====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 09-09-2008 al 15-09-2008 n.38/2008 (Anno VIII) ARTICOLI - Germania. Universita' di Wuerzburg studiera' l'uso di droghe fra i baby boomer - Nicotina senza dipendenza, e topolini senza pace NOTIZIE - Gb. Royal College of Physicians: eliminare il fumo entro il 2025 - Austria. Costa (Unodc): forte diffusione delle droghe sintetiche nei Paesi in via di sviluppo - Colombia. Storie di proibizionismo: due generali dell'Esercito e della Polizia accusati di narcotraffico - Messico. Storie di proibizionismo: 35 poliziotti a difesa di un carico di droga sparano all'Esercito e ai Federales - Usa. Lotta alla salvia divinorum - Belgio e Olanda i maggiori produttori/esportatori di ecstasy - Usa. Adolescenti dipendenti dall'antidolorifico - Italia. Anticipazione Dire: ddl del Governo per regolamentare la vendita dell'acetone - Italia. Pneumologi: legge Sirchia sempre meno rispettata - L'Italia impara dalla Colombia: a Como, esercito contro lo spaccio di droga - Italia. Genova. Convegno sulle stanze del consumo: "Dal Baluardo di Barcellona...alla citta' vecchia di De Andre'" - Italia. Contraddizioni del proibizionismo: i produttori di tabacco in trincea per difendere privilegi e finanziamenti - Usa. Storie di proibizionismo: droga e sesso in cambio di petrolio per i funzionari dell'amministrazione Bush - Afghanistan. Adnkronos: a rischio lotta al narcotraffico per crisi Russia-Nato - Italia. Ancora un detenuto tossicodipendente deceduto - Repubblica Domenicana. Revisione della legge sulle droghe - America Latina. Iniziative di lotta alla droga - Usa. Marijuana vs. malaria - Italia. Idv vuole vietare le sigarette per chi guida - Germania. Polizia chiude negozio di cioccolata alla marijuana - Usa. Cindy McCain e' 'una tossica', parola di medico - Colombia. Denaro e droga alle Farc anche da Chavez - Iran. Sempre in aumento la droga dall'Afghanistan - Turkmenistan. Guerra alla droga: uccisi venti poliziotti - Messico. Guerra alla droga: 24 persone uccise in un solo episodio - Italia. Ragazza morta dopo rave party, la linea sempre piu' 'dura' - Usa. Nuovo sistema per costruire una mappa del consumo di mentamfetamine ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 101 arresti - 329,057 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 199,483 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 129,574 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 112990 piante di cannabis - 66 giorni di detenzione ARTICOLI 12-09-2008 Germania. Universita' di Wuerzburg studiera' l'uso di droghe fra i baby boomer In base a un'indagine Usa, l'uso di droghe non e' un problema solo dei giovani. Se nel 2007 e' diminuito l'interesse delle persone sotto i 24 anni per cocaina, amfetamina e marijuana, il consumo di sostanze stupefacenti e' invece raddoppiato nella fascia 55-59 anni (al 4,1%), che e' la generazione dei loro genitori e nonni. Quest'incremento e' dovuto al fatto che molti dei cosiddetti baby boomer -nati tra il 1946 e il 1964 e cresciuti in epoca di rock and roll ed emancipazione sessuale- hanno continuato a fare uso di stupefacenti. Spiega il ministero della Sanita' statunitense: "La nostra preoccupazione che i baby boomer avrebbero continuato a usare droghe ha ottenuto conferme". I baby boomer sono dunque i candidati ideali per una ricerca sulla guida, di portata europea, e che in Germania verra' condotta dall'Universita' di Wuerzburg. Il progetto Druid ("Driving under the influence of drugs, alcohol and medicines"), cui partecipano 30 istituti di ricerca di 19 Paesi, e' finalizzato a misurare l'effetto dell'uso di droghe sugli automobilisti, e sara' utile nell'elaborazione di nuove norme stradali valide in tutta l'Unione Europea. L'ateneo di Wuerzburg cerca nella zona di Monaco consumatori abituali di cannabis e altre sostanze; 170 volontari si sono gia' annunciati per l'esperimento. Per quattro settimane dovranno girare con un BlackBerry (il computer portatile) e riempire un questionario ogni giorno, in cambio di 300 euro. Ai ricercatori interessa scoprire se c'e' chi si mette alla guida sotto gli effetti della droga; l'eventuale quantita' assunta; in quali circostanze e la frequenza. "Non invitiamo a consumare droghe; cerchiamo persone che gia' ne fanno uso", spiega Martina Walter del Centro interdisciplinare per le ricerche sul traffico dell'Universita' di Wuerzburg. "Non puntiamo il dito contro chi si droga ma nemmeno lo esaltiamo", precisa. Dal punto di vista legale, nessun problema per i partecipanti, scrivono le Procure di Monaco e Wuerzburg: le procure non accederanno ai dati personali dei volontari, e questi non potranno essere ceduti a terzi. Il progetto e' stato studiato anche dal punto di vista giuridico ed e' stata esclusa l'istituzione di una commissione etica, giacche' l'esperimento non comporta la cessione di sostanze stupefacenti. Il procuratore capo di Monaco, Christian Schmidt-Sommerfeld, chiarisce che non e' il consumo di droghe a essere punito, bensi' la loro acquisizione. Dice anche che guidare sotto l'effetto di droghe viola il codice stradale come la guida in stato di ubriachezza; l'unica differenza e' che per l'alcol sono stati fissati dei limiti e per le droghe illegali no. Rosa a Marca 12-09-2008 Nicotina senza dipendenza, e topolini senza pace Riceviamo e pubblichiamo. Una ricerca statunitense ha dimostrato che la nicotina non crea dipendenza fisica. A determinare la difficoltà nella cessazione dell’abitudine non sono fattori legati alla chimica della sostanza, ma psicosociali. Secondo gli studiosi, fumare una sigaretta agisce come rinforzo di un’esperienza piacevole, o come risarcimento in situazioni spiacevoli: è il fattore ambientale e comportamentale, insieme al significato attribuito al consumo, ad alimentare la dipendenza. I tabagisti sanno bene come la sigaretta possa rappresentare tanto un premio meritato (ad esempio dopo aver finito un lavoro, o aver fatto sesso), quanto una sorta di risarcimento minimo garantito per riequilibrare o smussare gli angoli di un’esperienza poco piacevole (perdere il treno, ricevere una brutta notizia). La sigaretta, anche nella gestualità con cui viene fumata, sottolinea una situazione, uno stato d’ animo, iconograficamente un modo d’essere. Uscire