====== NOTIZIARIO CELLULE STAMINALI ====== Notiziario quattordicinale sulle politiche per la clonazione terapeutica Edito dall'Aduc - Associazione per i diritti degli Utenti e Consumatori Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://staminali.aduc.it - Email: staminali@aduc.it Anno 2007 Numero 140 25-05-2007 la prossima edizione: 08-06-2007 EDITORIALE Contro la mala sanita' dare piu' spazio ai privati. L'esempio della conservazione di staminali cordonali di Donatella Poretti ARTICOLI - Germania. Atmosfera rilassata attorno alla legge sulle staminali di Joachim Mueller-Jung - Usa. California. Corte Suprema da' via libera a Proposition 71 di redazione NOTIZIE - Usa. Staminali embrionali trasformate in cellule pancreas - Italia. Orvieto. Appello del Sindaco: fondi necessari per curare concittadino in Cina - Italia. Nanni Costa (Cnt): cautela su trattamenti miracolosi in Cina - Australia. Paziente: "Grazie a staminali embrionali posso di nuovo camminare" - Italia. Marini: attrezzare strutture per conservazione autologa del cordone - Italia. Convegno "Aspettando MilanoCheckUp" sulle cellule staminali - Italia. Basilicata. Interrogazione sull'eliminazione della banca di cellule staminali di Matera - Italia. Premio Levi Montalcini a Stefano Pluchino - Italia. Firenze. Convegno sulle sindromi mielodisplastiche - Gb. Governo approva embrioni-chimera per la ricerca. Il Vaticano condanna - Italia. Inizia iter pdl sulla conservazione del cordone, Serafini la relatrice - Italia. Cnb discutera' su uso cellule cordonali in prossima sessione plenaria - Italia. Bianchi (Dl): su staminali cordonali primo obiettivo e' tutela della donna - Italia. Bologna. Verdi contro Istituto Veterinaria per esperimenti con staminali - Italia. Pubblicata in Gazz. Uff. ordinanza Turco su conservazione cordone - Usa. Nuova speranza alle staminali contro la calvizie - Italia. Molise. Approvato Piano triennale sangue e plasma 2007-2009 - Italia. Sardegna e' prima Regione italiana per donatori di midollo osseo - Germania. Sondaggio sulle cellule staminali - Italia. Istituto Rizzoli studia alterazione genica che provoca esostosi multipla - Italia. Inchiesta del Corriere della Sera sul mercato delle cellule: morti sospette e tombe profanate - Usa. Maryland. Assegnati i primi fondi per la ricerca con le staminali - Spagna. I laboratori farmaceutici di fronte alla sfida delle staminali -------------------------------------- EDITORIALE - Contro la mala sanita' dare piu' spazio ai privati. L'esempio della conservazione di staminali cordonali Parlare oggi di fatti inerenti la malasanita' non deve essere esercizio di mera retorica, ma di responsabilita' e presa in carico di un problema che esiste nella pratica quotidiana della sanita' e nella percezione dei cittadini. I dati sulle infezioni ospedaliere ci avrebbero dovuto mettere in guardia: 700.000 infezioni e 7.000 morti all'anno per quelle contratte in ospedale, più dei morti sulle strade. Altri dati parlano di una mortalita' tra i 4.500 e i 7.000 come causa diretta, tra i 9.000 e i 21.000 come concausa. A livello parlamentare e' stata proposta una commissione di inchiesta sui casi di malasanita' che credo potrebbe essere utile per capire se e come il legislatore debba intervenire. Castellaneta, ma anche Siena, sono sicuramente dei casi in cui sara' la giustizia a fare il proprio corso, trovando e punendo i responsabili, ma Castellaneta potra' esserci utile per capire se anche -ad esempio- sui collaudi, e' necessario predisporre ulteriori obblighi. Ben venga percio' il disegno di legge appena approvato dal Consiglio dei ministri che prevede, tra i vari punti, la presenza in ogni ospedale e Asl di un gruppo di esperti che si occupi della sicurezza e della prevenzione degli errori. Ben venga –finalmente- un sistema per cui si istituisce una camera di conciliazione -non obbligatoria, ma vincolante per le parti- per "consentire al cittadino forme più celeri di risarcimento", cioe' per facilitare la soluzione stragiudiziale delle vertenze tra medici e pazienti nei casi di danni derivanti da terapie o interventi. Vorrei pero' evidenziare come il sistema pubblico non e' necessariamente sinonimo di qualita'. Rivedere il sistema piu' in generale potrebbe dare lo spunto per utilizzare il privato non solo secondo il principio di sussidiarieta', ma anche di stimolo e di concorrenza qualitativa per il sistema pubblico. Un esempio e' quello del cordone ombelicale. Fino ad oggi un'ordinanza del precedente Governo aveva relegato tutta la gestione della raccolta e conservazione -solo ai fini della donazione- al sistema delle banche pubbliche. Purtroppo anche il ministro della Salute, Livia Turco, ha rinnovato quest'ordinanza, vietando la possibile nascita di banche private in Italia e consentendo la conservazione dei cordoni ombelicali per uso autologo solo inviandoli in strutture private all'estero. L'ordinanza, per una normativa sull'argomento, rimanda al Parlamento, precisando che la conservazione autologa dovra' essere fatta contestualmente alla donazione e comunque tutto sara' sempre e solo in mano al sistema pubblico. Eppure questo sistema per ora non ha dato buona prova di se'. Non e' possibile donare in tutti i punti nascita e tutti i giorni della settimana, e non in tutte le regioni. Solo un cordone ogni dieci viene raccolto dalle strutture pubbliche.... e poi avvengono casi come quello di Matera dove 500 cordoni sono stati letteralmente buttati via. Tutto questo a fronte della conservazione di cellule staminali che da oltre dieci anni stanno dando buona prova di se' nella cura delle malattie del sangue e in particolare sui bambini. Preziose cellule a detta di tutti. Preziose, ma che oggi finiscono essenzialmente tra i rifiuti biologici della sala parto. Un esempio anche questo di malasanita' e di pessime norme, di cui ci stiamo rendendo complici lasciando tutto cosi' com'e'. di Donatella Poretti deputata della Rosa nel Pugno e segretaria della commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati -------------------------------------- ARTICOLI - Germania. Atmosfera rilassata attorno alla legge sulle staminali Che si sia giunti a una svolta soft in materia di biopolitica? Di sicuro, tutte le persone presenti il pomeriggio del 9 maggio nella sala delle audizioni del Bundestag -ricercatori sulle staminali, eticisti, manager della ricerca, parlamentari- sono apparse molto serene all'uscita. Non che fossero d'accordo su tutto. Ma la prima relazione tecnica sulla legge che regolamenta la ricerca con le staminali, presentata dalla Commissione Ricerca cinque anni dopo il dibattito-maratona e la sua approvazione, ha mostrato quanto fosse giustificata la decisione presa allora di sottoporla a valutazione e a un riesame. Naturalmente essa e' stata usata ancora come espediente retorico da chi voleva accelerare, contro chi intendeva frenare. I ricercatori, con alla testa il vicepresidente della Societa' tedesca per la Ricerca, Joerg Hinrich Hacker, hanno cercato di convincere i parlamentari dell'opportunita' d'eliminare, o per lo meno d'aggiornare, la scadenza del primo gennaio 2002 per utilizzare cellule staminali embrionali importate. Invece i bioeticisti e i giuristi piu' fedeli alla tutela della vita portavano argomenti per impedirlo. Se alla fine e' stato possibile uscire dal conflitto riguardo allo statuto dell'embrione e all'etica delle cure, su cui i due fronti sembravano arroccati, il merito e' stato di alcuni esperti, come il teologo evangelico Klaus Tanner, il quale ha spiegato che la questione "non si sarebbe mai risolta in modo definitivo" e dunque bisognava cercare "un modo adeguato per gestire ildissenso". In altre parole, ci voleva un po' di pragmatismo. Che e' arrivato non per caso. Malgrado non fosse seduto a quel tavolo, il vescovo Wolfgang Huber, presidente del Consiglio della Chiesa evangelica, ha avuto modo di esprimere il suo assenso al progresso scientifico e alla fissazione di un nuovo termine di scadenza per le cellule importate. Cosi' in campo religioso si e' prodotta una spaccatura. E come ha messo in luce l'audizione, il nuovo orientamento e' stato accettato anche da alcuni altri protagonisti di cinque anni fa, i quali hanno poi definito il testo concordato un "trattato di pace nella biopolitica". E' il caso di una delle protagoniste di cinque anni fa, l'allora Segretaria di Stato Ulrike Riedel, che si e' mostrata