C4? Ci siamo!
Il marchio francese torna alla grande sul marcato delle medie


L’operazione di rilancio della casa dei “deux chevron” si può dire conclusa. Aspettiamo con grande trepidazione la nascita della nuova C5 e delle ormai prossime (nonché bellissime) C6 e C1, ma per il resto c’è più di un motivo per stappare una buona bottiglia di champagne. Dopo la più tranquilla C3 e l’accattivante C2 (specie nell’allestimento VTR da 109 Cv) ecco spuntare in uno dei segmenti più classici, ma più competitivi del comparto auto una vettura che fa tornare in mente la bravura e l’audacia tecnologica insita nel DNA della Citroën sin dagli esordi della storica “DS” (da pronunciarsi de-esse, Dea in francese).
Tanti gli elementi degni di nota!
La prima cosa che colpisce è la struttura del volante. La corona esterna accompagna in modo brillante gli inserimenti in curva e i cambi di traiettoria, mentre la parte centrale rimane assolutamente immobile, facilitando così il raggiungimento dei comandi siti sulla stessa (autoradio, regolatore di velocità, display multifunzione e ricircolo dell’aria).
Le bocchette dell’aerazione sono munite di un diffusore di profumo integrato in modo tale da dire addio ad alberelli o altri ninnoli dal sapore retrò, ma antico.
I fari sono bi-xeno ad orientamento elettronico in curva. Questo dispositivo che sulla DS poggiava il suo essere sulla meccanica (i proiettori, infatti, ruotavano al ruotare della corona dello sterzo) vengono qui guidati dall’elettronica, che consente un’inclinazione di 15° per il faro interno e di 8° per quello esterno.
Esordio anche per il sistema ASL (Avviso di superamento della linea della carreggiata). Questo congegno, grazie a una serie di raggi infrarossi che fuoriescono dal pianale, è in grado di avvertire il guidatore (attraverso una vibrazione del sedile) del superamento della linea continua, qualora esso avvenga ad una velocità superiore agli 80 Km/h senza l’inserimento degli indicatori di direzione.
Molto efficiente l’unità propulsiva più interessante presente in gamma. Oltre ad un 1.4, 1.6 e 2.0 benzina, un 1.6 HDi (90 Cv) e 2.0 HDi FAP, troviamo un 1.6 HDi da 110 Cv assolutamente in grado di regalare più di qualche soddisfazione.
E per chi proprio non si accontenta, la C4 propone un sensazionale impianto stereo con subwoofer “JBL” incastonato nel bagagliaio (rubando, però, a quest’ultimo 40 litri) abbinato al caricatore a 6 CD nascosto nel bracciolo del guidatore.
Insomma, niente male per un’auto che è costata 720 milioni di euro di investimento e che viene proposta sul mercato con prezzi variabili dai 14.651€ della 1.4 Classique ai 23.651€ della 2.0 HDi FAP (Exclusive o VTS, rispettivamente per la berlina 5 porte e per la coupé 3 porte).


Armando M. Corsi

Motori, 20/02/05; 22:50