32ma America's Cup.

-TrapaniinVela

-La 32ma America's Cup arriva in Sicilia.
La flotta della 32ma America's Cup è arrivata a Trapani mercoledì sera a bordo della M/V Schippersgracht. La nave ha percorso le 2800 miglia nautiche che separano Malmö dalla città siciliana, ha costeggiato le bellissime Isole Egadi e finalmente si è ormeggiata nel porto di Trapani.

Le operazioni di scarico sono iniziate giovedì mattina molto presto. Secondo il programma, gli yacht dovrebbero essere sollevati dal ponte e trasportati con delle gru alle rispettive basi tra giovedì e venerdì.

"Le operazioni di scarico sono iniziate alle ore 06.00 di giovedì", ha detto René Holliger, responsabile logistico delle operazioni. "Per il fine settimana dovremmo avere scaricato tutte gli scafi dei team e i container, insieme con le barche del Comitato di Regata e l'attrezzatura dell'organizzazione".

I 12 team partecipanti alla 32ma America's Cup sono quasi tutti già al completo nella città siciliana e chi manca arriverà presto. Siamo certi che molti di loro scenderanno in acqua già alla fine della prossima settimana.

Nel frattempo, i lavori sul lungomare di Trapani continuano a ritmo serrato. L'America's Cup Park, cuore pubblico dei Trapani Louis Vuitton Acts, prende forma mentre la strada principale che corre lungo il mare è stata completamente restaurata per l'evento.

I Trapani Louis Vuitton Acts concluderanno la stagione 2005, che ha visto l'America's Cup in viaggio tra Valencia, Malmö e adesso la Sicilia. Per la prima volta in Europa, lo spettacolo itinerante della 32ma America's Cup ha avuto un enorme successo perché ha portato l'evento direttamente dai fan, che ne hanno apprezzato la competizione e la magia.

Al termine delle regate di Trapani si eleggerà il vincitore del Campionato del Mondo Louis Vuitton Classe America's Cup 2005. Con sei punti di distacco dai suoi più vicini inseguitori, il Defender Alinghi guarda agli ultimi due Acts con grande interesse per confermare la sua leadership. Le regate inizieranno esattamente tra due settimane, il 29 di settembre.

-Mascalzone Latino Ita 77 arriva a Trapani

Grande attesa per tutti i fan di Mascalzone Latino – Capitalia Team: mancano infatti pochi giorni al ritorno in acque italiane di Ita 77, che disputerà a Trapani i Louis Vuitton Acts 8&9.

Il programma prevede –analogamente agli atti già disputati- due fasi distinte: dal 29 settembre al 4 ottobre un round robin di scontri diretti al quale seguiranno, dal 7 al 9 ottobre, le spettacolari regate di flotta.

L’ appuntamento di Trapani è il terzo del circuito iniziato a Valencia nel mese di giugno, che vede confrontarsi insieme i dodici team iscritti alla prossima America’s Cup.

Regatare in Italia, e più precisamente nel Golfo di Trapani, di fronte all’arcipelago delle Isole Egadi e Favignana, è una grande novità per l’America’s Cup.

Trapani fonda sul mare la sua storia e prepara una calorosa accoglienza – che rispecchia la cultura, il carattere e le tradizioni della Sicilia. Ma non solo: promette anche venti freschi, perfetti per una classe di barche potenti e molto invelate.

Il porto, integrato nel cuore della città, e facilmente accessibile al pubblico, è infine pronto ad accogliere il prezioso carico proveniente dalla Svezia. La nave Schippersgracht con a bordo le imbarcazioni e i container dei team- che aveva mollato gli ormeggi a Malmo il 9 settembre- è arrivata a Trapani e le operazioni di scarico sono inziate. Entro il fine settimana le basi saranno allestite e le barche sistemate nelle loro nuove sedi.


