32ma America's Cup.
a cura di Pietro Lucadei
Trapani: pronti a entrare nelle famiglie italiane.
-Act 8: Conferenza stampa skipper.
Francesco de Angelis, Luna Rossa Challenge: “Quando navigo mi concentro sulla regata ma spero di avere tempo per godermi le bellezze di questa zona. Certamente si sente che questa è la culla del Mediterraneo”.
Vasco Vascotto, Mascalzone Latino Capitalia Team: “Sopravviveremo alla
pressione e dovremo abituarci perché quella che c’è oggi
non è niente rispetto a quella che vivremo nel 2007. Navigare in Italia
non deve portare pressione ma piacere”.
Iain Percy, + 39 Challenge: “Andiamo meglio con vento forte. La prima
volta che ho timonato un Coppa America è stato proprio qui in Sicilia
e pioveva. Queste saranno regate Champagne per la bellezza del posto. Gli italiani
a bordo sentono una pressione maggiore ma per me i match sono tutti uguali”.
Ed Baird, Alinghi: “Sono felice che mi abbiano dato un’altra opportunità.
L’ultima volta che ho timonato un Coppa America, si è spezzato
in due (Young America nel 1999 ndr)! Mi basta non ripetere l’esperienza
per essere contento. Non credo che bisogna vincere per forza. A volte si impara
anche dalle sconfitte”.
Chris Dickson, BMW ORACLE Racing: “Siamo un team molto forte e lavoriamo
bene in gruppo. Volevamo andare via dalla Svezia con una buona prestazione e
l’abbiamo fatto. Peter Isler ritorna in barca e insieme con Pace abbiamo
creato un afterguard che funziona”.
Geoff Meek, Team Shosholoza: “A Malmö abbiamo vinto un match contro
il team di casa, qui spero che riusciremo ad aggiudicarci tre vittorie...”
Karol Jablonski, Desafío Español 2007: “Siamo contenti dei
risultati fatti fino ad oggi ma il quinto posto ancora non basta per raggiungere
i ‘big teams’. Temo + 39 Challenge perché regata in casa
e K-Challenge”.
Thierry Peponnet, K-challenge: “Continuo a dire al mio team che dobbiamo
essere più forti nel match race. Abbiamo fatto bene nelle regate di flotta
in Svezia ma il nostro obiettivo è perfezionare il duello a due”.
Dean Barker, Emirates Team New Zealand: “Non so se riusciremo a battere
Alinghi. Loro stanno andando veramente bene ma alla fine, nessuno è infallibile”
Pierre Mas, China Team: “Abbiamo due cinesi a bordo e tra gli Act svedesi
e quelli di Trapani sono stato in Cina per decidere dove costruire la nuova
barca”.
Jesper Bank, United Internet Team Germany: “Abbiamo faticato nei primi
due eventi. A Valencia abbiamo messo la barca in acqua, a Malmö l’abbiamo
messa a punto. Adesso possiamo regatare seriamente”.
Magnus Holmberg, Victory Challenge: “Per noi regatare nelle acque di casa
nostra, a Malmö, non è stata un’esperienza positiva. In America’s
Cup ci sono sempre alti e bassi. Qui torniamo a regatare con SWE 63, la barca
che avevamo a Valencia”.
-Trapani: pronti a entrare nelle famiglie italiane.
A poco più di ventiquattrore dall’inizio dei Trapani Louis Vuitton
Acts 2005, Vasco Vascotto racconta come Mascalzone Latino-Capitalia Team affronta
questa terza e ultima tappa del circuito europeo.
“Noi di Mascalzone Latino-Capitalia Team affrontiamo queste regate con grande entusiasmo -sottolinea Vascotto- per noi sono le più belle dell’anno, perché siamo in Italia. Abbiamo tanti tifosi, c’è tanta aspettativa. C’è un po’ di pressione, di quella bella che uno sportivo deve amare e imparare ad apprezzare. Questo è quello che abbiamo trovato a Trapani... Da questa regata nasceranno tantissimo tifosi e tante aspettative in più. È un modo per comunicare in più per i nostri sponsor e per tutti quanti”.
ML: Cosa significa regatare in Italia e soprattutto in Sicilia?
