BENESSERE E SALUTE
  il Genoma.
  il segreto della vita racchiuso in un Cd-Rom?
Cosa porterà il Genoma: nuove cure, nuovi farmaci e forse il segreto 
  della vita racchiuso in un Cd-Rom.
  Tra polemiche etico-religiose, risse fra scienziati e sussulti a Wall Street, 
  il 12 febbraio 2001 sono state pubblicate le prime mappe del genoma umano, cioè 
  del codice genetico, formato da 3 miliardi di "lettere", la cui sequenza 
  determina ogni aspetto della nostra vita, dal colore degli occhi alla predisposizione 
  per un cancro. Le mappe sono il frutto del lavoro di migliaia di genetisti ed 
  esperti di informatica che, divisi in due gruppi concorrenti (l'azienda privata 
  Celera Genomics e il consorzio pubblico internazionale Human Genome Project), 
  hanno lavorato sodo, per mesi, per quella che viene definita una "pietra 
  miliare" per la scienza. 
  Che la struttura biologica dell'uomo sia simile a quella degli altri animali 
  non è una scoperta: lo sapeva anche la scienza antica. Sapevano che assomigliavamo 
  ai vertebrati forse non pensavano che abbiamo qualcosa in comune anche con i 
  moscerini . Le previsioni che stabilivano il numero dei geni tra i 50 e i 140 
  mila sono state smentite. La realtà ha puntato al ribasso. I geni nell'uomo 
  sono circa 30 mila quasi il doppio dei 13 mila e 600 del moscerino. Il che significa 
  che per gestire la complessità del corpo umano e controllare la produzione 
  di proteine, i nostri geni fanno affidamento su meccanismi complessi su cui 
  la scienza deve ancora fare luce.
  «Il fatto che l’uomo abbia così pochi geni – afferma 
  il dottor Craig Ventre presidente della Celera Genomics – indica che non 
  siamo predeterminati rigidamente, che i cambiamenti che incontriamo quando saliamo 
  nella scala che ci porta al livello delle proteine, e poi a livello delle cellule, 
  riguardano interazioni con l’ambiente, che contribuiscono a formarci tanto 
  quanto i geni».
  Il problema non è capire a che cosa servono i geni in assoluto, bensì 
  che cosa fanno presi singolarmente, cioè quali proteine fa produrre contribuiscono 
  ciascuno di essi e come è regolato il loro funzionamento nell’insieme.
  «Sarà per il futuro dell’umanità quello che la tavola 
  periodica degli elementi è stata per la chimica. La tavola degli elementi 
  – profetizza Eric Lander, direttore del laboratorio di gnomica del Whitehead 
  Institute di Cambridge (Massachusetts), un altro centro di ricerca dove è 
  stata realizzata la maggior parte del Progetto Genoma (versante pubblico) – 
  era solo una tabella, ma è stato il punto di partenza della chimica industriale 
  e della fisica quantistica. La gnomica permetterà la nascita di una nuova 
  medicina»..
  Una medicina in cui si potrà sapere alla nascita a quali malattie siamo 
  più vulnerabili, quali farmaci potranno essere efficaci su di noi e quali 
  invece produrrebbero solo inutili effetti collaterali. Una medicina in cui si 
  potranno curare alcune patologie riparando o aggiungendo i "pezzi" 
  di Dna difettosi. Oggi, nell'occidente industrializzato, una persona su tre 
  è destinata ad ammalarsi di cancro (e una su cinque a morire per la stessa 
  ragione). Oltre alla lotta ai tumori, ci si aspettano nuove indicazioni per 
  una lunga serie di malattie, dal Parkinson all'alcolismo, dalla depressione 
  ai disturbi cardiovascolari. E proprio queste prospettive entusiasmano le industrie 
  farmaceutiche e Wall Street perchè oltre a costruire nuovi farmaci più 
  efficaci, è molto probabile che con questa nuova "mentalità" 
  sarà anche parecchio più economico. Se si sa che una certa malattia 
  è causata da una proteina anomala, invece di spendere miliardi per selezionare 
  tra migliaia di composti chimici, quelli forse efficaci a curarla (il procedimento 
  attuale), potrebbe essere molto più rapido metttersi al compiuter, analizzare 
  le caratteristiche della proteina in questione e costruire composti che dovrebbero 
  avere la capacità di neutralizzarla o sostituirla.
  Ma quando verrà il giorno in cui ciascuno di noi potrà andare 
  in giro con un Cd-Rom in cui è riportato il proprio genoma al completo 
  con tutte le proprie caratteristiche e quindi anche i rischi di malattia? «Difficile 
  dire se e quando accadrà. E’ vero – risponde Craig Ventre 
  – che le tecnologie evolvono rapidamente, ma a questa domanda nessuno 
  può rispondere con sicurezza». Meglio così perché 
  quel Cd-Rom potrebbe contenere anche l'ipotetica data della nostra biologica 
  morte. 
Nicoletta Amadio
  Benessere e Salute, 2003-10-14