sorprendentemente conciliante con le nuove formulazioni scientifiche ed etiche: per quanto attiene alla proroga della data d'importazione di linee di cellule staminali e l'impiego di linee nuove provenienti dall'estero, non ci sono ostacoli "qualora sussistano motivazioni plausibili". Ancora piu' convinti della necessita' di una modifica in questa direzione sono apparsi eminenti giuristi in vari campi, come Matthias Herdegen, Reinhard Merkel e Jochen Taupitz, che hanno avanzato "dubbi sulla costituzionalita'" di una data di scadenza, in quanto limitativa della liberta' di ricerca. Molti inviti a cambiare, dunque, anche se il giudice Rainer Beckmann vede nella proroga della scadenza "quanto meno un indebolimento" della legge nel suo aspetto sanzionatorio. Ma gli specialisti della materia, piu' che a questioni di principio, hanno puntato unitariamente il dito sulla minaccia delle sanzioni previste dalla legge attuale. La realta' e' che un ricercatore tedesco, desideroso di lavorare all'estero con delle nuove linee, rischia la galera. Il parere unanime e' stato che, almeno, la punizione sia riservata solo a chi lavora in Germania con linee staminali non autorizzate. Certo, ai ricercatori cio' non basta; le "ragioni stringenti" per una proroga della data o la sua eliminazione sono documentate ormai da tempo da pubblicazioni specifiche e, soprattutto, dalle prese di posizione messe per iscritto. In quei testi emerge chiaramente quanto sia mutata, negli ultimi cinque anni, l'idea che ruotava intorno alle potenzialita' delle cellule staminali e le loro alternative eticamente meno conflittuali. Delle settanta linee di cellule staminali registrate prima del primo gennaio 2002, che allora furono considerate sufficienti per fare ricerca di base, ne sono rimaste ventuno; per di piu', a causa di gravi instabilita' genetiche, d'impurita' e di errori nelle condizioni di coltura "non sono piu' scientificamente idonee", spiega Hans Schoeler dell'Istituto Max-Planck per la biomedicina. Neanche per la ricerca di base. E tanto meno per sperimentazioni pre-cliniche o come materiale cellulare per realizzare test piu' veloci sulle sostanze attive in farmacologia o per l'esame della tossicita' embrionale. Nel frattempo, nel mondo sono state prodotte trentotto nuove colture cellulari con cellule staminali specifiche, su cui studiare in modo mirato certe malattie genetiche e relative terapie -un vero tabu'. I piu' prestigiosi ricercatori tedeschi si sentono isolati, le nuove leve gli voltano le spalle, raramente possono partecipare a progetti internazionali. E le cellule staminali adulte? Perche' non sviluppare meglio quest'ambito, per altro contemplato dalla legge, anziche' incaponirsi su quello eticamente controverso? Il ricercatore di Heidelberg Anthony Ho, che lavora esclusivamente con le cellule staminali adulte, ha spiegato senza infingimenti l'amara verita': "Abbiamo imparato che le cellule staminali adulte non hanno, purtroppo, le proprieta' pluripotenti che ci si augurava". D'accordo con Wolfgang Franz della clinica universitaria di Monaco e con Oliver Bruestle di Bonn -due sostenitori delle cellule embrionali- anche un altro protagonista delle cellule staminali adulte, Gustav Steinhoff: "Dal punto di vista della ricerca scientifica e della pratica clinica non possiamo piu' rinunciare alle cellule staminali embrionali". di Joachim Mueller-Jung Dal Frankfurter Allgemeine Zeitung del 10 maggio 2007 Traduzione di Rosa a Marca ------------------- - Usa. California. Corte Suprema da' via libera a Proposition 71 La Corte Suprema della California ha respinto la richiesta di riesame della costituzionalita' della Proposition 71, confermando il verdetto di costituzionalita' sancito dalla Corte d'Appello dello Stato. Due associazioni di contribuenti, insieme al Consiglio bioetico della famiglia, avevano sollevato nel 2005 la questione di legittimita' costituzionale. Nel 2006, il giudice Bonnie Sabraw aveva dato torto ai ricorrenti, scrivendo nella sentenza che la proposizione approvata nel 2004 dagli elettori californiani per finanziare la ricerca biomedica "e' chiaramente, positivamente e senza alcun dubbio costituzionale". I ricorrenti hanno fatto ricorso alla Corte d'Appello, che lo scorso febbraio aveva ribadito la costituzionalita' della legge. I ricorsi giudiziari avevano ritardato lo stanziamento dei 3 miliardi di dollari previsti da Proposition 71, per cui l'Istituto di Medicina Rigenerativa della California (Cirm), creato per stanziare i fondi, aveva dovuto ricorrere ad elargizioni private per sopravvivere. Soddisfatto il Governatore repubblicano Arnold Schwarzenegger: "Con la decisione della Corte Suprema della California si celebra una vittoria per il nostro Stato dove la ricerca per salvare vite umane potra' proseguire senza l'ombra di procedimenti legali". Ha aggiunto che la Corte "ha confermato la volonta' degli elettori di fare della California un leader nella ricerca con le cellule staminali embrionali". I legali degli oppositori della ricerca hanno detto che la Corte Suprema era l'ultima speranza. David Llewellyn, legale del Comitato bioetico della famiglia, si e' detto deluso dalla decisione, influenzata da questioni culturali piuttosto che legali. Dana Cody, legale della Life Legal Foundation, ha dichiarato: "Sono davvero rattristata dal fatto che i contribuenti della California finanzieranno ricerche sperimentali mentre i grandi progressi avvengono con la ricerca sulle staminali adulte". Robert Klein, direttore della Independent Citizens' Oversight Committee, che e' parte della commissione che stanziera' soldi pubblici per la ricerca, ha accolto favorevolmente la decisione: "A questo punto, gli oppositori del programma di ricerca potrebbero fare causa per qualche singola decisione che prenderemo in commissione. Ma quello che e' fondamentale capire, e' che non possono piu' fermare la ricerca". di redazione ------------------- -------------------------------------- NOTIZIE - Usa. Staminali embrionali trasformate in cellule pancreas Le cellule staminali embrionali umane possono essere trasformate in cellule del pancreas che producono insulina e potenzialmente curano il diabete. La scoperta arriva da un'azienda biotecnologica californiana, la Geron, che ha lavorato a fianco di un team di scienziati canadesi specializzati in una tecnica di trapianto chiamata Protocollo Edmonton, capace di ripristinare le cellule produttrici di insulina nei pazienti affetti da diabete di tipo 1. I risultati raggiunti dalla Geron proverebbero che effettivamente le cellule staminali embrionali possono servire a curare il diabete di tipo 2, come prefigurato da tanti esperti. Ora l'azienda si dedicherà al perfezionamento delle cellule pancreatiche ottenute e alla sperimentazione del loro corretto funzionamento negli animali. Finora, infatti, le cellule ottenute sono state create in laboratorio, dove si sono dimostrate capaci di produrre insulina, glucagone e somatostatina, i tre ormoni principali prodotti dalle cellule insulari del pancreas. L'insulina è stata prodotta dalle cellule in laboratorio quando trattate con elevati livelli di glucosio, secondo lo stesso meccanismo che dovrebbe verificarsi nel corpo umano. (9Colonne) - Italia. Orvieto. Appello del Sindaco: fondi necessari per curare concittadino in Cina Appello del sindaco di Orvieto Stefano Mocio per aiutare Gloria, giovane affetta da Atassia di Friedrich, malattia genetica definita 'molto rara e gravemente invalidante' che il prossimo mese in Cina dovra' sottoporsi all'inoculazione di cellule staminali. In un comunicato si e' rivolto lo scorso 22 maggio alle banche locali, a tutti i cittadini e alla societa' civile e produttiva di Orvieto, affinche' possa sottoporsi al trattamento. 'La particolare situazione in cui si trova Gloria ci esorta a far si' che la qualita' della sua vita, malgrado questa malattia, possa mantenersi accettabile. Gloria, ha 26 anni e studia con profitto all'Universita'. Questa malattia invalidante e' attualmente incurabile'. Il sindaco ha quindi spiegato che 'esiste soltanto un particolare trattamento che consiste nell'inoculazione di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale di neonati sani e non prematuri, trattamento eseguito in Cina. 