BENESSERE E SALUTE
Correre per stare bene.

Un noto dermatologo, qualche tempo fa citò, ad un congresso di dermocosmetologia, la storia delle tre scimmie. Altro non era che la storia dell’evoluzione della specie umana che ad un certo punto fu costretta, per potersi procurare il cibo, a correre nella foresta. L’uomo moderno, affermava il professor Alex Gezzi, sembrerebbe non aver mai dimenticato quanto lo appagasse correre nella savana e per questo, oggi, avverte disagio, si sente “inscatolato” quando è costretto a stare fermo in uno spazio al chiuso. Potrebbe essere questa una delle ragioni che, nell’era contemporanea, spinge migliaia di persone a correre invadendo quotidianamente ogni sorta di spazio aperto . Fare “footing” (anche se sarebbe più corretto utilizzare il termine “jogging” visto che nella lingua inglese la locuzione “footing” non esiste) è diventato ormai un fenomeno di costume quasi uno stile di vita che ha contagiato mezzo mondo. Ma correre “in modo regolare, a piccole falcate e con ritmo moderato con lo scopo di fare esercizio fisico” (è questo il senso dell’espressione “jogging”) non è solo moda. E’ innanzitutto un ottimo sistema per tenersi in forma e costituisce una salutare pratica sportiva che non ha controindicazioni legate all’età, è semplice ed è a buon mercato. Se si considera la struttura fisica dell’uomo si comprende come fosse nato per correre. Il suo apparato locomotore, cioè l’insieme dei muscoli, dei tendini, delle ossa e delle articolazioni costituisce circa il 70 % dell’intera massa corporea. La corsa lenta come altre attività fisiche svolte in maniera “soft”, previene molte malattie (dal diabete all’osteoporosi), stimola il sistema immunitario e cardiovascolare, aumenta la capacità vitale dei polmoni e il massimo volume respiratorio migliorando anche l’ossigenazione dei tessuti, regolarizza le funzioni dell’apparato digerente. E poi: migliora l’umore. E’ bello correre all’aria aperta perché mette in relazione l’uomo con la natura e quando lo si fa in compagnia non c’è mai competizione ma partecipazione.
Senza mirare a correre la maratona, benché non sia impossibile, è sempre bene che l’aspirante “runner” non improvvisi ma si rivolga agli specialisti del settore (medici sportivi, laureati in Scienze Motorie, nutrizionisti, podologi) per sottoporsi ad una valutazione medico sportiva, avere consigli sulla giusta alimentazione da seguire e per programmare il giusto ritmo di allenamento al fine di evitare danni alla salute.
Correre per inseguire una preda: questo fu il nostro passato. Correre per raggiungere il benessere psico-fisico è il nostro presente. E allora via, di corsa per confonderci con la natura che ci circonda e liberare la mente dai pensieri che la affollano magari alzando gli occhi al cielo e ringraziare qualcuno e noi stessi di poter vivere questi momenti.

Nicoletta Amadio

Benessere e Salute, 2004-07-05