BENESSERE E SALUTE
Storia della Cosmesi:
le antiche civiltà greca e romana.
Mentre in Oriente le donne babilonesi usavano paste bianche e rosse per decorare
la faccia anche in Occidente, ad opera dei greci prima e successivamente dei
romani, si iniziò praticare l’arte di abbellire il proprio corpo
secondo canoni precisi. Il termine cosmetica deriva infatti dal greco “cosmeticos”
che significa ornativi.
L’amore del fasto e la cura tipicamente pagana del corpo si intrecciavano
però a motivi più propriamente igienici.
Ci si rese conto che la salute generale non poteva assolutamente prescindere
dalle condizioni della propria pelle, prima naturale difesa nei confronti delle
aggressioni esterne.
I bagni di latte, i vari tipi di belletti, gli unguenti a base di oli vegetali,
le tinture per capelli e le paste depilatorie divennero veri rituali cui nessuna
donna di un certo livello sociale sapeva rinunciare e di cui spesso, anche l’uomo
faceva uso.
L’austerità nell’uso del trucco da parte dei Greci, faceva
in modo che si limitassero questi interventi nei limiti della sobrietà,
lasciando solo alle cortigiane l’uso pesante dei prodotti di bellezza
e dei profumi.
Molto usati erano i pigmenti minerali bianchi, per schiarire la pelle, amalgamati
con grassi animali e, per colorare le ciglia, nerofumo fissato con una gelatina
di bianco d’uovo: qualcosa di simile al nostro mascara.
Un antenato del fard per guance e labbra veniva anche ottenuto mescolando minio
(miscela di ossidi di piombo) con polvere di alcune piante.
La donna greca comunque, al trucco preferiva l’igiene e la cura del corpo,
dando molta importanza al massaggio, la cui tecnica i Greci perfezionarono,
ai relativi unguenti (pare che già usassero gli oli canforati) e ai prodotti
da toletta come le polveri per assorbire il sudore o quella per tenere i denti
puliti.
La pulizia della persona aveva infatti nella civiltà greca una tale importanza
che le donne non curate potevano perfino essere multate.
Chi non poteva fare spesso il bagno si accontentava di spalmarsi di olio che
veniva poi tolto per mezzo di strisce vegetali: un sistema molto simile all’uso
delle moderne creme detergenti.
Nonostante comunque la proibizione dell’uso dei cosmetici, stabilita dalla
legge di Solone (circa 630-560 a.C.), i contributi dati dai greci alla nostra
civiltà sono stati notevoli.
I romani assorbirono le conoscenze greche, così come nel campo della
scultura e delle arti, anche in quelli della medicina, dell’abbigliamento
e della cosmesi.
L’importanza dell’uso dei cosmetici nella civiltà romana,
era data sia dall’enorme uso che ne facevano i potenti sia dalla forte
influenza che avevano sui costumi romani, le fogge di altri popoli.
Si racconta di alcuni generali romani che andavano in guerra con un carro adibito
soltanto al trasporto di prodotti di bellezza, e che l’imperatore Caligola
fosse un maniaco di profumi orientali.
Nicoletta Amadio
Benessere e Salute, 2005-05-13