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Basket, C2 Maschile
un grande Ascoli Basket sfiora il successo nel derby con la Cestistica: 61-67


a cura di Pietro Lucadei


Un grande Ascoli Basket sfiora il successo nel derby.
ASCOLI BASKET - CESTISTICA: 61-67
Campionato Italiano Serie C2 Maschile

ASCOLI: Di Silvestro 3, Speranza 11, Montaguti 6, Mattei, Colonnelli, Koldeengard 10, Rossoli 21, Pizzingrilli 4, Fioravanti, Marozzi 6. All. Caponi.

CESTISTICA: Gregori, Melone 2, Bartolini 31, Costa, Di Francesco, Verdecchia 3, De Vincentiis 1, Di Furia 4, Palmieri 15, Egbobawaye. All. Bontà.
ARBITRI: Vecchi di Porto Recanati e Tritarelli di Macerata.

NOTE - Parziali: 13-16; 19-22; 17-6; 12-23.

ASCOLI PICENO, 3/12/05- Il derby lo ha vinto la Cestistica ma a fine gara il patron Rocco Fazzini ha avuto parole d´elogio, ma non poteva essere diversamente, per l´allenatore bianconero Maurizio Caponi. È il tecnico ascolano, infatti, il grande vincitore di questo derby aldilà del risultato del campo. Caponi ha dato una grande lezione su come il piccolo Davide può anche schiacciare il gigante Golia. Una lezione che è durata per quasi il 90% della gara, nonostante le premesse avrebbero fatto rabbrividire qualsiasi professore del parquet.
Ai nastri di partenza, infatti, l´Ascoli si presentava privo del suo faro, lo yankee, con passaporto irlandese, Leon Perdue infortunato. Un assenza pesantissima per i Bianconeri, che non poteva non riempire di gioia gli avversari, che in settimana avevano provato di tutto pur di solo arginare il funambolo venuto dagli States. Un assenza che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi coach, ma non Caponi che fin dai primi minuti di gara riusciva ad imbastire una gioco che fino a cinque minuti dalla fine premiava pressoché totalmente i suoi sforzi. Il coriaceo Guido Pizzingrilli, partito in quintetto a posto di Perdue, prendeva in cura il temuto Niki Bartolini, mentre Sandro Rossoli si preoccupava di mettere una strettissima museruola a Loris Verdecchia. Le prime mosse di Caponi risultavano vincenti ed il primo tempo si concludeva con un leggero vantaggio della Cestistica, tenuta a galla da un grande Gennaro Palmieri, autore anche di due triple, mentre sul fronte Ascoli Basket un pur buono Tiziano Montaguti veniva un po´ troppo ignorato dai compagni.
Stessa musica nel secondo quarto grazie anche al contributo dello spigoloso Mario Marozzi che riusciva a racimolare qualche buon rimbalzo in attacco ed a piazzare dei buoni blocchi. Ciononostante il vantaggio della Cestistica cresceva un po´ ancora grazie ad un Palmieri assolutamente sopra le righe che intavolava con Montaguti un duello assolutamente degno di altri palcoscenici e sempre all´interno dei binari dell´agonismo e della correttezza, un vero e proprio manuale del pivot che in tutta la C2 solo ad Ascoli è possibile vedere vista la presenza di questi due big delle plance.
A far cambiare ritmo alla gara era il terzo quarto di gioco, quando dagli spogliatoi usciva un Ascoli ancora più concreto di quello visto nei primi due quarti. Ad ergersi sul trono, ereditando lo scettro di Perdue, era l´abruzzese Rossoli, che spalleggiato dal giovane danese Koldeengard, faceva saltare gran parte delle alchimie difensive del coach ospite Bontà. Un operazione questa dell´Ascoli magistralmente condotta dal tecnico Caponi, che oltre rimontare i 6 punti di ritardo procurava un allungo di cinque. Per gli ospiti cominciava a tirare una brutta aria ed il patron Fazzini cominciava a sbraitare dagli spalti contro i suoi uomini ed il suo tecnico.
Gli urli e gli strilli di Fazzini, però, davano i suoi frutti, sebbene per i primi cinque minuti dell´ultimo quarto ad avere il sopravvento era ancora l´Ascoli, arginato solo da un Bartolini i crescendo ed un Di Francesco, per la prima volta dignitoso sul parquet, che non faceva tanto rimpiangere Verdecchia uscito per infortunio. Nella seconda parte della gara, purtroppo però, anche a seguito dell´uscita per falli di un buon Marozzi, saliva definitivamente in cattedra Niki Bartoini che dall´alto del suo talento cestistico spazzava via ogni resistenza dei Bianconeri, prendendo per mano la sua squadra e conducendola alla conquista dei 2 punti. Due punti di certo risicati per la Cestistica che, forte anche dell´assenza di Perdue, avrebbe dovuto fare un sol boccone dell´Ascoli, ma che invece, e lo ripetiamo, grazie alle intuizione tecniche e tattiche di coach Caponi, riusciva a spuntarla solo alla fine.
Onore ai vincitori ma il bravo più grande va al tecnico ascolano Maurizio Caponi, che oltre ad un grande senso tecnico, frutto di una scuola di basket tutta ascolana, maturata nelle vie del suo quartiere di nascita, Borgo Solestà, ha dimostrato di avere un grande cuore degno di battere almeno, per ora, in un paio di categorie superiori. Sul fronte della Cestistica almeno due le cose che non ci sono piaciute. Prima, lo storcere il naso del coach Bontà all´esultanza del presidente Fazzini, che voleva scattare una foto ricordo per il davvero scampato pericolo. Seconda, ancora una volta il mancato utilizzo del nigeriano Egbobawaye, ancora una volta incrodato in panchina, un inutilizzo umiliante per il ragazzo, ma anche mortificante per chi saprebbe di certo come sfruttarne le grandi potenzialità, vero coach Caponi? È proprio vero il detto "chi ha i denti non ha il pane" e viceversa...
Sul fronte dell´Ascoli infine il plauso va a tutti, ma uno particolare , oltre che per Montaguti e Rossoli, va anche allo yankee Mike Speranza, apparso in crescita.

Sport, 2005-12-05