'Gloria e la sua famiglia ci chiedono si aiutarli a rendere possibile il trattamento che sara' praticato tra luglio e agosto presso il Nan Schan Hospital di Shenzhen (Hong Kong) per il quale occorrono 50 mila euro da versare entro il 15 giugno. Faccio appello, pertanto, ai cittadini orvietani e a tutte le espressioni e istituzioni pubbliche e private della nostra societa' civile e produttiva, ad aiutare la famiglia di Gloria'. E' possibile fare donazioni - conclude la nota - presso gli sportelli locali di Banca Popolare di Spoleto, Banca Cattolica, Cassa di Risparmio di Orvieto, Banca Popolare Trasimeno Orvietano e Unicredit. - Italia. Nanni Costa (Cnt): cautela su trattamenti miracolosi in Cina "Non rivolgetevi spinti dalla disperazione all'estero, soprattutto in Cina o in Paesi dell'est europeo, per fantomatiche terapie a base di trapianti di cellule staminali. Sono solo un rischio per la salute, senza alcun riscontro scientifico". L'appello agli italiani "disperati", che devono fronteggiare una malattia personale o di un familiare, e' di Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). L'esperto italiano e' intervenuto al convegno 'Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale' lo scorso 17 maggio a Roma. "Non bisogna infondere nei cittadini false speranze sui benefici delle cellule staminali in generale. Ma soprattutto bisogna scoraggiare quanti, spinti dalla disperazione, tentano strade prive di ogni regola e riscontro clinico", dice alludendo alle lusinghe miracolistiche di alcune terapie 'made in China' che "sono solo operazioni di marketing sulla disperazione persone". Nanni Costa ricorda che in Italia "ci sono ricerche estremamente interessanti in questi campi, un mondo che sta crescendo. Ma e' vietato dare false speranze ai malati", conclude. - Australia. Paziente: "Grazie a staminali embrionali posso di nuovo camminare" E' rientrata il 21 maggio in patria una donna australiana rimasta paralizzata in un incidente d'auto, che afferma di poter camminare di nuovo dopo un controverso trattamento a base di cellule staminali embrionali umane in India. Sonya Smith, di 45 anni, ha volato fino a New Delhi per essere curata dalla Dr. Geeta Shroff, il cui ospedale privato ha trattato piu di 300 pazienti alla con cellule staminali embrionali. Travolta 17 mesi fa dalla sua stessa auto che tentava di fermare mentre procedeva in discesa con le tre figlie a bordo, e dopo due mesi di terapia a base di iniezioni e fisioterapia, la donna ha detto di aver riacquistato la sensazione nelle gambe ed il controllo intestinale e urinario, mentre e ripresa la crescita muscolare nelle gambe. Ora puo' stare in piedi e camminare con il solo aiuto di tutori ortopedici. La donna si dice fiduciosa di poter tornare a camminare senza assistenza entro due anni. Per me e un miracolo, perche avevo perduto ogni speranza, nessun medico mi aveva fatto sperare di poter riacquistare qualsiasi movimento , ha detto. Il trattamento richiedera' almeno altre due visite in India nei prossimi anni, ha spiegato. In un intervista ad una rete Tv, Smith ha fatto appello al governo australiano perche offra ad altri pazienti la stessa opportunita' Il governo deve fare qualcosa, deve rendere disponibile questo trattamento, a chi soffre di lesioni spinali o neuromotorie , di diabete o di Parkinson , ha affermato. Ha fatto una tale differenza per me: invece di restare in sedia a rotelle per il resto della vita ho avuto la scelta di alzarmi in piedi e camminare . La Dottoressa Geeta Shroff, specialista di fertilita' di un istituto privato, vanta di aver preceduto tutto il mondo nell'utilizzo di cellule staminali derivate da embrioni umani per il trattamento di malattie incurabili, e di aver trapiantato cellule staminali embrionali in numerosi pazienti affetti da malattie cerebrali degenerative o colpiti da paralisi. I risultati sono stati buoni, sostiene Shroff in una relazione pubblicata in internet. I pazienti sono migliorati. Non hanno avuto peggioramenti e nessun effetto collaterale dichiara, sottolineando di aver usato come fonte per le cellule staminali degli embrioni soprannumerari creati in cliniche che offrono servizi di fecondazione assistita. - Italia. Marini: attrezzare strutture per conservazione autologa del cordone Occorre disciplinare modo e condizioni per la conservazione del sangue del cordone ombelicale per uso autologo e attrezzare le strutture sanitarie in tal senso. Lo ha affermato lo scorso 20 maggio il presidente del Senato, Franco Marini, in un messaggio inviato al convegno sulle biobanche di cellule staminali cordonali, promosso organizzato e realizzato dal centro di studi biogiuridici ECSEL, che ha avuto il patrocinio del Comitato nazionale per la bioetica. Si tratta, ha sottolineato Marini, di un 'tema delicato da affrontare nei suoi risvolti scientifici, ma anche etici e giuridici'. L'utilizzo delle cellule staminali da cordone ombelicale, ha quindi rilevato il presidente del Senato, 'si e' rivelato prezioso per la cura di molte malattie, in particolare per quelle ematiche, e cresce anche nel nostro Paese la richiesta da parte di molte donne di raccolta e conservazione di tali cellule per uso autologo', ovvero per un utilizzo terapeutico personale. 'Occorre dunque disciplinare il modo e le condizioni di tale conservazione e attrezzare le strutture sanitarie del nostro Paese in questo senso'. - Italia. Convegno "Aspettando MilanoCheckUp" sulle cellule staminali Tumori, malattie del cuore, distrofia muscolare, patologie del cervello. Non c'e' campo della medicina che non stia tentando la via delle cellule staminali, anche se il dibattito etico sul loro utilizzo e' ancora molto acceso. Per gli esperti, il prossimo appuntamento su questo tema cade il prossimo 25 maggio a Sesto San Giovanni, dove si discutera' delle applicazioni delle cellule staminali alle malattie croniche e alle loro prospettive terapeutiche. Il convegno, presieduto da Enrico Garaci, presidente dell' Istituto Superiore di Sanita', fa parte del ciclo di incontri 'Aspettando MilanoCheckUp', che prepara alla vera e propria rassegna di MilanoCheckUp, rivolta alle imprese, agli operatori professionali e alla comunita' medico-scientifica e sanitaria, che si svolgera' dal 6 al 9 giugno a FieraMilano di Rho. Il convegno del 25 maggio vedra' tra i suoi relatori alcuni dei piu' importanti ricercatori italiani nel campo delle staminali: da Giulio Cossu, della Fondazione San Raffaele Monte Tabor di Milano, che parlera' di distrofia muscolare; a Gianluigi Condorelli, dell'IRCCS MultiMedica di Milano, che trattera' il tema delle malattie del cuore; a Paolo Bianco, dell' Universita' La Sapienza di Roma, che illustrera' il ruolo delle staminali nella cura delle patologie ossee. - Italia. Basilicata. Interrogazione sull'eliminazione della banca di cellule staminali di Matera L'eliminazione della banca delle cellule staminali dell'ospedale 'Madonna delle Grazie' di Matera e' stata oggetto di una interrogazione del consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (indipendente della Cdl) che ha chiesto di conoscere dall'assessore regionale alla salute 'quali iniziative intende intraprendere per comprendere esattamente cio' che e' accaduto e se non ritenga opportuno disporre un'ispezione nell'ospedale materano'. Di Lorenzo, sottolineando che 'la banca delle cellule staminali dell'ospedale 'Madonna delle Grazie' Matera e' stata eliminata non sussistendo, sembrerebbe, le condizioni di qualita' e di sicurezza necessarie per un loro utilizzo clinico e che tutto il materiale, a quanto sembra, e' stato dimesso a causa delle avarie dei congelatori', ha ricordato che 'per l'attivazione e il finanziamento dell'attivita' di manipolazione e conservazione delle cellule staminali presso l'ospedale 'Madonna delle Grazie', avvenuta circa dieci anni fa, la Regione Basilicata attinse fondi pubblici previsti nel piano sanitario regionale e che pertanto il Consiglio regionale ha il diritto di essere informato sulla corretta gestione di quei fondi e delle attivita' finanziate'. - Italia. Premio Levi Montalcini a Stefano Pluchino E' andato a Stefano Pluchino, medico ragusano trentacinquenne, il premio Rita Levi Montalcini 2007. E' stato lo stesso Nobel, lo scorso 17 maggio a Napoli, a premiare il ricercatore, visibilmente commosso, per i suoi studi sulle cellule staminali adulte e, in particolare, per le sue ricerche sul trapianto di cellule staminali neurali nella sclerosi multipla sperimentale. Il riconoscimento e' stato consegnato nell'ambito