32ma America's Cup.
a cura di Pietro Lucadei
BRAVISSIMO MASCALZONE LATINO
-SHOSHOLOZA STAR. LA 32MA AMERICA'S CUP FESTEGGIA IL MILIONESIMO VISITATORE
Condizioni ideali, con vento da Ovest, Nord Ovest 12-14 nodi per penultima giornata
dei Trapani Louis Vuitton Acts. Centinaia le barche spettatori in mare per assistere
alle regate, e la sicurezza ha anche faticato per far rispettare le distanze
di sicurezza
Oggi, in un America’s Cup Park gremito dai visitatori, la 32ma America’s
Cup ha festeggiato il visitatore numero un milione dall’inizio degli Acts,
quindi dallo spettacolo di apertura di Marsiglia, datato 2004. Quando Lucia
Ternullo di Augusta ha attraversato il cancello dell’AC Park è
stata accolta da un lungo applauso. La fortunata visitatrice ha anche vinto
due posti nella barca Media per assistere alla giornata conclusiva di domani.
Il Defender della 32ma America’s Cup e il Challenger of Record conducono
una regata a parte, quasi separati dal resto della flotta, ma nella seconda
divisione le sorprese non sono mancate. Applausi a Shosholoza e al suo tattico
Dee Smith che, nonostante la febbre alta, è riuscito a posizionare la
barca sudafricana sempre dal lato giusto del campo. Nonostante il calore ed
il supporto, oggi non è stata una bella giornata per i team italiani
e solo Mascalzone Latino Capitalia Team riscatta la giornata dei tifosi con
un quarto posto nella seconda prova.
REGATA 3
Bella partenza per BMW ORACLE Racing in boa, mentre Mascalzone Latino Capitalia
Team parte troppo a sinistra e puggiato, scadendo sulla flotta; Luna Rossa centrale
è costretta a virare per l’influenza di Alinghi e incrocia dietro
alle barche con diritto di rotta. La barca italiana paga questo ritardo, girando
nona alla boa al vento. Anche + 39 Challenge, che aveva rischiato, virando per
primo sulla destra del campo, non riesce a recuperare e segue Luna Rossa.
È Alinghi il primo a scendere in flotta seguito subito da BMW ORACLE
Racing, dagli spagnoli e da K-Challenge. Bella prova per Shosholoza che gira
quinta.
All’inizio della discesa, la flotta sceglie la sinistra del campo ma a
metà della poppa, intuendo un salto al centro, si sposta in quella direzione.
Alinghi difende la leadership. Bella prova per team Shosholoza, sempre nel gruppo
di testa. Al cancello il Defender sceglie la destra e lascia la sinistra a Dickson.
Scelta singolare e anche rischiosa ma Butterworth, tattico del consorzio elvetico,
non ha vinto tre America’s Cup di fila per un colpo di fortuna! Il vento,
infatti, arriva da destra al cancello ma gira a sinistra all’avvicinarsi
alla boa di bolina, per effetto delle Isole Egadi.
Alinghi, infatti, va a destra fin quando questo lato paga e poi, ormai in comodo
vantaggio su Dickson, si dirige sulla layline di sinistra. Alla seconda boa,
Alinghi è ancora in testa. Seguono Dickson (37 secondi) e un eccellente
Team Shosholoza. Quarti gli spagnoli che hanno fatto una bellissima regata recuperando
uno start non eccellente.
Nella poppa finale, Emirates Team New Zealand riesce a superare Luna Rossa.
Primo a tagliare il traguardo sarà Alinghi, seguito da BMW ORACLE Racing
e dal team sudafricano, nella sua migliore forma dall’inizio delle regate
trapanesi. Luna Rossa chiude in sesta posizione, + 39 Challenge è settimo
mentre Mascalzone Latino Capitalia Team scivola in nona posizione.
REGATA 4
Regata complessa e ricca di cambi di leadership, almeno nella seconda divisione
della flotta. Alinghi non si smentisce e conduce un’eccellente prova sin
dall’inizio. Peccato per Luna Rossa che si trova in anticipo sulla linea
ed è costretta a ripetere la partenza. La flotta si sparpaglia presto
sul campo ed è anche disturbata dalle barche spettatori.
Chi sceglie il centro del campo si avvantaggia, come gli spagnoli che conducono
per metà della prima bolina. Alla boa al vento, sarà però
Alinghi a girare in testa con 24 secondi di vantaggio su USA 76 e 49 su Shosholoza.
Molto bravo Favini a infilare la prua di Mascalzone Latino Capitalia Team davanti
a quella di Emirates Team New Zeland, girando quinto. Nella poppa successiva,
NZL 82 e Victory Challenge superano ITA 77.
Nella seconda bolina si verifica un importante salto di vento sulla destra,
da 290° a 345°. Alinghi, che ha girato la boa di destra ne ha il massimo
profitto. Ma il pozzetto di SUI 75 fa di più. Quando la brezza slitta
leggermente sulla sinistra, nei pressi della boa al vento, Alinghi è
già lì per approfittarne al massimo.
