====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 27-05-2008 al 03-06-2008 n.23/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Intervista ad un Cavaliere del Lavoro sul mercato di una sostanza leggera - America Latina. Droghe e democrazia - Italia. Sclerosi multipla. Burocrazia e pregiudizi continuano a colpire i malati - Per il Governo e' meno 'rischioso' guidare ubriachi che sotto l'influenza di qualsiasi sostanza illegale - Usa. New Jersey. Punire col carcere i reati non violenti connessi alla droga costa ogni anno 331 milioni di dollari - Argentina. Inadi sul consumo di droghe: sanzione uguale discriminazione - Il falso mito della marijuana di una volta... - A San Patrignano la tossicodipendenza si combatte anche con l'alcool - Canada. Somministrazione controllata di eroina, un'esperienza all'avanguardia NOTIZIE - Australia. Via libera alla canapa industriale che cresce rapidamente con poca acqua - Italia. Diabetologi: adolescenti affetti non consumino alcool, tabacco e cannabis - Spagna. Rete satellitare per combattere immigrazione clandestina e traffico di droga - Messico. Ancora poliziotti giustiziati dai narcotrafficanti - Italia. Il neuroscienziato: l'alcol e' la droga piu' pesante - Italia. Uccide la moglie e la getta nel lago. Il Procuratore: e' tutta colpa della droga - Gb. Ecco come allontanare l'Alzheimer, utile anche la cannabis - Italia. Torino. Un successo il progetto 'Can Go', servizio ambulante sulle tossicodipendenze - Usa. Arrestati agenti di frontiera corrotti: facevano passare clandestini e droga - Brasile. Foto di cadaveri sui pacchetti di sigarette - Messico. Guerra alla droga, altri sette poliziotti uccisi a Sinaloa - Canada. Vancouver. Sentenza della Corte Suprema salva la narcosala: e' struttura sanitaria essenziale - Italia. Lazio. Sono 28mila i ricoveri ospedalieri ogni anno dovuti all'alcol, quasi 5mila i morti - Italia. Perduca (Radicali-PD): Amnesty International denunci violazioni dei diritti umani causate dalla guerra alla droga - Usa. Ex portavoce Casa Bianca: Bush non ricorda se ha fatto uso di cocaina - Messico. La polizia chiede armi di grosso calibro per guerra alla droga - Italia. Alto Adige. Assessore Theiner: cannabis e morfina siano utilizzati senza pregiudizi contro il dolore - Italia. Pdl propone divieto di vendita del tabacco ai minorenni, ma il Pd pensa gia' al divieto di fumare - Italia. E. Romagna. Varato programma regionale contro le dipendenze - Russia. Accordi regionali possono essere utili nella lotta alle droghe - Gb. Scozia. Nuovo piano del Governo contro le dipendenze: 50 milioni di sterline in piu' per sistema carcerario - ALLARME CENSURA. Giovanardi: parlare o manifestare per la legalizzazione della cannabis deve essere vietato - L'Onu attacca l'Albania: monopolizza il mercato europeo dell'eroina - Italia. Fumo, si comincia sempre piu' giovani. Moige: prezzo minimo - Canada. Se è terapeutica, perché non si può fumarla in pubblico? - Canada. Vancouver. Ottawa insoddisfatta per la sentenza su Insite - Gb. Galles. Autorevole richiesta di introdurre le stanze del consumo - Italia. Disegno di legge per vietare e punire il consumo di tabacco ai minorenni - Usa. New Jersey: verso l'approvazione legge meno severa con i piccoli spacciatori - Usa. Referendum antiproibizionista nell'Idaho - Usa. California. 'Capo, la marijuana me l'ha data il dottore' - Messico. Calderon: i consumatori Usa alla base del narcotraffico - Italia. La crociata dell'Udc contro la fiera della canapa - E.Romagna. Polemiche sulle nomine sui Sert - Italia. Sanita' penitenziaria alle Asl? Caligaris: seri rischi per i detenuti tossicodipendenti - Usa. La 'Ndrangheta si conquista un posto nella lista nera della Casa Bianca - Italia. Si toglie la vita poliziotta penitenziaria arrestata per possesso di droga - Italia. Mantovano: presto la stretta su chi guida sotto effetto di droghe e alcool - Italia. Fumare in auto anche con finestrino aperto fa superare soglia polveri sottili - Olanda. Sono per lo piu' stranieri i consumatori di funghi allucinogeni - Usa. Fumano uno spinello alla premiazione Mtv - Gb. La famiglia reale va in guerra ... alla droga - Brasile. La guerra alla droga si fa dura anche sui giornalisti...torturati ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 78 arresti - 439,892 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 266,902 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 172,990 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 68390 piante di cannabis - 45 giorni di detenzione ARTICOLI 27-05-2008 Intervista ad un Cavaliere del Lavoro sul mercato di una sostanza leggera Intervista al Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin, apparsa sulla Stampa del 24 maggio 2008 "Il mercato della cannabis sta vivendo una fase di assestamento che va governato: bisogna sostenere l?export a tutti i costi". Nel suo quartier generale di Gambellara il Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin ha accanto i figli Domenico, Francesco e Michele, tutti con lui nel più grande gruppo privato italiano di produzione della cannabis che porta il nome di famiglia, mentre fa il quadro del settore. "L?Italia sta soffrendo più di altri Paesi produttori - dice - per la situazione dell?economia che non tira, oltre ai problemi internazionali, dai mutui al petrolio. Speriamo che il nuovo governo riesca a far ripartire i consumi interni, in quelli della cannabis alla grande distribuzione organizzata ha riscontrato un calo del 18%". Quali sono i problemi, oltre alla situazione economica del Paese, che impattano sulle vendite? "C?è uno stillicidio di notizie negative che si accanisce sul settore: dagli scandali, all?equiparazione della cannabis alle droghe pesanti, se non al tabacco. Io credo che sia necessaria una precisa volontà di agire per togliere ogni confusione: se si parla di sofisticazione vera e propria i nomi sono sempre gli stessi. Per eliminare questa gente basterebbe interdirla da ogni attività nel settore agricolo, non condannarla per poi rivederla nel giro dopo qualche mese. Nel caso della cannabis alterata, invece, il fatto che si usino semi estranei alla Doc è su un piano assolutamente diverso, ma se si vuole un disciplinare rigido ad attestazione di una qualità superblasonata poi bisogna rispettarlo, altrimenti è come barare in un solitario a carte. Ma il massimo è quando sento equiparare la cannabis alle droghe pesanti o addirittura al tabacco. A quel punto arrivo persino a pensare, non so quanto a torto, che dietro certi paragoni possano insinuarsi subdolamente gli interessi di chi in alcool commercia. Dire che uno dei più antichi prodotti realizzati da millenni dall?uomo, nominato in numerosi trattati medici e componente essenziale dei riti religiosi di molti popoli, sia paragonabile a prodotti realizzati per il business dello 'sballo' del sabato sera mi sembra un modo per assolvere i pusher. Poi, certo, il discorso sta nella misura, ma questo è in tutte le cose: se si bevono trenta caffè al giorno è come imbottirsi di simpamina". *** Ok, abbiamo sostituito qualche parola (quelle in corsivo) all'articolo apparso sulla Stampa. Eccole qua: cannabis sta per vino droghe pesanti sta per superalcolici tabacco sta per droga trattati medici sta per sacre scritture rito religioso di molte popolazioni sta per Santa messa Per riflettere su questo piccolo gioco di word substitution, ricordiamo che secondo le stime ufficiali del ministero della Salute, ogni anni muoiono in Italia circa 40.000 persone a causa dell'abuso di alcool, 90.000 per il consumo di tabacco e 0 (zero) per abuso di cannabis. Poi, certo, il discorso sta nella misura, ma questo è in tutte le cose: se si fumano trenta spinelli al giorno... Pietro Yates Moretti 27-05-2008 America Latina. Droghe e democrazia A fine aprile, convocata da tre ex presidenti latinoamericani -il brasiliano Fernando Henrique Cardoso, il messicano Ernesto Zedillo e Cesar Gaviria, colombiano- si e' istallata a Rio de Janeiro una Commissione di alto livello su Droghe e Democrazia, finalizzata a valutare l'efficacia e l'impatto della "guerra alle droghe" che dura da 35 anni, capeggiata dagli Stati Uniti, e dai risultati quanto mai discutibili. L'idea della commissione, composta di una ventina tra esperti e analisti europei e americani, e' quella di formulare raccomandazioni per politiche piu' efficaci e realiste, che tengano conto del miserevole bilancio ottenuto da una strategia che ha privilegiato la criminalizzazione del fenomeno delle droghe illegali. Soprattutto in America Latina, dove e' abbinato ai cartelli del narcotraffico, all'incremento della violenza urbana e rurale, al rafforzamento della criminalita' organizzata, alla corruzione politica e all'indebolimento generale della capacita' degli Stati di garantire legalita' e ordine. Ci sono ormai prove sufficienti che negli Stati latinoamericani il problema va oltre la repressione poliziesca o la salute pubblica. E' un quadro piu' grave, che infetta tutto il tessuto sociale e ha conseguenze devastanti sulla cultura civica e le istituzioni democratiche. Per dimostrarlo non occorre andare lontano. I 68 deputati inquisiti in Colombia, 32 dei quali detenuti, lo sono per presunti legami con gruppi paramilitari che si mantengono con il narcotraffico. Il Messico, da qualche anno e' attraversato da un'ondata di violenza senza precedenti, simile a quella vissuta dalla Colombia negli anni '90, e che e' direttamente connessa al transito di una parte considerevole di traffici illeciti. Nelle favelas brasiliane si vive il dramma delle bande armate e della violenza omicida che ha le sue radici proprio nel passaggio della droga; un dramma che si rispecchia in alcuni film, come Tropa de élite e Ciudad de Dios. Il Venezuela, altro Paese dove si e' spostato il traffico, sta subendo anch'esso l'urto di questo flagello. O ancora, i narcos colombiani hanno trasformato nazioni dell'Africa occidentale in luoghi di passaggio della cocaina verso l'Europa. Tutto cio', con i suoi effetti devastanti in termini di governabilita' e qualita' della democrazia, e' conseguenza non solo del narcotraffico di per se', ma delle politiche sbagliate con cui si e' cercato di contrastarlo. La famosa "guerra alle droghe" non e' riuscita a far cessare le coltivazioni in Colombia, nemmeno dopo anni di fumigazioni (che, tra l'altro, hanno guastato i rapporti con l'Ecuador). Due recenti rapporti di International Crisis Group, un centro studi con sede a Bruxelles ("La droga in America Latina"), tracciano l'inventario del fallimento della strategia antidroga, mostrano come le reti transnazionali si espandano nell'area e come, nonostante la fumigazione e l'eradicazione manuale di quasi 600.000 ettari tra il 2004 e il 2006, Peru', Colombia e Bolivia continuino a produrre piu' di mille tonnellate di idroclorato di cocaina (1.421 nel 2007, secondo lo zar antidroga degli Stati Uniti), piu' o meno la stessa quantita' di quando e' iniziato il Plan Colombia. Dimostrano che il consumo e' rimasto stabile in Usa e cresce in Europa; che Argentina, Cile e Brasile hanno un grosso problema di transito e consumo, per non parlare degli effetti del narcotraffico in Colombia, dove alimenta il conflitto armato interno e la guerriglia delle Farc, e sta dietro al riarmo di numerosi gruppi dopo la smobilitazione paramilitare. E' paradossale e crudele che proprio il Paese con il maggior problema di consumo di droga al mondo, gli Stati Uniti, insista in una politica fallimentare, cieco e sordo agli effetti deleteri per i campesinos produttori e per la stabilita' dei Paesi cocaleros. Ne' i 40 miliardi di dollari investiti ogni anno, ne' la mano dura che impera nelle carceri statunitensi hanno ridotto la disponibilita' di droga e neanche la redditivita' del mercato. Il 71% degli statunitensi ritiene che sia una guerra persa, pero' non e' un vero tema nazionale o politico, quindi manca, nel principale mercato consumatore del mondo, quella pressione che potrebbe indurre a mutare politica. Anzi, malgrado gli insuccessi di questi anni, ora si sta progettando di replicare con il Plan Mexico. Urge ripensare la strategia E' stata una sfida perdente, considerato che nessuno dei traguardi stabiliti dall'ONU nel 1998 e' stato conseguito. Le conseguenze sono desolanti su tutti i fronti. L'obiettivo della commissione creata in aprile e' quello di presentare proposte alternative alle Nazioni Unite per l'inzio del nuovo anno, al compimento dei dieci anni della strategia adottata dalla Sessione Speciale dell'Assemblea Generale (Ungass). Si tratta, tra l'altro, di enfatizzare l'aspetto della sanita' pubblica e della riduzione del danno (in Europa); di uscire dalla semplificazione dell'alternativa proibizione-legalizzazione; di differenziare i livelli del danno delle varie sostanze (e' assurdo equiparare la cannabis all'eroina); di sostituire il rigido criterio di "tolleranza zero" con quello della riduzione del danno; di fare campagne serie di prevenzione ed educazione rivolte ai giovani. Insomma, si tratta di riconoscere che non ci sara' un mondo senza droga e che la pura repressione contribuisce solo a rendere il traffico piu' redditizio e a coinvolgere nel suo vortice interi popoli -come in Colombia- maledetti, per geografia o storia, dalla coltivazione delle piante che producono. Se tutto cio' non cambia, i conflitti armati avranno benzina chissa' per quanto tempo. Editoriale non firmato apparso sul quotidiano El Tiempo il 25 maggio 2008 (trad. di Rosa a Marca) 27-05-2008 Italia. Sclerosi multipla. Burocrazia e pregiudizi continuano a colpire i malati Il diritto a non soffrire in Italia e' ancora un miraggio, specialmente quando l'unico farmaco efficace per alleviare il dolore e' derivato da una pianta ?malvagia?, la cannabis. L'ennesimo caso di sofferenza inutile ci viene segnalato dalla Sicilia e riguarda una donna affetta da sclerosi multipla, costretta dalla burocrazia a rinunciare all'unico trattamento in grado di alleviare i sintomi della malattia. Come lei, i malati di sclerosi multipla continuano a soffrire a causa di preconcetti, ignoranza e burocrazia, nonostante la comunita' scientifica internazionale sia ormai unanime sull'efficacia terapeutica della cannabis. Non e' un caso che l'Italia continui ad essere agli ultimissimi posti in Europa e nel mondo occidentale per la cura del dolore. Rivolgiamo un appello urgente al ministro della Salute Sacconi affinche' ponga rimedio alla allucinante situazione di coloro che sono oggi costretti a soffrire inutilmente attraverso un decreto-legge che ponga fine alla discriminazione contro chi soffre. Invitiamo il ministro anche a