Su Chiamparino, pero', si sono subito scatenati gli anatemi e la scomunica dell'estrema sinistra che innalza le bandiere dell'antiproibizionismo'. Lo afferma l'azzurra Iole Santelli. 'Anche su questo tema assistiamo alle immediate distinzioni, da un lato la sinistra comunista, dall'altro l'Italia dei Valori che cerca di differenziarsi e poi l'Ulivo, Unione o partito democratico che dir si voglia che, come al solito, cerca di destreggiarsi tra le diverse anime. Non e' piu' tollerabile l'ambiguita', serve una parola chiara del Ministro Turco', conclude. "Meglio tardi che mai. Il sindaco Chiamparino apre un nuovo fronte a sinistra nella lotta contro la droga". Lo dichiara Antonio Tajani, capogruppo di Forza Italia all'Europarlamento, per il quale ora il ministro della Salute Livia Turco dovrebbe riflettere. "Evidentemente - aggiunge - l'esperienza di sindaco, a contatto con la gente, gli ha fatto comprendere che le scelte della sua parte politica sono destinate al fallimento e non servono ad allontanare i giovani dalla droga, flagello sociale che si intreccia con quello sempre più diffuso della dipendenza da alcol. Il ministro della Salute Turco farebbe bene a meditare le parole di Chiamparino e ad aprire un dibattito nel centro sinistra sulla lotta alla tossicodipendenza ed al traffico di stupefacenti". "Chiamparino ha ragione, bisogna pensare a qualche soluzione alternativa, soprattutto per i giovani, ma che sia veramente pedagogica. Pulire la citta' non serve, mettiamoli a contatto con la sofferenza". Giuseppe Raiola, presidente della Societa' italiana di medicina dell'adolescenza (Sima), concorda con Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino che oggi sul "Corriere della Sera" chiede interventi per punire chi consuma stupefacenti, obbligandolo a pulire ala citta' o a fornire assistenza agli anziani. "Qualcosa bisogna fare- prosegue Raiola- perche' le soluzioni che finora sono state adottate ci hanno portato a questa situazione". Forse, dice il presidente Sima, "questi ragazzi potrebbero andare in centri di assistenza e recupero per giovani adolescenti", oppure, dice, "essere messi a contatto con la sofferenza". Servirebbe, secondo Raiola, "far loro vedere quali sono veramente i pericoli a cui vanno incontro e le conseguenze. I ragazzi hanno bisogno di esempi". Dal punto di vista pedagogico, pulire la citta' "non serve- conclude Raiola- prendiamoli e portiamoli in luoghi di sofferenza, dove possano toccare con mano la differenza". "L'intervista che ha rilasciato il sindaco Chiamparino e' confusa, alterna punti di pragmatismo con elementi prevalentemente emotivi". Francesco Piobbichi, responsabile del settore droghe del Partito di rifondazione comunista, reagisce cosi' alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Torino. "Spero pero'- aggiunge il parlamentare, responsabile per le politiche sociali del Prc- che questa confusione non rappresenti la posizione del nascente Partito democratico sulle droghe, anche perche' sembra dimenticare le cose scritte sul programma dell'Unione". Un conto, dice Piobbichi, infatti e' "punire chi si droga, che ritengo sbagliato, un conto invece e' punire chi, sotto l'effetto della droga commette un crimine, le due cose non sono uguali". E sottolinea che "chi commette reati sotto l'effetto di sostanze va trattato come gli altri cittadini, ma chi assume sostanze illegali non puo' essere considerato come uno spacciatore, le forze dell'ordine devono concentrarsi sulla lotta al narcotraffico e non verso i consumatori, per loro serve la prevenzione". Oltre a questo, aggiunge Piobbichi, "Chiamparino parla come se Torino fosse Amsterdam", cosa, dice, "che dal punto di vista delle reperibilita' delle sostanze puo' essere vero". Ma il sindaco, sottolinea, "dimentica che nella nostra nazione e' in vigore una delle leggi piu' repressive d'Europa che doveva, come affermavano i suoi estensori, combattere lo spaccio". Il responsabile droghe Prc si riferisce alla legge Fini-Giovanardi: "I risultati di quell'approccio e del suo fallimento sono oggi sotto gli occhi di tutti, e l'intervista di Chiamparino ne e' la conferma". Se il sindaco di Torino "vuol fare qualcosa di concreto" per la sua citta', suggerisce il parlamentare, "ascolti con attenzione il mondo degli operatori, renda ancora piu' stabili i servizi, e visiti l'esperienza di Zurigo, dove nel giro di pochi anni- conclude Piobbichi- si sono ridotti i reati e le tensioni sociali con i programmi di somministrazione sotto controllo medico dell'eroina". "E' chiaro che Sergio Chiamparino sta studiando da Premier. Veltroni e' avvertito. La droga, ma anche la prostituzione, sono cavalli di battaglia del sindaco di Torino. La strategia e' quella di dire cose banali per rompere finti tabu". Cosi' Silvio Viale, membro della Direzione Nazionale della Rosa nel Pugno, commenta cosi' le parole del sindaco di Torino in un'intervista ad un quotidiano sul tema della droga "Capisco - prosegue l'esponente della Rosa nel Pugno - che Chiamparino sia stato suggestionato dall'esempio delle star americane che sono state condannate a fare lavori umili, ma non puo' dimenticare che, gia' oggi, il prefetto puo' affibiare sanzioni alternative (lavare le strade, assistere anziani o rivoltare i rifiuti) ai consumatori di droghe. Se non lo fa e' solo perche' la dimensione del fenomeno implicherebbe una enorme struttura organizzativa, poiche' l'alto numero dei segnalati e' solo la punta dell'iceberg di una fila potenzialmente illimitata". Secondo Viale "per affrontare la questione -droghe- occorrono politiche antiproibizioniste e di riduzione del danno, come si e' fatto per alcool e tabacco, che ne regolamentino la distribuzione ed il consumo. Del resto, nonostante una legislazione proibizionista, una politica sanitaria piu' permissiva sul metadone e sulle terapie sostitutive ha ridotto al minimo storico la mortalita', la moribilita' e la microcriminalita' dei tossicodipendenti da eroina, nonostante essi rappresentino la quasi totalita' degli utenti dei SERT, ma ha necessariamente creato plotoni di persone, non piu' giovani, che si spostano per la citta' alla ricerca degli spacciatori piu' disperati. Mentre lo spaccio tradizionale rimane uniformamente distribuito in tutti i quartieri". "Mi sembrava - conclude Viale - che Chiamparino avesse iniziato un ragionamento differenziato sulle droghe (non punibilita' per gli spinelli, stanze del buco per gli eroinomani incalliti) e che indicasse negli esperti una risorsa, per cui mi dispiacerebbe dovere constatare un cedimento a proclami che hanno caratterizzato la politica fallimentare seguita fino ad ora. Per studiare da Premier non basta stupire sui media rompendo finti tabu', ma occorrono proposte strutturali coraggiose sia per le droghe che per la prostituzione". 'Apprendiamo con un certo stupore da un'intervista al Corriere della Sera che il sindaco di Torino Sergio Chiamparino sarebbe improvvisamente diventato un cosi' convinto sostenitore della legalita' da chiedere punizioni per chi consuma droga. Ormai siamo al paradosso, visto che solo pochi mesi fa, lo stesso sindaco, proponeva l'esatto contrario'. Lo afferma Roberto Cota, vicepresidente dei deputati della Lega e segretario della Lega Nord Piemont. 'Vorrei davvero chiedere al sindaco - rincara Cota - ma a quale partito appartiene Livia Turco? Che posizione hanno i suoi alleati sull'argomento droga? Ma soprattutto, che cosa ha fatto lui in questi anni, in qualita' di sindaco, per portare avanti a Torino un'efficace lotta alla droga ed per promuovere una cultura della legalita'? Se questa citta' e' ormai un modello negativo, qualcuno ne sara' il responsabile'. 'Non capisco - conclude Cota - se Chiamparino stia inseguendo i fantasmi della sua cattiva coscienza oppure se stia mettendo in scena, per l'ennesima volta, la sceneggiata di chi riesce nel contempo a governare come maggioranza e farsi anche l'opposizione'. "Non comprendo la necessita', a fronte dei dubbi, delle polemiche e degli interventi di autorevoli esponenti del mondo scientifico, di autorizzare da parte del ministero della Salute la commercializzazione del Ritalin". Lo dichiara, Francesco Caruso, deputato Prc della commissione Affari sociali Camera dei Deputati. "Avevo gia' posto in commissione Affari sociali al ministro Turco- prosegue Caruso- la preoccupazione relativa alla legalizzazione e alla commercializzazione di questo psicofarmaco a base di metilfenidato, una sostanza psicoattiva che la commissione governativa britannica 'Science and Technology Committee' cataloga tra le venti droghe piu' pericolose e dannose, a fianco dell'Lsd e prima dell'Ecstasy". Il governo, malgrado cio', ha scelto di immettere nel mercato questa sostanza. "Ritengo sbagliata e assurda questa scelta e non comprendo il motivo per il quale nel caso di una presunta iperattivita'/impulsivita' (Adhd) dovremmo drogare i nostri figli con il Ritalin, con quella cosiddetta 'pillola dell'obbedienza' che negli Stati Uniti fattura 2 miliardi di dollari l'anno alle multinazionali farmaceutiche, ma produce danni anche gravi negli adolescenti che ne fanno uso". "Che si rischi di finire in galera per minime e innocue quantita' di hashish e' gia' di per se' un'assurdita'- dice il deputato Prc- che poi si pretenda contemporaneamente di legalizzare l'utilizzo di potenti psicofarmaci come il Ritalin, lo Strattera e il Prozac per bambini in eta' pediatrica, mi sembra veramente contradditorio e folle". Caruso ribadisce quindi la mia richiesta, gia' espressa in un interrogazione parlamentare di gennaio, di ritirare dal commercio questa sostanza e "porre un freno alla diffusione sempre piu' massiccia di psicofarmaci nel nostro paese, una diffusione che certamente fa' felici i manager delle multinazionali farmaceutiche, ma molto meno i genitori e i bambini che ne subiscono gli effetti collaterali e le complicazioni". "Ha ragione Chiamparino nel proporre sanzioni anche per chi fa consumo di droga. Gli va riconosciuto il coraggio di non ricercare il facile consenso ma di fare politica avendo a cuore i problemi concreti della gente, dimostrando oltretutto quanto sia superato il fare politica perseverando in schematismi ideologici che non risolvono ma rimandando sine die la soluzione dei problemi". Lo ha dichiarato Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera. "E non vi e' dubbio- aggiunge Donadi- che il consumo della droga non puo' essere un fatto valutato dallo Stato come neutro, essendone evidente il forte disvalore sociale, per l'alta diffusione che registra tra i giovani e per la normalita' con cui questa pratica rischia sempre piu' di essere percepita". L'Idv non propone sanzioni penali "ma sanzioni sociali, come proposto da Chiamparino, senz'altro si'". Se in America, Naomi Campbell e' stata mandata a pulire le strade di New York, dice Donadi, "non vediamo per quale ragione misure analoghe non possano essere prese anche per il commercialista brianzolo che pubblicamente e disinvoltamente fa uso di sostanze stupefacenti". "La sicurezza, la legalita', come Italia dei Valori ripete da sempre, sono valori trasversali, che appartengono a tutti, senza distinzioni di schieramento, e ci auguriamo che la sinistra voglia cogliere quanto prima il segnale politico inviato dal sindaco di Torino" conclude il capogruppo di Idv. "Un intervento molto puntuale, che parte da una citta' che ha grandissimi problemi. Ormai, i mix di droghe, e l'abuso di alcol ci obbligano a dire ai nostri ragazzi che non si puo' piu' scherzare con la vita". Don Antonio Mazzi, sacerdote, pedagogista e presidente della Fondazione Exodus interviene a proposito dell'intervista rilasciata dal primo cittadino del capoluogo piemontese al "Corriere della Sera", nella quale chiede norme per punire chi consuma stupefacenti. Per quanto riguarda il tipo di 'punizione', Don Mazzi e' d'accordo con Chiamparino che "occorra trasformarle in azioni socialmente utili. Bisogna evitare il carcere e lavorare in quel senso". Secondo il sacerdote, "anche la distribuzione di test a Milano e' un modo poco efficace di affrontare il problema". Si riferisce all'iniziativa del sindaco Moratti, che nel capoluogo lombardo ha distribuito gratis alle famiglie di ragazzini tra i 13 e i 16 anni un kit per il test antidroga. "L'opportunita' che i genitori possano fare dei test per capire come stanno i figli devono essere private", dice Don Mazzi. "Sono due segnali diversi- sottolinea il fondatore di Exodus- ma che fanno capire a che punto e' arrivata la diffusione della droga nelle due citta'. Qualche anno fa un sindaco come Chiamparino non avrebbe mai detto una cosa come quella di oggi, credo che abbia preso atto, come abbiamo fatto noi da tanto tempo, che la situazione e' diventata molto rischiosa". "Il dietrofront del sindaco Chiamparino, e l'idea del comune di Milano di distribuire un kit anti-droga alle famiglie fanno inorridire". Lo afferma il vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera, Daniele Farina (Prc). "L'idea di uno Stato che punisce i consumi individuali- spiega Farina- e che 'attrezza' le famiglie con mezzi inquisitori, come fossero caserme, fa compiere a questo Paese un gigantesco passo indietro sul tema dei diritti individuali e delle politiche antiproibizioniste". E si domanda: "Davvero un genitore ha bisogno di un kit per parlare con i figli? Possibile che il rapporto umano non basta a far capire se un figlio fa uso di droghe o meno?". Secondo Farina "il vento francese che viene dal Nord, evidentemente, raffredda gli animi e congela le idee, spingendo 'qualcuno' a cancellare anni di ricerche e progressi, sul tema delle droghe, per tornare al piu' antico e comodo oscurantismo". Aggiunge il parlamentare: "Chiamparino, il Comune di Milano e l'intero centrodestra dovrebbero interrogarsi sul perche', ad un anno dalla sua approvazione, la legge Fini-Giovanardi, ha portato ad una dilatazione dei consumi, ad un rafforzamento del narcotraffico e ad un aumento degli arresti". Incrementare la guerra alla droga, prosegue il deputato di Rifondazione, "non aiuta a comprendere un fenomeno sempre piu' diffuso soprattutto tra i giovani. Alimenta piuttosto il distacco tra questi e una societa' che li etichetta come banditi". Estendere l'area di criminalizzazione della droga, conclude Farina, "significa condannare all'illegalita' milioni di persone, alimentando un giro criminale sempre piu' ricco e foraggiato dalle troppe leggi proibizioniste applicate nel mondo". 'Il fronte antiproibizionista si sgretola di fronte alla realta' dei fatti. Le dichiarazioni del sindaco Chiamparino evidenziano la difficolta' del centrosinistra nel perorare cause, qual e' quella dell'antiproibizionismo in materia di droghe, che cozzano inesorabilmente con la necessita' di arginare i fenomeni correlati alla diffusione delle sostanze stupefacenti'. Lo afferma l'esponente di Forza Italia, Antonio Martusciello. 'Non e' possibile contrastare efficacemente l'utilizzo di droghe e l'abuso di alcool -insiste- con l'atteggiamento tollerante promosso dalla legislazione dall'attuale governo; i cittadini, le famiglie, sanno quanto diverso debba essere l'atteggiamento del legislatore su questi temi, cosi' come aveva dimostrato di fare il governo Berlusconi'. "Ho letto con un certo sconcerto, dopo anni di battaglie democratiche comuni per affermare, sul tema delle droghe, il principio 'educare e non punire', le parole di un sindaco che stimo, Sergio Chiamparino, dichiaratosi oggi favorevole alla penalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti". E' quanto afferma Carlo Leoni, esponente di Sinistra democratica secondo il quale "non è inseguendo parole d'ordine e obiettivi che abbiamo sempre chiaramente contrastato che si comunica ai cittadini quel senso di sicurezza di cui hanno bisogno". A Leoni perciò queste "sembrano più improvvisazioni dettate dalla preoccupazione per il consenso, piuttosto che scelte attentamente meditate. Mi auguro che Chiamparino ci ripensi e ritorni sulle sue parole". 'Il sindaco di Torino vuole intervenire con piu' fermezza contro l'uso della droga? Meglio tardi che mai'. E' il commento di Guido Crosetto, coordinatore regionale di Forza Italia. Crosetto, che ieri non ha partecipato al tavolo sulla sicurezza a Palazzo Civico, parla anche dell'ipotesi di una protesta, lanciata ieri dallo stesso Chiamparino, nel caso Roma e Milano abbiano risorse dal governo e Torino no. 'Sono anche compiaciuto - afferma Crosetto - dal fatto che Chiamparino abbia aderito alla mia idea di una manifestazione di popolo, per lanciare un forte messaggio di disagio contro la criminalita' da Torino e dal Piemonte. Dobbiamo lavorare per l'ordine e la legalita', si deve cercare una posizione piu' ferma per affrontare un fenomeno complesso che unisce droga, micro e macro criminalita', legata troppo spesso all'immigrazione'. 'Chiamparino - conclude Crosetto - spinga il suo coraggio piu' in la', perche' io vorrei che a marciare in quel corteo ci fossero rappresentanti di tutti i partiti e non solo una parte politica'. "A San Patrignano lo ripetiamo dagli anni '90 che le politiche sulla tossicodipendenza sbagliate e pericolosi messaggi culturali ci avrebbero portati ad un disastro sociale". Cosi' Andrea Muccioli, responsabile della comunita' terapeutica di San Patrignano. "E' esattamente- prosegue Muccioli- quanto evidenziato ieri nella sua intervista al Corriere della Sera: piu' droga, piu' persone dipendenti da sostanze, in particolare giovani e giovanissimi, e nessuno strumento culturale e legislativo in grado di aiutarci ad arginare e ridurre il fenomeno". Da una parte, prosegue il responsabile di San Patrignano, "dispiace che le Istituzioni abbiano perso cosi' tanto tempo prima di rendersi conto della cosa". Dall'altra, "fa piacere questa evidente presa di coscienza e la volonta' d'affrontare in modo diverso ed efficace il problema". Perche', "solo lavorando insieme, comunita' e servizi pubblici, istituzioni e mondo dell'informazione, si puo' creare l'inversione culturale necessaria a convincere le persone che tutte le droghe fanno male". Soprattutto, serve, per Muccioli, "riprendere ad essere vicini ai ragazzi ed educarli con il nostro esempio. Tra i giovani e gli adulti, sono questi ultimi a doversi assumere la responsabilita' di dire e testimoniare, con comportamenti coerenti e costanti, cio' che e' giusto o sbagliato". Purtroppo, conclude Muccioli, "la societa' adulta ha smesso di farlo. Lasciamo crescere i giovani da soli, senza affetti, attenzione, una vera e concreta presenza educativa da parte dei genitori. Invece, questo e' l'unico modo che abbiamo per prevenire tossicodipendenza, disagio, emarginazione". 