====== NOTIZIARIO DROGHE ====== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito dall'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452 URL: http://droghe.aduc.it - Email: aduc@aduc.it Archivio settimanale Dal 12-06-2007 al 19-06-2007 n.25/2007 (Anno VII) ARTICOLI - Toto' e la Turco - Messico. Villoro: cominciamo a discutere come legalizzare le droghe - America Latina. Narcotraffico: un meccanismo di controllo sociale NOTIZIE - Messico agli Usa: riducete il consumo per contrastare narcotraffico - Italia. Turco: si deve insegnare che con le sostanze non ci si realizza - Messico. L'ambasciatore boliviano propone la legalizzazione delle droghe - Italia. Ravenna. Partito progetto "Sicuramente al mare" - Polonia. Dai cattolici nuova idea per combattere la droga: vietare magliette con foglie di marijuana - Italia. Farmacologo: esiste cannabis con oltre 10% di thc - Austria. Intesa tra Iran, Afghanistan e Pakistan contro narcotraffico - Italia. Ronchi (An): pronti a referendum contro modifica Fini-Giovanardi - Italia. Milano. Corte d'Appello: coltivare cannabis per uso personale non sempre reato - Italia. E. Romagna. Scontro in Regione su pdl coltivazione della canapa - Eu. Un quinto parlamentari favorevole a depenalizzazione cannabis - Italia. Ragazzo paralizzato dopo concerto; medici escludono responsabilita' della cannabis - Iran. Impiccati due trafficanti di droga - Italia. Cancrini: presto al Cdm il disegno di riforma sulle tossicodipendenze - Italia. Rimini. Contro la droga il grande occhio satellitare di Matrix - Italia. Bologna. Paruolo insiste su kit antidroga, critiche da destra e da sinistra - Italia. Cnr: ecco i topi resistenti alla cocaina - Peru'. Onu: in aumento produzione di cocaina - Svezia. Piu' cannabis del previsto: fino a 30 tonnellate ogni anno - Afghanistan. Badakhshan. Madri danno oppio ai figli come antidolorifico - Italia. Question time alla Camera dei Radicali Italiani su accertamenti antidrogra - Italia. Esperti: ormai routine pazienti con danni a naso e gengive da cocaina - Italia. Dossier "Libera": nei dati Onu su narcotraffico, "buco nero" di 700 tonnellate di coca - Usa. Bambino di 5 anni distribuisce caramelle alla cocaina in un asilo - Italia. Roma. Sert sfrattato dal carcere di Rebibbia - Olanda-Belgio. Scontro su coffeshops al confine - Iran. Altri quattro cittadini impiccati per traffico di droga - Italia. Umbria. An chiede commissione speciale sulle tossicodipendenze - Colombia. Uribe chiede aiuto per combattere narcotraffico - Italia. Assisi. Papa ai giovani: no a paradisi artificiali della droga - New York. Passa la legge sulla marijuana terapeutica ...IL PREZZO QUOTIDIANO DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA Dalle cronache locali, gli effetti della legislazione vigente in Italia. Durante la scorsa settimana sono stati riportati: - 1 morti - 176 arresti - 334,897 chilogrammi di sostanze stupefacenti sequestrati dalle forze dell'ordine dei quali: 188,903 kg di droghe leggere (marijuana, hashish e simili), 145,994 kg di droghe pesanti (eroina e cocaina) - 15000 "dosi" di droghe sintetiche (tavolette di ecstasy, francobolli di LSD etc.) - 45902 piante di cannabis - 157 giorni di detenzione ARTICOLI 12-06-2007 Toto' e la Turco Ecco la vignetta: http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=183624 Giannino 14-06-2007 Messico. Villoro: cominciamo a discutere come legalizzare le droghe Lo scrittore messicano Juan Villoro (1956) sostiene che la soluzione diretta e immediata contro il narcotraffico sarebbe quella di legalizzare le droghe e avere un rapporto culturale regolato con gli stupefacenti. Al termine della conferenza magistrale tenuta alla Escuela de Musica del Rock a la Palabra, davanti a cinquanta studenti, Villoro, in un'intervista a Notimex ha detto con chiarezza che la legalizzazione delle droghe "e' un tema che si dovrebbe per lo meno cominciare a discutere". L'autore di Safari accidental, Autopista sanguijuela e Tiempo transcurrido pensa che non debbano essere legalizzate necessariamente tutte le droghe, "ma vedere quali e in che modo". "Credo che il grosso problema che abbiamo in Messico sia, da un lato quello della narcoviolenza e, dall'altro, il consumo che, dall'11 settembre (del 2001, dopo l'attacco alle torri gemelle) e' aumentato, poiche' la frontiera con gli Stati Uniti e' rimasta chiusa abbastanza". Bisognerebbe quindi agire sia sulla tossicodipendenza sia sulla violenza. Sostiene che e' da irresponsabili non prevedere la possibilita' di legalizzare le droghe e quindi interrompere un certo mercato. Dovrebbe essere fattibile legalizzare le sostanze naturali, come la marijuana, il cui uso terapeutico per malati di cancro e gia' autorizzato negli Stati Uniti. Oppure, restando in Messico, ci sono delle piante autoctone come alcuni funghi o il pellote che fanno parte dell'esperienza delle comunita' indigene, le quali hanno sempre saputo come trattarle. Villoro, che e' anche sociologo presso l'Universita'' Autonoma Metropolitana (UAM), sostiene che "la societa' del futuro non puo' essere una societa' dove molta gente vuole drogarsi e cio' sia criminalizzato". Se si vuole risolvere il problema "c'e' da fare una grande discussione nazionale sulla depenalizzazione con medici, rappresentanti delle comunita', avvocati, criminologi; e' un cammino di costruzione sociale". Nella sua conferenza lo scrittore si e' riferito alla grande quantita' di droga coltivata e prodotta in Messico "e ovviamente non si puo' pensare che tutto il traffico di droga sia sfruttabile; la soluzione sarebbe legalizzare le droghe e avere un rapporto culturale regolato con le droghe". Ha spiegato che le sostanze consumate negli Stati Uniti sono fornite da criminali che vivono in Messico, ma "e' solo in Messico che vengono perseguiti; la soluzione diretta sarebbe regolamentare". Ha aggiunto che le popolazioni indigene potrebbero dare una grande lezione al riguardo. "Esse ci hanno dimostrato che si puo' convivere con le droghe d'uso rituale, d'uso culturale, senza distruggere la comunita'; li' c'e' un messaggio molto importante per il futuro che ha a che vedere con il passato, questi sono i giorni del futuro passato". Ha riconosciuto che la droga ha causato vittime terribili nel mondo della musica rock, come Jim Morrison e Janis Joplin. "La droga e' stata distruttiva per la gente che ne ha abusato, ha avuto dei sopravvissuti storici come i Rolling Stones". Villoro, nella sua veste di giornalista, ha commentato come il messaggio dell'amore libero propugnato dal movimento rock sia "sfociato in una societa' tremenda dove esiste l'Aids e dove il sesso, o e' responsabile o puo' essere letale". "Lo stesso come il messaggio andiamo in campagna, che si e' tradotto in un pianeta dal surriscaldamento globale, dove la campagna sta soffrendo quanto le citta' per le piogge acide" "Allora, quello che vogliamo cambiare attraverso la musica s'immette in un orizzonte diverso, come il nostro, piu' complicato, con piu' responsabilita', con piu' liberta', ma che sono liberta' parzialmente limitate, giacche' non e' questa l'epoca delle liberta' totali che si cercavano con il rock". Rosa a Marca 17-06-2007 America Latina. Narcotraffico: un meccanismo di controllo sociale Il commercio delle droghe illegali esiste da tanto tempo, ma e' a partire dagli anni 70 del secolo scorso che e' diventato qualcosa di piu' e di diverso da una semplice attivita' lucrativa. In quel periodo ha cominciato a trasformarsi in un complesso meccanismo di controllo sociale per volonta' dei grandi poteri. E come tutti i fenomeni massicci scaturiti dal capitalismo, una volta messo in moto ha acquisito dinamiche proprie, che pero' non sono riuscite a scalfire la sua natura di dispositivo di controllo della societa'. Questo carattere e' rimasto. In nome dell'ordine pubblico, della sicurezza sociale -e si potrebbero aggiungere anche altre pompose dichiarazioni-, i poteri effettivi usano le droghe illegali per giustificare le loro attivita' repressive. Come dice Charles Bergquist, citato da Chomsky nella sua opera Violence in Colombia 1990-2000: "la politica antidroga degli Stati Uniti contribuisce in maniera reale al controllo di un substrato sociale etnicamente definito ed economicamente sfruttato dentro la nazione e, parimenti, serve ai suoi interessi economici e di sicurezza all'estero". Sembra ragionevole pensare che, come una qualsiasi calamita' naturale, anche il flagello del consumo di stupefacenti rappresenti un problema di cui gli Stati devono farsi carico. E trattandosi di un problema sanitario, sembrerebbe ovvio puntare alla prevenzione. Invece, vediamo che viene affrontato sempre piu' dal lato repressivo. Di fatto, da un paio di decenni e' diventato un problema politico-militare; per la strategia globale del governo statunitense esso ha assunto un'importanza capitale, e' la linea maestra del suo agire -o per lo meno cosi' viene ufficialmente dichiarato. Le droghe illegali giocano un doppio ruolo in questa strategia: da un lato rendono innocui certi strati di popolazione o i soggetti non funzionali al sistema (la tossicodipendenza allontana dalla realta' e dall'eventuale lotta sociale); dall'altro, costituiscono un buon alibi per il controllo poliziesco e militare. E' chiaro che se ci fosse un vero interesse a risolvere l'enorme problema socio-sanitario e culturale rappresentato dalle sostanze psicoattive, la cosa piu' logica da fare sarebbe -come si e' fatto con l'alcol- autorizzarle in modo regolamentato, in altre parole, depenalizzarle. Ma non succede. Eppure, in ogni parte del mondo si levano voci equilibrate che spiegano come l'unica via per porre fine alla violenza e a tutte le conseguenze nefaste di questi traffici sia la legalizzazione. Persino le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC), nel marzo 2000 produssero un documento rimasto quasi sconosciuto alla stampa, intitolato "Legalizzare il consumo della droga, unica alternativa seria per eliminare il narcotraffico". Vi si legge: "Il narcotraffico e' un fenomeno del capitalismo globalizzato e dei gringos in primo luogo. Non e' un problema delle FARC. Noi rifiutiamo il narcotraffico. E siccome il governo nordamericano usa l'esistenza del narcotraffico come pretesto per la sua azione criminale contro il popolo colombiano, lo esortiamo a legalizzare il consumo degli stupefacenti. Cosi' si sopprimono alla radice i grandi guadagni derivanti dall'illegalita' di questo commercio, cosi' si controlla il consumo, si assistono clinicamente i tossicodipendenti e si liquida finalmente questo cancro. A grandi mali, grandi rimedi". Ma gli Stati Uniti non ci sentono da quell'orecchio. La cosiddetta lotta al narcotraffico e' in definitiva l'unico modo che permette alla geostrategia di Washington d'intervenire la' dove gli interessa. O, piu' esattamente, dove ha degli interessi o dove questi sono colpiti. Lo dimostrano il Plan Colombia e le politiche nella regione andina e nell'Asia Centrale, come in Afghanistan: dove ci sono risorse da sfruttare -petrolio, gas, minerali strategici, acqua dolce, ecc.