AVVERTENZE ON LINE Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori (il numero integrale si trova nel file di testo allegato) Avvertenze numero 2007-7 del 1 Aprile 2007 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452 URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc In questo numero: - Editoriale. Decreto Bersani. La magra via italiana alle liberalizzazioni... Alcune finte e anche pericolose. Il nostro voto: 5+! http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=213 - Le petizioni dell'Aduc - Notizie Telex http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=2&ed=213 - News dall'Europa e dall'Italia http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?tipo_id=1&ed=213 - Le iniziative nella seconda quindicina di marzo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=213 - La scheda. LA SUCCESSIONE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40704 - La pulce nell'orecchio. L'OTTO PER MILLE DELLO STATO 2006. OVVERO, UN RESTO DA FAME PER LA FAME NEL MONDO http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? La Storia e' capovolta http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. La differenza fra diritto e obbligo dell'avvocato in giudizio: la giustizia che vorremmo http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. Il consumatore razionale, l'utilita' marginale decrescente e gli scialacquatori http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc: - Usi&Consumi-quotidiani http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Notiziario Droghe-quotidiano http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale http://staminali.aduc.it Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica http://www.aduc.it/dyn/eutanasia Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia http://www.aduc.it/dyn/immigrazione Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti. - Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia http://www.aduc.it/dyn/tlc Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative ------------------------------------------- EDITORIALE Decreto Bersani. La magra via italiana alle liberalizzazioni... Alcune finte e anche pericolose. Il nostro voto: 5+! Certamente meglio che "un dito in un occhio", ma non e' detto che col tempo le liberalizzazioni del ministro Bersani non si rivelino negative su entrambi i fronti per cui invece si dice che dovrebbero dare benefici: crescita economica e diminuzione dei prezzi. Il nostro voto e' 5+! Vediamone alcune in maniera schematica: Ricariche telefoniche. L'abolizione del costo fisso e' un'operazione di facciata e anche pericolosa. Di facciata perche' tutti gli operatori stanno provvedendo a recuperare i soldi che non incassano con le ricariche dai consumi o con altre gabole. Pericolosa perche' il legislatore interviene sulla determinazione di un prezzo che invece dovrebbe essere frutto del mercato, invece di fare l'unica cosa fattibile in un'economia di mercato: l'abolizione della tassa di concessione governativa, aprendo cosi' al mercato degli abbonamenti, oggi penalizzato proprio per l'esistenza di questa gabella pur essendo tendenzialmente piu' vantaggioso per i consumatori. Benzina. Informazioni comparate su strade e autostrade sui prezzi. Inutile e oneroso per i gestori che ne faranno ricadere i costi sui consumatori. Rc-auto. Il plurimandato e' ininfluente per la riduzione dei prezzi. Vigente l'obbligo a contrarre le compagnie continueranno a praticare prezzi assurdi e altissimi. Aerei. Pubblicita' del prezzo complessivo, incluse tasse e sovrattasse. Inutile in quanto se prima pubblicizzavano tutti un volo, per esempio, a 10 euro, ora tutti lo faranno a 100... ma il problema delle tasse alte e assurde (tipo surcharge fuel quando invece i carburanti costano meno) rimane, e li' si e' deciso di non intervenire. Etichette piu' leggibili. Buona norma anche se per l'effetto che dara' erano sufficienti le norme gia' esistenti. Gas. Primo timido passo verso il mercato con l'istituzione della borsa, ma resta il problema del monopolio. Mutui casa. Estinzione ipoteca in trenta giorni senza notaio. Positivo. Penale estinzione mutui. Positivo. Estetiste, parrucchieri, facchini e pulizie. Inizio attivita' con sola dichiarazione. Positivo. Guide turistiche. Non e' stato modificato il potere della corporazione per impedire che un comune cittadino faccia conoscere la propria citta' ai suoi amici. Rottamazione. Si e' solo rimediato agli errori pacchiani commessi in Finanziaria. (Vincenzo Donvito) ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione http://www.aduc.it/dyn/farmaci PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico http://www.aduc.it/dyn/classaction.html ------------------------------------------- NOTIZIE TELEX SVIZZERA / Chiamare gratis al telefono fisso dalle cabine pubbliche In segno di riconoscenza per i 77 milioni di telefonate realizzate sulla sua rete ogni anno, l'ex monopolista Swisscom consentira' di chiamare gratis al telefono fisso dalle cabine pubbliche. L'opportunita' vale per cinque giorni della prossima settimana. Le cabine continuano a svolgere un servizio importante, percio' Swisscom vuole istallarne altre 4.000 e rendere adatte ai disabili le 8.500 esistenti. FINLANDIA / La Chiesa luterana e' pronta a celebrare unioni gay La Chiesa luterana e' pronta a celebrare unioni gay legalmente valide se il Parlamento modifichera' l'attuale normativa che riconosce solo le unioni civili. Questa Chiesa comprende 7,2 milioni di fedeli su 9 milioni di abitanti, ma solo il 50% delle coppie si sposa con rito religioso. EGITTO / L'inquinamento dai richiami del muezzin Piu' volte al giorno, il muezzin, o il mezzo acustico che ne fa le veci, chiama i fedeli all'"Adhan", la preghiera islamica. Al Cairo, metropoli da 18 milioni di abitanti, ci sono 4.700 moschee statali e 2.500 luoghi di culto privati da cui partono questi richiami. Iniziano la mattina e proseguono fino a notte fonda, provocando un inquinamento acustico pesante. L'amministrazione ha percio' deciso d'intervenire unificando i richiami. GERMANIA / Dopo gli Usa le api spariscono anche in Germania Prima in Usa, ora la sparizione delle api crea allarme anche in Germania. E se qualcuno ne aveva parlato gia' nel 2005, torna attuale la frase attribuita ad A.Einstein: "Se l'ape sparisce dalla Terra, all'uomo rimangono solo quattro anni di vita. Senza api non c'e' impollinazione, quindi niente piante, niente animali, niente uomini." La causa? Le ipotesi spaziano dalle colture transgeniche alle monocolture a una sorta di Aids. U.E. / Per il 44% la vita e' peggiore da quando c'e' l'Ue Secondo un sondaggio realizzato da FT/Harris e condotto in 5 Paesi europei, il 44% degli intervistati ritiene che la vita sia peggiorata da quando e' stata costituita l'Unione europea. Mentre solo il 25% ha detto che la vita nel propria Paese e' migliorata. L'indagine e' stata realizzata in Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Spagna. MONDO / In Kenia l'acqua costa piu' della Coca-Cola Malgrado la vicinanza al Nilo e al lago Vittoria, in Kenia l'acqua costa piu' della Coca-Cola. Questa e' solo una delle tante incongruenze emerse all'Assemblea Mondiale dei Rappresentanti Eletti e i Cittadini per l'Acqua (Amece) in corso al Parlamento Europeo. All'evento partecipano rappresentanti di oltre ottanta Paesi, per discutere di mezzi e modi per sconfiggere la penuria d'acqua che affligge 1.100 milioni di persone. MONDO / Le citta' piu' ricche al mondo Nel 2005, Madrid e Barcelona figuravano tra le 35 citta' piu' ricche del pianeta, secondo la graduatoria appena diffusa da PricewaterhouseCoopers. In cima spiccano Tokio, New York, Los Angeles, Chicago, Parigi, Londra, Osaka, Messico, Filadelfia, Washington. Lo studio, relativo a 151 grandi metropoli, tiene conto del potere d'acquisto. La proiezione per il 2020 indica il sorpasso di citta' come Shangai, Mumbai, Mosca. G.BRETAGNA / L'alcool e il tabacco fanno piu' male delle droghe illegali Secondo una recente classificazione sulle nuove droghe (Misuse of Drugs Act) realizzata dai ricercatori dell'Universita' di Bristol, l'alcol e il tabacco sono molto piu' dannosi alla salute delle persone rispetto alle droghe illegali come l'ecstasy e la cannabis. L'acol e' risultato leggermente meno dannoso delle droghe di Classe A come l'eroina e la cocaina. Lo studio e' stato pubblicato su Lancet. MONDO / Il prestito si chiede online ad altri privati Sta per partire anche in Germania un nuovo tipo di transazioni finanziarie estraneo al circuito bancario, che ha gia' preso campo in Usa, Gran Bretagna e Danimarca. Il mercato "do you it yourself" e' un sistema creditizio esclusivamente online, tra privati che chiedono un prestito ad altri privati, a un tasso conveniente per ambedue i contraenti, senza le formalita' e i costi di un istituto di credito normale. GERMANIA / Il primo museo al mondo dei marchi contraffatti A Solingen e' stato inaugurato il primo museo al mondo dei marchi contraffatti, un simbolo antiplagio come chiarisce il nome stesso del museo, "Plagiarius". Esso ospita prodotti che sono stati falsificati nel corso di trent'anni e raccolti dal designer R.Busse. Sono oltre 250 tra imitazioni ed originali. C'e stata anche un'azione dimostrativa: proprio davanti al museo una pressa ha distrutto 7,5 tonnellate di merce pirata. MEXICO / Tutti in bici nella capitale Da lunedi' prossimo, e tutti i primi lunedi' del mese, i funzionari della capitale messicana dovranno usare la bicicletta per recarsi al lavoro. Lo ha deciso il sindaco, M.Ebrard, che dara' l'esempio, deciso ad imporre l'uso della bici in una metropoli soffocata ormai dalle auto. Esonerati solo gli addetti alla raccolta dei rifiuti e ai servizi sanitari d'urgenza. USA / San Francisco: al bando i sacchetti di plastica San Francisco sara' la prima citta' Usa a bandire i sacchetti di plastica dai supermercati e dalla grande distribuzione alimentare. Il Consiglio comunale della metropoli californiana ha infatti votato il relativo divieto il 27 marzo. Se l'anno scorso i negozi hanno distribuito gratis 180 milioni di buste di plastica, d'ora in poi saranno ammessi solo sacchetti di carta, di stoffa o d'altro materiale biodegradabile. USA / La miglior bevanda e' l'acqua Nel 2006 un gruppo di esperti ha pubblicato le linee guida delle migliori e piu' salutari bevande (Beverage Guidance System) con lo scopo di far smettere le persone di bere bevande con molte calorie che possono danneggiare la salute. Al top della classica e' risultata l'acqua, benefica, nessuna caloria, nessun rischio. MONDO / L'Oms consiglia la circoncisione per combattere l'Aids L'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) ha deciso di consigliare la circoncisione, come mezzo idoneo ad impedire la diffusione dell'Aids in tante aree del mondo. L'annuncio non giunge inaspettato, giacche' recenti indagini condotte in Kenia, Uganda e Sudafrica dimostrano che tra gli eterosessuali circoncisi il rischio di trasmettere l'Hiv diminuisce del 60%. Per i rapporti omosessuali, servono ulteriori approfondimenti. USA / La pizza non e' solo buona, ma fa anche bene La pizza non e' solo buona, ma fa anche bene. Il team di Liangli LucyYu dell'Universita' del Maryland, ha sviluppato un metodo di cottura che aumenta la quantita' di sostanze antiossidanti presenti nell'impasto. I ricercatori sono riusciti, intervenendo anche sui tempi di fermentazione della pasta, a raddoppiare il livello degli antiossidanti. MONDO / Alla Danimarca lo scettro per l'uso delle tecnologie dell'informazione Il rapporto del Foro Economico Mondiale sull'utilizzo delle tecnologie dell'informazione mostra che gli Usa scendono dal primo al settimo posto, spodestati dalla Danimarca. Che e' elogiata per l'ottimo quadro normativo, la guida in mano al Governo, lo sguardo puntato a crescita, diffusione ed uso delle tecnologie. Al secondo posto la Svezia, seguita da Singapore, Finlandia, Svizzera, Olanda, Usa, Islanda, Gran Bretagna, Norvegia. ----------------------------------------------------------------- NEWS Notizie istituzionali dall'Italia e dall'Ue U.E. / Un cittadino Ue su due eccede con l'alcol Un cittadino Ue su due eccede con l'alcol, rivela un'indagine dell'autunno 2006, pubblicata da Bruxelles. In testa gli irlandesi: uno su tre beve anche cinque bicchieri di birra, vino o superalcolici -che sono la misura dell'eccesso. I piu' moderati? Gli italiani. Preoccupa soprattutto che tra i giovani dai 15 ai 24 anni, uno su cinque ammetta di bere fino a perdere coscienza. L'abuso causa 195.000 morti l'anno nella Comunita'. SPAGNA / Gli spagnoli si nutrono meglio Gli spagnoli si nutrono meglio. Benche' mangino sempre meno in casa e dedichino poco tempo alla spesa, scelgono pero' cibi sani (frutta, verdura, latte) e facili da preparare, scartando significativamente gli alimenti "golosi". Sono dati del 2006, resi noti dal ministero dell'Agricoltura. Aumenta la spesa (+3,6% a 1.355 euro l'anno per persona), ma il consumo scende dell'1,5%. La spesa viene fatta nei supermercati vicino a casa. SPAGNA / Nuova identita' per i transessuali senza operazione chirurgica I transessuali potranno modificare i dati di nome e sesso sui propri documenti d'identita' senza sottoporsi ad intervento chirurgico e senza alcuna prassi giudiziaria. La possibilita' scatta il 17 marzo, con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della Legge d'identita' di genere, che e' stata ratificata dal Parlamento spagnolo il primo marzo scorso. Con l'obiettivo di dare copertura e sicurezza giuridica ai transessuali. ITALIA / Nei parcheggi solo la firma esime il gestore da responsabilita' per furti e danneggiamenti Con la sentenza 5837/07 la Cassazione ha stabilito che un'auto parcheggiata in un luogo privato e' sotto la totale responsabilita' del parcheggiatore anche se ci sono cartelli che lo esimono. Solo se l'automobilista firma una specifica liberatoria la responsabilita' non sara' piu' del parcheggiatore. ITALIA / I figli naturali e legittimi hanno gli stessi diritti Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge che equipara i diritti dei figli nati nel matrimonio a quelli nati fuori del matrimonio stesso. Lo ha annunciato con soddisfazione il ministro per la Famiglia Rosi Bindi. Zii, nonni ed eredita' saranno uguali per tutti i figli. U.E. / Infrazioni stradali: si pagheranno le multe prese all'estero Finora, chi commetteva un'infrazione al codice stradale in un Paese Ue diverso dal proprio la passava liscia, a meno che non venisse colto sul fatto. Ma il 22 marzo scatta una norma comunitaria che rende transfrontaliere le multe. Magari ci vorra' del tempo per la sua messa in pratica, comunque l'iter e' questo: l'autorita' nazionale si rivolge al "reo", e se questi non paga viene attivato l'organo competente dello Stato di residenza. U.E. / Eurostat: 19 Paesi su 27 hanno aumentato le tasse Anche nel 2005, la maggioranza degli Stati Ue ha avuto la mano pesante con i cittadini in fatto di imposte, contributi sociali e tributi vari. Eurostat segnala che dei 27 Paesi, ben 19 hanno aumentato le aliquote rispetto all'anno prima, 2 non le hanno toccate, e solo 6 le hanno ridotte. L'Austria vanta la riduzione piu' consistente, con la quota scesa dal 44,4% al 43,6%. Che resta pur sempre superiore alla media Ue (40,8%). POLONIA / L'Ue minaccia sanzioni se verra' approvata la legge che vieta i professori gay La Commissione Europea procedera' contro il Governo polacco se questi approvera' il disegno di legge che vorrebbe impedire l'insegnamento ai docenti dichiaratamente omosessuali. Lo ha annunciato il portavoce di Giustizia e Sicurezza dell'esecutivo comunitario, F.Roscam. "Verificheremo la compatibilita' della legge con la normativa europea". In concreto: la legge dovra' adeguarsi alla Direttiva 2000/76 contro la discriminazione. ITALIA / Pillola del giorno dopo: la Regione Puglia fa marcia indietro Dietro fronte a Bari sulla pillola del giorno dopo. L'azienda sanitaria locale del capoluogo pugliese ha sospeso la circolare interna con la quale una quindicina di giorni fa era stata disposta la fornitura del farmaco ai consultori, agli ambulatori territoriali di ginecologia, alle guardie mediche e agli ospedali. La nuova disposizione e' stata presa dai vertici dell'azienda sanitaria che hanno recepito l'ordine della Regione Puglia. GERMANIA / I mariti possono picchiare le mogli, basta che seguano la legge coranica... Si discute del caso di un magistrato cui e' stato sottratto un processo per errata applicazione della legge. I fatti: il giudice (donna) doveva decidere in merito all'istanza di divorzio presentata da una giovane per le continue violenze fisiche subite dal marito. I coniugi sono marocchini, e la giudice ha ritenuto di non dover concedere il divorzio in quanto la legge coranica ammette il trattamento "ruvido" dei mariti. G.BRETAGNA / Gli omosessuali possono avere minori in affidamento Le agenzie cristiane che s'occupano di adozioni di bambini non potranno piu' rifiutare d'assegnare minori ad omosessuali. Merito del voto positivo della Camera dei Lord alla proposta del Governo Blair (168 Si', 122 No). La Legge d'Uguaglianza, che entra in vigore in aprile, proibisce infatti la discriminazione per motivi d'"orientamento sessuale", sia in attivita' riguardanti servizi e beni d'ogni tipo sia nella funzione pubblica. U.E. / Piu' facili i pagamenti all'interno dell'Ue Ogni cittadino dell'area euro potra' pagare fatture dal proprio conto o con carta di credito in tutti i Paesi membri, con la stessa facilita' e allo stesso costo di un'operazione nazionale. Lo hanno concordato i 27 ministri delle Finanze. La norma semplifica, riduce i costi ed accelera qualsiasi tipo di trasferimento di denaro nell'Ue, per un risparmio stimato in 28.000 milioni di euro. L'iter completo sara' pronto a fine 2009. ITALIA / Farmaco alla cannabis gratis in Alto Adige La cannabis in Italia si sta gia' sperimentando come antidolorifico, nei casi di sclerosi multipla, per ridurre la spasticita' muscolare. Ma non e' mai stato approvato per la commercializzazione. Il Sativex, un farmaco, che contiene come principio un cannabinoide sintetico, viene a costare circa 480 euro al mese, che pero' lo Stato non rimborsa. Adesso il servizio sanitario pubblico dell'Alto Adige fornira' gratis il Sativex. ITALIA / Ue: troppi spot in televisione La Commissione Ue contesta all'Italia numerose infrazioni alle regole comunitarie sulla pubblicita' da parte delle tv nazionali, in particolare quelle commerciali. Secondo il rapporto, nel periodo febbraio-marzo 2005, sugli inserimenti degli spot nei programmi si sono avute, per i minispot delle partite di calcio, 12 violazioni da parte di Mediaset, 5 dalla Rai e una da La7. Piu' corpose le violazioni riguardo le interruzioni dei film. FINLANDIA / Panchine monoposto per evitare il contatto fisico nei parchi Segno dei tempi. Il fastidio dei finlandesi per il contatto fisico con il prossimo si e' accentuato a un punto tale, da indurre l'amministrazione di Helsinki a mettere nei parchi pubblici tante panchine monoposto. Se il fenomeno e' comune in bus e metropolitane, dove molti di noi evitano il contatto troppo ravvicinato con gli estranei, nei giardini finlandesi nessuno s'azzardi a chiedere: "E' libero questo posto?". U.E. / Ancora inadeguata la concorrenza nelle telecomunicazioni Bruxelles giudica ancora inadeguata la concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, per cui proporra' nuove riforme a partire dall'estate. Dal rapporto 2006 della commissaria V.Reding, risulta che le Tlc europee hanno incassato 290.000 milioni di euro; la crescita' e' stata di un modesto 2,3%; la banda larga e' stato il comparto piu' dinamico con un aumento del 7,8%-8,5% e un tasso di penetrazione passato da 11,4% a 15,7%. OLANDA / I casi d'eutanasia si sono stabilizzati In Olanda i casi d'eutanasia si sono stabilizzati. La legge che regola questa pratica e' in vigore dall'aprile 2002, ed e' finalizzata a una maggiore trasparenza e alla riduzione dei tabu' sul delicato tema. