32ma America's Cup.
32ma America's Cup.
Mascalzoni a Trapani.
-Mascalzone Latino Ita 77 arriva a Trapani.
Grande attesa per tutti i fan di Mascalzone Latino – Capitalia Team: mancano
infatti pochi giorni al ritorno in acque italiane di Ita 77, che disputerà
a Trapani i Louis Vuitton Acts 8&9.
Il programma prevede –analogamente agli atti già disputati- due
fasi distinte: dal 29 settembre al 4 ottobre un round robin di scontri diretti
al quale seguiranno, dal 7 al 9 ottobre, le spettacolari regate di flotta.
L’ appuntamento di Trapani è il terzo del circuito iniziato a Valencia
nel mese di giugno, che vede confrontarsi insieme i dodici team iscritti alla
prossima America’s Cup.
Regatare in Italia, e più precisamente nel Golfo di Trapani, di fronte
all’arcipelago delle Isole Egadi e Favignana, è una grande novità
per l’America’s Cup.
Trapani fonda sul mare la sua storia e prepara una calorosa accoglienza –
che rispecchia la cultura, il carattere e le tradizioni della Sicilia. Ma non
solo: promette anche venti freschi, perfetti per una classe di barche potenti
e molto invelate.
Il porto, integrato nel cuore della città, e facilmente accessibile al
pubblico, è infine pronto ad accogliere il prezioso carico proveniente
dalla Svezia. La nave Schippersgracht con a bordo le imbarcazioni ed i container
dei team- che aveva mollato gli ormeggi a Malmo il 9 settembre- è ormai
in rotta di arrivo e le operazioni di scarico dovrebbero avere inizio il 16
settembre.
Ecco il programma delle regate:
Trapani Louis Vuitton Act 8
Martedi 27 settembre: regata di allenamento
Mercoledì 28 settembre: cerimonia di apertura
Giovedì 29 settembre: match races- due flightd
Venerdì 30 settembre: match races- due flights
Sabato 1 ottobre: match races- due flights
Domenica 2 ottobre: match races- due flights
Lunedì 3 ottobre: match races- due flights
Martedì 4 ottobre: match races- un flight /cerimonia di premiazione
Mercoledì 5 ottobre: giorno di riserva
Giovedì 6 ottobre: giorno di riserva
Trapani Louis Vuitton Act 9
Venerdì 7 ottobre: due regate di flotta
Sabato 8 ottobre: due regate di flotta
Domenica 9 ottobre: una regata di flotta/cerimonia di premiazione
-TrapaniinVela.
Trapani Louis Vuitton Acts 8 & 9.
Uno scenario incantevole e la possibilità di vedere agevolmente le gare
da terra. Sono stati questi i punti di forza che hanno portato Ac Management,
società organizzatrice dalla 32ma America’s Cup, a scegliere Trapani,
città situata sulla costa nord Ovest della Sicilia, come sede degli Acts
8 & 9.
La candidatura di Trapani quale città ospite dei due Louis Vuitton Acts
è stata promossa e supportata dal Governo Italiano, dalla Regione Siciliana
e dal Comune di Trapani.
Il Trapani Louis Vuitton Act 8 (match racing) inizierà il 29 Settembre
2005, l’Act 9 (regate di flotta) inizierà il 7 Ottobre 2005. Al
termine dell'Act 9 si conoscerà il nome del team "2005 Louis
Vuitton ACC (America's Cup Class) Champion".
-TrapaniStoria.
Stretta tra il mare ed il monte di Erice, l’antica Drepanon nasce intorno
al suo porto: originariamente come villaggio sicano, poi come piccola città
fortificata, in cui per secoli vissero pescatori, commercianti, artigiani di
popolazioni diverse, come gli Elimi, che popolavano Erice, o come un piccolo
gruppo di Ionici. Una piccola città di mare, fondata dai Fenici, che
solcavano i mari del Mediterraneo e che di Trapani fecero un emporio commerciale.
