BENESSERE E SALUTE
Com’è fatto un profumo

Cosa si cela dietro un profumo? Sveliamone in parte il segreto senza volerne scalfire minimamente l’alchimia.
Alla base di ogni profumo, sia esso estratto o acqua di colonia vi è l’essenza che è la sintesi “classica” della soluzione sperimentata e realizzata.
Generalmente le acque di colonie che sono le soluzioni diluite contengono olio di bergamotto, di rosmarino, di limone, d’arancio o di cedro, essenza di muschio e di ambra grigia e alcool che, con la rapidità di evaporazione, sottrae calore alla pelle e procura una piacevole sensazione di fresco. Diverso invece dalle acque profumate è l’estratto che, meno diluito in alcool, è caratterizzato da una fragranza più intensa e persistente.
Tutti i prodotti che vanno genericamente sotto il nome di profumo traggono comunque le loro caratteristiche aromatiche per lo più dal regno vegetale. Fiori, frutti, semi, legni e cortecce forniscono una ricca materia prima per l’estrazione della base del profumo: l’essenza che è costituita dagli oli appunto essenziali, contenenti le sostanze volatili e odorose.
Le principali essenze vegetali usate in profumeria sono: menta, rosmarino, basilico, garofano, geranio, sandalo, vetiver (estratta dalle radici di una pianta che si trova in India), patchouli, gelsomino, iris, lavanda, legno di rosa (che si estrae dalle piante Linaloe, originarie del Messico), salvia, agrumi vari, vaniglia e cannella, mimosa, muschi vegetali e la rosa. Fra tutti i tipi di rose coltivate a questo scopo, c’è la rosa di Bulgaria, l’estrazione della cui essenza è garantita da leggi severe che ne tutelano la purezza. Esistono anche alcune essenze di origine animale: l’ambra grigia (estratta dai calcoli intestinali del capidoglio); il muschio che è una secrezione delle ghiandole degli organi genitali di un cervo asiatico; il castoro, secrezione oleosa delle ghiandole del castoro; lo zibetto, prodotto sempre dalle ghiandole di mammiferi carnivori che vivono in Africa e Asia.
I profumi di origine naturale sono molto costosi e di laboriosa preparazione, legati come sono anche a fattori instabili quali: l’abbondanza o la giusta maturazione di un raccolto. Sono quindi stati prodotti i profumi sintetici, fabbricati tutti in laboratorio, i quali però non possiedono il bouquet, le sfumature di quelli naturali. E’ importante che nella miscela odorosa, accanto alle basi profumate, si trovi anche una sostanza, priva di odore, capace però di fissare il profumo, cioè di rallentare l’evaporazione dei componenti volatili profumati; questi fissatori possono essere sintetici o naturali, come la trementina di Venezia o particolari tipi di resine.
Infine c’è da ricordare che ogni profumo è caratterizzato da tre cosiddette “note”: la “nota di testa” è la caratteristica, l’odore che il profumo appena spruzzato lascia sulla pelle; la “nota di cuore” è la caratteristica che si avverte dopo alcuni minuti; la “nota di fondo” è la caratteristica che resta, il connubio odoroso che si è creato fra la nostra pelle e il profumo.

Nicoletta Amadio

Benessere e Salute, 2005-04-15