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione di controllo (Cce), nel 2003 sono stati registrati 1.815 casi, nel 2004 furono 1.886 e, un anno dopo, 1.933. Parallelamente sono diminuite le pratiche eutanasiche scorrette. ----------------------------------------------------------------- LE INIZIATIVE dal 15 al 31 marzo 2007 I voti contro natura Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=174698 CANNABIS/TURCO/TAR LAZIO. TEMPI DURI PER MILIONI DI ITALIANI. FARE CHIAREZZA: EQUIPARARE LA CANNABIS AD ALCOOL E TABACCO O PUNIRE TUTTO Grazie al Tar Lazio e all'associazione Codacons, e' stato oggi sospeso il decreto del ministro Livia Turco con cui era stato portato da 0,5 ad 1 grammo il limite massimo per uso personale di cannabis. Coloro che verranno trovati con oltre mezzo grammo di cannabis saranno quindi considerati spacciatori, alla stregua di un pusher professionista che vende eroina, metanfetamine, crack, cocaina, et similia. Tempi duri quindi per quel 20% di italiani che ha fatto uso di cannabis, soprattutto per quel terzo di studenti universitari che ne fa uso regolarmente: sara' piu' facile finire in carcere dai 6 ai 20 anni. Poiche' il carcere potrebbe rivelarsi un male infinitamente superiore a qualche spinello, facciamo appello a quei milioni di italiani che consumano cannabis perche' si dotino di una bilancia di precisione e di un laboratorio portatile di analisi al fine di calcolare la quantita' di thc in loro possesso. Il loro futuro e la loro liberta' dipende da quella misurazione. Chiediamo al legislatore di armonizzare la politica sulle droghe. Ogni anno muoiono nel nostro Paese 90.000 persone a causa del consumo di tabacco, 40.000 per il consumo di alcool, e 0 (zero) per la cannabis. Per questo, abbiamo preparato una proposta di legge per includere alcool e tabacco fra le sostanze proibite in Italia. Il possesso, la vendita, il trasporto, la cessione di oltre 20 sigarette o di una quantita' di alcool equivalente o superiore ad una lattina di birra, verrebbe punito con l'incarcerazione da 6 a 20 anni. In alternativa, qualora il legislatore ritenga assurda ed idiota tale proposta, offriamo un'ulteriore proposta di legge per legalizzare totalmente il mercato ed il consumo di cannabis, al pari di alcool e tabacco. Questo per porre rimedio alla evidente discriminazione fra consumatori buoni (di alcool e tabacco) e cattivi (di cannabis). Qui le due proposte di legge: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741 CARTA D'IDENTITA' ELETTRONICA. COSTERA' IL 300% IN PIU' DI QUELLA CARTACEA. IL PAESE DEI BALOCCHI E DEGLI ALLOCCHI E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri il decreto del 16-02-2007 del ministero dell'Economia che fissa il costo della carta d'identita' elettronica in 20 euro, necessari a coprire le spese di produzione, spedizione e manutenzione. Prendiamo atto che quanto detto ai primi di dicembre 2006 dal ministro Luigi Nicolais (Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione), pur se in ritardo –il provvedimento era atteso per il 31 dicembre 2006- e' stato realizzato. Ed e' stato confermato che, rispetto ai 30 previsti, si e' riusciti a contenere il costo in 20 euro. "Un affare!" . Specialmente se consideriamo che, per esempio, oggi al Comune di Firenze, per una carta d'identita' cartacea si spendono 5,42 euro: quattro volte meno di quella elettronica. Un aumento cioe' di quasi il 300%. A noi era stato insegnato che la tecnologia, in particolare l'informatica, ci avrebbe semplificato la vita in moti aspetti, tra cui i costi ridotti, e non di poco. Ma quando c'e' di mezzo la pubblica amministrazione, il mondo gira al contrario; proprio come accade coi surrogati della medesima pubblica amministrazione, vedi per esempio le Poste e i costi maggiori quando si paga con bancomat o via Internet. Nel Governo si dice che tutto viene concepito e deciso mettendo il consumatore al centro delle scelte, salvo poi prendere decisioni dove il consumatore e' si' al centro di queste scelte, ma nel senso che e' il principale soggetto che viene economicamente spremuto. Il nostro sembra sempre di piu' (e non e' una prerogativa solo dell'attuale Governo, perche' anche il precedente non scherzava) il Paese dei balocchi e degli allocchi, ma questi ultimi sono molto attenti e sono in grado di comprendere e fare tesoro di come vengono maltrattati. CLASS ACTION. IL GOVERNO NON LA VUOLE PER TUTTI I CITTADINI MA SOLO PER CORPORAZIONI VECCHIE E NUOVE. URGENTE CONSIDERARE ANCHE LE ALTRE PROPOSTE DI LEGGE. Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno La giornata europea del consumatore e' stata occasione per la conferenza stampa sulla class action tenutasi oggi alla Camera, denunciando le mosse del Governo per snaturare questo importante strumento di tutela giuridica dei consumatori. Insieme a me erano presenti gli onorevoli Stefano Pedica (Italia dei Valori), Gino Capotosti (Udeur), Mauro Fabris (Udeur), Primo Mastrantoni, segretario Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) e Domenico Bacci, Segretario nazionale SITI (Sindacato Italiano Tutela Investimento), promotore del Coordinamento delle associazioni di tutela di interessi collettivi specifici non comprese nel ddl del Governo sulla class action. In commissione Giustizia della Camera sono in discussione due tipi di proposte sulla Class Action (1). Il testo sostenuto dal Governo considera il consumatore un soggetto passivo nelle mani di quelle associazioni di consumatori che prendono i contributi di Stato e che sono dirette dal ministero dello Sviluppo Economico, nonche' nelle mani delle corporazioni professionali e delle camere di commercio. Il risarcimento potra' avvenire solo dopo che –a sentenza favorevole- ognuno faccia poi causa individuale. Nella proposta elaborata dall'Aduc, di cui sono prima firmataria insieme a Daniele Capezzone (2), e nelle altre proposte di legge presentate da alcuni deputati oggi presenti (tutte si rifanno al medesimo testo Aduc, con lievi modifiche), si intende rendere il consumatore soggetto attivo e consapevole dei propri diritti. Chiunque potra' ricorrere, singolo o gruppo ad hoc, sara' poi il giudice a deciderne la legittimita'. Spero che ci si renda conto dell'errore che si commetterebbe nel far passare cosi' com'e' la proposta del Governo. L'unica novita' sarebbe l'aver creato una nuovo gruppo di privilegiati (l'associazione di consumatori) che si affiancherebbe a quelli gia' esistenti, confermando la nostra economia e societa' strutturata e funzionante in corporazioni. Le politiche di liberalizzazione in corso hanno senso e prospettive solo se gli strumenti di difesa del cittadino –come la Class Action- saranno anch'essi liberalizzanti, diretti, semplici, accessibili ed economici, superando gli schemi e le organizzazioni corporative. Un esempio e' stato fornito da Primo Mastrantoni che ha ricordato come "proprio la settimana scorsa sono state ufficialmente certificate come Class Action dal tribunale di New York le due azioni legali promosse da aderenti all'Aduc nei confronti della repubblica Argentina per la vicenda dei bond. In Italia, se dovesse essere approvata la proposta del Governo sulla Class Action, questo non sarebbe possibile, perche' il diritto ad agire non spetterebbe a chiunque". (3) Questa accusa e' stata sostenuta anche da Domenico Bacci che, documenti della Presidenza del Consiglio alla mano, ha denunciato come il Governo abbia previsto "l'estensione alle associazioni di categoria presenti nella Consulta generale per l'autotrasporto del potere di rappresentanza in giudizio dei propri iscritti". Anche in questo caso la possibilita' di ricorrere dipende dall'iscrizione o meno ad una certa lobby. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=174680 (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (3) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=174553 NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - NONOSTANTE I FORTINI LA SPERANZA NON E' COMPLETAMENTE PERSA E' uscito il numero centotrentacinque, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Riportiamo l'edizione odierna: http://staminali.aduc.it/php_index_135.html UOVO SODO NOCIVO? La patina grigio verdastra che si forme intorno al tuorlo delle uova sode significa che le uova sono andate a male? No, non e' cosi'. La colorazione e' causata da un composto chiamato solfuro di ferro (FeS) che si forma con una cottura prolungata. Il tuorlo contiene ferro e l'albume zolfo. Durante la cottura si libera lo zolfo che si combina con l'idrogeno contenuto nell'albume producendo acido solfidrico che interagisce con il ferro del tuorlo formando, appunto, il FeS, che da' la caratteristica colorazione grigio verde. La soluzione consiste nel limitare il tempo di cottura (8-10 minuti) e raffreddare immediatamente l'uovo, in questo modo si limita il rilascio di zolfo e la successiva combinazione con il ferro. Ricordiamo che l'uovo sodo impiega circa due ore e mezza per essere digerito mentre per quello alla coque ci vuole circa un'ora. MOTO CONFISCATE. BENE DDL DEL GOVERNO PER LA RESTITUZIONE. IN ATTESA DELL'APPROVAZIONE OCCORRE UNA CIRCOLARE PER EVITARE ULTERIORI DANNI Bene il provvedimento del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi per la restituzione dei motorini confiscati per lievi violazioni al codice della strada, come guidare con il casco male allacciato o senza entrambe le mani sul manubrio. Una legge che lo stesso Parlamento, su nostra proposta di legge presentata dagli onorevoli Donatella Poretti e Marco Beltrandi della Rosa nel Pugno (1), aveva abrogato in sede di conversione in legge del decreto legge 262/2006. Ma il problema rimaneva –e rimane- per coloro a cui era stato confiscato il mezzo prima della modifica della vecchia normativa. Per questo abbiamo sollecitato il Governo piu' volte, anche attraverso interrogazioni parlamentari (2). Ci rammarichiamo solo che tale provvedimento non sia avvenuto per decreto legge, rendendo immediatamente effettiva la restituzione dei mezzi. I cittadini privati dei propri mezzi dovranno quindi aspettare ancora un po', fino a quando il Parlamento approvera' le nuove norme. Nel frattempo, sollecitiamo con urgenza il ministro dell'Interno affinche' dirami una circolare per invitare i Prefetti a non emettere nuovi provvedimenti di confisca nei confronti dei proprietari che hanno subito il sequestro o il fermo amministrativo prima del 29 novembre 2006. Questo secondo una interpretazione corretta dei principi generali che regolano le sanzioni amministrative (art. 1, secondo comma, della legge 689 del 1981): "Le leggi che prevedono sanzioni amministrative si applicano soltanto nei casi e per i tempi in esse considerati". I Prefetti dovrebbero essere invitati anche a non disporre -rottamando o mettendoli all'asta- dei ciclomotori confiscati, in quanto dovranno essere restituiti. (1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=155188 (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=174674 IL VATICANO INVITA I GIUDICI A NON APPLICARE LA LEGGE. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PER ISTIGAZIONE A DELINQUERE L'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno e Vincenzo Donvito, in quanto presidente dell'Aduc, hanno inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze. I media hanno diffuso l'appello delle gerarchie ecclesiastiche contenuto nella dichiarazione conclusiva dell' assemblea generale della Pontificia accademia per la vita (PAV), reso pubblico dal relativo presidente sig. Elio Sgreccia. Nel documento, si invita al "doveroso esercizio" di una "coraggiosa obiezione di coscienza i medici, infermieri, farmacisti e personale amministrativo, giudici e parlamentari, ed altre figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana individuale, laddove le norme legislative prevedessero azione che la mettono in pericolo." Tali dichiarazioni potrebbero integrare il reato previsto e punito dal codice penale all'art. 414 in quanto istigazione alla commissione di uno o piu' reati, ed in particolare a quello previsto e punito dall'art. 328 del codice penale, omissione d'atti d'ufficio. Per quanto infatti la si chiami coraggiosa disobbedienza civile l'appello contenuto nel documento e' un "invito doveroso", tecnicamente una istigazione, a violare le leggi ed assumersene pubblicamente la responsabilita' penale civile o amministrativa, a fini di lotta politica. Si ricorda per inciso la vicenda di disobbedienza civile del Giudice Dott. Luigi Tosti di Camerino, che, appellandosi alla laicita' dello Stato, si e' rifiutato di svolgere la sua funzione giudicante perche' nell'aula di giustizia deputata non veniva rimosso un crocifisso appeso al muro, ed e' per questo stato condannato dal Tribunale de L'Aquila a sette mesi di reclusione per omissione d'atti d'ufficio. L'istigazione in questione pare tanto piu' grave quanto e' rivolta ad una categoria di pubblici ufficiali e funzionari quali i magistrati, soggetti per il dettato dell'art. 101 della Costituzione esclusivamente alla legge. La Corte Costituzionale ha chiarito in piu' occasioni che l'obiezione di coscienza dei giudici e' in netto contrasto con la tutela dell'ordine giuridico. Pare evidente che una disobbedienza civile degli organi dello Stato deputati proprio a far rispettare quella legge a cui disobbediscono, si tradurrebbe nella morte dello Stato di Diritto e della legalita'. E nell'imposizione della propria scelta disobbediente sulla pelle di chi ne chiede a lui in quanto Stato il rispetto. E' bene ricordare che l'obiezione di coscienza e' lecita li' dove le leggi lo consentono: per esempio nella legge sull'aborto e, quella piu' famosa e diffusa, al servizio militare quando questo era obbligatorio. Al di fuori della liceita' e' un reato di cui ognuno se ne assume la responsabilita'. Infine, la forza dell'appello, la sua diffusione mediatica, le potenzialita' di seguito dello stesso, che derivano dalle indubbie capacita' delle gerarchie vaticane di influenzare concretamente i cittadini, oltre che la massa generalizzata di persone potenzialmente ricettrice dell'istigazione suddetta, rendono probabile la sussistenza del reato di istigazione a compiere atti contrari ai doveri dei propri uffici cosi' come previsti e imposti dalle leggi vigenti. Qui il testo completo dell'esposto preparato dall'avv. Claudia Moretti: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=175030 ROSSO D'UOVA: CON IL COLORANTE Ai consumatori piace di un bel colore arancione. Stiamo parlando del rosso delle uova che nell'immaginario collettivo deve avere una colorazione forte. Il ricordo e' quello delle galline allevate nell'aia, nutrite con granoturco e vegetali vari, che davano uova dall'arancione intenso. Le galline malaticce o poco nutrite deponevano invece poche uova, dal rosso pallido. Come risolvere il problema quando le galline sono allevate in batteria e depongono uova non gradite al consumatore? Semplicemente aggiungendo un colorante al mangime! Quel bel colore arancione che vediamo nel tuorlo quando apriamo un uovo e' dovuto alla cantaxantina (E161g), un colorante ammesso dalla legge, che da' l'illusione di avere le uova della nonna. Una illusione, ovviamente. Lo stesso colorante viene usato nei mangimi per i salmoni e le trote per dar loro una bella tinta di arancione. La soluzione? Avere un amico che alleva galline con il granoturco! CANI O PADRONI PERICOLOSI? MARTEDI' 20 MARZO ORE 12 MANIFESTAZIONE A ROMA DAVANTI MONTE CITORIO Intervento degli onorevoli Donatella Poretti e Bruno Mellano della Rosa nel Pugno "Animalisti Italiani" e "Radicali Italiani" sono i promotori di questa manifestazione indetta per chiedere l'abrogazione di alcune parti dell’ordinanza del ministro della Salute, "Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione di cani" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.10 del 13 gennaio 2007). In particolare i 24 parlamentari e le varie associazioni che hanno promosso e aderito alla manifestazione pur riconoscendo i lati positivi dell'ordinanza Turco -il bando ai collari elettrici e il divieto di mutilazioni quali tagli di orecchi, coda o corde vocali- non sono d'accordo con quelle parti dell'ordinanza che prevedono per i cani compresi nella lista di razze potenzialmente aggressive, l'obbligo ad avere sempre museruola e guinzaglio, non solo nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto come per tutti. Tale obbligo oltre che ingiustamente discriminante, risulta essere inutile poichè le statistiche indicano che la maggior parte delle aggressioni avvengono all'interno delle mura domestiche. E' gia' stata presentata un'interpellanza urgente (1), sottoscritta da 48 deputati, e il sottosegretario al Ministero della Salute, Antonio Gaglione, ha esposto in XII commissione (Affari Sociali) un'informativa urgente su questo argomento (2). Riteniamo che occorra un lavoro culturalmente piu' complesso che l'obbligo in una ordinanza, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione, sulla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane. (1)http://legxv.camera.it/chiosco.asp?position=Organi%20Parlamentar i\L'Assemblea\Resoconti%20dell'Assemblea&content=/_dati/leg15/lavori/stenografici/fr amedinam.asp?sedpag=sed102/s000r.htm (2)http://legxv.camera.it/_dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content=/_ dati/leg15/lavori/bollet/framedin.asp?percboll=/_dati/leg15/lavori /bollet/200701/0131/html/12/ PRIME ADESIONI MANIFESTAZIONE Parlamentari: on. Angelo Alessandri, Lega Nord Padania, sen. Silvana Amati, Ulivo, on. Maria Teresa Armosino, Forza Italia, on. Claudio Azzolini, Forza Italia, on Marco Beltrandi, Rosa nel Pugno, on. Isabella Bertolini, Forza Italia, on. Marco Boato, Verdi, on. Angelo Bonelli, capogruppo Verdi, on. Margherita Boniver, Forza Italia, on. Matteo Brigandi', Lega Nord Padania, on. Franca Chiaromonte, Ulivo, sen. Anna Donati, Unione Verdi - Comunisti Italiani, on. Grazia Francescato, Verdi, sen. Adelaide Gaggio Giuliani, Rifondazione Comunista, on. Gianni Mancuso, Alleanza nazionale, on. Bruno Mellano, Rosa nel Pugno, on. Erminia Mazzoni, Udc, on. Patrizia Paoletti Tangheroni, Forza Italia, on. Donatella Poretti, Rosa nel Pugno, on. Marilde Provera, Rifondazione Comunista, sen. Giovanni Russo Spena, capogruppo Rifondazione Comunista, sen. Gianpaolo Silvestri, Unione Verdi, Comunisti Italiani, sen Achille Totaro, Alleanza Nazionale, on. Luana Zanella, Verdi. Altri: Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani, Ilaria Ferri, Animalisti Italiani, ADUC (Associazione Diritti Utenti e Consumatori), Mariano Giustino, Direttore di "Diritto e Libertà", ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), Gianluca Felicetti, Presidente LAV e coordinatore dell'Intergruppo Parlamentare Animali, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Fulco Pratesi, Presidente del WWF, Annamaria Procacci, animalista gia' parlamentare Verdi, Pasqualino Santori, Presidente del Comitato Bioetico per la Veterinaria, Sergio Rovasio, segretario gruppo parlamentare Rosa nel Pugno, Maria Gigliola Toniollo, CGIL Nazionale - Settore Nuovi Diritti IL VATICANO ISTIGA E DELINQUERE E VIOLA IL CONCORDATO? CAMPAGNA DELL'ADUC: INVIA UN ESPOSTO ALLA TUA PROCURA DELLA REPUBBLICA Lo scorso 16 marzo 2007, lo Stato del Vaticano ha invitato i sanitari, politici, farmacisti e soprattutto i giudici al "doveroso esercizio" dell'obiezione di coscienza laddove vi siano leggi dello Stato italiano che la dottrina della fede cattolica romana considera contro la vita ("attentati alla vita"). Come spiega il quotidiano l'Avvenire, organo della Conferenza episcopale italiana, vi sono tutte quelle leggi gia' in vigore e future sull'aborto, sulla ricerca con le cellule staminali, la procreazione assistita, contraccettivi (adesivi e chimici), la diagnosi prenatale, le unioni civili, l'eutanasia (quindi anche la sospensione dei trattamenti vitali, come quelli riconosciuti dall'articolo 32 della Costituzione italiana). In particolare, si invitano i giudici a disapplicare le "norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali". Tutto questo in palese violazione del Concordato fra Stato italiano e Chiesa cattolica romana, e dell'articolo 7 della Costituzione che recita: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani". Invitando i giudici alla disobbedienza civile, si puo' non solo ravvisare un aggressione all'ordine e alla sovranita' della Repubblica italiana, ma una vera e propria istigazione a delinquere. Commette infatti reato (rifiuto d'atti d'ufficio, art. 328 codice penale) quel giudice che non applica la legge, oltre a violare l'articolo 101 della Costituzione: "I giudici sono soggetti soltanto alla legge". Lo scorso 17 marzo 2007, l'Aduc e l'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze, chiedendo che indaghi al fine di valutare la sussistenza e la perseguibilita' dei reati che vorra' ravvisarvi. Oggi, abbiamo inviato lo stesso esposto anche ad altre Procure italiane: Roma, Bologna, Camerino, Potenza, Livorno, Pisa, Milano, Napoli, Venezia e Potenza. Nei prossimi giorni seguiranno esposti in altre Procure della Repubblica. ORA TOCCA AI SINGOLI CITTADINI! E' importante che tutte le Procure della Repubblica italiane ricevano un simile esposto. Basta stampare e compilare il modello (http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=175054), ed inviarlo per raccomandata a/r alla propria Procura. Pochi euro per la raccomandata ed un viaggio al proprio ufficio postale. L'esposto non comporta altro impegno o rischio: si chiede al magistrato se nei fatti riportati non ravveda gli estremi di un reato, e il magistrato stesso decide se promuovere o meno l'azione penale. Le foto per ricattare un vescovo Ecco la vignetta di Giannino: http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=175249 GRAZIE ALL'ADUC L'AGCOM IN PARLAMENTO PER FAR LUCE SULLE BOLLETTE GONFIATE DAGLI 899 E' ufficiale. Il 4 aprile 2007 alle ore 14 e' fissata l'audizione dell'Agcom alla Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera. L'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni dovra' riferire ai commissari sugli abusi nella telefonia in Italia, a cominciare dalla bollette gonfiate a causa dei cosiddetti numeri a valore aggiunto: 899, 892, satellitari, 70x, ecc.. L'audizione e' propedeutica all'istituzione di una vera e propria indagine conoscitiva che riguardera' pure altre "truffe", come le attivazioni