Ecco il programma delle regate:

Trapani Louis Vuitton Act 8

Martedi 27 settembre: regata di allenamento
Mercoledì 28 settembre: cerimonia di apertura
Giovedì 29 settembre: match races- due flightd
Venerdì 30 settembre: match races- due flights
Sabato 1 ottobre: match races- due flights
Domenica 2 ottobre: match races- due flights
Lunedì 3 ottobre: match races- due flights
Martedì 4 ottobre: match races- un flight /cerimonia di premiazione
Mercoledì 5 ottobre: giorno di riserva
Giovedì 6 ottobre: giorno di riserva

Trapani Louis Vuitton Act 9

Venerdì 7 ottobre: due regate di flotta
Sabato 8 ottobre: due regate di flotta
Domenica 9 ottobre: una regata di flotta/cerimonia di premiazione


-TrapaniinVela
--TrapaniStoria
Stretta tra il mare ed il monte di Erice, l’antica Drepanon nasce intorno al suo porto: originariamente come villaggio sicano, poi come piccola città fortificata, in cui per secoli vissero pescatori, commercianti, artigiani di popolazioni diverse, come gli Elimi, che popolavano Erice, o come un piccolo gruppo di Ionici. Una piccola città di mare, fondata dai Fenici, che solcavano i mari del Mediterraneo e che di Trapani fecero un emporio commerciale. Dal IX secolo a.C. i Fenici, persa la loro indipendenza, si stabilirono nel Mediterraneo occidentale, fondando Cartagine e rafforzando Trapani, trasformando la città in un importante porto per il controllo dei vari scali commerciali. In questo periodo, la storia di Trapani è indissolubilmente legata a quella di Cartagine. La città assiste alle grandi battaglie navali tra Cartaginesi e Romani: quella del 249 a.C. che vide la sconfitta della flotta romana, quella delle Egadi del 241 a.C., che permise ai Romani di occupare Trapani. L’epoca romana penalizza notevolmente la città, che perde la propria autonomia politica, la proprietà delle terre e subisce nuove tasse ed imposizioni. Nel 395 la Sicilia, e Trapani con essa, passa all’Impero Romano d’Oriente. Sono anni difficili, anche per le numerose invasioni barbariche. La città rinasce con la dominazione degli Arabi, che a partire dall’827 iniziano l’occupazione della Sicilia.
Gli Arabi chiamano Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch e segnano profondamente la città con la loro presenza, nell’architettura, nell’agricoltura, nell’arte, nella lingua, nella cultura. Viene ampliato il porto, vengono costruiti nuovi quartieri, viene reintrodotta la piccola proprietà. Gli Arabi introducono anche nuove produzioni, costruiscono opere di ingegneria idraulica, rivoluzionano le tecniche di pesca e riportano il porto ai fasti di un tempo. Nel 1097 Trapani viene conquistata dal normanno Ruggero. E’ un altro periodo di grande prosperità per il territorio. Il porto ottiene la franchigia doganale, la città ospita i primi consolati delle principali potenze commerciali, genovesi, pisani, veneziani, fiorentini, amalfitani, catalani. Con i Normanni la religione cattolica romana diviene la religione ufficiale. Nel periodo svevo, a partire dal 1194, Trapani vede confermata l’importanza del suo porto. Con il regno di Carlo d’Angiò, Trapani vive un periodo difficile, a causa di una notevole pressione fiscale. I Vespri Siciliani del 1282, a cui partecipano numerosi notabili trapanesi, portano alla fine della dominazione angioina in Sicilia. Inizia così la dominazione aragonese. Con Giacomo II d’Aragona, la città conosce un nuovo assetto urbanistico. Carlo V dà un ulteriore incremento alle attività commerciali ed artigianali. La dominazione spagnola si conclude nel 1713. Dopo le brevi parentesi sabauda e austriaca, dalla seconda metà del Settecento inizia il regno borbonico, che governa la Sicilia fino al 1860. In questo periodo i trapanesi si dedicano al commercio e all’industria. Fiorente è l’attività marinara, così come le industrie del sale e le tonnare. Rimasta pressoché indifferente alla sollevazione del 1820, Trapani partecipò invece ai moti del 1848. Nel 1899 il re Umberto I conferisce alla città la medaglia d’oro per i fatti del 1848. La città dà il suo importante contributo per l’unità d’Italia e si conferma come centro importante nel settore agroalimentare, ma la lontananza geografica dai grandi mercati porta ad un inesorabile declino, che si accentua ancora di più nei primi del Novecento e durante la prima Guerra Mondiale. Particolarmente vivace resta invece l’attività culturale e politica. Nel ventennio fascista si assiste ad una leggera ripresa dell’economia del territorio. La Seconda Guerra Mondiale segna profondamente la città, con la distruzione dell’intero quartiere di San Pietro, il più antico di Trapani, e del Teatro Garibaldi, costruito nel 1849. Ben ventotto sono le incursioni aeree che la città subisce, collocandola al nono posto dei capoluoghi di provincia bombardati. Il 22 luglio del 1943 le truppe alleate giungono nella piazza di Trapani, trovando una popolazione in drammatiche condizioni di vita. Il difficile periodo della ricostruzione porta la città tra il 1950 ed il 1965 ad una ripresa delle attività industriali e commerciali. Il terremoto della Valle del Belice del gennaio del 1968 provoca ripercussioni e danni anche nella città di Trapani.

