====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 07-11-2006 al 13-11-2006 n.46/2006 (Anno VI) ARTICOLI - Meglio tardi che mai! Nominato il nuovo rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione dell'Osservatorio europeo - Centroamerica. Piu' autonomia dagli Usa contro il narcotraffico - Antonio M. Costa elogia l'Iran che impicca i pusher. Il Governo agisca contro la pena di morte: basta soldi all'Unodc NOTIZIE - Italia. Scontro al Comune di Parma per mozione antidroga - Australia. Scandalo droga per ministro degli Affari aborigeni - Ue. Catania (Prc): Antonio Maria Costa si dimetta da capo agenzia Onu sulle droghe - Spagna. La piu' ampia indagine sul consumo di droghe - Italia. Turco: legalizzare le droghe non significa essere lassisti - Usa. Colorado. Non passa la legalizzazione della marijuana - Afghanistan. Truppe neozelandesi distruggono oppio - Italia. Napoli. Bandiere della pace per proteggere pusher da telecamere dei carabinieri - Spagna. Eroina per abbassare l'euforia da cocaina - Afghanistan. Bonino: legalizzare la coltivazione di oppio per uso medico - Afghanistan. Cresce il consumo di eroina - Austria. Uniformare i servizi per tossicodipendenti - Bolivia. Morales agli Usa: diminuite la richiesta interna di cocaina - Onu. Costa: complimenti all'Iran per la lotta alla droga - Usa. Quadro generale sulle recenti elezioni di medio termine - Messico. Ucciso direttore di giornale - Germania. E' colpa dello speed lo sbriciolamento delle banconote? - Italia. Bologna. Street Parade per abolire la Fini-Giovanardi - Italia. Decreto del ministro della Salute raddoppia quantita' massime di cannabis - Danimarca. Droga al Parlamento. Presidente chiede intervento polizia ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 1 morti - 199 arresti - 853,717 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 198,045 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 655,672 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 450000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 578 piante di cannabis - 145 giorni di detenzione ARTICOLI 07-11-2006 Meglio tardi che mai! Nominato il nuovo rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione dell'Osservatorio europeo Il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, ha risposto oggi ad una mia interrogazione presentata in commissione Affari Sociali, su come il governo intenda affrontare le imminenti scadenze europee di rappresentanza italiana nel Consiglio di amministrazione dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Ogni Stato membro dell'Ue ha in tale organismo, un rappresentante, ma l'Italia sembrava averlo dimenticato. Nella riunione del luglio scorso, infatti, la sedia italiana era vuota. Oggi il Ministro, rispondendo alla mia interrogazione ha annunciato che nel prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Osservatorio, che si svolgera' dal 13 al 15 dicembre prossimi, il nuovo rappresentate italiano rispondera' al nome della dott.ssa Luciana Saccone, direttore generale Dipartimento politiche antidroga. Speriamo ora di passare dalla parole ai fatti! Facendo i migliori auguri al nuovo rappresentante, auspico che si superi la politica antidroga della legge Fini-Giovanardi, basata sulla repressione, per arrivare ad un nuovo modello ispirato magari a quelli di molti Stati europei ed affrontare efficientemente, in maniera organica e coraggiosa la spinosa materia delle dipendenze, delle liberta' individuali e delle riduzioni del danno. Segue il testo completo dell'interrogazione: Interrogazione a risposta orale nella XII commissione (Affari Sociali) al ministro della Solidarietà Sociale Premesso che: - secondo l’art. 8, comma 1, del Regolamento (CEE) N. 302/93 del Consiglio dell'8 febbraio 1993 relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze: “L'Osservatorio ha un consiglio di amministrazione composto da un rappresentante di ogni Stato membro, da due rappresentanti della Commissione e da due personalita’ scientifiche particolarmente qualificate in materia di droghe, designate dal Parlamento europeo in quanto particolarmente qualificate in questa materia”; - secondo il D.L. n. 181 del 18 maggio 2006, che istituisce il ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e il ministero della Solidarieta’ Sociale, sono trasferite al Ministero della Solidarieta’ Sociale, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, tra l’altro: “(…) le funzioni attribuite al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dall'articolo 46, comma 1, lettera d) i compiti in materia di politiche antidroga, attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dall'articolo 6-bis del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303 (…)”; - il rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e' di nomina governativa, il suo mandato quindi e’ scaduto con la fine del precedente Governo; - nella riunione del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze tenutosi il luglio scorso non era presente il rappresentante italiano; - la prossima riunione del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e' convocata dal 13 al 15 dicembre prossimo; per sapere: - come si ritiene di affrontare le scadenze europee; - se sia stato nominato il rappresentante italiano del Consiglio di amministrazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e nel caso affermativo quale sia il nome. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno 07-11-2006 Centroamerica. Piu' autonomia dagli Usa contro il narcotraffico Un rapporto del Centro Estudios de Guatemala enumera i problemi connessi al narcotraffico e suggerisce che i Paesi centroamericani stabiliscano delle priorita' nazionali, e non subiscano piu' l'agenda di altri Paesi come gli Stati Uniti. Questi impongono all'America Centrale le loro misure antiterrorismo, facendo si' che l'esercito e le forze di polizia svolgano attivita' dai risultati inefficaci per la popolazione. Secondo lo studio, migliaia di persone vengono arrestate tutti i giorni dalle forze militari e di polizia che "lottano contro il narcotraffico". Ma sono numerose le denunce relative a una prassi sconcertante: sarebbero infatti le stesse forze dell'ordine ad introdurre la marijuana nelle tasche delle persone fermate. Solo cosi' si spiegano le carceri stracolme di giovani poveracci. Lo studio informa poi che la lotta al narcotraffico elaborata dall'agenda antiterroristica statunitense, si e' trasformata in una grande preoccupazione, giacche' essa comporta numerose violazioni dei diritti umani nei riguardi delle popolazioni che vivono nelle zone considerate terreno del narcotraffico. Minacce e persecuzioni sono solo alcune delle denunce sporte dai cittadini. Il rapporto conclude che il narcotraffico e' un mercato straordinariamente redditizio, non solo dal punto di vista economico, ma anche politico. "Non e' un potere occulto, e' un potere illegale che opera sotto le ali della corruzione e dell'impunita'. Percio', la chiave per combatterlo e' la istituzionalizzazione", enfatizza. Spiega che pur non essendo l'America Centrale un'area ne' di grande produzione ne' di grandi consumi, e' pero' un'importante via di transito. Aggiunge che l'allarmante tasso di corruzione e di poverta' in alcuni dei suoi Paesi favorisce la crescita e l'organizzarsi del narcotraffico, con effetti devastanti su tutti i cittadini. "Per questo e' un problema di Stato, la cui soluzione passa necessariamente per una forte istituzionalizzazione, senza corruzione e conforme allo stato di dritto". Tornando a criticare i comportamenti degli Stati Uniti, lo studio polemizza con la politica attuale statunitense che da' le pagelle agli altri Paesi. "Ma chi certifica gli Stati Uniti?. Chi certifica il maggior consumatore di droghe al mondo?", si chiede. Per il Centro, e' evidente che la politica adottata dagli Stati Uniti sia tutt'altro che ideale per "combattere" i problemi derivati dal narcotraffico. L'inclusione delle forze militari nei Paesi dell'America Latina debilita l'autonomia e la democrazie delle nazioni. Infine, lo studio concede che "le forze di sicurezza regionali debbano poter contare su risorse umane adeguate, ma soprattutto affidabili, dotate di mezzi moderni e sistemi d'intelligenza civile capaci di ottenere informazioni certe, per poter conseguire risultati concreti per lo Stato e non per proteggere interessi particolari legati al crimine organizzato". Rosa a Marca 11-11-2006 Antonio M. Costa elogia l'Iran che impicca i pusher. Il Governo agisca contro la pena di morte: basta soldi all'Unodc Al termine di una visita di tre giorni in Iran, Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), ha elogiato il Governo di quel Paese per l'impegno nella lotta al narcotraffico. Mentre le politiche sulla droga dell'Onu continuano a dare risultati fallimentari, e la produzione di oppio continua a crescere vertiginosamente, dall'Unodc arriva un incoraggiamento ai metodi repressivi di un Paese che viola sistematicamente i diritti umani. Quello che Costa loda e' infatti un Paese dove coloro che sono accusati di traffico di droga vengono impiccati pubblicamente nelle piazze. E' come se si elogiasse l'Arabia Saudita per la lotta contro la criminalita' attraverso l'amputazione delle mani dei ladri o presunti tali. Le politiche sulla droga implementate da Costa –che hanno portato anche un cospicuo profitto al regime talebano in Afghanistan attraverso i finanziamenti per colture alternative all'oppio mai fatte- sono palesemente fallimentari, ed incoraggiano metodi di repressione quali processi sommari e la pena di morte. Per questo, siccome l'Italia e' il principale finanziatore dell'Unodc (e per questo alla direzione c'e' sempre un italiano –prima di Costa, Pino Arlacchi) chiediamo al Governo italiano di tagliare i fondi a questo ufficio. La conseguenza dovrebbe essere le dimissioni di Costa, con un doppio risparmio: economico e politico; continuare a spendere soldi per iniziative inutili e dannose, come nei fatti e nei numeri accade (le coltivazioni di oppio aumentano ovunque), e' solo controproducente e da' effetti contrari a quelli auspicati. Il Governo italiano potra' cosi' dimostrare che la sua opposizione alla pena di morte, ribadita anche dopo la condanna di Saddam Hussein, e' sincera e non una ennesima manifestazione di buonismo. Pietro Yates Moretti -------------------------------------- NOTIZIE 07-11-2006 Italia. Scontro al Comune di Parma per mozione antidroga Lotta senza quartiere alla droga e alle strutture dello spaccio. Questo propone l'odg avanzato dal capogruppo Udc del Comune di Parma Giovanni Bullone Serra. Il dibattito e' diventato subito rovente. Il capogruppo dei Ds Pierluigi Serventi, accusa Bulloni Serra di "aver proposto un odg incomprensibile" e aggiunge "che bisogna concentrarsi sui fenomeni criminali che danno vero allarme". Molto piu' duro l'intervento del consigliere della Margherita Maurizio Vescovi che dichiara aberrante la logica della repressione ed esprime il suo favore per un progetto di vero recupero dalla tossicodipendenza. "Mettere in carcere ragazzi per 20 spinelli e' sbagliato, bisogna piuttosto puntare su una netta divisione tra repressione del fenomeno criminale e la riabilitazione terapeutica". Le repliche dei capogruppo Gianfranco Zannoni e Carmelo Lamantia, rispettivamente della lista civica Civilta' Parmigiana e di Forza Italia, hanno messo invece in evidenza la necessita' di "una lotta decisa e rigorosa al fenomeno criminale che sia deterrente per criminali e consumatori tenendo le sostanze sotto il massimo controllo possibile". 