di servizi non richiesti. La Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera ha risposto positivamente alla richiesta dell'Aduc, presentata grazie all'onorevole Marco Beltrandi (Rnp), vice presidente della Commissione. L'iniziativa potrebbe finalmente far luce su cosa c'e' dietro lo stillicidio di addebiti che da anni gli utenti subiscono a causa di un intreccio di responsabilita' che coinvolge i fornitori di servizi a pagamento, come pure i gestori telefonici (Telecom Italia in testa). A quest'ultimi vanno percentuali consistenti degli addebiti. Sullo sfondo una rete telematica colabrodo a cui chiunque puo' "accedere", senza molti problemi, creando connessioni solo virtuali da far pagare ad ignari consumatori. Il tutto e' dimostrato da sentenze e indagini della polizia postale. Su un'apposita sezione del notiziario dell'Aduc per la liberalizzazione di Internet e Telefonia, UltimoMiglio.news (http://www.aduc.it/dyn/tlc), si trova la documentazione presentata in Parlamento e grazie alla quale la Commissione ha deciso di procedere http://www.aduc.it/dyn/tlc/docu.php?id=170783. E' stato predisposto anche un modello di mail che i consumatori potranno inviare ai 47 commissari, per stimolare l'attivita' della Commissione. TARIFFA SUI RIFIUTI. A ROMA CONTINUA AD ESSERE UNA TASSA SULLA CASA La tariffa comunale sui rifiuti, Ta.Ri., continua ad essere sostanzialmente una tassa sulla casa, in quanto calcolata principalmente in base alla superficie delle abitazioni. L'incremento della tassa, che partira' dal maggio prossimo, appare sempre meno un apporto al miglioramento dei servizi resi, e sempre piu' per quello che e': un contributo per coprire i buchi dell'Azienda dei rifiuti, l'Ama. In sintesi, continueremo ad avere le strade sporche a fronte di un aumento della tassazione. L'idea che l'azienda incaricata della gestione dei rifiuti debba mettersi sul mercato e concorrere, insieme ad altre, all'appalto per l'offerta del servizio non sfiora minimamente le teste pensanti del Campidoglio. E' questo il problema centrale: l'efficienza e l'efficacia del servizio non possono essere affidate in house a societa' pubbliche (o a prevalente capitale pubblico) che agiscono fuori dalle logiche di mercato, rispondendo solo ai propri referenti politici. Fin quando permarra' questa situazione le strade pulite e i cassonetti vuoti rimarranno un pio desiderio. CANI PERICOLOSI. LEON, UN PITBULL DI QUASI 5 ANNI, HA ACCOMPAGNATO IL PRESIDENTE DELL'ADUC ALLA MANIFESTAZIONE DAVANTI MONTECITORIO Questa mattina davanti a Montecitorio si e' tenuta la manifestazione per chiedere l'abrogazione di alcune parti dell’ordinanza del ministro della Salute, "Tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione di cani" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.10 del 13 gennaio 2007). All'iniziativa, indetta da "Animalisti Italiani" e "Radicali Italiani", con l'impegno in particolare degli onorevoli Donatella Poretti e Bruno Mellano. Per la nostra associazione, che aveva aderito sin da subito, hanno partecipato all'iniziativa il presidente Vincenzo Donvito e il segretario nazionale Primo Mastrantoni. Donvito era "accompagnato" da Leon, il suo pitbull di quasi 5 anni. Insieme sono partiti da Firenze utilizzando un taxi, un treno intercity e, per raggiungere piazza Montecitorio, la metropolitana. Gli aderenti, tra i quali 24 parlamentari (di ambedue gli schieramenti) e varie associazioni, pur riconoscendo i lati positivi dell'ordinanza Turco -il bando ai collari elettrici e il divieto di mutilazioni quali tagli di orecchi, coda o corde vocali- hanno ribadito il loro dissenso da quelle parti dell'ordinanza che prevedono per i cani compresi nella lista di razze potenzialmente aggressive, l'obbligo ad avere sempre museruola e guinzaglio, e non solo nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto come per tutti. Tale obbligo, oltre che ingiustamente discriminante, risulta essere largamente inutile, visto che la maggior parte delle aggressioni avvengono all'interno delle mura domestiche. Riteniamo che occorra un lavoro culturalmente piu' complesso che l'obbligo in una ordinanza, bisogna partire dall'approfondimento del rapporto umano-cane. Occorre lavorare sulla prevenzione, sulla responsabilizzazione del proprietario e non sulla criminalizzazione del cane. E' gia' stata presentata un'interpellanza urgente (1), sottoscritta da 48 deputati, e il sottosegretario al Ministero della Salute, Antonio Gaglione, ha esposto in XII commissione (Affari Sociali) un'informativa urgente su questo argomento (2). br> (1)http://legxv.camera.it/chiosco.asp?position=Organi%20Parlamentar i\L'Assemblea\Resoconti%20dell'Assemblea&content=/_dati/leg15/lavori/stenografici/fr amedinam.asp?sedpag=sed102/s000r.htm (2)http://legxv.camera.it/_dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content=/_ dati/leg15/lavori/bollet/framedin.asp?percboll=/_dati/leg15/lavori /bollet/200701/0131/html/12/ PRIME ADESIONI MANIFESTAZIONE Parlamentari: on. Angelo Alessandri, Lega Nord Padania, sen. Silvana Amati, Ulivo, on. Maria Teresa Armosino, Forza Italia, on. Claudio Azzolini, Forza Italia, on Marco Beltrandi, Rosa nel Pugno, on. Isabella Bertolini, Forza Italia, on. Marco Boato, Verdi, on. Angelo Bonelli, capogruppo Verdi, on. Margherita Boniver, Forza Italia, on. Matteo Brigandi', Lega Nord Padania, on. Franca Chiaromonte, Ulivo, sen. Anna Donati, Unione Verdi - Comunisti Italiani, on. Grazia Francescato, Verdi, sen. Adelaide Gaggio Giuliani, Rifondazione Comunista, on. Gianni Mancuso, Alleanza nazionale, on. Bruno Mellano, Rosa nel Pugno, on. Erminia Mazzoni, Udc, on. Patrizia Paoletti Tangheroni, Forza Italia, on. Donatella Poretti, Rosa nel Pugno, on. Marilde Provera, Rifondazione Comunista, sen. Giovanni Russo Spena, capogruppo Rifondazione Comunista, sen. Gianpaolo Silvestri, Unione Verdi, Comunisti Italiani, sen Achille Totaro, Alleanza Nazionale, on. Luana Zanella, Verdi. Altri: Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani, Ilaria Ferri, Animalisti Italiani, ADUC (Associazione Diritti Utenti e Consumatori), Mariano Giustino, Direttore di "Diritto e Libertà", ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), Gianluca Felicetti, Presidente LAV e coordinatore dell'Intergruppo Parlamentare Animali, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Fulco Pratesi, Presidente del WWF, Annamaria Procacci, animalista gia' parlamentare Verdi, Pasqualino Santori, Presidente del Comitato Bioetico per la Veterinaria, Sergio Rovasio, segretario gruppo parlamentare Rosa nel Pugno, Maria Gigliola Toniollo, CGIL Nazionale - Settore Nuovi Diritti GIUDICI DI PACE: NON CONFONDERE IL DIRITTO CON L'OBBLIGO ALLA DIFESA Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali Il presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, Michelina Grillo, commentando la proposta di legge da me presentata in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) e sottoscritta dagli onorevoli Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano e Maurizio Turco, per facilitare l'accesso dei cittadini al giudice di pace, ha avuto parole critiche affermando che il diritto alla difesa per i parlamentari che hanno sottoscritto questa pdl e' un "concetto misterioso". Vorrei rispondere al presidente Grillo, ricordandogli di non confondere il diritto con l'obbligo alla difesa e di leggere bene il testo presentato che mette il cittadino nella condizione di scegliere se avere un avvocato o no, senza porne l'obbligo, per tutti i ricorsi in sede civile al giudice di pace. In questo modo non si fa altro che rendere piu' accessibile questo strumento: e' assurdo, infatti, che un consumatore gia' danneggiato da una truffa, debba spendere ulteriormente soldi per farsi difendere da un avvocato. Nel nostro ordinamento vige tuttora il limite di 516,46 euro per poter ricorrere senza l'obbligo dell'avvocato al giudice di pace. Un limite che poteva forse andar bene quando nel 1991 fu istituito questo giudice, ma oggi questo tetto, sedici anni dopo, e' decisamente improprio e inutile a soddisfare il motivo per cui fu creata questa figura di agile ricorso alla giustizia. Se da una parte questo ha portato ad un maggiore ricorso alla gia' lenta e spesso inefficiente giustizia ordinaria, dall'altra ha scoraggiato migliaia di cittadini-consumatori nel difendere e affermare i propri diritti. Nei tribunali ordinari le udienze fissate e rimandate per anni e l'obbligo di ingaggiare un avvocato, ne scoraggiano l'uso; ma altrettanto accade con il giudice di pace, grazie agli attuali tetti economici e il quasi obbligo di avere il conforto di un legale. Con l'approvazione della proposta di legge da me presentata i cittadini potranno ricorrere al giudice di pace per tutte le controversie fino ad un valore massimo di 16.000,00 euro (gia' possibile oggi ma solo per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e natanti). Nessuno con questa proposta di legge vuole sminuire il ruolo degli avvocati, vogliamo solo che vengano approvate leggi a favore dei consumatori conferendo loro maggiori diritti e cercando di offrire strumenti adeguati e piu' efficaci per difenderli ed affermarli. Qui il testo integrale della proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=172082 GIUDICE DI PACE. L'AVVOCATURA DIFENDE LA PAGNOTTA E CONFONDE IL DIRITTO DI DIFESA CON L'OBBLIGO DELL'AVVOCATO Il presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, Michelina Grillo, ha duramente attaccato una proposta di legge da noi redatta e presentata dall'on. Donatella Poretti sulla competenza del giudice di pace. (1) In particolare, l'Oua ha criticato quella parte della legge che permetterebbe ai cittadini di rivolgersi al giudice di pace in sede civile anche senza avvocato. Grillo ha affermato che la proposta prosegue "sulla inaccettabile linea di comprimere il diritto di difesa, e di svilire il ruolo e la funzione, di rango costituzionale, della difesa tecnica affidata all'avvocato, essenziale per una compiuta ed efficace tutela dei diritti'. La reazione dell'Oua e' tutt'altro che sorprendente, e ricalca quanto da essa gia' fatto, con tassisti e farmacisti, in occasione dei provvedimenti di liberalizzazione del decreto Bersani. Niente di male e niente di piu' naturale, in fondo, che difendere la pagnotta, nel nome del "tengo famiglia". Crediamo pero' che questa linea difensiva sia un po' deboluccia, e lo diciamo con affetto per una professione che rispettiamo. L'avvocatura cerca infatti di confondere il "diritto di difesa" con l'obbligo dell'avvocato. La nostra proposta di legge non toglie il diritto di rivolgersi ad un legale, semplicemente lascia la liberta' al cittadino di scegliere se farlo o meno. Quindi amplia, e non certo comprime, il diritto di difesa. E' un fatto che oggi molti cittadini rinunciano in toto alla difesa dei propri diritti proprio perche' costretti a ricorrere alle costose prestazioni di un avvocato, che spesso superano l'importo oggetto del contenzioso. Se l'Oua non crede alle nostre parole, passi un giorno nelle nostre sedi ed ascolti le reazioni dei consumatori quando diciamo loro che devono per legge rivolgersi ad un avvocato per risolvere un contenzioso di poche centinaia o migliaia di euro. Siamo convinti che la difesa tecnica sia uno strumento prezioso e il piu' delle volte indispensabile. Siamo noi i primi a consigliare ai cittadini di rivolgersi ad un legale di fiducia in situazioni che lo richiedono. Ma alla fine, e' il cittadino che deve avere la liberta' di scegliere come difendere i propri diritti. (1) Qui la proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=172082 BANCHE: TUTELANO GLI INTERESSI COLLETTIVI? Ieri il presidente del consiglio di sorveglianza della banca Intesa-Sanpaolo, Giovanni Bazoli, in occasione della presentazione di un libro sulla storia del Mediocredito Lombardo, ha dichiarato che le banche italiane perseguono gli interessi generali del Paese. Siamo balzati sulla sedia. Alla mente ci e' venuto immediatamente il ricordo dei bond argentini rifilati agli ignari risparmiatori quando le stesse banche avevano sentito odore di bruciato, ci e' tornato alla memoria la vicenda Parmalat, con gli istituti di credito che ne piazzavano i titoli nella fase terminale e quella di Bpi che prelevava soldini dai conti degli ignari depositari e contestualmente inviava baci alla Banca d'Italia. Non parliamo del Monte dei Paschi e dei suoi "prodotti finanziari". Insomma per Bazoli noi dovremmo ringraziare il sistema bancario perche' tutto sommato ci vuole bene. Non c'e' limite alla vergogna. IL VATICANO NON ISTIGA I GIUDICI A NON APPLICARE LE LEGGI? LA SMENTITA CHE CONFERMA... L'IMPORTANZA DEGLI ESPOSTI ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA Alcuni giorni fa abbiamo depositato, insieme all'on. Donatella Poretti, un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze, in cui chiedevamo al magistrato di rilevare se vi era il reato di istigazione a delinquere nell'appello della Pontificia Accademia per la Vita (Pav) perche' i magistrati obiettassero in coscienza contro quelle leggi che non tenessero in dovuto conto il rispetto della vita secondo la concezione cattolica romana della stessa (1). Oggi la Pav dice che chi ha letto in quel modo le proprie dichiarazioni ha dato un'interpretazione fuorviante e che in nessun modo si puo' parlare di attentato alla sovranita' dello Stato italiano. Nella dichiarazione della XII assemblea della Pav, nella parte finale "e' contenuta un'esortazione generale a sollevare un problema di coscienza di fronte alla possibile cooperazione con quegli atti, privati e pubblici, che costituissero un attentato all'integrita' e alla dignita' della vita umana individuale e, laddove non vi fossero alternative, a considerare il ricorso all'obiezione di coscienza". Il nostro miglior commento a questo tentativo della Pav di spostare il problema dal loro attentato allo Stato italiano alla cattiva interpretazione che i media avrebbero dato, SMINUENDO LA PESANTEZZA DEL LORO INVITO, rispondiamo con quanto abbiamo riportato nell'esposto in Procura, citandolo dal documento della Pav pubblicato sul quotidiano l'Avvenire del 17 marzo: si invita al "doveroso esercizio" di una "coraggiosa obiezione di coscienza i medici, infermieri, farmacisti e personale amministrativo, giudici e parlamentari, ed altre figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana individuale, laddove le norme legislative prevedessero azione che la mettono in pericolo." Non abbiamo altro da aggiungere che non ricordare che e' in corso l'iniziativa per il deposito di simili esposti alle Procure della Repubblica di tutta Italia. Noi, inclusa Firenze, lo abbiamo inviato in quaranta procure (2). Abbiamo predisposto l'esposto da inviare in un apposito settore del nostro sito: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=175054 (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=175031 (2) Ancona, Aosta, Asti, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia Cagliari, Camerino, Campobasso Catania, Como, Ferrara, Firenze, Lanusei, La Spezia, Livorno, Lucca Mantova Milano, Mistretta (Me), Modena Mondovi' Napoli Palermo, Perugia, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Potenza, Reggio Emilia, Roma, Sulmona, Santa Maria Capua Vetere, Torino Trento, Varese, Venezia, Verona. VATICANO ISTIGA I GIUDICI ITALIANI A DISOBBEDIRE ALLE PROPRIE LEGGI. VIOLATO IL CONCORDATO. INTERPELLANZA PARLAMENTARE Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno Questa volta lo Stato del Vaticano ha veramente esagerato, e la nota diffusa oggi dalla Pontificia accademia per la vita (Pav) non fa altro che confermarlo. Quella che difensivamente la Pav definisce un'esortazione generale, e' invece il "doveroso esercizio" di una " coraggiosa obiezione di coscienza" ai magistrati. In particolare li si invita a disapplicare quelle "norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali" -come si legge nel documento del Vaticano pubblicato sul quotidiano l'Avvenire del 17 marzo scorso- quando contrarie ai principi della fede cattolica cosi' come affermati dalla Santa Sede. Ma cosa ancora piu' grave, credo che questo costituisca una palese violazione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica (legge 20 marzo 1985, n. 121), ed in particolare del suo primo articolo: "La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese". Con tali esortazioni, lo Stato del Vaticano non ha semplicemente espresso una opinione su norme che non condivide (cosa legittima), ma si e' adoperato affinche' la legge -e quindi l'ordine- della Repubblica italiana fosse trasgredita. Tutt'altro che un esempio di quel "pieno rispetto" per l'ordine, l'indipendenza e la sovranita' dell'Italia previsto dal Concordato. Per questo, e' stata presentata oggi una interpellanza urgente al Presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, sottoscritta dal capogruppo della Rosa nel Pugno Roberto Villetti e firmata da me e dai miei colleghi radicali eletti nel medesimo gruppo, per sapere se, a fronte di quella che si palesa come una chiara ed evidente violazione del Concordato, il Governo italiano non ritenga di poter ravvisare in essa gli estremi per un sostanziale superamento del Concordato stesso in riaffermazione di una piena indipendenza e sovranita' della Repubblica italiana. (1) Nei giorni scorsi ho presentato, insieme all'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) un esposto in materia in 40 procure della repubblica, ipotizzando il reato di istigazione a delinquere. (2) Infine faccio un caloroso invito che' chiunque aderisca alla campagna dell'Aduc per la spedizione di esposti simili alle proprie Procure della Repubblica. (3) (1) Testo dell'interpellanza: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=175482 (2) Qui l'esposto: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=175030 (3) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=175054 CANNABIS/TAR LAZIO. PER EVITARE LA GATTABUIA DAI 6 AI 20 ANNI, ACQUISTARE SOLO PICCOLISSIME QUANTITA' DI HASHISH O MARIJUANA Con l'annullamento da parte del Tar Lazio del decreto del ministro della Salute Livia Turco, che aveva portato da 500 a 1000 milligrammi la quantita' massima di thc (principio della cannabis) per uso personale, milioni di italiani che hanno consumato e consumano questa sostanza a fini ricreativi o terapeutici rischiano ancor piu' la galera. Ci siamo gia' espressi sul ricorso del Codacons e sulla sentenza del Tar, che ci sembrano motivate da un cocktail micidiale di populismo, voglia di protagonismo, ed endemico bacchettonismo (1). La filosofia a cui si ispira il Tar e' chiara: qualunque mezzo, anche la gattabuia dai 6 a 20 anni, per combattere quello che definisce un "grave scardinamento dell'attivita' psico-motoria nell'esecuzione di compiti complessi", alias alticcio. Insomma, l'alticcio da wisky va bene, ma quello da canna no. Poiche' riteniamo che i danni (scientificamente provati) del carcere siano infinitamente superiori a quelli provocati dall'alticcio, invitiamo tutti i consumatori a fare moltissima attenzione quando acquistano cannabis. Poiche' la misurazione e' difficile senza un laboratorio chimico portatile, specialmente quando si fa l'acquisto per strada, e' meglio comprare il prodotto piu' volte in piccolissime quantita', piuttosto che rischiare il proprio futuro acquistandone tanta in una sola volta. Naturalmente questo consiglio non vale per i parlamentari, coperti da immunita'. Infine, ribadiamo la necessita' di armonizzare l'attuale politica sulle droghe. Riteniamo che la cannabis debba essere legalizzata. Ma se, come pare, prevale la logica repressiva, si sia coerenti e si includano alcool e tabacco fra le sostanze proibite, visto anche che producono decine di migliaia di morti ogni anno in Italia a fronte di 0 (zero) morti per cannabis. Proprio per questo abbiamo redatto due proposte di legge, una per legalizzare la cannabis, l'altra per proibire l'alcool ed il tabacco. Insomma, tutte legali o tutte proibite: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741. (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=174702 Le canne Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=175516 VII GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA. L'ADUC AL CONVEGNO DELL'ACCADEMIA DEI LINCEI: IL FUTURO E' LA LIBERALIZZAZIONE Si e' tenuto oggi (22 marzo) a Roma un convegno organizzato dall'Accademia dei Lincei sul tema: "La crisi dei sistemi idrici: approvvigionamento agro-industriale e civile". Tra i relatori Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Segue il testo dell'intervento tenuto presso la Palazzina dell'Auditorio: Mi sembra che il principio di considerare l’acqua un bene comune sia condiviso. Dobbiamo porci il problema se una gestione pubblica sia efficiente per gestire questo bene. La legge Galli, che dagli anni Novanta regola la gestione del servizio idrico integrato, nasceva con l’obiettivo di smantellare una vecchia logica clientelare di acquedotti che erano diventati carrozzoni partitocratrici clientelari. Negli anni e’ stata applicata con modalita’ che hanno tradito in parte l’obiettivo. La protesta, che nasce in alcune parti d’Italia, riguarda spesso il fatto che dove c’e’ stata una forte privatizzazione si e’ avuto un aumento delle bollette e, invece, gli investimenti sono stati scarsi. In pratica c’e’ stata una privatizzazione all’italiana: col massimo vantaggio per il privato e il minimo bene per il consumatore e l’utenza. C’e’ chi sostiene che l’acqua deve essere gestita solo da aziende totalmente pubbliche e che deve essere eliminata la possibilita’ di ricorso anche alle Spa pubbliche. L’Acea di Roma, l’Hera in Emilia Romagna, l’Asm di Brescia e l’Aem di Milano, l’Amga di Genova sono ormai dei colossi, societa' per azioni pubbliche, quotate in borsa, che stanno –poco a poco– conquistando la gestione del servizio idrico in tutti e 91 gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) in cui la “Galli” ha diviso il territorio nazionale. Sono aziende che, pur mantenendo formalmente le caratteristiche di azienda “pubblica” (il 51% delle azioni in mano ad un Comune o piu' Comuni), rispondono –di fatto– all’esigenza di remunerare il capitale, e cioe' di garantire profitti a quei soggetti privati che hanno acquisito, per effetto di gare o in Borsa valori, quote azionarie di minoranza. E’ evidente, pero’, che le liberalizzazioni fanno bene all’economia e aumentano il benessere dei cittadini-consumatori. Cio’ e’ confermato dall’Antitrust che ha rilevato come nelle regioni piu’ aperte alla concorrenza l’aumento dei prezzi e’ stato inferiore a quelle che hanno una regolamentazione piu’ rigida. Si pensi al mercato dei farmaci da banco, recentemente liberalizzato, che ha portato ad una diminuzione del 20-30% dei prezzi. Comunque la proposta di legge che liberalizza i servizi pubblici del ministro alle Regioni, Linda Lanzillotta, ha escluso il settore acqua dall’elenco delle liberalizzazioni. Il modello della proprieta’ pubblica della risorsa e della gestione privata, che consenta di avere la priorita’ del servizio sul profitto, non ha avuto grande successo. Dobbiamo quindi ripensare il modello di gestione e soprattutto dobbiamo ripensarne gli usi. Nel Mondo si prevede che nel 2020, 3 miliardi di persone non avranno accesso all’acqua. La dotazione minima per vivere e' di circa 50 litri al giorno. In Italia ne consumiamo 250 litri; un africano fortunato di una regione rurale subsahariana ne consuma meno di 20. L’agricoltura assorbe il 70% dei prelievi idrici mondiali, l’industria il 20%, gli usi domestici e altri il 10%. Gli attuali sistemi di produzione agricola perdono il 40% di quello che prelevano; per gli altri usi, il 50% dell’acqua si spreca per le perdite dei sistemi di trasporto e distribuzione. E’ chiaro che in agricoltura dovra’ essere incentivata l’irrigazione a goccia invece che quella a pioggia e per gli usi industriali si puo’ riciclare l’acqua depurata. E’ possibile abbassare fino al 40% gli attuali prelievi per l’agricoltura, per l’industria e per usi domestici. Anche i prezzi devono essere diversamente adeguati: bassi per l’uso civile e piu’ alti per le restanti attivita’. L’Italia e', in Europa, il Paese con il piu' alto consumo di acqua imbottigliata: il 60% dei cittadini non beve piu' l’acqua degli acquedotti. E questo ci dovrebbe far riflettere sulla fiducia che hanno i consumatori dell’acqua che sgorga dai rubinetti. Nel 2005 si consumavano 188 litri pro-capite l’anno di acqua in bottiglia, proveniente da 189 fonti, rappresentate da 304 marche, per la maggior parte vendute nei supermercati (49%), da 4 grandi imbottigliatori (55%) con una spesa di 260 euro/anno a famiglia, per un giro d’affari nazionale di 2.100.000 euro e una produzione di 100.000 tonnellate di plastica. Posto che l’uso dell’acqua deve essere garantito, controllato e indirizzato dal potere pubblico, resta il problema di come conciliare la proprieta’ pubblica con l’efficienza. Abbiamo assistito a carrozzoni che hanno fatto la fortuna di alcuni e il disastro dei bilanci della collettivita’, che si pagano in termini di aumento della spesa pubblica. Se passa il principio che anche la gestione dell’acqua sia pubblica si rischia di incardinare un sistema non competitivo. Occorre quindi che il gestore pubblico sappia che nel momento in cui produce disavanzi c’e’ un altro sistema pronto a sostituirlo. Insomma dalla gestione totalmente pubblica, clientelare, o da quella delle Spa, con la proliferazione dei consigli di amministrazione, ad un nuovo modello non privatizzato ma liberalizzato. Qui due schede pratiche: - le acque potabili: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/LEACQUEPOTABILI.doc - le acque minerali: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=119829 CLASS ACTION PARMALAT: FINALMENTE IL SITO INTERNET UFFICIALE PER INFORMARE I RISPARMIATORI E REGISTRARSI PER I RISARCIMENTI Come e' noto, la Class Action Parmalat, avviata negli Usa ha iniziato a dare i primi frutti con una serie di accordi transattivi che hanno fruttato circa 50 milioni di dollari da distribuire ai risparmiatori. L'Aduc e' stata la prima associazione di consumatori a promuovere l'azione collettiva dagli Usa sebbene il giudice ha nominato come rappresentanti della classe soggetti diversi. Il 12 Maggio 2005, avevamo chiesto al giudice Kaplan ed ai soggetti che controllavano la class action, fra l'altro, di aprire un sito Internet sul quale fornire tutte le informazioni circa l'andamento della Class Action (1). Da oggi, finalmente, tale sito e' a disposizione di tutti i risparmiatori. A questo indirizzo http://www.parmalatsettlement.com/Italian/home.htm e' possibile informarsi e registrarsi per ottenere, quando disponibili, i moduli per partecipare ai risarcimenti stabiliti nell'ambito dell'azione collettiva. Sul sito e' possibile leggere, in italiano, il contenuto dell'accordo transattivo e la notifica emessa dal tribunale. Ricordiamo che alla class action partecipano tutte “le persone fisiche e giuridiche che abbiano acquistato titoli di Parmalat Finanziaria S.p.A. e delle sue controllate e affiliate tra il 5 gennaio 1999 e il 18 dicembre 2003 compresi, avendone subito danno”. Al momento non sono disponibili i moduli per partecipare ai primi risarcimenti perche' il Tribunale non ha ancora deciso se dare la sua “approvazione definitiva” all'accordo. Quando saranno disponibili sara' sufficiente, senza alcun costo, seguire le istruzioni presenti nel sito per ottenere i risarcimenti. (1) Per leggere la lettera che avevamo inviato al giudice Kaplan: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=113482 SCONTRINO FISCALE. NON E' OBBLIGATORIO PER IL CONSUMATORE Non c'e' obbligo per il cittadino di conservare lo scontrino fiscale da mostrare agli ispettori. Possiamo, insomma, uscire tranquillamente dal ristorante senza beccarci una multa. Ancora oggi numerosi consumatori ci chiedono notizie in merito. L'obbligo era stato previsto dal Decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, art.11, che recitava "Al destinatario dello scontrino fiscale e della ricevuta fiscale che, a richiesta degli organi accertatori, nel luogo della prestazione o nelle sue adiacenze, non esibisce il documento o lo esibisce con indicazione di un corrispettivo inferiore a quello reale si applica la sanzione amministrativa da lire centomila a lire due milioni.". La legge 24 novembre 2003, n. 326, art. 33, aboliva tale disposizione, prescrivendo che "...e' abrogato l'articolo 11, comma 6, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471." Per evadere questo obbligo la fantasia italiana si e' sbizzarrita. Ci riferivano che a Napoli, nei ristoranti particolarmente cari, era stato ingaggiato un "accompagnatore fiscale", una persona, cioe', che, sempre con le medesima ricevuta, scortava all'uscita i clienti fino alla loro automobile; in caso di controlli la ricevuta veniva prontamente esibita. In un momento di resipiscenza il Parlamento ha abolito questa norma che imponeva al consumatore di diventare controllore dell'operato altrui. Ovvio che consigliamo a tutti di farsi rilasciare fatture, ricevute e scontrini. Ci sembra un atto civico. TARIFFE CELLULARI. L'AGCOM FACCIA RISPETTARE L'OBBLIGO DI CHIAREZZA ALLE COMPAGNIE. IN TOTALE SONO 48 I PROFILI TARIFFARI, LA "REGINA" E' TIM CON 26 Il fuoco consumeristico di queste settimane sta risparmiando la societa' principe della telefonia mobile italiana, la Tim di Telecom Italia che detiene il 40% del mercato. Wind, Vodafone e 3 Italia sono prese di mira per il mancato rispetto delle regole da poco in vigore. Il gestore mobile di Telecom Italia riempie quotidiani e televisioni con la sua pubblicita' ed e' risparmiata dalla valanga di improperi. Si potrebbe desumere: Tim ha abolito i costi di ricarica delle schede prepagate, non ha aumentato le tariffe e quest'ultime sono esposte in modo trasparente sul sito, in modo comprensibile, per facilitarne la confrontabilita'. Purtroppo non e' vero. Lo testimoniano i 26 profili tariffari che Tim propone e che rende impossibile capire la tariffa che meglio si adatta alle proprie esigenze. Altro che trasparenza. Eppure la chiarezza delle tariffe, tra le molte regole entrate in vigore da poco, e' l'unica strategica: renderebbe il consumatore il vero arbitro tra i vari gestori che, in totale "offrono" al consumatore italiano ben 48 profili tariffari. Una inutile giungla, voluta dagli esperti del marketing per favorire la confusione. L'Agcom in questi giorni ha da una parte chiesto un nuovo intervento del Governo, perche' venga abolito lo scatto alla risposta (riconoscendo di fatto la sua inutilita' a regolare il settore), dall'altra il suo presidente, Corrado Calabro', dice che la telefonia mobile in Italia e' un settore concorrenziale e innovativo. Non apparteniamo alla categoria dell'antimercato, che vorrebbe centinaia di leggi dettanti il comportamento delle aziende. In Italia ce ne sono fin troppe, che vengono sistematicamente eluse. Ci piacerebbe solo che le regole base siano rispettate nella sostanza. Siccome le modalita' di esposizione delle tariffe non rispettano lo spirito della delibera n. 96/07/CONS della stessa Agcom: Gli operatori della telefonia formulano condizioni economiche trasparenti, in modo da evidenziare tutte le voci che compongono l'effettivo costo del traffico telefonico. Al fine di consentire ai consumatori un adeguato confronto tra le offerte sul mercato, gli operatori della telefonia assicurano che i consumatori abbiano accesso a informazioni semplici e sintetiche... l'Authority per le comunicazioni intervenga subito, senza aspettare nuove lenzuolate. Dimostri la sua utilita'. AUMENTI TARIFFE CELLULARI. LA RIMODULAZIONE DA WIND 10 A WIND 12 E' ILLEGITTIMA E VESSATORIA. ESPOSTO ALL'AUTORITA' GARANTE NELLE COMUNICAZIONI Nei giorni scorsi, basandoci su una delibera dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni avevamo sostenuto il contrario, ma dopo un'attenta disanima giuridica e giurisprudenziale, siamo arrivati alla conclusione che la rimodulazione del contratto di telefonia mobile da Wind 10 a Wind 12, che il gestore ha notificato ai suoi utenti nei giorni passati, non e' legittima: le clausole del contratto che consentono questi aumenti da parte del gestore, sono vessatorie e quindi nulle. Nello specifico: 1 – nel contratto Wind (artt. 2.4 e 3.3) sono vessatorie le clausole che prevedono modifiche contrattuali e di servizio da parte del gestore. Il Codice al Consumo (1) individua come vessatorie quelle condizioni che consentono "al professionista di modificare unilateralmente le clausole del contratto, ovvero le caratteristiche del prodotto o del servizio da fornire, senza un giustificato motivo indicato nel contratto stesso". Giustificato motivo che non compare nel contratto Wind e neppure nel messaggio Sms con cui il gestore ne ha dato comunicazione. 2 - Il comportamento di Wind determina a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto (2). 3 - L'art. 2.4 del contratto Wind, e' illegittimo perche' viola anche il Codice delle Comunicazioni elettroniche (3). Vi si legge: "WIND proporra' al Cliente eventuali modifiche del Contratto tramite comunicazione scritta nella fattura successiva o con altro mezzo". Questo presuppone che il gestore possa modificare le condizioni generali (ed anche le tariffe), salvo comunicarlo uno o piu' mesi dopo in fattura: l'utente -anche recedendo senza penali- si troverebbe di fronte ad uno o piu' mesi di fatture maggiorate e gia' pagate. La legge, invece, dice che gli aumenti devono essere comunicati almeno un mese prima del loro avvio, si' da dare all'utente la possibilita' di recedervi. Pertanto, gli utenti Wind potranno richiedere al gestore il rispetto del contratto, ovvero la tariffa precedentemente pattuita (Wind 10), e un risarcimento di tutti gli importi addebitati illegittimamente, tramite messa in mora: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051 E' opportuno fare anche una segnalazione all'Autorita' garante delle Comunicazioni http://www.agcom.it Per conto nostro, vi abbiamo gia' provveduto. (1) d.l. 206/2005, articolo 33, comma 2, lettera m) (2) ibid., articolo 33, comma 1 (3) dl 259/2003, articolo 70, comma 4. CLASS ACTION ALL'EUROPEA. SE E' PER CORPORAZIONI E PER FAR GUADAGNARE AVVOCATI... NO GRAZIE! Il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, si e' incontrato oggi con il commissario Ue per i consumatori, Meglena Kuneva, ed ha ribadito la propria volonta' di giungere all'approvazione di una legge sulla class action da "un punto di vista europeo, non americano...". Gli ha fatto eco il commissario ipotizzando di non chiamare piu' l'azione giudiziaria collettiva col termine "class action" ma "collective redress" (ricorso collettivo). I problemi lessicali ci fanno venire in mente la "grandeur" francese che –ufficialmente- continua a chiamare i computer "ordinateur" mentre la stampa piu' diffusa e quasi tutte le persone utilizzano tranquillamente la parola computer pronunciandola alla francese. E se questo lo fanno i francesi, figuriamoci il resto degli europei cosa farebbero con la "collective redress". Comunque lasciamo il ministro e il commissario alle loro beghe lessicali, che' a noi interessa la sostanza, su cui crediamo abbiano parlato poco i due esponenti, al di la' del loro anti-americanismo. Non sappiamo cosa voglia dire il commissario Kuneva quando parla di modello europeo da contrapporre a quello americano (lei stessa dice che sta ancora "osservando" per capire), ma sara' bene ricordare che in Europa c'e' anche la Gran Bretagna, che ha un'azione giudiziaria collettiva –molto navigata- simile a quella Usa. In Italia se l'azione giudiziaria collettiva sara' quella del ministro Bersani, crediamo che sara' un disastro, perche' l'accesso all'azione sara' limitato ad alcune corporazioni (associazioni di categoria e associazioni di consumatori che hanno il finanziamento pubblico dallo stesso ministero, oltre alle camere di commercio) e, una volta vinta la causa, i singoli cittadini per essere rimborsati dovranno intentare cause individuali (le tasche degli avvocati ringraziano...). La nostra proposta (1), invece, consente l'azione giudiziaria a chiunque (singolo o comitato, associazione) ed e' il giudice che decide se ammetterla, mentre il risarcimento e' immediato alla fine della causa. Quindi cosa vuol dire "all'europea"? Quella britannica o quella del ministro italiano Bersani? (1) presentata dai deputati Donatella Poretti e Daniele Capezzone della Rosa nel Pugno: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 e a cui si ispirano anche altre proposte dell'Udeur, Italia dei Valori e alcuni Ds CANNABIS TERAPEUTICA: BENE TURCO MA COMINCIAMO DALL'ABROGAZIONE DELLA LEGGE FINI-GIOVANARDI Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno E' di oggi l'appello del ministro della Salute, Livia Turco, affinche' il Senato approvi rapidamente la norma, da tempo proposta dal Governo, che prevede la semplificazione della prescrizione di tutti i farmaci anti dolore e l'allargamento di questa opportunita' dagli attuali oppiacei anche ai cannabinoidi. Ricordo che l'attuale legge Fini-Giovanardi ha levato la cannabis dalla tabella delle sostanze che possono essere importate come farmaci. E' evidente che la criminalizzazione di una sostanza per i suoi possibili usi ludici ha di fatto creato l'impossibilita' per il suo uso terapeutico. Situazione ancora piu' paradossale per l'Italia, che e' il Paese tra gli ultimi per le terapie del dolore. Come ricordato anche dal ministro Turco, il solo pronunciare la parola "cannabis", in Italia, provoca reazioni sproporzionate, oltre che totalmente inefficienti, per un concreta politica che disciplini l'utilizzo di questa sostanza. Per avviare la ricerca scientifica su questa pianta e permettere ai malati di farne uso senza attendere un lungo e difficile procedimento burocratico, denunciato dallo stesso ministro, una soluzione rapida ed efficace ci sarebbe: legalizzare l'autocoltivazione e la vendita di cannabis naturale per uso medico, come prevede la proposta di legge che ho presentato con gli altri parlamentari radicali, e redatta in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) (1). In attesa che il Governo faccia sua la mia proposta di legge, mi unisco nuovamente (2) all'appello del ministro perche' il Senato approvi rapidamente il Ddl del Governo per l'introduzione dell'uso terapeutico dei derivati sintetici della cannabis. Vorrei pero' ricordare come la recente sentenza del Tar del Lazio che ha annullato l'unico provvedimento del Governo Prodi in materia di droghe - il decreto del ministro Livia Turco con cui si innalzava da 500 a 1000 milligrammi la quantita' massima di thc (principio della cannabis) per uso personale - dimostri purtroppo che viviamo nel Paese dei paradossi! A 308 giorni dal suo insediamento (la legge Fini Giovanardi e' in vigore da 446 giorni), il Governo che aveva promesso di cambiare la politica sulle droghe si ritrova con la stessa legge del Governo Berlusconi e questo a scapito anche di politiche che riguardano la terapia del dolore e l'utilizzo terapeutico della cannabis. Il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ascoltato nella mia commissione (Affari Sociali) questa settimana, ha nuovamente chiesto tempo ("alcune settimane") visto che la materia e' "parte esplicita" del programma della maggioranza. A questo punto prendo atto che il Parlamento non puo' piu' attendere un testo del Governo in materia di droghe. Se poi il Governo vorra' contribuire con un suo testo, tanto meglio, altrimenti auspico di voler andare avanti con le sole iniziative parlamentari. (1) Qui il testo della proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=168536 (2) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=309 DROGA/LANCET. ALCOOL E TABACCO PIU' NOCIVI DELLE DROGHE PROIBITE? INCLUDERLE SUBITO NELLE TABELLE DELLA FINI-GIOVANARDI Una ricerca pubblicata sulla rivista "The Lancet" sostiene che l'alcool e il tabacco siano piu' nocivi delle droghe proibite? E' la scoperta dell'acqua calda. Basta ricordare che muoiono in Italia ogni anno circa 90.000 persone a causa del tabacco e 40.000 per l'alcool, a fronte di 0 (ZERO!) decessi per cannabis. Eppure quest'ultima e' proibita, talmente proibita che, qualora se ne possegga piu' di 0,5 grammi, si va in carcere dai 6 ai 20 anni. Per questo, abbiamo messo a punto due proposte di legge, la prima per legalizzare la cannabis, la seconda per proibire alcool e tabacco alla stregua di tutte le altre sostanze gia' inserite nelle tabelle della legge Fini-Giovanardi. I proibizionisti siano coerenti nelle loro idee! Qui la nostra campagna "Tutte legali o tutte proibite": http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741 VATICANO/GIUDICI. PAV E AVVENIRE CONSAPEVOLI DI AVERLA FATTA GROSSA. INTERPELLANZA URGENTE PARLAMENTARE ED ESPOSTO IN 40 PROCURE DELLA REPUBBLICA Intervento di Donatella Poretti, depitata Rosa nel Pugno L'editoriale apparso oggi sull'Avvenire, a firma di Francesco D'Agostino, torna ad affrontare il documento della Pontifica accademia per la vita sull'"obiezione di coscienza" per i magistrati. Il presidente dei giuristi cattolici difende il documento della Pav in quanto non farebbe altro che confermare la possibilita' per i magistrati di obiettare. Insomma, per D'Agostino, la Pav non ha fatto altro che esprime un'opinione. Quello che D'Agostino omette -come farebbe qualsiasi buon legale nel difendere il proprio assistito- e' cio' che e' realmente contenuto in quel documento: un'esortazione ai giudici cattolici al doveroso esercizio di una coraggiosa obiezione nell'applicazione di quelle norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali che contrastano con i dettami della fede cattolica. Altro che opinione! Questo e' un vero e proprio appello alla disobbedienza civile, che nel caso dei giudici italiani costituirebbe reato (rifiuto d'atti d'ufficio, art. 328 codice penale). Quindi, un'istigazione a delinquere, resa ancor piu' grave dal fatto che se i giudici, invece della legge dello Stato, seguissero la propria coscienza (di cattolici, ma perche' no anche di musulmani o di atei, di testimoni di Geova o di buddisti, di anarchici o di comunisti, e cosi' via all'infinito) non vi sarebbe piu' certezza del diritto, e quindi neanche piu' giustizia e ordine. Per questo, insieme a Vincenzo Donvito (presidente