Post Terremoto 1997:
gli anticipatari hanno un sito ufficiale.
www.anticipatari.marche.it
è il sito ufficiale degli anticipatari.
“Queste pagine – si legge sulla homepage del sito – riguardano
circa 150 danneggiati dal terremoto del settembre 1997 nelle Marche che hanno
voluto riparare i danni sopportati prima ancora che il contributo assegnato
per i lavori venisse effettivamente erogato. Per fare questo hanno aderito
ad una proposta della Regione Marche che si impegnava a partecipare ai costi
di una anticipazione bancaria del contributo (da qui il nome "anticipatari"),
con l'esplicito intento di stimolare e accelerare i processi di ricostruzione
e più in generale di ripresa produttiva del territorio”.
Il sito è uno strumento agile e funzionale per avere una visione completa
dell’intera vicenda degli anticipatari. Vi è inserito, infatti,
il testo della D.G.R. 180/2000 con cui veniva istituita la figura dell’anticipazione,
con la relativa pubblicità, la lettera del Direttore del Dipartimento
degli Affari istituzionali e generali che ha portato gli anticipatari a riunirsi
e a costituire un comitato, le due diffide inviate dai legali del gruppo di
proprietari alla Regione e la nuova convenzione in cui è prevista la
restituzione agli istituti bancari del finanziamento anticipato.
E’ presente anche il verbale dell’assemblea degli anticipatari
e una rassegna stampa con gli articoli apparsi sulle testate regionali.
“Un altro terremoto si è abbattuto su chi aveva appena finito
di riparare, con sacrificio oltre che efficienza, le conseguenze del primo
– si legge sempre nella homepage del sito www.anticipatari.marche.it
–. Questa al momento rimane l'unica nota positiva: i lavori sono terminati
o in via di completamento, le nostre case sono ritornate abitabili, e in questo
sentiamo di aver fatto il nostro dovere. Confidiamo che lo stesso faccia chi
ci amministra in questa quota di vita pubblica, e che la conclusione di questa
vicenda non debba costituire un ulteriore elemento di incertezza e di sfiducia.
Dio sa se ne abbiamo bisogno...”.
Sociale, 2005-08-27