BENESSERE E SALUTE
Curarsi alle terme

Le acque termali fanno bene e la medicina moderna ha consentito di superare definitivamente l’utilizzazione empirica delle sorgenti idrominerali e dei fanghi, essendo oggi, in grado di spiegarne scientificamente l’azione e ampliarne i benefici con nuove tecniche e nuovi strumenti.
Dunque la medicina termale non è una medicina alternativa ma una branca dello scibile medico e in base all’art. 2, comma 1 della Legge 24 ottobre 2000, n. 323 le cure termali vengono definite come “cure aventi riconosciuta efficacia terapeutica per la tutela globale della salute nelle fasi della prevenzione, della terapia e della riabilitazione delle patologie indicate dal decreto di cui all’art. 4, comma 1”. Cure che utilizzano mezzi come acque minerali, inalazioni, irrigazioni, bagni, grotte, stufe, fanghi, muffe ecc.
Oggi il termalismo sta conoscendo un felice rilancio, basti pensare che, solo in Italia, sono circa tre milioni le persone che si sottopongono alle cure termali e da un’indagine richiesta dal Consiglio Superiore della Sanità e avviata nel 1996 è emerso che il 30-40% dei pazienti monitorati affetti da malattie reumatiche (la ricerca è stata svolta su 48 mila persone suddivise per gruppi di patologie) presenta, dopo le cure termali, un miglioramento della sintomatologia dolorosa e il 50% di coloro che soffrono di disturbi otorinolaringoiatrici avverte, dopo i cicli inalatori, una normalizzazione delle mucose nasali, faringee e laringee.
L’acqua è la ricchezza prima da cui si sviluppano tutti i trattamenti, e ad ogni tipo di acqua corrispondono specifiche proprietà e diverse indicazioni terapeutiche.

Agli effetti della Legge 16 luglio 1916, n. 947, sono considerate acque minerali quelle che vengono adoperate per le loro proprietà terapeutiche od igieniche speciali, sia per bibita sia per altri usi curativi mentre il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992 n. 105 definisce le acque minerali naturali come “acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute".
Le acque minerali sono utilizzate come bevanda (cure idropiniche), per inalazioni (cure inalatorie), per bagni parziali o generali (balneoterapia), per fanghi (fangoterapia).



Classificate in base alla composizione chimico-fisica, si distinguono in: acque oligominerali, quando hanno un residuo fisso (quantità di sali minerali disciolti in un litro d’acqua) uguale o inferiore a 200 mg per litro; acque mediominerali se hanno un residuo fisso che varia da 200 mg a 1 grammo per litro. Infine ci sono le acque minerali propriamente dette, che hanno un residuo fisso superiore a 1 grammo per litro. Le acque oligominerali sono rapidamente assorbite dal tubo digerente e rapidamente eliminate, soprattutto attraverso i reni, provocando un aumento della diuresi in quanto la quantità di acqua eliminata supera quella dell’acqua assorbita. Si usano per bibita e curano calcolosi delle vie urinarie, infiammazioni croniche delle vie urinarie, gotta, piorrea; non sono indicate nelle nefriti croniche, nell’ipertensione, nell’insufficienza renale, negli scompensi cardiaci. Le acque mediominerali possono avere, specie se il loro residuo fisso è di poco superiore a 200 mg per litro, un’azione terapeutica analoga a quella delle acque oligominerali, altrimenti hanno effetti terapeutici analoghi a quelli delle acque minerali propriamente dette. Queste ultime comprendono diversi gruppi: dalle acque salse, alle acque arsenicali-ferruginose, radioattive, solfuree, bicarbonate, solfate, pertanto il loro impiego terapeutico è molto vasto.
I fanghi termali denominati peloidi attivi, per distinguerli da quelli ottenuti artificialmente detti attivati, hanno proprietà sia terapeutiche che cosmetiche. Si designano con il nome generico di peloidi quei prodotti naturali che consistono nella mescolanza di un’acqua minerale (compresa l’acqua di mare e l’acqua di lago salato) con una componente solida di solito argillosa. Le argille, formate principalmente da ossido di silicio e di alluminio, sono presenti in giacimenti posizionati negli strati profondi della crosta terrestre. Quando sono attraversati da sorgenti sotterranee di acque termali, e giacimenti argillosi formano una melma che si impregna dei principi attivi in essa contenuti (zolfo, oligoelementi, vitamine).