della ottava edizione della Settima Nazionale della Sclerosi Multipla, in occasione dell'inaugurazione del Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica sulla sclerosi multipla e patologie similari. Pluchino, ricercatore presso l'Unita' di Neuroimmunologia del Dipartimento di Biotecnologie (Dibit) e dell'Istituto di Neurologia sperimentale dell'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, negli ultimi otto anni si e' concentrato sullo studio dei principali meccanismi di plasticita' terapeutica delle cellule staminali delle cellule staminali neurali nella sclerosi multipla sperimentale. Tra il 2003 ed il 2005 in due articoli pubblicati su Nature, Pluchino ha dimostrato la capacita' delle cellule staminali neurali sia di riparare la mielina del sistema nervoso centrale sia di agire da importanti agenti immunoregolatori. Nel 2006 il premio ando' a Rossella Pedotti, nel 2005 a Giuseppe Matarese, nel 2004 a Marco Rovaris, nel 2003 a Gabriella Costantin, nel 2002 a Luca Battistini, nel 2001 a Massimo Filippi e Antonio Uccelli, nel 2000 a Marco Solvetti, nel 1999 a Gianvito Martino. - Italia. Firenze. Convegno sulle sindromi mielodisplastiche Esordiscono in modo subdolo con sintomi vaghi, come astenia, affaticabilita', febbricola che spesso il medico sottovaluta. Sono le sindromi mielodisplastiche, tumori del sangue che colpiscono soprattutto gli anziani, dovute ad un danno delle cellule staminali del midollo osseo. Ogni anno vengono diagnosticati in Italia circa 5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, 50 ogni 100.000 nella popolazione oltre i 70 anni. Nella maggior parte dei casi le cause sono sconosciute. A Firenze, da dal 16 al 19 maggio, i massimi esperti internazionali si sono confrontati sui nuovi criteri diagnostici e approcci terapeutici. 'I dati di cui disponiamo indicano che si tratta di malattie ancora sconosciute e per questo fortemente sottostimate: basti pensare che nel nostro Paese non esiste ancora un 'D.R.G.' specifico", spiegano Alberto Bosi e Valeria Santini dell'Unita' Operativa di Ematologia dell'Universita' degli Studi di Firenze Policlinico Careggi, membri della commissione organizzatrice del Convegno. "I sintomi sono poco evidenti e spesso non sono interpretati correttamente ma vengono imputati genericamente ad un'anemia senza andare alla ricerca delle cause piu' profonde. Questo significa posticipare l'intervento dell'ematologo e l'inizio della terapia. Un ritardo che ha conseguenze gravi per il paziente: oggi infatti esistono terapie che si sono dimostrate efficaci nel rallentare l'evoluzione in leucemia acuta mieloide e nell'aumentare le aspettative di vita dei pazienti. Una diagnosi precisa e tempestiva, basata sull' International Prognostic Scoring System (IPSS), permette di valutare il livello di rischio per il malato e attuare strategie terapeutiche mirate'. Le sindromi mielodisplastiche in alcuni casi possono aggravarsi nel tempo, ed evolvere verso una leucemia acuta mieloide. Fortunatamente, non tutte le SMD hanno la stessa probabilita' di trasformarsi ed esistono dei parametri che permettono di stabilire il 'grado di rischio'. Gli accertamenti fondamentali per fare una diagnosi accurata, una corretta valutazione della prognosi, sono l' esame del sangue, l'aspirazione del midollo seguita da una biopsia ed esami chiamati citogenetici che servono per determinare quale modificazione dei cromosomi si e' verificata. Sulla base dei risultati, e' possibile valutare il livello di rischio del paziente. Quando il rischio e' basso la terapia interviene per correggere la carenza di globuli rossi (anemia), di globuli bianchi (leucopenia), o di piastrine, per minimizzarne le conseguenze cliniche e per migliorare la qualita' di vita complessiva. Si utilizzano quindi terapie chiamate 'di supporto' come le trasfusioni, l'eritropoietina e i fattori di crescita. Nei pazienti ad alto rischio invece, con un'aspettativa di vita piu' breve e una maggiore probabilita' di ammalarsi di leucemia, l'eta' del paziente e' il fattore piu' importante per la scelta della cura. Se il paziente ha meno di 55 anni, la prima opzione terapeutica da considerare e' il trapianto allogenico di cellule staminali. Quando invece il trapianto non e' praticabile, e purtroppo si tratta della maggioranza dei malati, finora si e' intervenuti con una terapia di supporto o con terapie sperimentali. Recentemente, sono stati introdotti nuovi farmaci destinati a rivoluzionare l'approccio terapeutico al paziente. Tra questi troviamo agenti demetilanti, deacetilanti e i cosiddetti immunomodulanti. In Italia, e' attualmente in corso uno studio sperimentale multicentrico, coordinato dal GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto) sull'utilizzo di questa molecola nelle SMD ad alto rischio, a cui partecipa anche il Policlinico Careggi di Firenze. 'Nuovi agenti, come i demetilanti, hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento delle SMD, anche ad alto rischio -concludono gli ematologi fiorentini- in base ai risultati di cui disponiamo, possiamo dire che l'impiego di questi nuovi farmaci e' fortemente consigliato in pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche'. - Gb. Governo approva embrioni-chimera per la ricerca. Il Vaticano condanna Il Governo britannico ha deciso di dare il via libera alla creazione di embrioni-chimera a scopo di ricerca. L'utilizzo di tali embrioni, composti per il 99,9% da materiale genetico umano e per lo 0,1% di materiale animale, sara' tuttavia permesso soltanto per le ricerche su gravi malattie e l'autorizzazione sara' concessa unicamente caso per caso. Il progetto di legge permette di ottenere in laboratorio embrioni umani utilizzando una o piu' cellule animali. I veri ibridi uomo-animale, creati dalla fusione di spermatozoi e ovociti, restano illegali. La scelta di usare ovuli animali, e' stato detto, e' nata dalla scarsita' di ovuli umani residui dai trattamenti di fertilizzazione in vitro. Da questi embrioni verrebbero tratte le cellule staminali che potrebbero curare gravi malattie, come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson. 'L'ok della Gran Bretagna agli embrioni chimera si inserisce in un contesto molto diverso da quello italiano, perche' da loro c'e' controllo molto stretto della situazione, di quello che si puo' o non si puo' fare'. A dirlo e' Silvio Garattini, direttore dell'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, all'indomani del via libera per i ricercatori inglesi alla creazione di embrioni chimera a fini terapeutici. Inoltre, aggiunge Garattini, per i protocolli inglesi 'la crescita degli embrioni e' limitata a pochi giorni', fattore che potrebbe limitare i problemi etici relativi a questa procedura. 'Noi tutti ci auguriamo - afferma ancora - che questi studi possano portare ad avere qualcosa di significativo per la terapia delle malattie molto gravi. In Italia credo purtroppo che bisognerebbe discutere molto di piu' su questi argomenti, perche' il nostro contesto culturale e' molto diverso, perche' legato a correnti culturali religiose che hanno ancora grande peso'. La creazione di un ibrido uomo-animale cui si va incontro con l'autorizzazione da parte del governo britannico dell'embrione chimera, secondo mons. Elio Sgreccia, deve essere fermamente respinta e condannata sotto il profilo morale. 'E' una frontiera -ha detto il Presidente della Pontificia Accademia per la vita in una intervista a Radio Vaticana- che e' stata finora da tutti - e non soltanto dalle associazione religiose -bandita dal campo delle biotecnologie. E questo proprio perche' la dignita' umana viene compromessa, offesa e si possono creare poi delle mostruosita' attraverso queste fecondazioni. E' vero che questi embrioni vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della natura, la piu' grave. La condanna morale deve percio' essere piena, in nome anzitutto della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta a beneficio dell'uomo e a rispetto della natura umana' Sgreccia si aspetta una forte reazione dalla comunita' scinetifica internazionale. 