DH maschile
Wengen - vola l'Italjet sul Lauberhorn

Il Lauberhorn di Wengen incorona il campione del mondo Michael Walchoofer e restituisce al mondo una squadra azzurra di velocità fortemente competitiva. Gli uomini jet diretti da Alberto Ghidoni e Luis Prenn confermano di attraversare un buon momento di forma (culminato col secondo posto di Kristian Ghedina a Chamonix) e piazzano quattro atleti nelle prime undici posizoni della classifica finale, secondi solamente agli irraggiungibili austriaci come risultato di squadra. Il merito è da attribuire a Kurt Sulzenbacher, Peter Fill, Alessandro Fattori e lo stesso Ghedina, rispettivamente sesto, settimo, ottavo e undicesimo nella gara più lunga e più dura dal punto di vista fisico del calendario di coppa.
Ad aprire le danze è stato Fill, bravo a confermarsi dopo l'ottavo posto nella combinata di sabato. Il carabiniere di Castelrotto è in crescendo di condizione, sarà sicuramente di aiuto alla causa nei Mondiali. I risultati lo premiano: nelle ultime cinque gare a cui partecipato è sempre finito nei primi venti, da qui a Bormio può ancora migliorarsi.
Sulzenbacher può rammaricarsi per una prima parte di gara condotta col freno a mano tirato, ma da metà in giù è stato uno dei più brillanti. benissimo nella esse finale che lo ha sparato sul traguardo come nessun altro avverasrio ha fatto.
Positivi riscontri anche da Fattori e Ghedina, come promesso competitivi sulle piste tecniche, che fanno ben sperare per il prossimo appuntamento di Kitzbuehel. Fuori dai punti invece Patrick Staudacher e Stefan Thanei.
Tornando al podio, Walchhofer ha battuto sul filo di lana il compagno di squadra Cristoph Gruber, superato per nove centesimi. Terzo Bode Miller, tornato su livelli di eccellenza dopo qualche gara di appannamento. Il cowboy allunga così nella classifica generale di Coppa del mondo su Benjamin Raich, che non ha partecipato alla gara preferendo puntare sullo slalom di domenica.
Ordine d'arrivo DH maschile Wengen (Svi):
1. Michael Walchhofer (Aut, Atomic) in 2'27"05
2. Cristoph Gruber (Aut, Salomon) in 0"09
3. Bode Miller (Usa, Atomic) a 0"18
4. Hermann Maier (Aut, Atomic) a 0"62
5. Werner Franz (Aut, Blizzard) a 0"72
6. Kurt Sulzenbacher (Ita, Fischer) a 1"02
7. Peter Fill (Ita, Dynastar) a 1"14
8. Alessandro Fattori (Ita, Fischer) a 1"26
9. Lasse Kjus (Nor, Dynastar) a
10. Klaus Kroell (Aut, Head) a 1"38
11. Kristian Ghedina (Ita, Fischer) a 1"48
12. Fritz Strobl (Aut, Salomon) a 1"60
13. Johann Grugger (Aut, Head) a 1"72
14. Kjetil Aamodt (Nor, Dynastar) a 1"93
15. Thomas Graggeber (Aut, Rossignol) a 1"96
16. Silvan Zurbriggen (Svi, Fischer) a 1"97
17. Patrik Jaerbyn (Sve, Atomic) a 2"05
18. Finlay Mickel (Gbr, Atomic) a 2"13
19. Bjarne Solbakken (Nor, Atomic) a 2"21
20. Bruno Kernen (Svi, Rossignol) a 2"29
21. Aksel Lund Svindal (Nor, Atomic) a 2"29
22. Juerg Gruenenfelder (Svi, Stoeckli) a 2"34
23. Ambrosi Hoffmann (Svi, Stoeckli) a 2"35
24. Marco Buechel (Lie, Head) a 2"36
25. Mario Scheiber (Aut, Atomic) a 2"56
26. Manuel Osborne-Paradis (Can, Rossignol) a 2"58
27. Max Rauffer (Ger, Atomic) a 2"79
28. Erik Guay (Can, Atomic) a 2"81
29. Yannick Bertrand (Fra, Dynastar) a 3"02
30. Florian Eckert (Ger, Atomic) a 3"04
31. Patrick Staudacher (Ita, Head) a 3"07
35. Stefan Johann Thanei (Ita, Atomic) a 3"66


-Sulzenbacher: "La migliore stagione, ora voglio il podio"
Kurt Sulzenbacher, ovvero mister continuità. Il carabiniere di San Candido è protagonista della sua miglior stagione di sempre e il sesto posto di Wengen non è altro che il risultato di un insieme di elementi che è lo stesso Kurt a raccontare: "Preparazione fisica, materiali, fiducia nei miei mezzi. L'estate scorsa ho lavorato serenamente, cambiato sci e i primi piazzamenti dell'anno mi hanno tranquillizzato. Il resto è venuto da solo, sono sempre lì coi migliori, spero di trovare entro breve il guizzo decisivo per il podio".

Sulzenbacher spiega anche dove ha perso un probabile piazzamento fra i primi tre. "Nella parte alta del Lauberhorn ho commesso un errore grave che mi è costato 4 o 5 decimi, sotto invece sono andato veramente bene. Adesso vado a Kitzbuehel, dove sono già arrivato quarto in passato. E' una pista che mi piace, un altro bel risultato mi permetterebbe di presentarmi ai Mondiali con una enorme carica".
Alessandro Fattori non è pienamente soddisfatto di un ottavo posto che secondo il parmense avrebbe potuto diventare qualcosa di più prezioso. "Sono contento a metà, spiega -, ho infilato una serie di piccole imperfezioni che messe insieme mi sono costate il tempone. Però è importante che la squadra abbia dimostrato di esserci, i risultati ci stanno premiando. Lo spirito è buono, la condizione altrettanto, vorrei lasciare anch'io un segno nella mia stagione come ha fatto il mio amico Ghedina".
Ed è proprio l'ampezzano a chiudere la rassegna delle considerazioni post-gara. "Per un vecchietto come me arrivare undicesimo su una pista così lunga e faticosa non è per niente male - dice scherzosamente Kristian -. Ho cominciato a perdere terreno appena dopo il tunnel, e mano a mano che sono andato avanti la fatica si è fatta sentire. A Chamonix la mia stagione è cambiata, viaggio verso Bormio con una motivazione nettamente superiore rispetto a qualche tempo fa".


Sport, 2005-01-15