Alla seconda boa, il suo distacco su USA 76 sale a 53 secondi. Seguono Dean
Barker e Flavio Favini. Brava Luna Rossa a recuperare uno start sbagliato e
a girare sesta, davanti a Shosholoza. Molta azione nella poppa finale. Se Ed
Baird e Alinghi tagliano con relativa calma e discreto distacco (40”),
è guerra nelle retrovie, con delta molto ravvicinati: Mascalzone Latino
Capitalia Team battaglia con Dean Barker e taglia dietro Emirates Team New Zealand,
in quarta posizione, per soli 7 secondi! Luna Rossa attacca Victory Challenge
ma saranno gli svedesi ad aggiudicarsi il quinto posto. Giornata pesante per
+ 39 Challenge, che chiude la seconda prova in penultima posizione, oltre cinque
minuti dopo il vincitore.
-DICHIARAZIONI DEL SECONDO GIORNO
Massimo Gherarducci, Luna Rossa Challenge: “Abbiamo avuto qualche difficoltà
di comunicazione con il meteo. Nella prima regata, ci aspettavamo un salto di
vento sulla destra, che è invece andato a sinistra. Nella seconda regata,
volevamo spingere di più, ma siamo partiti in anticipo perchè
BMW ORACLE Racing ci ha spinti oltre la linea. Le velocità tra le barche
sono diverse ed è difficile arrivare tra i primi”.
Stefano Rizzi, +39 Challenge: “Difendo l’equipaggio e mi metto nei
panni del nostro tattico, Ian Walker. Sotto i dieci nodi di vento con la nostra
barca non possaimo fare proprio nulla. Tentiamo delle soluzioni un po’
differenti degli altri, proprio perchè sappiamo che abbiamo poche possibilità.
Vorremmo dare una soddisfazione a tutto il pubblico che ci segue e regalargli
un primo posto”.
Daniele De Luca, Mascalzone Latino-Capitalia Team : “Oggi abbiamo migliorato
la nostra posizione in classifica, domani speriamo di risollevarla un po’
di più. In queste regate la differenza tra fare bene o male è
minima”.
Francesco Rapetti, Alinghi: “Probabilmente Ed Baird era rimasto amareggiato
dalle due sconfitte nei match race e ora sta cercando di fare qualcosa di speciale
nelle regate di flotta, come i tre primi posti consecutivi. Per i challenger
è un vantaggio sapere che siamo così veloci”.
Capitan Sarno, Team Shosholoza: “I festeggiamenti li rimandiamo a quando
arriverà il momento giusto. Fino a oggi abbiamo molte sfortune. Ora che
la barca è a posto possiamo finalmente dimostrare il nostro valore”.
Geordie Shaver, United Internet Team Germany: “Gli uomini del nostro pozzetto
regatano insieme da poco tempo. Al momento stiamo lavorando più sull’affiatamento
dell’equipaggio per fare bene le manovre”.
Craig Monk, BMW ORACLE Racing: “Stavamo partendo in anticipo nella seconda
prova, quando Luna Rossa Challenge si è messa davanti a noi. A quel punto
Chris Dickson ha ordinato di lascare tutte le vele e ci siamo fermati inmediatamente.
Se non lo avessimo fatto saremo finiti oltre la linea troppo presto”.
Stefan Rahm, Victory Challenge: “Siamo stati aggressivi in partenza, ma
forse dovremmo fare come Team Shosholoza. Regatano sempre conservativi e partono
sempre lontani dalle barche più forti, anche se questa scelta li porta
dal lato del percorso meno favorevole”.
Terry Hutchinson, Emirates Team New Zealand: “Credo che ogni difetto di
veloità della nostra barca, emerga nelle regate di flotta più
che nei match race, mentre BMW ORACLE Racing e Alinghi sembrano essere ancora
più veloci”.
Matt Wachowicz, Desafio Español 2007: “Abbiamo ricevuto un’informazione
dal nostro meteo di un salto di vento di 20 gradi durante l’ultima poppa
della seconda regata. Così abbiamo preso la sinistra, ma il salto non
è mai arrivato”.
-L’imprendibile? È raggiungibile…
“Vince Alinghi, seguono BMW Oracle ed Emirates Team New Zealand per una
manciata di secondi davanti a un bravissimo Mascalzone Latino”, recita
il sito ufficiale dell’America’s Cup al termine della seconda giornata
delle regate di flotta del Louis Vuitton Act 9.
E, in effetti, quella di sabato è stata davvero una buona giornata per Mascalzone Latino-Capitalia Team, che è riuscito a conquistare 13 punti grazie soprattutto a una bella seconda regata.
Passati i temporali e gli scrosci di pioggia di venerdì, il campo siciliano ha offerto ai 12 team -e a migliaia di spettatori assiepati davanti agli schermi dell’AC Park e su imbarcazioni d’ogni tipo- una giornata tattica e tecnica, caratterizzata da arie più leggere (comprese fra gli 8 e i 14 nodi). In breve le condizioni finalmente ideali per Mascalzone Latino Ita 77.