- e/o focolai di resistenza popolare, ecco apparire il "demonio" del narcotraffico. Una volta preparate le condizioni, grazie anche al formidabile aiuto dei mezzi di comunicazione, si puo' passare agli interventi militari -un passo pressoche' obbligato. Il tutto in nome dei sacrosanti valori della civilta' occidentale (leggi: impresa privata intenta ai suoi affari). Con la scusa di combattere un male di dimensioni apocalittiche come appunto viene descrittto il narcotraffico, simile al "comunismo internazionale" con cui si alimento' la paranoia collettiva durante la Guerra Fredda o all'attacco al "fondamentalismo islamico" e al terrorismo a partire dal golpe mediatico dell'11 settembre 2001, i motivi di una militarizzazione globale assoluta sono serviti. Grazie a loro, il governo degli Stati Uniti puo' fare in pratica cio' che vuole, con assoluta impunita': intervenire, sequestrare in qualunque parte del mondo sospetti narcotrafficanti e terroristi, dichiarare guerre preventive. In questo senso il narcotraffico si rivela un grandioso strumento di controllo sociale. Che fare dunque? All'interno di un capitalismo globalizzato non c'e' molto da fare. Se il demonio e' stato creato per tenere a bada la protesta sociale, e' molto difficile, per non dire impossibile, opporre un contromessaggio. Cio' significa che il narcotraffico sia buono o desiderabile? Ovviamente no. Pero' se noi restiamo fermi a questa bugia, siamo condannati a muoverci in un ambito creato dall'imperialismo. Solo denunciando la menzogna possiamo aspirare a ridurre un po' le macchinazioni perverse in gioco. Ma e' chiaro che e' solo cambiando lo scenario globale che si potra' smontare la menzogna. Tratto da un lungo articolo di Marcelo Colussi, saggista e scrittore italo-argentino, pubblicato su argenpress.info (traduzione di Rosa a Marca) -------------------------------------- NOTIZIE 12-06-2007 Messico agli Usa: riducete il consumo per contrastare narcotraffico Contro il narcotraffico, gli Stati Uniti dovrebbero ridurre il consumo di droga entro i propri confini. E' quanto si legge in una nota ufficiale del ministero degli Esteri messicano. Gli Usa "sono obbligati ad assumere una maggiore responsabilità nell'obiettivo di ridurre il consumo e combattere la criminalità che opera nel loro territorio e, in modo coordinato, le bande criminali attive da entrambi i lati della frontiera". Dall'inizio dell'anno in Messico ci sono stati oltre 1.200 omicidi legati al traffico di stupefacenti. 12-06-2007 Italia. Turco: si deve insegnare che con le sostanze non ci si realizza Siamo di fronte ad una 'emergenza educativa'. Lo ha affermato il ministro della Salute Livia Turco facendo il punto, durante Sky Tg24 Pomeriggio, sul rapporto tra giovani e comportamenti a rischio come l'abuso di alcol, fumo e sostanze. 'Di fronte a noi c'e' un'emergenza educativa: i ragazzi vanno guidati di piu' e, nella loro guida, vanno nominate di piu' le regole. I ragazzi vanno capiti e bisogna avere fiducia in loro, ma vanno anche insegnate loro delle regole, e se le leggi aiutassero anche a ripristinare le regole, non farebbe male'. Il ministro ha quindi voluto ribadire il messaggio lanciato ai giovani durante questi mesi di governo: 'Le sostanze, dal fumo all'alcol alle droghe non solo fanno male, ma non e' affidandosi ad esse che ci si realizza, ne' e' questo il modo per passare bene il proprio tempo'. Per il divertimento dei giovani, ha aggiunto il ministro, 'ci sono altre modalita' che la politica dovrebbe mettere a disposizione, dalla musica al teatro ad esempio'. Il messaggio, ha concluso il ministro, e' dunque duplice: 'Ci si puo' divertire in modo diverso e non bisogna dimenticare, come ormai acclarato da vari studi, che il fumo e le sostanze fanno male'. 'Vuoi vedere che il ministro Turco si e' 'convertita'?'. Cosi' il responsabile di An per la famiglia, Riccardo Pedrizzi, commenta le affermazioni del ministro circa i cattivi stili di vita legati a fumo ed alcol tra i giovani, ed aggiunge: 'Se cosi' fosse, la Turco dovrebbe ripetere subito insieme a noi 'Giu' le mani dalla legge Fini anti-droga e anti-spaccio''. 'Vuoi vedere che Livia Turco - afferma Pedrizzi in una nota - sonoramente bocciata dal Tar, da taluni settori della sua maggioranza e dagli elettori, come abbiamo visto alle elezioni amministrative, si e' effettivamente ricreduta e ha capito che, per combattere sul serio la droga e tutte le tossicodipendenze, occorre lanciare ai nostri ragazzi messaggi univoci, coerenti, lineari, non contraddittori? Vuoi vedere che da ministro dello Spinello Libero e' tornata ad essere ministro della Salute?'. 'Fosse cosi', ci avesse davvero ripensato, fosse stata davvero folgorata sulla via della debacle delle elezioni amministrative dovrebbe ripetere insieme a noi 'Giu' le mani dalla legge Fini''. 12-06-2007 Messico. L'ambasciatore boliviano propone la legalizzazione delle droghe L'ambasciatore della Bolivia in Messico, Jorge Mansilla Torres, ritiene che per far cessare la narcoviolenza che imperversa nei Paesi dell'area, una via sarebbe la legalizzazione del consumo di droghe. Intervistato mentre partecipava a un colloquio organizzato dall'Universita' Autonoma di Guerrero, il diplomatico ha sostenuto che "e' una lotta sanguinaria, una lotta dei cartelli contro la popolazione messicana. E' una lotta che dovrebbe svolgersi negli Stati Uniti dove ci sono i cartelli, dove c'e' la loro matrice e dove ci sono le banche di queste organizzazioni". Pensa che "sia una bestialita' dire che negli Stati Uniti non ci sono cartelli, come se la droga fosse cosi' saggia e automatica da far si' che quando passa la frontiera si distribuisce da sola e raggiunge la casa dei consumatori senza la partecipazione delle reti del narcotraffico". Mansilla Torres si e' lamentato che il narcotraffico "abbia gettato le sue radici qui, non nel Messico in quanto Paese, ma soltanto perche' e' di fronte agli Stati Uniti; disgraziatamente il piu' crudele e satanico dei cartelli si trova in Messico, ed e' composto necessariamente anche di messicani". "Sono i narcotrafficanti che non hanno scrupoli, bandiera, storia, madre ne' dignita'. Gli sforzi che il Messico fa per contrastarli merita il sostegno delle popolazioni". Per questo, ha affermato che "legalizzare sarebbe un'alternativa; noi dimostriamo che il consumo della foglia di coca non crea dipendenza. Diverso e' quando la trasformano in cocaina, ma la cocaina la comprano quelli che vogliono avvelenarsi e morire". "Magari la si vendesse in farmacia per sapere chi e quanto ne compra! Cosi' si ucciderebbero i cartelli. Non mi piace il termine, ma i prezzi commerciali si democratizzerebbero come e' successo negli anni 20 con il whisky", ha concluso. 13-06-2007 Italia. Ravenna. Partito progetto "Sicuramente al mare" "La prevenzione e' un punto di partenza fondamentale per avviare politiche concrete". E' partito anche quest'anno il progetto "Sicuramente al mare", organizzato dal Sert e dal Comune di Ravenna per portare negli stabilimenti di Marina gli etilometri e informare chi li frequenta sulle conseguenze dell'uso e abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Un progetto che si rinnova, durante l'estate, dal 2001, ricorda alla stampa l'assessore alle Politiche giovanili Ilario Farabegoli, annunciando l'intenzione di estenderlo anche all'inverno e ai locali del centro storico. E l'Amministrazione rivitalizzera' anche il tavolo di concertazione avviato con le forze dell'ordine, le associazioni di categoria e i gestori degli stabilimenti, per un nuovo protocollo d'intenti sul tema prevenzione. Fermo restando, aggiunge l'assessore, che in questi casi serve anche il controllo e l'azione repressiva. Ma altrettanto importante e' la discussione e il coinvolgimento, in particolare delle scuole che parteciperanno attivamente alle diverse campagne di comunicazione che verranno realizzate. L'obiettivo e' dunque quello di mettere in rete i diversi soggetti e le diverse iniziative, da quelle sulla sicurezza stradale, ai progetti come "Sonora per strada", una serie di appuntamenti diversi l'uno dall'altro e in luoghi particolari, come le pinete di Marina e Cervia, per discutere sulla loro riqualificazione e metterne in evidenza le problematiche. E la speranza, aggiunge il responsabile del Sert di Ravenna Silvia Briani, e' di riuscire ad avvicinare i piu' giovani, che spesso sfuggono alle indagini messe in atto. "Da noi non si presenta nessun ragazzo sotto i 20 annni, ma l'abuso comincia prima", ammette. Importante dunque andare "nei luoghi del divertimento", come fa "Sicuramente al mare", cosi' come nelle scuole. La volonta' di collaborazione piace anche a Confesercenti, con Riccardo Santoni, direttore della Cooperativa bagnini, che sottolinea come gli "operatori siano molto disponibili, perche' il problema e' sentito" e molti di loro faranno anche dei corsi. Bene dunque, conclude, il tavolo di concertazione e la messa in rete delle iniziative, cosi' come il rinnovo del protocollo d'intenti. 