Disoccupazione. Ancona – formazione ed aggiornamento per ridurla.
L’intervento dell’assessore al seminario promosso dalla Regione.
ASCOLI: FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER RIDURRE LA DISOCCUPAZIONE DI LUNGA
DURATA
Il fenomeno della disoccupazione di lunga durata - quella che si protrae in
maniera ininterrotta per almeno dodici mesi - va combattuto attivando adeguate
politiche di crescita e di sviluppo del sistema economico. Lo ha affermato
Ugo Ascoli, assessore regionale alle politiche del lavoro, intervenendo al
seminario sulla disoccupazione di lunga durata promosso dall’Assessorato
regionale al lavoro e dall’ARMAL, Agenzia Regionale Marche Lavoro. “Si
tratta – ha spiegato - di un fenomeno importante anche nella nostra
regione, sebbene meno grave, rispetto alle altre regioni. “Nelle Marche
– ha precisato - i lavoratori alla ricerca di un’occupazione sono
quasi novemila, pari a un terzo del totale dei disoccupati; di questi, circa
due terzi sono donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni e oltre la
metà diplomati o laureati”.
“Per aggredire il fenomeno occorre - ha aggiunto - mettere in campo
politiche che abbiano a che fare con i temi dell’occupazione giovanile,
femminile e dell’occupazione intellettuale: interventi già inseriti
nel Piano di lavoro 2004 recentemente approvato dal Consiglio regionale. E’
chiaro - ha precisato l’assessore - che la disoccupazione di lunga durata
è un fenomeno che non si può risolvere in pochissimo tempo,
né si può ridurre a zero; è anche ovvio che occorrerà
pensare ad un sistema economico regionale che possa portarci su nuove frontiere,
modificando la domanda di lavoro”. Secondo Ascoli, è necessario,
in particolare, “privilegiare le attività di formazione, l’aggiornamento
e adottare efficaci misure di incentivazione dell’occupazione”.
Durante i lavori, sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta
sulla base delle rilevazioni trimestrali dell’Istat nel periodo 1998-2002
su un campione di disoccupati di lunga durata residenti nelle Marche. In base
ai dati illustrati dagli autori della ricerca, Fabiano Compagnucci e Stefano
Staffolani, del Dipartimento di economia dell’Università Politecnica
delle Marche, il tasso di disoccupazione di lunga durata delle Marche è
inferiore di quasi quattro punti ( 2,2) rispetto a quello nazionale(6,4) ed
è meno della metà di quello delle regioni del Centro Italia
(Umbria, Toscana, Lazio). Altre caratteristiche del disoccupato marchigiano
sono la scarsa flessibilità, solo il 18 per cento è disposto
ad accettare un lavoro qualunque contro il 40 per cento nel resto d’Italia,
l’indisponibilità a trasferirsi al di fuori del comune di residenza
e la limitata frequenza dei corsi di formazione professionale. Piuttosto modesto
( 5 per cento) il numero dei lavoratori “scoraggiati”, di coloro
cioè che hanno smesso di cercare attivamente un impiego. Al seminario
ha partecipato anche Carlo Carboni, docente di Sociologia economica dell’Università
Politecnica delle Marche, che ha sottolineato l’esigenza di approfondire
ulteriormente gli aspetti qualitativi della ricerca, con particolare riferimento
alla “eccessiva” domanda di lavoro intellettuale nella regione.
Sociale, 2004-11-04