08-11-2006 Australia. Scandalo droga per ministro degli Affari aborigeni Il ministro per gli Affari aborigeni del Nuovo Galles del sud, il piu' popoloso degli stati australiani con capitale Sydney, e' stato destituito oggi dal governo statale dopo essere stato arrestato e incriminato per 30 reati di droga e sesso, che in parte coinvolgevano minorenni. Milton Orkopoulos, di 49 anni e padre di tre figli, e' comparso oggi davanti a un tribunale di Newcastle, a nord di Sydney, dove il caso e' stato rinviato al 31 gennaio, ed e' stato rilasciato dietro cauzione pari a 12 mila euro, con ritiro del passaporto. Le imputazioni a suo carico includono atti di libidine aggravati, prostituzione minorile, rapporti omosessuali con persone tra i 10 e i 18 anni e la fornitura di droghe proibite. Secondo un documento della polizia presentato in tribunale, Orkopoulos usava fondi governativi di rimborso spese per pagare prestazioni sessuali, e forniva marijuana a minorenni. Secondo il documento, l'imputato aveva incontrato una delle vittime, che allora aveva 15 anni, nel 1997. Il ragazzo, che ora ha 24 anni, ha detto alla polizia che Orkopoulos gli aveva offerto marijuana in due occasioni, prima di commettere la prima aggressione sessuale. Quando aveva 18 anni, gli pagava l'equivalente di 150 euro a settimana in cambio di sesso. Il premier laburista del Nuovo Galles del sud, Morris Iemma, lo ha dimesso dal gabinetto statale, aggiungendo di aspettarsi che si dimetta anche da deputato. L'arresto e il licenziamento di Orkopoulos minacciano di scatenare una nuova crisi nel governo guidato da Iemma, che il mese scorso ha licenziato il ministro della Polizia Carl Scully per aver mentito due volte in parlamento, ed e' sotto pressione perche' faccia altrettanto con il ministro per le Amministrazioni locali Kerry Hickey, che ha rivelato di essere stato multato quattro volte per eccesso di velocita' mentre era al volante di un'auto ministeriale. 08-11-2006 Ue. Catania (Prc): Antonio Maria Costa si dimetta da capo agenzia Onu sulle droghe Il capo dell'agenzia sulle droghe delle Nazioni unite Antonio Maria Costa, 'farebbe bene a dimettersi visto che la sua politica, in questi ultimi anni, ha determinato l'incremento della produzione, della diffusione e del consumo delle sostanze stupefacenti'. Lo ha detto, nel corso di convegno a Bruxelles, Giusto Catania, eurodeputato della Sinistra unitaria europea e relatore della risoluzione sulla strategia antidroga dell'Unione europea adottata dal Parlamento di Strasburgo nel 2004. Nel corso del convegno sono intervenuti rappresentanti di oltre cinquanta organizzazioni europee e di quelle contadine della Bolivia e della Colombia. 'La strategia repressiva e proibizionista tracciata nella Convenzione dell'Onu sulle droghe deve essere assolutamente abbandonata e l'assemblea generale delle Nazioni unite del 2008 a Vienna dovra' modificarne la filosofia e la natura criminale', ha aggiunto. Per Catania (Prc) 'sta crescendo nel mondo la consapevolezza che il proibizionismo e' un alleato fondamentale delle organizzazioni criminali, serve un cambio di rotta e confidiamo molto nei governi progressisti latino-americani ed europei'. 08-11-2006 Spagna. La piu' ampia indagine sul consumo di droghe Nella Comunita' Valenziana sono stati interpellati 12.082 giovani tra i 14 e i 18 anni in merito al loro rapporto con le droghe. Dei questionari distribuiti tra gli studenti di scuole pubbliche, parificate e private, 10.470 sono risultati validi. Rafael Blasco ha affermato che "si tratta del progetto piu' importante di questo tipo realizzato in Spagna per numero di partecipanti; quindi i risultati che offre hanno una grande affidabilita'". Secondo i dati preliminari dell'indagine, l'85,7% dei giovani ammette di aver provato una qualche sostanza almeno in un'occasione. Le droghe piu' consumate sono l'alcol (nel 94,4%) e il tabacco (57,3%). Tra le sostanze illegali e' la cannabis il prodotto piu' usato (42,8%), seguito dalla cocaina (8,6%). In quanto ai designer drugs, il 4,4% afferma di averli provati in alcune occasioni, mentre il 16% ha fatto uso di tranquillanti. Stupisce il 3,3% di intervistati che dice di aver usato gli anabolizzanti per aumentare la muscolatura. Non esistono differenze significative tra maschi e femmine rispetto al consumo di alcol, cocaina e cannabis. Se mai le ragazze sono piu' attratte dal tabacco dei loro coetanei maschi, mentre Lsd, allucinogeni, eroina ed ecstasy sono acquisiti soprattutto dai ragazzi. In quanto all'eta' d'inizio, le medie sono queste: tabacco 13,5 anni; alcol 13,9 anni; cannabis 14,5 anni; eroina 15,33 anni; cocaina 15,4 anni; ecstasy 15,6 anni. PREVENZIONE. Di fronte ai risultati dell'indagine, il consigliere Rafael Blasco insiste con "l'importanza della prevenzione come arma piu' efficace per evitare il consumo di sostanze". "Non e' sufficiente il lavoro che si fa nelle aule scolastiche; per essere piu' efficaci e' indispensabile l'attivita' formativa delle famiglie e la sensibilizzazione e presa di coscienza sociale del problema", aggiunge. A questo proposito, va detto che il 90,6% degli intervistati aveva svolto attivita' scolastiche sul tema delle droghe, stimolati dagli insegnanti. 09-11-2006 Italia. Turco: legalizzare le droghe non significa essere lassisti "Sono stata dura con mio figlio, gli spinelli non sono cosi' ininfluenti, ma la mia e' una funzione educativa, quanto alle pene dico no al carcere e al proibizionismo. Cio' non significa lassismo, ma anzi richiede una funzione educativa e una capacita' di ascolto di noi adulti nei confronti dei figli che si sente tanto piu' quando non c'e' una legge arcigna a cui far riferimento". Incalzata da Piero Chiambretti, il ministro della Sanita' Livia Turco ha replicato cosi alla 'sintesi' della sua posizione sulle droghe espressa a Markette dal comico con lo 'slogan' con 'Meno pene, piu' sganassoni'. 09-11-2006 Usa. Colorado. Non passa la legalizzazione della marijuana Con un totale di 1,2 milioni di elettori registrati per la tornata elettorale e referendaria, sei su dieci persone hanno votato contro la proposta di legalizzare il possesso di un'oncia (28 grammi) di marijuana per i maggiori di 21 anni. Il maggiore sostegno alla proposta e' arrivato dalla contea di Pitkin, dove si trova la localita' sciistica di Aspen, con il 72% dei voti favorevoli, mentre il minore e' stato registrato nella contea di Kiowa, sul confine con il Kansas, con l'83% dei voti contrari. A Denver, dove e' legale il possesso di una quanita' minima di marijuana, il 55% degli elettori ha sostenuto questa proposta di cambiamento della legge federale. 09-11-2006 Afghanistan. Truppe neozelandesi distruggono oppio Le truppe neozelandesi stanziate in Afghanistan hanno distrutto una quantita' d'oppio dal valore di mercato sulle strade di 12 milioni di Usd. Il capitano Kevin Short, comandante del New Zealand Provincial Reconstruction Team (NZ PRT) a Bamyan ha dichiarato che le truppe arrivate in Afghanistan solo da tre settimane hanno compiuto un ottimo lavoro. Il carico d'oppio distrutto fu confiscato il primo novembre nella provincia di Yakawalang dalla polizia afghana, e la richiesta di collaborazione e' arrivata dal governatore della provincia Habibi Serabi. "Anche se i narcotici non sono la nostra priorita', il PRT ha contribuito al regolare e sicuro svolgimento dell'attivita'", ha concluso il capitano. 09-11-2006 Italia. Napoli. Bandiere della pace per proteggere pusher da telecamere dei carabinieri Due grandi bandiere della pace, alte almeno una decina di metri, sono stati rimossi dai carabinieri nel corso di un blitz alle 'Case Celesti' di Secondigliano, quartiere alla periferia occidentale di Napoli. I due drappi, secondo hanno accertato gli investigatori, erano stati issati per impedire agli stessi carabinieri di effettuare riprese video e fotografie per identificare quanti nel corso della giornata si alternavano nella gestione di una delle principali 'piazze' dello spaccio della droga a Napoli. Insomma, in questo modo gli spacciatori svolgevano tranquillamente le loro attivita'. A rilevare quanto e' accaduto e' stato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gaetano Maruccia, durante un incontro svolto in prefettura, tenuto insieme al questore Oscar Fiorolli, al comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Francesco Bottino e al prefetto Renato Profili, sulle operazioni avviate a seguito della sottoscrizione del 'Patto per Napoli'. Maruccia ha garantito che in zona la vigilanza sara' serrata: se i teloni verranno issati nuovamente saranno prontamente rimossi. In citta', secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, vi sarebbero attive 14 'piazze' dello spaccio che rendono quotidianamente alle organizzazioni criminali in media dai 30 ai 50mila euro. 'Impedire il traffico, sottraendo cosi' qualche milione di euro ai clan -hanno evidenziato gli investigatori- e' molto piu' importante dell'arresto del pusher, che viene subito dopo rimpiazzato'. Il questore Oscar Fioriolli ha assicurato che i 'blitz continueranno anche nei prossimi giorni: 'Con il nostro lavoro stiamo a testimoniare che a Napoli che a Napoli non ci sono, e non ci mai stati, santuari inviolabili della camorra'. 09-11-2006 Spagna. Eroina per abbassare l'euforia da cocaina La Spagna e' prima al mondo per numero di consumatori di cocaina e, negli ultimi dieci anni, il suo uso e' quadruplicato tra i minorenni. Oltre a cio', incomincia a diffondersi una moda molto pericolosa. Un'équipe di A Fondo ha parlato con diversi adolescenti i quali, dopo aver trascorso il fine settimana a consumare dosi incontrollate di cocaina, assumono eroina per farsi passare l'euforia innescata dalla coca. Manuel e' appena adolescente, ma non s'accontenta del botellon. Ha sperimentato tutte le droghe reperibili. Ed e' stata la cocaina, la droga piu' popolare, quella che l'ha portato nel pozzo buio dell'eroina. Manuel appartiene a una generazione che ha avuto tutto, anche l'informazione. Ma non ha saputo resistere alla seduzione della droga piu' marginale. Il consumo di eroina era infatti sceso a picco negli ultimi vent'anni, ma la rete del narcotraffico sa come acciuffare il piu' fedele dei clienti: lo yonky (il tossico) che viene sempre a bussare cassa. In Afghanistan la produzione di eroina e' aumentata del 59% nel 2006. Ed e' possibile che torni a conquistare i piu' giovani, i quali non conoscono o non vogliono sapere quali disastri produce. 