Yuppie Flu
“Toast Masters”
Etichetta: Homesleep
Brani: Glueing all the fragments / Our nature / Stray on free / A good guide
/ Make a stand / Together / Better than ever / One shot / Pain is over / Vultures
and fortune / Europe is different
Produttori: Matteo Agostinelli & Giacomo Fiorenza
“Toast Masters” era un disco tanto atteso quanto
pericoloso. “Days Before The Day”, che l’aveva preceduto,
era stato eletto miglior album indipendente del 2003 e alcuni pezzi in esso
contenuti (‘Food for the ants’, ‘Eyes of dazzling bright’)
si erano inseriti di diritto tra i migliori dell’anno. Non dev’essere
stato facile fare tabula rasa di tanti riconoscimenti e scrivere un altro
grande disco, quale è incontestabilmente “Toast masters”.
Gli Yuppie Flu rimangono fedeli a se stessi eppure si vestono di colori più
sgargianti, le melodie si fanno più solari, i testi più ottimisti
che mai. Con “Toast Masters” lasciano anche da parte quella smania
di sperimentazione che aveva caratterizzato i lavori precedenti, realizzando
canzoni nel senso più classico del termine, pur con costruzioni armoniche
mai banali, esempio fulgido di come orecchiabilità possa fare rima
perfetta con qualità. Il primo singolo ‘Our nature’ ha
un ritornello-killer capace di vincere qualsiasi resistenza, ‘Better
than ever’ e ‘Pain is over’ sono animate, sin dai titoli,
da una positività candida e ingenua (“you make me feel better
then ever/I feel like I’m home/I sleep on your chest/my little Queen”,
“don’t waste more time now the pain is over/realize that the pain
is over/now I smile ‘cause the pain is over/calm down, the pain is over”).
Certo gli episodi malinconici non mancano ma la malinconia qui contenuta non
è di quelle che intristiscono, piuttosto un pezzo come ‘A good
guide’, forse il migliore dell’intero lavoro, è capace
di cullarti per giornate intere nell’umore grigioperla di questa primavera
ritardataria.
Le nuove composizioni degli Yuppie Flu cambiano anche le coordinate di riferimento:
non più (soltanto) Pavement e Mercuri Rev se ‘One shot’
sembra rubata ad un disco di Beck e la già citata ‘A good guide’
potrebbe benissimo trovar posto nel prossimo album dei Belle & Sebastian.
In termini di valori assoluti, molto probabilmente, la bellezza di “Days
after the day” non viene qui raggiunta, ma dopo dieci anni di attività
gli Yuppie Flu continuano a scrivere e suonare grande musica e “Toast
Masters” potrebbe essere il trampolino di lancio giusto verso una maggiore
popolarità. Non sono molte, a conti fatti, le band europee capaci di
scrivere pop-song coinvolgenti come queste.
Leggi l’intervista agli Yuppie Flu (luglio 2004):
http://www.ilmascalzone.it/cu191.htm
Pierluigi Lucadei
Recensioni – mercoledì 30 marzo 2005, ore 17.17