'E' una consolazione sentire che un sindaco di sinistra dica certe cose, la dimostrazione che c'e' una cultura del buon senso, adesso pero' Chiamparino ci aiuti a riformare la proposta di legge Turco sulla droga'. A lanciare l'invito al primo cittadino di Torino e' Elisabetta Gardini, portavoce nazionale di Forza Italia, che pero' precisa: 'Chiamparino sbaglia a considerare accettabili gli spinelli'. 'La politica - continua l'esponente azzurra - deve essere coraggiosa, questo il sindaco di Torino l'ha compreso, ma anche coerente. Sarebbe di ottimo auspicio - conclude Gardini - che il ministro Turco riaprisse la discussione su questo delicato argomento'. 'Apprezzo l'onesta' intellettuale del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, anche se continuo ad essere convintamente contrario a sanzioni penali per il semplice consumatore di droga, che non e' un criminale ma una vittima da recuperare. Una posizione equilibrata e' stata raggiunta proprio con la legge in vigore: sanzioni penali severe per gli spacciatori e solo sanzioni amministrative per i tossici che mettono a rischio la propria e l'altrui salute'. Lo afferma Carlo Giovanardi dell'Udc, che aggiunge: 'tra gli antiproibizionisti militanti e la repressione indiscriminata in vigore in Paesi importanti come la Francia e gli Stati Uniti con la Fini-Giovanardi abbiamo intrapreso una via costruttiva e di buon senso che dopo un anno di polemiche inutili e pretestuose anche il centro sinistra comincia ad apprezzare'. 'Non ci siamo mai accorti che Chiamparino fosse un antiproibizionista, non possiamo dire che Torino abbia sperimentato politiche alternative a quella nazionale': cosi' Susanna Ronconi, presidente di Forum Droghe. Ronconi, torinese e operatrice da anni nel campo delle tossicodipendenze, ritiene infatti che le citta' italiane siano 'ferme da questo punto di vista, non si prova a governare il fenomeno con strumenti innovativi. Se paragonati ai sindaci di citta' come Barcellona, Francoforte e Ginevra, quelli italiani non hanno una politica locale sulle droghe, delegano tutto ai Sert, non c'e' un pensiero originale'. 'Ma cosa aspettiamo - si chiede - a metterci attorno a un tavolo e fare un serio ragionamento?'. In secondo luogo, secondo Ronconi 'Chiamparino confonde la causa con l'effetto: dice che serve una legge piu' repressiva, ma l'Italia in questo momento ha la legge piu' repressiva d' Europa, e d'altronde sono decenni che si risponde al consumo di droghe con la legge penale. E il fatto che esista un mercato nero e dei consumatori clandestini e' l'esito di questa scelta politica. Occorre fare un bilancio e decidere che cosi' possiamo solo peggiorare la situazione'. Infine, Ronconi definisce 'gravissimo' il fatto che il sindaco di Torino se la prenda con i consumatori cosiddetti integrati: 'punire queste persone e' contro qualsiasi cultura del diritto, perche' il consumo individuale e' un diritto della persona e non fa danno a terzi'. 'E' imbarazzante che a dirlo sia una persona di sinistra. Se noi puniamo i consumatori socialmente integrati, facciamo un danno pazzesco perche' saremmo noi, in questo modo, a creare dei delinquenti. Non capisco - conclude - chi se ne potrebbe avvantaggiare'. "Le dichiarazioni di Chiamparino sul problema droghe sono ipocrite. Il Sindaco di Torino sta cercando soltanto l'effetto mediatico". Ad affermarlo e' l'esponente di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia. "Chiamparino, infatti, fino a ieri, - afferma Ghiglia - ha criticato la legge Fini sulle droghe che sancisce il principio per cui drogarsi non e' un diritto, ha difeso anche pubblicamente (per esempio durante l'assemblea pubblica a San Salvario dell'anno scorso) la liberalizzazione delle sostanze stupefacenti, non ha mosso un dito contro la sua compagna di Partito Livia Turco quando ha aumentato la dose minima consentita di cannabis, ha proposto le stanze del buco" . Secondo Ghiglia "se Chiamparino ha davvero cambiato idea sul problema tossicodipendenze lo dimostri con i fatti. La verita' e' che la sinistra in questi anni non ha fatto nulla per risolvere il problema ne' sul fronte dello spaccio ne' sul fronte del recupero". D'accordo con Sergio Chiamparino sulla necessita' di evidenziare il problema del consumo di droga, ma non sulla 'punizione' all'americana. Cosi' Dorina Bianchi (Dl) interviene dopo l'intervista al sindaco di Torino pubblicata oggi sul 'Corriere della Sera'. "Sono sempre stata contraria a tutto cio' che incoraggia l'uso di droga- sottolinea la deputata, vicepresidente della commissione Affari sociali alla Camera- Anche all'aumentare la dose minima per uso personale, perche' non portava meno persone in carcere, ma dava un messaggio negativo". Secondo Bianchi dal momento che oggi l'uso di cocaina o di pasticche "e' percepita come un mezzo di divertimento", c'e' la necessita' "di sensibilizzare i giovani" su droga e alcol. "Avrei qualche dubbio, pero'- dice la parlamentare- ad obbligarli ai lavori socialmente utili, come accade negli Stati Uniti". Semmai, aggiunge Bianchi, "servirebbe un impegno maggiore da parte della scuola", creando per esempio attivita' che coinvolgano di piu' i genitori. "Servono iniziative- prosegue la deputata diellina- che gratifichino i ragazzi e li facciano sentire meno soli, come invece ora accade". Se poi il ragazzo, conclude Bianchi, "ha voglia di svolgere attivita' sociali va bene, ma perche' lo sceglie lui e puo' gratificarlo. Non e' obbligandolo che si fa loro cambiare lo stile di vita". 08-05-2007 Messico. Marcia per la legalizzazione della marijuana Circa cinquecento persone si sono riunite al Parque Mexico della capitale messicana per chiedere, con una manifestazione pacifica, di legalizzare l'uso della marjiuana oltre che per sensibilizzare la popolazione sul fatto che l'erba "non e' nociva". La manifestazione, che si e' sommata ad altre nel mondo, in occasione della Giornata mondiale per la liberalizzazione della marjiuana, e' stata seguita da vicino, ma in modo discreto, dalle forze dell'ordine, le quali non sono intervenute quando i giovani hanno cominciato a fumare sigarette di marjiuana benche' qualsiasi tipo di droga sia proibita nel Paese. Inizialmente e' circolata l'informazione che i manifestanti sarebbero passati per le strade del quartiere di La Condesa, ma poi gli organizzatori hanno deciso di cambiare percorso per evitare problemi di ordine pubblico. Juan Pablo Garcia, di Gaceta Canabica, ha detto a Efe che uno degli scopi dell'iniziativa e' quello di diffondere la storia della marjiuana in Messico, che risale all'epoca dei conquistatori spagnoli, i quali la sfruttavano industrialmente "per la fabbricazione di tessuti". Ha spiegato che i messicani dei tempi antichi scoprirono e usarono le proprieta' medicinali della pianta e che, nel secolo XVII, ebbe inizio il suo "uso ricreativo". Garcia, conoscitore dell'argomento, ha proseguito dicendo che nella seconda meta' del ventesimo secolo il governo rivoluzionario messicano proibi' la commercializzazione della marjiuana. Oggi, ha cpmmentato, la marjiuana si reperisce attraverso la coltivazione in proprio o al mercato nero, che sia erba nazionale o importata. Ha sostenuto che il suo consumo moderato e' benefico poiche' aiuta a rilassarsi e a superare la fatica, purtroppo e' accompagnato dalla condanna sociale. Secondo le organizzazioni pro marjiuana, che citano i dati del Rapporto Mondiale 2006 dell'Onu sulle droghe, il 4% della popolazione mondiale tra i 15 e i 64 anni consuma cannabis almeno una volta all'anno, in pratica 162 milioni di persone, e secondo l'Indagine Nazionale delle Dipendenze del 2002 ( Messico), 2,4 milioni di messicani l'hanno usata almeno una volta. 08-05-2007 Spagna. La nocivita' di crystal Specialisti della disassuefazione da sostanze stupefacenti ritengono che crystal finira' per soppiantare le designer drug attualmente in circolazione. Si presenta in polvere o anche sotto altre forme. Puo' essere ingerito, spesso mescolato con l'alcol, ma puo' anche essere iniettato. Se viene inalato, l'effetto e' molto piu' rapido, pero' puo' danneggiare le narici. Il consumatore avverte una sensazione d'euforia comparabile a quella della cocaina, ma molto piu' prolungata nel tempo, per circa una decina di ore. Questa metamfetamina ha un grosso potere distruttivo, e le conseguenze sulla salute sono abbastanza rapidte, giacche' colpisce il sistema nervoso centrale. Gli effetti del consumo di questa sostanza psicotropa sono tanti: si va dal tic alla convulsione fino alla paranoia e alla schizofrenia. Gli effetti collaterali comportano ipertemia, irritabilita', ansieta', insonnia, nausea, vampate di caldo, bocca secca, sudorazione, pressione alta del sangue, confusione, tremiti, disturbi neurologici, convulsioni e aggressivita'. I decessi documentati sono dovuti ad ipertermia e convulsioni. (lasdrogas.info) 08-05-2007 Italia. Turco: aspettiamo domanda registrazione per medicinali derivati da cannabis I farmaci anti-dolore a base di sostanze cannabinoidi, inseriti nella tabella degli stupefacenti a uso terapeutico, 'non sono ancora presenti in Italia. Siamo in attesa, come vuole la procedura, della domanda di registrazione da parte delle aziende farmaceutiche. Nel frattempo e' possibile importarli dall'estero, previa autorizzazione del ministero'. Lo chiarisce il ministro della Salute Livia Turco, in collegamento telefonico con la trasmissione 'La radio ne parla' su Radio1, dedicata alle terapie contro il dolore e ai farmaci a base di cannabinoidi autorizzati per uso terapeutico da un decreto del ministro Turco di recente pubblicato in Gazzetta ufficiale. 'E' un'espressione di civilta' promuovere le terapie anti-dolore. E' doveroso consentire al maggior numero possibile di persone di vivere la malattia senza sofferenza: i derivati della cannabis sono una di queste opportunita' e mi e' sembrato doveroso procedere in tal senso, inserendole nel Ssn, sulla base della tante evidenze scientifiche'. Secondo alcuni dati raccolti, ben 200 mila sarebbero i pazienti che hanno utilizzato questi farmaci. Ogni confezione di uno di questi medicinali costa 480 euro: garantirli ai pazienti sara' oneroso per la sanita' pubblica? 'Se queste specialita' sono state inserite nella farmacopea, vuol dire che il Ssn se ne fa carico'. Le affermazioni di quanti, in particolare dall'opposizione, hanno rimproverato al ministro che con questo decreto legalizzava le droghe leggere, 'sono cinismo politico, stiamo parlando di farmaci, non di spinelli'. Critiche rientrate in fretta, perche' i farmaci derivati della cannabis godono "della forza delle evidenze scientifiche. Ci sono i dati dell'Oms che dicono che i derivati della cannabis trovano un'indicazione terapeutica in vari casi per i pazienti con tumori e Aids. E sono in corso sperimentazioni cliniche sull'uomo come il trattamento dell'asma, del glaucoma e per valutarne l'attivita' antidepressiva. Quando ci sono evidenze scientifiche che dicono che un farmaco fa bene, credo che le dispute politiche lascino il tempo che trovino'. Sollecitando un'approvazione veloce della norma per semplificare la prescrizione degli oppiacei contro il dolore, all'esame del Senato, la Turco si dice 'fiduciosa, perche' vedo un cambiamento di clima in Italia sulle terapie del dolore'. 08-05-2007 Afghanistan. Usa: terrorismo finanziato con narcotraffico Talebani e gruppi armati dell'Afghanistan stanno lavorando l'oppio in laboratori improvvisati per massimizzare i profitti della droga e ottenere maggiori fondi con cui finanziare la guerriglia anti-occidentale. E' quanto denuncia John Walters, responsabile americano della politica per il controllo sulla droga, secondo cui i gruppi armati afghani continuano a vendere eroina a reti esterni che la smerciano attraverso Iran, Pakistan ed Europa. 'Questi laboratori sono essenzialmente un insieme di barattoli e padelle piene di oppio e additivi chimici sistemati in una specie cucina molto sporca. Non e' difficile spostarli e infatti si muovono in continuazione'. L'Afghanistan e' il paese che da solo produce oltre il 90% di tutto l'oppio del mondo e stando alle stime delle nazioni Unite, la produzione del 2006 dovrebbe aver raggiunto le 6.100 tonnellate. Per i talebani l'oppio rappresenta la principale fonte di finanziamento della loro guerriglia. La lotta contro il traffico di droga e' una parte chiave della lotta contro il terrorismo, visto che le due attivita' sono sempre piu' di frequente legate fra di loro. A sostenerlo, nel corso della conferenza internazionale sulla droga a Madrid, e' stata Karen Tandy, amministratrice dell'agenzia americana per la lotta alla droga (Dea). 'La connessione fra droga e' terrorismo e' reale', ha detto la Tandy. 'Lo vediamo ogni giorno in Afghanistan, dove i trafficanti di droga sono di frequente alleati fra di loro'. Il capo della dea ha citato inoltre i 29 cittadini marocchini indagati per le bombe a Madrid, che secondo i magistrati spagnoli hanno utilizzato proventi derivanti dallo spaccio di hashish per comprare gli esplosivi. La Tandy ha aggiunto che tutti i paesi dovrebbero condividere maggiormente le loro informazioni provenienti dall'intelligence che riguardano il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco che valgono ogni anno qualcosa come 322 miliardi di dollari. Alla conferenza di Madrid, organizzata fin dal 1983 dalla Dea, partecipano circa 300 funzionari impegnati nella lotta alla droga provenienti da oltre 80 paesi. 08-05-2007 Italia. Protocollo anti-narcos fra Calabria e Colombia 'All'alleanza dei narcotrafficanti calabresi e colombiani le istituzioni devono contrapporre un fortissimo impegno contro questo potere mafioso, per l'affermazione della cultura della legalita' e dei diritti civili e per la costruzione di solidi rapporti di cooperazione internazionale'. E' quanto ha detto il Presidente della Regione, Agazio Loiero, circa il protocollo d'intesa che sara' sottoscritto domenica con il vice presidente della Colombia, Francisco Santos, contro il narcotraffico. 'Per questi motivi all'iniziativa di quest'anno della 'Gerbera Gialla' va il merito sia di avere attivato una stabile collaborazione tra i governi della Calabria e della Colombia, sia di avere indicato all'opinione pubblica ed alle Forze dell'Ordine la strategia di repressione nei confronti del traffico internazionale di cocaina. E' da esso, del resto, che la 'ndrangheta trae le principali risorse ed i capitali da riciclare in attivita' economiche, inquinando il mercato e la concorrenza tra le imprese'. Il presidente Loiero ha confermato il patrocinio della Regione Calabria alle iniziative in programma il 13 e 14 maggio per le giornate 2007 della 'Gerbera Gialla'. 'La nostra lotta, per la legalita' e per assicurare ai giovani calabresi il diritto al lavoro ed alla democrazia, e' anche quella del popolo colombiano, quotidianamente esposto alla violenza delle organizzazioni mafiose che controllano le piantagioni ed i commerci di cocaina. La 'ndrangheta e', ormai, un antistato violento non solo in Calabria ma anche all'estero ed in particolare proprio in Colombia, dove e' alleata a veri e propri gruppi paramilitari che stanno distruggendo i diritti umani e civili soprattutto della popolazione piu' povera ed indifesa'. 09-05-2007 Usa. Governo a Ue: fate pressione su Venezuela contro il narcotraffico L'alto funzionario dell'anti-droga Usa John Walters ha esortato i paesi dell'Unione europea ad usare la loro influenza sul presidente venezuelano Hugo Chavez per arginare il crescente flusso di cocaina in arrivo dagli aeroporti e dai porti del paese. Nel corso di un colloquio alla Commissione europea, Walters ha spiegato ai giornalisti che ci sono enormi quantità di cocaina che giungono attraverso il Venezuela. "So che alcuni paesi europei hanno una cooperazione più forte con il governo venezuelano e speriamo di potercene avvalere per ridurre il fenomeno", ha spiegato Walters. Chavez ha accusato l'Agenzia statunitense anti-droga di spionaggio e ha sospeso la cooperazione con l'agenzia nel 2005. Lunedì il ministro della Giustizia del Venezuela Pedro Carreno ha spiegato che il paese sudamericano non consentirà agli agenti statunitensi di condurre operazioni contro il traffico di stupefacenti nel paese e ha accusato l'agenzia di aiutare i narcotrafficanti. Walters ha spiegato che i trafficanti stanno sviluppando la "capacità di avere delle aree di sosta relativamente sicure" in Venezuela e ha avvertito che il calo dei consumi di droga negli Stati Uniti e l'aumento dei prezzi in Europa incoraggiano i trafficanti a esportare al di là dell'Atlantico. Walters ha inoltre invitato gli europei ad aumentare il sostegno al presidente colombiano Alvaro Uribe, stretto alleato di Washington in America Latina ma visto con sospetto da alcuni in Europa per via della presunta vicinanza tra il suo partito e i violenti militari di ultradestra. Walters ha lamentato che Uribe non sia stato "vigorosamente sostenuto" dall'Europa, malgrado il suo successo nella lotta alla droga e alla violenza. "Merita sostegno", ha insistito Walters, aggiungendo: "Non conosco un altro paese nel mondo in cui negli ultimi 5 anni ci sia stato un miglioramento nei diritti umani e nella protezione dei cittadini come in Colombia". Nonostante questi successi, Walters ha garantito che i cartelli colombiani della droga guardano con crescente interesse all'Europa come primo mercato, aggirando i tentativi di ostacolare i traffici transatlantici attraverso il Messico e l'Africa. "Cinque o dieci anni fa non vedevamo aerei o navi andare in Africa per portare la cocaina in Europa", ha aggiunto Walters. I colloqui con le autorità europee si sono anche incentrati sull'Afghanistan, che fornisce più del 90% dell'oppio in tutto il mondo, nonostante la presenza di 36.000 uomini della Nato nel paese. Per Walters gli sforzi fatti dal governo afghano e sostenuti dalla comunità internazionale per sradicare la produzione di oppio funzionano nel nord, ma la produzione continua nel sud del paese. Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha affermato che il Paese e' una vittima del narcotraffico. E' stata la sua risposta a distanza a John Walters. "Da un po' di tempo in qua siamo noi le vittime e ponte del traffico di droga", ha affermato il presidente in un intervento in un teatro di Caracas. "Qui, in quei pochi posti dove hanno tentato di piantare oppio da eroina, per esempio, la droga e' stata distrutta dai militari delle nostre gloriose Forze armate", ha assicurato il leader socialista. 09-05-2007 Colombia. Diminuiscono le coltivazioni di coca La superficie totale dei terreni coltivati a coca -la materia prima per la produzione di cocaina- è diminuita lo scorso anno in Colombia di circa il 10 per cento, rispetto all'anno precedente, hanno annunciato fonti delle Nazioni unite. L'Ufficio dell'Onu per la droga e la criminalità ha calcolato che, nel 2006, sono stati circa 77.000 gli ettari di terreno coltivati a coca, mentre nell'anno precedente erano stati 86.000. Nel 2006, la polizia antidroga colombiana -con l'aiuto degli Stati Uniti- ha distrutto 171.600 ettari di coca e papaveri da oppio ed ha sdradicato altri 42.100 ettari di coltivazioni di coca, ha aggiunto la fonte. 09-05-2007 Usa. Arrestato Tom Siezemore per possesso di droga Tom Sizemore, tra i protagonisti del film 'Salvate il soldato Ryan', è stato arrestato all'esterno di un albergo della California per sospetto possesso di droga. Lo riferisce il sito internet della Bbc. La polizia ha riferito che è stata trovata della metanfetamina all'interno dell'auto dell'attore, in seguito a un alterco tra un suo amico e un dipendente dell'albergo. Sizemore al momento in libertà vigilata per una precedente condanna per droga. Nel 2006 l'attore evitò la galera dopo aver ammesso l'uso di metanfetamina, ma fu condannato a tre anni di libertà vigilata. Dai suoi rappresentanti non è giunto alcun commento. 09-05-2007 Iran. Cinque impiccagioni pubbliche per spacciatori Cinque uomini condannati a morte in Iran per traffico di stupefacenti sono stati impiccati sulla pubblica piazza, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano governativo 'Iran'. Le esecuzioni sono avvenute ieri a Kerman, nel sud-est del Paese, dove passa una delle piu' importanti rotte del traffico di oppio ed eroina provenienti dall'Afghanistan e diretti in Occidente. In Iran e' prevista la pena di morte per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, la violenza carnale, il traffico di droga, l'adulterio e l'apostasia. 09-05-2007 Italia. Amato: siamo al centro dei traffici della droga L'Italia e' pericolosamente sulla rotta dei viaggi della droga da est verso ovest, che portano l'eroina dall'Afghanistan e la cocaina dall'America Latina in Europa. E' questo, in particolare, secondo il ministro dell'Interno Giuliano Amato, a minacciare per buona parte la sicurezza delle citta' del nostro paese, che dipende molto dalla "capacita' delle forze di polizia nel fronteggiare l'enorme spostamento di droghe da est verso ovest". "Se non mettiamo insieme questi fattori -ha detto Amato durante il question time- non possiamo illuderci che raddoppiando le pattuglie di polizia riusciremo a sradicare il fenomeno. Per questo stiamo lavorando in collaborazione con le polizie di altri paesi". Amato ha anticipato che nelle prossime settimane tutte le grandi citta' italiane dovrebbero essere coinvolte nel piano sulla sicurezza. "A Napoli le forze dell'ordine hanno violato la sovranita' di fatto che la camorra aveva su interi quartieri" e la situazione "e' migliorata a Bologna dove nalla piazza Verdi vengono attivati controlli nelle ore serali. Stiamo facendo passi avanti con questa strategia". 09-05-2007 Spagna. Parte prima sperimentazione europea del vaccino contro la cocaina Madrid, Barcellona e Valencia avvieranno il primo esperimento europeo di vaccino contro gli effetti della cocaina: per l'inizio delle prove manca solo l'accordo tra l'azienda produttrice del farmaco, la Celtic Pharma, e l'ospedale barcellonese di Sant Pau, che coordinerà il progetto. Come spiega il quotidiano spagnolo El Mundo, il vaccino va somministrato a persone già assuefatte e ha come obbiettivo evitare gli effetti secondari dovuti al consumo della droga. Il farmaco -somministrato in quattro dosi- contiene una molecola simile all'alcaloide della cocaina ma manipolata in modo tale che il sistema immunitario la riconosca come una sostanza estranea. In tal modo vengono fabbricati degli anticorpi che impediscono alla cocaina di attraversare la barriera ematoencefalica raggiungendo il cervello e il sistema nervoso. Vengono quindi di fatto eliminati gli effetti "piacevoli" della droga, il che dovrebbe spingere le persone assuefatte a smettere di consumarne, non ottenendone alcun vantaggio. Dal 1999 ad oggi il consumo di cocaina in Spagna è raddoppiato: nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni raggiungerebbe il 2% della popolazione, il doppio della media europea. 09-05-2007 Italia. Umbria. An: abbiamo il primato nazionale su morti overdose 'L'Umbria e' una regione ad alta densita' di utenza SerT (Servizi Tossicodipendenze) e con un triste primato nazionale di morti per overdose, sembra scontato dire che ci sono condizioni di rischio per le morti per overdose che i SerT non riescono ad arginare'. Lo ha dichiarato Franco Zaffini, capogruppo di Alleanza nazionale in Consiglio regionale, che partendo dai dati forniti dal ministero dell'Interno evidenzia l'inefficacia delle terapie tossicologiche offerte dai SerT umbri, situazione per cui 's'impone anche nel rispetto della drammaticita' dei dati, un registro regionale delle morti per overdose e una rapida e profonda analisi dell'operato e delle scelte sanitarie e sociali dei nostri SerT.' 'L'utenza dei SerT e' legata alle 'vecchie' droghe, anche se dal 1990 al 2005 l'utilizzo di eroina e' sceso dal 90 al 72 per cento, quello di cocaina e' salito da quasi zero al 13 per cento e quello dei cannabinoidi dal 5 al 10 per cento. Il rischio di overdose riguarda l'eroina nella maggior parte dei casi.' Per Zaffini 'Se vogliamo considerare e trattare la tossicodipendenza coma patologia, cosa su cui personalmente nutro forti dubbi, dobbiamo tener conto che il trattamento terapeutico piu' efficace nella dipendenza da eroina e' il mantenimento con metadone, ma sembra consolidato degli studi che piu' la terapia metadonica e' breve e a basso dosaggio, piu' aumenta il rischio di overdose perche' e' una disintossicazione che lascia il soggetto ancora tossicomane e per di piu' senza tolleranza. Se il sistema funzionasse, se i SerT funzionassero, i tossicomani 'anziani' dovrebbero essere quelli piu' al sicuro. In Umbria invece i trattamenti SerT davvero terapeutici, quelli che superano cioe' i 6 mesi, sono inferiori al 40 per cento del totale. I trattamenti a medio e breve termine, terapeuticamente inutili e anzi rischiosi, sono ben oltre la media nazionale: nel 2005 quelli a medio termine sono stati il 18 per cento contro l'11 per cento nazionale, quelli a breve termine il 14 per cento contro l'8 per cento nazionale'. 'La disintossicazione completa e' un percorso lungo e impegnativo dal punto di vista medico, psicologico e sociale, ed e' questo quello che faticano a fare i SerT e che invece fanno meglio le comunita', i cui programmi, siano essi metadonici o no, non durano mai meno di due anni. Non si spiega allora per quale interesse, che non e' quello dei tossicomani bisognosi, la Regione Umbria abbia varato una legge che privilegia i SerT e taglia fuori tutti gli altri soggetti, comprese le comunita', nella certificazione del bisogno terapeutico'. 09-05-2007 Italia. Sempre piu' i minori carcerati che si drogano 'Il consumo di droga fra i minori che entrano in carceri, centri di prima accoglienza e comunita' italiane, e' in crescita e si sta diffondendo anche l'abitudine di assumere sostanze stupefacenti in combinazione con l'alcol'. A lanciare l'allarme e' Serenella Pesarin, direttore generale per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari del dipartimento giustizia minorile, ospite oggi a Milano del convegno 'Adolescenza inquieta - esperienze stupefacenti e comportamenti delinquenziali nella minore eta', organizzato da Asl citta' di Milano e Regione Lombardia. 'Nel 2006 i minorenni consumatori di sostanze stupefacenti venuti a contatto con i servizi della Giustizia minorile sono stati 857, la maggior parte dei quali, il 71%, di nazionalita' italiana'. Questi i dati raccolti dal dipartimento del ministero di Grazia e giustizia. Fra gli stranieri sono i nordafricani (16%) e in particolar modo i marocchini (12%) a fare uso di droghe, seguiti dai minori provenienti dall'Est Europeo, che rappresentano il 9% del totale, in aumento di tre punti percentuali rispetto all'anno precedente. 'Entrambe le etnie costituiscono la maggioranza dell'utenza straniera che transita nel circuito penale della giustizia minorile italiana. Rispetto all'anno precedente si e' verificato anche un aumento del numero dei consumatori di sostanze stupefacenti provenienti dalla Romania'. Ragazzi coinvolti in reati di spaccio e detenzione di stupefacenti, gli illeciti piu' frequenti rappresentando il 57% del totale, e reati contro il patrimonio (37%). Adolescenti che fumano hashish nel 75% dei casi, o sniffano cocaina (11% del totale): 'A fare uso di cannabinoidi sono soprattutto gli italiani - spiega Pesarin - con una percentuale del 78% a fronte del 67 % degli stranieri'. L'eta' in cui e' piu' diffuso il consumo di stupefacenti e' la fascia dai 16 ai 17 anni. 'Un'eta' delicata. In cui alcuni adolescenti esprimono diverse forme di disagio che derivano da una perdita di autorevolezza degli adulti, da uno stato di solitudine e di mancanza di stimoli emotivo-affettivi che porta a ricercare l'autoaffermazione, il riconoscimento dell'identita' e l'aggregazione nel gruppo dei pari attraverso un'alterazione della coscienza e della percezione di se' stesso e della realta''. Cosi' a consumare droga quotidianamente e' il 32% dei giovani che accedono ai servizi di giustizia minorile, mentre il 47% ne fa un uso settimanale e il 21% occasionale. Per affrontare questa situazione complessa, secondo Pesarin, occorre individuare precise linee d'azione. 'L'assistenza sanitaria nei casi di abuso di sostanze stupefacenti e' in cima alla lista. Non si puo' escludere il sistema sanitario locale dalla presa in carico del minore. Serve anche un collegamento costante con il Sert e l'Asl per il collocamento dei minorenni in comunita' terapeutiche. E anche la copertura finanziaria degli oneri relativi al pagamento delle rette dovute alle comunita' specialistiche territoriali dovrebbe essere a totale carico del sistema sanitario regionale. Cio' anche in considerazione della possibilita' che venga comunque assicurata la permanenza del minore nella struttura anche a conclusione della misura penale'. Un primo passo, spiega ancora Pesarin, sono gli accordi tra Asl e Centri per la giustizia minorile, gia' presenti per esempio a Milano, 'che potrebbero essere estesi a tutte le aree territoriali e adattati alle specifiche esigenze locali'. 09-05-2007 Italia. Livia Turco: punire i consumatori con il giardinaggio "Io smentita da Chiamparino? Non sono mai stata antiproibizionista. La destra si sbaglia. La mia priorita' e' sostenere una campagna forte e decisa con un unico slogan: no alle droghe, tutte le droghe". Lo dice il ministro della Salute, Livia Turco, commentando al 'Corriere della Sera' le parole del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino che ha affermato che drogarsi non e' lecito e che la nostra societa' non lo accetta perche' alimenta il crimine. In proposito, Turco rileva che scegliere di infliggere lavori di giardinaggio o pulizia strade anziche' ritirare la patente "e' una scelta simbolicamente piu' efficace. Il consumatore non e' punito, ma gli si dimostra che lo Stato non considera lecito il suo comportamento". "Mi auguro proprio che adesso questa discussione ci sia". Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino insiste: dopo avere lanciato la proposta di punire i consumatori di droga, che ha sollevato ieri polemiche e divisioni tra i Poli, il sindaco di Torino rilancia su quella che definisce "l'ipocrisia della dose minima". "Ho visto oggi che la Ministro Turco - spiega dai microfoni di Play Radio - mi ha dato ragione, io vorrei pero' che per le sostanze considerate pericolose non ci sia nessuna ipocrisia su dosi minime garantite, dosi che portano con se tutta la catena criminale dello spaccio e inviano anche un messaggio profondamente sbagliato, cioe' quello di dire: 'si puo' fare'". Per Chiamparino "bisogna dare un segnale forte invece, ha insistito Chiamparino, 'chi si droga per sballarsi il venerdi' e il sabato sera sbaglia e deve essere punito. Non con la galera ma con delle pene riparative nei confronti della societa'". ALTRI COMMENTI 'A Milano in dieci anni il consumo di cocaina e' piu' che decuplicato. Di fronte a questa emergenza chiediamo al Governo di non procedere lungo la linea della depenalizzazione del consumo di stupefacenti con provvedimenti che porterebbero a un' irrimediabile aggravarsi del fenomeno'. L'appello e' del deputato di An e vice Sindaco di Milano Riccardo De Corato. 'Tra le tante proposte concrete di revisione legislativa che abbiamo sottoposto al Governo -spiega De Corato- c'e' anche il mantenimento della normativa Fini-Giovanardi sulla droga. Il ministro Ferrero -precisa De Corato- ha ribadito l'intenzione della sua modifica, con l'obiettivo di depenalizzare il consumo personale, abolendo le sanzioni amministrative previste dalla legislazione vigente, e distinguendo tra droghe leggere e pesanti'. 'Fortunatamente -fa notare De Corato- su questa materia sta crescendo il fronte di coloro che hanno mutato atteggiamento. Dall'Independent che ha ammesso come la cannabis sia dannosa e che tra i giovani circoli con dosi 25 volte piu' potenti, al dietrofront del sindaco Chiamparino, ai tentennamenti di molti autorevoli esponenti della sinistra. Tante vecchie certezze, insomma, -afferma De Corato- vacillano. Mi auguro che il ministro Ferrero, il quale boccia con tanta nonchalance gli sforzi dei Comuni per rafforzare le politiche di prevenzione sulla droga, sappia cogliere i tanti segnali. E che rifletta con attenzione sull'utilita' di un cambiamento dell'attuale legislazione'. Enrico Buemi, dello Sdi, critica la proposta del sindaco di Torino. 'Condividiamo in gran parte le posizioni di Chiamparino nell'individuare misure che garantiscano piu' sicurezza nelle citta' ma la proposta di adottare politiche piu' repressive per arginare il fenomeno della droga, francamente non ci convince'. Per Buemi, 'in tutto il mondo l'azione esclusivamente repressiva non produce nessun miglioramento sostanziale', ma 'regala alle organizzazioni criminali che hanno fatto dello spaccio della droga una delle loro principali attivita', un margine di convenienza economica altissimo'. L'esponente dello Sdi rilancia quindi la proposta di legalizzazione delle droghe, e sostiene che 'la risposta non puo' essere quella di un sanzionamento dei consumatori', ma 'una regolamentazione che porti in tempi accettabili all'emersione del fenomeno che consenta l'avvio di politiche di responsabilizzazione dei cittadini, rispetto ai danni arrecati da certi comportamenti, sapendo che sono le politiche di prevenzione quelle che danno i maggiori risultati'. "Sia le esternazioni di Chiamparino che l'idea del kit antidroga promossa dal comune di Milano sono espressione di una cultura proibizionista talmente a corto di argomenti da rifugiarsi in trovate mediatiche grottesche". Lo afferma in una nota il senatore di 'Insieme con l'Unione' Mauro Bulgarelli, che ritiene le proposte avanzate a Torino e Milano: "estremamente pericolose e da contrastare risolutamente". "Ci troviamo a constatare - continua Bulgarelli- che, a un anno di distanza dalla vittoria dell'Unione, non solo la legge Fini- Giovanardi è pienamente operativa ma che la sua filosofia repressiva tracima anche tra le fila del centrosinistra, assumendo per certi versi connotati ancora più inquietanti. Come definire altrimenti la proposta di Chiamparino di abolire la dose minima e di colpire anche i consumatori socialmente integrati? Quelli cioè, il cui consumo di sostanze non ha alcuna ripercussione sul cosiddetto 'ordine pubblico', attaccando in questo modo i diritti fondamentali della persona, in cima ai quali vi è la libertà di scelta individuale?". "Questa è una vera e propria deriva securitaria - continua Bulgarelli - alimentata senza sosta a livello mediatico, che si sorregge su atteggiamenti punitivi e moralistici che non sono di alcuna utilità quando si parla di sostanze. La questione richiederebbe invece un impegno totalmente diverso da parte di politici e amministratori, che dovrebbero finalmente dare impulso alle strategie di riduzione del danno, valorizzando, in questo modo, il parere degli operatori del settore, e fornire, nel caso delle sostanze pesanti, una maggiore informazione che possa aiutare i consumatori a ridurre situazioni di rischio sociale e individuale, compito che