dell'Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ho inoltrato un esposto sulla vicenda a 40 Procure della Repubblica, ed invito tutti i cittadini a fare altrettanto scaricandosi il testo dell'esposto dal sito dell'Aduc (1). Ho anche presentato alla Camera dei Deputati sottoscritta dagli altri colleghi radicali Marco Beltrandi, Daniele Capezzone, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco e al capogruppo della Rosa nel Pugno Roberto Villetti, un'interpellanza urgente (2) al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri: Se, a fronte di quella che si palesa come una chiara ed evidente violazione del Concordato, il Governo italiano non ritenga di poter ravvisare in essa gli estremi per un sostanziale superamento del Concordato stesso in riaffermazione di una piena indipendenza e sovranita' della Repubblica italiana. Il Concordato al suo primo articolo recita: "La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti". Ed esortare i giudici di un altro Paese a disapplicare le leggi a cui sono soggetti e' tutt'altro che rispettoso dell'ordine, dell'indipendenza e della sovranita' altrui! Il fatto che ne' l'Avvenire, ne' la Pav abbiano ancora affrontato direttamente cio' che da giorni abbiamo evidenziato, ma che anzi continuino a rispondere in maniera indiretta e omissiva, conferma che loro stessi, questa volta, sanno di averla fatta grossa. (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=175054 (2) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=175482 FISCO E FINANZIARIA. ENTI LOCALI COME PINOCCHIO E' noto che a Pinocchio si allungava il naso ogni qualvolta diceva una bugia. Per mesi i presidenti di Regioni, di Province e Sindaci si sono lamentati del taglio dei trasferimenti di fondi dallo Stato: obbligatorio, dicevano, aumentare le tasse o ridurre i servizi. Ora la Relazione unificata sull'Economia e la Finanza fa chiarezza. Nel 2006 le entrate tributarie locali sono aumentate del 6,1% rispetto al 2005. Dunque Regioni, Province e Comuni potevano tranquillamente assorbire le minori entrate nel 2007, sulla base dei maggiori introiti locali prevedibili per l'anno in corso e con un razionale utilizzo delle risorse esistenti. In totale ci sono stati incassi per 89,4 miliardi nel 2006 a fronte dei 84,3 del 2005, con un incremento di 5,188 miliardi. Piu' 6% per le Regioni e piu' 6,5% per Province e Comuni. Insomma, i nostri governanti locali hanno aumentato le tasse quando potevano farne a meno. Ci hanno raccontato un sacco di bugie. Come Pinocchio! OMBUDSMAN BANCARIO. CALANO I RICORSI. CALA IL CONTENZIOSO? NO! I RISPARMIATORI SI RIVOLGONO MENO A STRUTTURE LENTE E BUROCRATICHE L'Ombudsman bancario (1) ha divulgato i dati relativi al servizio svolto nel 2006. La caratteristica piu' evidente e' il calo delle richieste di intervento, -7% rispetto al 2005, che fa seguito ai cali degli anni precedenti (tra il 2004 e il 2006 complessivamente si registra -17%). E questo fa declamare a qualcuno un calo del contenzioso dei risparmiatori con le banche. Noi crediamo proprio di no, vista la quantita' di richieste di consigli che ci perviene ogni giorno e considerato che, tra le tante possibilita' di ricorso per questioni bancarie, quella dell'Ombudsman e' tra le piu' lente e l'unico ufficio a Roma non ne facilita la frequentazione. Noi crediamo che sia solo la dimostrazione di un aumento della mancanza di fiducia verso certe forme conciliative di soluzione dei problemi: all'Ombudsman ci si puo' rivolgere dopo che la banca non ha risposto o ha risposto in modo insoddisfacente entro 90 giorni, e altrettanto tempo deve trascorrere al massimo per avere una risposta da questo organismo; 180 giorni, sei mesi da quando e' partita la contestazione... va da se' che, siccome nella maggior parte dei casi si tratta di contestazioni di piccoli importi (le banche sono furbe e agiscono in modo spesso fraudolento proprio in questo ambito), impegnarsi per star dietro piu' di sei mesi ad una questione del genere, con l'alta probabilita' di non risolvere nulla e doversi poi rivolgere alla giustizia ordinaria... "il gioco non vale la candela", visto che di soldi stiamo parlando e anche i principi spesso e' bene monetizzarli. Un calo che crediamo sara' registrato anche da altri servizi di conciliazione, almeno fino a quando il nostro sistema giudiziario non si dotera' dell'azione giudiziaria collettiva, quella class action di cui ha cominciato da poco a parlarne la commissione giustizia della Camera. E allora si' che i risparmiatori, anche per piccoli importi potranno fare ricorso e si' che le banche ci penseranno due volte prima di continuare con le attuali politiche di piccoli prelievi (2) Per capire di cosa stiamo parlando sara' bene ricordare l'affollamento che esiste per risolvere queste questioni. Gli uffici di conciliazione presso le camere di commercio (3) dove le banche chiamate, in genere non si presentano e fanno saltare la conciliazione. L'ufficio di conciliazione presso il giudice di pace (4). La "Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite", prevista dall'art. 696 del Codice di Procedura Civile, introdotta dal Decreto legislativo 35/2006 ed operativa dal 1 marzo dello scorso anno. Per finire col recente conciliatore bancario (5), creato ad hoc dalle banche solo per fare piu' confusione e dare l'illusione di una giustizia comminata dal medesimo carnefice. (1) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40732 (2) Qui la nostra proposta di legge, presentata dagli on. Donatella Poretti e Daniele Capezzone: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=149901 (3) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40708 (4) http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40691 (5) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=168974 GIUSTIZIA. MINISTRO LAMENTA NUMERO ECCESSIVO DI AVVOCATI? ABROGARE L'OBBLIGO DEL LEGALE E SEMPLIFICARE LE PROCEDURE Oggi il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha affermato che in Italia ci sono troppi avvocati, circa 180 mila (70-80mila in piu' che in Francia). Il ministro si chiede cosa non stia funzionando nel nostro Paese. In Italia le procedure civili e penali rendono obbligatorio il ricorso all'avvocato. L'unica eccezione e' quella del Giudice di Pace in sede civile per cause sotto i 516 euro. Proprio per questo abbiamo proposto, con una pdl depositata dall'on. Donatella Poretti (Rnp), di abolire l'obbligo della difesa tecnica per tutti i ricorsi al Giudice di Pace in sede civile, fino a 16.000 euro. (1) Per tante piccole cause, sono molti i cittadini che sarebbero in grado di difendersi da soli, magari avvalendosi di una consulenza legale piuttosto che ingaggiare un avvocato per l'intera durata del procedimento. E' quello che avviene ad esempio negli Stati Uniti, dove l'espressione "diritto di difesa" –cosi' come piu' volte ribadito dalla Corte Suprema- significa anche diritto ad auto rappresentarsi ("pro se defensio"). Ma abolire l'obbligo dell'avvocato non e' che il primo passo! Si devono semplificare le procedure, in particolare quella civile, per dare la possibilita' al cittadino di esercitare questo diritto. Sempre negli Usa, sui siti dei tribunali e dei dipartimenti statali di Giustizia vi sono numerose guide al diritto e moduli scaricabili che spiegano al cittadino come difendere efficacemente i propri diritti da se stessi. Per i cittadini americani, insomma, e' normale presentarsi in giudizio senza avvocato per somme non elevate. In Italia, invece, prevale il principio della procedura complicata, che solo un manzoniano azzeccagarbugli puo' efficacemente affrontare. Il cittadino, anche quando ha chiaramente ragione, rischia di perdere per non aver messo una virgola al posto giusto. Insomma, la procedura non e' il mezzo per la difesa di un diritto, ma un vero e proprio ostacolo. Ci auguriamo che il ministro Mastella voglia riflettere su questo, magari facendo propria la nostra proposta di legge nell'ambito del suo disegno di riforma. (1) Qui il testo della proposta di legge: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=172082 CALABRIA: TELECOM ACCETTA DI RISARCIRE CON 200 EURO I DANNI CAUSATI AD UN UTENTE. 300 KM DI DISAGI PER VEDERSI RICONOSCIUTO UN DIRITTO E' dura ma alla fine Telecom Italia ha pagato, riconoscendo, non solo il rimborso delle cifre contestate (pagate dall'utente per non subire interruzioni di servizio), ma anche il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, che derivano da responsabilita' extracontrattuale (art. 2043 del codice civile). La definizione del contenzioso (mancata disattivazione di servizi e addebiti ingiustificati in bolletta), e' avvenuta davanti al Corecom di Reggio Calabria il 9 marzo scorso. L'utente, rappresentato in udienza dall'avvocato Angela Princi, ha ottenuto 200 euro come risarcimento danni (perdita di tempo, spese legali e postali, ecc.). E' un riconoscimento importante: di solito, quando il gestore riconosce il torto (e gia' questo e' difficile), si limita a rimborsare gli addebiti non legittimi. In questo caso ha riconosciuto per intero le richieste del consumatore, che ha visto cosi' compensate le spese sostenute e i disagi subiti a causa dell'inefficienza di Telecom Italia. E' una buona notizia, che deve stimolare gli utenti a non lasciar correre i soprusi dei gestori telefonici solo perche' si tratta di poche decine di euro. La brutta notizia e' che i meccanismi per tutelare i diritti sono resi contorti e disagevoli dall'obbligo di conciliazione davanti al Corecom che, laddove attivo, si trova solo nel capoluogo di regione. Nel caso specifico l'utente e' residente a Mirto-Crosia, in provincia di Cosenza, che dista da Reggio Calabria, sede del Corecom oltre 300 chilometri. La vicenda, iniziata nell'aprile 2006, e' emblematica della confusione gestionale in cui versa Telecom Italia. Tutta la storia e' raccontata sul sito Aduc-UltimoMiglio.news – http://www.aduc.it/dyn/tlc/arti.php?id=176107. MAGHI E POZIONI MAGICHE Le pozioni magiche hanno accompagnato la fantasia di moltissimi bambini e il successo di alcuni film che propongono figure di maghi, testimonia dell'attualita' del tema. Ma le pozioni magiche, sono veramente tali? Certamente no, ma le piante, le erbe e le radici usate da maghi, guaritori e stregoni hanno un loro effetto perche' contengono sostanze capaci di condizionare il nostro equilibrio psico-fisico. Vediamone alcune. Aconito: e' un ipotensivo e rallenta il battito cardiaco. Da' la sensazione di volare. Banisteria: provoca l'impressione di essere dotati di facolta' extrasensoriali. Belladonna: produce eccitazione, deliri, disturbi visivi e auditivi. Burundanga: genera ipnosi. Datura: allucinogeno, crea la sensazione di onnipotenza. Kawakava: provoca rilassamento ed euforia. Mandragora: afrodisiaco, provoca ebbrezza. Peganum harmala: induce euforia. Stramonio: stessi effetti della belladonna. Tabernanthe Iboga: provoca estasi. Come si vede gli effetti di alcune pozioni magiche ci sono e servono soprattutto ai nostri maghi per carpire.... il portafoglio del malcapitato cliente. Il giro di affari dei maghi guaritori non e' niente male: 500 milioni di euro all'anno. Un bell'affare! VINO. LE RICHIESTE DELL'ADUC IN OCCASIONE DEL VINITALY Si apre domani (29 marzo) il grande appuntamento di Vinitaly di Verona e anche i consumatori hanno qualcosa da chiedere ai viticoltori e alle Autorita' interessate. Ecco le richieste dell'Aduc. * Donde viene il vino, cioe' l'uva? Il vino di qualita' spesso riporta la dizione "imbottigliato all'origine da..." (o analoghe dizioni), ma rappresenta una percentuale minoritaria della produzione nazionale, il resto e' vino del quale non viene indicato il luogo di provenienza. Si puo' certo ricorrere ai vini doc o docg, nei quali e' indicata l'area di coltivazione. Perche' non ricercare la trasparenza? Sarebbe utile mettere in etichetta la provenienza dell'uva, il luogo di vinificazione e imbottigliamento per tutti i vini, a garanzia del consumatore e qualificazione del produttore, visto che tra poco saremo invasi dal vino cinese. * La composizione del vino e' un altro mistero. E' cosi' difficile elencare i principali componenti (acqua, zuccheri, alcoli, aldeidi, eteri, sali, acidi, ecc)? Ormai tutti i prodotti alimentari indicano in etichetta la loro composizione; anche le acque minerali riportano analiticamente i propri elementi. Perche' non il vino? * E' noto, a pochi, che il vino puo' essere trattato (1): aggiunta di mosto (donde viene?) per fortificarlo (aumentare la gradazione), di enzimi per favorire la trasformazione del saccarosio in glucosio, di gelatine, caseine, albumine, colla di pesce, bentonite (roccia) per la chiarificazione, di solfiti per la conservazione (2), di anidride solforosa per impedire l'acidificazione, di acido tartarico o citrico per aumentare l'acidita', di acido sorbico o sorbato di potassio per stabilizzare, di solfato di rame per eliminare difetti di gusto e odore, di acidi, fosfati, ecc. Di tutti questi trattamenti non ne troviamo traccia nelle etichette, eccetto per i solfiti. Perche' il consumatore non dovrebbe saperlo? * Perche' si usano bottiglie da 75 cl (tre quarti di litro) e non da mezzo e da un litro? Una bottiglia dal costo di 7,75 euro in effetti costa 10,33 euro al litro e non abbiamo trovato nelle enoteche etichette sulle bottiglie che rapportino il costo con l'unita' di volume. (1) Allegato al Regolamento CE n. 1493/1999. (2) Direttiva comunitaria 2000/13/EC, GU L del 6.5.2000 e successive modifiche sui prodotti allergizzanti. MYWAY/4YOU: NUOVA VITTORIA. IL TRIBUNALE DI FIRENZE RIBADISCE CHE IL CONTRATTO E' NULLO ANCHE DOPO LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE E' disponibile da pochi giorni il testo completo della sentenza n. 4155/06 (1) del Tribunale di Firenze che ribadisce la nullita' dei contratti 4You anche dopo la famosa sentenza della corte di cassazione n. 19024 del 29 Settembre 2005 che stabiliva che la violazione delle regole di condotta degli intermediari finanziari non determinano la cosi' detta “nullita' virtuale” a meno che non attengano agli “elementi intrinseci della fattispecie negoziale, che riguardino, cioe', la struttura o il contenuto del contratto (art. 1418, secondo comma, c.c.)”. Il Tribunale di Firenze, con la sentenza citata, facendo esplicito riferimento all'insegnamento della Cassazione, ribadisce che le violazioni a carico della Banca relative al prodotto 4You sono di due tipi, alcune non riguardano la fase genetica del contratto (ad esempio articoli 28 e 32 del Reg. Consob 11522/98) mentre altre violazioni (ad esempio articoli 27 e 29 dello stesso regolamento) attengono specificatamente alla struttura del contratto e di conseguenza il contratto va dichiarato nullo. La sentenza e' particolarmente importante anche perche' e' la prima che accoglie specificatamente anche un'altra tesi proposta dai legali che collaborano con l'Aduc, tesi che fino ad oggi non era stata specificatamente citata nelle, pur numerose, sentenze favorevoli. Si tratta del problema del vincolo posto sul fondo comune d'investimento. Le norme proibiscono espressamente (provvedimento della Banca d'Italia del 1 Luglio 1998) di collegare la vendita di un fondo comune d'investimento con contratti che pongono oneri o vincoli non previsti dal regolamento del fondo stesso. Questo principio e' richiamato anche dalle norme sulle gestioni patrimoniali (art. 47 del Regolamento Consob 11522/98) che pur riguardando un caso diverso dai piani finanziari MyWay/4You rappresenta comunque l'espressione dello stesso principio di liberta' dell'investimento. Con i piani finanziari MyWay/4You, gli investitori non possono scegliere di modificare il fondo comune d'investimento sottoscritto (magari perche' il fondo va male o ha cambiato politica d'investimento). Anche questa violazione attiene alla fase genetica del contratto e implica pertanto la nullita' del contratto stesso. Sono ormai numerose le sentenze favorevoli ai risparmiatori relative a questi piani finanziari e per questo abbiamo deciso di creare un archivio on-line (2) a disposizione di chiunque, consultabile a questo indirizzo: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=176190 http://investire.aduc.it (1) Il testo della sentenza e' scaricabile a questo indirizzo: http://investire.aduc.it/allegati/176190-4You%2006%2012%2004%20Firenze%20.pdf RSA (RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI): COSA FANNO I COMUNI PER NON PAGARE! INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE E DELLA SOLIDARIETA' SOCIALE Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali Secondo la vigente normativa, la spesa relativa al pagamento delle rette di permanenza nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) per soggetti con handicap permanente grave o ultra- sessantacinquenni non autosufficienti, e' ripartita per il 50% a carico del S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale) e per il restante 50% a carico dei Comuni, con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali. Questo, come piu' volte segnalato dall'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), non succede quasi mai! Numerose famiglie che devono far soggiornare un proprio congiunto in una RSA, sono costrette a pagare l'intera spesa richiesta o a vedersi negato il rimborso di quanto indebitamente pagato. La questione e' normativamente intricata: la legge 328/2000 prevede che i Comuni possano chiedere un contributo percentuale secondo i parametri ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) riferiti alla "situazione economica del solo assistito". In realta' assistiamo ad una violazione continua e prolungata di questa legge 328/2000. I Comuni richiedono il pagamento dell'intero 50% della retta, che per legge dovrebbe essere da loro pagata, giustificandosi con i motivi piu' assurdi, come l'assenza dei regolamenti comunali finalizzati ad individuare la situazione economica dell'assistito o la mancata adozione di un d.p.c.m. (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) finalizzato ad "evidenziare la situazione economica del solo assistito" (qui si sfiora il paradosso giuridico: l'inerzia della Presidenza del Consiglio dei Ministri comporterebbe la disapplicazione di una legge ordinaria). Ma non basta: in caso di insufficienza del reddito dell'assistito, viene chiesto ai congiunti di quest'ultimo il pagamento di parte o dell'intera retta sulla base della legge 1580 del 1931 - Nuove norme per la rivalsa delle spese di spedalita' e manicomiali... legge abrogata da norma uguale e contraria che espressamente esclude tale possibilita'. Per far luce su questa vicenda e permettere a tutti coloro che usufruiscono delle strutture RSA di avere i giusti rimborsi, rivolgo al Ministro della Salute, Livia Turco, e al Ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, un'interrogazione a risposta orale in Commissione Affari Sociali per sapere quali provvedimenti di indirizzo e controllo intendano adottare al fine di garantire l'esatta applicazione della vigente normativa e la cessazione di queste prassi illegittime. Il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=176300 - Come fare ricorso: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=132656 BIOETICA. D'AGOSTINO ESERCITI LA SUA CORAGGIOSA OBIEZIONE DI COSCIENZA E SI DIMETTA DA PRESIDENTE ONORARIO DEL CNB Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno E' stato convocato per domani il gruppo di lavoro del nuovo Comitato nazionale di bioetica (Cnb), sui "grandi prematuri" (neonati fra le 22 e le 25 settimane), diretto dal presidente onorario del Cnb, Francesco D'Agostino, nonche' presidente dell'associazione dei giuristi cattolici e membro della Pontificia accademia per la vita (Pav). Come puo' D'Agostino svolgere la sua funzione istituzionale al Cnb su un tema come la sospensione dei trattamenti vitali per i grandi prematuri? Anche se numerose societa' scientifiche esprimono la loro contrarieta' alla somministrazione di trattamenti vitali in quanto inutili e causa di inaudita sofferenza nei prematuri, difficile pensare che D'Agostino non cerchera' di promuovere un documento a difesa della "vita" sempre e comunque. E' il suo dovere di cattolico, prima ancora di membro del Cnb italiano. Forse, per onesta', D'Agostino dovrebbe esercitare subito la sua "coraggiosa obiezione", dimettendosi dal suo incarico. Questo perche' non e' accettabile che si possa dubitare della obiettivita' di decisioni prese in quella sede istituzionale. Come e' noto, D'Agostino e' uno dei piu' autorevoli portavoce delle istanze dello Stato del Vaticano. Lo scorso 24 marzo, in un editoriale sul quotidiano Avvenire, organo della Conferenza episcopale italiana (Cei), D'Agostino ha difeso il documento della Pav in cui si invitano i giudici al "doveroso esercizio" di una "coraggiosa obiezione" nell'applicazione di quelle "norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali che contrastano con i dettami della fede cattolica". Un documento che costituisce una palese violazione al Concordato fra Vaticano e Italia, fondato sul reciproco rispetto dell'ordine (e delle leggi) (1), comportando di fatto il suo superamento. In quella sua difesa, D'Agostino modifica ed elabora addirittura la posizione del