Nascono così i fanghi termali che, utilizzati sotto forma di impacchi o bagni sono indicati in molti casi di dermatosi, dermatiti, malattie dell’apparato osseo (osteoartrosi, esiti di fratture). Numerose le applicazioni cosmetiche dei fanghi nei trattamenti estetici sia del viso (con azione antirughe, seboregolatrice) che del corpo (azione anticellulitica).
Le muffe sono peloidi naturali organici vegetali formati da una componente solida rappresentata essenzialmente da alghe e da una componente liquida costituita da acqua solfurea. La coltivazione avviene su apposite scalinate a piani inclinati sopra i quali scorre l'acqua solfurea a flusso lento e laminare. Giunti a completa formazione, i blocchi di muffe, denominati placente, vengono applicati sotto forma di impacchi. Le muffe sono in genere più "leggere" dei fanghi perchè agiscono con principi attivi diversi, sono infatti meglio tollerate nelle patologie infiammatorie (reumatismi infiammatori, periartriti, tendiniti, etc.), ma poco indicate nelle artrosi polidistrettuali dove necessita un intervento più completo e più stimolante su tutto l'organismo. E' anche interessante notare che lo scarso potere termico e la limitata zona di applicazione rendono le muffe indicate anche nei pazienti con patologie cardiocircolatorie abbastanza severe o di altri apparati per le quali fanghi, grotte o bagni, a causa delle elevate temperature, sarebbero controindicati.
Le grotte sono escavazioni naturali formatesi negli strati rocciosi della crosta terrestre per fenomeni carsici o vulcanici. Le grotte naturali possono essere suddivise, secondo la temperatura, in grotte naturali calde e fredde; di queste solo le prime vengono utilizzate in terapia. Gli elementi che condizionano il clima delle grotte sono principalmente: temperatura, umidità, radioattività, presenza di gas e ioni termali. La classificazione corrente considera il tasso di umidità e la temperatura. In base a questi parametri le grotte vengono distinte in caldo-umide (grotte propriamente dette) e caldo-secche (stufe). In esse il riscaldamento e l'umidificazione si verificano per la presenza di sorgenti di acqua termale (calda) e/o per l'adiacenza di fenomeni di vulcanesimo. Le grotte naturali propriamente dette (caldo-umide) sono direttamente in connessione con sorgenti idrominerali a diversa composizione chimica (acque solfuree, salsobromoiodiche, solfato-alcalino terrose, etc.); in alcune di esse le acque minerali sgorgano all'interno saturando l'ambiente di vapore acqueo con una percentuale di umidità relativa del 98-100%. Per la cura vengono consigliate temperature comprese tra i 32 ed i 47°C in quanto, a valori superiori, l'alto grado di umidità ambientale impedirebbe l'evaporazione del sudore e potrebbe interferire in modo troppo rilevante con la termoregolazione con conseguenti ripercussioni a livello dell'apparato cardiocircolatorio e di tutto l'organismo.
Nelle grotte naturali secche (stufe) la terapia può essere effettuata a temperature molto più elevate rispetto alle grotte caldo-umide. La secchezza dell'aria permette infatti di utilizzare temperature elevate in quanto, unitamente alla minore pressione atmosferica, realizza le condizioni per una sudorazione più profusa rispetto alle grotte. La maggior tollerabilità del calore nelle stufe è in relazione alla maggior possibilità di evaporazione cutanea del sudore che impedisce, se la metodica viene applicata correttamente, una eccessiva sollecitazione dell'organismo da parte della temperatura elevata. A fini terapeutici vengono sfruttate temperature comprese tra i 50 ed i 70°C. L'aria calda delle stufe proviene da crepacci o fenditure delle pareti o del suolo dell'ipogeo. Anche nelle stufe molto importante per la terapia è la presenza di sostanze sospese trasportate dall'aria calda (zolfo, iodio, ioni, gas, sali minerali, etc.) e sono praticamente assenti batteri patogeni per l'uomo.



Accanto alle grotte e stufe naturali esistono anche grotte e stufe "artificiali" nelle quali il calore viene convogliato dall'uomo.
L'efficacia ed i meccanismi d'azione terapeutici di questi mezzi possono in una certa misura differire tra di loro. Alcune grotte possono essere più "forti" dei fanghi e dare risultati migliori, le grotte hanno anche il vantaggio di non sottoporre la parte interessata dal processo patologico direttamente al calore per contatto.
Vengono infatti meglio tollerate dai pazienti portatori di malattie infiammatorie (es. periartriti) e da radiculopatie compressive (es. sciatalgie e cruralgie).
Oggi si va alle terme anche per fare un check-up, per disintossicarsi, per combatter lo stress e nello stesso tempo per prendersi cura del proprio corpo. Gli ospiti delle terme sono infatti più eterogenei che in passato: a quelli abituali, si affiancano manager e professionisti desiderosi di recuperare energie e sconfiggere i danni della sedentarietà. Gli stabilimenti termali sono sempre più frequentati anche da uomini e donne giovani che vogliono conservare a lungo salute, benessere e bellezza.
Esseri sani è bello, ma essere sani e belli è ancora meglio! In questa direzione è ormai avviata la termalistica di tutto il mondo. Nei centri termali più rinomati sono state così realizzate modernissime e complete “Health and Beauty Farm”, nelle quali le tradizionali terapie termali vengono integrate dai più moderni trattamenti per la bellezza e la forma fisica. In questi centri di cura prestigiosi, che si avvalgono di staff medico-professionali di altissimo livello e di tecnologie d’avanguardia applicate all’estetica e alla salute, è possibile ritrovare la propria linea ideale, liberarsi dalla cellulite, riconquistare una pelle fresca e allontanare, si spera, l’invecchiamento.

Nicoletta Amadio

Benessere e Salute, 2004-03-08