“Oggi finalmente una giornata in cui Mascalzone Latino ha risollevato
la classifica e anche il morale.”- ha scherzato Dede De Luca, trimmer
di Mascalzone Latino- Capitalia Team -“È stata un’ottima
giornata. È positivo vedere che anche dopo una giornata molto brutta
come quella di ieri abbiamo avuto la forza di rimetterci con calma a ricostruire
dei buoni risultati.
“La barca oggi ha navigato al suo meglio.” -spiega Dede- “Per
i team come noi, se tutto l’orologio gira perfettamente, possiamo chiudere
molte regate così. Se si inceppa qualcosa invece il meccanismo salta
e gli errori si pagano cari... “.
ML: Nella seconda prova siete arrivati quarti, proprio alle spalle dei tre
fortissimi, primi anche degli italiani. Cosa è cambiato?
DD: “Il fatto è che in queste regate la differenza fra fare bene
e fare male è veramente piccola. È sufficiente fare una scelta
sbagliata o una manovra sbagliata per pagare molto caro il risultato. Oggi nella
seconda prova abbiamo potuto navigare nella parte scelta del campo e Vasco ha
letto veramente bene i salti di vento. Anche alla boa di bolina c’è
stata una situazione potenzialmente molto pericolosa ma è stata gestita
bene –ai limiti del regolamento- e la scelta delle vele per tutta la regata
è stata corretta”.
ML: Raccontaci com’è andata…
DD: “La seconda regata era iniziata in condizioni di vento più leggero e non era chiaro come si sarebbe comportato. Non abbiamo avuto una brillantissima partenza, ma abbiamo potuto liberarci per andare rapidamente verso destra. Era la nostra scelta ed era una scelta giusta. Così siamo riusciti ad arrivare in boa di bolina quinti, anche se l’abbiamo girata insieme a New Zealand che ci ha rollato. In questa regata sono state azzeccate tutte le scelte delle vele e quindi la barca ha camminato bene. C’è stato un guadagno nella prima poppa, dove avevamo una buona velocità e con una scelta tattica giusta abbiamo superato Shosholoza e abbiamo girato la boa di sinistra appena dietro a Team New Zealand. Con un’altra scelta corretta di Vasco abbiamo controllato Luna Rossa e raggiunto gli svedesi, che abbiamo superato entro la fine della seconda bolina. All’ultima boa al vento eravamo già quarti e nel finale potevamo anche tentare di attaccare ETNZ, ma è stata scelta una tattica più conservativa”.
ML: Un bilancio dunque più positivo….
DD: “Il team ha dimostrato di saper reagire adeguatamente. Abbiamo avuto una prima prova che ci ha visti un po’ in difficoltà a seguito della partenza che ci ha penalizzato e ha compromesso la scelta tattica del nostro skipper. Ma abbiamo dimostrato successivamente nella seconda prova il fatto che i nostri ragazzi hanno qualità e capacità e sono riusciti a reagire, dimostrando il vero valore del team che è sfociato in uno splendido quarto posto ottenuto oggi. Questo sicuramente è un ottimo risultato, date anche le condizioni di vento che si sono allineate a quelle che sono le nostre ideali”.
ML: Alinghi e Oracle sembrano imprendibili…
DD: “Attualmente Alinghi e Oracle sono due team che stanno lavorando senza interruzione, possiamo dire che sono molto avvantaggiati. Imprendibile è un termine che non ci piace. Abbiamo dimostrato oggi che l’imprendibile è raggiungibile...”.
ML: Tra visitatori a terra, gommoni e maxi yacht, un pubblico che in Italia
non si era mai visto…
DD: “Credo che anche all’estero sia raro vedere una situazione del genere. Di certo a Malmo non è stato così… C’è stato un pubblico davvero fantastico: difficile contare le barche perché sono divise fra boa di bolina e partenza. Erano sicuramente centinaia... ma, a parte tutto, era impressionante il numero di persone per barca… Abbiamo visto gommoni da 5 metri con 7 o 8 persone a bordo, tutte festose. Credo sia un bene per la vela in generale, in particolare per quella italiana. E un bene per Trapani, che ne esce a testa alta. È una vera scoperta per tutti”.
-Un rompighiaccio di nome Coppa America
A lanciare la sfida al Club difensore per la 32ma America’s Cup -la Société
Nautique de Genève- a nome di Mascalzone Latino-Capitalia Team è
stato il Reale Yacht Club Canottieri Savoia.
Nella sua lunga storia il Savoia ha conquistato vittorie prestigiose nel canottaggio
e nella vela. Attualmente il R.Y.C.C.S. ospita una scuola di vela e una scuola
di canottaggio, entrambe molto attive, i cui atleti competono ai più
alti livelli giovanili.
Nel Gennaio del 2003 il CONI ha conferito al Savoia la massima onorificenza
sportiva, quella del Collare d'Oro al Merito Sportivo, attribuita per la prima
volta a una società velica. Dal 1991 il Presidente in carica è
Pippo Dalla Vecchia ed è proprio sotto la sua direzione che il Club è
tornato agli antichi splendori.