a fumare una sigaretta con qualcuno equivale a ribadire un rapporto di confidenza, oppure a volerlo instaurare. Andare a fumare una sigaretta da soli è una strategia utile a prendere tempo, a ritagliarsi un momento di pausa, di raccoglimento. Fumare la prima sigaretta al mattino serve a sancire l’inizio della giornata, magari a darsi coraggio. Fumare lavorando aiuta a concentrarsi su quello che si sta facendo, perché tutte le distrazioni vengono assorbite dall’automatismo del gesto. Insomma, la sigaretta è una parte di chi la fuma. Un elemento imprescindibile della sua identità. Per questo è difficile smettere: perché è come rinunciare a una parte del proprio corpo, del proprio spirito. Una parte molto utile e a cui ci si affeziona, per quanto dannosa possa risultare. Aneddoto personale: una delle volte che, chissà perchè, ho provato a smettere (e ho resistito eroicamente per quasi due giorni), ho rinunciato quando, tornando a casa alla sera, ho scorto in lontananza, nel buio, l’insegna luminosa di un distributore di sigarette. La scritta “T”, avvolta in quel blu rassicurante, mi è apparsa come una nave a un naufrago, scatenando una cascata di reminiscenze legate alla mia personale epica di tabagista: la ricerca spasmodica di monetine, i pellegrinaggi estivi o notturni alla ricerca di un tabaccaio, l’esultanza e il senso di soddisfazione nell’udire il tonfo compatto del pacchetto di droga che cade nel cassetto del distributore. Mi è venuta la malinconia. La malinconia di un amore che si è dovuto ingiustamente troncare. Ho ricominciato seduta stante. E mi sono sentito bene. Ora, cosa aggiunge di nuovo questa sensazionale ricerca? Sembrerebbe molto, invece nulla. A parte un po’ di topi di laboratorio torturati in più (purtroppo sì: il tutto si basa su esperimenti su topi). La nostra società medicalizzata e deterministica non riesce ad accettare che una questione come il consumo di “droga” sia in realtà determinata da elementi relativi, soggettivi e culturali. Abbiamo bisogno di formule matematiche, di rapporti causa effetto a cui sia impossibile sottrarsi. In realtà gli studi più avanzati sul consumo di sostanze (alcuni dei quali hanno ventanni e colpevolmente non sono stati mai tradotti in italiano) hanno da tempo messo in luce che la chimica di una “droga” conta solo fino a un certo punto, e che in condizioni socioculturali diverse, persino gli esiti psicotropi possono essere differenti: gli effetti di una droga sono socialmente appresi, non solo chimicamente determinati (si veda ad esempio Becker, Knipe, Zinberg). Lo stesso concetto di “dipendenza” viene messo in discussione, almeno nella sua intrinseca problematicità: a seconda del contesto e dell’epoca, alcune “dipendenze” sono stigmatizzate, altre indifferenti, altre ancora promosse (per citare solo gli autori più celebri Courthwright, Lindesmith, Peele, di nuovo Knipe; in italiano Verga). La “dipendenza” vera, quella contro cui i “tossici” combattono per uscire dal “tunnel”, non è mai fisica (sebbene sia originata, per alcune sostanze, dalla tolleranza; e sebbene possa causare forti malesseri psicosomatici) ma psicologica, e culturale. Ed è influenzata anche dalla percezione che la società “astinente” ha del “drogato”: è infatti la società a stabilire quale dipendenza sia più dannosa, e perché; ed è la società a identificare chi sia “tossico”, e perché, al di là del danno reale che il “drogato” causa a sé stesso o ad altri. Ecco perchè sostenere che, in determinate circostanze, è possbilie utilizzare sostanze come l’eroina in maniera controllata (senza cioè compromettere la “normalità” delle relazioni o del lavoro), sembra assurdo, al limite della connivenza con il narcotraffico: in realtà è vero, come dimostrano gli studi del King’s College di Londra sponsorizzati dalla JRF, o quelli dell’Università di Amsterdam sulla cocaina. Il fatto che sia possibile, chiaramente, non significa che sia semplice o auspicabile: è possibile andare a 300 allora in autostrada e sopravvivere, ma è meglio non farlo. Insomma, lasciamo perdere i poveri topi da laboratorio: sulle droghe possono dire poco che già non si sappia, a voler cercare bene, e per davvero, senza pregiudizi morali o ideologici. Luca Borello e' ricercatore e documentalista su sostanze e dipendenze Luca Borello -------------------------------------- NOTIZIE 09-09-2008 Gb. Royal College of Physicians: eliminare il fumo entro il 2025 Eliminiamo completamente il fumo entro il 2025: e' questo l'appello lanciato oggi al governo di Londra dal Royal College of Physicians britannico, il piu' vecchio ed illustre istituto di medicina del Regno. Secondo il college, per vincere definitivamente la lotta contro il fumo sarebbe necessario implementare contemporaneamente una serie di misure radicali, da un aumento esponenziale delle tasse sulle sigarette all'introduzione di pene piu' severe nei confronti dei contrabbandieri fino alla promozione dei medicinali per smettere. Nel suo rapporto appena pubblicato, l'istituto afferma che nonostante i progressi fatti negli ultimi 10 anni e la recente introduzione del divieto al fumo nei luoghi pubblici, il fumo in Gran Bretagna continua a fare piu' vittime di qualsiasi altro fattore 'evitabile'. Sono circa 10 milioni, ovvero il 22%, gli adulti britannici che fumano e 100.000 di essi ogni anno muoiono per cause legate al vizio. Introducendo una serie di misure draconiane, affermano tuttavia gli autori del rapporto, la Gran Bretagna 'avrebbe il potenziale di rendere il Paese completamente libero dal fumo entro i prossimi 20 anni'. Tra i severi provvedimenti auspicati vi e' l'aumento del 10% ogni anno della tassa sui prodotti a base di tabacco e limitare la loro vendita a negozi muniti di licenza il cui ingresso sia vietati ai minori. Le pene per il contrabbando dovrebbero, secondo il college, diventare equivalenti a quelle inflitte ai trafficanti di droga ed imposte anche a coloro che, illecitamente, vendono sigarette ai bambini. 09-09-2008 Austria. Costa (Unodc): forte diffusione delle droghe sintetiche nei Paesi in via di sviluppo L'abuso di droghe sintetiche e' in forte aumento nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nel Sud-est asiatico e in Medio Oriente, mentre risulta stabile in Nord America, Europa e Oceania. E' quanto emerge del rapporto annuale sul consumo di anfetamine, metanfetamine ed ecstasy dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta contro la Droga e il Crimine (Unodc), presentato oggi a Bangkok. 