la Defibrillazione precoce sul territorio.
Ascoli P. – progetto per una cultura dell’emergenza approvato
dalla Giunta
Defibrillatori semiautomatici posti nei punti strategici della
città e delle frazioni, in luoghi facilmente accessibili, segnalati
con appositi cartelli, al riparo da atti vandalici, facilmente identificabili
e altrettanto facilmente raggiungibili.
Si tratta del progetto “La defibrillazione precoce sul territorio”
che la Giunta Comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali
e Giovanili, Achille Marcucci, ha recentemente approvato.
L’iniziativa, in collaborazione con l’Asur – Zona territoriale
n. 13, prevede il coinvolgimento e la collaborazione, oltre che della Zona
territoriale n. 13, delle associazioni di volontariato, le famiglie, i privati,
ed è finalizzata a diffondere nella popolazione la cultura dell’emergenza
perché possa incidere in maniera significativa su una delle “morti
evitabili” quale, appunto, l’arresto cardio-circolatorio, attraverso
l’uso di defibrillatori semiautomatici.
Il defibrillatore è un’apparecchiatura “salva vita”
che blocca la fibrillazione cardiaca tramite una scarica elettrica e consente
di migliorare la sopravvivenza complessiva e specifica in caso di arresto
cardiaco.
La morte cardiaca improvvisa è un’interruzione repentina delle
funzioni del cuore. La maggior parte degli episodi è causata da una
rapida o caotica attività del cuore, conosciuta come tachicardia o
fibrillazione striale; è un difetto del sistema di conduzione elettrica
del cuore che non va tuttavia confuso con l’attacco di cuore o l’infarto
del miocardio. Oggi, grazie a tecnologie sempre più avanzate, i defibrillatori
portatili sono estremamente affidabili e facili da usare. Sono in grado di
analizzare automaticamente il ritmo cardiaco fornendo quindi all’operatore
tutte le indicazioni sulle azioni necessarie da intraprendere in caso di emergenza.
Si tratta di dispositivi fondamentali per il trattamento della morte cardiaca
improvvisa, basti pensare che circa il 25% dei casi potrebbe essere rianimato
se venisse defibrillato entro 4/5 minuti.
Il tempo infatti è un fattore fondamentale per la sopravvivenza senza
danni cerebrali irreversibili. Da alcuni anni, lo Stato italiano, al pari
di quello americano, austriaco e francese ha approvato una legge che consente
l’uso dei defibrillatori portatili anche a personale non sanitario,
dopo aver frequentato un corso di addestramento comprensivo anche delle manovre
di rianimazione cardio-polmonare di base.
“Con il progetto “La defibrillazione precoce sul territorio”
– ha commentato l’assessore Achille Marcucci – vogliamo
promuovere una cultura dell’emergenza nella popolazione, attivando una
sorta di catena del soccorso che coinvolga i cittadini fin dai primi, importanti,
minuti del soccorso. Per questo saranno attivati dei corsi di formazione della
durata di un giorno a cura del centro IRC (Italian Resuscitation Council)
della Zona territoriale n. 13, diretto dal dott. Massimo Loria, per addestrare
all’impiego di questo strumento, personale che andremo ad individuare
tra chi, per ragioni di lavoro, è destinato a permanere in un luogo
ben identificato o è a più stretto contatto con la popolazione
per diverse ore della giornata”.
Sociale, 2004-11-25