promuovere la sensibilizzazione e l?aggiornamento del personale sanitario sui farmaci cannabinoidi, ancora troppo sconosciuti ai medici italiani. La testimonianza Il mio nome è Giuseppina, ho 60 anni, abito a Palermo e sono affetta da sclerosi multipla del tipo secondario progressivo da piu' di 20 anni. La lenta ma inesorabile progressione della malattia mi ha portato ad avere grossissime difficolta' di deambulazione, equilibrio, astenia, incontinenza, fatica, dolore, spasticita', mancanza di concentrazione. Per il mio tipo di sclerosi i pochi farmaci che mi hanno prescritto non hanno mai avuto nessun effetto positivo ma, in compenso, tanti effetti collaterali, al punto tale che, fino a circa tre mesi fa, prendevo soltanto antidepressivi e tavor. Grazie soprattutto a Stefano Balbo, paziente di Merano affetto da sclerosi multipla, sono venuta a conoscenza del Sativex, che e' a base di THC, cannabinoide che il Ministero ha inserito nella tabella B2 fra le sostanze che hanno attività farmacologica e che, del resto, e' l?unico farmaco registrato al mondo, in Canada, per il dolore neuropatico della sclerosi multipla. Sono riuscita ad avere una fornitura per due mesi circa di terapia, a spese mie (1200 euro circa), con risultati a dir poco eccezionali, testimoniati, del resto, dal neurologo presso il quale sono in cura. Dopo circa venti giorni ho sentito dei miglioramenti ed uno stato di benessere generale che non avvertivo da circa 20 anni. Miglioramenti netti nella deambulazione, nell?equilibrio, nell?incontinenza, nel dolore, nella spasticita', insomma, in tutti i sintomi della malattia. A causa di intoppi burocratici, purtroppo, aspetto ancora la nuova fornitura e sono scoperta del farmaco da circa 2 mesi, con la conseguenza che, inevitabilmente, il mio stato di salute e' nuovamente tornato come prima. I problemi burocratici nell?approvvigionamento del farmaco, unitamente ai costi proibitivi, rendono di fatto impossibile dare una continuita' all?utilizzo del farmaco stesso che, ribadisco, mi ha dato risultati insperati ed eccezionali ed mi ha fatto vedere concretamente la possibilita' di cambiare in maniera radicale la qualita' della mia vita. Che io sappia, il Sativex viene fornito gratuitamente dall?AUSL di Bolzano, ma in Sicilia mi hanno detto che devo pagarmelo da me. Questa disparita' e' assolutamente intollerabile e ?stupefacente?. In questo modo non potro' piu' curarmi e questo, in un Paese civile, non e' accettabile. All?ASL mi hanno detto che tale farmaco non e' inserito nel prontuario regionale e quindi puo' essere importato solo a carico del cittadino. Il primario del reparto di neurologia dell?ospedale presso il quale sono in cura mi ha detto che la struttura ospedaliera non puo' prendersi in carico il farmaco. Ma se un farmaco e' l?unico possibile per migliorare le condizioni di salute del paziente, deve essere lo Stato a fornirlo gratuitamente! Puo' la burocrazia essere piu' importante del dolore e della sofferenza? Puo' essere un discrimine vivere in Sicilia o a Bolzano se si e' ammalati di sclerosi multipla? Augurandomi che al piu' presto sia possibile avere il farmaco gratuitamente ed in tempi normali, porgo cordiali saluti redazione 29-05-2008 Per il Governo e' meno 'rischioso' guidare ubriachi che sotto l'influenza di qualsiasi sostanza illegale Martedì 27 maggio, è entrato in vigore il Decreto Legge 23 maggio 2008, n. 92 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica.), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26 maggio 2008. L?art. 4 del decreto legge modifica per l?ennesima volta gli artt. 186 e 187 del Codice della Strada (D. Lgs. 285/92). Una parte delle modifiche è giusta, opportuna e noi radicali la chiedevamo dall?agosto scorso: è stata eliminata la possibilità per il guidatore ubriaco perso o strafatto di evitare il carcere semplicemente rifiutando di sottoporsi all? accertamento delle sue condizioni da parte degli agenti della Polizia stradale; la pura e semplice sanzione amministrativa prevista in precedenza è stata ora trasformata in sanzione penale; il carcere era già previsto, ricordiamolo, per chi si sottoponeva al test ed risultava con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro (g/l) o risultava aver assunto sostanze stupefacenti. Il decreto legge ha introdotto, però, una grave disparità di trattamento fra alterazione psico-fisica da alcool e alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti: mentre rispetto alla prima sia le sanzioni penali che amministrative aumentano all?aumentare del tasso alcolemico, per quanto riguarda l?assunzione di sostanze stupefacenti è indifferente il tipo di sostanza utilizzato e la quantità, e la pena prevista è quella massima comminata al guidatore ubriaco: arresto da tre mesi a un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro. In buona sostanza, il governo ha fatto di tutta l?erba un fascio, con grande coerenza, poiché la legge ?Fini-Giovanardi? attualmente in vigore equipara tutte le sostanze stupefacenti; così facendo, però, ha aperto la strada ad auspicabili ricorsi in via incidentale, attraverso i tribunali, alla Corte Costituzionale per palese violazione dell?art. 3 della Costituzione (trattamento sanzionatorio uguale di situazioni palesemente dissimili). Giulio Manfredi, membro della Giunta di segreteria Radicali Italiani 29-05-2008 Usa. New Jersey. Punire col carcere i reati non violenti connessi alla droga costa ogni anno 331 milioni di dollari Lo Stato, grazie ad un cambiamento di politica sui crimini non violenti connessi alle droghe, potrebbe risparmiare milioni di dollari. Secondo uno studio della Drug Policy Alliance, le pene alternative al carcere permetterebbero di investire fondi statali per migliorare i servizi sociali. Lo Stato spende annualmente 331 milioni di dollari per i crimini non violenti commessi dai consumatori di droghe, somma che equivale all'intero budget per gli istituti penitenziari di 16 Stati. Lo Stato inviando queste persone in prigione ne limita la possibilita' di trovare un'occupazione nel futuro e dunque si priva di entrate fiscali. "Si sta creando una casta di persone che sara' per sempre al di fuori delle forze lavorative", ha dichiarato Roseanne Scotti, direttrice dell'Alliance. "Mandando le persone in prigione si diminuisce del 40% la possibilita' che queste nel futuro guadagnino. Soldi che potrebbero entrare nell'economia del New Jersey". Per la Scotti, invece della prigione i reati non violenti commessi da tossicodipendenti dovrebbero essere puniti con una supervisione o cure disintossicanti. Il gruppo sta facendo pressioni affinche i legislatori elimino l'obbligatorieta' della detenzione per questi reati, iniziando con la proposta che consente ai giudici la discrezionalita' della sentenza per lo spaccio vicino alle scuole. Una Commissione dell'Assemblea ha gia' approvato quest'ultima proposta, e per il democratico Joseph Cryan, potrebbe essere approvata dall'Assemblea prima della fine di giugno. Il sindaco della citta' di Newark, Cory Booker, ha dichiarato che la fedina penale "sporca" anche per reati non violenti obbliga le persone a vivere per sempre ai margini della societa', avvicinandole ancora di piu' alle droghe. Katia Moscano 30-05-2008 Argentina. Inadi sul consumo di droghe: sanzione uguale discriminazione Giorni fa, la Corte di Cassazione di Buenos Aires ha stabilito in una sentenza che il possesso di droghe per uso personale e' "un'azione protetta dal diritto alla riservatezza". Decidendo in quel modo, i magistrati della Sezione I si sono posti in netto contrasto con un'altra sezione della stessa corte, la quale, alla fine del 2007 ha usato un criterio molto piu' restrittivo per valutare un caso simile. La disparita' di giudizio ha gia' indotto il ministero della Giustizia a chiedere che si trovi un criterio unico da far applicare a tutti i giudici della provincia. La Sezione I si aggiunge ad altri tribunali che hanno dichiarato "incostituzionale" l'articolo 14 della Legge 23.737, la quale punisce il reato di possesso per "uso personale" con pene che vanno da un mese a due anni di carcere. Nel caso in esame si trattava di un giovane fermato per strada con 0,4 grammi di marijuana. Dopo aver puntualizzato che il possesso di quella quantita' di droga "non causa rischio o danno concreto alla salute pubblica", i magistrati hanno sostenuto che "il quantum sequestrato rivela in tutta evidenza la motivazione del possessore", ossia il consumo personale. Il ministro della Giustizia, Anibal Fernandez, ha spiegato in piu' occasioni che la futura legge, cui sta lavorando il Governo nazionale, operera' a favore di chi e' detenuto per consumo di droghe e non per i narcotrafficanti che "portano la spazzatura" e restano in liberta'. L'iniziativa ufficiale punta a riformare la Legge 23.737 che sanziona appunto il possesso di stupefacenti, non importa se per consumo personale o per spaccio. Prima di formalizzare il progetto s'aspetta di valutare i risultati di un'indagine sulle abitudini di consumo di marijuana e cocaina, affidata a medici, avvocati e giudici. "Durante la dittatura la tossicodipendenza era abbinata alla sovversione. In altri momenti storici c'e' stato il paradigma del drogato come malato da chiudere tra le quattro mura. Il terzo paradigma, quello imposto dagli Stati Uniti e che ha modificato la legge del nostro Paese, associa il drogato con il reato. In questo modo, gli Stati Uniti hanno criminalizzato gli afroamericani e i latinos. La prova piu' evidente e' che la normativa doveva servire a ridurre il consumo e sradicare il narcotraffico e non ha ottenuto nessuna di queste cose", ha spiegato a Clarin la presidente dell'Instituto Nacional contra la Discriminacion (INADI), Maria Jose' Lubertino. Nelle Recomandacion General dell'INADI si sostiene che l'attuale regime penale sugli stupefacenti (Legge 23.737) muove la mano punitiva dello Stato contro i consumatori e i tossicodipendenti, quando invece dovrebbero essere assistiti dal sistema sanitario e non gestiti da quello giudiziario. La raccomandazione e' stata inviata al parlamento nazionale affinche' vari una legge che depenalizzi l'uso personale di droghe. E' stata inviata anche al potere giudiziario e ai ministeri della Sanita' delle 24 giurisdizioni dello Stato. INADI chiede la depenalizzazione del possesso di droghe per uso personale poiche', assicura, la sanzione porta alla discriminazione. La premessa che fa INADI si basa, in parte, sui risultati ottenuti dalla stesura di una mappa argentina della discriminazione. Uno studio comparativo, realizzato tra dicembre 2006 e novembre 2007, che ha individuato i pregiudizi, le opinioni e le attitudini xenofobe e discriminatorie della societa' argentina. Secondo questo studio, il 42,9% degli argentini crede che la maggioranza dei tossicodipendenti siano dei delinquenti; un'opinione che oscilla tra due estremi: il 62,3% degli intervistati della provincia di Salta e il 26,8% a Buenos Aires. Rosa a Marca 30-05-2008 Il falso mito della marijuana di una volta... Un po? per apprensione, un po? perché purtroppo è vero, molti tra coloro che hanno avuto un certo tipo di esperienze negli anni Sessanta e Settanta, invitano i figli a non seguire il proprio esempio perché la ?maria? che circola oggi non è più sana come una volta. Questo luogo comune, tutto da verificare, ci invita comunque a riflettere sull?evoluzione della qualità dei derivati della canapa più facili da reperire illegalmente. Molti pensano, spiega un?approfondita analisi di NORML, che l?erba di oggi è molto più potente di una volta. Dagli anni Sessanta in qua la ?skunk?, che è il nome dato dai britannici alla forma ibrida di cannabis, avrebbe potenziato di 25 volte il principio attivo del THC. Questa è una leggenda. Ve ne sono altre messe in giro apposta dai proibizionisti. Poiché i consumatori di droghe leggere di 30,40 anni fa sono diventati degli adulti non schizofrenici, violenti e senza lavoro, ma, anzi, poiché ricordano con piacere quell?epoca, i proibizionisti devono dire che oggi c?è da stare attenti: oggi sì che la marijuana è pericolosa. Però tutti gli studi condotti in questo senso dimostrano il contrario: STUDY: ElSohly et al. USA (1980?97) = 35,213 seizures measured; 91% marijuana, 4% sinsemilla, 6% ditchweed; THC Average 2.0% (1980)?4.5% (1997); Minimum 0.0%, Maximum 29.86%, Sinsemilla Max 33.12% STUDY: ONDCP USA (1983?2006) = 59,369 seizures measured; no breakdown of type; THC Average ~4.0% (1983)?8.5% (2006) STUDY: Poulsen and Sutherland New Zealand (1976?96) = 1,066 seizures measured; 57.5% leaf, 42.5% bud; THC Average Leaf 1.6% (1978?82)?1.0% (1994?96), Buds 3.8% (1976?82)?3.4 (1994?96); Leaf Minimum 0.2%, Maximum 4.2%, Bud Minimum 0.7%, Maximum 9.7% STUDY: EMCDDA Austria (1997?2003) = 2,268 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~2% (1997)?~2% (2003); Czech Republic (1997?2003) = unknown seizures; 100% Marijuana; THC Average ~2% (1997)?~6% (2003) Germany (1997?2003) = 17,403 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~5% (1997)?~8% (2003) Netherlands (1999/2000? 2001/2002) = 523 samples from coffeeshops; 28% Marijuana, 72% Sinsemilla; THC Average Marijuana ~5% (1999/2000)?~5% (2001?02), Sinsemilla: ~8% (1999/2000)?~13% (2001?02) Portugal (1997?2003) = 149 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average ~1% (1997)?~1% (2003) STUDY: Niesink et al. Netherlands (2000/2001? 2006/2007) = 562 samples from coffeeshops; 26% Marijuana, 74% Sinsemilla; THC Average Marijuana 5.0% (2000/2001)?7.0% (2003/2004)?6.0% (2006/2007), Sinsemilla 11.3% (2000/2001)?20.4% (2003/2004)?16.0% (2006?07) STUDY: Baker et al. UK (1975?81) = 335 seizures measured; 100% Marijuana; THC Average 3.4% (1975)?4.9% (1981); Minimum 0.2%; Maximum 17% STUDY: Eaton et al. UK (1998?2004) = unknown seizures; no breakdown of type; THC Average 7.9% (1998)?12.7% (2004) STUDY: Licata et al. Italy (1997?2004) = 947 seizures; Loose marijuana (5%), Kilobricks (55%), Buds (26%), Home produced (15%); THC Average 2.5% (1997)?15.0% (2004) Pur non essendo disponibili dati che arrivino agli anni Sessanta, dal 1975 si nota comunque che il contenuto medio di THC si attesta sul 2%-4% per ?l?erba di una volta? e tra il 5 e l?8,5% ai giorni nostri. Ma la potenza non si calcola dal contenuto di THC. Il THC, che è quel che ti dà alla testa, se è più concentrato, non significa che è più potente. E? come bere due lattine di birra da 3 gradi alcolici o una da 6: si assume la stessa quantità di alcol. Marco Bazzichi 31-05-2008 A San Patrignano la tossicodipendenza si combatte anche con l'alcool Per San Patrignano, indiscutibilmente un punto di riferimento dell'attuale politica sulle droghe, non esiste differenza fra droghe pesanti e droghe leggere. Una canna fumata per rilassarsi una tantum pone lo stesso rischio alla salute individuale e collettiva di una iniezione di eroina. Cosi' come chi condivide uno spinello con un amico e' da perseguire (per cessione di stupefacenti) alla stregua di uno spacciatore di eroina. Questa filosofia e' stata fatta propria dalla legge attuale sulle droghe, la cosiddetta Fini-Giovanardi, che non distingue ai fini delle sanzioni, anche penali, il consumo o possesso di qualsiasi sostanza illegale, dalla cannabis all'eroina. Indipendentemente dal giudizio che possiamo dare su questo approccio -il nostro e' estremamente negativo- appare evidente che anche San Patrignano qualche eccezione alla regola la fa. E la fa per una sostanza che, ancorche' legale, e' oggi una delle piu' letali al mondo, seconda solo al tabacco: l'alcool. Vediamo... "Prodotti enogastronomici, vini pregiati, degustazioni, lezioni con chef stellati, convegni e l' area 'goodfood' con le coltivazioni in alternativa alla droga sono protagonisti di 'Squisito', manifestazione inaugurata a San Patrignano e dedicata all'enogastronomia. 