====== AVVERTENZE ========================= Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori. Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti, per combattere le arroganze di ogni tipo. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452 URL: http://www.aduc.it Avvertenze numero 2008-11 del 1 Giugno 2008 In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/ In questo numero: - Editoriale. "Vola Alitalia e paga l'Italia". Non volare Alitalia per fermare la dilapidazione del pubblico denaro http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=241 - Le petizioni dell'Aduc - Usi & consumi - News dal Mondo http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=241 - Le iniziative http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=241 - La scheda. TRASPORTO PUBBLICO: MULTE E LORO RISCOSSIONE http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=222219 - La pulce nell'orecchio. OTTO PER MILLE: AGGIORNAMENTO SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE PER L'ANNO 2007 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php - MediCare? Il Divino Aborto, commedia dell'Italia a Sovranita' zero. Otto buoni consigli per il neo-ministro Sacconi http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php - Osservatorio Legale. Immigrazione, il "pacco" sicurezza e la giustizia penale http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php - MacroMicro Economia. La vera grande opera: accesso in fibra ottica per tutti http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php - Il Condominio. Il regolamento di condominio http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php - Gli Articoli ------------------------------------------- Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc: - Usi & Consumi http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi - Droghe http://droghe.aduc.it Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. - Salute http://www.aduc.it/dyn/salute/ Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza, tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter. - Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria http://investire.aduc.it Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo - Telecomunicazioni http://www.aduc.it/dyn/tlc i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia ------------------------------------------- EDITORIALE "Vola Alitalia e paga l'Italia". Non volare Alitalia per fermare la dilapidazione del pubblico denaro E' partita la campagna di informazione "Vola Alitalia e paga l'Italia" per non acquistare piu' biglietti dalla disastrata 'compagnia di bandiera' e aiutarla a chiudere. Ecco le ragioni per non rimandare l'inevitabile e ancor piu' costoso fallimento di domani: - centinaia di migliaia di milioni prelevati dalle tasche dei contribuenti per coprire il passivo di Alitalia, che nel biennio 2006-2007 ha superato il miliardo di euro (1.121.000.000). L'ultimo 'prestito ponte' di 300 milioni di euro, appena trasformato in finanziamento a fondo perduto, e' stato sottratto dal fondo per la ricerca scientifica, e quindi ai malati che aspettano nuove cure; - Alitalia continua ad occupare importanti rotte nazionali ed internazionali, impedendo l'ingresso di altre compagnie piu' competitive, anche straniere, che potrebbero offrire prezzi piu' bassi per gli utenti; - nel 2005, Alitalia ha avuto pure velleita' espansionistiche ed ha acquistato (o meglio ricevuto in regalo) Volare Web, compagnia sull'orlo del fallimento che ha fregato migliaia di utenti mai rimborsati per i voli cancellati (utenti che probabilmente non vedranno mai una lira grazie proprio a questa operazione); - l'Ue ha gia' aperto una procedura contro l'Italia per i finanziamenti statali all'Alitalia, procedura che potrebbe portare a sanzioni che tutti noi contribuenti dovremmo ancora pagare; - nessuno vuole comprare Alitalia* a causa del pesante intervento dei sindacati e dello Stato, che dettano condizioni incompatibili con il mercato; - quanti di voi almeno una volta sono incappati in uno dei numerosissimi scioperi dei dipendenti di Alitalia? Qui tutte le informazioni specifiche: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=221966 _NOTA SULL'AZIONE LEGALE INTRAPRESA DA ALITALIA CONTRO L'ADUC_ Alitalia avrebbe dato mandato ai legali per tutelare i propri interessi in relazione alle nostre dichiarazioni con cui ieri si preannunciava questa iniziativa, considerandole "lesive della propria immagine e potenzialmente molto dannose". Ma quello che abbiamo detto non e' niente di nuovo, e davvero crediamo che incolparci della pessima immagine di Alitalia sia ridicolo. A distruggere la propria immagine ci hanno pensato da soli in tutti questi anni di disastri. ------------------------------------------- LE PETIZIONI DELL'ADUC Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle. Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito. ONU / VATICANO La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo. http://www.aduc.it/dyn/holy PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486 La pillola che consente l'aborto farmacologico http://www.aduc.it/dyn/ru486 SPOT INDESIDERATI AL CINEMA La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'. http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai http://www.aduc.it/dyn/rai ------------------------------------------- USI & CONSUMI Notizie dal mondo ITALIA / Competitivita': il Belpaese superato da Polonia e Romania Italia ancora a picco nelle classifiche della Competitivita' mondiale: al 46esimo posto tra 55 paesi. Il Paese si conferma anche quest'anno ultimo del G7, fanalino di coda dell'Europa e, novita' del 2008, superato anche da Polonia e Romania, rispettivamente al 44 esimo e 44 esimo posto. Le nuove brutte notizie arrivano dal World Competitiveness Scoreboard 2008 pubblicato dall'Imd. La 'think tank' di Losanna che ogni anno mette i 'voti' ai Paesi colloca ancora una volta al primo posto gli Usa, seguiti da Singapore e Hong Kong. Sale al quarto posto la Svizzera che supera il Lussemburgo, mentre scivolano verso il basso l'Austria (14 esima), la Gran Bretagna (21esima) e la Russia (47esima), in una lista che vede all'ultimo posto il Venezuela. Lo scivolone del 2008 dell'Italia segue la risalita dello scorso anno al 42esimo posto dal 48esimo in cui il paese era sprofondato nel 2006. Tra le peggiori performance quella sul fronte del mercato del lavoro (Italia e' ultima in classifica al 55esimo posto), delle Finanze pubbliche (55), e della politica fiscale (52). Bocciata l'Italia anche in tema di infrastrutture di base, di struttura sociale (50). Punti di forza invece la salute e l'ambiente (21esimo posto) e investimenti internazionali (24). Tra le sfide del 2008 l'Imd sollecita di "migliorare l'efficienza del governo attuando le riforme istituzionali; di liberalizzare i mercati e ridurre le tasse; di rafforzare il sistema infrastrutturale e la ricerca; di riformare il sistema educativo promuovendo gli studi tecnici e scientifici. ITALIA / Nel 2007 sequestrati 2,3 milioni di giocattoli falsi. E' record L'allarme sui falsi scatta su un nuovo fronte, quello dei ricambi auto: sono stati infatti 133.408 i sequestri di pezzi effettuati dalle forze di polizia lo scorso anno con un incremento che sfiora il 1000% (esattamente il 932 in piu' rispetto ai 12.922 dell'anno precedente). A tirare le somme sui rischi di imbattersi in prodotti falsi e' l'Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, Giovanni Kessler, nel rapporto annuale, che riepiloga i dati di Polizia e Agenzia delle Dogane. In testa alla classifica delle merci requisite ci sono i giocattoli: bambole, macchinette e giochi vari hanno fatto registrare 'l'aumento piu' consistente' nelle operazioni di sequestro: si e' passati da '89.518 pezzi ritirati nel 2006' ai quasi 2 milioni e mezzo ( 2.316.294) del 2007. Dopo i giocattoli, gli aumenti piu' consistenti li registrano cosmetici e abbigliamento e poi orologi e gioielli. In calo il sequestro di cd e dvd. In totale gli oggetti sequestrati sono 87 milioni. ITALIA / Antitrust: basta invii di sms truffaldini, bloccati gli 899 L'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 7 maggio 2008, ha deciso di bloccare gli invii di sms che invitano i consumatori a chiamare i numeri '899?' dal telefono fisso, con costi rilevanti, che partono da 15 euro come scatto alla risposta. La misura cautelare e' stata adottata nell'ambito di un procedimento avviato per verificare la scorrettezza della pratica commerciale che, invitando con sms a consultare con urgenza una segreteria telefonica per ascoltare un messaggio personale in realta' inesistente, spinge i consumatori a contattare i numeri indicati. Il fenomeno, segnalato da numerosissimi consumatori (solo al call-center dell'Antitrust sono arrivate circa 100 denunce), riguarda sms inviati su numeri di utenze appartenenti ai gestori di telefonia mobile, che invitano a contattare da rete fissa numerazioni a sovrapprezzo con prefisso ?899??. Questi sms non forniscono alcuna indicazione sul costo per ciascuna telefonata e sono inviati senza avere acquisito alcun consenso da parte dei destinatari. L'Autorita', in via cautelare, ha quindi imposto agli operatori alternativi assegnatari da parte del Ministero delle Comunicazioni delle numerazioni non geografiche '899?' (*Karupa, BT Italia, Voiceplus, High Tech Network* e il titolare del dominio *_www.messaggiperte.com_* ), nonche' a Telecom Italia in qualita' di assegnatario di alcune numerazioni 899 in questione, di sospendere l'invio di sms che inducono i consumatori a contattare le numerazioni a sovraprezzo. La misura cautelare si e' resa necessaria perche' i consumatori continuano a ricevere sms non richiesti, con il rischio di pagare costi telefonici elevati e soprattutto non chiaramente identificati. I soggetti che elaborano il contenuto dei messaggi e ne commissionano la diffusione, sui quali sono in corso da parte degli uffici ulteriori approfondimenti istruttori, risultano materialmente e direttamente responsabili della ricezione, non richiesta e non autorizzata da parte degli utenti di telefonia mobile, dei messaggi. Tuttavia la misura cautelare e' stata adottata, al momento, nei confronti degli assegnatari delle numerazioni a sovrapprezzo in quanto a loro carico sono previsti specifici obblighi di controllo rispetto all'ideazione, predisposizione e commercializzazione di servizi su numerazioni ?899??, oltre ad ulteriori obblighi di informazioni, trasparenza e riservatezza, nei confronti della clientela. Obblighi che valgono anche nei casi in cui le numerazioni non geografiche a sovrapprezzo siano state cedute a soggetti terzi. ITALIA / Cala il numero dei bancomat Cala il numero dei bancomat in Italia. Secondo i dati di Banca d'Italia nel 2007 il numero delle carte (di debito) in circolazione erano scese a circa 34 milioni e mezzo, rispetto ai 37 milioni dell'anno prima. Un calo di 2,5 milioni compensato solo in parte dall'aumento delle carte di credito. In crescita le carte prepagate. Resistono ancora assegni circolari e bancari. U.E. / Un terzo dei tacchini contagiati da salmonella Un tacchino su tre in Europa e' contaminato da uno o piu' ceppi di salmonella. Risulta da uno studio dell'Efsa, l'Autorita' per la sicurezza alimentare europea. Rassicurazioni sui tacchini italiani vengono dal Istituto superiore della sanita': il tacchino viene mangiato cotto e il calore distrugge la salmonella. Tuttavia il contagio non e' escluso, se chi manipola il tacchino tocca altri alimenti prima di essersi lavato le mani. ITALIA / Prestiti personali: gli importi medi crescono dell'8% L'importo medio dei finanziamenti personali che gli italiani hanno ottenuto nel 2007 e' salito a 12.388 euro (piu' 8% rispetto al 2006). La provincia che vanta l'importo medio piu' altro e' Chieti, con 14.882 euro per ogni pratica, che rimane in cima alla classifica anche se la cifra e' inferiore del 2,2% rispetto al 2006. Con ammontare medio sopra i 14 mila euro ci sono anche le province di Viterbo, Ragusa, Pisa e Pescara. In aumento anche gli importi medi dei prestiti finalizzati, cresciuti a 6.186 euro (piu' 7,6%). Dati Crif. ITALIA / Aumentano i casi di morbillo L'obiettivo era la scomparsa entro il 2010 a livello mondiale, purtroppo i dati italiani dicono che i casi sono triplicati in pochi mesi. Si parla del morbillo, malattia che si pensava appartenente al passato, ma che in Italia ha fatto registrare dal 2002 oltre 40 mila casi e 6 decessi (negli Usa nello stesso periodo 36 e nessun decesso). L'Italia sembra in controtendenza rispetto agli altri Paesi, a preoccupare sono i tanti casi (635 solo in Piemonte) registrati tra gli ultimi mesi del 2007 e l'inizio del 2008. Fonte Iss. U.E. / Accordo Italia-Grecia per aumentare la produzione del tabacco Italia e Grecia hanno concordato ieri a Bruxelles, in margine ai lavori del Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue, le linee guida per una strategia comune in favore della produzione di tabacco, nell'ambito del bilancio di revisione della Politica agricola comune (Pac), la cui proposta sara' varata domani dalla Commissione europea. Il ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, *Luca Zaia*, e il collega greco *Alexandros Kontos*, indicano fonti ufficiali, 'si sono infatti trovati d'accordo sulla necessita' di salvaguardare le aziende comunitarie che producono tabacco, nel quadro di una reciproca concertazione sul futuro bilancio della Pac'. In particolare, Italia e Grecia sottolineano la necessita' 'di prorogare di tre anni', oltre alla scadenza prevista del 2009, 'il sistema di disaccoppiamento che permette di mantenere un legame tra il livello della produzione e il livello dell'aiuto europeo'. ITALIA / Veronesi: tutti vegetariani o sara' un disastro per l'umanita' Il professor e neo senatore Umberto Veronesi ha annunciato che fara' una battaglia a favore dell'alimentazione vegetariana. Le argomentazione di Veronesi partono dalla constatazione che con una popolazione mondiale in aumento, allevare il bestiame necessario a 'sfamare' sempre piu' persone sara' sempre piu' oneroso, anche perche' continueranno ad aumentare i prezzi degli alimenti base come grano, riso soia e mais. Uova, pesce e latte sono piu' che sufficienti a fornire l'apporto proteico, secondo Veronesi. Senza la 'rivoluzione' vegetariana il mondo si avviera' ad una catastrofe, dove il 20% della popolazione sara' sovralimentata (e quindi malato di obesita') il restante 80% sara' denutrito e ugualmente malato. FRANCIA / Annunci immobiliari con indicazione del consumo energetico "Loft situato a Faidherbe-Chaligny ..., diagnosi di /performance /energetica: G". Nell'annuncio e' visibile lo stato energetico dell'appartamento (in scala decrescente da A a G). Questo tipo d'informazione sara' obbligatorio per quasi tutte le agenzie immobiliari entro il 2012, secondo l'accordo preso il 19 maggio dai rappresentanti del settore con i ministri dell'Ecologia e dello Sviluppo, tutti consapevoli che la spesa per il riscaldamento e l'elettricita' assorbe in media il 15% del bilancio domestico. ITALIA / Tasse comunali: al Sud aumentano velocemente Che i tributi locali aumentino e' risaputo, come conferma l'ultima indagine sull'argomento di Cgia di Mestre. Evidenzia che i comuni che piu' chiedono ai propri cittadini sono quelli liguri, con 901 euro procapite. Se si osservano le tendenze dell'aumento, pero', spiccano i comuni del Sud. Per esempio, in Calabria, nel periodo tra il 2003 e il 2006, le tasse locali sono cresciute quasi del 25%. Nonostante questo, pero', l'equilibrio finanziario dei comuni meridionali e' a rischio, in pratica neppure i forti aumenti della pressione fiscale riescono a coprire le spese e le i minori trasferimenti che provengono dallo Stato. ITALIA / Caro mutui: accordo banche-Governo. Calera' la rata, ma ... Sui mutui e' arrivato l'accordo tra l'Abi e il governo. Le banche offriranno ai clienti la possibilita' di rinegoziare i mutui prima casa a tasso variabile accesi prima del 2007. In pratica i mutuatari potranno pagare le rate nella stessa misura del 2006, quelle residue verranno ricalcolate sulla base dei tassi medi del 2006, nettamente inferiori a quelle attuali, e mantenute fisse fino alla scadenza. L'accordo prevede che la differenza rispetto all'importo attuale delle rate dei mutui venga addebitata su un conto del cliente al quale si applichera' un tasso Irs a 10 anni maggiorato di uno spread dello 0,50 per cento. I clienti potranno chiedere alle banche la rinegoziazione entro la fine dell'anno in corso. Leggi comunicato http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=221042 ITALIA / Dalla polizia municipale il 70% delle multe Quasi 10 milioni di multe, piu' di 26 mila al giorno, 1.087 l'ora, 18 ogni minuto, elevate ogni anno nei capoluoghi di provincia italiani: una "pioggia incessante" di contravvenzioni che costa agli 8,3 milioni di patentati un miliardo di euro l'anno, 132 euro in media per ogni automobilista. Sono alcuni dei dati dello studio della Fondazione Aci "Filippo Caracciolo". Al primo posto - 5,7 milioni di multe, al costo medio di 68 euro - le violazioni all'articolo 7 del codice della strada, quello che da' ai sindaci la facolta' di intervenire in materia di "obblighi, divieti e limitazione della circolazione nei centri abitati": in pratica, zone a traffico limitato (ztl), targhe alterne, blocchi del traffico e strisce blu. Al secondo posto si trovano invece le multe per "divieto di sosta", che sono oltre 2,7 milioni l'anno. Nel dossier si analizza la situazione dei 103 Comuni capoluogo di provincia italiani, campione che riguarda circa un terzo della popolazione - 29,46% - e il 30,89% dell'intero parco circolante della penisola. Dal rapporto emerge che le Polizie Locali erogano, da sole, piu' del 70% del totale delle sanzioni emesse da tutti i soggetti impegnati nella repressione delle violazioni, quali Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. ITALIA / Farmaci e mazzette: arrestati funzionari Aifa e rappresentanti case farmaceutiche Tangenti per condizionare i controlli sulla messa in commercio delle medicine: le hanno scoperte i carabinieri del Nas e i magistrati della procura di Torino in un'inchiesta sfociata oggi in otto arresti. I provvedimenti riguardano sei rappresentanti di case farmaceutiche e due pubblici funzionari legati all'*Aifa, l'agenzia che regola e tutela la circolazione dei farmaci in Italia. * L'inchiesta prese le mosse nel gennaio del 2006 da un episodio di portata in apparenza modesta: l'Aifa si era accorta che uno studio di 'bioequivalenza' tra un farmaco generico e uno specifico era completamente falso. Gli accertamenti furono affidati ai militari del Nas di Torino, che gia' nell'agosto di quell'anno seppero portare alla luce casi di medicinali generici finiti in libera vendita senza prima essere stati sperimentati. Approfondendo la questione saltarono fuori anche scambi di favori, consulenze anomale e, soprattutto, le tangenti per ottenere le autorizzazioni dall'Aifa e il rallentamento di certi controlli. In un secondo fronte di indagine si cerca di capire se i buchi nella rete di sorveglianza possano avere in qualche modo alterato la qualita' dei farmaci e, quindi, provocato rischi per i consumatori. ITALIA / Mappa dell'evasione fiscale I ricercatori del Centro studi Sintesi, 'incaricati' da /Libero Mercato/, hanno messo a confronto i livelli di reddito dichiarato per ciascuna provincia italiana e il relativo livello di consumi. Viene fuori una mappa delle discrepanze che da Sud a Nord diventano sempre piu' evidenti. Queste incongruita' evidenziano, secondo gli autori della ricerca, un buon indicatore del livello di evasione fiscale, che quindi sarebbe piu' accentuata al Sud. Un'unica eccezione e' Aosta che e' la provincia con lo scostamento piu' alto in assoluto. Tra le incongruenze, un numero di auto piu' alto rispetto ai potenziali autisti. Le province piu' virtuose: Bologna, Ferrara e Modena. ITALIA / Aumentano gli sportelli bancari Nel 2007 gli sportelli bancari sono aumentati di circa 900 raggiungendo quota 33.229 e, dopo anni di chiusure, anche le Poste lo scorso anno hanno aumentato gli uffici, seppur di pochissimo, portandoli ad un totale di 12.985. Aumentato anche il numero di carte di pagamento (in totale oltre 50 milioni) e gli utenti che utilizzano l'home banking oltre 11 milioni tra famiglie e imprese. Dati Banca d'Italia. SPAGNA / Paesi Baschi: distribuzione gratuita della pillola del giorno dopo Da giugno, nei centri d'assistenza sanitaria primaria dei Paesi Baschi, la pillola contraccettiva del giorno dopo verra' distribuita gratis, sebbene con ricetta. Lo ha annunciato il presidente del Governo della Comunita' autonoma, *Juan Jose' Ibarrexte*. Finora le donne che accedevano a un servizio sanitario per richiedere il farmaco, dovevano pagare sui 18 euro una volta ottenuta la ricetta. La pillola contraccettiva d'emergenza ha un'efficacia molto alta se assunta nelle prime 24 ore che seguono il rapporto a rischio, dopo assai meno. Con questa decisione, i Paesi Baschi si allineano ad altre Comunita' come la Catalogna, in cui si procede allo stesso modo. A questo punto saranno solo Madrid, Valencia, le Canarie e Castilla-La Mancha a non finanziare /la piladora del dia despuès./ ITALIA / Affitti in crescita lenta Nel secondo semestre del 2007 il mercato delle locazioni segnala, a livello nazionale, una crescita dei canoni di appeno lo 0,4% per i bilocali e dello 0,1% per i trilocali, con un rallentamento che procede ormai da semestri e che in molte citta' significa anche una riduzione dei canoni. Secondo i dati resi noti da *Tecnocasa*, il ribasso più sensibile si è registrato a Bologna, dove la variazione dei canoni per i bilocali è stata -2.2% e quella dei trilocali -1.6%. A Milano la diminuzione è stata rispettivamente dell'1.3% e dell'1.4%. Le uniche grandi città dove non si segnalano cali sono Palermo (+0.1% per i bilocali e +0.2% per i trilocali) e Bari (+0.7% per i bilocali e +1.3% per i trilocali). Negli ultimi sei mesi del 2007 è riscontrato un aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza delle compravendite. Questo tuttavia non si è tradotto in un rialzo dei canoni di locazione perchè l'offerta presente sul mercato, aumentata negli ultimi anni a seguito della corsa al mattone per investimento, è in grado di far fronte alla maggiore domanda senza creare tensione sui valori. Si è notato, inoltre, l'interesse dei proprietari degli immobili a garantirsi una certa continuità nel rapporto di locazione e per farlo sono disposti a rivedere verso il basso i canoni praticati agli inquilini. Questo per non essere costretti a riaffittare l'abitazione con conseguenti oneri gestionali e per non incorrere nel rischio di avere un immobile sfitto che comporti comunque dei costi di mantenimento. Inoltre sono emersi casi, in più città, in cui i proprietari hanno optato per il contratto di locazione di tipo "concordato". AUSTRIA / Boom di passeggeri: le ferrovie approfittano del caro-benzina "Il miglior posto per l'auto e' il parcheggio della stazione". Potrebbe essere questo lo slogan delle ferrovie austriache. Grazie all'alto prezzo dei carburanti, a una maggiore sensibilita' ecologica e all'offerta piu' ampia, nel primo trimestre 2008 la societa' pubblica OEBB ha registrato un aumento di passeggeri del 7%. Il trasporto locale e' salito addirittura dell'11% e il tratto Vienna-Linz del 16%. Non stupisce se, stando ai calcoli dell'azienda, il percorso Vienna- Salisburgo puo' costare anche l'83% in meno usando il treno anziche' la macchina. Anche in Germania si registra una crescita notevole, con Deutsche Bahn che da gennaio ad aprile ha trasportato 20 milioni di passeggeri. U.E. / Ferie estive, occhio alle multe sulle strade In previsione dell'estate turistica, alcuni Stati europei hanno deciso d'appesantire le multe per infrazione al codice della strada. In Ungheria, dal primo maggio chi viaggia a 65 km/h dove c'e' il limite di 50 rischia una contravvenzione da 120 euro. In Spagna chi sfora di 30 km/h ne paga 600. In Slovenia, sempre dal primo maggio, l'eccesso di velocita' sulle strade extraurbane puo' costare 240 euro e se uno viaggia in autostrada a 183 km/h anziche' a 130 rischia di pagarne 320. In Olanda, da aprile, guidare senza cintura di sicurezza e' punito con 90 euro e parlare al telefonino con 150. Anche la Croazia sta preparando un giro di vite. U.E. / La Commissione autorizza i polli 'alla varechina' E' di nuovo autorizzata l'importazione dei polli statunitensi disinfettati col ipoclorito di sodio (varechina). Dal 1997 vigeva un veto per questi animali che dopo la macellazione vengono lavati con la sostanza. Il nuovo regolamento della Commissione europea prevede che anche i produttori dell'Ue possano adoperare la stessa tecnica. Finora era ammesso il lavaggio solo con acqua. ITALIA / Autostrade: mortalita' scesa del 70% dal 1999 La mortalita', sulla rete autostradale gestita da Autostrade per l'Italia, e' scesa del 70% dal 1999 ad oggi. Lo ha detto l'amministratore delegato della societa', Giovanni Castellucci. 'Abbiamo ridotto del 70% il tasso di mortalita' sulla nostra rete - ha detto Castellucci - raggiungendo e superando con due anni di anticipo l'obiettivo posto dall'Unione europea. La riduzione del 70% della mortalita' dal 1999 ad oggi e' un risultato conseguito con continui interventi migliorativi dell'infrastruttura e con iniziative volte a modificare il comportamento e a responsabilizzare il conducente'. ITALIA / Consumi: italiani infedeli alle marche e ai punti vendita Aumentano gli italiani che cambiano abitudini d'acquisto. Complice anche la crisi economica, sempre piu' consumatori 'tradiscono' marche e punti vendita. Secondo una ricerca Gfk Eurisko, il 50% degli italiani dichiara di informarsi maggiormente prima di effettuare un acquisto (piu' 8% rispetto al 2005), e aumenta del 6% il numero di chi afferma di cambiare piu' facilmente rispetto al passato ,sia il punto vendita che la marca. ITALIA / Inflazione al 3,6%, non accadeva dal 1996 Balzo dell'inflazione in Italia. Nel mese di maggio - secondo la stima preliminare dell'Istat - l'indice dei prezzi al consumo sale al 3,6%, il livello piu' alto degli ultimi 12 anni. Per trovare lo stesso livello si deve infatti risalire al mese di agosto del 1996 quando l'inflazione era appunto al 3,6%. Nel mese di aprile, invece, l'inflazione era al 3,3%. Rispetto al precedente mese l'indice dei prezzi registra un rialzo dello 0,5%. Sempre in base alla stima provvisoria, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di maggio una variazione di +0,6%, rispetto al mese precedente e una variazione di +3,7%, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Sulla base dei dati finora pervenuti gli aumenti congiunturali piu' significativi dell'indice per l'intera collettivita' si sono verificati per i capitoli Trasporti (+1,8%), Abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+0,6%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,5%). Si e' registrata una variazione nulla nel capitolo Istruzione, mentre variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (-0,7%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%). Gli incrementi tendenziali piu' elevati si sono registrati nei capitoli Abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+6,8%), Trasporti (+6,2%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+5,7%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (-3,5%) e Servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%). ITALIA / Parcheggi. Roma: strisce blu addio Il comune di Roma ha deciso di rimuovere le strisce blu da tutto il territorio comunale, quindi per ora niente sosta a pagamento. La decisione a seguito della sentenza del Tar del Lazio che ha annullato la delibera con la quale il Comune di Roma aveva istituito nuove strisce blu nel quartiere Ostiense. Secondo i giudici amministrativi il provvedimento non chiarisce la specifica ragione per la quale la zona e' stata definita 'di particolare rilevanza urbanistica', facendo venir meno, in quanto tale, l'obbligo di riservare aree di parcheggio gratuite. ------------------------------------------- LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA LA SCONFITTA RENDE PIU' STUPIDI L'insuccesso, oltre ad essere frustrante, rende anche piu' stupidi. Almeno secondo gli studiosi della Radboud Universiteit, Nimega (Olanda). Le conclusioni della ricerca dicono che il fallimento influisce negativamente su tre funzioni cognitive fondamentali per il successo: capacita' di pianificare, di visualizzare e modificare immagini mentali e filtrare informazioni (per distinguere le cose importanti da quelle meno rilevanti). Speriamo che di questa ricerca ne tengano conto i nostri rappresentanti nelle istituzioni, a tutti i livelli. In Italia non e' diffuso il concetto che chi vince esercita il potere esecutivo e chi perde fa opposizione, cioe' controlla l'operato del governo. La consociazione, oggi concertazione, e' prassi comune e questo non e' un bene per i cittadini, spesso meravigliati da decisioni bipartisan, cioe' consociative. La stragrande maggioranza delle leggi presentate durante il periodo detto della prima Repubblica, e' stata approvata da maggioranza e opposizione e si sa come e' andata a finire. Speriamo di diventare un Paese dove chi governa prende le decisioni e chi e' in minoranza si opponga. La portabilita' dei mutui Firenze, 15 maggio 2008. Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=220187 FIRENZE. PARCHEGGIO P.ZZA ALBERTI. CHI CI GUADAGNA? IL TESTO DELL'ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI Nei giorni scorsi, grazie ad una inchiesta video di Marco Bazzichi, abbiamo denunciato (1) come il Comune di Firenze abbia sprecato milioni di euro pubblici per l'ennesima opera inutile: il sempre-vuoto parcheggio di Piazza Alberti, che per le sue qualita' estetiche e' stato ribattezzato dai fiorentini 'la zanzariera'. Nei momenti di punta, nel parcheggio non vi sono piu' di 30 automobili, tutte posteggiate al piano terreno. Gli altri 5 (cinque) piani risultano del tutto inutilizzati. Il parcheggio ha una capienza di 662 posti auto e 18 moto, oltre a box e posti auto in vendita e mai venduti. Nel 2003 il Comune prometteva che i lavori di risistemazione avrebbero consegnato ai fiorentini e agli abitanti del quartiere una piazza completamente nuova, con un aumento della superficie di circa 7500 mq. Cosa mai avvenuta, in quanto il parcheggio si estende oltre la superficie dell'ex deposito Ataf, occupando cosi' parte della piazza. Sempre secondo quanto promesso dal comune, il project financing 'Firenze Mobilita'', gestore della struttura, prevedeva che la spesa fosse esclusivamente a carico di capitali privati (costo previsto 16,193 mln di euro). *Ed e' proprio questo il capitolo piu' oscuro* rispetto al gettito di denaro pubblico in questo genere di servizi, ovvero quello riguardante il ?project financing? Firenze Mobilita', soggetto che per il 17% appartiene a Firenzeparcheggi e ad altre societa' a capitale misto pubblico-privato (tra cui CCIAA di Firenze, Aeroporto di Firenze S.p.A.). Non solo, ma il 10 marzo 2008, l'assessore uscente alla Finanza di progetto, Tea Albini, ha annunciato in Consiglio Comunale che Firenze Parcheggi deve acquisire il 52% di Firenze Mobilita'. *Si tradisce cosi' la logica alla base dei project financing*, che nascono dalla radicale divisione di compiti e costi fra pubblico e privato. Visto che il parcheggio e' vuoto e quindi a rimessa, sono perlomeno poco trasparenti le motivazioni che hanno spinto i privati a parteciparvi. Ricordiamo inoltre che i lavori dovevano concludersi entro il 2005, ma tutt'oggi e' lontana dall'essere completata la parte del centro commerciale. Qui il testo dell'esposto: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=220184 (1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=219947 ANCORA TALIDOMIDE? INTERROGAZIONE PARLAMENTARE Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale - Partito Democratico In Germania si e' appena concluso con un accordo di risarcimento l'affaire Contergan -farmaco a base di talidomide assunto negli anni '50 e '60 da donne incinte contro dolori e nausee, e rivelatosi poi causa di malformazioni del feto (1). In Italia si stimano le vittime in 600/700, ma un censimento ufficiale non e' mai stato fatto. Nel 1962 il Ministero della Sanita' ne ordino' il divieto del commercio ed il ritiro dal mercato con un ritardo di 6 mesi rispetto agli altri Paesi europei. Per il mancato risarcimento si e' dovuto attendere il 2006, quando la legge n.27 all'art.3 prevedeva il riconoscimento giuridico della malattia ma il decreto attuativo non e' mai stato emanato. La Finanziaria 2008 ha stanziato alcuni fondi (insufficienti) in merito. Per la voce "risarcimento danni da trasfusioni, vaccini e talidomide", sono stati stanziati 180 milioni di euro annui a partire dal 2008 (che si aggiungo ai 100 gia' previsti per il 2007) per il risarcimento dei danni subiti a seguito di trasfusione, vaccinazioni e sindrome da talidomide. Un'interrogazione presentata da me medesima lo scorso novembre 2007 alla Camera, grazie alla collaborazione dell'Associazioni TAI Onlus e della Cellula Coscioni di Millano, non ha mai avuto risposta (2). In questi giorni l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ha fatto presente che *il Brasile* registra la terza generazione di vittime del talidomide. A seguito dell'affaire Contergan, nel 1962 quel Paese ha bandito il talidomide, ma pare che sia circolato ancora fino al 1965. A cio' s'aggiunga che nel 1964 il dermatologo israeliano Jacob Sheskin scopri' l'efficacia del talidomide contro la lebbra. Da allora, migliaia di lebbrosi brasiliani sono stati curati con Talidomida, la pasticca a basso costo prodotta in America Latina, che nel frattempo viene prescritta anche contro Aids e cancro. *Il Brasile non e' l'unico Paese ad autorizzarla*. E' presente anche in altri Stati da quando, dieci anni fa, la statunitense "Food and Drug Administration" diede il via libera, sotto strettissima vigilanza, a Thalomid dell'azienda Celgene per trattare malattie del midollo spinale. In Europa il principio attivo, utilizzabile nella cura del mieloma multiplo, e' in fase di autorizzazione. E comunque, il suo parente stretto, Lenalidomid, e' gia' in vendita dal 2007 sotto il nome commerciale di Revlimid (prodotto da Celgene). E su questo, sempre l'Aduc ha sollecitato il nostro ministero ad intervenire. Per questo ho presentato un'interrogazione al ministro del "Lavoro, Salute e Politiche Sociali", Maurizio Sacconi, per sapere se - nel nostro Paese la circolazione di farmaci con questo principio attivo e' in corso o lo sara' a breve; - quali precauzioni sono in corso o saranno prese per evitare il ripetersi di quanto gia' avvenuto nel nostro e negli altri Paesi. (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=219447 (2) http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=727 Qui il testo dell'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=220303 REGIONE LAZIO E ROM. LE INADEMPIENZE 23 anni fa la regione Lazio approvava la legge "Norme in favore dei Rom" (1). Una legge all'avanguardia, prima in Italia, che affrontava il problema dei Rom con largo anticipo e che, se attuata, avrebbe probabilmente evitato i problemi dei quali oggi tutti parlano. La legge, tutt'ora valida, ha come finalita' la valorizzazione della cultura e l'integrazione del popolo dei Rom. Dopo 23 anni questi obiettivi non sono stati raggiunti perche' nessuno li ha perseguiti. Il problema e' esploso ed e' diventato difficilissimo far accettare ai cittadini l'idea di integrazione. Purtroppo, oggi, l'attivita' dei Rom e' ai margini della legalita' o del tutto illegale, sono sentiti come nemici, di qui gli episodi di intolleranza e violenza dei giorni scorsi. Ovvio che chi delinque deve essere perseguito e, forse, buona parte dei Rom dovrebbero essere perseguiti, ma occorre guardare al futuro e iniziare a fare quello cui non si e' dato inizio 23 anni fa. "Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?" diceva l'Alighieri. Un referente c'e' ed e' la Regione ed e' bene che inizi a porre mano alla propria legge. (1) http://213.175.14.104/Produzione/Normativa/Leggi.nsf /RicercaWeb/A9E1633D28EC1CC5C1256FF900459DCD IMMIGRAZIONE. LA POLITICA DELLA PAURA EFFICACE IN TERMINI ELETTORALI, MA PEGGIORERA' LA SITUAZIONE Il clima che si sta consolidando verso gli immigrati, clandestini e non, e' in grandissima parte artificiale ed ha una motivazione politica ben precisa: generale paura nella gente che, a sua volta, non potra' non premiare quei 'duri' che faranno finta di risolverne le cause con la forza bruta. Un po' come alcune grandi catene internazionali di fast food, che da una parte causano l'obesita' e dall'altro investono in prodotti per dimagrire, si creano leggi che costringono alla clandestinita', e poi si propongono misure emergenziali per combatterla. E che nella gran parte dei casi si tratti di fobia piu' che di una giustificata reazione, lo confermano le statistiche sul crimine, e persino il capo della polizia, Antonio Manganelli, che oggi ha ammesso come in Italia ci sia "una percezione di insicurezza diffusa al di la' della ragione". Nulla di male usare la 'carta della paura' se non fosse che, oltre ad allontanarci da qualsiasi soluzione efficace, si stimolano anche episodi di intolleranza come quelli di Napoli, dove alcuni si sono sentiti giustificati nel confrontare le proprie paure con la violenza. La realta' e' che la normativa attuale ostacola il percorso verso la legalita' a centinaia di migliaia di lavoratori clandestini, spesso sfruttati, che quotidianamente assistono i nostri anziani, lavorano nei nostri cantieri e nei nostri campi. E visto che sono privi di qualsiasi diritto e protezione, possono in ogni istante ritrovarsi per strada. E' del tutto naturale che tutto questo possa alla lunga innescare un ciclo interminabile di clandestinita' e illegalita'. Se invece di una legge criminogena ne avessimo una che permettesse un percorso di legalita' a chi ha un lavoro e non delinque (e non sono solo le badanti!), allora potremmo anche discutere di misure severe contro i clandestini. Ma oggi, perseguire penalmente tutti i clandestini e chi li assume al nero, significa centuplicare la popolazione carceraria, oltre che mettere in ginocchio un Paese che sul lavoro clandestino sostiene ormai interi settori economici. Ed il problema della sicurezza non potra' che aggravarsi. TELERISCALDAMENTO SAN GIULIANO TERME (PISA). LE BUGIE DEL COMUNE. ESPOSTO IN PROCURA Il delegato dell'Aduc, Gianfranco Mannini, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica contro il comune di San Giuliano Terme (Pisa) e la Toscana Gas oggi Toscana Energia per il reato di "Interruzione di pubblico servizio". Nell?esposto si sottolinea che, dopo l?intervento della Autorita' di vigilanza sui servizi pubblici, anche la Guardia di Finanza a cui la Corte dei Conti aveva affidato l?incarico dopo nostra denuncia, ha accertato che l?impianto e' sicuramente pubblico trattandosi di "Opera di urbanizzazione primaria" che, come tale, e' di proprieta' della Toscana Gas a nome e per conto del Comune di San Giuliano per cui non poteva essere ceduto ad un privato per due ovvi motivi: 1 - trattandosi, appunto, di impianto pubblico la normativa vigente ( D.lgs 267/00 ?art. 113, c.2 e l' art. 35 della legge 448/01)) stabilisce che: *"gli Enti locali non possono cedere la proprieta' degli impianti, delle reti e delle altre dotazioni destinate all'esercizio dei servizi pubblici";* 2 - l?impianto e' di proprieta' della Toscana Gas in quanto gestore del servizio a nome e per conto del Comune, quindi la societa' Toscogen non aveva nessun titolo di proprieta' per poterlo mettere in vendita come, incredibilmente e' avvenuto. Per cui deve essere dichiarato nullo il contratto di cessione alla ESCO Milano. Una volta accertato che si tratta di SERVIZIO PUBBLICO di cui non puo' che essere proprietario il COMUNE o la propria azienda TOSCANA GAS, risulta del tutto ovvio che l'onere del mantenimento del servizio spetta al Comune tramite Toscana Gas con cui, peraltro, ha una convenzione per il mantenimento del servizio fino al 2016. Ricordando, inoltre, che trattandosi di opera di urbanizzazione primaria i cittadini l'hanno gia' pagata, per cui non sono percorribili soluzioni pasticciate, ne' sotto il profilo tecnico perche' la rete di distribuzione del metano non e' in grado di garantire l?erogazione per 160 caldaie individuali, ne' sotto quello economico con richiesta di ulteriori contributi ai cittadini. */In attesa che il Comune provveda al rifacimento dell'impianto che comportera' ovvi tempi lunghi, consigliamo ai cittadini /*di acquistare un piccolo boiler elettrico a riscaldamento rapido, facendosi rilasciare regolare fattura e controllare la differenza di consumo elettrico per poi chiedere il rimborso a coloro che hanno creato l?attuale situazione di interruzione del servizio. Nell'esposto si segnala, anche, la necessita' di accertare la notizia secondo la quale, attualmente la ESCO Milano fornirebbe l'energia termica alla piscina comunale e alle scuole. Se cio' corrisponde al vero, non ci risulta che tale rapporto di fornitura sia stato concluso a seguito di una regolare gara d?appalto pubblica *Concludendo, dalla narrazione dei fatti emergono e si intrecciano situazioni equivoche e disinvolte operazioni finanziarie, poste in essere da rappresentanti di enti locali e da quelli di una Azienda pubblica ai danni, oltre che dei cittadini utenti, dell'ambiente, del demanio pubblico, della Regione Toscana e della Comunita' europea.* *Situazioni che, purtroppo, hanno come conseguenza prodotto l'interruzione del servizio pubblico di erogazione di energia termica a circa 160 famiglie.* Qui il testo completo dell'esposto in Procura della Repubblica: http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=220328 SMS TRAPPOLA. BENE L'ANTITRUST, MA L'AGCOM CHE FA? Il blocco degli sms truffaldini che invitano a telefonare ad un numero 899 e' una buona cosa. Brava l'Antitrust. */Non possiamo che rilevare tuttavia l'ignavia dell'Autorita' delle comunicazioni (Agcom/)* che, anche in questa partita, si e' distinta per la sua incapacita' e, probabilmente mancanza di volonta', di colpire i responsabili dei raggiri perpetrati tramite numeri speciali (non solo 899, ma pure satellitari, 892, 48, ecc.) che continuano a gonfiare illecitamente le bollette degli italiani. E' da tempo che avevamo denunciato il fenomeno insieme a migliaia di utenti. Ma dall'Agcom nulla [1]. Oggi e' intervenuta in modo perentorio, giustamente perentorio, l'Antitrust che nel provvedimento ha 'colpito' i gestori telefonici ed altri operatori che, seppur non direttamente responsabili, sono sicuramente 'complici' interessati del raggiro. Nel giro di pochi mesi e' la seconda volta che l'Antitrust interviene "in anticipo" rispetto all'Agcom. Nel febbraio scorso, l'Autorita' per la concorrenza e il mercato ha emanato un provvedimento che ha impedito a Telecom Italia di continuare a disattivare la linea telefonica agli utenti che avevano contestato gli addebiti dovuti a presunte chiamate verso numeri satellitari. Dopo l'intervento dell'Antitrust, l'Agcom prese provvedimenti*/. Insomma l'Agcom, l'autorita' che dovrebbe garantire il buon funzionamento del settore, segue '? E' come se i pompieri intervenissero a spegnere un incendio solo dopo che il 118 ha evacuato tutti gli abitanti della zona imprigionata dal fuoco. Ma intanto qualche cadavere e' rimasto sul terreno. *[1] */Sms truffaldini e numeri 899: l'Agcom annuncia 'retate' per evitare bollette gonfiate, ma e' complice insieme a Ministero e gestori/ http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=208331 Altri comunicati sui numeri speciali http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=899&tipo=comu La Casta Costituzionale Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=220595 COMUNE DI ROMA. APPELLO AL SINDACO: FATTI NON PAROLE Fatti non parole. Uno slogan conosciutissimo che vorremmo fosse fatto proprio dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno (che riunisce oggi la propria squadra, cioe' gli assessori), al quale facciamo da subito tre richieste. * Iniziamo dai problemi "spiccioli": Roma e' una citta' sporca, basta girare per le strade per rendersene conto, sia in centro che in periferia. I romani pagano ogni anno circa 475 milioni di tassa per la nettezza urbana (mediamente piu' 23,7% rispetto al 2006). Visti anche gli aumenti, vorremmo una citta' pulita. E' possibile? * Le strade romane sono disastrate. 10 anni fa (!) lanciammo un concorso: a chi avesse trovato 500 metri di strade intatta avremmo assegnato un milione di lire (era l'anno di grazia 1998, il comune ebbe 2600 miliardi in piu', oltre al bilancio ordinario, per finanziare Giubileo e Roma Capitale). Ovviamente non si presento' nessuno. Sappiamo di motorini che finiscono nelle buche e delle relative tragedie. Vorremmo avere una citta' con strade e marciapiedi sistemati. E' possibile? * Quando piove, Roma appare una succursale di Venezia, tanto che nei giorni di pioggia abbiamo proposto di cambiarle il nome in quello del capoluogo veneto. Sturare tombini e caditoie non e' il massimo della programmazione urbanistica ma rende meno problematica la vita dei romani. Vorremmo una citta' che non si allaghi quando piove. E' possibile? Saremmo grati al Sindaco se affrontasse, anche, questi semplici problemi. RETTE SANITARIE ASSISTENZIALI. IL CONSIGLIO DI STATO DIFENDE GLI ANZIANI E BOCCIA LE PRETESE DEL COMUNE DI FIRENZE Il 16 maggio scorso il* Consiglio di Stato *(organo di appello dei Tribunali Amministrativi Regionali)* ha emesso una fondamentale ordinanza respingendo l'impugnazione proposta contro una ordinanza del TAR Toscana in materia di compartecipazione dei parenti alle rette di degenza in RSA e di computo dei redditi degli anziani.* Riassumiamo brevemente la vicenda. A gennaio del 2008 il TAR Toscana si e' pronunciato in via cautelare sul caso di una signora fiorentina, cui il Comune di Firenze e la RSA chiedevano, per la degenza della madre, il pagamento di una retta di circa 1.500 euro al mese, a fronte di una pensione percepita dall'anziana di 249 euro. In prima battuta la signora si era addirittura trovata costretta a chiedere un mutuo per far fronte alle richieste economiche del Comune. Il TAR le aveva dato ragione, decidendo che, nelle more del giudizio, la signora avrebbe dovuto pagare solo 249 euro al mese. *Il Comune di Firenze, nonostante fosse ben consapevole di agire violando la legge, ha appellato l'ordinanza ricevendo una batosta dal massimo organo di giustizia amministrativa. * Inutile dire che temiamo che questa chiara sconfitta, che mette a tacere le illegittime pretese comunali, non sara' sufficiente a fermare ne' il Comune chiamato in causa ne' gli altri. E cio' perche' i cittadini che volessero far valere i propri interessi dovrebbero far causa, accollandosi le spese legali di due gradi di giudizio. */La vicenda fiorentina si concludera' il 26 giugno, quando il TAR Toscana decidera' definitivamente se annullare il Regolamento comunale che disciplina questo servizio. In caso di accoglimento del ricorso, non se ne giovera' solo chi lo ha proposto, ma tutta la cittadinanza fiorentina poiche' una sentenza positiva (che ci auspichiamo) eliminera' per tutti, e per sempre, il regolamento e costringera' (suo malgrado) il Comune a rispettare la legge./* Qui' il testo dell'ordinanza: http://www.aduc.it/dyn/rsa/ordinanza_Consiglio_di_Stato.pdf Qui il settore del nostro sito Internet con tutte le informazioni sulla vicenda e le indicazioni per presentare ricorso: http://www.aduc.it/dyn/rsa Telefonia, bollette gonfiate e numeri speciali. Per essere credibile, la tardiva Agcom faccia rimborsare tutti i truffati L'Agcom oggi ha annunciato l'approvazione del nuovo piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni. Un provvedimento importante che potrebbe porre termine allo stillicidio di bollette gonfiate da numeri speciali, sia relativi alla telefonia fissa (899, satellitari) sia alla telefonia mobile (numeri che iniziano per "4" collegati alla 'vendita' di loghi e suonerie). Ma per l'appunto "potrebbe", perche' c'e' un metodo e una storia che non ci fanno sperare bene. *_Il metodo_* e' quello di interventi sempre tardivi; talmente tardivi che credere in una sorta di complicita' o timidezza dell'Autorita' coi vari gestori e' il minimo che possa venire in mente. Interventi tardivi nonostante, tra associazioni e utenti, le segnalazioni che pervengono all'Agcom sono tantissime (come, del resto ammette la medesima Autorita'). *_La storia_* e' quella tutt'ora in corso: sono migliaia i contenziosi tra utenti, che aspettano i rimborsi di quanto ingiustamente pagato, e gestori che anche a distanza di anni cercano di recuperare quanto illecitamente addebitato in bolletta. */Cosa sarebbe cambiato col provvedimento di oggi?/* Ovviamente vorremmo pensare positivo, ma proprio non ce la facciamo. */Saremmo meglio predisposti a farlo se ci arrivasse un segnale forte/*: quello della soluzione del pregresso, cioe' imporre il rimborso per tutti i malcapitati che, loro malgrado, sono stati vittime della gestione para-delinquenziale di queste numerazioni a valore aggiunto. *_Per rendersi conto_* che non siamo afflitti da paranoia e mania di persecuzione, basta farsi un "giretto" nelle migliaia di denunce-lettere che pubblichiamo quotidianamente sul nostro sito, nello specifico setore dedicato alle Telecomunicazioni, "Aduc Tlc": http://www.aduc.it/dyn/tlc RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI E POLITICHE SOCIALI FIORENTINE: PER AIUTARE GLI ANZIANI CI VUOLE BEN ALTRO CHE TURBANTINO DI SPINACI E CIBREO ALLA FIORENTINA! All'indomani della pronuncia del Consiglio di Stato che ha bocciato le illegittime pretese economiche del Comune di Firenze nei confronti degli anziani non autosufficienti e dei loro parenti per la degenza in RSA (Residenza Sanitarie Assistenziale) (1), l'assessore Graziano Cioni -presidente della Societa' della salut - festeggia gli ultracentenari fiorentini con turbantino di spinaci e cibreo alla fiorentina. Domani mattina, infatti, 42 ultracentenari fiorentini saranno fra i 300 ospiti dell'assessore nel Salone dei Cinquecento, per festeggiare e coccolare gli anziani,* "/risorsa preziosa per la nostra citta/'". Ancor piu' preziosa, per l'amministrazione fiorentina, se provvede da se' a gestire la propria condizione di grave non autosufficienza, aiutando il Comune a "contenere" i costi dei ricoveri in RSA. * Nel comunicato stampa di lancio dell'iniziativa, oltre a sottolineare che Firenze e' una delle citta' dove l'aspettativa di vita e' piu' alta rispetto al resto del Paese e che l'aumento di insorgenza di patologie e invalidita' pone la "questione anziani" in testa alle "/priorita' degli interventi in campo sociosanitario/", si evidenzia la strategia alla base delle politiche sociali del Comune di Firenze e della Societa' della Salute: *prediligere la domiciliarita' dei servizi.* *Tutto bene a parole, se non fosse che molti anziani, e i loro congiunti, non possono far fronte ne' economicamente ne' logisticamente alle gravi condizioni di salute in cui versano i primi, e si vedono costretti a ricorrere a cliniche private a costi proibitivi (circa 3000 euro al mese). _La domiciliarita' di cui si vanta il Comune di Firenze e' in molti casi una schiavitu' e una vessazione sia per l'anziano che per i suoi parenti._* */I 14.150,00 euro spesi dal Comune per il pranzo nel Salone dei Cinquecento avrebbero coperto i costi di degenza in RSA per una persona per un intero anno, e forse avrebbero risparmiato a tutti noi un ipocrita teatrino fatto di applausi ai "nonni". /* (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/comu.php?id=220607 AIUTI ALL'INDUSTRIA DEL TABACCO, UNO SCANDALO DI IPOCRISIA Il via libera dell'Europarlamento agli aiuti al tabacco fino al 2012 e' uno scandalo di ipocrisia. Mentre si continua a combattere una guerra a suon di carcere per chi coltiva qualche piantina di marijuana in casa propria, si e' deciso di incentivare la produzione di una sostanza che uccide 4 milioni di persone ogni anno nel mondo. Molte, ma molte di piu' di tutte le droghe proibite messe insieme, dalla cocaina all'eroina, dalla cannabis all'ecstasy. Basti pensare che, secondo le statistiche dell'Organizzazione mondiale della Sanita' e del Ministero della Salute italiano, i morti per cannabis sono di media 0 (zero) l'anno. Siamo convinti che la proibizione sia la strada sbagliata, anche per il tabacco, il cui monopolio andrebbe alle narcomafie come gia' oggi accade per le sostanze proibite. Ma incentivarne la produzione con i denari dei cittadini europei e' davvero troppo. I costi ricadranno non solo sui lavoratori di tabacco nei Paesi extraeuropei, costretti a competere in un mercato drogato dai finanziamenti pubblici, ma anche sulle tasche dei cittadini, visto che gli effetti del tabacco sulla salute costituiscono oggi uno dei costi piu' elevati per i sistemi sanitari nazionali. La politica sulle droghe, legali e non, e' ormai un'offesa alla ragione, alla scienza, ai Paesi piu' poveri, al libero mercato e a milioni di consumatori il cui unico crimine e' quello di divenire dipendenti da una sostanza piuttosto che di un'altra. TELEFONIA E TV SATELLITARE: LE AZIENDE ABOLISCANO SUBITO I CALL CENTER A PAGAMENTO L'Autorita' per le Garanzie nelle telecomunicazioni (Agcom) ha deliberato (1) l'approvazione dell'elenco delle numerazioni da inserire nel blocco permanente di chiamata (2). Un provvedimento importante che potrebbe porre termine allo stillicidio di bollette gonfiate da numeri speciali, sia relativi alla telefonia fissa (899, satellitari) sia alla telefonia mobile (numeri che iniziano per "4" collegati alla 'vendita' di loghi e suonerie). Sarebbe utile iniziare a far chiarezza anche sui numeri che iniziano con il 199, anche questo a valore aggiunto. Tale numerazione serve alle aziende per offrire servizi di assistenza ed informazioni ai propri utenti ed e' il chiamante (cioe' l'utente) a pagare una tariffa per l'accesso a tale servizio. Nulla da eccepire se non nel caso in cui l'utente paga un prodotto o servizio all'azienda e, per avere informazioni sul prodotto o servizio stesso, deve pagare ulteriormente, il che e' del tutto anomalo. *Facciamo l'esempio di Sky*. Per avere accesso ai suoi programmi occorre pagare un abbonamento, ma in caso di problemi con il collegamento del decoder e la verifica della funzionalita' dell'impianto, e' necessario fare un numero che inizia con il 199, che e' "a valore aggiunto", bella frase che sta a significare che si paga di piu'. *Visto che l'Agcom ha gia' annunciato, *nell'ambito del nuovo piano di numerazione nazionale, *l**a completa gratuità dei servizi di ?customer care? offerti dagli operatori di telecomunicazioni,* sarebbe un bel gesto adeguarsi sin da subito. */A Sky, come a tutte le aziende che offrono tale prestazione in relazione ad un bene o servizio pagato dall'utente, chiediamo di trasformare immediatamente il 199 in 800 (numero verde) o in una normale telefonata. /* (1) http://www.agcom.it/provv/d_201_08_CONS/d_201_08_CONS.htm (2) http://www.agcom.it/provv/d_201_08_CONS/d_201_08_CONS_all_1.pdf FISCO: DETASSARE GLI STRAORDINARI? La detassazione degli straordinari serve ai lavoratori? Abbiamo diversi dubbi in proposito. Se si volessero sostenere i salari si dovrebbero detassare complessivamente i costi del lavoro e non soltanto gli straordinari, cosi' da coinvolgere tutte le tipologie di lavoro, quello stabile e quello flessibile. Sembra che tutti siano d'accordo, Governo ed opposizione, sindacati e imprenditori. Comprendiamo il Governo che ne ha fatto un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, comprendiamo gli imprenditori che otterranno una diminuzione del costo del lavoro e maggiore elasticita' nell'utilizzo dei lavoratori, quelli che non comprendiamo sono l'opposizione e i sindacati. L'opposizione progressista dovrebbe puntare a estendere la percentuale degli occupati e il sindacato a tutelare quelli piu' deboli e, soprattutto, ad evitare che nei prossimi rinnovi contrattuali le imprese chiedano di non aumentare la retribuzione base, proprio perche' ci sono gli straordinari detassati che compenseranno! Al tutto si aggiungeranno fenomeni di elusione fiscale. Insomma non ci pare che l'operazione sia lungimirante. Matrimonio gay e fantascienza Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=220845 ROMA: PIOVE, CONSIGLI AD ALEMANNO Piove a Roma e la capitale si blocca: strade allagate, tombini e caditoie straboccanti, sistema di illuminazione in tilt. Che piova poco o tanto, che ci siano le foglie o no, quando Giove Pluvio decide di versare un po' d'acqua, la Capitale d'Italia si trasforma in una citta' lagunare. Le solite cose che succedono da anni. Alcune operazioni per annullare, o quantomeno diminuire, l'impatto della pioggia sulla citta' ci sono: pulire tombini e caditoie. Servono soldi? Non necessariamente perche' il problema puo' essere risolto imponendo alle imprese che scavano (Acea, Italgas, Telecom, ecc.) di pulire anche i pozzetti del tratto di strada interessato allo scavo. Poiche' tutte le strade romane prima o poi saranno interessate dai lavori, il problema troverebbe soluzione nel volgere di qualche anno e senza costi aggiuntivi per la comunita'. Come s'impone alle ditte di ricoprire con l'asfalto superfici di strada maggiori della larghezza dello scasso da loro operato, cosi' si puo' imporre la ripulitura dei chiusini. Trovato l'uovo di Colombo? Certo! Ci permettiamo questo consigli al neo sindaco, Gianni Alemanno. L'alternativa e' quella di rivolgersi a Giove Pluvio invocandone la misericordia con qualche rito sacrificale. PS: questi stessi consigli li facemmo ai due sindaci precedenti. Come e' andata a finire e' noto a tutti. RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI: PASSI PER LE BANCHE, MA ALMENO IL GOVERNO NON INGANNI I MUTUATARI. UN NUOVO TENTATIVO DI BLOCCARE LE SURROGHE? Ieri il Governo ha sbandierato un accordo con l'associazione delle banche prevedendo "un risparmio pari a circa 850 euro all'anno" per 1.250.000 famiglie circa. *Peccato che la notizia sia falsa*. Nel comunicato dell'Abi si legge che l'accordo *non prevede alcun risparmio*, ma solo una dilazione nel pagamento: si concede un ulteriore finanziamento (a tassi abbastanza agevolati: l'IRS decennale piu' lo 0,5%). */Le famiglie, quindi, non risparmieranno alcunche', ma pagheranno ulteriori interessi!