Prima di elencare le malattie per le quali sono indicate
le cure termali, è opportuno ricordare che per alcune la terapia
termale può essere risolutiva (in molti tipi di artrosi e nelle
affezioni croniche delle alte vie respiratorie) ed allora va considerata
d’elezione, ma in molti altri casi si può ottenere solo
un miglioramento della sintomatologia, della funzionalità, ma
non la guarigione, anche perché gran parte delle patologie suscettibili
di cura termale appartengono alla classe delle croniche e/o degenerative
per le quali non esiste una terapia risolutiva. In questi casi, l’intervento
crenoterapico, assume un ruolo coadiuvante comunque importante perché
può migliorare il quadro clinico e rallentare l’evoluzione.
Le patologie che possono trarre beneficio dalle cure termali, sono indicate
dal Ministero della Salute in un apposito elenco allegato al D. M. 15
dicembre 1994, richiamato dal successivo decreto del 22 marzo 2001 e
sono le seguenti:
- Malattie reumatiche: osteoartrosi ed altre forme degenerative; reumatismi
extra articolari.
- Malattie delle vie respiratorie: sindromi rinosinusitiche-bronchiali
croniche; bronchiti croniche semplici o accompagnate da componente ostruttiva
(con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato
da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico).
- Malattie dermatologiche: psoriasi (esclusa la forma pustolosa, eritrodermica);
eczema e dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative),
dermatite seborroica ricorrente.
- Malattie ginecologiche: sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di
natura cicatriziale e involutiva; leucorrea persistente da vaginiti
croniche aspecifiche e distrofiche.
- Malattie O. R. L.: rinopatia vasomotoria; faringolaringiti croniche;
sinusiti croniche; stenosi tubariche; otiti catarrali croniche; otiti
croniche purulente non colesteatomatose.
- Malattie dell’apparato urinario: calcolosi delle vie urinarie
e sue recidive.
- Malattie vascolari: postumi di flebopatie di tipo cronico.
- Malattie dell’apparato gastroenterico: dispepsia di origine
gastroenterica e biliare; sindrome dell’intestino irritabile nella
varietà con stipsi.
Inoltre con la nuova legge (L. n. 323/00) sul riordino del settore termale,
un ruolo fondamentale svolge l’aspetto riabilitativo della crenoterapia
per disfunzioni motorie, neuromotorie, cardiorespiratorie, uditive e
foniatriche. Altro aspetto della terapia termale è quello di
creare le condizioni locali ottimali per un migliore effetto della terapia
farmacologica, della fisiochinesiterapia e come momento di preparazione
prima e di riabilitazione dopo un intervento chirurgico.
Ci si potrebbe chiedere se le cure termali presentano controindicazioni.
La risposta è che le controindicazioni alle cure termali sono
sempre in relazione alla metodica o al mezzo impiegato in quanto non
esistono situazioni patologiche che controindicano in modo assoluto
ogni tipo di terapia termale. E per quanto esistano elenchi e classificazioni
delle controindicazioni (relative alla natura della patologia, alla
fase della malattia, a patologie concomitanti), ogni paziente deve essere
valutato singolarmente.
In genere è buona regola sottoporsi a crenoterapia durante la
“fase termale” ovvero il momento in cui, grazie all’assenza
di situazioni cliniche acute, i risultati della terapia termale sono
più soddisfacenti. Ad esempio, per ottenere i migliori risultati
da una cura inalatoria termale sarebbe opportuno, prima di effettuare
la terapia stessa, non trascurare la cosiddetta “regola delle
quattro D”: drenaggio, disinfezione, desensibilizzazione, disostruzione
delle vie respiratorie. Il mancato rispetto della fase termale può
determinare la riacutizzazione con peggioramento della condizione patologica.
Nel corso della terapia termale possono comunque verificarsi riacutizzazione,
intolleranza e crisi termale. Quest’ultima è un’evenienza
che si osserva abbastanza frequentemente e si manifesta come una riaccensione
dei sintomi della patologia per la quale il paziente stava effettuando
la terapia termale, accompagnata da alcuni disturbi di tipo generale
(malessere, astenia, vertigini, insonnia, cefalea, disturbi gastrointestinali,
variazioni della pressione arteriosa, ecc.). Sono comunque reazioni
passeggere seguite abitualmente da un netto miglioramento della patologia
trattata. Lo stesso vale per l’intolleranza alle cure che può
manifestarsi nei primi tre giorni di terapia termale. Se essa è
lieve si risolve spontaneamente e non richiede sospensione delle cure
o interventi terapeutici. Distinta dalla crisi termale è la riacutizzazione
vera e propria che esprime una reattività particolare del soggetto
e della patologia che risponde negativamente alla crenoterapia. In questo
caso è frequente la sospensione della terapia termale.
Nicoletta Amadio
Benessere e Salute, 2004-03-08