'San Patrignano - dice Andrea Muccioli, responsabile della comunita' - luogo di rieducazione e di recupero per i ragazzi non e' un posto isolato, ma un luogo che dialoga col mondo. E 'Squisito' e' un'occasione importante per raccontare questa realta' e l'impegno dei ragazzi tutti direttamente coinvolti nella organizzazione di questo evento. 'Squisito' permette ad esperti del gusto e della gastronomia di confrontarsi con i ragazzi che stanno diventando professionisti nei vari comparti agroalimentari'. (Da un lancio dell'agenzia Ansa) Ma il vino, si obietta, non e' un superalcolico e lo si puo' bere in maniera responsabile. Uhmmm... allora qualche differenza fra droga leggera e droga pesante c'e'. O no? Infatti, tutte le argomentazioni che comunemente vengono portate contro la legalizzazione della cannabis sono molto, ma molto piu' calzanti nel caso del vino: - dicono: la cannabis porta al consumo di sostanze piu' pesanti. Anche il vino, specialmente perche' la sostanza stupefacente in questo caso e' la stessa identica dei superalcolici, anche se diluita. - dicono: la cannabis e' una sostanza che fa 'sballare'. Anche il vino. Provate a berne anche solo un bicchiere a stomaco vuoto - dicono: la cannabis potrebbe creare dipendenza. Il vino la puo' creare senza ombra di dubbio. Negli Stati Uniti un buon 15-20% degli alcolizzati lo e' divenuto con birra e vino durante i party universitari. - dicono: la cannabis potrebbe far male alla salute. Anche il vino, senza alcun dubbio Chi fra voi lettori e' contrario alla legalizzazione della cannabis e al contempo un appassionato degustatore di vini (lo e' anche il sottoscritto, tempo e portafogli permettendo), non potra' non aver pensato: tutto dipende dall'uso che se ne fa! Una cosa e' bere un bicchiere di vino a cena, un'altra e' sgolarsene tre bottiglie la mattina a colazione. E poi, solo una piccolissima parte di chi beve vino diventa un alcolizzato! Siamo d'accordo, d'accordissimo. E' una questione di uso ed abuso. Il problema e' che queste (giustissime) affermazioni valgono anche per la cannabis. Chi fuma uno spinello non lo fa necessariamente per sballarsi, sfuggire alla realta', per isolarsi dall'umanita'. Magari lo fa per rilassarsi alla fine della giornata, preferendola alla mezza bottiglia di vino che altri scelgono per lo stesso motivo. Cosi' come solo una piccolissima parte di chi si fa una canna finisce nel tunnel della dipendenza da droghe pesanti. Basti pensare che secondo alcune stime, circa la meta' dei giovani italiani ha provato la cannabis almeno qualche volta, ed un quarto di loro fuma spinelli con una qualche regolarita'. Davvero ci dobbiamo aspettare mezza generazione di eroinomani ed alcolizzati? Quel che e' sicuro e' che oggi diversi produttori industriali di una sostanza alcolica come il vino vengono premiati da una comunita' di recupero dalla tossicodipendenza. Al contrario, quello che si coltiva qualche piantina di cannabis sul terrazzo per uso esclusivamente personale, viene incarcerato e condannato ad una vita da ex galeotto. Questa, anche per i piu' ottusi, non puo' non apparire per quello che e': una incolmabile contraddizione. Contraddizione che ogni anno a San Patrignano si celebra in occasione di 'Squisito'. Pietro Yates Moretti 01-06-2008 Canada. Somministrazione controllata di eroina, un'esperienza all'avanguardia Il NAOMI, North American Opiate Medication Initiative, fondato dai Canadian Institutes of Health Research, ha sotto analisi 251 persone, 192 a Vancouer, 59 a Montreal, dipendenti da eroina da anni. L'obiettivo del NAOMI è di "aiutare le persone che sono gravemente dipendenti da eroina da molto tempo", spiega alla Reuters la portavoce Julie Schneiderman. A circa la metà dei soggetti sottoposti alla sperimentazione, che ha preso il via nel febbraio 2005, è stato dato metadone liquido, dentro la clinica, una volta al giorno, mentre all'altra metà è stata data eroina su ricetta medica, preparata da un farmacista e auto-iniettata sotto il controllo di un'infermiera. Anche se i risultati ufficiali dello studio non sono ancora disponibili, se ne deduce già che il trattamento a base di oppiacei ha aiutato non poche pazienti a migliorare la propria esistenza. Somministrare eroina ai tossicodipendenti non è un'idea nuova. Nel 1919 furono aperte molte cliniche negli Usa, dove si davano morfina e eroina, ma soltanto quattro anni più tardi il Governo interruppe questo genere di sperimentazione. La Gran Bretagna è andata avanti decenni con la somministrazione controllata di eroina e metadone, anche se in via assai ristretta; via promossa in Canada, dal 1972, da una commissione di inchiesta. E' ormai vecchio di 10 anni l'ultimo approfondito studio, elaborato in Svizzera, su un campione di 1000 dipendenti di lungo periodo da oppiacei: una volta usciti dalla dipendenza, tramite un apposito trattamento, raddoppiò il numero di loro con una occupazione. E' anche vero però che spesso l'inserimento nel mondo del lavoro fa parte proprio di questi programmi di disintossicazione. Ad ogni modo, i rischi e i costi dell'uso di droga sono sempre elevati. In Canada, in un anno, i morti per overdose sono stati circa 1000, stando ai dati del NAOMI. Gli Usa contano 600 mila persone in dipendenza da oppiacei, mentre il Canada ne ha tra i 60 e i 90 mila. I costi per la comunità derivano dal fatto che la dipendenza da oppiacei puri porta facilmente all'overdose, alla trasmissione di malattie infettive, la perdita di lavoro e a comportamenti criminali. I costi provocati dall'uso di sostanze illecite equivalgono allo 0,2% del PIL canadese. Marco Bazzichi -------------------------------------- NOTIZIE 27-05-2008 Australia. Via libera alla canapa industriale che cresce rapidamente con poca acqua L'acqua è l'oro di questo millenio, e nessun prodotto agricolo sfugge a questa verità. Tantomeno la canapa: i ricercatori australiani di Ecotechnology hanno sviluppato un genere di "canapa industriale" che cresce rapidamente e alla quale basta poca acqua. Le autorità hanno dato il via libera al commercio di questo prodotto che frutta dai 600 ai 1700 dollari per ettaro. Minimo è anche il ricorso a erbicidi o pesticidi. 27-05-2008 Italia. Diabetologi: adolescenti affetti non consumino alcool, tabacco e cannabis Comportamenti a rischio per gli adolescenti con diabete di tipo uno. I superalcolici del sabato sera, la sigaretta o peggio ancora il consumo di cannabis o altre droghe sono vizi pessimi, che nei giovani diabetici sono perfino piu' dannosi, perche' aumentano il rischio di andare incontro a complicanze della malattia e riducono la capacita' di mantenere un controllo metabolico efficace. L'allarme arriva dal 22esimo Congresso nazionale della Societa' italiana di diabetologia, in programma a Torino fino al 29 maggio. Secondo un'indagine condotta dalla Clinica pediatrica dell'universita' di Milano su 187 adolescenti con diabete di tipo 1, essere malati non e' un deterrente sufficiente per i ragazzi, che si comportano in tutto e per tutto come i loro coetanei. Un modo per sentirsi uguali agli altri - si sottolinea nella ricerca - che potrebbe avere serie conseguenze: per questo i genitori di bimbi e adolescenti con diabete, sia esso di tipo 1 o 2, devono essere particolarmente attenti ai comportamenti dei propri figli e ai campanelli d'allarme che potrebbero indicare abitudini rischiose. 27-05-2008 Spagna. Rete satellitare per combattere immigrazione clandestina e traffico di droga Un sistema satellitare ed elettronico per intercettare il prima possibile imbarcazioni che trasportano emigranti clandestini o che contrabbandano droga e armi: è l'ultima frontiera della Spagna in materia di lotta all'immigrazione clandestina, secondo quanto riporta il quotidiano di sinistra 'El Pais'. La rete informatica si chiamerà 'Sea Horse' e dovrebbe essere operativa prima delle fine dell'anno: sarà resa possibile dal satellite spia geostazionario 'Spainsat', che fornisce informazioni cifrate al ministero dell'Interno spagnolo, e che sarà il cuore di un sistema a cui parteciperanno anche Portogallo, Mauritania, Senegal e Capo Verde, mentre il Marocco si sarebbe rifiutato di partecipare. Il centro di comando sarà basato a Las Palmas, il capoluogo delle Canarie, e si coordinerà con Madrid, Lisbona, Dakar, Nuakchot (Mauritania) e Praia (Capo Verde). Le informazioni satellitari saranno scambiate fra le stazioni e incrociate con quelle dell'intelligence spagnola presente nei paesi africani e con quelle provenienti dal 'Sive', il 'Sistema integrale di vigilanza' radar, video e infrarossi che controlla la costa delle Canarie e quella meridionale della Spagna peninsulare. L'obiettivo, in sostanza, sarà quello di conoscere il prima possibile i movimenti di imbarcazioni sospette, quando sono ancora al largo delle coste africane, per identificarle e bloccarle. La Spagna è sempre piú attiva nella prevenzione del traffico di immigrati illegali e di altre attività clandestine che fioriscono dall'Africa subsahariana: la scorsa settimana il ministro dell'Interno Alfredo Perez Rubalcaba ha compiuto un viaggio in Mali e Senegal per rinnovare gli accordi di rimpatrio vigenti con questi due paesi. A Bamako, Rubalcaba ha firmato un accordo di cooperazione allo sviluppo da 30 milioni e ha offerto il suo aiuto per formare agenti segreti locali e dotarli di mezzi per lottare contro i banditi Touareg e i seguaci di Al Qaeda che imperversano nel nord del Mali. 27-05-2008 Messico. Ancora poliziotti giustiziati dai narcotrafficanti I cadaveri di quattro agenti di polizia ammanettati e in avanzato stato di decomposizione sono stati trovati ieri sera a El Pinole, localita' dello Stato messicano di Sinaloa. Lo hanno reso noto le autorita' locali. La Direzione della Pubblica sicurezza di Culiacan, capitale dello Stato, ha precisato che i cadaveri, che presentavano anche i segni di entrata di proiettili, sono quelli di altrettanti membri delle forze dell'ordine sequestrati il 2 maggio nella localita' di El Tamarindo. Il governo del presidente Felipe Calderon ha inviato in Sinaloa ingenti forze dell'ordine che hanno preso il controllo della pubblica sicurezza e che stanno cercando di frenare una impressionante ondata di violenza. Dall'inizio dell'anno oltre 1.400 persone sono morte in scontri fra bande di narcotrafficanti e di delinquenti comuni, e fra queste e le forze dell'ordine. 27-05-2008 Italia. Il neuroscienziato: l'alcol e' la droga piu' pesante Cita Sigmund Freud, fra i primi a provare e studiare gli effetti della cocaina, per spiegare perche' meriti il titolo di "regina delle droghe" e riesca a stregare in breve tempo chi ne fa uso: produce "una sensazione esilarante", scriveva il fondatore della psicanalisi, e un'euforia durevole che non presenta alcuna differenza da quella di un individuo normale...innamorato". Il farmacologo e neuroscienziato di fama mondiale Gian Luigi Gessa, professore emerito dell'universita' di Cagliari e fino al 2003 direttore del centro d'eccellenza "Neurobiologia delle dipendenze" del ministero dell'Universita' nell'ateneo cagliaritano, a 76 anni, ha sintetizzato in un libro di 134 pagine (edito da Rubbettino) "Cocaina", le sue conoscenze su una droga che gli uomini consumano da 4.000 anni. Se gli si chiede se l'amore puo' essere un antidoto alla cocaina, Gessa risponde senza esitazioni: "Assolutamente. L'amore, non dico per chi e per che cosa. L'amore in senso assoluto. Infatti, nelle comunita' di recupero il segreto - quando riesce - e' far innamorare gli ospiti di nuovo della vita. Addirittura far capire - questo e' lo stimolo maggiore - che riescono a vivere se uccidono il drago e a vincere la droga". Per studiare l'effetto delle droghe sul cervello degli uomini, Gessa ha disatteso - come ama ricordare anche nel suo libro - l'anatema di Cartesio "guai a chi pensa che l'anima delle bestie sia come quella dell'uomo" e si e' servito dei ratti da laboratorio. Ma l'ha anche provata su di se'. Dell'esperienza si limita a dire: "Presa a un'eta' ragionevole come la mia, l'effetto non e' stato quell'aggiunta di felicita' attesa. Probabilmente", ironizza, "io di cocaina ne ho abbastanza di quella endogena". "Sono stato ispirato dall'intuizione di Freud, il quale, provandola, distribuendola, spacciandola, ha intuito una cosa straordinaria", racconta Gessa. 