'Le droghe sintetiche sono erroneamente ritenute innocue', ha detto il direttore esecutivo dell'Unodc, Antonio Maria Costa, presentando il rapporto. Ne deriva 'un atteggiamento tollerante e talvolta indulgente nelle politiche di prevenzione e controllo con la sola reale conseguenza di rallentare le azioni veramente necessarie', ha aggiunto, ricordando l'alto rischio di dipendenza e i gravi disturbi mentali e danni cerebrali che queste sostanze possono provocare: paranoia, collasso, violenza, ed emorragie interne sono tra gli effetti piu' comuni. Il consumo di queste sostanze, su base annuale, supera quello di cocaina ed eroina assieme. Secondo l'Unodc, il mercato mondiale degli Ats (sostanze stimolanti del tipo delle anfetamine) si aggira sui 65 miliardi di dollari considerando sia il commercio all'ingrosso che quello al dettaglio. A livello globale, la produzione di Ats sembra essersi stabilizzata attorno alle 500 tonnellate l'anno. Dati particolarmente allarmanti per l'Arabia Saudita, dove nel 2006 sono state sequestrate piu' di 12 tonnellate di anfetamine (la maggior parte sotto forma di Captagon), pari a un quarto del totale delle sostanze sequestrate a livello mondiale. Ancora in crescita nel 2007, quando l'ammontare complessivo dei sequestri ha toccato le 14 tonnellate. In Sud Africa e' notevolmente cresciuto il numero di laboratori per la preparazione di metanfetamine sequestrate negli ultimi cinque anni, in linea con l'aumento registrato nel consumo domestico. Secondo Costa, le droghe sintetiche oggi non costituiscono piu' un 'lavoro a domicilio' come dieci anni fa, ma rappresentano un ingente business controllato dalla criminalita' organizzata'. 09-09-2008 Colombia. Storie di proibizionismo: due generali dell'Esercito e della Polizia accusati di narcotraffico Settimana nera per gli alti ufficiali di esercito e polizia in Colombia. Dopo l'arresto giorni fa del generale dell'esercito Rito Alejo Del Rio per i suoi presunti legami con i paramilitari, un altro generale colombiano, questa volta della polizia nazionale, e' nella bufera. Si tratta di Jesus Antonio Gomez Mendez, capo della polizia nei dipartimenti di Cauca, Valle e Narino (sud-est del paese), che e' stato sospeso dall'incarico per il suo presunto coinvolgimento in un inchiesta sul narcotraffico. Nei confronti di Gomez Mendez, rende noto oggi la stampa di Bogota', non ci sarebbe per il momento nessuna indagine in corso, ma il suo nome, insieme a quello del generale Marco Antonio Pedreros, e' saltato fuori in un'intercettazione telefonica tra membri della potente organizzazione di Daniel Rendon Herrera, detto 'Don Mario'. Nell'ambito della stessa inchiesta sono gia' finiti in carcere un rappresentante di una societa' di sicurezza privata e due pm, tra cui Guillermo Leon Valencia Cossio, fratello del ministro degli Interni del governo di Alvaro Uribe, Fabio Valencia Cossio. Su questo punto e' fra l'altro insorta l'opposizione del Polo democratico alternativo, che ha chiesto in Senato le dimissioni del ministro dell'Interno. Nelle settimane scorse il generale Pedreros aveva lasciato volontariamente l'incarico di comandante della polizia in due dipartimenti del centro-nord del paese per, ha assicurato l'interessato, 'non influenzare le indagini'. 09-09-2008 Messico. Storie di proibizionismo: 35 poliziotti a difesa di un carico di droga sparano all'Esercito e ai Federales Militari dell'esercito messicano e agenti della polizia federale hanno sostenuto uno scontro a fuoco con un folto gruppo di agenti della polizia municipale di Torreon (Stato di Coahuila), al termine del quale sono stati arrestati cinque narcotrafficanti e 35 poliziotti municipali, che stavano cercando di proteggere un furgone carico di droga con targa statunitense. La violenta sparatoria, riferiscono i media locali, ha causato ieri sera un morto e cinque feriti, oltre all'arresto in massa dei poliziotti (cinque erano donne), che sono stati messi a disposizione della Procura generale della repubblica (Pgr). Secondo il ministero della Pubblica sicurezza (Ssp), la polizia federale aveva rintracciato il furgone durante la notte, trovando al suo interno 'diversi pacchi di cocaina e marijuana', ma 'accortisi di questa ispezione, due agenti di pattuglia della polizia municipale hanno tentato di avvisare i cinque presunti trafficanti'. Lo scontro a fuoco si e' verificato quando l'esercito e la polizia federale, durante il trasferimento dell'automezzo con la droga, si sono trovati la strada sbarrata da decine di pattuglie della municipale. Il governatore dello Stato, Humberto Moreira Valdes, ha segnalato che 'da oltre un anno la Procura ha presentato al sindaco di Torreon, Jose Angel Perez, un rapporto riguardante i legami tra la polizia municipale e il crimine organizzato'. Intanto in provincia di Villahermosa (Stato di Tabasco), l'esercito e la Pgr hanno arrestato nove tra comandanti e agenti della Direzione di sicurezza pubblica municipale, accusati di ricevere 8.000 pesos al mese (537 euro) per servire il Cartello del Golfo. Gli agenti federali stanno indagando a fondo anche su Lorena Gonzalez Hernandez, membro della banda de La Flor, che ha sequestrato Fernando Marti, figlio di 14 anni di un imprenditore ucciso, nonostante la famiglia avesse pagato il riscatto. Le indagini hanno mostrato che la donna apparteneva alla polizia giudiziaria federale, poi diventata l'Agenzia federale investigativa (Afi), e che proprio lei ha organizzato il falso posto di blocco dove poi e' avvenuto il rapimento. 10-09-2008 Usa. Lotta alla salvia divinorum Una nuova droga preoccupa le autorita' statunitensi. E attira, sempre piu' numerosi giovani e giovanissimi. E' la Salvia Divinorum, pianta allucinogena della famiglia della Menta. La si trova piuttosto facilmente online o in alcuni negozi disseminati negli Stati Uniti. E venderla non e' reato. Almeno fino ad oggi. E per i piu' curiosi, You Tube provvede ad illustrare cosa succede a chi assume questo tipo di salvia. 