Giovani e Alcool:
Ascoli P. - sperimentiamo la peer-education.
Otto italiani su dieci bevono alcool. Tra i consumatori regolari
aumenta il numero delle donne ma mentre sono sempre meno quelli che esagerano
tra loro cresce il numero dei giovani fra i 15 e i 34 anni. Lo ha rilevato
una indagine Doxa evidenziando un dato sul quale riflettere.
Il tema dei giovani e l’alcool viene ora affrontato dalle scuole medie
Luciani e D’Azeglio con un interessante progetto di educazione alla
salute rivolto agli insegnanti e agli studenti di queste scuole e che si avvale
della “peer-education”
o educazione tra pari, un approccio educativo che punta fare dei ragazzi i
soggetti attivi della propria formazione, coinvolgendoli in un modo di operare
completamente diverso rispetto ai tradizionali metodi di formazione. Con la
“peer-education”, infatti, non sono più gli adulti a trasferire
contenuti, valori, esperienze: sono invece i giovani stessi a confrontarsi
fra loro, scambiandosi punti di vista, ricostruendo problemi ed immaginando
autonomamente soluzioni, pur sapendo di poter contare sulla collaborazione
di adulti esperti.
“I giovani e l’alcool:sperimentiamo la peer-education” è
il nome del progetto di prevenzione ed educazione alla salute rivolto agli
insegnanti e agli studenti delle scuole medie di 1° grado della Zona Territoriale
13 dell’Asur Marche che, mediante interventi di formazione, rivolti
sia al corpo insegnate che aderisce al progetto che al gruppo costituito dei
peer-educator, fornisce tecniche di carattere metodologico riguardo la gestione
dei gruppi e tecniche di comunicazione. Il progetto nasce dalle indicazioni
delle Organizzazioni Sanitarie nazionali ed internazionali, da quelle del
Piano Sanitario nazionale 2003/2005, dal Piano Sanitario della Regione Marche
“Un’alleanza per la salute” 2003/2006 e dai dati emersi
dalla ricerca effettuata nel territorio di Ascoli Piceno nel 2003/2004 sui
comportamenti giovanili circa il consumo di bevande alcoliche che ha evidenziato
un consumo elevato di alcool nei giovani tra i 14 e i 19 anni.
L’Unità Operativa di Educazione e Promozione della Salute della
ZTL 13, con gli Assessorati alle Politiche Giovanili e alla Pubblica Istruzione
che hanno aderito, ha quindi proposto di sperimentare la strategia della peer-education
sull’argomento alcool.
“L’approccio della peer-education – hanno commentato gli
assessori Achille Marcucci e Gianni Silvestri – è quello di formare
individui non solo come “destinatari finali” della formazione
stessa ma anche con formatori da impiegare con i coetanei per ripetere la
formazione ricevuta con un processo a cascata. Questa metodologia è
indicata soprattutto per i giovani, per l’importanza della vita in gruppo
in questa età”.
L’innovazione del progetto riguarda anche l’attenzione che si
pone alla relazione e alla comunicazione sia tra insegnanti ed adolescenti
che tra gli stessi adolescenti al fine di migliorare l’ambiente scolastico
ed accrescere il benessere individuale e collettivo. La peer education, in
questo senso, sfruttando le spiccate capacità dei giovani di trasmettere
conoscenze ai propri coetanei, ha mostrato di costituire uno strumento valido
ed efficace, in grado, tra l'altro, di sviluppare e rafforzare le competenze
cognitive e relazionali dei singoli, e insieme di valorizzare la funzione
educativa del gruppo, facendo della classe stessa una risorsa per l'apprendimento,
uno strumento di crescita e di cambiamento.
Sociale, 2005-06-07