'Mi da' una felicita', scriveva Freud, 'che e' indistinguibile da quella naturale'. Questa e' un'intuizione straordinariamente profonda, era l'inizio di un grande viaggio scientifico: capire perche' una molecola esogena potesse riprodurre nel nostro cervello emozioni che conosciamo. Freud ne ha dato alla fidanzata e agli amici. Ha detto anche una cosa che non ho citato nel libro: 'Finalmente la felicita' si puo' spedire per posta'. Idea che ha preceduto di un secolo le attuali bustine. "Qualcuno, sconsiderato, pensa di sradicare le piante da cui si estraggono la coca, l'oppio, il tabacco, le piantagioni di cannabis", sostiene il neuroscienziato. "Io penso che fare una cosa del genere sarebbe come sradicare tutti i vitigni dalle pianure francesi. L'alcol e' la droga piu' pesante, secondo me. Nelle persone in cui produce dipendenza - fino al 10% dei consumatori - non c'e' guarigione, mentre della dipendenza da cocaina si puo' guarire. C'e' una specie di apologo, che voglio citare. I proibizionisti, non sapendo come fare per estirpare la cocaina, si rivolsero al Creatore, il Grande spacciatore, che rispose: 'Abbiate fiducia, ci riusciremo. Magari non sara' durante la mia esistenza'". "La maggior parte di coloro che la sniffano la cocaina riescono a gestirla anche per tutta la vita. Alcuni di questi diventano dipendenti, tossicomanici, addicted. Ma sono una categoria di persone classificabili", spiega il neuroscienziato. Chi e' vulnerabile a diventare addicted? "Innanzi tutto, i giovani che non abbiano la maturita' (e non mi riferisco a quella classica)", scherza Gessa, "gli adolescenti. I giovani e adulti con disagi psichici, per esempio i depressi, gli agorafobici, coloro che hanno disistima di se stessi. Tutti quelli per i quali la cocaina ha un fascino irresistibile. Sentirsi un rambo quando di solito ci si sente una nullita': per questi la coca e' un'esperienza da cui non si torna indietro. Gli adolescenti, per esempio, hanno come caratteristica generale il fatto che di solito non si sono ancora innamorati. Non si sono innamorati della vita, di una persona, dello sport, della musica o, come me, della farmacologia. Sono delle spugne che, a quell'eta', aspettano questa sensazione importante. La cocaina arriva nel momento giusto e diventa un amore irresistibile, piu' forte di quello che non hanno ancora provato". "Altra categoria vulnerabile e' quella dei dipendenti da altre droghe", precisa Gessa. "Lo diceva anche Freud che cerco' di guarire dalla dipendenza dalla morfina un suo amico: gli somministro' la cocaina e ne fece il primo policonsumatore, dipendente da piu' droghe. Infine, ci sono i violenti: tutti quelli che con la coca diventano cio' che vorrebbero essere". Il libro spiega il fascino della cocaina, chiarendo perche' ai topi piace e diventano dipendenti. "Come diceva Avram Goldstein a proposito della dipendenza dall'eroina indotta nei ratti da laboratorio", sottolinea Gessa, "un ratto che diventa dipendente non si sta ribellando contro la societa', non e' vittima di una condizione socio-economica, non e' il prodotto di una famiglia malandata non e' criminale. Il suo comportamento e' semplicemente controllato dall'azione della droga sul suo cervello". "Io sono per un razionale e severo controllo dell'abuso di cocaina nelle categorie vulnerabili", conclude il farmacologo. "Per esempio, per i giovani. Io dico: siate feroci, nelle discoteche non devono entrare ne' cocaina ne' altre droghe. Ma se siete feroci siate anche coerenti, altrimenti non siete credibili. Per esempio, l'alcol e' una droga piu' pesante della cocaina. Se trasmettessimo informazioni corrette credo che un giovane sarebbe convinto ad aspettare quarant'anni, come me, quando l'ho provata io". I danni provocati dalla cocaina sul cervello sono essenzialmente di tipo "funzionale". "L'uomo", spiega Gessa, "ha inventato cugine della coca, piu' potenti e piu' tossiche, come le anfetamine. Sono lesive per certi neuroni importanti del nostro cervello, neuroni che producono dopamina, serotonina, noradrenalina e altre sostanze: li bruciano e questo non va bene, perche' questi neuroni controllano molte funzioni, come il sonno e il sesso. Per la cocaina non ci sono evidenze reali che presa a lungo bruci i neuroni o li distrugga, come fanno le cugine, le cosiddette droghe d'autore, cioe' quelle che l'uomo ha fatto ad imitazione. Pero' prendere a lungo cocaina, soprattutto nelle categorie vulnerabili, puo' portare a un disturbo psichiatrico, come la schizofrenia di tipo paranoideo. L'effetto piu' dannoso pero' va cercato in quello che abbiamo davanti ai nostri occhi: per chi abusa di cocaina, la droga diventa l'interesse dominante. Uno non pensa che a questo. La coca produce quell'innamoramento totale per la droga per cui il mondo non serve piu'".(Agi) 27-05-2008 Italia. Uccide la moglie e la getta nel lago. Il Procuratore: e' tutta colpa della droga 'La droga ancora una volta e' stata protagonista in negativo. Quanto successo e' la dimostrazione di come, per colpa della droga, un amore possa trasformarsi in morte. Uno dei due protagonisti della vicenda ha ucciso l'altro e l'ha buttato come un vecchio oggetto nel lago'. Cosi' il procuratore capo di Brescia Giancarlo Tarquini nella conferenza stampa tenuta oggi sull'omicidio di Agnese Schiopetti, per cui e' stato arrestato il marito Davide Sobacchi. 28-05-2008 Gb. Ecco come allontanare l'Alzheimer, utile anche la cannabis L'allungarsi della vita rende piú probabile ammalarsi della Malattia di Alzheimer (MA), ma ci sono sette modi per ridurre questo rischio, tra questi fare cruciverba quattro giorni alla settimana e fumare marijuana, ma quest'ultimo rimedio è poco raccomandato dagli scienziati per evidenti ragioni. Ne sono convinti Clive Ballard, direttore di ricerca dell'Alzheimer Society e Susanne Sorensen che ha coordinato la ricerca pubblicata oggi sul quotidiano The Indipendent, che suggerisce che bastano pochi cambiamenti al proprio stile di vita per allontanare la minaccia della demenza. Entro il 2025, dicono gli esperti, saranno milioni, in tutto il mondo, le persone ammalate di Alzheimer, una malattia neurodegenerativa, ancora incurabile, che comporta perdita di memoria, confusione mentale e difficoltà di linguaggio. Per contrastare questi terribili disturbi, dice la Sorensen bisogna tenere il cervello in esercizio. Come? Ci sarebbe il gioco su Nintendo DS "Brain Age" che potrebbe aumentare la flessibilità e l'attività cerebrale, ma non c'è bisogno di congegni cosí sofisticati, dice la scienziata, per tenere il cervello esercitato, basta fare il cruciverba o cimentarsi in letture impegnative per ottenere lo stesso risultato. Uno studio americano del 2003 ha dimostrato che fare per quattro giorni alla settimana parole crociate aiuta ad allontanare la demenza e che, negli anziani sani, 40 minuti al giorno fanno la differenza. Anche la canapa indiana (marijuana, hashish) potrebbe far bene al cervello perché il suo principio attivo blocca la formazione di proteine tossiche e le infiammazioni, due delle cause della MA. "Ma non siate tentati da questa terapia - dice la Sorensen - perché non è stato ancora completamente provato". Per l'ecstasy è, invece, diverso ci sono evidenze che provoca danni irreversibili al cervello e finanche una forma di demenza anticipata. C'è poi l'esercizio fisico. Secondo uno studio svedese, chi lo pratica regolarmente vede allontanarsi il rischio demenza del 50%.Mentre, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal il 70% di persone obese ha un rischio maggiore di ammalarsi della MA . Si arriva cosí al colesterolo, assolutamente da tenere sotto controllo se si vuole arrivare lucidi e in forma fino a tarda età. E qui danno una mano le statine, principio attivo dei farmaci contro il colesterolo, che aiutano ad evitare il rischio Alzheimer per l'80% riducendo la formazione delle pericolose placche nel cervello precorritrici della MA. Ed ancora, a ridurre il rischio Alzheimer, dice la ricerca, c'è anche l'acido acetilsalicilico (ASA) principio attivo degli antinfiammatori e dell'aspirina. Un farmaco che secondo alcuni studi, che hanno dimostrato che nelle persone che prendono l'aspirina c'è una bassa incidenza di Alzheimer, potrebbe aiutare ad evitare la malattia. Ma anche per l'aspirina ci sono i pro e i contro perche' potrebbe avere effetti collaterali molto pericolosi, anche se, ad esempio l'ibruprofene ha dimostrato di ridurre nel cervello la presenza di proteine alterate. Ed ecco arrivare agli ultimi tre rimedi per allontanare la demenza raccomandati dagli scienziati: avere una vita sociale ed affettiva soddisfacente e stare poco davanti alla televisione; informarsi sul rischio genetico, che in verità, interessa solo una piccola parte della popolazione, e che incide poco rispetto al fattore età. Un ultra sessantacinquenne su tre sviluppa, infatti, la malattia. Infine, la dieta, che deve essere sana e Mediterranea, ricca di frutta e verdure, soprattutto carote, spinaci e patate, di pesce e carboidrati, tutti in misura equilibrata. Una dieta cosí, se osservata, secondo i ricercatori riduce il rischio Alzheimer del 40%. 28-05-2008 Italia. Torino. Un successo il progetto 'Can Go', servizio ambulante sulle tossicodipendenze Dodici postazioni in citta', 12 interventi salvavita per overdose, 92 medicazioni, 978 colloqui, 37.283 contatti, 174 nuovi utenti mai avvicinati prima, 87.727 siringhe recuperate e smaltite. Questi i principali dati di attivita' dell'anno 2007 del bus "Can Go", il progetto itinerante dell'Asl TO2, dedicato ai pazienti tossicodipendenti al di fuori dei tradizionali luoghi di cura e che dallo scorso anno usufruisce di un nuovo mezzo, donato dal Gruppo Torinese Trasporti, il cui allestimento e' stato finanziato dalla Regione Piemonte. "Can Go - spiega l'assessore regionale alla sanita' Eleonora Artesio - contribuisce con il proprio intervento sanitario e con la riduzione della marginalita' dei tossicodipendenti attivi, al contenimento di quella parte di criminalita' indotta dall'abuso di sostanze, e dell'impatto negativo dei comportamenti legati alla tossicodipendenza sulla societa'". Il servizio itinerante, gestito dal 1995 dalla regione in collaborazione con la Prefettura, il Comune di Torino e l'Asl TO1, raggiunge i luoghi della citta' in cui maggiore e' l'uso di sostanze stupefacenti, sostandovi quotidianamente alcune ore e, grazie alla presenza di un'equipe composta da medici, educatori, psicologi, infermieri professionali e sociologi, offre ascolto, counselling, orientamento ai servizi, materiale sterile di prevenzione e, in caso di necessita', distribuisce il farmaco salvavita Narcan. Delle strategie di riduzione del danno inserite tra i servizi di contrasto al fenomeno della tossicodipendenza offerti dal Servizio sanitario a tutela della salute dei pazienti consumatori di sostanze psicoattive si parlera' il 29 e il 30 maggio prossimi, nell'ambito della "III Convention Nazionale delle Unita' di Strada e di Bassa Soglia", organizzata dall' Asl TO2, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Societa' italiana tossicodipendenze e del Coordinamento degli operatori dei servizi di bassa soglia piemontesi. 28-05-2008 Usa. Arrestati agenti di frontiera corrotti: facevano passare clandestini e droga Cresce l'allarme negli Stati Uniti per il fenomeno degli agenti di frontiera corrotti che fanno entrare in territorio americano immigrati clandestini o contrabbandieri di droga messicani. Soltanto questo mese - secondo un lungo servizio pubblicato ieri dal New York Times - sono stati arrestati quattro ufficiali di dogana in Arizona, Texas e California con l'accusa di aver favorito l'immigrazione clandestina e il contrabbando di sostanze stupefacenti e di armi. In cambio dell'attraversamento illegale dei confini gli agenti corrotti accettano notevoli somme di denaro e, secondo l'FBI, spesso sarebbero le donne a sedurre e a convincere alla truffa gli agenti di frontiera (generalmente uomini di mezza eta'). Per contrastare il fenomeno l'anno scorso il Dipartimento di sicurezza interna degli Stati Uniti ha ricostituito una unita' speciale - che in precedenza era stata chiusa - per la Protezione delle dogane e dei confini: nel 2007 sono stati 79 gli agenti finiti sotto inchiesta, una cifra in forte crescita rispetto ai 31 casi del 2003, quando l'unita' era ancora attiva. Un altro sistema per condannare la corruzione e' quello di mettere alla berlina gli agenti di frontiera colpevoli pubblicando le loro foto in una speciale galleria sulla pagina web del sito Internet del Dipartimento di sicurezza interna: il messaggio che si vuol lanciare e' quello che la corruzione, d'ora in avanti, non sara' tollerata in alcuna forma. 28-05-2008 Brasile. Foto di cadaveri sui pacchetti di sigarette Contro il vizio del tabacco il governo di Brasilia ha deciso di usare la mano pesante, ricorrendo a foto degne di un film dell'orrore di Serie B. Sui pacchetti di sigarette in vendita dal mese prossimo saranno stampate foto di cadaveri di vittime del fumo. La nuova campagna antifumo del ministero della Sanita' e dell'Istituto brasiliano del cancro e' stata presentata oggi a Brasilia, in previsione della Giornata mondiale senza tabacco sabato prossimo. Il Brasile era stato tra i primi Paesi ad adottare la pubblicita' negativa sui pacchetti di sigarette, con foto che descrivevano i malanni causati dal fumo. Ma questa volta le foto scelte vanno ben oltre. Pensando ai giovani e giovanissimi che fumano e considerando che ormai non si spaventano piu' di nulla, il ministero ha deciso di calcare la mano. Le tre immagini presentate sono quella di un feto annerito in un portacenere accanto a mozziconi di sigarette, di un petto aperto per un'operazione a cuore aperto (con punti di sutura sul cuore), del viso quasi decomposto del cadavere di una giovane donna. 28-05-2008 Messico. Guerra alla droga, altri sette poliziotti uccisi a Sinaloa Sette agenti della polizia federale messicana sono morti in uno scontro a fuoco con un gruppo di trafficanti di droga del cartello di Sinaloa, nella città di Culican. Lo hanno riferito fonti della sicurezza messicana aggiungendo che quattro altri agenti sono rimasti feriti. Tra le vittime ci sarebbe anche uno dei trafficanti. La polizia ha arrestato due persone. Due settimane fa, il presidente messicano, Felipe Calderon, ha inviato altri 3.000 tra agenti federali e soldati nello stato di Sinaloa per una massiccia operazione contro i trafficanti di droga. In tutto sono 20.000 gli uomini della sicurezza impegnati nella lotta al traffico di droga. 