VV: “Innanzitutto significa essere a casa. Questo è il feeling che abbiamo. Lo si capisce da tutto: dal cappuccino alla mattina e dalla pasta alla sera. E al camminare per strada e salutare con “buongiorno” invece che con “hi”. Non sono cose da poco, perché ormai siamo diventati quasi dei Gipsy in giro per il mondo. E tornare a casa è una grandissima soddisfazione. Leggere la mattina i giornali che eravamo abituati a leggere quando eravamo in Italia è una cosa estremamente piacevole. Al di là di questo, c’è anche la consapevolezza della grandissima aspettativa da parte di tutti. Quindi c’è anche una voglia di dimostrare quello che abbiamo imparato. E di fare il meglio possibile, pur ricordandoci che l’obiettivo è il 2007. Quindi queste gare sono delle tappe che ci servono per allenamento, per imparare”.
ML: Team italiano su acque italiane. Più opportunità o responsabilità?
VV: “Opportunità sportiva ma anche un’incredibile opportunità mediatica. Bisogna comportarsi bene e fare dei buoni risultati. È da qua che nascerà il tifo italiano nella prossima Coppa America”.
ML: Come avete trovato le condizioni del mare e del tempo rispetto a Malmo?
VV: “Molto meno umido, molto più caldo. Tutto molto più divertente per un italiano. Questo posto per navigare è stupendo. C’è la possibilità di vivere in pieno le condizioni atmosferiche di fine settembre e ottobre in un posto stupendo come Trapani”.
ML: È vero che le gare di Trapani sono più impegnative?
VV: “Sicuramente perché è l’ultimo atto di un’annata di regate. C’è tantissima voglia di dimostrare quello che si è imparato in un anno. Per i team italiani c’è questa pressione, vediamo se presunta o reale, di fare delle regate e dimostrare chi è il più forte tra gli italiani. In realtà questa non è la verità. Quello che noi vogliamo è prepararci bene per il 2007. Questa è una tappa importante per dimostrare quello che abbiamo imparato e se possibile imparare ancora di più”.
ML: Tu intanto in questo periodo non hai perso del tempo, hai ottenuto dei risultati
importantissimi. Possono servire per questa regata?
VV: “Servono sempre. Laddove si regata si impara qualcosa, è sempre molto importante. Ho avuto la possibilità di regatare la settimana scorsa contro Russell Coutts, John Kostecki e altri equipaggi di primo livello. Giocarmi il primo posto nel circuito dei Transpac 52 è stato eccitante, ed è stato una grande soddisfazione vincerlo. Significa che laddove i mezzi ci sono, siamo un equipaggio molto competitivo”.
ML: Giocare in casa crea più aspettative?
VV: “Ciò che è vero è che avremo molti tifosi in più. E se vogliamo che il nostro sport cresca, dobbiamo essere molto bravi a comunicare bene in Italia in questo momento quello che stiamo provando, quello che stiamo facendo. Questa è la reale aspettativa che non possiamo mancare. Né noi né gli altri team italiani. Solo così possiamo avere più tifosi e sponsor”.
ML: L’accoglienza dei trapanesi e dei siciliani?
VV: “Stupenda. Abbiamo una grande responsabilità. Abbiamo il dovere di coltivare i nostri tifosi e la voglia di allargare il nostro gruppo di fan il più possibile. Queste regate sono importantissime per noi perché abbiamo l’opportunità di entrare nelle famiglie italiane e cercare di portare i loro cuori dalla nostra parte. E questo lo possiamo fare sicuramente con i risultati ma anche con la naturalezza e la simpatia che di solito ci contraddistingue. Ma lasciamo agli altri dire se siamo simpatici o meno”.
-Domani il via a Trapani. Luna Rossa regata in Italia per la prima volta.
Presentati questa mattina alla stampa i Trapani Louis Vuitton Act 8 & 9.
Da domani al 9 ottobre, i 12 sindacati si confronteranno tra loro nel corso
dei 66 incontri di match race e delle 5 regate di flotta in programma.
Dopo 77 confronti ufficiali disputati sino ad oggi (63 match race e 14 regate
di flotta), Luna Rossa - ITA 74 regaterà per la prima volta in Italia.
Francesco de Angelis, Capo del Team Luna Rossa, commenta: “Questo è
un campo di gara molto tecnico e non facile da interpretare; saranno due settimane
stimolanti, con barche molto vicine tra loro e belle battaglie in acqua. Per
il pozzetto sarà difficile fare le scelte giuste, uno degli aspetti più
interessanti e divertenti in regata. Se non faremo errori i risultati arriveranno.”
