Nuove Povertà:
Ascoli P. - intervenire per invertire la tendenza negativa.
La disoccupazione, la disabilità, gli sfratti, le separazioni,
comportano anche difficoltà reali per il pagamento dell’affitto,
delle utenze, e qualche volta anche il necessario per vivere. In relazione
a ciò, aumentano sempre di più coloro che si rivolgono ai servizi
sociali per ottenere un aiuto che non sempre riesce a modificare una situazione
di disagio. Una particolare attenzione viene rivolta alle famiglie con figli
minori a carico assicurando servizi che permettono una esistenza il più
possibile serena.
In questa difficile situazione che rischia di diventare strutturale si evidenzia
di conseguenza un riflesso negativo per i giovani che, sempre più con
difficoltà, riescono a collocarsi, a mettere su famiglia e a realizzarsi
nel luogo in cui sono nati. Le istituzioni, le parti sociali, le Associazioni
interessate devono impegnarsi ad individuare possibilità di sviluppo
del territorio che, partendo dalla situazione attuale, ormai perfettamente
individuata in tutte le sue carenze, individuino, attraverso una puntuale
progettualità, i settori dove intervenire, per invertire una tendenza
fortemente negativa, e che garantisca il rilancio dell’occupazione e
dell’economia per recuperare posti di lavoro per le maestranze espulse
e per l’inserimento dei giovani prevedendo un confronto con la Regione
e, se del caso, con il Governo.
La crisi occupazionale, che ormai da anni interessa il territorio e che ha
visto la perdita di un numero enorme di posti di lavoro, non sembra attenuarsi
ma, dai dati degli ultimi mes,i si evidenzia sempre più.
Questa situazione, se non affrontata con impegno dalle parti interessate in
tempi medio-brevi, può portare ad un processo irreversibile aggravando
e creando uno stato di povertà veramente preoccupante.
Il ricorso all’assistenza, garantito soprattutto dall’erogazione
di servizi, risulta essere negli ultimi anni in costante aumento e strutturalmente
modificato. Infatti al centro dell’attenzione non c’è più
il soggetto che si rivolge ai servizi sociali ma il progetto di assistenza
viene previsto quasi sempre per la famiglia, tenendo conto del reddito complessivo
della stessa per non creare condizioni di disparità di trattamento.
Intanto per l’anno prossimo, l’assessore alle Politiche Sociali
della Regione Marche, Marcello Secchiaroli, ha riferito, in occasione della
conferenza dei presidenti degli ATS, che il ministro del Welfare, Maroni,
nel corso di un incontro con i rappresentanti delle Regioni, ha assicurato
per il 2005 gli stessi trasferimenti dell’anno in corso. In tale occasione
i rappresentanti delle Regioni hanno chiesto al ministro l’aumento del
2% così come previsto per gli altri ministeri e questo ci permette
di guardare con più ottimismo il futuro. In un quadro complessivo di
bisogni è prioritaria l’esigenza di avere una casa (tantissimi
sono gli sfratti) e l’assistenza a nuclei famigliari di coppie separate.
Un ruolo importante deve assumere la formazione professionale mirata sia a
progetti di riconversione che di nuova occupazione privilegiando il raggiungimento
di tali obiettivi rispetto alle attività di formazione standardizzate
che non sempre vengono raccordate ai fini occupazionali.
Achille Marcucci
Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili.
Sociale, 2004-11-19