-- TrapaniCittà
“Trapani, città delle primitive e antichissimo soggiorno, giace sul mare che la circonda d’ogni lato, entrandosi se non per un ponte dalla parte di levante. Il porto è sul lato meridionale; porto tranquillo, senza movimento: quivi un gran numero di legni sverna sicuro da tutti i venti, rimanendovi cheto il mare mentre fuori imperversano i flutti. In questo porto si prende una quantità strabocchevole di pesce; vi si tende anco di grandi reti al tonno; si trae similmente dal mar di Trapani del corallo di prima qualità. Dinanzi la porta della città giace una salina”.

Con queste parole Al’ Idris, geografo arabo alla corte di re Ruggero, racconta Trapani e la sua economia.

La città nei secoli ha subito numerosi mutamenti, mantenendo comunque la sua caratteristica forma di falce. A tre metri sul livello del mare, occupa una superficie di circa 4.000 metri quadrati. La sua posizione è a 38° 4’ di latitudine boreale e a 30° 40’ di longitudine orientale. Conta 69.497 abitanti (dati del censimento dell’ottobre 2001). La città si caratterizzava per la presenza di quattro torri d’avvistamento: Torre Vecchia, Torre del Castello di Terra, Torre Pali, Torre di Porta Oscura o dell’Orologio. Durante le guerre puniche, il generale cartaginese Amilcare Barca costruì la quinta torre, il Castello della Colombaia. Le quattro torri racchiudevano la città all’interno di un quadrilatero murario. I confini erano segnati dalle attuali via Garibaldi, via XXX Gennaio, Via Torre Pali e via Torre Arsa. Le mura di levante terminavano con un fossato, seguito da un canale navigabile. Il centro urbano venne ampliato in epoca aragonese.

All’originario rione “Casalicchio”, o di San Pietro, si affiancarono il rione “di mezzo” o di S. Nicola ed il quartiere “Palazzo”. In questo periodo vennero costruite la Rua Grande (l’attuale Corso Vittorio Emanuele) e la Rua Nova (l’attuale Via Garibaldi). Furono potenziate le difese, con la realizzazione di una cinta muraria rafforzata da bastioni. La città dispose di undici porte e numerosi nuovi bastioni di difesa. Nel 1671 venne eretta la Torre di Ligny, tuttora esistente, su ordine del viceré don Claudio Morando, principe di Ligny. All’interno di Torre di Ligny, nell’estrema punta della falce, vi è oggi il Museo della Preistoria. Nel 1862 il governo italiano, con Regio Decreto, privò la città della qualifica di Piazza d’Armi, che la obbligava a mantenere le fortificazioni.

Vennero così abbattuti i bastioni e le mura e la città potè espandersi verso est: fu prosciugata e bonificata la zona della Marinella nella Salina del Collegio, fu riempito il canale navigabile, Rua Grande e Rua Nova assunsero i nomi attuali, furono lastricate strade e ne furono realizzate altre, come il lungomare, Piazza Marina e Via Fardella. Risale a questo periodo anche la costruzione del Palazzo delle Poste, della Provincia e della Capitaneria di Porto. Con l’esproprio dei beni ecclesiastici, la soppressione delle confraternite religiose, molte proprietà passarono al Comune, alla Provincia ed ai privati, divenendo sedi di uffici pubblici, scuole, istituti. Altri edifici vennero abbattuti, come il convento di Sant’Agostino e il monastero di Santa Chiara. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale determinarono un nuovo assetto urbanistico della città. Venne ricostruito il rione San Pietro, con la creazione di una nuova strada, Corso Italia. Ai tradizionali quartieri San Pietro, San Francesco, San Lorenzo, San Nicola, Maria Ausiliatrice, Sacro Cuore e Borgo Annunziata si aggiunsero i rioni Palma, San Giuliano (che ricade nel territorio del Comune di Erice) e Cappuccinelli.