non può certo essere delegato a genitori con la passione del 'piccolo chimico', come quelli che il comune di Milano vorrebbe arruolare con la distribuzione del 'kit antidroga'". "Soprattutto, bisognerebbe tenere presenti le nuove modalità di assunzione legate ai diversi stili di vita, fare i necessari distinguo tra sostanze diverse, e sperimentare la via della legalizzazione di quelle leggere, visto che proibizionismo e criminalizzazione - conclude Bulgarelli - sono soluzioni che hanno ampiamente mostrato i loro limiti ovunque siano stati applicati". "Un sindaco che ha il coraggio di guardare in faccia la realta'". Cosi il Direttore Esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, Antonio Maria Costa, in procinto di partecipare alla Conferenza internazionale di Istanbul promossa dall'ECAD - Citta' europee contro la droga - definisce Sergio Chiamparino dopo le sue osservazioni contro il crimine e la droga. "La posizione del sindaco di Torino - aggiunge Costa - esprime la necessita' di affrontare il problema droga in modo serio e articolato, intervenendo su offerta e consumo". Costa aggiunge che 'La drammatica realta', che troppo spesso si presenta sulle strade delle grandi citta', rispecchia quella del "Tossic Park" di Torino dove crimine e droga sono cause ed effetto dello stesso fenomeno'. "Chi consuma droga, come ci ricorda Chiamparino, alimenta il mercato illegale con pesanti e tragiche conseguenze. Il recente omicidio commesso a Torino lo dimostra. Oggi nelle citta' circolano enormi quantitativi di droga. La liberalizzazione porterebbe solamente a un ulteriore aggravamento dei gia' alti costi sociali. I governi e le amministrazioni locali devono impegnarsi maggiormente. Il consumo di droga deve essere considerato illegale, ma i consumatori di droga e in particolare i tossicodipendenti non hanno bisogno di punizioni. Necessitano di essere seguiti dalle istituzioni, di avere la possibilita' di accedere ai trattamenti di recupero e di avere vicino persone che li aiutino a reintegrarsi. In questo contesto, la proposta del Sindaco di Torino e' assai importante, ma non in un'ottica punitiva bensi' con l'obiettivo di far crescere una nuova mentalita' e un nuovo legame con la societa'. Il lavoro socialmente utile, accompagnato da percorsi di sostegno psico-sociale e da opportunita' di trattamento di alto livello puo' contribuire al cambiamento dello stile di vita e agevolare i processi di riabilitazione Gli adolescenti marginalizzati, le persone che popolano i quartieri piu' poveri e gli immigrati senza lavoro hanno bisogno di essere strappati all'isolamento, alla poverta', alla stigmatizzazione e al pregiudizio per evitare che siano coinvolti nell'uso di droga e nella tossicodipendenza. Assumere abitualmente droghe produce danni alla salute delle persone e alla societa'". Costa sottolinea di "apprezzare molto le dichiarazioni di Chiamparino. Qui si tratta - conclude - di salvare vite umane e una maggiore consapevolezza, piu' coraggio, dovrebbe poter condurre a un maggiore impegno". 'Anche sul tema della droga la maggioranza di centrosinistra al governo mostra le sue crepe. Il collega Chiamparino ha posto un problema reale che come sindaco sento di poter condividere avendo piu' volte lanciato l'allarme sulla diffusione notevole di alcool e droga anche nella nostra citta''. Lo afferma il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone (An). 'La lotta a questo fenomeno - aggiunge Poli Bortone - e' un impegno che dobbiamo assumere con coraggio e con senso di responsabilita' anche correndo il rischio di assumere delle decisioni cosiddette impopolari. Compito del politico e' avere la forza di affrontare il fenomeno e di governarlo. Per la mia cultura politica non puo' esservi scusante alcuna nei riguardi degli spacciatori che vanno puniti in maniera esemplare ma anche nei riguardi dei consumatori'. 'E non penso solo ai giovani - conclude - per i quali il rimedio proposto da Chiamparino potrebbe essere preso in considerazione, ma a quanti hanno ruoli di responsabilita', i quali offrono esempi assolutamente negativi alle giovani generazioni'. 09-05-2007 Italia. Radicali: il proibizionismo del Vaticano vale solo per gli altri Giulio Manfredi (Direzione Nazionale Radicali Italiani) e Alberto Ventrini (giunta di segreteria Associazione Radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato: "Dopo la sentenza vaticana, immaginiamo che spacciatori e consumatori romani stiano riflettendo seriamente se fare domanda di cittadinanza nello Stato della Chiesa. Siamo andati a verificare le sanzioni previste dalla legge Fini-Giovanardi, mai contestata e sempre lodata dalla Santa Sede: per la legge italiana, 87 grammi di cocaina, qualunque sia la percentuale di sostanza attiva contenuta, non rientrano assolutamente nel concetto di "lieve entità" previsto dall'art. 73 del DPR309/90, e tantomeno, a maggior ragione, in quello di semplice punibilità amministrativa ai sensi dell'art. 75, tenendo conto che i limiti quantitativi massimi di principio attivo della cocaina stabiliti dalle tabelle ministeriali prevedono 0,15 grammi. Le pene previste dall'art. 73 per la detenzione illecita di stupefacenti vanno dai sei ai vent'anni; "quando, per i mezzi, per la modalità o le circostanze dell'azione i fatti sono di lieve entità", le pene vanno da uno a sei anni. Ogni sentenza è un caso a sé ma si può ragionevolmente affermare che se il cittadino in questione non fosse stato vaticano ma italiano avrebbe dovuto scontare indicativamente dai 4 ai 6 anni di carcere, senza condizionale. Ci rimane soltanto un dubbio: il proibizionismo mite del Vaticano è dovuto alla millenaria carità cristiana o al secolare privilegio clericale?". 10-05-2007 Olanda. Gli Stati Uniti apprezzano modello olandese sulla droga Dopo anni di critiche alla politica liberale degli olandesi nei confronti del problema "droga", le autorità americane hanno cominciato ad accettare quella che è ritenuta una pietra miliare dell'approccio di questo paese verso gli stupefacenti -che l'uso di droga sia una malattia piuttosto che una manchevolezza morale. In un'intervista all'Associated Press, il "numero uno" dell'antidroga in seno all'Amministrazione Bush, John Walters, ha detto, ieri all'Aia, di aver discusso con la controparte olandese anche del fatto di "considerare l'uso di droga alla stregua di una malattia cronica neurologica (...)ed, alla luce di ciò, mettere in atto quella misure sanitarie che già usiamo per altri tipi di patologie". Walters ha quindi precisato che, sul modo di affrontare il problema "droga", Stati Uniti ed Olanda "non concordano pienamente, ma stanno avanzando su un terreno comune". 10-05-2007 Gb. Studio: nessun legame fra consumo di cannabis e schizofrenia La cannabis non e' associabile all'acuirsi dei sintomi della schizofrenia, secondo una ricerca che sara' pubblicata sulla rivista scientifica Schizophhrenia Research. I ricercatori dell'Institute of Psychiatry di Londra hanno asserito che il consumo di cannabis nel passato, in pazienti affetti da schizofrenia, era associato con cambiamenti apprezzabili dei sintomi schizofrenici rispetto ai pazienti che non avevano mai fatto uso di marijuana. I ricercatori hanno fatto un'analisi di regressione logica su 757 volontari con casi di schizofrenia ai primi stadi. Di questi, 182 (24%) aveva consumato cannabis durante l'anno precedente alla diagnosi, mentre 552 (73%) non ne avevano mai fatto uso. I ricercatori non hanno riscontrato differenze statisticamente significative "nella sintomatologia fra pazienti schizofrenici che avevano fatto uso di cannabis e quelli che non ne avevano mai fatto uso". Questi risultati "dimostrano che non esiste una particolare psicosi schizofrenica causata dalla cannabis", concludono gli autori dello studio, il piu' ampio mai svolto su pazienti schizofrenici con un passato di consumo di cannabis. Anche altri studi in passato avevano messo in dubbio l'associazione fra cannabis e schizofrenia. Recentemente, l'Advisory Council on the Misuse of Drugs (ACMD) della Gran Bretagna aveva raggiunto la conclusione che "per gli individui, secondo cio' che ci dicono gli studi, nella peggiore delle ipotesi il consumo di cannabis aumenta il rischio di sviluppare la schizofrenia dell'uno per cento". Un altro rapporto del 2006 della Beckley Foundation aveva suggerito che la cannabis potrebbe "portare alla schizofrenia nelle persone che sono gia' vulnerabili" alla malattia, ma aveva ammesso che "all'aumento del consumo di cannabis negli ultimi trent'anni non e' corrisposto un aumento dei casi di psicosi nella popolazione". Infine, uno studio di Mitch Earleywine pubblicato sulla rivista Psychiatry Research nel 2005, dimostra che il consumo di cannabis normalmente segue e non precede comportamenti legati alla schizofrenia. "Questi dati non dimostrano un legame di causa ed effetto fra il consumo di cannabis e la schizofrenia", si legge nelle conclusioni dello studio. 10-05-2007 Italia. Tracce di cannabis nel sangue del conducente scuolabus ribaltato L' ombra della cannabis si allunga sulla tragedia di Stroppiana, il paesino dai cui erano partiti per la gita scolastica i 41 bimbi delle elementari poi coinvolti ieri nell' incidente stradale sulla bretella autostradale Casale Santhia', col bilancio di un morto, un bimbo in coma profondo e di altri 20 feriti. L' autista del pullman che si e' ribaltato, Michele Tizzani, 32 anni, di Lamporo (Vercelli), e' stato arrestato e si trova piantonato all 'ospedale di Casale Monferrato, dove e' ricoverato per una frattura. La polizia stradale lo ha fatto sottoporre a esami del sangue da cui e' emersa la presenza di tracce di cannabis. La notizia ha reso ancora piu' lacerante il dolore delle famiglie dei piccoli e il sindaco di Stroppiana, Vittorino Piazza, ha sintetizzato lo stato d' animo del paese con queste parole: ''Prima pensavo fosse una tragedia, ma se verra' confermato quanto si dice a proposito dell'uso di cannabis da parte dell'autista, non sara' piu' soltanto questo. Non ci sono commenti da fare, se li facessi andrei oltre il seminato'. Per oggi pomeriggio e' convocata una riunione straordinaria della giunta comunale. L'assessore alle Politiche Giovanili, Maria Grazia Ennas, ipotizza una possibile costituzione di parte civile. Intanto, stamani un peluche, un orsetto bianco, e' stato messo sul banco di Michael Vigna, il bimbo di sei anni deceduto nell' incidente. Per quanto riguarda i bimbi feriti, rimane in coma profondo e senza speranze ormai, Francesco Barbonaglia, 7 anni, mentre sono gravi le condizioni del fratellino Lorenzo, 9 anni, ricoverato presso l'Infantile di Alessandria. Hanno riportato traumi pesanti, ma non sono in pericolo di vita, Serena Gaietta, otto anni, che e' all'ospedale di Novara e Lisa Farana, ricoverata al Regina Margherita di Torino. L' indagine e' coordinata dalla procura di Vercelli. IN UN ANNO 3.416 FERMATI PER GUIDA CON DROGA - Anche se il bilancio degli incidenti stradali in Italia tende lentamente ad alleggerirsi sembra non diminuire l'attitudine italiana all'indisciplina al volante. E tra le infrazioni piu' gravi c'e' la guida sotto effetto di stupefacenti che causano distorsione della percezione del pericolo, modifica delle capacita' di attenzione e concentrazione e di risposta agli stimoli. Nel 2006, secondo i dati di polizia e carabinieri, sono stati 3.416 i casi accertati di guida sotto effetto di droga, e sono stati 1.217 nei primi quattro mesi del 2007. Dal luglio 2003, quando e' entrata in vigore la patente a punti, ad oggi sono state 44.265 i punti patente decurtati per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. COMMENTI 'E' allucinante. Chiedo al ministro Fioroni di emanare una circolare in cui specificatamente si richiede una visita e un prelievo di sangue presso le Asl di tutti gli autisti il giorno prima di ogni gita scolastica'. Lo chiede il senatore di Fi, Valerio Carrara, componente della commissione Sanita' del Senato il quale, rivolgendosi a questo punto al ministro della Salute, afferma: 'Spero che la Turco appoggi e sia al fianco del suo collega dell' Istruzione e ritorni sui suoi passi in merito alla dose di cannabis. Un esame di coscienza in merito al quantitativo di droghe, farebbe bene un po' a tutta la maggioranza'. 'Le notizie secondo cui il giovane autista dello scuolabus che si e' ribaltato ieri in provincia di Vercelli, provocando la morte di un bimbo e il ferimento di altri, e' risultato positivo alla cannabis devono essere ufficialmente confermate, ma comunque torna prepotentemente alla ribalta la questione della capacita' di controllo da parte dello Stato della condizione psico-fisica dei conducenti': lo afferma Mauro Fabris capogruppo dell'Udeur alla Camera e membro della Commissione Trasporti. 'Su questo punto, va rilevato che in Francia i controlli compiuti annualmente sono in media circa 8 milioni, contro gli appena 200 mila effettuati in Italia. Sono i numeri, dunque sottolinea Fabris che dimostrano la carenza dei controlli nel nostro Paese: unico rimedio efficace, insieme con l'innalzamento delle pene, al fine di stroncare un fenomeno purtroppo in crescita. Controlli che devono diventare ancora piu' stringenti su chi guida mezzi pesanti e soprattutto mezzi adibiti al trasporto collettivo'. 'Dopo questo incidente conclude Fabris a maggior ragione l'Udeur in sede parlamentare si battera' contro la liberalizzazione delle droghe e per combattere il fenomeno dell'alcolismo'. "Tempo fa, durante un confronto radiofonico sulla droga col ministro Ferrero, difendevo la legge "Fini-Giovanardi", con particolare riferimento alla sospensione della patente di guida che essa prevede per chi si accerta che e' consumatore di droga, anche di quella c.d. leggera, pur non essendo colto in flagrante consumo alla guida di un automezzo. Il ministro Ferrero rispose che quella misura e' ingiusta e punitiva, che e' sufficiente intervenire solo in caso di flagranza, e che quella legge va abrogata". Lo dice il senatore di AN Alfredo Mantovano. "Gradirei sapere se conferma la sua opinione, ora che - come informano le agenzie - sarebbero state riscontrate tracce di cannabis nel sangue dell'autista del bus ribaltatosi ieri nelle vicinanze di Vercelli, con tanti bambini a bordo". 'Quella sinistra che pensa di liberalizzare le droghe dovrebbe riflettere a lungo sul caso dell'autista della tragedia di Vercelli, qualora fosse confermata la presenza di cannabis nel suo sangue'. Lo afferma il deputato di Forza Italia Rocco Crimi. 'Chiediamo al ministro Turco - prosegue il parlamentare azzurro - se, invece di liberalizzare, non sia giunto il tempo di limitare l'uso delle droghe e, soprattutto, di sottoporre a costanti controlli coloro a cui vengono affidati o hanno responsabilita' nei confronti dei bambini'. "Il problema della sicurezza stradale e' cruciale. Tolleranza zero per chi conduce mezzi pubblici ma anche per chi conduce mezzi propri perche' puo' essere un pericolo per gli altri, sia per quanto riguarda l'uso e l'abuso di alcool che per l'uso di sostanze di uso stupefacenti. Bisogna, quindi, pensare a test mirati. In America chi viene preso con un bicchiere d'alcool alla guida passa la notte in prigione. Per la sicurezza stradale quindi bisogna fare ancora molto". Lo sottolinea il sottosegretario del ministero della Salute Antonio Gaglione a margine della presentazione alla Camera della nascita di Socitel, la societa' italiana di telemedicina, come aiuto valido per il servizio sanitario nazionale. 'Il governo si dimostra incapace di assumere decisioni in materia previdenziale, ricattato da alcuni sindacati, lacerato al suo interno. Il paradosso e' che adesso difende, e sarebbe un atto di saggezza, la buona riforma fatta dal governo di centrodestra'. Lo afferma in una nota Maurizio Gasparri membro dell'esecutivo di Alleanza nazionale. Che aggiunge, ' ancora una volta si ha la dimostrazione che noi abbiamo lavorato bene affrontando i problemi del Paese, mentre oggi c'e' al governo, abusivamente, un'Armata Brancaleone divisa su tutto, dalla famiglia alla previdenza, dalla sicurezza alla lotta alla droga, incapace di dare una prospettiva al Paese. La vicenda delle pensioni - conclude- e' l'ulteriore dimostrazione della necessita' di un rapido cambio del quadro politico'. 'La tragedia di Stoppiana che ha visto il ribaltamento di un autobus, il ferimento di 20 bambini e la morte di uno, ha ora un responsabile e si chiama cannabis'. Lo sottolinea il parlamentare di An Luca Bellotti. 