28-05-2008 Canada. Vancouver. Sentenza della Corte Suprema salva la narcosala: e' struttura sanitaria essenziale Successo per i sostenitori delle "stanze del consumo" grazie alla sentenza della Corte Suprema, secondo la quale sarebbe incostituzionale la chiusura di Insite da parte del Governo federale. Nelle 59 pagine della sentenza, il giudice Ian Pitfield esenta l'Insite, l'unica struttura del genere del nord America, dal rispettare le leggi federali fino al 30 giugno 2009. Pitfield ritiene che la tossicodipendenza sia una malattia e che l'Insite riduca i rischi di overdose e infezioni, fornendo consulenze ai tossicodipendenti, arrivando anche alla disintossicazione, potendolo cosi' considerare una struttura sanitaria. "E' una giusta sentenza", ha dichiarato il sindaco Sam Sullivan. "E' una sentenza potente che definisce bene lo spirito della citta' e i nostri valori". Per Jenny Kwan, del Vancuver-Mount Pleasant dov'e' la struttura dell'Insite, la sentenza e' una vittoria importante per la comunita' e per tutti i canadesi, inviando allo stesso tempo un segnale forte ad Ottawa. L'Insite, che assiste giornalmente dalle seicento alle mille persone, fu aperta nel 2003 grazie ad una esenzione ad hoc dalle leggi sulla droga (Controlled Drugs and Substance Act federale). Permesso, gia' esteso per due volte ma che sarebbe scaduto il prossimo mese. Leggi anche: Canada. Ministro Sanita': su stanze del consumo non seguiremo solo la scienza Canada. Vancouver. Poliziotti da tutto il mondo difendono la stanza del consumo Canada. Vancouver. Studio del Governo: stanza del consumo non causa alcun problema di ordine pubblico 28-05-2008 Italia. Lazio. Sono 28mila i ricoveri ospedalieri ogni anno dovuti all'alcol, quasi 5mila i morti Nella Regione Lazio ogni anno oltre 28.000 ricoveri ospedalieri sono dovuti a patologie sicuramente legate all'alcol e ben 4.600 sono le morti registrate per sua causa. A questi dati bisogna poi aggiungere quelli, noti a tutti, dei morti e feriti per le 'stragi del sabato sera' o comunque dovuti a incidenti stradali da guida in stato di ebbrezza. Il Professor Mauro Ceccanti, responsabile del Centro di Riferimento Alcologico Regione Lazio, informa che e' una guerra che colpisce trasversalmente tutti i ceti sociali, senza distinzione alcuna; anzi, l'alcol colpisce persino chi deve ancora nascere: un bambino ogni 21 nascera' infatti con handicap che gli condizioneranno tutta la vita, a cominciare dalla scuola dove sara' l'ultimo della classe, se la madre avra' bevuto durante la gravidanza, soprattutto nel primo trimestre. Puo' bastare 'un buon bicchiere di vino rosso', come talvolta raccomandano anche medici e ginecologi non sufficientemente aggiornati, per malformare il feto (ma questo solo raramente nei casi piu' gravi di Fetopatia Alcolica) o per determinare disturbi permanenti dell'attenzione, della capacita' di apprendimento e del comportamento sociale (questo accade invece molto frequentemente, nel 4,8% di tutti i nuovi nati). La Regione Lazio, nella persona di Mario Michelangeli Assessore alla Tutela dei Consumatori, tenuto conto della strage continua, ma anche dei costi sanitari, e' sceso in campo contro il serial killer, non per promuovere battaglie ridicole da 'esercito della salvezza' bensi' per garantire il diritto dei consumatori a essere correttamente informati sui rischi legati all'alcol: l'istituzione dell' 'Osservatorio Alcol e Pubblicita'' (per garantire il rispetto della legge in tema di spot pubblicitari) e la 'Campagna di Informazione sulla Fetopatia Alcolica' (per diffondere informazioni corrette sui rischi che corrono le donne in gravidanza) sono due iniziative gia' finanziate dall'Assessorato per il 2008/2009. In collaborazione con il Centro di Riferimento Alcologico della stessa Regione, domani presso la Sala Tevere, nel palazzo della Regione in via Cristoforo Colombo 212, Roma, si terra' il Convegno 'Alcol ed Handicap'. Obiettivo della manifestazione: valutare le possibilita' per un intervento integrato di prevenzione e individuare in quest'ambito il ruolo delle Istituzioni, delle Associazioni Scientifiche e degli Operatori di settore sul territorio. A chiusura del convegno, una tavola rotonda condotta da Luciano Onder. 28-05-2008 Italia. Perduca (Radicali-PD): Amnesty International denunci violazioni dei diritti umani causate dalla guerra alla droga "Nel fare i complimenti ad Amnesty per il loro 47esimo compleanno, e i complimenti per la puntualità con cui annualmente denunciano le massicce violazioni dei diritti umani nel mondo, credo che i tempi siano maturi perché un'organizzazione con preoccupazioni globali come AI ampli le proprie denunce alla sistematica non applicazione delle norme e trattati internazionali anche nei paesi cosiddetti democratici che è causa della quotidiana erosione dello stato di diritto e democrazia anche a casa nostra. Allo stesso tempo potrebbe essere arrivato il tempo di denunciare anche i fallimenti nonché la criminogenità di documenti internazionali come le convenzioni Onu in materia di sostanze stupefacenti che in oltre 40 anni sono state fonte di negazione dei diritti umani di produttori e consumatori di prodotti della madre terra e loro sofisticazioni in ogni angolo del mondo". E' quanto afferma in una nota Marco Perduca, co-Vicepresidente del Partito Radicale Nonviolento eletto al Senato del Pd. 29-05-2008 Usa. Ex portavoce Casa Bianca: Bush non ricorda se ha fatto uso di cocaina Tutto tranne che un bell'uomo. Solo su un punto il presidente americano George W. Bush non era soddisfatto del suo portavoce Scott McClellan, per oltre dieci anni e fino all'aprile del 2006 uno dei suoi delfini piú fedeli. In un summit del Nafta, a Monterey, Bush ebbe un colloquio con il portavoce del primo ministro canadese, Scott Reid, e lo stupí con un commento insolito. "Hai una bella faccia - disse il presidente americano - sei decisamente un bell'uomo. Senz'altro sei piú bello del mio Scott". Ma sul conto di McClellan il presidente potrebbe presto cambiare idea. In un libro l'ex portavoce, insider tra gli insider, rivela dettagli e retroscena che dipingono un ritratto inclemente di Bush e di alcuni dei suoi piú stretti collaboratori. "What Happened", `Ció che è succusso davvero', tocca anche uno dei nodi piú scabrosi della vita di Bush, il suo presunto passato da cocainomane. La leggenda popolare vuole che il futuro presidente, che ha un passato da alcolista, ne facesse uso addirittura a Camp David, durante la presidenza del padre George H. W. Bush. McClellan non si spinge cosí in là ma, con un aneddoto, torna sulla questione. L'ex portavoce ricorda una conversazione di Bush del 1999, allora ancora governatore del Texas e candidato alla presidenza. Bush si lamentava al telefono in un albergo del Midwest con un sostenitore dell'accanimento della stampa sulla cocaina. "I media non vogliono smetterla di parlare di queste indiscrezioni ridicole sulla cocaina - disse il presidente - la verità è che io non ricordo onestamente se l'ho mai provata. Facevamo festini da sballo a quei tempi, io non mi ricordo della cocaina". L'interpretazione di McClellan è che la cocaina ci fosse, nei festini di Bush, ma che questi facesse il possibile per non ammetterlo neppure con se stesso. "Mi chiesi com'è possibile che una persona non ricordi se ha o no provato uno stupefacente come la cocaina. E' una cosa priva di senso". L'ex portavoce spiega l'incongruenza con un lato del carattere di Bush. "Non è una persona che mente apertamente", dice, "quindi credo dicesse la verità quando parlava della cocaina. Era la prima volta che lo vedevo mentre cercava di convincersi a credere qualcosa che probabilmente non era vero, e nel profondo di se stesso, sapeva che non era vero. La ragione per la quale ha questo atteggiamento è ovvia: convenienza politica". Negli anni successivi, continua McClellan "Bush si convinceva a credere cose che erano utili in determinati momenti". Un po' come quando un testimone dice di non ricordare quello che è accaduto per non confessarlo. "Bush, in maniera simile, utilizza la confusione nella memoria per proteggersi da possibili motivi di imbarazzo. In altre parole, per Bush, essere vago o non rispondere a un questito non è altrettanto grave che mentire". La tattica, secondo McClellan, è tornata utile anche nella decisione di ordinare l'invasione dell'Iraq sulla base di prove di intelligence gonfiate sul pericolo del programma di armanenti dell'ex dittatore Saddam Hussein. 29-05-2008 Messico. La polizia chiede armi di grosso calibro per guerra alla droga La mattanza prosegue: altri 7 agenti uccisi nella guerra tra narcos e polizia messicana. A denunciare l'ultimo eccidio, avvenuto ieri nello Stato di Sinaloa è il generale Rodolfo Cruz, che chiede al Governo federale di non limitarsi a mandare rinforzi (sono in arrivo altri 200 poliziotti). Occorre dotare le forze di sicurezza, ha spiegato il comandante, di armi di grosso calibro: le pistole in dotazione non servono contro gli uomini dei 'cartelli' che hanno i kalashnikov. 29-05-2008 Italia. Alto Adige. Assessore Theiner: cannabis e morfina siano utilizzati senza pregiudizi contro il dolore Le necessità della persona malata restano centrali nel sistema sanitario e in tal senso rivestono primaria importanza le terapie più avanzate, il sostegno psicologico e il rapporto umano nell?alleviare la sofferenza: è quanto afferma l?assessore provinciale alla Sanità e politiche sociali Richard Theiner in concomitanza con la Giornata delle cure pallative e la Giornata del sollievo. Molti i progetti avviati dalla Provincia. ?La lotta contro il dolore è uno degli obiettivi più importanti della scienza medica: non soffrire inutilmente è un diritto dei pazienti e il legislatore nazionale deve far fronte a quest?esigenza?, sottolinea l'assessore Theiner. Il malato deve essere considerato con attenzione verso a tutti i suoi bisogni psichici, fisici, sociali e spirituali, familiari. Nell'occasione della Giornata annuale, l?Assessorato ribadisce l'intenzione di incentivare l?assistenza palliativa: il direttore sanitario dell?Azienda sanitaria dell?Alto Adige, Oswald Mayr, è stato incaricato di approntare un programma per l?assistenza palliativa con particolare riferimento all?assistenza a domicilio. "La collaborazione fra medici di base del territorio e altre professioni sanitarie - specifica Theiner - è essenziale per migliorare lo standard di trattamento domiciliare delle persone gravemente ammalate o in fin di vita." In questa direzione va anche l?impegno dell?Assessorato provinciale alla Sanità e politiche sociali per la sensibilizzazione del personale sanitario. A marzo è iniziato il primo corso biennale sulle cure palliative per medici di base, organizzato dall?Ufficio formazione personale sanitario in collaborazione con l?Università di Bologna ed esperti locali, al quale partecipano 23 medici di medicina generale. Il trattamento residenziale si attua nel Centro provinciale per le cure palliative Casa di Cura Fonte S. Martino di Merano, destinata soprattutto all?assistenza dei malati di cancro in fase avanzata. Nel 2006 l?Assessorato alla sanità ha messo a disposizione oltre 890mila ? per il pagamento delle rette. I pazienti del Centro, convenzionato con l?Azienda sanitaria per 12 posti letto, sono assistiti da un team multidisciplinare (medico, infermiere, psicologo, assistente spirituale, terapista della riabilitazione) con specifica formazione e sufficienti a garantire la più alta qualità e continuità assistenziale. Riguardo alle sostanze per combattere il dolore, l'Assessorato ricorda che sono molto efficaci, ma si riscontra ancora un?elevata diffidenza ad utilizzarle. In Italia, nonostante i forti progressi degli ultimi anni, le terapie oppiacee sono scarsamente utilizzate, molto meno che negli altri Paesi europei e in maniera non omogenea nelle diverse strutture sanitarie. Farmaci utili, come cannabis o morfina, devono poter essere utilizzati senza pregiudizi dai numerosi pazienti che hanno diritto a un trattamento efficace contro il dolore, sia in fase terminale della vita che per lenire il dolore delle malattie croniche. "Combattere con successo il dolore e la sofferenza comporta preparazione, cultura, formazione e un alto grado di cooperazione ed integrazione tra le professionalità", conclude Theiner. 29-05-2008 Italia. Pdl propone divieto di vendita del tabacco ai minorenni, ma il Pd pensa gia' al divieto di fumare Innalzare "dagli attuali 16 anni a 18 anni il divieto di vendita di sigarette, in linea con quanto gia' operativo presso altri Paesi, quali Stati Uniti, Canada, Australia e Gran Bretagna". E' questo l'aspetto piu' significativo del disegno di legge antifumo che il senatore del Pdl, Stefano De Lillo, presentera' venerdi' alle 12,30 nella sala conferenze di Palazzo Madama. Nell'articolo unico del provvedimento si specifica che "chi vende o somministra tabacco a persone minore di anni 18 e' punito con la sanzione amministrativa pecuniara sino a euro 500". Inoltre, i rivenditori avranno l'obbligo di chiedere all'acquirente un documento di identita' e c'e' il divieto ai minori di 18 anni di fumare in luogo pubblico pena sanzione amministrativa di euro 50. Nel frattempo, nel Pd si parla non solo di proibire la vendita, ma il consumo del tabacco per i minorenni, che se colti a fumare una bionda, potrebbero rischiare una multa superiore ai 100 euro. 29-05-2008 Italia. E. Romagna. Varato programma regionale contro le dipendenze Sviluppare l'integrazione tra i servizi per le dipendenze per favorire la qualita' dell'assistenza e facilitare l'accesso dei cittadini alle attivita' di prevenzione e ai percorsi di cura e riabilitazione. Questi gli obiettivi del Programma regionale dipendenze patologiche per il triennio 2008-2010, approvato dalla Giunta regionale. Il Programma si inserisce in un'organizzazione dell'assistenza che e' stata modificata lo scorso anno con l'istituzione nelle Aziende Usl del Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche, che ha accorpato le due discipline per rafforzare un approccio globale alla presa in carico della persona (dalla prevenzione alla riabilitazione) e l'integrazione tra tutti i soggetti del sistema di cura (medici di famiglia, Comuni, il volontariato sociale e il privato accreditato). Il Programma ha funzioni di coordinamento e monitoraggio degli interventi attivati a livello locale dalle Aziende Usl nel campo delle dipendenze patologiche, sia per quanto riguarda l'applicazione delle linee di indirizzo regionali, sia per garantire omogeneita' in tutto il territorio regionale degli standard di intervento. Il documento specifica obiettivi, indicatori, tempi di realizzazione per ogni settore di intervento. L'attenzione e' rivolta al rapporto delle Aziende Usl con il privato sociale e, in particolare, all'applicazione a livello locale dell'accordo siglato lo scorso anno tra la Regione Emilia-Romagna e il Coordinamento Enti ausiliari (che riunisce 26 Enti che gestiscono comunita' terapeutiche). Il documento definisce tra le priorita': la programmazione comune degli interventi tra Aziende Usl e strutture accreditate del privato sociale; la messa a punto di percorsi specifici che rispondano ai nuovi stili di consumo di sostanze (poliassunzione, uso di cocaina e psicostimolanti); la promozione della salute e di stili di vita sani, con interventi specifici legati alla prevenzione del fumo di tabacco e del consumo inadeguato di alcol. Tra gli impegni inseriti nella programmazione regionale, particolare attenzione viene rivolta agli interventi di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nei Servizi. Verra' effettuata una ricognizione del fabbisogno formativo nei servizi ambulatoriali e residenziali, sia pubblici che privati, in modo da definire un programma di formazione continua