10-11-2006 Afghanistan. Bonino: legalizzare la coltivazione di oppio per uso medico Pubblichiamo integralmente questa intervista al ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee Emma Bonino, apparsa su La Stampa di oggi. "Ma quale ritiro!". Mentre infuria l'euforia, nella sinistra che va dai Verdi a Rifondazione passando per i Comunisti italiani, all'annuncio di D'Alema di una conferenza internazionale sull'Afghanistan al fine di rivedere il profilo della missione, il ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino fa il punto e stempera gli entusiasmi. "Nessun ritiro dall'Afghanistan è alle viste", spiega. "Si tratta piuttosto, come ha detto D'Alema, un rilancio dell'azione internazionale". Rientrata da meno di ventiquattr'ore da Tel Aviv, dove ha partecipato con altri omologhi europei all' Israel Getaway, la conferenza della comunità finanziaria e imprenditoriale israeliana, e dove ha incontrato Tzipi Livni e Shimon Peres, Bonino tira anche un soddisfatto sospiro di sollievo: "Mi pare che le cose che ha detto D'Alema siano molto simili a quelle che io vado ripetendo dal 2004, perlomeno: il punto è che l'azione militare da sola non basta". E, conferenza internazionale a parte, non si tratta nemmeno di particolari novità: l'intensificazione e l'ampliamento dell'azione diplomatica, e il problema delle coltivazioni di oppio sono già state oggetto, racconta Bonino, di discussione in consiglio dei ministri, e trattate anche da Giuliano Amato nel recente pre-G8 dei ministri dell'Interno a Mosca. Lei è stata più volte in missione sul campo, a Kabul, dove nel 1997, da commissario europeo fu anche sequestrata dai talebani. Che cosa le fa ritenere che non sia sufficiente la sola missione Isaf? "Anzitutto vorrei chiarire che noi siamo per rimanere in Afghanistan. Ma occorre mettere a punto il profilo della nostra presenza. La questione va affrontata a livello regionale: la sicurezza non si garantisce solo all'interno dell'Afghanistan. Occorre una forte azione diplomatica con tutta la serie di paesi confinanti, che con una certa dose di sottovalutazione potremmo definire non proprio benevolenti: dall'Iran al Pakistan. C'è poi la questione del rafforzamento delle strutture istituzionali, e la questione economica. In Afghanistan il 50 per cento del prodotto interno lordo è in nero. La forza d'urto dei talebani e dei signori della guerra è quella". La questione dell'oppio, che lei aveva già sottolineato in un rapporto per l'Unione europea alla fine del 2005? "Sì. Quello dell'oppio è un problema che andrebbe affrontato in modo non ideologico. Perché, ripeto, il cinquanta per cento del prodotto interno lordo dell'Afghanistan è in nero, e in mano ai talebani. E' fonte anche di corruzione, di attività criminali. Spero proprio che, quando ci sarà questa conferenza internazionale, si affronterà questa questione essenziale. Nel rapporto all'Unione europea noi avevamo proposto che ci fossero delle quote legali delle coltivazioni di oppio per la produzione della morfina. Che è consumata all'80 per cento dai Paesi ricchi, come antidolorifico, mentre in una città come Kabul, dove si vive seduti sui papaveri, ironia della sorte vuole che i chirurghi operino a freddo, senza nessun antidolorifico. Faccio notare che questo esperimento delle quote legali esiste già in Turchia, Australia, Spagna. E che in Afghanistan l'ipotesi ha il forte sostegno della presidente della Red Crescent, l'equivalente della nostra Croce Rossa, che è anche moglie del ministro delle Finanze di Kabul". In Consiglio dei ministri avete mai affrontato la questione afghana? "In varie riprese, quando si è trattato di rinnovare la missione italiana a Kabul. E Amato ha parlato della necessità di affrontare il problema dell'oppio nella riunione dei ministri dell'Interno prima del G8 di Mosca. Poi c'è stato il dibattito parlamentare, con un ordine del giorno che parlava appunto della necessità di potenziare gli aspetti politici, economici ed anche umanitari della missione. Il punto, ripeto, non è venir via, ma restare in Afghanistan con modalità adeguate alle esperienze che abbiamo accumulato in questi mesi, e facendo fronte a errori che possono essere stati fatti. Come non aver ben presente il quadro complessivo di quella regione del mondo". 10-11-2006 Afghanistan. Cresce il consumo di eroina Già duramente colpito da guerra e povertà, l'Afghanistan vede profilarsi all'orizzonte una nuova terribile minaccia: l'Aids. L'allarme è stato lanciato da 'Medecins du Monde' (Mdm) che intende aprire a Kabul un centro specializzato. Il rischio di una rapida e diffusa propagazione della malattia, già particolarmente alto nella capitale, sarebbe strettamente legato al crescente consumo di eroina per endovena in tutto il paese. Secondo una stima di Mdm, sarebbero "alcune decina di migliaia" le persone che fanno uso di eroina a Kabul, iniettandola per via endovenosa, a fronte di 36 casi conosciuti di Aids. "Negli ultimi tempi le nostre equipe locali e altri osservatori hanno visto palesarsi un grave problema legato al consumo di droga. L'Afghanistan è conosciuto come paese produttore -il 92% della droga mondiale proviene da questo paese- ma l'oppio è consumato soprattutto sul posto", ha riferito Olivier Maguet, responsabile del progetto di Mdm. Il prezzo di una dose di eroina raffinata nei laboratori clandestini del paese e venduta a Kabul varia da 1 a 2 dollari. La facilità di reperimento della droga e le difficili condizioni del paese ne favoriscono il consumo. Molto interessate e in crescente aumento anche le donne. "L'iniezione sotto il burqa non è più un mito", ha confermato Maguet. Il programma di riduzione dei rischi, messo a punto da Mdm a Kabul, assume una doppia forma: monitoraggio e interventodiretto nelle aree in cui gli afgani "vivono, lavorano, comperano, consumano" la droga e creazione di luoghi d'accoglienza dove ci si possa occupare delle patologie legate all'iniezione e integrare gruppi di discussioni sui rischi connessi alla droga. 10-11-2006 Austria. Uniformare i servizi per tossicodipendenti Istituire un registro centralizzato per le terapie sostitutive ai tossicodipendenti e criteri rigidi d'intervento. I due assunti sono alla base dell'ordinanza firmata, il 9 novembre, dalla ministra della Sanita' Maria Rauch-Kallat. Il provvedimento governativo, volto a garantire uniformita' e regole certe ai trattamenti prestati ai tossicodipendenti in tutto il Paese, sostituisce il decreto finora in vigore. Esso stabilisce anche l'obbligo d'aggiornamento per i medici che lavorano in questo campo. Questi i punti piu' importanti della terapia di sostituzione: il trattamento puo' essere eseguito solo da un medico; a ogni persona in cura verra' consegnato un particolare tesserino; per evitare il "Doctor Shopping" tutte le ricette dovranno avere il benestare del medico d'ufficio; i sostituti utilizzati comunemente saranno lo sciroppo al metadone e il "Subutex" mentre una deroga, ossia la prescrizione della morfina ritardante ("Substitol") o simili, e' possibile solo previo accordo con il medico d'ufficio. Firma e presentazione alla stampa del nuovo ordinamento sono stati accompagnati dalle proteste dei coordinatori regionali, i quali hanno accusato la ministra di averli invitati solo pro forma, e di non avergli fornito per tempo il testo integrale. Prima di abbandonare il tavolo, hanno ottenuto almeno una deroga per l'entrata in vigore della normativa: non piu' il primo gennaio 2007, come previsto, ma il primo marzo 2007 -una dilazione necessaria, dicono, per riorganizzare il servizio. 11-11-2006 Bolivia. Morales agli Usa: diminuite la richiesta interna di cocaina Il presidente boliviano Evo Morales ha chiesto agli Stati Uniti di ridurre la loro domanda interna di droga. Una provocazione? Senz'altro una risposta all'ambasciatore Usa Philip Goldberg, che gli chiedeva di sradicare la coca in eccedenza e di lottare contro il narcotraffico. "Io desidero chiedere agli Stati Uniti di ridurre la domanda (di droghe). Se non volete che ci sia coca in eccesso, per quanto i compagni (cocaleros) si sforzino in una riduzione volontaria concertata, se non riducete il mercato della domanda, ci sara' sempre della coca che si perde nell'illegale", ha detto durante l'inaugurazione di una tenuta per coltivatori a La Paz. La risposta di Morales e' stata registrata dopo che Goldberg aveva chiesto la riduzione delle piantagioni di coca in piu' nel Chapare, nell'area centrale del Paese e in alcune valli agricole all'ovest andino boliviano, dove le eccedenze si aggirano tra i 6.000 e gli 8.000 ettari. "Non si puo' condurre un'effettiva politica contro il narcotraffico se non esiste un controllo sulla coca eccedente", e' stato il rimprovero nemmeno tanto velato del diplomatico statunitense. Eppure Morales aveva promesso "cocaina e narcotraffico zero", anziche' "coca zero" dei governi precedenti. "Per noi, ogni foglia di coca che si trasforma in cocaina e' inaccettabile, ed e' un problema mondiale non solo nostro", ha insistito Goldberg. Come riferisce AFP, il governo di sinistra della Bolivia, diretto da Morales, il presidente nato alla vita politica proprio come leader dei coltivatori di coca, promuove la coltivazione di un "cato" (1.600 metri quadrati) di coca per ogni famiglia di agricoltori del Chapare e in Los Yungas. Questa politica rappresenta un incremento di 3.200 ettari oltre i 12.000 permessi per legge. Il Governo statunitense ha concesso a Morales un periodo di sei mesi perche' riveda la sua politica antinarcotici; in caso contrario ha gia' minacciato di decertificare il Paese, cio' che si tradurrebbe nella sospensione di aiuti economici per circa 100 milioni di dollari l'anno. 11-11-2006 Onu. Costa: complimenti all'Iran per la lotta alla droga Iran, Pakistan e Afghanistan devono condividere le informazioni di intelligence sul traffico di droga. Lo ha affermato Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), al termine di una visita di tre giorni in Iran. Costa -riferisce un comunicato dell'Unodc- ha lodato gli sforzi del governo di Teheran contro il traffico di droga. L'Iran ha infatto sequestrato 231 tonnellate di oppio nel 2005, più di qualsiasi altro Paese al mondo. Ma Costa ha avvertito che la produzione mondiale di oppio è molto più grande della quantità sequestrata. "L'Afghanistan ha prodotto la quantità recordo di 6.100 tonnellate di oppio quest'anno, e circa l'80 per cento passerà attraverso il Pakistan e l'Iran". "Solo un quarto probabilmente verrà intercettato". 