'Quale migliore smentita alle richieste di innalzamento dei limiti consentiti se non alla legalizzazione di questa sostanza psicotropa? Oggi, a seguito di vari interventi, non solo dell'opposizione, che richiedono una presa di coscienza dei pericoli della droga, e' bene che il Governo dia delle risposte chiare. La politica del doppiopesismo tra sostanze 'pesanti' e sostanze 'leggere' deve finire. Senza rievocare ridondanti considerazioni sulla consequenzialita' che corre tra lo spinello e il buco, basta aprire gli occhi ed usare un po' di buon senso per comprendere la pericolosita' del singolo spinello. A testimoniarlo, se non bastassero i pareri medici, ci sono le vittime di Stoppiana. Si tratta quindi di prendere delle decisioni coraggiose, forse impopolari, che pero' mirano al benessere della popolazione ed alla difesa di terzi innocenti. In caso contrario il Ministro Turco dica esplicitamente che e' possibile guidare un pullman carico di bambini dopo aver assunto sostanze psicotrope. E se ne assuma tutte le responsabilita'', conclude. "La positivita' ai metaboliti della cannabis non e' automaticamente un indice di un consumo recente, addirittura la 'sera prima', ma i metaboliti persistono per settimane". Silvio Viale, esponente Radicale, corregge l'interpretazione della positivita' agli esami sulla cannabis dell'autista alla guida del pullman uscito fuori strada. "Se l'autista e' risultato positivo alla cannabis- spiega- e' probabile che l'abbia consumata nei giorni precedenti, forse anche la sera prima, ma e' da dimostrare che fosse sotto effetto della cannabis". Comunque, continua Viale dopo aver espresso la propria "partecipazione al dolore delle famiglie" dei bambini coinvolti, anche se l'autista avesse fatto uso di cannabis prima di mettersi alla guida, cosi' "come antiproibizionista non mi sentirei in imbarazzo, poiche' noi riteniamo, come per l'alcool, che il consumo debba essere legalizzato, ma che il comportamento pericoloso sotto effetto di alcool o di cannabis debba essere adeguatamente sanzionato". E poi: "Non dobbiamo dimenticare che, ogni anno, sono decine di migliaia gli incidenti provocati da conducenti che hanno consumato alcool in misura non consentita". E conclude: "Non possiamo permettere che si strumentalizzi una semplice positivita' alla cannabis per scatenare una campagna ipocrita basata sulla falsita'". "Questo non puo' essere considerato, in ogni caso, un caso di 'malascuola'. Sia la scuola, sia le ditte di trasporto che organizzano gite sono fortemente formate in base a criteri di sicurezza. Tutto questo non c'entra con il fatto che l'autista possa essere ubriaco, drogato o mezzo addormentato, e' la ditta che doveva vigilare". Secondo Giovanni Campana, dirigente scolastico e rappresentante dell'Associazione docenti italiani, l'incidente mortale del bus ribaltatosi nel corso di una gita scolastica a Vercelli, non e' da imputarsi alla scuola. "Una circolare del '92- spiega Campana- aveva introdotto delle procedure per le gite scolastiche, che prevedevano imponenti controlli: ci fece impazzire, ma creo' nella scuola un clima di forte attenzione perche' le norme dovevano essere rispettate, ed ebbe un valore educativo nei confronti delle ditte di trasporto di cui le scuole si servono. Era necessario essere assolutamente in regola sotto tutti i punti di vista". Dal 2000, poi, spiega Campana, "e' stata introdotta l'autonomia scolastica ed il ministero ha chiesto che le scuole, pur potendo modificare quei sistemi e quelle procedure, dovessero pero' conservare lo stesso grado di sicurezza". In conseguenza di questo, dice il dirigente scolastico, "si e' creato un clima positivo e credo che si stia mantenendo: sia la scuola, sia le ditte di trasporto sono state fortemente formate da quei criteri". "Autisti pubblici e privati, tassisti, insegnanti, bidelli: tutti coloro che per professione ricoprono un pubblico esercizio e possono influire con il proprio comportamento sulla vita degli altri dovrebbero essere sottoposti a controlli e test antidroga periodici. E chi si droga deve essere cacciato via". Così Carlo Ciccioli, deputato di An medico e psichiatra, commenta la notizia che l'autista del bus capovolto a Vercelli è risultato positivo alla cannabis. "Questo incidente, con un bimbo morto e un altro in coma, insieme a tante altre morti sulla strada legate all'uso di sostanze stupefacenti - continua Ciccioli - macchia indelebilmente la coscienza degli antiproibizonisti. La Turco la smetta di parlare di modica quantità e si convinca che la lotta alla droga, anche leggera, è un dovere etico di uno Stato moderno. E ha ragione il sindaco di Torino Chiamparino quando dice che è illecito drogarsi e che la legge deve punire con pene sociali questi comportamenti". La tragedia del bus ribaltato deve far riflettere sulla liberalizzazione delle droghe. Lo ha dichiarato Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio Sociale. "Ormai la questione della lotta alla droga e' diventata urgente, pressante, drammatica - ha affermato Camilloni - e non consente le solite arlecchinate all'italiana. Ora si punti il dito contro l'individualismo sfrenato che pretende persino il diritto di drogarsi ma soprattutto bisogna smetterla con l'associazione degli amici della modica quantita', attraverso delle forti azioni di contrasto. Il Governo rifletta sulla tragedia di Vercelli e inizi attraverso azioni di contrasto a rovesciare il permissivismo di quasi cinque lustri, riequilibrando la campagna pubblicitaria in atto nel nostro Paese con coloro che sostengono la liberalizzazione delle droghe". I test che scovano la presenza di sostanze stupefacenti nel sudore e nella saliva diventano sempre piu' uno strumento utile, nelle mani delle forze dell'ordine, per smascherare chi fa uso di droghe. Ma da soli "ancora non bastano come indizio di colpevolezza. E richiedono la conferma degli esami tradizionali, quelli delle urine o del sangue. Soprattutto la saliva - spiega Marcello Chiarotti, uno dei massimi esperti italiani in questo settore e professore di Tossicologia forense all'universita' Cattolica di Roma - sta diventando un indicatore prezioso e maneggevole da utilizzare, per esempio nei controlli stradali utili a prevenire le stragi del sabato sera. In caso di positivita' gli agenti possono disporre l'esame del sangue di verifica con una buona probabilita' di vedersi confermati i risultati", dice all'ADNKRONOS SALUTE. Piu' complesso l'utilizzo del sudore, su cui lo stesso gruppo di lavoro di Chiarotti sta conducendo numerosi studi, l'ultimo dei quali pubblicato nell'ultimo numero di Forensic Science International. "L'uso di cerotti adesivi sulla pelle di un campione di persone, alcune delle quali dipendenti da eroina e in terapia con il metadone, non ha dato falsi positivi", hanno rivelato i ricercatori dell'ateneo romano. "Il risultato - commenta Chiarotti - rappresenta l'ennesimo passo in avanti verso la disponibilita' di test piu' facili e maneggevoli, per rilevare le sostanze stupefacenti, di quanto non siano quelli di sangue o urine. In piu' - rivela - mentre il sangue consente di sapere se in quel momento la persona e' sotto l'effetto di sostanze illegali, saliva, sudore e capelli aprono finestre a piu' lungo raggio". L'esperto italiano spiega infatti che nella saliva "le tracce delle droghe restano per qualche ora, nelle urine per qualche giorno fino a un massimo di circa un mese, e nei capelli per piu' tempo ancora. Peli e capelli infatti - continua - sono simili alle carote di ghiaccio scavate in Antartide per studiare la composizione dell'aria a distanza di millenni. Su di essi si depositano le tracce delle sostanze stupefacenti a distanza di mesi". La delicatezza delle conclusioni degli esami tossicologici, "che comunque - ricorda Chiarotti - in Italia non possono essere eseguiti senza il consenso dell'interessato", impone che "vengano usati solo sulla base di evidenze scientifiche certe. Da qui la necessita' sempre della conferma dei risultati con l'analisi tossicologica del sangue o delle urine. Oggi - dice l'esperto - il test del sudore ancora non puo' essere usato per finalita' forensi. Dunque come prova unica di colpevolezza. Con gli esami sulla salive invece - ammette - siamo piu' avanti, vicini alle possibilita' consentite dalle analisi sul sangue o sulle urine che pero' - precisa Chiarotti - difficilmente saranno accantonate nel prossimo futuro". Secondo Chiarotti, i test sulla saliva potrebbero essere utili in fase di screening, durante i controlli per accertare chi fa uso di sostanze stupefacenti o alcol. "In caso di positivita' gli agenti possono accompagnare gli indiziati a eseguire esami del sangue nel piu' vicino pronto soccorso con buone possibilita' di vedere confermati i dati sulla positivita'". L'esperto italiano, che ha iniziato a studiare metodi alternativi a sangue e urine gia' nel 1985, sottolinea come "la frontiera dei test a disposizione e dei loro campi di applicazione si sposti in continuazione, anche se deve fare i conti con l'autorevolezza dei risultati proposti, in base ai quali vengono emesse sentenze e condanne". Per esempio - dice - oggi si dibatte sulla possibilita' di usare i test sui capelli anche contro il fenomeno del doping sportivo. "Per anni - ricorda Chiarotti - gli esami antidoping si effettuavano solo sulle urine. Poi si e' scoperto che alcune sostanze venivano rilevate solo nel sangue, e si e' faticato a forzare la comunita' internazionale ad adeguarsi alle nuove realta' dell'uso di sostanze proibite nello sport. Oggi - dice - avrebbe senso iniziare a testare gli atleti anche attraverso i capelli, per verificare che non arrivino 'puliti' alle gare ma dopo mesi di preparazione 'drogata'". I continui progressi scientifici pero' possono nascondere anche qualche insidia. Per esempio che si mettano in commercio kit per diagnosi fai da te dall'attendibilita' incerta. Nei giorni scorsi e' stata avviata la distribuzione ad alcuni genitori di esami pret-a-porter per scoprire se i loro figli fanno uso di sostanze stupefacenti. "Sicuramente - commenta il tossicologo dell'universita' Cattolica di Roma - l'interesse su test di questo tipo c'e'. Ma al di la' delle considerazioni sull'opportunita' o meno di scoprire abitudini dei figli sottoponendoli di nascosto o forzosamente ad analisi del genere - dice - resta il problema dell'attendibilita' di esami fai da te acquistabili in farmacia per pochi euro. Mentre le apparecchiature che usiamo noi medici - conclude - costano anche mezzo milione di euro". 'Per l'ennesima volta, diciamo che la presenza di tracce di cannabis nel sangue non dimostra un consumo immediatamente precedente, ma un consumo che puo' risalire fino a un mese prima': Franco Corleone, segretario dell'associazione 'Forum droghe', contesta il legame tra l'incidente accaduto oggi a Torino e l'assunzione di cannabis da parte dell'autista che l'ha determinato. 'Di fronte a una tragedia - afferma l'ex sottosegretario alla giustizia - i corvi e gli avvoltoi si ritrovano nel loro ambiente naturale'. Secondo Corleone 'e' strumentale legare un incidente a una condotta presunta' e comunque 'il reato compiuto, di omicidio colposo, non viene intaccato, ma semmai aggravato dall'uso di alcol o di sostanze stupefacenti e tutto e' gia' previsto nel Codice penale e nel Codice della strada'. 'Non siamo di fronte - conclude - a ipotesi su cui fare polemiche strumentali'. "Fino al momento di una conferma ufficiale da parte degli inquirenti è prematuro qualsiasi commento su quelle che sono al momento indiscrezioni sulla presenza di cannabis nel sangue dell'autista dell`autobus che si è ribaltato in Piemonte, provocando la morte di un bimbo". Lo dichiara Silvana Mura, deputata di Idv. "Se poi dovesse essere confermato che l`assunzione di droga da parte dell`autista è alla base dell`incidente - aggiunge Mura - sarebbe un`ulteriore prova a carico, di cui avremmo fatto volentieri a meno, della necessità di aprire una seria riflessione sull`ipotesi di rendere illegale sempre e comunque anche il consumo di droga, cancellando il concetto di quantità per uso personale". "No all'abrogazione dell'attuale normativa sulle tossicodipendenze e i ministri diano immediatamente seguito al Testo unico sulla sicurezza". E' quanto chiede, "davanti al gravissimo incidente di Vercelli", Carlo Giovanardi (Udc), ex ministro dei Rapporti con il Parlamento con delega alle tossicodipendenze nel governo Berlusconi. Innanzitutto, sostiene, "la sinistra la smetta di teorizzare l'abrogazione dell'attuale normativa sulle tossicodipendenze- dice Giovanardi- in particolare nella parte che riguarda le sanzioni amministrative a carico dei tossici come il ritiro della patente". In secondo luogo, il deputato chiede "che i ministri Turco e Ferrero diano immediatamente seguito a quanto previsto dall'articolo 125 del Testo unico". In particolare, ricorda il parlamentare Udc, nella parte nella quale si sostiene che "gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l'incolumita' e la salute dei terzi", siano sottoposti "ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell'assunzione in servizio e, successivamente, ad accertamenti periodici". In caso di accertamento di tossicodipendenza, infatti, nel corso del rapporto di lavoro, ricorda che "il datore di lavoro e' tenuto a far cessare il lavoratore dall'espletamento della missione che comporta rischi per la sicurezza, l'incolumita' e la salute dei terzi". Isabella Bertolini, vice capogruppo alla Camera di Forza Italia, sollecita Livia Turco, ministro della sanita', ad esprimere il cordoglio alle famiglie dei bambini morti nell'incidente di Vercelli, 'vittime non soltanto della strada ma anche della droga'. 'Io credo che la Turco dovrebbe esprimere ufficialmente - sostine la Bertolini - il proprio cordoglio, istituzionale e personale, alle famiglie dei bambini vittime del tragico incidente'. Il che 'sarebbe quantomeno opportuno da parte di chi, in questi mesi, ha tentato in tutti i modi di depenalizzare l'uso delle droghe leggere favorendone di fatto la diffusione'. Secondo la parlamentare, 'il governo deve immediatamente intervenire per far comprendere agli italiani quali pericoli devastanti si celino dietro l'abuso di sostanze stupefacenti. Contrariamente - avverte Isabella Bertolini - denunceremo al paese la loro irresponsabile correita''. "Riflettano coloro che considerano le cosiddette `droghe leggere` innocue o poco dannose, e vorrebbero magari legalizzarne il consumo e la vendità". E' quanto afferma il vice capogruppo del Carroccio alla Camera e segretario della Lega Nord Piemonte, Roberto Cota alla luce di quanto emerso dalle analisi del sangue fatte sull`autista del mezzo della scolaresca di Stroppiana. "Vanno evitate altre tragedie e, pertanto, vanno abbandonate le discussioni sulle quantita' o sulla opportunita': tutte balle mentre la gente muore. Piu' semplicemente, va detto con nettezza che drogarsi e' reato perche' chi si droga mette in pericolo la vita propria e quella degli altri". E' l'opinione di Alessandra Mussolini, eurodeputato di Alternativa sociale e segretario nazionale di Azione Sociale, a commenta della tragedia in Piemonte del bus con alla guida l'autista sotto effetto di cannabis. Per Mussolini, infatti, e' "una liberta' che la nostra societa' non puo' concedere.". "Aiuto, aiuto...". Cristina De Luca, sottosegretario al ministero della Solidarieta' sociale, raggiunta al telefono, non nasconde la propria amarezza di fronte alla notizia che l'autista dell'autobus ribaltatosi sulla bretella autostradale Santhia'-Casale Monferrato aveva fumato cannabis. L'incidente ha provocato la morte di due bambini, di ritorno da una gita a Torino assieme alla propria classe. Alla positivita' ai metaboliti della cannabis riscontrata nelle analisi del sangue del conducente, la sottosegretaria risponde che serve, per chi lavora con terze persone, "massimo rigore: bisogna pensare a test periodici sul consumo di sostanze stupefacenti, ma anche di alcol, che possano tutelare le persone che usufruiscono di servizi". L'uso di cannabinoidi, per De Luca e' poi "tanto piu' grave per il fatto che il servizio dello scuolabus riguarda una categoria delicata: i bambini". 'Le tracce di cannabis trovate nel sangue del conducente di Salasco sono la piu' secca smentita alle pretese del Ministro Turco e di questo governo di 'giardinieri' convinto che un po' di erba ogni tanto non fa male'. Lo dice la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore. 'In questo caso - si legge in una nota - ha causato il ferimento di ben venti bambini della scuola elementare, uccidendone addirittura due. Il passaggio tra il vietare o il consentire un comportamento, dovrebbe tener conto anche delle conseguenze che possono derivarne nei confronti di terzi. Il divieto di utilizzo di sostanze psicotrope dovrebbe essere quindi assoluto. Soprattutto per chi guida un autobus con un carico di bambini a bordo. Anche la stampa inglese ha ammesso di essersi sbagliata sulla cannabis, riconoscendone poi gli effetti deleteri per la salute. A dire il vero, sarebbe opportuno intensificare i controlli sui conducenti di mezzi pubblici, e soprattutto quando si affidano, come in questo caso, alla responsabilita' personale molte vite umane'. Michele Tizzani 'e' distrutto dal punto di vista morale'. Lo sostengono i suoi legali, Piero Alberto ed Ernesto Raisano, che invitano cautela nel dare la colpa all'assunzione di cannabis. Non escludono infatti l'ipotesi che la causa potrebbe essere stata una congestione. I due legali sono preoccupati per le condizioni psicologiche di Tizzani: 'Sta vivendo questa brutta storia - osserva Alberto - come una tragedia immane'. Gli avvocati, del foro di Vercelli, hanno avuto un colloquio con il loro assistito nel primo pomeriggio. 'Ogni anno porta in gita numerose scolaresche - aggiunge ancora Alberto - ed e' particolarmente sensibile nei confronti dei bambini. Proprio per questo motivo - sottolinea - e' sconvolto per quanto accaduto', oltre che sofferente per la frattura al bacino per cui e' ricoverato all'ospedale di Casale. 'Mentre stavamo parlando - racconta ancora Alberto - abbiamo dovuto chiedere l'intervento dei medici perche' gli venisse somministrato un antidolorifico e presto dovra' essere operato'. Quanto alle accuse mosse nei confronti di Tizzani, i cui esami del sangue hanno rilevato tracce di cannabis, l'avvocato Alberto non si sbilancia. 