13-06-2007 Polonia. Dai cattolici nuova idea per combattere la droga: vietare magliette con foglie di marijuana Gli ultracattolici di Lega delle famiglie polacche sono di nuovo sul piede di guerra. Questa volta non contro l'omosessualità ma contro l'utilizzo e la propagazione delle sostanze stupefacenti. Il disegno di legge che verrà presto presentato in parlamento prevede una serie di stringenti misure atte a combattere l'assunzione di stupefacenti, soprattutto fra i giovani. Tra di esse anche il divieto di produrre e vendere magliette e altri articoli che riportano immagini inneggianti all'uso della marijuana. "Il nostro scopo è quello di lottare contro la cultura della droga, ben presente fra i ragazzi di 15-16 anni", ha commentato uno dei massimi esponenti del partito, Przemyslaw Andrejuk. Secondo il disegno di legge, i datori di lavoro qualora si accorgessero che i dipendenti assumono sostanze proibite, sarebbero autorizzati a richiedere al presunto drogato le relative analisi. Nel caso fosse riscontrata la positività, il lavoratore rischierebbe addirittura il licenziamento. I produttori di marijuana rischiano invece fino a un anno di reclusione. 13-06-2007 Italia. Farmacologo: esiste cannabis con oltre 10% di thc 'C' e' un nuovo tipo di cannabis, geneticamente modificata, con un principio attivo di THC che e' superiore al 10%: si consideri che la pianta naturale raramente supera lo 0,7% come principio e quindi il dato e' allarmante'. Ad affermarlo e' il prof. Francesco Menichini, direttore della facolta' di farmacia dell' Universita' della Calabria. 'Queste sostanze che possiamo definire OGM hanno la capacita' di produrre effetti collaterali che vanno dal deficit dell' attenzione, all' indebolimento delle capacita' cognitive sino a vere e proprie crisi psicotiche. Quasi sempre chi consuma cannabis, a differenza del passato e' un poliassuntore, cioe' una persona che assume anche sostanze diverse come l' ecstasy, l' alcool soprattutto e, piu' raramente, la cocaina e l' eroina'. Menichini ritiene che 'anche a Cosenza sia arrivata la cannabis OGM e che questo comportera' problemi clinici, per cui e' indispensabile che gli operatori istituzionali e politici riprendano la battaglia contro questo terribile morbo'. 13-06-2007 Austria. Intesa tra Iran, Afghanistan e Pakistan contro narcotraffico Afghanistan, Iran e Pakistan hanno raggiunto un'intesa per una cooperazione più stretta nella lotta ai trafficanti di droga sui loro confini comuni. In una nota congiunta diramata al termine di un incontro ospitato dall'Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine) a Vienna, rappresentanti dei tre Paesi si sono trovati d'accordo sulla costruzione di barriere fisiche, sul potenziamento della capacità delle autorità legali e sul lancio di operazione antidroga. "Questa minaccia transnazionale richiede una soluzione cooperativa", ha indicato la nota. I responsabili, che hanno richiesto l'anonimato, hanno inoltre raggiunto un'intesa per l'aumento della condivisione di intelligence sulle rotte dei trafficanti e sulle spedizioni sospette. Hanno inoltre sollecitato i Paesi dove le sostanze stupefacenti sono consumate -Unione Europea o Russia- di farsi carico delle proprie responsabilità limitando la richiesta. 13-06-2007 Italia. Ronchi (An): pronti a referendum contro modifica Fini-Giovanardi Alleanza Nazionale e' pronta ad una battaglia referendaria in caso di modifica della legge Fini-Giovanardi sulla droga. Lo ha detto Andrea Ronchi, portavoce del partito, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto 'Sdroghiamo lo sport', promosso dall'Alleanza sportiva italiana. Ronchi ha ribadito che "che se il parlamento, attraverso la sciagurata ministro Turco, dovessero abolire la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, noi ci impegneremo per riavere la legge Fini attraverso un referendum abrogativo, perche' non possiamo tollerare che si vada verso una legge che permetta la droga. E siamo convinti che anche il mondo dello sport sarebbe al nostro fianco in questa battaglia". 13-06-2007 Italia. Milano. Corte d'Appello: coltivare cannabis per uso personale non sempre reato La droga non era destinata al commercio: condanna cancellata. E' avvenuto oggi alla quarta Corte d'Appello dove G.S. era accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per avere coltivato piante di cannabis nel suo orto. In primo grado l'uomo era stato condannato a due anni e otto mesi. In aula sia il sostituto procuratore generale Francesco Maisto che i legali dell'imputato Stefano Pellizzoni e Marzia Patrigni, hanno chiesto l'assoluzione. La corte ha accolto le conclusioni delle parti e ritenendo la coltivazione di impronta domestica, ha cancellato la condanna assolvendo l'imputato perche' il fatto non sussiste. 13-06-2007 Italia. E. Romagna. Scontro in Regione su pdl coltivazione della canapa Polemiche e un ripensamento nell'aula dell'Assemblea legislativa regionale, durante l'esame del progetto di legge che promuove la coltura della canapa, ovvero la 'cannabis sativa l.' che i sostenitori del pdl intendono mantenere ben distinta dalla 'cannabis indica' usata per gli 'spinelli'. Nel dibattito il pdl e' stato sostenuto dai diessini Gian Carlo Muzzarelli, Miro Fiammenghi, Paolo Lucchi ed era stato firmato da esponenti Margherita, Pdci, Ecodem e anche dal consigliere dell'Idv, Paolo Nanni, che oggi si e' pero' pentito di averlo sottoscritto: 'sarebbe prioritario finanziare piu' importanti attivita', ha detto in aula. Prima di lui avevano contestato il testo il leghista Roberto Corradi, che teme il 'consumo indebito' anche di questa canapa cosi' coltivata. Ma anche il capogruppo di An, Luca Bartolini, che ha chiesto una corretta informazione sulla canapa e sul contesto in cui cade il pdl, che rimbalza in 'ambienti antiproibizionisti o anarchici' e viene 'ripreso in siti internet come legalizzala.it'. Questo pdl, ha detto Bartolini, 'serve soltanto a realizzare nel lungo periodo un obiettivo che non e' quello di favorire gli agricoltori' e An, ha ricordato, e' contro la legalizzazione di ogni tipo di sostanze, 'senza distinzioni fra droghe leggere o pesanti'. Impegnata la difesa di Muzzarelli. 'Questo pdl nasce dopo una lunga consultazione con le associazioni economiche, agricole e scuole di agraria' e non dice nulla di nuovo: sono 'anni che si fanno sperimentazioni in Emilia-Romagna' ('a Nonantola, Vignola, le coltivazioni ci sono gia' oggi') perche' con la canapa ci si vuole fare abiti, 'pannelli isolanti per le case ecologiche' e altri prodotti 'leggittimi'. Cosi' ha invitato 'a fare un po' di attenzione per non deragliare - ha detto - stiamo discutendo di cose ben diverse. L'obiettivo del pdl e' riprendere una delle coltivazioni storiche dell'Emilia-Romagna, non altro. Leggete, informatevi ascoltate gli imprenditori che sollecitano nuove azioni per fare impresa con qualche chance in piu''. Non ha pero' convinto Nanni dell'Idv: 'alcuni punti di questo pdl mi appaiono alquanto dubbiosi', ha sottolineato, dicendosi 'contrario all'erogazione di contributi regionali' perche' giudica 'prioritario finanziare piu' importanti attivita'', cosi' come non vorrebbe gli 'incentivi alla commercializzazione e trasformazione' ne' quelli alle collaborazioni tra aziende: 'cosi' quelle che agiscono insieme avrebbero troppa forza, dominando la filiera'. Daniela Guerra (Verdi) ha evidenziato invece il proprio appoggio a questo progetto di legge, chiedendo pero' alla Giunta regionale di sostenere le produzioni, 'ma non le ricerche e gli studi di fattibilita', perche' e' importante sollecitare la diversificazione delle attivita' nell'azienda agricola, non fare altro. 'A differenza del consigliere Nanni -ha precisato il capogruppo diellino Marco Barbieri- confermo la condivisione di questo progetto di legge. Perfino nel Ventennio la canapa e' stata una delle coltivazioni forti di questa regione: e' davvero una coltura storica in Emilia-Romagna'. Contrario Ubaldo Salomoni (Fi), che ha definito 'improponibile questo progetto di legge, che sembra fatto per pochi, per qualche amico: se si ritiene strategica la coltivazione anche sperimentale di qualche pianta lo si puo' fare benissimo con l'impianto legislativo attuale'. D'accordo con lui Alberto Vecchi (An). Di tutt'altro avviso il diessino Paolo Lucchi, che ha stigmatizzato 'chi ritira la propria firma da un testo di legge' e ha sollecitato a mantenere fermo quanto dice il testo, voluto 'a supporto del sistema agricolo di questa regione e a chi e' in grado di offrire innovazione'. Perplessita' anche da Carlo Monaco (Per E-R), per l'impianto del progetto di legge, per l'incerta entita' e provenienza delle risorse, sembra di aver a che fare 'con una risoluzione che invita la Giunta ad occuparsi del problema'. Altre critiche da Luigi Francesconi (Fi): 'Si sarebbe dovuto sostenere che si incentiva solo la coltivazione della canapa da fibra e qua non si dice, senza contare che questa coltura fagocita moltissima acqua, mentre il Piano rurale regionale punta giustamente al risparmio idrico'. Anche per Gioenzo Renzi (An) 'non sarebbe stato male fare un po' piu' di trasparenza, specificare qualcosa in piu' nella legge: per questo ho presentato un odg affinche' la Giunta renda conto all'Assemblea ogni anno dei contributi erogati, a chi e a che scopo'. Anche per Gianni Varani (Fi) c'e' 'un'ambiguita' del contesto, qui ci si infila in un campo minato: se non ci fosse un retropensiero non si sarebbe intervenuto con legge'. Per il capogruppo Fi, Giorgio Dragotto, che ha ripreso considerazioni di altri consiglieri Fi intervenuti (anche Marco Lombardi) questa proposta di legge ha inoltre 'alcune contraddizioni ed e' del tutto inefficace: ci sono vincoli legislativi nazionali relativi alla coltivazione della canapa', cosi' diventa solo 'una legge manifesto che da' la possibilita' a qualcuno di scrivere su internet'. Anche il consigliere Enrico Aimi (An) ha parlato di ambiguita', ma ricordando sotto il solo 'profilo tecnico-giuridico' che oggi non e' proibito in Italia il consumo di sostanze stupefacenti, anche se lo e' la produzione, l'acquisto, la vendita o l'estrazione del principio attivo, presentando dunque un emendamento in questo senso. La posizione contraria della Lega nord e' stata poi ribadita dal capogruppo Maurizio Parma, pur credendo 'nell'assoluta buona fede del consigliere Muzzarelli'. 