11-11-2006 Usa. Quadro generale sulle recenti elezioni di medio termine Nelle elezioni di medio termine gli elettori hanno votato contro le leggi per una legalizzazione delle droghe, ma ne hanno approvato alcune minori per togliere la sostanza dalle priorita' della polizia. In Colorado, Sud Dakota e Nevada non sono passate le nuove proposte di legge sul possesso e consumo di cannabis. In Colorado, l'Emendament 44, sostenuto dal 44% della popolazione, prevedeva l'eliminazione dei provvedimenti penali per il possesso di un'oncia (28 grammi) di marijuana per i maggiori di 21 anni. In Nevada, la Question 7, sostenuta dal 44% dei voti, chiedeva oltre che l'eliminazione dal codice penale del possesso e del consumo privato di piccole quantita' di cannabis, anche la creazione di un sistema statale di tassazione, coltivazione, distribuzione e vendita della sostanza agli adulti. Nel Sud Dakota, la Initiated Measure 4, sostenuta dal 48% dei voti, prevedeva che i medici potessero prescrivere la marijuana per fini terapeutici. A livello locale, ad Eureka Springs in Arkansas, il 64% degli elettori ha approvato un'ordinanza comunale che prevede l'ordine di comparizione in tribunale invece dell'arresto per gli adulti trovati in possesso di piu' di un'oncia di cannabis. In California, gli elettori di Santa Barbara hanno votato, al 65%, la Measure P, che toglie dalle priorita' della polizia le attivita' connesse all'investigazione e all'arresto per il possesso e il consumo di cannabis (per gli adulti). Mozione simile, con il 63% dei voti, a Santa Cruz e Santa Monica. Referendum simile nel Montana, con il 53% dei voti favorevoli. In Massachusetts, sono stati approvati diversi referendum cittadini sulla decriminnalizzazine del consumo personale di marijuana, e la legalizzazione per fini terapeutici. Dal 2002, in questo Stato piu' di 420 mila elettori di 110 agglomerati urbani hanno votato a favore di leggi pro marijuana. 11-11-2006 Messico. Ucciso direttore di giornale Il direttore di un quotidiano regionale del sud del Messico e' stato ucciso nella localita' balneare di Zihuatanejo, sulla costa del Pacifico. Lo ha fatto sapere oggi la polizia locale. Misael Tamayo Hernandez, direttore di El Despertar, distribuito nello stato di Guerrero, e' stato trovato crivellato di colpi di arma da fuoco nella sua stanza in un hotel. Lo stato di Guerrero e' considerato uno dei piu' violenti del Messico a causa delle guerre intestine tra cartelli del narcotraffico. Numerosi giornalisti sono stati uccisi negli ultimi anni per aver rivelato dettagli o anche solo per aver fatto inchieste sul traffico di stupefacenti. 11-11-2006 Germania. E' colpa dello speed lo sbriciolamento delle banconote? All'origine dello sbriciolamento delle banconote -un fenomeno registratosi negli ultimi tempi in Germania e del quale finora non si e' riusciti a trovare una spiegazione plausibile- potrebbe esserci il 'Crystal Speed', una droga molto in voga nei party, dove verrebbe consumata proprio con l'aiuto di banconote. A sostenerlo e' il settimanale Der Spiegel. In una anticipazione al nuovo numero in edicola lunedi' prossimo, lo Spiegel afferma che la polizia criminale della Renania- Palatinato (sudovest) e la Bundesbank stanno esaminando tale possibile ipotesi. Secondo il settimanale, le banconote verrebbero usate come supporto per sminuzzare il 'Crystal Speed', uno stupefacente prodotto sopratutto nell'est Europa. Le banconote, arrotolate, verrebbero quindi usate per avvicinare la droga al naso e sniffare. Secondo specialisti chimici, la sostanza stupefacente potrebbe contenere dei solfati che a contatto con il calore del corpo determinerebbe la creazione di una sostanza acida aggressiva, responsabile dello sgretolamento delle banconote. 'Per noi questa e' una nuova pista', ha detto allo Spiegel Rainer Wenzel del dipartimento tecnico-scientifico presso la polizia criminale (Lka) della Renania-Palatinato. Nei laboratori della polizia verranno ora effettuati tutti i test del caso per appurare se le banconote interessate dall'inspiegabile fenomeno di sgretolamento contengano effettivamente tracce della droga in questione. Ne' la polizia criminale a Magonza (capoluogo della Renania- Palatinato) ne' la Bundesbank hanno voluto confermare la notizia dello Spiegel. 'Noi non commentiamo le speculazioni', ha detto a Francoforte un portavoce di Bundesbank citato dall'agenzia Dpa. Un portavoce della polizia a Berlino ha osservato dal canto suo come finora non vi siano elementi che autorizzino a parlare di un reato. All'inizio di novembre era emerso che dallo scorso giugno in Germania si registra uno strano fenomeno per il quale alcune banconote in euro si sbriciolano al primo contatto con le mani. 12-11-2006 Italia. Bologna. Street Parade per abolire la Fini-Giovanardi Il corteo della 'Street Parade' bolognese, partito alle 19 di ieri, ha continuato a sfilare seguendo il percorso previsto (viale Masini, via Mascarella, via Irnerio, via Indipendenza) e verso le 20.45 e' arrivato al punto di partenza, davanti all'autostazione. Uno 'stop and go' durato meno di due ore, tra pause musicali e qualche saluto. Ad aprire il corteo il Tir 'musicante' con il gruppo degli Skiantos tappezzato di striscioni, tra cui 'Maria Pia libera', in riferimento a Maria Pia Scarciglia, la praticante legale frequentatrice del centro sociale bolognese arrestata il 25 maggio mentre secondo l'accusa cercava di disfarsi di mezzo chilo di hascisc, durante la perquisizione dei carabinieri nella struttura di via Stalingrado, e che, condannata a due anni e otto mesi, e' ora agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Manduria (Taranto). Lungo il percorso, alla 'Street' si sono uniti molti ragazzi, poco piu' che ventenni, toccando alla fine quota tremila, secondo le stime della Questura. Durante il corteo non e' mancato un accenno alla chiusura del Livello 57 decisa a luglio. 'Ci hanno chiuso il Livello, ma noi vogliamo tornare da' dentro prima o poi, meglio prima che poi', ha urlato Picciolo dal Tir. Tra i manifestanti anche il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Tiziano Loreti, e i consiglieri comunali Serafino D'Onofrio (il Cantiere) e Valerio Monteventi (Prc). Soddisfatto dell'esito della manifestazione, Monteventi ha sottolineato che l'impatto acustico e' stato modesto e che lungo il percorso c'erano circa 5.000 persone. 'A questo punto servirebbe che il messaggio lanciato da questi ragazzi venisse raccolto e partisse da Bologna la richiesta di abrogare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. In questa citta' da anni non c'e' una politica sulle droghe nonostante ce ne siano di nuove e pericolose. Sarebbe il caso di discutere di queste, piuttosto che di cento metri in piu' o in meno di una manifestazione'. 13-11-2006 Italia. Decreto del ministro della Salute raddoppia quantita' massime di cannabis Innalzato da 500 a 1.000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis espresso in principio attivo detenibile ad uso esclusivamente personale. Lo ha deciso oggi, di concerto con il ministro della Giustizia e sentito il ministero della Solidarieta' sociale, un decreto del ministro della Salute Livia Turco. 'In attesa del provvedimento di riforma della legge Fini-Giovanardi, che resta nostro obiettivo modificare profondamente come previsto dal programma di Governo -precisa in una nota la responsabile della sanita' italiana- ho ritenuto di intervenire per far si' che migliaia di giovani non debbano varcare le soglie del carcere o essere vittime di un procedimento penale per aver fumato uno spinello, come sta purtroppo avvenendo ora a seguito della legge del centro destra'. Pertanto i cittadini che saranno trovati in possesso di quantitativi di cannabis al di sotto del nuovo limite di 1.000 milligrammi, 'potranno essere oggetto solo di sanzioni amministrative senza incorrere nelle presunzione di spaccio e nei provvedimenti punitivi che, in base alla legge Fini-Giovanardi, potevano arrivare fino all'arresto e al carcere per quantitativi realisticamente ascrivibili ad un uso personale'. Il nuovo valore soglia contenuto nel decreto emanato oggi 'deriva dalla moltiplicazione per 40, anziche' per 20 come previsto dalla vecchia tabella varata dal precedente Governo, della 'dose media singola' che e' pari a 25 milligrammi. Secondo l'attuale legge sulla droga - ricorda il ministero della Salute - per 'dose media singola' si intende la 'quantita' di principio attivo per singola assunzione idonea a produrre in un soggetto tollerante e dipendente un effetto stupefacente e psicotropo''. Tuttavia quella operata con il decreto di oggi, non e' che 'una prima correzione delle tabelle contenenti i valori massimi quantitativi delle sostanze stupefacenti per uso esclusivamente personale'. Si attendono, dunque, nuovi 'ritocchi' alla legge Fini-Giovanardi. 'Con cio' -puntualizza la Turco- non si intende liberalizzare l'uso della cannabis ma, molto piu' responsabilmente, far rientrare tali comportamenti nocivi per la salute tra gli atti da prevenire e non da reprimere con pene che possono arrivare fino al carcere. Il problema della droga, e' bene sottolinearlo ancora una volta sta nell'illegalita' diffusa attorno al traffico e al commercio e non nel consumo individuale, contro il quale non servono ne' il carcere ne' i ricoveri coatti. La cosiddetta 'tolleranza zero' verso i consumatori non e' infatti riuscita a scardinare il business della droga in nessuna parte del mondo, mentre la via giusta e' quella dell'accoglienza sociale per le persone e le famiglie che vivono il dramma della droga, decriminalizzando le condotte legate al consumo e concentrando il lavoro delle Forze dell'ordine e della Magistratura verso quei criminali che sono i trafficanti e gli spacciatori'. COMMENTI 'Male, molto male. Non e' cosi' che si risolvono i problemi della droga e della tossicodipendenza'. E' decisamente negativo il commento di don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus, al decreto che raddoppia la quantita' di cannabis per uso personale, che riserva parole di critica al governo: 'mi ero illuso che le cose potessero andare diversamente'. 'Cosi' - spiega - facciamo solo confusione ed aumentiamo i capricci della gente. E non credo che la societa' debba favorire i capricci e non sia capace di dire no. Non sono proibizionista ma dico le cose chiaramente'. 'Mentre si fa una campagna contro il fumo -osserva ancora don Mazzi- dall'altra si delibera lo spinello che, sul piano dei capricci, e' piu' pericoloso del fumo'. Il prete, fortemente critico nei confronti della legge Fini-Giovanardi, riserva parole dure al governo 'che non affronta il problema a 360 gradi. Ha fatto tante parole, aveva promesso di metterci tutti intorno ad un tavolo e di rivedere la legge, non in chiave proibizionista ne' per le stanze del buco, ed invece... noi vogliamo essere ascoltati. Mi ero illuso che le cose potessero andare diversamente ed invece ognuno nel governo va per conto suo'. 