'Aspettiamo che il pubblico ministero prenda visione di tutti gli atti e poi ci prepareremo per l'udienza di convalida dell'arresto. Soltanto dopo valuteremo le mosse da fare in relazione alle contestazioni che gli verranno mosse. Ma e' chiaro che, se sara' ribadita, l'accusa della cannabis dovra' essere provata in modo adeguato'. Proprio per questo motivo, Tizzani potrebbe essere sottoposto ad ulteriori test. Anche l'avvocato Alberto, comunque, non esclude l'ipotesi avanzata dalla moglie di Tizzani, cioe' quella di un malore, forse una congestione, causata da una bibita ghiacciata: 'E' possibile - si limita a dire in proposito - anche questa e' una ipotesi'. Wladimiro Guadagno, in arte e politica 'Luxuria', sulla droga ha sempre avuto le idee ben chiare. Antiproibizionista, controcorrente su molti temi, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it e' pero' durissima sul conducente dell'autobus ribaltatosi a Vercelli con a bordo bambini. Secondo le analisi, avrebbe assunto cannabis prima di mettersi alla guida. "Per i deficienti e gli irresponsabili non si possono fare leggi - spiega - Non bisogna assumere droghe prima di mettersi a lavorare". E sui parlamentari: 'Secondo me ci sono alcuni che si drogano. Ma non li criminalizzo'. "Le leggi ci sono, non ce n'e' carenza, serve solo una grande volonta' di farle rispettare". Cosi' il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, commenta, a margine di una iniziativa sulla conoscenza, l'ipotesi di sottoporre gli autisti di scuola bus a controlli preventivi prima della guida per eventuale consumo di alcol o droga, dopo che l'autista del pullman ribaltatosi ieri in Piemonte (2 bambini di una scolaresca in gita morti) ha ammesso di aver consumato cannabis e alcol. "Io credo che nel nostro vocabolario dobbiamo ripristinare il concetto che le regole e le leggi esistono per essere rispettate- spiega il ministro-. Noi oggi abbiamo normato quasi tutto ora dobbiamo fare in modo che chi non rispetta le leggi sia punito e chi le rispetta sia premiato". Intanto Fioroni ricorda che il ddl del governo (promosso dal ministro dei Trasporti Bianchi) "e' molto preciso sui temi della verifica e dei controlli di chi guida". 'Sono d'accordo sulla necessita' di effettuare test periodici obbligatori per verificare l'assunzione di sostanze stupefacenti, alcol o farmaci, che possano compromettere la capacita' di guida degli autisti di servizi pubblici o privati'. E' questo il commento del ministro della Salute, Livia Turco, rilasciato a margine di una conferenza stampa con il collega cinese. 'Invito pero' - ha continuato - ad evitare strumentalizzazioni nei confronti di un impegno qual e' quello sulla sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti, che non ha certo bisogno di sterili polemiche'. Il ministro ha poi espresso la sua vicinanza alle famiglie delle due vittime dell' incidente verificatosi in Piemonte, e ha ricordato l'impegno del suo dicastero sul tema della sicurezza stradale. 'Siamo di fronte a un problema - ha proseguito - di tutela della vita e della sicurezza delle persone, che va al di la' della sola lotta alla droga. Quest'ultima e' un mio impegno personale, una battaglia contro tutti i tipi di droghe. In tal senso il governo sta predisponendo una normativa che corregga gli errori dell' attuale legge Fini-Giovanardi, che non e' riuscita a combattere con efficacia ne' il consumo ne' lo spaccio di droga'. 'Sarebbe interessante sapere cosa dice il ministro Turco sulla strage di Torino, avvenuta perche' chi conduceva quel pullman aveva assunto cannabis'. E' quanto afferma in una nota il senatore di Forza Italia, Antonio Gentile, circa la vicenda dell'autobus che si e' ribaltato ieri in provincia di Vercelli. 'Non voglio fare sciacallaggio - aggiunge - ma spero che le forze del centrosinistra che parlano ancora di droghe leggere ne traggano lezione per il silenzio. Ci sono sindaci come la Moratti che della battaglia allo sfruttamento ed alla droga hanno fatto una bandiera politica: a loro guardiamo con attenzione. Chiedero' all'on. Levi ed al capo dipartimento Peluffo, che stanno lavorando con grande abnegazione, di iniziare una campagna di prevenzione per il consumo delle droghe fra i giovani'. Secondo la letteratura scientifica, la guida sotto effetto di cannabis puo' aumentare gli errori fino al 60%, soprattutto entro la prima ora dall'assunzione. 'Lo studio piu' recente in questo campo - spiega Roberta Pacifici, dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanita' - e' stato fatto in Spagna, su piloti dell'aeronautica sottoposti a test nei simulatori. E' emerso che sia gli errori gravi che quelli meno gravi aumentano del 60%, e la reattivita' diminuisce del 40-45% a un'ora dall'assunzione. Inoltre i soggetti studiati impiegavano per fare uno stesso tragitto fino al triplo del tempo'. Secondo la ricercatrice, l'effetto di questa sostanza puo' durare fino a qualche ora: 'ovviamente - continua Pacifici - dipende dalla dose assunta e dal soggetto, in generale si puo' pero' dire che l'inizio dell'attivita' psicotropa si ha dopo 25 minuti, il picco e' intorno a un'ora dopodiche' l'attivita' inizia a diminuire. Dopo tre o quattro ore gli effetti in genere spariscono, cosi' come la quantita' della sostanza rilevabile nel sangue, mentre nelle urine i metaboliti rimangono per diversi giorni'. Una stima di quanti incidenti mortali siano causati dalla cannabis e' difficile, e non c'e' in Italia uno studio sistematico : secondo ricerche internazionali si va da un 2,5% indicato dal ministero dei Trasporti francese, al 12% risultato da una ricerca inglese. Un progetto pilota dell'Istituto Superiore di Sanita', fatto su 200 vittime di incidenti della citta' di Roma, ha invece trovato la presenza di sostanze psicotrope nel 18% dei decessi. Secondo gli esperti pero', il fenomeno cannabis e' sicuramente in crescita. 'E' difficile quantificare esattamente la cifra, perche' per poter fare test tossicologici sulle vittime di incidenti servono molti permessi - conferma Roberto Taggi, direttore del reparto ambiente e traumi dell'Iss - bisogna pero' considerare che la cannabis e' spesso anche un cofattore negli incidenti, sia perche' viene assunta insieme ad altre droghe o all'alcool, sia perche' potenzia ad esempio gli effetti dei colpi di sonno'. Secondo i dati Istat-Aci, comunque, negli ultimi anni le contravvenzioni fatte dai Carabinieri per guida sotto effetto di stupefacenti sono in aumento, e sono passate da 6.303 nel 2002 a 10.071 nel 2004, mentre quelle per abuso di alcool sono abbastanza stabili intorno alle 20.000 unita'. Sempre secondo l'istituto di statistica, nel 2005 gli incidenti causati da alcool e stupefacenti sono stati il 2% del totale (circa 4.500), ma quasi tutti definiti di entita' grave. 'Questi dati sono sottostimati - sostiene ancora Taggi - perche' mancano controlli a tappeto da parte delle forze dell'ordine. Nonostante questo, il fenomeno e' sicuramente in crescita: basti pensare che nel 2001 le commissioni mediche locali hanno fatto 16.000 visite per il rinnovo della patente per consumo di sostanze stupefacenti, con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente'. "Le persone che fanno abuso di cannabis hanno come effetto collaterale una compromissione progressiva di alcune funzioni cognitive come l'attenzione, la concentrazione e la memoria. Questo puo' risultare dannoso soprattutto per quelle persone in cui il livello di concentrazione e attenzione e' essenziale per garantire la altrui e propria incolumita', soprattutto nei momenti in cui un'emergenza richiede da parte del cervello l'acquisizione di decisioni rapide, efficaci, finalizzate ad evitare il pericolo". Lo ha detto il neurologo prof. Rosario Sorrentino, direttore dell'Ircap (istituto di ricerca contro gli attacchi di panico) della Pio XI di Roma in merito alle tracce di cannabis trovate nel sangue dell'autista dello "scuolabus", accusato di omicidio colposo per la morte di due bambini nell'incidente stradale avvenuto in provincia di Vercelli. I "La polizia stradale ha sottoposto l'autista agli esami del sangue da cui e' emersa la presenza di tracce di cannabis chiedo pertanto al Governo se non ritenga opportuno predisporre in tempi brevi un Disegno di Legge che imponga ai conducenti di mezzi pubblici di sottoporsi a test periodici che ne verifichino lo stato di salute, in relazione soprattutto al possibile uso di droghe o altre sostanze incompatibili con la guida di un mezzo di trasporto". E' quanto dichiara Enzo Raisi dirigente e deputato di An in merito all'incidente stradale in cui sono rimasti coinvolti i bambini di una scuola elementare piemontese. Daniele Farina, del Prc, sostiene che 'il tragico incidente accaduto a Vercelli, se confermato l'uso di droga da parte dell'autista del bus, dimostra ancora una volta il fallimento dell'attuale legge sulle droghe Fini-Giovanardi'. Per Farina, 'numerosi esponenti del centro destra straparlano di droghe come se la legge in vigore non fosse stata da loro stessi approvata oltre un anno fa e vigesse, al contrario, nel paese un regime di liberalizzazione'. L'esponente del Prc ricorda che 'le linee guida per una nuova legge, illustrate dal ministro Ferrero al parlamento, intendono concentrare l'azione repressiva proprio sui comportamenti degli assuntori di droghe lesivi della altrui sicurezza; la guida in stato di ebbrezza o di altre sostanze stupefacenti, e' il principale di questi'. 'Risulta sempre piu' evidente quindi che la Fini-Giovanardi e' inefficace, e mi auguro - conclude Farina - che il parlamento la modifichi quanto prima'. "Simili drammatici episodi non dovrebbero mai accadere e sono dell'idea che di fronte ad una tragedia come questa anche la politica ha il dovere di interrogarsi". Giorgia Meloni, Vicepresidente della Camera dei Deputati esprime il proprio cordoglio alle famiglie dei bimbi rimasti coinvolti nell'incidente dello scuolabus di Vercelli, e aggiunge: "pur rifiutando ogni forma di strumentalizzazione, la sensazione di trovarsi di fronte ad un dolore che si poteva evitare e' forte. Mi auguro che questo caso tocchi le coscienze di tutti coloro che hanno il compito di stabilire leggi e fissare paletti, cosi' da iniziare in Parlamento un confronto serio sulla droga, che sia scevro da ogni pregiudizio ideologico e miri realmente alla salvaguardia della salute". In riferimento a quanto riportato in una notizia di agenzia, relativa al modello terapeutico della comunita' di San Patrignano, dagli uffici del Garante privacy si fa sapere che "il Garante diede tempestivamente il previsto parere nel dicembre 2005, parere richiesto dal Ministero del lavoro solo nel novembre dello stesso anno. Non dipende quindi dal Garante se la normativa in questione non ha trovato ancora e per lungo tempo attuazione". "Il piu' profondo dolore" per la tragedia causata dal ribaltamento dell'autobus sulla bretella autostradale Santhia'-Casale Monferrato. E' quanto esprime il Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca) invitando "a non strumentalizzare l'evento per rinnovare nel Paese un clima di guerra ideologica in materia di droghe. La morte di due bambini sembra a noi un evento troppo grave per essere cavalcato strumentalmente". Secondo Cnca "la presenza di cannabis nel sangue del conducente del veicolo- che non comporta affatto, automaticamente, l'assunzione della sostanza in un tempo immediatamente precedente il viaggio- puo' essere l'occasione per ragionare su quei comportamenti, associati all'uso di sostanze, che possono causare danni agli altri". Come la Federazione "ha sempre dichiarato- aggiungono- in accordo con la stragrande maggioranza degli operatori del settore", il legislatore dovrebbe punire "esclusivamente quei comportamenti, come la guida sotto effetto di sostanze psicotrope (alcol o cannabis che siano), che rischiano di compromettere la salute di terzi". Non dovrebbe, invece, secondo Cnca, "accanirsi solo su alcune sostanze, e non su altre, a prescindere oltretutto dal fatto che tale consumo comporti o meno conseguenze nocive per terzi". La Federazione ribadisce, percio', "l'urgenza di una legislazione che individui alcuni comportamenti connessi all'uso di determinate sostanze (alcol, tabacco, cannabis) come socialmente pericolosi e stabilisca le sanzioni in merito". E Cnca conclude chiedendo "che sia aperto al piu' presto un tavolo" che si proponga di "rivedere radicalmente" l'impostazione della legge Fini-Giovanardi in materia di droghe. E che, lo stesso tavolo, "connetta gli aspetti penali e punitivi esclusivamente agli aspetti di pericolosita' per gli altri e, dunque, distingua, come e' ragionevole fare, le sostanze in se' da tali comportamenti". 'Mi chiedo adesso cosa diranno i paladini delle droghe cosiddette leggere: non voglio fare speculazioni, ma questa tragedia e' la riprova della pericolosita' della cannabis': lo afferma la senatrice Procaccini, responsabile nazionale famiglie e minori di Forza Italia. 'Piangiamo questi bambini- dice Burani - sperando che questa tragedia serva a far capire agli irresponsabili cosa significhino le droghe leggere, che leggere non sono affatto'. 'La tragedia di Vercelli che ha spento la vita di due bambini e procurato gravi lesioni a molti altri e il successivo rilevamento clinico di tracce di metaboliti della cannabis (THC) nel sangue del conducente dell'autobus e' una drammatica conferma nei fatti della pericolosita' dell'assunzione di cannabis, particolarmente se usata insieme ad alcol o altre droghe (poliassunzione), non solo per la vita di chi la usa ma anche e questo caso ne e' la triste dimostrazione per quella di tutte le altre persone'. Lo afferma il direttore dell Osservatorio Regionale delle Dipendenze del Veneto e del Dipartimento delle Dipendenze di Verona Giovanni Serpelloni in merito alla tragedia di Vercelli in cui hanno perso la vita due bambini a causa di errore umano del conducente del pullman su cui viaggiavano. 'Da anni ha proseguito Serpelloni la comunita' scientifica sottolinea la pericolosita' della cannabis per l'organismo, in particolare per l'effetto dannoso che questa ha sulle abilita' cognitive e sul comportamento umano: studi neurobiologici hanno dimostrato che la ripetuta assunzione compromette seriamente numerose funzioni cerebrali, fra cui le quelle pre-attentive, l'attenzione automatica, l'attenzione sostenuta, il sistema esecutivo, il controllo del movimento oculare, le funzioni inibitorie, la memoria di lavoro, la memoria verbale, l'apprendimento'. 10-05-2007 Italia. Milano. Squadra mobile: mercato cocaina sempre piu' globalizzato Il mercato internazionale della cocaina si sta sempre piu' globalizzando, affrancandosi ai tradizionali canali una volta monopolio dalle 'famiglie' legate alla criminalita' organizzata di stampo mafioso. E' quanto emerge dall'operazione della squadra mobile di Milano durata due anni e mezzo, iniziata da una rapina in banca e sviluppatasi grazie a pedinamenti, migliaia di intercettazioni telefoniche, le ammissioni di qualche fermato, fino agli arresti compiuti la notte scorsa e stamane in diverse citta' italiane, oltre che in Romania e in Spagna. L'indagine, coordinata dalla procura di Milano, ha messo in luce che la cocaina (con ordini di piu' di 50 chili al mese) puo' essere acquistata da chiunque abbia i denari per pagarla: dei colpiti da 48 ordini di custodia emessi dal Gip, molti sono gli incensurati (o con piccoli precedenti risalenti a tempo fa): ci sono titolari di negozi e di altre imprese commerciali, piccoli imprenditori. Non servono piu' le tutele delle organizzazioni mafiose che un tempo detenevano il monopolio dell'importazione. Solo uno degli arrestati e' in qualche modo legato alla famiglia Papalia di Plati' (si tratta di Rocco Zinghini, di 27 anni): ma il suo ruolo e' quello di acquirente (sia pure di grosse partite), non di organizzatore del traffico. A capo del gruppo, secondo gli investigatori, e' Davide Draghi, 33 anni, proprietario di un centro estetico, che si era scelto come braccio destro un romeno, Gabriel Gheorghiu, 37 anni, titolare insieme alla moglie di un minimarket. Caratteristiche comuni la grande disponibilita' di denaro (centinaia di migliaia di Euro trovati nelle case degli arrestati), di telefoni con carte Sim intestate a nomi di fantasia, auto lussuose e vita notturna spesa nei locali alla moda di Milano. 10-05-2007 Italia. Milano. Sindaco: basta distribuzione gratuita di siringhe ai tossicodipendenti Il Comune di Milano finanziera' solo quelle comunita', associazioni e quei progetti che puntano alla cura e al pieno recupero del tossicomane e non distribuira' piu' siringhe gratuite ai drogati. Lo ha annunciato il sindaco Letizia Moratti prima di partire per Istanbul dove partecipera' alla quattordicesima conferenza dei sindaci che aderiscono all'organizzazione delle citta' europee contro la droga (Ecad). 'Credo che sia arrivato il momento di dire la parola fine a tutte le forme di distinzione tra le cosiddette droghe leggere e droghe pesanti occorre recuperare lo spirito e i contenuti della legge Giovannardi-Fini che non e' una legge repressiva e punitiva ma anzi favorisce la possibilita' di percorsi di recupero'. Secondo il sindaco, non solo tutte le droghe sono nocive, ma dalla droga si puo' uscire con l'aiuto e gli strumenti giusti. 'Basta quindi spendere soldi per distribuire siringhe pulite bisogna smettere di pensare a politiche di contenimento dei danni ma iniziare ad investire seriamente in forme di prevenzione di recupero e reinserimento'. Il Comune ha quindi deciso di dire basta ai finanziamenti a cascata a comunita' e soggetti che si occupano di tossicomani, verificando quindi d'ora in poi risultati e sostenendo solo chi riesce ad aiutare realmente quanti cercano di recuperare un proprio progetto di vita. 'Le parole del sindaco Moratti annunciano una premialita' che andra' a foraggiare i trattamenti di strutture amiche'. Cosi' il responsabile della comunita' 'Saman', Achille Saletti, commenta l'annuncio del sindaco di Milano che promette finanziamenti solo ai programmi di pieno recupero del tossicodipendente e nega la distribuzione di siringhe gratis. 'Rispediamo al mittente questa visione minimale del fenomeno droga, che se attuata condannera' migliaia di consumatori problematici a sviluppare malattie, emarginazione e ulteriore sofferenza'. 'Speriamo che il sindaco Moratti possa essere meglio consigliato dal confronto con i servizi pubblici e privati che da anni cercano di mantenere con i soggetti, condannati oggi dalla Moratti, rapporti per aiutarli ad elaborare una strategia di uscita dalla condizione in cui versano'. 'Speriamo inoltre che questa boutade del sindaco di Milano faccia parte del solito teatrino della politica che nella vicinanza di elezioni alza la voce'. 