'Fumarla provoca un effetto indefinibile, rilassante e psichedelico', spiega Daniel Siebert, californiano, uno dei pionieri della produzione di Salvia Divinorum. In effetti, questo stupefacente si differenzia da tutti quelli che stanno caratterizzando il Terzo Millennio. Non e' una droga da party, non eccita, non esalta. Ma puo' portare comunque alla morte. Nel 2006 uno studente di 17 anni del Delaware si suicido' proprio in un periodo in cui stava facendo uso di salvia, che fu prontamente bandita dallo stato del Delaware. Ora che il consumo cresce in maniera esponenziale, anche altri Stati stanno pensando di proibirla. In Texas i video di You Tube hanno spinto le autorita' all'adozione di norme restrittive sul suo uso. La stretta sulla Salvia Divinorum, oltre ad allarmare gli 1,8 milioni di americani che hanno confessato di averla provata, rischia di ostacolare chi con la salvia vuole combattere le malattie mentali. La pianta infatti e' oggetto di accurate ricerche da parte di medici e scienziati, convinti delle sue potenzialita' benefiche. 'Se noi trovassimo una sostanza che blocca gli effetti collaterali negativi della salvia conservando quelli positivi - spiega il Dr. Brian Roth dell' Universita' della Nord Carolina - avremmo la certezza che malattie come l'Alzheimer, la depressione e la schizofrenia sono eliminabili'. 10-09-2008 Belgio e Olanda i maggiori produttori/esportatori di ecstasy La rete di collaborazione criminale di Olanda e Belgio da' vita alla piu' grande joint venture del pianeta per la produzione e l'esportazione di droghe sintetiche. In particolare dai laboratori del Belgio - che diventa cosi' il secondo produttore mondiale dopo la vicina Olanda - escono il 12% di ecstasy e il 10% di anfetamine, che, secondo quanto dice Verner Verbruggen, il commissario che coordina la lotta contro le droghe sintetiche in Belgio, vengono prodotte 'per l'80% nelle province di Anversa (la citta' portuale nel nord del Paese) e in quella del Limburgo, non lontano dalla frontiera olandese'. Alla luce del rapporto sulla droga pubblicato ieri dalle Nazioni Unite, Verbruggen spiega sul quotidiano belga 'De Morgen' che 'la localizzazione dei laboratori in Belgio non e' casuale', considerando l'importanza dei porti nei due Paesi interessati. La rete criminale belgo-olandese, precisa 'De Morgen', e' flessibile, si delocalizza con laboratori in Indonesia e in Birmania, in quanto l'uso di anfetamina ed ecstasy e' sempre piu' popolare in Asia mentre l'interesse in Europa sembra diminuire. Le pillole sono destinate all'Europa ma anche a Canada, Messico, Australia e Medio Oriente. Tuttavia, per il commissario belga 'negli ultimi anni e' diventato molto piu' difficile ottenere la materia prima per produrle via i canali di rifornimento dell'industria farmaceutica, ora ci si rifornisce nei negozi 'fai da te', per l'acquisto di solventi come etanolo e metanolo, a cui si aggiungono prodotti illegali che si trovano in Russia e in Cina' 10-09-2008 Usa. Adolescenti dipendenti dall'antidolorifico Uno sballo a poco prezzo, particolarmente insidioso per gli adolescenti. La sensazione regalata dall'antidolorifico oppiaceo ossicodone, assunto al posto degli stupefacenti 'classici', e' particolarmente forte per i teenager. Che, dunque, rischiano piu' degli altri di cadere nella spirale della dipendenza. Lo rivela uno studio condotto da Yong Zhang della Rockefeller University di New York (Usa), pubblicato oggi su 'Neuropsychopharmacology'. La ricerca e' stata realizzata su un modello animale, e ha messo a confronto le reazioni di esemplari adolescenti e adulti all'oppioide, il cui abuso fra i giovani rappresenta un problema crescente, specie negli Stati Uniti. Si tratta di un fenomeno che inizia spesso nei primi anni dell'adolescenza o subito dopo, e sembra aver in parte rimpiazzato - almeno negli States - il ricorso ad altre sostanze stupefacenti, dalla cocaina all'eroina. Se infatti fra i giovani americani l'uso di droghe fuori legge e' sceso del 24% negli ultimi anni, l'abuso di farmaci da prescrizione (come quelli a base di idrocodone e ossicodone) si e' moltiplicato: il 10% degli alunni piu' grandi dei licei statunitensi ammette di farne uso, in cerca di sballo. Benche' ormai sia noto che l'abuso di ossicodone spesso inizia proprio sui banchi di scuola, finora si sapeva poco sugli effetti di questa sostanza per il cervello in fase di sviluppo degli adolescenti. Ora il gruppo di Zhang ha scoperto che i topolini 'adolescenti' tendono ad autosomministrarsi meno ossicodone rispetto agli animali adulti, indizio dell'aumentata sensibilita' al farmaco dei giovani animali. Non solo: i topi esposti alla molecola durante l'adolescenza sono anche piu' sensibili alla droga se vengono riesposti a questa sostanza una volta adulti. Questi risultati, spiegano gli studiosi, suggeriscono che l'ossicodone scatena modificazioni funzionali nel cervello degli adolescenti, che si conservano molto a lungo. Una migliore comprensione di queste alterazioni, che alla fine portano alla dipendenza, potra' aiutare a mettere a punto nuove terapie per quanti gia' sono schiavi di questo antidolorifico. 11-09-2008 Italia. Anticipazione Dire: ddl del Governo per regolamentare la vendita dell'acetone Giro di vite del governo sugli 'ingredienti' necessari alla produzione di sostanze stupefacenti: chi le commercia illegalmente rischia cinque anni di carcere e pesanti sanzioni. E' questa, in sintesi, la novita' del disegno di legge che sara' presentato oggi in Consiglio dei ministri, schema del ddl che la Dire anticipa. Si parla di sostanze chimiche, spiega la relazione allegata al provvedimento, "largamente impiegate nei circuiti commerciali per usi industriali": solventi per vernici, profumi, prodotti per l'igiene, tanto per fare alcuni esempi. Queste sostanze -basti pensare all'acetone per unghie- non hanno proprieta' stupefacenti o psicotrope, "tuttavia sono indispensabili ai narcotrafficanti per la produzione su vasta scala di droghe, soprattutto per l'estrazione e la raffinazione di cocaina ed eroina e per la fabbricazione di amfetamine". Nasce da questi presupposti il ddl "Delega al governo per il riordino, l'attuazione e l'adeguamento alla vigente normativa comunitaria, delle disposizioni in tema di precursori di droghe". L'Europa, dal canto suo, ha stilato una lista di precursori il