'L'aumento da 500 a 1000 mg di quantitativo giornaliero di cannabis, e' un regalo agli spacciatori, un continuo alimento sostanzioso di chi lucra sulla fragilita' del povero tossicodipendente'. E' quanto sostiene, in una nota, il senatore della Lega Massimo Polledri dopo l'annuncio del ministro Turco. 'Raddoppiando la dose, il trio ministeriale Turco-Mastella-Ferrero spera che gli italiani si drogano per dimenticare le sciocchezze di questo governo. Ma purtroppo questa e' una cosa seria, significa non pensare al povero tossicodipendente, ma fare un regalo agli spacciatori che sono per il 70 per cento extracomunitari e quindi di riflesso alimentare le varie mafie che gestiscono lo spaccio'. Dal punto di vista ideologico, secondo il senatore del Carroccio, e' evidente 'che questo governo e questa maggioranza vogliono minare la famiglia in tutti i modi, distruggerla inserendo inserendo forme di stagnazione della realta'. Fa parte di un progetto in cui le famiglie sono distrutte, dove non c'e' piu' una identita', dove tutti i desideri diventino diritto, come per drogarsi la mattina alla sera, perche' con mille milligrammi uno si droga dalla mattina alla sera'. 'Questo governo chiede sacrifici a tutti tranne a chi si droga'. Il capogruppo vicario della democrazia cristiana alla Camera Giampiero Catone, critica cosi' il decreto ministeriale che ha aumentato il quantitativo di cannabis per uso personale da 500 a 1000 milligrammi. 'Se l'elevazione del quantitativo massimo per uso personale della cannabis e' stato oggi adottato, in attesa del provvedimento di riforma della legge Fini-Giovanardi, si fa presto ad intuire che questo governo adottera' la politica irresponsabile del 'piu' droga per tutti''. Se il raddoppio della detenzione di cannabis per uso personale 'e' il primo passo per una modifica della legge, e' benvenuto'. Lo ha detto Lucio Babolin, presidente del Cnca (Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza) in relazione al decreto firmato dal ministro della salute. 'E' un buon segnale se si parte dalle tabelle, si passa cioe' dalla parte amministrativa, per modificare la legge'. E' evidente che il prossimo passo ora dovra' essere la messa a punto del ddl e su questo, Babolin critica l'Esecutivo: 'persiste una modalita' di lavoro che non coinvolge il privato sociale. Noi finora siamo stati tagliati fuori. Sappiamo che esiste un testo che gira fra i ministeri ma non ne sappiamo niente e non e' positivo visto il ruolo che ricopriamo'. "Il governo da un lato aumenta il ticket per il pronto soccorso, portandolo a 27 euro, dall'altro raddoppia la quantita' di cannabis, considerata uso personale, rivedendo le tabelle previste dalla legge Fini. In sostanza, si fa pagare di piu' alla gente per curarsi e si consente di far circolare piu' droga per avvelenarsi o, forse, per dimenticare, in stato di incoscienza, le politiche fiscali e sanitarie del governo che danneggiano i cittadini". E' l'accusa che il deputato di An, Maurizio Gasparri, lancia a Prodi e al suo governo in un comunicato. "Che vergogna. Si paga di piu' per curarsi, e ci si puo' avvelenare di piu' drogandosi. E' l'anticamera del tentativo di legalizzare le droghe. Sconfiggeremo questo governo che tartassa i cittadini, e offre ai giovani, invece che lavoro, droga libera". "Il decreto ministeriale approvato oggi riguardo il quantitativo di cannabis per uso personale è un piccolo passo avanti". Lo afferma Fidel Romano della Federazione dei Giovani Socialisti. "Ora però non si può fare marcia indietro e deve subito essere discussa la proposta dei nostri deputati per la liberalizzazione delle droghe leggere e per la riduzione del danno". Questa la dichiarazione dell'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno: Erano mesi che aspettavamo il decreto per rivedere all'insu' le tabelle sulla quantita’ massima di cannabis da detenere, e che distinguono un consumatore da uno spacciatore. Era un atto dovuto e promesso fin da giugno da parte del ministro della Salute, nonche’ in campagna elettorale. La legge Fini-Giovanardi aveva riformato non solo la legge sugli stupefacenti, annullando l’esito di un referendum con cui era stata abolita la dose giornaliera, ma aveva avuto per un incredibile gioco del destino la sua piena applicazione proprio durante il Governo di centrosinistra. Oltre il danno, la beffa, insomma. Una situazione non piu’ prorogabile e non piu’ sostenibile! Ben venga percio’ la misura di rivedere le tabelle e di raddoppiare le quantita’ (da 500 a 1000 milligrammi) per evitare che un consumatore di cannabis finisca in carcere tra spacciatori e trafficanti, ma ora occorre dare una spallata e decidere politicamente senza piu' rimandi: eliminare le sanzioni, tutte anche quelle amministrative, per i consumatori di stupefacenti, nonche' studiare e progettare nuove politiche sulle droghe in direzione della legalizzazione. Regolamentare i fenomeni sociali e’ l’unica strada percorribile per tenerli sotto controllo ed evitare lo straripamenti nell’illegalita’, nella clandestinita’ e nel relegare comportamenti individuali in sfere perseguibili penalmente. Ad oggi in nessuna parte del mondo la mera politica punizionista ha ottenuto risultati positivi, prendiamone atto e voltiamo pagina! Questa la dichiarazione di Francesco Piobbichi, responsabile del settore droghe del Prc: Il raddoppio delle quantità del principio attivo della cannabis in tabella è un segnale importante, un piccolo passo in avanti per quanto riguarda l'attuazione del programma dell'Unione sulle droghe, ma un passo in avanti significativo se si considera lo scontro simbolico che sul tema delle sostanze si gioca da sempre. Da guardare con attenzione inoltre è il segnale che indirettamente il Governo invia alle forze dell'ordine. Adesso dobbiamo proseguire nella strada della costruzione in tempi rapidi di una nuova legge sulle droghe che distingua tra quelle leggere e pesanti, tra spaccio e consumo in termini ancora più chiari, e che dia la possibilità agli interventi sociali di espandersi a detrimento della cultura autoritaria che ereditiamo dal centro destra. Molto ci sarà da fare per abrogare la Fini-Giovanardi e superare la 309, ma il segnale che arriva dal governo ci rincuora. "Le modifiche introdotte dal Decreto Turco circa l'aumento di quantitativo giornaliero di cannabis delineano una politica omicida del Governo in tema di tossicodipendenza. Gli spacciatori e i trafficanti ringraziano il Governo Prodi per aver loro consentito in un quadro normativo repressivo un aumento del loro fatturato". Così dichiara in una nota Alessandra Mussolini, europarlamentare di Alternativa Sociale. "In particolare, la Turco in questo modo aumenta i profitti delle varie mafie e incentiva il ricorso della manodopera extracomunitaria che rappresenta oltre il 70 per cento - continua il segretario nazionale di Azione Sociale - Si colpiscono così le vittime, le famiglie e la società più in generale. Un'altra perla di un Governo irresponsabile che deve essere mandato a casa subito". 'Con un governo che litiga su tutto, la notizia del giorno e' che ben tre ministri sono riusciti invece a mettersi d'accordo almeno su un argomento, ovvero la droga. Il ministro Turco, di concerto con Mastella e Ferrero, ha deciso infatti di raddoppiare i quantitativi di cannabis per uso personale. E' l'ennesima prova che a comandare davvero in questo governo e' la sinistra estrema che tiene sotto scacco l'intero governo. E' semplicemente uno spettacolo disarmante'. Lo afferma Roberta Angelilli, capodelegazione di An al Parlamento europeo. 'Noi pensavamo che circa 20 spinelli fossero gia' un limite molto generoso per distinguere la presunzione di uso personale e la presunzione di spaccio. Aver portato il limite a 40 spinelli e' un azzardo senza base scientifica, un segnale diseducativo e sbagliato per i giovani. Aggiungo pero' che quest'innalzamento riconosce anche la validita' di fissare una soglia fra la presunzione di uso personale e la presunzione di spaccio cosi' come aveva stabilito la legge Fini-Giovanardi'. Lo ha dichiarato l'on.Carlo Giovanardi dell'UDC. 'Con tutti i problemi che ha la sanita', e che certo la Finanziaria non risolvera' introducendo il ticket nei Pronto Soccorso ospedalieri, il ministro Turco sembra particolarmente attenta ad accontentare le richieste dei radicali e di una parte del suo partito, per quanto riguarda la lenta, inesorabile, progressiva e irresponsabile liberalizzazione delle droghe'. Lo afferma, in una nota, il vicepresidente Udc in Commissione Affari Sociali alla Camera, Luisa Capitanio Santolini. 'Che senso ha - chiede l'esponente centrista - aumentare il quantitativo di cannabis per uso personale? La precedente legge Giovanardi fissava in circa 20 spinelli al giorno il limite di detenzione personale, ora diventano quaranta. Non si rischia che una quantita' cosi enorme serva anche per spacciarla ad altre persone?'. 'Non e' questo - conclude Santolini - un grave cedimento nei confronti dei ragazzi che con gli spinelli esprimono il loro disagio? La salute e la salvaguardia dei giovani passa anche e soprattutto attraverso provvedimenti di questo genere, ed ancora una volta le famiglie, invece di avere accanto le istituzioni, sono abbandonate nel difficile compito di crescere ed educare e i figli'. 'La legge Fini operava come elemento dissuasivo Posizione pericolosa e ipocrita quella assunta dal governo con l'irragionevole innalzamento della quantita' tollerata di detenzione di sostanza stupefacente di hashish e marjuana. Con quel decreto del ministero della Salute, tutto il governo si prende una gravissima responsabilita' perche' innalzare da 500 a 1000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis detenibile significa moltiplicare il contagio a causa delle droghe per migliaia di giovani sui quali fino ad oggi la severita' della legge Fini operava come elemento dissuasivo'. Lo afferma Enzo Fragala' di An. 'Mi piace molto di piu' la Turco che consente l'uso di medicinali in cui e' presente la cannabis, rispetto a quella che aumenta le dosi che rientrano nell'uso personale'. Lo afferma Silvana Mura, deputata di Idv, che aggiunge: 'Un conto infatti e' alleviare le sofferenze di chi soffre, altro e' consentire un maggior consumo di sostanze stupefacenti che sono comunque dannose per la salute. Forse tra le varie misure che il ministro della Salute poteva adottare questa non era proprio tra la piu' urgenti. Andare in carcere per uno spinello sara' anche eccessivo, ma anche raddoppiare la dose consentita non e' un bel segnale nella battaglia contro l'uso delle droghe'. 