Vaticano offrendo una possibilita' in piu' ai giudici "coscienziosi" che non vogliono perdere la poltrona o incorrere in sanzioni penali: non piu' astenersi o dimettersi, ma disapplicare la legge sollevando la questione di legittimita' costituzionale. Insomma, il nostro suggerisce che la legge 194 sull'aborto sarebbe incostituzionale, perche' viola la "vita". Se poi la Corte Costituzionale dara' loro torto, poco importera', in quanto le cittadine che nel frattempo sono ricorse alla giustizia saranno gia' state vittime di un'ingiustizia irreparabile. Infine, non posso che ribadire quanto inutile sia il Cnb. Le decisioni su questi temi -detti sensibili- sono e saranno sempre politiche, visto che e' poi la politica che deve risponderne in una democrazia. La nomina stessa dei suoi membri e' estremamente politicizzata. Davvero non si capisce perche' un bioeticista, anche quando ingaggiato dallo Stato, debba poter pontificare con piu' autorevolezza di me o di qualsiasi altra donna sull'aborto o sulla procreazione assistita, come sulla ricerca o sul fine vita. (1) che ho segnalato a 40 procure della Repubblica quale ipotesi di reato (istigazione a delinquere) ( http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=175480) e su sui ho presentato un'interpellanza parlamentare urgente al ministero degli Affari Esteri ( http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=175484) DICO. APPELLO AI POLITICI CATTOLICI PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA A FAVORE DEI DIRITTI DEGLI ITALIANI CHE RAPPRESENTANO L'odierna filippica pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei) sui Dico ha il pregio di parlare chiaro: quei parlamentari che voteranno a favore di questo disegno di legge non potranno piu' chiamarsi cristiani. Sicuramente manca il prezioso contributo di mons. Trujillo, che avrebbe aggiunto al severo richiamo anche la minaccia di scomunica. La coerenza lo vorrebbe. Comunque, consideriamo i Dico un piccolo primo passo in avanti, nonostante la loro evidente mediocrita'. Per questo -facendo nostro il linguaggio della Pontificia accademia per la vita- cogliamo l'occasione per invitare tutti i politici cattolici al "doveroso esercizio" di una "coraggiosa obiezione di coscienza", venendo meno per una volta alla loro fedelta' alla Chiesa cattolica romana in nome dei diritti umani e civili di coloro che rappresentano, i cittadini italiani. Le etichette del vino Vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=176319 FISCO E FINANZIARIA. ICI SI', ICI NO Ici si', Ici no. E' stato un vero e proprio balletto. Sara' ridotta l'Ici oppure no? La posizione del Governo sulla diminuzione, o eliminazione, dell'imposta piu' odiosa, quella sulla casa, assume gli aspetti di un balletto. Si susseguono dichiarazioni contrastanti sulle decisioni da prendere. Abolire totalmente la tassa? Diminuirla per tutti o per categorie di soggetti svantaggiati riempie le pagine dei giornali, suscitando attese e delusioni. Nel Ddl illustrato dal Governo ci sono gli sgravi sull'Ici. Vedremo quello che succedera' in Parlamento. A gennaio le entrate erariali sono state di 30 miliardi, con un incremento dell'8,5%. Le imposte indirette sono aumentate del 13,7%, 10,8 miliardi, quelle dirette del 5,8% pari a 19,2 miliardi. Il deficit scende al 2,3% e il Pil aumenta all'1,8%. Il tutto sta a dimostrare che i consistenti aumenti delle entrate registrati nel 2006 sono strutturali, non dovuti all'improvviso comportamento virtuoso del contribuente ma all'aumento della ricchezza prodotta. Infatti i maggiori proventi arrivano dall'Ires (imposta sul reddito delle societa') piu' che dall'Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche). Questo dovrebbe indurre i nostri governanti a valutare l'efficacia delle misure messe in atto per combattere l'evasione fiscale. Detto questo chiediamo al Governo di procedere ad un consistente diminuzione dell'imposizione fiscale sui redditi, tornando alle percentuali precedenti e lasciando da parte le manovre propagandistiche in previsione della prossima tornata elettorale. WIND 10 - WIND 12. IL FACSIMILE PER CONTESTARE LA LEGITTIMITA' DEL CAMBIO DI PIANO TARIFFARIO Viste le numerose richieste, dopo che abbiamo individuato l'illegittimita' del cambio del profilo tariffario comunicato da Wind a chi lo aveva acquistato, abbiamo preparato un facsimile per la messa in mora del gestore, si' che per ognuno sara' piu' semplice farsi valere. Per scaricarlo lo si trova qui: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=176398 OGM. IL PARLAMENTO EUROPEO IN PREDA ALLA FOBIA. DA SEMPRE CONSUMIAMO PRODOTTI GENETICAMENTE MODIFICATI Il Parlamento europeo, stabilendo che nessun prodotto potra' definirsi "biologico" se geneticamente modificato sopra lo 0,1%, ci pare viziato da ipercorrettismo e confusione. Cosa c'entra la tolleranza zero contro gli organismi geneticamente modificati con il cibo biologico? E' per definizione cibo "biologico", o organico, quello prodotto senza l'uso di fertilizzanti o altre sostanze chimiche. Il fatto che una pianta sia stata geneticamente manipolata non significa certo che sia stata coltivata –o manipolata- con agenti chimici. La stragrande maggioranza dei prodotti che consumiamo sono ormai frutto di antiche e nuove tecniche di manipolazione genetica ("embryo rescue", anormalita' cromosomiche indotte con la colchicina, irradiazioni con raggi gamma, l'impiego di potenti mutageni, gli incroci, etc.). Sulle nostre tavole non c'e' quasi niente di "naturale", se per questo si intende non manipolato geneticamente, ma solo il frutto di centinaia e migliaia di anni di selezione degli organismi spontanei da parte dell'uomo. Ora il Parlamento europeo, in preda a quella fobia contro l'"innaturale" su cui prosperano gli ambientalisti di professione, sostiene l'insostenibile: da qui in avanti prodotto "biologico" significhera' "organismo geneticamente modificato, ma non troppo recentemente". LA STRIGLIATA DELLA COMMISSIONE UE SERVIRA' ALL'AGCOM: LE TATTICHE DILATORIE DELL'AUTHORITY FAVORISCONO SOLO TELECOM ITALIA Speriamo che la strigliata di Bruxelles serva all'Agcom a darsi una regolata, smettendola di far finta di regolare il mercato della telefonia italiano e inizi finalmente ad operare con tempestivita'. La Commissione europea oggi ha diffuso ufficialmente il rapporto annuale sul settore tlc dove parla di "vera e propria tattica dilatoria" che in Italia non puo' che favorire l'operatore dominante Telecom Italia. Tali favoritismi non possono che danneggiare i consumatori e alla lunga danneggia lo stesso ex monopolista, perche' illudendosi di poter contare su inattuali privilegi, tira a campare, piuttosto che avviare un definitivo rilancio. Dal rapporto e' pure da evidenziare, in negativo, la persistenza degli abusi per i servizi a tariffa maggiorata (899 e similari): "seri problemi di comportamenti abusivi di alcuni providers sembrano essere continuati", scrive la Commissione. Di questi abusi, grazie a una nostra iniziativa, si occupera' il Parlamento: per il 4 aprile l'Agcom e' convocata davanti alla Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera perche' dia ai deputati informazioni utili in vista di un'indagine conoscitiva. NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI - IL COMITATO NAZIONALE DI BIOETICA SI ATTIVI PER DESTINARE I 2.527 EMBRIONI ALLA RICERCA! E' uscito il numero centotrentasei, anno VI, del "Notiziario Cellule Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno: http://staminali.aduc.it/php_index_136.html IL VINO, QUESTO SCONOSCIUTO! L'occasione della apertura di Vinitaly di Verona, ci offre lo spunto per fare alcune considerazioni sul vino. Tutti sanno che il vino e' formato da acqua, alcool e sostanze varie, ma in etichetta e' indicata solo la gradazione alcolica. Poco per un prodotto molto pubblicizzato e costoso. Pochi sanno che la gradazione alcolica puo' variare di mezzo grado, sicche' se sulla etichetta c'e' scritto 12 gradi in realta' la gradazione alcolica puo' essere 11,5 o 12,5. In Francia e' consentito aggiungere zucchero per aumentare la gradazione, in Italia e' permesso addizionare mosto concentrato ma non c'e' scritto da nessuna parte. Inoltre e' consentito il trattamento del vino e non e' obbligatorio dichiararlo in etichetta (1). Esempi? Si puo' aggiungere acido tartarico o citrico per aumentare l'acidita', acido sorbico o sorbato di potassio come stabilizzante, ecc. Insomma il consumatore non sa quello che beve e, a parte le descrizioni sensoriali cosi' bene decantate dagli esperti, non e' tutelato negli acquisti. Non si capisce perche' una bevanda analcolica deve indicare i componenti (es. acqua minerale) e una alcolica no. La competenza per le etichettature e' della Unione europea ma il Governo italiano, che dovrebbe promuovere la qualita' dei prodotti, potrebbe farsi promotore di una iniziativa in tal senso. (1) Regolamento CE n.1493/1999. TESTAMENTO BIOLOGICO. IMPEDIRE AL PAZIENTE DI RIFIUTARE LA NUTRIZIONE E' INCOSTITUZIONALE Se una futura legge sul testamento biologico escludera' la nutrizione artificiale dai trattamenti rifiutabili, sara' meglio non avere alcuna legge. Oggi, anche senza legge, abbiamo perlomeno l'articolo 32 della Costituzione che protegge chiaramente il diritto al consenso informato e a rifiutare le cure: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario". I mezzi impiegati per la nutrizione artificiale sono molto piu' invasivi di molte altre procedure mediche, e richiedono sanitari specializzati ed interventi chirurgici. Come si fa a sostenere -come fa il card. Barragan- che nutrire un paziente attraverso una cannula naso-gastrica o una Peg (ovvero, un tubo inserito direttamente nello stomaco) non e' un trattamento sanitario? Inoltre, nel momento in cui il consenso informato sulla nutrizione artificiale rimanesse per i malati coscienti (ed e' impensabile che cosi' non sia), vi sarebbe una grave discriminazione nei confronti dei pazienti colpiti da una malattia che li rende insenzienti. Come giustificare infatti che alcuni pazienti hanno il diritto di rifiutare la nutrizione artificiale ed altri no? Sarebbe quindi ipotizzabile anche la violazione dell'articolo 3 della Costituzione: "tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione ... di condizioni personali o sociali". A quanto pare, certe condizioni personali di salute sono per alcuni un buon motivo per negare diritti. Se dal Senato uscira' un testo che prevede l'eccezione per la nutrizione artificiale, non esiteremmo a sollevarne l'incostituzionalita'. DICO/PEDOFILIA. LA CHIESA EVITA LA PROPRIA AGONIA ADDITANDO IL NUOVO DIAVOLO? Il paragone dei "Dico" alla pedofilia, fatto da monsignor Angelo Bagnasco, ci sembra che confermi l'accanimento in materia da parte del Vaticano: accostare l'attribuzione di diritti a quello che viene considerato uno dei peggiori comportamenti sessuali, e' additare i "Dico" come un nuovo e ulteriore manifestarsi del Male, del Diavolo. Un paragone fatto da chi -la Chiesa cattolica romana- ha sulla pedofilia grande esperienza ed autorevolezza. Negli Usa decine di migliaia di persone hanno denunciato preti pedofili. Diverse diocesi stanno fallendo a seguito degli ingenti danni a cui sono state condannate dalla giustizia. Sono stati accusati di pedofilia quasi 4.400 preti americani (il 4% di tutti i sacerdoti). La situazione non sembra cosi' differente in Irlanda, dove magistratura e media hanno avuto il coraggio di indagare fino in fondo. Dalle sentenze dei numerosi tribunali, appare anche evidente che le gerarchie vaticane hanno tentato di coprire il tutto, trasferendo i preti pedofili in altre diocesi e invitando le loro piccole vittime a perdonare (ovvero, a non sporgere denuncia) nel nome di Dio. L'abbiamo visto anche recentemente in Italia grazie ad una indagine del settimanale l'Espresso (subito censurata dalla grande stampa). Inoltre la crescente virulenza omofobica della Chiesa cattolica ci fa sorgere un dubbio: vista l'alta percentuale di preti omosessuali (secondo una ricerca di padre Cozzens, direttore di un seminario cattolico Usa, circa il 60%), c'e' davvero da chiedersi se la strenua lotta contro i "Dico" non sia in realta' un modo per evitare che calino ulteriormente le vocazioni, una faccenda seria per la Chiesa in Occidente. Una volta che i gay non sono piu' ostracizzati, una volta che viene riconosciuto loro qualche diritto in piu', una volta che la societa' cessa di essere omofobica, non ci sara' cosi' bisogno di andare in seminario per nascondere i propri sensi di colpa e la mancanza di attrazione per l'altro sesso. Perche' non ci sara' piu' niente da nascondere! Quando la Cei si rivolge ai politici parlando di "dovere morale del cattolico", dovrebbe innanzi tutto rivolgere tale appello a se stessa e ai propri subordinati. Solo allora l'ascolteremmo senza sorridere. ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi L'OTTO PER MILLE DELLO STATO 2006. OVVERO, UN RESTO DA FAME PER LA FAME NEL MONDO PREMESSA: 1. Questo resoconto dell'OPM 2006 e' strutturato in modo da tenere separata la parte informativa da quella delle osservazioni personali; queste ultime si trovano alla lettera C): UNO SGUARDO CRITICO. In chiusura 4 APPENDICI con i dati a cui si fa riferimento. 2. Anche nel 2006 l'Otto per mille (da ora: OPM) e' stato destinato ai sette beneficiari, consueti da tempo, vale a dire allo Stato e a sei confessioni religiose (Chiesa cattolica, Chiese Valdesi e Metodiste, Unione delle Comunita' ebraiche italiane, Chiesa evangelica luterana in Italia, Assemblee di Dio in Italia, Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7mo giorno). Pur essendo probabilmente gia' noto, vale pero' la pena ricordare che la ripartizione OPM effettuata nel 2006, per 6 beneficiari su 7 riguarda l'OPM dell'IRPEF relativo alle dichiarazioni presentate nel 2003 (redditi del 2002). Solo la Chiesa cattolica, in base alla L. 222/1985 scaturita dal nuovo Concordato del 1984, al privilegio di vedersi assegnato ogni anno (dal 1990) un congruo anticipo che poi viene conguagliato dopo tre anni, quando sono state calcolate le percentuali delle preferenze relative all'anno in questione. A) IL CROLLO DEI CONSENSI PROSEGUE Secondo i dati ufficiali (vedere tabella in appendice 3), le scelte espresse valide al fine della ripartizione dell'OPM 2006 (dichiarazioni 2003) sono state 15.892.337, che, in percentuale riferita al totale dei 40.208.003 contribuenti, significa il 39,25%. Lo Stato ha ricevuto 1.331.298 preferenze, che fanno l'8,38% delle scelte espresse (ma solo il 3,31% del totale dei contribuenti), il che rappresenta un lieve calo rispetto al 2005, quando la percentuale era stata dell'8,65. Si conferma, quindi, la realta' di una progressiva sfiducia verso lo Stato quando si vada a guardare l'esito del 2004 (dichiarazioni del 2001), allorche' lo Stato aveva avuto il 10,28% delle scelte espresse, per non parlare del 2001 (dichiarazioni del 1998), quando aveva ricevuto il13,36% di preferenze e del 2000 (dichiarazioni del 1997), quando era stato indicato espressamente dal 14,43% dei contribuenti. Di conseguenza, negli anni dal 2000 al 2006 (dichiarazioni redditi dal 1997 al 2003) lo Stato ha perso il consenso del 6,05% dei contribuenti. Un bel risultato, non c'e' che dire! Su un'ipotesi che giustifichi questa caduta mi intratterro' nel punto C/a. B) 2006: UNA GESTIONE ORMAI QUASI TUTTA AL DI FUORI DELLA LEGGE Osservazioni generali Entro subito nel merito della gestione 2006, analizzando il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 10 novembre 2006 (pubblicato sulla G.U. n. 19 del 24.1.2007) (ALLEGATO_DPCM OPM 2006 PDF). A suo onore, si puo' mettere in rilievo il fatto che e' stato emanato entro la fine di novembre, come stabilisce la legge. Ma, a dire il vero, questo e' l'unico risvolto positivo della faccenda. Tutto il resto e' (e continua a essere dal 2004) abbondantemente fuori legge per quanto riguarda lo spirito e la lettera degli articoli 47 e 48 della L. 222/1985 e del relativo DPR 76/1998 ( e succ. mod. DPR 250/2002). Infatti, dall'anno 2004 (per effetto della famigerata L. 24.12.2003, n. 350 -finanziaria 2004-2006), lo Stato si e' autoscippato ben 80 milioni di euro dalla somma spettantegli per far fronte a urgenti impegni statutari correnti o straordinari (vedere le considerazioni al punto C/c). Per le stesse ragioni, nel 2006, lo scippo e' aumentato di altri 5.000 euro per effetto del D.L. 5.10.2004, n. 249 (art. 1-quater, convertito in legge dall'art. 1 della L. 3.12.2004, n.291). In somma delle somme: nel 2006 l'assegnazione OPM dello Stato e' stata decurtata, in un colpo solo, di ben 85.000 euro. E questo proprio alla fonte, come riduzione praticamente preventiva, tanto che, se vogliamo sapere la cifra intera che nasceva dalle scelte dei contribuenti, dobbiamo agire per induzione e sommare il prelievo al resto dichiarato nel decreto. In tal caso avremo un totale presunto di euro 89.719.586,80, di cui, pero', solo il resto, di euro 4.719.586,80 e' stato usato per gli scopi legalmente previsti per l'OPM statale. I quali scopi consistono, come si ricordera', in interventi straordinari per fame nel mondo, calamita' naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali. b) LA RIVINCITA DELLA FAME NEL MONDO Ecco, dunque, che "l'esiguita' dei fondi stanziati nel 2006", come si legge nel DPCM 10.11.2006, ha imposto "un'attenta valutazione delle tipologie di intervento da ammettere ai benefici previsti dalla legge 20 maggio 1985, n. 222", perche' ovviamente quei 4 milioni e 700mila euro potevano soddisfare solo una quota infima delle 888 domande valide per un totale di euro 630.133.464,78. Si e' allora deciso di privilegiare le richieste di finanziamento di progetti per la lotta contro la fame nel mondo, dato che, cito ancora il DPCM, "l'aiuto ai Paesi in via di sviluppo e' una priorita' di politica estera dell'Italia, che ha anche sottoscritto al Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 l'obiettivo di incrementare il volume di aiuto pubblico allo sviluppo". E cosi', mentre nel 2000, il contributo a questo settore era stato pari a zero, nel 2006 la "fame nel mondo" totalizza il 100%. Niente da eccepire, naturalmente, ma solo una piccola annotazione: al di la' del motivo ideale e politico, forse ce n'e' un altro, molto pratico, che ha spinto a battere questa strada. Il fatto e' che nel settore "fame nel mondo" le domande valide erano state 26 per un ammontare complessivo di euro 5.437.298,94, una somma non lontana dai miseri resti a disposizione per il 2006 (ALLEGATO ELENCO F 4 PDF). Un controllo dell'elenco delle 26 istanze ritenute valide in questa voce mostra che una sola di esse e' stata ignorata (la n. 652, un progetto in Senegal per euro 122.125,00, presentata dal COSPE di Firenze, al quale pero' sono stati finanziati altri due progetti). Delle restanti 25, 7 domande sono state finanziate totalmente, mentre alle altre 17 e' toccato solo un finanziamento parziale. Globalmente, nel 2006, il settore "fame nel mondo" ha ricevuto il 100% dei finanziamenti, soddisfacendo (almeno in parte) il 96,15% delle domande considerate valide. c) RIEPILOGO DOMANDE E FINANZIAMENTI NEL 2006 Domande pervenute n. 1601, valide n. 888 (55,46%), finanziate n. 25 (di cui 17 solo parzialmente) (2,81%). FAME NEL MONDO Domande valide: 26 per euro 5.437.298,94. Interventi finanziati n. 25, di cui 17 parzialmente per complessivi euro 4.719.586,80 (100%) CALAMITA' NATURALI Domande valide: 51 per euro 52.177.600,45 Interventi finanziati: 0 (0%). ASSISTENZA AI RIFUGIATI Domande valide: 17 per euro 8.326.701,90 Interventi finanziati: 0 (0%). CONSERVAZIONE BENI CULTURALI Domande valide: 794 per euro 564.191.863,49 Interventi finanziati: 0 (0%). C. UNO SGUARDO CRITICO a) Qui tento di descrivere questa continua e crescente disaffezione dei contribuenti per l'OPM statale e trovarvi una spiegazione. Un primo motivo del crollo di consensi, che ha inizio con l'OPM distribuito nel 2003 (10,35%) e nel 2004 (10,28%), che corrispondono alle dichiarazioni IRPEF del 2000 e del 2001, potrebbe essere legato all'uso disinvolto dell'OPM da parte dei governi di allora. Infatti, nel 2000 i contribuenti avevano gia' potuto notare che l'OPM era considerato come un pozzo di san Patrizio, a cui attingere liberamente per le piu' svariate esigenze del tutto al di fuori della normativa dettata dalla L. 222/1985 e DPR attuativo (76/1998). Infatti, negli anni dal 1998 al 2000, col sistema dei decreti legge, era stato stornato dai suoi fini statutari rispettivamente il 79,90%, lo 82,74% e il 57,10% dell'OPM statale. In particolare, nel 1999 la maggior parte di queste distrazioni per decreto legge era stata convogliata a sostegno dell'intervento militar-umanitario nel Kosovo e in Macedonia, e nel 2000 per finanziare la partecipazione militare italiana a missioni internazionali di pace. Il che aveva attirato gia' delle critiche in sede di commissioni parlamentari. La tendenza fu confermata nel 2001, quando al finanziamento alle missioni militari si aggiunse quello alle forze di polizia italiana in Albania. Stupisce, allora, che nei contribuenti si sia creata una disaffezione nei confronti della gestione OPM statale e che quindi siano calate le preferenze nelle