/* */Il forte sospetto e' che questa operazione sia un ulteriore tentativo di bloccare le surroghe che sono, invece, un vero risparmio per i mutuatari/* (e quindi un costo per le banche). In questi anni gli spread di mercato applicati ai tassi (fissi o variabili) dei mutui sono molto diminuiti. Sostituire un mutuo oggi implica, quasi sempre, avere uno spread piu' basso. Con la negoziazione-beffa proposta dal Governo e dalla banca si applicherebbe lo stesso spread. Questa operazione consentirebbe alle banche di non perdere i vecchi mutui (tanto remunerativi per loro e tanto costosi per i clienti). Crediamo sia sintomatico che il Governo non abbia deciso di dare attuazione (manca ancora lo specifico decreto) a quanto gia' previsto in materia nella Finanziaria 2008, cioe' la sospensione di alcune rate da pagare quando si e' in difficolta'. Ci rendiamo conto che faccia piu' effetto populistico e mediatico un nuovo decreto che attuare una legge prevista dal precedente Governo di una maggioranza politica diversa, ma se al centro della propria politica ci fossero gli interessi dei mutuatari questi problemi dovrebbero essere affrontati in modo diverso. La falsa notizia del risparmio di 850 euro e' figlia di questa logica e sintomatica di una partenza quantomeno sgradevole del nuovo Governo. La rinegoziazione proposta dal Governo e dall'Abi, puo' essere utile a chi e' in difficolta' a pagare le rate aumentate (e non troverebbe alcuna soluzione migliore nel mercato), per cui e' meglio bloccare la rata ai tassi del 2006, anche se questo implica *un aumento degli interessi da pagare*. Chi e' in grado di pagare il vecchio mutuo a tasso variabile (o puo' accedere ad una surroga con tassi migliorati) e' bene che *non* faccia questa rinegoziazione perche' non risparmia niente, anzi aumenta gli interessi da dare alla banca. In alcuni casi, una rinegoziazione (vera) del mutuo o una sostituzione dello stesso implica dei risparmi, ma non in questo. Vediamo come funziona questa rinegoziazione-beffa: *1)* la nuova rata e' al tasso medio del 2006, quindi ?nell'immediato? si paga meno di oggi; *2)* la differenza fra vecchia e nuova rata *si paga* attraverso un *nuovo finanziamento* che la banca concede al tasso IRS decennale piu' lo 0,5% (oggi sarebbe circa il 5,1%); *3)* se i tassi dovessero scendere e la vecchia rata fosse inferiore a quella rinegoziata, la differenza diminuirebbe il finanziamento col quale si sono pagate parte delle precedenti rate. Il tasso Euribor a sei mesi medio nel 2006 e' circa il 3,5%, oggi e' oltre il 4,8%: prima che questo accada passera' molto tempo. Il grosso degli interessi, quindi sara' gia' pagato (accumulando un nuovo debito non indifferente);* 4)* quando si sara' finito di pagare le rate previste dal vecchio mutuo, si continuera' a pagare le rate fino al rimborso completo del nuovo finanziamento. */Questa rinegoziazione implica quindi dei costi e mai un risparmio. /*Il Governo ha solo concordato con l'Abi un piano di finanziamento agevolato per pagare parte delle rate dei mutui a tasso variabile. */Ci dispiace dirlo, ma sul fronte della tutela degli utenti bancari, il Governo e' partito male. /* RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI DI STATO. ABBIAMO FATTO I CONTI: E' UNA BEFFA Alcune variabili dell'accordo fra ABI e Governo relative al piano di rinegoziazione dei mutui a tasso fisso sono ancora da definire, ma il quadro generale dell'accordo ? cosi' come illustrato dall'ABI ai mezzi d'informazione - ci ha gia' consentito di fare delle stime attendibili sulla "convenienza" relativa all'adesione o meno a questa iniziativa. Il "vantaggio" principale ? secondo l'ABI ed il Governo ? di questa negoziazione consisterebbe nella possibilita' di mantenere la rata costante (diminuendola da subito) avvantaggiandosi comunque di una eventuale diminuzione dei tassi. Sembra una bella cosa... ed invece e' un beffa come dimostra la simulazione che alleghiamo. Abbiamo ipotizzato un mutuo a tasso variabile stipulato a gennaio del 2006 con le condizioni tipiche dell'epoca: - capitale 100.000 euro - durata 20 anni, rata mensile - tasso Euribor a 6 mesi con spread dell'1,25% Abbiamo calcolato tutte le variazioni dell'Euribor avvenute ogni mese. La rata iniziale era di 602,30 euro, l'ultima rata di 717,19 euro. Abbiamo ipotizzato che nei prossimi due mesi (nel quale il tasso non varia) il mutuatario aderisca alla rinegoziazione proposta dal Governo. Calcoliamo la nuova rata secondo il modello Governo-ABI: il tasso medio dell'Euribor a sei mesi nel 2006 e' stato pari all 3,27%, con lo /spread/ dell'1,25% si giunge ad un tasso del 4,52% che implica una nuova rata di 633,73 euro. A questo punto, abbiamo ipotizzato che i tassi d'interesse inizino a scendere cosi' come sono saliti nei passati tre anni, in maniera esattamente speculare per poi continuare il ciclo (rialzi e ribassi) fino alla scadenza. *Anche in questa ipotesi, favorevole per il mutuatario, la rinegoziazione comporterebbe interessi aggiuntivi per oltre 3.500 euro (6% degli interessi normalmente pagati) ed un allungamento del mutuo di circa 15 mesi. * Se, invece, i tassi d'interesse rimanessero invariati fino alla scadenza, il malcapitato pagherebbe circa 11.500 euro di interessi in piu' (il 16,26% degli interessi che avrebbe pagato) e si vedrebbe allungare la durata del mutuo per 48 rate! Con una effettiva rinegoziazione, che preveda una diminuzione dello spread applicato al tasso di riferimento del mutuo, il mutuatario ottiene una diminuzione *_effettiva_* della rata che non dovra' scontare a scadenza. Un vero risparmio quindi, non una beffa! Se il Governo intende aiutare effettivamente i mutuatari, deve agire sulla rinegoziazione finalizzata alla diminuzione degli spread, e non con una finta diminuzione della rata che poi verra' scontata a scadenza./ / 1) A questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazionedistato.pdf la simulazione del piano di ammortamento con stima della variazione al ribasso dei tassi Euribor 2) A questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazionedistatotassoinvariato.pdf la simulazione del piano di ammortamento con tassi Euribor costanti fino a scadenza Qui il nostro comunicato di oggi sulla beffa delle nuova norme: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=221042 Legge 194. Ru486 e contraccezione d'emergenza, questi i nuovi fronti della guerra per i diritti delle donne. Interrogazione /Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico/ A trent'anni dall'approvazione della Legge 194, il diritto all'aborto legale e' nuovamente sotto attacco. In pochi in Parlamento chiedono la sua abolizione /tout cour/t (nonostante le rumorose pressioni della Chiesa Cattolica che ora presenta il conto alla maggioranza dopo averla aiutata a diventare tale), ma la disapplicazione di alcune sue parti e la mancanza di educazione contraccettiva costituiscono oggi il nuovo fronte di guerra alla liberta' della donna. Se la pillola abortiva Ru486 sta per essere finalmente commercializzata in Italia (grazie all'Europa), non e' ancora chiaro come il Governo intenda regolamentare la sua somministrazione. Sarebbe davvero un insulto alla ragionevolezza ed una limitazione della liberta' della donna imporre, come alcuni esponenti del Governo hanno suggerito, un ricovero coatto di tre giorni per l'assunzione di due pastiglie. Soprattutto, sul fronte della prevenzione all'aborto, vi e' ancora oggi un atteggiamento refrattario, dettato da dogmi religiosi che non ammettono il sesso se non per procreare e all'interno del matrimonio. Con questa logica, la contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo) e' ancora oggi sottoposta all'obbligo di ricetta, un ostacolo enorme a cui si aggiunge una sempre piu' stravagante disobbedienza civile di medici arcireligiosi. Ho chiesto quindi oggi al Governo, con una interrogazione depositata al Senato, come intenda regolamentare la somministrazione della pillola Ru486 e cosa intenda fare per promuovere l'educazione e l'accessibilita' alla contraccezione di emergenza. Qui l'interrogazione: http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=221066 NUCLEARE. SCAJOLA IMMEMORE Il ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, rilancia il nucleare ma, evidentemente, non ricorda quello che disse e fece il governo di cui faceva parte. Cerchiamo di rinfrescare la memoria a quanti dimenticano. Il nucleare fu gia' riproposto dal precedente governo Berlusconi (2001-2006), ma non se ne fece nulla. Lo stesso ministro Scajola annuncio' (agosto 2005) che avrebbe costituito una commissione per lo studio dei prezzi della benzina, che non risulta abbia prodotto alcunche'. Ricordiamo la storia dell'individuazione del sito di stoccaggio delle scorie nucleari a Scanzano Jonico (Basilicata): approvato all'unanimita', il 13 marzo 2003, dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, come sito unico per le scorie radioattive. Il parere favorevole ci fu, anche, dai vari organismi tecnici, Apat (Agenzia per l'ambiente), Enea, Sogin e dai sindacati Cgil-Cisl-Uil. E' bastata la sollevazione delle popolazioni locali per far fare marcia indietro al governo Berlusconi, cosi' i rifiuti radioattivi sono stati mandati in Francia al modico costo di 250 milioni di euro, pagati dal contribuente. Ricordiamo, ancora, al ministro Scajola dell'obbligo dei Piani di emergenza (1) che devono essere realizzati, oltre che per gli impianti esistenti sul territorio nazionale, anche per aree a rischio di incidenti nucleari (impianti al di fuori del territorio nazionale; navi a propulsione nucleare in aree portuali; trasporto di materie radioattive). Non ne abbiamo notizia. Ci permettiamo un consiglio al ministro Scajola: faccia elaborare un Piano energetico nazionale. Ci vogliono 90 giorni. Cosi' avremmo un quadro della situazione e delle scelte per il futuro. Noi lo proponemmo nel lontano 1973, con la prima crisi petrolifera. Sono passati 35 anni e si e' saltati dal nucleare all'antinucleare e di nuovo al nucleare, dal petrolio al gas e al carbone, dall'eolico all'antieolico e all'energia solare che e' rimasta una chimera. Si puo' programmare seriamente? (1) Articolo 115 del Decreto Legislativo n° 230 del 17 marzo 1995, modificato ed integrato dal D.Lgs 241/2000, in attuazione delle Direttive 89/618/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti. RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI DI STATO. QUANDO CONVIENE? PRATICAMENTE MAI! BANCHE E GOVERNO COME I LADRI DI PISA? Ieri abbiamo pubblicato due ipotesi di andamento dei tassi futuri verificando come la rinegoziazione proposta dall'Abi e dal Governo sia in realta' una beffa a danno dei mutuatari (a). */Col dubbio che la rinegoziazione possa anche implicare qualche vantaggio facciamo altre ipotesi per chiarire il concetto/*. Il mutuo oggetto di rinegoziazione ipotizzato e' stipulato a gennaio del 2006 con le condizioni tipiche dell'epoca: 1) capitale 100.000 euro; 2) durata 20 anni, rata mensile; 3) tasso Euribor a 6 mesi con spread dell'1,25%. Abbiamo calcolato tutte le variazioni mensili dell'Euribor fino ad Aprile 2008. La rata iniziale era di 602,30 euro, l'ultima e' di 717,19 euro. Abbiamo ipotizzato che nei prossimi due mesi (nel quale il tasso non varia) il mutuatario aderisca a questa rinegoziazione. Calcoliamo la nuova rata secondo il modello Governo-Abi: il tasso medio dell'Euribor a sei mesi nel 2006 e' stato pari al 3,27%, con lo spread dell'1,25% si giunge ad un tasso del 4,52% che implica una nuova rata di 633,73 euro. *_Ecco le varie simulazioni:_* *(1)* dall'avvio della rinegoziazione fino a scadenza con discesa costante dei tassi Euribor fino ad arrivare ai tassi iniziali nel 2006. In questa ipotesi, favorevole per il mutuatario, la rinegoziazione comporterebbe interessi aggiuntivi per oltre 7800 euro (12,5% degli interessi che si sarebbero pagati) ed un allungamento del mutuo di circa 27 mesi. http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazionedistatotassoinvariato.pdf * (2)* ipotesi ancora piu' favorevole: i tassi tornano ai livelli del 2006 piu' rapidamente (in un quinquennio) e poi rimangono stabili (cioe' molto bassi) per tutto il periodo successivo. Anche in questa ipotesi, MOLTO favorevole per il mutuatario, la rinegoziazione comporterebbe interessi aggiuntivi per oltre 2.700 euro (5% degli interessi che si sarebbero pagati) ed un allungamento del mutuo di circa 6 mesi. http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazionedistato.pdf * (3)* Ovviamente i tassi potrebbero anche salire, con effetto devastante. Quindi l'ascesa dei tassi fino al 2011, in maniera molto modesta (0,01% al mese) per poi discendere gradualmente fino alla fine del mutuo. In questa ipotesi i costi aggiuntivi diventano MOLTO salati, oltre 12.300 euro (17,46%) ed un allungamento di oltre 46 mesi! http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazione0523Ipotesi_1.pdf * (4)* Infine, abbiamo verificato quali ipotesi potrebbero non implicare costi (o meglio, implicare costi molto bassi). Solo se i tassi tornassero in maniera lampo ai livelli del 2006 e rimanessero costanti (cioe' molto bassi) per tutto il resto della durata del mutuo, in questo caso la rinegoziazione non implicherebbe nuovi costi significativi e nessun aumento della durata del mutuo. Si tratta di un'ipotesi di scuola, che non puo' verificarsi. http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazione0523Ipotesi_2.pdf * (5)* Per dimostrare, anche visivamente, come sia sostanzialmente impossibile non rimetterci soldi, abbiamo sviluppato un foglio di calcolo che simula un andamento casuale dei tassi futuri: e' statisticamente "impossibile" che l'evoluzione futura dei tassi sia tale da rendere conveniente questa rinegoziazione. http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/Rinegoziazione0523andamentocasuale.xls A questo punto ci domandiamo: */le banche sono state cosi' brave da ingannare anche il Governo, oppure il Governo e le banche stanno facendo come i famosi "ladri di Pisa" che litigano di giorno e poi rubano insieme di notte? /* (a) http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=221063 QUIZ TV FASULLI E 899: SANZIONI ANTITRUST. VANNO IN ONDA ANCHE SU ITALIA 1 Quiz tv fasulli e numeri 899: arrivano le sanzioni e gli avvertimenti dell'Antitrust. L'Autorita', preposta al controllo sulle pubblicita' ingannevoli, ha comminato un totale di 426 mila euro agli organizzatori e alle emittenti locali che mandavano in onda quelli che venivano percepiti come giochi a premi. *Il contratto reale era in effetti la vendita di loghi e suonerie*, pagati dagli utenti (spesso inconsapevoli anziani e bambini) tramite un addebito nella bolletta telefonica, grazie ai numeri truffa 899. Abbiamo denunciato queste trasmissione a partire dall'estate scorsa [1]. Ora, come anticipa l'agenzia stampa Adnkronos, sono arrivate le sanzioni. I*l Garante ha multato anche le emittenti televisive: *erano consapevoli che si trattava di semplici telepromozioni "registrate" nonostante i messaggi si presentassero come programmi "in diretta" inseriti nel palinsesto. *Questi quiz tv fasulli sono stati uno dei tanti veicoli che hanno comportato in questi anni milioni di bollette gonfiate per gli italiani* (altri sono i dialer, gli sms che invitano a chiamare ad una segreteria telefonica, ecc.). Le tv si sono prestate a questo raggiro per ottenere introiti dalla vendita di spazi televisivi. Ci campano. *Nel 2001 inizio' LA7 *[2]*, negli ultimi mesi e' stata Italia 1, *utilizzando un'altra numerazione a valore aggiunti, l'163. Nel novembre scorso abbiamo denunciato il tutto all'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria [3]; purtroppo i quiz sono ricomparsi nello scorso aprile [4]. [1] http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=quiz+899&tipo=comu [2] http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=39108 [3] http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=201959 [4] http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=217142 PANE: QUALE? Inizia oggi la Festa del pane: un'occasione per fare il punto della situazione. Un tempo si diceva "buono come il pane", per indicare un alimento nutriente, profumato e gustoso. Oggi spesso i consumatori masticano qualcosa che assomiglia ad un prodotto gommoso e privo di sapore. C'e' pane e pane, ovviamente, e questo dipende dalla qualita' del prodotto base, cioe' dalla farina, dall'acqua e dal lievito, nonche' dalla macinazione, lievitazione e cottura. Una farina con scarso glutine e' di minore qualita', il lievito puo' essere chimico e puo' lasciare un sapore sgradevole al pane, l'acqua di pianura puo' contenere residui chimici che interferiscono con il gusto, il macinato dovrebbe essere lasciato maturare per un mese ma viene trattato con "maturanti" chimici che ne diminuiscono la qualita', la lievitazione forzata da' luogo a odori sgradevoli, una cattiva cottura produce un pane di color chiaro decisamente meno saporito di uno scuro. Insomma tutti questi elementi contribuiscono o meno alla qualita' del nostro "pane quotidiano", per il quale lavorano direttamente 230mila addetti ai quali si aggiungono 180mila occupati nell'indotto. Il consumatore dovrebbe indirizzare il mercato verso la produzione di un prodotto di qualita' ma spesso la fretta, l'ignoranza e la scarsa informazione vincono. Insomma non basta piu' dire "pane cotto nel forno a legna" (gia', quale legna?) ma sarebbe indispensabile fornire al consumatore le informazioni per scegliere. Con "W" si indica la qualita' della farina che per un buon pane dovrebbe essere superiore al numero 350. Per un Paese che mira alla valorizzazione dei prodotti tipici queste notizie dovrebbero essere del tutto normali. Purtroppo ancora non lo sono. Le agevolazioni sui mutui del ministro Tremonti Ecco la vignetta di Giannino http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=221464 RINEGOZIAZIONE DI STATO DEI MUTUI. ARRIVA L'OSSERVATORIO PER SPARTIRSI QUALCHE POLTRONA: ADESSO TUTTI ZITTI? Secondo fonti di stampa, il testo del decreto che prevede l'accordo ABI-Governo per la rinegoziazione-di-stato dei mutui "/andra' in Parlamento con la novita' della costituzione di un osservatorio permanente, composto dall'Abi, dalle sigle dei consumatori, dalla Banca d'Italia e da altri soggetti, per monitorare l'andamento degli accordi/". Fino a qualche ora fa, sostanzialmente tutte le associazioni di consumatori erano contrarie a questa proposta di rinegoziazione. Adesso che ci sara' da spartirsi qualche poltrona (e qualche "gettone" di presenza) in inutili osservatori, le associazioni di consumatori (in particolare quelle foraggiate dallo Stato ed appartenenti al CNCU che sono ?solitamente? le destinatarie di questo tipo di "attenzioni") rivedranno la loro posizione iniziale? *Certamente non lo faremo noi dell'Aduc*. Non faremo parte di nessun "osservatorio" e continueremo a sostenere quello che i numeri indicano: *questa rinegoziazione costituisce solo un costo per i mutuatari ed un implicito vantaggio per le banche* che potranno mantenere i loro mutui con /spread/ molto elevati, arginando le vere rinegoziazioni che partono dalla modifica dello /spread/. Per i mutuatari che sono in gravi difficolta' e che devono per forza abbassare la rata, *il Governo dovrebbe*, in primo luogo, dare seguito agli specifici provvedimenti gia' inseriti nella precedente finanziaria (sospensione e rinvio di alcune rate da pagare). Per tutti tutti gli altri, e cioe' */coloro che vogliono abbassare la rata per risparmiare, non devono farsi ingannare: il risparmio arriva solo dall'abbassamento della rata dovuto all'abbassamento dello spread/*. Seguire la strada della "finanza creativa", come quella dell'odierno tandem Tremonti-Banche, significa solo caricarsi di costi futuri. PANE. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Prosegue la festa del pane e non possiamo che felicitarci con i promotori di quest'iniziativa, se serve a far luce sulla qualita' del pane che mangiamo. Il settore e' interessante perche' il fatturato complessivo e' di 7,8 milioni di euro, con 25mila forni artigianali, 150 industriali e 3.120.000 tonnellate di pane prodotto ogni anno. L'80% degli italiani mangia pane ogni giorno, circa 120 grammi, e il 72,7% lo compra dal fornaio. Pero' che pane mangiamo? Il pane comune e' prodotto con farina, lievito, acqua e sale ma e' via via sostituito dal pane speciale. Basta aggiungere un ingrediente per far diventare speciale il pane comune, con relativo aumento del prezzo. Si puo', infatti, aggiungere strutto, burro, olio d'oliva, uva, fichi, origano, cumino, sesamo, olive, latte, glutine, saccarosio e malto. La farina puo' essere di grano tenero o duro (cioe' semola, quella usata per la pasta). Ovviamente la qualita' dipende dai componenti, ad iniziare dalla farina. La lievitazione puo' essere accelerata o naturale ed anche questo influisce sulla qualita'. Si possono avere pani parzialmente cotti, pani surgelati e pani a lunga conservazione. Questi ultimi, per esempio il pane in cassetta, possono essere addizionati con grassi per mantenere la morbidezza, con conservanti (E282 propionato di calcio), antiossidanti (E300, acido ascorbico), emulsionanti (E472 esteri acetil tartarici), ecc. L'elenco degli ingredienti e degli additivi deve essere riportato in etichetta o, nel caso del pane venduto sfuso, deve essere affisso un cartello da esporre nei negozi di vendita. Il nostro consiglio e' di evitare di acquistare il pane a lunga conservazione: non si capisce perche' dovremmo ingurgitare anche gli additivi in un prodotto che puo' essere acquistato fresco e ogni giorno e, visto che il pane si fa con la farina, e' bene chiedere al nostro fornaio qual'e' il valore di W (indice di panificazione) che dovrebbe essere superiore a 350. Considerato che siamo tutti un po' sopra di chili e' da preferire il pane comune a quello speciale per evitare ulteriori apporti calorici. Quanto al gusto ognuno fa per se' ma se s'individua una buona panetteria e' bene premiare la qualita': le nostre scelte determinano il mercato. SCLEROSI MULTIPLA. BUROCRAZIA E PREGIUDIZI CONTINUANO A COLPIRE I MALATI Il diritto a non soffrire in Italia e' ancora un miraggio, specialmente quando l'unico farmaco efficace per alleviare il dolore e' derivato da una pianta ?malvagia?, la cannabis. L'ennesimo caso di sofferenza inutile ci viene segnalato dalla Sicilia e riguarda una donna affetta da sclerosi multipla, costretta dalla burocrazia a rinunciare all'unico trattamento in grado di alleviare i sintomi della malattia. Come lei, i malati di sclerosi multipla continuano a soffrire a causa di preconcetti, ignoranza e burocrazia, nonostante la comunita' scientifica internazionale sia ormai unanime sull'efficacia terapeutica della cannabis. Non e' un caso che l'Italia continui ad essere agli ultimissimi posti in Europa e nel mondo occidentale per la cura del dolore. *Rivolgiamo un appello urgente al ministro della Salute Sacconi* affinche' ponga rimedio alla allucinante situazione di coloro che sono oggi costretti a soffrire inutilmente attraverso un decreto-legge che ponga fine alla discriminazione contro chi soffre. Invitiamo il ministro anche a promuovere la sensibilizzazione e l?aggiornamento del personale sanitario sui farmaci cannabinoidi, ancora troppo sconosciuti ai medici italiani. *La testimonianza* Il mio nome è Giuseppina, ho 60 anni, abito a Palermo e sono affetta da sclerosi multipla del tipo secondario progressivo da piu' di 20 anni. La lenta ma inesorabile progressione della malattia mi ha portato ad avere grossissime difficolta' di deambulazione, equilibrio, astenia, incontinenza, fatica, dolore, spasticita', mancanza di concentrazione. Per il mio tipo di sclerosi i pochi farmaci che mi hanno prescritto non hanno mai avuto nessun effetto positivo ma, in compenso, tanti effetti collaterali, al punto tale che, fino a circa tre mesi fa, prendevo soltanto antidepressivi e tavor. Grazie soprattutto a Stefano Balbo, paziente di Merano affetto da sclerosi multipla, sono venuta a conoscenza del Sativex, che e' a base di THC, cannabinoide che il Ministero ha inserito nella tabella B2 fra le sostanze che hanno attività farmacologica e che, del resto, e' l?unico farmaco registrato al mondo, in Canada, per il dolore neuropatico della sclerosi multipla. Sono riuscita ad avere una fornitura per due mesi circa di terapia, a spese mie (1200 euro circa), con risultati a dir poco eccezionali, testimoniati, del resto, dal neurologo presso il quale sono in cura. Dopo circa venti giorni ho sentito dei miglioramenti ed uno stato di benessere generale che non avvertivo da circa 20 anni. Miglioramenti netti nella deambulazione, nell'equilibrio, nell'incontinenza, nel dolore, nella spasticita', insomma, in tutti i sintomi della malattia. A causa di intoppi burocratici, purtroppo, aspetto ancora la nuova fornitura e sono scoperta del farmaco da circa 2 mesi, con la conseguenza che, inevitabilmente, il mio stato di salute e' nuovamente tornato come prima. I problemi burocratici nell'approvvigionamento del farmaco, unitamente ai costi proibitivi, rendono di fatto impossibile dare una continuita' all'utilizzo del farmaco stesso che, ribadisco, mi ha dato risultati insperati ed eccezionali ed mi ha fatto vedere concretamente la possibilita' di cambiare in maniera radicale la qualita' della mia vita. Che io sappia, il Sativex viene fornito gratuitamente dall'AUSL di Bolzano, ma in Sicilia mi hanno detto che devo pagarmelo da me. Questa disparita' e' assolutamente intollerabile e stupefacente. In questo modo non potro' piu' curarmi e questo, in un Paese civile, non e' accettabile. All'ASL mi hanno detto che tale farmaco non e' inserito nel prontuario regionale e quindi puo' essere importato solo a carico del cittadino. Il primario del reparto di neurologia dell'ospedale presso il quale sono in cura mi ha detto che la struttura ospedaliera non puo' prendersi in carico il farmaco. Ma se un farmaco e' l?unico possibile per migliorare le condizioni di salute del paziente, deve essere lo Stato a fornirlo gratuitamente! Puo' la burocrazia essere piu' importante del dolore e della sofferenza? Puo' essere un discrimine vivere in Sicilia o a Bolzano se si e' ammalati di sclerosi multipla? Augurandomi che al piu' presto sia possibile avere il farmaco gratuitamente ed in tempi normali, porgo cordiali saluti TELEFONIA MOBILE: WIND ANCORA NON RICONOSCE LA 'PORTABILITA' DEL CREDITO RESIDUO Non c'e' verso che i gestori mobili si adeguino alle prescrizioni di legge. Dal 2002 e' possibile la portabilita' del numero di cellulare da un gestore ad un altro. La delibera Agcom che la regola, impone che il credito residuo verso il 'vecchio' operatore, venga trasferito sulla sim del nuovo. Dopo anni di intimazioni, decreti, delibere e 'moral suasion' ci si aspetterebbe che i gestori si fossero adeguati. Ovviamente no. Ecco cosa scrive Wind nella pagina in cui si descrivono le Condizioni del servizio dell'offerta */Passa a Wind/* [1]. /Fatto salvo ogni diverso accordo tra Wind e l'operatore cedente , *l'eventuale credito residuo* presente sulla carta dell'operatore cedente al momento dell'attivazione di Passa a Wind *verrà perso.*/ Ecco la cronologia degli inutili provvedimenti. *Nel 2002* la delibera 7/02/CIR dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni [2] impone ai gestori mobili, in caso di portabilita' del numero, di concordare le "modalità di trasferibilita' del credito residuo a condizioni trasparenti, non discriminatorie e ragionevoli", dalla sim dell'operatore cedente su quella del nuovo gestore scelto dall'utente. *Nell'aprile 2007* il secondo decreto Bersani sulle liberalizzazioni sancisce che "non possono piu' essere previsti termini di scadenza -ovvero di utilizzo- del credito telefonico acquistato" [3]. *Nell'agosto 2007*, l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni 'concede' ai gestori altri 45 giorni per mettersi in regola [4]. Per far rispettare le ripetute prescrizioni*, /non chiediamo l'intervento dell'Esercito, basterebbe che, /*dopo la nostra denuncia,*/ l'Agcom sanzionasse immediatamente Wind, controllando il rispetto delle prescrizioni da parte di tutti gli altri gestori. /* [1] http://www.wind.it/it/gen/pagina1.phtml [2] http://www.agcom.it/provv/d_07_02_CIR.htm#02 [3] http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=170308 [4] http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=189659 TELERISCALDAMENTO SAN GIULIANO TERME (PISA). LA PROCURA INDAGA PER INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO E OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO Lo scorso 16 maggio il delegato dell'Aduc per Pisa, Gianfranco Mannini, aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica contro il comune di San Giuliano Terme (Pisa) e la Toscana Gas, oggi Toscana Energia, per il reato di "Interruzione di pubblico servizio" (1). La Procura di Pisa ha preso in considerazione la segnalazione ed ha aperto un'indagine con l'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d'ufficio. Nell'esposto si sottolineava che, dopo l'intervento dell'Autorita' di vigilanza sui servizi pubblici, anche la Guardia di Finanza a cui la Corte dei Conti aveva affidato l?incarico dopo nostra denuncia, aveva accertato che l'impianto era sicuramente pubblico trattandosi di "Opera di urbanizzazione primaria" che, come tale, era di proprieta' della Toscana Gas a nome e per conto del Comune di San Giuliano per cui non poteva essere ceduto ad un privato per due ovvi motivi: 1 - trattandosi, appunto, di impianto pubblico la normativa vigente (D.lgs 267/00 art. 113, c.2 e l? art. 35 della legge 448/01)) stabilisce che: "gli Enti locali non possono cedere la proprieta' degli impianti, delle reti e delle altre dotazioni destinate all?esercizio dei servizi pubblici"; 2 - l?impianto e' di proprieta' della Toscana Gas in quanto gestore del servizio a nome e per conto del Comune, quindi la societa' Toscogen non aveva nessun titolo di proprieta' per poterlo mettere in vendita come, incredibilmente era avvenuto. Per cui avrebbe dovuto essere dichiarato nullo il contratto di cessione alla ESCO Milano. Una volta accertato che si trattava di SERVIZIO PUBBLICO di cui non puo' che essere proprietario il COMUNE o la propria azienda TOSCANA GAS, risultava del tutto ovvio che l?onere del mantenimento del servizio spettava al Comune tramite Toscana Gas con cui, peraltro, aveva una convenzione per il mantenimento del servizio fino al 2016. Ricordando, inoltre, che trattandosi di opera di urbanizzazione primaria i cittadini l?avevano gia' pagata, per cui non erano percorribili soluzioni pasticciate, ne' sotto il profilo tecnico perche' la rete di distribuzione del metano non era in grado di garantire l?erogazione per 160 caldaie individuali, ne' sotto quello economico con richiesta di ulteriori contributi ai cittadini */Con i fatti narrati nell'esposto emergevano e si intrecciavano situazioni equivoche e disinvolte operazioni finanziarie, poste in essere da rappresentanti di enti locali e da quelli di una Azienda pubblica ai danni, oltre che dei cittadini utenti, dell'ambiente, del demanio pubblico, della Regione Toscana e della Comunita' europea/*. Situazioni che, purtroppo, avevano come conseguenza prodotto l?interruzione del servizio pubblico di erogazione di energia termica a circa 160 famiglie. Ora, dopo anche una manifestazione della settimana scorsa, dove i cittadini si sono presentati in accappatoio e bagnoschiuma prima in Comune e poi in Prefettura, la Procura ha deciso di prendere in considerazione l'esposto dell'Aduc e di procedere. (1) http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=220328 TELECOM ITALIA: CAMBIARE MENTALITA' Sono passati ormai 6 mesi dall'insediamento del nuovo vertice di Telecom Italia, ma tuttora non si registrano fatti e nemmeno iniziative che possano anche lontanamente definirsi utili per una clientela, quella del Gruppo Telecom, gia' provata oltre ogni ragionevole limite da angherie di ogni sorta. I disservizi permangono innumerevoli, le inefficienze gestionali e operative sono sempre piu' visibili e tangibili, le truffe telefoniche si moltiplicano, la pubblicita' ingannevole dei messaggi si spreca e i procedimenti antitrust e sanzionatori delle autorita' proliferano: in poche parole la qualita' dei servizi langue penosamente, attestandosi tra le piu' basse in Europa. Per non parlare della procedura di conciliazione, foglia di fico dei disservizi "offerti". Siamo alle solite! Se non fosse l'interventismo, lento, dimostrato recentemente dalle Autorita' di settore (Antitrust e Agcom), per le proteste degli utenti e per quello che, modestamente, riusciamo a fare, Telecom Italia sarebbe ancora alla preistoria della tutela dei consumatori. Non manca solo la buona volontà; non e' solo una questione di numeri. C'e' dell'altro. *E' la cultura del rispetto del consumatore che manca* o, per dirla all'antica, l'educazione. Anni e anni di progressi economici, sociali e culturali non hanno cambiato il modus operandi di Telecom nei confronti del "parco buoi" rappresentato dai clienti. E a nulla e' valsa la concorrenza, parziale, voluta dall'Europa cosi' impunemente sbandierata in occasione delle relazioni annuali delle Autorita' di fronte al Parlamento. In queste settimane si sta dando luogo alla ristrutturazione della funzione regolamentare di Telecom, proprio la' dove dovrebbe ri-sorgere una direzione nuova con compiti di tutela dei consumatori. Ebbene, auguriamoci che le persone che la guideranno siano ispirate, piu' dei predecessori, da sani principi di rispetto della clientela e capacita' di dialogo. *Si tratta forse dell'ultima occasione per voltare pagina e imprimere un nuovo corso alla politica di Telecom Italia in materia di tutela dei consumatori*. Questo potra' avvenire solo con l'aiuto di nuove professionalita' capaci di elevare la qualita' dei servizi a fattore competitivo di mercato, come dovrebbe normalmente accadere in un'azienda moderna del XXI secolo. Sollecitiamo, ancora una volta, le Autorita' di settore chiamate a vigilare affinche' prenda il via un nuovo corso in cui si affermino comportamenti rispettosi dell'utente nell'ambito, ovviamente, delle relative prerogative e competenze. ALITALIA. OCCORRE L'EUTANASIA Alitalia e' in agonia, in coma irreversibile, ha bisogno di morire. Occorre praticare l'eutanasia. La cordata non esiste, il partner internazionale non si vede, il prestito ponte diventa l'ennesimo finanziamento che sara' ostacolato dalla Ue e quei posti di lavoro continueranno a costarci, a tutti, una fortuna. Un biglietto con l'Alitalia ci costa altrettanto in tasse. Si tentano furbizie tipiche del nostro Paese: il prestito impossibile che diventa capitale netto, il tentativo di favorire qualche imprenditore per convincerlo ad entrare nella cordata, ecc. L'Alitalia perde 2 milioni di euro al giorno anche quando vola, tanto varrebbe tenerla a terra. Se il Governo non vuole portare i libri in tribunale occorre che gli azionisti, cioe' noi contribuenti, decidano di farla finita, di evitare l'ennesimo collasso del portafoglio (gia' semivuoto) e di fare quello che qualsiasi persona sensata farebbe: porre termine alla follia. Dobbiamo decidere di chiuderla, impedendole di volare, di farsi e farci male, occorre non acquistare piu' i biglietti dell'Alitalia. I voli saranno vuoti, non decolleranno o, se lo faranno, ci sara' una ulteriore perdita e il definitivo collasso. Nei prossimi giorni metteremo in piedi una iniziativa dal titolo: non volare su Alitalia, aiutala a non soffrire. TESTAMENTO BIOLOGICO. FINALMENTE LA MAGISTRATURA APPLICA L'ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE PER TUTTI I PAZIENTI E' deceduta la donna di 70 anni ricoverata a Modena che soffriva di una malattia neurologica degenerativa e che aveva chiesto al marito (da lei nominato amministratore di sostegno in base a una legge del 2004) di opporsi a una probabile tracheotomia 'salvavita' su di lei. E il magistrato ha dato ragione alla coppia con una decisione innovativa e senza precedenti in Italia. (1) La novita' del caso di Modena pero' non e' tanto nell'applicazione della legge del 2004 che ha istituito l'amministratore di sostegno, ma l'applicazione piena dell'articolo 32 della Costituzione anche per i pazienti colpiti da malattie che impediscono loro di esprimersi. *Il fatto importante e nuovo e' che per la prima volta si riconosce un principio che da tempo anche noi invochiamo: il rispetto della propria volonta' in materia di trattamenti sanitari, in qualunque modo sia essa manifestata, e' gia' un diritto costituzionalmente sancito.