Una mattina in carcere.
Ascoli P. – il progetto al via il 24 nov
Prende il via domani, giovedì 24 novembre, presso il
Liceo della Comunicazione delle Suore Concezioniste di via Kennedy, il progetto
“Una mattina in carcere”.
Il progetto, fortemente innovativo, è rivolto agli studenti delle Scuole
superiori allo scopo di non far sentire il carcere così lontano dalla
nostra realtà e considerare chi è “dentro” prima
di tutto una persona con i suoi diritti.
“Si tratta di un progetto – ha commentato l’assessore alla
Pubblica Istruzione, Gianni Silvestri che lo ha voluto tra le attività
organizzate per l’anno scolastico 2005/6 – che vuole perseguire
l’obiettivo di una crescente integrazione della Casa Circondariale di
Ascoli Piceno nel territorio e nel contesto sociale in modo da favorire la
condivisione da parte della collettività, del concetto di sicurezza
sociale da perseguire anche tramite il reinserimento sociale del detenuto”.
Domani, quindi, i ragazzi delle due classi quinte del Liceo della Comunicazione
daranno il via a questo progetto incontrando, dalle ore 9.00 alle ore 11.00,
nei locali della scuola, la direttrice del carcere, Lucia Di Feliciantonio,
l’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Silvestri, e il comandante
della Polizia penitenziaria.
Obiettivo dell’incontro, introdurre i ragazzi alla conoscenza dell’istituzione
del carcere, una realtà che spesso incute timore e curiosità.
Sono tante, infatti, le domande che i giovani si pongono: perché esiste
il carcere? Come vivono i detenuti?Il carcere come recupera la persona, come
prepara il detenuto al reinserimento nella società?Cosa fare per chi
vive in carcere e si sente dimenticato?
Tanti interrogativi ai quali si darà una risposta nell’incontro
con i maggiori responsabili del carcere e negli altri momenti del progetto.
Sono previsti, infatti, visite guidate all’interno della Casa Circondariale,
incontri con operatori del carcere e con alcuni detenuti, la visita agli uffici
principali (Ufficio Comando, Ufficio Matricola, Area sanitaria, educativa,
laboratori, Nucleo traduzione) e la realizzazione di “oggetti”
per rendere più accogliente ed umano il luogo dove i carcerati si incontrano
con i loro familiari.
Sociale, 2005-11-23