cui impiego -per essere lecito- "deve essere soggetto ad autorizzazioni e controlli" al di fuori dei quali "la produzione, il commercio ed in alcune ipotesi la sola detenzione devono intendersi illegali". Lo scopo, spiega si legge sempre nella relazione, e' quello di impedire ai narcotrafficanti (che gestiscono il traffico delle sostanze stupefacenti dai paesi di origine) di "approvvigionarsi, presso i paesi produttori (prevalentemente europei) di sostanze chimiche essenziali alla fabbricazione di droghe". Insomma, con questa mossa si fa un passo in piu' nella complessiva strategia di "riduzione dell'offerta". L'atto intende adeguare la normativa nazionale (anche nella parte sanzionatoria) alle disposizione comunitarie. Ecco, in particolare, le novita' introdotte. Con il nuovo disegno di legge il governo viene delegato ad adottare (articolo 1), entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, "uno o piu' decreti legislativi" recanti le disposizioni in tema di "precursori di droghe". Con questa definizione si indicano le sostanze chimiche frequentemente utilizzate per la fabbricazione illecita di stupefacenti e sostanze psicotrope: tra queste, Fenilacetone, Isosafrolo, Efedrina, Ergometrina, Ergotamina, Acido lisergico, Anidride acetica, Acido fenilacetico, Acido antranilico, Piperidina, Permanganato di potassio Acido cloridrico e diversi altri componenti utilizzati per la creazione di droghe sintetiche come per esempio l'Ecstasy. La delega prevede "l'attuazione e l'adeguamento della normativa interna" rispetto a queste sostanze "ai regolamenti comunitari". All'articolo 2, nel quale vengono stabiliti i principi e i criteri direttivi della delega legislativa, si prevede la definizione delle "modalita' di rilascio, sospensione e ritiro della licenza" per l'utilizzo di queste sostanze. Viene poi stabilita la regolamentazione del "registro degli operatori", delle transazioni intracomunitarie e "con Paesi terzi" di queste sostanze e delle "attivita' di vigilanza e ispezione". L'aspetto interessante riguarda le sanzioni, previste al punto 2 dell'articolo 2 della legge. L'illecita immissione sul mercato, l'importazione ed esportazione di questi ingredienti per la produzione delle droghe, viene sanzionata come un 'delitto' e punita con la reclusione fino a cinque anni e la multa sino a 3.000 euro. Le sanzioni aumentano se questi illeciti sono effettuati da chi e' legittimato ad operare con sostanze stupefacenti o con "precursori" di droghe. Anche chi impedisce e ostacola le attivita' di vigilanza, controllo e ispezione rischia l'arresto sino ad un anno e ammende da 300 a 3.000 euro. Sanzioni pecuniarie sino a 6.000 euro sono previste anche per chi non rispetta gli obblighi di comunicazione, documentazione ed etichettatura di questi componenti. Particolare attenzione dovra' essere posta all'obbligo di comunicare alla 'Direzione nazionale per i servizi antidroga' le transazioni verso i Paesi extracomunitari che necessitano di adeguato monitoraggio, ai fini di "prevenire e reprimere il traffico illecito". Nel ddl e' indicata infine la possibilita' di procedere, per le "ipotesi delittuose" ad arresti e sequestri "ritardati", e anche la configurabilita' del reato associativo "ex articolo 74 del testo unico". 11-09-2008 Italia. Pneumologi: legge Sirchia sempre meno rispettata Il fumo resta il nemico numero uno per i nostri polmoni e soprattutto quelli dei giovani, giovanissimi: se la legge 'tutela della salute dei non fumatori' ha nel 2005 contribuito a ridurre del 6% il consumo di sigarette, questa percentuale e' rimasta invariata nel 2007, per cui occorrono piu' controlli. E' il messaggio che viene dal nono Congresso Nazionale della Pneumologia Uip, promosso a Genova da SIMeR (Societa' Italiana Medicina Respiratoria), AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri) e FIMPST (Federazione Italiana Malattie Polmonari e Sociali e la Tubercolosi) con le associazioni dei pazienti. "Quel che piu' ci preme e' l'allarme salute a seguito del numero sempre crescente di fumatori giovani" osserva Antonino Mangiacavallo, Presidente della Fimpst, per il quale "a tre anni dalla legge Sirchia abbiamo constatato come nell'ultimo anno sia diminuita la sensibilita' e il rispetto in ottemperanza ai suoi contenuti: ci vuole la certezza della sanzione per difendere il diritto alla salute". Secondo i pneumologi bisogna coinvolgere la scuola e l'universita' per dissuadere i giovani dal fumo ed educarli a un concreto stile di vita. Con la legge Sirchia del 2003 fra le piu' severe e copiate - e' stato il leit-motiv del Congresso - l'Italia e' stata uno dei primi paesi della Ue a regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi tutti i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell'ospitalita'. Pero' - ecco la forte lamentela dei pneumologi - negli ultimi anni ci stati pochi controlli. "In sostanza - ha detto il Direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss, Piergiorgio Zuccaro - la legge ha fatto quello che doveva fare: ma non si e' andati oltre ed il numero dei fumatori non e' sceso". 11-09-2008 L'Italia impara dalla Colombia: a Como, esercito contro lo spaccio di droga 'L'impiego di pattuglie miste di esercito e forze dell'ordine in corso Como rappresenta un'ulteriore tassello di quello splendido lavoro che i nostri militari stanno svolgendo quotidianamente per garantire la sicurezza e l'incolumita' della cittadinanza milanese'. Lo afferma Romano La Russa, europarlamentare e presidente della federazione provinciale di Milano di Alleanza Nazionale, sull'impiego dell'esercito nelle zone della movida milanese contro lo spaccio di stupefacenti. 