BENESSERE E SALUTE
Prove di tracciabilità degli alimenti
Come si adegua il settore zootecnico?
Passare dalla teoria alla pratica può risultare difficile, soprattutto
quando si prendono in considerazione settori importanti e complessi come quello
dei prodotti alimentari, alla cui base deve esserci la tutela della salute dei
consumatori.
Ciò avviene per l’applicazione dei sistemi di rintracciabilità
alle diverse filiere alimentari, le quali dovranno essere monitorate costantemente
e dovranno garantire informazioni complete a chi acquista i prodotti sia attraverso
la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) sia presso il piccolo dettagliante
sotto casa.
Solo utilizzando sistemi informatizzati è possibile controllare grandi
moli di dati ed ottimizzare il flusso delle informazioni che si viene a creare
durante i molteplici passaggi che trasformano le materie prime in prodotti finiti
acquistabili; ad esempio in un settore particolarmente sensibile come quello
zootecnico risulta basilare conoscere la storia dell’animale e dei prodotti
derivati come il latte alimentare fresco.
Nel primo caso è possibile applicare un tipo di trasponder costituito
da un microchip elettronico “leggi e scrivi” posto in posizione
auricolare o sottocutanea; in esso vengono registrate le informazioni relative
alla storia di un determinato capo, come l’anagrafe animale, le aziende
di provenienza e di allevamento, la profilassi di stato sanitario etc…
Non necessita di batteria, si attiva automaticamente, riceve e invia dati anche
alle autorità preposte ai controlli attraverso la presenza di un terminale
interattivo.
Il microchip consente l’identificazione dei singoli capi al passaggio
dei varchi automatici presso i macelli e in generale consente di monitorare
ed aggiornare costantemente lo stato dell’animale che, una volta scomposto
in fase di macellazione, continua ad essere seguito tramite l’applicazione
di “microchip figli”. Infatti strutture simili vengono applicate
alle mezzane, ai quarti e ai prodotti confezionati.
Anche nel caso del latte è fondamentale l’utilizzo di sistemi e
procedure della tecnologia informatica; già dalla fase della mungitura
devono essere raccolti in opportuni report i dati temporali (mese, giorno, ora),
relativi alla quantità e alla temperatura del latte raccolto nei tank
di stoccaggio.
Successivamente, l’operatore di autocisterna registra i dati in un palmare
al momento del carico trasmettendoli a un server di coordinamento che verifica
se le condizioni sono accettabili; in seguito l’autocisterna giunge allo
stabilimento di trattamento termico e confezionamento registrando i dati in
entrata e sottoponendosi a pesata in-out.
Naturalmente le informazioni vengono archiviate in tutte le fasi della filiera
e messe a disposizione delle autorità preposte ai controlli ufficiali;
grazie a questo sistema è possibile risalire da valle a monte e, ad esempio,
conoscere la storia della bistecca che mangeremo o del latte fresco della nostra
prima colazione.
I virtuosi casi di sperimentazione dei sistemi di tracciabilità e rintracciabilità
in Lombardia e in Toscana testimoniano come l’efficienza degli enti locali
unita all’interazione con l’attività della Pubblica Amministrazione
siano non solo possibili, ma concretamente attuabili.
Francesco Serafini
Benessere e salute – martedì 6 settembre 2005, ore 00:08