14-06-2007 Eu. Un quinto parlamentari favorevole a depenalizzazione cannabis Un sondaggio tra i parlamentari dell'Unione Europea rivela che molti sostengono la decriminalizzazione della cannabis. Il sondaggio, condotto nell'estate del 2006 dai ricercatori dell'universita' di Manchester, Aberystwyth e della London School of Economics, rivela anche delle insospettabili opinioni su: aborto, criminalita', difesa e immigrazione. I professori David Farrell, Simon Hix, e Roger Scully hanno contattato tutti i deputati europei (732), e 272 hanno risposto. Un quinto dei parlamentari ritiene che la marijuana debba essere decriminalizzata. Un terzo dei parlamentari inglesi e' per la decriminalizzazione, mentre concorda l'83% degli olandesi. 14-06-2007 Italia. Ragazzo paralizzato dopo concerto; medici escludono responsabilita' della cannabis Il procuratore di Monza, Antonio Pizzi ha aperto un fascicolo contro ignoti e senza ipotesi di reato sul caso di Gabriele R., il ragazzo di 17 anni di Muggio' nel Milanese rimasto paralizzato dopo aver fumato hashish a un concerto. Secondo quanto si e' appreso nel sangue del minore sono state trovate tracce di quello che gli inquirenti definiscono "hashish potenziato", cioe' trattato con altre sostanze. Oggi, intanto, saranno ascoltati gli amici che erano con lui la sera del malore e il personale medico che lo ha in cura. Gli inquirenti escludono intanto un possibile legame con il caso dello studente morto a Paderno Dugnano dopo aver fumato del crack. Gli ulteriori esami clinici svolti sul diciassettene di Muggio' parrebbero comunque escludere l'ipotesi di una correlazione tra l'assunzione di cannabis e alcol e la sua paraplegia. I carabineri del Gruppo di Monza proseguono gli accertamenti, anche se il parere degli specialisti del reparto di Neurologia dell'ospedale Niguarda di Milano (dove il ragazzo e' stato trasferito una settimana fa dall'ospedale di Desio), espresso oggi pomeriggio a persone vicine al paziente, sembra ridimensionare l'ipotesi di un rapporto causa-effetto tra lo spinello fumato e la patologia. Un'ipotesi che, sulle prime, era pero' stata presa in seria considerazione, almeno fino a quando il ragazzo era stato a Desio. Per quanto riguarda le sue condizioni cliniche attuali, che non sono note per lo stretto riserbo di inquirenti e medici, proprio in questi giorni sarebbero stati registrati i primi miglioramenti: dopo uno stato di paraplegia diffuso, infatti, ora il giovane comincerebbe a muovere almeno le braccia. 14-06-2007 Iran. Impiccati due trafficanti di droga Due iraniani accusati di traffico di droga e altri tre colpevoli di omicidio sono stati impiccati ieri nella prigione di Evin, a nord di Teheran. I due trafficanti, ha scritto oggi il quotidiano Teheran Emrouz, sono stati riconosciuti colpevoli di aver trasportato 360 grammi di eroina, mentre gli altri tre condannati avevano ciascuno ucciso il marito di una donna con cui intrattenevano una relazione extraconiugale. Queste cinque impiccagioni portano ad almeno 98 il numero di esecuzioni in Iran dall'inizio del 2007. Secondo i dati di Amnesty International, lo scorso anno ci sono state 177 esecuzioni nel paese. Fra i reati punibili con la pena capitale in Iran ci sono il tradimento, lo spionaggio, l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, l'adulterio, l'omosessualita', la prostituzione e l'apostasia. 14-06-2007 Italia. Cancrini: presto al Cdm il disegno di riforma sulle tossicodipendenze Un nuovo ddl sulla droga e' allo studio del ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero. 'Una legge che presto sara' presentata in Consiglio dei ministri', ha annunciato questa mattina il deputato del Pdci Luigi Cancrini a margine della presentazione del libro di Achille Saletti 'Cara figlia, parliamo di droga'. 'La ratio della legge e' quella di ripristinare innanzitutto la distinzione tra droghe pesanti e leggere', spiega Achille Saletti, presidente dell'Associazione Saman e membro della Consulta nazionale degli operatori per le tossicodipendenze. 'Poi, l'intento e' quello di punire severamente chi, attraverso l'abuso di sostanze psicotrope (droghe e alcool) mette in pericolo la vita degli altri'. Il ddl allo studio prevede inoltre che vengano introdotte nuove sanzioni amministrative, anche multe consistenti. Secondo l'on. Cancrini, il ddl presto in discussione avrebbe raccolto anche il consenso degli esponenti 'teodem' della Margherita. L'espediente e' quello, caro ai romanzieri dell'800, della forma epistolare, ma il tema trattato e' di scottante attualita': droga e abusi tra gli adolescenti. A parlarne e' un esperto del settore, Achille Saletti, criminologo, presidente dell'Associazione delle Comunita' terapeutiche Saman e membro della Consulta nazionale degli operatori per le tossicodipendenze, che ha presentato oggi il libro 'Cara figlia, parliamo di droga'. 'Il mondo della politica e dell' informazione stanno conducendo una campagna allarmistica sulla droga, ma per combattere davvero questo fenomeno occorre invece una corretta informazione' ha esordito Saletti. 'Gli adolescenti sono 'piccoli', ma non sono stupidi. Per essere credibili ai loro occhi occorrono sincerita', autorevolezza e credibilita''. 'Sia detto forte e chiaro, non si muore di cannabis. Le iniziative eclatanti come quella del sindaco Moratti sul 'kit antidroga' e del ministro Turco che vuole inviare i Nas o i cani antidroga nelle scuole sono solamente spot pubblicitari per raccogliere consenso elettorale'. Secondo Saletti 'cio' che consideriamo droga e' frutto di una convenzione' e l'abuso di droghe legali (alcol e tabacco) causa un numero di morti superiore a quello dei decessi legati a sostanze stupefacenti. In quel caso pero', e' lo stesso mondo adulto, spinto da interessi economici, a promuoverne il consumo. Qual e' allora la soluzione? Saletti propone innanzitutto una campagna informativa accurata, la stessa politica che ha portato a una drastica riduzione del consumo di tabacco. 'Bisogna dire chiaramente ai giovani che si', la droga e' buona, ma e' un rischio enorme e ci si puo' anche rimettere la vita. Occorre un messaggio chiaro, cifre e dati alla mano. E, soprattutto, basta con la demonizzazione e il terrorismo psicologico, con le soluzioni veloci di improbabili terapie faidate che non risolvono nulla'. 14-06-2007 Italia. Rimini. Contro la droga il grande occhio satellitare di Matrix Otto persone arrestate, oltre 26 chili di cocaina sequestrata. Da un'indagine partita da un normale sequestro della Squadra mobile di Rimini nel porto di Livorno, polizia riminese e servizio centrale antifrodi dell' agenzia delle dogane di Roma hanno svelato alle polizie del mondo l'ultimo ingegnoso sistema escogitato dai trafficanti internazionali di droga per importare cocaina: il vano motore delle celle di refrigerazione dei container imbarcati in America del sud e portati nel Vecchio continente via nave. Container tenuti sotto controllo dalle autorita' italiane grazie a Matrix, pluripremiato sistema di monitoraggio satellitare a copertura mondiale, in grado di dire 24 ore su 24 dove si trova un container. Un sistema che ha espresso tutte le sue potenzialita' quando e' stato alimentato dai dati forniti prima dagli investigatori romagnoli, diretti da Sabato Riccio, e poi da altre forze di polizia che solo in Italia, negli ultimi mesi, hanno permesso clamorosi sequestri di droga nel porto di Salerno e Civitavecchia come riportato dalle cronache. I dati dell'operazione, coordinata dal Pm di Rimini Paola Bonetti e portata a termine all'alba, sono stati illustrati in una conferenza stampa cui ha preso parte il procuratore capo Franco Battaglino che ha elogiato l'operato della mobile di Rimini e Roma, il commissariato di Tivoli e la direzione delle dogane. Battaglino ha sottolineato anche la grande capacita' criminale della banda che, in almeno due circostanze, si e' procurata il denaro per acquistare i carichi di cocaina con rapine: in un ufficio postale di Roma in via Verturri l'8 febbraio e il 24 marzo 2007 in un supermercato Conad a Palombara Sabina (Roma), dove un ostaggio fu tenuto sotto la minaccia di un mitra. In carcere, con l'accusa di traffico internazionale, detenzione e spaccio di droga, su ordinanze di custodia firmate dal Gip Lorena Mussoni, sono finiti Gianluca Bacchiocchi, 37 anni, titolare di un distributore di benzina di Riccione (Rimini), il suo collaboratore, ritenuto collegamento con il cartello colombiano di Baranquilla, il colombiano Jon Jairo Vasquez Gonzalez, 30 anni; Giacomo Cascalisci, di 43, Carlo Moretti, di 42, entrambi pregiudicati di Tivoli (Roma); Yenmy Diaz Gonzalez, 29, dominicana al settimo mese di gravidanza, donna delle pulizie in un albergo a Riccione. Come a Riccione, come cuoco, lavorava Miguel Angel Ramirez Amor, 31 anni, colombiano. Altri arresti per Florenci Marini, 32 anni, albanese, e Sobeida Escudero Sarmento, 35, colombiana, cameriera. E' stato da lei che ha preso il via l'indagine. 