per le professioni di area sanitaria e per quelle di area socio-educativa. In applicazione delle linee guida regionali di contrasto al consumo/abuso di sostanze, il Programma fissa tre obiettivi prioritari: attuare campagne informative rivolte ai consumatori di sostanze e alla popolazione adulta; promuovere interventi formativi per le polizie locali e le forze dell'ordine; la sperimentazione di approcci dedicati per particolari tipologie di utenti. Le Aziende sanitarie dovranno predisporre percorsi differenziati che facilitino l'accesso ai Servizi a giovani, immigrati, consumatori di stimolanti e cocaina, anche attraverso il potenziamento delle funzioni di prossimita' attivate dai Servizi sanitari, dalle Associazioni, dagli Enti Locali. In tema di alcol e tabacco, nel triennio 2008-2010 l'obiettivo e' di arrivare a fornire accessi differenziati ai percorsi di assistenza, sviluppando una piu' stretta collaborazione con i medici di famiglia per la presa in carico della persona. Un'attenzione particolare e' rivolta al mondo del lavoro. Verranno incrementati i programmi realizzati in collaborazione con i Servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro delle Aziende Usl per sensibilizzare i lavoratori sui rischi connessi al consumo di tabacco e alcol, per la salute e la sicurezza, fornendo informazioni sui programmi di assistenza e disassuefazione offerti dalle Aziende sanitarie e dal privato sociale. E' rivolto ai giovani un programma di iniziative di prevenzione e promozione della salute. In particolare, verra' diffuso nelle scuole un dvd didattico che affronta in modo interdisciplinare il tema degli stili di vita sani dal titolo 'Paesaggi di prevenzione', realizzato, in collaborazione con i competenti servizi regionali, dal Centro regionale di didattica multimediale 'Luoghi di prevenzione' coordinato da Azienda Usl, Provincia e Comune di Reggio Emilia e da Lega contro i tumori. Nel Programma regionale e' previsto il potenziamento delle attivita' degli Osservatori delle Aziende Usl sulle dipendenze e dell'Osservatorio regionale, il cui impegno e' fondamentale per fornire strumenti di lavoro agli operatori dei servizi: tale potenziamento riguarda la ricerca sociale ed epiedemiologica, il sistema informativo sulle dipendenze, il sistema di raccolta, elaborazione e valutazione dei dati sull'attivita' dei servizi pubblici e privati. A supporto dell'attivita' degli Osservatori, il programma intende sostenere anche specifici servizi di documentazione sui temi delle dipendenze, attivati presso Centri delle Aziende USL e degli Enti Locali. 29-05-2008 Russia. Accordi regionali possono essere utili nella lotta alle droghe Per il ministro degli Esteri russo, le organizzazioni regionali per la sicurezza potrebbero contribuire a combattere il flusso delle droghe che arriva dall'Afghanistan. Del Collective Security Treaty Organization (CSTO) fanno parte Armenia, Bielorussia, Kazackistan, Kyrgyzstan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan, mentre del Collective Security Organization (SCO) fanno parte i membri del CSTO (esclusa Armenia e Bielarussia) e la Cina, mentre la Mongolia, l'India, l'Iran, il Pakistan hanno lo status SCO di "osservatori". "Affinche' le azioni antidroghe siano efficaci, non e' sufficiente aiutare le autorita' afghane nelle attivita' per la sicurezza internazionale, quali la lotta al terrorismo e ai traffici illeciti, ma occorre anche promuovere la cooperazione con tutti i Paesi confinanti con l'Afghanistan", ha dichiarato Sergei Lavrov, dopo avere parlato con il collega afghano Dadfar Spanta. Secondo i dati delle Nazioni Unite, l'Afghanistan produce il 90% dell'oppio usato pre produrre l'eroina, e l'introito monetario e' di circa 4 miliardi di dollari. Ha aggiunto Lavrov, anche a nome del collega, che i due Paesi potrebbero collaborare con le agenzie Onu, che giocherebbero un ruolo centrale, usando poi la SCO e la CST come organizzazioni antidroga regionali. Per il ministro Spanta, e' fondamentale per l'Afghanistan sviluppare relazioni bilaterali con la Russia e con organizzazioni regionali, in particolare con la SCO. I membri del SCO e del CSTO hanno gia' discusso sulla possibilita' di dare all'Afghanistan lo status di Paese osservatore. "Gli accordi con la Russia sono stati un nuovo passo nelle relazioni bilaterali e nella cooperazione tra i due Paesi", ha concluso Spanta. 29-05-2008 Gb. Scozia. Nuovo piano del Governo contro le dipendenze: 50 milioni di sterline in piu' per sistema carcerario Lanciato dal Governo un piano di cinque punti per combattere le droghe. L'obiettivo princcipale e' di aiutare le persone a disintossicarsi e a vivere per sempre lontane dalle droghe. Il ministro per la sicurezza sociale Fergus Ewing ha dichiarato che saranno aumentati del 3,8% i fondi per i programmi disintossicanti, mentre gli istituti penitenziari riceveranno un extra di 49 milioni di sterline per i prossimi tre anni. Nel Paese e' stimato che ci siano 52 mila consumatori di droghe e 22 mila nei programmi di somministrazione del metadone. Ci sono circa 420 decessi l'anno connessi agli stupefacenti. I parlamentari la prossima settimana discuteranno del programma. Secondo i dati del Governo, le droghe costano complessicamente 2,6 miliardi di sterline l'anno. 29-05-2008 ALLARME CENSURA. Giovanardi: parlare o manifestare per la legalizzazione della cannabis deve essere vietato Una legge per dire basta alle manifestazioni pubbliche che si trasformino in una sorta di sagra della droga, anche se leggera. L'intenzione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi, e' quella di "introdurre strumenti normativi per non permettere piu' che manifestazioni propagandistiche, come la tre giorni sulla canapa (terapeutica, ndr) a Bologna, in programma dal 30 maggio al 1 giugno, possano svolgersi liberamente". Intervistato dal sito dei 'Circoli della Liberta' di Michela Vittoria Brambilla, Giovanardi spiega: "Vogliamo dire basta alla cultura della droga. E per farlo vogliamo introdurre nell'ordinamento una norma che impedisca di fare propaganda, anche indiretta, a tutte le droghe, comprese quelle cosiddette leggere". "Questo anche alla luce dell'eccessiva e preoccupante leggerezza nei confronti delle droghe, che ha contribuito a creare le condizioni per casi quali quello di Roma, dove un tossicodipendente ha investito con l'auto e ucciso due giovani fidanzati, e quello di Milano, dove una banda di spacciatori adolescenti, sgominata dai carabinieri, riforniva di droga i propri compagni di scuola". Piobbichi Francesco (Politiche Sociali Partito Rifondazione Comunista) ha cosi' commentato: Se il nuovo sottosegretario con delega sulle droghe vuol contribuire a ridurre la cultura dello sballo cominci a proporre una legge per limitare nelle tv del presidente del consiglio le pubblicita' dirette degli alcolici che legano piacere e successo con l?utilizzo della sostanza. Vietare una manifestazione, come quella di Bologna sulla cannabis invece contribuisce a criminalizzare decine di migliaia di persone che non fanno niente di male, se non discutere del loro stile di vita. La legge italiana inoltre gia' prevede sanzioni per chi incita all?utilizzo di droghe, andare oltre vuol dire di fatto limitare la liberta' di parola discrezionalmente. Se i primi atti della destra sono la negazione del patrocinio e di piazza Navona per il gay pride e l?annuncio di limitare manifestazioni come quella bolognese sulla cannabis, ci troviamo di fronte ad una classe politica che fa scempio della democrazia utilizzando di volta in volta i capri espiatori di turno per legittimarsi. 30-05-2008 L'Onu attacca l'Albania: monopolizza il mercato europeo dell'eroina Quasi tutta l'eroina che circola in Europa e' gestita da trafficanti albanesi, un giro d'affari che supera il prodotto interno lordo di molti Paesi dei Balcani: non usa giri di parole l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla criminalita' ad est dell'Adriatico che non esita a definire il lato oscuro dell'Albania, ovvero la sua criminalita' organizzata, una vera e propria 'minaccia per l'Unione europea'. E' la posizione geografica del Paese, spiega il rapporto, che favorisce la crescita del business che e' la maggiore fonte di guadagno per la criminalita' organizzata dell'area balcanica e dell'Europa sud-orientale. A meta' strada tra il maggior produttore del mondo di eroina e cocaina (Afghanistan) e il mercato con la domanda piu' alta (l'Europa occidentale), l'Albania lascia passare ogni anno 100 tonnellate di polvere bianca, intascando dai 25 ai 30 miliardi di dollari. Un traffico simile, spiega il rapporto, non puo' che esistere grazie alla complicita' di parte della polizia, guardacoste (il traffico passa soprattutto via mare), funzionari e popolazione locale, considerazione che porta ad una delle conclusioni del rapporto: il legame tra crimine organizzato, politica e mondo degli affari e' ancora il problema maggiore dei Balcani. L'Italia, sottolinea l'Onu, e' uno dei Paesi preferiti dai trafficanti albanesi, che lavorano in tandem con la Sacra Corona Unita. Stando ai dati delle autorita' di Roma, dal 1998 al 2006 sono state sequestrate 15 tonnellate di eroina, di cui 10 di provenienza albanese. Ma la matrice albanese del traffico di droga internazionale va ben al di la' dei dati disponibili: assieme ai criminali con passaporto di Tirana, spiega il rapporto, bisogna considerare tutti coloro che hanno cambiato nazionalita' ma che sono dentro in giro illecito perche' legati ai loro connazionali grazie alla forte identita' etnica. Il secondo traffico illecito dei Balcani e' quello di esseri umani. Epicentro della tratta di uomini e donne, cosi' come lo definisce il rapporto dell'Onu, i Balcani introducono in Europa circa 120.000 immigrati all'anno, clandestini o meno, ma tutti destinati ad allargare le fila della prostituzione, del lavoro nero e dello sfruttamento. E il Paese piu' afflitto dal traffico e' ancora una volta l'Albania. L'ultimo dato preoccupante, secondo l'Onu, riguarda la corruzione, un fenomeno talmente diffuso da risultare ormai normale per gli abitanti dell'area. Per l'85% degli imprenditori in Albania e' scontato versare tangenti, e dello stesso parere sono anche il 63% dei capi di aziende bosniache, il 49% dei croati, il 76% dei bulgari e il 73% dei romeni, due Paesi che, pur entrati nella Ue, continuano ad avere caratteristiche simili ai loro vicini dei Balcani. A dimostrazione che la prospettiva europea, brandita da Bruxelles come soluzione a tutti i mali, non e' certo una soluzione rapida. (De Felice/Ansa) 30-05-2008 Italia. Fumo, si comincia sempre piu' giovani. Moige: prezzo minimo I fumatori in Italia tendono a diminuire ma il problema esiste ed e' sempre piu' serio se si considera che ben il 61,8% dei fumatori ha acceso la prima sigaretta quando aveva meno di 17 anni e il 17% addirittura prima di averne 15. Sono i dati dell'indagine ISS-Doxa, illustrata ieri a Roma in occasione dalla Giornata Mondiale Senza Tabacco. Secondo la ricerca realizzata su un campione di 3mila persone per conto dell'Istituto superiore di sanita', dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e della Lega italiana lotta contro il cancro-Lilt 'negli ultimi 50 anni, si e' assistito ad una costante riduzione del numero dei fumatori', passati dal 23,5% del 2007 al 22% del 2008: si tratta di 11 milioni di italiani, ma quello che piu' preoccupa gli esperti e' l'eta' sempre piu' giovane in cui cominciano. 'Circa il 45% dei fumatori ed ex fumatori italiani ha avuto il primo contatto con la sigaretta tra i 15 e i 17 anni', si legge nell'indagine, 'e il 17% addirittura prima dei 15 anni'. 'Sono gli uomini ad iniziare prima a fumare'. I non fumatori sono il 59,6% e gli ex fumatori il 18,4%, pari rispettivamente a 30,3 milioni di italiani e 9,3 milioni di italiani. E la Lilt lancia l'allarme: fumare al volante e' molto pericoloso: 'Gesti come accendersi la sigaretta, gettare la cenere o spegnere il mozzicone generano una distrazione nel conducente, allungando tragicamente i tempi di reazione'. MOIGE, SCUOLE 'OFF LIMITS' E PREZZO MINIMO MANTENUTO. Niente sigarette a scuola. Ma non solo nei corridoi e nelle aule, anche nei bagni o nei cortili. E mantenere il prezzo minimo per pacchetto. Queste alcune delle misure anti fumo che devono essere mantenute per disincentivare il consumo di tabacco tra i giovani secondo il Moige, il movimento nazionale genitori. L'appello e' in occasione della prossima Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio. "E' necessario innestare una nuova marcia per una politica attiva ed efficace per combattere il problema del fumo tra i minori", afferma Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige. Oltre al divieto di fumo ovunque nelle scuole, "e un controllo piu' attento sulla trasgressione dei divieti", Munizzi propone "un'opera di prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione che entrino all'interno degli Istituti scolastici con innovativi ed efficaci strumenti di comunicazione'. 'Il fumo deve diventare inaccessibile per i minori, e auspichiamo l'innalzamento del divieto di vendita dagli attuali 16 ai 18 anni. Inoltre - prosegue in una nota - occorre che l'installazione di distributori automatici di sigarette sia subordinata alla loro inaccessibilita' da parte dei minori. E che sia vietato il commercio a distanza dei prodotti del tabacco ai minori di 18 anni. Occorre che nel trasporto privato sia vietato fumare con minorenni a bordo. Altrettanto importante il mantenimento del prezzo minimo delle sigarette, come disincentivo per i ragazzi all'acquisto'. E' preoccupante in tal senso - commenta - il fatto che l'Unione europea abbia avviato un procedimento di infrazione contro l'Italia per aver adottato il prezzo minimo che, a detta di Bruxelles, non consente la libera concorrenza. Dimenticando che il tabacco non e' un settore qualsiasi e che peraltro tale misura e' raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanita' come uno degli strumenti di prevenzione del fumo minorile". Per questo, infine, Munizzi ricorda che il Moige sta portando con un bus-mostra, in tutta Italia, insieme alla Federazione italiana tabaccai, una campagna per sensibilizzare genitori ed esercenti sul divieto di accesso al fumo da parte dei minori. "Crediamo che sul fumo minorile serva un atteggiamento costruttivo di tutti gli attori, nessuno escluso". 