* L'intervento del legislatore e' quindi superfluo, come scrive lo stesso giudice tutelare di Modena Guido Stanzani, se esso pretende di introdurre un diritto che gia' esiste. Sarebbe poi anticostituzionale se addirittura limitasse questo diritto escludendo la possiblita' di rifiutare alcuni trattamenti come l'alimentazione e l'idratazione artificiale. E' invece un intervento auspicabile quello del legislatore teso a facilitare l'esercizio di un diritto che attualmente e' poco rispettato, istituendo ad esempio una banca dati accessibile in tempo reale dai medici che si trovano di fronte un paziente che ha perso la capacita' di comunicare la propria volonta'. Per il resto, il diritto esiste gia' ed il medico deve rispettare la volonta' del malato, sia essa espressa sul momento, sia essa espressa tramite un amministratore di sostegno, sia essa stata scritta in precedenza dal paziente anche solo su un fazzoletto di carta. Per questo invitiamo tutti i cittadini che abbiano a cuore il rispetto della propria volonta' nel fine vita a redigere un testamento biologico sin da subito, consegnandone copia firmata a parenti ed amici piu' stretti e al proprio medico di famiglia. Qui il nostro modulo ed i nostri consigli su come redigere il testamento biologico: http://www.aduc.it/dyn/salute/docu.php?id=136332 (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=221363 Telefonia. Gestori inadempienti da sei anni: l'Agcom invece di multare la butta in burocrazia L'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni annuncia che "a breve" sara' indetto un incontro fra operatori di telefonia mobile e associazioni consumatori per fissare un termine entro cui debba essere resa effettiva la portabilita' del credito residuo nel passaggio da un gestore all'altro. *E' la fiera dell'assurdo*. Abbiamo denunciato due giorni fa che Wind nel suo sito scrive /"Fatto salvo ogni diverso accordo tra Wind e l?operatore cedente ?, l?eventuale credito residuo presente sulla carta ?dell?operatore cedente al momento dell?attivazione di Passa a Wind verra' perso". (1)/*/ /* Una delibera Agcom del 2002 non concede una mera facolta' ai gestori di concordare modalita' idonee al trasferimento del credito, ma impone di farlo. In questo caso, invece, Wind 'avverte' l'utente che senza accordo con l'operatore donating, il suddetto credito sara' perso. */Insomma, gli operatori ancora non riconoscono il diritto alla 'portabilita'' del credito residuo' quando si passa da un gestore mobile ad un altro. /* Di fronte al procrastinarsi dell'inadempienza, a distanza di sei anni, l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni indice l'ennesima riunione. Che cosa ci sara' da discutere tra associazioni consumatori e gestori su questa partita? Cosa si deve concertare? *L'Agcom di fronte alla sua incapacita' e mancanza di volonta' a tutelare il mercato dalle furberie dei gestori, la butta in burocrazia.* Stavamo imbustando la raccomandata per ufficializzare all'Agcom l'esposto denuncia a carico di Wind, ma siamo assaliti dal forte dubbio che possa dare un qualche effetto. (1) http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=221680 Alitalia? Un morto che vola Ecco la vignetta di Joshua Held http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=221945 NO SMOKE A 18 ANNI? INUTILE E DANNOSO ALLA SALUTE E ALL'INTELLIGENZA DEI GIOVANI Disegno di legge del sen. Stefano Di Lillo per alzare il divieto di vendita e consumo del tabacco da 16 a 18 anni. L'intento non e' di "avviare un'ondata sanzionatoria" ma "far cambiare cultura, impedire che i nostri figli diventino i sostituti consumatori di quegli 80 mila fumatori che ogni anno muoiono e che il mercato ha bisogno di rimpiazzare". A parte che attualmente non ci risulta ci sia il divieto di fumare sotto i 16 anni, ma solo di acquisto, evidentemente il nostro senatore ?che e' anche cardiologo-, checche' ne dica, ha una visione del mondo a sbarre. *Non crediamo che oggi il numero di fumatori sia in calo perche' c'e' il divieto di acquisto sotto i 16 anni, figuriamoci se lo si innalza a 18. *Il sen Di Lillo, che probabilmente non e' mai stato un ragazzo, non sa che il fascino del fumo presso i giovanissimi (che oggi fumano molto nonostante il divieto dei 16 anni) nasce proprio dal divieto, dalla trasgressione, dal voler "essere grandi" e "provare le emozioni dei grandi" e, come gia' accade per sostanze molto piu' demonizzate che non il tabacco (vedi la marijuana), e' proprio il divieto che fa crescere i consumi. */Si vuole incrementare il mercato nero del tabacco?/* Proibirlo e' il metodo migliore, prendendo a schiaffi le uniche possibilita' che ci sono perche' non si inizi o non si continui a fumare, cioe' l'informazione sui danni per la propria salute. Ma tapparsi gli occhi davanti alla realta' e immaginare i benefici vantaggi di un mondo di divieti e di sbarre, rimane comunque *il sogno di coloro che sono sempre stati i nemici dei giovani*, perche' questi ultimi chiedono solo di essere considerati senzienti e capaci di dominare le proprie decisioni e la propria volonta': imporglielo con il divieto ha sempre dato risultati contrari. Oggi e' il turno del sen. Di Lillo, avanti il prossimo. IL BIMBO DAVIDE, DIRITTI E LIBERTA' TERAPEUTICHE. IL TRIBUNALE SPRANGA LA COSTITUZIONE E' di queste ore la notizia che il Tribunale di Bari ha ?restituito? la patria potesta' di Davide Marasco ai propri genitori. Il caso risale al 10 maggio, quando il neonato Davide, affetto da una gravissima patologia, veniva sottratto, per provvedimento urgente dello stesso Tribunale, alla tutela di padre e madre, per essere affidato al primario dell'ospedale di Bari Dott. Magaldi, nominato tutore provvisorio. Genitori colpevoli solo di aver esitato, con dolore e pieta' per la loro piccola creatura, di fronte ad una schiacciante futilita' delle cure di mantenimento in vita (che gli stessi medici hanno ovviamente fatto loro presente). Una esitazione di poche ore che era loro costata anche un fermo in Questura (!) Ieri il Tribunale ha deciso nuovamente sulla vicenda, stabilendo che i genitori possono tornare ad essere tali, solo che dovranno attenersi a tutte le indicazioni "impartite" dai sanitari, e a patto che siano ?monitorati? dal servizio sociale. *Una pronuncia agghiacciante*. /Dove e' finito l'art. 32 della Costituzione che vieta i trattamenti sanitari obbligatori (nei confronti di tutti, minori non esclusi), che stabilisce la liberta' e la scelta di cura e di terapia? /Chi decide le scelte terapeutiche di un neonato condannato a pochi mesi di sofferenza e agonia? */Chi se non coloro che lo hanno messo al mondo e che piu' di ogni altro essere umano lo hanno a cuore?/* _Per il Tribunale di Bari decide il Giudice e il Medico._ *Guai ad opporsi!* Guai anche a mettere in discussione le terapie, che, per ordinanza sono ?impartite? al padre e alla madre di Davide. */Restiamo esterrefatti per una pronuncia che e' un colpo di spranga al diritto costituzionale, degno dei peggiori totalitarismi/*. Vale la pena leggere questa ordinanza per comprendere quanto le istituzioni possano, in certi contesti storici e culturali, sostituirsi all'individuo nelle sue proprie vicende umane: http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20080531-davide_tribunale_bari.pdf ------------------------------------------- LA PULCE NELL'ORECCHIO Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri consumi o sui servizi di cui usufruiamo di: Annapaola Laldi OTTO PER MILLE: AGGIORNAMENTO SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE PER L'ANNO 2007 (l'aggiornamento sull'OPM a gestione statale si trova in questa rubrica alla data del 1 marzo 2008 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=211995) /(NOTA BENE: i dati contenuti in questa informativa, scritta il 30 maggio 2008, sono suscettibili di ulteriori aggiornamenti) / *PREMESSA: Le confessioni religiose che concorrono all'assegnazione dell'OPM sono ancora 6*, come l'anno scorso (2006. Eccole elencate nella loro denominazione ufficiale (fra parentesi l'eventuale abbreviazione che userò in questa panoramica): 1) Chiesa cattolica; 2) Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi (Valdesi); 3) Unione delle comunità ebraiche italiane (UCEI); 4) Chiesa evangelica luterana in Italia (Luterani); 5) Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (Avventisti); 6) Assemblee di Dio in Italia (ADI). *1. DA UNO SGUARDO D'INSIEME (UN PO' CARENTE) SUL 2007 ?* Negli ultimi anni ci si era abituati a dare un effettivo sguardo d'insieme, riportando la tabella relativa alla *ripartizione delle scelte espresse dai contribuenti*, completa di numero totale dei contribuenti medesimi, numero delle scelte espresse (valide e non valide) e di quelle non espresse con relative percentuali, e quindi della distribuzione delle scelte espresse fra i sette beneficiari dell'OPM. *Di tutto ciò, quest'anno neanche l'ombra! *Quei dati sembrano diventati un segreto di Stato e vane sono state le mie richieste per e-mail agli indirizzi della Agenzia delle Entrate, di cui ero in possesso grazie alla segnalazione di uno di quei giornalisti che due o tre anni fa avevano beneficiato dei dati qui raccolti. *L'unica cosa* che è stata inviata è una *tabella di previsione* per la distribuzione dell'OPM nel 2007 (denuncia redditi 2004, IRPEF 2003) con l'indicazione delle percentuali di gradimento e le cifre assegnate ad ogni percettore. Comunque non tutto è perduto, perché in fondo alla tabella è riportata la *percentuale delle scelte non **espresse che ammonta al 59,14%*. Da qui possiamo dedurre che le *scelte espresse sono state il 40,86%*. A questo punto è possibile effettuare il calcolo delle percentuali di effettivo gradimento dei diversi beneficiari dell'OPM che si riporta di seguito: Stato: 7,74% scelte espresse pari al 3,16% del totale contribuenti C. cattolica: 89,81% scelte espresse pari al 36,69% del totale contribuenti Avventisti: 0,2% scelte espresse pari allo 0,081% del totale contribuenti ADI: 0,19% scelte espresse pari allo 0,079% del totale contribuenti Valdesi: 1.43% scelte espresse pari allo 0,59% del totale contribuenti UCEI: 0,37% scelte espresse pari allo 0,15% del totale contribuenti Luterani: 0,26% scelte espresse pari allo 0,11% del totale contribuenti E' appena il caso di ricordare che, secondo l'ingiusto meccanismo della distribuzione dell'OPM, teso a favorire la Chiesa cattolica, quest'ultima, col solo 36,69% delle preferenze si porta a casa l'89,91% dell'intero ammontare OPM che quest'anno (2007) era di euro 987.628.794,98. In proporzioni infime, è naturale, la distribuzione di tutto l'OPM secondo le scelte espresse riguarda anche gli altri percettori, ad eccezione, ancora dei Valdesi e delle ADI (Assemblee di Dio in Italia) che continuano a incassare solo la somma corrispondente alla quota espressa, rispettivamente dello 0,59% e 0,079%. E' vero che i Valdesi hanno firmato una nuova Intesa che prevede anche la loro partecipazione alla seconda distribuzione, ma essa non è stata ancora ratificata dal Parlamento e quindi la situazione resta quella di prima. a) RIPARTIZIONE DELL'AMMONTARE OPM 2007 Secondo i dati ministeriali *l'ammontare dell'OPM per il 2007 risulta essere di euro 987.628.794,98*. Alla *Chiesa cattolica* risultano assegnati in anticipo euro 886.989.420,77, che, sommati al conguaglio di euro 104.289.348,32 raggiungono la cifra di *euro 991.278.769,09*. Agli *Avventisti* euro *1.975.257,59*. Ai *Luterani *euro *2.567.834,87*. All'*UCEI * euro *3.654.226,54*. Ai *Valdesi* euro *5.770.695,30* (solo prima distribuzione relativa alle quote espresse) Alle *ADI *euro 766.735,74 (idem come per i Valdesi). *2) ?. AI PARTICOLARI ?. BENEFICIARIO PER BENEFICIARIO * *A) **LO STATO?..* a) Percepisce anche la quota non espressa; b) Percepisce la quota non espressa dei Valdesi e delle ADI; c) Per legge è tenuto a finanziare, esclusivamente tramite apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, progetti straordinari nelle seguenti aree di intervento: fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione beni culturali (cosa che è avvenuta integralmente solo negli anni 1992 e 1993). Benché per l'OPM a diretta gestione statale siano già state fornite informazioni precise il 1 marzo 2008 http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=211995, conviene fare qui un breve riepilogo (con un ulteriore piccolo enigma!) anche alla luce dei nuovi dati. Preferenze relative per l'anno di distribuzione 2007: 7,74%, preferenze assolute 3,16%. Lo Stato ha gestito (come si deve) *Decreto* *del Presidente del Consiglio dei Ministri* (DPCM) 23.11.2007 (pubblicato G.U. n. 292 del 17.12.2007), solo euro *46.503.979,20*. Ma? ecco l'enigma (che esisteva anche l'anno scorso). Per l'anno 2007 il Ministero del Tesoro dichiara come "spettanze effettive al netto copertura leggi di spesa" (pari ai 40 milioni di euro della Finanziaria del 27 dicembre 2006) euro *45.904.624,18* (il che significa che il DPCM ha gestito una somma di euro 599.355,02 in più rispetto alla cifra segnalata nella tabella ufficiale di distribuzione fornita dalla Ragioneria dello Stato). Da dove sono saltati fuori quei quasi seicentomila euro? Un'altra cosa da notare è che lo Stato ha ricevuto da Valdesi e ADI euro 9.462.155,44 pari alla quota non espressa da loro (per ora) rifiutata. Salta agli occhi che molto più di questa cifra è stato gettato dallo Stato nel grande calderone delle spese generali. E' corretto tutto ciò? E' segno di rispetto per queste confessioni religiose? Nel 2007 delle 1142 domande valide pervenute al Governo sono state finanziate solo 110 (di cui alcune solo parzialmente) corrispondenti al 14,68%. *B) ??. E LE CONFESSIONI RELIGIOSE* *1) **CHIESA CATTOLICA *(http://www.8xmille.it/): preferenze relative: 89,81%, assolute 36,69%. a) percepisce anche la quota non espressa; b) finanzia il culto (compreso stipendio ai preti) e, in piccola parte (circa il 20% del totale), opere di carità. Assegnazione globale per il 2007 euro *991.278.769,09* (di cui euro 886.989.420,77come acconto per la denuncia dei redditi del 1007, ed euro 104.289.348,32 di conguaglio). La 57.a assemblea generale della CEI del marzo 2007 ha effettuato la seguente ripartizione fra i tre settori previsti: Esigenze di culto e pastorale euro 432.570.769,09 (43,63%) Interventi caritativi: euro 205.000.000,00 (20,68%) Sostentamento del clero: euro 353.708.000,00 (35,69%) Nella voce "esigenze di culto" è compresa la "*tutela dei beni culturali ecclesiastici*", per la quale la spesa dichiarata nel 2007ammonta a *68 milioni di euro*, che rappresenta il *6,86%*, mentre per la "*edilizia di culto*" è riportata la cifra di *euro 110 milioni*, pari al *11,96%*. Fra le altre iniziative finanziate sotto la voce "esigenze per il culto e pastorale" segnaliamo il sostegno alle facoltà teologiche, il "Fondo catechesi e educazione cristiana", i Tribunali ecclesiastici regionali. Sotto la voce "interventi caritativi" si comprendono assegnazioni alle diocesi (per la carità), interventi a livello nazionale e *interventi nel Terzo mondo*; a quest'ultima voce la CEI ha destinato *85 milioni di euro *(*8,57%* del totale introitato nel 2007). Il "*sostentamento del clero*" si riferisce allo stipendio pagato ai preti secolari e religiosi a servizio delle 226 diocesi, che non hanno un reddito proprio o comunque sufficiente a condurre una vita decorosa. Vi sono comprese le spese per l'assistenza domestica al clero. Secondo i dati CEI, nel 1985 i preti a servizio delle diocesi erano 38.495, di cui 3.024 in pensione per ragioni di età o di salute. *Neppure quest'anno vi è alcuna menzione delle spese di gestione e pubblicità. * *IMPORTANTE:* Il sito sull'OPM della Chiesa cattolica ha cambiato struttura più volte negli ultimi anni, e adesso anche il nome. Ora si chiama www.8xmille.it , il che è molto interessante, perché in questo modo, mi pare, si comunica l'impressione che l'OPM riguardi solo lei e non anche gli altri beneficiari. Un'altra dimostrazione di una mentalità che vede solo se stessa al centro del mondo? Mah!! Comunque la struttura è rimasta quella inaugurata nel 2006, che rende piuttosto lunga e laboriosa la consultazione e costringe a fare le somme in proprio se si vuole avere una visione generale. Inoltre c'è da dire che *le cifre sono arrotondate* (spesso per eccesso) *ai milioni di euro* e quindi ne risulta un'ulteriore difficoltà nel fare dei confronti. Nonostante una maggiore descrizione della filosofia degli interventi e una maggiore esemplificazione, *non si può* *affatto parlare neppure ora di un vero e proprio rendiconto*; si tratta piuttosto di indicazioni di massima. Molto di massima. *2. VALDESI *(http://www.chiesavaldese.org/pages/finanze/otto_mille.php) *SOLO SCELTE ESPRESSE,* quindi 0,59% del totale OPM anziché 1,43% per una rimessa ministeriale di euro *5.770.695,00* (arrotondamento ministeriale che ha tolto 30 centesimi) *Sul loro sito sono consultabili tutti i rendiconti* -veramente degni di questo nome, perché rimandano ai singoli percettori degli aiuti- a partire dal primo anno di ricezione dell'OPM, cioè dal 1997 (redditi del 1993). Due sono le caratteristiche dell'uso OPM di questa confessione: a. Come già detto, percepisce *ancora* soltanto la cifra espressa; # *Tutto l'OPM percepito dai Valdesi è usato per finanziare progetti culturali e di solidarietà in diversi campi, in Italia e all'estero* (è escluso qualsivoglia finanziamento di ciò che riguarda il culto). La cifra globale gestita dai Valdesi nel 2007 ammonta a euro *5.956.529,14*, perché ingloba anche interessi attivi e sopravvenienze attive, ed è quindi su quest'ultimo dato che occorre calcolare le percentuali. L'articolazione generale delle voci è la seguente: * * *Progetti in Italia (e Rio de **la Plata-Uruguay**): euro 3.800.664,00 (63,80%).* *Progetti all'estero: euro 1.726.548,36 (28,98%)* (N.B.: Per quanto il Rio de la Plata si trovi in Sud America, quella chiesa, fin dalle origini, è considerata strettamente legata alla comunità italiana). Per l'Italia, nel 2007, stata confermata la voce "*Ricerca*" con l'erogazione di *euro 100.000* (50.000 all'Università di Bologna e 50.000 all'Università di Milano) *per la ricerca sulle cellule staminali*. Ecco adesso la ripartizione per le singole aree di intervento (le percentuali sono calcolate con arrotondamento per eccesso sulla cifra stanziata per il settore "Italia" che è di euro 3.800.664,00): Cultura, pace e diritti umani: euro 935.244,00 (24,61%); anziani e sanità: euro 895.500,00 (23,56%); bambini e giovani: euro 767.945 (20,21%); occupazione, assistenza sociale: euro 837.225,00 (22,03)%; rifugiati, migranti e nomadi: euro 237.750,00 (6,28%) Ricerca (cellule staminali): euro 100.000 (2,63%); a cui si aggiunge un Fondo emergenza: euro 26.000 (0,68%) Per quanto riguarda la cifra destinata ai progetti all'estero (Europa dell'est, Africa, America meridionale, Asia), pari a euro 1.726.548,36, la ripartizione è stata la seguente: sviluppo agricolo e attività produttive: euro 237.480,36 (13,75%); bambini e giovani: euro 360.372,00 (20,87%); assistenza e sviluppo sociale: euro 938,913 (54,38%); sanità: euro 169.783,00 (9,83%); diritti umani: euro 20.000 (1,16%). *Per le spese per la pubblicità e la gestione OPM *vedere l'apposito capitolo in chiusura di questa informativa. 3. *AVVENTISTI *(http://www.avventisti.it/8x1000/progetti.html): preferenze relative: 0,2%; assolute: 0,081%, per un totale di euro 1.975.257,59. a) Percepiscono anche la quota non espressa b) *Tutto l'OPM viene* *è usato per finanziare progetti culturali e di solidarietà in diversi campi, in Italia e all'estero* (è escluso qualsivoglia finanziamento di ciò che riguarda il culto). *Il rendiconto del 2007 è finalmente tornato ad essere un autentico rendiconto!* Contiene infatti anche la segnalazione delle spese per la pubblicità e per la gestione. Da esso risulta che *hanno ricevuto dallo Stato euro 1.975.257,59*, a cui vanno aggiunti euro 4.728,07 di "interessi attivi su conti correnti bancari", ragion per cui *l'intera somma gestita* è stata di *euro* *1.979.985,66*. Quest'anno la distribuzione si è limitata a progetti sul territorio italiano per complessivi euro *1.45.239,40* (78,23%). E' registrata una riserva di euro 207.745,07. (Per le spese di pubblicità e gestione vedere alla voce apposita). 4. *LUTERANI *(http://www.chiesaluterana.it/it/index.php?mod=pagina&id=87&m=7): preferenze relative nel 2007 0,26 assolute: 0,11. a) percepiscono anche la quota non espressa; b) finanziano sia il culto (compreso un sostegno ai pastori) sia interventi culturali e di solidarietà in Italia e all'estero. *Nel 2007*, secondo fonti ministeriali, hanno ricevuto *euro 2.567.834,87*. *Il loro archivio OPM*, però, *è fermo* (il 29.5.2008) al *2006,* quando avevano ricevuto *euro**2.600.958,88* (per loro avevano firmato 42.524 persone, con un lieve incremento rispetto al 2005 -quando le firme erano state 45.275, ma sempre in calo rispetto al 2004, quando erano state 45.322). Non forniscono un vero e proprio rendiconto, ma solo indicazioni globali area per area; *fanno conoscere però anche le spese di gestione e pubblicità*. La suddivisione fondamentale (con voci un po' diverse da quelle degli anni precedenti e una certa confusione) per il *2006* è questa: MINISTRI DI CULTO: euro 562.600,00 (20,19%); MISSIONE: euro 210.000,00 (7,54%) OPERE SOCIALI: euro 251.750,00 (9,03%) CULTURA: euro 330.700,00 (11,87%) EVANGELIZZAZIONE: EURO 1.119,993,74 (40,19%) *Per le spese di gestione e pubblicità* (11,18%) vedere l'apposita voce di seguito. 5. *UCEI *(http://www.ucei.it/evidenze/ottopermille/ottopermille.asp): (preferenze relative per il 2007: 0,37%, assolute 0,15%). a) Gli Ebrei percepiscono anche la quota non espressa; b) non spendono per il culto e il mantenimento dei rabbini, ma esclusivamente per opere di carattere culturale, sociale e di solidarietà. Dai dati ministeriali risulta che *nel 2007* hanno ricevuto euro *3.654.226,54*, ma i loro dati (al 29.5.2008) sono fermi alla gestione dell'anno scorso*, *cioè *del 2006 *(denuncia redditi 2003 per i redditi del 2002), anche se, per un diverso conteggio degli anni, dicono che si tratta del 2005. Per memoria, perciò, si riportano qui i dati relativi al *2006*. Stanziamento ministeriale: *euro 3.756.940*, I rendiconti dell'UCEI si limitano a indicare la cifra ricevuta dallo Stato e le destinazioni in percentuale. Sono menzionate due aree di intervento più le spese per pubblicità: *a) impiego diretto UCEI; b) impiego delegato a comunità ed enti*. Nel *2006* (2005 sul sito UCEI) la somma OPM è stata così distribuita: a) 23,58% b) 65,60% Le spese per i beni culturali e archivistici rappresentano il 2,55% della voce a) e il 5,06% della voce b). Per la tutela delle minoranze si è speso il 2,38% della voce a). (Dal 2005 l'UCEI ha sostenuto dei progetti della Protezione civile nello Sri Lanka; nel 2006 si è trattato dell'aiuto alle donne partorienti e ai neonati in una regione di questo stato insulare asiatico). *Per le spese per la pubblicità e la gestione OPM *vedere l'apposito capitolo in chiusura di questa informativa 6. *ADI *(http://www.assembleedidio.org/seas.php): *SOLO SCELTE ESPRESSE*,quindi:circa lo 0,079% del totale OPM, anziché lo 0,19%. Da fonti ministeriali risulta che nel *2007 *hanno ricevuto euro 766.735,74. a) Come già detto, percepisce soltanto la cifra espressa; b) *Tutto l'OPM percepito dalle ADI è usato per finanziare progetti culturali e di solidarietà in diversi campi, in Italia e all'estero* (è escluso qualsivoglia finanziamento di ciò che riguarda il culto). Sul loro sito tuttavia non forniscono alcuna cifra, neppure quella relativa al finanziamento OPM da parte dello Stato. Si limitano a indicare i paesi esteri con cui hanno relazioni di aiuto (fra gli altri, Burkina Faso, Somalia, Venezuela, Ucraina, Serbia, Kosovo) e le iniziative intraprese in Italia. Adesso (29.5.2008) questa "relazione" riguarda la gestione OPM del 2004. Sembra che niente venga speso per la pubblicità. Grazie alla gentilezza di un responsabile delle ADI, sono in grado di riportare i rendiconti autentici del fondo OPM del 2003 e del 2004 (per gli anni successivi non ho più avuto risposta alle mie richieste). A quanto si capisce, le ADI non spendono immediatamente tutta la cifra a disposizione, ma una parte cospicua viene lasciata per l'anno successivo (in realtà, lo Stato a volte è tardivo nei pagamenti?). Ecco i dati di cui si dispone (in attesa dei consuntivi del 2005 e 2006 e del 2007): *ANNO 2003* *Ricevuti dallo Stato: ? 727.498,88*. La cifra gestita, per accantonamenti ecc., è di ? 1.071.524,11. Erogazioni in Italia ? 263.915,00 Erogazioni ai Paesi del T.M.: ? 105.000,00 Cifra accantonata per il 2004: ? 702.471,22. *ANNO 2004* *Ricevuti dallo Stato: ? 710.844,17*. La cifra gestita è stata di ? 1.418.058,58. Erogazioni in Italia: ? 586.553,00 Erogazioni a Paesi del T.M. : ? 130.000,00 Cifra accantonata per il 2005: ? 701.336,88. *ANNO 2005* *Grazie agli accantonamenti, fra gennaio e marzo 2005 sono già stati erogati ? 408.229,93* (aiuti alle vittime dello Tsunami in Asia, aiuti a centri di assistenza italiani per anziani, tossicodipendenti, ecc.). *SPESE DI GESTIONE E PUBBLICITA'* (aggiornamento al 29 maggio 2008) *CHI LE DICHIARA ?* I *Valdesi* nel *2007 *hanno speso per la gestione (comprensiva della pubblicità) euro 378.047,51, per il personale euro 51.269,27 per complessivi *euro* *436.589,53, pari al 7,21%* circa dell'intera somma amministrata (la spesa per la gestione-pubblicità è pari al 6,35% della stessa somma, quella per il personale allo 0,86%); Gli *Avventisti* tornano a dichiarare nel rendiconto *2007* queste voci con una spesa di euro 71.539,43 per la gestione e una di euro 155.461,76 per la sola pubblicità. Il totale ammonta a* euro 227.001,19*, *pari allo 11,46% d*ella somma gestita (la spesa per la pubblicità è pari al 7,85%). I *Luterani*, a loro volta, dichiarano per il *2007* la spesa di euro *311.461,53 (11,18%) *per gestione e pubblicità, con un lieve incremento rispetto all'anno precedente; l'*UCEI* nel *2006* (2005 sul loro sito) ha speso in gestione e pubblicità il 10,82% della somma ricevuta (euro 3.756.940,60) Negli anni precedenti si andava dal 6,26% del 2001 all'11,18% del 2002. ? *E CHI NON LE DICHIARA* Come nel passato, e come già accennato, le spese di gestione e pubblicità *non sono rintracciabili* *nei siti di Chiesa cattolica e ADI*. Ma se delle ADI non si sente parlare durante la "campagna informativa" sull'OPM, la chiesa cattolica non si limita a far suonare a distesa le proprie campane, ma dà ovunque fiato anche alle trombe, e fa rullare i tamburi? Ma di uno straccio di voce "pubblicità" sul suo sito OPM neppure la più pallida eco! Sembra che sia un tabù. L'anno scorso (2007), tuttavia, fu rotto il silenzio. L'evento (perché proprio di un evento si trattò) si registrò il giorno *8 giugno 2007*, quando la SIR (Servizio Informazione Religiosa) pubblicò un'intervista al responsabile per la promozione al sostegno economico della Chiesa, Paolo Mascarino, che conteneva anche una domanda sulle spese per la pubblicità OPM (qui definita "comunicazione dell'otto per mille"). La risposta fornì la cifra di *circa* *9 milioni di euro all'anno* (circa l'1% degli oltre 900 milioni annui che la Chiesa cattolica sta prendendo dal 2002, con la puntata di oltre un miliardo di euro nel 2003) (vedere: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/allegato.php?id=221952&Oid=184763). Di fronte a questa dichiarazione si impone una domanda a proposito della veridicità dell'ultrasommario "rendiconto" della CEI. Visto che non vi si trova nessuna voce relativa alla pubblicità, *quale delle altre voci dichiarate va diminuita di quei 9 milioni di euro?