14-06-2007 Italia. Bologna. Paruolo insiste su kit antidroga, critiche da destra e da sinistra Sulla droga "non e' vero che non abbiamo fatto nulla" come "non ammetto che si dica che vogliamo dare i kit antidroga alle famiglie con la stessa modalita' di Milano, altrimenti mi innervosisco". I Sert, che prima "erano concentrati, sono stati ricollocati sul territorio, tanto per cominciare" e si "sta valorizzando quello che c'e'". L'assessore alla Sanita' del Comune di Bologna, Giuseppe Paruolo, oggi in commissione a Palazzo D'Acursio, si difende dalle bordate che gli arrivano da destra e dall'Altra sinistra sull'idea dei kit antidroga da distribuire alle famiglie. Mentre il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, rifiuta ogni impostazione di riduzione del danno, la consigliera di Ltb Silvia Noe' alza la voce e lancia accuse verso una maggioranza, Dl e Ds in particolare, che "non fa nulla, non ha voluto nemmeno riunire il tavolo unico sulla droga" e poi "ha permesso di fare in citta' la fiera della cannabis". La consigliera non accetta nemmeno l'idea di Paruolo del kit con una modalita' diversa da quella meneghina: "Che vuol dire che vuole coinvolgerle?". Il problema, incalza poi "e' che non si capisce che razza di messaggio si vuole lanciare ai giovani", che "sulla questione droga non c'e' un assessore dei riferimento" e anche che dall'inizio dei lavori della commissione sulla tossicodipendenza "Paruolo non c'e' mai e quando c'e' e' in 'prestito'". Affermazione su cui concorda anche Valerio Monteventi (Prc), presidente della commissione, Politiche sociale. L'Altrasinistra arriva infatti in commissione dopo una conferenza stampa nella quale ha demolito l'idea del kit antidroga e rilanciato la politica di riduzione del danno: "E' impossibile una societa' senza droga", scandisce il verde Roberto Panzacchi citando un passaggio della legge regionale. Il dibattito sulla questione non si e' pero' chiuso oggi; proseguira' in una nuova seduta (fissata per il 19), su richiesta del consigliere Ds Sergio Lo Giudice e dovrebbe portare a un ordine del giorno condivis. Anche tra le file della Quercia ci sono gli "antiproibizionisti", ma "su alcuni temi siamo d'accordo, cioe' sull'importanza della comunicazione nelle scuole e tra i giovani e nella riduzione del danno", dice Lo Giudice. Se il test anti-droga teorizzato da Giuseppe Paruolo (l'assessore alla Sanita' del Comune di Bologna che ha lanciato la proposta) diventa realta', andranno "in fumo" 400.000 euro dalle casse comunali. A calcolare il costo della sperimentazione del kit da distribuire alle famiglie bolognesi che ne facciano richiesta sono i quattro moschettieri dell'Altra Sinistra, l'ala radicale della coalizione di centrosinistra a Bologna. Prc, Verdi e Il Cantiere, che avevano da subito demolito l'idea dell'assessore e che oggi forniscono anche i numeri dell'operazione. Primo: se i giovani in provincia di Bologna sono almeno "35.000 -fa i conti il verde Roberto Panzacchi- e il kit costerebbe almeno 12 euro per rintracciare la presenza di sei sostanze, allora il costo sarebbe di circa 400.000 euro". Nel frattempo, invece, la giunta Cofferati ha scelto di investire "appena 140.000 euro nelle borse lavoro e 265.000 nei progetti Sert". Non solo: anche se Paruolo continua a garantire di non avere in mente un progetto simile a quello tentato a Milano, nel capoluogo lombardo "solo 30 famiglie su 3.600 kit disponibili -fa osservare l'indipendente Prc, Valerio Monteventi- hanno fatto richiesta". Insomma, "nei prossimi giorni misureremo la volonta' politica della Giunta e vedremo- tira le somme il capogruppo dei bertinottiani, Roberto Sconciaforni- se anche stavolta qualcuno nella maggioranza preferira' rincorrere le ricette di Alleanza nazionale", e' la frecciata rivolta al capogruppo Ds, Claudio Merighi, convinto assertore della politica delle larghe intese sulla sicurezza. 15-06-2007 Italia. Cnr: ecco i topi resistenti alla cocaina Un recettore presente nel cervello dei mammiferi, chiamato GPR37, puo' provocare una maggiore sensibilita', sia a sostanze tossiche legate al morbo di Parkinson, sia agli effetti stimolanti della cocaina e di altre droghe. Lo sostiene un gruppo di ricercatori dell'Istituto di biologia cellulare (Ibc) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Monterotondo, guidato dal direttore, prof. Glauco Tocchini-Valentini, in uno studio pubblicato sull'ultimo numero di PNAS, Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA. La ricerca ha dimostrato come il recettore di membrana GPR37, presente nei neuroni dei mammiferi, riesca a modulare l'attivita' del trasportatore della dopamina (DAT), che e' il principale regolatore del livello di dopamina nelle sinapsi neuronali. La dopamina e' un neurotrasmettitore della famiglia delle catecolamine, che viene rilasciato nel cervello dei mammiferi a livello della substatia nigra, ed agisce come regolatore fondamentale di tutte le principali risposte motorie ed emotive dell'organismo ai piu' svariati stimoli ambientali. Il gruppo di Monterotondo ha inoltre prodotto topi geneticamente modificati in cui e' stato rimosso il gene che produce il recettore GPR37. "In questi topi, l'assenza di GPR37 provoca un aumento dell'attivita' della proteina DAT e quindi una diminuzione generale delle risposte motorie dell'animale", spiegano i ricercatori. "In particolare, i topi mancanti di GPR37 sono nettamente meno sensibili agli effetti stimolanti della cocaina e costituiscono percio' un nuovo modello per lo studio in vivo degli effetti della somministrazione e dipendenza da droghe d'abuso di grandissimo impatto sociale e per la possibile produzione di loro antagonisti farmacologici". Questa ricerca e' stata svolta presso il Campus "A. Buzzati-Traverso" di Monterotondo, creato nel 1996 dal Cnr, con l'obiettivo essenziale di sviluppare ed internazionalizzare la ricerca biologica e biomedica italiana. A Monterotondo e' stata infatti costituita l'infrastruttura in rete dell'Archivio Europeo dei Mutanti (EMMA), unica in Europa, realizzata dal Cnr con il sostegno finanziario dei Programmi Quadro dell'Unione Europea. "Presso EMMA sono gia' disponibili oltre 1000 ceppi mutanti, modelli ad hoc di malattie umane, in particolare per quanto riguarda malattie complesse multifattoriali, e si prevede l'archiviazione e la distribuzione di 300-500 nuovi ceppi all'anno", dice Tocchini-Valentini. EMMA, in collaborazione con le altre Istituzioni presenti a Monterotondo, si pone come paradigma per le nuove infrastrutture di ricerca Europee, la cui importanza essenziale e' stata recentemente ribadita anche in una lettera alla rivista Nature (pubblicata il 24 maggio u.s.) da parte di Iain Mattaj (Direttore Generale di EMBL) e Tocchini-Valentini. Il Campus di Monterotondo -che ospita oltre 150 ricercatori e tecnici specializzati, di cui circa 70 di provenienza internazionale- e' federato con il "Jackson Laboratory", la principale Istituzione a livello mondiale operante nel campo della biologia e della genetica dei mammiferi, e con l'Universita' di California a Davis, con la Harvard Medical School di Boston e con l'Universita' del Manitoba a Winnipeg, tramite accordi con l'Istituto di biologia cellulare che permettono un fattivo coordinamento e sviluppi complementari delle attivita' di ricerca e formazione. 15-06-2007 Peru'. Onu: in aumento produzione di cocaina Le attività del narcotraffico in Perù sono aumentate nel 2006 dopo l`estensione delle coltivazioni della foglia di coca (+7%) e della produzione della cocaina (+8%) rispetto al 2005, secondo un nuovo rapporto dell`ONU citato dall'Agenzia Misna, che mette in dubbio l`efficacia dei programmi anti-droga portati avanti da Lima con il sostegno degli Stati Uniti. L`incremento delle piantagioni -oggi stimate in totale in 51.400 ettari- e delle quantità dello stupefacente derivato - 114.100 tonnellate nel 2006, pari al 28% della produzione mondiale) hanno riportato il paese andino al secondo posto nella lista degli stati produttori di cocaina dopo la Colombia; quest`ultima sempre è prima nella `lista nera` con oltre il doppio della produzione del Perù. "Delle 114mila tonnellate di cocaina peruviana, 105mila sono state destinate al narcotraffico e 9.000 al consumo tradizionale (legale) tra le popolazioni indigene" ha detto Humberto Chirinos, tra gli autori del rapporto delle Nazioni Unite, realizzato con missioni sul terreno nelle otto principali `valles cocaleros` del paese. La crescita del narcotraffico, ha ricordato, è avvenuta nonostante l`aumento del 4% delle operazioni di sradicamento delle piantagioni illegali (pari a 12.688 ettari distrutti). Allo stesso tempo, la `Comision nacional para el Desarrollo y Vida sin drogas` (Devida, ente governativo) ha ammesso che i sequestri di cocaina sono scesi di almeno il 17%. 15-06-2007 Svezia. Piu' cannabis del previsto: fino a 30 tonnellate ogni anno Secondo l'ultimo rapporto della polizia, le autorita' svedesi hanno sottostimato le quantita' di cannabis disponibile nel Paese. Ogni anno sono vendute 25/30 tonnellate di cannabis, invece delle 3 previste. I nuovi dati, rilasciati dal Dipartimento di polizia criminale investigativa, rivelano che quelli precedenti erano stati dedotti dal consumo dei consumatori "conosciuti", mentre quelli attuali derivano da una ricerca piu' ampia condotta tra le forze dell'ordine, della dogana e della guardia costiera. Nel Paese sono attive circa 140 reti criminali, e la polizia negli ultimi anni ne ha smascherate circa 19. Si e' visto anche un aumento del numero delle coltivazioni casalinghe, ma ci sono anche coltivazioni su larga scala a Stoccolma, Goteborg e Uppsala. 