denunce dei redditi dal 2000 al 2004? No, non mi pare che ci si possa stupire. E non e' valso a riportare fiducia, evidentemente, neppure il fatto che nel 2002 e 2003 (dichiar. redditi 1999 e 2000) tutto l'OPM statale sia stato speso per gli scopi voluti dalla legge. Anche perche', subito dopo, alla fine del 2003, la Finanziaria 2004 ha reso pubblico e codificato quello che io chiamo "scippo alla fonte" dell'OPM statale nella misura della cifra di 80 milioni di euro dal 2004 al 2006 compreso. Inoltre, nonostante la pessima prova data da questo andazzo, anche il governo Prodi l'ha confermato nella tormentata finanziaria 2007, sia pure con una piccola correzione per l'anno in corso. Infatti, nel comma 1233 del famigerato art 1 (e unico) della Legge 296/2006 "Manovra 2007", si legge: "Il comma 69 dell'articolo 2 della L. 24 dicembre 2003, n. 350, e' sostituito dal seguente: '69: L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e' ridotta di 35 milioni di euro per l'anno 2007 e di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009". Dunque, per il 2007 lo scippo si limitera' a 35 milioni di euro, ma nel 2008 e 2009 si riattestera' agli 80 milioni di euro. Ammesso che l'OPM statale, di disaffezione in disaffezione, arrivi a questa cifra! Un secondo motivo di disaffezione puo' essere dato dal fatto che una gran parte dei resti dell'OPM statale, quelli spesi secondo la sua propria normativa, siano stati devoluti a opere legate al culto religioso, in particolare cattolico (restauro di chiese, vescovadi, conventi, campanili, ecc. ecc.), regalando cosi' alla Chiesa cattolica, che di OPM prende quasi dieci volte piu' dello Stato, anche una bella fetta del magro OPM statale. b) Basta con l'ipocrisia! Lo Stato deve decidersi: o rispetta la legge istitutiva dell'OPM e lo usa per gli scopi designati, oppure che abbia il coraggio di rivedere il Concordato e, quindi, gli articoli 47 e 48 della L. 222/1985, la' dove si prevede la sua partecipazione alla spartizione dell'OPM e la distribuzione di tutto l'OPM, anche della quota non espressa. Questo dico e sostengo per due motivi: il primo e' che la necessita' della partecipazione dello Stato alla spartizione dell'OPM e' venuta meno fin dal 1985, quando, in sede di discussione alla Camera della L. 222/1985, fu approvato l'ordine del giorno dei radicali, che impegnava il Governo a distribuire l'OPM anche alle confessioni che avrebbero stipulato le intese ai sensi dell'art. 8 della Costituzione; il secondo motivo sta nel reiterato bisogno urgente di denaro che ha lo Stato per far fronte ai suoi impegni che sono volti, fra l'altro, ad assicurare la fruizione di una serie di diritti di base ai suoi cittadini e contribuenti. Questo bisogno di denaro e' bene espresso da quello che io chiamo l'"autoscippo" del suo OPM. Lo Stato ha bisogno, per le spese "normali", anche di quegli "spiccioli" del suo OPM. E se invece di 80 milioni di euro potesse incassarne, che dico, 800? Non sarebbe meglio per tutti? Prima di fare l'elemosina alle confessioni religiose, e in particolare alla Chiesa cattolica che da sola, adesso, incassa una somma dieci volte piu' elevata di quella dello Stato, non e' giusto e doveroso che lo Stato garantisca direttamente il massimo di servizi ai suoi cittadini e ai suoi ospiti? Prima di far costruire a un'associazione religiosa un rifugio per i senzatetto, non sarebbe meglio se lo Stato desse un tetto a piu' gente possibile? E l'elenco delle situazioni si puo' allungare a piacere. Come starebbero le cose allora e quanto potrebbe riprendere lo Stato, se l'OPM fosse distribuito esclusivamente secondo la quota espressa? Facciamo un po' di calcoli seguendo i dati del 2006 (vedere tabella: APPENDICE 3). Su un totale di 40.208.003 contribuenti, le scelte espresse valide sono state 15.892.337, vale a dire il 39,52%. Se togliamo la quota attribuita allo Stato (3,31% rapportata al totale dei contribuenti), si arriva al 36,21% che e' quanto totalizzano le sei confessioni religiose, sempre in rapporto al totale dei contribuenti. Seguendo il modello da me proposto, questa fetta dell'OPM verrebbe distribuita ai beneficiari indicati dai contribuenti, mentre cio' che rimane, vale a dire, il 63,79% tornerebbe allo Stato.Tradotto in cifre assolute (fonte ministero del tesoro): ammontare OPM 2006: 963.318.103,55; il 63,79% corrisponde a euro 614.500.6182,25. Altro che ottantacinque miserabili milionucci!! APPENDICI 1. Oggi, 30 marzo 2006, e' ancora possibile ancora scaricare il testo del DPCM 10.11.2006 e gli elenchi relativi alle domande rigettate e valide al seguente indirizzo: http://www.governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/documenti2007/DPCM_10_11_2006.pdf 2. La situazione delle istanze OPM statale nel 2006 Domande pervenute: n. 1.601 Domande non in regola: n. 145 Domande con par. sfav.: n. 568 Totale dom. rigettate : n. 713 (44,53% delle domande ricevute) Domande valide: n. 888 (55,46% " " " ) Domande finanziate n. 25 (2,81% delle domande valide) [(domande oltre i termini: n. 64; carenti ex art. 3 c.1: n. 48; carenti ex art. 3 c.2: n. 20; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 13; totale domande non in regola: n. 145); domande con parere sfavorevole: n. 568; totale generale domande rifiutate: n. 713]. 3. Tabella delle scelte espresse - Anno di distribuzione 2006 RIPARTIZIONE DELLE SCELTE ESPRESSE DAI CONTRIBUENTI NELLE DICHIARAZIONI PRESENTATE NELL'ANNO 2003 PER IL 2002 ANNO DI RIFERIMENTO 2003 per 2002 TOTALE DICHIARANTI 40.208.003 - con scelta espressa 16.552.140 41,17% - con scelta non espressa 23.655.863 58,53 % TOTALE SCELTE ESPRESSE 16.552.140 - regolari 15.892.337 96,01% (39,52% sul totale contribuenti) - con anomalie 659.803 3,99% (1,64% " " " ) TOTALE SCELTE REGOLARI 15.892.337 (39,52% sul totale contribuenti) - Stato 1.331.298 8,38% (3,31% sul totale contribuenti) - Chiesa Cattolica 14.169.481 89,16% (35,24 sul totale contribuenti) - Unione ch. cris. avv. del 7° giorno 35.046 0,22% (0,08% sul totale contrib.) - Assemblee di Dio in Italia 30.626 0,19% (0,07% sul totale contrib.) - Chiese valdesi 220.865 1,39% (0,55% sul totale contrib.) - Chiesa Luterana in Italia 42.533 0,27% (0,11% sul totale contrib.) - Un. Com. ebraiche in Italia 62.488 0,39% (0,16% sul totale contrib.) 4. Tabella di confronto delle percentuali di assegnazione dal 1998 al 2006 (le percentuali sono calcolate sul totale dello stanziamento OPM statale gestito con DPCM e sono desunte dalle TABELLE OPM degli stessi anni): http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/RIPARTIZIONE_OPM_STATO_DPCM.doc Anno 1998: Opere civili: 48,65%; beni cattolici: 24,50%; Anno 1999: beni cattolici: 46,35%; opere civili: 42,76% Anno 2000: opere civili: 33,20%; beni cattolici: 29,03%; beni ebraici: 0,11%; Anno 2001: opere civili: 43,92%; beni cattolici: 32,43%; beni ebraici: 0,60%; beni valdesi: 1,20%; Anno 2002: Opere civili: 36,91%; beni cattolici: 33,36%; beni ebraici: 0,29%; Anno 2003: Beni cattolici: 36,46%; opere civili: 26,72%; Anno 2004: Beni cattolici: 46,84%; opere civili: 20,83% Anno 2005: Beni cattolici: 39,88%; opere civili: 26,96% Anno 2006: Beni culturali: 0% (cosi' e') FAME NEL MONDO: Anno 1998: 11,68% Anno 1999: 0,44% Anno 2000: 0% (cosi' fu!) Anno 2001: 1,51% Anno 2002: 2,62% Anno 2003: 2,52% Anno 2004: 4,44% Anno 2005: 3,98% Anno 2006: 100% CALAMITA' NATURALI: Anno 1998: 13,31% Anno 1999: 8,05% Anno 2000: 13,49% Anno 2001: 11,26% Anno 2002: 18,12% Anno 2003: 25,7% Anno 2004: 24,73% Anno 2005: 23,92% Anno 2006: 0% (cosi' e') ASSISTENZA AI RIFUGIATI Anno 1998: 1,86% Anno 1999: 2,4% Anno 2000: 24,17% (Tutto al Ministero dell'Interno per un "Progetto pilota") Anno 2001: 9,08% (Tutto come sopra per seconda fase "progetto pilota") Anno 2002: 8,70% (prosecuzione stesso progetto; gestione passata all'ANCI) Anno 2003: 8,60%. (idem come sopra) Anno 2004: 3,16% (tre progetti diversi rispetto agli anni 2000-2003). Anno 2005: 5,26% Anno 2006: 0% (cosi' e'). RINGRAZIAMENTI Si ringrazia l'Ufficio otto per mille della Tavola valdese per l'aiuto fornito nella ricerca di alcuni dati citati in questo testo. ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi La Storia e' capovolta Abito scuro, tunica lunga fino al piede. Turbante nero in testa, diligentemente annodato. Barba lunga, almeno sei mesi. Sguardi severi da occhi neri. Corpi asciutti, slanciati, legnosi. Sono i giovani Taleban. Ragazzi combattenti, di 23/25 anni. Per loro il tempo si e' fermato. Anche la storia. Non la conoscono. Conoscono solo il Corano. Per esso vivono e pregano cinque volte al giorno. Sempre con lo stesso rituale, la stessa preghiera, dopo il lavaggio e la detersione purificatrice del corpo. Il corpo accovacciato ed il viso rivolto in direzione de La Mecca. Direzione ricercata affannosamente nel deserto, con le bussole militari. Sbagliare, sarebbe gravissimo peccato. Bussole militari, da equipaggiamento militare. Mitra e baionette, loro "pane quotidiano". Inseparabili compagni di vita. Tutto e' culto. Vengono smontate, oliate, rimontate, venerate. Hanno i lancia-razzi anticarro. La baionetta ha ruoli maggiori . E' strumento purificatore. Quando giova, si penetra nel collo del peccatore. Il rituale da perfetti chirurghi da macello. Si penetra in un punto preciso. Si schiaccia il viso del peccatore a terra, la lama penetra in un punto tra carotidi e trachea, per dare senso di soffocamento al peccatore, mantenendolo ancora in vita. Il peccatore emette gemiti di soffocamento, si passa all'atto secondo. La lama trancia prima la trachea per soffocare il terribile peccatore e farlo soffrire, poi, finalmente, le carotidi, quasi una grazia. Il trancio delle carotidi e' nello stile piu' punitivo, l'atto ultimo, in quanto si muore subito. Si procede nel tranciare tutto il resto, con tutti gli annessi, fino a staccare il cranio dal supporto delle spalle. Cosi' si sgozza per Dio Allah. Privi di paure. Dotati di resistenza disumana, agili negli sbalzi termici, nei duri e continui spostamenti. Il loro animo e' fermo. Unica emozione, il Paradiso di Allah. La loro sessualita' e' come vuole Allah. Tutto e' come vuole Allah. Sin da bambini, addestrati duramente. Sin da bambini, con il mitra in una mano e il Corano nell'altra. Usano il mitra, come i nostri giovani la penna per scrivere. Sono esperti assaltatori e sabotatori, con una nutrita esperienza nel corpo a corpo. Sono esperti di "Survival", e di "Orientating". Sanno soffrire le privazioni come nessun altro soldato al mondo. I marines americani, a confronto con loro sono come bambini. Sono sempre pronti a morire, per il loro Dio. Non temono nulla, quanto meno la morte. Sanno che, andranno in Paradiso. E li' si rincontreranno. Questi sono I TALEBANI. Giovani soldati, tremendamente motivati, esperti ed invisibili. I capi sono piu' grandi e con una esperienza diversa. Parlano un fluente inglese. Sono loro che reclutano, addestrano. Il loro compito e' scolpire con le leggi Coraniche nella mente nel cuore e nell'anima, sin dalla piu' tenera eta'. Docenti Usa. Infiltrati della Intelligence americana, iniziata gia' durante la guerra dell'Afghanistan contro l'Unione Sovietica e, probabilmente ancora prima e mai finita. Gli americani conoscono molto bene questi ragazzi, sono "bravi ragazzi", tutti di famiglie poverissime. Come i marines Usa . Alla loro "costruzione" continuano a partecipare. Su Bin Laden e l'11 Settembre abbiamo creduto molto poco. Molte cose, non tornano. Bin Laden, chi era? Dove era, durante la guerra Afghanistan - Unione Sovietica? Il nemico spietato degli americani? Sparito misteriosamente. Come i non-nemici. Sapori diversi, Saddam Hussein. Le sue conoscenze sulle reali responsabilita' erano scottanti e puzzavano. Meglio chiudergli la bocca subito e per sempre, meglio dopo un processo teatrale e gestito. Le famigerate armi di distruzione di massa, tanto sognate da Gorge W. Bush, erano sotto il letto di Saddam Hussein, ma non le hanno trovate. Sotto il letto anche il suo Petrolio. Sotto il letto le immense fonti di acqua nel deserto. Sembra tutto un film. Dell'horror. La Storia del mondo e' capovolta. Ci vogliono far credere che a Daniele Mastrogiacomo lo abbiano interrogato quei poveri disgraziati che si vergognano perche' non sanno leggere il Corano, e per questo lo imparano a memoria. Le insidiosissime tecniche di interrogatorio coercitive o non coercitive, si svilupparono durante la "guerra fredda". Furono standardizzate dalla Intelligence Americana, con pagamenti di milioni di dollari agli esperti, per sostenerne studi e tecnica metodologica. Sappiamo che le tecniche di tortura psicologica descritte nel "Kubark Counter Intelligence Interrogation" sono state messe in pratica in numerosi Paesi controllati dagli Usa. Dopo l'11 Settembre, Gorge W. Bush, ha inasprito tali procedure, portandole fuori da ogni convenzione Internazionale sui Diritti dell'Uomo. Assumono il Prozac, ed invece di farli giocare tranquillini a bocce con gli amici, mangiando semolino, gli fanno eleggere Presidenti del Paese piu' militarizzato al Mondo, con circa il 10% degli elettori, tanto il 90% non va piu' a votare. Allora, si ingozzano di steak al barbecue, da perfetti Texani, oltremodo non manca il Prozac. Ma li inducono alla tremenda creativita': le "guerre preventive" e le misure eccezionali per combattere il terrorismo. Dietro, i burattinai non si muovono, restano invisibili. Sono i Signori. I nostri Signori delle multinazionali dell'oppio, delle armi da guerra, dei Petroli. I pianificatori dell'ordine mondiale. Gli equilibristi della fame nel Mondo. Giocano a scacchi, sulla scacchiera del Mondo. Sulla scacchiera delle nostre vite e del nostro prossimo. Proprietari del terrorismo, con tale scusa tengono sotto scacco il Mondo intero. Loro strategia e' la colonizzazione ed il colonialismo. Occupano intere popolazioni e Paesi con le armi . Finanziano governi paralleli, facendo finta dopo di combatterli. Lo facevano negli anni passati nel Sudamerica, nel Sud-est asiatico ed in Medio Oriente, come in questo momento. La Societa' civile ha sete di verita', adesso. La verita' un giorno la conosceremo oppure non la conosceremo o la conosceranno tra 200 anni, disinteressati, i nostri pro-nipoti. I Signori scriveranno, ancora una volta, la storia. La fermeranno, la attiveranno, la nasconderanno, la modelleranno, la interpreteranno. I nostri figli la studieranno. Magari mezzi annoiati. Cosi' impareranno che i Talebani erano cattivi terroristi, o come dicono a Roma, "bagarozzi". Gli americani "esportatori di Democrazia". Ed il Mondo potra' proseguire a girare in questo senso. Consigliamo a tutti i giornalisti di non recarsi in Medio Oriente. Nel Mondo, il diritto di cronaca, la sete di verita' storica, slancio e passione dei giornalisti liberi, e' morta . Le tipografie hanno gia' chiuso. I libri di storia sono gia' pronti . Capovolti. Intoccabili. Vangelo capitolo terzo:dopo Afghanistan, Iraw. Il Signore della guerra, al forte odore di Prozac, sta cercando ogni pretesto per l'attacco all'Iran, che sara' nucleare . Una lezione di forza, anche (soprattutto) per Cina ed Unione Sovietica. Vi riportiamo gli interventi di alcuni giornali e giornalisti liberi, fuori dal main-stream, vera informazione: http://onlinejournal.com/artman/publish/article_1639.shtml Qui la traduzione: "L'escalation della tensione ad opera dell'amministrazione Bush nei confronti dell'Iran presenta delle somiglianze impressionanti con l'azione di Hitler contro la Polonia e il finale blitzkrieg del Terzo Reich nel 1939. L'ultima carta giocata da Hitler fu di costruirsi una "provocazione deliberata e a sangue freddo" di cui incolpare i polacchi e per mezzo della quale scatenare la vendetta delle forze armate tedesche. La pose in pratica mettendo addosso uniformi polacche a dei prigionieri, drogati, presi da un campo di concentramento nelle vicinanze del confine tedesco, e sparando loro in corrispondenza di una stazione radio al di qua del confine. L'attacco della Polonia alla trasmittente di Gleiwitz fu il casus belli della Seconda guerra mondiale. Per usare le parole di Hitler, "Daro' ai propagandisti una ragione per iniziare la guerra, e non importa che sia plausibile o meno". Cosi' e' stato dal 2001 in poi con l'amministrazione Bush, le cui atrocita' fanno sembrare quelle di Hitler delle inezie". La nostra retorica -piena di fuliggini- sul Paese a stelle e strisce, e' un modello psico-sociale Europeo, da guerra fredda, superato quindi. Radiografare con mente libera, significa poter costruire una storia che sia quanto piu' vicina alla realta' dei fatti, non certo quella regalataci dalla maggioranza della conformita' dei "media istituzionalizzati". P.S. Nella maggior parte dei casi, la definizione di S.Agostino sui corsi e ricorsi della storia, corrisponde al vero Tuttavia, crediamo che avere una integra verita' storica e' quasi impossibile, per l'umanita'. Le problematiche sulle acquisizioni storiche rimangono complesse ed articolate. Subiscono inoltre il peso nel tempo, con rimaneggiamenti sulla memoria interpretativa e, pertanto, nuove chiavi di lettura . E' a nostro avviso quello che sta accadendo in questi giorni sul quotidiano La Repubblica. La nuova iniziativa editoriale, una collana di 8 volumi dedicati al Risorgimento Italiano, in occasione del bicentenario di Giuseppe Garibaldi. Frutto di un lavoro di un gruppo di storici, sembra che (e lo vedremo) stia offrendo nuove interpretazioni di un periodo complesso e, per certi versi, contraddittorio del nostro recente passato. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti * La differenza fra diritto e obbligo dell'avvocato in giudizio: la giustizia che vorremmo Chissa' perche' in alcuni Paesi occidentali anglosassoni, cosi' come nell'Europa continentale, in Francia ad esempio, il diritto e l'obbligo alla difesa tecnica sono concetti che non coincidono. E chissa' perche', sempre in Francia e negli Usa, il diritto all'autodifesa e' sancito in modo chiaro, netto e solo in casi determinati si ha la rappresentanza obbligatoria di un legale (Art. 18 NOUVEAU CODE DE PROCEDURE CIVILE "Les parties peuvent se défendre elles-mêmes, sous réserve des cas dans lesquels la représentation est obligatoire") Il nostro articolo 24 della Costituzione, al pari di molte costituzioni straniere, sancisce il diritto alla difesa. Perche' dalla Suprema Corte americana cio' significa diritto inviolabile proprio di ogni persona ad autodifendersi, anche senza difensore e da noi, invece, imporre alla persona la difesa tecnica anche se volesse, a torto o a ragione, esercitare in proprio il proprio diritto. Il giudice francese e' soggetto a quel semplice e intuitivo principio generale, contenuto nel codice di procedura francese nella sezione VII rubricata La défense, secondo cui puo' sempre sentire le parti stesse.