11-09-2008 Italia. Genova. Convegno sulle stanze del consumo: "Dal Baluardo di Barcellona...alla citta' vecchia di De Andre'" Sabato 27 settembre 2008, si terra' presso il Teatro Modena di Genova, il convegno dal titolo “Dal Baluardo di Barcellona...alla citta' vecchia di De Andre': luoghi igienici del consumo e politiche di riduzione del danno sulle droghe in Europa. Una proposta alla citta' di Genova". Programma TAVOLO 1 (ore 10.00) Esperienze europee a confronto Domenico Chionetti, Comunita' San Benedetto al Porto Esther Henan, fondatrice sala Baluard-Barcelona Spagna Alejandra Pineva, operatrice sala Baluard-Barcelona Spagna e rappresentante della guardia municipale di Barcellona Spagna Matteo Ferrari, Economista, Bellinzona Svizzera Peter Coehn, Sociologo-Professore emerito alla Facolta' di scienze del territorio di Amsterdam Olanda Don Andrea Gallo, Comunita' San Benedetto al porto TAVOLO 2 (ore 15.00) Politiche educative e di intervento sulle dipendenze in Italia Maria Gabriella Zanone, Educatrice Asl 3, Coordinatrice progetto riduzione del danno Area genovese Giuseppe di Pino, Progetto Tips&Tricks Venezia Susanna Ronconi, Forum Droghe Leopoldo Grosso, Gruppo Abele Torino Ingo Stockel, Referente area tossicodipendenze coop.soc. Parsec Roma Fabio Scaltritti, Comunita' San Benedetto al Porto Interventi aperti dal Pubblico 12-09-2008 Italia. Contraddizioni del proibizionismo: i produttori di tabacco in trincea per difendere privilegi e finanziamenti Mentre si scatena la guerra alle droghe illegali, con tanto di Esercito impiegato contro lo spaccio e pene fra le piu' severe al mondo, i produttori della droga che uccide di piu', il tabacco (90mila morti ogni anno solo in Italia), hanno chiesto di prolungare il regime di aiuti per il settore in Europa e in Italia in particolare. La richiesta è scaturita da una riunione a cui hanno preso parte le 19 associazioni del comparto (Confagricoltura, Cia, Anca Legacoop, Fedagri Confcooperative, Unitab, Interburley, Interbright, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila, Apti, T.A.V., Anatab, Contab Sud, Cottobac, Deltafina, Fat, Protab, Tab Trade), insieme ad esponenti degli Organismi di rappresentanza della Ue, Unitab Europa, Fedratab, Effat. In una nota congiunta viene ribadita "la necessità prioritaria di prolungare al 2013 l'attuale regime per il settore, in scadenza nel 2009". Secondo i produttori - che hanno dichiarato lo stato di "mobilitazione" -, occorre che l'Ue tratti la coltivazione del tabacco allo stesso modo di tutti gli altri settori, ma occorre anche che le regole del cosidetto periodo "transitorio" dell'Organizzazione Comune di Mercato (OCM) siano prorogate fino alla scadenza delle prospettive finanziarie del bilancio Ue. Il rischio paventato dalle organizzazioni del comparto è il taglio e la riallocazione delle risorse fino ad oggi destinate al tabacco su altri comparti. "Il processo di ristrutturazione del sistema - si legge in un comunicato congiunto - puntando sull'efficienza, sull'ammodernamento delle infrastrutture e sulla qualità della produzione nazionale, che va valorizzata anche dal punto di vista mercantile, è stato avviato". Ma solamente tempi piú lunghi - è il parere dei tabacchicoltori - possono "permettere una pianificazione idonea alla sopravvivenza del tabacco e alla programmazione dei piani di acquisto delle manifatture". 12-09-2008 Usa. Storie di proibizionismo: droga e sesso in cambio di petrolio per i funzionari dell'amministrazione Bush Sesso, droga e petrolio: gli ingredienti dello scandalo al ministero dell'Interno Usa, che in queste ore sta mettendo in serio imbarazzo i repubblicani d'America, sembrano quelli di una soap opera. Diciannove impiegati, responsabili della gestione dei diritti di estrazione del petrolio da terreni federali, si sarebbero resi protagonisti di una lunga lista di trasgressioni tra il 2002 e il 2006, secondo un rapporto presentato dall'ispettore generale del ministero, Earl Devaney. In particolare, alcuni dipendenti avrebbero avuto rapporti sessuali con rappresentanti delle compagnie petrolifere con cui erano in affari, altri ancora avrebbero fatto uso di droghe pesanti durante le riunioni di lavoro e quasi tutti avrebbero accettato per due anni regali e viaggi in cambio di falsi contratti. I protagonisti dello scandalo lavorano o lavoravano (molti si sono licenziati dopo il 2006) al 'Minerals Service Office' nelle sedi di Denver (Colorado) e di Washington. Avevano il compito di curare i rapporti del governo con le compagnie petrolifere statunitensi e per questo erano autorizzati a maneggiare miliardi di dollari. Secondo Devaney, nell'ufficio di Denver in particolare regnava una vera e propria 'cultura dell'abuso di sostanze e promiscuita'. Nelle riunioni di lavoro circa un terzo dei dipendenti 'faceva uso di marijuana e cocaina' e due impiegati sono accusati di 'aver avuto relazioni sessuali con rappresentanti di compagnie energetiche'. In piena campagna elettorale lo scandalo non poteva che infiammare i democratici e avere forti echi sul piano politico. La speaker democratica della Camera Nancy Pelosi ha commentato che 'il rapporto documenta la dilagante cultura dell'esclusivita' che ha rubato ai contribuenti americani i miliardi di dollari che avrebbero dovuto ricevere dalle compagnie petrolifere'. Per legge, infatti, le grandi industrie energetiche americane devono pagare un corrispettivo al governo - in soldi o in petrolio - per poter estrarre greggio da terreni federali. E lo sdegno democratico non si ferma qui. 'L'amministrazione Bush ha messo alla Casa Bianca un cartello con su scritto 'America in vendita' fin dal primo giorno e ha corteggiato l'industria del petrolio fin da allora' ha dichiarato Louise Slaughter, esponente democratica della Camera -. Ma non ci eravamo accorti che questa amministrazione e le grandi compagnie energetiche andassero letteralmente a letto insieme'. 12-09-2008 Afghanistan. Adnkronos: a rischio lotta al narcotraffico per crisi Russia-Nato Venti di crisi tra Russia e NATO: l'intervento di Mosca in Georgia e la condanna del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Alleanza Atlantica hanno portato la tensione a livelli altissimi. Il rischio, secondo gli analisti strategici, è che questa rottura possa avere conseguenze negative sulla missione ISAF in Afghanistan, in un momento in cui il conflitto con i talebani si fa più aspro. Il lavoro svolto dalle diplomazie per ricucire lo strappo non sembra, infatti, scongiurare la decisione del governo russo di impedire alla NATO l'utilizzo del 'Corridoio Settentrionale' (San Pietroburgo-Kabul). Questo aumenterà i rischi per i rifornimenti delle truppe in Afghanistan, dato che l'unica via al momento percorribile, la pericolosa Peshawar-Kabul, negli ultimi tempi è stata teatro di numerose imboscate dei talebani. Gli esperti ritengono inoltre che la crisi