15-06-2007 Afghanistan. Badakhshan. Madri danno oppio ai figli come antidolorifico Sempre piu' afghani usano l'oppio come surrogato degli antidolorifici, e anche le donne lo danno ai figli quando i sintomi delle malattie diventano insopportabili . Nella Provincia di Badakhshan, nel nord-est del Paese, sono molte le persone che fumano l'oppio anche per l'indisponibilita' nei villaggi degli antidolorifici. L'oppio contiene la morfina e la codeina, quest'ultima importante per combattere i sintomi della tosse. E gli abitanti, specialmente i bambini, ne sono colpiti anche a causa del clima freddo della regione. Nel Badakhshan c'e' abbondanza d'oppio, e i contadini si stanno preparando al nuovo, abbondante, raccolto. L'ufficio afghano delle Nazioni Unite "Found for Population Activities" (UNFPA), rivela che la Provincia ha il tasso mondiale piu' alto di mortalita' infantile e di puerpere. Su centomila nascite, 6.500 donne muoiono durante o dopo il parto. 15-06-2007 Italia. Question time alla Camera dei Radicali Italiani su accertamenti antidrogra Pubblichiamo la trascrizione del question time dello scorso 14 giugno 2007 dell'on. Bruno Mellano (Rosa nel Pugno) sui "tempi di adozione del decreto interministeriale in materia di accertamenti sull'assenza di tossicodipendenza per particolari categorie di lavoratori" (interrogazione n. 3-00984, vedi sotto) BRUNO MELLANO. Signor Presidente, signor Ministro, questa interrogazione nasce a seguito di alcune vicende di cronaca, in particolare quella che ha visto coinvolta una scolaresca del Vercellese che, durante una gita scolastica, ha subito un incidente stradale. A seguito di indagini e accertamenti, è risultato che l'autista, forse, nei giorni precedenti poteva aver assunto droghe. Al di là dell'episodio specifico, sul quale non voglio intervenire e non chiedo notizie al Ministro, ho potuto verificare, però, che l'articolo 125 del testo unico delle leggi sugli stupefacenti fin dal 1990 - quindi da diciotto anni, con tredici Governi che si sono succeduti, di collocazione politica diversa - prevedeva degli accertamenti rivolti verso persone appartenenti a determinate categorie che con il loro lavoro avrebbero potuto mettere a rischio l'incolumità altrui. Tale parte del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 non è mai stata attuata. In questa fase in cui, per fortuna, il nostro Governo ha in previsione di rivedere la legislazione sulla droga, chiedo se quella parte della normativa sia in corso di attuazione. Risposta del Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere. GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, onorevole Mellano, questa interrogazione solleva l'attenzione sul decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e, in particolare, sull'attuazione dell'articolo 125, inerente agli accertamenti di assenza di tossicodipendenza. In merito si evidenzia primariamente che, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, l'attribuzione della materia della tutela e sicurezza del lavoro alla competenza concorrente di Stato e regioni comporta che lo Stato non possa esercitare autonomamente la potestà regolamentare sulla materia, così come invece previsto dall'articolo 125 del decreto del Presidente della Repubblica suddetto, antecedente alla riforma del Titolo V. Per questo motivo il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, unitamente al Ministero della salute, ha riproposto nel corso dell'anno 2006 al coordinamento tecnico con le regioni e le province autonome due schemi di decreto, uno riguardante le alcooldipendenze e l'altro le tossicodipendenze, da sottoporre alla decisione della Conferenza Stato-regioni. In sede tecnica, al momento, è stato già approvato un accordo sullo schema legislativo relativo alle alcooldipendenze dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome nella seduta del 16 maggio 2006. In tale sede, vi è stata anche un'assunzione di impegno da parte delle regioni di far pervenire delle proposte in ordine allo schema sulle tossicodipendenze elaborato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale e da quello della salute. Tale riformulazione dello schema è stata solo di recente inoltrata dal coordinamento delle regioni ai suddetti Ministeri che, attualmente, ne stanno esaminando i contenuti e stanno lavorando alla elaborazione di un accordo da sottoporre al più presto alla Conferenza Stato-regioni. Replica dell'on. Bruno Mellano BRUNO MELLANO. Signor Presidente, signor Ministro, sono soddisfatto della risposta perché testimonia un lavoro in corso, quanto mai importante e decisivo, su un tema che vede la classe politica, ma anche i media, occuparsi del problema, anche in modo emergenziale, solo quando ci sono episodi che hanno il colore della cronaca o il colore della tragedia. Noi, come Rosa nel Pugno, con l'appoggio convinto che diamo al Governo, siamo in attesa che il Governo stesso dia attuazione alle pagine 186 e 187 del suo programma, dove si prevedeva la riforma drastica della legislazione attuale sulla droga. Nei giorni scorsi il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha illustrato le linee guida, sia al Senato sia alla Camera, di un possibile intervento governativo per riformare la normativa e, all'interno di questa riforma complessiva, speriamo si possa dare piena attuazione anche a quelle norme non attuate del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, che possono recare un vantaggio ed un'agevolazione rispetto ad una sicurezza generale dell'opinione pubblica. Ciò sempre, però, tenendo conto che il consumatore di droghe dovrebbe essere punibile solo se provoca danni ad altri. Lo Stato deve, invece, riservarsi il lavoro di prevenzione, di cura, di informazione, con un taglio che vorrei antiproibizionista, ma che fosse almeno di limitazione del danno. Il 26 giugno prossimo ricorre la giornata mondiale contro la droga. Speriamo che, almeno in quella data, le Commissioni parlamentari possano cominciare a lavorare sulla riforma del testo unico sugli stupefacenti. È quanto mai allarmante la relazione che nello scorso anno il Ministro ha presentato al Parlamento, in cui emerge un raddoppio soprattutto dei consumatori di droghe pesanti, ma anche di droghe leggere; emerge, altresì, la sconfitta evidente di un sistema proibizionistico che non ha saputo limitare i danni, neanche rispetto ai consumatori. Segue il testo integrale dell'interrogazione n. 3-00984dei deputati radicali della Rosa nel Pugno Bruno Mellano e Donatella Poretti Ai Ministri del Lavoro e della Salute, premesso che: 1) l’art. 125 del DPR 309/90 (Testo unico delle leggi sugli stupefacenti) così recita: (Accertamenti di assenza di tossicodipendenza) 1. Gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, la incolumità e la salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, sono sottoposti, a cura di strutture pubbliche nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e a spese del datore di lavoro, ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dell’assunzione in servizio e, successivamente, ad accertamenti periodici. 2. Il decreto di cui al comma 1 determina anche la periodicità degli accertamenti e le relative modalità. 3. In caso di accertamento dello stato di tossicodipendenza nel corso del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a far cessare il lavoratore dall’espletamento della mansione che comporta rischi per la sicurezza, la incolumità e la salute dei terzi. 4. In caso di inosservanza delle prescrizioni di cui ai commi 1 e 3, il datore di lavoro è punito con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da lire dieci milioni a lire cinquanta milioni. 2) a quasi diciotto anni dall’entrata in vigore della suddetta disposizione di legge, diciotto anni caratterizzati dall’alternarsi al potere di ben 13 governi, il decreto di individuazione degli appartenenti alle “categorie a rischio” non è stato ancora emanato. Si interrogano i Ministri competenti per sapere: - se intendono dare attuazione al più presto alla legge di cui in premessa. Roma, 24 maggio 2007 15-06-2007 Italia. Esperti: ormai routine pazienti con danni a naso e gengive da cocaina Difficile stimare quanti siano ma i medici ne sono certi: i pazienti, anche giovanissimi, che consumano cocaina e che ne portano sul viso i segni sono in aumento. Senza considerare i piu' gravi effetti sull'organismo, questi giovani e giovani-adulti arrivano con il setto nasale letteralmente distrutto e con le gengive danneggiate al punto da rischiare di perdere i denti. La cocaina e' infatti un vasocostrittore. Le mucose si ritirano e il setto senza la loro protezione si danneggia, fino a bucarsi, mentre nella bocca le gengive si assottigliano e si ritirano, infettandosi. Se fino a 10 anni i medici vedevano pochi pazienti in queste condizioni, 'uno al mese' riferisce Gilberto Ponti, specialista in chirurgia maxillo-facciale e docente di ricostruzione ed estetica del naso nella scuola di specializzazione dell'Universita' di Tor Vergata di Roma, 'oggi invece e' quasi una routine, almeno 3-4 alla settimana'. Una ulteriore conferma sul campo, insomma, dell'aumento del consumi. E la stessa cosa si comincia a vedere negli studi dentistici: 'mi capitano ragazzi di 16 anni -ha raccontato la dottoressa Francesca Montanari da uno studio gestito dalla sua famiglia da tre generazioni- con le gengive che fino ad ora si vedevamo solo nelle bocche degli anziani'. I consumatori di cocaina infatti fanno passare la polvere anche sulle gengive che si danneggiano con lo stesso meccanismo della mucosa nasale. 'Colpisce e addolora vedere queste cose nelle bocche di ragazzi ai quali magari avevi messo l'apparecchio per correggere i denti solo pochi anni prima' ha aggiunto Montanari. Ed in entrambe le testimonianze la percezione e' la stessa: ci sono piu' pazienti maschi. Che la cocaina danneggiasse le mucose e' cosa nota, tanto che per decenni sono circolate leggende su nasi famosi 'foderati d'argento'. 