BENESSERE E SALUTE
Antiche storie d’acqua

Il valore terapeutico della crenoterapia (dal greco “kréne”, fontana, sorgente che indica la cura mediante acque minerali termali, vapori, fanghi ecc.) è conosciuto da secoli, ma ufficializzato e provato scientificamente da circa un centinaio d’anni. Ne parlavano Ippocrate, Erotodo, Aristotele, Galeno, Plinio scriveva: “Per oltre 600 anni i Romani non ebbero come medici che i loro bagni”. I miti raccontano l’origine divina delle acque termali fatte scaturire dalle ninfe, e gli oracoli pare dispensassero prescrizioni idroterapeutiche. Significativa è la definizione che nella cultura Assiro-Babilonese era riservata al medico: “A-Su”, “colui che conosce l’acqua”.
Le prime testimonianze storiche di costruzioni termali ci provengono dalla millenaria civiltà indiana, lungo le rive del Fiume Sacro, il Gange.
Leggende narrano di Rajha che vivevano in favolosi palazzi aurei, circondati da piscine con acqua dell’eterna giovinezza”.
Più concreta è la narrazione degli scribi egizi: le acque fangose del Nilo, limo di vita, venivano raccolte “in punti precisi” e portate ai medici del faraone.
Il “fango di Iside” guariva da molti mali.
Alla reggia cretese di Crosso il termalismo si legava direttamente alla creazione artistica. L’intero palazzo era un unico, articolato, straordinario centro termale: palestre, stanze trasudanti di vapori balsamici, bagni freddi e caldissimi, stanze e alcove affrescate con scene acquatiche e imprese eroiche di atleti-guerrieri nudi con la pelle ricoperta da oli profumati e sostanze emollienti.
Nella Grecia è lo stesso “Corpus Hippocraticum”, testo fondamentale della medicina antica, che parla diffusamente delle proprietà delle acque. Qui il bagno assumeva un carattere sociale. Il ginnasio greco era composto da una palestra, da un bagno e da un'esedra dove i filosofi dissertavano con i loro discepoli. Dopo intensi esercizi fisici nella palestra i giovani facevano un'abluzione di acqua calda. Raggiunta una piena distensione dopo la fatica fisica, passavano nella esedra per ricevere l'educazione dello spirito.
La terapia termale era associata a quella “climatica”, che suggeriva periodici cambiamenti di aria e di clima, modello di soggiorno che i Romani faranno proprio e che darà impulso alla costruzione delle ville patrizie in zone termali.

Nicoletta Amadio


Benessere e Salute, 2004-02-02