'Io mi aspetto la risposta che finora hanno dato tutte le altre comunita' scientifiche. Credo che finora sia l'Europa, sia anche l'Italia che nella legge 40 proibisce questo tipo di sperimentazione, confermino questa linea di conservazione e rispetto delle specie, conservino almeno il rispetto delle specie. Finora l'individuo umano non e' stato rispettato, perche' gli embrioni vengono immolati e sacrificati in tanti modi e nelle stesse fecondazioni artificiali. Era pero' stato rispettato almeno il confine tra specie e specie. Ora viene abbattuto anche questo e le conseguenze non sono state calcolate. Oltretutto non ce ne era nessun bisogno. Se si cercano le cellule staminali capaci di curare l'Alzheimer e il Parkinson non c'e' alcun bisogno di andare a creare un ibrido uomo animale, perche' ci sono le cellule staminali adulte, quelle del cordone ombelicale, quelle dell'uomo adulto per poter far fronte a queste frontiere'. - Italia. Inizia iter pdl sulla conservazione del cordone, Serafini la relatrice La commissione Sanita' del Senato e' al lavoro sui progetti di legge in materia di cellule staminali dal sangue del cordone ombelicale, dopo la recente ordinanza del ministro Livia Turco, ed e' stata nominata la relatrice per i vari progetti di legge, la senatrice Anna Serafini (Ds). Lo ha annunciato lo scorso 17 maggio la senatrice Paola Binetti (Dl) componente della stessa commissione Sanita', in occasione del convegno sulle biobanche di cellule staminali cordonali, promosso dal comitato nazionale per la Bioetica. 'Ci sono diversi progetti di legge in materia che sono stati depositati e che vengono dai diversi schieramenti. In commissione Sanita' e' stata gia' nominata la relatrice, la senatrice Anna Serafini'. Binetti ha quindi ricordato di aver ella stessa presentato, insieme alla senatrice Baio, un disegno di legge che 'guarda alle cellule staminali cordonali come a quelle in grado di rispondere a molteplici esigenze, molte di piu' di quelle cui risponderebbero le cellule staminali adulte e senza che si pongano i rilevanti problemi etici derivanti dall'uso di cellule staminali embrionali'. Il fatto che si sia nominata una relatrice in commissione, ha concluso Binetti, 'e' un bel passo avanti, anche se al momento la discussione in commissione non e' stata ancora calendarizzata'. - Italia. Cnb discutera' su uso cellule cordonali in prossima sessione plenaria Nella prossima assemblea plenaria del Comitato nazionale di bioetica, il 25 maggio, il vicepresidente del Cnb Luca Marini presentera' una mozione sull'uso e sulla conservazione delle staminali da cordone ombelicale. "E dunque in quell'occasione l'assemblea discutera' per la prima volta di questo tema, in attesa di formulare un documento". Lo assicura il presidente del Cnb Francesco Paolo Casavola, intervenuto lo scorso 17 maggio a Roma al convegno 'Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale'. Il Cnb si esprimera' anche sull'uso autologo delle staminali da sangue cordonale. "In linea generale il Cnb non ha atteggiamenti pregiudiziali. Tuttavia va considerato che attualmente non vi e' ancora un esito terapeutico evidente dell'uso delle staminali cordonali autologhe. Dunque, bisogna arrivare a una sperimentazione rassicurante in questo campo". Il problema, secondo Casavola, e' anche quello relativo ai metodi e ai tempi di conservazione del sangue del cordone. Ci sono "vari aspetti funzionali da considerare. In ogni caso il Cnb sottolinea l'importanza della liberta' individuale del singolo nel voler conservare le staminali cordonali per uso autologo. In questo senso l'ordinanza del ministro della Salute Livia Turco vale da paradigma ed e' un protocollo di saggezza, coniugando gli interessi individuali con le evidenze della scienza". - Italia. Bianchi (Dl): su staminali cordonali primo obiettivo e' tutela della donna Bisogna 'fornire al Parlamento indicazioni utili nella direzione della predisposizione di una normativa che ponga al centro l'esigenza di tutelare le donne che decidono di avvalersi della conservazione del proprio cordone ombelicale'. Ad affermarlo e' la vicepresidente della Commissione Affari Sociali, Dorina Bianchi. 'La conservazione delle cellule derivanti dal cordone ombelicale -ha detto Bianchi, intervenuta lo scorso 17 maggio al convegno sulle cellule staminali cordonali promosso dal Comitato nazionale per la bioetica- e' una questione da affrontare in modo saggio ed equilibrato in quanto coinvolge aspetti di natura tecnica e scientifica ma soprattutto di rilevante portata etica'. Secondo Bianchi, 'una articolata disciplina tanto delle banche pubbliche quanto dei centri privati pone interrogativi e quesiti molto delicati. Come e' di primaria importanza garantire la liberta' della donne di tenere per s‚ il proprio cordone o di scegliere di donarlo a terzi. Su questi presupposti bisogna ragionare insieme, in maniera serena e libera da chiusura. Solo cosi' riusciamo a maturare e far maturare nelle donne la cultura della donazione'. - Italia. Bologna. Verdi contro Istituto Veterinaria per esperimenti con staminali I Verdi sospettano che all'Istituto di Veterinaria dell'Universita' di Bologna a Ozzano sia in corso una "sperimentazione illecita" sui cavalli. A sollevare il dubbio e' la capogruppo del Sole che ride in Regione, Daniela Guerra, con una interrogazione per conoscere i dettagli di una ricerca sulla cura dei tendini avviata attraverso l'utilizzo di staminali. Infatti, spiega in una nota, "a quanto ci risulta, l'Istituto di Veterinaria sta avviando una sperimentazione sui cavalli che contrasta con la legge regionale e con le regole etiche sulla sperimentazione animale". Guerra spiega che l'Istituto di Veterinaria di Ozzano Emilia sta avviando una sperimentazione per curare la malattia dei cavalli denominata "tenite dei tendini flessori" che utilizza le cellule staminali. Sul sito internet www.ricercaitaliana.it e' presente l'intera documentazione. La ricerca prevederebbe il prelievo di cellule staminali dallo sterno dei cavalli, la loro coltivazione in vitro per la moltiplicazione, il loro reimpianto nel punto della lesione tendinea e, alla fine, l'asportazione del tendine dell'animale per un'accurata analisi anatomo-patologica e la conseguente soppressione. Secondo il programma di ricerca, si legge in una nota dei Verdi, nel primo anno di sperimentazione e' previsto l'impiego di sei cavalli sani da destinare alla macellazione, mentre nel secondo si utilizzeranno solo animali con lesioni ai tendini che richiedano una terapia cellulare. Ma in Emilia-Romagna, dice Guerra, esistono norme precise contro la vivisezione con cui si promuove la tutela degli animali dall'utilizzo a fini sperimentali o scientifici e didattici con il ricorso a "metodologie sperimentali innovative che non facciano ricorso all'utilizzo di animali vivi". Di qui l'idea che la ricerca a Veterinaria non sia lecita. Guerra rende anche noto che da quanto si e' saputo dalla stampa specializzata, "risulta che la Clinica Veterinaria di Pisa ha condotto la stessa sperimentazione curando con le cellule staminali 13 cavalli provenienti dall'attivita' agonistica senza sopprimere gli animali, anzi riportandoli alle corse". Dato che dal febbraio 2005 esiste un Comitato etico regionale incaricato di fare proposta sulle metodologie sperimentali alternative all'uso di animali vivi, nonche' di monitorare e valutare le varie attivita' di ricerca, "ci chiediamo se tale Comitato sia stato informato della suddetta sperimentazione e se abbia svolto effettivamente e correttamente il ruolo che la legge gli attribuisce". "All'interno dell'Ateneo di Bologna le sperimentazioni vengono fatte secondo norma e il progetto in questione e' stato approvato lo scorso anno dal Comitato etico dell'Universita'". Stefano Cinotti, ex preside della Facolta' di Veterinaria dell'Universita' di Bologna, difende a spada tratta il progetto di sperimentazione per l'utilizzazione di cellule staminali sui cavalli. Non solo si tratta di una pratica, sottolinea Cinotti, "gia' ampiamente usata negli ippodromi", ma soprattutto il progetto dell'Universita' avversato dai Verdi "non e' ancora partito", dato che finora "e' stato fatto solo un primo test su un cavallo che aveva una piccola lesione". Gli sono state inoculate, alla fine dell'anno scorso, le cellule staminali e poi, dopo 15 giorni, "e' stato il proprietario a chiedere la sua soppressione". E' un progetto, quello della Facolta' di Bologna, spiega ancora Cinotti, di cui "e' stato informato il Ministero della Salute" e che "ha ricevuto il benestare del Comitato etico dell'Ateneo". Quando partira', inoltre, "sara' supervisionato dal Servizio veterinario centralizzato dell'Ateneo di