'La modifica oggi introdotta dal Ministro Turco alle 'tabelle' sulla cannabis sono ragionevoli e tali dovrebbero apparire anche a chi, sul fronte proibizionista, a cui la Turco, peraltro, appartiene, hanno sempre smentito la volonta' di dissuadere i consumatori di droga con la minaccia della detenzione': cosi' Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia. 'Anche i proibizionisti, peraltro - aggiunge - dovrebbero consentire sul fatto che la galera va inflitta agli spacciatori e ai trafficanti di droghe proibite, e non agli acquirenti incauti e disinformati sui 'limiti consentiti'. Detto questo, il problema rimane la legge, anzi l'impianto della legislazione proibizionista, che il centrodestra ha relativamente indurito e aggravato negli effetti, che il centrosinistra ha in passato (sempre con la Turco, allora agli Affari Sociali) 'amministrato' senza introdurre alcuna riforma di sostanza, e che, in questa legislatura, la coalizione dell'Unione sembra intenzionata tutt'al piu' a 'ritoccare', senza metterne in discussione i principi di fondo'. "La modifica introdotta dal ministro Turco e' condivisibile e rappresenta un primo passo per togliere quella vergogna per cui con pochi spinelli si va in carcere. Noi Verdi, pero', riteniamo indispensabile cambiare radicalmente la legge Fini-Giovanardi". Lo afferma il verde Paolo Cento, conversando con i giornalisti a Montecitorio. "La lotta alle droghe - prosegue - si fa con la prevenzione e la riduzione del danno e tenendo separato il mercato della cannabis e dei suoi derivati da quello delle droghe pesanti". "Ragazzi, spinellatevi pure a volonta': il governo, cioe' lo Stato, benedice e approva': e' questo il messaggio devastante che il ministro della Salute (?), Livia Turco, di concerto con il ministro sedicente cattolico della Giustizia, Clemente Mastella, trasmette ai nostri giovani'. Cosi' l'onorevole Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito, commenta il decreto ministeriale con cui il ministro della Salute, Livia Turco, di concerto con il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e sentito il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, ha raddoppiato, rispetto a quanto previsto dalla legge Fini, la quantita' massima di cannabis detenibile per uso personale. 'Siamo al paradosso: la Turco -afferma Pedrizzi- combatte la droga favorendone, promuovendone una maggiore diffusione... Non solo: aumentare, anzi raddoppiare, la quantita' di cannabis detenibile liberamente, significa aumentare, anzi raddoppiare, l'impunibilita' degli spacciatori, quelli che vanno davanti alle scuole a vendere spinelli ai nostri figli. La misura annunciata dalla Turco, quindi, e' a favore dei pusher'. 'Infatti, -spiega l'esponente di AN- ci volevano oltre 20 spinelli per contenere i 500 milligrammi di tetraidrocannabinolo (il principio attivo della cannabis) che la legge Fini individuava come soglia per distinguere tra la detenzione a fine di uso personale e quella a fine di spaccio. E ce ne vogliono oltre 40 per contenerne i 1000 milligrammi fissati dalla Turco'. Secondo Pedrizzi chi andra' in giro con oltre 40 spinelli in tasca non sara' certo per uso personale ma pre 'spacciarli o comunque cederli ad altri. Percio' e' profondamente falso sostenere, come fa la Turco, che con la quantita' indicata dalla legge Fini, si andava in carcere per uno spinello. In base a tale normativa nessun detentore di uno spinello e' stato condannato alla galera: ad esso e' stata rivolta una semplice sanzione amministrativa'. "Il raddoppio delle quantita' del principio attivo della cannabis in tabella e' un primo importante risultato. Bene il Ministro Turco, la modifica e' pienamente condivisibile e rappresenta un ottimo segnale. Ora si pensi all'abrogazione della legge Fini-Giovanardi, perche' la lotta alla droga si fa con la prevenzione". E' quanto afferma Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera. 'Come promesso, la ministra Turco ha emanato il decreto che raddoppia i quantitativi di cannabis detenibili per uso personale. Si tratta di un primo significativo atto di governo rispetto ad un fenomeno che, pur coinvolgendo milioni di consumatori per lo piu' giovani, e' oggi lasciato letteralmente nelle mani della criminalita' organizzata'. La segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, ritiene che 'ora si tratta di andare avanti tenendo ben presenti sia i risultati popolari del referendum del 1993 che depenalizzarono la detenzione per uso personale, sia la necessita' ispirata a ragionevolezza di non considerare ugualmente pericolose tutte le droghe (l'eroina non puo' essere equiparata alla cannabis come fa la legge Fini Giovanardi) sia, infine, di fare una seria valutazione di quanto costa e cosa rende alla societa' il proibizionismo sulle droghe'. "E' un provvedimento moderato di riequilibrio". Il ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero, a margine di un convegno sulla "responsabilita' sociale di impresa", promosso dall'Unione industriali di Roma, commenta cosi' il decreto varato oggi dal ministro della Salute Livia Turco, che innalza le quantita' massime di cannabis, detenibili per uso personale. "Le tabelle fatte dal precedente governo- denuncia Ferrero- prevedevano un innalzamento del principio attivo della cocaina e la diminuzione di quello di altre sostanze, tra cui la cannabis". Il provvedimento della Turco, concertato col ministero della Solidarieta' sociale, riequilibra i massimi tabellari in modo da non "accanirsi particolarmente sui ragazzini che consumano cannabis". Le proteste del centro-destra? "Avendo fatto le tabelle in quel modo- polemizza Ferrero- evidentemente ritenevano piu' pericolosa la marijuana che la cocaina". Il ministro ha, infine, annunciato che e' in corso all'interno del governo una discussione sul disegno di legge sulle droghe che dovrebbe superare la Fini-Giovanardi. "Appena troveremo la quadra- conclude Ferrero- lo presenteremo". "Vergognoso. Il decreto ministeriale emanato dalla Turco e' "stupefacente" e annulla la legge Fini-Giovanardi senza passare dal Parlamento": Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani, commenta cosi' la decisione del Ministro alla Salute di raddoppiare la quantita' di cannabis che si puY detenere. "Questo Governo e' vergognoso, ingiudicabile, oltre ogni limite. L'altro ieri liberavano i delinquenti con l'indulto; ieri - afferma Grimoldi - aumentavano le tasse uccidendo le imprese e oggi si impegnano per la droga libera ai giovani. Le nuove tabelle sono un altro peso sulle loro coscienze". "Questa decisione espropria sostanzialmente il parlamento delle proprie funzioni. Senza passare per i rappresentanti del popolo - aggiunge il deputato leghista - annullano una legge votata dalle Camere con uno stratagemma degno dei peggiori regimi"."Il 25 novembre i giovani padani e la Lega Lombarda saranno in piazza contro una legge "stupefacente" che vuole far passare come principio la droga libera tra i giovani e che aiuta lo spaccio e gli spacciatori. Se vogliono al governo la usino pure, non permetteremo - conclude Grimoldi - che i giovani del Nord siano usati come cavia da una sinistra nostalgica del '68". 'Raddoppiare la dose consentita di cannabis ha lo stesso significato di una completa liberalizzazione. Si offre una idea di assoluta tolleranza e di indifferenza nei confronti della droga. Un'altra pagina nera di questo governo'. Lo afferma Maurizio Ronconi, deputato dell'Udc. "Finalmente, una scelta assolutamente positiva". Alfio Lucchini, presidente della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze, plaude all'iniziativa del ministro Livia Turco per l'innalzamento della dose personale di cannabis. "Nelle difficolta' generali per arrivare a modificare o eliminare la Fini-Giovanardi, provvedimenti parziali di questo tipo- precisa Lucchini- servono a limitare il danno e ci vedono assolutamente favorevoli". Dunque, conclude, "Nessun allarme e nessuna remora. Ora si deve mettere mano alla questione delle penalita' e delle sanzioni". L'associazione Saman accoglie con entusiasmo il provvedimento del ministro Turco che raddoppia la dose di cannabis per uso personale. 'Ci felicitiamo con il ministro - ha detto Achille Saletti, presidente dell'associazione - e ci auguriamo che l'innalzamento delle quantita' previste in tabella non sia che il primo passo per il superamento definitivo della legge Fini-Giovanardi e soprattutto dell'impianto ideologico, proibizionista, moralistico e punitivo, che la informa. Ancora buon lavoro ministro'. 'Il provvedimento sulla cannabis si muove nella giusta direzione: meno terrore e piu' prevenzione". Cosi' Giuseppe Bortone, responsabile della Cgil per le tossicodipendenze, commenta il decreto ministeriale che ha raddoppiato i quantitativi massimi di cannabis oltre i quali possono scattare le misure penali. 'Gia' infatti negli anni scorsi, prima della nefasta legge Fini-Giovanardi - aggiunge Bortone - e' accaduto piu' volte che dei giovani, in genere lavoratori abitanti in piccoli centri, si sono tolti la vita perche' accusati di spaccio a causa della detenzione di piccole quantita' di cannabis. Con il provvedimento emanato dal ministero della Salute, si cerca di far si' che non accadano piu' fatti del genere, mentre il recente inasprimento legislativo, voluto dal governo di centrodestra, andava nel senso esattamente opposto. Ora bisogna applicare il programma dell'Unione, depenalizzando il consumo personale di sostanze - conclude Bortone - e rafforzando i servizi, come pure e' scritto nel programma, perche' si possa lottare efficacemente contro l'abuso delle sostanze piu' pericolose, come l'alcol, l'eroina e la cocaina che purtroppo va diffondendosi sempre piu' rapidamente'. 'Bene ha fatto Livia Turco a intaccare la normativa punitiva e inefficace varata dal centrodestro in materia di droghe'. Lo afferma Gloria Buffo, dei Ds. 'Gli esponenti del governo e della maggioranza hanno proclamato in tutte le lingue di non condividere la legge sulla droga varata al termine della passata legislatura. Eppure fino ad ora il governo Prodi non ha adottato alcuna iniziativa in tal senso. Al contrario oggi, il ministro della Salute annuncia un proprio decreto, di innalzamento del limite quantitativo che stabilisce la linea di confine fra illecito amministrativo e illecito penale. Come dire: poiche' non riusciamo a modificare la legge, almeno giochiamo con le tabelle'. Lo afferma Alfredo Mantovano dell'esecutivo nazionale di An. 