* Quella relativa al culto e alla pastorale, o quella degli interventi caritativi o quella del sostentamento del clero? Oppure quella cifra non indifferente è equamente prelevata da tutte e tre? E poi: *quanto costa la gestione dell'OPM*, che deve impegnare una bella quantità di tempo ed energie sia al centro sia alla periferia? E anche questa cifra da dove è prelevata? * * *APPENDICE * Mentre la Chiesa cattolica, dal 1990, riceve ogni anno un congruo acconto sulle sue spettanze OPM, che viene poi conguagliato tre anni dopo, le altre confessioni religiose devono attendere tre anni dalla denuncia dei redditi. Per facilitare le cose, si fornisce qui una *TAVOLA DELLE CORRISPONDENZE PER IL PAGAMENTO OPM ALLE CONFESSIONI DIVERSE * *DALLA CHIESA CATTOLICA* OPM 2006 (DENUNCIA REDDITI DEL 2003 RELATIVA AI REDDITI DEL 2002) OPM 2005 (DENUNCIA REDDITI DEL 2002 RELATIVA AI REDDITI DEL 2001) OPM 2004 (DENUNCIA REDDITI DEL 2001 RELATIVA AI REDDITI DEL 2000) OPM 2003 (DENUNCIA REDDITI DEL 2000 RELATIVA AI REDDITI DEL 1999) OPM 2002 (DENUNCIA REDDITI DEL 1999 RELATIVA AI REDDITI DEL 1998) OPM 2001 (DENUNCIA REDDITI DEL 1998 RELATIVA AI REDDITI DEL 1997) OPM 2000 (DENUNCIA REDDITI DEL 1997 RELATIVA AI REDDITI DEL 1996) Ecc. I primi a usufruire dell'OPM sono state le ADI (1993), poi i Valdesi (dal 1997), quindi i Luterani (1999), infine gli Avventisti e l'UCEI (dal 2000). 2. QUALCHE NOTIZIA SULLE INTESE I Valdesi, i primi a firmare un'Intesa con lo Stato italiano già il 21 febbraio 1984, quando l'OPM non era stato ancora inventato né si prevedeva che il finanziamento pensato per la Chiesa cattolica potesse essere esteso anche alle altre confessioni religiose, stipularono una nuova Intesa il 25 gennaio 1993, accettando l'OPM solo per le scelte espresse, dopo molte sofferte discussioni al loro interno. Tale integrazione fu subito approvata dal Parlamento italiano e è dai redditi di quell'anno che essi cominciano a usufruire dell'OPM. Per la precisione storica, va detto che, il Sinodo del 2001 approvò, sempre con molte discussioni e voti contrari, l'accettazione anche delle quote non espresse, e la revisione dell'Intesa in tal senso è stata firmata dalle parti nell'aprile 2007. Tuttavia bisogna aspettare tre anni dopo l'approvazione del Parlamento (che ancora non è avvenuta) perché i Valdesi comincino a usufruire del nuovo regime . Le ADI firmarono l'Intesa nel 1986 e accettarono subito l'OPM. Gli Avventisti, nella prima Intesa (1986), avevano rinunciato all'OPM. Lo hanno poi accettato, stipulando con lo stato una nuova Intesa nel 1996 (ratificata dal Parlamento italiano nello stesso anno). Anche l'UCEI ha stipulato due Intese; la prima nel 1987 (approvata dal Parlamento nel 1989) e la seconda nel 1996, nella quale accetta l'OPM (ratificata nello stesso 1996). I Luterani stipularono l?Intesa nel 1993 (ratifica del Parlamento italiano del 1995). Stesse date anche per i Battisti (Unione cristiana evangelica battista d'Italia -UCEBI). *I Battisti NON accettarono l'OPM né, per ora, hanno avuto ripensamenti. * Per concludere l'argomento, un altro un piccolo giallo! Dal 2002, da questo sito si ricorda ogni anno che *il 20 marzo 2000* furono firmate due nuove intese, una con l'Unione buddhista italiana (UBI), e l'altra con la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, lamentando, ogni volta, che tali intese non venissero portate al voto di ratifica del Parlamento. Il *4 aprile 2007* viene data una grande notizia: il Governo ha firmato delle nuove intese con 6 confessioni religiose (più due integrazioni a quella coi Valdesi e a quella degli Avventisti) e, meraviglia delle meraviglie, anche con l'Unione Buddhista italiana e con la Congregazione dei Testimoni di Geova! Un momento! Ma che fine hanno fatto le vecchie intese firmate il 20 marzo 2000?? Mica ce le siamo sognate? Un piccolo giallo da approfondire, sperando che queste Intese non facciano la fine delle due precedenti. Per quanto concerne l'OPM la situazione è questa: La modifica che riguarda l'Intesa coi Valdesi concerne proprio l'accettazione della quota OPM non espressa. *Accettano l'OPM* (compresa la quota non espressa) anche l'Unione buddhista italiana (art. 19), l'Unione induista italiana (art. 20), la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia ed esarcato per l'Europa meridionale, (art. 20). *Accettano l'OPM ma NON la quota non espressa*: la Congregazione dei Testimoni di Geova (art.17) e la Chiesa apostolica italiana( art. 24),. *NON accetta l'OPM*: la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni (art. 23). Per ulteriori informazioni e per, eventualmente, scaricare i testi delle Intese vedere: http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/intese_indice.html#5. (A cura di Annapaola Laldi) ------------------------------------------- MEDICARE? Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali di: Giuseppe Parisi Il Divino Aborto, commedia dell'Italia a Sovranita' zero. Otto buoni consigli per il neo-ministro Sacconi /I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei propri popoli. / (Thomas Jefferson) /Chi di noi ha figli conosce bene l'impulso di avere speranza per loro, anche quando non ne ha piu troppa per se'./ (Michele Serra, La Repubblica, 15.04.2008) I cittadini tutti, i giovani, gli anziani che credono nella liberta' individuale, come in tutte le liberta', credono nel valore dell'autodeterminazione dell'uomo, avverso ogni prevaricazione, religiosa, razziale, politica, sappiano che le conquiste delle liberta', quando si pensa che siano raggiunte, necessitano sempre di essere vigilate, nutrite, protette, giorno dopo giorno, contro ogni rischio del loro restringimento. Nella nostra Italia del delirio da meta' '800, la Chiesa Romana si prodiga a deliziosa cornice, "abbellendo" il quadro politico italico. /Noi spettatori, con gli occhi scintillanti, e non di felicita'?/ L'attacco e' giornaliero, come la buona azione quotidiana che fa bene, "ci sono i numeri in Parlamento per cambiare il mito dell'aborto" continuano dal settimanale cattolico "Famiglia Cristiana" (fino a pochi anni fa il settimanale piu' diffuso e venduto d'Italia spedito capillarmente in tutte le parocchie). Il fatto ha tutta l'aria della guerra dei 30 anni, era il 22 Maggio 1978, quando un referendum popolare, massima espressione del popolo sovrano, con maggioranza schiacciante, sanci' la liberta' delle donne a poter abortire umanamente negli ospedali, e non come era stato fin a quel momento, nella illegalita', nella clandestinita', come le bestie, nelle cantine, tra le mani delle mammane. Rantzinger, all'attacco: parodie e dintorni di un Papa. Ecco cosa asserisce, sue testuali parole?. /"l'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto un'ulteriore ferita nelle nostre societa', gia' purtroppo gravate da profonde sofferenze"./ E continua: /"puo' non riconoscere che difendere la vita umana e' diventato oggi praticamente piu' difficile, perche' si e' creata una mentalita' di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo"./ La vita e' affidata al giudizio del singolo? Ed il singolo chi e' se non la medesima donna che porta in grembo un essere che ha deciso di non avere? Unicamente e moralmente responsabile ed unica a poter aver il diritto inviolabile di poter scegliere, in base alle sue convinzioni profonde, se avere o non avere quel futuro bambino, se portare avanti o non portare avanti con l'amore di colei che desidera , o con la disperazione di colei che non desidera. Ma Ratzinger, vescovo supremo, conosce solo la Legge di Dio, perche' la vita e' di Dio quindi non la tua, non la mia, soffocando ogni diritto dell'uomo, anche quelli piu' inalienabili. Ratzinger continua a essere disorientato nello spazio e nel tempo, crede di trovarsi in un tempo passato remoto, quando la Chiesa Romana razzolava e razzolava, il tempo nella quale si confondevano meravigliosamente poteri temporali e poteri spirituali. L'amato Papa, si abbandona ?per interessata disperazione? in una kermesse mediatica con forti sapori delle piu' drastiche, basse, deplorevoli ingerenze vaticane della vita pubblica di questa sfortunata nazione. * * *Analizziamo a fondo qualche passaggio del pensiero apostolico ratzingeriano*, osserviamo l'espressione "aver permesso" ? chi ha permesso se non il Popolo Sovrano? Ma Ratzinger, sicuramente non sa bene cosa sia un popolo sovrano. Noi gli sussurriamo, dolcemente e delicatamente: caro Papa, questo e' il 2008, non il 1808?. Ratzinger sempre disorientato spazio-temporalmente, nella patetica "divina" difesa della vita umana (anche una cellula ), fa trapelare un qualcosa di parallelamente veritiero: la legge 194/78 va cambiata. Noi, difatti, sull'onda lunga del verbo pontificio, asseriamo medesimamente: la legge va cambiata. Con urgenza chiediamo al neo-ministro Sacconi, che la legge 194/78 sia modificata, garantendo la sua reale applicazione. Non e' piu' tollerabile che una legge di Stato a sovranita' popolare, sia continuamente osteggiata e impedita nel suo esercizio. * * */Come stanno le cose?/* In quasi tutta l'Italia, per abortire secondo la legge 194/78, devi inserirti in lista di attesa. La lista e' infinita, stramaledettamente infinita, peggio di fare una TAC, o la mammografia. Ad esempio nel capoluogo campano, i tempi di attesa per una regolare interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), sono di oltre 30 giorni. Sempre nel capoluogo campano, su oltre 1300 donne che si presentano in un anno per una Ivg, oltre 500 non la effettueranno mai (scoraggiate dai "filtri" e dalla mole delle liste di attesa) e, di quasi tutte queste 500 anime, si perderanno le tracce; la qualcosa significa che non si sa dove vanno a finire, vuoi vedere nelle cliniche ovattate a pagamento sommerse o, peggio, nelle nuove clandestinita', fresche mammane? * * */Cosa dice la legge 194/78?/* Nella timida quanto ombreggiata relazione dell'ex-ministro della Salute Livia Turco al Ministero della Salute lo scorso marzo al Parlamento, la legge citata rimane una tra le piu' brillanti, ponderate, simboliche espressioni del grado di civilta' giuridica del Bel Paese. La legge 194, intitolata "Norme per la tutela sociale della maternita' e sull'interruzione volontaria della gravidanza", garantisce, riconosce e tutela il diritto della donna ad interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza nei primi 90 giorni di gestazione, quando circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternita' comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica e/o psichica, in relazione od al suo stato di salute, e/o alle sue condizioni economiche, e/o sociali e/o familiari, e/o alle circostanze nelle quali e' avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito (art. 4) . La procedura dell'Ivg puo' essere effettuata presso le strutture pubbliche. Sono previste azioni educativo-informative per prevenire l'aborto, e ai medici che dissentono e' consentita l'obiezione di coscienza. Pertanto, non un mezzo per il controllo delle nascite (specificato gia' nell'art. 1), ma una norma che tutela, protegge, garantisce il Diritto e la Liberta' di scelta delle donne di fronte alla gravidanza, alla procreazione cosciente e responsabile. "Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternita' e tutela la vita umana dal suo inizio. Marco Pannella e' il padre storico della liberta' delle donne a non morire nelle cantine, tra le gelide mani delle mammane. Pannella asserisce, senza mezzi termini, che le parole di Ratzinger risuonano come una autentica bestemmia contro la verita' storica di questa legge, una reiterata bestemmia contro la laicita' dello Stato Repubblicano e della sovranita' popolare. /Pannella dice il vero./ * * *Gli aspetti medico-legali.* E' chiaro che quello che da un punto di vista scientifico e medico-legale valeva 30 anni fa, oggi potrebbe essere superato. I progressi scientifici nel campo medico-chirurgico * ( 1)* dovrebbero permettere anche di applicare la procedura dell'Ivg ambulatorialmente, come ambulatorialmente oggi si applicano con facilita' e senza alcun rischio, tante tecniche chirurgiche, e non solo quelle dentistiche. La procedura effettuata ambulatorialmente, in presidi predisposti e ai quali le autorita' sanitarie avranno dato il permesso di svolgere la procedura Ivg, permetterebbero di evitare il disagio che la stragrande maggioranza di donne ha di fronte alle liste di attesa ospedaliere. Oltremodo, * (2) *la pratica ambulatoriale dovrebbe essere estesa a strutture private, e non ai soli presidi ospedalieri pubblici. Si potrebbero * (3) *usare i gia' presenti sul territorio consultori famigliari ?seppur in scarno numero- che si potrebbero attrezzare alla bisogna. Tuttavia, seppur siano bassissimi i rischi di complicanze post-operatorie dell'Ivg, le acquisizioni scientifiche * (4) *hanno dato luogo a nuovi protocolli che in Italia per amore del Papa sono disattesi, contrariamente a quanto accade nella quasi totalita' dei Paesi della Ue. Ci riferiamo alla possibilita' di abbassare ancora di piu' il trauma chirurgico con la prescrizione della pillola RU486, in una pratica esterna a quella ospedaliera per due ordini di motivi: * (5) *evitare di ingolfare ancor di piu' le abbondanti liste di attesa, e una riduzione dei costi sanitari che nel caso della ospedalizzazione coatta della procedura RU486, sarebbero pesantemente onerose per il Ssn . L'iter della Ivg, garantito dalla legge 194/78, e' una procedura sanitaria ben precisa, che risponde a delle esigenze motivate e mirate di una donna, seppur la certificazione medica * (6) *rientri nella logica di tutte le procedure di accertamento medico-legale prima di un intervento sanitario, si dovrebbe creare un percorso alternativo, abolendone l'obbligo della automaticita' di una prescrizione che in questo singolo caso risulta essere fin troppo una banale formalita', che nella totalita' dei casi rimane vissuta con un senso di frustrazione per la donna. La prevenzione dell'aborto, come di quanto di salute interessi la sfera sessuale, non deve venire per caso. Sono necessarie mirate, mature, coscienti politiche sociali, * (7)* di conoscenza e coscienza della sessualita' individuale, della contraccezione urgente e programmata, dando vita ad un processo di maturazione personale e sanitario che non puo' piu' restare retaggio di scoperte casuali, ma deve essere integrato in un piano sociale e programmatico nelle scuole, partendo dagli istituti elementari. Il neo-ministro Sacconi si prodighi come il neo-ministro Brunetta: * (8)* il licenziamento coatto dei bigotti, quelli che intendono fare il medico ginecologo, tralasciando quanto e' predisposto alla loro operabilita', mascherandosi e nascondendosi dietro il dito della "obiezione di coscienza" che a noi pare piu' una "obiezione" per lavorare di meno. Fare il medico ginecologo significa garantire, senza ritrosie alcune, ogni tipologia di pratica come anche quella dell'Ivg, le A.S.L.O. dovrebbero accertarsi che il medico espleti tutte le funzioni sanitarie e chirurgiche specifiche per la sua specializzazione, oltremodo non assumendo ginecologi obbiettori. Anche nelle scuole di specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia, devono essere ammessi medici che in futuro non possano avere "illuminazioni divine" stile Giuliano Ferrara, perche' in tal caso potra' essere ammesso il cambio di specialita', e quando non operabile, il licenziamento del medico ginecologo obbiettore. In Italia si raggiunge, per i medici obbiettori di coscienza, l'80% del totale dei medici ginecologi, /sono tutti devoti cristiani?/ Ebbene, se un medico e' cattolico, deve tranquillamente evitare di lavorare in ginecologia, qualora non intendesse operare nella interruzione volontaria della gravidanza, dovra' scegliersi altra specializzazione, o dovra' cambiare lavoro. Il sistema sanitario e' profumatamente pagato da tutti noi, e non possiamo permetterci di avere medici bigotti che, di fronte al loro dovere si nascondono dietro il dito del Vaticano, creando non pochi disagi alla collettivita' ed alla dignita' della donna, come accade anche per quei medici bigotti che si rifiutano di prescrivere la "pillola del giorno dopo". Noi potevamo comprendere un medico ginecologo obbiettore di coscienza nel 1978, quando entrava in vigore la legge, il medico per un attimo era disorientato, si trovava ad un bivio e in quel caso poteva scegliere, in quanto fino quel momento l'Ivg non era legge di Stato. */Ma cosa c'entra l'obiezione di coscienza oggi, dopo 30 anni dalla legge?/* E' una posizione garantita da uno Stato che nei fatti e' quello del fondamentalismo vaticano. Dobbiamo abbattere l'ideologia prevaricatrice vaticana, aprendo la strada al senso pratico delle faccende che devono facilitare la vita dei cittadini invece di complicarla. Si licenzino senza mezzi termini i medici bigotti che non applicano la legge e che creano disagi alla collettivita'. Il cittadino esige un sistema sanitario funzionante in ogni sua parte, e' inaccettabile quello che avviene in Italia, salvo poi scoprire che un certo numero di obbiettori, nelle cantine, diventano mammane. E' anche inaudito che un ospedale come il Galliera di Genova, prelevando fondi del Ssn, dallo Stato da Noi tutti, vieti l'Ivg: e' legge di Stato e deve essere garantita, altrimenti si blocchino i fondi economici all'ospedale, e si proceda coi sigilli. Sapete chi e' il direttore dell'Ospedale Galliera? L'arcivescono di Genova Angelo Bagnasco?. , il Presidente della CEI? dove vogliamo finire? La nostra vita, non vuole essere come intendono insegnarci Bertone, Bagnasco e Ratzinger. Chi vuole seguirli, lo faccia nella propria intimita' personale, che non intacchi il laicismo di uno Stato repubblicano, altrimenti il risultato e' non credere nelle Istituzioni laiche e liberali, ma in un sistema uguale alla Teocrazia Iraniana. Non ci attendiamo molto sul piano dell'onesta' laica del ministro Sacconi, che' essere ostaggio del Vaticano in Italia e' un fatto comune, sia tra i parlamentari di destra come in quelli di sinistra. Ci attendiamo viceversa, uno scatto che nasca da esigenze del cittadino, che non possono restare appese al fondamentalismo dei vescovi. */In Italia il grottesco e' superato, ormai siamo oltre./* Siamo oltre, siamo al delirio, quando osserviamo certi politici riempirsi di parole come presenziare i family-day, e poi, nei fatt,i avere due, tre o piu' ? famiglie?. La societa' civile ha bisogno di crescita, civilta', progresso, non il medioevo dei vescovi. Se lo tengano per loro, e lascino stare il Parlamento, luogo di laica sacralita' del popolo sovrano. Pontificano sulla famiglia e sulla educazione dei figli nostri, su cosa devono fare le donne, proprio loro che di famiglia hanno una grande esperienza pratica, quale essa sia non lo comprendiamo e non intendiamo comprenderlo. Pontificano di giovani impediti nell'unione sacra del matrimonio sacro, perche' precari e senza dimora ove vivere, mentre i denari vaticanensi sono gonfi di migliaia e migliaia di residence, condomini, appartamenti sparsi ovunque su tutto il territorio italiano, perche' non metterli a disposizione dei giovani da unire nella sacralita' del matrimonio sacro? Si occupano della "vita" della cellula impregnata dallo spermatozoo e non della fame nel mondo, dei bambini negli orfanotrofi con la legislazione quellaItaliana tra le peggiori in tema di adozioni, mai della salute, dell'ambiente, della terra, delle acque, del mondo intero. Che si blocchino urgentemente le onde di Radio Vaticana, indecorosa e irrispettosa degli ordinamenti dello Stato Repubblicano, diabolica verso la salute dei cittadini tutti in special modo dei bambini (http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=544423). Che si blocchi urgentemente il "furto legale" votato dai Parlamentari "servili" dell'8 per mille, fondi indispensabili allo sviluppo e alla ricerca scientifica, al progresso contro le malattie nel mondo, 4 miliardi di euro all'anno, sottratti indebitamente al popolo italiano, che gonfiano le nutrite casse della Cei, una intera finanziaria tra fondi dell'8 per mille, defiscalizzazioni, tasse che il Vaticano non rende all'erario dello Stato Italiano, quindi a tutti Noi, molti di essi, hotels, agenzie viaggi e tanto altro business nascosto e segregato nel simbolo vaticanense. Risorse economiche ingentissime sottratte al futuro dell'Italia, ai giovani, alla ricerca scientifica. Cosi i giovani cervelli fuggono all'estero, Rubia in Spagna. Nessun Paese Estero si muove come il "granchio" italico. Noi ritorneremo al nucleare vecchio, perche' non ci sono stati, e ancora non ci saranno, fondi per studiare il nucleare di 4a generazione, certamente molto piu' sicuro di quello attuale. Con fondi economici insufficienti e sovente assenti, abbiamo tralasciato, altresi', le ricerche sulle fonti energetiche alternative, come da anni ricercano e perfezionano all'Estero, loro non hanno la palla al piede vaticana. Questo potra' significare ancora sofferenze, ancora malattie e ancora morti premature. Ma al Vaticano la sofferenza piace, perche' purifica ed avvicina al Creatore. Vogliamo augurarci, per il bene dell'Italia, che nel programma del neo-ministro per le Riforme Umberto Bossi, ci sia nella sua vistosa agenda politica anche una laica urgente riforma di uno intollerabile concordato Stato-Chiesa. Noi lo auspichiamo con urgenza, per il bene di tutti gli Italiani e del nostro prossimo.* Ps* - Senza attendere i lavori di un Parlamento che stentera' a non essere servile verso il Vaticano, il cittadino da subito puo' indebolire la prevaricazione ed il fanatismo religioso evitando di ingrassare le casse della CEI, non lasciando lo spazio per la devozione dell'8 per mille in bianco, ma scegliendo enti morali e laici, e quando non lo si hanno devolvendo alla Chiesa Valdese. ------------------------------------------- OSSERVATORIO LEGALE Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori di: Claudia Moretti Immigrazione, il "pacco" sicurezza e la giustizia penale Sono in arrivo le nuove norme del pacchetto sicurezza (alcune gia' in vigore per effetto del decreto legge) che non lasciano molto spazio ad una critica serena e costruttiva. L'intero impianto della riforma non si pone come strumento per raggiungere obiettivi concreti e possibili usando mezzi ragionevoli e adeguati. Ma ha uno scopo propagandistico e informativo: d'ora in poi "saremo finalmente cattivi" con chi ci ha invaso il Paese. E del resto in questa ottica nulla di realmente efficace e concreto e' stato pensato ne' voluto, e si continua a megafonare, anche con la decretazione d'urgenza, sfondoni giuridici e xenofobi, contando sul fatto che infondo infondo quello che conta e' mostrare al proprio elettorato che "ora ci siamo Noi". Nel pacco-regalo del Governo e nelle proposte che aleggiano in questi giorni ci sono tre sotto pacchetti di norme: uno di cose assolutamente inutili, l'altro di proposte scellerate e pericolose, l'ultimo di inimmaginabili discriminazioni. * * *Nel primo pacchetto* regalo sono contenute ad esempio quelle trionfalistiche minacce in materia di espulsioni: per lo piu' inasprimenti di facciata di indubbia inservibilita'. Mi riferisco ad esempio alle previsioni contenute nel decreto legge, per cui a fronte di una condanna superiore a due anni l'immigrato e' espulso per pronuncia del giudice. E allora? Prima di tutto una simile previsione esiste gia' nell'ordinamento per ragioni sistematiche: i reati piu' gravi (per i quali si giunge ad una condanna superiore a due anni) sono gia' ostativi al rinnovo e dunque portano banalmente ad una espulsione. L'espulsione e' gia' ad oggi una sanzione sostitutiva alla pena (gia' per condanne inferiori a due anni) e una misura alternativa alla detenzione. Le norme non mancano, ne possiamo anche creare di nuove: possiamo dare poteri straordinari anche ai giornalai e ai panifici in materia di espulsioni, possiamo dare la percentuale ai Prefetti per ogni fuoriuscita di straniero e chi piu' ne ha piu' ne metta. La sostanza non cambia: non e' accanendosi con la singola formica che si estirpa il nido. */La verita' e' che la situazione normativa che impedisce la possibilita' o anche solo la speranza di regolarita' allo straniero e' criminogena e produce proprio quel fenomeno che poi, a colpi di fucile, si finge di voler estirpare./* *Al secondo pacchetto* appartengono invece quelle norme che, oltre che inutili e inefficaci, costeranno al Paese, se applicate realmente, un prezzo alto. Mi riferisco all'introduzione del reato di immigrazione clandestina. Varrebbe la pena soffermarsi sulla teoria generale del diritto penale che, con tutta evidenza, la ragion di Stato sacrifica con disinvoltura, e ahime' non solo in Italia. Basti ricordare come la norma penale miri in generale a sanzionare un comportamento, prevalentemente doloso, in offesa si' ad un precetto scritto, ma soprattutto ad un "bene sostanziale" comunemente sentito come importante e inviolabile. Chi di noi, parlando con un cittadino africano o asiatico o latino americano, non ha sentito una fitta al cuore sentendosi raccontare storie di vita inaudite, di poverta', di violenze, di negazione di liberta' e di futuro? E chi di noi non ha pensato dentro se', non senza pieta' e ammirazione, che al suo posto avrebbe tentato la sorte fuggendo? E quando poi ci racconta che vorrebbe essere regolare e lavorare alla luce del sole, viaggiare liberamente e non dover sempre nascondersi, ma che gli e' */impossibile,/** non improbabile, **/_impossibile _/*(niente visti nemmeno per turismo, domande inoltrate e mai evase, quote senza speranza ecc....), *ma chi di noi mai lo condannerebbe fino a quattro anni? * Il diritto penale dovrebbe essere una vicenda personale e individuale, e mirare a sanzionare una "ribellione" (vera e offensiva) di una singola persona verso il comune e pacifico spirito di convivenza, non certo a fingersi panacea per un fenomeno collettivo che non si intende altrimenti gestire! Ma e' ancor piu' grave che la previsione in questione sembri scritta da veri e propri extraterrestri che non conoscono la fatiscente situazione della giustizia italiana. E nel Governo non mancano certo gli avvocati! Prima di introdurre previsioni a tappeto quale questa, dovremmo ricordare a tutti coloro che frequentano le aule di tribunale, o raccontare a chi non ne ha mai vista una, cosa significa avere sulle scrivanie dei giudici miriadi di fascicoli per incriminazioni idiote quali quelle per violazione dell'art. 6 Dgl.vo 286/98 per mancata esibizione del documento di identita' da parte dello straniero, oppure per non essersi presentato a regolarizzare la propria posizione (art. 650 c.p.) oppure ancora per non aver ottemperato all'ordine del Questore di lasciare l'Italia (art. 14 Dgl.vo 286/98). C'e' davvero bisogno di un dibattimento penale, di aule, giudici, cancellieri e avvocati per accertare una irregolarita' sul territorio? Il sistema giudiziario e carcerario possono davvero sopportare gli effetti di una simile norma? Sarebbe stato paradossalmente meno dannoso e indolore (anche se abominevole), dare poteri diretti al Prefetto: invece di espellere il clandestino mandarlo un paio d'anni in un penitenziario e poi fuori. Una norma incostituzionale in piu'? Cosa sara' mai! Infondo il sistema Prefetto-Questore-Cpt gia' esiste. Ma che almeno ci risparmino l'inevitabile collasso delle aule di giustizia. *Terzo pacchetto.* Al pugno di ferro contenuto nella riforma (dl ? ddl) si affianca poi un grottesco tentativo di rassicurare tutti coloro che, seppur tale pugno apprezzano, pure lo temono, per avere nella propria vita relazioni stabili, di lavoro di affetto e di amicizia, con stranieri clandestini. E qui, forse, con una certa novita' rispetto al passato, il Governo mostra il totale disprezzo per le regole di antidiscriminazione razziale e annienta con candore e disinvoltura le politiche dell'integrazione. _Un esempio solo, ma agghiacciante: l'idea di sanare-condonare solo le badanti di famiglie o datori di lavoro italiani._ Fra le centinaia di migliaia che hanno fatto domanda per le quote di ingresso, la stragrande maggioranza si trova infatti gia' in Italia e lavora al nero. Lo sanno tutti. Ma se viene introdotto davvero il reato di immigrazione clandestina, le istanze costituiranno di fatto una autoaccusa di clandestinita' manifesta, penalmente rilevante. Come fare? Bisogna selezionare. Quale extracomunitario viola meno la legge penale? Chi, fra i clandestini ha una clandestinita', come dire... attenuata? Ovvio! Una badante di una famigliola italiana e' sicuramente meno "colpevole" che non un dipendente di un regolare imprenditore egiziano, no? E' chiaro. Insomma, non c'e' veramente ormai alcun pudore a tagliare, cucire, sistemare le cose purche' si impedisca o si selezioni tramite norme bizzarre e discriminatorie (che non potrebbero resistere un solo giorno di fronte ad una Corte Costituzionale scrupolosa o ad una Corte Europea dei diritti dell'Uomo attiva) il materiale umano che dal resto del mondo aspira a vivere in Italia. ------------------------------------------- MACROMICRO ECONOMIA Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche di: Domenico Murrone La vera grande opera: accesso in fibra ottica per tutti La domanda di connettivita' a Internet in banda larghissima e' molto forte in Italia come nel resto del mondo, ma da noi non si e' trovato il meccanismo per realizzare la rete in fibra ottica che giunga fino alle case degli utenti o in prossimita' delle stesse. http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=220083 Tutti riconoscono che il doppino in rame (il filo che giunge fino al telefono fisso o al pc) non puo' essere ulteriormente 'dilatato' per sopportare la sempre maggiore mole di dati che tramite Internet possono giungere direttamente sul computer di un'azienda, sul portatile di un professionista, sul cellulare di un ragazzo, sul televisore dell'anziano, sul terminale dell'ufficio pubblico. Finora la capacita' trasmissiva e' stata 'dilatata' fino a 20 mega bit a secondo, grazie ad alcuni supporti che hanno trasformato un cavo che prima permetteva di far 'passare' solo la voce, in un 'tubo molto piu' capiente, che addirittura permette il passaggio di video. Ma con l'aumentare degli utenti che utilizzano l'Adsl, inevitabilmente si va verso l'ingorgo. Un po' come succede nei centri storici e sulle tangenziali delle citta' con le auto. *Quindi fibra ottica.