Il Reale Yacht Club Canottieri Savoia venne fondato il 15 luglio 1893 con il
nome di Circolo Canottieri Sebezia. Nel 1900 Re Vittorio Emanuele III concesse
al Savoia la patente di Circolo Reale, assumendone la Presidenza Onoraria. Una
Presidenza che il sovrano mantenne per ben quarantasei anni. Dal 1895 in avanti
la vita sportiva e sociale del Club ebbe uno sviluppo sempre più importante
e il suo guidone cominciò a comparire sempre più spesso sui campi
di regata europei. Infine, giunti ai giorni nostri - e più esattamente
nel 1991- con l’inizio della presidenza di Giuseppe “Pippo”
Dalla Vecchia, nelle Clubhouse sul Molo S. Lucia si è riacceso anche
l’entusiasmo per la vita sociale e, al tempo stesso, sono state rivalutate
molte delle tradizionali regole che hanno contribuito a restituire al Circolo
quello stile che gli era storicamente appartenuto.
Ed è anche per questo che nel 1997, su iniziativa dello stesso attuale
Presidente Pippo Dalla Vecchia, l'Assemblea dei Soci ha deciso di riappropriarsi
anche dell'appellativo di "Reale". Proprio in questi giorni “il
monarca del mare che stringe la mano a principi e operai” -come viene
chiamato a Napoli Pippo Dalla Vecchia- è a Trapani dove segue le match
races di Mascalzone Latino Ita 77, la barca che porta il guidone del suo Club.
ML: Come sta vivendo il club questa nuova avventura di Coppa America?
PDV: “La sta vivendo più intensamente della precedente. La volta
scorsa certo noi siamo stati coinvolti perché la barca era presentata
da Napoli ma Auckland era molto distante, dall’altra parte del mondo rispetto
a Napoli….
Ma questa volta la partecipazione è decisamente più vasta…una
sfida tutta corsa in Europa aiuta moltissimo… Era dura da fare le nottate.
Io le ho fatto tutte, ma era veramente molto dura…”.
ML: Come reagisce Napoli all’esclusione dall’evento, vendendo il
successo di Trapani?
PDV: “C’è molta delusione. Nel senso che, tornando a Napoli
probabilmente dovrò scrivere sul Mattino, il giornale con cui collaboro,
che venendo a Trapani mi è venuto da piangere. Tutto questo avrebbe potuto
essere organizzato a Napoli, anzi di più, anche la Coppa…. E poi
non se ne è fatto nulla per l’incapacità dei politici di
gestire un programma da presentare, che potesse essere esauriente ed esaustivo
nei confronti di chi lo riceveva ed esaminava…”.
ML: Cosa poteva offrire Napoli? Gli stessi spazi e la stessa qualità
di accoglienza?
PDV: “Napoli aveva diverse chance: è una capitale europea della
cultura. E un golfo certamente all’altezza di questo evento. Ora abbiamo
scoperto che Trapani è un posto ideale per fare le regate… ma fino
a 8 mesi fa gli italiani conoscevano Trapani? Era una città nell’ovest
della Sicilia. Si sapeva che c’erano le cantine Florio, Marsala, le partenze
per la Tunisia… ma di vela? Noi stiamo parlando di una cattedrale come
Napoli contro una piccola Pieve in riva al mare che era Trapani. Invece oggi
si è capovolto questo rapporto. Ammettiamolo: Napoli ha perduto una grande
chance…”.
ML: Come la sente in prima persona Pippo Dalla Vecchia questa sfida di Mascalzone
Latino- Capitalia Team?
PDV: “Io la sento in una maniera assolutamente diversa dagli altri. Essendo
il Presidente del Club sfidante ne sono innanzitutto orgoglioso. La mia gratitudine
nei confronti di Vincenzo Onorato, che è mio amico fraterno da moltissimi
anni, è irrevocabile e perenne.
La vivo come Presidente del Circolo in maniera esaltante, perché vedo
il guidone del mio club – al quale dedico grandissimo tempo della mia
vita. Vedo il nostro guidone in Coppa America come un sigillo, come punto di
arrivo per un club come il nostro… 115 anni di storia, ed essere presenti
a una competizione di questi livelli è esaltante”.
ML: Lei però viene da un vela completamente diversa…
PDV: “Sì, io vengo da una vela completamente diversa, quella delle
classi olimpiche. Quella sudata, faticata, senza soldi e senza stampa al seguito.
Dove anche se sei campione italiano, come sono stato su classi olimpiche io,
non ti filava nessuno….Ma c’erano comunque sacrifici personali enormi.
C’era una competizione esasperata con gli avversari su barche monotipo….
Per cui quando vedo questo grande circo mi sento un po’ critico…
Non voglio che si dimentichi che la vera vela è anche- o soprattutto?-
quella che il mio club continua a sostenere con 4 istruttori, i ragazzi, i campionati
Star, 420, 470, Laser e così via…. “
ML: Quali sono allora gli aspetti più positivi della crescita della Coppa
America?
PDV: “È un rimorchiatore spaventoso. È un rompighiaccio
eccezionale per muovere le coscienze, gli stimoli dei ragazzi per creare entusiasmo.
Per far accedere alla vela persone che magari ne sono lontane ma vedendo, sentendo,
osservando e non volendo rimanere fuori da questo gioco, si avvicinano alla
vela…”.