… “Abbiamo ricevuto un’accoglienza splendida, qui la gente
è entusiasta e vogliamo regalare emozioni per ripagare gli appassionati
che ci hanno seguito e ci sostengono.” … “In Italia la vela
è uno sport nuovo, calcio e motori hanno un bacino di utenza irraggiungibile,
ma credo che la cosa più importante sia riuscire a diffondere la pratica
di questo sport per una crescita delle scuole vela e della gente che va per
mare.”
Altre dichiarazioni di membri del Team saranno disponibili on line all'indirizzo
www.lunarossachallenge.com.
Domani alle 12.30 prenderà il via il primo turno di regate con Luna Rossa
impegnata contro China Team. Al secondo turno ITA 74 incontrerà +39 Challenge.
Sono previsti venti da sud tra i 5 e gli 8 nodi e cielo soleggiato.
“Forza 7”, in onda sull’emittente televisiva LA7, trasmetterà
regate e commenti in diretta, ogni giorno dalle 15.00 alle 17.30.
A seguire e fino alle 22.30, “Around the Marks” e “Viva Trapani”
(emittente Sailing Channel) offriranno quotidianamente sintesi e approfondimenti
tecnici sulle regate.
Programma di domani, giovedì 29 settembre
“Trapani Louis Vuitton Act 8” – Turno 1
Alinghi (SUI 75) contro Desafio Español 2007 (ESP 67)
Luna Rossa Challenge (ITA 74) contro China Team (CHN 69)
+39 Challenge (ITA 59) contro Victory Challenge (SWE 63)
United Internet Team Germany (GER 72) contro BMW Oracle Racing (USA 76)
Mascalzone Latino-Capitalia Team (ITA 77) contro K-Challenge (FRA 60)
Emirates Team New Zealand (NZL 82) contro Team Shosholoza (RSA 83)
“Trapani Louis Vuitton Act 8” – Turno 2
China Team (CHN 69) contro Alinghi (SUI 75)
Victory Challenge (SWE 63) contro Desafio Español 2007 (ESP 67)
+39 Challenge (ITA 59) contro Luna Rossa Challenge (ITA 74)
United Internet Team Germany (GER 72) contro Mascalzone Latino-Capitalia Team
(ITA 77)
K-Challenge (FRA 60) contro Emirates Team New Zealand (NZL 82)
BMW Oracle Racing (USA 76) contro Team Shosholoza (RSA 83)
Formato e punteggi
Il “Trapani Louis Vuitton Act 8”, in programma dal 29 settembre
al 6 ottobre, prevede lo svolgimento di 66 incontri diretti (match race). Per
ogni regata vinta viene assegnato un punto in classifica. Il vincitore sarà
quello che al termine avrà realizzato il punteggio più alto.
Il “Trapani Louis Vuitton Act 9”, in programma dal 7 al 9 ottobre,
prevede lo svolgimento di 5 regate di flotta. Il vincitore della regata guadagna
12 punti, un punto per ogni barca iscritta, il secondo un punto in meno
e così via. Il vincitore sarà quello che al termine avrà
realizzato il punteggio più alto.
-"+39" TESTIMONIAL DELLA SICILIA. UNA STAGIONE DI GRANDE VELA.
