Si è chiuso in “bellezza”, nella serata di giovedì
22 aprile 2004, il 9° corso di Educazione alla Salute , organizzato
dal Comitato di Quartiere “Marina di Sotto” di San Benedetto
del Tronto, patrocinato dalla Provincia e dal Comune di San Benedetto
del Tronto, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale zona
territoriale n. 12 e coordinato dal dottor Francesco Bruni, Primario dell’Unità
Ospedaliera di Nefrologia dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto
con il contributo del dr. Andrea Chiappini, presidente del Comitato di
quartiere. La sesta ed ultima lezione, dal titolo “Rughe si, rughe
no”, si è tenuta, come di consueto, nella Sala Consiliare
del Comune di San Benedetto del Tronto dove la dottoressa Lucia Villa,
medico specialista in dermatologia ha parlato dei diversi aspetti della
dermatocosmetologia e del rapporto tra dermatologia e psiche.
“Secondo Freud l’io deriva, in ultima analisi, dalle sensazioni
corporee e principalmente da quelle che hanno origine alla superficie
del corpo” ha ricordato Villa “La cute è un organo
di frontiera, è la parte rovesciata del sistema nervoso. Sulla
pelle si leggono gli anni vissuti, passati e i peccati”. Migliorare
la propria immagine corporea genera piacere ed esso sprigionando endorfina,
dona benessere. Allora l’essere più belli attraverso la cura
del proprio corpo al fine di rallentarne l’invecchiamento, contribuisce
in parte ad essere anche più sani. La dermatologia e la cosmetologia
non potevano rimanere indifferenti a questo bisogno di cura di sé,
oggi sensibilmente in crescita, dell’uomo contemporaneo. Così
il ruolo del dermatologo si evolve e gli si chiede non solo di occuparsi
della cura delle malattie cutanee ma anche di saper gestire l’immagine
dei propri pazienti. Essendo il viso il primo elemento nell’impatto
comunicativo, è la parte che più di ogni altra si vorrebbe
mantenere giovane e bella. Come intervenire quando compaiono le prime
rughe e il viso comincia a manifestare segni di cedimento? “Sono
diversi i trattamenti che si possono fare per correggere gli inestetismi
cutanei” ha spiegato Villa “e molti sono trattamenti ‘soft’
che si eseguono cioè senza ricorrere alla chirurgia; un esempio
sono i peeling e i filler che vengono usati per aumentare il volume delle
labbra, degli zigomi, per la correzione delle rughe ecc.”. Il peeling
è sicuramente uno tra i metodi più soft a cui si può
ricorrere per rinnovare e ringiovanire la pelle. Può essere eseguito
a diversi livelli: superficiale, mediosuperficiale o profondo. “Con
il termine “peeling” (dall’inglese to peel, sbucciare,
pelare)” ha continuato Villa “si definisce una metodica che
consiste nell’applicazione di una o più sostanze chimiche
(...), in grado di creare una reazione che, determinando l’esfoliazione
dello strato più superficiale o più profondo della cute,
attiva un processo di rigenerazione tessutale”. L’azione del
peeling è diretta sia allo strato basale dell’epidermide,
dove stimola il turn-over cellulare, sia al derma dove, attivando i fibroblasti,
aumenta la produzione di glucosaminoglicani e collagene. Ciò comporta
una maggiore compattezza e luminosità della pelle con arricchimento
della tessitura cutanea tanto da avere un vero e proprio effetto di “recupero”
sul fotoinvecchiamento (quell’invecchiamento legato non all’età
ma ai danni provocati dall’esposizioni solari). Ma il peeling è
indicato anche in caso di acne, seborrea, macchie cutanee. I prodotti
utilizzati variano dall’acido glicolico (con effetto levigante e
rassodante), all’acido salicilico (con effetto cheratolitico e batteriostatico
da non usare sui soggetti allergici all’aspirina), fino all’acido
fitico e all’acido kojico (ad azione depigmentante). Si possono
utilizzare in diverse concentrazioni e combinati. I trattamenti peeling
sono trattamenti ambulatoriali che però richiedono precauzioni
sia prima che dopo l’applicazione, è bene quindi attenersi
strettamente ai consigli del dermatologo. Altra metodica ambulatoriale
utilizzata per correggere le manifestazioni dell’invecchiamento
cutaneo sono gli impianti filler. Essi non sono altro che “prodotti
di riempimento” ha affermato Villa “che hanno anche un’azione
di stimolazione cutanea volta a prevenire l’invecchiamento della
pelle”. Possono essere utilizzati, con risultati ottimi, anche per
correggere cicatrici. Esistono filler non permanenti (della durata di
6/8 mesi), permanenti e di lunga durata. “I filler non permanenti”
ha sostenuto Villa “sono attualmente i più sicuri e garantiscono
dei risultati di estrema naturalezza. In merito alla durata non esiste
un tempo standard perché molto dipende dal metabolismo del paziente.