Bologna che tutela gli animali utilizzati a fini sperimentali e che e' particolarmente rigido, anche piu' che in altre universita'". Al Comitato etico regionale, a cui i Verdi nell'interrogazione avevano fatto riferimento, conclude Cinotti (che ne e' oltretutto membro), arriveranno, non appena comincera' a funzionare, tutti i progetti gia' vagliati dai Comitati etici delle quattro universita' regionali. - Italia. Pubblicata in Gazz. Uff. ordinanza Turco su conservazione cordone E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 maggio l'ordinanza che regola la conservazione di sangue da cordone ombelicale e il conseguente uso delle cellule staminali derivate. Il provvedimento, firmato il 4 maggio dal ministro della Salute Livia Turco, in vigore da ieri e per un anno, sostituisce la precedente ordinanza scaduta il 9 maggio scorso. In cinque articoli, viene ribadito il divieto di 'apertura' di banche private per la conservazione autologa. Mentre e' permessa la conservazione per uso allogenico a fini solidaristici in banche pubbliche del sangue da cordone (appositamente identificate), oltre che la possibilita' di utilizzo per il neonato o un consanguineo solo quando sia accertata e documentata una patologia al momento della raccolta, o in caso di famiglie ad alto rischio di avere figli malati. La novita' e' che per la prima volta si accenna a una futura "iniziativa legislativa che disciplini le modalita' e le condizioni per la conservazione ad uso autologo del sangue cordonale, con contestuale donazione allogenica su base solidaristica". "Nelle more" di tale iniziativa -si legge nell'articolo 1- "il Servizio sanitario nazionale promuove la donazione volontaria di sangue cordonale ad uso allogenico, a fini solidaristici". - Usa. Nuova speranza alle staminali contro la calvizie La soluzione alle calvizie potrebbe nascondersi 'sotto una ferita' della pelle: infatti le proteine naturali che stimolano la guarigione delle ferite cutanee sono anche in grado di indurre la rigenerazione dei follicoli piliferi nei topolini adulti, in un'eta' cioe' in cui si pensava impossibile la nascita di nuovi follicoli. Annunciata sulla rivista Nature, la scoperta e' importante non solo perche' offre nuove strategie terapeutiche contro alopecia e problemi della pelle, ma anche perche' abbatte un dogma della biologia secondo cui i mammiferi, al contrario degli anfibi (si pensi alla lucertola capace di rigenerare la propria coda) non hanno grossi poteri rigenerativi. Tutt'altro, spiega George Cotsarelis dell'Universita' della Pennsilvania, grazie all'azione stimolante delle proteine 'Wnt' che entrano in gioco dopo una ferita, topolini adulti mettono in atto un processo spontaneo di rigenerazione dei follicoli piliferi, tanti di piu' quante piu' proteine Wnt sono presenti. Il follicolo pilifero dei mammiferi e' un complesso 'mini-organo' che si sviluppa a livello embrionale. Si pensava, almeno prima di questa scoperta sui topi, che la sua perdita da adulti fosse una condizione irreversibile. Ma questo studio rimescola le carte in gioco e dimostra quello che finora sembrava impossibile: in caso di una ferita sulla pelle dei topolini i follicoli piliferi si possono rigenerare 'de novo', riprodotti da cellule staminali cutanee che si prestano a questo processo rigenerativo. In pratica, spiega Cotsarelis, 'la ferita puo' riaprire una 'finestra embrionale' di opportunita' per l'organismo adulto' in cui le cellule staminali si comportano come durante lo sviluppo embrionale e rigenerano i follicoli piliferi. Ma la scoperta americana va oltre: 'abbiamo visto che aumentando la quantita' di proteine wnt possiamo facilitare la guarigione della ferita senza che si formino cicatrici (ovvero in modo che sia una vera e propria rigenerazione e non una semplice riparazione) e stimolando la formazione di nuove ghiandole sebacee e follicoli piliferi'. Aumentando le proteine Wnt il numero di nuovi follicoli piliferi raddoppia. Viceversa bloccando le wnt i follicoli non si formano. La scoperta suggerisce che la 'finestra embrionale' spontaneamente creata dal processo di guarigione delle ferite puo' essere sfruttata per manipolare la formazione dei follicoli sia in un senso, contro la calvizie, sia nell'altro, contro l'irsutismo. - Italia. Molise. Approvato Piano triennale sangue e plasma 2007-2009 'L'approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano triennale sangue e plasma 2007-2009, rappresenta un importante risultato. Con la regolamentazione di questo servizio assicuriamo a cittadini e pazienti il 'buon uso del sangue' con tutte le garanzie per chi lo riceve'. Lo ha detto l'assessore regionale alle Politiche per la Salute, Ulisse Di Giacomo. Il Piano sangue e plasma approvato dal consiglio regionale nella serata del 16 maggio regolamenta, tra l'altro, la funzione delle strutture pubbliche e private, dei centri trasfusionali e della rete regionale che gestira' la raccolta, la conservazione e la somministrazione di sangue e derivati. Il documento disciplina, inoltre, anche la raccolta e la conservazione di cellule staminali emopoietiche. Tra gli emendamenti approvati dall'assemblea regionale, uno riguarda la messa in rete di tutte le strutture. 'In questo modo gli ospedali e i centri trasfusionali potranno interagire ed ottenere in tempo reale informazioni sulla disponibilita' di sangue e derivati'. - Italia. Sardegna e' prima Regione italiana per donatori di midollo osseo Nel 2006 la Sardegna risulta al primo posto tra le regioni d'Italia per potenziali donatori di midollo osseo. Secondo quanto emerge dai dati contenuti nel Report di attivita' del Registro nazionale Italiano di Donatori di Midollo Osseo, su una popolazione di circa 1 milione 650 mila abitanti, i donatori iscritti sono quasi 20 mila, con un indice di 1.215 donatori per 100 mila abitanti. Per potenziali donatori si intendono soggetti iscritti nel registro regionale. e automaticamente in quello nazionale, che in presupposte condizioni di buona salute non hanno superato il limite di eta', variabile da regione a regione, in Sardegna fissato a 55 anni. Nella classifica di distribuzione dei potenziali donatori, dopo la Sardegna ci sono Veneto (con un indice di 1.040 nel rapporto tra popolazione e numero di donatori), Emilia Romagna (indice 959), la Provincia di Bolzano ( 883), Liguria (781). Chiudono la Campania (53 ), il Lazio (181), la Sicilia (192). Dal 1992 hanno gia' donato il midollo osseo oltre 100 donatori sardi, a favore di corregionali, ma anche di pazienti ricoverati in strutture della Penisola o estere. Nei primi quattro mesi di quest'anno i donatori sono stati quattro, lo scorso anno i trapianti da donatore volontario (quindi non familiare) effettuati in Sardegna sono stati 10, e 12 nel 2005. Per molti pazienti affetti da malattie ematologiche neoplastiche (ad esempio leucemie o linfomi) e non neoplastiche (ad esempio talassemia o anemia aplastica), il trapianto di midollo osseo rappresenta un'importante possibilita' di trattamento e guarigione. Con il trapianto di midollo viene effettuata la sostituzione del midollo osseo malato con cellule sane, capaci di rigenerare il sangue circolante. Dichiarare la propria disponibilita' a donare il midollo significa mettere a disposizione di un malato le cellule staminali di una persona sana. Le cellule da trapiantare devono ovviamente essere compatibili con il ricevente, per questo esistono i registri dei donatori. 