E' stata una stagione di grande vela per la Sicilia. La sponsorizzazione di
"+39" ha prima visto il team olimpico internazionale, messo insieme
da Cesare Pasotti e Luca Devoti, allenarsi nelle acque del golfo di Palermo
(presso la Marina di Villa Igiea), poi la lunga partecipazione al tour della
Vuitton Cup che grazie alla sua grande scritta sulla randa ha proposto il nome
della Sicilia nelle appassionanti sfide ospitate sul mare spagnolo di Valencia,
a Malmo in Svezia e, nei prossimi giorni, a Trapani. Le affermazioni agonistiche
hanno "navigato" parallelamente con il successo di audience di questi
eventi, una copertura televisiva che va dall'intera Europa all'Australia, dalla
Nuova Zelanda agli Stati Uniti. Tanti telespettatori hanno così potuto
conoscere la barca blu con il logo "Sicilia – Assessorato del Turismo,
Comunicazioni e trasporti" sulla sua vela principale, scoprire i volti
di questo team che in campo olimpico ha raccolto 5 medaglie e una infinità
di titoli mondiali ed europei. Il timoniere Iain Percy al pari dello stratega,
l'uomo che sale sull'albero, il palermitano Gabriele Bruni, il tattico Ian Walker
e il randista, lo spagnolo Rafael Trujillo, sono diventati i personaggi più
conosciuti di questa "matricola" della Coppa America, con la barca
più vecchia, in attesa di quella nuovissima per il prossimo anno e che
sarà allestita in Sicilia, con tanta voglia di imparare l'arte del duello
a due, la formula che ha fatto la storia della America's Cup. Una Sicilia capitale
della vela non solo con la Louis Vuitton Cup di Trapani, ma anche con altri
eventi come i Match-race proposti con il "Palio del Mare" della Canottieri
Palermo, la "Cento Cup" del circuito mondiale di Grado 1 proposta
all'interno del World Festival di Mondello, i Campionati Italiani di tutte le
classi olimpiche ospitato, nelle passate settimane, a Marsala. In attesa della
Coppa America del 2007 quando "+39" sarà nel gruppo dei partecipanti
con la sua grande vela, sempre targata "Sicilia". Da domani inizia
la tappa di Trapani della Louis Vuitton Cup con "+39" testimional
di questa Regione "tutta vela". "+39" si presenterà
al via con il suo abituale equipaggio che ha le sue "punte" nei britannici
Percy e Walker, nell'iberico Trujillo, nei siciliani Gabriele "Ganga"
Bruni, Alessandro Santangelo, Francesco Scalici, Giuseppe "Paletta"
Leonardi, Michele Bella, festeggiati nella giornata di martedì nel corso
di un incontro a Villa Igiea alla presenza dell'Assessore al Turismo della Regione,
Onorevole Fabio Granata. Sulle vele di "+39" oltre a Regione Sicilia
ci saranno Sergio Tacchini e Fondiaria-Sai, sul boma Yamamay, Saporiti Italia
e Provincia di Palermo, a conferma del legame tra il team e il territorio siciliano.
-Scuole chiuse per Coppe! Per gli studenti trapanesi le vacanze estive proseguono.
Per gli studenti trapanesi le vacanze estive proseguono. Ma non per il caldo che ancora si fa sentire sulla citta', ma grazie alle manifestazioni dell'America'Cup. I piccoli sono tornati sui banchi in anticipo rispetto a tutti i loro compagni siciliani (il 9 settembre invece del 19), ma da domani al dieci ottobre hanno la possibilita' di godersi ancora un po' di vacanze, ma soprattutto di sole e mare: le scuole resteranno chiuse per tutto il periodo delle regate. E per i bambini la festa comincia.
Ma gia' da oggi libri e quaderni sono rimasti in classe. Stamattina alcuni
bambini della scuola materna ed elementare del primo circolo “Leonardo
Da Vinci” erano sulle banchine con cappellini colorati e macchine fotografiche.
I piccini – quelli di eta' compresa tra i tre e i cinque anni –
erano seduti su uno dei moli con un grande cartellone alle spalle con la scritta
“America's Cup”. Quelli piu' grandicelli invece si facevano fotografare
dalle maestre.
“Quando saranno grandi – spiega una di loro – si ricorderanno
di questo evento cosi' importante e potranno dire 'io c'ero'". Gli alunni
della scuola Da Vinci sono gia' preparati sulla Coppa America: gia' dall'anno
scorso gli insegnanti hanno spiegato loro tutto, le regate, le vele, l'importanza
di una manifestazione del genere per la loro citta'. Inoltre li hanno accompagnati
a passeggiare al porto, che fino a pochi mesi fa era molto diverso da oggi.
“L'anno scorso hanno fatto dei disegni delle banchine e poi abbiamo organizzato
una mostra. Oggi, quando torneranno a scuola, le disegneranno di nuovo e le
immagini saranno molto diverse”.
Ma come hanno reagito gli alunni a questo evento? Com'e' la Coppa America vista
con gli occhi di un bambino? E soprattutto cosa ne sa un piccolo di sei anni
di barche? “Sono molto curiosi – racconta la maestra -. Hanno seguito
le nostre lezioni con grande interesse facendo un sacco di domande”. Allora
vediamo se sanno le risposte: cosa succedera' a Trapani nei prossimi giorni?