(art. 20 <7>NOUVEAU CODE DE PROCEDURE CIVILE "Le juge peut toujours entendre les parties elles-mêmes" ). Noi italiani, invece, possiamo "stare in giudizio" solo "con il ministero di un difensore" (salvo per cifre irrisorie di 516, 00 euro circa), cioe' solo se rappresentati e difesi da un avvocato abilitato e siamo sentiti dal giudice civile solo a chiarimento dei fatti (interrogatorio libero delle parti), o per formare una prova a noi contraria (l'interrogatorio formale) o a scopi conciliativi. Ma non "a fini di difesa". Credo che esista una relazione di causa-effetto fra la distanza cittadino-giustizia e lo stato attuale di quest'ultima, della sua lentezza, della sua farraginostita', cavillosita' e burocrazia. In Italia la complessita' e cavillosita' delle procedure e prassi giudiziarie e' tale da impedire di fatto l'esercizio del diritto di difesa proprio di ogni cittadino. Non ci sono dubbi. Ma la soluzione non e' impedirgli per questo l'accesso diretto al giudice. L'ordinamento, infatti, testimone di tanta distanza fra il cittadino medio e la risoluzione giudiziale di una sua controversia, anziche' tentare di ridurla come dovrebbe, ponendo drasticamente mano alla semplificazione normativa, allo snellimento delle procedure, all'utilizzo di formulari, schemi, guide pratiche... l'aumenta, fino a renderla incolmabile. Colmabile solo con la mediazione di categoria. In altre parole, il gia' affievolito diritto alla difesa, dovuto all'inghippo procedurale, oltre che all'indomabile corpo normativo italiano, lo si riduce ancora, togliendo al cittadino la possibilita' dell'autodifesa. Doppio scacco. Siccome e' -te lo abbiamo reso- difficile, allora non e' per te. E l'originario "diritto alla difesa" cede il passo all' "obbligo di munirsi di un difensore". Sappiamo bene quante insidie comporti una citazione in giudizio, sappiamo sempre bene quanti risvolti giurisprudenziali si nascondono dietro ad una notifica, conosciamo le preclusioni che derivano dal non capitolare bene le prove testimoniali. Credo anche pero' che la giustizia in Italia sia questa matassa arrotolata e incomprensibile (molto spesso per i tecnici stessi!), proprio perche' roba da avvocati e non da cittadini. Forse cosi' non sarebbe se il diretto interessato fosse maggiormente coinvolto nella tutela dei propri diritti e doveri. Quegli stessi diritti e doveri che gli si chiede quotidianamente di adempiere, salvo poi tenerlo fuori dai meccanismi e dai tempi di difesa. E' evidente che l'obbligo dell'avvocato inibisce alla radice molte cause di modesto valore, soprattutto dove la parcella le rende in automatico antieconomiche. Molte, troppe, questioni non valgono la pena del giudizio, gia' di per se' lungo, incerto e troppo costoso, salvo che non divengano questioni di principio. Ma se i propri diritti e doveri non valgono la pena, il cittadino si arrende al diniego di giustizia. E torna in auge la legge della giungla. Domani, anche senza l'obbligo dell'avvocato forse il "neonato" cittadino non se la sentira' di sfidare l'ignota aula tutto solo, o rimarrebbe traumatizzato. Ma dopodomani? Fra uno, due, cinque, dieci anni? Se alla possibilta' di avvalersi di un legale (anche con il gratuito patrocinio a spese dello Stato se non abbiente) si aggiungesse questa possibilita' in piu', la propria autodifesa, forse le cose dovrebbero necessariamente cambiare. Forse potremo cominciare a veder circolare nei tribunali quello che vediamo oggi per i ricorsi verso le multe al codice della strada: moduli chiari e leggibili, giudici che verbalizzano i contenuti delle domande giudiziarie dei singoli cittadini, siti Internet di istruzioni chiare e concise sui temi piu' comuni, a disposizione dei volenterosi che vogliono attuare tutta la tutela e la difesa che lo Stato gli promette, e non solo quella che conviene, al netto delle spese legali. L'avvocato avra' comunque e sempre il suo spazio vitale e fondamentale nelle cause dove sara' voluto, richiesto e pagato. La sua professionalita' potra', ad esempio, esplicarsi con le consulenze stragiudiziali anche precedenti ad una causa. Altrettanto potranno fare le associazioni che si sentono qualificate. In tutto questo il cittadino prendera' quella coscienza che oggi e' preclusa dal filtro e dalla mediazione del legale: quali siano davvero, in concreto, i propri diritti e i propri doveri e le prospettive giudiziali degli stessi. Diventera' piu' consapevole delle proprie operazioni quotidiane, dai risvolti legali delle stesse (dall'adesione ad un contratto ad una bega di vicinato, al recupero di un credito). Saranno cittadini piu' consapevoli e preparati perche' lo Stato li dovra' ascoltare e rispondere in prima persona. Piu' responsabili e con capacita' critiche che potranno, nella migliore delle ipotesi, tradursi anche in un elettorato piu' maturo e meno manipolabile. Magari decideranno che la giustizia debba davvero esser riformata. Dal canto suo, le corti si dovranno finalmente alzare dal cavillo e dal cicciolo avvocato/controavvocato-giudice per diventare al servizio di chi la interpella. Con sentenze comprensibili e finalmente, oltre che "In Nome Del Popolo Italiano." anche per il popolo italiano, non solo per i suoi avvocati. Qui una nostra proposta di legge in materia, a partire dal giudice di pace: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=172082 * legale Aduc, avvocato iscritto all'Ordine di Firenze ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone Il consumatore razionale, l'utilita' marginale decrescente e gli scialacquatori Intendiamoci, non e' che in passato non ci fossero persone che facevano follie pur di possedere o consumare beni voluttuari, di quelli che se non ce l'hai non muori. "Scialacquatori" di soldi ci sono sempre stati. Quel che e' cambiato, nell'epoca dell'approccio "emozionale ai consumi", e' l'appagamento dei bisogni materiali primari: rispetto a pochi decenni fa, non e' un problema per la grande maggioranza degli italiani (e degli occidentali) procurarsi pane, carne, energia elettrica, gas, telefoni, automobili ed altri beni cosiddetti primari. Cio' rende piu' difficile capire il perche' di un acquisto, in quanto la scelta di come acquistare e' piu' legata al valore simbolico del bene/servizio. Per toglierci di dosso l'odore "voluttuario" e –forse- per dare un senso alle nostre e alle altrui scelte, puo' essere utile andare a rileggere la teoria del consumatore razionale che presuppone –per l'appunto- l'esistenza di un consumatore: - che abbia coscienza delle risorse di cui dispone (quanti soldi ho?). E' il cosiddetto vincolo di bilancio; - che disponga di tutte le informazioni relativamente ai prezzi e ai prodotti disponibili sul mercato; - che conosca i suoi bisogni (bere, mangiare, divertirsi, curarsi, ecc.); - che sappia ordinare in base alle sue preferenze tali bisogni. L'obiettivo di ognuno e' massimizzare l'utilita' che ricaviamo dal paniere di beni che acquistiamo. E' evidente che piu' beni possiamo permetterci, piu' aumenta tale utilita'. Nel nostro mondo razionale e semplificato, piu' possiamo spendere, piu' utilita' acquisiamo, piu' bisogni soddisfiamo. Se pero' analizziamo quanta utilita' ci da', per esempio, ogni singola mela, riscontriamo che ogni mela successiva ci e' meno utile della precedente. Dopo una corsa sotto il sole siamo forse disposti a spendere anche 5 euro per avere una bicchiere d'acqua, la sua utilita' e' infatti enorme. Per il secondo non saremmo disposti a tanto, ci e' meno utile (ci siamo gia' bagnati la gola). Questa regola e' stata definita dagli economisti utilita' marginale decrescente: l'utilita' marginale di un bene e' sempre decrescente al crescere della sua quantita', perche' all'aumentare delle dosi di un prodotto diminuisce l'utilita'. Applicando questa regola a un insieme di prodotti, il consumatore razionale determina il suo paniere ottimale. L'utilita' che mi da' un bicchiere d'acqua e' sicuramente maggiore di quella di un pacchetto di pop corn, cosi' un panino mi sara' piu' utile di un biglietto per andare al cinema. Dopo aver bevuto tre bicchieri d'acqua e mangiato due panini, pero' -se mi saranno rimasti ancora soldi- la visione di un film mentre mastico pop corn appaghera' di piu' i miei bisogni, rispetto all'ingurgitare un terzo panino. La metamorfosi dei bisogni E' stato facile far si' che il nostro immaginario e razionale consumatore attribuisse un'utilita' maggiore all'acqua e al panino, rispetto a cinema e pop corn. I primi due prodotti sono indispensabili, degli altri se ne puo' fare a meno. Quindi e' relativamente semplice comprendere perche' e' arrivato a comporre un determinato paniere (due panini, 3 bicchieri d'acqua, un biglietto cinematografico e una confezione di pop corn). L'operazione di classificazione dei bisogni e' molto meno semplice nel consumatore reale dei giorni nostri, dove si e' verificata una metamorfosi dei bisogni. Oggi, non c'e' piu' l'esigenza di tagliarsi i capelli, ma di crearsi un look; il vino non appaga piu' il bisogno calorico, ma e' occasione di gusto, meditazione o di sballo. Questi semplici esempi, ci fanno intuire la difficolta' per un osservatore su cosa dia piu' utilita' ad un consumatore: il look trasgressivo? O la meditazione con un Chianti d'annata? E' per questo che tendiamo a definire e a definirci un po' tutti "scialacquatori". ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA LA SUCCESSIONE Dal punto di vista giuridico la successione e' l'evento attraverso il quale uno o piu' soggetti (successori od eredi) subentrano in tutti i rapporti giuridici di cui era titolare un'altra persona (il “de cuius”). La successione e' disciplinata principalmente dal Codice Civile agli artt.456 e segg., mentre per le imposte dovute valgono le regole dettate dal relativo testo unico, il d.lgs. 346/90, modificato da numerosi successivi provvedimenti tra i quali la legge 383/01 -che ha abolito l'imposta di successione, e la Finanziaria 2007 -che l'ha reintrodotta. Esaminiamo le regole generali relative alla successione ed alle imposte ad essa collegate. Questioni specifiche e complesse vanno valutate approfondendo l'argomento tramite la lettura delle leggi e delle varie direttive dell'Agenzia delle entrate, magari con l'aiuto di un legale. Chi sono gli eredi Gli eredi legittimi sono -in linea generale- i parenti. Sono ancora esclusi i conviventi, ma ammessi i figli naturali (nati fuori dal matrimonio). Una distinzione importante, per individuare i beneficiari di un'eredita', e' legata all'esistenza o meno di un testamento. IN ASSENZA DI TESTAMENTO In questo caso, secondo i principi della successione, gli eredi dell'intero patrimonio (mobiliare ed immobiliare) sono il coniuge e figli (ed i loro figli in rappresentanza), poi gli ascendenti (genitori e nonni) ed in ultima analisi -se non esistono altri parenti- i fratelli e -in rappresentanza degli stessi- i loro figli. Al coniuge spetta, in ogni caso, il diritto di abitazione e l'uso del mobilio della casa di residenza coniugale, se caduta nell'eredita'. Piu' in particolare: ** Coniuge (senza figli, ascendenti ne' fratelli): 100% del patrimonio al coniuge; ** Coniuge e figlio unico (pur in presenza di ascendenti e fratelli): 50% al coniuge e 50% al figlio; ** Coniuge e piu' figli (pur in presenza di ascendenti e fratelli): 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli in parti uguali; ** Coniuge ed ascendenti (senza figli ne' fratelli): 2/3 al coniuge, 1/3 agli ascendenti in parti uguali; ** Coniuge e fratelli (senza figli ne' ascendenti): 2/3 al coniuge, 1/3 ai fratelli in parti uguali; ** Coniuge, fratelli e ascendenti (senza figli): 2/3 al coniuge, il 25% agli ascendenti in parti uguali, l'8,33% ai fratelli in parti uguali; ** Solo figli (pur in presenza di ascendenti e fratelli): 100% ai figli in parti uguali; ** Solo ascendenti e fratelli (senza figli): 50% agli ascendenti e 50% ai fratelli, in parti uguali; ** Solo ascendenti (senza coniuge ne' figli ne' fratelli): 100% diviso tra gli ascendenti. ** Solo fratelli (senza coniuge' ne' figli ne' ascendenti): 100% diviso tra i fratelli; Agli altri parenti entro il sesto grado (fino al figlio del secondo cugino), andra' in eredita' l'intero patrimonio in parti uguali solo in caso di assenza dei sopraccitati soggetti. SE IL TESTAMENTO C'E' In caso di testamento il bene non deve essere suddiviso necessariamente tra i parenti stretti: c'e' infatti la possibilita' di lasciare dei beni a persone estranee (persone care, amici, parenti lontani). Pertanto il bene potra' essere lasciato a chiunque sia stato indicato. Pero' attenzione: figli e coniugi sono legittimari e non possono essere diseredati. Dovranno essere comunque ed inderogabilmente rispettate le quote di legittimita' (si veda il prospetto riportato sulla scheda IL TESTAMENTO). Accettazione dell'eredita', dichiarazione di successione L'apertura della successione avviene alla morte del de-cuius e presso il tribunale di zona del suo ultimo domicilio. A cio' segue la delazione, ovvero l'offerta dell'eredita' ai cosiddetti “chiamati all'eredita'”. Tale delazione, come gia' visto, puo' avvenire per testamento o per legge. I chiamati all'eredita' devono valutare se accettare o rinunciare. L'accettazione trasforma il chiamato all'eredita' in un erede vero e proprio e puo' essere: ACCETTAZIONE ESPRESSA: il chiamato dichiara espressamente, con atto pubblico o scrittura privata, di accettare l'eredita'. E' un atto unilaterale ed irrevocabile. ACCETTAZIONE TACITA: avviene tramite il compimento di un atto che fa presupporre la sua volonta' di accettare (art.476 c.c.). Cio', per esempio, attraverso l'appropriazione dei beni ereditati o la loro vendita, donazione, cessione, etc.. ACCETTAZIONE CON BENEFICIO D'INVENTARIO: e' l'unica forma di accettazione che permette di tenere distinti i beni dell'erede da quelli ereditati dal “de cuius”, con la conseguenza che l'erede rispondera' ai debiti ereditari solo nei limiti del valore della propria quota (art.490 c.c.). Tale accettazione deve avvenire mediante dichiarazione ad un notaio o presso la cancelleria del tribunale ove e' aperta la successione. L'accettazione deve avvenire entro tre mesi e quaranta giorni (tre mesi per fare l'inventario e 40gg per decidere) dall'apertura della successione nel caso in cui il chiamato sia in possesso dei beni ereditari. Diversamente si puo' accettare entro il termine di prescrizione del diritto, 10 anni. Presso un notaio o il cancelliere del tribunale puo' anche essere depositato un atto di RINUNCIA. La rinuncia, che fa perdere la qualita' di erede, puo' avvenire entro il termine di prescrizione di 10 anni, e puo' essere fatta a patto di non possedere i beni ereditari e se non si sono compiuti atti che possano determinare l'accettazione tacita. Entro gli stessi 10 anni la rinuncia puo' essere revocata, ma solo nel caso in cui nessun altro erede abbia nel frattempo accettato l'eredita'. Da precisare che, in caso di legato testamentario, non occorrerebbe presentare alcuna accettazione. E' infatti possibile la sola rinuncia, mentre l'accettazione si da' per certa. DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE Se l'asse ereditario comprende beni immobili e/o diritti immobiliari, i chiamati all'eredita' (esclusi quelli che hanno rinunciato) e i legatari sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione ed a pagare, all'atto della presentazione, le imposte ipo-catastali, i bolli e la tassa ipotecaria. La presentazione deve avvenire entro un anno (*) dall'apertura della successione (che in genere corrisponde alla morte del “de cuius”), all'Ufficio del registro presso l'ufficio locale dell'Agenzia delle entrate del luogo dell'ultima residenza del defunto. Puo' avvenire di persona o tramite raccomandata a/r (in questo caso vale la data di spedizione) e dev'essere fatta utilizzando -pena la nullita'- lo stampato fornito dall'ufficio del registro conforme al modello approvato dal ministero delle Finanze. La dichiarazione dev'essere correlata da una serie di documenti, tra cui: - copia autentica dell'atto di pubblicazione del testamento davanti al notaio (ove ci sia testamento); - certificato di morte o copia autentica della sentenza di morte presunta; - stato di famiglia del defunto e degli eredi e legatari e i documenti probanti la parentela naturale; - eventuali rinunce d'eredita'; - copia autentica degli eventuali accordi per l'integrazione dei diritti di legittima lesi; - certificato catastale dei fabbricati e dei terreni (uso successione); - certificato destinazione urbanistica terreni (eventuale); - prospetto delle imposte auto-liquidate (ipotecarie, catastali e bollo). Se dopo la presentazione sopravvengono eventi che possono dar luogo a cambiamenti riguardanti l'eredita' nonche' maggiorazioni dell'imposta, gli eredi devono presentare una dichiarazione sostitutiva o integrativa, sempre entro il termine di un anno previsto per la prima dichiarazione. (*) il termine di presentazione e' stato portato da sei mesi ad un anno nel 2003, per effetto della legge 326/03. I cambiamenti introdotti dalla Finanziaria 2007 e dal decreto fiscale collegato (vedi sotto) non hanno compromesso questa disposizione. Pur facendo ritornare valida la legge sull'imposta di successione nella versione in vigore prima del 24/10/01 (versione che prevedeva il termine di sei mesi, appunto), hanno anche precisato (Finanziaria 2007, art.78 comma c) che il termine resta di un anno. Le imposte da pagare Due recenti leggi (la finanziaria 2007 -legge 296/06- e il decreto fiscale collegato -d.l. 262 convertito nella legge 286/06-) hanno reintrodotto l'imposta di successione abrogata nel 2001 (dalla legge 383), riattivando le regole fissate dal “vecchio” testo unico -il d.lgs.346/90- nella versione vigente al 24/10/2001, ovvero prima dell'abrogazione, con alcune modifiche inerenti le aliquote e le modalita' di calcolo. Per le successioni aperte prima del 3/10/06 (data di entrata in vigore del decreto 262/06) sono solo dovute le imposte ipo-catastali ed i bolli (da auto-liquidare con la presentazione della dichiarazione di successione) mentre per quelle aperte successivamente e' dovuta anche la nuova imposta di successione. CHI DEVE PAGARE Sono obbligati solidalmente tutti gli eredi per l'intero ammontare dovuto. Il coerede che ha accettato con beneficio di inventario e' obbligato nel limite del valore della propria quota ereditaria, mente il legatario e' obbligato solo per l'imposta relativa al proprio legato (uno o piu' beni specificatamente assegnatigli, si veda la scheda IL TESTAMENTO). QUANTO SI PAGA: Per le successioni aperte dal 3/10/2006 l'imposta di successione e': ** Per trasferimenti a favore del coniuge e parenti in linea retta: 4% sul valore netto eccedente, per ciascun beneficiario, il milione di euro; ** Per trasferimenti a favore dei fratelli e delle sorelle: 6% sul valore netto eccedente, per ciascun beneficiario, i 100.000 euro; ** Per trasferimenti a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonche' agli affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6% senza franchigia; ** Per trasferimenti a favore di altri soggetti: 8% senza franchigia; Attenzione: Se il beneficiario dei trasferimenti e' una persona portatrice di handicap grave (ai sensi della legge 104/92), l’imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l’ammontare di 1.500.000 euro. NOTE: - per “valore netto” si intende il risultato di una somma algebrica che comprende tutte le attivita' e passivita' ereditate. Il calcolo e' effettuato dall'ufficio dell'Agenzia delle Entrate con i dati desunti dalla dichiarazione di successione. - Sui trasferimenti di aziende (o di quote sociali od azioni) fatte ai discendenti, non si paga l'imposta, a patto che gli eredi proseguano l'attivita' per un periodo non inferiore ai cinque anni con rilascio di apposita dichiarazione contestualmente alla dichiarazione di successione (pena la decadenza del beneficio); SE LA SUCCESSIONE COMPRENDE UN IMMOBILE sono dovute anche le imposte ipotecarie e catastali, nella misura del -rispettivamente- 2% ed 1% calcolati sul valore degli immobili, con un minimo di 168 euro. Se per almeno uno degli eredi sono applicabili i benefici “prima casa” le due imposte sono dovute in misura fissa di 168 euro ciascuna. Queste imposte, unitamente ai bolli, devono essere liquidate e pagate dagli eredi prima della presentazione della dichiarazione di successione, in autoliquidazione con modello F23 presso qualsiasi concessionario, banca o ufficio postale. Liquidazione dell'imposta di successione, accertamenti e riscossione coattiva LIQUIDAZIONE La liquidazione dell'imposta avviene da parte dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate sulla base dei dati presenti sulla dichiarazione di successione, tramite notifica di un apposito “avviso di liquidazione” che deve avvenire -pena la decadenza- entro tre anni dalla presentazione della dichiarazione. Il termine entro cui pagare e' di 90 giorni dalla notifica dell'avviso di liquidazione, pena il calcolo di interessi semestrali e sanzioni (vedi piu' avanti). In certe condizioni e' possibile ottenere una rateizzazione del pagamento dell'imposta di successione, previa presentazione di adeguate garanzie (ipoteca, titoli di stato, fideiussione, etc.). La rateizzazione, di massimo cinque rate annuali, e' ottenibile facendo domanda entro 60gg dalla notifica dell'avviso di liquidazione ed ottenendone autorizzazione entro i successivi 90gg. Sulle rate saranno calcolati gli interessi. ACCERTAMENTI E SANZIONI In caso di irregolarita' formali (errori sui dati o mancanza di uno o piu' allegati) ne dara' avviso al contribuente chiedendo di regolarizzarsi entro 60 giorni. La mancata regolarizzazione comportera' la nullita' della dichiarazione, ovvero la stessa si intendera' come mai presentata. Se invece l'ufficio ritenesse la dichiarazione incompleta o infedele (mancata indicazione di alcuni beni ereditati, valori indicati in misura minore o non conformi, oneri e passivita' inesistenti, etc.etc.) potrebbe provvedere alla sua rettifica ed alla liquidazione dell'eventuale maggiore imposta. La rettifica dev'essere notificata con apposito avviso entro due anni dalla notifica del primo avviso di liquidazione. In caso di omessa dichiarazione (anche di quella sostitutiva o integrativa) l'accertamento d'ufficio con liquidazione -o riliquidazione- dell'imposta dovuta puo' avvenire entro cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa. Per conoscere le sanzioni e cosa fare per regolarizzarsi tramite tramite ravvedimento operoso si veda la scheda: “Sanzioni tributarie amministrative per le abitazioni” RISCOSSIONE COATTIVA Se gli avvisi di liquidazione od accertamento non vengono pagati entro il termine previsto scatta la riscossione coattiva. Questa avviene tramite iscrizione a ruolo con emissione di cartelle esattoriali da parte dei concessionari della riscossione, ai sensi del d.p.r. 43/88 (art.67 e segg.) con tutte le conseguenze di legge. RIMBORSI Possono avvenire per diversi motivi (pagamenti eccessivi od indebiti, riconoscimento tramite sentenza passata in giudicato dell'appartenenza a terzi di beni per cui e' stata pagata l'imposta, ricomparsa del "morto presunto", pagamenti eccessivi per mutamenti della devoluzione ereditaria, etc.etc. ). I rimborsi devono essere richiesti -a pena di decadenza del diritto- entro tre anni dal pagamento o dal giorno in cui e' sorto il diritto alla restituzione con domanda da presentarsi di persona o tramite raccomandata a/r senza busta. Ha collaborato Barbara Vallini (Rita Sabelli) ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. 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