-ITA 74 due volte sesta
La seconda giornata delle regate di flotta inizia alle 12.40 con vento a 8-12
nodi da nord ovest e sole.
In partenza Luna Rossa taglia a centro linea con USA 76 estrema in boa e GER
72 in Comitato.
Una rotazione a destra porta United Internet Team Germany in prima posizione.
A un terzo del lato Luna Rossa obbliga K-Challenge alla virata ma le continue
oscillazioni del vento rendono difficile la lettura delle posizioni. ITA 74
prosegue verso la sinistra del campo di regata insieme ad Alinghi e BMW Oracle
Racing mentre sulla destra +39 passa al comando. Luna Rossa vira per andare
a incrociare dietro la scia di FRA 60 e ESP 67 e proseguire verso destra. Nonostante
i continui salti del vento la distanza tra il primo e l’ultimo non supera
i 180 metri. Luna Rossa e + 39 proseguono ingaggiati mura a sinistra verso la
layline. Un salto a sinistra proietta SUI 75, USA 76 e Desafio Español
a oltre 300 metri da Luna Rossa. Alla boa che termina la bolina l’ordine
resta immutato. ITA 74 transita al disimpegno in nona posizione con un ritardo
di 1 minuto e 27 secondi.
Dopo 30 minuti di regata Alinghi, in testa, naviga dalla sinistra verso il centro
del campo, seguita a meno di 20 metri da USA 76. Durante la discesa Luna Rossa
recupera qualche posizione e risulta staccata di 400 metri dai primi. Alinghi
punta verso il cancello mura a dritta, USA 76 è molto vicina, il resto
delle imbarcazioni arriva in gruppo. ITA 74 passa la boa a destra con 1 e 41
di ritardo dal primo, a 26 secondi dal terzo.
All’inizio della bolina finale Luna Rossa si trova in sesta posizione
a 450 metri dai leader. A poche centinaia di metri dall'ultima boa al vento
il distacco è diminuito e tra Shosholoza in terza posizione e Luna Rossa,
in sesta, ci sono meno di 80 metri. ITA 74 è quinta al passaggio in boa
a 2 e 08 dai primi. Alinghi e BMW Oracle Racing guidano la discesa seguiti da
Team Shosholoza e Desafio Español. A metà della poppa Luna Rossa
stramba e incrocia 100 metri dietro a ESP 67. Alinghi taglia il traguardo dopo
1 ora e 17 minuti, USA 76 è seconda e Team Shosholoza terza.. Luna Rossa
conclude la regata in sesta posizione a 3 minuti e 1 secondo dai primi.
La seconda prova parte alle 14.45, il vento soffia a 6-7 nodi da ovest nord
ovest.
Nel pre-partenza Luna Rossa si impegna in un duello con USA 76 per guadagnare
la posizione più vantaggiosa. Il confronto spinge ITA 74 oltre la linea
e Spithill è costretto a invertire la rotta per ripetere la procedura.
Alla metà del primo lato gli spagnoli sono in testa seguiti da K-Challenge
e Alinghi. ITA 74 naviga a 400 metri dai primi. La destra del campo è
più vantaggiosa per chi ci si trova e BMW Oracle Racing conduce passando
poco dopo il comando a Victory Challenge. Luna Rossa continua a far rotta verso
destra recuperando posizioni. SUI 75 gira la boa di bolina per prima seguita
da BMW Oracle, Team Shosholoza e Victory Challenge. Luna Rossa tenta senza esito
il sorpasso all'esterno di Mascalzone Latino - Capitalia Team e Emirates Team
New Zealand. Un minuto e 22 secondi separano ITA 74 da Alinghi.
A metà della poppa Luna Rossa è in settima posizione, l’imbarcazione
italiana si sposta verso la sinistra che sembra favorita. Centoventi metri separano
Emirates Team New Zealand in terza posizione da Luna Rossa in settima. Alinghi
è prima sulla boa di destra, BMW Oracle Racing segue 17 secondi più
tardi a sinistra. A un minuto e 40 passa NZL 82 in terza posizione, 38 secondi
più tardi è il turno di Luna Rossa in settima.
Lungo l’ultimo lato di bolina Luna Rossa bordeggia al centro del campo
guadagnando una posizione e portandosi al sesto posto. Alinghi si avvicina alla
boa dalla sinistra, USA 76 è a 200 metri mentre ITA 74 si dirige verso
la layline destra. NZL 82 gira per terza, seguita da ITA 77 che precede gli
svedesi di Victory Challenge. Tra i neozelandesi e Luna Rossa in sesta posizione
ci sono 45 secondi di differenza.
Il team di Francesco de Angelis scende al lasco lungo la sinistra del campo
staccato di pochi metri da Victory Challenge.
Alinghi vince la regata, BMW Oracle Racing è al secondo posto con 40
secondi di ritardo. Emirates Team New Zealand precede Mascalzone Latino Capitalia
Team, Victory Challenge e Luna Rossa che chiude in sesta posizione.