'Dividere il mondo dei servizi per i tossicodipendenti in amici e non non corrisponde a una visione reale dal momento che la quasi totalita' delle comunita' che trattano i tossicodipendenti attuano servizi di riduzione del danno cercando di costruire un rapporto significativo per poi curarli'. 'Addio al principio di sussidiarieta' e alla laicita' delle istituzioni: e' arrivata l'ora dello Stato-Comune etico'. Lo sostiene il gruppo consiliare dell'Ulivo, secondo il quale 'le dichiarazioni odierne del Sindaco sul problema delle tossicodipendenze sono ideologiche e di parte'. 'Va bene il rifiuto della distribuzione a pioggia, come chiedono tutti gli operatori seri pubblici e privati da anni, in mancanza di una programmazione di obiettivi del Comune in raccordo con le Asl - affermano i consiglieri di opposizione - ma il Sindaco non promette programmazione, definizione dei risultati attesi e quant'altro ci si aspetti da una pubblica istituzione. La dichiarazione e' chiara: riceveranno soldi solo quelle realta' che sostengono la legge Fini-Giovanardi, che non credono nella riduzione del danno, che non distinguono tra droghe leggere e pesanti'. "Apprezzamento convinto" per la decisione del sindaco di Milano Letizia Moratti di procedere alla distribuzione del kit con il test antidroga gratuito, proposta dall`assessore alla Salute, Carla De Albertis di Alleanza nazionale, è stata espressa dal presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa. "Il test può essere, se ben usato, una preziosa occasione per avviare un nuovo percorso comune di genitori e figli. Il kit è, del resto, già in vendita. Offrirlo gratuitamente alle famiglie, per un`esperienza che può essere migliorata, è un servizio che non ne rende obbligatorio l`uso, tanto meno attraverso espedienti. Ma ricorrervi dopo un colloquio responsabile - aggiunge - può essere un primo positivo passo, un`azione concreta che si contrappone ai tanti che si limitano a parlare, abbandonando di fatto i giovani al loro destino. I soloni del no non perdono occasione per ribadire da che parte stanno: non da quella della vita e della tutela della salute dei giovani, ma da quella di chi incoraggia, di fatto, con leggerezza imperdonabile la diffusione della droga". "Il dovere delle istituzioni - conclude La Russa - non è questo, ma quello di percorrere ogni strada possibile per tentare di arginare un fenomeno che provoca danni devastanti in intere generazioni". 10-05-2007 Italia. Milano. Questura vieta manifestazione contro i kit antidroga Non e' stato autorizzato dalla Questura il presidio indetto per stasera alle 18 in piazza della Scala a Milano dai promotori della campagna antiproibizionista 'Nesp /Non e' sempre pesante' contro il kit antidroga per famiglie presentato dall'assessore alla salute di Palazzo marino Carla De Albertis. Lo rendono noto, in un comunicato, gli stessi ideatori di 'Nesp', chiedendo che il presidio venga autorizzato e spiegando che, nel caso cosi' non fosse, al suo posto si terra' una conferenza stampa. 'La Questura -si legge nel comunicato- ha negato l'autorizzazione a costruire l'iniziativa nella piazza antistante Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Non capiamo in alcun modo le ragioni di questo divieto a una iniziativa pubblica ricca di proposte alternative alle politiche proibizioniste e di disinformazione che vedono il loro apice nella citta' di Milano con l'annuncio della distribuzione a carico del Comune di cosiddetti 'kit antidroga' nell'ambito della campagna 'Parliamone Insieme''. 'Chiediamo pertanto che il presidio possa avere luogo come richiesto, in piazza della Scala, in contemporanea al Consiglio comunale, perche' non solo i rappresentanti locali ma anche movimenti, operatori e giovani possano avere voce in questa citta''. 'Apprezziamo che le grandi citta' italiane siano tornate ad occuparsi di droghe, mettendo l'accento sulla prevenzione e il reinserimento oltre che sulla cura'. Lo ha detto il fondatore della comunita' di recupero per tossicomani Exodus, Don Antonio Mazzi, commentando le prese di posizioni del comune di Milano e di altre citta' in tema di prevenzione. 'Ora attendiamo che alle parole seguano i fatti e che le comunita' serie, che negli anni passati sono state quasi dimenticate, vengano adeguatamente sostenute e valorizzate'. I Via libera del sindaco di Milano Letizia Moratti all'iniziativa del kit con il test antidroga gratis per le famiglie proposta dall'assessore alla Salute Carla De Albertis e dal presidente del Consiglio di Zona 6 Massimo Girtanner, entrambi di Alleanza Nazionale. "E' un progetto che può andare avanti perché è nell'alveo - ha affermato oggi il primo cittadino di Milano - ed è coerente con la nostra politica. Lo rivedremo poi e valuteremo in rapporto a quanto deciso in Giunta, in un'ottica di politica complessiva". Intanto contro l'iniziativa del kit antidroga, è previsto per questa sera alle ore 20 un presidio dei giovani del Prc in via Legioni Romane 54 proprio davanti al Consiglio di Zona 6. "Quella della kit è una proposta che mina alle fondamenta i rapporti familiari basati non più sulla comprensione e il dialogo, ma sulla logica del genitore-agente, ottendendo come unico risultato l'insinuazione del dubbio e del sospetto" affermano i giovani di Rifondazione, spiegando che durante la manifestazione saranno "distribuiti test etilici per verificare la sobrietà dei genitori, come risposta ad un'iniziativa che vuole creare l'immagine di una generazione devastata dai problemi di alcool e droga". A MILANO IL PROSSIMO APPUNTAMENTO DELL'ECAD - Si svolgera' a Milano il prossimo appuntamento di Ecad (European cities against drugs) che si riunisce da stasera a Istanbul. Lo ha annunciato Letizia Moratti che per la prima volta partecipa alla conferenza, la quattordicesima, dei sindaci delle citta' che si battono contro la droga. Il prossimo appuntamento e' stato fissato per settembre. Ecad comprende 250 citta', in rappresentanza di 30 paesi europei. 10-05-2007 Italia. E.Romagna. Commissione: si' alla coltivazione della canapa La commissione 'Politiche economiche' dell'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna ha approvato a maggioranza il progetto di legge, a firma dei gruppi Ds, Margherita, Pdci, Idv ed Ecodem, finalizzato a promuovere sul territorio emiliano-romagnolo la coltura della canapa (cannabis sativa l.) e di altre piante innovative. 'Le varie componenti della pianta -ha detto il relatore del pdl- possono, infatti, diventare importante materia prima naturale per l'industria: le fibre lunghe (prodotto principale) possono essere utilizzate nella produzione di tessuti; le fibre corte (o tecniche) nell'industria automobilistica e nella bioedilizia; lo stelo nell'industria della cellulosa e nella produzione di energia; la granella nei settori della cosmetica, della farmaceutica e dell'alimentazione'. Lo scopo del progetto di legge e' pertanto quello di promuovere la strutturazione di filiere produttive di carattere innovativo finalizzate a sostenere la competitivita' e la diversificazione produttiva delle imprese agricole ed a favorire l'integrazione fra i processi agricoli ed i processi industriali. La proposta inoltre per raggiungere tali obiettivi, identifica le attivita' cui destinare contributi finanziari, che potranno essere erogati sia a fronte di studi di fattibilita' che per interventi strutturali sulla filiera. 11-05-2007 Italia. Ministro Turco: no a proibizionismo, entro estate test per autisti. Ancora polemiche su tutto "Qualcuno come Sergio Chiamparino dimentica che abbiamo in vigore norme severissime quanto inefficaci. E le soglie sono un'assurdita'". Lo dichiara in un'intervista a 'La Stampa' il ministro della Salute, Livia Turco, che aggiunge "non ha senso fissare le quantita' per legge o per atto amministrativo". Sulla tragedia del pullman di bambini, continua, "Non c'entrano nulla i quantitativi ammessi, piuttosto la tragedia di Vercelli dimostra che la linea repressiva non funziona". Nell'esprimere solidarieta' alle famiglie delle giovani vittime, la Turco prosegue, "Non sta certamente a me esprimere condanne o anticipare sentenze su eventuali responsabilita' dell'accaduto. Pero' una cosa e' evidente. Malgrado la Fini-Giovanardi sanzioni pesantemente il consumo di cannabis, l'autista ha fatto cio' che ha fatto". Il dramma di Vercelli, sottolinea, "entra nella sfera della responsabilita' della persona. Sulla strada l'uso di droga puo' essere mortale come lo e', e ce lo confermano tutte le statistiche, l'abuso di alcol". Sul da farsi, il ministro della Salute risponde in un'intervista a 'La Repubblica', "Per quanto riguarda il tragico incidente posso assicurare che entro l'estate ci saranno test obbligatori per i lavoratori la cui occupazione comporta la sicurezza di altri". Su questi esami, aggiunge, "Erano gia' previsti da anni ma il passato governo non aveva trovato l'accordo con le regioni". Sul kit antidroga che si vuole sperimentare a Milano, conclude, "Non mi pare sciocca come idea, anzi ammetto che mi intriga. So che e' una cosa rischiosa, potrebbe mettere in crisi il rapporto con un figlio, i ragazzi potrebbero rifiutarsi, ma credo sarebbe un test di verita' nella relazione tra genitori e ragazzi". "L'uso di droga non e' un fatto personale e il fatto di Vercelli e' li' a dimostrarlo. La tragedia dimostra che il problema cannabis non era stato sottovalutato dal governo precedente, ma e' sottovalutato da questo governo". Lo ha dichiarato in un'intervista a 'Il Giornale' il sindaco di Milano Letizia Moratti che domani partecipera' alla conferenza dei sindaci che aderiscono all'organizzazione delle citta' europee contro la droga. "E' ora di mettere la parola fine a tutte le distinzioni tra le cosiddette droghe leggere e le cosiddette droghe pesanti - ha affermato la Moratti - tutte le droghe sono nocive, indicono passivita' e assuefazione". "Oggi il legame tra cannabis e psicosi e' chiaro e dimostrato scientificamente, come dice 'The Lancet' una delle piu' autorevoli riviste mediche. Le droghe sono un attentato alla salute mentale. E, soprattutto - ha concluso - fanno tutte male". "Chiedero' di mantenere la legge Fini-Giovanardi che non e' repressiva o punitiva - ha concluso la Moratti - ma distingue tra reati amministrativi, come il consumo o lo spaccio, che e' punito con sanzioni penali. Cosi' si crea un linea di demarcazione ben precisa". Rocco Berardo, vice segretario dell'Associazione Coscioni definisce 'pretestuose e becere' le polemiche sulla proibizione della cannabis dopo l'incidente del bus nel vercellese, 'non ultima quella del Sindaco Letizia Moratti'. 'Se esistesse un nesso logico tra uno spinello fumato il giorno prima e il ribaltamento del bus il giorno dopo ci dovremmo domandare perche' 4 milioni di incidenti non avvengano 'ogni giorno dopo' - ironizza Berardo - sono infatti, secondo stime governative, quasi quattro milioni le persone che in Italia fanno uso di cannabis'. 'E allora che nesso di causa effetto c'e' tra i due fatti? Per oggi uno solo: la condanna senza appello di quattro milioni di persone' sottolinea Berardo, che conclude: 'Anche se non si riesce ad usare un metodo scientifico, che va usato per elaborare tesi minimamente accettabili su questo, almeno si usi il buon senso'. 'Stupefacente e' insistere sul raddoppio delle soglie consentite, quando si e' appena consumata l'ennesima tragedia a causa di una canna assassina'. Lo dichiara in una nota il capogruppo dell' Udc alla Camera, Luca Volonte'. 'Il ministro della Salute - sottolinea Volonte' - perde l'ennesima occasione per rivedere la sua proposta tanto scellerata quanto ostinata di aumentare i quantitativi ammessi'. 'Non e' tollerabile - spiega - manifestare da una parte una solidarieta' di sola facciata alle famiglie dei bimbi vittime dell'incidente o chiedere di non strumentalizzare e, dall'altra, insistere con un provvedimento che punta ad aumentare le dosi e cosi' i pericoli di nuove tragedie come quella di Vercelli'. 'Forse - aggiunge - Turco e Ferrero hanno raggiunto il Nirvana: non si sono accorti che sono morti due bambini? Facciamo subito un decreto che obblighi lavoratori, fornitori di servizi pubblici e cariche elettive a test antidroga'. 'Lo Stato deve prevenire e recuperare i tossicodipendenti soltanto affermando il principio che non esiste il diritto di assumere sostanze stupefacenti e che chi ne fa uso deve essere sanzionato. Su questo terreno la sinistra e' irresponsabile'. Lo afferma Gianfranco Fini, presidente di An, a Gela (Cl) per partecipare ad una manifestazione per la chiusura elettorale delle elezioni del 13 e 14 maggio. Fini, in merito alle quantita' di stupefacenti consentite dalla legge da detenere per uso personale, precisa che 'e' indispensabile per colpire lo spaccio, perche' il consumo personale e' una sanzione amministrativa, lo spaccio deve continuare a essere una sanzione penale'. Autista Vercelli. Viale: "persiste strumentalizzazione ipocrita. Nessuna dimostrazione dell'influenza della cannabis sull'incidente" Silvio Viale, medico, segretario dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro del Comitato Nazionale di Radicai Italiani, ha rilasciato la seguente dichiarazione sugli sviluppi della vicenda, denunciando il persistere di una strumentalizzazione ipocrita. Dichiarazione di Silvio Viale: "Constato che prosegue una campagna ipocrita e strumentale sulla vicenda dell'autista dell'incidente di Vercelli, che sarebbe risultato positivo ad un test qualitativo, non quantitativo, sui metaboliti della cannabis. Alcuni giornali si spingono ad affermare che ciò dimostrerebbe l'assunzione di cannabis nel pomeriggio, poco prima di iniziare il viaggio di ritorno, mentre altri riferiscono che lo stesso autista, risultato negativo ad altre sostanze, avrebbe ammesso il consumo di cannabis la sera prima. In relatà, come tutti dovrebbero sapere, il test sarebbe positivo anche se l'assunzione fosse avvenuta alcuni giorni prima e la positività ai metaboliti della cannabis non dimostra la presenza di alcun effetto farmacologico al momento dell'incidente. La polemica sulle proposte di legalizzazione della cannabis è fuori luogo, poiché attualmente è in vigore le legge FINI-GIOVANARDI ed il ritiro della patente, in caso di test positivo alla cannabis, è sempre stato previsto dalle leggi italiane. Si tratta, peraltro, di una rigidità eccessiva, poiché la positività non implica un comportamento pericoloso. Ogni giorno decine di miglaia di persone, che guidano autoveicoli, risulterebbero positive a sostanze che comportano il ritiro della patente, come le benzodiazepine, il cui metabolismo è lento. Con queste osservazioni non voglio assolutamente attenuare le responsabilità dell'autista di Vercelli, ma rilevare come i test abbiano mostrato la negatività a sostanze che procurano effetti acuti (alcool, cocaina, eroina, anfetamine, oltre che alle benzodiazepine) rendendo poco probabile una componente farmacologica nella dinamica dell'incidente. Al momento non vi è alcuna dimostrazione che la cannabis abbia influito sull'incidente. Mi stupisce che nessun giornalista abbia ritenuto di dovere ascoltare gli esperti dell'osservatorio di Pavia, centro di riferimento, ma si siano limitati ad esperti pregiudizialmente proibizionisti. Nell'interesse della salute di tutti mi auguro che cessi questa campagna ipocrita, strumentale e controproducente sulla cannabis." Le droghe leggere sono l'anticamera' delle droghe pesanti. A ribadirlo e' Luciano Bresciani, assessore alla Sanita' della Regione Lombardia, che oggi, a margine dell'inaugurazione di due nuovi appartamenti domotici all'Unita' spinale dell'ospedale Niguarda di Milano, ha lanciato un appello: 'La droga leggera non puo' essere il 'buco nella siepe' per la droga pesante. Bisogna fare una legge in questo senso, con norme precise e incontrovertibili'. Anche Bresciani, come altri esponenti politici lombardi, esprime il suo pieno appoggio al sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ieri ha annunciato 'tolleranza zero' contro le tossicodipendenze: 'Concordo pienamente con lei - ha spiegato - perche' penso al fallimento dell'esperienza dell'Olanda, dove avevano distribuito le droghe leggere anche nei bar, come se fossero pacchetti di sigarette'. In quegli stessi locali, ha detto Bresciani, 'spesso venivano date anche le sostanze piu' pesanti sottobanco. E la droga leggera diventava un passaggio, un lasciapassare per un mondo ancora piu' pericoloso. Una via che indirettamente offriva appoggio anche agli interessi economici dei criminali che stanno dietro ai traffici di droga', ha concluso l'assessore lombardo. 'Il ministro Turco ha superato ogni record o di malafede o di disinformazione, riempiendo i giornali di interviste piene di falsita' sulla legge attualmente in vigore sulle tossicodipendenze. Qualcuno della maggioranza fermi questa crociata ideologica, spieghi al ministro che la sanzione penale e' soltanto per gli spacciatori mentre per il semplice consumatore (vedi l'autista del pullman di Vercelli prima dell'incidente) sono previste soltanto sanzioni amministrative, come il ritiro della patente, che lei e il ministro Ferrero vogliono abrogare liberalizzando l'uso della cannabis'. Lo dice l'esponente dell'Udc, Carlo Giovanardi. 'Confermiamo ancora una volta, con infinita pazienza, la nostra disponibilita' a monitorare senza pregiudizi l'applicazione delle norme in vigore, ma respingiamo con sdegno questa campagna di bugie indegna -avverte- di chi ricopre cosi' alti incarichi istituzionali'. Ancora prese di posizione sulla controversa proposta dell'assessore alla Salute del Comune di Milano, Carla De Albertis, che propone di mettere a disposizione delle famiglie dei kit per la rilevazione del consumo di stupefacenti da parte dei figli. Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, si e' detto favorevole alla proposta dell'assessore. 