* Ma chi deve spendere miliardi di euro per posare i cavi sottoterra? Si stima un investimento di 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Chi deve spendere affinche' Internet ultraveloce sia disponibile a tutti? Anche a chi abita nei piccoli comuni montani? A parole il tema e' da anni all'ordine del giorno della politica. Di sostanziale in questi anni e' successo poco. Tante iniziative locali, piu' o meno supportate dal Governo centrale, per portare la banda larga (non quella larghissima) in zone non coperte. La gara per le frequenze Wimax (banda larga senza fili) si e' conclusa, ma questa tecnologia potra' essere solo un complemento di una vera rete di nuova generazione (Ngn, Next Generation Networking), che permette velocita' di 100 e piu' mega bit al secondo. In effetti le grandi dorsali (backbone) sono gia' coperte da fibra, quello che manca e' la Ngn di accesso, quella che arriva fino a casa. Da questo punto di vista l'Italia e' congelata da anni: la crisi e il destino di Telecom Italia (in mano italiane o venduta allo 'straniero') ha monopolizzato l'interesse. Ora e' in corso una discussione tra l'Agcom e l'ex monopolista sulla separazione della rete di accesso. Telecom infatti ha quasi il monopolio dei cavi in rame (doppino) che arrivano fino a casa (l'ultimo miglio). Non c'e' accordo per il momento, anche se l'Agcom ha piu' volte ribadito che entro luglio sara' deciso come verra' garantita la parita' di accesso a tutti gli operatori all'ultimo miglio. *Si discute tra separazione funzionale o strutturale. *La prima soluzione implica una 'mera' separazione contabile, in pratica Telecom Italia si impegna a creare una struttura interna che gestisce la rete (posa cavi, installa centraline, ecc.), separata da chi offre servizi (voce, Internet, tv, ecc.). _La seconda soluzione_ e' piu' radicale. Impone una separazione giuridica della struttura che si occupa della rete. Quindi un soggetto che in teoria potrebbe essere aperto alla partecipazione azionaria di altri gestori e/o di una soggetto pubblico. _La prima soluzione_ e' la preferita da Telecom. Il gestore ha denominato Open Access la struttura interna che dovrebbe occuparsi della rete. Si ispira a Openreach, la divisione creata da Bt, l'ex monopolista inglese. Sulla struttura l'Autorita' delle telecomunicazioni britanniche esercita un ferreo controllo. Vista l'esperienza pero', la possibilita' di replicare la positiva esperienza inglese in Italia, con questa Telecom e con questa *Agcom* (http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=agcom&tipo=comu), ci sembra una mera utopia. Il futuro assetto della rete, comunque, non rispondera' alla domanda: chi investira' in fibra ottica? _In ballo ci sono due esigenze_: garantire la concorrenzialita' del mercato con piu' gestori che offrono servizi in competizione, e assicurare un'adeguata remunerazione a chi sceglie di posare i cavi. *Partiamo dalle certezze* Una rete di telecomunicazioni velocissima e' sicuramente piu' strategica rispetto -solo per fare un esempio- al ponte sullo Stretto di Messina. Partendo da questo presupposto molti Paesi stranieri hanno gia' programmato piani di investimenti. I modelli scelti variano. In Giappone il Governo ha deciso di investire direttamente per creare la rete in fibra ottica. In Germania, invece, il compito e' stato affidato all'ex monopolista Deutsche Telekom. Negli Stati Uniti investono le comunita' locali, specialmente quelle lontane dai grossi agglomerati urbani, dove gli investimenti li fanno i due principali operatori. *Un'altra certezza* e' che al momento in Italia ci sono solo bei propositi, ma nessuna linea strategica, e che Telecom Italia non e' nelle condizioni di poter finanziare tutta l'operazione, non ne ha la capacita' finanziaria, e probabilmente neanche la volonta', visto che una volta realizzata l'infrastruttura dovra' concederla anche ad operatori concorrenti. Di recente Telecom ha annunciato un piano per cablare Milano e successivamente Roma. Ma intervenire solo sulle due capitali non avrebbe un impatto strategico per il Paese. Creerebbe solo ulteriore distanza tra i 'connessi' e i non. *La rete mobile* Guardando alle esperienze passate possiamo affermare che la rete di ripetitori per la telefonia mobile e' l'ultima grande infrastruttura costruita in Italia ... che funziona. Per la sua realizzazione lo Stato non ha versato un centesimo, anzi ha incassato molti milioni di euro per le frequenze. Inoltre, i gestori che hanno investito -chi piu' chi meno- guadagnano. Gli investimenti effettuati dalle societa' in infrastrutture 'mobili' sono stati recuperati, grazie alla fortissima crescita di utenti di telefonia mobile. L'unico rischio per gli utenti e' che il duopolio Tim (Telecom Italia)-Vodafone diventi sempre piu' ostacolo alla concorrenza; 3 Italia e Wind hanno qualche problema e infatti hanno messo in vendita i loro ripetitori per recuperare risorse finanziarie. *La vera grande opera: accesso in fibra ottica per tutti* La positiva esperienza della rete di telefonia mobile, pero', non ci sembra replicabile per sviluppare una rete in fibra ottica. Cosi', da refrattari all'intervento dello Stato nei fatti economici, ci convinciamo sempre piu' che in quest'ambito occorra un forte intervento pubblico. La politica, purtroppo, quando vuole comunicare un obiettivo spendibile in campagna elettorale, e' incapace di sintetizzare i benefici di avere una rete Internet adeguata ai tempi. Molto meglio, per allettare elettori, scegliere simboli come il ponte di Messina. A parte il dibattito su: serve o no? Non e' meglio fare prima ferrovie in Calabria e Sicilia e ultimare la Salerno-Reggio Calabria? ... quest'opera rimarrebbe un simbolo. E i simboli sono importanti, ma solo quando testimoniano un reale sviluppo sottostante, quando sono l'emblema di una realta' che cambia, che migliora, che vive meglio, non quando sono l'emblema del vuoto! *Fuori la rete da Telecom* Siccome la realta' e' bloccata dal fardello Telecom Italia, a nostro avviso e' urgente che il Governo investa per creare una rete in fibra ottica unica e integrata da mettere a disposizione a pari condizioni per tutti i gestori. Per fare cio' occorre che l'attuale rete dell'ultimo miglio di proprieta' Telecom confluisca in una societa' separata dall'ex monopolista. Questo nuovo soggetto dovrebbe essere partecipato da tutti i gestori possessori di ultimo miglio e dallo Stato. A questo punto un investimento dello Stato (di tutti i cittadini) finanziera' la posa dei cavi e la manutenzione della rete (cosa che Telecom da anni fa poco e male). Una volta raggiunto l'obiettivo del cablaggio di tutto il territorio nazionale, la societa' sara' messa in vendita, rimanendo obbligata a garantire parita' di accesso a tutti gli operatori fornitori di servizi (web tv, connettivita' Internet, servizio voce, Voip, enti pubblici, ecc.). *Non occorrono 20 anni * Perche' funzioni occorre, pero', un piano di investimenti e lavori triennale (non occorrono 20 anni, in Francia il Governo ha appena annunciato 'banda larga per tutti' entro il 2012) e analizzare con l'Ue tutti gli aspetti regolamentari, sin da subito. Telecom sicuramente sara' contraria ad un piano simile e probabilmente il Governo non avra' forza e volonta' per imporsi. _E' un fatto che in questi primi mesi della nuova legislatura su questa vera grande opera si siano spese ben poche parole_. Telecom Italia e i suoi azionisti di riferimento (a cominciare dalla spagnola Telefonica), anziche' remare contro, potrebbero vedere la prospettiva di essere soci di una societa' che investe per il futuro: vivacchiare e risanarsi a piccoli passi dai debiti? Oppure approfittare di un investimento pubblico che renderebbe da un lato piu' facile concentrarsi sulla fornitura di servizi, dall'altro liberare risorse per investire all'estero. Oggi le grandi aziende di telecomunicazioni hanno un orizzonte mondiale, Telecom di 'straniero' ha solo una presenza importante in Brasile. ------------------------------------------- IL CONDOMINIO Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini di: Alessandro Gallucci Il regolamento di condominio L'art. 1138 c.c. recita : "/Quando in un edificio il numero dei condomini e superiore a dieci, deve essere formato un regolamento, il quale contenga le norme circa l'uso delle cose comuni e la ripartizione delle spese, secondo i diritti e gli obblighi spettanti a ciascun condomino, nonche' le norme per la tutela del decoro dell'edificio e quelle relative all'amministrazione (att. 68 e seguenti, 155). Ciascun condomino puo' prendere l'iniziativa per la formazione del regolamento di condominio o per la revisione di quello esistente. Il regolamento deve essere approvato dall'assemblea con la maggioranza stabilita dal secondo comma dell'*art. 1136* e trascritto nel registro indicato dall'ultimo comma dell'*art. 1129* *(att. 71)*. Esso puo' essere impugnato a norma dell'art. /*/1107/*." Bisogna preliminarmente distinguere tra* regolamento contrattuale e regolamento assembleare*. Il primo e' quello che, solitamente, viene predisposto dal costruttore al momento della vendita delle singole unita' immobiliari, inserito negli atti e conseguentemente trascritto nel Registro immobiliare. Il secondo e' quello di cui ci parla il codice civile e viene approvato dall'assemblea dei condomini. Entrambi possono contenere *norme sia di natura contrattuale che di natura regolamentare*. Le prime possono incidere sui diritti soggettivi e sugli obblighi di ciascun condominio (quindi possono limitare l'uso della proprieta' privata, escludendo ad esempio la possibilita' di fare della propria abitazione uno studio, oppure ancora prevedere delle deroghe ai criteri legali di ripartizione delle spese). Le seconde regolamentano le modalita' d'uso dei beni e servizi comuni. Il regolamento contrattuale puo' sempre contenere entrambe le tipologie di norme. Quello assembleare, se votato con le maggioranze di cui all'art. 1136, comma secondo ("la maggioranza degli intervenuti e almeno la meta' del valore dell'edificio"), solo norme regolamentari. Qualora il regolamento assembleare sia votato all'unanimita' da tutti i partecipanti al condominio, lo stesso e' equiparato al regolamento contrattuale (si parla di regolamento assembleare di natura contrattuale) e potra' contenere tutti e due i tipi di norme. Qualunque sia la natura del regolamento, esso, comunque, non potra' derogare a quelle norme di legge che siano da considerarsi inderogabili (es. nessun regolamento puo' considerare lecito adibire a casa di tolleranza un appartamento). Ogni condomino deve rispettare il regolamento. Tuttavia con riferimento al regolamento contrattuale, nelle vendite successive alla prima, qualora lo stesso non sia ne' contenuto ne' richiamato negli atti di compravendita, non vi e' vincolo al suo rispetto, in relazione alle norme di natura contrattuale . *L'iniziativa per la formazione del regolamento di condominio puo' essere presa da ogni condomino*. Si puo' prendere come base una qualsiasi bozza che si puo' rinvenire su Internet o nei negozi di articoli per ufficio. Tuttavia, appare giusto evidenziare che la genericita' di questi modelli rischia di rendere il regolamento avulso dal contesto a cui si riferisce. Vista l'importanza di questo strumento di regolamentazione della vita condominiale, e' consigliabile richiedere un'assemblea ad hoc per discuterne il contenuto, in modo che tutti i condomini possano partecipare fin dal primo momento alla sua formazione. Cio' fara' in modo di renderlo quanto piu' condiviso possibile. Per la sua redazione, sarebbe utile avvalersi della consulenza di un legale esperto in materia o dell'esperienza dello stesso amministratore, oltre che, naturalmente, delle proprie capacita'. Una volta approvato (o sottoscritto) il regolamento, per modificarlo bisogna distinguere tra norme regolamentari e contrattuali. Per le prime e' sufficiente la maggioranza prevista dall'art. 1138. Per le seconde e' necessaria l'unanimita'. Quando il condominio si e' dotato del proprio regolamento -obbligatorio per gli edifici con un numero di condomini superiore a dieci (da intendersi, in questo caso, per condomini i proprietari e non gli inquilini e non vi siano impugnazioni dello stesso, non resta che rispettarlo. Sono tenuti a rispettare il regolamento tutti i condomini (compresi, in questo caso, gli inquilini) anche quelli che non hanno votato per la sua approvazione o i dissenzienti. Laddove si renda necessario farlo rispettare, il compito e' attribuito, dalla legge, all'amministratore. Vedi anche: L'impugnazione delle delibere assembleari ------------------------------------------- LA SCHEDA PRATICA TRASPORTO PUBBLICO: MULTE E LORO RISCOSSIONE Quando si parla di multa in termini generali, sia essa relativa ad un infrazione al codice della strada o al mancato pagamento del biglietto sul treno, sul metro' o su un autobus del trasporto pubblico, ci si riferisce in realta' ad una "sanzione amministrativa" che e' regolata, a livello nazionale, dalla legge 689/81. Sempre a livello nazionale il D.P.R. 653/80 prevede particolari sanzioni in ambito di sicurezza (discesa dai veicoli in movimento, attraversamento passaggi o binari, lancio di oggetti dai finestrini, etc.) con relative modalita' di accertamento e contestazione che ricalcano le regole basi della legge 689/81. Per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico, pero', da tempo esiste un decentramento sia nella gestione del servizio che in quella dell'attivita' di controllo e di applicazione delle sanzioni. La competenza e' infatti regionale (grazie al decreto Bassanini, d.lgs.422/97), con esclusione -per quanto riguarda il trasporto ferroviario- delle regioni a statuto speciale. Conseguentemente le regioni hanno affiancato alle regole generali dettate dalla legge nazionale, delle leggi proprie (regionali o provinciali) personalizzando di fatto le modalita' di controllo e quelle sanzionatorie. Il riferimento e' quindi sempre il *regolamento di servizio della singola azienda di trasporto, *spesso contenuto nella* carta dei servizi o carta della mobilita', *nonche' le *leggi e i regolamenti locali* (regionali e/o provinciali). Questi documenti dettano, nel rispetto delle normative nazionali e locali, le condizioni di viaggio di quella specifica azienda, ovvero: - gli obblighi degli utenti; - l'autorita' competente del sistema di controllo e di applicazione delle sanzioni (di solito la stessa azienda che rende il servizio, ma talvolta anche la Provincia); - i requisiti e le funzioni degli agenti accertatori; - l'entita' delle sanzioni e il procedimento di loro applicazione; - i destinatari delle somme riscosse. LE REGOLE GENERALI *_I controllori, qualifica e poteri _* In generale gli accertamenti vengono effettuati dal personale ispettivo delle singole aziende di trasporto al quale, a livello regionale, vengono attribuite funzioni di polizia amministrativa. Spesso le aziende di trasporto affidano tale attivita' anche agli stessi autisti, attribuendo loro le medesime funzioni. La legge (e anche alcune sentenze di Cassazione) attribuisce al personale ispettivo funzioni di /pubblici ufficiali, /riconoscimento valido sia nel tipico caso in cui il servizio sia gestito da societa' pubbliche sia qualora sia reso da aziende private che esercitano attivita' di servizio pubblico. Gli autisti, da parte, loro, hanno qualifica di "incaricati di pubblico servizio" (si vedano gli art.357 e 358 del codice penale). _ I controllori possono, in generale_: - richiedere esibizione del titolo di viaggio in possesso; - elevare verbali in caso di accertate irregolarita'; - pretendere il rilascio delle esatte generalita'; - pretendere l?esibizione di documenti di identificazione; - richiedere l?intervento delle forze dell?ordine in caso di mancata identificazione o quando lo ritengono necessario; - sottrarre titoli di viaggio alterati, falsi o contraffatti; - allontanare dal mezzo di trasporto i viaggiatori che pregiudichino l?ordine o la sicurezza del servizio o che rechino disturbo agli altri passeggeri./ / _Non possono_ perquisire i trasgressori qualora gli stessi si rifiutino di fornire i propri dati ne' condurli altrove, ma hanno facolta' di chiedere l'intervento delle forze dell'ordine in tutti i casi in cui lo ritengano necessario, trattenendo la persona fino all'arrivo degli agenti. Sono per legge obbligati, inoltre, a segnalare alla pubblica autorita' eventuali comportamenti che configurino reato penale, anche se non sono in grado di identificare chi li ha commessi. I controlli possono avvenire nelle modalita' previste dalla singola azienda di trasporto (solitamente a bordo o subito dopo la discesa dal mezzo). Il personale ispettivo non deve obbligatoriamente indossare la divisa (anzi spesso e' in borghese proprio per rendere piu' efficaci i controlli), pur se di norma sono muniti di documento (o tesserino) di riconoscimento./ / *_Accertamento_* La regola generale prevede che, quando sia possibile, la contestazione dev'essere immediata e fatta tramite consegna del verbale nelle mani del trasgressore, ma non di rado essa avviene tramite notifica differita del verbale (tipicamente nei casi in cui il trasgressore rifiuti di ritirare lo stesso). Il termine di notifica differita previsto dalla legge e' di 90 giorni dall'accertamento (per i residenti all'estero 360 giorni). Il trasgressore che accetta la verbalizzazione sul posto puo' far inserire nel verbale le proprie osservazioni ed indicare eventuali testimoni. Se paga subito puo' usufruire dell'applicazione della sanzione minima e ricevera' ovviamente una ricevuta. *_Le sanzioni_* L'importo delle sanzioni e' fissato dalle leggi provinciali o regionali nel rispetto della legge nazionale che prevede un minimo e un massimo (da 6,20 euro a 10.329,14 euro) e la regola generale secondo cui la sanzione massima non puo' superare il decuplo della minima. Normalmente e' previsto il pagamento del biglietto ordinario, oltre alla sanzione, e molte aziende di trasporto permettono, qualora si paghi direttamente nelle mani dell'agente accertatore o nei giorni successivi (di solito 5), l'applicazione della *sanzione minima.* La legge 689/81, inoltre, prevede la possibilita' di pagare una *sanzione ridotta *entro 60 giorni dalla contestazione della violazione (sia immediata che differita), decorsi i quali l'autorita' competente (vedi nota *) emana un'ordinanza/ingiunzione addebitando anche le spese di procedimento (notifica). La sanzione ridotta e' pari ad un terzo del massimo della sanzione prevista o -se piu' favorevole- al doppio della sanzione minima.* * *_Ricorsi_* Contro il verbale e' prevista la possibilita' di ricorrere presso lo stesso ente che ha comminato la sanzione (vedi nota *), entro 30 giorni dalla contestazione immediata -o notifica differita- del verbale, presentando i propri scritti difensivi. L'ufficio competente, a seguito esame del ricorso, emettera' un'ordinanza/ingiunzione nel caso di rigetto oppure un'ordinanza di archiviazione nel caso di accoglimento. Nel primo caso il trasgressore che ha perso il ricorso dovra' pagare il dovuto entro 30 giorni (60 giorni per i residenti all'estero). Il termine di emissione dell'ordinanza di ingiunzione o di archiviazione dipendono da caso a caso. Per l'ATAF di Firenze, per esempio, tale termine e' di 365 giorni dall'accertamento, mentre Roma risponde entro 90 giorni.* * Contro l'ordinanza/ingiunzione -oppure direttamente contro il verbale, volendo- l'interessato potra' ricorrere entro lo stesso termine di pagamento (30 giorni, 60 per i residenti all'estero), davanti al giudice di pace del luogo ove e' avvenuta l'infrazione. Se l'importo dell'atto al quale ci si oppone supera i 15.493,71 ci si deve rivolgere al Tribunale (giudice ordinario). Contro la sentenza del giudice di pace ci si puo' appellare in Tribunale, presso il giudice ordinario (non piu' direttamente in Cassazione, grazie al d.lgs.40/2006). */* Nota/*/: gli organi competenti per le procedure di riscossione possono variare molto da caso a caso, perche' le decisioni in merito vengono prese a livello locale. Mentre di solito le verifiche e l'emissione del verbale avvengono direttamente da parte delle aziende di trasporto, le attivita' di riscossione vera e propria (emissione dell'ordinanza/ingiunzione e riscossione tramite ruolo), nonche' quelle di gestione dei ricorsi, potrebbero essere affidate agli enti amministrativi locali (la provincia, per esempio) od addirittura a societa' private esterne (di recupero crediti). Fa fede il regolamento della societa' di trasporto e la normativa locale. // / *_Mancato pagamento, cosa succede?_* Come regola generale, se non si paga la sanzione ridotta entro 60 giorni viene applicata quella massima prevista dalle leggi regionali e dal regolamento del servizio. In tal caso viene emessa e notificata un'*ordinanza/ingiunzione* contenente la sanzione e le spese di procedimento. I tempi di emissione della stessa variano da caso a caso, l'ATAF di Firenze, per esempio, provvede entro 365 giorni. Il tutto deve avvenire, in ogni caso, entro il termine di prescrizione quinquennale previsto dalla legge 689/81, calcolato a decorrere dalla data dell'infrazione (o dalla notifica del verbale, se essa avviene successivamente). Se ancora non segue il pagamento ne' viene fatto ricorso (come gia' detto contro l'ordinanza/ingiunzione si puo' ricorrere presso il Giudice di Pace entro 30 giorni) il debito viene iscritto a ruolo e affidato ad un agente della riscossione (del gruppo di Equitalia) che emettera' *cartella esattoriale *aggiungendo sanzioni (10% semestrale), compensi per la riscossione e spese di notifica. Sulla cartella esattoriale e tutto cio' che consegue al suo mancato pagamento si veda la scheda pratica LA CARTELLA ESATTORIALE: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=210370 */Nota/*/: gli organi competenti per le procedure di riscossione possono variare molto da caso a caso, perche' le decisioni in merito vengono prese a livello locale. Mentre di solito le verifiche e l'emissione del verbale avvengono direttamente da parte delle aziende di trasporto, le attivita' di riscossione vera e propria (emissione dell'ordinanza/ingiunzione e riscossione tramite ruolo), nonche' quelle di gestione dei ricorsi, potrebbero essere affidate agli enti amministrativi locali (la provincia, per esempio) od addirittura a societa' private esterne (di recupero crediti). Fa fede il regolamento della societa' di trasporto e la normativa locale. / *_Casi particolari_* *Titolo di viaggio contraffatto, alterato o che presenti cancellazione della convalida* In questi casi viene applicata, oltre alla sanzione prevista dallo specifico regolamento, una sanzione aggiuntiva applicata ai sensi degli art.465 e 466 del codice penale variabile da 103 a 619 euro. Questa sanzione viene applicata a chi utilizza i biglietti contraffatti o alterati e puo' essere ridotta, nel caso in cui tale utilizzo sia avvenuto in buona fede, ad una sanzione variabile da 51 a 309 euro. *Abbonamento dimenticato* Come regola generale chi ha dimenticato l'abbonamento puo' presentare lo stesso presso l'ufficio abbonamenti entro un certo numero di giorni (di solito 5) successivi all'accertamento in modo da pagare solo le spese di procedimento (notifica). Fa fede, come sempre, il regolamento di trasporto. *Rifiuto di indicazione e dichiarazioni false sull'identita' * La mancata dichiarazione delle generalita' e il rilascio di false dichiarazioni sulla identita', sullo stato o su altre qualita' della propria o dell?altrui persona e' punibile nel primo caso con la reclusione fino ad un mese e con la multa fino ad euro 206 (art. 651 del Codice Penale), nel secondo caso con la reclusione fino ad un anno e con la multa fino ad euro 516 (artt.462 e 496 del Codice Penale). *_Prescrizione _* Il diritto a riscuotere le somme relative alle dette sanzioni amministrative si prescrive in cinque anni dal giorno in cui e' stata commessa la violazione (art.28 legge 689/81). Attenzione, la notifica del verbale, come ogni altro atto relativo alla riscossione (ingiunzione, cartella, etc.) interrompe tale termine facendolo ripartire. *_Infrazioni commesse da minorenni o da soggetti incapaci di intendere e di volere_* In caso di infrazione commessa da soggetto minorenne il verbale dev'essere intestato al titolare della patria potesta' (di solito il genitore, obbligato in solido al pagamento) e ad esso notificato subito, se presente, o entro 90 giorni. Cio' a meno che il minore (comunque di eta' superiore ai 14 anni) accetti sul momento la notifica del verbale -pur intestato al genitore- firmandone una copia per ricevuta e perfezionando la stessa ai sensi dell'art.139 c.p.c. (notifica a familiari). Stessa cosa per i soggetti incapaci di intendere e di volere, a meno che tale incapacita' non derivi da loro colpa. In questI casi risponde della violazione chi era tenuto alla sorveglianza del soggetto. SE SI VIAGGIA IN TRENO Le regole generali gia' dette valgono anche per il trasporto ferroviario, la cui gestione, come abbiamo dettto, e' decentrata a livello regionale (regioni a statuto speciale a parte), disciplinata da appositi contratti di servizio. Le sanzioni e i termini di pagamento vengono stabiliti da Trenitalia a livello nazionale, ma nelle regioni dove e' stata adottata una specifica legge regionale si applicano le regole decise da quest'ultima. Di norma viene stabilita una sanzione intera (che per esempio, nel caso di mancanza di biglietto, biglietto scaduto o non convalidato e' di 200 euro a livello nazionale, leggi regionali a parte), una sanzione ridotta applicabile qualora il pagamento segua entro 15 giorni (nel caso suddetto 100 euro), e una sanzione minima applicabile quando si paga al controllore, o alla stazione di arrivo (nel caso suddetto 50 euro). Quando non si paga subito e' previsto, a livello nazionale, un diritto fisso di 5 euro. gli uffici che procedono alla riscossione sono, per quanto riguarda le ferrovie dello stato, quelli del direttore compartimentale, mentre nel caso di servizio dato in concessione alle regioni, il direttore della MCTC o gli organi regionali (e' competente, in termini generali, l'organo del luogo ove e' stata contestata l'infrazione). I riferimenti sono la *carta dei servizi regionale*, le *leggi regionali* e *le condizioni di trasporto* pubblicate sul sito di Trenitalia (nello specifico l'art.9). Si vedano in proposito i link riportati nella prossima sezione. LINK UTILI *Siti delle principali aziende di trasporto pubblico locale:* ATMA ? Ancona: http://www.atmaancona.it SVAP ? Aosta: http://www.svap.it AMA - L'Aquila: http://www.ama.laquila.it/servizi/index.php AMTAB - Bari: http://www.amtabservizio.it ATC - Bologna: http://www.atc.bo.it CTM - Cagliari: http://www.ctmcagliari.it SEAC ? Campobasso: http://www.seac.campobasso.it AMC ? Catanzaro: www.amcspa.it ATAF ? Firenze: http://www.ataf.net AMT ? Genova: http://www.amt.genova.it ATM - Milano: http://www.atm-mi.it/atm CTP ? Napoli: http://www.ctpn.it/home.asp AMAT - Palermo: http://www.amat.pa.it APM ? Perugia: http://www.apmperugia.it/canale.asp COTRAB ? Potenza: http://www.comune.potenza.it/turismo/Autobus_urbani ATAC ? Roma: http://www.atac.roma.it TT - Trento http://www.ttspa.it GTT ? Torino: http://www.comune.torino.it/gtt/index.shtml TT ? Triestre: http://www.triestetrasporti.it/ttspa/cms/002/html/index.php ACTV ? Venezia: http://www.actv.it *- Regolamento Trenitalia con l'utile "guida del viaggiatore":* http://www.trenitalia.it/it/a29716dfc2536010VgnVCM10000045a2e90aRCRD.shtml* - Link ai siti regionali e alle relative carte dei servizi:* http://www.trenitalia.it/it/2bae55ac49fda010VgnVCM10000045a2e90aRCRD.shtml (Rita Sabelli) ------------------------------------------- ARTICOLI Australia. Phillip Nitschke testimone in un processo per suicidio assistito Katia Moscano *Phillip Nitschke*, medico e presidente di Exit International, associazione per la legalizzazione dell'eutanasia, ha testimoniato al processo per il suicidio assistito di un uomo. *Graeme Wylie*, di 71 anni, mori' nella sua abitazione nel marzo 2006 per una dose letale di barbiturici (Nembutal), generalmente somministrati nei casi di eutanasia. La sua compagna, *Shirley Justins*, di 59 anni, e' accusata di omicidio nel processo in corso presso la Corte Suprema del Nuovo Galles del Sud. E' accusata di complicita' per avere fornito il Nembutal anche una amica di famiglia, *Caren Jenning* di 75 anni, altra esponente di Exit International. Il signor Wylie soffriva di uno stadio avanzato di Alzheimer e aveva fatto domanda, quattro mesi prima di morire, di assistenza al suicidio assistito la clinica svizzera Dignitas <"http://www.dignitas.ch">. Il dottor Nitschke, come riposta il quotidiano /The Australian/, ha dichiarato di avere incontrato la signora Jenning nel 2001 attraverso Exit. La Jenning partecipo' alla documentazione di alcuni lavori del gruppo e nel 2004 fu nominata coordinatrice per la citta' di Sydney. Le attivita' del gruppo riguardano seminari sul suicidio assistito, comprese le istruzioni sulla somministrazione del Nembutal. "Assistere i pazienti nel periodo terminale delle malattie era legale dodici anni fa nel Northern Territory", ha dichiarato Nitschke. Aggiungendo che l'obiettivo del gruppo e' quello di informare le persone sull'eutanasia, pratica legale in altri Paesi. Il Nembutal era prescritto come pillola per dormire in Australia prima del 1998, ma negli anni seguenti l'uso e' stato concesso solo in ambito veterinario. Per partecipare ai seminari di Exiti occorre essere maggiori di 55 anni o gravemente malati. Il giudice *Roderick Howie *ha rassicurato il dottore che la sua testimonianza non sara' usata per formulare accuse contro di lui, e ha dichiarato alla giuria che non ci sono prove che il dottore abbia fatto qualcosa di sbagliato. "Non stiamo qui per giudicare l'operato del dottore o la sua moralita'", ha dichiarato il giudice. La testimonianza del dottore continua lunedi'. Leggi anche: Continua processo ad esponente di Exit International <"http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=191844"> Australia. Ancora polemica dopo viaggi in Messico per acquistare farmaco eutanasico <"http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=173240"> La guaritrice e la stampa Giuseppe Parisi, medico Il caso di cronaca della morte della ragazzina sedicenne malata di diabete, ha smascherato, ancora una volta, la italiana dis-informazione e la impreparazione della gente alla tutela dei propri diritti, anche quelli piu' elementari. La malafede dell'informazione cronistica di una stampa alla deriva, quando ha stratirato, ha bollato la guaritrice quale "omeopata". Abbiamo atteso qualche ora, ma era come pensavamo, la guaritrice americana con studio a Milano, Udine ed in Friuli, non e' medico, e pertanto non e' nemmeno omeopata. L'omeopatia e' una scienza, ed il medico omeopata e' un professionista a tutti gli effetti. A nessun medico verrebbe mai in mente di sospendere l'insulina con quel tipo di patologia che aveva colpito la povera, disgraziata, giovanissima ragazza. Interrompere l'unica terapia che poteva tenere in vita la ragazzina, ha voluto dire che la guaritrice non conosce le elementari regole di fisiologia, di patologia e di clinica, ma ovviamente non puo' e non deve conoscerle, come non dovrebbe nemmeno visitare e prendere parcelle. Un monito ai genitori, che dovevano prima di