“Ci saranno moltissime barche – risponde un bambino con un cappello
arancione (lo stesso colore simbolo della competizione) -, alcune sono gia'
arrivate, ma ce ne saranno molte di piu'. E poi faranno a gara per avere una
coppa”. “Ma quella poi la vincono in Spagna, mica qui -, risponde
una bimba con una bandana rossa sui capelli biondi -. La gara, quella vera,
sara' tra due anni. Non te lo ricordi? La maestra ce l’ha spiegato".
La maestra veramente ha fatto qualcosa di piu'. Ogni anno in questa scuola gli
insegnanti scelgono un tema e fanno dipingere le finestre agli alunni con dei
colori a tempera. Ovviamente l'anno scolastico 2005 e' all'insegna della Coppa
America. Le finestre sono coperte da decine di vele colorate e da un mare azzurro,
il mare di Trapani ovviamente, il mare di Mozia e Favignana, il mare dell'America's
Cup.
-Storie di coppamerica: dove sono adesso?
1992 - Il Moro di Venezia V - ITA 25
Per tre mesi e mezzo, dalla fine di agosto a metà novembre 2005, chi
visiterà Boston avrà una bellissima sorpresa. Di fronte al Boston
Museum of Fine Arts (MFA) sono, infatti, ancorati due Coppa America. Sono i
protagonisti dell'edizione 1992, il bianco Defender America3 e il rosso sfidante
italiano Il Moro di Venezia V. Uomo d'affari, appassionato d'arte e grande velista,
Bill Koch è stato interpellato dal MFA per esporre al pubblico alcuni
dei suoi tesori d'arte. L'esibizione, che s'intitola "Le cose che amo",
include capolavori di Monet, Renoir, Degas, Modigliani, Botero. Non è
passata inosservata l'aggiunta dei due scafi di Coppa, perfettamente armati
e completi di chiglia.
Ma quand'è che le barche di America's Cup sono diventate degli oggetti
d'arte? Beh, se aveste assistito alla lussuosa cerimonia per il varo del primo
Il Moro di Venezia, l'undici marzo 1990 nel cuore della città lagunare,
oggi non vi porreste neanche la domanda! Per la sfida messa in piedi dall'industriale
Raul Gardini, con il supporto del suo Gruppo Montedison, si mise in moto una
macchina organizzativa che non lasciò niente al caso. Vennero costruiti
cinque yacht chiamati Il Moro di Venezia, una vera e propria armata che scese
in campo con il solo obiettivo di portare la Coppa in Italia.
Paul Cayard venne nominato skipper, il progettista argentino German Frers, già firma di numerosi Maxi per Gardini, disegnò le barche, assistito dall'americano Robert Hopkins Jr (ex team Stars & Stripes durante la vittoriosa edizione di Freemantle del 1987). Il portoghese Fernando Sena divenne responsabile del nuovissimo cantiere Tencara, a Porto Marghera, mentre il francese Laurent Esquier, (già nel team del Barone Bich) fu nominato manager operativo.
La storia inizia nel 1990. L'undici marzo Il Moro di Venezia I è varato a Venezia. Il Moro II ITA-7, varato a Puerto Portals, Spagna, segue il 7 di agosto. Il 15 aprile 1991, Il Moro III ITA-15 è pronto per raggiungere la flotta a San Diego. Anche il Il Moro IV ITA-16 scende in acqua a San Diego il 15 giugno 1991. L'ultima barca della flotta si comincia a costruire nel luglio del 1991 e, una volta pronta, viene spedita via aereo a San Diego dove arriva il 16 dicembre 1991.
Il 24 gennaio 1992, Il Moro V viene ufficialmente selezionato per correre la Louis Vuitton Cup. Gli italiani finiscono terzi nel primo Round Robin, dietro New Zealand e i giapponesi. Il secondo Round Robin li vede secondi ma nel successivo, ritornano terzi. Ancora una volta sono i giapponesi di Nippon JPN-26 a vincere il primo posto, seguiti da New Zealand NZL-20. I francesi con Ville de Paris FRA-27, terminano quarti. Nelle semifinali NZL-20 and ITA-25 eliminano i giapponesi e i francesi.