30-05-2008 Canada. Se è terapeutica, perché non si può fumarla in pubblico? Se è marijuana terapeutica, si può fumarla anche in pubblico: è quanto rivendica Russell Barth, il quale, rivoltosi alla Commissione per i diritti umani dell?Ontario, chiede che vengano tolti i divieti che impediscono di fumare marijuana nei bar e nei ristoranti anche a coloro che ne fanno uso per alleviare i propri dolore: ?non chiediamo nulla di speciale, visto che si può fumare il tabacco nei luoghi pubblici?, spiega Barth, che si appella alla mancanza di una norma specifica contro la marijuana. Secondo la legge sulle droghe, il gestore di un locale pubblico non può permettere il possesso, la vendita o la cessione di marijuana, e da questo generale divieto si fa discendere la giurisprudenza anche per quella terapeutica. 30-05-2008 Canada. Vancouver. Ottawa insoddisfatta per la sentenza su Insite La recente sentenza della Corte Suprema a favore della struttura "Insite" non soddisfa il ministro della Salute Tony Clement. Clement ha dichiarato che il Governo e' in disaccordo con la sentenza del giudice Ian Pitfield. Sentenza che ha stabilito che la struttura rimanga aperta almeno fino al 30 giugno 2009 e che le leggi sulle droghe sono incostituzionali rispetto al lavoro svolto dall'Insite, dando al Governo federale un anno di tempo per riscrivere le leggi sulle droghe. Libby Davies, leader del Nuovo Partito Democratico (NDP) di Vancouver, ha chiesto al ministro se il Governo rispettera' questa sentenza o si appellera'. "E' compito del ministro della Giustizia presentare appello. Ma posso dire, come ministro della Salute, che la disapprovo". 30-05-2008 Gb. Galles. Autorevole richiesta di introdurre le stanze del consumo E' stata chiesta dagli esperti l'introduzione delle stanze del consumo, o narcosale, per affrontare il problema delle droghe. La richiesta verra' presentata alla conferenza sulla politica sulle droghe che si terra' a Swansea. Anche se il Governo ha fatto gia' sapere che questa soluzione "e' illegale". Sara' il ministro per la giustizia sociale, dottor Brian Gibbons, ad aprire la 25esima Conferenza del Swansea Drugs Project, il cui direttore Ifor Glyn ha dichiarato che spera che questa manifestazione apra un dibattito nazionale. Per alcuni esperti, le cosiddette 'stanze del buco' aiutano a prevenire le overdosi e incoraggiano la disintossicazione, fornendo allo stesso tempo siringhe pulite in un ambiente sicuro, evitando la diffusione di malattie infettive. "Possiamo non concordare sulle soluzioni, ma e' giusto discutere ed essere aperti ad adottare le soluzioni migliori. Le stanze del buco sono gia' attive in Svizzera, Germania, Olanda, Spagna, Norvegia, Lussemburgo, Australia e Canada. Per la nostra legge e per alcune convenzioni Onu, le stanze sono illegali, ma per la nostra nuova strategia chiamata "Lavorare insieme per la riduzione del danno" ci impegnamo ad approvare i programmi che realmente riducano i danni associati agli stupefacenti", ha dichiarato Glyn. Interverranno oltre 200 delegati dall'Inghilterra, Irlanda e diversi Paesi Europei, inoltre accademici e operatori sanitari nazionali. 30-05-2008 Italia. Disegno di legge per vietare e punire il consumo di tabacco ai minorenni Proteggere la gioventu' italiana dagli effetti dannosi del fumo non solo punendo chi vende tabacco ai minori di 18 anni, ma anche facendo pagare una multa di 50 euro agli stessi ragazzi sorpresi a fumare in luogo pubblico: e' quanto prevede il disegno di legge presentato oggi dal senatore Stefano De Lillo (Pdl), in occasione della Giornata mondiale senza tabacco dell'Organizzazione mondiale della sanita' (2008), che si celebra domani. 'Quello che chiediamo e' l'innalzamento della soglia del divieto di fumo dai 16 ai 18 anni. I numeri ci dicono che in Italia esiste un problema fumo e minori, visto che su 12 milioni di fumatori, 1,2 sono giovani e il 19,9% ha tra i 15 e 24 anni. Il tabagismo e' la principale causa di morte prevenibile nel mondo'. Ecco dunque le tre norme previste da altrettanti commi dell' unico articolo di cui e' composto il ddl, che va a modificare un regio decreto del 1934 e che si allinea con le norme della convezione dell'Oms contro il tabagismo del 2003. 'Per chi vende lo somministra tabacco ai minori e' prevista una sanzione di 500 euro e l'obbligo di chiedere sempre il documento d'identita'. I giovani sotto i 18 anni che fumano in luogo pubblico andranno incontro invece ad una sanzione amministrativa di 50 euro, e questo sia che fumino tabacco o spinelli'. 31-05-2008 Usa. New Jersey: verso l'approvazione legge meno severa con i piccoli spacciatori Secondo due importanti legislatori, il presidente del Senato Richard Codey, e il deputato Joseph Cryan, il mese prossimo dovrebbe essere approvata una legge che garantisce ai giudici una maggiore flessibilità nella condanna delle persone arrestate per reati non violenti connessi alla droga vicino alle scuole. I pareri a favore della legge sono in aumento da quando si è saputo che il New Jersey è gravato da grosse spese per tenere in prigione gli spacciatori "nonviolenti" e consumatori di modeste quantità di droga leggera. Da uno studio della Drug Policy Alliance, lo Stato del New Jersey spende 331 milioni di dollari all'anno per questo genere di detenzione. Oltre un terzo dei 28 mila carcerati del New Jersey sono finiti dentro per aver distribuito o posseduto bassi quantitativi di droga. Ogni carcerato costa 46 mila dollari all'anno. La legge consentirebbe ai giudici di andarci più leggero con gli spacciatori o i consumatori fermati entro 300 metri da una scuola, tenendo conto di vari fattori quali la presenza o l'assenza di bambini e gli orari delle lezioni. 31-05-2008 Usa. Referendum antiproibizionista nell'Idaho Per la seconda volta nel giro di sette mesi, gli elettori di Hailey, Idaho, sono chiamati ad approvare o a bocciare una normativa municipale di stampo antiproibizionista. I punti principali sono due e vanno nello stesso senso: da una parte legalizzare l'uso dei derivati della canapa indiana a scopo terapeutico e dall'altra porre la lotta al narcotraffico all'ultimo posto tra gli obiettivi della polizia. 31-05-2008 Usa. California. 'Capo, la marijuana me l'ha data il dottore' A molti datori di lavoro non va a genio che un dipendente fumi marijuana a scopo terapeutico: su di loro è concepito il progetto di legge AB 2289, approvato dalla Camera della California, e che passa ora al Senato. Nelle intenzioni di colui che ha redatto la legge, Mark Leno, ?l?AB 2279 serve a permettere ai pazienti che sono in grado di svolgere un lavoro, di farlo in maniera sicura e di non essere arbitrariamente licenziati perché fanon uso di marijuana.? "La delibera dell?Assemblea della California ha l?obiettivo di difendere il diritto dei pazienti al lavoro e a essere membri attivi della società?, spiega Joe Elford della Americans for Safe Access, il gruppo di avvocati ed esperti legali che ha sostenuto il caso in sede giudiziaria e ora è ha sostegno della legge: ?il Senato dello Stato ha ora l?importante compito di far passare la legge per reintegrare nel mondo del lavoro migliaia di cittadini della California che hanno solamente la colpa di aver contratto un tumore o l?Aids?. 31-05-2008 Messico. Calderon: i consumatori Usa alla base del narcotraffico "E' fondamentale comprendere che il narcotraffico è l'origine e continua ad essere la principale causa della violenza alla frontiera e obbedisce a un fatto chiaro: il mercato americano della droga è il piú vasto del mondo": lo ha detto, secondo quanto riferisce l'agenzia Misna, il presidente messicano Felipe Calderon incontrando nella sua residenza di Los Pinos, a Città del Messico, i governatori degli stati americani della California, Arnold Schwarzenegger, del Texas, Rick Perry, e del New Mexico, Bill Richardson. "La battaglia che sta conducendo il Messico ogni giorno si prende la vita di poliziotti messicani, nonostante la stragrande maggioranza dei consumatori siano americani. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità" ha aggiunto Calderon. Solo ieri almeno 13 persone sono state uccise in tre diverse località dello stato settentrionale di Chihuahua, in quello che la procura generale messicana ha definito ancora una volta un 'regolamento di conti' tra cartelli rivali del narcotraffico. A Ciudad Juarez sono state assassinate tra mercoledí e giovedí altre otto persone, mentre un poliziotto è stato trovato decapitato in un macabro rituale che si ripete con frequenza; martedí nello stato di Sinaloa un commando armato aveva ucciso altri sette poliziotti. Secondo stime ufficiali, l'ondata di violenza ha provocato oltre 1.400 vittime dall'inizio del 2008, 4.000 negli ultimi 18 mesi, nonostante dal dicembre 2006 siano oltre 36.000 i militari dispiegati in diversi stati del paese per combattere la criminalità. 31-05-2008 Italia. La crociata dell'Udc contro la fiera della canapa Vedere, toccare e parlare di tutto quello che ruota all'universo della canapa. E' questo l' obiettivo che si sono posti gli organizzatori di 'Cannabis tipo forte', la mostra-convegno sulla canapa in programma da ieri a domenica al Palanord di Bologna. Un'iniziativa al centro delle polemiche, alla quale ha gia' dichiarato guerra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla droga, Carlo Giovanardi, che ha proposto di vietare questo tipo di iniziative, e al centro di interpellanze parlamentari e di consiglieri regionali presentate dall'Udc. Gli organizzatori hanno respinto le polemiche, sottolineando che tutto si svolge nella massima legalita', presentando una serie di obiettivi e invitando a parlare nei loro convegni gli esponenti politici che li criticano. 'Noi parliamo soprattutto di uso medico della canapa - ha spiegato il vicepresidente dell'associazione, Michele Dagres - e dei suoi usi nella terapia del dolore. In Italia sono riconosciuti e autorizzati, ma e' vietata la coltivazione. Noi siamo contrari alla cultura dello sballo e non siamo certo quelli che dicono che drogarsi fa bene. Anzi combattiamo, anche all'interno della fiera, quelli che lucrano sul proibizionismo, bloccando gli spacciatori in accordo con la polizia e i carabinieri, che qui a Bologna stanno facendo un lavoro splendido, con controlli discreti, tesi a individuare ed arrestare gli spacciatori. Insomma, in qualche modo, con la nostra attivita', anche noi combattiamo la mafia'. In mostra, fra i padiglioni della fiera bolognese, ci sono articoli per fumatori, le piu' importanti banche dei semi europee e tutto quello che serve per la coltivazione domestica. Ma ci sono anche esempi dell'uso industriale della canapa, soprattutto in ambito tessile ed energetico. Grande curiosita', da quest'anno, per alcune aziende che producono generi alimentari con la farina di canapa: dai biscotti alla birra, dal pesto al basilico, fino alla cioccolata. 'Cannabis tipo forte' ha poi lanciato quest'anno l'idea della costituzione di 'Medical cannabis social club', per far ottenere la licenza adeguata a gruppi di malati, per le piantagioni collettive, sul modello di quanto avviene in Spagna e in Olanda. La mostra 'Cannabis tipo forte' in corso a Bologna e' "apparentemente border line ma, opportunamente verificata, potrebbe essere oltre i limiti della legalita'". A denunciarlo il capogruppo dell'Udc in Regione Emilia Romagna e consigliere comunale, Silvia Noe', che fa sapere di essere stata anche quest'anno a visitare la manifestazione "per verificarne il reale svolgimento rispetto allo scopo scientifico e terapeutico che si ripropone". "La mia percezione - fa sapere Noe'- e' che c'e' poco di terapeutico e molto invece di commerciale e di cultura dello sballo. Sono presenti espositori italiani ed internazionali che vendono bevande eccitanti, semi di piante illegali, attrezzature sofisticate per coltivare in casa piante e funghi, kit completi per sniffare cocaina e su richiesta anche 'qualcosa d'altro'". "Per questa ragione martedi' portero' il caso in consiglio comunale, sempreche' non venga ulteriormente censurata, ma nel frattempo invito Cofferati che ha autorizzato questa mostra di cui oggi si dichiara preoccupato, a visitarla e a rendersi conto di persona". Secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini non e' nient'altro che un appuntamento per 'favorire la cultura dello sballo e veicolare l'idea che drogarsi non solo non fa male, ma e' bello'. Casini, insieme al deputato dell'Udc Gian Luca Galletti, si e', infatti, rivolto con un'interpellanza urgente al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro del'Interno per sottolineare 'l'inopportunita' di ospitare una fiera come questa' in 'uno spazio pubblico'. I due parlamentari ricordano poi come l'ideatore dell'evento Fabrizio Cinquini sia 'agli arresti domiciliari per la seconda volta' con l'accusa di 'coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti'. L'ufficio stampa del Comune di Bologna fa sapere, comunque, di non essere a conoscenza di questa protesta dell'Udc e di non aver ricevuto lamentele da parte di cittadini o istituzioni per lo svolgimento dell'evento dedicato alla 'Cannabis'. 31-05-2008 E.Romagna. Polemiche sulle nomine sui Sert "Una disposizione che consentira' a chiunque di avere un incarico direttivo delicatissimo nell'ambito dei Sert al di la' di qualunque requisito professionale e di qualunque merito". Con queste dichiarazioni i consiglieri di Forza Italia - Pdl della Regione Emilia Romagna hanno voluto criticare la norma contenuta nella delibera di Giunta regionale n. 698 del 7 aprile 2008 che approva il 'Programma regionale Dipendenze Patologiche - obiettivi 2008 - 2010'. Infatti, "diventa cosi' evidente che per la Giunta regionale di sinistra guidata da Vasco Errani per avere responsabilita' importanti in sanita' e' piu' rilevante avere amicizie influenti piuttosto che avere conseguito requisiti professionali riconosciuti, maturato adeguata esperienza e conseguito risultati. Il contrario di quella meritocrazia di cui il Partito Democratico si riempie tanto la bocca, ma che invece nei fatti non vuole applicare". Sull'argomento i consiglieri azzurri hanno anche presentato un'interrogazione (primo firmatario Villani) "nella quale - afferma Marco Lombardi - si valuta che tali funzioni sono particolarmente delicate e pertanto di norma spettano a figure aventi incarichi di direzione in ambito sanitario con elevate qualifiche professionali ed esperienze nello specifico settore". I consiglieri azzurri vogliono pertanto sapere dalla Giunta regionale "se ha valutato che l'attribuzione del suddetto incarico per delicate funzioni programmatiche, di coordinamento e di salvaguardia delle specificita' metodologiche nell'ambito dei SerT, potra' spettare a figure che non hanno incarichi di direzione in ambito sanitario e nemmeno elevate qualifiche professionali ed adeguata esperienza nel settore, con piu' che probabile pregiudizio riguardo la garanzia della qualita' dei servizi. E ancora, "se ci sono o saranno comunque stabiliti parametri cui si dovranno attenere le direzioni aziendali nell'individuazione della figura incaricata oppure se queste saranno pienamente libere di attribuire l'incarico a chi piu' gli aggrada al di la' dei requisiti professionali e dell'esperienza maturata nel settore delle tossicodipendenze". 