mettere in mani sconosciute la loro cara figlia, quanto meno chiedere all'ordine provinciale dei medici, per "smascherare" la guaritrice, tenendo presente che, oltremodo da diversi anni, tutti gli ordini dei medici hanno attivato una lista speciale dei medici esperti in Medicine Naturali, cosi' che possono esercitarla solo coloro i quali hanno raggiunto e superato specifici percorsi di formazione. Quelli che chiamano "alternative" la medicina naturale, continuano ad essere anche loro in cattiva fede. Le medicine naturali vengono chiamate alternative, per convivenza e connivenza con il malaffare di coloro i quali producono il farmaco chimico ed i vaccini. Noi preferiamo chiamarla medicina complementare, perche' non e' alternativa, ma sinergicamente complementare alla medicina ufficiale ed alle necessita' biologiche dell'uomo. Sovente il medico esperto le usa in combinazione con la medicina ufficiale, con risultati che superano ogni attesa. L'Italia e' malata di disinformazione, c'e' un giornalismo arido e in malafede. La ragazzina, come la sua famiglia, sono loro vittime. P.S. Le "guaritrici" dei giornalisti, in Italia si chiamano semplicemente Naturopati. In Italia ci sono ottime scuole di formazione che preparano Naturopati che si occupano di offrire consigli sullo stile di vita e sulla alimentazione, non prescrivono farmaci, non interrompono terapie prescritte dal medico. L'Omeopatia e' una disciplina che in Italia puo' essere praticata solo dal medico e che, da qualche anno a questa parte, solo dopo un peculiare iter formativo. P2P. Ricercatori tedeschi confermano: provider Internet bloccano il file-sharing KM /(ConsumerAffairs.com) /Comcast Cable e Cox Communications hanno trovato il modo di bloccare o limitare l'accesso al file-sharing di BitTorrent. Ricercatori del Max Planck Insitute hanno condotto una ricerca, studiando 8.175 navigatori di Internet di tutto il mondo, e arrivando alla conclusione che il controllo di Internet o il blocco arrivi solo da tre Internet providers: Comcast e Cox negli Stati Uniti e StarHub a Singapore. E' risultato che 599 navigatori sono stati bloccati negli Stati Uniti, e 573 di essi tramite Comcast o Cox. Comcast originariamente si e' difesa dichiarando di "bloccare ragionevolmente l'accesso in orari di picco delle connessioni Internet", mentre per l'Istituto tedesco entrambe le compagnie "bloccherebbero l'accesso in qualunque momento del giorno". Si legge nel rapporto: "Il tasso di interruzioni e' alto durante tutto il giorno. I nostri dati dimostrano che il blocco a BitTorrent sia attivo indipendentemente dall'orario". I sostenitori della neutralita' della rete, principio secondo il quale tutti i siti Internet dovrebbero essere ugualmente accessibili, sostengono che questo rapporto e molte altre ricerche rivelano che i providers di Internet o le compagnie della TV via cavo in qualche modo infrangono i diritti dei fruitori/clienti. "I consumatori non hanno alcun motivo per fidarsi delle loro compagnie di Tv via cavo", ha dichiarato Ben Scott, direttore politico della Free Press. "Questo studio, indipendente, conferma che la Comcast continua a bloccare i suoi utenti dalla possibilita' di utilizzare alcuni servizi, malgrado le investigazioni della Commissione federale per le comunicazioni (Fcc) e l'opinione pubblica". Gli interventi della Comcast sono stati per la prima volta confermati nell'ottobre 2007, facendo partire un'azione legale dei clienti e diverse audizioni condotte dalla Commissione. La Cox ha rilasciato un comunicato stampa all'Associated Press, dichiarando che: "Per assicurare la migliore connessione on line dei clienti, la Cox ha attivato diversi metodi di controllo, tra cui una priorita' di traffico e filtri riconosciuti". Questo ultimo studio accelera l'esigenza di proteggere la neutralita' della rete, e non mancano le iniziative in tal senso. Una proposta di legge, la "Internet Freedon Preservation Act", presentata dal democratico Ed Markey, vorrebbe emendare la Communications Act del 1934, per arrivare all'accesso libero ad Internet. La "Internet Freedom and Nondiscrimination Act", presentata alla House dal democratico e presidente della Commissione giustizia John Conyers, vorrebbe che fosse usata la regolamentazione antitrust per prevenire le disparita' di prezzo che ci sono quando i clienti sono forzati a pagare di piu' per una connessione piu' veloce alla rete. /(Traduzione di Katia Moscano)/ Stranieri 'buoni' e stranieri 'cattivi'. Come fare? Emmanuela Bertucci E' l'argomento di queste settimane. Diamo ovviamente per scontato che immigrato non vuol dire delinquente (/sara' pero' il caso di ribadirlo?/), che *clandestino non e' sinonimo di delinquente, *e proviamo ad analizzare ancora una volta la situazione, astenendoci dal commentare le interviste ai rappresentanti del Governo, la bagarre di dichiarazioni e smentite, fornendo piuttosto qualche spunto concreto per riformare un settore del diritto e delle politiche italiane che ad oggi fa scontenti tutti. *Questi, a nostro avviso, i punti nodali da tenere in considerazione e risolvere:* - Il fabbisogno di lavoratori stranieri; - la tutela di chi (regolarmente o meno) lavora in Italia; - il continuo afflusso di stranieri clandestini sul nostro territorio; - il problema della delinquenza dei clandestini che non lavorano ed il loro rimpatrio. L'Italia ha bisogno dei lavoratori stranieri, e la domanda e' sicuramente superiore al numero di ingressi regolari programmati dal Governo, tant'e' che sono centinaia di migliaia gli stranieri che vivono e lavorano in Italia senza permesso di soggiorno. Ne deriva, e non e' una novita', che il meccanismo dei flussi di ingresso, cosi' come attualmente concepito, e' assolutamente inadeguato a supportare politiche migratorie stabili e realistiche. Cio' perche' buona parte di quegli stranieri che vivono e lavorano in Italia da clandestini, sono tali non per loro scelta, ma a causa dell'impossibilita' di ottenere una delle famose quote.* Come sosteniamo da tempo, un meccanismo di ingresso in Italia che non sia contingentato a un determinato numero di quote annuali (flusso continuo) abbatterebbe quasi completamente la clandestinita' di chi lavora, e non delinque. *Cio' favorirebbe inoltre un aumento degli introiti fiscali, nella misura in cui il lavoratore regolare pagherebbe l e tasse, i contributi previdenziali, ecc. Emanare una sanatoria ogni 4 o 5 anni e' inutile, senza una riforma del sistema dei flussi, e' dannosa, poiche' (giustamente) ingenera la convinzione che "/conviene venire in Italia da clandestini, tanto prima o poi ci sara' una sanatoria/". Ridicola, infine, la proposta del sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, di "/emanare un nuovo decreto flussi per consentire ad una buona parte di queste persone di ottenere il nulla osta al lavoro. Questo non significhera' fare sanatorie o regolarizzazioni in quanto i lavoratori che otterranno il nulla osta dovranno comunque ritornare nei loro Paesi per richiedere il visto e poi ritornare in Italia/". *Sottosegretario, questa si chiama "sanatoria", con il solo incomodo che gli stranieri "prescelti" dovranno pagarsi un biglietto aereo di andata e ritorno per il loro Paese, intasando questa volta non solo gli Sportelli unici e le Questura, ma anche le ambasciate, come se non ne avessimo abbastanza di uffici ingolfati! Siamo seri. * Il problema piu' significativo riguarda la permanenza in Italia dei clandestini espulsi o dediti a delinquere. Qui' le soluzioni proposte spaziano, ma nessuna ci pare convincente o adeguata. *Criminalizzare la clandestinita'. *L'argomento sembra gia' passato di moda, ed il governo pare esser giunto a piu' miti consigli, per fortuna. I "reatucoli" gia' esistenti, quali la mancata esibizione di documento di identificazione o il reingresso in Italia a seguito di espulsione, non hanno portato a nessun miglioramento, ma hanno soltanto riempito le aule di tribunale di giudici, pubblici ministeri, avvocati e cancellieri, tutti intenti a far processi in contumacia (cioe' in assenza dell'imputato), la cui conclusione e' una severa sentenza di condanna che non verra' mai eseguita. Anche qui', questi processi sottraggono tempo ai magistrati per condurre gli altri procedimenti e denaro pubblico che potrebbe essere investito altrimenti. *Creare un'aggravante penale, che colpisca gli extracomunitari irregolari che delinquono o che sono socialmente pericolosi*. Esiste gia' nel nostro ordinamento il meccanismo della recidiva, che aumenta la pena di chi ha gia' commesso reati. Ho forti perplessita' sulla legittimita' costituzionale di una aggravante speciale di recidiva se chi commette il reato non e' italiano. Per ora, comunque, ritengo non sia il caso di spenderci su troppe parole: vista la velocita' con cui si susseguono dichiarazioni e smentite e' molto probabile che anche tale eventualita' venga poi scartata. *Cambiare il nome dei Cpt in Centri di identificazione ed espulsione*. Torno a dirlo, siamo seri! *Aumentare il periodo massimo di permanenza nei Centri di permanenza temporanea da due a dodici mesi*. Domanda: a che fine? Se il fine e' identificativo, due mesi sono gia' troppi. Se il fine e' meramente restrittivo, equivarrebbe ad una condanna di reclusione senza nemmeno un processo. Mettiamoci in testa che nessuno straniero clandestino ha intenzione di farsi identificare, ne' puo' essere tenuto in gattabuia se non ha commesso reati. Riprendiamo allora una proposta avanzata nella precedente legislatura, sulla quale all'epoca abbiamo nutrito diversi dubbi, ma che a questo punto sembra essere, fra le soluzioni possibili, una strada da tentare (opposta alla criminalizzazione): *adottare una politica "premiale" che elimini il divieto di reingresso a seguito di espulsione per coloro i quali collaborano con le autorita' italiane*, fornendo i propri dati personali. In questo modo il clandestino sa di essere espulso e riportato nel proprio Paese, ma sa anche che se volesse tornare in Italia per lavorare, potrebbe nuovamente concorrere per i flussi. Qui' altri nostri articoli sull'argomento: - La Francia di Sarkozy, le promesse di Amato-Ferrero e l'Italia di Bossi-Fini: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=218905 - Allontanamento dei cittadini comunitari. Normativa vigente e possibili riforme: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=197031 - Occorre che tutto cambi affinche' tutto resti com'e': la ricetta del governo per risolvere i problemi dell'immigrazione italiana: http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=157882 Gb. Gli scienziati accusano: i conservatori manipolano i nostri studi per limitare ricerca e aborto Nicholas Watt The Guardian http://www.guardian.co.uk/politics/2008/may/19/conservatives.genetics - Gli scienziati contestano le posizioni dei leader del partito conservatore a favore della limitazione del termine per l'aborto e della ricerca sugli "embrioni ibridi". Alla vigilia delle votazioni sulla legge per la ricerca sugli embrioni e l'aborto, uno scienziato ha accusato i parlamentari Tory di travisare la sua ricerca sull'aborto, chiedendo un intervento legislativo per ridurne l'estensione. Un secondo scienziato, che ha lavorato nel team di un premio Nobel, accusa invece i Tory di presentare emendamenti distruttivi senza avere prima ascoltato il parere dei maggiori scienziati del mondo. I Parlamentari di tutti i partiti hanno liberta' di voto, ma i conservatori sono favorevoli alla riduzione delle 24 settimane entro le quali procedere all'aborto: *David Cameron*, leader dei Tory, vorrebbe che fossero 20 settimane, e *Andrew Lansley*, ministro ombra per la Salute, vorrebbe che fossero 22. Lansley ha citato il rapporto del professore di neonatologia della Leicester University e presidente dell'associazione per la medicina prenatale *David Field*, sulle probabilita' di sopravvivenza dei naonati prematuri, usando questa ricerca per chiedere una riduzione del tempo utile per abortire. Ma il professore Field ha dichiarato che non capisce come Lansley sia potuto arrivare a questa conclusione, perche' il suo rapporto e' chiaro nel sostenere che non ci sono prove di cambiamenti negli ultimi 18 anni sulle probabilita' di sopravvivenza nei nascituri. "E' chiaro nel rapporto: alle 24/25 settimane non ci sono dubbi sui successi per la sopravvivenza. Alle 22/23 settimane non ci sono invece prove alcune. I neonati sopravvissuti alla 23ma settimana nei primi sei anni della ricerca (1994 al 1999) erano il 18,46%; nel secondo periodo (2000 al 2005) erano il 18,52%. Risultati quasi identici". La/ Family Planning Association/ ha accusato Cameron di ignorare le prove sull'aborto. Julie Bentley, direttrice esecutiva, scrisse a marzo una lettera a Cameron, facendo presente le ricerche scientifiche esistenti sull'argomento. Il dottor* Robin Lovell-Badge*, biologo per la ricerca sulle staminali dell'istituto nazionale per la ricerca medica, ha dichiarato che la posizione del ministro ombra non coincide con la verita' dei risultati scientifici. Ufficialmente anche tra i Conservatori c'e' liberta' di scelta sul voto alla legge, ma la scorsa settimana *Mark Simmonds* ha scritto una lettera a tutti i parlamentari del suo partito per invitarli a sostenere gli emendamenti sulla legge sulla ricerca sugli embrioni "ibridi". /Traduzione di Katia Moscano /Leggi anche: Aborto. Il silenzio dei neonatologi italiani http://www.aduc.it/dyn/salute/arti.php?id=219791 Ultimo appello di Brown al Parlamento: la ricerca scientifica salva vite umane, non limitatela http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=220522 Ignazio Marino: mancano i soldi per la ricerca, e quelli che ci sono... Marco Bazzichi Non ci vuole un genio dell'analisi finanziaria e sociale per sapere che in Italia il campo della ricerca scientifica versa in una situazione drammatica. Non sono mancati i premi nobel nostrani, ma l'ultimo premio nobel che ha prodotto il proprio lavoro in Italia è stato Camillo Golgi, la bellezza di 102 anni fa. *Ignazio Marino*, ex presidente della Commissione Igiene e Sanità al Senato e docente del centro trapianti dell'università /Thomas Jefferson di Philadelphia/, non si ferma al solito, per quanto giustificato, piagnisteo di dottorandi, ricercatori e professori in cerca di finanziamenti. Intervenendo al convegno Liberiamo la ricerca, organizzato dall'Università di Bologna il 19 maggio scorso, Marino spiega che è l'attuale meccanismo dei finanziamenti a lasciare che si sprechino le già scarse risorse a disposizione. Incapacità dei politici, certo, indifferenza della società, certo, pochi fondi, certo, ma queste sono le cause esogene, esterne al mondo della ricerca italiana. A scrutare invece le cause endogene, interne al sistema, non sfuggirà quantomeno una corresponsabilità tra chi governa il nostro paese e coloro che hanno sempre approfittato di certi metodi. In particolare non va benissimo il metodo avviato all'inzio degli anni ?80, quando ?in Italia ?ricostruisce Marino- venne approvata una legge che è stata L'inizio della catastrofe. Con quella legge, di colpo un marea di assistenti universitari furono trasformati in professori associati e persino ordinari. Vi furono dei concorsi molto, troppo aperti che permisero, pagando 50 mila lire una qualsiasi casa editrice, di farsi pubblicare dei lavori scientifici, magari improvvisati alla bisogna, e questo fu sufficiente per far entrare permanentemente nel sistema dei docenti che occupano ancora la cattedra ottenuta allora: e così molte delle 16 mila persone, che parteciparono a quei concorsi, fanno ancora parte del mondo accademico senza mai essere stati sottoposti ad ulteriore giudizio. Quindi ci teniamo i docenti che abbiamo, e questo lo si deduce anche Dall'età. In Italia abbiamo, in assoluto, nove (9) professori ordinari sotto i 40 anni: lo 0,05%, contro il 16% dell'Inghilterra. Il problema della ricerca è condiviso da tutti, Marino non ha mai trovato un leader universitario o un politico che lo neghi. Ma non se ne occupa nessuno, né di finanziare di più né di cambiare le regole dei finanziamenti. Dati Eurostat: la spesa in ricerca nella UE è all'1,93% del Pil, in Svezia 4,27, in Finlandia 3,51, in Germania 2,5, in Francia 2,2, negli USA, 2,8, in Giappone 3,12, in Italia, alla grande, 1,14%. Quindi esiste un problema di finanziamento che è molto molto importante ma è ancora più importante il modo in cui si finanzia la ricerca. 'Anche se noi riuscissimo per miracolo a portare i nostri finanziamenti a cinque volte gli attuali, se noi continuiamo a finanziare i ricercatori con questo meccanismo top down senza mai valutare il merito dei progetti, non avremo fatto alcun passo avanti': il quadro tremendo di Marino offre però qualche spiraglio positivo, grazie al lavoro svolto dalla Commissione da lui presieduta nella scorsa legislatura, che 'aveva chiesto che il 10% dei fondi della ricerca venissero destinati ai più giovani col meccanismo del peer-review e con una commissione di scienziati anche loro al di sotto dei 40 anni e, almeno per la metà, attivi in un centro di ricerca all'estero. E' con grande soddisfazione che ho seguito questo progetto prima in finanziaria, e poi il 4 aprile si è insediata questa commissione che ha ricevuto oltre mille progetti di ricerca'. Si tratta quindi non di un meccanismo a pioggia, con la possibilità di scegliere in quale struttura andare: un primo passo nella direzione giusta. Tra le altre proposte di Marino, l?abolizione dell'iva 'il materiale di consumo che viene utilizzato nei nostri laboratori di ricerca' e la richiesta che 'tutti i fondi pubblici destinati alla ricerca vengano attribuiti sulla base del peer-review, un meccanismo semplice che non richiede finanziamenti ulteriori. Vedremo alla prova dei fatti chi voterà a favore e chi contro.' Certo, quanti dei nostri docenti sono disposti, secondo il peer-review, a sottoporsi a una valutazione fatta da altri specialisti, possibilmente stranieri? Donatori per la ricerca medica Carmen Girona I campioni biologici sono indispensabili per la ricerca biomedica, ma alcuni studi ne richiedono a migliaia, percio' passano anche anni prima di averne a sufficienza. I cittadini possono pero' agevolare questo processo e cedere alle biobanche il loro materiale biologico, proveniente da biopsie, oppure campioni di sangue e urina. Cosi', la donazione ai centri che raccolgono e gestiscono questi materiali, trasforma il cittadino in agente promotore di ricerca scientifica. Le biobanche favoriscono l'accesso dei ricercatori allo stesso tipo di campione, promuovono lo scambio di informazioni tra studiosi e potenziano la sperimentazione. Le regole in questi centri e la tutela dei diritti dei malati sono garantiti dalla nuova legge, /Ley de Investigacion Biomedica/. "Il fatto che i campioni siano disponibili in una biobanca accelera la ricerca e agevola la collaborazione, ossia, permette che vari gruppi scientifici lavorino con gli stessi campioni allo stesso progetto, e amplia l'informazione legata a ciascun campione. Succede, per esempio, con l'artrite e la psoriasi, due malattie differenti ma dai meccanismi comuni. Il fatto d'avere nelle biobanche campioni delle due malattie consente, inoltre, di confrontare una malattia con l'altra, e fa si' che un gruppo collaborativo si appropri delle informazioni fornite da altri, anche se provenienti da un'area sanitaria differente", spiega *Alberto Orfao*, direttore scientifico della Banca Nazionale del Dna. In base alla nuova legge, le biobanche per la ricerca dispongono di un direttore scientifico; di un responsabile della bancadati che garantisce il rispetto dei diritti dei pazienti, della rettifica, della cancellazione, del consenso e segretezza; di due comitati esterni, uno scientifico e l'altro etico, i quali appoggiano il direttore e controllano che i gruppi scientifici rispettino i requisiti stabiliti. Il donatore, che informa della donazione il sanitario che gli fa il prelievo, e' proprietario del campione e puo' revocare la decisione presa. Il consenso informato, prima si usava solo nella sperimentazione, ma ora vale sempre. "La legge aggiunge nuove garanzie affinche' non si commerci con le cellule. E garantisce l'uguaglianza delle opportunita' ai ricercatori nell'accedere ai campioni e perche' la sperimentazione si realizzi sempre nei principi etici e nel rispetto dei diritti dei pazienti. Il paziente dev'essere informato dei risultati dello studio e ogni volta che viene ceduto il campione. Egli assolve a una funzione sociale molto importante, percio' dev'essere sempre coinvolto e partecipe della sperimentazione", dice *Victor Gonzales Rumayor*, membro della /Subdireccion General de Investigacion en Terapia Celular y Medicina Regenerativa /dell'Istituto Carlos III e uno degli estensori della legge. Sulla stessa linea si muove *Fernando Liano,* del servizio di nefrologia dell'ospedale Ramon y Cajal di Madrid: "Il soggetto attivo si occupa della propria salute e ora puo' anche seguire il destino del suo materiale biologico. E cio' significa che ha il diritto alla riservatezza, a fornire o no i suoi dati liberamente, ma cio' crea anche la responsabilita' del cittadino verso il Sistema Nazionale della Sanita', con la propria salute e con quella del prossimo. Il cittadino contribuisce attivamente al progresso della ricerca. Gia' ci sono esempi molto chiari con i donatori di sangue e di organi. E ora si puo' essere fautori di ricerca per la sanita'". La maggior parte delle biobanche sono tematiche, per patologie, come la Banca di Malattie Neuromuscolari, la Banca della Sclerosi Multipla o quella dell'Hiv dell'ospedale Gregorio Maranon di Madrid, unica al mondo per caratteristiche dei campioni raccolti. Ma ce ne sono anche di quelle che custodiscono un tipo di campione, come la banca del Dna. Tutte si distinguono per criteri di qualita', ordine e destinazione. Possono essere pubbliche o private, nazionali o delle Autonomie, e sono enti senza fini di lucro. Le biobanche private si finanziano vendendo i procedimenti che elaborano. I meccanismi di accreditamento e i registri sono in via d'elaborazione. Le tre biobanche nazionali, che prevedibilmente si accrediteranno come tali, sono /Banco Nacional de Lineas Celulares Embrionarias, Banco de ADN, Red de Bancos de Tumores/. La prima custodisce popolazioni di cellule di varie patologie. Ha tre sedi, la principale e' a Granada, ed e' una delle poche biobanche al mondo con questo materiale. La Banca del Dna gestisce il sangue di malattie cardiovascolari, oncologiche, metaboliche e neuropsichiatriche; la sede coordinatrice e' a Salamanca. La terza e' una rete che si estende tra gli ospedali delle comunita' autonome, raccoglie cellule di ogni tipo di tumore, ed e' coordinata dal Centro nazionale di ricerche oncologiche. Si accredita come modello esemplare a livello mondiale. Non si sa quanti centri /autonomici/ assolveranno ai requisiti di biobanche per la ricerca. Molte rimarranno come collezioni di campioni per l'assistenza e altre come collezioni per la sperimentazione. Poiche' non ci sono registri, in base alla /Guya practica para la utilizacion de muestras biologicas en investigacion biomedica/ edita nel 2006 dall'Istituto Roche, si stima che l'80% delle biobanche appartenga agli ospedali, e di queste il 40% corrisponda a campioni del servizio di Anatomia Patologica; il 40% si dedica a studi genetici e il restante 20% sono collezioni dei dipartimenti di ricerca. In questo mese apre la Biobanca dell'Insufficienza Renale Acuta della Comunita' di Madrid, presso l'ospedale Ramon y Cajal. La sua coordinatrice, la biologa *Ana Torres*, spiega che la biobanca e' in grado d'immagazzinare 138.000 campioni di sangue e urina, destinati a progetti di ricerca che individuino biomarcatori per identificare le persone suscettibili di soffrire insufficienza renale. Liano, direttore della biobanca, spiega che la sua creazione corrisponde alla linea di lavoro dell'ospedale in questa patologia. Nel 1993, studiosi del centro madrileno, coordinati da Liano, hanno elaborato un sistema di prognosi della gravita' dell'insufficienza renale acuta; nel 1996 l'esperto ha diretto uno studio epidemiologico, di riferimento internazionale, e nel 2007, Liano e la sua equipe hanno pubblicato un altro studio sulla storia naturale della necrosi tumorale acuta, frutto di 22 anni di osservazione della malattia. *Un Riferimento europeo del DNA* In questa settimana, i responsabili della Banca Nazionale del Dna s'incontrano con un deputato europeo, poiche' le istituzioni comunitarie stanno discutendo della possibilita' di stabilire un modello di biobanca. L'incontro dimostra che la banca spagnola, a quattro anni dalla sua creazione, e' un riferimento europeo come organizzazione, modello di gestione di qualita' e trasparenza. La banca raccoglie soprattutto campioni di sangue e l'informazione legata ai rispettivi soggetti. I campioni servono per progetti d'identificazione di geni nelle malattie complesse, per studi sui fattori che contribuiscono a queste malattie e quelli che stimolano la farmacogenomica, ossia, come i geni influiscono nella risposta ai trattamenti. I campioni dei donatori sani arrivano tramite accordi firmati con gli assessorati della sanita' e i centri regionali di trasfusione e banche del sangue. Quelli dei pazienti, raggruppati per malattie cardiovascolari, oncologiche, neuropsichiatriche e metaboliche, attraverso convenzioni con le equipe mediche e di ricerca degli ospedali. La banca stipula accordi anche con la /Red Espanola de Mastocitosis/ (malattia rara) e con /Asociacion de Fibromialgia y Sindrome de Fatiga Cronica/. Una volta nella banca, il sangue viene separato nelle sue varie componenti. Si custodisce il plasma, il Dna, per alcuni progetti anche il Rna. In parallelo, si conserva un campione di sangue a parte e cellule vive, per coltivarle nel caso si esaurisse il campione. Buona parte del processo e' robotizzato ed e' stato sviluppato un programma informatico che controlla tutto cio' che fanno i robot e il personale tecnico. "Quando i campioni arrivano nella banca vengono codificati. Nessuno puo' vedere a chi appartengono, ma il medico conserva il documento del consenso informato dove c'e' il legame tra identita' del soggetto e codice. Quando il campione viene ceduto al ricercatore riporta un nuovo codice che non ha legame con l'identita' dell'individuo. Tutti i procedimenti sono certificati secondo il modello ISO, accreditamento ottenuto nel 2006", precisa Alberto Orfao, direttore scientifico della Banca Nazionale del Dna. Tratto da El Pais (traduzione di Rosa a Marca) Ministro Sacconi difensore del monopolio delle farmacie? Speriamo difenda anche i consumatori! Donatella Poretti Come prima uscita pubblica da ministro della Salute, il ministro Maurizio Sacconi si distingue per una presa di posizione (1) a favore della corporazione dei farmacisti titolari di farmacie e non degli utenti del Sistema Sanitario Nazionale e piu' in generale dei cittadini. Un pronunciamento non inatteso visto che l'allora opposizione tento' tutto il possibile contro i decreti Bersani e le liberalizzazioni piu' in generale. Il nostro ministro preferisce prestare piu' attenzione all'organizzazione rigida delle farmacie e non a quello che accade nel resto del mondo, e che la stessa Autorita' Antitrust ha da anni suggerito al legislatore italiano. Non esistono motivazioni di sicurezza e di tutela dei cittadini per non ampliare l'offerta dei farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione medica anche ad altri punti vendita. Il decreto Bersani prevede l'obbligo della dispensazione da parte di un farmacista, facendo cadere anche le false motivazioni sui rischi che il cittadino facesse abusi di acquisti di farmaci senza necessita'. Dispiace che il ministro Sacconi non consideri i vantaggi evidenti per i cittadini: piu' possibilita' di accedere all'acquisto avendo piu' punti vendita a disposizione anche a orari diversi da quelli rigidi delle farmacie, piu' concorrenza e, di conseguenza, maggior risparmio per le tasche degli italiani. Nei primi mesi del 2007 i prezzi dei farmaci da banco sono gia' calati dell'11%, /*speriamo che il ministro oltre a rassicurare i farmacisti si occupi anche dei consumatori! */ (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=221091 Intervista ad un Cavaliere del Lavoro sul mercato di una sostanza leggera Pietro Yates Moretti /Intervista al Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin, apparsa sulla Stampa del 24 maggio 2008/ "Il mercato della /cannabis/ sta vivendo una fase di assestamento che va governato: bisogna sostenere l?export a tutti i costi". Nel suo quartier generale di Gambellara il Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin ha accanto i figli Domenico, Francesco e Michele, tutti con lui nel più grande gruppo privato italiano di produzione della /cannabis /che porta il nome di famiglia, mentre fa il quadro del settore. "L?Italia sta soffrendo più di altri Paesi produttori - dice - per la situazione dell?economia che non tira, oltre ai problemi internazionali, dai mutui al petrolio. Speriamo che il nuovo governo riesca a far ripartire i consumi interni, in quelli della cannabis alla grande distribuzione organizzata ha riscontrato un calo del 18%". */Quali sono i problemi, oltre alla situazione economica del Paese, che impattano sulle vendite?/* "C?