Alla vigilia delle finali della Louis Vuitton Cup, Il Moro di Venezia, timonato da Paul Cayard, è secondo dietro New Zealand, con Rod Davis alla ruota. In trenta regate corse tra il 25 gennaio e il 9 aprile 1992, gli italiani vincono 21 volte. Le finali Louis Vuitton Cup 1992 furono spettacolari. New Zealand vinse la prima regata per 1 minuto e 32 secondi; gli italiani vinsero la seconda per un solo secondo!. Poi il team kiwi vinse tre gare di fila. Fu allora che Cayard, ad un solo punto dalla sconfitta, protestò l'equipaggio di NZL 20 per un uso scorretto del bompresso. Vinse la protesta e l'ultima vittoria kiwi fu annullata.
Il punteggio diventò quindi 3-1 a favore della Nuova Zelanda. Cayard protestò nuovamente l'uso improprio del bompresso a bordo della barca kiwi e questa volta la disputa vide il comitato Louis Vuitton Cup di opinione opposta a quello dell'America's Cup. Per chiudere la questione, i kiwi decisero di abbandonare le manovre ritenute scorrette. Inoltre sostituirono Rod Davis con Russell Coutts, il quale aveva timonato NZL-20 (con la chiglia tandem) soltanto tre volte. Sconcentrati, i kiwi persero contro Il Moro di Venezia V che si aggiudicò la Louis Vuitton Cup 1992. Il team italiano si preparò ad affrontare Bill Koch e la sua barca Defender America3, nel Match fissato tra il 9 e il 16 maggio.
Fino ad oggi Il Moro di Venezia V è stata l'unica barca italiana ad aver vinto una regata nel Match di America's Cup ed è una vittoria vale la pena di essere raccontata. Durante le seconda regata, le barche erano vicinissime e parallele a pochi metri dall'arrivo. Cayard ebbe allora un'idea geniale: allentò di colpo il tangone dello spinnaker in modo che la vela volasse oltre la prua, tagliando la linea di arrivo un soffio prima di America3. Ringalluzziti da quella vittoria, gli italiani sperarono di ribaltare ancora una volta il risultato a loro favore ma non ci riuscirono e America3 USA-23 difese l'America's Cup per 4-1. Anche se "in America's Cup non c'è secondo", tutti ricordano perfettamente "Il Moro", la barca rossa del 1992: che capolavoro!
J.T./ba
IL MORO DI VENEZIA V - ITA-25 -
1992
Numero velico: ITA-25
Italia.
Yacht club: Compagnia Della Vela Yacht Club, Venezia, Italia. Commodoro: Giulio
Donatelli. Porto: Venezia, Italia.
Il Moro di Venezia V ITA-25 ha corso tutta la Louis Vuitton Cup 1992 (tre Round Robins, semi-finali e finali) ed ha partecipato al 28mo Match di America's Cup contro il Defender di Bill Koch, America3, che ha vinto per 4-1 a San Diego, California, USA nel 1992.
Proprietà originale: Sindacato Il Moro di Venezia, guidato da Raul Gardini.
Sindacato Il Moro di Venezia -
Vice presidente: Italo Trapasso, Vice presidente Montedison (e coordinatore
per il supporto tecnico della Montedison). General manager: Paul Pierre Cayard.
Direttore amministrativo: Gabriele Rafanelli. Manager Operativo: Laurent Esquier.
IACC Sloop
Cantiere: Tencara a Porto Marghera, Venezia, Italia. Di proprietà di Montedison. Direttore e coordinatore per le operazioni del team: Fernando Sena (Portogallo).
Sartiame e albero: ACX (Tencara) e Chris Mitchell (AES/ Applied Engineering Services Limited, New Zealand) coordinatore associato e disegnatore del rig di tutti gli yacht chiamati Il Moro. Mitchell era anche responsabile della manutenzione, dello sviluppo e delle modifiche.
Ricerca scientifica e capo progettuale: German Frers (Argentina). Team progettuale e disegno: Giovanni Belgrano, Micky Costa, Nestor Fourcade, Debora Gallazzi, Claudio Maletto, Raffaele Marrazzi, Leopoldo Murcho, Francesco Ricci, Oliver Yates.
Ricerca tecnologica e coordinazione: Robert Hopkins Jr. (USA), in carica in particolare del VPP (Velocity Prediction Program). Gruppo tecnica e ricerca: Roberto Biscontini, Roberto Vergara, Walter Michelini, Mario Caponetto, Mark Downey, Lars Larson.