'Non e' possibile fare cose del genere. E' bene sapere invece cosa il consumo di questa sostanza, anche in pochi mesi, e' capace di provocare' ha aggiunto il chirurgo raccontando che i danni sembrano quelli che in passato si aveva nei pazienti affetti da sifilide o tbc. Nel setto nasale, inoltre, passano arteriole che si irradiano dalla carotide. Nel caso di danni al setto il sanguinamento puo' essere anche irrefrenabile, mettendo a rischio la stessa vita. E non meno pericolosi sono i rischi di infezioni come la meningite batterica. I chirurghi in questi casi possono intervenire limitatamente. In Svizzera il chirurgo Rudolf Majer ha ideato una tecnica complessa ed efficace ma i cui costi sono altissimi: 'anche 100 mila euro ma si tratta di un lavoro che richiede spesso tre o quattro interventi'. Altre tecniche efficaci sono utilizzate anche in Italia e recuperano pelle e cartilagine dall'orecchio del paziente. Una ulteriore soluzione e' quella dell'utilizzo del cortisone che viene usato anche per migliorare la capacita' di cicatrizzazione. (Maria Emilia Bonaccorso/Ansa) 15-06-2007 Italia. Dossier "Libera": nei dati Onu su narcotraffico, "buco nero" di 700 tonnellate di coca Rispetto ai dati ufficiali relativi alla produzione di droga ai sequestri di stupefacenti si registra 'un buco nero di circa 700 tonnellate di cocaina perse nel nulla nei traffici internazionali'. E' quanto sottolinea 'Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie', che ha ritenuto 'doveroso rendere pubblica la propria lettura dei dati ufficiali sulla produzione e i sequestri mondiali di cocaina, cosi' come sono stati forniti dalle Istituzioni internazionali interessate: le Nazioni Unite (Office on Drugs and Crime) e la Us Dea'. 'Per la descrizione della situazione internazionale fanno testo i dati delle Nazioni Unite che, oltre ad una produzione mondiale annua, costante dal 1999 ad oggi, di circa 900 tonnellate, indicano una quantita' fortemente crescente di cocaina sequestrata: da 370 tonnellate nel 1999, i sequestri sono arrivati a 590 tonnellate nel 2004'. Il rapporto tra cocaina prodotta e cocaina sequestrata 'raffigura la fattispecie inverosimile di una criminalita' che continuerebbe ad operare nonostante la quasi certezza di essere messa sotto scacco ed annientata'. Il dato, rileva Libera che sull'argomento ha elaborato un dossier, 'perde ogni residua credibilita' allorche', dalla produzione mondiale complessiva, si sottraggono le quantita' di cocaina consumate o sequestrate nelle diverse aree del mondo'. 'Sottraendo infatti, dalle 937 tonnellate di produzione indicata dalle Nazioni Unite per il 2004, le circa 450 consumate complessivamente negli Stati Uniti, nel Canada, nel Messico e nell'intero Sud America e le circa 490 tonnellate sequestrate in tutte le Americhe, si giungerebbe ad un saldo negativo di 3 tonnellate. A questo punto, non si saprebbe piu' da che cosa sottrarre le circa 99 tonnellate di cocaina sequestrate nel "resto del mondo". Facendolo, si giungerebbe al paradossale saldo negativo di 102 tonnellate di cocaina "mancante", non avendo ancora fatto fronte alla richiesta di cocaina nel "resto del mondo", stimata in almeno 300 tonnellate! Da questi raffronti, ha commentato Sandro Donati, curatore per Libera del dossier, 'si giunge a poter calcolare una sorta di buco nero pari a circa 400 tonnellate di cocaina 'mancante'. Questo buco nero assume proporzioni ancora piu' macroscopiche, circa 700 tonnellate, se calcolato sulla base dei dati della Us Dea". A giudizio di Libera, poi, una conferma indiretta del fatto che un'enorme quantita' di cocaina prodotta ed immessa nel mercato non sarebbe compresa nei dati pubblicati dalle Nazioni Unite e, ancora piu', dai dati della Us Dea, e' la tendenza a scendere, in atto da diversi anni, del prezzo della sostanza stupefacente. Libera ha ritenuto 'opportuna questa denuncia pubblica poiche' riguarda la sostanza i cui traffici illeciti procurano alle organizzazioni mafiose e criminali i piu' ingenti proventi, da reinvestire nelle attivita' legali, contaminandole. La grave lacunosita' e la macroscopica contraddizione dei dati -si legge in una nota- generano disorientamento e comunque non aiutano ne' gli inquirenti impegnati nel contrasto ai traffici, ne' gli operatori impegnati nella prevenzione e nell'assistenza alla persona'. Si tratta di "dati inquietanti che pongono domande inquietanti -ha denunciato Luigi Ciotti, presidente di Libera- ma conosciamo anche i limiti del nostro ruolo e ci asteniamo dal formulare supposizioni sul come o sul perche' si sia giunti negli anni a dati cosi' inverosimili. Questo dovra' essere il compito delle pubbliche Istituzioni internazionali interessate che, lo auspichiamo, sapranno attivarsi per una profonda correzione di rotta, sulla via della chiarezza. Bisogna aprire un ragionamento 'critico' rispetto alle politiche dell'Onu: 'dovevano estinguere dal pianeta le droghe, ma a distanza di dieci anni il loro fallimento e' enorme, basti vedere quanta cocaina, e a che prezzo, gira nelle strade del nostro Paese o l'aumento esponenziale di problemi al naso e alla bocca che la sostanza sta provocando ai consumatori'. Cosi' Francesco Piobbichi, responsabile alle Politiche sociali del Prc. 'Purtroppo anche in Italia esiste una legge che ispirandosi a queste assurde politiche, invece di contrastare le mafie alimenta il consumo di sostanze pesanti'. Secondo Piobbichi, i movimenti devono contestare 'duramente' la conferenza sulle droghe dell'Onu che si terra' il prossimo anno a Vienna e fare del prossimo 26 giugno 'la giornata nazionale di mobilitazione per chiedere al governo l'abrogazione della Legge Fini Giovanardi'. 'Il dossier reso noto oggi dall'associazione 'Libera' smaschera le pretese dell'Onu di sconfiggere le droghe'. Lo sostiene il presidente del Forum droghe, Franco Corleone, secondo il quale 'quando si passa dalla propaganda alla verifica di dati e ricerche scientifiche, il proibizionismo mostra la sua realta' di fallimento, paura e disinformazione'. Questo fenomeno 'impone una riflessione profonda che deve portare a valorizzare le politiche come quelle di Evo Morales, che chiede per la sua Bolivia il rispetto delle tradizioni, delle culture e della vita dei contadini'. Corleone conclude dicendo che il 26 giugno a Governo e Parlamento sara' chiesto di 'affrontare finalmente una politica sulle droghe diversa da quella voluta dalla legge Bossi-Fini'. "L'analisi proposta da 'Libera' sui dati resi noti dall'Onu su produzione e sequestri di cocaina a livello internazionale, da cui emergono evidenti contraddizioni, getta una luce inquietante sul modo in cui opera l'agenzia delle Nazioni Unite preposta a questo. Ci aspettiamo percio' che quanto prima si faccia chiarezza e che la stessa agenzia offra risposte univoche e convincenti". Lo afferma in una nota il ministro per la Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero 15-06-2007 Usa. Bambino di 5 anni distribuisce caramelle alla cocaina in un asilo Eroina in un asilo. A portarla e ad offrirla ai suoi compagni di gioco, convinto che si trattasse di caramelle, è stato un bambino di 5 anni. E in tre hanno ingerito la droga: il baby-spacciatore inconsapevole, la sorellina di 2 anni e una sua coetanea. L'incredibile episodio è avvenuto a Black Rock, nello stato di New York, ed è riferito dal The Buffalo News. Il racconto è quello dei genitori del bambino convinti che loro figlio abbia raccolto "una decina di pacchetti incartati e con il disegno di facce sorridenti come le M&M's" sulla strada per l'asilo, dove lo ha accompagnato la madre, o addirittura all'interno del complesso che ospita anche appartamenti e uffici. 16-06-2007 Italia. Roma. Sert sfrattato dal carcere di Rebibbia Gli operatori del Sert intracarcerario cono stati sfrattati dai locali che occupavano nel carcere di Rebibbia. Lo rende noto un comunicato della direzione del Sert, sottolineando che sono state 'bloccate anche le linee telefoniche in uscita dal Sert, rendendo impossibile i contatti con i Sert territoriali'. Il responsabile dell'Osservatorio di Tutela e Sviluppo dei Diritti dell'Associazione 'Giuseppe Dossetti' Corrado Stillo ha detto: 'Mentre recenti analisi confermano a Roma il primato di consumi di sostanze stupefacenti e di morti per droga apprendiamo increduli che il Servizio Sert per i detenuti di Rebibbia anziche' essere potenziato viene addirittura sfrattato dai suoi locali. A nulla e' valso l'accordo siglato tra la Regione Lazio ed il Ministero di Giustizia per la tutela della salute dei detenuti e per i servizi erogabili dal Sert a favore della popolazione carceraria'. 