BENESSERE E SALUTE
Perché ci profumiamo

L’olfatto ha svolto un ruolo importantissimo nell’evoluzione di molti esseri viventi, in particolare dei mammiferi. Gli antenati di questa classe di vertebrati, i mammiferi ancestrali, vissuti circa duecento milioni di anni fa, erano animali di piccole dimensioni e poiché si trovavano costretti a convivere con animali enormi quali i dinosauri, essi si adattarono a muoversi e a procurarsi il cibo durante la notte.
Vivendo al buio, l’unica possibilità d’informazione e spesso di salvezza, oltre al senso del tatto e dell’udito era rappresentato dall’olfatto. L’apprendimento della realtà attraverso gli odori costrinse il mammifero ad elaborare risposte non più immediate e dirette, come accade con la vista ma a riconoscere le percezioni olfattive, ricordarle e formulare risposte adeguate. Gli esseri umani conservano ancora questa grande capacità olfattiva, ereditata dai loro antenati ed un odore può ricordare improvvisamente un’esperienza o un’emozione vissuta anni prima. Da allora l’odore ha sempre funzionato fra gli animali e anche fra gli uomini, da importante mezzo di comunicazione e di supporto alla vista. Può servire d’avvertimento, da mezzo di difesa o di offesa, di protezione e di attrazione.
Oggi con la sempre maggiore affermazione e diffusione delle pratiche igieniche, l’odore del proprio corpo ha acquistato un significato negativo e ci si profuma molto di più rispetto al passato.
A tale proposito Alan Corbin (in “Storia sociale degli odori”) scrive “il nuovo impiego del profumo coincide, in seno alle élites sociali, con i riti innovatori della toilette: l’individuo non deve nascondere, con un mascheramento olfattivo, un’igiene carente, ma al contrario conviene lasciare che l’atmosfera individuale, rivelatrice dell’unicità dell’io, traspaia”.
I profumi, purché non siano troppo forti, agiscono non solo gradevolmente sul nostro odorato, ma anche sul nostro sensorio favorendo la ricettività di altre funzioni.
Esistono profumi che fanno apparire gli odori corporei fugaci, altri che li accentuano ed altri ancora che sono dotati di sostanze capaci di annullarli. Ad esempio il muschio, tipico profumo maschile, se usato in quantità minime fissa gli odori personali, accentuandoli. Il muschio in soluzione più concentrata, nasconde tutti gli altri odori sottolineando quelli di carattere sessuale.
Riguardo i profumi femminili è la lavanda ad essere considerata una fragranza negativa ovvero quella che neutralizza le emanazioni femminili troppo forti e deodora.
Ma il profumarsi ha anche una componente socio-culturale. In ogni epoca il profumo è stato testimone di una società e spesso la storia del profumo si è coniugata con quella dell’umanità: da moneta di scambio a medicamento a pozione sacra fino ad essere oggi un gradevole mezzo per favorire la socializzazione e la comunicazione.

Nicoletta Amadio

Benessere e Salute, 2005-04-30