Dal IX secolo a.C. i Fenici, persa la loro indipendenza, si stabilirono nel
Mediterraneo occidentale, fondando Cartagine e rafforzando Trapani, trasformando
la città in un importante porto per il controllo dei vari scali commerciali.
In questo periodo, la storia di Trapani è indissolubilmente legata a
quella di Cartagine. La città assiste alle grandi battaglie navali tra
Cartaginesi e Romani: quella del 249 a.C. che vide la sconfitta della flotta
romana, quella delle Egadi del 241 a.C., che permise ai Romani di occupare Trapani.
L’epoca romana penalizza notevolmente la città, che perde la propria
autonomia politica, la proprietà delle terre e subisce nuove tasse ed
imposizioni. Nel 395 la Sicilia, e Trapani con essa, passa all’Impero
Romano d’Oriente. Sono anni difficili, anche per le numerose invasioni
barbariche. La città rinasce con la dominazione degli Arabi, che a partire
dall’827 iniziano l’occupazione della Sicilia.
Gli Arabi chiamano Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch e segnano profondamente
la città con la loro presenza, nell’architettura, nell’agricoltura,
nell’arte, nella lingua, nella cultura. Viene ampliato il porto, vengono
costruiti nuovi quartieri, viene reintrodotta la piccola proprietà. Gli
Arabi introducono anche nuove produzioni, costruiscono opere di ingegneria idraulica,
rivoluzionano le tecniche di pesca e riportano il porto ai fasti di un tempo.
Nel 1097 Trapani viene conquistata dal normanno Ruggero. E’ un altro periodo
di grande prosperità per il territorio. Il porto ottiene la franchigia
doganale, la città ospita i primi consolati delle principali potenze
commerciali, genovesi, pisani, veneziani, fiorentini, amalfitani, catalani.
Con i Normanni la religione cattolica romana diviene la religione ufficiale.
Nel periodo svevo, a partire dal 1194, Trapani vede confermata l’importanza
del suo porto. Con il regno di Carlo d’Angiò, Trapani vive un periodo
difficile, a causa di una notevole pressione fiscale. I Vespri Siciliani del
1282, a cui partecipano numerosi notabili trapanesi, portano alla fine della
dominazione angioina in Sicilia. Inizia così la dominazione aragonese.
Con Giacomo II d’Aragona, la città conosce un nuovo assetto urbanistico.
Carlo V dà un ulteriore incremento alle attività commerciali ed
artigianali. La dominazione spagnola si conclude nel 1713. Dopo le brevi parentesi
sabauda e austriaca, dalla seconda metà del Settecento inizia il regno
borbonico, che governa la Sicilia fino al 1860. In questo periodo i trapanesi
si dedicano al commercio e all’industria. Fiorente è l’attività
marinara, così come le industrie del sale e le tonnare. Rimasta pressoché
indifferente alla sollevazione del 1820, Trapani partecipò invece ai
moti del 1848. Nel 1899 il re Umberto I conferisce alla città la medaglia
d’oro per i fatti del 1848. La città dà il suo importante
contributo per l’unità d’Italia e si conferma come centro
importante nel settore agroalimentare, ma la lontananza geografica dai grandi
mercati porta ad un inesorabile declino, che si accentua ancora di più
nei primi del Novecento e durante la prima Guerra Mondiale. Particolarmente
vivace resta invece l’attività culturale e politica. Nel ventennio
fascista si assiste ad una leggera ripresa dell’economia del territorio.
La Seconda Guerra Mondiale segna profondamente la città, con la distruzione
dell’intero quartiere di San Pietro, il più antico di Trapani,
e del Teatro Garibaldi, costruito nel 1849. Ben ventotto sono le incursioni
aeree che la città subisce, collocandola al nono posto dei capoluoghi
di provincia bombardati. Il 22 luglio del 1943 le truppe alleate giungono nella
piazza di Trapani, trovando una popolazione in drammatiche condizioni di vita.
Il difficile periodo della ricostruzione porta la città tra il 1950 ed
il 1965 ad una ripresa delle attività industriali e commerciali. Il terremoto
della Valle del Belice del gennaio del 1968 provoca ripercussioni e danni anche
nella città di Trapani.