Equipaggio
1. Prodiere - Paolo Bassani - Andrew Fethers (turno 4)
2. Aiuto prodiere - Massimiliano Sirena - Claudio Novi (turno 4)
3. Albero - Shannon Falcone - Simone de Mari (turno 4)
4. Pit - Thomas Burnham
5. Grinder sinistra - Romolo Ranieri - Emanuele Marino (turno 4)
6. Grinder dritta - Andrew Taylor
7. Trimmer - Joey Newton
8. Trimmer - Tatsuya Wakinaga
9. Grinder randa - Magnus Augustson
10. Trimmer randa - Jonathan McKee
11. Trasto randa - Ben Durham
12. Timoniere - James Spithill
13. Tattico - Andrew Horton
14. Runner / Stratega - Francesco de Angelis
15. Navigatore - Matteo Plazzi
16. Meteo - Charlie McKee
17. Grinder Runner - Massimo Gherarducci
18. Diciottesimo - Gabriele Quadranti (Pinza)
Risultati di oggi
“Trapani Louis Vuitton Act 9” - Turno 3
1 - Alinghi (SUI 75) in 1:17:30
2 - BMW Oracle Racing (USA 76) a 00:50
3 - Team Shosholoza (RSA 83) a 01:59
4 - Desafío Español 2007 (ESP 67) a 02:24
5 - Emirates Team New Zealand (NZL 82) a 02:50
6 - Luna Rossa Challenge (ITA 74) a 03:01
7 - +39 Challenge (ITA 59) a 03:13
8 - Victory Challenge (SWE 63) a 03:46
9 - Mascalzone Latino - Capitalia Team (ITA 77) a 03:55
10 - K-Challenge (FRA 60) a 03:56
11 - United Internet Team Germany (GER 72) a 04:06
12 - China Team (CHN 69) a 05:21
“Trapani Louis Vuitton Act 9” - Turno 4
1 - Alinghi (SUI 75) in 1:16:00
2 - BMW Oracle Racing (USA 76) a 00:40
3 - Emirates Team New Zealand (NZL 82) a 02:08
4 - Mascalzone Latino - Capitalia Team (ITA 77) a 02:15
5 - Victory Challenge (SWE 63) a 02:41
6 - Luna Rossa Challenge (ITA 74) a 02:48
7 - Team Shosholoza (RSA 83) a 03:17
8 - Desafío Español 2007 (ESP 67) a 04:34
9 - China Team (CHN 69) a 04:37
10 - K-Challenge (FRA 60) a 04:38
11 - +39 Challenge (ITA 59) a 05:27
12 - United Internet Team Germany (GER 72) a 06:15
Classifica provvisoria “Trapani Louis Vuitton Act 9”
(Posizione - Team - Punti)
1 - Alinghi (SUI 75) - 46
2 - BMW Oracle Racing (USA 76) - 45
3 - Emirates Team New Zealand (NZL 82) - 39
4 - Team Shosholoza (RSA 83) - 32
5 - Desafío Español 2007 (ESP 67) - 28
6 - Luna Rossa Challenge (ITA 74) - 25
7 - United Internet Team Germany (GER 72) - 18
8 - Victory Challenge (SWE 63) - 18
9 - +39 Challenge (ITA 59) - 18
10 - Mascalzone Latino - Capitalia Team (ITA 77) - 17
11 - China Team (CHN 69) - 13
12 - K-Challenge (FRA 60) - 12
Programma di domani, domenica 9 ottobre
1 regata di flotta
Formato e punteggi
Il “Trapani Louis Vuitton Act 9”, in programma dal 7 al 9 ottobre,
prevede lo svolgimento di 5 regate di flotta. Il vincitore della regata guadagna
12 punti, un punto per ogni barca iscritta, il secondo un punto in meno e così
via. Il vincitore sarà quello che al termine avrà realizzato il
punteggio più alto.
-UN 7 ED UN 11 POSTO NELLE PROVE DI FLOTTA PER "+39: E' ORAMAI TEMPO DI
UNA NUOVA BARCA
Seconda giornata di regate di flotta per l'Atto finale della Louis Vuitton Cup
2005 con sole estivo e aria da 10 a 15 nodi.
Nella prima regata “+39” scatta discretamente migliorando a metà
bolina tanto da comandare per un buon tratto. Un salto di vento fa scivolare
la barca siculo-gardesana al 10' posto sulla boa. In fila, quasi indiana, si
va in poppa. Le posizioni non cambiano di molto, i battistrada Alinghi e Bmw-Oracle
comandano, gli altri inseguono. "+39" guadagna una posizione che diventa
un 8' posto nella seconda bolina. Il vento iniziale di 10-12 nodi, cala 9-8,
una condizione non certo ideale per "+39". Ma l'importante è
giocare a zona. "+39" recupera un buon 7' posto grazie al valido lavoro
del timoniere Iain Percy, del tattico Ian Walker e dello stratega Gabriele Ganga
Bruni, mentre in testa volano solitari gli imbattibili svizzeri di Alinghi.
Non cambia molto negli altri lati con "+39" che chiude al 7' posto.
Si parte per la seconda regata con un vento decisamente più leggero.