tra NATO e Russia possa mettere in discussione anche la loro cooperazione sulla lotta al narcotraffico. Se Mosca decidesse di interrompere la sua collaborazione in questo ambito, le ripercussioni in Afghanistan potrebbero essere devastanti: aumento delle esportazioni di oppio e conseguente riarmo dell'insorgenza, visto che il traffico di droga è la loro principale forma di finanziamento. AKI CRISES TODAY, il centro di ricerca di AKI-ANDNKRONOS INTERNATIONAL pubblica un dossier intitolato "Crisi NATO-Russia: quali effetti in Afghanistan?", in cui sono analizzate le conseguenze sul conflitto afgano della sospensione della cooperazione tra l'Organizzazione Atlantica e il governo di Medvedev. Nel dossier viene esaminata, inoltre, la presenza militare USA in Asia Centrale, allo scopo di comprendere quale influenza possa avere ancora Washington nei paesi dell'ex blocco sovietico, in un momento in cui Mosca è tornata a essere protagonista nel panorama geopolitico internazionale. Negli ultimi anni, infatti, Uzbekistan, Tagikistan, Kazakistan e Turkmenistan, con l'unica eccezione del Kirghizistan, hanno rifiutato di ospitare basi dell'esercito americano e dalla tendenza in atto sembrerebbe che i governi di questi paesi stiano riallacciando i rapporti con il 'nemico storico' di Washington, la Russia. 12-09-2008 Italia. Ancora un detenuto tossicodipendente deceduto Un detenuto tossicodipendente sarebbe stato picchiato dalla polizia municipale di Velletri, e poi condotto in carcere, con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Le sue condizioni in cella si sarebbero aggravate e trasportato in ospedale, l'uomo e' morto. E' quanto denuncia l'associazione 'Antigone', che si batte per i diritti nelle carceri. Il fatto sarebbe avvenuto qualche giorno fa. A quanto ha appreso l'associazione, il giovane dopo essere stato fermato sarebbe stato violentemente picchiato. Una volta in carcere e' stato visitato dal medico penitenziario, che il giorno seguente, ha constatato l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. L'uomo, malato di cirrosi, e' morto subito dopo il trasporto in ospedale. 'Chiediamo un intervento delle autorita' amministrative - dichiara il presidente di 'Antigone', Patrizio Gonnella, - affinche' facciano chiarezza sull'episodio. Segnaleremo il caso agli organismi internazionali che si occupano di tortura'. 13-09-2008 Repubblica Domenicana. Revisione della legge sulle droghe In una seduta-maratona, il Governo della Repubblica Domenicana ha rivisto, valutato e annunciato il rilancio del Plan de Seguridad Democratica, adottando come misura principale la revisione della legislazione contro il narcotraffico che giudica ormai obsoleta. La riunione al piu' alto livello, capeggiata dal presidente Leonel Fernandez, ha insediato la commissione che formulera' una proposta di modifica della Ley de Drogas 50-88, per renderla piu' adeguata ad affrontare i crimini legati al narcotraffico. Durante la seduta si e' discusso dell'ondata di delinquenza che attraversa il Paese, con furti, aggressioni, assalti a mano armata, esecuzioni e le nuove modalita' del crimine organizzato. Sono state valutate le debolezze e i punti di forza del Piano di sicurezza democratica, ed e' stata decisa un'altra misura per rafforzarlo: l'inserimento di nuove competenze governative e la convocazione mensile del Consiglio di sicurezza cittadina. Inoltre, saranno convocate frequentemente "le riunioni straordinarie ritenute necessarie". Infine, e' stato deciso di creare "un osservatorio di reati connessi", per scambiare idee e proposte nel quadro della legge citata, giacche' la vecchia legislazione risale agli anni 1980 e la situazione e' mutata e richiede una sua revisione. 13-09-2008 America Latina. Iniziative di lotta alla droga L'ex presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso sostiene che il sistema attuale di lotta alla droga e' fallito, e nega che in questo campo vi possa essere una ricetta universale. Egli e' a capo di un gruppo di personalita' che il prossimo anno proporra' all'Onu alternative per combattere il narcotraffico, cui partecipano anche gli ex presidenti della Colombia e del Messico, Cesar Gaviria ed Ernesto Zedillo. Cardoso ha spiegato che la Comision Lationoamericana sobre Drogas y Democracia, da lui presieduta, puo' generare un flusso di idee su come affrontare il narcotraffico, giacche' "il paradigma attuale della lotta contro le droghe sta fallendo". "Allora bisogna creare un altro paradigma, che pero' non abbiamo ancora", ha spiegato l'ex presidente brasiliano (1995-2003) in una conversazione con la rivista colombiana Semana. Ha sostenuto che il rapporto della commissione per le Nazioni Unite sara' formato da relazioni provenienti da ogni singolo Paese poiche' "non esiste una ricetta universale" e questa e' stata, secondo lui, il grande errore della politica Usa. "Le esperienze vissute dimostrano che esistono diverse strade. Per esempio, in citta' come Bogota' e Medellin i tassi di omicidi sono diminuiti perche' si sono create interconnessioni tra i sindaci, ed e' una cosa di cui la politica globale non parla". In quanto alla legalizzazione delle droghe, ha detto che il rischio e' che si smetta di pensare alla loro nocivita', come e' successo con il tabacco, che "sebbene non sia illegale non e' una buona cosa e provoca danni". Ha aggiunto che la produzione di allucinogeni "non potra' mai essere depenalizzata" ed e' altrettanto contrario a che lo sia il consumo, pur riconoscendo la necessita' di "un atteggiamento meno repressivo". Riferendosi al potere di corruzione delle strutture dello Stato da parte delle organizzazioni dei narcotrafficanti, Cardoso sostiene che l'America Latina e' sufficientemente forte per conservare la democrazia nonostante le mafie. 13-09-2008 Usa. Marijuana vs. malaria Alcuni componenti non cannabinoidi della marijuana posseggono importanti proprieta’ anti batteriche contro la malaria, lo stafilococco aureo e altri batteri resistenti alle normali medicine. La ricerca, pubblicata sulla rivista Phytochemistry e condotta dall’Universita’ del Mississippi (National Center for Natural Products Research) rivela che undici componenti (non cannabinoidi) della cannabis posseggono qualita’ contro la malaria e contro un comune parassita della pelle, e che alcuni hanno anche qualita’ anti infiammatorie e anti ossidanti. Il direttore della NORML, Paul Armentano, ha dichiarato: “Questo si intende quanto si parla di marijuana terapeutica, ossia l’efficacia, provata, dell’intera pianta a fini medici. Non si intende nulla di piu’ e nulla di meno”. E' la seconda ricerca in poco tempo che conferma le proprieta' antibatteriche della cannabis. 