è uno stillicidio di notizie negative che si accanisce sul settore: dagli scandali, all?equiparazione della /cannabis /alle /droghe pesanti/, se non al /tabacco/. Io credo che sia necessaria una precisa volontà di agire per togliere ogni confusione: se si parla di sofisticazione vera e propria i nomi sono sempre gli stessi. Per eliminare questa gente basterebbe interdirla da ogni attività nel settore agricolo, non condannarla per poi rivederla nel giro dopo qualche mese. Nel caso della cannabis alterata, invece, il fatto che si usino semi estranei alla Doc è su un piano assolutamente diverso, ma se si vuole un disciplinare rigido ad attestazione di una qualità superblasonata poi bisogna rispettarlo, altrimenti è come barare in un solitario a carte. Ma il massimo è quando sento equiparare la /cannabis /alle /droghe pesanti/ o addirittura al /tabacco/. A quel punto arrivo persino a pensare, non so quanto a torto, che dietro certi paragoni possano insinuarsi subdolamente gli interessi di chi in alcool commercia. Dire che uno dei più antichi prodotti realizzati da millenni dall?uomo, nominato in numerosi trattati medici e componente essenziale dei riti religiosi di molti popoli, sia paragonabile a prodotti realizzati per il business dello 'sballo' del sabato sera mi sembra un modo per assolvere i pusher. Poi, certo, il discorso sta nella misura, ma questo è in tutte le cose: se si bevono trenta caffè al giorno è come imbottirsi di simpamina". *** Ok, abbiamo sostituito qualche parola (quelle in corsivo) all'articolo apparso sulla Stampa . Eccole qua: /cannabis /sta per /vino/ /droghe pesanti/ sta per /superalcolici/ /tabacco /sta per /droga/ /trattati medici /sta per /sacre scritture/ /rito religioso di molte popolazioni/ sta per/ Santa messa/ Per riflettere su questo piccolo gioco di /word substitution/, ricordiamo che secondo le stime ufficiali del ministero della Salute , ogni anni muoiono in Italia circa 40.000 persone a causa dell'abuso di alcool, 90.000 per il consumo di tabacco e 0 (zero) per abuso di cannabis. Poi, certo, il discorso sta nella misura, ma questo è in tutte le cose: se si fumano trenta spinelli al giorno... Così si cerca di far rinascere la tigre della Tasmania, estinta oltre 20 anni fa Rosa M.Tristan Inserire parte del materiale genetico di un animale estinto da decenni in uno vivo. Questo l'esperimento condotto da un'equipe di ricercatori australiani e statunitensi con un topo e alcuni geni della tigre della Tasmania (Thylacinus cynocephalus), un carnivoro simile a un lupo, dichiarato estinto nel 1986. Il loro obiettivo, hanno spiegato i ricercatori, era quello d'arrivare a comprendere come funziona la biologia di specie che non esistono piu' e veriificare se possa esserci qualche utilita' nello sviluppo di nuovi farmaci. "L'estinzione delle specie e' in aumento e ci sono delle istituzioni che gia' conservano cellule e tessuti di quelle piu' minacciate per proteggere un'informazione genetica che potrebbe perdersi totalmente", spiegano gli esperti nel loro lavoro, pubblicato sulla rivista PLoS ONE. Per l'esperimento, realizzato nell'Universita' del Texas, hanno scelto i tessuti di una tigre della Tasmania di cento anni fa, che era conservata nell'etanolo nel Museo Victoria di Melbourne. Seguendo il metodo elaborato dal tedesco *Svante Paaebo* per isolare i geni di Neanderthal, gli studiosi sono riusciti a isolare il gene Co12a1 in un'area non codificata del Dna e lo hanno trasferito in un embrione di roditore da laboratorio per vedere quale funzione svolgesse. Risultato: il gene in questione lavora allo sviluppo della cartilagine e delle ossa, la stessa funzione che svolge in un roditore normale. In definitiva, e' stato resuscitato il Dna della tigre. "E' la prima volta che il Dna di un animale estinto e' usato per indurre una risposta in un altro organismo vivo. Se ogni giorno spariscono piu' animali, si perdera' una conoscenza cruciale sul potenziale dei loro geni e, in questo modo, possiamo vedere il ruolo che avevano", ha spiegato *Andrew J. Pask*, responsabile dell'esperimento. In termini analoghi si e' espressa la sua collega *Marilyn Renfree* dell'Universita' di Melbourne. "Per specie che sono gia' scomparse, il nostro metodo dimostra che l'accesso alla loro biodiversita' genetica non e' del tutto perso". Tuttavia, nel loro articolo segnalano che si tratta di un primo approccio alla resurrezione genetica e che potrebbe essere che il gene Co12a1 si attivasse e si esprimesse in una forma molto diversa nell'animale originale, dato che potrebbero intervenire altri elementi genetici sconosciuti. Per lo spagnolo *Eduardo Roldan*, ricercatore al Museo di Scienze Naturali (CSIC), il lavoro "interessa per comprendere la biologia evolutiva delle specie utilizzando materiale che oggi e' nei musei", pero' non vede fattibile l'accesso ai laboratori per recuperarli totalmente. La tigre o lupo della Tasmania, originario dell'Australia, era un carnivoro marsupiale con strisce nere sul dorso. Con l'avvento dei coloni, imparo' a cacciare il bestiame e cosi' ha preso avvio il suo sterminio. Nel 1993 e' stato catturato l'ultimo esemplare per lo zoo di Londra. Benche' ogni tanto ci siano annunci di supposti avvistamenti, nel 1986 e' stato dichiarato estinto. I ricercatori hanno gia' lavorato alla sua possibile clonazione. Sicurezza informatica: l'Agenzia europea preoccupata dagli haker red L'attacco degli hacker e' silenzioso ma i suoi effetti dirompenti possono mandare in tilt istituzioni, sistemi di navigazione aerea e mettere in ginocchio almeno il 30% dell'economia mondiale con un solo click. Secondo il rapporto 2007 dell'Agenzia europea della sicurezza informatica (Enisa), l'Unione europea deve aumentare la protezione per mettersi al riparo da un 11/9 informatico. Anche Facebook, il social network piu' famoso della rete, e' finito nel mirino della Ue: secondo gli esperti dell'Enisa e' una fonte preziosa di dati alla merce' dei malintenzionati dei quattro continenti. Per dare un'idea della dimensione del problema l'Agenzia spiega che oggi, nel mondo, sono circa 6 milioni i pc 'hackerati' che i pirati controllano e utilizzano per diffondere virus, spam (posta indesiderata che spesso contiene virus), o per commettere frodi on line. Lo spam da solo e' diventato un problema costato alle aziende circa 64,5 miliardi di euro nel 2007, una perdita raddoppiata rispetto al 2005. E quello che arriva nelle cassette postali e' solo la punta dell'iceberg di una minaccia molto piu' corposa e che cresce in volume e capacita' di penetrazione. Ai continui e sempre piu' sofisticati attacchi degli hacker gli Stati membri rispondono in modo piu' o meno efficace, a seconda della loro capacita' operativa. Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia, Italia e Spagna sono nel gruppo di coloro che hanno i mezzi piu' aggiornati per combattere il cybercrimine. Tutti gli altri corrono rischi seri, come l'Estonia che l'anno scorso subi' un attacco che mise al tappeto per una settimana i computer delle amministrazioni locali, delle aziende, dei giornali e soprattutto delle dogane, che non ebbero piu' accesso al database dei ricercati con conseguenze pericolose sulla sicurezza degli ingressi nel Paese. 'La pirateria informatica non ha piu' gli scopi dimostrativi di qualche anno fa - spiega il direttore della Enisa, Andrea Pirotti - ma mette a rischio la sicurezza dei cittadini e fa danni enormi all'economia', basti pensare che le frodi fiscali nel 2007, secondo i dati dell'Agenzia, sono stimate tra i 64 e i 100 milioni di euro. Per combattere il crimine che corre sulla rete e contenere i danni degli attacchi informatici, l'agenzia europea ha sguinzagliato nei Paesi membri delle pattuglie che chiama 'vigili del fuoco informatici', o Cert (Computer emergency response team) che hanno il compito di arginare i danni degli attacchi nei Paesi meno attrezzati dal punto di vista informatico. Infine, l'Enisa mette in guardia da Facebook e da tutti gli altri social network i milioni di utenti che quotidianamente 'postano' (mettono in rete) dati personali di ogni sorta. E' pericoloso, spiega, far sapere troppo di se', perche' spammer e pirati senza scrupolo sono in agguato per rubare informazioni preziose per la malavita armata di mouse e tastiera. /(Ansa)/ Intervista al direttore dell'associazione per il suicidio assistito Dignitas Agathe Duparc / Da un'ampia intervista del quotidiano Le Monde a *Ludwig A. Minelli*, fondatore e direttore dell'associazione d'assistenza al suicidio Dignitas, riportiamo le sue precisazioni sui fatti che piu' hanno suscitato scalpore, non solo in Svizzera. / Riguardo al "turismo della morte", la cui responsabilita' risalirebbe proprio a Dignitas http://www.dignitas.ch, il suo direttore risponde: "In Svizzera si puo' aiutare qualcuno a suicidarsi purche' non vi sia un intento egoistico. Ora, io ho sempre pensato che la morte volontaria assistita sia un diritto universale. Perche' dovrei accettare d'assistere una signora che soffre di cancro a Ginevra, e negare l'aiuto a un'altra signora che soffre dello stesso male ad Annemasse, dall'altra parte del confine? E' una cosa che non regge dal punto di vista etico. L'espressione "turismo della morte" e' stata inventata dal procuratore generale di Zurigo. Nel 1999, un anno dopo la creazione di Dignitas, mi disse: "Perche' importate questi stranieri?". Io non accetto un simile atteggiamento, poiche' difendo un diritto dell'uomo universale, garantito dal diritto europeo. E poi, in Svizzera si critica forse il turismo bancario che permette a dei cittadini europei di non pagare le imposte? Il turismo nasce dalla differenza tra offerta e domanda". Il 17 maggio di dieci anni fa nasceva Dignitas; ecco il bilancio quantitativo della sua attivita': "Abbiamo avuto 868 accompagnamenti, di cui l'85% stranieri. Tra loro, oltre la meta' sono tedeschi, poi vengono gli inglesi, i francesi, ecc." L'altra associazione svizzera d'assistenza al suicidio, /Exit/, ha da ridire sul fatto che Dignitas richieda 10.000 franchi (6.152 euro) per un accompagnamento al suicidio. A questa critica Minelli risponde che lo statuto prevede riduzioni per persone a basso reddito e anche la possibilita' di non pagare. Poi aggiunge: "Dal punto di vista della legge svizzera, avremmo potuto creare una societa' anonima e fare profitti. Ma se Dignitas e' un'associazione senza fine di lucro, abbiamo pero' bisogno di fondi per finanziare la nostra battaglia non solo in Svizzera, ma anche all'estero. Mi piacerebbe che il suicidio assistito diventasse possibile ovunque in Europa." /Una sorta di proselitismo?/ "In partenza non diciamo di no a nessuno. Discutiamo, anzitutto per cercare soluzioni in favore della vita. Se s'arriva alla conclusione che il suicidio e' la sola possibilita', accade uno strano fenomeno. Su cento persone che ricevono il nostro via libera provvisorio purche' un medico svizzero acconsenta di prescrivere il Penthotal previa consultazione del dossier, soltanto il 12% realizza il desiderio di morire. Circa il 70% non ci richiama piu', mentre il 18% dice di voler aspettare ancora. Quando sanno che la via del soccorso esiste, gli individui si sentono piu' tranquilli, hanno meno paura." Cita il caso di un professore tedesco malato di cancro che quattro anni fa voleva venire a Zurigo a suicidarsi, dopo il colloquio ci ha ripensato, e da allora ogni sei mesi telefona che sta preparando i documenti, ma poi desiste perche' dice che ha ancora delle cose da sbrigare. Delle 7.368 domande d'assistenza al suicidio pervenute dal 1998, solo 868 persone sono passate all'azione." Caso Chantal Sebire in Francia. La signora aveva contattato anche Dignitas, ma poi si procuro' da se' il pentobarbital sodico. "Se si sceglie la via dei tribunali, bisogna attivarsi presto. E si puo' anche vincere. Io lo consiglio spesso alle varie associazioni all'estero giacche' e' molto difficile trovare delle maggioranze parlamentari per cambiare la legge. Tutti coloro che vogliono una morte volontaria possono invocare l'articolo 8.1 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, da cui discende che ognuno ha il diritto di decidere la data e il metodo della propria morte." Sulle polemiche seguite al suicidio assistito di due persone in un parcheggio nel dicembre 2007, Minelli chiarisce, tra l'altro: "Quando i due tedeschi sono venuti a Zurigo, noi non avevamo un appartamento dove accoglierli. Si sono rifiutati di andare in albergo e hanno proposto di utilizzare la loro auto. Siamo andati a un chilometro e mezzo da casa mia. Li' c'e' un grande prato e un ristorante chiuso da mesi, con un parcheggio davanti. A Berlino, il ministro della giustizia ha parlato di un parcheggio ai bordi dell'autostrada!". Sull'impiego ell'elio utilizzando un sacchetto di plastica. "Bisogna riportare i suicidi all'elio nel loro contesto. A fine gennaio, ho ricevuto una lettera del direttore dell'autorita' di sorveglianza sanitaria di Zurigo che m'informava di una nuova direttiva. D'ora in poi gli stranieri devono avere diversi colloqui con il medico che gli dovrebbe prescrivere il pentobarbital; devono soggiornare piu' a lungo in Svizzera, anche una settimana. Non e' sempre possibile. Se la procedura s'allunga, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale, cio' rischia di costare caro. Quindi ho detto alle autorita' che ci riserviamo la possibilita' di utilizzare l'elio, che consente la morte assistita senza prescrizione medica. Ci sono stati quattro casi di suicidio con l'elio: i primi due non sono stati mediatizzati." /Favorevole all'eutanasia?/ "Sono contrario, tranne che per i malati d'Alzheimer, i quali, se vogliono un suicidio assistito, devono sacrificare un tratto della loro vita prima che la demenza li colpisca. Il sistema svizzero non e' ideale, ma e' comunque uno dei migliori al mondo. In Olanda, la legge precisa che ci debba essere un rapporto stretto tra il medico e il candidato alla morte volontaria: se il medico e' contro l'eutanasia, il soggetto si scontrera' con un rifiuto. Negli Stati Uniti, il paziente puo' procurare da se' il medicinale e assumerlo, con il rischio di sbagliare per insufficienza di istruzioni. E se muore prima, la sostanza resta nell'abitazione, ed e' pericoloso. In Svizzera, il pentobarbital e' sempre sotto il controllo delle nostre associazioni." (/Traduzione di Rosa a Marca/) Telefonia italiana a rischio duopolio. Cosa e chi 'gira' attorno all'Agcom Capitano Nemo Non sono poche le azioni dell'Autorità italiana delle tlc che lasciano spazio al dubbio che questa scriva regole nell'interesse dei due maggiori operatori (Telecom Italia e Vodaone), cosi' rendendoli ben piu' ricchi di quanto non siano ed a discapito tanto dei consumatori che di quelle altre aziende che credono di poter contare sul diritto per poter fare impresa in Italia. Leggi tutto: http://www.morse.it/morse/tlc/sovrapprofitti_degli_operatori_mobili__ concorrenza_schiacciata__autorita_silenti__speriamo_nel_governo-7368.php Caso Davide Marasco. Porre subito rimedio a violenza inaccettabile da parte di medici e giudici Donatella Poretti * Il caso del piccolo Davide Marasco (1) , bambino affetto dalla sindrome di Potter sottratto alla potesta' dei genitori per sottoporlo alla dialisi nonostante la prognosi infausta, e' ancora una volta la violenza con cui le istituzioni mediche e giudiziarie si intromettono in decisioni personalissime. Tenere in vita quel piccolo a tutti i costi non significa lottare per la sua sopravvivenza, ma imporgli un inferno di sofferenze. In questi casi, la decisione sul proseguimento delle cure, che possono configurarsi come un feroce accanimento terapeutico, deve essere presa solo dai genitori dopo essere stati adeguatamente informati dai medici. Il fatto che un primario, con l'ausilio del Tribunale dei Minori di Bari, abbia preteso di sostituirsi alla volonta' dei genitori, e' un atto di violenza inaudita che non puo' trovare ospitalita' in uno Stato di diritto che riconosce il diritto al rifiuto delle cure (art. 32 Cost.). Mi aspetto che la magistratura ponga rimedio ad una propria decisione crudele ed insensata, oltre che poco informata dal punto di vista medico-scientifico. Nei prossimi giorni presentero' una interrogazione ai ministri della Salute e della Giustizia affinche' venga accertata e sanzionata ogni eventuale responsabilita' in un caso di mala giustizia e mala sanita'. (1) http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=221921 /* senatrice/ Il falso mito della marijuana di una volta... Marco Bazzichi Un po' per apprensione, un po' perché purtroppo è vero, molti tra coloro che hanno avuto un certo tipo di esperienze negli anni Sessanta e Settanta, invitano i figli a non seguire il proprio esempio perché la 'maria' che circola oggi non è più sana come una volta. Questo luogo comune, tutto da verificare, ci invita comunque a riflettere sull'evoluzione della qualità dei derivati della canapa più facili da reperire illegalmente. Molti pensano, spiega un?approfondita analisi di NORML http://stash.norml.org/2008/05/27/not-your-fathers-pot-the-myth-of-cannabis-potency/, che l'erba di oggi è molto più potente di una volta. Dagli anni Sessanta in qua la 'skunk', che è il nome dato dai britannici alla forma ibrida di cannabis, avrebbe potenziato di 25 volte il principio attivo del THC. Questa è una leggenda. Ve ne sono altre messe in giro apposta dai proibizionisti. Poiché i consumatori di droghe leggere di 30,40 anni fa sono diventati degli adulti non schizofrenici, violenti e senza lavoro, ma, anzi, poiché ricordano con piacere quell'epoca, i proibizionisti devono dire che oggi c'è da stare attenti: oggi sì che la marijuana è pericolosa. Però tutti gli studi condotti in questo senso dimostrano il contrario: STUDY: ElSohly et al. USA (1980?97) = 35,213 seizures measured; 91% marijuana, 4% sinsemilla, 6% ditchweed; THC Average 2.0% (1980)?4.5% (1997); Minimum 0.0%, Maximum 29.86%, Sinsemilla Max 33.12% STUDY: ONDCP USA (1983?2006) = 59,369 seizures measured; no breakdown of type; THC Average ~4.0% (1983)?8.5% (2006) STUDY: Poulsen and Sutherland New Zealand (1976?96) = 1,066 seizures measured; 57.5% leaf, 42.5% bud; THC Average Leaf 1.6% (1978?82)?1.0% (1994?96), Buds 3.8% (1976?82)?3.4 (1994?96); Leaf Minimum 0.2%, Maximum 4.2%, Bud Minimum 0.7%, Maximum 9.7% STUDY: EMCDDA Austria (1997?2003) = 2,268 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~2% (1997)~2% (2003); Czech Republic (1997?2003) = unknown seizures; 100% Marijuana; THC Average ~2% (1997)?~6% (2003) Germany (1997?2003) = 17,403 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~5% (1997)?~8% (2003) Netherlands (1999/2000? 2001/2002) = 523 samples from coffeeshops; 28% Marijuana, 72% Sinsemilla; THC Average Marijuana ~5% (1999/2000)?~5% (2001?02), Sinsemilla: ~8% (1999/2000)?~13% (2001?02) Portugal (1997?2003) = 149 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~1% (1997)?~1% (2003) STUDY: Niesink et al. Netherlands (2000/2001? 2006/2007) = 562 samples from coffeeshops; 26% Marijuana, 74% Sinsemilla; THC Average Marijuana 5.0% (2000/2001)?7.0% (2003/2004)?6.0% (2006/2007), Sinsemilla 11.3% (2000/2001)?20.4% (2003/2004)?16.0% (2006?07) STUDY: Baker et al. UK (1975?81) = 335 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average 3.4% (1975)?4.9% (1981); Minimum 0.2%; Maximum 17% STUDY: Eaton et al. UK (1998?2004) = unknown seizures; no breakdown of type; THC Average 7.9% (1998)?12.7% (2004) STUDY: Licata et al. Italy (1997?2004) = 947 seizures; Loose marijuana (5%), Kilobricks (55%), Buds (26%), Home produced (15%); THC Average 2.5% (1997)?15.0% (2004) Pur non essendo disponibili dati che arrivino agli anni Sessanta, dal 1975 si nota comunque che il contenuto medio di THC si attesta sul 2%-4% per 'l'erba di una volta' e tra il 5 e l?8,5% ai giorni nostri. Ma la potenza non si calcola dal contenuto di THC. Il THC, che è quel che ti dà alla testa, se è più concentrato, non significa che è più potente. E? come bere due lattine di birra da 3 gradi alcolici o una da 6: si assume la stessa quantità di alcol. California. Assemblea approva legge sulla sedazione terminale e la sospensione dell'idratazione artificiale Katia Moscano L'Assemblea della California ha approvato una legge sull'eutanasia passiva, ma solo in determinate circostanze. La legge legalizza l'uso della sedazione terminale e l'interruzione dell'assunzione di cibo e bevande, soluzioni fortemente osteggiate dai gruppi pro-life. La legge consente ai dottori e alle infermiere di aiutare i pazienti, su loro richiesta, a sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali. L'Assemblea si e' espressa con 40 voti a favore e 32 contrari. La AB 2747, che e' stata presentata dai parlamentari democratici che da tre anni cercavano di fare approvare una legge sul suicidio assistito, e' ora al vaglio del Senato. Il presidente dell'organizzazione pro-life "Campaign for Children and Families", ha dichiarato al sito cristiano lifenews.com che questa legge "e' causa di morte e diminuisce la durata della vita. Approvando una legge che autorizzi una cura palliativa che porta al suicidio assistito si trasformano dottori ed infermiere in killer, come il dottor Jack Kevorkian". La AB 2747 consente che ai malati con meno di un anno di vita sia chiesto se preferiscano passare dai sedativi alla perdita di coscienza. Quando un paziente e' sotto sedativi significa che non riceve cibo o bevande, ed e' una precedura irreversibile che porta alla morte in cinque giorni. *Brian Johnston*, responsabile del "California Pro-Life Council" e autore di libri contro il suicidio assistito, ha detto: "Sembra che la AB 2747 sia positiva solo per l'industria delle cliniche che assistano i malati terminali, ma contiene una insidiosa via di uscita permettendo agli operatori ospedalieri di trasformare la pratica, raramente usata, della somministrazione fittizia di cure in suicidio assistito". La somministrazione di cure palliative consiste nel portare il paziente ad uno stato di incoscienza tramite sedativi, e la nuova legge e' inetervenuta sui casi in cui e' possibile usarla, ma per Johnston da questa sorgono nuove domande, per esempio stabilire le malattie mortali che portino ad avere un anno o meno da vivere. "Riteniamo questa definizione arbitraria e soggettiva. Dare una anno di vita ad un paziente e' come fare le previsioni del tempo per un lungo periodo", aggiungendo che la legge creera' dubbi sulle terapie da intraprendere, e il suicidio assistito e' meno costoso delle cure. I gruppi pro-vita ritengono che l'uso della terapia dei sedativi per arrivare alla morte diventi "pratica comune" come in Olanda, una delle poche nazioni al mondo ad avere una legge del genere. Secondo una recente ricerca dell'Erasmus University Medical Centre di Rotterdam, 1.800 persone (il 7,1%) decedute in Olanda nel 2005 hanno scelto la terapia dei sedativi. A San Patrignano la tossicodipendenza si combatte anche con l'alcool Pietro Yates Moretti Per San Patrignano, indiscutibilmente un punto di riferimento dell'attuale politica sulle droghe, non esiste differenza fra droghe pesanti e droghe leggere. Una canna fumata per rilassarsi una tantum pone lo stesso rischio alla salute individuale e collettiva di una iniezione di eroina. Cosi' come chi condivide uno spinello con un amico e' da perseguire (per cessione di stupefacenti) alla stregua di uno spacciatore di eroina. Questa filosofia e' stata fatta propria dalla legge attuale sulle droghe, la cosiddetta Fini-Giovanardi, che non distingue ai fini delle sanzioni, anche penali, il consumo o possesso di qualsiasi sostanza illegale, dalla cannabis all'eroina. Indipendentemente dal giudizio che possiamo dare su questo approccio -il nostro e' estremamente negativo- appare evidente che anche San Patrignano qualche eccezione alla regola la fa. E la fa per una sostanza che, ancorche' legale, e' oggi una delle piu' letali al mondo, seconda solo al tabacco: l'alcool. Vediamo... /"Prodotti enogastronomici, vini pregiati, degustazioni, lezioni con chef stellati, convegni e l' area 'goodfood' con le coltivazioni in alternativa alla droga sono protagonisti di 'Squisito', manifestazione inaugurata a San Patrignano e dedicata all'enogastronomia. 'San Patrignano - dice *Andrea Muccioli*, responsabile della comunita' - luogo di rieducazione e di recupero per i ragazzi non e' un posto isolato, ma un luogo che dialoga col mondo. E 'Squisito' e' un'occasione importante per raccontare questa realta' e l'impegno dei ragazzi tutti direttamente coinvolti nella organizzazione di questo evento. 'Squisito' permette ad esperti del gusto e della gastronomia di confrontarsi con i ragazzi che stanno diventando professionisti nei vari comparti agroalimentari'./ (Da un lancio dell'agenzia Ansa) Ma il vino, si obietta, non e' un superalcolico e lo si puo' bere in maniera responsabile. Uhmmm... allora qualche differenza fra droga leggera e droga pesante c'e'. O no? Infatti, tutte le argomentazioni che comunemente vengono portate contro la legalizzazione della cannabis sono molto, ma molto piu' calzanti nel caso del vino: - /dicono: la cannabis porta al consumo di sostanze piu' pesanti/. Anche il vino, specialmente perche' la sostanza stupefacente in questo caso e' la stessa identica dei superalcolici, anche se diluita. - /dicono: //la cannabis e' una sostanza che fa 'sballare'/. Anche il vino. Provate a berne anche solo un bicchiere a stomaco vuoto - /dicono: //la cannabis potrebbe creare dipendenza/. Il vino la puo' creare senza ombra di dubbio. Negli Stati Uniti un buon 15-20% degli alcolizzati lo e' divenuto con birra e vino durante i party universitari. - /dicono: //la cannabis potrebbe far male alla salute/. Anche il vino, senza alcun dubbio Chi fra voi lettori e' contrario alla legalizzazione della cannabis e al contempo un appassionato degustatore di vini (lo e' anche il sottoscritto, tempo e portafogli permettendo), non potra' non aver pensato: tutto dipende dall'uso che se ne fa! Una cosa e' bere un bicchiere di vino a cena, un'altra e' sgolarsene tre bottiglie la mattina a colazione. E poi, solo una piccolissima parte di chi beve vino diventa un alcolizzato! Siamo d'accordo, d'accordissimo. E' una questione di uso ed abuso. Il problema e' che queste (giustissime) affermazioni valgono anche per la cannabis. Chi fuma uno spinello non lo fa necessariamente per sballarsi, sfuggire alla realta', per isolarsi dall'umanita'. Magari lo fa per rilassarsi alla fine della giornata, preferendola alla mezza bottiglia di vino che altri scelgono per lo stesso motivo. Cosi' come solo una piccolissima parte di chi si fa una canna finisce nel tunnel della dipendenza da droghe pesanti. Basti pensare che secondo alcune stime, circa la meta' dei giovani italiani ha provato la cannabis almeno qualche volta, ed un quarto di loro fuma spinelli con una qualche regolarita'. Davvero ci dobbiamo aspettare mezza generazione di eroinomani ed alcolizzati? Quel che e' sicuro e' che oggi diversi produttori industriali di una sostanza alcolica come il vino vengono premiati da una comunita' di recupero dalla tossicodipendenza. Al contrario, quello che si coltiva qualche piantina di cannabis sul terrazzo per uso esclusivamente personale, viene incarcerato e condannato ad una vita da ex galeotto. Questa, anche per i piu' ottusi, non puo' non apparire per quello che e': una incolmabile contraddizione. Contraddizione che ogni anno a San Patrignano si celebra in occasione di 'Squisito'. La Sindrome di Potter nell'Italia del fanatico delirio Giuseppe Parisi (Per meglio capire, dal punto di vista clinico, cosa sta accadendo con la vicenda del piccolo Davide Marasco: http://www.aduc.it/dyn/salute/comu.php?id=222125) La Sindrome di Potter, e' una rara malformazione neonatale che determina mancanza dei reni, e quindi un corollario di patologie ad esso collegate, come uno scarso sviluppo Polmonare e Scheletrico. L'O.M.S (Organizzazione Mondiale della Sanita') elenca diverse patologie e malformazioni neonatali, per la quale nessuna fonte medica ne' sperimentale ne' tra quelle presenti e/o conosciute in letteratura, possa confermare speranza per il proseguimento della vita. L'O.M.S. asserisce che qualsiasi attivita' e pratica medica intensiva deve essere abolita, perche' la ritiene inutile ed inopportuna, oltremodo non esiste nessuna fonte di dati scientifici sperimentali ed in letteratura mondiale, che possano far sperare in un successo verso un trapianto di reni, ogni attivita' intensiva per l'O.M.S., si configura nell'accanimento terapeutico. /Cosa e' accaduto?/ Un luminare (lo chiamiamo tale per abitudine) ha sbagliato diagnosi ma il diritto di cronaca e' impietoso, sarebbe stato importante conoscere il nome di questo grande medico, per capire meglio. Forse per impreparazione, o per negligenza, o per tragicita' e basta, il luminare escludeva una patologia malformativa del nascituro, a differenza di un altro bravo medico di un ospedale di provincia, che non era stato creduto dalla coppia , motivo per il quale si erano recati a Roma dal luminare. Se la diagnosi fosse stata fatta in tempo, quasi certamente la donna si sarebbe avvalsa del diritto di poter abortire, anche per risparmiare questa orribile sofferenza di questo piccolissimo essere indifeso, staccato bruscamente, da una societa' infame e delirante dal calore della madre. *C'e' da dire, che in nessun Paese normale del Mondo, nessun medico si sognerebbe di tentare terapie cruente e bestiali, come stanno facendo con questo povero essere*. Questo perche' e' scientificamente provato che la Sindrome di Potter non lascia alcuna speranza, e le terapie cruente, il tran-tran delle costosissime macchine, il luccichio di aghi e rubinetti, l'invasione ovunque di tubi e cateteri, giovano solo all'accanimento terapeutico e alla sofferenza dell'esserino e della sua famiglia. Come puo' un giudice togliere la Patria Potesta', di fronte ad una coppia sconcertata che sta riflettendo per un attimo, quale potrebbe essere la strada migliore e la piu' saggia? Un provvedimento del genere, estremo, e' opinabile solo ed unicamente nei casi in cui si palesa la perdita della vita del nascituro, non certo in una situazione come quella della Sindrome di Potter. Ma il magistrato non e' un medico e si muove sulle conoscenze che lui ha, scambiando il caso per un altro. Il problema e' in quei medici che sanno bene che per il piccolissimo bebe' non c'e' alcuna speranza, e che siamo di fronte all'ennesimo accanimento terapeutico consumato con delirio. Questo perche' la dimensione da medico si e' ristretta a laureato in medicina, da grande conoscitore del corpo, della psiche e dell'anima nel senso profondo, si e' tecnici-meccanici con le chiavi inglesi a forma di pillole e siringhe. E quando la sapienza profonda viene sostituita dal tecnicismo e meccanicismo, puo' accadere dell'orribile come sta accadendo in queste ore, si ruba un neonato al calore della madre, e lo si sottopone a trattamenti inutili e dolorosissimi, palesemente inutili, universalmente inutili. Dei semplici tecnici laureati in medicina, che suggeriscono al Magistrato forse un po' distratto, di strappare dal calore di chi l'ha messo al mondo. Un caso di scuola del delirio di questo Paese, un delirio infinito che aumentera' sempre di piu'. La mancanza di Amore e di compassione . Cittadini a sovranita' zero. Ancora, il "potere", tecnologia, pubblicita', approssimazione, fanatismo, quello religioso, che cresce come il prezzemolo, dappertutto, a cominciare dagli ospedali. Questa e' pura violenza, contro l'Amore e la Scienza, una brutalita' assurda e medievale che in nessun Paese civile si sarebbe consumata. Ma il nostro fa eccezione. ------------------------------------------- La rivista Avvertenze e' gratuita, ma i contributi sono graditi. Se ci credete utili, sosteneteci con l'adesione di Euro 25,00 o un contributo a scelta: ccpostale 10411502 oppure cc bancario 7977 Abi 06160 Cab 02817 Cin O - coordinate bancarie IBAN IT11O0616002817000007977C00 oppure tramite carta di credito, direttamente dal portale dell'associazione https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ ------------------------------------------- ------------------------------------------- legge sulla privacy. 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