Percy non sembra scoraggiato da questa condizione che penalizza più di
tutti "Ita 59", la barca, oltre che più vecchia, più
larga della flotta. E per quel principio di Archimede, altro grande testimonial
di questa stupenda isola, l'acqua spostata in grande quantità non rende
"+39" un missile. Il timoniere della barca che porta sulle sue vele
Regione Sicilia, Fondiaria-Sai e Sergio Tacchini, sul boma Yamamay, Provincia
di Palermo e Saporiti Italia, offre una partenza da manuale. In bolina terrà
solo nel primo tratto. Costretto sul lato sinistro sarà il più
penalizzato nell'andatura con un 11' posto al quale rimarrà incollato
per tutta la prova: "Inutile nasconderlo - dice Lorenzo Rizzardi, presidente
di "+39" - oramai occorre solo la nuova imbarcazione che nascerà
proprio in Sicilia. L'abbiamo visto con Shosholoza che con la nuova barca ha
mostrato una crescita costante. Noi speriamo di fare altrettanto con la prossima
serie di regate che avranno luogo in primavera ed estate a Valencia nel 2006.
La nostra barca sarà varata a marzo 2006 a Palermo e sarà subito
trasferita, dopo i primi collaudi, in Spagna. Porterà sulle vele il numero
velico Ita 85”.
DUE DONNE IN BARCA
Due donne erano a bordo come "18", la signora Giulia Ligresti di Fondiaria
Sai e la signora Elena Miccichè, moglie del Ministro Gianfranco Miccichè.
-STORIE DI COPPAMERICA:
--SHORE TEAM, GLI INVISIBILI CUSTODI DELLE BARCHE
Lo spettacolo itinerante della 32ma America’s Cup comporta un enorme sforzo
logistico ma quando la nave arriva a destinazione, tocca agli uomini dello ‘shore
team’ far sì che le barche siano pronte per ogni giorno di regata.
Sono uomini e donne che lavorano dall’alba a notte fonda. Eseguono riparazioni
all’attrezzatura e allo scafo e, ogni mattina, controllano tutto di nuovo
a mente fresca. Ci sono costruttori, velai, piloti dei gommoni, manovratori
dei travel lift, cuochi, amministratori. Senza di loro ogni sforzo in acqua
sarebbe inutile.
Il loro lavoro è sempre importante ma durante le trasferte diventa fondamentale.
“Abbiamo talmente tanta roba di ricambio da farci un’altra barca”,
dice Vittorio Volonté di Luna Rossa Challenge, “compreso un albero
e tutto il materiale per le riparazioni”.
“Portiamo fuori 40 vele al giorno affinché l’equipaggio possa
scegliere quale usare secondo la meteo”, diceTim Hacket di BMW ORACLE
Racing.
“La cosa più importante del paese ospite è che abbia spazio
a terra e a mare, profondità e servizi per alare e varare le barche”,
dice René Holliger, responsabile logistica per la 32ma America’s
Cup. “È faticoso andare sempre in giro ma l’atmosfera che
si respira durante gli Acts è bellissima”, dice Carmen Larrea,
shore team di Desafío Español 2007, "peccato che a Valencia
torneremo a separarci".
--TRAPANI PREMIA I BAMBINI E FESTEGGIA IL MILIONESIMO VISITATORE
Per un quarto d’ora i bambini trapanesi hanno tolto la scena ai velisti.
Sabato pomeriggio è stato il loro momento con la cerimonia di premiazione
di "32 in Arte", il concorso dedicato ai piu’ piccoli che in
queste due settimane si sono sbizzarriti con foto, disegni e poesie sull’America’s
Cup. Ma è stato anche celebrato un evento eccezionale: a Trapani è
stato contato il milionesimo visitatore dall’inizio della 32ma America's
Cup cominciata nel 2004 a Marsiglia.
Ecco i nomi degli "artisti in erba" che hanno vinto la divisa ufficiale
della manifestazione e un buono di 200 euro da spendere nell’America’s
Cup Shop: Francesco Bardicchia per la sezione "32 in Foto", Stefano
Sbaraglino per la poesia, Alessia Bertolino per il disegno.
Consegnati anche premi fuori concorso a quattro scuole (di Trapani, Erice e
due di Marsala) che hanno presentato dei progetti sull’America’s
Cup. "La partecipazione di Trapani è stata grandiosa – ha
detto Monica Recchia, responsabile del concorso -. In certi giorni abbiamo avuto
anche 400 disegni".
Anche Lucia Ternullo, siracusana in visita a Trapani, ha avuto il suo piccolo
momento di gloria. Quando sabato ha oltrepassato i cancelli dell’America’s
Cup Park ha scoperto di essere la milionesima visitatrice. A Marsiglia 60mila
persone hanno partecipato alla cerimonia inaugurale e hanno tifato per sei team.
A Valencia le otto barche sono state sostenute da 240 000 persone, mentre gli
spettatori degli Acts di Malmö sono stati 300 000. "E’ stata
una sorpresa – racconta Lucia -, soprattutto per mio marito che è
velista da una vita". Ma ora anche lei si godra’ le regate dal vivo:
ha vinto un posto sulla barca stampa per seguire l’ultima gara di questa
eccezionale avventura trapanese.
