BENESSERE E SALUTE
Storia della Cosmesi:
le antiche civiltà orientali.
L’appuntamento bolognese con la bellezza, il Cosmoprof, che si è
tenuto il mese scorso ha consacrato, come ogni anno l’insopprimibile bisogno
di bellezza dell’essere umano.
Da sempre infatti ogni popolazione, in ogni terra del mondo, ha sentito forte
il richiamo verso ciò che appare bello, armonico forse divino, sia sul
piano della persona che su quello della devozione sacrale, della socialità,
dei fini propiziatori. Cosmesi quindi intesa anche come forma di adornamento
di simboli, di idoli e di immagini divine che testimoniano del fervore e dell’empito
di sentimento sacro dell’uomo verso il trascendente oltre che del desiderio
di considerare il proprio corpo quale supposto di creazione artistica.
Le antiche civiltà orientali conoscevano già i vantaggi che materie
prime estratte da piante minerarie (resine, oli, profumi) arrecavano alla pelle
e i loro trattati riservano ancora oggi preziosi consigli per la preparazione
dei moderni cosmetici.
Dato che la cosmesi aveva un suo posto preciso in tutti i momenti nella vita
delle popolazioni primitive, i materiali di base dovevano essere facilmente
reperibili visto che il loto uso era molto frequente.
L’unico modo e anche più economico era quello di sfruttare le proprietà
cosmetiche, a volte reali, altre supposte, delle sostanze vegetali e animali
abbastanza facili da trovare in ciascun paese.
Le donne egiziane usavano il kol, una polvere nera di estrazione vegetale, per
sottolineare gli occhi, la polvere di malachite per colorare le palpebre e l’henné
per dare i riflessi ai capelli.
Le donne babilonesi usavano paste bianche e rosse per decorare la faccia e depilavano
i peli superflui con pietra pomice.
Si dipingevano gli occhi con polvere di lapislazzulo e le labbra con cocciniglia
(insetti secchi polverizzati).
Ma fu tra gli assiri, popolazione che dominò il Medio Oriente dal 2003
al 612 a.C. che la cosmesi passò veramente dall’artigianato all’opera
d’arte e alla produzione industriale in gran quantità.
Re come Scunacherib (705-631 a.C.) e Assurbanibal (668-626 a.C.) promossero
una grande fioritura d’arte in quei secoli; ne sono esempio i bassorilievi
di Ninive.
A corte all’ingresso dei bagni venivano regalati cosmetici contenuti in
recipienti alabastro.
Alla moglie del re assiro Shannshiadad V, Shammàmat (secolo IX a.C.)
la leggendaria Semiramide, sono state attribuite efficaci ricette cosmetiche,
derivanti pare dalle sue profonde conoscenze delle proprietà delle piante.
Nicoletta Amadio
Benessere e Salute, 2005-05-02