'Peccato (per loro) che in questo modo accettino di fatto l'impianto della legge: concentrarsi sulla modifica di un dettaglio quantitativo vuol dire inevitabilmente riconoscere la bonta' dell'impianto nel quale quel dettaglio si colloca. E poiche' piu' di uno di loro, quando la legge veniva discussa, per protesta fumava spinelli fuori da Montecitorio, sembra quasi che adesso - conclude Mantovano- si accontenti di farsi una canna al doppio per addormentare la delusione di una legge che non si riesce a cambiare'. "Più droga leggera significa aprire più porte all'uso di droghe pesanti. I giovani non si aiutano cedendo alle pressioni di chi vuole liberalizzare l'uso degli stupefacenti, come sta facendo questo governo che ha già lanciato l'idea di dar vita in Italia alle stanze del buco". Lo afferma Antonio Tajani, Presidente degli eurodeputati di Forza Italia. "Il provvedimento del ministro Turco e' fortemente significativo: bisogna evitare di mandare in carcere qualcuno solo perche' trovato in possesso di uno spinello. Questo e' un modo barbaro di intendere la giustizia". Lo dice il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, secondo il quale "la Fini-Giovanardi e' una legge che, per motivi ideologici, in alcuni casi ha distrutto la vita a migliaia di giovani, che hanno gravi problemi con la giustizia solo perche' trovati in possesso di uno spinello". "La legge della Cdl e' una vergogna che contrasta ancor di piu' con l'ipocrisia che regna in Parlamento, ben smascherata dal noto servizio delle Iene - ha osservato Bonelli -. Salutiamo dunque positivamente il provvedimento del ministro Turco, ora occorrera' abrogare una legge esclusivamente punitiva verso i giovani". 'In questi anni la legge Fini-Giovanardi non ha fatto altro che mandare persone in galera, ma il problema della droga e della dipendenza non e' stato affrontato in nessun modo'. E' quanto dichiara Fiorenza Bassoli ,responsabile Welfare della segretaria nazionale Ds. 'Il provvedimento del ministro Turco -aggiunge Bassoli- va incontro all'esigenza di riportare la questione del consumo di sostanze stupefacenti in un ambito diverso da quello unicamente punitivo'. 'Il centrodestra -prosegue- ha messo in atto politiche unicamente repressive che non hanno portato a nulla, e infatti i dati ci dicono che l'uso di queste sostanze e' in costante aumento. Dunque quella portata avanti dal centrodestra non e' stata una vera lotta, ma uno specchietto per le allodole. Non e' cosi' che si combatte la dipendenza. Nel programma del ministro e dell'Unione, al contrario sono previste azioni e fatti concreti. In primo luogo in Finanziaria e' previsto un aumento di 5 milioni di euro per il fondo triennale a favore della prevenzione e del recupero dalla tossicodipendenza. Inoltre, e' stato istituito per la prima volta un fondo per le politiche giovanili di 3 milioni di euro'. 'Insomma -conclude Bassoli- e' stata messa in campo un'azione che prevede una battaglia a tutti i tipi di dipendenze, che come tutti sanno non si esauriscono unicamente nell'uso di alcune sostanze conosciute ai piu', ma vanno dall'alcol, al gioco, al fumo. E' su questo che occorre impostare politiche di contrasto ai rischi della dipendenza, tenendo conto del fatto che ormai il tema del consumo di droghe e' legato all'uso di sostanze molto diverse da quelle incluse nelle tabelle della Fini-Giovanardi, che i fatti dimostrano essere gia' stata superata dalla realta". 'Finalmente gli italiani hanno capito qual e' la seconda priorita' del governo Prodi: dopo l'aumento delle tasse, piu' droga per tutti. Il contentino, destinato alla sinistra radicale, passa dunque per la salute dei giovani. E pensare che stiamo parlando dello stesso governo che voleva innalzare il limite di eta' per l'uso di bevande alcoliche?' Lo afferma Giorgia Meloni, di An, vicepresidente della Camera. 'Smantellare la legge Fini -aggiunge- significa ristabilire quel far west gia' preesistente in Italia in materia di droga, dove non esiste distinzione tra spacciatori e tossicodipendenti e dove le crisi di astinenza vengono colmate attraverso la somministrazione di metadone. Noi invece, schierati da sempre al fianco delle comunita' terapeutiche, ci mobiliteremo su tutto il territorio nazionale con Azione giovani: abbiamo il dovere di opporci ad uno scempio, che potrebbe culminare nell'istituzione delle famose stanze del buco care al ministro Ferrero'. 'Non esistono distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti; la droga e' una, anche se si presenta con tanti nomi differenti, ed e' veleno mortale per i nostri figli'. Lo afferma il senatore Mauro Cutrufo, capogruppo della Democrazia cristiana a Palazzo Madama sul decreto emanato oggi dal ministro Livia Turco. 'La politica dissennata del governo Prodi -aggiunge- ormai prigioniero delle forze estremiste, che passano con disinvoltura dalla promozione dello spinello libero all'adozione dei pacs per forza, invece di preoccuparsi delle sorti di un Paese ormai allo sfascio, ci fa comprendere che e' ora di mandarlo a casa. Peraltro Rifondazione comunista, non paga, chiede di abrogare la Fini-Giovanardi'. 'Adesso basta -ammonisce Cutrufo- giu' le mani dalla legge contro la droga che cerca di tutelare i nostri ragazzi dai pericoli derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti, qualunque esse siano. Il ministro Turco, viceversa, invece di cedere ai ricatti di certa sinistra -conclude Cutrufo- si preoccupi delle voci che si levano preoccupate dal settore della Salute dove si rischiano, grazie alla sua impopolare politica, migliaia di posti di lavoro nonche' le garanzie di cura per milioni di italiani'. "Quanto deciso oggi dal governo, in materia di droghe, è un primo passo nel rispetto del programma dell'Unione che prevede l'abrogazione della Fini-Giovanardi". Lo afferma il deputato del Prc-SE, Daniele Farina. "Il decreto ministeriale risponde alle richieste avanzate dalla associazioni, degli operatori e dai movimenti che in questi mesi si sono mobilitati per il rispetto del programma e la riforma della precedente legge 309", aggiunge. "Il ministro della Salute, Livia Turco, sta avviando una vera e propria liberalizzazione mascherata". Cosi' Marco Scurria, presidente nazionale dell'associazione non profit Modavi onlus (Movimento associazioni volontariato italiane), in merito al decreto ministeriale con il quale viene innalzato da 500 a 1.000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis espresso in principio attivo, che puo' essere detenuto per uso esclusivamente personale. "L'uso di 500 milligrammi di cannabis corrisponde all'incirca a 15-20 spinelli, pensare che un ministro della Salute, che senz'altro dovrebbe tutelare i nostri giovani in modo particolare, abbia addirittura raddoppiato il quantitativo massimo, lascia a dir poco stupefatti ed estremamente amareggiati. Mentre da una parte assistiamo a decreti governativi che vietano l'uso di alcolici per i minorenni- prosegue Scurria- dall'altra si assiste inspiegabilmente, e come se nulla fosse, a una sorta di liberalizzazione mascherata delle sostanze stupefacenti che permetterebbe a chiunque di far uso di almeno 30 o 40 spinelli in modo indisturbato. Sembra ormai tristemente evidente - conclude il presidente del Modavi- che il ministro Turco stia disegnando per i giovani un futuro 'fumoso', non certo all'insegna di una crescita sana e costruttiva". 'Totale contrarieta' alla decisione del ministro Turco di raddoppiare il quantitativo massimo di cannabis che puo' essere detenuto per uso personale'. La esprime - in una nota diffusa ad Ancona - il coordinatore regionale e parlamentare di Forza Italia Remigio Ceroni. 'Quello che preoccupa - spiega Ceroni - non e' tanto questa singola decisione, quanto l' atteggiamento complessivo del governo, che sembra orientato verso una progressiva liberalizzazione delle droghe leggere. Sarebbe una decisione dannosa e pericolosa per la salute dei nostri figli. La sempre maggiore diffusione, infatti, di diversi tipi di stupefacenti fra giovani e giovanissimi dovrebbe portare a una politica di forte contrasto e a un messaggio culturale fermo e severo nei confronti dell' uso di qualsiasi tipo di droga'. 'Esattamente il contrario - conclude Ceroni - rispetto al lassismo, la superficialita' e al permissivismo dimostrati da questo governo'. "Un'importante inversione di tendenza da parte del Governo dell'Unione: l'aumento del quantitativo massimo di cannabis detenibile ad uso personale è un buon segnale contro ogni forma di inutile repressione". Commenta così il coordinatore dei Giovani Verdi, Rafi Korn, la notizia dell'emanazione del decreto del ministro Livia Turco. "Finalmente è stato compiuto un primo passo verso il superamento della Fini-Giovanardi, una legge inutilmente proibizionista - ha aggiunto Korn - Ora la Cdl si metta l'anima in pace e la smetta con le polemiche strumentali: la repressione non ha apportato alcun vantaggio. Bisogna invece adottare una strategia di prevenzione concreta - ha detto il responsabile giovanile dei Verdi - che possa aiutare finalmente a trovare soluzioni realistiche senza bigottismi, vista anche la particolare delicatezza della materia". 'Il 2 dicembre avremo un altro motivo per manifestare contro questo governo e le sue dissennate politiche sulla droga che cercano in tutti i modi di resuscitare la cosidetta riduzione del danno e la liberalizzazione delle droghe. Ecco perche' a Roma, in piazza San Giovanni saremo in tanti, sopratutto fra i moderati, i cattolici e i liberali che alla politica della droga libera preferiscono la politica della solidarieta', dell'integrazione sociale, della cura delle persone esposte all'insidia della tossicodipendenza'. Lo afferma il deputato di Fi, e coordinatore del Lazio per il partito, Francesco Giro. 'La proposta del Ministro Livia Turco di aumentare il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere, mi pare una proposta ragionevole e seria'. Il capogruppo dell' Idv al Senato, Nello Formisano, apprezza le decisioni del ministro della Sanita' e ricorda come 'la cosiddetta legge Fini ha ripristinato una normativa che un tempo era stata cancellata con un referendum, cioe' la modica quantita', quando si sa che non e' con questo metodo che si combatte il sistema e il mercato legato alla droga, ma semmai si colpisce solo la microcriminalita' e i piccoli consumatori'. 'Non possiamo condannare - sostiene Formisano - il consumo. Quello che deve essere colpito e' lo spaccio. La proposta del ministro Turco e' semmai un modo per rendere le carceri meno affollate, senza ricorrere a metodi come l'indulto'. "Un passo in avanti". Laconico, ma significativo il commento del ministro delle Politiche comunitarie, Emma Bonino, all'innalzamento dei limiti per il possesso personale di cannabis. "Non ho sott'occhio le tabelle- dice, infatti- ma certamente si tratta di un passo in avanti". 'Il raddoppio delle tabelle sulla cannabis e' un primo passo ma ancora del tutto insufficiente: la cannabis, la marijuana, va legalizzata la coltivazione e il consumo e in ogni caso va abrogata immediatamente la legge proibizionista e medioevale 'Fini-Giovanardi''. Lo afferma Francesco Caruso, parlamentare indipendente di Rifondazione comunista, membro della commissione Affari sociali. 