-TrapaniCittà.
“Trapani, città delle primitive e antichissimo soggiorno, giace
sul mare che la circonda d’ogni lato, entrandosi se non per un ponte dalla
parte di levante. Il porto è sul lato meridionale; porto tranquillo,
senza movimento: quivi un gran numero di legni sverna sicuro da tutti i venti,
rimanendovi cheto il mare mentre fuori imperversano i flutti. In questo porto
si prende una quantità strabocchevole di pesce; vi si tende anco di grandi
reti al tonno; si trae similmente dal mar di Trapani del corallo di prima qualità.
Dinanzi la porta della città giace una salina”.
Con queste parole Al’ Idris, geografo arabo alla corte di re Ruggero, racconta Trapani e la sua economia.
La città nei secoli ha subito numerosi mutamenti, mantenendo comunque la sua caratteristica forma di falce. A tre metri sul livello del mare, occupa una superficie di circa 4.000 metri quadrati. La sua posizione è a 38° 4’ di latitudine boreale e a 30° 40’ di longitudine orientale. Conta 69.497 abitanti (dati del censimento dell’ottobre 2001). La città si caratterizzava per la presenza di quattro torri d’avvistamento: Torre Vecchia, Torre del Castello di Terra, Torre Pali, Torre di Porta Oscura o dell’Orologio. Durante le guerre puniche, il generale cartaginese Amilcare Barca costruì la quinta torre, il Castello della Colombaia. Le quattro torri racchiudevano la città all’interno di un quadrilatero murario. I confini erano segnati dalle attuali via Garibaldi, via XXX Gennaio, Via Torre Pali e via Torre Arsa. Le mura di levante terminavano con un fossato, seguito da un canale navigabile. Il centro urbano venne ampliato in epoca aragonese.
All’originario rione “Casalicchio”, o di San Pietro, si affiancarono il rione “di mezzo” o di S. Nicola ed il quartiere “Palazzo”. In questo periodo vennero costruite la Rua Grande (l’attuale Corso Vittorio Emanuele) e la Rua Nova (l’attuale Via Garibaldi). Furono potenziate le difese, con la realizzazione di una cinta muraria rafforzata da bastioni. La città dispose di undici porte e numerosi nuovi bastioni di difesa. Nel 1671 venne eretta la Torre di Ligny, tuttora esistente, su ordine del viceré don Claudio Morando, principe di Ligny. All’interno di Torre di Ligny, nell’estrema punta della falce, vi è oggi il Museo della Preistoria. Nel 1862 il governo italiano, con Regio Decreto, privò la città della qualifica di Piazza d’Armi, che la obbligava a mantenere le fortificazioni.
Vennero così abbattuti i bastioni e le mura e la città potè
espandersi verso est: fu prosciugata e bonificata la zona della Marinella nella
Salina del Collegio, fu riempito il canale navigabile, Rua Grande e Rua Nova
assunsero i nomi attuali, furono lastricate strade e ne furono realizzate altre,
come il lungomare, Piazza Marina e Via Fardella. Risale a questo periodo anche
la costruzione del Palazzo delle Poste, della Provincia e della Capitaneria
di Porto. Con l’esproprio dei beni ecclesiastici, la soppressione delle
confraternite religiose, molte proprietà passarono al Comune, alla Provincia
ed ai privati, divenendo sedi di uffici pubblici, scuole, istituti. Altri edifici
vennero abbattuti, come il convento di Sant’Agostino e il monastero di
Santa Chiara. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale determinarono un
nuovo assetto urbanistico della città. Venne ricostruito il rione San
Pietro, con la creazione di una nuova strada, Corso Italia. Ai tradizionali
quartieri San Pietro, San Francesco, San Lorenzo, San Nicola, Maria Ausiliatrice,
Sacro Cuore e Borgo Annunziata si aggiunsero i rioni Palma, San Giuliano (che
ricade nel territorio del Comune di Erice) e Cappuccinelli.
da: mascalzonelatino.com, piu39challenge.it, comune.trapani.it
Sport, 2005-09-14