BENESSERE E SALUTE
Infarto miocardico. nelle Marche avviato il Progetto Regionale
di Assistenza.
Melappioni: “Primo esempio della nuova sanità che cambia”.
La situazione della donazione di organi. Tra gli 8 e i 20 minuti, l’arrivo
dell’ambulanza; entro un ora dalla chiamata, il ricovero in ospedale;
10 minuti per la prima diagnosi. Sono i tempi per assistere un infartuato marchigiano
che la Regione ha previsti vadano rispettati su tutto il territorio, entro poco
tempo. Lunedì 10 maggio, nelle Marche, è stato avviato il progetto
per l’infarto miocardico acuto, che uniforma l’assistenza clinica
in tutte le strutture ospedaliere regionali. È il primo dei sei “profili
assistenziali” previsti dal Piano sanitario regionale 2003/2006 a essere
sperimentato. Gli altri riguardano l’ictus celebrale (avvio nell’ottobre
2004), la frattura dell’anca, l’insufficienza renale cronica, l’insufficienza
respiratoria cronica e la gravidanze, per i quali l’inizio della sperimentazione
è prevista nel 2005. Si tratta di patologie che interessano oltre 20
mila marchigiani e che, a regime (2005) coinvolgerà 3 mila operatori
sanitari, che dovranno garantire la stessa tempistica e qualità di cure
in tutte le Marche. Il progetto “miocardio” è stato presentato
oggi alla stampa dall’assessore regionale alla Sanità, Augusto
Melappioni, dal direttore del dipartimento Servizi alla Persona, Giuseppe Zuccatelli,
dal direttore dell’Agenzia sanitaria, Francesco Di Stanislao, dai direttori
dell’Azienda unica, Antonio Aprile, e dell’Azienda ospedaliera San
Salvatore di Pesaro, Eugenio Porfido. L’incontro con i giornalisti è
servito anche per parlare di donazioni d’organi e del nuovo assetto della
sanità regionale. “L’avvio del primo profilo di assistenza
– ha chiarito l’assessore Melappioni – costituisce un indicatore
del cambiamento dei servizi ai cittadini introdotto dalla riforma sanitaria
avviata nelle Marche. È l’esempio di come la riforma punti a dare
risposte coordinate ed eque in tutto il territorio. Fino a ieri ogni evento
acuto poteva essere vissuto in modo diverso per l’organizzazione disomogenea
dell’assistenza. Oggi la Regione ha armonizzato i comportamenti e il messaggio
che diamo ai marchigiani è un segnale di tranquillità. Abbiamo
messo in rete la professionalità e le tecnologie per contrastare l’infarto
miocardico. Diagnosi e percorsi terapeutici sono codificati e uniformi in tutte
le Marche: è questo il concetto di Azienda unica che stiamo realizzando
nella nostra regione”. Di Stanislao ha illustrato il lavoro avviato: “I
profili di assistenza – ha affermato – definiranno, in maniera puntuale,
l’organizzazione delle attività da svolgere lungo tutte le tappe
dei percorsi assistenziali (prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione). A
ciascun marchigiano verrà data una risposta altamente qualificata, che
sarà confrontabile con le performance degli altri Servizi sanitaria nazionali
e internazionali”. Zuccatelli ha invece illustrato la situazione marchigiana
sul fronte della donazione d’organi.
Il Centro regionale per i prelievi è stato avviato lo scorso anno e sono
stati individuati i coordinatori locali per attivare la rete di sorveglianza.
L’indice di utilizzo (cioè il rapporto tra donatori utilizzati
e quelli segnalati, quindi i prelievi effettuati su quelli potenziali) ha raggiunto
quota 82,9%, contro il 52,6% del 2002. Nel 2003 si sono avuti 34 donatori, pari
a 122 organi prelevati a cadaveri, per un indice di prelievo del 23,2 per milione
di abitanti. Nel 2004 la situazione è migliorata ancora: in soli quattro
mesi si sono avuti 14 donatori, che hanno fatto lievitare l’indice a 25.
“Un valore – ha detto Zuccatelli – molto vicino a quello dell’Emilia
Romagna, regione leader in questo settore”. Anche la Banca delle cornee
di Fabriano ha ben operato: con 390 cornee prelevate nel 2003, contro le 129
necessarie per i pazienti locali, le Marche sono divenute una regione “esportatrice”.
In base a un accordo con l’Umbria, le cornee eccedenti vengono inviate
in quella regione.
Benessere e Salute, 2004-05-12