Melitites: vino e miele
L’invenzione che affonda le radici nella storia
L’idea di miscelare il mosto d’uva con altre sostanze naturali
non è certo nuova. Già gli antichi romani usavano aggiungere miele,
spezie varie e acqua marina per dare luce a quello che Plinio il Vecchio definiva
“Melitites”. Queste operazioni servivano a rendere più piacevole
e conservabile un prodotto che di per sé non possedeva né l’una,
né l’altra caratteristica in quanto frutto di un’enologia
molto elementare.
Gli enologi delle Cantine Belisario, invece, coadiuvati dalla Cooperativa Apicoltori
Montani e dal Laboratorio di Analisi Sensoriale di Matelica (Mc) sono riusciti
nell’impresa mai facile di coniugare il fascino e i fasti dei tempi passati
con la professionalità, l’esperienza e le tecnologie di cui si
avvale l’enologia moderna.
Il Melitites nasce da una base di uve di Verdicchio di Matelica DOC, in particolare
da quelle dei vigneti Del Cerro che dimorano sulle pendici est dell’Alta
Valle Esina ai piedi del Monte San Vicino. La disposizione della valle costituisce
l’elemento caratterizzante la potenza e l’eleganza, la sapidità
e la morbidezza, la maturità e la freschezza di questo vino. Unica in
tutto il comprensorio, infatti, l’Alta Valle Esina gode di una disposizione
parallela rispetto al mare e perpendicolare rispetto a tutte le altre valli
dell’entroterra. Ciò le permette di possedere un particolare mix
di clima: continentale nelle escursioni termiche (giornaliere e annuali) e mediterraneo
nel soleggiamento. Il risultato è la formazione di sentori di vaniglia,
di fiori d’agrumi e di mandorla immediatamente percepibili al naso e in
bocca.
Il mosto di queste uve è messo a fermentare in botti d’acciaio
e quando si arriva ai due/terzi del processo è aggiunto un 20% di melata
di quercia e miele, soprattutto millefiori. Così facendo i saccaromiceti
che avevano in sostanza concluso il loro “pasto” zuccherino possono
continuare a banchettare, rilasciando dolcemente nel succo ormai fatto vino
tutti gli aromi e i profumi del miele.
Il risultato è una “bevanda a base di vino e miele”, che
mantiene separate e contemporaneamente congiunge le due entità che la
costituiscono. Il colore è giallo ambrato con lievi sfumature color bronzo.
Il naso viene immediatamente pervaso dai sentori tipici del miele, mentre in
un secondo momento compaiono anche le note vanigliate e floreali del Verdicchio.
In bocca è un prodotto che avvolge il palato e lo ammorbidisce, ma qui
prevalgono le caratteristiche sensoriali tipiche del “Del Cerro”.
In gola, invece, è il miele che ritorna padrone, pennellandone le pareti
con la sua scioglievolezza.
Un prodotto che inebria i sensi e che si consiglia di servire a 12°C abbinandolo
a un dessert, tipo una crostata di pastafrolla preparata con della farina di
farro e marmellata ai fichi, o a dei formaggi stagionati e semi-stagionati.
Che magari fuori nevica, il camino è acceso e non siete da soli…
Armando M. Corsi
Benessere & salute – Lunedì 18/04/05 – 12:53