-INTERVISTE: ROD DAVIS - IL COACH DEI KIWI
Nato a Key West 50 anni fa, Rod Davis è alla sua nona campagna di America’s
Cup. Questa la sequenza: 1977 Enterprise (USA), 1980 Australia, 1983 Defender
(USA), 1986 Eagle (USA), 1992 New Zealand, 1995 One Australia, 2000 e 2003 Luna
Rossa. In questa edizione dell’America’s Cup è allenatore
di Emirates Team New Zealand. Nel frattempo ha vinto due medaglie olimpiche:
l’oro con il Soling nel 1984 e l’argento con la Star nel 1992. Oltre
che per aver fatto parte delle due sfide di Prada Challenge, Rod Davis è
molto conosciuto in Italia per aver ricoperto negli anni Novanta il ruolo di
allenatore per gli equipaggi azzurri di Vela d’Altura. Nel 1995, con i
colori italiani, ha anche vinto l’Admiral’s Cup.
Cosa provi a far di nuovo parte di un sindacato neozelandese?
Sono contento, perché Emirates Team New Zealand è molto concentrato
sull’obiettivo finale. Mi trovo bene con i kiwi, anche perché ho
ritrovato tanti ragazzi che conosco personalmente da molto tempo e con i quali
ho lavorato in passato. Certo, mi mancano anche alcuni degli aspetti di Prada,
con la quale sono stato per sei anni.
Hai sempre fatto parte di sindacati che puntano in alto. Ci sono differenze
sul modo di lavorare dei differenti team?
No, non ci sono grandi differenze. Tutti i team hanno una struttura molto simile.
Certo, ci sono dei piccoli cambiamenti, ma la sostanza è sempre la stessa.
Dal tuo punto di vista, quello di allenatore, cosa è più produttivo:
provare la barca con test casalinghi, oppure confrontarla contro gli avversari
in occasione dei Louis Vuitton Acts?
Il lavoro migliore si ottiene con una combinazione tra le due cose. Non vorremmo
solo allenarci con le nostre due barche, in solitudine, e non vorremmo partecipare
solamente agli Acts, che comunque ci danno la possibilità di verificare
il nostro lavoro, confrontandolo con quello degli avversari. In questo modo
possiamo avere un’idea più chiara di quali possano essere i nostri
punti forti e deboli.
In una giornata di regata, con quanti mezzi esce in mare un team?
Oltre all’imbarcazione che deve regatare, un team grande mette in acqua
quattro gommoni con le stazioni meteo, un tender che serve per il traino della
barca e per il trasporto delle vele, e una o due barche che sono utilizzate
per l’assistenza e il trasporto rapido di persone o di attrezzature; in
pratica svolgono un lavoro di taxi. Alcuni team, quando è possibile,
escono in mare con due barche da regata per mettere a punto quella che deve
disputare il match. Tuttavia, durante i Louis Vuitton Acts, a meno che non si
svolgano a Valencia, tutti varano una sola barca.
Dal momento esatto in cui lascia la banchina la mattina, fino alla partenza
della regata, quali sono le operazione che svolge l’intero team?
Noi preferiamo trovarci sul campo di regata almeno un’ora prima della
partenza. Poi, iniziamo a povare la bolina e a studiare il comportamento del
vento di quella particolare giornata. Successivamente proviamo qualche virata,
issiamo lo spinnaker ed eseguiamo un paio di strambate per fare in modo che
tutto l’equipaggio cominci a riscaldarsi e a concentrarsi. Infine, simuliamo
la partenza, alzando sul nostro gommone gli stessi segnali visivi che da lì
a poco saranno utilizzati dal Comitato di Regata. Quest’ultimo lavoro
lo chiamiamo “time on distance work”.
Per un team ben preparato come Emirates Team New Zealand, è un vantaggio,
oppure no, trovarsi al fianco degli altri sindacati durante I Louis Vuitton
Acts, dove tutti possono guardare da vicino in che direzione state lavorando?
I Louis Vuitton Acts fanno bene all’America’s Cup. Credo che siano
vantaggiosi più per i piccoli team, che per i grandi. Ma va bene così,
per noi non c’è nessun problema.
Si dice che questa edizione dell’America’s Cup, con tanti sindacati
iscritti, sia la migliore mai disputata, perfino più bella di quella
di Fremantle del 1986. Tu che c’eri anche allora, sei dello stesso parere?
Sì, sono d’accordo. L’America’s Cup è completamente
cambiata dopo che l’hanno vinta gli svizzeri. Ad Auckland è stata
disputata l’ultima edizione della vecchia generazione. Molte persone discutono
se la nuova America’s Cup sia migliore o peggiore di prima. Io credo che
il nuovo formato, anche se è totalmente differente, sarà molto
più bello; lo dimostra il crescente interesse del pubblico. Bisogna capire
che è stata voltata pagina e che non si tornerà più indietro.
( da: americascup.com, mascalzonelatino.com, lunarossachallenge.com, piu39challenge.it)
Sport, 2005-10-08