Visitare la città di Trapani è come immergersi in diverse epoche storiche. Ogni angolo si caratterizza per monumenti, chiese, palazzi, che raccontano la vita della città nei vari secoli. Il cuore pulsante di Trapani continua ad essere rappresentato dal porto, nel centro storico. Il porto di Trapani ha subito nel tempo diverse modifiche, fino all’ultima con i lavori, tuttora in corso, di rifacimento delle banchine e di adeguamento. L’estrema punta della città è caratterizzata da Torre di Ligny, sede oggi del Museo della Preistoria. Per raggiungerla si percorre una stretta via, circondata da entrambi i lati dal mare di un azzurro intenso, frequentato in estate da numerosi bagnanti. Poco distante vi è il porto peschereccio, con le barche dei pescatori che continuano a rinnovare una tradizione ed un lavoro che si tramanda da secoli, di padre in figlio. Nella zona del porto peschereccio si possono ammirare il Villino Nasi, recentemente recuperato alla fruizione della collettività e l’ex Lazzaretto, oggi sede della sezione locale della Lega Navale Italiana. Poco distante, in mezzo al mare, la Colombaia, uno dei simboli della città di Trapani.
Addentrandosi verso il centro storico, si possono ammirare gli antichi palazzi, i monumenti, le chiese di diverse epoche.
Gran parte del centro storico di Trapani è inserito nella zona a traffico limitato. L’accesso alle auto è vietato in numerose vie, che nel tempo hanno assunto il carattere di “salotto” della città: Corso Vittorio Emanuele, l’antica “Loggia”, via Torrearsa, Via Garibaldi. Qui è tutto un susseguirsi di palazzi storici e chiese di notevole pregio artistico: il Palazzo Cavarretta, la Cattedrale, Palazzo Riccio di Morana, Palazzo San Rocco, Palazzo Riccio di San Gioacchino, Palazzo Lucatelli, la Chiesa del Collegio. Poco distante si trova la Chiesa del Purgatorio, in cui sono conservati i sacri Gruppi dei Misteri di Trapani. Da Via Garibaldi, attraverso una scalinata sulla sinistra si raggiunge la Chiesa di San Domenico con l’annesso convento. Lungo la via Torrearsa si apre Piazza Sant’Agostino con la Chiesa caratterizzata dal prospetto impreziosito da un rosone e la Fontana di Saturno. Proseguendo si giunge in Piazza Scarlatti, nei pressi della quale si trova l’ex Chiesa di San Giacomo, sede attuale della Biblioteca Fardelliana.
Percorrendo Corso Italia si arriva alla Chiesa di San Pietro, che custodisce il prezioso organo opera del palermitano Francesco La Grassa e ci si addentra nel cosiddetto Ghetto, via Della Giudecca e via degli Ebrei, fino al XV secolo abitato dalla comunità ebraica. La parte nord della città è caratterizza dalla Litoranea con la caratteristica Piazza del Mercato del Pesce. Il Lungomare si estende per alcuni chilometri ed è costeggiato dai resti delle antiche mura della città. Il confine tra la città vecchia e la città nuova è dato da Piazza Vittorio Emanuele. Poco distante, in Piazza Vittorio Veneto, si trova Palazzo d’Alì, sede del Municipio e, di fronte, il Palazzo delle Poste, in stile liberty. Proseguendo si giunge a Villa Margherita, il polmone verde della città, con giganteschi ficus risalenti all’Ottocento.
Piazza Vittorio Emanuele è caratterizzata dalla statua di Vittorio Emanuele II, opera di Giovanni Duprè (1882) e da una grande vasca, costruita nel 1890 con al centro il gruppo scultoreo del Tritone realizzato nel 1950 dal maestro Domenico Li Muli.Superando Piazza Vittorio Emanuele si giunge in via Giovan Battista Fardella, la strada principale della città, ricca di esercizi commerciali e bar. Da qui si può raggiungere la parte nuova della città, Corso Piersanti Mattarella, che conduce fino al territorio del Comune di Erice, via Conte Agostino Pepoli, in cui si ergono la Basilica dell’Annunziata ed il Museo Regionale Pepoli.
da: americascup.com, mascalzonelatino.com, comune.trapani.it
Sport, 2005-09-15