Ad esempio le persone che fanno molta attività fisica o che assumono
farmaci tiroidei metabolizzano il filler in maniera molto più rapida”.
Il capostipite dei filler non permanenti fu il collagene che, usato sempre
meno a causa della sua allergenicità, è stato sostituito
con successo dall’acido ialuronico di sintesi (Perlane, Restylane)
per il quale non sono descritte reazioni allergiche e dall’acido
ialuronico di derivazione animale (Hylaform) che però rappresenta
una seconda scelta perché espone al rischio potenziale di trasmissione
di agenti patogeni. I filler permanenti e di lunga durata (semipermanenti)
comprendono una gamma eterogenea di prodotti derivati da sostanze acriliche.
Non sono al momento consigliabili perché potrebbero dare reazioni
di rigetto anche a distanza e inoltre forniscono risultati generalmente
inferiori, in termini di naturalezza, rispetto ai filler temporanei. Per
un risultato ottimale occorre, a volte, abbinare prodotti diversi. Ci
sono poi procedure particolari di biorivitalizzazione cutanea in cui viene
utilizzato “un acido ialuronico a basso contenuto molecolare”
ha spiegato Villa “ma non come riempitivo, bensì per stimolare
il derma ed avere un’azione preventiva sull’invecchiamento
cutaneo ad esempio prima e dopo massicce esposizioni solari”. Esistono
due metodiche di biorivitalizzazione: la tecnica “cross-linked”
e la tecnica “picotage”. La prima consiste nell’esecuzione
di infiltrazioni intradermiche lineari in modo tale da formare come un
reticolo di acido ialuronico su aree estese del volto e del collo (utile
in particolare a livello delle guance e delle regioni perioculari). Il
“picotage” consiste nell’effettuare numerose microiniezioni,
di acido iauronico, molto superficiali, di un centimetro l’una dall’altra,
sul volto, sul collo, sul decolleté ed, eventualmente, anche sulle
mani. La sostanza poi si distribuisce uniformemente nel derma superficiale
legando acqua ed è possibile vedere chiaramente un migliore grado
di idratazione e di turgore della pelle. Una procedura particolare è
la tecnica “Paris lip” per ridefinire il contorno delle labbra
ed aumentarne il volume. Una nota sull’utilizzo della tossina botulinica
(botox) per ridurre le rughe di espressione della fronte e quelle ai lati
degli occhi. Secondo Villa non è un buon sistema in quanto “provoca
una paresi muscolare che stira la ruga ma non contribuisce al reale ringiovanimento
della pelle. Con il tempo inoltre, il muscolo paralizzato cede, in quanto
la paresi nel frattempo è diventata flaccida e il trattamento deve
essere ripetuto”.
Si può rallentare l’invecchiamento cutaneo anche agendo dall’interno
mediante l’assunzione di “nutriceutici” ovvero integratori
alimentari che contengono in sé contemporaneamente nutrizionali
e componenti terapeutici. Sono esclusivamente vegetali e possono contenere
: betacarotene, vitamine C ed E , zinco, selenio e licopeni per un’azione
combinata antiossidante e riparativa di danni cutanei. Per finire una
novità: è stato introdotto di recente il neologismo “cosmeceutico”
con il quale viene indicata una sostanza che, pur presentandosi con una
forma farmaceutica-cosmetica (crema, lozione, emulsione), presenta un’azione
farmaco simile. Ma dal punto di vista scientifico e normativo essi non
hanno ancora una propria precipua collocazione. In attesa che si faccia
chiarezza in questo campo restano i sempre più che validi cosmetici
che vantano oggi formulazioni sofisticatissime e di alta tecnologia che
permettono davvero di conservare a lungo un aspetto giovane. La dottoressa
ha concluso il suo intervento ricordando ai presenti che “la pelle
è il confine dell’io, che deve servirci per arrivare alla
profondità del tu. Solo per questo fine ha senso migliorare il
nostro aspetto estetico”. Infatti è soltanto scoprendo e
restando se stessi che la pelle può realmente essere “lo
specchio dell’anima”.
Il 9° corso di Educazione alla Salute si è concluso. Le sei
lezioni sono risultate di grande interesse per la comunità e vista
la numerosa e assidua partecipazione, il presidente del Comitato di Quartiere
“Marina di Sotto” ha garantito che l’iniziativa verrà
sicuramente riproposta anche per il prossimo anno. Intanto si ricorda
che, per coloro che hanno frequentato almeno quattro delle sei lezioni,
verranno rilasciati gli attestati di frequenza che potranno essere ritirati,
a partire dalla fine di maggio, presso l’URP (Ufficio Relazioni
con il Pubblico) del Comune di San Benedetto del Tronto.
Nicoletta Amadio
Benessere e Salute, 2004-04-24
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