Prove in vasca: INSEAN, Roma. 20 modelli testati
Analisi di performance elettronica: Roberto Albertani, manager.
Meteorologia: Roger Badham.
Team: Enrico Benco, John Craig, Roberto De Bacco, Ray Marchetta, Francesco Monti,
Roberto Pigni, Dale Winlow.
Programma vele: David Innocenti e Guido Cavazalli, manager. Progetto vele:
Michael Richelsen. Team: Dave Allen, Remi Aubrun, Paolo Badiali, Stefano Bertuccelli,
Stefano Butelli, Philippe Echivard, Paolo Favaro, Marco Giannoni, Joan Paige
Lahman, Andrea Marengo, Claudio Marullo, Michele Merani, Nick Moloney, Maria
Pelliccia, Craig Phillips, Marcello Silva.
North Sails Italia.
Costruzione: iniziata a luglio - terminata dicembre 1991. Lo scafo è
poi trasportato via aereo a San Diego.
Varo: 16 dicembre 1991 a San Diego.
Selezione sfidante per la Louis Vuitton Cup 1992: 24 gennaio 1992.
Skipper: Paul Pierre Cayard
Tattico: Tommaso Chieffi
Navigatore: Enrico Chieffi/Robert Hopkins
Equipaggio: 16
Timoniere di riserva: John Kolius, Steve Erikson
Specifiche tecniche -
Materiale scafo: sandwich (fibra di carbonio su un'anima in Nomex "a nido
d'ape", laminazione sotto pressione e ad alta temperatura, fino a 95C°)
Colore scafo: rosso
Bulbo: piombo
Dimensioni -
L.O.A.: 22,90 m
L.W.L.: 18,10 m
Baglio: 5,50 m
Pescaggio: 4 m
Superficie velica: 326,6 m2
Spinnaker: 425 m2
Altezza albero: 32,50 m
Dislocamento: 24,500 tonnellate.
Rating: IACC rules.
Osservazioni -
1992
Ha partecipato ai primi Round Robin Louis Vuitton Cup dal 25 gennaio al 3 febbraio
1992 a Loma, San Diego. Ha regatato contro: Spirit of Australia AUS-21, New
Zealand NZL-20, Nippon JPN 26, Espana ESP-22, Challenge Australia AUS-17, Tre
Kronor SWE-19 e Ville de Paris FRA-27. Sette regate, 5 vittorie, finisce terza.
Secondo Round Robin, dal 15 al 23 febbraio 1992. Sette regate, 6 vittorie, finisce
seconda.
Terzo Round Robin dall'8 al 19 marzo 1992. Sette regate, 5 vittorie, finisce
terza. Selezionata per le semifinali Louis Vuitton Cup con Nippon, New Zealand
e Ville de Paris.
Semifinali dal 29 marzo al 9 aprile 1992. Nove regate, 5 vittorie. Ville de
Paris e Nippon sono eliminate.
Finali Louis Vuitton Cup 18-30 aprile, 1992. Nove regate, 5 vittorie (4 di fila).
New Zealand eliminata.
America's Cup: Il Moro di Venezia V ITA-25 è battuto da America3, 4 -1.
1997
30 maggio 1997: Il Moro V viene acquistato dal sindacato di Paul Cayard AmericaOne
(Saint Francis Yacht Club). Ha fatto da barca lepre per AmericaOne USA-61 (2000
America's Cup in Auckland). Utilizzata anche per sponsor e supporter.
2001
Il Moro di Venezia V viene venduto al team Seattle Challenge per l'edizione
2003 (ma il progetto avrà vita breve). Viene comprato da Bill Koch (già
proprietario di America3) per tenere vicine le antiche rivali ma anche per mantenere
un ricordo della sua amicizia con Raul Gardini.
Lo stesso anno Il Moro viene restaurato e trasportato a Cowes per partecipare,
con America3, al Jubilee per il 150mo anniversario dell'America's Cup.
Al termine, ha fatto ritorno negli USA e più precisamente a Portsmouth
(RI).
2005
Agosto - novembre 2005: in mostra al Museum of Fine Arts de Boston (RI, USA)
insieme con altri 'tesori' d'arte di Bill Koch; stessa cosa per America3.
( da: americascup.com, mascalzonelatino.com, lunarossachallenge.com, piu39challenge.it)
Sport, 2005-09-28