'Il governo - sottolinea - ancora tentenna su questo punto cosi' delicato e drammatico, malgrado il programma dell'Unione parli di abrogazione della Fini-Giovanardi e di decriminalizzazione delle pratiche connesse all'uso della cannabis. Per quel che mi e' possibile, oltre al lavoro in commissione affari sociali, ho scelto di portare anche in parlamento la battaglia per il diritto all'autocoltivazione: ho seminato alcuni semi di marijuana nelle fioriere della cortile della Camera dei deputati e sono in questi giorni gia' sbocciati i primi germogli'. 'Speriamo crescano bene. All'opposizione, che grida allo scandalo per questa provvedimento minimo di riduzione del danno delle politiche proibizioniste del precedente governo, non possiamo che rispondere con una parola: Piantatela. Piantatela con le vostre bugie, piantatela nei vostri giardini'. 'L'annuncio del ministro Turco , che con grande generosita' ha elevato da 500 a 1000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis per uso personale, e' un ulteriore schiaffo alle grandi sofferenze sia dei giovani, vittime della droga che delle famiglie coinvolte nel drammatico problema': cosi' Domenico Di Virgilio, capogruppo Forza Italia in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile Dipartimento Bioetica di FI. 'Il precedente governo aggiunge aveva fissato la dose massima in base a rigorose evidenze scientifiche. Con questo provvedimento si considerava come dose media singola massima quella contenuta in 20-25 spinelli al giorno, non poca cosa certamente'. Per Di Virgilio, 'occorre chiedersi a quali misteriosi esperti di tossicologia e a quali evidenze scientifiche si richiama il ministro Turco che ha assunto una decisione puramente demagogica che invece di aiutare i giovani e le famiglie apre la strada ad una tolleranza pericolosa di una dipendenza che costituisce un primo ed inevitabile passo per giungere all'uso di droghe piu' pesanti'. 'La legge Fini-Giovanardi prosegue - mirava e mira alla prevenzione con una serie di richiami e di provvedimenti di natura amministrativa (e non con il carcere per casi estremi) per quei giovani che vengono trovati in possesso di una dose di spinelli superiore ai 25'. 'Non e' certo fornendo droga ai giovani che li si aiuta ad uscire dal tunnel. Parli il ministro con loro e - conclude - si convincera' quanto e' sbagliato e dannoso il provvedimento annunciato'. Questa una nota di Fuoriluogo.it: Una buona notizia: con decreto del Ministero della Salute oggi è stata innalzata la soglia di punibilità penale del possesso di cannabis da 500 a 1000mg. in fremente attesa dell'abolizione della Fini Giovanardi, il cui superamento è un obiettivo del Governo, come ribadito oggi dalla Ministra Turco. Tutti ci auguriamo che questo non sia solo il segno di un ulteriore ritardo... Intanto l'Europa si prepara all'appuntamento del 2008. Il 7 novembre 2006, in occasione della Conferenza "The Road to Vienna 2008" tenutasi al Parlamento Europeo (Bruxelles), è stata concordata la seguente dichiarazione cui hanno aderito parlamentari europei di due gruppi politici (Gue/Ngl e Verdi) e i rappresentanti di più di cinquanta Ong, nonché autorità locali e regionali provenienti da tutta Europa e non solo. On line trovate la dichiarazione finale e l'intervento di Franco Corleone alla conferenza. Infine novità sul caso Aldrovandi: uscita la perizia, una sola certezza Federico non è morto per droga. Ma il caso resta tutto aperto. Dichiarazione di Vittorio Agnoletto, eurodeputato della Sinistra unitaria europea: L'aumento della dose di cannabis considerata per uso personale rappresenta una scelta giusta e razionale; la speranza è che questo decreto ponga fine alla prassi avviata dalla legge Fini di considerare delinquenti da punire o malati da curare i tanti giovani che fumano qualche spinello. Il prevalere della razionalità scientifica contro le campagne ideologiche impone infatti una netta separazione tra il narcotrafficante e il consumatore, tra sostanze che possono essere pericolose per la salute e quelle il cui consumo non produce patologie. Inoltre in tal modo ingenti risorse economiche e umane in campo giudiziario e sanitario potranno essere destinate alla lotta al narcotraffico e alla cura dei tossicodipendenti da droghe pesanti e non per dare la caccia e per proporre improbabili cure a ragazzini trovati in possesso di qualche canna. Mi auguro che in tempi brevi il governo proponga una nuova legge che cancellando quella proibizionista, voluta dal governo Berlusconi, ponga l'Italia in sintonia con i molti Paesi dell'UE e con le risoluzioni approvate dal Parlamento europeo. La centralità delle strategie di riduzione del danno, la non punibilità dei consumatori e forme di legalizzazione dell'uso della cannabis sono le nuove prospettive verso le quali lavorare. 'Intanto non si deve parlare di uno spinello in tasca, ma di 30-40. Con il principio attivo raddoppiato, si passa dai 15-20 spinelli possibili della legge precedente a una misura doppia. Diciamolo. Non si andava in carcere prima per 20 spinelli, ora non si andra' in prigione per 40'. E' severo il giudizio del leader della Comunita' di San Patrignano, Andrea Muccioli, contro il decreto del ministero della Salute che raddoppia la quantita' massima di cannabis detenibile a uso personale. 'Mi sembra una manovra politico-ideologica che non fa che peggiorare una situazione - ha detto ancora Muccioli - che era gia' confusa con la legge precedente', la Fini-Giovanardi. 'Si', anche quella legge faceva confusione tra uso personale e spaccio, rendendo di fatto impossibile la distinzione fra l'uno e l'altro. E' evidente che il ragazzino che aveva una, due o tre canne in tasca non andava in prigione. Non c'e' finito nessuno nonostante le balle di tanti politici. Succedeva semmai il contrario. Che quando uno spacciatore veniva sorpreso con la quantita' di fumo per fare 15 spinelli poteva far facilmente risultare che in realta' quella dose era per uso personale. Questo succedeva. Ed e' stato solo grazie all'esperienza e all'intelligenza di molti giudici che si e' potuto portare a processo tanti spacciatori che rischiavano di farla franca', di beffare lo spirito della legge'. Per Muccioli, inoltre, non e' la quantita' che modifica il significato di una detenzione, ma il gesto: 'Se uno spaccia, non importa che spacci uno spinello o 100, un grammo di eroina o 100, una pasticca di ecstasy o 100. Se cede, se vende anche una minima dose a mio figlio, a un ragazzino di 17, 15 o 12 anni, beh, io mi arrabbio, non sono contento per niente, come genitore. E come operatore mi terrorizza che ci siano politici che dicano che queste cose vanno bene'. Il ragionamento di Muccioli e' che sia un atteggiamento che ha effetti pratici negativi: 'Si da' un messaggio, dal punto di vista educativo, nefasto. Si dice che ci sono droghe che non sono droghe. Da piu' di 20 anni il messaggio che passa e' questo. Poi ci si stupisce se il 70% degli adolescenti fanno uso di droghe. Il problema e' proprio questo. Il primo lavoro che devo fare come operatore quando arriva un ragazzo in comunita', pieno di problemi, e' quello di riuscire a fargli capire, e non e' facile, che e' un tossicodipendente e che quella droga gli ha rovinato la vita. La droga fa scappare da un'altra parte. E allora politicamente il messaggio deve essere un altro: o lottiamo tutti insieme perche' i giovani siano contenti di dove sono, di chi sono e di che cosa fanno, oppure e' tutto piu' difficile. Invece si risponde con misure che sono una prima liberalizzazione delle droghe leggere per arrivare a una generale liberalizzazione. Per finire a vivere in un mondo sempre piu' drogato: un male non solo per i giovani ma anche per gli adulti. Per tutti, anche per i politici'. 'Bene Livia Turco. Un aumento di 500 milligrammi per il possesso lecito ad uso personale di cannabis serve solo ad evitare di trasformare tanti giovani in fuorilegge'. Lo afferma Luigi Zanda, vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato, secondo il quale 'nella passata legislatura un grave tema sociale come quello della tossicodipendenza invece di essere curato con la delicatezza che merita e' stato usato per produrre misure assolutamente inefficaci, ma dalle quali la politica sperava di poter trarre benefici elettorali'. 'Il ministro Livia Turco sta rimettendo le cose in carreggiata. Con l'aiuto e il contributo operativo dei tanti benemeriti operatori delle comunita' e dei medici che si occupano di tossicodipendenza riuscira' a spezzare una spirale perversa nella quale purtroppo cadono in tanti e che -conclude Zanda- e' alimentata da grossisti, corrieri e spacciatori. Sono loro il nemico da battere'. 'Parlare di numero di spinelli e' assolutamente sbagliato'. Lo precisa il ministro della salute Livia Turco. 'le tabelle che abbiamo modificato - spiega il ministro in una nota - si riferiscono alla quantita' di principio attivo della cannabis, non al numero degli spinelli che non rappresenta di per se' una unita' di misura della quantita' attiva di cannabis assunta'. E la quantita' massima di principio attivo di 1 grammo, 'che abbiamo stabilito per uso personale e sotto la quale sono previste solo sanzioni amministrative - conclude Turco - equivale ad una quantita' giornaliera tale da evitare che si possa finire in galera solo per avere con se' l'equivalente di cannabis per pochi spinelli, come purtroppo avviene oggi'. 13-11-2006 Danimarca. Droga al Parlamento. Presidente chiede intervento polizia Lo speaker del Parlamento danese, Christian Mejdahl, ha chiesto alla polizia di avviare un'inchiesta dopo che il tabloid 'B.T.' ha svelato, nell'edizione di stamani, di aver trovato tracce di cocaina in almeno tre dei trenta bagni del 'Folketing' (il Parlamento danese). Mejdahl ha definito tali indiscrezioni 'molto gravi' e si e' limitato a sottolineare di non avere gli strumenti per affermare 'se quanto riportato dalla stampa sia o meno veritiero'. Il presidente del Folketing ha fatto sapere di aver chiesto l'intervento della polizia per fare piena luce sulla presunta presenza di cocaina nelle toilette dell'assemblea. Il giornale afferma di aver condotto prelievi e test con la stessa strumentazione in dotazione alle squadre anti-droga. Un agente della narcotici ne avrebbe confortato i metodi, affermando che il test e' da ritenersi 'affidabile'. Intanto i deputati che hanno gli uffici accanto ai bagni 'incriminati', esponenti sia dell'estrema destra del Partito popolare che della formazione degli ex comunisti 'Lista dell'Unita', si sono difesi sottolineando che le toilette sono utilizzate anche dai visitatori, oltre che dai parlamentari e dal personale. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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