Amcor Pet Packaging Europe
Ascoli P. - Celani a George Moore: vigileremo perché sulla fabbrica non si avviino manovre speculative

Il sindaco Piero Celani ha ricevuto nel pomeriggio di oggi, George Moore, presidente della Amcor Pet Packaging Europe, la società proprietaria dello stabilimento ascolano che ha messo in mobilità tutti e sessantuno i lavoratori, tra impiegati ed operai che vi lavoravano.
Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva scritto al presidente Moore manifestandogli tutte le sue perplessità in merito a questa decisione, chiedendogli un incontro per valutare le possibilità atte ad evitare la paventata chiusura dello stabilimento.
“Ho un ricordo personale legato all’Open Day. – aveva scritto il sindaco Piero Celani al presidente Moore - In quell’occasione, solo un paio di anni fa, tutte le autorità cittadine furono invitate dall’Azienda a visitare lo stabilimento ascolano e nell’occasione, se non ricordo male, gli amministratori descrissero un’Azienda in salute, competitiva sui mercati nazionali ed internazionali e con ottime prospettive non nel breve o medio termine ma addirittura sul lungo periodo e si assicuravano investimenti e stabilità. Poi, improvvisamente, la situazione è precipitata e senza alcun segnale premonitore.
Nel corso di recenti, ripetuti, contatti che ho avuto con gli operai ho avuto modo di apprendere degli aspetti che mi hanno lasciato sinceramente perplesso.
Non voglio, sia ben chiaro, entrare nel merito delle scelte strategiche aziendali,- proseguiva il sindaco Celani - ma mi chiedo per quale motivo, presupponendo che il management fosse, ovviamente, a conoscenza di particolari aspetti economici ed industriali tali da non lasciare spazi di manovra per lo stabilimento ascolano, non sia stato attivato preliminarmente un tavolo di confronto per cercare, insieme alle OO.SS. ed ai lavoratori, eventuali soluzioni alternative”.
Queste perplessità sono state ribadite personalmente dal sindaco Celani al presidente Moore nel corso dell’incontro. Il primo cittadino ha anche rilevato che,nulla, all’esterno, lasciava trasparire questo stato di profonda crisi, ed ha ricordato come l’estate scorsa si fosse lavorato anche il sabato per far fronte alle commesse di lavoro ed ha richiesto, nuovamente, con forza, una ulteriore change per la fabbrica sostenendo che le grandi professionalità e le tecnologie utilizzate potessero costituire un fattore importanti per un suo rilancio, magari con una positiva riconversione in altri processi di lavorazione.
Di contro è stato sostenuto che lo stabilimento era in sofferenza già da tre anni con perdite di 5 milioni di euro l’anno. Da qui la decisione, confermata al sindaco Celani, di chiudere l’impianto ascolano dopo quelli di Bologna e di Loreto con la Amcor Pet Packaging che abbandona così la produzione in Italia.
“Ho comunque chiesto – ha dichiarato il sindaco Celani – al presidente Moore di concedere allo stabilimento ascolano, prima di avviare le procedure di mobilità, un’altra occasione per il rilancio produttivo e nel caso questa strada non risultasse percorribile, di adoperarsi perché lo stabilimento ascolano sia venduto ad un nuovo gruppo che offra le massime garanzie per una immediata ripresa di una qualsivoglia nuova produzione. Sicuramente – ha concluso il sindaco Celani – vigileremo con molta attenzione perché sulla fabbrica non cali il silenzio e non si avviino manovre speculative”.

Sociale, 2004-02-03