31-05-2008 Italia. Sanita' penitenziaria alle Asl? Caligaris: seri rischi per i detenuti tossicodipendenti 'Il passaggio alle aziende sanitarie locali della medicina penitenziaria comporta una serie di problemi relativi all'assistenza dei detenuti. In particolare rischia di determinare una sperequazione di trattamento per gli ammalati, specialmente per quelli che potrebbero accedere alle pene alternative in quanto tossicodipendenti con doppia diagnosi. Bisogna infatti quantificare l'investimento che la Regione intende fare per garantire la collaborazione con le Comunita' terapeutiche evitando logiche ragionieristiche improntate al risparmio'. Lo sostiene in una nota la consigliera regionale della Sardegna, Maria Grazia Caligaris (Partito Socialista), in riferimento al definitivo passaggio avvenuto ieri con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del decreto. 'Le continue denunce sulle condizioni di salute dei detenuti richiedono quindi di porre mano immediatamente alle norme attuative del decreto con specifico riferimento al personale sanitario convenzionato e alle comunita' terapeutiche ma impone di rendere al piu' presto fruibile il reparto per detenuti nell'ospedale 'Santissima Trinita' a 15 anni di distanza dalla legge che ne ha sancito l'istituzione alleggerendo cosi' anche il carico di lavoro degli agenti per le traduzioni e i piantonamenti'. 'Occorre affrontare subito le criticita' sollecitando inoltre il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria a limitare i flussi di detenuti nelle carceri sarde e in particolare a Buoncammino dove si registra una presenza di 442 ristretti e un grave problema di insufficienza di Agenti di Polizia Penitenziaria. Il sovraffollamento della sezione femminile, dove ci sono prevalentemente immigrate con problemi di compatibilita' ambientale, contrasta fortemente con l'inadeguato numero di agenti donne'. 'Non si puo' infine ritenere che sia sufficiente trasferire la medicina penitenziaria alle Asl per renderla automaticamente vicina ai bisogni se non ci sono strumenti idonei per affrontare le questioni problematiche. Se il carcere non funziona, l'intera societa' rischia di andare il tilt perche' il recupero di chi ha sbagliato non puo' avvenire esclusivamente con la punizione'. 31-05-2008 Usa. La 'Ndrangheta si conquista un posto nella lista nera della Casa Bianca La Casa Bianca ha inserito ieri ufficialmente la 'Ndrangheta nella lista nera delle principali organizzazioni dedite al narcotraffico. Il provvedimento consentira', tra le varie cose, di congelare i beni americani degli appartenenti alla organizzazione. Nel documento la Casa Bianca afferma di 'apprezzare il sostegno e la cooperazione dei governi stranieri nel giungere a queste designazioni e quest'anno desideriamo ringraziare in modo particolare il governo italiano per quanto riguarda la designazione della 'ndrangheta'. La lista nera, il 'Foreign Narcotics Kingpin Designation Act, e' stata arricchita quest'anno con i nomi di quattro individui e tre organizzazioni (compresa la 'ndrangheta) portando il totale della lista a 75 nomi. Tra le organizzazioni inserite oggi nella lista ci sono anche il PKK (il partito separatista curdo) e il gruppo criminale messicano guidato dal Beltran Leyva. Durante una recente visita in Italia il vice-ministro della giustizia americano Mark Philip aveva spiegato che la 'ndrangheta e' diventata una crescente minaccia soprattutto nel Nord-Est degli Stati Uniti. 'Sta diventando una minaccia molto seria al rispetto della legge. E' un gruppo che sta aumentando il suo potere e la cui minaccia non intendiamo sottovalutare'. La lista nera, conosciuta come 'Kingpin Act', e' stata creata nel 1999 negli Usa per prendere di mira le grandi organizzazioni non americane dedite al traffico di droga al fine di colpirle anche sul piano finanziario negando loro accesso al sistema finanziario americano ed offrendo uno strumento per congelare i beni delle persone collegate a tali gruppi criminali. I quattro individui inseriti quest'anno nella lista sono l'afgano Haji Asad Khan Zarkari Mohammadhasni, il venezolano Hermagoras Gonzalez Polanco, il turco Cumhur Yakut e il messicano Marcos Arturo Beltran Leyva. L'inserimento della 'ndrangheta nella lista nera Usa e' stato oggetto di consultazioni e coordinamento tra il governo italiano e le autorita' americane. Da adesso in poi se una persona sara' qualificata come associata alla 'ndrangheta dal Ministero del Tesoro americano tutti i suoi beni sotto la giurisdizione statunitense potranno essere congelati. 31-05-2008 Italia. Si toglie la vita poliziotta penitenziaria arrestata per possesso di droga Fabrizia G., 44 anni, poliziotta penitenziaria arrestata l'altro giorno a Cosenza per essere stata trovata in possesso di 9 chili di droga si e' suicidata nel carcere di Castrovillari, dove era reclusa. La donna e' stata trovata impiccata in cella. La poliziotta penitenziaria avrebbe cosi' eluso la sorveglianza a vista che era stata disposta nei suoi confronti: a controllare la donna proprio per evitare eventuali iniziative suicide vi sarebbero state infatti due agenti penitenziari. 01-06-2008 Italia. Mantovano: presto la stretta su chi guida sotto effetto di droghe e alcool "Prima i clandestini, poi la stretta riguardera' chi guida ubriaco o sotto l'effetto di droga". Lo dichiara Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno con delega alla pubblica sicurezza, in una intervista a 'QN'. "Stiamo trasformando quella che e' un'aggravante in un'ipotesi autonoma di reato". Per quanto riguarda i tempi di intervento sul piano della sicurezza, Mantovano crede che "in autunno si potra' fare qualche passo decisivo" dato che "i prossimi due mesi saranno occupati dal pacchetto sicurezza". Secondo il sottosegretario si potra' rendere certa la pena intervenendo "sulla legge Gozzini, con una rimodulazione per cui tanto piu' si commettono reati tanto meno si potra' usufruire dei benefici, permessi premio, condoni e quant'altro", e a suo giudizio inoltre "non ci sono troppi detenuti, ma solo pochi penitenziari". 01-06-2008 Italia. Fumare in auto anche con finestrino aperto fa superare soglia polveri sottili Il fumo di sigaretta in macchina incide sulla qualità dell'aria che respirano i passeggeri, perchè fa aumentare i livelli di polveri sottili oltre i limiti di legge anche in presenza di una buona ventilazione: lo dimostra una ricerca del gruppo Prevenzione Danni da Fumo della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano. Lo studio, che ha misurato l'inquinamento prodotto da una sola sigaretta all'interno dell'abitacolo di un'auto, è stato presentato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco (World no Tobacco Day), davanti a 300 studenti delle scuole superiori di Milano e provincia. Le rilevazioni sono state fatte su una macchina con impianto di condizionamento dotato di filtri antiparticolato (in grado di abbattere quasi l'80% delle polveri) e ha misurato le concentrazioni di PM1, PM2,5 e PM10 lungo un tragitto di alcuni chilometri e in tre diverse condizioni: con impianto di condizionamento automatico in funzione e finestrini chiusi, con finestrino lato fumatore aperto per circa 1/4 e infine con finestrino lato fumatore completamente aperto. Gli strumenti per la misurazione sono stati montati sul sedile posteriore all'altezza del naso di un eventuale bambino trasportato. I risultati sono diversi a seconda delle condizioni. Con l'impianto in funzione e i finestrini chiusi una sigaretta fumata per circa 8 minuti ha provocato un picco di oltre 500 microgrammi per metro cubo dei PM2,5 e PM10 (rispettivamente oltre 75 volte e 45 volte il basale): il valore limite per il PM10 da non superare per piú di 7 volte all'anno è infatti di 50 microgrammi, per il PM2,5 il valore di riferimento, ancora in via di definizione, dovrebbe essere stabilito a 25 microgrammi. Il livello di PM1 nella macchina è invece arrivato a oltre 300. Con condizionamento in funzione e finestrino lato fumatore semi-aperto, nonostante il ricambio d'aria aumentato, le concentrazioni delle tre classi di polveri sono aumentate fino a 60-80 microgrammi per metro cubo, sempre al di sopra dei limiti di legge. Anche con condizionamento attivo e finestrino completamente aperto le concentrazioni nei sedili posteriori sono aumentate considerevolmente, superando ancora i limiti. Dunque le concentrazioni hanno raggiunto valori superiori alle soglie di legge anche nelle condizioni migliori di ventilazione. La Fondazione IRCCS, che ha condotto la ricerca, ha deciso di offrire autonomamente un servizio di assistenza ai fumatori ricoverati, in grado di far fronte alle possibili crisi di astinenza e di offrire un supporto qualificato di tipo psicologico e farmacologico. Il servizio è stato costruito secondo le linee guida internazionali contro il tabagismo. L'Istituto mette a disposizione dei pazienti che vogliono smettere di fumare la terapia sostitutiva nicotinica gratuita. I costi del servizio sono stati assunti dal'amministrazione e il contributo della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha permesso di dedicare al servizio psicologi specializzati. Ai cittadini che vogliono smettere di fumare è rivolto il Centro Antifumo, dove si svolgono visite ambulatoriali tre pomeriggi la settimana, con prenotazione e impegnativa del medico, solo pagando il ticket. 01-06-2008 Olanda. Sono per lo piu' stranieri i consumatori di funghi allucinogeni Ad Amsterdam sono in gran parte stranieri e giovani al di sotto dei 24 anni i consumatori di funghi allucinogeni. Lo dicono le statistiche pubblicate dall'ufficio comunale della sanita'. Reperiti nei cosiddetti 'smart shop', negozi dove e' possibile acquistare prodotti naturali in grado di provocare effetti allucinogeni, presto tuttavia questi funghetti sono destinati a scomparire dal mercato olandese, visto che a fine aprile il governo ha annunciato una proposta di legge per metterli al bando. Nel corso del 2007, solo ad Amsterdam, i medici sono dovuti intervenire 149 volte per soccorrere consumatori di funghi allucinogeni. Un'ottantina di giovani sono stati portati all'ospedale. La maggioranza dei consumatori sono risultati turisti stranieri (50% dei quali al di sotto dei 24 anni). 02-06-2008 Usa. Fumano uno spinello alla premiazione Mtv Come ogni anno, gli Mtv Movie Awards hanno dato scandalo: i due conduttori, Seth Rogen e James Franco, co-star in Pineapple Express, hanno fumato uno spinello sul palco (che poi si e' rivelato finto), prima di annunciare il premio per miglior film dell'estate. Rogen, gia' protagonista di Molto incinta, non ha mai nascosto, sul set e nella vita privata, il suo utilizzo di marijuana, ma la gag sarebbe stata scritta dagli autori del programma e lo spinello sarebbe stato finto. Anche se le riprese della scena da parte delle telecamere di Mtv hanno fatto pensare esattamente il contrario. 'Era uno scherzo organizzato da Mtv - ha detto James Franco dopo che la performance ha lasciato sbalordita l'audience -, ma all'ultimo minuto hanno detto che non l'avremmo potuto fare'. Nonostante il network abbia deciso, all'ultimo minuto, di non trasmetterla, l'ordine e' arrivato troppo tardi e i due attori hanno acceso lo spinello sul palco, mentre le telecamere non hanno ripreso la scena, allontanandosi prima a mostrare tutto il palco e poi i volti stupiti degli spettatori. Robert Downey jr, inquadrato prima che venisse annunciata la vittoria del suo film, ha mostrato un'espressione sbalordita, come la cantante Rihanna. Quando ha ricevuto il popcorn d'oro, l'attore, che si e' curato in clinica per la dipendenza dalla cocaina, ha commentato: 'Grazie per questa presentazione intossicante'. 02-06-2008 Gb. La famiglia reale va in guerra ... alla droga Il principe William prenderà parte alle operazioni della Royal Navy contro i signori della droga nei Caraibi, scrive il Telegraph. Il principe, 25 anni, secondo nella linea di successione al trono, trascorrerà due mesi da sottotenente a bordo della fregata Type 23 'Iron Duke' pattugliando il Nord Atlantico. Ma cinque settimane saranno dedicate alla zona dei Caraibi, proprio durante la stagione degli uragani. Il vice ammiraglio Robert Cooling assicura che il principe verrà trattato come "qualsiasi altro giovane ufficiale" e a bordo della Iron Duke prenderà parte alle operazioni contro i sospetti trafficanti di droga. Il primogenito di Carlo d'Inghilterra inizierà la sua missione domani e tornerà in Gran Bretagna il 1 agosto. 02-06-2008 Brasile. La guerra alla droga si fa dura anche sui giornalisti...torturati Una reporter, un fotografo e un autista di un giornale di Rio de Janeiro sono stati sequestrati e torturati dalla 'milizia' che controlla la favela del Batan, nello zona occidentale della capitale carioca. Lo hanno annunciato ieri fonti della polizia brasiliana a piu' di 15 giorni dall'accaduto. Gruppi di para-poliziotti, le cosi' dette milizie, formati da agenti in servizio o pensionati, agiscono clandestinamente in 78 baraccopoli di Rio. Negli ultimi quattro anni hanno occupato in media una favela al mese. Uccidono i narcotrafficanti del 'morro' (collina sulla quale sorge la favela) e si sostituiscono a loro nella gestione della popolazione di baraccati che li paga per essere lasciati in pace. Il 14 maggio la reporter e il fotografo del quotidiano 'O Dia', che vivevano da due settimane nella favela per fare un reportage sulla milizia locale, sono stati sequestrati da dieci uomini incapucciati mentre si trovavano in un bar della favela, e poi ammanettati e torturati. I miliziani, che in piu' occasioni hanno dimostrato di essere poliziotti, hanno portato i due, il loro autista e un abitante della favela, in una casa, e li hanno sottoposti a un trattamento da dittatura militare, torturandoli con scosse elettriche e soffocandoli con sacchi di plastica. La direzione del giornale ha detto che tutti e tre i suoi dipendenti sono ora mantenuti in convalescenza in un luogo segreto. Non si conosce il destino del quarto uomo. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 codice IBAN: IT11O0616002817000007977C00 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------