13-09-2008 Italia. Idv vuole vietare le sigarette per chi guida Tempi sempre piu' duri per i fumatori. La commissione Lavori pubblici del Senato ha calendarizzato per la prossima settimana l'esame di un disegno di legge per introdurre nel Codice della strada il "no" alla sigaretta per chi e' al volante. L'esame del provvedimento, sottoscritto da tutti i senatori dell'Italia dei valori, dovrebbe iniziare giovedi' e, se trovera' il consenso delle altre forze politiche, in futuro accendersi 'una bionda' mentre si e' in corsa con la propria auto potrebbe diventare 'fuori-legge'. "Chi si accende una sigaretta mentre e' alla guida di un'automobile- viene spiegato nella relazione che accompagna il ddl- provoca una diminuzione del proprio livello di attenzione, con conseguente aumento delle probabilita' di provocare un incidente". Non solo, secondo una ricerca di un'universita' inglese, si osserva poi, "chi fuma guida piu' velocemente e in maniera piu' frenetica". Senza calcolare "lo stress" che puo' provocare la caduta una sigaretta accesa mentre si e' alla guida: "Cercando di evitare che si bruci il tappetino della macchina- sottolinea l'Italia dei valori- il guidatore viene a trovarsi in una situazione di stress e pericolo" per gli equilibrismi cui sara' costretto mentre e' in corsa per cercare di recuperarla o spegnerla. Ma il pericolo di incidenti stradali, spiega l'Italia dei valori con la sua proposta di legge per il divieto di fumo alla guida, puo' derivare anche dal solo fatto di tenere in mano la sigaretta, perche', "non permette di eseguire i movimenti in modo corretto e sicuro". Insomma, per queste ragioni, ma anche per "la tutela della salute di terzi viaggiatori" e per il "pericolo" di causare incendi gettando fuori dal finestrino un mozzicone ancora acceso, il partito di Di Pietro propone di "modificare l'articolo 173 del codice della strada" inserendo accanto al divieto dell'uso del cellulare o delle cuffie per ascoltare la musica anche quello di accendersi una sigaretta. Le sanzioni, in caso di trasgressione, sarebbero le stesse per chi viene 'beccato' a fare una telefonata: da una multa tra i 148 e i 594 euro, fino alla sospensione della patente da uno a tre mesi se l'infrazione viene ripetuta nei due anni successivi alla prima trasgressione. 13-09-2008 Germania. Polizia chiude negozio di cioccolata alla marijuana La polizia di Berlino ha messo i sigilli su un negozio di un quartiere molto amato dai giovani in carriera che vendeva cioccolata e lecca lecca a base di funghi allucinogeni e marijuana. Il proprietario del negozio nel quartiere Prenzlauer Berg e' stato arrestato, dopo che i poliziotti avevano trovato sugli scaffali 120 vaschette con cioccolata ai funghi allucinogeni, 70 cuscinetti aromatici ai funghi, circa 20 spinelli, numerose lecca lecca alla canapa indiana, pillole varie e alcuni vasetti di miele probabilmente 'arricchito'. Il tutto e' stato mandato ai laboratori di analisi. In precedenza i poliziotti avevano controllato quattro clienti del negozio, tutti uomini e meta' tra i 21 e i 26 anni trovati in possesso di stupefacenti. Mentre i poliziotti stavano per andare via, ha riferito un portavoce, e' arrivato un nuovo cliente in apparente stato alluci vita e' una sola e sprecarla e' da stupidi, aiutandoli a divertirsi in modo diverso. La Lega nord si augura che le indagine dei carabinieri e della magistratura arrivino presto ad una conclusione, colpendo tutti i responsabili, nessuno escluso. La Lega nord auspica, infine, che dinanzi al tragico decesso di una loro amica, vi sia, dagli altri partecipanti a quello che e' stato definito 'mini rave' di Fuserna, la massima collaborazione con gli inquirenti". 15-09-2008 Usa. Nuovo sistema per costruire una mappa del consumo di mentamfetamine Un metodo per scovare dove si consumano piu' metamfetamine, sostanze stupefacenti sintetiche la piu' comune delle quali e' l'ecstasy. Lo hanno messo a punto i ricercatori dell'universita' dell'Oregon, che ora lo hanno presentato a Toronto, in Canada, nel corso del North American Congress of Clinical Toxicology. Il sistema, che incrocia diverse informazioni per arrivare a definire dove e' maggiore l'uso di queste droghe, potrebbe diventare una preziosa arma nella lotta alle sostanze stupefacenti sintetiche, alcune delle quali sono molto pericolose. Prova ne e' la cronaca italiana del fine settimana, che ha registrato una giovane vittima in provincia di Siena tra i partecipanti ai contestatissimi rave-party. Sono molte le informazioni necessarie da incrociare, per poi ottenere la mappa dell'uso delle metamfetamine. Si va dalle morti attribuibili alla sostanza stupefacente alla presenza o meno di laboratori clandestini per la produzione delle 'pasticche'. Ancora, la presenza di fumi e rifiuti chimici connessi alla realizzazione, oltre agli accessi all'ospedale. Prima di arrivare a definire il metodo di individuazione delle aree a piu' alto consumo di ecstasy and co., i ricercatori statunitensi hanno studiato tutte le informazioni legate a 2.570 incidenti opportunamente documentati. "Il nostro sistema - dice Daniel Sudakin, tossicologo ed epidemiologo dell'ateneo Usa - ci fornisce informazioni su quanto avviene in tutto il territorio e non solo nelle grandi citta', ma anche nelle zone meno densamente abitate che spesso restano fuori dai tradizionali controlli. E un quadro piu' completo del fenomeno dell'abuso di queste sostanze, permette di allocare in maniera piu' proficua le risorse necessarie per combattere consumo e spaccio". ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. Se ci credi utili, sostienici con l'adesione di euro 25,00 o un contributo a tua scelta: - cc postale 10411502 - cc bancario 7977, ABI 06160, CAB 02817 codice IBAN: IT11O0616002817000007977C00 - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ -----------------------------