'Nella Settimana dei trapianti si conferma il valore e l'attenzione che i sardi danno alla donazione -afferma l'assessore regionale alla Sanita', Nerina Dirindin- e la grande generosita' che porta la Sardegna ai primi posti in Italia anche per le donazioni di organi e nei trapianti'. - Germania. Sondaggio sulle cellule staminali "Per poter proseguire con le loro ricerche, gli scienziati chiedono una modifica della legge sulle cellule staminali, in modo da consentire l'importazione di cellule staminali fresche. E' d'accordo con questa modifica legislativa?" Risponde di Si' il 65%; di No il 27%. Il quesito e' stato posto il 30 aprile/1 maggio da Tns Infratest a un campione di mille persone. - Italia. Istituto Rizzoli studia alterazione genica che provoca esostosi multipla Studiare una alterazione genica all'origine dell'esostosi multipla con la prospettiva, ancora lontana, di arrivare ad una terapia genica anche con l'utilizzo di cellule staminali. E' questo uno dei programmi di ricerca a cui sta lavorando il laboratorio di genetica medica dell'Istituto Rizzoli di Bologna per affrontare questa patologia scheletrica molto rara (uno ogni 30 mila nuovi nati), che determina protuberanze (fino a 200) in genere nelle ossa lunghe (braccia, gambe, pelvi, dita, scapole). La malattia -come ha spiegato il direttore del modulo di genetica medica Luca Sangiorgi- in molti casi puo' essere asintomatica e non avere una evoluzione invalidante, ma in altri casi puo' essere altamente dolorosa (compressione di vasi, nervi o muscoli) e negli adulti al di sopra dei 30 anni puo' portare ad un tumore osseo fra lo 0,5% ed il 5% dei casi. Il Rizzoli negli ultimi due anni e mezzo ha messo sotto osservazione 240 pazienti provenienti da tutta Italia individuando alcune correlazioni fra aspetti genici (alterazioni dei geni ext 1 ed ext 2) e aspetti clinici. Ma soprattutto prendendo in carico malati che spesso si sentivano abbandonati data la rarita' di questa malattia poco studiata e trattata. Al Rizzoli lunedi' prossimo e' in programma un convegno nel quale si confronteranno gli specialisti per fare il punto sulle prospettive della ricerca e sulla possibilita' di realizzare un network per l' analisi dei pazienti (coinvolti fra gli altri l'ospedale Gaslini di Genova ed il Meyer di Firenze). Ma all'incontro parteciperanno anche le associazioni dei pazienti perche' il loro ruolo e' fondamentale per sensibilizzare i malati e mettere a punto un percorso corretto per affrontare una malattia che puo' richiedere controlli per tutta la vita. L'esostosi multipla e' una delle moltissime patologie scheletriche rare di cui si occupa il modulo di genetica del Rizzoli che per accelerare i tempi di analisi del dna ha acquistato una macchina che permette di eseguire la metodica di 'high resolution melting, Hrm) che accorcia da sette ore a 50 minuti i tempi per la procedura. Questo permette di eseguire piu' rapidamente la sequenza del dna del paziente per metterla a confronto con il tracciato 'normale' preso a riferimento e quindi eseguire la diagnosi. - Italia. Inchiesta del Corriere della Sera sul mercato delle cellule: morti sospette e tombe profanate Riproduciamo integralmente l'articolo-inchiesta di Andrea Nicastro apparso sul Corriere della Sera online lo scorso 17 maggio. Il viaggio nel mito contemporaneo delle cellule staminali può cominciare dove meno te l'aspetti. Da Bonefro, provincia di Campobasso, ad esempio. A pochi chilometri da qui ci fu la tragedia di San Giuliano di Puglia, con il terremoto che fece crollare la scuola elementare sulla testa dei bambini. Ma per la signora Carmela Di Biase il dramma arrivò tre anni prima, quando suo figlio Gabriele aveva appena 14 mesi e una notte rotolò dal lettino. "Distrofia muscolare di Duchenne" fu la sentenza. È una malattia degenerativa devastante. La morte arriva attorno ai 25 anni. Piangere non basta e la speranza per Carmela è venuta dall'Ucraina. "Abbiamo saputo di una clinica che a Kiev inietta cellule staminali embrionali in malati come Gabriele. Non me la sentivo di vederlo appassire. Abbiamo tentato". È servito a qualcosa? "Ora i suoi muscoli sono più morbidi, più elastici". Ne è sicura, signora? I medici italiani contestano queste terapie. "Lo so benissimo. Sa quante porte in faccia abbiamo ricevuto? L'atteggiamento ostile, quasi terroristico, di chi ci dice che ci stiamo facendo prendere in giro, che siamo degli illusi. Oppure, ed è ancora peggio, chi neppure ci fa l'onore di un rimprovero. Medici che ci ignorano, che visitano Gabriele e via, senza una spiegazione, perché sanno di non poter guarire. A chi affidarsi? A chi dice che il mio bambino resterà per sempre sulla sedia a rotelle? Che morirà a vent'anni? Oppure a chi ci fa vedere dei progressi? In Ucraina ci hanno spiegato che Gabriele potrebbe farcela, potrebbe rimettersi in piedi. Non è sicuro, ma almeno ci stanno provando". E lei ci crede? "Credo a quel che vedo. Gabriele aveva dolori fortissimi alle articolazioni, tanto da non dormire. Dal primo trapianto di staminali non ne ha più. Lo avevano imbottito di cortisone e sembrava non potesse fare a meno di medicine per il cuore. Il professore ucraino, Smikodub si chiama, ha detto che non ne ha bisogno. Così abbiamo fatto e Gabriele sta bene. Anzi, grazie alle staminali, quest'inverno non si è neppure ammalato. Gli altri anni faceva una bronchite dietro l'altra. Qualcosa è cambiato e se ne sono accorti anche all'ultima visita di controllo all'Università di Napoli. Non gli abbiamo detto del trapianto di staminali perché sappiamo che sono contrari, ma l'hanno trovato così bene da ridurgli i farmaci. Guardi il protocollo terapeutico. Nel novembre 2005 gli avevano prescritto 25 gocce di cortisone, un anno dopo solo dieci. Secondo loro non si guarisce da questa malattia. Allora come ha fatto Gabriele a migliorare?". Ha ragione il premier ucraino Viktor Yanukovich: il traffico di embrioni umani esiste non solo perché qualcuno è tanto spregiudicato da ingannare le donne incinte e distruggere nuove vite. Esiste anche perché qualcun altro chiede e compra a caro prezzo quella sorta di medicina vivente che si produce dalle cellule di feti, embrioni e neonati. L'inchiesta pubblicata lunedì dal Corriere della Sera ha scoperchiato un fenomeno criminale orrendo. Si parla di almeno 200 bimbi scomparsi, ma potrebbero essere migliaia. Risucchiati dal business delle terapie cellulari. Succede in Ucraina, ma il filo che parte da Kiev arriva anche in Italia. Ignari del traffico che sta dietro alcune cliniche, sono centinaia i malati italiani che hanno tentato di curarsi in Ucraina, Cina, Perù, Messico. C'è un incredibile ricchissimo mondo sommerso che ruota attorno all'idea delle cellule di scorta e alla speranza che offrono a malati altrimenti incurabili. La mamma di Gabriele paga 20 mila euro a viaggio per "curare" il piccolo in Ucraina. Fanno 40 mila l'anno. C'è chi si è ridotto sul lastrico, chi si è venduto la casa per tentare la via delle "cliniche delle staminali". C'è un baratro di incomprensione tra chi crede in queste terapie e chi le nega. Ma anche tra chi spera e chi ricerca. Tra profittatori e malati, tra scienziati e leggi che diventano legacci per i loro studi. Lasciamo Bonefro per andare in via Garibaldi, nel centro di Bergamo, e bussare alla porta del laboratorio dottor Martino Introna. Il dottore ci scherza su. Lui, di formazione ematologo, nelle vesti del moderno cavaliere a caccia delle staminali del rimedio universale ci sta a disagio. Le potenzialità ci sarebbero. La prima "fabbrica di cellule" pubblica d'Italia anche, bella e pronta, all'interno dell'ospedale Riuniti di Bergamo. Solo che Introna non può ancora "allevare" le staminali perché la legge gli impone una serie di controlli ("compreso il tipo di straccio per la polvere") che stanno scritti in cinque faldoni alti una spanna ciascuno. "È dal 2003 che tento di adeguarmi a quelle norme, ma non ce l'ho ancora fatta. Siamo un laboratorio e la legge pretende da noi gli stessi standard di una multinazionale farmaceutica. Per me è frustrante, per i malati un'occasione sprecata, ma in fondo è un conforto sapere che qualcuno veglia sulla nostra salute. Sapere che in Italia non ci si improvvisa guaritori e venditori di illusioni". Dottore, è pronto a cambiare idea? Guardi il sito della clinica ucraina in cui tenta di curarsi il piccolo Gabriele. Il ricercatore scrolla le pagine sul computer, legge, trasecola. "Ma questi curano tutto: il Parkinson, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, la leucemia, i sarcomi, il diabete, le ulcere, la cirrosi, niente meno che l'Aids e, ovviamente, l'impotenza e già che ci sono pure la frigidità. Sono pazzi oppure imbroglioni belli e buoni. È scandaloso, che una cosa del genere sia permessa. Danno informazioni vaghe, da manuale di liceo. Fosse vero, anche solo un decimo di quel che dicono...". C'è un numero di telefono toscano sul sito della clinica ucraina e conoscendo una malata di sclerosi disposta a registrare e a riferire tutto, è semplice fissare un appuntamento con la dottoressa Fiamma Ferraro, rappresentante italiana della clinica ucraina. La dottoressa riceve ogni settimana a Siena, a Roma e a Firenze dove dà consulenze sulle terapie cellulari ucraine in uno studio di dentisti. Tra le sue specialità, elencate sulla targa appesa in sala d'aspetto, anche le "intolleranze alimentari", l'"agopuntura" e la "laserterapia". Con queste competenze, la dottoressa dispensa suggerimenti che vanno in direzione diametralmente opposta a quella del dottor Introna. La parcella è di cento euro. "Ho buone notizie per lei - esordisce l'agopunturista - il professor Smikodub ha accettato di trattarla. Ci tengo però che lei sappia cosa fanno queste cellule perché circola talmente tanta non informazione che non ci si capisce più niente. C'è chi dice che fanno miracoli e chi dice che non fanno niente. La verità è una via di mezzo. Miracoli nel senso vero della parola no, danno però alla malattia un tampone importante. Questo di per sé potrebbe già essere visto come un piccolo miracolo. La decisione resta sua perché si tratta di trattamenti costosi". Quanti italiani ha già mandato a curarsi in Ucraina? "In due anni, mi faccia pensare, direi una cinquantina". Ci sono pubblicazioni scientifiche sui risultati ottenuti? "Le posso mandare la lista degli ultimi congressi medici a cui hanno partecipato". Ho visto, ma si tratta solo di riassuntini di venti righe, abstract li chiamano. "I criteri di selezione per questi congressi sono rigorosissimi. Lei non è medico e non può sapere. Vengono presentati migliaia e migliaia di abstract e ne vengono selezionati pochissimi". Falso, la dottoressa approfitta dell'ingenuità della paziente, ma fa nulla, il peggio deve ancora venire. "Sì, c'è il riconoscimento dalla comunità scientifica - dice la dottoressa -. Servono statistiche per approvare questi abstract e se una commissione seria decide di ammetterlo vuole dire che l'ha valutato". In fondo è tutta qui la questione. La corrispondente italiana della clinica di Kiev se la cava con imprecisioni e bugie belle e buone. Ma la questione resta decisiva. Se a dispetto dello scetticismo, delle cautele e delle lentezze della scienza ufficiale, ci sono dei miglioramenti, allora vuole dire che, in qualche modo, le terapie cellulari funzionano e che, quindi, la domanda aumenterà sempre di più e con essa la rete clandestina di raccolta con tutti i crimini connessi. È un problema da affrontare per tempo. Il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, fa un interessante paragone: "Nel campo delle cellule staminali oggi siamo come eravamo quarant'anni fa nei trapianti di organi. Tutti sapevano che era teoricamente possibile, ma solo Christian Barnard in un Paese con leggi elastiche come era il Sudafrica riuscì a dimostrarlo". Vuol dire che la frontiera della scienza delle staminali è in Ucraina, Cina, Perù, Barbados dove le cliniche delle staminali fanno pagare a caro prezzo fialette che non si sa neppure cosa contengano? "Lo escludo - è la risposta secca della neurologa Tiziana Mongini, presidente della Commissione medico-scientifica nazionale della Unione italiana lotta alla distrofia muscolare -. Tali pratiche non hanno alcun fondamento scientifico". Lo stesso dice il professor Silvio Garattini dell'Istituto "Mario Negri". Così come il luminare delle staminali in Italia, Giulio Cossu, che mette in guardia dal rischio tumore. L'elenco dei contrari è lunghissimo. Ma è altrettanto sterminato è quello di chi ci prova comunque. In segreto, quasi come fosse una vergogna. Attraverso un tam tam che parte dalle sale d'aspetto dei centri specializzati e invade Internet in un proliferare di siti dedicati ai malati. Siti che diventano diari, tribune, segnali di fumo ad altri malati in cerca di cure. Tra questi c'è la signora Maria, moglie di un vetraio che si è ammalato di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e che per portarlo a Pechino ha affittato un aereo privato con un'équipe medica a bordo: 150 mila euro la prima volta, 100 mila la seconda. "Ma mio marito ha ricominciato a mangiare, ad avere la sensibilità del braccio. Come posso pensare ai soldi e non dargli questa chance?". Oppure Luca Barbolini, bolognese, anche lui pendolare per il padre malato di Sla con una clinica pechinese. "Fanno dei buchi nel cranio e iniettano staminali fetali dell'apparato olfattivo. Dopo il trattamento ci sono stati dei miglioramenti, anche se poi è rientrato tutto. Mi sembra che la gente vada fino là per guadagnare mesi di vita. È poi così sbagliato?". Michele Paradiso, bergamasco, è furibondo con gli ospedali che abbandonano sua moglie malata. "Manca il rispetto verso chi lotta per sopravvivere. E allora sono andato a cercarmelo in Cina. Siamo tornati da un mese e mezzo e mia moglie ha reimparato a deglutire. È qualcosina, durerà poco magari, ma almeno non è morta". Anche Mario Melazzini è vittima della Sla. Però è anche medico e presidente dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. "Ne conosco a dozzine di malati che hanno fatto il viaggio della speranza a inseguire le staminali. Alcuni hanno anche sofferto e ne sono morti. Non ne hanno reali benefici, solo la sensazione che qualcuno si prenda finalmente cura di loro. I sedicenti professori che maneggiano staminali umane sono banditelli di bassa lega. Io capisco bene la disperazione di chi vuole crederci, ma se si devono spendere soldi lo si faccia per migliorare la qualità della vita che resta. Non per comprare un'illusione". - Usa. Maryland. Assegnati i primi fondi per la ricerca con le staminali Una commissione statale ha assegnato il primo finanziamento a ricercatori con staminali in aree che vanno dalla ricostruzione facciale alla riparazione del midollo spinale. Il Maryland e' uno dei diversi Stati che ha approvato il finanziamento pubblico della ricerca con le cellule staminali, adulte ed embrionali, dopo le limitazioni imposte a quello federale dal Presidente George Bush nel 2001. Ventiquattro ricercatori, oltre la meta' affiliata alla Johns Hopkins University, hanno ricevuto borse di studio per un valore di 81 milioni di dollari lo scorso 17 maggio, assegnate dalla Maryland Stem Cell Research Commission. Sono stati selezionati fra gli oltre ottanta richiedenti. La legge statale prevede che le borse di studio siano assegnate solo a ricercatori ed istituti situati in Maryland. - Spagna. I laboratori farmaceutici di fronte alla sfida delle staminali La biomedicina rappresenta la speranza di cura di molte malattie ma, per le multinazionali farmaceutiche, scegliere questo filone puo' voler dire la fine del succulento mercato originato dai dolori cronici. I grandi laboratori si trovano dunque di fronte a due strade: scommettere sulla ricerca con le cellule staminali embrionali oppure seguire la via tradizionale. La differenza, sostiene l'esperto Bernat Soria, e' che la prima strada potrebbe sconfiggere le malattie e percio' mettere a repentaglio il fatturato. La polemica tra etica e affari e' servita. "Il cancro e il diabete sono i grandi mercati delle societa' farmaceutiche", assicura Bernat Soria, che e' tra le massime autorita' della biomedicina. Un mercato in piena espansione: se oggi ne soffrono 200 milioni di adulti nel mondo, l'Oms (Organizzazione mondiale della sanita') prevede che nel 2025 saranno 330 milioni. Solo in Spagna i diabetici -oggi sono 3 milioni quelli diagnosticati- nel 2002 hanno speso 1 miliardo e 243 milioni di euro, attraverso la sanita' pubblica; lo ha rivelato uno studio dell'Universita' Carlos III. Ancora, la cosiddetta epidemia del secolo XXI assorbe tra il 5% e il 10% della spesa sanitaria mondiale. Le ragioni per evitare la ricerca con le cellule staminali embrionali sono strategiche. Primo, perche' la ricerca con le staminali embrionali e' lenta e faticosa. "I risultati si vedranno a lungo termine, e non c'e nulla d'attraente", commenta Jose' Ramon Calle Fernandez, endocrinologo dell'Hospital Clinico di Madrid. Inoltre, pesa molto il condizionamento etico-politico. "Il campo e' molto delicato. I laboratori farmaceutici non vogliono correre il rischio d'investire in un progetto che puo' essere affossato dal Governo di turno", dice il dottr Calle. A complicare la situazione, c'e' anche il Governo statunitense. George W.Bush ha nelle sue mani la chiave della ricerca scientifica mondiale. Nel 2001 ha posto il veto sugli studi riguardanti le cellule staminali embrionali. Il motivo? Le grandi case farmaceutiche sono state contribuenti di prima grandezza nella sua campagna elettorale. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 Coordinate Nazionali codice BBAN: S0616002817000007977C20 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------