'Un piano d'informazione capillare sugli effetti deleteri della droga a qualsiasi livello e la possibilita' di verificare eventuali dubbi costituiscono, - secondo Marziale - un'opportunita' per ricostruire un corretto esercizio della patria potesta' genitoriale, fatto anche di indagine sulle ombre che madri e padri intravedono nella vita dei propri figli'. Per Marziale dunque 'il piano formulato dall'assessore De Albertis e' un progetto serio, che rifugge da slogan ad effetto guardando essenzialmente al problema reale'. Tra le strategie per combattere l'uso della droga fra i giovani si infiamma la polemica creata dalla proposta dell'assessore alla salute del comune di Milano di distribuire un kit alle famiglie per testare il consumo di droga dei giovani milanesi. Per Rifondazione il consigliere regionale Luciano Muhlbauer propone 'tolleranza zero nei confronti della demagozia della Moratti' mentre il capo gruppo dello Sdi al consiglio comunale, Roberto Caputo, si dice 'costretto a chiarire le idee al sindaco Moratti'. 'Tutti i dati disponibili indicano nella sempre piu' ampia diffusione della cocaina - afferma l'esponente di Prc - e nel costante aumento del consumo di alcolici tra i ragazzi sotto i 16 anni le nuove e preoccupanti tendenze. Ma tutto questo sembra non interessare minimamente il sindaco e i suoi assessori, visto che le uniche proposte consistono nell'abolizione delle macchinette scambia-siringhe'. 'A noi pare - conclude - che da parte del centrosinistra, locale e nazionale, ci vorrebbe un po' piu' di tolleranza zero nei confronti della demagogia del centrodestra meneghino'. Per Caputo, secondo il quale 'il sindaco non ha la minima idea di quali siano i veri problemi della citta'', la Moratti 'potrebbe cominciare con il distribuire kit anti-cocaina ai consiglieri comunali, invece di quelli anti-spinello ai genitori degli adolescenti'. 'Bisogna - conclude - che chi ha a cuore Milano si renda disponibile a dar vita a una nuova opposizione. Serve una nuova sinistra'. 'Raddoppiare la quantita' di droga e' un fatto gravissimo e questa e' una conseguenza. C'e' un lassismo su molte cose che noi stiamo cercando di ostacolare con tutte le nostre forze in Parlamento': lo ha detto il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, commentando il tragico incidente di Vercelli, dove al conducente dell'autobus con i bambini in gita scolastica sarebbero state trovate tracce di cannabis nel sangue. 'Questo governo di sinistra, condizionato dall'estrema sinistra ha fatto una legge che ha raddoppiato l'uso della droga, un fatto grave - ha concluso Cesa -. Giovanardi e' un po' il portabandiera di questa nostra iniziativa, ma noi tutti continueremo a fare la battaglia'. Un kit da fornire alle famiglie per capire se i figli si drogano oppure no. Lo propone a Bologna Alleanza nazionale, sull'esempio di Milano. "Non vogliamo il controllo delle famiglie, ma il controllo nelle famiglie", spiega il consigliere comunale finiano Galeazzo Bignami. Ma la giunta Cofferati dice no. "Il Comune di Bologna- ha spiegato oggi in Consiglio l'assessore alla Sanita' Giuseppe Paruolo- non intende avviare la sperimentazione del kit come a Milano". E' 'molto bizzarra', secondo il direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, Silvio Garattini, la proposta dell'assessore milanese alla Salute, Carla De Albertis, di distribuire gratuitamente alle famiglie che lo richiedono un kit per verificare se i giovani si drogano. 'Non e' - ha detto Garattini a margine del forum internazionale di Milano su Economia e societa' aperta - che dobbiamo ora ridurre i genitori a fare i poliziotti nei confronti dei figli. Il problema e' che gli stessi soldi li dovremmo spendere per convincere i genitori a parlare di piu' con i figli: se i figli si drogano, i genitori che hanno un minimo di attenzione non hanno bisogno di un kit per saperlo'. Il direttore del Mario Negri, per sottolineare quanto sia diffuso l'uso di cocaina, ha ricordato la ricerca del suo istituto fatta attraverso esami nella fognatura milanese, secondo cui a Milano vengono utilizzate ogni giorno circa 20 dosi di cocaina per mille abitanti. 'Queste dosi - ha detto Garattini - aumentano di circa il 50% durante il week end. Sono dati - ha aggiunto il farmacologo - tratti dalle fognature milanesi che abbiamo esteso anche ad altre citta', non solo italiane, perche' questa ricerca ha suscitato grande interesse in tutto il mondo'. 'A me pare - ha continuato Garattini - che tutti inventino ricette miracolose quando invece formule magiche non esistono. Ci vuole un grande sforzo per cambiare la situazione'. Secondo Garattini 'noi abbiamo per molti anni, in un certo senso, stimolato l'impiego della droga. Di tutte le droghe: parlo del tabacco, dell'alcool, cocaina, spinello... Abbiamo pensato che la droga fosse qualcosa di accessorio. La societa' ha ritenuto che lo stress, le condizioni di vita richiedessero una sorta di doping di natura chimica'. Secondo il direttore del Mario Negri questa mentalita' deve cambiare: 'Dobbiamo fare in modo - ha detto - che la societa' consideri riprovevole l'impiego di queste sostanze'. E ha approvato l'atteggiamento del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, secondo cui e' necessario fare in modo che ci siano anche forme di punizione. 'Per carita' - ha spiegato Garattini - non parlo del carcere, ma ci sono punizioni amministrative'. 'Anche i piu' liberali di questo mondo - osserva Garattini - non avrebbero piacere di sapere che il proprio chirurgo, il proprio medico, prima di fare un intervento o una visita prendano un po' di cocaina; o che il pilota dell'aereo su cui viaggiamo per tenersi su prenda l'anfetamina. Non possiamo dire, quindi - ha continuato - che la droga riguardi soltanto le persone che la prendono. Non e' vero: la droga e' un problema sociale'. 12-05-2007 Italia. Al vertice G6 il boom del consumo della cocaina nella Ue Europa invasa dalla cocaina, sempre piu' diffusa tra i giovani e larghe fasce sociali ed i ministri dell'Interno del G6 (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Polonia), riuniti a Venezia sotto il coordinamento del ministro Giuliano Amato, corrono ai ripari: si punta a intercettare le nuove rotte che passano dall'Africa costituendo un pool antidroga europeo nel continente africano. AMATO, DOMANDA CRESCE ESPONENZIALMENTE - 'Ci preoccupa fortemente l'eroina che arriva da Oriente e la cocaina che arriva sempre di piu', che e' usata sempre di piu', con la domanda che cresce esponenzialmente in tutti i nostri Paesi'. MERCATO EUROPEO APPETIBILE - Ed il mercato europeo, secondo i ministri del G6, 'e' risultato particolarmente appetibile per le organizzazioni criminali: basti pensare al prezzo di un kg di cocaina che lievita considerevolmente nei vari passaggi che subisce per arrivare dal produttore al consumatore (da 1.500 a 35.000 euro)'. NUOVA ROTTA DA AFRICA - Le analisi dei ministri concordano nell'evidenziare un cambio di rotta per l'ingresso della cocaina in Europa. 'Alla tradizionale rotta atlantica - ha spiegato Amato - si e' aggiunta ora la rotta africana, attraverso l'Africa occidentale e poi il Mediterraneo'. Gli spagnoli, ha aggiunto, 'hanno notato che la cocaina prima arrivava solo dalla Galizia, ora anche da Sud e da est'. BASI EUROPEE ANTIDROGA IN AFRICA - L'Africa dunque, come snodo centrale di questo traffico, con i colombiani che, ha detto ancora il ministro italiano, 'hanno creato delle basi in quel continente e noi li' dobbiamo creare del 'contro-basi'. Abbiamo quindi deciso di proporre che il Centro marittimo sui narcotici di Lisbona dovra' avere un'estensione nel Mediterraneo, al di la' dello stretto di Gibilterra'. Il Centro ha l'obiettivo di favorire lo scambio di informazioni tra gli Stati (Francia, Gran Bretagna Italia, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo) in collaborazione con Europol, nonche' di facilitare la cooperazione nelle operazioni di intercettazione dei traffici per via marittima o aerea. Si e' poi riconosciuta la necessita' di stabilire una piattaforma in Africa occidentale composta da ufficiali di collegamento europei, esperti antidroga, nonche' quella di collaborare con Stati dell'Africa mediterranea. ACCOLTA INIZIATIVA ITALIANA CONTRO FALSO DOCUMENTALE - Nel corso della riunione, infine, e' stata accolta l'iniziativa italiana che mira allo sviluppo di tecniche efficaci a combattere il falso documentale, strumento largamente usato dalle organizzazioni criminali. Oggi il focus dell'ultima giornata della riunione sara' sul terrorismo. 12-05-2007 Italia. Sondrio. Consigliere: test antidroga per gli eletti Una interpellanza nella quale si chiede che tutti i consiglieri e gli assessori del comune di Sondrio si sottopongano ai test per rilevare il consumo di droga o alcol e' stata presentata in Comune a Sondrio dal consigliere di maggioranza Francesco Violante (Popolari Retici). 'La mia interpellanza non puo' essere liquidata come una provocazione. Si tratta di un fatto di coerenza e onesta'. I pubblici amministratori sono chiamati a fissare le regole, ma che esempio possono offrire alla popolazione se, su materie tanto delicate quanto le droghe e l'alcol, risultasse che sono i primi a farne uso?'. Il consigliere del movimento politico fondato, in Valtellina, dall'ex senatore Dc Eugenio Tarabini, chiede inoltre che vengano resi pubblici i nominativi di coloro che accettano di sottoporsi al test e di quelli che, al contrario, dovessero rifiutarsi. 12-05-2007 Italia. Minniti: combattere solo consumo e' prendere acqua con mestolo bucato Ad avviso del viceministro dell'Interno Marco Minniti il problema del traffico di droga si affronta principalmente combattendo quello internazionale e la criminalita' organizzata perche' 'scaricare tutto quanto sul consumatore' significa 'avere buone intenzioni ma non capire che la partita e' molto piu' impegnativa'. A margine della Festa della Polizia a Milano, a chi sottolineava come da piu' parti si vorrebbe una sostanziale abolizione della terapia della riduzione del danno, Minniti ha risposto: 'Parliamoci con sincerita': non sono mai stato un proibizionista, nel senso che non ho mai considerato da questo punto di vista il problema fondamentale'. 'Sappiamo che il grande tema di oggi e' quello di combattere i grandi traffici di stupefacenti. Noi abbiamo oggi un traffico mondiale che movimenta diversi miliardi di euro e la partita del contrasto e' ancora difficile da vincere'. Per il viceministro 'dobbiamo recuperare molto, del cento per cento della droga che circola nel mondo, le polizie di tutti i paesi riescono a intercettarne tra il 10 e il 15%'. 'Se questa e' la sfida, scaricare tutto quanto sul consumatore, pur essendo consapevole che si debba fare un'azione di convincimento contro l'uso della droga, significa prendere un poco l'acqua con un mestolo bucato. Significa aver buone intenzioni ma non capire che la partita e' molto piu' impegnativa'. Il viceministro, sempre rispondendo alle domande dei cronisti, ha spiegato che un completo dossier sulla criminalita' e sicurezza sara' illustrato il prossimo 18 giugno. 13-05-2007 Brasile. Papa ai narcos: "convertitevi" Abbraccio commosso di Benedetto XVI ai giovani della Fazenda da Esperança, la comunità di recupero per i giovani in difficoltà, soprattutto ex tossicodipendenti, fondata dal frate francescano tedesco Frei Hans Stapel, vicino ad Aparecida. Proprio da qua arriva una dura condanna del Papa a chi spaccia e commercia la droga. "Dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto". È un ammonimento severo quello di Benedetto XVI che risuona forte, e che fa subito tornare alla mente l'anatema lanciato da Giovanni Paolo II, dalla valle dei Templi di Agrigento, nel 1993, contro i mafiosi: "Nel nome di Cristo, mi rivolgo a voi. Convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio". Papa Ratzinger ha fatto visita questa mattina alla Fazenda da Esperança (Fattoria della Speranza), a Guaratinguetà, a circa 30 km da Aparecida. E agli ex tossicodipendenti ha chiesto di essere "ambasciatori della speranza". "Il Brasile possiede una statistica delle più rilevanti per ciò che riguarda la dipendenza chimica dalle droghe e dagli stupefacenti. E l'America Latina non resta indietro. Perciò dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo". Infine, ricordando il brano del Vangelo di Marco, ha sottolineato: "Il male provocato riceve la medesima riprovazione che Gesù espresse per coloro che scandalizzavano `i più piccoli'". Papa Ratzinger, giunto in macchina da Aparecida, ha prima benedetto la nuova Chiesa della Fazenda, dove ha incontrato anche le suore clarisse e gli operatori della comunità. "Vincere le prigioni della droga e rompere le catene delle droghe": con queste parole Benedetto XVI si è rivolto da subito ai giovani che sono usciti o stanno uscendo dal tunnel della droga. "Dove la società non vede più alcun futuro o speranza i cristiani sono chiamati ad annunziare la forza della resurrezione. Proprio qui in questa fazenda da Esperança dove risiedono tante persone, specie giovani, che cercano di separare il problema della droga, dell'alcol e della dipendenza delle sostanze chimiche, si testimonia il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio". Il Papa è stato accolto dal fondatore della Fazenda, Frei Hans Stapel. Ma sono stati i giovani a dare il benvenuto al pontefice, preparando per lui uno speciale spettacolo. "Quanto difficile è la nostra battaglia ognuno ha la propria storia, ma abbiamo una speranza di vita e sappiamo che insieme siamo più forti". Cinque giovani hanno raccontato la propria disperata storia di vita, cambiata grazie all'incontro con la Fazenda. E' Antonio a rompere il ghiaccio. E' commosso. Racconta: "Mi drogavo, avevo il mio giro di traffico. Poi un giorno ho conosciuto la comunità e tutto è cambiato". Parlano ancora Roland, ex tossicodipendente, Alexey, ora responsabile della Comunità di Mosca, Sylvia, 20 anni, che ha avuto problemi di anoressia. Portano le loro storie al Papa. Ci sono pianti, abbracci commossi con Benedetto XVI. Prima di lasciare la Fazenda, frei Stapel ha annunciato di aver ricevuto per la comunità 100mila dollari dal Papa in persona. Un bel dono. Ma il piu' grande, per i circa 2000 ragazzi presenti quest'oggi alla Fazenda, è stato lo speciale incontro con Benedetto XVI. Un incontro che resterà certamente nei loro cuori. (Apcom/Serena Sartini) 13-05-2007 Italia. Su Internet consigli ai genitori su come riconoscere il consumo Consigli ai genitori per capire se i propri figli fanno, o meno, uso di stupefacenti. Il decalogo, pubblicato sul sito testantidroga.it, costituisce un approccio al problema: si osservano i comportamenti dei giovani e poi, eventualmente, si passa ai veri e propri test antidroga domestici che sono stati presentati in questi giorni a Bologna alla fiera di Cosmofarma 2007. Secondo testantidroga.it si puo' capire se una persona fa uso di droghe qualora abbia repentini cambi di umore o difficolta' scolastiche o nel lavoro. E poi: se il sospettato fa ripetute e frequenti assenze o se si isola dall'ambiente in cui vive. Al quinto punto si dice: attenti se il giovane ha frequentazioni e amicizie diverse. E il sesto mette sull'avviso: preoccupatevi se si cominciano a verificare cambiamenti di orario. Meritano attenzione il settimo e l'ottavo punto: i genitori non devono sottovalutare le improvvise richieste di danaro o la scomparsa di oggetti da casa. Infine, le due ultime voci del decalogo: possono costituire una spia di disagio l'insofferenza e una progettualita' ridotta. 14-05-2007 Brasile. 14 morti in blitz polizia a Rio de Janeiro Quattordici morti, tra cui un numero imprecisato di agenti, sono il bilancio di un blitz anti-droga lanciato dalla polizia in una baraccopoli di Rio de Janeiro, di cui ha riferito oggi l'Agencia Brasil. Nel corso dell'operazione, lanciata undici giorni fa con l'obiettivo di sbaragliare bande rivali di trafficanti di droga, vi sono stati anche una quarantina di feriti, tra cui diversi passanti colpiti da proiettili vaganti. Nella zona, situata nella cinta settentrionale della citta', sono stati registrati circa mille morti dall'inizio dell'anno. 14-05-2007 Italia. Calabria. Firmata intesa con Colombia per combattere il traffico di droga Contribuire 'alla complessa lotta contro le organizzazioni criminali e il traffico internazionale di stupefacenti ed incentivare le attivita' imprenditoriali e di cooperazione'. E' questa la finalita' di un accordo che mira a 'intraprendere trattative finalizzate alla predisposizione e sottoscrizione di una collaborazione e scambio in campo culturale e socio-economico, con particolare attenzione a programmi di educazione alla legalita'', sottoscritto ieri, a Catanzaro, dal vice presidente della Repubblica di Colombia, Francisco Santos Calderon, e dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, alla presenza e con la collaborazione dell' ambasciatore colombiano, Sabas Pretelt de la Vega. Alla stipula dell'accordo, richiesto e proposto alla repubblica colombiana ed alla Regione dal Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, presieduto da Adriana Musella e firmato nell'ambito delle iniziative della 'Gerbera Gialla', ha presenziato anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. Nel documento si sottolinea che 'la Repubblica di Colombia e la Regione Calabria, nell'ambito del quadro di relazioni internazionali, vogliono sottoscrivere un ulteriore strumento pattizio, ispirato alle specificita' delle rispettive realta' territoriali e istituzionali'. L' intesa prevede l' 'organizzazione di eventi promozionali in campo economico e culturale; atti di collaborazione tra le istituzioni universitarie e di educazione superiore; scambi periodici di informazioni sui temi di interesse comune; scambi di visite e di personale; organizzazione di eventi scientifici; previsione di specifici accordi attuativi, per la realizzazione degli scambi nelle singole materie di competenza regionale e per la cooperazione internazionale di origine regionale o nazionale'. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------