17-06-2007 Olanda-Belgio. Scontro su coffeshops al confine Scende in campo il ministro della giustizia olandese Ernst Hirsch Ballin per tentare di disinnescare la grana del trasferimento del 'boulevard della cannabis' dal centro della citta' di Maastricht alla sua periferia, vicino al confine col Belgio e con la Germania. La querelle con le autorita' belghe e' annosa, ma e' esplosa qualche giorno fa quando il sindaco della cittadina olandese Geerd Leers, complice forse il fatto che il nuovo governo belga non e' ancora stato formato, ha deciso di spostare dal centro citta' alla periferia otto dei 15 coffee shop, dove lo spinello e' legale. La mossa ha fatto andare su tutte le furie il primo ministro belga uscente Guy Verhofstadt, che ha minacciato di portare la questione fino al Consiglio europeo della prossima settimana, in occasione del quale incontrera' il premier olandese Jan Peter Balkenende. La missione del ministro della giustizia e' quindi di far capire alle autorita' belghe che non c'e' stata malizia nella decisione del sindaco della citta', che -fanno notare gli olandesi- e' in linea con la scelta del governo dell'Aja di tenere i coffe shop lontani dalle scuole e cercare di minimizzarne gli inconvenienti per i residenti. Il problema e' che il turismo del 'fumo libero' -che richiama a Maastricht circa un milione e mezzo di persone all'anno, soprattutto del Belgio, dalla Germania e dalla Francia- impensierisce le autorita' locali sul lato belga del confine. Verhofstadt si e' detto sorpreso dal fatto che il Belgio non sia stato consultato prima di prendere la decisione. Ma del 'blitz' del sindaco di Maastricht c'e' anche chi da' una lettura politica, come spesso avviene. Il ministro della giustizia e il sindaco di Maastricht, infatti, sono del Partito cristiano- democratico (Cda), lo stesso di Yves Leterme, l'esponente politico delle Fiandre, la regione settentrionale del Belgio, che si e' imposto nelle elezioni legislative belghe di una settimana fa. Il trasferimento dei coffe shop dovrebbe diventare operativo a fine anno dopo avere avuto un via libera definitivo dal Consiglio comunale di Maastricht, che ne discutera' il 26 giugno. Nel frattempo la diplomazia si muovera' per porre fine alla guerra dello spinello. 17-06-2007 Iran. Altri quattro cittadini impiccati per traffico di droga Quattro uomini condannati a morte per traffico di stupefacenti sono stati impiccati oggi nel carcere di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran, facendo salire a oltre cento il numero delle esecuzioni capitali avvenute nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. L'agenzia Irna, che ha dato notizia delle esecuzioni odierne, ha fornito i nomi degli impiccati, ma non i cognomi. Si tratta di Malek, condannato a morte per traffico di un chilogrammo di eroina, Javad, giudicato colpevole di avere comprato e venduto 29 chilogrammi di oppio, e Qassem e Kavus, condannati per traffico di 154 chilogrammi di oppio, oltre che per un conflitto a fuoco con la polizia in occasione del loro arresto. In Iran e' prevista la pena di morte per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, la violenza carnale, il traffico di droga, l'adulterio e l'apostasia. Secondo dati di Amnesty International nel 2006 sono state impiccate 177 persone, mentre, secondo testimonianze e notizie di stampa, sono 102 le esecuzioni avvenute dal primo gennaio del 2007. In soli quattro giorni, tra domenica e mercoledi' scorsi, sono state impiccate dieci persone, tre delle quali sulla pubblica piazza. 18-06-2007 Italia. Umbria. An chiede commissione speciale sulle tossicodipendenze Il gruppo regionale di An nel Consiglio regionale dell'Umbria ha presentato una proposta di legge che prevede l'istituzione di una commissione speciale del Consiglio per l'analisi e la predisposizione di atti, legislativi e regolamentari, finalizzati a contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze in Umbria superando anche le differenze culturali e politiche tra i due schieramenti. La proposta di legge -riferisce una nota della Regione- e' stata illustrata stamani, a Perugia, in una conferenza stampa. La regione e' al primo posto, in Italia, nella classifica per numero di morti per droga, con 4,5 decessi ogni 100mila abitanti (circa 36 ogni anno): sono gia' nove nei primi quattro mesi del 2007. Perugia e' la seconda citta' italiana, dopo Roma, per il consumo di droga ed i soli dati forniti dai Sert umbri parlano di circa 4.000 tossicodipendenti nel 2006, oltre alla componente sommersa. 'Sulla base dei dati forniti dal ministero dell'interno emerge oltretutto l'inefficacia delle terapie tossicologiche offerte dai Sert umbri', hanno affermato i consiglieri di An, che 'ritengono necessario procedere ad una rapida e profonda analisi dell'operato e delle scelte sanitarie e sociali delle strutture'. L'utenza dei Sert e' infatti 'principalmente legata al consumo di eroina, stupefacente cui sono riconducibili i decessi per droga che si verificano annualmente in Umbria'. 'Pensiamo ad una Commissione che sia uno strumento di dialogo e di lavoro condiviso -ha detto il capogruppo di An, Franco Zaffini- per portare in evidenza una emergenza che si manifesta con numerosi morti per droga'. 'Si tratta della punta di un iceberg di dimensioni gigantesche: l'Umbria invecchia rapidamente e non puo' trascurare il dramma vissuto dai suoi giovani'. 'Critichiamo l'approccio della maggioranza essenzialmente fondato sui Sert (la legge n. 1/2007) ai quali l'opposizione era contraria. Privilegia i Sert e taglia fuori tutti gli altri soggetti, comprese le comunita', nella certificazione dello stato di tossicodipendenza e del conseguente stato di bisogno terapeutico'. 'Vorremmo che la Commissione speciale ascoltasse gli operatori mettendo a valore l'esperienza di tanti soggetti che da anni operano anche in Umbria per contrastare il drammatico fenomeno della tossicodipendenza. Si tratta di una proposta pensata per riavvicinare la politica ai problemi veri dei giovani e della societa''. Fra gli altri, Pietro Laffranco (Cdl) ha sottolineato la necessita' di 'dare dignita' culturale alla questione droga. Non e' solo un problema di recupero - ha detto - o di microcriminalita''. 18-06-2007 Colombia. Uribe chiede aiuto per combattere narcotraffico "Abbiamo ricevuto il sostegno dei governi di Aznar (ex primo ministro spagnolo, ndr) e di Zapatero (attuale premier, ndr) ed esprimo loro la mia gratitudine. Lo stesso da parte dei governi europei, ma possiamo avere di più, soprattutto nella lotta contro la droga. Abbiamo bisogno di aiuto per combattere la narco-economia". E' un vero e proprio appello quello lanciato dal presidente colombiano, Alvaro Uribe, nel corso di un'intervista con alcuni giornalisti spagnoli. Il presidente, il cui governo ha fatto della lotta alla droga e per la sicurezza una priorità, riconosce che nel suo paese si produce il 50% della coca mondiale, ma afferma: "Stiamo sconfiggendo la narco-economia e imboccando la strada del denaro onesto". Per questo Uribe desidera che il mondo conosca il nuovo volto del suo paese. In concreto, il presidente colombiano vuole mettere fine alla deforestazione che ha permesso alle piantagioni di coca di arrivare fino alle foreste, e chiede ai paesi dell'Ue di appoggiare il "Programa de Familias Guardabosques", un piano che consiste nell'aiuto a quelle famiglie che sfruttino diversamente le foreste in cambio di un aiuto annuale pari a 1400 euro l'anno. Finora il governo è riuscito a riportare nelle foreste 50mila famiglie e vorrebbe convincerne altre 50mila. 18-06-2007 Italia. Assisi. Papa ai giovani: no a paradisi artificiali della droga Papa Benedetto XVI, nel suo incontro con i giovani, ultimo appuntamento della visita ad Assisi, ha esortato le nuove generazioni a non perdersi nella droga o in fatuo girovagare a vuoto, magari su Internet, a non inseguire la 'ricerca smodata' dell''immagine', o l'avventura per impressionare i coetanei. In altri termine a non modellarsi sul Francesco dei 'peccati', della pre-conversione. Accolto da migliaia e migliaia di giovani, molti piu' del previsto, convenuti nella piazza di Santa Maria degli Angeli sin da primo pomeriggio, Ratzinger ha saputo toccare le loro corde, improvvisando a braccio e ringraziandoli per il calore, l'affetto e la fede dimostrata. 'San Francesco parla a tutti, ma so che ha proprio per voi giovani un'attrazione speciale'. La conversione del santo ebbe luogo 'quando aveva trascorso 25 anni senza venire a capo del senso della vita'. 'Di quanti ragazzi anche ai nostri giorni non si potrebbe dire qualcosa di simile?', si e' chiesto il Papa. 'Purtroppo non mancano , ed anzi sono tanti, troppi, i giovani che cercano paesaggi mentali tanto fatui quanto distruttivi nei paradisi artificiali della droga. Come negare che sono molti i ragazzi , e non ragazzi, tentati di seguire da vicino la vita del giovane Francesco, prima della sua conversione?' Anche il suo girovagare e' imitato oggi dagli adolescenti che si muovono 'per divertirsi ben oltre la propria citta'' o navigano in internet 'cercando informazioni e contatti di ogni tipo'. La vanita' giovanile di Francesco ha poi tanti emuli contemporanei: 'Oggi si suol parlare di 'cura dell'immagine' , o di 'ricerca dell'immagine'. Per poter avere un minimo di successo, abbiamo bisogno di accreditarci agli occhi altrui con qualcosa di inedito, di originale. In certa misura questo puo' esprimere un innocente desiderio di essere bene accolti. Ma spesso vi si insinua l'orgoglio, la ricerca smodata di noi stessi, l'egoismo e la voglia di sopraffazione'. Cosi' anche 'l'ambizione' e' modello di tanti ragazzi. A tutte queste schiere di giovani, il Papa ha chiesto di seguire Francesco nella sua santita', nella sua seconda vita. 'La verita' e' che le cose finite possono dare barlumi di gioia, ma solo l'infinito puo' riempire il cuore. Prima del saluto ai ragazzi, il Papa aveva sostato in preghiera alla Porziuncola e alla Cappella del Transito nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove Francesco incontro' 'nostra sora morte corporale' nel 1226. 18-06-2007 New York. Passa la legge sulla marijuana terapeutica L'Assemblea Generale ha approvato (con 92 voti a favore e 52 contrari) la legge che permette il consumo terapeutico della marijuana. Il propositore del disegno di legge, il democratico Richard Gottfried e' da decenni che si batte perche' cio avvenga. La legge permette ad alcuni malati e operatori finanziari di possedere massimo 2 once e mezza (circa 70 grammi) di marijuana e 12 piante; i pazienti devono ricevere dal medico curante un'apposita prescrizione e registrarsi presso il Dipartimento della salute. Il governatore Elliot Spitzer, che lo scorso anno si e' opposto alla legge, ha dichiarato di firmarla. ----------------------------- Il Notiziario e' gratuito, ma i contributi sono graditi. 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